presenta:
direttive europee
relative
alla strumentazione
Descrizione
n Premessa
n Direttiva bassa tensione (lvd)
n Direttiva compatibilità elettromagnetica (emc)
n Direttiva strumenti di misura (mid)
n Direttiva apparecchiature a pressione (ped)
n Direttive atmosfere esplosive (atex - prodotti e ambienti di lavoro)
8.1 Premessa
Sono di seguito riportate le principali direttive europee inerenti la strumentazione industriale:
che sono state riemesse e pertanto cosiddette “rifuse” nel 2014 a seguito dei mutati regolamenti
europei in campo di accreditamento degli Organismi Notificati e sulla Vigilanza del Mercato, e sulle
Procedure di Valutazione della Conformità dei Prodotti, recependo i requisiti di questi nuovi
Documenti Europei:
o del Regolamento Europeo 765/2008/CE in materia di accreditamento e vigilanza del mercato
per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti che introduce nuovi requisiti per
l’accreditamento degli Organismi Notificati e la Vigilanza del Mercato e che abroga il vecchio
Regolamento 93/339/CEE;
o della Decisione Europea 768/2008/CE relativa a un quadro comune per la
commercializzazione dei prodotti che introduce nuove Procedure o Moduli per la Valutazione
della Conformità e che abroga la vecchia Decisione 93/465/CEE.
e pertanto le predette Direttive Europee sono state “rifuse” nel 2014 con altra numerazione e con il
suffisso UE anziché il tradizionale CE:
• Direttiva 2014/35/UE in materia di apparecchiature a bassa tensione (LVD)
• Direttiva 2014/30/UE in materia di compatibilità elettromagnetica (EMC)
• Direttiva 2014/32/UE,relativa agli strumenti di misura (MID)
• Direttiva 2014/29/UE, in materia di attrezzature a pressione (PED)
• Direttiva 2014/34/UE, in materia di apparecchi per atmosfera potenzialmente esplosiva (ATEX)
8.1.1 Gli elementi distintivi di tali direttive sono i seguenti
a) Ampio campo di applicazione
b) Obbligatorietà del rispetto dei Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RESS)
c) Rinvio alle norme tecniche e presunzione di conformità
d) Dichiarazione CE di Conformità e Marcatura CE
e) Possibilità di ricorrere ad Organismi Notificati
qui di seguito brevemente descritti.
a) Ampio campo di applicazione
Per loro natura le direttive del cosiddetto “nuovo approccio” si applicano ad ampie categorie di
prodotti: esempi tipici sono la Direttive Bassa Tensione LVD e la Direttiva Compatibilità
Elettromagnetica EMC, che si applicano alla quasi totalità dei prodotti elettrici ed elettronici. Da
ciò ne consegue che spesso accade che un prodotto possa ricadere sotto il campo di
applicazione di più di una direttiva: ad uno strumento di misura, per esempio, cui si applicano
almeno le due Direttive LVD e EMC, e se lo strumento è impiegabile in area potenzialmente
esplosive addirittura tre direttive (le Direttive LVD, EMC e ATEX).
b) Obbligatorietà dei requisiti essenziali
Uno degli elementi caratterizzanti le direttive europee del nuovo approccio è l’introduzione del
concetto di requisiti essenziali e della loro obbligatorietà; tali requisiti rappresentano aspetti
fondamentali della vita sociale che la direttiva intende tutelare, e quindi debbono essere
obbligatoriamente soddisfatti dai prodotti che rientrano nel campo di applicazione della direttiva.
I requisiti essenziali sono redatti in termini generali senza contenere alcuna prescrizione tecnica
di dettaglio (tranne particolarissimi casi, come nella Direttiva Strumenti di Misura MID, ove sono
stabiliti oltre i requisiti essenziali di sicurezza, anche i requisiti metrologici di precisione)
e pertanto normalmente essi rimangono il più possibile stabili nel tempo e non comportano un
continuo aggiornamento delle direttive per seguire il progresso tecnologico.
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INTRODUZIONE
Comunque ogni Direttiva Europea stabilisce nei relativi Allegati quali procedure o moduli di verifica
della conformità siano necessari per fornire la presunzione di conformità alla Direttiva stessa onde
procedere alla marcatura Ce del prodotto.
Il prospetto di seguito riportato, illustra le procedure o moduli generali per la valutazione della
conformità con una loro breve descrizione:
NOTE:
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INTRODUZIONE
L’ultimo atto della verifica della rispondenza di un prodotto ai requisiti essenziali delle direttive ad
esse applicabili è la compilazione della Dichiarazione CE di Conformità e la conseguente
Marcatura Europea CE.
Si ricorda che, qualora sia previsto il modulo A, quale è il caso delle Direttive Bassa Tensione e
EMC, la dichiarazione di conformità e la conseguente marcatura CE sono Atti di Dichiarazione di
parte prima, e devono essere quindi la prima redatta e la seconda apposta dal responsabile
dell’immissione sul mercato o della messa in servizio del prodotto (fabbricante, mandatario,
importatore o installatore).
a) Dichiarazione CE di Conformità
Occorre precisare che il contenuto di dettaglio della Dichiarazione CE di Conformità è fissato dalle
singole direttive e può essere differente da direttiva a direttiva.
Generalmente l'autore della dichiarazione, è solitamente il fabbricante oppure il suo mandatario
stabilito nella Comunità e la dichiarazione deve almeno contenere:
• nome e indirizzo del fabbricante o di un suo mandatario autorizzato nella Comunità;
• descrizione del materiale; riferimento alle norme armonizzate utilizzate;
• eventuale riferimento alle specifiche per le quali è dichiarata la conformità;
• identificazione del firmatario della dichiarazione, che impegna il fabbricante o il suo mandatario;
• le due ultime cifre dell'anno in cui è stata apposta la marcatura CE.
Normalmente la Documentazione Tecnica ai fini della sorveglianza del mercato è suddiviso in due
parti:
• la prima parte (A) che contiene nome ed indirizzo del fabbricante ed identificazione del
prodotto, la lista delle norme armonizzate e/o le soluzioni tecniche adottate e le istruzioni per
l'uso, se del caso
• la seconda parte (B) dovrebbe contenere il resto delle informazioni necessarie a valutare la
conformità, quali i risultati delle prove, i risultati dei calcoli, e tutti gli elementi tecnici relativi al
prodotto, ed in questa seconda parte il fabbricante dovrà anche inserire tutte le informazioni
necessarie per valutare la validità delle misure da lui prese per assicurare che tutti gli
esemplari prodotti siano conformi al progetto e cioè il manuale qualità, i piani di
campionamento, la descrizione del processo produttivo, ecc.
c) Marcatura CE
L'ultimo, ma il più appariscente ed innovativo tra gli elementi distintivi che caratterizzano le direttive
del nuovo approccio è la marcatura CE dei prodotti con il seguente simbolo:
le cui proporzioni devono sempre essere rispettate e la cui dimensione verticale minima è di 5 mm.
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DIRETTIVE RELATIVE ALLA STRUMENTAZIONE
8.2.1 Premessa
1) Il fabbricante o suo mandatario deve apporre la marcatura CE a ciascun prodotto e deve redigere anche
una dichiarazione di conformità scritta.
2) Il fabbricante deve preparare la documentazione tecnica relativa alle condizioni di sicurezza del
materiale elettrico e metterla a disposizione delle Autorità Nazionali a fini ispettivi per ameno 10 anni.
3) La documentazione tecnica deve consentire di valutare la conformità del materiale elettrico ai requisiti
della Direttiva LVD e deve comprendere nella misura necessaria a tale valutazione, la progettazione,
la fabbricazione ed il funzionamento del materiale elettrico
8.2.2 Prove elettriche principali per la presunzione di conformità alla Direttiva LVD
A titolo di esempio si riportano nella Tabella 8-1 alcune prove importanti raggruppate in diverse
categorie per taluni prodotti (in relazione talvolta alla tensione nominale di funzionamento U).
Tabella 8-1
Esempi non esaustivi di prove elettriche e di sicurezza per talune famiglie di prodotti
elettrici/elettronici
Per il testo della direttiva, la guida applicativa e l’aggiornamento delle norme armonizzate vedasi:
http://ec.europa.eu/growth/sectors/electrical-engineering/lvd-directive/index_en.htm
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INTRODUZIONE
8.3.1 Premessa
La prima Direttiva EMC 89/336/CEE sulla Compatibilità Elettro Magnetica non poneva come la
Direttiva LVD limiti inferiori o superiori circa la tensione di lavoro e/o la tipologia degli apparati
interessati: dal televisore al personal computer, dalla linea di produzione allo strumento di misura.
La seconda Direttiva 2004/108/CE (attualmente “rifusa” in 2014/30/UE), essendo una Direttiva del
nuovo approccio si distingue ancora per il suo vasto campo di applicazione e pertanto si applica a
tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche, compresi gli impianti, che contengono
componenti elettrici od elettronici, che possono creare perturbazioni elettromagnetiche, o il cui
funzionamento possa essere influenzato da tali perturbazioni, e pertanto si applica anche alla
strumentazione di misura e controllo dei processi industriali ed in generale a tutti gli apparecchi
elettrici, gli impianti e le reti di energia elettrica e di telecomunicazione.
8.3.2 Prove elettriche principali per la presunzione di conformità alla Direttiva EMC
A titolo di riferimento si ricorda che le principali norme di Compatibilità Elettro Magnetica possono
essere classificate in norme di base, norme di prodotto e norme generiche:
• Norme di base:
Tra le norme di base più importanti sono le serie:
o IEC 61000-4-x per l’immunità;
o IEC 61000-3-x per l’emissione.
• Norme di prodotto:
Tra le norme di prodotto o di famiglia di prodotti si segnalano le seguenti:
o EN 55013 & 55020, per l’emissione e immunità di apparecchiature radiotelevisive;
o EN 55014-1 & 55014-2, per l’emissione e immunità per gli apparecchi elettrodomestici;
o EN 55015, per gli apparecchi di illuminazione;
o EN 55022 & 55024 per le apparecchiature dell’informazione e delle telecomunicazioni.
• Norme generiche:
Tra le norme generiche, ove non esistano norme di prodotto, sono da segnalare le seguenti:
o EN 61000-6-1, immunità per l’ambiente residenziale, commerciale e industriale leggero;
o EN 61000-6-2, immunità per ambienti industriali;
o EN 61000-6-3, emissione per l’ambiente residenziale, commerciale e industriale
leggero;
o EN 61000-6-4, emissione per gli ambienti industriali pesanti;
o EN 61326-1, prescrizioni generali per apparecchi di misura, controllo e laboratorio.
Questa ultima serie di norme sulla Compatibilità Elettromagnetica fornisce le prescrizioni generali
ed i livelli di severità di immunità ed emissione dei vari apparecchi e dispositivi di misura e controllo
di processo che poi sono ridefiniti nelle eventuali disponibili norme di prodotto, p.es.:
• CEI EN serie 60546 per i regolatori con uscita continua
• CEI EN serie 60770 per i trasmettitori analogici e digitali
• CEI EN serie 61003 per i regolatori con uscita discontinua
• CEI EN serie 61131 per i controllori logici programmabili
• CEI EN serie 61514 per i posizionatori analogici e digitali
89
INTRODUZIONE
La conformità di uno strumento di misura a tutte le disposizioni della direttiva MID è attestata dalla
presenza, sul medesimo, della marcatura CE e della marcatura metrologica supplementare M:
La marcatura metrologica supplementare è costituita dalla lettera maiuscola M e dalle ultime due
cifre dell'anno yy di apposizione della marcatura, iscritti in un rettangolo, l’altezza del rettangolo
deve essere uguale all'altezza della marcatura CE, e la marcatura metrologica supplementare
deve seguire immediatamente la marcatura CE come riportata nella precedente figura.
A titolo esemplificativo, si riportano nel prosieguo, alcuni esempi applicativi della Direttiva MID,
a particolari filiere strumenti di impiego generale, quali contatori acqua, gas ed energia elettrica.
8.4.7 Verifica periodica degli strumenti di misura coperti dalla Direttiva MID
La Direttiva Europea MID 2004/22/CE, per quanto attenta all’importanza del mantenimento delle
caratteristiche metrologiche degli strumenti di misura, ha omesso di menzionare, le modalità e la
necessità di svolgimento di controlli periodici sugli strumenti in esercizio, sebbene consideri
nell’Allegato I, punto 5, la cosiddetta “durabilità dello strumento” ovvero:
“Lo strumento di misura deve essere progettato in modo da mantenere un’adeguata stabilità delle
proprie caratteristiche metrologiche in un periodo di tempo stabilito dal fabbricante, a patto che la
sua installazione, manutenzione e impiego siano effettuati in modo corretto conformemente alle
istruzioni del fabbricante, nelle condizioni ambientali cui lo strumento stesso è destinato”.
Pertanto per il “mantenimento della stabilità delle caratteristiche metrologiche dello strumento”
la Direttiva MID implicitamente prevede una apertura sulle verifiche periodiche, che potrebbero
essere consigliate dal fabbricante come “scadenza” dell’attendibilità delle misure effettuate dallo
strumento stesso, oppure anche dal legislatore nazionale ove lo strumento è installato.
Lo Stato Italiano, di conseguenza, ha voluto prevedere nel Decreto Lgs 22/2007 di recepimento
della Direttiva MID 2004/22/CE, all’Art. 19, comma 2, che il Ministero dello Sviluppo Economico,
stabilirà, con uno o più decreti, i criteri per l'esecuzione dei controlli metrologici successivi sugli
strumenti di misura dopo la loro immissione in servizio (ovvero dopo la “verifica prima” o iniziale).
Per il testo della direttiva, la guida applicativa e l’aggiornamento delle norme armonizzate vedasi:
http://ec.europa.eu/growth/single-market/european-standards/harmonised-standards/measuring-
instruments/index_en.htm
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INTRODUZIONE
8.5.1 Premessa
• Tipi di fluidi: gas, liquidi, vapori allo stato puro o loro miscele che si distinguono in fluidi di:
Gruppo 1: pericolosi, quali, tossici, esplosivi, infiammabili, comburenti;
Gruppo 2: non pericolosi, ovvero tutti gli altri non rientranti nel Gruppo 1.
La Direttiva PED si applica alla progettazione, alla fabbricazione e alla valutazione della conformità
delle attrezzature a pressione e degli insiemi sottoposti ad una pressione massima ammissibile
(PS) superiore a 0,5 bar, tipo:
- Recipienti a pressione
- Generatori di vapore
- Tubazioni
- Accessori a pressione
- Accessori di sicurezza
e ne stabilisce in funzione all’energia immagazzinata dall’attrezzatura a pressione, 4 diverse
categorie di apparecchiature identificate da I a IV in relazione alla loro severità/pericolosità.
- gli accessori a pressione (p.e. dispositivi e alloggiamenti sottoposti a pressione) devono essere
classificati in base alla pressione massima e al volume o diametro nominale come
rispettivamente recipienti o tubazioni;
- gli accessori di sicurezza (p.e. valvole di sicurezza) devono essere classificati normalmente di
Categoria IV (che è quella di rischio massimo) oppure eccezionalmente di categoria inferiore
ma comunque uguale a quella dell’attrezzatura completa a pressione.
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DIRETTIVE RELATIVE ALLA STRUMENTAZIONE
Tabella 8-5
Tabelle per l’identificazione della categoria dell’attrezzatura secondo la Direttiva PED:
Tabelle riportate al termine del presente punto identificate con la stessa numerazione ma con
suffisso (PED).
(a) Il fluido gas comprende: gas; gas liquefatti; gas disciolti sotto pressione; vapori e liquidi con tensione di
vapore alla temperatura massima ammissibile superiore di 0,5 bar (T > 110 °C nel caso di acqua)
(b) Il fluido liquido comprende: ogni liquido con tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile
inferiore o pari a 0,5 bar oltre la pressione atmosferica (T < 110 °C nel caso di acqua)
Per ogni categoria di apparecchiature a pressione, la Direttiva PED riporta in dettaglio le procedure
per la valutazione della conformità e l’obbligo della certificazione del tipo da parte di un Organismo
Notificato PED, viene richiesta solo per le apparecchiature di Categoria III e IV, mentre per le
apparecchiature di Categoria I e II è previsto rispettivamente il Modulo di Controllo di
Fabbricazione Interno e lo stesso oppure i Moduli di Garanzia Qualità Produzione o di Garanzia
Qualità Prodotto con l’intervento dell’Organismo Notificato (ON), come di seguito riportato:
Pertanto a seconda della categoria di rischio della generica attrezzatura in pressione variano le
procedure di certificazione CE per la direttiva PED:
1) nel caso di provati bassi limiti di pericolosità dell’attrezzatura (come previsto nell’articolo 3,
paragrafo 3 della Direttiva PED), non si deve apporre alcuna marcatura CE, perciò si può
mettere il prodotto sul mercato accompagnato dalle sole informazioni necessarie all’acquirente
per un uso corretto dell’apparecchiatura stessa;
2) per le categorie I, II, III o IV, è obbligatorio emettere la Dichiarazione di Conformità ed apporre
la Marcatura CE, operazione che, per le classi II, III e IV viene autorizzata dall'Organismo
Notificato.
93
INTRODUZIONE
95
INTRODUZIONE
Tabella 5 (PED)
Generatori di vapore:
In via di eccezione le pentole a pressione sono oggetto di un controllo della progettazione
secondo una procedura di verifica corrispondente ad almeno uno dei moduli previsti per la
Categoria III
Volume : 500 L
Pressione : 100 bar
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DIRETTIVE RELATIVE ALLA STRUMENTAZIONE
97
INTRODUZIONE
8.5.8 Conclusioni sulla classificazione delle categorie delle attrezzature a pressione PED
A titolo esemplificativo si vogliono riportare nel prosieguo alcune note di guida e di utilità per
l’applicazione della Direttiva PED:
A) Considerazioni sui RECIPENTI A PRESSIONE
1) Marcatura recipienti per gas o liquidi con tensione di vapore > 0,5 bar:
a) per fluidi Gruppo I quando:
- il volume è superiore 1 litro (L)
- il prodotto PSxV è superiore 25 bar-L
- la pressione PS è superiore 200 bar (Tabella 1);
b) per fluidi Gruppo II quando:
- il volume è superiore 1 litro (L)
- il prodotto PSxV è superiore 50 bar-L
- la pressione PS è superiore 1000 bar (Tabella 2);
& per estintori portatili e bombole per apparecchi per respirazione!
2) Marcatura recipienti per liquidi con tensione di vapore < 0,5 bar:
a) per fluidi Gruppo I quando:
- il volume è superiore 1 litro (L)
- il prodotto PSxV è superiore 200 bar-L
- la pressione PS è superiore 500 bar (Tabella 3);
b) per fluidi Gruppo II quando:
- il volume è superiore 10 litri (L)
- il prodotto PSxV è superiore 10000 bar-L
- la pressione PS è superiore 1000 bar (Tabella 4).
B) Considerazioni sulle TUBAZIONI
1) Marcatura tubazioni per gas o liquidi con tensione vapore > 0,5 bar:
a) per fluidi Gruppo I quando:
- DN > 25 (Tabella 6);
b) per fluidi Gruppo II quando:
- DN > 32
- il prodotto PSxDN è superiore 1000 (Tabella 7).
2) Marcatura tubazioni per liquidi con tensione vapore < 0,5 bar:
a) per fluidi Gruppo I quando:
- DN > 25
- il prodotto PSxDN è superiore 2000 (Tabella 8);
b) per fluidi Gruppo II quando:
- DN > 200
- PS > 10 bar
- il prodotto PSxDN è superiore 5000 (Tabella 9).
C) Considerazioni sui GENERATORI DI VAPORE
Marcatura attrezzatura per temperatura superiore 110 °C:
- generatori vapore
- acqua surriscaldata
Per:
- volume apparecchiatura > 2 litri
& anche le pentole a pressione (Tabella 5).
D) Infine RICORDARE
Non è richiesta la marcatura CE nelle seguenti applicazioni e situazioni:
- se il DN della tubazione è inferiore a DN 25 come:
connessioni pneumatiche, valvole in linea, misuratori di portata, ecc.
- se la pressione nominale del recipiente (o strumento) è inferiore a 200 bar
con volume (capacità) inferiore 1 litro.
- se lo strumento non ha proprio volume, come nel caso di:
pozzetti termometrici, livellostati a vibrazione o sonici, ecc.
Per il testo della direttiva, la guida applicativa e l’aggiornamento delle norme armonizzate vedasi:
http://ec.europa.eu/growth/sectors/pressure-gas/pressure-equipment/directive/index_en.htm
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DIRETTIVE RELATIVE ALLA STRUMENTAZIONE
8.6.1 Premessa
Nell’Unione Europea, la “salvaguardia della salute e sicurezza” dei lavoratori negli ambienti di
lavoro con presenza di atmosfere potenzialmente esplosive, è regolamentata dalle direttive:
94/9/CE (attualmente “rifusa” in 2014/34/UE), per la classificazione delle categorie di
apparecchiature idonee ad essere impiegate nelle varie zone pericolose:
per approfondimento vedasi punto 7.4.
99/92/CE per la classificazione degli ambienti di lavoro:
che è stata recepita in Italia nel T.U. legge 81/2008 (cha ha sostituito la mitica legge 626),
che attualmente è il riferimento legislativo nel nostro paese per tutti gli aspetti di
prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro.
8.6.2 Obblighi per il datore di lavoro
La direttiva europea, e la legge nazionale, stabiliscono degli obblighi per il datore di lavoro
in relazione alla probabile presenza di atmosfere esplosive nell’ambiente in questione,
ed in particolare, il datore di lavoro deve:
Tabella 8-6
Classificazione delle zone pericolose per presenza gas infiammabili e polveri combustibili
(a) Zone classificate secondo EN 60079-10-1
(b) Zone classificate secondo EN 61241-10-2
Per il testo della direttiva, la guida applicativa e l’aggiornamento delle norme armonizzate vedasi:
http://ec.europa.eu/growth/sectors/mechanical-engineering/atex/index_en.htm
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Vedasi anche, per la classificazione delle Zone pericolose per presenza di gas infiammabili, Tabella 7-2 e 7-3.
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