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Queste tecniche possono essere applicate in uno
stesso impianto sia singolarmente, sia in combi-
nazione tra loro. Naturalmente, il coordinamen-
to selettivo delle protezioni deve essere verifica-
to sia in sovraccarico, sia in cortocircuito.
In un impianto di distribuzione sono in genere
presenti diverse combinazioni di dispositivi di
protezione contro le sovracorrenti: fusibili, inter-
ruttori automatici, loro combinazioni, fusibili HH
per linee di media e alta tensione, ecc. Ogni com-
binazione di apparecchiature ha regole diverse
per la verifica delle condizioni di selettivit.
SELETTIVIT TRA FUSIBILI IN SERIE
La scelta del tipo di fusibile in un impianto dipen-
de principalmente dal genere di utenze che
destinato a proteggere e dalla corrente nomina-
le presente nel punto di installazione, oltre che
dal potere di interruzione, che deve essere alme-
no pari al valore della corrente di cortocircuito
presunta nel punto di installazione.
In caso di guasto in un punto della linea elettri-
ca, tutti i fusibili in serie sono percorsi dalla stes-
sa corrente di guasto.
I fusibili in serie (figura 1) si comportano seletti-
vamente se le loro caratteristiche di prearco, cio
le loro curve di intervento comprensive di bande
di tolleranza, non si intersecano. Per elevate cor-
renti di cortocircuito questo requisito non pi
sufficiente. In questo caso, infatti, si pu garan-
tire la selettivit solo se lenergia specifica I
2
t tota-
le del fusibile pi piccolo a valle inferiore alle-
nergia specifica di fusione I
2
t del fusibile pi gran-
de a monte. Cio, necessario prevedere delle
tolleranze maggiori.
A tal proposito, bisogna tener presente anche la
tolleranza delle curve dei tempi di fusione. Non
si fa pi, perci, riferimento alla normale curva
di intervento (curva di prearco), ma a quella di
fusione, considerando anche le diverse situazio-
ni di funzionamento del fusibile: cio, le curve
a caldo (che saranno diverse da quelle a freddo),
se il fusibile gi da tempo in funzione. Consi-
derando, quindi, tutte queste condizioni, in linea
La sicurezza e laffidabilit di un impianto non vengono
determinate solo dalla bont dei singoli apparecchi
di manovra, bens anche da una ottimale combinazione
consistente nel loro funzionamento selettivo
SELETTIVIT
DELLE PROTEZIONI
NELLE RETI DI BT
di Daniele Scialdone
S
elettivit significa che i dispositivi di prote-
zione contro le sovracorrenti devono isola-
re dalla rete nel pi breve tempo possibile
solo il ramo dellimpianto in cui il guasto av-
venuto. In altre parole, selettivit significa circo-
scrivere il pi possibile il guasto.
La condizione essenziale per un comportamen-
to selettivo la scelta coordinata dei dispositivi
di protezione secondo le curve di sgancio, cio
la verifica mediante landamento delle rispettive
curve tempo/corrente.
Come regola generale, la selettivit tra due dispo-
sitivi di protezione assicurata, nel campo dei
sovraccarichi, quando il tempo di non interven-
to del dispositivo a monte superiore al tempo
massimo di interruzione del dispositivo a valle,
per qualunque valore di corrente di sovraccari-
co. Questa condizione in genere verificata se
il rapporto tra le correnti nominali o di regola-
zione del dispositivo a monte e di quello a valle
uguale o superiore a 1,6.
La selettivit in caso di cortocircuito, invece,
pi complicata. Le tecniche che permettono di
raggiungerla si possono identificare in ampero-
metrica, cronometrica, energetica ed elettronica.
H Figura 1: Selettivit tra fusibili in serie
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di massima si pu asserire che la selettivit
garantita se le taglie dei due fusibili si differen-
ziano almeno di un fattore pari a 1,6 (ad esem-
pio, fusibili da 100 A con altri dello stesso tipo
da 160 A).
SELETTIVIT FRA INTERRUTTORI
AUTOMATICI IN SERIE
La verifica della selettivit tra interruttori uno-
perazione piuttosto complessa.
A seconda del sistema impiegato per ottenerla, si
parla di selettivit amperometrica, cronometrica,
energetica o elettronica. Prima di spiegare le dif-
ferenze esistenti tra questi diversi modi, oppor-
tuno fissare altri due importanti concetti.
Il primo quello di selettivit totale o parziale.
Due interruttori automatici possono comportarsi
in modo selettivo per qualsiasi valore di corren-
te di cortocircuito oppure solo fino ad un deter-
minato valore. In questultimo caso si parla di
selettivit parziale. Questo valore di corrente
viene definito valore limite di selettivit. Se la cor-
rente di cortocircuito, calcolata nel punto di
installazione dellinterruttore automatico a valle,
giace al di sotto di questo limite, per ogni possi-
bile corrente di guasto nel punto di installazio-
ne garantita la selettivit. Se, viceversa, il valo-
re della corrente di cortocircuito nel punto di
installazione superiore, lintervento selettivo
dellinterruttore a valle garantito solo fino a quel
valore. Le tabelle di selettivit fornite dai costrut-
tori ci informano proprio di questi valori limiti.
Esse derivano da prove sperimentali e, quindi,
sono sicuramente molto pi affidabili dei sem-
plici confronti tra le caratteristiche dintervento
dei diversi dispositivi di protezione.
Altro importantissimo concetto da fissare quel-
lo relativo alle diverse categorie di interruttori ai
fini della selettivit. Alluopo, gli interruttori auto-
matici si suddividono in due categorie: A e B. Solo
gli interruttori di categoria B sono particolarmente
adatti ad offrire un comportamento selettivo.
Infatti, questi interruttori presentano degli sgan-
ciatori con soglia magnetica ritardata. In questo
modo, in presenza di un cortocircuito, linter-
vento non istantaneo, ma avviene con un breve
ritardo (in genere decimi di secondo, fino ad un
massimo di 1 secondo). Il massimo valore della
corrente che linterruttore automatico pu lascia-
re passare in questo tempo, viene definito come
corrente di breve durata I
cw
.
Vediamo adesso i diversi tipi di selettivit.
La selettivit amperometrica basata sulla diffe-
renziazione dei valori di intervento dello sgan-
ciatore magnetico istantaneo (o di breve ritardo)
degli apparecchi installati in serie. Conduce gene-
ralmente ad una selettivit parziale. Questa tec-
nica tanto pi efficace, quanto pi si riesce a
differenziare le correnti di cortocircuito nei punti
di installazione delle protezioni. Si realizza selet-
tivit totale solo quando la corrente di cortocir-
cuito ai morsetti dellinterruttore a valle infe-
riore alla soglia di intervento della protezione a
monte. Per ottenere selettivit amperometrica
(totale o parziale), il minimo rapporto tra le soglie
di intervento istantanee della protezione a valle
e a monte deve essere superiore a 1,5, anche per
tener conto delle tolleranze sulle curve di inter-
vento (massimo 20%). Si riesce, in genere, ad
ottenere una selettivit totale, mediante distin-
zione delle soglie di intervento degli sganciatori
di sovracorrente istantanei, solo nel caso in cui
linterruttore a valle un interruttore limitatore,
che quindi limita lenergia specifica lasciata pas-
sare ad un valore inferiore a quello della soglia
di intervento degli sganciatori di cortocircuito
degli interruttori a monte.
Con la selettivit cronometrica, invece, gli inter-
ruttori a monte sono differenziati da quelli a valle
nelle loro propriet, non solo per una diversa
soglia di intervento, ma anche per le caratteristi-
che di breve ritardo di cui sono dotati i loro sgan-
ciatori (figura 2). Cio, gli interruttori, oltre ad
avere soglie di intervento magnetico diverse,
hanno anche tempi di intervento dello sgancia-
tore magnetico differenti, uno ritardato rispetto
allaltro. In questo caso, la selettivit potr esse-
re totale. I tempi di ritardo necessari dipendono
dal tipo di sganciatore. In caso di sganciatori di
sovracorrente di tipo elettronico (sganciatori
cosiddetti di tipo z), sufficiente impostare delle
differenze di tempi di ritardo da 70 a 100 ms tra
i diversi livelli di interruttori per coprire auto-
maticamente tutte le tolleranze. Per limitare le
sollecitazioni in caso di un cortocircuito franco
immediatamente a valle dellinterruttore auto-
matico generale, bene prevedere che questo sia
equipaggiato con sganciatori di tipo istantaneo,
oltre che di quelli a breve ritardo. La corrente di
intervento istantanea deve essere regolata su valo-
ri talmente alti tali da provocare lo sgancio del-
linterruttore solo in caso di un cortocircuito fran-
co nel tratto di rete tra questo interruttore e quel-
li a valle e che, quindi, non comprometta la selet-
tivit di intervento in caso di guasto in altri punti
dellimpianto a valle. Nellapplicazione con selet-
tivit cronometrica va garantito che linterruttore
a monte sia in grado di mantenere, per tutto il
tempo di ritardo, la tenuta elettrodinamica dei
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H Figura 2: Selettivit di tipo cronometrico tra interruttori serie
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contatti. Si parla di corrente di breve durata I
cw
per identificare la massima corrente che linter-
ruttore in grado di sopportare per il tempo di
ritardo. Essa espressa in kA per tempi di ritardo
generalmente non superiori a 1 secondo. Al di
sopra del valore I
cw
, linterruttore deve assoluta-
mente intervenire istantaneamente, per salva-
guardare la propria integrit. Occorre anche ricor-
dare che limpiego di sganciatori ritardati impli-
ca maggiori sollecitazioni termiche e dinamiche
anche per limpianto.
La selettivit energetica non un vero e proprio
metodo di selettivit, ma pi semplicemente una
verifica aggiuntiva, cui ricorrere in determinati casi.
Considerando due interruttori dotati di sgan-
ciatori istantanei, il rispetto della selettivit ener-
getica pu consentire di ottenere un limite di
selettivit che va oltre il valore della soglia
magnetica dellinterruttore a monte. Ci grazie
allimpiego di un interruttore limitatore a valle.
Data lesiguit dei tempi di intervento delle pro-
tezioni a monte e a valle, per lo studio della
selettivit energetica non si confrontano le curve
di intervento tempo/corrente delle apparec-
chiature, ma la curva dellenergia specifica
lasciata passare dallinterruttore a valle e la curva
dellenergia di non intervento dellinterruttore a
monte (caratteristica di I
2
t): per avere seletti-
vit energetica, queste due curve non devono
avere punti in comune.
Infine, vi la selettivit elettronica, che sfrutta
le sofisticate caratteristiche degli sganciatori elet-
tronici intelligenti, cio aperti alla comunica-
zione e, quindi, in grado di dialogare ed intera-
gire tra loro. Attraverso i microprocessori degli
sganciatori possibile effettuare il controllo del-
lintervento degli interruttori a monte del punto
di guasto. Il funzionamento semplice: tutti gli
interruttori che vedono transitare la corrente di
cortocircuito inviano un segnale di attesa (varia-
bile da 50 a 100 ms) allinterruttore a monte.
Linterruttore installato immediatamente a monte
del cortocircuito, non ricevendo nessun ordine
di attesa, apre istantaneamente, permettendo cos
un intervento selettivo.
SELETTIVIT TRA INTERRUTTORI
A MONTE E FUSIBILI A VALLE
Finora abbiamo trattato i casi di selettivit tra
apparecchiature dello stesso genere: in generale,
per, in un impianto elettrico abbiamo la com-
presenza di dispositivi di protezione tra loro diver-
si e, precisamente, soprattutto combinazioni di
interruttori automatici e fusibili.
Se il fusibile posto a valle, la selettivit nel
campo dei sovraccarichi, fino alla corrente di
intervento dello sganciatore magnetico istanta-
neo dellinterruttore, garantita se la caratteristi-
ca di intervento del fusibile non interseca quella
dello sganciatore termico ritardato, mentre nel
campo delle correnti di cortocircuito che supe-
rano o eguagliano il valore di intervento dello
sganciatore istantaneo, si garantisce la seletti-
vit solo se il fusibile limita la corrente di corto-
circuito ad un valore che resta al di sotto della
corrente di intervento dello sganciatore dellin-
terruttore a monte (figura 3). Questo possibile
con fusibili con correnti nominali di molto infe-
riori a quella dellinterruttore automatico. Altri-
menti, la selettivit potr essere pi facilmente
raggiunta facendo uso di interruttori dotati di sgan-
ciatore di cortocircuito a breve ritardo, purch il
ritardo sia di almeno 100 ms al di sopra della
caratteristica di intervento del fusibile.
SELETTIVIT TRA FUSIBILE A MONTE
E INTERRUTTORE A VALLE
il caso, ad esempio, di palazzi in cui si hanno
fusibili di protezione in linea e interruttori auto-
matici a protezione dei singoli appartamenti.
Anche in questo caso (figura 4), si ottiene la selet-
tivit nel campo dei sovraccarichi se la caratte-
ristica di intervento dello sganciatore termico non
incontra la caratteristica del fusibile (considerando
anche le dovute tolleranze). Nel campo dei cor-
tocircuiti si deve osservare che la corrente inte-
ressa termicamente il fusibile anche durante il
processo di spegnimento dellarco da parte del-
linterruttore. In pratica, sufficiente che la carat-
H Figura 3: Selettivit tra fusibile a valle e interruttore a monte
H Figura 4: Selettivit tra interruttore a valle e fusibile a monte
teristica di prearco del fusibile sia 70100 ms al
di sopra di quella dello sganciatore istantaneo di
sovracorrente dellinterruttore.
SELETTIVIT CON PI ALIMENTAZIONI
IN PARALLELO
Normalmente gli impianti di bassa tensione ven-
gono dimensionati con una resistenza al corto-
circuito di 50 kA. Per, occasionalmente, nelle
reti industriali si lavora con valori pi elevati, allo
scopo di ottenere una minor caduta di tensione.
In questi casi si alimenta un sistema di sbarre con
due o pi trasformatori, che vengono collegati in
esercizio tramite interruttori congiuntori. La scel-
ta degli apparecchi e le condizioni di selettivit
in simili applicazioni vengono essenzialmente
determinate in funzione di questi interruttori. Per
il resto valgono le considerazioni gi enunciate in
precedenza. Di solito, linterruttore congiuntore
viene scelto di tipo limitatore. Nel caso di due o
pi alimentazioni in parallelo, la corrente di cor-
tocircuito nel punto di alimentazione si suddivi-
de sulle singole linee di alimentazione. La selet-
tivit risulta pertanto meno complicata. Ad esem-
pio, nel caso di due alimentazioni uguali, se si
verifica un cortocircuito, la corrente totale si sud-
divide su ogni alimentazione in egual misura e,
quindi, le caratteristiche di sgancio possono esse-
re traslate verso destra di un fattore pari a 2. Nel
caso di alimentazione con pi di due trafo in paral-
lelo, i rispettivi interruttori di protezione vanno
coordinati utilizzando, se necessario, anche sgan-
ciatori a breve ritardo. In ogni caso, le correnti
di intervento degli sganciatori sono proporzio-
nali alla corrente di cortocircuito del corrispon-
dente trasformatore, in modo da garantire che in
caso di cortocircuito a monte di un interruttore,
questo venga sganciato istantaneamente, mentre
gli altri trasformatori possono rimanere inseriti,
garantendo la continuit di esercizio.
SELETTIVIT E PROTEZIONE
CONTRO LE CADUTE DI TENSIONE
Al verificarsi di un cortocircuito, nel punto in cui
esso avviene, la tensione di rete si abbassa bru-
scamente. La tensione residua dipende dal valo-
re della resistenza di guasto. Considerando il caso
pi sfavorevole di un cortocircuito franco, la resi-
stenza di guasto e, quindi, la tensione nel punto
in cui si verifica il cortocircuito risultano essere
praticamente nulle. In ogni caso, la tensione dimi-
nuisce lungo la linea, nel senso in cui fluisce le-
nergia, per tutta la durata del cortocircuito, a un
valore parziale che viene determinato in base alla
resistenza intermedia del conduttore e, quindi,
alla distanza dal punto di guasto. Il tempo di aper-
tura di un interruttore pu raggiungere anche i 30
ms (se limitatore, non pi di 10). Se la tensio-
ne di rete ai capi delle bobine dei contattori e
degli sganciatori di minima tensione degli inter-
ruttori presenti in rete scendesse ad un valore
compreso tra il 40 e il 70% del valore nomina-
le, permanendo per un tempo minimo di circa 20
ms, tutti gli interruttori presenti in linea dotati di
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simili sganciatori interverrebbero ed i contattori
si disecciterebbero. In casi del genere, anche al
fine di garantire la selettivit delle protezioni,
necessario che gli sganciatori di minima tensio-
ne ed i contattori siano dotati di adeguati ritar-
datori di apertura ( sufficiente un ritardatore di
1 s). Per correnti di cortocircuito elevate, fusibili
e interruttori limitatori intervengono in modo tal-
mente veloce che la caduta di tensione permane
solo per brevi frazioni di secondo, evitando
senzaltro lintervento degli sganciatori di mini-
ma tensione e dei contattori.
SELETTIVIT NELLE RETI
DI BASSA TENSIONE A MAGLIA
Le reti aperte o, come sono anche pi frequente-
mente denominate, le reti radiali, sono senza dub-
bio di gran lunga le pi comuni. Al contrario le
reti chiuse, cosiddette a maglia, il cui uso, soprat-
tutto in bassa tensione, estremamente raro. Esse,
per, offrono importanti vantaggi sia da un punto
di vista economico, sia di esercizio. Lo testimo-
niano diversi aspetti, come, ad esempio, le ele-
vate sicurezze di alimentazione, accoppiamenti
pi favorevoli in caso di carichi di diversa poten-
za o con grossi spunti, buona stabilit dei livelli
di tensione, basse perdite e semplici adattamenti
in caso di variazioni o di ampliamento della linea.
Normalmente, in una rete a maglia sono impie-
gati cavi della stessa sezione e, perci, fusibili
dello stesso tipo e con la stessa corrente nomi-
nale. I fusibili sono installati nei nodi della rete.
Quando avviene un cortocircuito in un punto
della rete, la corrente di guasto in quel punto
la somma delle due diverse componenti entran-
ti nel nodo del ramo nel quale avvenuto il gua-
sto. Si ha selettivit (figura 5) quando il fusibile
attraversato dalla somma di queste componenti
interviene, mentre i fusibili percorsi da una sola
H Figura 5: Selettivit in una rete a maglia
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delle due componenti restano in esercizio. In pra-
tica, se il rapporto tra la corrente di cortocircui-
to calcolata in uno dei due rami entranti nel nodo
e quella in cui avvenuto il cortocircuito mino-
re di 0,8, interviene sicuramente solo il fusibile
del ramo interessato dal guasto.
SELETTIVIT TRA DISPOSITIVI
DI PROTEZIONE DI BASSA
E DI MEDIA/ALTA TENSIONE
La selettivit tra i dispositivi di protezione contro
le sovracorrenti deve partire dallinterruttore di
protezione del motore fino al generatore e, per-
tanto, non deve arrestarsi al trasformatore AT/BT.
Tra la rete di bassa e quella di alta tensione, il tra-
sformatore funge da anello di congiunzione.
Mentre sul lato di bassa tensione la protezione
contro le sovracorrenti viene affidata ai soliti fusi-
bili e interruttori automatici, sul lato di media/alta
si hanno a disposizione fusibili HH (per alta ten-
sione, con elevato potere di interruzione) e inter-
ruttori di potenza dotati di adeguati rel e sgan-
ciatori. Garantire la selettivit tra fusibili NH (di
bassa) e HH relativamente semplice. Valgono,
infatti, in linea di massima, le stesse considera-
zioni fatte sui fusibili in serie. Anche i fusibili di
bassa e di alta tensione vengono attraversati dalla
stessa corrente di esercizio, purch si tenga conto
del rapporto di trasformazione del trasformatore
MT/BT. Per la loro scelta si deve tener conto che
il fusibile NH deve, accanto alla protezione con-
tro il cortocircuito, assolvere anche il compito di
proteggere il trasformatore contro le sovracorren-
ti. Pertanto, la sua corrente nominale viene deter-
minata in funzione di quella del trasformatore. Il
fusibile HH, invece, serve solo per la protezione
contro il cortocircuito sul lato alta tensione. Per
un suo corretto dimensionamento occorre, per,
tener conto dei picchi di corrente di inserzione del
trasformatore, che possono assumere valori estre-
mamente alti. Per questa ragione, il fusibile HH
viene scelto con una corrente nominale pari a 23
volte la corrente nominale del trasformatore.
La selettivit viene garantita se il tempo totale di
interruzione del fusibile NH, con grande sicu-
rezza, inferiore alla curva del tempo di fusio-
ne (comprensiva di banda di tolleranza) del fusi-
bile HH, riferita al lato bassa tensione (cio tenen-
do conto del rapporto di trasformazione). Se com-
binato con un interruttore automatico di bassa, il
fusibile HH risulta selettivo con linterruttore se
la sua curva del tempo di fusione (riferita al lato
di bassa) giace al di sopra di quella di sgancio
dellinterruttore (comprensiva di tolleranze).
Se a monte del trasformatore, anzich un fusibi-
le HH, viene inserito un interruttore di potenza
con sganciatore primario o sganciatore con ridut-
tore di corrente, si dovranno coordinare le sue
curve di sgancio con quelle dellapparecchio di
protezione di bassa tensione.

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