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Prima edizione E-book: Dicembre 2011 ISBN: 9788863696837-PDF Narcissus Self-publishing DRM Free (Watermark) Data di pubblicazione:14/02/2012

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A Lorenzo, che stato con me tutto il tempo e mi sorride ogni giorno

INDICE DEI CONTENUTI

Prefazione

CAPITOLO 1 Primi passi: dallitaliano allinglese senza soffrire troppo pag. 8

Perch questo testo?

Linglese: come, perch e soprattutto... perch no?

Imparare una nuova lingua: metodologie, contesto generale e punti di riferimento

Che inglese vogliamo imparare? Alcuni riferimenti internazionali: il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (CEFR) e gli esami Trinity GESE

La storia insegna: lalbero genealogico dellinglese

LA, B, C Cerchiamo di capire meglio con cosa abbiamo a che fare

Prima di proseguire oltre... un piccolo glossario di termini utili!

CAPITOLO 2 Fuoco alle polveri!

I pronomi soggetto 3

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Questo ebook appartiene a\nGius eppe Ferrari CLI_20120040024011

Il verbo Il Simple Present: significato Morfologia: la strada del verbo essere

Aggettivi di nazionalit Question words Aggettivi possessivi Personal information Numeri cardinali Greetings Forme di saluto There is / there are Colours Da non dimenticare Tips (consigli)

CAPITOLO 3 Parole, parole, parole e qualche nuovo verbo! pag. 100

Le parole che non vi ho detto I sostantivi Le maiuscole Il plurale Sostantivi numerabili e non numerabili Sostantivi collettivi Gli aggettivi (e simili) Posizione degli aggettivi/attributi di un nome Nomi composti 4

Lordine degli attributi Elementi determinativi Gli articoli THE (il, lo, la, i, gli, le) A / AN (un, uno, una) I dimostrativi (this/that/these/those) Simple Present dei verbi diversi da essere Daily routine: vocabolario Il modo imperativo dei verbi

TRINITY GESE GRADE 1 Quello che serve per passare lesame pag. 138

Lesame: come e perch Animali Parti del viso e del corpo Capi dabbigliamento

Oggetti di uso comune nellambiente che ci circonda

Come si svolger lesame Siti utili Ringraziamenti Lautrice

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Prefazione
Forza e coraggio!

Sebbene sia ormai di moda, molti pensano che imparare una lingua straniera in

realt equivalga ad una vera impresa... ma posso garantire che non poi cos dura e la maggior parte delle volte il gioco vale la candela. Per essere sicuri di partire col piede giusto e tenere alto il morale ci sono alcune considerazioni che ci conviene fare prima di accettare la sfida. In primo luogo dimostrato che conoscere pi di una lingua oltre alla propria lingua madre (dialetti compresi) facilita lapprendimento. Se abbiamo gi faticato per imparare una lingua seconda, la prossima volta che ci troveremo a dover imparare un linguaggio sar tutta in discesa! E diciamocelo, chi di noi non mastica qualche parola di dialetto? Chi non ha studiacchiato i rudimenti dellinglese o del francese a scuola? Per capirci, prendiamo lesempio di unauto e di un qualsiasi ciclomotore a marce. Chi ha gi guidato in strada la propria vespa far meno fatica ad abituarsi allauto, perch i meccanismi e le strategie di base sono simili. Chi non ha mai nemmeno guidato una bicicletta o uno scooter sar invece alle prese con una realt completamente nuova: dovr imparare il codice della strada, imparare a valutare gli spazi e le velocit dei mezzi in movimento, infine dovr prendere confidenza con il traffico e con un voluminoso mezzo di trasporto. Forse non ci sembrer di fare meno fatica, perch la sfida comunque impegnativa e apparentemente nuova, ma perfino i nostri dialetti in realt ci danno una marcia in pi! Nonostante tanti possano gi godere di questo vantaggio linguistico, comunque necessario applicarsi per ottenere buoni risultati. Imparare una lingua un po come avvicinarsi ad un nuovo sport o ad un nuovo gioco di carte. Ogni pratica ha le sue regole; sebbene due giochi possano sembrare simili, come per esempio la pallavolo e la pallamano, oppure possano utilizzare le medesime carte, come il ramino ed il bridge, le regole da seguire per vincere la partita sono differenti. Chi pretende di giocare una partita di pallavolo applicando le regole della pallamano non potr mai vincere. Allo stesso modo non ci si pu avvicinare allinglese seguendo le regole dellitaliano, sebbene lalfabeto sia pi o meno lo stesso e tante parole siano simili (immaginate di dover imparare il russo, che ha addirittura un alfabeto completamente diverso!). In realt meglio pensare allinglese come ad un nuovo gioco di cui non si conoscono le regole. Solo in questo modo, senza lasciarci influenzare troppo dalla nostra prima lingua, potremo diventare dei buoni giocatori ed ottenere risultati soddisfacenti. Non dimentichiamo poi che i migliori giocatori sono generalmente coloro che hanno molta esperienza e quindi si allenano spesso, facendo 6

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quanta pi pratica possibile. E' molto importante coltivare la propria determinazione ed esporsi il pi possibile allinglese! Leggere, ascoltare, completare esercizi... tutto questo fondamentale.

Al giorno doggi piuttosto facile trovare materiale per fare pratica: la tv a pagamento offre innumerevoli canali e programmi che possono essere visti in lingua originale, internet una fonte inesauribile di file video, audio e di esercitazioni; le librerie,

fungono da guida, indicando la direzione da seguire ed aiutando gli studenti a scegliere il

materiale pi appropriato per il proprio livello. Questa grande variet di stimoli una vera ricchezza! Fortunatamente stiamo parlando di apprendere una lingua e le lingue sono fatte

per descrivere ogni aspetto della vita, sia a livello umano che sociale. Questo significa che con ogni probabilit qualcuno ha prodotto materiale in lingua inglese che riguarda proprio il

campo di studio che ci pi congeniale. Se la nostra passione il calcio allora sar molto pi facile e stimolante cercare di leggere un articolo sportivo piuttosto che un trattato di

grammatica. E allora perch non tentare di leggerlo in inglese? Allinizio pu essere

impegnativo, perch quando ci si misura con le basi di una lingua gli strumenti a disposizione sono limitati e cos anche gli argomenti che si possono affrontare. Eppure un margine di scelta c sempre, anche quando si solo agli inizi... basta non perdersi

danimo. Per linglese poi, una lingua parlata e insegnata da tantissime persone, c una grande abbondanza di materiale semplificato e adatto ad ogni livello.

Questa missione linguistica, quindi, non affatto impossibile! Non nemmeno una passeggiata, ma ci sono tanti fattori che giocano a nostro favore. Basta un poco dinteresse, impegno e buona volont per ottenere ottimi risultati. Insomma, se siete pronti a mettervi (o rimettervi) in gioco, vi aspetto nelle prossime pagine Cominceremo con un capitolo discorsivo che ci far riflettere sul nostro trascorso scolastico e linguistico, affrontando le problematiche che potremmo avere gi incontrato o che forse incontreremo in futuro.

Qualche riferimento normativo, alcune considerazioni riguardo alle metodologie dapprendimento pi diffuse e poi via verso linglese, partendo dallo spelling e dallalfabeto. Con i capitoli successivi ci addentreremo sempre pi nella grammatica/lingua anglosassone, grazie a spiegazioni approfondite e semplici esercizi di comunicazione completi di analisi e soluzioni. Niente paura: non sar una traversata difficile e non perderemo mai di vista la luce in fondo al tunnel, ossia il nostro scopo principale: cominciare seriamente a capirci qualcosa!

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infine, sono piene zeppe di testi propedeutici. In questo panorama variopinto gli insegnanti

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CAPITOLO 1

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Primi passi: dallitaliano allinglese senza soffrire troppo.

Perch questo testo?

Il desiderio di scrivere per insegnare mi venuto in seguito al confronto con tanti studenti, di diverse et. Come insegnante, il mio cuore va a tutti coloro che hanno sempre faticato con linglese, spesso per ragioni che non dipendono interamente da loro. Per alcuni tornare a studiare un pensiero sconsolante, perch i tempi della scuola sono ormai lontani. Per altri semplicemente non si presenta loccasione giusta. In effetti c una vasta categoria di persone l fuori che vorrebbe sapere un po dinglese, magari tenta qualche approccio alla materia e poi lascia perdere. Non mai il momento opportuno, oppure non ci si sente sufficientemente motivati per dedicare tempo e soldi ad un progetto apparentemente impegnativo. Tra coloro che tentano ci sono molte persone che sincagliano alle prime fasi dellapprendimento, perdendo motivazione e compromettendo le proprie possibilit di riuscita. Vi sentite tirati in causa? Ebbene, come si fa a raggiungervi tutti e realizzare il vostro potenziale? In realt basta poco. Un buon paio di scarpe, uno zaino pieno di provviste e sarete, anzi saremo pronti per affrontare il cammino senza rischiare di scoraggiarci. Una volta rotto il ghiaccio sar tutto pi facile; per scegliere con entusiasmo una scuola, un gruppo e un percorso basta raggiungere la riva anglosassone e toccare terra. Compiuto il primo, lungo passo sarete sicuramente in grado di trovare la vostra strada. la chiave di volta infatti la comprensione, che nellapprendimento linguistico precede sempre la produzione: quando vi renderete conto di capire sarete gi a met dellopera. Basteranno infatti tempo e costanza per riuscire ad utilizzare in prima persona tutte le espressioni che sarete gi in grado di comprendere e riconoscere! La mia intenzione proprio quella di fornire uno strumento di facile consultazione per tutti coloro che vorrebbero compiere quel primo passo, colmando il vuoto che li separa dal comprendere, imparare ed apprezzare linglese. Mi rivolgo quindi a tutti voi, che siete rimasti a guardare dallaltra sponda, e vi offro un passaggio amichevole al di l della Manica. Non ho la bacchetta magica e non sono unenciclopedia vivente, quindi non posso garantirvi una riuscita perfetta... ma posso condividere quello che so ed il frutto delle mie esperienze in classe, nella ferma convinzione che a qualcosa serviranno di certo. In effetti insegnare un bellissimo mestiere, quasi una missione, e se le cose vanno per il verso giusto chi impara di pi spesso linsegnante. La parte pi interessante dellintero processo proprio lo studente, maestro inconsapevole e prezioso. Giovane o maturo, estremamente competente o appena agli inizi, lo studente sempre un mondo da scoprire. Bisogna capire quanto e cosa sa, fino a che punto cosciente delle proprie capacit o competenze acquisite e soprattutto cosa pensa dellinglese. Queste domande sono importanti; nellaffrontare un 9

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percorso di studio autonomo come quello che ci aspetta conoscersi bene di grande aiuto, soprattutto per imparare a lavorare al meglio con se stessi. Per alcuni tutto semplice e divertente, per altri esattamente il contrario. Un insegnante poco azzeccato, una classe appesantita dalla presenza di studenti con abilit troppo diverse, una piccola difficolt iniziale mai guarita basta poco per metterci i bastoni tra le ruote. Ognuno reagisce alle situazioni spiacevoli a seconda della propria personalit: alcuni vivono lostacolo come una sfida e si applicano duramente, altri si chiudono in se stessi o cedono le armi, sentenziando di non essere portati per le lingue o addirittura di averle odiate fin dal principio. E voi, che studenti siete? Come avete reagito allinglese finora? In realt imparare una lingua straniera un percorso di crescita e di apertura mentale, uno slancio verso nuove forme e nuovi modi di pensare. Questa bella frase molto pi concreta di quanto sembra: pensare in inglese, parlare inglese, attiva dei percorsi neuronali nellarea linguistica del cervello che sono completamente diversi da quelli tipicamente italiani! E come se il nostro cervello fosse un bosco di ramificazioni neuronali ed ogni lingua disegnasse nuovi sentieri al suo interno. In un certo senso linglese ci porta quindi ad esplorare nuove prospettive e a sondare noi stessi. Sembra una banalit e quelli tra voi che hanno rinunciato allapprendimento (o che lottano anno dopo anno accontentandosi della sufficienza) inarcheranno a questo punto le sopracciglia, pensando di aver gi sentito questa bella favola, che non si mai tradotta in realt. Ebbene, io e questo testo siamo qui per rendervi linglese facilmente accessibile, offrendo una rampa di lancio verso nuove prospettive; spero sar in grado di convincere tutti voi, a volte scettici e sfiduciati, a fare un tentativo a concedere alle lingue straniere, e in particolare allinglese,

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unaltra chance.

Prima di entrare nel vivo ci tengo a precisare che questo libro non ha nessuna pretesa di onniscenza. Il frutto delle mie riflessioni ed esperienze vuole essere condiviso con un po di leggerezza, senza per forza essere esaustivo, definitivo e soprattutto scientifico. Ho spesso generalizzato di proposito, ripetendo varie volte alcuni concetti, nel tentativo di semplificare la vita ai non addetti ai lavori che non hanno ancora avuto occasione di fare amicizia con linglese. Qualche competenza stata messa in campo (a volte entrando nel dettaglio, per cercare di essere precisi) ma i contenuti del libro si basano sulle mie conoscenze, che sono e mi auguro saranno sempre in continuo miglioramento. Io stessa in realt sono uno studente ed intendo continuare ad esserlo per lungo tempo. Sono qui per condividere il mio bagaglio, ma l fuori ci sono molte persone pi ricche di me e sarei ben felice di ricevere appunti, correzioni e precisazioni in merito ad ogni aspetto del

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testo che necessitasse revisione o suscitasse un dibattito. Infine, ci tengo a dirvi che il libro stato pensato come una lunga progressione didattica, che procede gradualmente verso argomenti sempre pi complessi e completi. Potete seguire il percorso che ho pensato per voi oppure muovervi liberamente tra le pagine, saltando le parti che non vi interessano e gli eventuali argomenti che conoscete gi!

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Linglese: come, perch e soprattutto... perch no?

Il succo di tutto quello che c da sapere sullinglese che pare sia ormai parlato da circa un miliardo di persone nel mondo. Lo parlano in tanti, lo capiscono in tanti, pu salvarci da un disastro in terra straniera oppure rendere le nostre ferie indimenticabili. Al giorno doggi linglese capire cosa succede anche quando non si ha a che fare con il mondo che si conosce, venire assunti pi facilmente, poter studiare o lavorare anche allestero e soprattutto conoscere cose, persone e culture nuove. Non male, che ne dite? Secondo molti esperti (e anche a parer mio) linglese dovrebbe essere imparato soprattutto per usarlo, per parlarlo e per farsi capire. Una volta fuori dalla classe, che sia una classe serale per adulti o una classe di scuola superiore, cosa serve agli studenti? Conoscere a memoria tutte le eccezioni di una regola? Sapere cos un gerundio? Non tanto, no. Quello che serve poter avere una conversazione, di lavoro o piacere, poter prenotare un hotel per le vacanze, capire cosa mangiare e dove trovare una banca o un ufficio postale quando ci si reca allestero. Come molti insegnanti credo fermamente nella precisione e nellaccuratezza grammaticale, perch pi a fondo si conosce una lingua, meglio ci si esprime. Con una solida competenza grammaticale le possibilit, siano esse lavorative o di altro genere, aumentano proporzionalmente. La grammatica non sorpassata n inutile, anzi dico solo che bisognerebbe concentrarsi sulla grammatica come aiuto per imparare a parlare e capire la lingua, non come fine ultimo dello studio. Non aboliamo la grammatica: rimettiamola solo al suo posto! Purtroppo, almeno da questo punto di vista, lItalia sembra aiutarci poco. Il nostro sistema educativo non pare granch studiato per incoraggiare gli studenti a portare le lingue straniere nella loro vita quotidiana, a vederle pi come un dono e un vantaggio piuttosto che come un peso inutile. Io stessa, appena diplomata, mi sono ritrovata negli Stati Uniti a tentare una conversazione con alcuni studenti stranieri (turchi e indiani) e mi sono vergognata di me stessa. Questi ragazzi erano pi giovani di me e parlavano linglese che avevano imparato nel loro paese (neanche alluniversit, ma alla scuola superiore!). Tra noi studenti italiani e questi ragazzi cera un vero abisso. Non un ricordo piacevole. Non dico 11

che fossero perfetti, ma esprimevano i propri pensieri in un tempo pi che accettabile per mantenere viva la conversazione, non erano mai a corto di parole e capivano bene tutto quello che veniva detto, anche quando erano alle prese con accenti molto diversi. Al di l delle classiche frasi standard, che comunque dicevo con timidezza per via della mia pronuncia (in cui avevo perso ogni fiducia appena sbarcata dallaereo), la mia capacit di comunicare sincagliava nella ricerca delle parole giuste, nel dubbio che fossero o meno corrette, nella scelta di un tempo verbale che non fosse atrocemente fuori luogo per ogni mia frase, incerta e ridotta allosso, loro ne avevano pronunciate dieci. Che potevo fare? Sommergerli di casi, definizioni grammaticali, spiegazioni ed eccezioni? Erano le uniche cose che forse conoscevo meglio di loro. Eppure sono stata fortunata, ho sempre avuto buoni insegnanti ed ottimi voti! Quello che mi successo in realt succede a tanti. Penso sia dovuto al fatto che chi ha studiato inglese a scuola si spesso trovato ad imparare dosi massicce di grammatica, ripetuta in italiano da insegnanti italiani, magari con pronunce per larga parte Italian-friendly. Abbiamo letto tanti testi, senza capirci un gran che, per poi imparare a memoria qualche frase per linterrogazione. Conosciamo per filo e per segno le parole del libro di grammatica, che ci descrivono con profusione di dettagli quando si usa il Present Perfect, ma ci occorrono almeno dieci minuti per decidere di usarlo in conversazione. Insomma, il sistema educativo italiano in tante occasioni non ci favorisce, e questo ve lo concedo. E per doveroso aggiungere che molti istituti ed insegnanti offrono una formazione di elevata qualit; numerose scuole pubbliche e private si adoperano per creare unofferta che sia allavanguardia ed incentrata sulla comunicazione. In questi ultimi anni qualche tentativo di revisione del sistema scolastico nazionale stato effettuato, sebbene alcuni provvedimenti siano discutibili. Col tempo vedremo che cosa ci porteranno le recenti riforme in campo educativo volute dal governo speriamo che si rivelino un aiuto, anche se ormai tardi per chi gi uscito dalla scuola dellobbligo oppure sta per uscirne. Qualunque sia la situazione, le condizioni pi o meno spiacevoli in cui versa il nostro ambiente educativo non sono una valida scusa. LItalia ha molti problemi, come tanti altri paesi, ma questo non deve impedirci di fare il meglio che possiamo, per noi stessi.

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Imparare una nuova lingua: metodologie, contesto generale e punti di riferimento

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Eccoci qui, pronti a gettare un salvagente a quegli studenti italiani, rigorosamente principianti assoluti o quasi, che hanno deciso di tuffarsi in acque straniere. In realt 12

esistono molte strade per raggiungere chi alle prime armi. Per coinvolgere questi studenti, arricchiti da un variopinto background di esperienze sociali e scolastiche tipicamente italiane, occorre prenderli rispettosamente per mano e condurli il pi serenamente possibile nel magico mondo della lingua inglese. Tantissimi linguisti, studiosi ed insegnanti si sono applicati per formulare, analizzare e codificare metodologie efficaci, alcune anche molto diverse tra loro. Negli anni si sono modificati ed evoluti anche gli obiettivi da raggiungere. In questo senso lUnione Europea ha fatto grandi cose, cercando di unificarci tutti nel perseguire obiettivi linguistici comuni e che siano i migliori possibile. Ormai sono tutti daccordo nel dire che lo studente va compreso e rispettato, aiutato a formarsi in modo autonomo e costruttivo; la motivazione e linteresse sono fondamentali e bisogna assolutamente insegnare agli studenti di lingua straniera ad usare la nuova lingua per comunicare.

sottoposti a qualche anno di scuola superiore) traggano immediati benefici da metodi marcatamente grammaticali, che si concentrano principalmente sulle strutture della lingua tralasciando in genere la gentile arte della conversazione. Allo stesso tempo, non credo nemmeno che molti di questi studenti siano del tutto pronti per il puro approccio comunicativo. Questo ottimo metodo (o meglio gamma di metodi) varia a seconda delle scuole di pensiero; in genere prevede lezioni con insegnanti madrelingua o bilingui che spiegano relativamente poca grammatica e invece chiacchierano quasi esclusivamente in inglese. Con laiuto di vignette, dialoghi ed esercitazioni interattive, questi insegnanti introducono in effetti intere frasi ed espressioni che servono in molte situazioni quotidiane. Nelle scuole private si tende a preferire e caldeggiare questo approccio, che molto simile allapprendimento spontaneo che si verificherebbe se avessimo lopportunit di vivere in un paese di lingua straniera (in via ufficiosa questo approccio viene quindi contrapposto a quello tendenzialmente grammaticale che si preferisce nella scuola pubblica). Anche nei casi in cui lapproccio comunicativo un poco pi concentrato sulla grammatica, avvicinandosi quindi a ci che conosciamo dai tempi della scuola dellobbligo, si tratta in realt di una metodologia fruttuosa e divertente per chi qualcosa sa gi. Il vero principiante, quello che voleva partire dallAbc o che si porta dietro lacune fin dalle scuole medie, rischia di sentirsi inadeguato e cedere le armi. Penso che questo succeda per varie ragioni. In primo luogo, il metodo comunicativo divertente e attuale, ma mette un sacco di carne al fuoco. Per poter comunicare fin da subito preferibile che le frasi siano semplici, ma dovrebbero comunque essere intere e 13

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Come gi anticipato non credo che la maggior parte dei veri principianti italiani (o almeno la maggior parte degli studenti principianti che ho conosciuto, soprattutto quelli gi

corrette! Ci significa che un principiante assoluto (o quasi) si ritrova di colpo a gestire nomi, pronomi, aggettivi, verbi, avverbi, ausiliari, ecc (ossia la maggior parte degli elementi grammaticali che compongono una lingua, tutti insieme appassionatamente!). Il povero studente rischia di restare spiazzato e fatica a gestire ed interiorizzare tutti questi contenuti; quando finalmente gli pare di aver capito qualcosa si rende conto che linsegnante gi passato allunit successiva. Questo, ne converrete, deprimente! Diverso sarebbe avere loccasione di vivere in terra straniera, dove lesperienza quotidiana totale e limmersione linguistica obbligata, continua, necessaria ed associata a situazioni concrete (che aiutano moltissimo ad incidere termini ed espressioni nella memoria). Ne consegue che un aspetto da non sottovalutare la quantit di cose nuove che un principiante si trova ad affrontare. Il livello principianti in effetti un gradino che pare essere molto pi alto e difficoltoso dei successivi. Questo rispecchiato anche nel contenuto di tutti quegli esami che vengono sostenuti per ottenere certificazioni di competenza della lingua inglese. Da quando lUnione Europea ha stabilito una scala unitaria che classifica i vari livelli di padronanza delle lingue straniere, il programma dei corsi dinglese per principianti pi o meno standard per tutti e comprende una lunga lista di cose. Il programma A1, che costituisce appunto il primo livello, consente allo studente che lo padroneggia di cavarsela in tante situazioni, ma proprio per questo prevede tutta la fase diniziale introduzione alla nuova lingua e a molti degli elementi fondamentali che formano ogni frase. Per intenderci, imparare a scrivere richiede molto pi tempo e fatica di quanto sia poi necessario per imparare a scrivere una poesia piuttosto che un tema. Con linglese la stessa cosa: imparare ad orientarsi e prendere confidenza con le parti e le regole di una seconda lingua pi impegnativo di quanto non sia aggiungere parole o elementi nuovi quando si hanno gi solide basi. Al termine del livello A1 le cose cominciano infatti ad avere pi senso, anche perch le lingue tendono ad essere coerenti: le regole che valgono a livello base continuano spesso a valere anche a livelli pi alti. Purtroppo in molti casi lo scoglio del livello A1 pu essere fatale. Come abbiamo gi detto, il maggior numero di abbandoni e rinunce si verifica proprio agli inizi del percorso di apprendimento. Un gruppo di principianti adulti in genere uno dei gruppi pi eterogenei che si possa avere principianti assoluti, che non hanno mai visto una parola dinglese, vengono necessariamente raggruppati con altri principianti che hanno magari studiato inglese alle scuole medie o superiori ma sostengono di non ricordare gran che. La differenza tra questi studenti tende ad emergere piuttosto in fretta e le cose si complicano. Chi non sa nulla deve iniziare da capo, mentre chi pensa di aver dimenticato inizia a ricordare ed allunga le distanze Nella scuola pubblica a volte anche peggio. Non si pu 14

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riescono a colmare, demoralizzandosi e concludendo di non essere portati o di odiare linglese. Non dimentichiamo infine che studiare lingue nella scuola pubblica italiana significa generalmente studiare grammatica, analisi logica, analisi del periodo il nostro approccio alle lingue straniere non molto comunicativo (e in tanti casi neanche molto divertente)! Tutto questo ha numerose conseguenze sullo studente. Tanto per cominciare ci abituiamo a pensare/imparare in un certo modo, che per comodit chiameremo analiticogrammaticale. Ognuno di noi passato, in qualche grado e misura, attraverso la scuola pubblica. In quegli anni eravamo (o siamo, se siete ancora alle prese con interrogazioni e compiti in classe) terreno fertile, predisposti allapprendimento, anche se magari ci sembra o sembrava tutto il contrario. Gli anni della prima infanzia e delladolescenza sono i migliori per imparare e ci sono delle prove scientifiche che lo dimostrano insomma, quando si giovani si al massimo delle proprie capacit di apprendimento e qualcosa si impara sempre, anche se non si vuole. In questi anni cos sensibili la nostra organizzazione mentale, almeno dal punto di vista linguistico, stata lentamente ma inesorabilmente impostata sulla seguente modalit: ricevo informazioni dettagliate, imparo a memoria le informazioni, comprendo il significato di queste informazioni e le inserisco in una banca dati pi o meno organizzata che andr poco a poco a costituire la mia conoscenza. E chiaro che mica tutti sono portati per questo metodo cos preciso e sistematico alcune persone sono dei veri e propri computer e sviluppano unefficientissima catena di montaggio, ottenendo alla fine una conoscenza molto vasta, precisa e sempre a disposizione. Per questo la preparazione degli studenti italiani spesso apprezzata allestero: molti di noi imparano ad incamerare moltissime informazioni, ad organizzarle in modo coerente e a reperirle in fretta e con efficienza. Tanti complimenti a tutti questi studenti! Ma che dire di coloro che non sono organizzatori nati? Molti altri purtroppo si perdono per strada. Laccumulo dinformazioni, invece di essere fluido e organizzato, nel corso del tempo diventa sempre pi caotico, confuso, casuale. Ci si distrae, non si hanno forti motivazioni allo studio, si pigri, si trova di meglio da fare oppure, semplicemente, per quanto ci si provi non ci si riesce proprio. La differenza tra lo studente computer e lo studente caotico la stessa che intercorre tra un archivio perfettamente organizzato ed un vecchio magazzino polveroso, dove le scatole sono state riposte alla rinfusa per anni e i topi 15

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certo pensare che ogni nuovo insegnante, prima alle scuole medie, poi alle scuole superiori, inizi il proprio percorso educativo da zero. Se i ragazzi vengono promossi al ciclo successivo occorre dare per scontato che qualche abilit labbiano acquisita. Purtroppo in tanti casi le cose non stanno esattamente cos ed i ragazzi si portano dietro lacune che non

mangiucchiano allegramente le etichette. Che siate o meno un computer umano, la maggior parte di noi ha comunque ricevuto questa impronta di stampo organizzativo e analitico. Siamo abituati a cercare di analizzare in profondit piccole porzioni e poi comporle in un insieme complesso, un poco alla volta. Il metodo comunicativo invece, in tutte le sue varianti, prevede principalmente un approccio olistico, ossia totale. Invece di partire dalla definizione di articolo e nome per poi passare a tutte le forme ed i tempi del verbo, il metodo comunicativo ci mette a confronto con intere frasi, dicendoci quando si usano, cosa vogliono dire e lasciando a noi il compito di assorbire inconsciamente le nozioni grammaticali che sono alla base della lingua. Nel complesso, lapproccio comunicativo decisamente valido, frizzante e molto stimolante dobbiamo solo abituarci alla novit! Questo testo si pone a met tra i due approcci che abbiamo discusso finora, partendo dalla grammatica per poi approdare, con calma e nel dettaglio, alle sue applicazioni pratiche. Quando saremo a nostro agio con linglese e avremo unidea di come funzionano le cose potremo godere appieno della pi moderna offerta formativa rivolta agli adulti e soprattutto della flessibilit e naturalezza del metodo comunicativo, che decisamente stimolante. Alcuni di noi prenderanno il via in breve tempo, mentre altri apprezzeranno la ricorrenza di certe spiegazioni e la mia tendenza a non lasciare quasi nulla allimmaginazione. Comunque sia, utilizzate queste pagine al meglio, adattandole al vostro personale stile e ritmo dapprendimento!

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validi che possono semplificarci il percorso, indipendentemente dal metodo, dallapproccio o dallinsegnante che scegliamo. Pensiamo per un attimo alle questioni sollevate in questa sezione. Uno studente giovane sar pure biologicamente predisposto ad apprendere (e certamente impara con pi facilit di un adulto) ma ladulto ha maggiore esperienza, consapevolezza e capacit critiche! Sulla lunga distanza, un apprendente adulto che applichi con seriet le proprie abilit cognitive alla materia otterr risultati di gran lunga migliori rispetto ad un giovane poco motivato. Lo studente adulto pu quindi imparare benissimo, a patto che applichi al meglio le proprie capacit critiche, cognitive e soprattutto metacognitive. Per sfruttare appieno le potenzialit dello studio autonomo occorre essere consapevoli dei propri pregi, limiti e delle proprie caratteristiche dominanti. Analizzare criticamente le proprie capacit e attitudini, controllare con attenzione il proprio processo di apprendimento queste attivit metacognitive sono alla base del successo. Ne consegue che decisamente meglio riflettere prima di lanciarsi a capofitto: che tipo di studenti siamo? Quali e quante conseguenze hanno avuto le nostre eventuali esperienze precedenti con linglese? Quale approccio fa davvero per noi? Quale metodo 16

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In generale ci conviene comunque ricordare che ci sono degli accorgimenti sempre

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pu aiutarci a superare le difficolt iniziali e mantenere viva la motivazione? Quanto tempo abbiamo a disposizione e quante energie potremo dedicare al nostro progetto linguistico? Cercando di essere realisti ed obiettivi possiamo informarci e scegliere per il meglio, evitando di prendere impegni a scatola chiusa ed assumendo il controllo del nostro processo dapprendimento. Se non siamo adulti che vogliono imparare linglese ma siamo invece giovani adolescenti alle prese con la scuola dellobbligo possiamo comunque scegliere tra varie alternative, trovando un buon insegnante che ci dia ripetizioni private, lavorando con alcuni compagni oppure scegliendo testi per approfondire e studiare in autonomia. In ogni caso, la cosa migliore da fare sfruttare al meglio tutto il tempo che decidiamo di investire nellinglese, ottimizzando gli sforzi. Una breve lettura critica e consapevole, a cui dedichiamo tutta la nostra attenzione, sar sempre pi utile di qualche ora di esercizi fatti contro voglia e con scarsa concentrazione. Per aiutarci in questo frangente conviene quindi scegliere materiale che ci interessi: armiamoci di tanta pazienza e cerchiamo in tutti i modi di rendere piacevole lapprendimento.

Che inglese vogliamo imparare? Alcuni riferimenti internazionali: il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (CEFR) e gli esami Trinity GESE

Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue stato voluto dal Consiglio dEuropa e sviluppato negli anni 80 e 90. Questo documento contiene una classificazione costituita da 6 livelli di competenza linguistica, che vanno da un livello base (A1) ad un livello molto avanzato (C2, grosso modo equivalente alla competenza di un madrelingua). Il Quadro Comune, che viene sempre pi frequentemente citato ed utilizzato in Europa, fornisce delle indicazioni generali in merito ai risultati raggiunti e da raggiungere nello studio delle lingue straniere. In sostanza, lEuropa ha voluto farci presente che la lingua e cultura di ognuno dei suoi popoli e delle sue nazioni sono significative e degne di attenzione; la pi grande ricchezza dellEuropa proprio la sua multiculturalit ed importante imparare altre lingue per allargare i propri orizzonti e facilitare la comunicazione/comprensione reciproca tra cittadini di nazioni diverse, che peraltro devono imparare a considerarsi cittadini europei. Per questa ragione si deciso che avere delle indicazioni e dei livelli linguistici che fossero uguali per tutti avrebbe facilitato linsegnamento e la comunicazione, rendendo possibile una maggior

internazionalizzazione: in questo modo le abilit linguistiche acquisite in un paese possono 17

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essere riconosciute anche in altre nazioni (tanto il metro di valutazione sempre lo stesso!). Ed eccoci quindi alle prese con questa classificazione, che potete trovare un po ovunque, soprattutto su internet, in molte versioni e lingue diverse. Vi riporto parte della tabella che lUnione Europea propone perch ognuno di noi possa auto-valutare le proprie competenze linguistiche e riportarle poi allinterno dellEuropass (ossia un formato di Curriculum Vitae che viene teoricamente riconosciuto in tutta Europa). Qui sotto vediamo la descrizione delle abilit di livello A1, mentre la tabella completa si trova a questo link: http://europass.cedefop.europa.eu/LanguageSelfAssessmentGrid/it.

LIVELLO A1 COMPRENSIONE Ascolto Lettura PARLATO Interazione Produzione orale


Riesco a usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo dove abito e la gente che conosco.

Produzione scritta
Riesco a scrivere una breve e semplice cartolina, ad esempio per mandare i saluti delle vacanze. Riesco a compilare moduli con dati personali scrivendo per esempio il mio nome, la nazionalit e lindirizzo sulla scheda di registrazione di un albergo.

Riesco a riconoscere parole che mi sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a me stesso, alla mia famiglia e al mio ambiente, purch le persone parlino lentamente e chiaramente.

Riesco a capire i nomi e le persone che mi sono familiari e frasi molto semplici, per esempio quelle di annunci, cartelloni, cataloghi.

Riesco a interagire in modo semplice se linterlocutore disposto a ripetere o a riformulare pi lentamente certe cose e mi aiuta a formulare ci che cerco di dire. Riesco a porre e rispondere a domande semplici su argomenti molto familiari o che riguardano bisogni immediati.

In seguito a questa evoluzione programmatica ogni nazione ha pensato che toccasse a lei e alle sue scuole, universit e/o istituti di formazione determinare nello specifico i contenuti da imparare ad ogni livello per la sua o le sue lingue cos in ogni paese una serie di scuole si sono date un gran da fare per decidere i contenuti che devono essere imparati per ogni livello di competenza, per creare degli esami significativi e per diventare le prime e pi famose istituzioni a rilasciare certificati linguistici secondo le linee guida europee. In Spagna, per esempio, abbiamo lIstituto Cervantes, che rilascia importanti certificati che si chiamano DELE (Diploma di Spagnolo come Lingua Straniera). In Italia 18

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abbiamo le certificazioni di italiano come lingua straniera CELI, rilasciate dallUniversit per Stranieri di Perugia, CILS, rilasciate dallUniversit per Stranieri di Siena e PLIDA, rilasciate dalla Societ Dante Alighieri. Nel Regno Unito poi, visto che si tratta dellinglese, ci sono molti enti importanti che rilasciano una variet di certificazioni, enti come il British Council, lUniversit di Cambridge ed il Trinity College. Prendiamo per esempio i programmi degli esami GESE che vengono organizzati dal Trinity College (http://www.trinitycollege.it/esami/gese.php). Il Trinity College nasce a Londra nel 1870 e oggi rilascia le proprie certificazioni in pi di 60 nazioni. Gli esami GESE sono incentrati su contenuti generici, non trattano argomenti eccessivamente specializzati ma hanno un programma linguistico ben definito; sono costituiti da colloqui orali che diventano sempre pi lunghi e complessi man mano che si avanza di livello. Per varie ragioni questo formato desame si presta ad essere sostenuto da pi o meno chiunque, dai bambini agli adulti, dagli studenti di scuola superiore a quelli della scuola primaria. Tanto per cominciare si tratta di esami orali, una simpatica chiacchierata con un esaminatore madrelingua inglese. Loralit, come abbiamo visto, uno degli aspetti meno coltivati in Italia e quindi gli esami GESE incontrano proprio le nostre esigenze. A livello di contenuti e struttura i GESE sono inoltre esami pratici, con una buona attinenza al mondo reale. Il fatto poi che il Trinity College offra esami progressivi per ogni livello del Quadro Comune Europeo facilita linserimento in un percorso scolastico e soprattutto motiva gli studenti a tenere duro, proponendo una serie di obiettivi parziali facilmente raggiungibili. Insomma, quel che sta capitando che sempre pi scuole statali offrono ai propri studenti (di ogni et) la possibilit di sostenere questi esami, anche perch non c bisogno di fare chilometri per trovare un centro abilitato: i GESE possono facilmente essere sostenuti nella propria scuola o in scuole della propria citt. Ci sono tantissime certificazioni di competenza linguistica che potremmo scegliere come riferimento, ma i GESE sembrano fare particolarmente al caso nostro, soprattutto perch sono rivolti a tutti, giovani e maturi, studenti e lavoratori! Prendiamo quindi una decisione: per questo nostro approccio allinglese ci limiteremo ad affrontare i livelli A1.1 e A1.2, i primi passi codificati per noi dallUnione Europea, basandoci sui programmi e sulle indicazioni previste dai primi due esami GESE offerti dal Trinity College, i GESE Grade 1 e 2 (che insieme equivalgono appunto al completamento del livello A1). Questo volume si concentra in particolare sul programma del GESE Grade 1. Ne riprende tutti i contenuti in modo da consentire unadeguata preparazione allesame e allo stesso tempo arricchisce ed approfondisce quanto basta per rispondere alle esigenze pratiche dimparare linglese per comunicare, avvicinarsi alla mentalit analitico-grammaticale tipica di tante generazioni di 19

studenti italiani e preparare il terreno ad esperienze dapprendimento pi comunicative! Il secondo volume si occuper invece del programma della certificazione GESE Grade 2. Ecco qua entrambi i programmi desame, tratti direttamente dal sito web del Trinity College (http://www.trinitycollege.it/esami/pdf/syllabusgese1013-it.pdf).

Grade 1 (di nostro interesse in questo primo volume!) Articolazione Durata complessiva: 5 minuti Lesame si articola in una fase che consiste in una conversazione con lesaminatore (fino a 5 minuti). Risultati attesi Durante lesame il candidato deve dimostrare le seguenti abilit comunicative e soddisfare i requisiti linguistici sotto elencati.

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Abilit comunicative

- Scambiare saluti con lesaminatore - Dimostrare di comprendere istruzioni semplici mediante azioni appropriate - Fornire risposte molto brevi a semplici domande e a richieste di informazioni

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Requisiti linguistici Funzioni linguistiche - Scambiare saluti

- Fornire informazioni personali, es. nome, et - Individuare e dire i nomi degli elementi lessicali sotto elencati - Accomiatarsi

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Grammatica

Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere: - Imperativi relativi ad azioni comuni, es. go, come, show, point, give, touch, stand up - Domande con what? how many? how old? - Dimostrativi this, that, these, those Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere e usare: - Il present simple tense del verbo to be - Sostantivi comuni al singolare e al plurale (regolari e irregolari), es. shoe/shoes, foot/feet - Aggettivi semplici, es. small, tall, green

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- Determinanti a, the, my, your, his, her - Pronomi I, you, he, she, it, they

Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere ed utilizzare il lessico relativo a:

- Informazioni personali - Ambiente circostante, compresi oggetti di uso scolastico - Parti principali del viso e del corpo - Animali comuni (domestici, della fattoria e selvatici) - Numeri cardinali fino a 20 - Colori - Capi di abbigliamento comuni - Le funzioni linguistiche sopra elencate

Fonologia - Pronuncia corretta di parole comuni relative alle aree lessicali sopra elencate

Grade 2 A1 CEFR Articolazione Durata complessiva: 6 minuti Lesame si articola in una fase che consiste in una conversazione con lesaminatore (fino a 6 minuti). Risultati attesi Durante lesame, in aggiunta agli elementi elencati nel grade precedente, il candidato deve dimostrare le seguenti abilit comunicative e soddisfare i requisiti linguistici sotto elencati.

Abilit comunicative - Comprendere domande, richieste ed affermazioni brevi e semplici - Rispondere con azioni appropriate e risposte brevi affermative e negative - Partecipare alla conversazione utilizzando espressioni memorizzate e frasi brevi - Usare una gamma elementare di parole e locuzioni semplici relative a dati e situazioni personali - Chiedere informazioni personali molto semplici, es. su ci che si possiede 21

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Lessico

Requisiti linguistici Funzioni linguistiche - Indicare la posizione di persone ed oggetti - Descrivere in modo molto semplice persone, animali, oggetti e luoghi - Esprimere fatti semplici - Fornire informazioni su ci che si possiede - Fare domande molto semplici su dati personali

Grammatica Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere: - Domande al simple present - Domande con who? when? - Domande al present continuous - Determinanti some, any Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere e usare:

- There is/are and has/have got/have you got? Do you have? - Pronomi e avverbi interrogativi, es. where? how? - Preposizioni di luogo in, on, under, between, next to - Determinanti their, its

- Pronomi possessivi mine, yours, his, hers

Lessico

Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere ed utilizzare il lessico relativo a: - Stanze della casa - Oggetti della casa - Famiglia e amici - Animali domestici - Ci che si possiede - Giorni della settimana e mesi dellanno - Numeri cardinali fino a 50 - Le funzioni linguistiche sopra elencate

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- Risposte del tipo yes/no a domande al present continuous

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Fonologia - Pronuncia corretta delle parole appartenenti alle aree lessicali sopra elencate - Tipologie elementari di intonazione per domande semplici - Contrazioni, es. Ive, Im, hes Le abilit comunicative e i requisiti linguistici del grade 2 corrispondono al livello A1 del QCER (CEFR).

Adesso abbiamo proprio tutto quello che ci serve. Infatti ci siamo posti tante domande, abbiamo individuato un approccio allinsegnamento, abbiamo stabilito il livello linguistico con cui ci confronteremo e abbiamo pure deciso a quale programma ed eventuale certificazione fare riferimento... al termine di questo piccolo corso potreste decidere di tentare lesame GESE Grade 1! La sezione conclusiva di questo testo dedicata

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allesame e a come prepararsi per ottenere un buon voto, sebbene sia comunque consigliabile rivolgersi a professionisti per consolidare di persona le nostre abilit orali. In ogni caso, il fine ultimo di tutto questo lavoro rimane quello di compiere un primo vero passo in un nuovo ambiente linguistico, senza pregiudizi e paure, con la mente

occorre per visitare in sicurezza un mondo nuovo, godendo delle sue attrattive in modo

abilit come la conversazione e lascolto. Inoltre, un libro non pu fornirvi risposte fortemente personalizzate, correggere i vostri errori in diretta e darvi pi di qualche semplice feedback ma non disperate. L fuori ci sono ottimi materiali interattivi e tante scuole ed insegnanti che non aspettano altro che qualche studente motivato, con solide fondamenta e tanta voglia di portare linglese nella propria vita vissuta. In generale vorrei infatti consigliarvi di affrontare sia le parti teoriche che le parti pratiche di questo testo in buona compagnia. Non che da soli i risultati siano peggiori, anzi. E' piuttosto una questione di divertimento, motivazione e praticit. Immaginate di seguire questo piccolo corso qualche ora alla volta, quando avete tempo, magari dopo una simpatica cenetta tra amici, comodamente seduti sul divano. Oppure nelle pause di studio, con qualche compagno di classe che come noi farebbe meglio a consolidare le proprie basi. Ragionare insieme sulle spiegazioni, confrontarsi e fare qualche esercitazione in coppia o in gruppo rende il lavoro pi divertente e anche pi facile; a volte i nostri compagni di studio hanno una visione diversa dalla nostra e questo pu farci riflettere, approfondendo la nostra comprensione. Ricordate: il lavoro in gruppo ha tantissimi vantaggi! Ma adesso basta con questi discorsi generici: giunto il momento di mettere un po di carne al fuoco 23

spontaneo. Purtroppo un libro pu fare relativamente poco per rafforzare significativamente

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aperta. Questo testo come una guida turistica: lo scopo quello di trasmettere ci che

La storia insegna: lalbero genealogico dellinglese

Vediamo di chiarirci un poco le idee riguardo alla lingua che abbiamo deciso dimparare, ripercorrendone rapidamente la storia e lo sviluppo. Il passato risponde a molti quesiti... pensiamo a questa sezione come ad una carta didentit, una specie di presentazione.

Linglese ufficialmente nato in Gran Bretagna. Allinizio dei tempi le isole britanniche erano abitate da popolazioni celtiche; immaginiamo quindi druidi, querce, scudi in legno, magia e astronomia, una religione fortemente legata alle forze della natura e grandi clan familiari in cui la donna aveva esattamente gli stessi diritti e possibilit delluomo. Affascinante, no? Ma il tempo dei druidi era destinato a finire. I primi ad arrivare sulla scena celtica ed importare una lingua ed una cultura straniere (assumendo il controllo, ossia istituendo una dominazione) furono i Romani. Linguisticamente i Romani portarono il Latino, di cui resta traccia nel nome di luoghi e citt. Dopo una lunga permanenza (con tutte le sue conseguenze), limpero Romano allent il controllo sulle isole e molti soldati Romani se ne andarono, lasciando lattuale Gran Bretagna in balia di una nuova ondata dinvasori, ossia le trib Anglosassoni che provenivano dal nord ovest

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Alcuni ritengono che la leggenda di Re Art e di Merlino sia nata in questo periodo di passaggio, quando i Romani rimasti dovettero riorganizzarsi e si unirono ai Celti per difendersi dai conquistatori stranieri (Art sarebbe quindi un personaggio realmente esistito, un condottiero che difese la Cornovaglia dai Sassoni). Tante cose tuttavia non sono chiare pu essere che tra queste trib dinvasori vi fossero gli Angli, i Sassoni e gli Juti, che potrebbero anche essere stati la stessa trib, semplicemente stanziatasi in posti diversi e perci chiamata con vari nomi. Alcuni studiosi pensano che sia stata uninvasione sanguinosa, mentre altri ipotizzano che le popolazioni native (i Britanni di origine celtica, precedentemente mescolatisi ai Romani) possano aver giocato un ruolo attivo nellarrivo di questi nuovi popoli. Comunque sia, la lingua parlata dagli invasori Anglosassoni la base del moderno inglese. Le lingue di origine celtica, come il gaelico, sono sopravvissute solo in certe zone (Irlanda, Galles, Scozia e Cornovaglia). A questo punto della storia quindi, intorno al 400-500 DC (dopo la venuta di Cristo) linglese cominci effettivamente il suo viaggio, che lha portato ad essere una delle lingue pi parlate al mondo. Era un inglese ancora in fasce, parlato da popolazioni Cristiane (SantAgostino arriv poco dopo la venuta degli Anglosassoni e li convert tutti). Ecco per 24

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che nel nono secolo DC cominciarono pure le invasioni vichinghe, provenienti dalla Norvegia, dalla Danimarca e dalla Svezia. Dobbiamo immaginare la situazione: i Britanni (discendenti di Celti e Romani) e gli Anglosassoni convivevano in questi territori gi da diverse centinaia di anni. Gli Anglosassoni cristiani non pensavano certo a se stessi come a degli invasori queste isole erano diventate a tutti gli effetti la loro casa, il loro territorio; il loro sangue si era da tempo mescolato con quello celtico e romano. Conseguentemente, questa gente difese le proprie terre dallinvasione dei vichinghi scandinavi, che erano pagani, in un susseguirsi di guerre e battaglie sanguinose che dur un paio di secoli. In tutto questo tempo molti vichinghi si stabilirono nelle isole britanniche. Mentre le guerre proseguivano, con numerosi re vichinghi ed anglosassoni che si alternavano al potere, la gente comune conviveva e le influenze linguistiche si facevano sentire. Un chiaro segnale di tutte queste stratificazioni linguistiche nuovamente evidente nella modificazione dei nomi geografici i nomi di luoghi, abitati ed occupati da persone che parlavano lingue diverse, si modificarono di conseguenza. Infatti le invasioni vichinghe,

0 compiute da diversi popoli scandinavi in diverse zone, hanno portato a numerose 024 differenze 0 molto evidenti linguistiche tra il nord e il sud dellInghilterra, differenze che sono ancora 120 I nei dialetti locali. Dopo i Romani, gli Anglosassoni ed i Vichinghi (tutti avevano ormai CL
vissuto in queste terre per lungo tempo e avevano Fer lottato per averle) nel 1066 arrivarono i

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(come litaliano e lo spagnolo) sono lingue romanze: sia il lessico (le parole) che la struttura portante delle lingue germaniche sono sostanzialmente diversi da quelli delle lingue

Storicamente, la lingua inglese si quindi sviluppata alla maniera di un essere umano, ricevendo diversi contributi: la base anglosassone stata arricchita dal latino dei missionari cristiani, dalle lingue scandinave portate dai Vichinghi ed infine dal francese. Linfanzia dellinglese il periodo dellOld English, linglese alle prime armi e pi lontano nel tempo, che va dallarrivo degli Anglosassoni allarrivo dei Normanni. Con i Normanni comincia il periodo del Middle English, linglese di mezzo, adolescente, che si protrae indicativamente fino al momento in cui fu introdotta e si diffuse la stampa, attorno al 1500. Da quel momento in poi si parla di Modern English, linglese maggiorenne, che a sua volta si divide in Early Modern English (fino al 1750 circa), un giovane adulto, e Late Modern English, che invece linglese nella piena maturit. Per intenderci, linglese di Romeo e 25

Giulietta (Shakespeare) gi inglese moderno, sebbene fosse da poco entrato nellepoca della sua effettiva maturit. Questa breve cronistoria della vita dellinglese ci aiuter a contestualizzare certe informazioni che verr spontaneo fornire nel corso delle spiegazioni che seguiranno. Per esempio, una delle prime cose che gli studenti in genere si chiedono : perch questa lingua si scrive in un modo e si pronuncia in un altro? Perch le regole di pronuncia sono cos varie e confuse? Questo uno dei primi scogli da superare, un fattore che pu rendere linglese antipatico. Noi italiani parliamo una lingua che si legge come si scrive, perch questi inglesi no? Ebbene, la colpa dei nostri antenati cristiani. Infatti lOld English, linglese antico, era grosso modo scritto come si pronunciava, alla maniera dellitaliano. E poi, cos successo? Poi sono arrivati i missionari, insieme a SantAgostino, che hanno convertito le popolazioni delle isole britanniche al Cristianesimo.

A quel tempo la gente comune, la maggior parte del popolo delle isole, non sapeva scrivere, proprio come nel resto del continente. Il grosso della popolazione lottava ogni giorno per mangiare e sopravvivere; chiaramente non cera un sistema educativo che rendesse listruzione obbligatoria per tutti. Gli abitanti delle isole avevano per un loro alfabeto e un loro modo di scrivere, che era profondamente legato alla loro cultura, religione e tradizione: questi popoli infatti utilizzavano le rune. Tuttavia, quando arrivarono i cristiani la nuova religione prese piede e con essa anche una maggior alfabetizzazione (proprio grazie ai missionari, che diffusero anche la pratica della scrittura). Con il diffondersi del Cristianesimo si diffuse anche il latino come lingua letteraria e le rune poco a poco scomparvero. Non dimentichiamo che nel medioevo europeo gli unici che avevano abbastanza tempo per dedicarsi alla cultura, per tenere vive le conoscenze e le grandi tradizioni scritte del passato, erano gli esponenti della Chiesa. I monasteri possedevano terre e ricchezze, ed l che i monaci potevano custodire e ricopiare i manoscritti del passato.

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Pi la nuova religione prendeva piede pi si diffondeva anche lalfabeto latino. Il povero e soppiantato alfabeto runico aveva rune per rappresentare la maggior parte dei suoni della sua lingua, proprio come litaliano. E lalfabeto latino, invece? Questo alfabeto, lalfabeto di unaltra lingua, comprende 26 lettere (infatti include anche J, K, W, X e Y, che si aggiungono alle attuali 21 lettere dellalfabeto italiano). Quindi a disposizione cerano solo 26 lettere, eppure in inglese ci sono pi di 40 suoni diversi. Come si possono scrivere 40 suoni con sole 26 lettere?! Inoltre, linglese ha circa 20 suoni vocalici e ci sono solo 5 vocali latine da utilizzare per iscritto. Ecco perch facciamo cos fatica! Per noi una o oppure una a non hanno numerose pronunce, mentre in inglese s, e non c nessun segno 26

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scritto che ci aiuti a capire quale dei tanti suoni possibili dobbiamo utilizzare. Cerchiamo quindi di essere comprensivi. La corretta ortografia un problema ben pi grosso per i madrelingua inglesi di quanto lortografia italiana non lo sia per noi: fanno fatica anche loro! Ecco perch nei paesi di lingua inglese sono cos diffuse le gare di spelling (in cui i ragazzi si sfidano a ricordare con precisione come si scrivono parole sempre pi complesse). Questa situazione spiega anche perch molti di noi sappiano cos lo spelling

lingua inglese come un piede di taglia 44 infilato a forza in una scarpa di misura 36, una

scarpa che pure completamente inadatta al clima, al terreno e alla temperatura delle isole britanniche. Oltre alla rinomata questione dello spelling, che tanto ci fa penare, c un altro fattore interessante in inglese le parole di origine latina o francese tendono ad essere considerate ricercate e formali, mentre le parole di radice anglosassone (quelle che per noi risultano pi astruse e incomprensibili) vengono considerate comuni ed informali. E certo! La gente normale parlava langlosassone, mentre i ricchi monaci amanuensi e la classe dominante francese usavano un lessico di derivazione latina! Per noi una specie di fregatura potremmo parlare inglese scegliendo parole latineggianti che comprendiamo bene, ma risulteremmo poco colloquiali e ci prenderebbero per topi da biblioteca. Se invece vogliamo attenerci al detto parla come mangi dovremo fare fatica ed imparare numerose parole di origine anglosassone, che per noi sono completamente nuove.

Questa sezione e tutte le informazioni linguistico-filologiche che seguiranno sono tratte dal testo History of English di Jonathan Culpeper (Second Edition, Language Workbooks, Routledge 2005), professore presso il Dipartimento di Linguistica e Lingua Inglese allUniversit di Lancaster nel Regno Unito.

L A, B, C Cerchiamo di capire meglio con cosa abbiamo a che fare

Siccome abbiamo appena parlato di spelling, vediamo in breve di cosa si tratta. Come potete immaginare, il povero piedone anglosassone (la lingua inglese) una volta infilato in una scarpa troppo piccola (lalfabeto latino) ha un poco lottato, rifiutandosi di cedere alla nuova, dolorosa condizione. Quindi allinizio alcuni suoni troppo diversi dalle lettere latine che cerano a disposizione continuarono ad essere scritti con la propria runa e poco alla volta, quando anche le ultime rune sparirono, questi strani suoni iniziarono ad 27

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(una parola inglese ormai usata anche in italiano) pur masticando poco English. La povera

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essere indicati con gruppi di lettere invece che con una lettera sola. Ma come si fa a sapere come si pronunciano questi gruppi di lettere? A noi sembrano appunto solo due normali lettere una accanto allaltra. Per risolvere questo problema stato creato lalfabeto fonetico, ossia lalfabeto dei suoni. Questo alfabeto non si usa per scrivere normalmente, anzi, si usa per spiegare alla gente cosa deve fare con la bocca, la lingua e i denti per emettere ogni suono nel modo giusto. Infatti ogni suono stato associato ad un simbolo (indicato tra due barrette di questo tipo / per evitare confusione) che dovrebbe farci venire in mente come pronunciare bene il suono corrispondente. Non dimenticate che anche litaliano, che a noi sembra cos elementare da pronunciare, per uno straniero che non conosce i nostri suoni diventa molto difficile (infatti uno straniero che parla o cerca di parlare italiano facilmente riconoscibile per moltissimi di noi, perch spesso non riesce ad imitare bene i suoni della nostra lingua)! Se non ci fosse lalfabeto fonetico a spiegare al povero straniero che in italiano gn corrisponde a (la parola gnu in alfabeto fonetico si scrive /u/) come farebbe lui a saperlo? Tant che in inglese il gruppo gn si pronuncia separato, prima g poi n! E evidente che certe corrispondenze che a noi sembrano scontate non lo sono affatto. La famosa coppia di lettere th, per esempio, che in alfabeto fonetico (lalfabeto dei suoni) spesso si rappresenta , non si pronuncia n t, n f e nemmeno d, ma nella maggior parte dei casi occorre appoggiare la punta della lingua tra i denti e produrre una via di mezzo tra tutti questi suoni/lettere che sia anche sibilante, in una maniera che per noi italiani a dir poco aliena! E chiaro che il famigerato th, questa meraviglia di complessit, allinizio si tenne la sua runa con che lettera latina avrebbero mai potuto scriverlo? Nel corso del tempo per si cominciato a scriverlo come un gruppetto di due lettere, il th appunto. Peccato che th sia stato scelto (non per cattiveria, ma per forza) anche per rappresentare un altro suono, lo , e quindi ci ritroviamo ogni volta ad un bivio: o conosciamo bene la parola che abbiamo davanti e sappiamo come pronunciare quel particolare th oppure dobbiamo andare sul dizionario a vedere la trascrizione fonetica della parola stessa. Fortunatamente ogni dizionario ha una tabella che riporta tutto lalfabeto fonetico e ci da indicazioni su come pronunciare ognuno dei suoi simboli

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Vediamo un piccolo esempio:

La parola Hello e la parola Hi corrispondono a due modi per dire ciao. Uno studente italiano alle prime armi sarebbe tentato di pronunciare Hi come i, e diciamocelo, perch mai dovrebbe pensare che la pronuncia diversa? In italiano la lettera h a inizio di parola 28

non si pronuncia proprio e la i si legge, appunto, i. Invece Hi si pronuncia /ha/, con la h aspirata, che si sente bene, e con una lettera i che corrisponde a ben due dei nostri suoni vocalici, sia la a che la i. Se si controllano nella legenda dellalfabeto fonetico i simboli /h/, /a/ e // si capisce subito che le cose stanno cos. Ne consegue che lalfabeto e le trascrizioni fonetiche sono nostre amiche e anche se sembrano complicate non lo sono affatto! Le trascrizioni fonetiche sono anche le migliori amiche dei ragazzini americani che

Adesso che sappiamo come aiutarci per migliorare la pronuncia (e soprattutto siamo consapevoli del fatto che linglese segue regole di pronuncia ben diverse da quelle italiane), vediamo brevemente lalfabeto inglese, corredato di trascrizione fonetica per pronunciare correttamente ogni lettera. Tuttavia, siccome non siamo ancora dei professionisti, non siamo necessariamente tenuti ad utilizzare sempre lalfabeto fonetico. Infatti c un piccolo accorgimento che possiamo adottare per ricordarci le pronunce invece di imparare ogni simbolo dellalfabeto fonetico possiamo semplicemente sfruttare il pi possibile quello che conosciamo gi, ossia litaliano. Potremmo infatti prendere appunti su come si leggono le parole semplicemente scrivendole cos come le sentiamo. Per esempio, se dovessi segnarmi la pronuncia corretta di Hi mi limiterei a scrivere ai, magari con una nuvoletta davanti alla a che mi ricordi che devo aspirare la h, oppure con una piccola h tra parentesi, cos: (h)ai. Se dovessi scrivere la pronuncia della parola spelling la riscriverei esattamente uguale, perch questo termine si legge grosso modo come si scrive. Prendiamo un altro esempio: la citt di Napoli in inglese si scrive Naples, ma si pronuncia Neipols. Per comodit chiamiamo questo semplice sistema annotazione italianizzata; un piccolo aiuto fai da te e quindi riporter un esempio di questa annotazione accanto ad ogni lettera dellalfabeto, subito dopo aver scritto anche la trascrizione fonetica ufficiale.

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/e/ annotazione italianizzata: ei /bi/ annotazione italianizzata: bii /si/ annotazione italianizzata: sii /di/ annotazione italianizzata: dii /i/ annotazione italianizzata: ii /f/ annotazione italianizzata: ef /di/ annotazione italianizzata: gi /et/ oppure /het/ annotazione italianizzata: (h)eic
[con la c di Cina, non (h)eich/(h)eik]

/a/ annotazione italianizzata: ai /de/ oppure /da/ annotazione italianizzata: gei /ke/ annotazione italianizzata: chei
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L /l/ annotazione italianizzata: l M /m/ annotazione italianizzata: m N /n/ annotazione italianizzata: n O /o/ annotazione italianizzata: ou P /pi/ annotazione italianizzata: pii Q /kju/ annotazione italianizzata: chiu R /r/ annotazione italianizzata: aar S /s/ annotazione italianizzata: s T /ti/ annotazione italianizzata: tii U /ju/ annotazione italianizzata: iu V /vi/ annotazione italianizzata: vii W / d!b"lju/ annotazione italianizzata: dabol iu X /ks/ annotazione italianizzata: ecs Y /#a/ annotazione italianizzata: uai Z /$d/ oppure /$i/ annotazione italianizzata: z(s)ed oppure z(s)ii
Dopo aver letto questo alfabeto ci sono due cose che potrebbero venirci subito in mente: bello sapere lalfabeto, ma cosa me ne faccio? In italiano lo usano praticamente solo i bambini delle elementari! E anche perch alcune lettere hanno due trascrizioni fonetiche?

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esempio andassimo allestero e dovessimo registrarci in un hotel potremmo dover fare lo spelling del nostro nome, perch il nostro nome straniero potrebbe essere frainteso. Lo stesso potrebbe succedere al telefono, oppure sarebbe utile capire bene uno spelling se fossimo noi a dover annotare i nomi stranieri di una persona o di un luogo che non ci sono per niente familiari. Per fare pratica e consolidare questa abilit basta scegliere qualche parola o nome inglese ed esercitarsi a farne lo spelling. Se siamo in coppia possiamo fare qualche spelling a turno e cercare di scrivere i termini computati a voce alta dal compagno allinizio potrebbe essere divertente, potremmo finire per dire o scrivere lotto per il diciotto, ma poco alla volta diventeremmo sempre pi bravi. Passiamo ora al punto 2. Perch certe lettere hanno pi di una trascrizione fonetica? Vuol forse dire che persino le lettere possono essere pronunciate in pi di una maniera? Ebbene si. La questione molto ampia: parte dalle singole lettere e si allarga a parole, frasi e addirittura regole grammaticali. Al di l dei diversi accenti, dialetti e delle variazioni regionali (che ha anche litaliano), linglese viene parlato come prima lingua in numerosi paesi, anche molto distanti tra loro (pensiamo agli Stati Uniti, il Regno Unito, lAustralia, il Canada e la Nuova Zelanda). In questi paesi e anche nelle diverse regioni che li compongono, si parlano versioni della lingua inglese pi o meno diverse tra loro sia 30

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Partiamo dal punto 1. Lalfabeto inglese serve tantissimo, fin da subito! Se per

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grammaticalmente che come pronuncia e accento. E come se lItalia avesse avuto successo nelle sue imprese coloniali e adesso nel mondo ci fossero, ipotizziamo, almeno altre due nazioni diverse dalla nostra madre patria dove i cittadini parlano italiano come lingua ufficiale. Molto probabilmente li capiremmo e riusciremmo a comunicare con loro, ma sicuramente il loro italiano si sarebbe evoluto in modo diverso dal nostro, con regole, pronunce e accenti differenti. Questo italiano diverso sarebbe forse meno importante del nostro? Meno ufficiale? Direi proprio di no. Solo perch litaliano nato qui in Italia non vuol dire che un altro italiano, che avrebbe potuto svilupparsi altrove, non avrebbe dovuto essere considerato una lingua a tutti gli effetti. Prendiamo lesempio dellinglese britannico e dellinglese americano. Linglese certamente nato in Inghilterra, e questo un fatto significativo, ma ad un certo punto si anche trasferito al di l dellOceano insieme ad un gruppo di coloni, dando origine ad una nuova nazione e ad una lingua alternativa che si per lungo tempo sviluppata su un binario del tutto diverso da quello del ceppo originario. Nello sviluppo delle lingue il fatto che certe forme, parole e accenti siano percepite come prestigiose, pi pure o migliori ha sempre giocato un ruolo molto importante. Siccome linglese nato in Inghilterra, tante volte gli studenti italiani richiedono di poter imparare il vero inglese, intendendo linglese britannico e dimostrando cos una limitata comprensione del panorama linguistico a cui si stanno avvicinando. Questa concezione un po imprecisa piuttosto diffusa; in genere dovuta ad una percezione generale, un clich o pregiudizio che sembra partire proprio dai britannici: a detta di molti linglese americano troppo semplificato e grossolano negli accenti e nella pronuncia. Quante volte avete sentito dire: Laccento americano incomprensibile e poco elegante, sembra che parlino con la bocca piena di fagioli? Tanto per cominciare bisogna sapere che linglese americano si limitato a mantenere molte delle caratteristiche che linglese britannico aveva ai tempi in cui i coloni si trasferirono in America. Eh gi! Alcuni britannici potranno anche pensare che la loro versione dellinglese sia la migliore di tutte, ma gli americani non fanno altro che parlare una lingua che possiede alcune delle caratteristiche che linglese britannico aveva nel 1600, quando i padri pellegrini lo esportarono in America (ossia tardo Middle English e primo Modern English). La cosa simpatica che queste stesse caratteristiche sono proprio tra quelle che molti britannici citano per giustificare la presunta superiorit del loro inglese! Quello che stanno facendo in realt contestare una forma antica e non pi in uso della loro stessa lingua, non certo una sua versione corrotta e troppo semplificata. Questo ci fa capire quanto sia importante avere unidea chiara di come stanno realmente le cose. Linglese americano ha ricevuto influenze diverse dal suo progenitore

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europeo e si sviluppato in autonomia per pi di 400 anni direi che ha acquisito il diritto di essere considerato una lingua a tutti gli effetti, degna di essere chiamata tale. E quando una lingua raggiunge questo status, si procede in genere a stabilirne uno standard di riferimento. Il modello linguistico per litaliano detto Italiano Standard, il modello per linglese britannico detto Standard Written English per lo scritto e RP (Received Pronunciation) per loralit, mentre per linglese americano si parla di GA (General American English). Teniamo presente che questi modelli sono molto applicati nello scritto, soprattutto quando si parla di scritti accademici, ufficiali e di alto registro, mentre nel parlato gli accenti modello, neutri e senza connotazioni regionali, sono quasi introvabili. Litaliano standard infatti quello insegnato a chi lavora in Tv o a teatro, mentre lRP corrisponde alla pronuncia della regina dInghilterra. C davvero poca gente che parla in questo modo nella propria vita quotidiana, quindi non preoccupiamocene troppo. E bene sapere che questi modelli esistono, ma se andassimo in giro parlandoli e scrivendoli la maggior parte della gente ci guarderebbe come se fossimo un poco matti. In definitiva la cosa migliore da fare decidere quale inglese apprendere, a seconda delle nostre esigenze e preferenze, e cercare di restare fedeli a questa idea. Al livello a cui ci troviamo ora, ossia al principio, questa scelta non ancora di fondamentale importanza, perch le due lingue inglesi pi popolari (britannico e americano) condividono numerosissime caratteristiche, soprattutto quando si parla di conoscenze di base. In realt chi di voi va ancora a scuola non ha molta scelta linsegnante, a seconda delle sue preferenze e capacit, ha gi deciso per voi, almeno finch non sarete del tutto autonomi. Per quanto riguarda la pronuncia ed il vocabolario resta comunque interessante vedere le differenze, prenderne atto ed eventualmente tenere presente che ci conviene essere coerenti nelle nostre scelte, soprattutto in vista di un futuro in cui diventeremo sempre pi bravi. Per tornare al punto di partenza ricordate la lettera Z dellalfabeto? Abbiamo visto che ha due diverse pronunce. Ebbene, una britannica (/$d/% mentre laltra americana (/$i/%! Nonostante tutte le precisazioni che abbiamo appena fatto, pi che altro per essere un poco pi informati sullargomento, non dovremmo in realt fissarci troppo con lassoluta

u purezza di una o dellaltra variet dinglese da noi prescelta il nostro scopo comunicare Q
efficacemente in maniera generalmente corretta e ci sono talmente tante varianti

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dellinglese nel mondo che una pronuncia un poco imprecisa o magari lievemente incoerente con il resto del discorso solamente una piccola goccia nel mare, una goccia di cui non dobbiamo preoccuparci pi di tanto. Infatti, imparare bene uno degli inglesi parlati nel mondo non una garanzia di universalit ci saranno comunque tanti altri inglesi che faremo molta fatica a capire e che ci metteranno in difficolt, almeno finch 32

non li avremo interiorizzati ben bene. Per intenderci, non dovremo scoraggiarci se la nostra competenza in inglese britannico sembrer aiutarci relativamente poco quando incontriamo un americano per la prima volta; perfettamente normale e succede spesso anche ai madrelingua. Infine, cerchiamo di non essere troppo severi nei nostri giudizi. Gli inglesi del mondo, come tutte le altre lingue, sono sempre in cambiamento. I linguisti hanno dimostrato che ci sono delle tendenze generali che guidano in qualche modo il continuo cambiamento di tutte le lingue. Per esempio, normale che tante forme che appartengono al parlato (come parole di recente invenzione, termini colloquiali, parole prese in prestito da altre lingue) entrino pian piano a far parte della lingua standard che viene accettata e descritta ufficialmente nei dizionari. Non si tratta di contaminazione, ma di evoluzione! La perdita del congiuntivo in italiano, per esempio, non necessariamente un segno di decadenza ma piuttosto un chiaro esempio di una forte tendenza che tutte le lingue hanno: la tendenza alla semplificazione. La gente, senza cui le lingue non esisterebbero, preferisce sempre soluzioni che siano il pi regolari, coerenti e meno faticose possibile. Questo processo coinvolge anche linglese pensate che una volta questa lingua aveva i casi, come il latino ed il tedesco! Al giorno doggi una lingua diffusissima, con tante varianti e una grammatica decisamente poco complessa (almeno rispetto a tante altre lingue, compresa la nostra). Per quanto linglese possa sembrarci difficile, ricordiamoci che la grammatica della nostra lingua madre decisamente molto pi complicata, piena di

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eccezioni, e spesso si rivela un vero incubo per il povero straniero che cerca di imparare a parlarla ad un buon livello. Nel complesso, adesso sappiamo un poco meglio con che cosa abbiamo a che fare, ma sappiamo anche che non sar il caso di preoccuparsi troppo se ci scappa una parola pronunciata allamericana in un discorso fatto in inglese britannico o una parola in inglese colloquiale in un discorso tendenzialmente formale.

Prima di proseguire oltre... un piccolo glossario di termini utili!

Siccome stiamo per affrontare un viaggio che prevede una certa dose di grammatica (senza paura, cercheremo di renderla il pi simpatica e comprensibile possibile), sar meglio rispolverare alcuni concetti di cui non si pu proprio fare a meno. Partiamo dalle varie categorie di parole che possiamo incontrare: Nome Un nome pu essere comune (casa, sasso, sedia) oppure proprio (Roma, Elisa, Germania) ed indica una cosa, animale o persona. Un nome pu anche indicare una cosa non concreta, come per esempio tristezza, amore, filosofia. 33

Articolo E una particella che viene messa davanti al nome quando serve e ci da qualche piccola informazione in pi gli articoli sono di vari tipi, ma quelli che cinteressano in questa sede sono quelli indeterminativi, partitivi e determinativi. Gli

indeterminativi/indefiniti si usano quando il nome che li segue non determinato da nulla, nel senso che probabilmente la prima volta che lo introduciamo nel discorso. Gli indeterminativi accompagnano un nome qualsiasi, che indica una cosa non ben precisata (es. un cane, una bambina). Questo discorso funziona bene per il singolare, quando si parla di una sola cosa o persona, ma si mai sentita unespressione tipo uni bambini? Quando si parla di nomi vaghi e indeterminati al plurale allora si usano gli articoli partitivi, che individuano una parte, un gruppetto vago. Ecco allora che abbiamo, per esempio, dei cani, delle bambine (nel senso di alcuni cani/qualche cane, alcune bambine/qualche bambina). Se poi vogliamo indicare una quantit non precisa al singolare allora possiamo dire del pane, della farina (i partitivi esistono anche al singolare!). Infine, ci sono gli articoli determinativi/definiti. Questi articoli individuano qualcosa con precisione, lo determinano ben bene e la loro presenza ci informa che la cosa o persona di cui stiamo parlando non una qualsiasi, anzi in genere gi stata introdotta nel discorso in una fase precedente. I determinativi vanno bene sia al singolare che al plurale: il cane (un cane preciso), la bambina (magari quella di cui ho gi parlato anche prima), i cani, le bambine. Pronome E una piccola parolina generica che sostituisce il nome quando questo avrebbe dovuto essere ripetuto troppe volte di seguito. Infatti non sempre necessario riproporre il nome che cinteressa; se per esempio abbiamo gi detto di cosa parliamo e non vogliamo ripeterci nelle frasi successive possiamo utilizzare, appunto, un pro-nome (che prende il posto del nome e svolge la sua stessa funzione!). Ecco un piccolo esempio: Luisa (nome) una ragazza simpatica. Lei (uso il pronome lei invece di ripetere Luisa) racconta ottime

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barzellette.

Aggettivo Laggettivo una piccola aggiunta. E una parola che si associa sempre ad un nome e ci informa di una delle caratteristiche possedute dal nome stesso. E un poco come un vestito senza lessere umano (il nome) a cui appoggiarsi, il vestito (laggettivo) non potrebbe certo andarsene in giro da solo! Ogni nome pu mettersi tutti i vestiti che vuole, e sar anche vero che labito non fa il monaco, ma gli aggettivi possono fornirci molte informazioni sul nome a cui si riferiscono. Ci sono tante diverse categorie di aggettivi e tra queste ci sono gli aggettivi qualificativi (che qualificano, che esprimono una qualit) come bello, simpatico e verde, gli aggettivi dimostrativi (che dimostrano, mostrano, indicano qualcosa) come questo e quello, gli aggettivi possessivi (che indicano a chi appartiene il nome a cui si riferiscono) come mio, tuo, nostro e infine quelli indefiniti (che indicano una 34

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quantit indefinita, non precisa) come alcuni, qualche. Preposizioni Le preposizioni sono brevi parole che forniscono unintroduzione per qualcosaltro e vengono poste prima (pre-poste!) di termini pi significativi. Vediamo qualche esempio: Da dove vieni? Vengo da Milano (vengo Milano, senza da in mezzo, non avrebbe avuto molto senso, anche se avremmo capito lo stesso... Milano il concetto pi importante). Dove vai? A casa / Verso casa. Congiunzioni Sono parole che uniscono, congiungono. Sono come la calce che tiene uniti i mattoni, come le giunture di un macchinario. Ce ne sono di tanti tipi, a seconda del tipo di legame che stabiliscono tra le frasi e parti del discorso. Ecco qualche esempio: La Tv accesa ma nessuno la sta guardando. Mia madre legge il giornale e mio padre dorme sul divano. Sebbene lei mi sia simpatica, non credo che la inviter.

Verbo Il verbo una parola che esprime unazione, come essere, correre, mangiare Sia in inglese che in italiano il verbo si modifica per spiegarci meglio quando e come lazione si verifica. Avremo quindi un verbo coniugato al passato se lazione si svolta nel passato, al presente se si svolta nel presente e cos via. Avverbio Lavverbio una parola che modifica un poco il significato del verbo. Da solo lavverbio non pu fare nulla, infatti sempre accoppiato ad un verbo. Potremmo dire che lavverbio un accessorio del verbo, come dire un bel paio di occhiali, orecchini o una

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sciarpa. E un discorso simile a quello fatto per il nome e laggettivo: senza verbo, lavverbio non ha senso (al nome aggiungo laggettivo, al verbo accosto lav-verbio).

Vediamo qualche esempio: mangiare (verbo) piano (in che modo mangio? Mangio piano); mangiare lentamente;

correre rapidamente (avrei potuto anche correre piano vediamo che lavverbio pu fare una bella differenza!).

Passiamo ora alle parti che compongono una frase. A livello logico, la frase costituita da un soggetto, un predicato verbale, eventualmente un complemento oggetto ed altri complementi di diversa natura. Ecco una breve spiegazione di questi termini: Soggetto Si tratta della cosa o persona che al centro dellattenzione. Lintera frase parla principalmente di lui/lei, la star incontestata. Che compia o subisca lazione principale espressa dalla frase non importante, tanto sempre di lui/lei si parla! Predicato verbale Il predicato verbale (da predicare, cio dire/affermare qualcosa) lazione compiuta dal soggetto, oppure lazione che associamo al soggetto. In genere il predicato verbale coincide pressappoco con il verbo. Perch si parli di frase necessario 35

che ci siano sia un soggetto che un predicato/verbo; infatti queste componenti sono fondamentali e solo in rari e particolari casi possono essere omesse e sottintese. In inglese soggetto e predicato sono chiaramente presenti nella frase nel 99,9% dei casi; proprio obbligatorio che ci siano!

Ecco invece gli altri elementi della frase (o proposizione, come viene anche chiamata quando si parla sul serio di grammatica), che sono certamente importanti ma non necessari per lesistenza della frase stessa: Complemento oggetto E un completamento della frase (come dice il nome stesso, complemento, complementare, che completa). E il pi importante tra i completamenti possibili perch risponde alla domanda Chi? Che cosa?. Questo complemento non sempre presente, perch alle volte il verbo non ci permette di porci queste due piccole domandine. Se per esempio la frase a cui siamo interessati fosse: Lei uninsegnante, avremmo lei come SOGGETTO, come PREDICATO e poi ci chiederemmo Che cosa lei?. La risposta sarebbe appunto il COMPLEMENTO OGGETTO, ossia uninsegnante. Se invece la frase fosse: Mia sorella va a casa, avremmo mia sorella come SOGGETTO e va a casa come PREDICATO. La domanda Chi o che cosa? al seguito del verbo andare (va) non ha proprio senso! Chi o che cosa potrebbe andare la mia povera sorella? Il verbo andare non va daccordo con i complementi oggetti, infatti preferisce reggere la domanda Dove? piuttosto che la domanda Chi? Che cosa?

Altri complementi Esistono infatti altri completamenti della frase che vengono inseriti a seconda delle esigenze. Questi complementi rispondono a domande di varia natura come Di che materiale ?, Quando, Di chi?, Dove?, A causa di chi/che cosa? ecc

Tutte le lingue tendono ad organizzare questi importanti elementi in un determinato ordine, che lordine che preferiscono. Litaliano, come linglese, preferisce piazzare per primo il soggetto, poi il verbo ed infine loggetto (i complementi). Questo ordine viene quindi chiamato SVO (soggetto-verbo-oggetto). In italiano lordine un po pi flessibile che in inglese, ma in inglese davvero raro trovare questi tre macroelementi (soggetto, verbo e oggetto) in una sequenza diversa. Ci significa che spesso e volentieri SVO sar per noi una specie di mappa; non dovremo litigare troppo con sconosciute parole inglesi perch almeno sapremo gi in che ordine si trovano le parti della frase. Insomma, sapremo cosa aspettarci. 36

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(e dove la domanda che indica un altro tipo di complemento, non certo il complemento

Le componenti della frase di cui abbiamo appena parlato (soggetto, predicato verbale e complementi) sono una specie di grossi contenitori. Sono come delle scatole, che possono contenere ben pi di una parola; un soggetto, per esempio, al suo interno potrebbe contenere un articolo, un nome e qualche aggettivo. La cosa strana che a volte la scatola del soggetto contiene unintera frase! Infatti una volta che si capito come costruire una frase si sale al livello superiore e si scopre che le lingue sono come una matrioska russa. La frase principale, la pi importante, la bambola pi grande, che contiene tutte le altre. Se la apriamo per analizzarla potremmo trovare altre frasette al suo interno, frasi a tutti gli effetti, anche loro con almeno un soggetto e un verbo. Queste frasi pi piccole, che sono contenute in quella principale, sono dette subordinate, perch sono meno importanti, di ordine inferiore. Vediamo qualche semplice esempio: [La bambina bionda] Soggetto [sta mangiando] Verbo [una mela] Oggetto Fin qui tutto ok. Ma guardiamo la seguente: [La bella bambina bionda che ti ho presentato prima] mela] Oggetto Accidenti, per dentro alla scatola del soggetto c unaltra piccola frase, una subordinata! Infatti abbiamo: (che) [io] Soggetto sottinteso [ti (a te)] Complemento [ho presentato prima] Verbo La grammatica in realt molto pi estesa, precisa e dettagliata di cos. Tuttavia a noi pu bastare avere unidea generale di come funzionano le cose, anche perch nel corso di questo libro avremo modo di applicare molte di queste semplici nozioni in modo da capire meglio la lingua inglese. Adesso, armati fino ai denti, siamo davvero pronti a cominciare
Soggetto

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CAPITOLO 2

Fuoco alle polveri!

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38

Ricordando tutte le cose che abbiamo detto nel capitolo precedente, il primo mattoncino che ci serve per costruire una frase inglese proprio un soggetto, ossia un nome o un pronome che ci indichi la cosa/persona di cui vogliamo parlare oppure la persona che compie/subisce lazione espressa dal verbo. Come abbiamo visto, la scatola del soggetto

frasi sono ancora semplici, la scatola spesso contiene solo dei nomi propri (come Luisa), oppure nomi comuni (il cane, la nonna, la scuola). Esempio: Luisa una ragazza simpatica. Lei racconta ottime barzellette. Ecco qui due belle frasi. La prima ha Luisa come soggetto, mentre la seconda invece di Luisa ha lei.

Luisa una ragazza simpatica. (Lei invece di ripetere Luisa) racconta ottime barzellette.

ragazza simpatica. Racconta ottime barzellette. Avremmo quindi costruito la seconda frase

hanno una forma diversa per ognuna delle sei persone che individuano tutte le possibili categorie di soggetti (io, tu, egli, noi, voi, essi), mentre le forme dei verbi inglesi tendono ad essere quasi tutte uguali! Se non specificassimo il soggetto non potremmo quasi mai capire di che cosa parla una frase inglese, perch il verbo inglese non ci da indicazioni al riguardo.

Ecco una tabella riassuntiva dei pronomi soggetto inglesi:

I you he - uomo she - donna it - oggetto/animale we you they

IO TU EGLI/LUI ELLA/LEI ESSO NOI VOI LORO ESSI ESSE

1 PERSONA SINGOLARE 2 PERSONA SINGOLARE 3 PERSONA SINGOLARE

1 PERSONA PLURALE 2 PERSONA PLURALE 3 PERSONA PLURALE

Tra i pronomi inglesi e quelli italiani possiamo subito notare due differenze importanti: - La 3 persona singolare inglese si divide in tre categorie precise, come per litaliano, ma 39

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senza mettere lei, lasciando il soggetto sottinteso). Questo possibile perch i verbi italiani

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e non vengono espressi (infatti in italiano avremmo probabilmente detto: Luisa una

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In questa frase Lei un pronome soggetto. In italiano questi pronomi sono spesso superflui

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pu essere riempita con tante parole diverse ed anche intere frasi ma agli inizi, quando le

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I PRONOMI SOGGETTO (Subject pronouns)

la terza persona plurale non si divide affatto. Per descrivere un gruppo di ballerine litaliano utilizzerebbe il pronome esse, ma linglese utilizza il pronome they sia che si tratti di uomini, donne, cose o animali. - La 2 persona singolare e la 2 persona plurale sono uguali. E quindi impossibile usare i pronomi per creare delle forme di cortesia come invece si fa in italiano con la forma del Voi. Se poi ci venisse in mente di dare a qualcuno del Lei usando She (oppure He) la persona inglese con cui parliamo comincerebbe a sforzarsi di capire chi questa donna o uomo misterioso di cui ci siamo improvvisamente messi a parlare. Per rivolgersi direttamente a qualcuno lunica possibilit in inglese infatti You! Per essere cortesi e dimostrare rispetto si possono specificare i titoli che appartengono alla persona con cui o di cui si parla. Se ci si rivolge ad un professore universitario, per esempio, opportuno chiamarlo Professor Smith oppure Dr. Smith. Per gli uomini si tende ad utilizzare Mr. e Mrs. (una donna sposata) / Miss (una signorina) / Ms. (nel caso non sia possibile sapere se la donna in questione sposata o no) per le donne. Se ci trovassimo a parlare con il presidente degli Stati Uniti ci rivolgeremmo a lui chiamandolo Mr. President, ma useremmo comunque il pronome You e le forme verbali corrispondenti.

INOLTRE, COME ABBIAMO DETTO, IL SOGGETTO DELLA FRASE INGLESE VA SEMPRE SPECIFICATO! Ecco il perch:

I AM YOU ARE HE/SHE/IT IS WE ARE YOU ARE THEY ARE

IO SONO TU SEI EGLI/ELLA/ESSO E NOI SIAMO VOI SIETE ESSI SONO

I LOVE YOU LOVE HE/SHE/IT LOVES WE LOVE YOU LOVE THEY LOVE

IO AMO TU AMI EGLI/ELLA/ESSO AMA NOI AMIAMO VOI AMATE ESSI AMANO

Se non specificassimo il pronome soggetto, come faremmo a capire di chi si parla? Il verbo are si usa per i due You, We e They ed il verbo love (proprio come tutti gli altri verbi con significati diversi da essere) si usa per i due You, I, We e They. In italiano invece i verbi sono pi difficili da imparare (amo, ami, ama, amiamo, amate, amano) perch sono tutti diversi, ma per questa stessa ragione si pu anche evitare di specificare il soggetto.

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IL VERBO
Tante porte per tanti significati

k appunti di vista. Tra i due sistema verbale inglese diverso da quello italiano sotto boomolti Qu sistemi ci sono anche delle similitudini, ma il modo migliore per capire e ricordare i tempi
verbali inglesi quello di non cercare di collegarli ai verbi italiani. Quello che sappiamo dei tempi verbali dellitaliano certamente una buona indicazione, ma purtroppo la logica inglese sostanzialmente diversa dalla nostra. Immaginiamo che litaliano sia unautomobile e linglese una barca. Sono entrambi mezzi di trasporto a motore, ma i principi che li regolano sono differenti, cos come i gesti necessari per condurli correttamente. Imparare ad utilizzare il sistema verbale inglese come prendere la patente nautica dopo aver gi conseguito quella di circolazione. Cerchiamo di tenere la mente aperta a nuove possibilit e non illudiamoci: le regole del codice della strada non sempre valgono in mare aperto.

G Il \n Adesso che abbiamo una serie di facili soggetti da utilizzare passiamo al verbo. ne a esto e partie

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Visualizziamo il processo di comunicazione come un percorso. Davanti a noi si aprono molte porte, le porte che conducono ai tempi verbali. Ogni porta ci introduce ad un significato diverso e per esprimere quel particolare significato dobbiamo necessariamente scegliere la porta giusta e quindi anche le forme grammaticali che essa nasconde. Le forme grammaticali ed il preciso significato che ogni porta esprime sono due facce della stessa medaglia; per esprimere un determinato significato occorrono proprio quelle forme 41

grammaticali e quelle determinate forme grammaticali indicano unicamente quel preciso significato. La prima porta che varcheremo la porta del SIMPLE PRESENT

IL SIMPLE PRESENT

Il Simple Present un tempo della famiglia dei Simple. In generale il tempo della costanza e dellassenza di cambiamento.

SIGNIFICATO
Si sceglie di aprire questa porta quando: 1) Si vuole parlare di abitudini, routine, azioni ripetute nel corso del tempo pi o meno frequentemente (HABITS AND REPEATED ACTIONS). Osserviamo questa linea del tempo, che comprende passato, presente e futuro: le crocette nere rappresentano azioni che si ripetono con continuit, come per esempio il sorgere del sole ogni mattina.

2) Si vuole descrivere qualcosa che si ha ragione di pensare non subir alcun cambiamento (DESCRIPTIONS, UNCHANGING SITUATIONS).

3) Si vuole parlare di verit generali, ossia di cose che sono sempre uguali a se stesse e tendono a non cambiare (GENERAL TRUTHS). Per rappresentare una cosa che si verifica sempre, che sempre in quel modo nel corso del tempo, tracciamo una linea continua e parallela alla linea del tempo. Per intenderci: se vogliamo dire che i gatti miagolano e non sanno parlare useremo il Simple Present perch questa frase descrive una situazione che sempre stata tale e probabilmente sempre lo sar.

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Adesso dobbiamo fare un poco desercizio! 1) Associamo ad ogni frase una delle tre categorie descritte nella spiegazione precedente (a, b o c). In futuro saremo tutti in grado di tradurre queste semplici frasi ma chi lo desidera pu gi fare un tentativo

Esempio: Vado a scuola ogni giorno - a (abitudine!)

3) Gli asini non volano _________________________________________________

6) Nel mio salotto ci sono due poltrone ____________________________________

8) Sono spesso in ritardo _______________________________________________ 9) Vado al cinema due volte a settimana ___________________________________

usando il Simple Present.

di quello che avverr domani, e domani gi futuro! Questa non una descrizione riferita a qualcosa di stabile, n una verit generale n unazione ripetuta e costante 1) Non mangio carne. SI NO Perch?

2) Mio nonno nato in Argentina. SI NO Perch?

4) Si sta facendo tardi. Adesso preparo la cena. SI NO Perch? 5) Cosa fai? Studio matematica. SI NO Perch?

7) Ora vivo qui, ma tra due mesi faccio trasloco. SI NO Perch? 8) Non ci penso quasi mai. SI NO Perch? 9) Mi sveglio sempre tardi. SI NO Perch? 10) Se mi dici cosa devo comprare vado subito al negozio. SI NO Perch? 11) Al marted vado in palestra, mentre al gioved ho il corso di cucina. SI NO Perch? 12) Mi sposo a Settembre del prossimo anno. SI NO Perch? 43

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6) Vivo in una grande casa sul fiume. SI NO Perch?

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3) Dono il sangue tutti gli anni. SI NO Perch?

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Esempio: Domani sera vado al cinema con alcuni amici. SI NO Perch? Perch si parla

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2) Nella lista che segue indichiamo quali frasi possono o non possono essere espresse

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7) Non ceno mai prima delle otto _________________________________________

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5) I gatti odiano lacqua ________________________________________________

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4) LItalia una penisola _______________________________________________

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2) Non guardo mai film dellorrore _______________________________________

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1) La mia casa molto grande ____________________________________________

13) Vado in ferie tre volte lanno. SI NO Perch? 14) Ho gi il biglietto. Parto il 5 di Agosto. SI NO Perch? 15) Si vive una volta sola. SI NO Perch? 16) Ho 25 anni e lavoro in una ditta come impiegata. SI NO Perch? 17) Mia madre unottima cuoca. SI NO Perch? 18) Mi alzo alle 7 e faccio una doccia. Poi mi fermo al bar per un caff e vado al lavoro.

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SI NO Perch?

19) Domani mi alzo alle 7 per fare una doccia. SI NO Perch?

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Soluzioni: Esercizio 1

Esempio: a. Stiamo parlando di unazione abitudinaria. 1) b. Stiamo descrivendo una casa.

2) a/b. Stiamo spiegando che una certa azione non si verifica mai (e quindi stiamo illustrando una nostra abitudine) e stiamo anche descrivendo i nostri gusti.

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3) c. Stiamo illustrando una verit generale.

4) b/c. Stiamo descrivendo lItalia e anche illustrando una cosa che si suppone sar sempre

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vera.

5) b/c. Stiamo descrivendo i gatti e al tempo stesso illustrando una verit generale. 6) b. Stiamo descrivendo il nostro salotto, che si suppone non cambi ogni giorno! 7) a. Stiamo descrivendo una nostra abitudine, parlando di qualcosa che evitiamo

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ripetutamente di fare.

8) a/b. Stiamo descrivendo una nostra abitudine e anche una nostra caratteristica. 9) a. Stiamo descrivendo una nostra abitudine.

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Esercizio 2 1) si. Stiamo descrivendo una nostra abitudine e anche i nostri gusti.

2) no. Stiamo parlando di un anno preciso nel passato, quando nacque il nonno, non certo di abitudini o di cose che si verificano con continuit e sempre uguali a se stesse. 3) si. Una cosa che si verifica tutti gli anni certamente unabitudine, unazione ripetuta. 4) no. Come potrebbe questa concatenazione di azioni essere unabitudine? E un caso preciso, legato al momento presente: ora si sta facendo tardi, quindi tra un attimo preparer la cena (nel futuro). Questa situazione temporanea, legata al momento contingente, e quindi non pu essere espressa usando il tempo del non cambiamento, della continuit. 5) no. Questo scambio di battute riguarda il momento presente! Tra 5 minuti potrei smettere 44

11

di studiare matematica e fare invece qualcosaltro, quindi anche in questo caso non possiamo usare il tempo del non cambiamento. 6) si. Sto descrivendo una parte della mia vita che si spera non sia destinata a cambiare a breve termine. 7) no. In questo caso il fatto che io viva in questo posto chiaramente solo temporaneo! Questa sistemazione cambier presto (con unazione singola che si verificher nel futuro) e non certo la sistemazione che considero definitiva e destinata a non cambiare. 8) si. Stiamo descrivendo unabitudine, ossia una cosa che evitiamo sempre di fare. 9) si. Stiamo descrivendo una nostra abitudine. 10) no. Nel dire vado subito al negozio sto in realt dicendo che tra poco ci andr (azione singola nel futuro, non certo ripetuta!). 11) si. Stiamo descrivendo una routine settimanale. 12) no. Sposarsi non in genere considerata unazione abitudinaria in teoria succede solo una volta nella vita! Tra laltro, in questo caso si parla proprio di un momento singolo nel futuro in cui questa azione si verificher. 13) si. Stiamo descrivendo una nostra abitudine, unazione che viene compiuta con una certa frequenza e continuit. 14) no. Ancora una volta stiamo parlando di unazione singola che si verificher nel futuro. 15) si. Detti e proverbi, come tanti altri esempi di saggezza popolare, di solito vengono espressi con il Simple Present perch intendono illustrare delle verit generali. 16) si. Stiamo descrivendo una persona e soprattutto il suo lavoro (che in genere una parte importante della routine settimanale di tutti noi).

17) si. Stiamo illustrando una caratteristica della mamma. Avremmo anche potuto dire che lei cucina molto bene, descrivendo unabilit che lei possiede. 18) si. Stiamo illustrando una routine quotidiana.

19) no. Stiamo parlando di unazione che si verificher domani, nel futuro, e certamente

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non in modo continuativo e abitudinario.

Analizzando lesercizio numero 2 possiamo notare che in molti casi litaliano usa un tempo presente, anche se in realt lazione di cui si parla si verificher nel futuro. Questo fatto non deve trarci in inganno e spingerci ad usare il Simple Present ogni volta che pensiamo ad una frase italiana che contiene un tempo presente! Nello scegliere il Present Simple stiamo applicando un ragionamento che non ha nulla a che vedere con il modo in cui litaliano utilizza il tempo Indicativo Presente (es: io vado, tu scrivi, egli mangia). Per utilizzare correttamente questo tempo verbale inglese dobbiamo dimenticare 45

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momentaneamente litaliano, analizzare lazione espressa dalla frase e chiederci: Questa azione ripetuta, abitudinaria? Esprime una caratteristica che qualcuno o qualcosa possiede

e/o sempre vere? Se la risposta a una o pi di queste domande s, allora possiamo aprire la porta del Simple Present e scegliere le precise forme grammaticali che si nascondono dietro questa porta. In questo modo le persone che leggono o ascoltano quello che abbiamo da dire capiranno perfettamente il significato che abbiamo voluto esprimere, senza fraintendimenti.

MORFOLOGIA
Una volta che si deciso di varcare questa soglia (per esprimere i significati sopra descritti) ci si trova di fronte ad un bivio: da una parte abbiamo il verbo TO BE (verbo essere) e dallaltra ALL OTHER VERBS (tutti gli altri verbi).

Se il verbo che si vuole utilizzare il verbo essere occorre seguire una strada, mentre per qualsiasi altro verbo occorre seguire laltra.

Analizziamo ora la strada del verbo essere, TO BE*. * TO BE. BE linfinito del verbo essere e TO la preposizione che lo precede per indicare appunto che il verbo allinfinito. Litaliano utilizza le desinenze -ARE, -ERE, -IRE (es: mangiare/bere/dormire) ma linglese si limita ad aggiungere il TO davanti alla forma base del verbo. Esempio: TO BE = ESSERE; TO LOVE = AMARE. 46

Quest

ebook appa

rtie

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4011

in modo pi o meno permanente e non destinato a cambiare? Descrive cose non temporanee

+ Forma affermativa Forme estese I AM [em] IO SONO Forme contratte Regole IM

CONTRAZIONE: Come possiamo vedere ognuna di queste voci ha la est o sua forma contratta, che usata ebo YOU ARE [ar] YOURE o praticamente sempre nel parlato ka TU SEI ppa rtie (a meno che non sia un discorso HE IS [is] HES ne molto a\n ufficiale) e solo nelle forme LUI/EGLI E Giu di comunicazione colloquiali sepscritto infatti le scritta. Nello SHES pe SHE IS Fer abbreviazioni e contrazioni LEI/ELLA E rari non CLI sono ben viste. Come abbiamo ITS IT IS _ realizzato queste contrazioni? 2012 ESSA/ESSO E 004 Semplicemente unendo le due 002 WERE WE ARE 401 parole (soggetto e verbo) con NOI SIAMO laiuto di un piccolo apostrofo, che mettiamo nel punto in cui togliamo YOURE YOU ARE una vocale (lapostrofo serve per VOI SIETE ricordarci che la vocale cera). Tra THEYRE THEY ARE le due lettere vicine (quella finale LORO/ESSI/ESSE appartenente al soggetto e la vocale SONO iniziale del verbo) noi togliamo quella del verbo, lasciando ben chiaro il soggetto.

Qu

? Forma interrogativa Forma affermativa I AM YOU ARE HE IS SHE IS IT IS WE ARE YOU ARE THEY ARE Forma interrogativa AM I? IO SONO? ARE YOU? IS HE? LUI E? IS SHE? IS IT? ESSO E? ARE WE? ARE YOU? ARE THEY? Regole LA FORMA INTERROGATIVA SI CREA invertendo la posizione del soggetto e del verbo. Spesso in italiano ci limitiamo ad indicare che la frase appena pronunciata una domanda sfruttando lintonazione della voce, ma in inglese lintonazione ed il punto interrogativo non sono affatto sufficienti! Per formulare una domanda OCCORRE FARE QUESTA INVERSIONE.

47

- Forma negativa Forma affermativa I AM YOU ARE HE IS SHE IS IT IS WE ARE YOU ARE Forma negativa I AM NOT YOU ARE NOT HE IS NOT SHE IS NOT IT IS NOT WE ARE NOT YOU ARE NOT Possibili forme contratte Im not You arent / Youre not He isnt / Hes not She isnt / Shes not It isnt / Its not We arent / Were not You arent / Youre not They arent / Theyre not Traduzione IO NON SONO TU NON SEI LUI NON E LEI NON E ESSO NON E NOI NON SIAMO VOI NON SIETE ESSI NON SONO

THEY ARE THEY ARE NOT

Partendo dalla forma affermativa, vediamo che la FORMA NEGATIVA si crea semplicemente aggiungendo la negazione NOT (ossia non) subito dopo il verbo. In pratica si aggiunge NOT al termine della forma affermativa.

POSSIBILI CONTRAZIONI: Evitando sempre di menomare limportantissimo soggetto, adesso abbiamo due parole con cui giocare (il verbo e NOT)! Possiamo unire soggetto e verbo (come gi visto), lasciando stare il NOT, oppure possiamo unire verbo e NOT, lasciando stare il soggetto. Se decidiamo per questa seconda soluzione dobbiamo unire il verbo al NOT mettendo un apostrofo al posto della O di NOT, visto che in questo caso lei la vocale scelta per andarsene. Attenzione: I AMNT non esiste, non si pu fare!

Vediamo ora le pronunce (molto semplificate), utilizzando la nostra annotazione

use

ppe

italianizzata:

ebo

pronunciare

48

Que

Probabilmente perch le due consonanti M e N vicine sono davvero orribili da

sto

ok a

ppa

rtien

e a\

nGi

Fer

rari

CLI

_20

120

040

024

011

I AM NOT - [ai em not] YOU ARE NOT - [iu ar not] HE IS NOT - [hi is not] SHE IS NOT - [sci is not] IT IS NOT - [it is not] WE ARE NOT - [ui ar not] YOU ARE NOT - [iu ar not] THEY ARE NOT - [dei ar not]

IM NOT - [aim not] YOU ARENT - [iu rent] YOURE NOT - [ir not] HE ISNT - [hi sent] HES NOT - [his not] SHE ISNT - [sci sent] SHES NOT - [scis not] IT ISNT - [it sent] ITS NOT - [its not] WE ARENT - [ui rent] WERE NOT - [uiir not] YOU ARENT - [iu rent] YOURE NOT - [ir not] THEY ARENT - [dei rent] THEYRE NOT - [dir not]

Non dimentichiamo che abbiamo a disposizione anche lalfabeto fonetico per comprendere bene come si pronunciano le parole. Il dizionario riporta una tabella che spiega i suoni della lingua, associandoli ai simboli fonetici, ed ogni termine accompagnato dalla sua trascrizione fonetica.

Torniamo ora al discorso verbale. Tenendo conto delle regole che abbiamo visto finora, che continuano a valere, perch non proviamo a completare la seguente tabella in autonomia? Partiamo dalla forma negativa e cerchiamo di creare la forma interrogativa negativa con tutte le sue possibili contrazioni. Per capirci: un esempio di forma interrogativa negativa potrebbe essere il seguente Ma tu non sei la cugina di Marco? Questa frase ci fa capire che la forma interrogativanegativa, anche se sembra una stranezza, in realt usata comunemente.

?- Forma interrogativa negativa Forma negativa I am not He is not She is not It is not Forma interrogativa negativa Am I not? Forme contratte Traduzione

Non si pu fare!! Arent you?

Io non sono? Tu non sei? Lui non ? Lei non ? Esso non ?
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You are not Are you not?

Que

We are not You are not They are not Soluzioni Forma negativa I am not

Noi non siamo? Voi non siete? Essi non sono?

Forma interrogativa negativa Am I not?

Forme contratte

Traduzione

Non si pu fare!!* ARENT I?

Io non sono? Tu non sei? Lui non ? Lei non ? Esso non ? Noi non siamo? Voi non siete? Essi non sono?

You are not Are you not? Arent you? He is not She is not It is not We are not Is he not? Is she not? Is it not? Are we not? Isnt he? Isnt she? Isnt it? Arent we?

You are not Are you not? Arent you? They are not Are they not? Arent they?

* in realt in questo caso si prende in prestito ARENT, visto che AMNT orrendo, creando quindi la forma ARENT I?

Come possiamo vedere prima si crea la forma interrogativa, invertendo le posizioni del soggetto e del verbo. Siccome NOT non n soggetto n verbo ci limitiamo a lasciarlo dov, in fondo alla lista. Se applichiamo la stessa regola (invertire soggetto e verbo) partendo dalla forma contratta, ci rendiamo subito conto che il verbo diventato una parola sola con NOT (es. She isnt il verbo is e la negazione NOT sono uniti). A questo punto logico invertire tutto, spostando anche il NOT contratto, siccome diventato parte del verbo! Nel caso dellaltra contrazione (es. Youre not) risulta impossibile invertire la posizione del soggetto con quella del verbo proprio perch contraendo abbiamo fatto in modo che soggetto e verbo diventassero una parola unica.

Short answers (Risposte brevi) Forma interrogativa Am I ....? Are you .....? Risposte brevi YES Yes, I AM Yes, YOU ARE Risposte brevi NO No, IM NOT No, YOU ARENT / YOURE NOT Precisazioni

Qu e st oe b oo

50

Is he .....? Is she .....? Is it .....? Are we .....? Are you .....? Are they .....?

Yes, HE IS Yes, SHE IS Yes, IT IS Yes, WE ARE Yes, YOU ARE Yes, THEY ARE

No, HE ISNT / HES NOT No, SHE ISNT / SHES NOT No, IT ISNT / ITS NOT No, WE ARENT / WERE NOT No, YOU ARENT / YOURE NOT No, THEY ARENT / THEYRE NOT

In inglese dire semplicemente di si (YES) o di no (NO) non molto gentile. Le risposte brevi sono molto comuni e piuttosto importanti per esprimersi in modo corretto e cortese.

Per formulare correttamente le risposte brevi ci limitiamo a ripetere il soggetto ed il verbo usati nella domanda, ma con le regole e lordine che si usano per le affermazioni e le negazioni (prima il soggetto poi il verbo, e non viceversa, come nelle domande; infatti in questo caso stiamo rispondendo/affermando, non domandando!). Attenzione per: le risposte brevi si chiamano cos proprio perch devono essere brevi e immediate. Guardiamo questo esempio:

Qu e st o eb o ok

ap p a rti e n e a \n

ius e

p e F

e rra r iC LI_ 2 0 12 0 0

IS YOUR BROTHER TALL? (Tuo fratello alto?)

YOUR BROTHER (tuo fratello) il soggetto della frase e infatti viene dopo il verbo IS, perch questa chiaramente una domanda.

YOUR BROTHER per non un pronome! In questo caso abbiamo usato un nome e un aggettivo per spiegare bene di chi stiamo parlando. Dopo aver pronunciato questa frase la persona con cui stiamo parlando ha capito a chi ci riferiamo/riferiremo e quindi possiamo permetterci di usare il pronome soggetto che corrisponde a YOUR BROTHER, ossia LUI, ossia HE. Torniamo ora alla domanda: IS YOUR BROTHER TALL? Per utilizzare una risposta breve (equivalente a dire solo si o no in italiano) non possiamo certo dire: YES, MY BROTHER IS. (Si, [mio fratello ]). Questa risposta non molto breve! Occorre allora che pensiamo bene a cosa significa YOUR BROTHER e scegliamo subito un pronome soggetto (che breve e incisivo) da mettere nella risposta breve. Come abbiamo detto YOUR BROTHER = LUI = HE, quindi la risposta breve perfetta per il nostro caso : YES, HE IS. 51

40 0

40 1

Ne deriva che YES, HE IS la risposta breve perfetta per dire SI ogni volta che il soggetto un LUI, di qualsiasi LUI si tratti!

Se per caso la domanda fosse stata IS YOUR SISTER BEAUTIFUL? (Tua sorella bella?) la risposta sarebbe stata una delle seguenti: YES, SHE IS oppure NO, SHE ISNT.

Tutte le risposte brevi seguono questa regola, mettendo yes/no + il pronome soggetto appropriato + il verbo pi importante della frase alla forma negativa o affermativa. In questo caso, con il verbo essere, il verbo della frase uno solo, ma andando avanti vedremo che alle volte nella frase servono due o pi pezzetti verbali (in genere verbi di aiuto, detti ausiliari, ed il verbo principale). Quando si presentano pi pezzetti verbali le risposte brevi riprendono il pi importante nella gerarchia dei verbi presenti nella domanda, che sempre il primo a comparire nella domanda stessa. Infatti non possibile ripetere tutte le parole che compongono lintero predicato verbale, altrimenti avremmo di nuovo una risposta lunga, non breve!

Le risposte brevi in generale contengono sempre e solo 3 parole: - YES oppure NO - IL GIUSTO PRONOME SOGGETTO

dalla regola dellinversione).

Girl (ragazza/bimba) -- Boy (ragazzo/bimbo) [nomi]

st

eb

Sunny (soleggiato) -- Cloudy (nuvoloso) [aggettivi]

oo

Big (grande) -- Small (piccolo) [aggettivi]

ap

Old (vecchio) -- Young (giovane) [aggettivi]

pa

rti

Married (sposato) -- Single [aggettivi]

en

Student (studente) -- Teacher (insegnante) [nomi]

a\

nG

Cat (gatto) -- Dog (cane) [nomi]

iu

se p

pe

Ecco qualche vocabolo utile:

Fe r

ra

ri

carne al fuoco, per fare pratica.

ue

LI

Ora che abbiamo visto tutte le possibili forme del verbo essere, mettiamo un altro po di

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52

01

20

04

00

(ossia la prima tra le parole che compongono la domanda! Questo deriva necessariamente

24

01

- IL VERBO CON IL RUOLO PIU IMPORTANTE ALLINTERNO DELLA DOMANDA

Cold (freddo) -- Hot (caldo) [aggettivi] Beautiful (bello) -- Ugly (brutto) [aggettivi] Happy (felice) -- Sad (triste) [aggettivi] Well (in salute) -- Ill (malato) [aggettivi]

Per conoscere la pronuncia corretta di tutti questi termini possiamo utilizzare il dizionario oppure avvalerci di un simpatico sito internet (uno dei tanti siti a disposizione) che io e i miei studenti abbiamo particolarmente apprezzato: www.howjsay.com. Una volta raggiunta la home page basta digitare la parola in questione nello spazio di ricerca (Word or Phrase:) e cliccare il pulsante Submit (oppure cliccare sulla parola che ci interessa, scegliendola dalla lista in ordine alfabetico). A questo punto basta accendere le casse del computer ed ascoltare la parola pronunciata da un madrelingua. Un altro sito di questo tipo, ma di utilizzo un poco meno immediato, www.forvo.com.

Adesso concentriamoci sulle seguenti immagini e costruiamo delle frasi secondo lesempio canino (smalldog.wordpress.com), utilizzando il vocabolario sopraelencato ed i pronomi soggetto.

+ The dog is sick / It is sick [Ricordiamo: the dog = IT] - The dog isnt well / It isnt well ? Is the dog well? No, it isnt ? Is the dog sick? Yes, it is

Guardiamo anche le interrogative negative, giusto perch potremmo incontrarle e soprattutto perch ci aiutano a capire bene il meccanismo delle regole finora spiegate:

Q u e sto

?- Isnt the dog sick? Yes, it is

[Attenzione: La domanda negativa si limita ad esprimere il dubbio di chi chiede in realt la risposta uguale a quella che daremmo alla domanda posta senza la negazione. Osserviamo: Il cane malato? Si, lo ! // Ma il cane non malato!? Si, lo !]

e b o ok a

pp a r tien

?- Isnt the dog well? No, it isnt [Il cane sano? No, non lo ! Ma il cane non sano?! No, non lo !]

e a \nG

Ora esercitiamoci

iu s e pp e

53

1) Immaginiamo una ragazzina seduta composta ad un piccolo banco, con la mano alzata... + The girl is a student / She is a student (La ragazza una studentessa)

2) Pensiamo ora ad un bimbo con giaccone, sciarpa e cappello che trema per il freddo + The boy is cold / He is cold (Il ragazzo infreddolito = lui ha freddo)

3) Visualizziamo una coppia di sposini appena usciti dalla chiesa, ancora coperti di riso! + They are married (Loro sono sposati)

+ It is a cat ([Esso/lanimale] un gatto)

5) Pensiamo ad una bella giornata di sole intenso! + It is sunny ([Esso/il tempo] soleggiato = c il sole)

6) Immaginamo infine una grande casa coloniale: + The house is big / It is big (La casa grande)

Soluzioni: THE GIRL (la ragazza). + The girl is a student / She is a student [Ricordiamo: the girl = SHE] - The girl isnt a teacher / She isnt a teacher ? Is the girl a student? Yes, she is ? Is the girl a teacher? No, she isnt ?- Isnt she a student? Yes, she is ?- Isnt the girl a teacher? No, she isnt

[Attenzione: mettiamo sempre un solo soggetto nella frase! Possiamo scegliere tra the girl oppure she, ma non mettiamoli mai tutti e due insieme, perch significano sostanzialmente la stessa cosa!] 54

Que

sto e

boo

k ap

part

iene

a\nG

iuse

ppe

4) Ecco invece un micio acciambellato sul divano

Ferr ari

CLI_ 201 200 400 240 11

Tenendo presente la lista di parole che abbiamo visto qualche pagina fa, ora possiamo fare ulteriore pratica con: + She is beautiful + She is young

THE BOY (il ragazzo) Il povero ragazzo ha freddo. Traduciamo letteralmente la frase inglese: THE BOY (il ragazzo) IS () COLD (freddo). Ma come?! Il ragazzo freddo? Ricordiamoci che IS vuol proprio e solamente dire E, perch una forma del verbo ESSERE! Ecco che gi a questo semplice livello incontriamo una delle pi grandi difficolt che si hanno quando ci si avvicina ad una lingua straniera: noi diciamo le cose in un modo, utilizzando certe parole (in questa frase litaliano usa il verbo AVERE), mentre loro dicono le cose in un modo completamente diverso, usando altre parole (in questa frase linglese mette praticamente sempre il verbo ESSERE, non certo il verbo AVERE). In questi casi la traduzione letterale, ossia parola per parola, non fa altro che confonderci e trarci in inganno! Ora terminiamo la correzione, ma tra poco riprenderemo questo argomento per spiegarlo un poco pi approfonditamente.

+ The boy is cold / He is cold [Ricordiamo: the boy = HE] - The boy isnt hot / He isnt hot ? Is the boy cold? Yes, he is ? Is the boy hot? No, he isnt ?- Isnt he cold? Yes, he is ?- Isnt the boy hot? No, he isnt

Questo ebook ap p

artie

ne a\n G iu s e p p e F e rr ari CLI_20

THE MARRIED COUPLE (la coppia sposata) + They are married [Ricordiamo: loro = THEY] - They arent single ? Are they married? Yes, they are ? Are they single? No, they arent ?- Arent they married? Yes, they are ?- Arent they single? No, they arent

Tenendo presente la lista di parole che abbiamo visto qualche pagina fa, ora possiamo fare ulteriore pratica con: + They are happy

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55

THE CAT (il gatto) + It is a cat [Ricordiamo: esso (animale) = IT] - It isnt a dog ? Is it a cat? Yes, it is ? Is it a dog? No, it isnt ?- Isnt it a cat? Yes, it is ?- Isnt it a dog? No, it isnt

THE WEATHER (il tempo meteorologico) Per parlare del tempo linglese preferisce dire che soleggiato o nuvoloso oppure coperto, mentre litaliano dice anche che fuori c il sole. Questa seconda versione, ossia una descrizione di quello che c in cielo, non affatto usata in inglese per descrivere che tempo fa. + It is sunny [Ricordiamo: esso (una cosa) = IT] - It isnt cloudy ? Is it sunny? Yes, it is ? Is it cloudy? No, it isnt ?- Isnt it sunny? Yes, it is ?- Isnt it cloudy? No, it isnt

Qu est oe bo ok ap pa rtie

THE HOUSE (la casa) + It is big [Ricordiamo: essa (una cosa) = IT] - It isnt small ? Is it big? Yes, it is ? Is it small? No, it isnt ?- Isnt it big? Yes, it is ?- Isnt it small? No, it isnt

Torniamo ora al discorso anticipato quando abbiamo parlato del ragazzo che ha freddo (THE BOY). Quello che ogni lingua esprime, di volta in volta, un SIGNIFICATO.

Possiamo pensare che il significato corrisponda ad unimmagine, una specie di vignetta nella testa di chi parla. Per esempio, limmagine di un ragazzo che trema sotto le neve chiara per tutti, qualsiasi lingua queste persone parlino. Purtroppo la telepatia sembra essere solo una bella favola; non siamo ancora capaci di vedere le immagini direttamente nella testa delle altre persone e non certo il caso di andare in giro con carta e penna per 56

ne a\n Giu sep pe rr Fe ari CL I_2 01 20 04 00 24 01 1

comunicare unicamente tramite simboli e disegni. Tra parlanti di una stessa lingua quello che succede alla vignetta che si crea nella testa grosso modo questo: sappiamo cosa vogliamo esprimere ed il nostro cervello si mette alla ricerca delle parole giuste perch la persona davanti a noi, che condivide la nostra lingua (il nostro codice per comunicare) possa esattamente capire a quale cosa/situazione stiamo pensando. Nel cercare le parole giuste per creare nella testa degli altri una vignetta uguale alla nostra finiamo per scartare pi o meno inconsciamente tutta una serie di parole e combinazioni che sappiamo bene non dipingerebbero unimmagine precisa. Tra italiani per rendere lidea del freddo, del ragazzo che trema, difficilmente diremmo il ragazzo prova freddo, sebbene provare voglia anche dire sentire, sperimentare e non si pu certo negare che il ragazzo stia sentendo e sperimentando la sensazione del freddo. Non diremmo nemmeno che il ragazzo assapora freddo, proprio come non diremmo mai il ragazzo freddo. La combinazione (o COLLOCAZIONE) di parole pi comune per questa vignetta infatti il ragazzo ha freddo. Dicendo queste precise parole nessuno penserebbe che siamo strani o che usiamo un linguaggio assurdo (ma lo penserebbero di certo se dicessimo il ragazzo sperimenta freddo). Eppure, riflettiamoci un attimo il ragazzo HA freddo? In che senso? Nel senso che POSSIEDE la sensazione del freddo? Nel senso che ha il freddo dentro una tasca? Come possiamo vedere le cose stanno cos: il ragazzo ha freddo la collocazione pi giusta per esprimere lidea del freddo nella lingua italiana, la collocazione (o scelta di parole) pi azzeccata per farci capire da un altro italiano. Eppure quando pensiamo bene al significato delle singole parole ci rendiamo conto che non hanno molto senso. Ebbene, nelle altre lingue capita esattamente lo stesso: tra inglesi la collocazione giusta per esprimere lidea del freddo the boy is cold, con il verbo essere, che noi italiani non useremmo mai. Dicendo the boy is cold stiamo centrando lobiettivo e creando nella testa degli inglesi la vignetta giusta. Se dicessimo invece the boy has cold (letteralmente il ragazzo ha freddo) i nostri amici inglesi penserebbero che siamo molto strani, che non sappiamo bene la loro lingua oppure che il ragazzo possiede qualcosa di freddo e ci siamo dimenticati di specificare di cosa si tratta. Il trucco per parlare altre lingue capire quali sono le collocazioni/combinazioni giuste perch gli stranieri capiscano esattamente cosa vogliamo dire e quale immagine vogliamo dipingere nella mente dei nostri ascoltatori. Spesso e volentieri queste collocazioni sono casuali, apparentemente non tanto logiche e soprattutto diverse da lingua a lingua. Tradurre parola per parola a volte pu servire, ma altre volte non fa altro che confonderci le idee. Ecco un ulteriore esempio: in italiano si dice dare per scontato quando si vuole intendere che una cosa si considera gi fatta, sistemata ecc La stessa idea 57

Qu est o

ebo ok app arti ene a\n Gi u s

in inglese si esprime con la collocazione take for granted, che tradotto in italiano parola per parola sarebbe prendere per scontato. Litaliano usa il verbo dare, linglese il verbo prendere e non c proprio nulla da fare: bisogna conoscere questa differenza di collocazione e sfruttarla per farsi capire, parlando quindi in modo corretto. Per imparare una lingua non occorre solo conoscere la grammatica e memorizzare il maggior numero possibile di singole parole! Imparare le collocazioni idiomatiche (ossia proprie di ogni lingua) infatti decisamente importante una grossa fetta del lavoro che ogni studente deve fare. Ogni volta che cerchiamo di esprimerci in inglese dovremo quindi abbandonare le parole e collocazioni tipicamente italiane per risalire alle immagini mentali che stanno alla base della comunicazione. A questo punto dovremo pensare alle parole e collocazioni inglesi che conosciamo, per vedere se per caso ce ne fossero alcune che possono trasmettere proprio quellimmagine. Se non siamo in grado di trovarne nemmeno una di cui siamo convinti possiamo sempre consultare un dizionario, internet oppure chiedere a qualcun altro. Non dimentichiamo questo semplice concetto: I SIGNIFICATI VENGONO ESPRESSI INCARNANDOSI IN UNA SERIE DI COLLOCAZIONI CHE SONO TIPICHE DI OGNI LINGUA; QUESTE COLLOCAZIONI (O COMBINAZIONI DI PAROLE) POSSONO VARIARE ANCHE DI MOLTO DA UNA LINGUA ALLALTRA. Adesso che cominciamo ad avere unidea pi chiara di come funziona questo gioco linguistico vediamo di arricchire ulteriormente il nostro vocabolario. Una delle prime cose che normalmente si insegnano sono gli aggettivi di nazionalit. Sapendo che italiano si dice Italian, come potremmo chiedere ad una persona se per caso italiana? Prima di tutto ci serve il verbo essere e ci serve alla forma interrogativa. Immaginiamo di parlare con qualcuno che abbiamo appena incontrato siamo in Inghilterra e stiamo conversando in inglese, ma dallaccento abbiamo il sospetto che laltra persona possa essere italiana come noi! Che ne dite di provare a chiedere: Are you Italian? Pu andare? Sembra proprio di si

Vediamo altri AGGETTIVI DI NAZIONALITA, accompagnati dal nome del paese a cui si riferiscono (in inglese e in italiano) e dal nome che deriva dallo stesso aggettivo di nazionalit (italiano un aggettivo, ma UN italiano un nome, perch significa una persona italiana).

Questo ebook
58

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Country (nazione/ paese) Afghanistan Argentina Australia Austria Belgium Brazil Britain Canada Chile China Colombia Croatia Cuba Denmark Egypt England

Adjective (aggettivo di nazionalit) Afghan Argentinian Australian Austrian Belgian Brazilian British Canadian Chilean Chinese Colombian Croat or Croatian Cuban Danish Egyptian English

Person (persona di quella nazionalit) an Afghan an Argentinian an Australian an Austrian a Belgian a Brazilian a Briton a Canadian a Chilean a Chinese a Colombian a Croat or a Croatian a Cuban a Dane an Egyptian

Nazione/paese in lingua italiana

Afghanistan Argentina

Austria Belgio Brasile Bretagna Canada Cile Cina Colombia Croazia Cuba Danimarca Egitto

an Inghilterra Englishman/ Englishwoman a Finn a Frenchman/ Frenchwoman a German a Greek an Indian Finlandia Francia Germania Grecia India
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Finland France Germany Greece India

Finnish French German Greek Indian

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Australia

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Iran Iraq Ireland Israel Italy Jamaica Japan Malta Mexico (The) Netherlands (see Holland) Norway Poland Portugal Romania Russia Saudi Arabia

Iranian Iraqi Irish Israeli Italian Jamaican Japanese Maltese Mexican Dutch

an Iranian an Iraqi an Irishman/ Irishwoman an Israeli an Italian a Jamaican a Japanese a Maltese a Mexican a Dutchman/ woman, or a Netherlander a Norwegian a Pole a Portuguese a Romanian a Russian a Saudi Arabian or a Saudi a Scot a South African a Spaniard a Swede a Swiss a Thai

Iran Iraq Iranda Israele Italia Jamaica Giappone Malta Messico Paesi Bassi/Olanda

Norwegian Polish Portuguese Romanian Russian Saudi Arabian or Saudi Scottish South African Spanish Swedish Swiss Thai

Norvegia Qu Polonia Portogallo Romania Russia

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Arabia Saudita

Scotland South Africa Spain Sweden Switzerland Thailand

Scozia Sudafrica Spagna Svezia Svizzera Thailandia


60

Tunisia Turkey United Arab Emirates (UAE)

Tunisian Turkish -

a Tunisian a Turk -

Tunisia Turchia Emirati Arabi Uniti

United British Kingdom (UK) United States of America (USA) Vietnam Wales -

a Briton a citizen of the USA a Vietnamese a Welshman/ woman

Regno Unito Stati Uniti

Vietnamese Welsh

Vietnam Galles

NB. Alcuni degli aggettivi in tabella (quelli che terminano in ese e ish) possono prendere larticolo determinativo/definito (in inglese, come vedremo pi avanti, questo articolo uno solo per tutti, the, e corrisponde ai nostri il, lo, la, i, gli, le). Gli aggettivi in questione, se abbinati allarticolo determinativo e ad un verbo alla 3 persona plurale, servono per indicare un intero gruppo o popolazione. Esempio: The Chinese / The Spanish are very nice people. I cinesi / Gli spagnoli sono persone molto carine.

Que

sto

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ppa

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a\n

Eccoci quindi di nuovo al momento della pratica. Cerchiamo di calarci nelle situazioni descritte di seguito, visualizzando il contesto. Tentiamo poi di formulare un piccolo dialogo (botta e risposta) incentrato sulla possibile nazionalit dei soggetti descritti. Un paio di consigli: cerchiamo di individuare subito i soggetti coinvolti, sostituendoli con i comodi pronomi soggetto e formuliamo frasi semplici!

Giu

sep

1) Esempio: Ci siamo iscritti ad un corso dinglese. E la prima lezione ed abbiamo incontrato uno studente castano con la carnagione abbastanza scura. Dallo strano accento con cui parla (e dal fatto che lo abbiamo sentito lasciarsi scappare parole come sbado e domingo) deduciamo che il ragazzo probabilmente straniero. Cosa gli chiediamo per chiarire i nostri dubbi? Che ne dite di: Are you Spanish? 61

Tuttavia sbado e domingo sono anche parole portoghesi infatti il nostro nuovo amico portoghese! Come risponder quindi alla nostra domanda? Probabilmente cos: No, Im not. Im Portuguese.

2) La situazione in cui ci troviamo simile alla precedente. Abbiamo notato lo stesso ragazzo castano e ci stiamo chiedendo se spagnolo oppure no. Tuttavia siamo timidi e non vogliamo rivolgerci a lui con una domanda diretta. Decidiamo quindi di porre la domanda al nostro compagno di banco (il fedele amico che si iscrive sempre con noi a tutti i corsi che iniziamo), giusto per sapere cosa ne pensa Dobbiamo per forza parlare inglese perch linsegnante molto severa e non tollera che si parli italiano a lezione gi iniziata. Cosa chiediamo quindi al nostro amico? Supponiamo che il nostro amico conosca la risposta (perch parla bene portoghese e sa distinguere tra la cadenza spagnola e quella portoghese). Che risposta otterremo?

G rtiene a\n a p p a k o bo 3) Immaginiamo ora di Q camminare per strada nel centro di Londra. Siamo venuti a trovare uesto e
un amico inglese che abbiamo conosciuto lestate scorsa al mare e che non parla italiano. Vediamo uno strano ristorante orientale e ci viene voglia di mangiare cinese. Pensiamo di entrare, ma notiamo che non ci sono lucerne rosse e vediamo dalla vetrina che lo chef dietro

errari CL iuseppe F

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al bancone impegnato a cucinare un piatto che non ci sembra affatto cinese. Per sicurezza chiediamo spiegazioni al nostro amico che ci conferma che il ristorante non cinese, ma giapponese!

4) Siamo ancora per strada ed il nostro amico sta tentando di spiegarci la differenza tra la cultura e la cucina cinese e quella giapponese. Per caso vediamo da lontano un nutrito gruppo di turisti con gli occhi a mandorla e numerose macchine fotografiche. Questa volta non vogliamo fare una brutta figura e ci sorge il dubbio. Di che nazionalit sono esattamente quelle persone? Lo chiediamo al nostro amico, che evidentemente un esperto, e ci conferma che sono cinesi.

5) Ora cimentiamoci con una situazione simile ma che potrebbe trarci in inganno. Siamo di nuovo a lezione dinglese. Eravamo certi di essere puntuali, ma quando entriamo in classe troviamo gi tutti seduti e linsegnante alla lavagna La nostra mente ancora immersa nellatmosfera londinese dellultima vacanza e decidiamo di osare. Il nostro amico inglese ci ha insegnato che late un aggettivo che significa in ritardo e quindi guardiamo la prof dritto negli occhi, le facciamo un bel sorriso e le chiediamo: Sono in ritardo? 62

E se fossimo arrivati tardi in due? Noi e il nostro fedele compagno, quello che ci siede sempre accanto pensavamo di essere puntuali! E invece sembra proprio di no. Questa volta la nostra domanda, rivolta alla professoressa, avrebbe quindi noi come soggetto In entrambi i casi linsegnante ci fa i complimenti per aver formulato correttamente la domanda ma ci conferma che siamo proprio in ritardo (probabilmente perch la lezione era stata anticipata)!

6) Il corso ormai a met, siamo arrivati allultima lezione prima delle vacanze di Natale. Gli studenti hanno deciso di portare qualcosa da condividere con gli altri, giusto per augurarsi buone feste. Noi abbiamo portato un panettone, il nostro amico una bottiglia di spumante, qualcun altro dei biscotti e due simpatiche signore bionde che siedono sempre vicine e parlano benissimo italiano hanno portato una bottiglia di vodka, dicendo che tipica del loro paese di provenienza non ci era mai venuto in mente che le due signore potessero essere straniere! Per essere certi di aver capito bene da dove vengono decidiamo di fare loro una domanda diretta a cui le due signore rispondono affermativamente!

7) In occasione del Natale la nostra professoressa madrelingua andr a far visita alla sua famiglia in Inghilterra. Mentre gli studenti si scambiano saluti e auguri davanti alla scuola, linsegnante ci dice che sta per arrivare unamica che laccompagner in aeroporto. In quel momento vediamo una bella ragazza di colore che si avvicina Uno degli studenti si ricorda che la prof ha raccontato di aver vissuto per pi di un anno in Sudafrica e quindi le pone una domanda riguardo alla nazionalit della bella amica che sta arrivando. La professoressa ci dice per che la ragazza in questione non sudafricana ma invece americana.

Soluzioni: 2) Al nostro amico chiederemo: Is he Spanish? La risposta sar: No, he isnt oppure No, hes not. Hes Portuguese. Abbiamo scelto il pronome he perch stiamo parlando di un lui, terza

Qupersona singolare. e Questa volta dobbiamo scegliere il pronome it, perch si tratta di una cosa, un ristorante. 3) s to eb oo di noi conosceranno la parola restaurant potremmo anche usare direttamente Siccome molti ka pp quella se scegliessimo art quella per dovremmo anche metterci un questo (this) o un quello ien (that), giusto per indicare di quale ristorante stiamo parlando. Il risultato sarebbe quindi: Is ea \nrestaurant it Chinese? Oppure Is this/that Chinese? No, it isnt oppure No, its not. Its Gi u se Japanese. pp eF err 63 ari CL I_2 0

4) In questo caso ci serve un loro/essi, terza persona plurale. Diremo quindi: Are they Chinese? E il nostro amico risponder: Yes, they are. 5) Se siamo soli diremo: Am I late? Se siamo in due invece diremo: Are we late? In ogni caso la prof ci dir: Yes, you are. 6) Le due signore equivalgono, dal nostro punto di vista, ad una seconda persona plurale (voi). Ecco allora che chiederemo loro: Are you Russian? E loro ci diranno: Yes, we are. 7) Lo studente si rivolger alla prof e le chieder, indicando la ragazza ancora lontana: Is she South African? Linsegnante gli dir: No, she isnt. Shes American.

Per completare questo argomento ci sono un paio di cose importanti da specificare, cose che sicuramente molti di voi avranno gi ricordato/notato: - Innanzitutto gli aggettivi di nazionalit in inglese si scrivono con la lettera maiuscola, cos come le stesse nazioni. Tutti gli altri aggettivi, come big e small, invece si scrivono con la minuscola, proprio come in italiano. - Anche quando parliamo di pi persone, usando i pronomi plurali, laggettivo di nazionalit non cambia. In italiano diremmo che le due signore sono russE (mentre una signora per noi sarebbe russA e due uomini sarebbero russI) ma in inglese GLI AGGETTIVI NON SI MODIFICANO MAI. Se torniamo infatti al primo esercizio (quello di pratica delle forme del Simple Present), noteremo che nemmeno in quelloccasione abbiamo avuto bisogno di trasformare gli aggettivi per farli diventare maschili, femminili oppure plurali. Che fortuna, eh? Basta imparare un aggettivo cos com e potremo usarlo a piacere, senza doverci preoccupare di modificarlo a seconda del soggetto! - Abbiamo a malapena imparato qualche nome, aggettivo e le forme del verbo essere (to be) al tempo Simple Present (che ci serve per descrivere) e siamo gi in grado di dire le nostre prime frasi, corrette e adeguate alla situazione. Tra poco vedremo che aggiungendo qualche altra categoria di parole, con il solo aiuto del magico verbo essere al Simple Present, saremo perfettamente in grado di avere una prima, irreprensibile conversazione con uno straniero, sfoggiando un inglese perfetto! In effetti ci sono un sacco di cose che si possono dire grazie al verbo essere

QUESTION WORDS

Le question words (letteralmente parole domanda) sono parole che vengono utilizzate per porre domande che non prevedano risposte Yes/No. Finora infatti siamo stati fortunati; le due signore bionde nel nostro corso hanno esibito una bottiglia di vodka e

Questo ebook
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questo ci ha naturalmente fatto supporre che fossero russe. Ma se non avessimo avuto questo indizio a disposizione? Se avessimo semplicemente voluto sapere di quale nazionalit sono, invece che suggerirne una in particolare? I dialoghi infatti non sarebbero molto divertenti e/o informativi se ci si potessero porre solamente domande che prevedono SI e NO come risposte Cosa avremmo fatto? Proposto una per una ogni possibile nazionalit alle due signore finch non avessimo casualmente centrato quella giusta ed ottenuto un SI come risposta? Abbiamo decisamente bisogno di complicarci un poco la vita ed imparare a domandare cose pi generiche. Le question words, che ci consentono di fare questo salto di qualit, hanno una precisa collocazione nella frase. Le frasi interrogative (domande) che contengono una question word vanno costruite normalmente, seguendo le regole che abbiamo gi visto in precedenza e che non vengono praticamente mai stravolte (salvo rare eccezioni di livello avanzato). Le question words, nostre nuove alleate, vanno semplicemente messe allinizio della domanda, in primissima posizione.

Esempio: Cerchiamo di tradurre la domanda Perch sei triste? Partiamo dalla frase affermativa (+) che ci aiuta a scegliere le parole giuste: you are sad. Adesso che abbiamo la frase + applichiamo la regola dellINVERSIONE SOGGETTO-VERBO ed otteniamo la frase interrogativa: are you sad? Siccome la question word che significa perch why, ecco che il risultato finale sar: Why are you sad? Vediamo ora una lista di question words che ci saranno molto utili:

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Who chi [pronuncia: hu] Who is Madonna? Shes a famous singer. Chi Madonna? E una cantante famosa.

What cosa/che cosa [pronuncia: ut] What is a bagpipe? Its a Scottish musical instrument. Che cos una cornamusa? E uno strumento musicale scozzese.

What colour di che colore/quale colore [pronuncia: ut color] What colour is it? Its green. Di che colore ? E verde.

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What kind of / What type of che tipo di/quale tipo di [pronuncia: uot kaind of/uot taip of] What kind of person is he? Hes an optimist. Che tipo di persona ? E un ottimista.

What time (a) che ora [pronuncia: uot taim] What time is it? Its 10 oclock. Che ore sono? (= letteralmente Che ora ?, una collocazione tipica inglese). Sono le dieci.

What (verbo + soggetto) like com, che caratteristiche ha [pronuncia: ut laik] What is the weather like today? Its sunny. Com il tempo oggi? C il sole (= E soleggiato).

When quando [pronuncia: un] When is your birthday? Its in August Quando il tuo compleanno? E in agosto.

Where dove [pronuncia: ur] Where is New York? Its in the USA. Dov New York? E negli Stati Uniti.

How come [pronuncia: hau]

How are you? Im fine, thanks.

a\nGiuse Come stai? (= letteralmente Come sei tu? Anche in questo caso la collocazione risulta ppe
diversa da una lingua allaltra). Sto bene, grazie. (= Sono a posto, grazie).

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How much/How many quanto/quanti [pronuncia: hau mac (c di ciao) / hau meni (e di ercole)] How much is it? Its 10 euros. Quanto costa? (= letteralmente Quanti [sottinteso soldi] esso? Ancora collocazioni diverse!) Costa 10 euro. (= E 10 euro).

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How many cats are there? There are 5 cats. Quanti gatti ci sono? Ci sono 5 gatti.

How tall/long/far quanto alto/quanto (a) lungo/quanto distante [pronuncia: hau tool/long/far] How tall are you? Im 6 feet tall (about 183 cm). Quanto sei alto? Sono alto sei piedi (circa 1,83 m).

How long is the journey from the airport? The average journey time is 15 minutes. Quanto lungo il viaggio dallaeroporto? Il tempo medio di viaggio di 15 minuti.

How far is Milan? Its 50 miles away (about 80 km). Quanto distante Milano? Dista 50 miglia (circa 80 km). [= E 50 miglia lontano].

How often quanto spesso [pronuncia: hau ofen]

How often is maintenance required? Every two months. Quanto spesso necessaria la manutenzione? Ogni due mesi.

Which quale/quali (le opzioni di scelta sono limitate) [pronuncia: uc (c di ciao)]

Which is your favourite colour? Its blue. Qual il tuo colore preferito? E il blu.

Why perch (prevede un risposta che inizi con Because) [pronuncia: uai / bicusz]

Why are you sad? Because Im too busy to go on holiday.

Perch sei triste? Perch sono troppo impegnato per andare in vacanza.

Whose di chi [pronuncia: huusz] Whose car is it? Its my car. Di chi lauto? E la mia auto.

Letteralmente, parola per parola: Di chi automobile essa? Essa la mia auto.

Vediamo alcune applicazioni di questo nuovo strumento linguistico. - Tanto per cominciare potremmo utilizzare where per chiedere la provenienza di qualcuno. Da dove vieni? in inglese si esprime cos: Where are you from? (= letteralmente, Dove sei tu da?). E subito evidente che anche qui le due collocazioni preferite rispettivamente 67

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dallinglese e dallitaliano sono molto diverse. Un italiano non direbbe mai Dove sei tu da?; al limite potrebbe dire Di dove sei?, usando quindi il verbo essere come in inglese ma preferendo la preposizione di. Inoltre vediamo subito una cosa che allapparenza decisamente illogica. Ripartiamo dalla domanda Where are you from?. Se from significa da, ed chiaramente collegato a where (dove), allora perch non lo abbiamo messo allinizio di frase insieme al suo compagno dove, come nellitaliano DA dove vieni? Ebbene, linglese cerca di rispettare le proprie regole il pi possibile! Abbiamo appena detto che le question words vanno in primissima posizione nella domanda, e infatti where una question word e viene per prima. From (da) invece una semplice preposizione se la mettessimo allinizio della frase avremmo appena infranto la regola! E visto che siamo in tema, completiamo questa piccola regola, rendendola definitiva. Subito dopo la question word la frase interrogativa inglese chiama a rapporto i due elementi pi importanti, ossia il verbo ed il soggetto. Se lordine da rispettare : question word + verbo + soggetto, e logicamente subito dopo loggetto (perch, come abbiamo detto, linglese una lingua SVO), allora dove possiamo metterla questa piccola preposizione? Per evitare di infilarla nel bel mezzo della frase, dove disturberebbe gli altri elementi, la soluzione migliore proprio metterla alla fine! In questo modo la question word allinizio e la sua compagna preposizione in ultima posizione, creando una cornice. Si capisce che le due parole sono collegate; infatti agiscono come un nastro che chiude il pacco regalo della frase. Questa regola funziona anche per altri casi analoghi. Se volessimo chiedere Con chi sei al telefono? diremmo Who are you on the phone with? (= letteralmente, Chi sei al telefono con?). La preposizione with (con) la parte finale della cornice, laltro lembo del fiocco! - Vediamo un altro esempio in cui una question word ci semplifica enormemente la vita. Prendiamo la question word what (quale) e usiamola per chiedere a qualcuno come si chiama! Infatti la collocazione giusta in inglese per porre questa domanda What is your name? (= letteralmente, Quale il tuo nome?). Questa domanda utilissima se non sapessimo chiederla ogni volta che incontriamo qualcuno dovremmo chiedere Is your name Anna? Is your name Federica? Is your name Giulia? E cos via, proponendo uninfinit di nomi diversi finch laltra persona non si decidesse a darci una risposta affermativa. Ci sono poi altre piccole cose che dobbiamo puntualizzare prima di proseguire: - Come appare evidente, whose una question word speciale, perch una parola sola ma corrisponde a ben due parole in italiano (di e chi). In questo caso non ci sono problemi riguardo alla preposizione coinvolta (di) perch la preposizione in inglese non figura proprio (la preposizione di compare solo quando cerchiamo di tradurre il concetto di whose in italiano). Dobbiamo solo ricordarci che whose racchiude in una parola sola il significato 68

Ques

di ben due parole italiane: di e chi. - Non dimentichiamoci inoltre che why viene usata nelle domande, ma nelle risposte bisogna usare Because (che significa sempre perch. E un po come pur quoi e pas que in francese). - Inoltre, in certi casi la differenza che intercorre tra what e which molto sottile si usano entrambi per chiedere quale/quali quando nella domanda si specifica di quali cose si sta parlando. Tuttavia, which in genere prevede che il numero delle cose tra cui possiamo scegliere per rispondere alla domanda sia in qualche modo limitato. Se per esempio abbiamo prestato alcuni libri ad un amico e vogliamo sapere quale tra quei libri gli piaciuto di pi allora formuleremo la domanda usando which. Se invece vogliamo sapere quali libri preferisce in generale allora useremo what. Questo ci porta alla prossima considerazione - Come possiamo vedere alcune question words (come what, which e how) possono essere usate da sole oppure insieme ad un nome/aggettivo/avverbio che modifica un poco il modo in cui tentiamo di tradurle in italiano. Vediamo cos che what da solo corrisponde a cosa/che cosa (What is it? Cos?) ma what inserito in una domanda che specifica di quali cose si sta chiedendo tende invece ad essere tradotto con quale (What is your favourite food? Qual il tuo cibo preferito? Questa domanda sarebbe anche accettabile nella forma Which is your favourite food?). Tornando allesempio precedente, per chiedere al nostro amico quale genere di libri preferisce possiamo usare sia what books (quali libri) che what/which kind of books (che/quale tipo di libri). Se poi si tratta di how, vediamo che in solitudine questa parola si traduce con come (How are you? Come stai?) mentre in compagnia tende ad essere tradotta con quanto (how tall = quanto alto; how far = quanto distante; how often = quanto spesso, in associazione con often, un avverbio che significa spesso). - Infine bisogna notare che tra le question words ed il verbo essere a volte sono possibili delle contrazioni. Chi di voi, invece del pi lungo What is your name?, non ha mai sentito o usato Whats your name? What is infatti diventa molto spesso (ma non sempre!) whats [uts], esattamente come who is diventa whos [huusz], why is diventa whys [uisz], how is diventa hows [hausz], where is diventa wheres [urs] e when is diventa whens [uns]. I suoni [sz] sono delle s che per finiscono per somigliare un poco a delle z, come lo zzzzz prodotto da un insetto che vola.

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Cerchiamo di utilizzare alcune di queste question words per scopi pratici. Sentiamoci liberi di tornare indietro di qualche pagina e consultare le tabelle, le spiegazioni e gli esempi precedenti

1) Immaginiamo che la nostra professoressa, che sta per partire per trascorrere le vacanze di Natale in Inghilterra, non ci abbia detto nulla riguardo allamica che sta venendo a prenderla. Vediamo una bella ragazza di colore avvicinarsi e salutare con la mano in direzione del nostro gruppo ma non sappiamo chi sia! Cosa potremmo chiedere alla

024011 0 4 0 0 2 1 0 2 2) Torniamo per un attimo al giorno in cui siamo arrivati ritardo a I_ lezione. Mettiamo caso ri CL rra ein F e p p e s iu G le avremmo chiesto Are we late? ma lei non ci ha tiene a\nnoi che linsegnante ci abbia ranticipato a p p a k o o b Questo e
lasciato il tempo di chiedere nulla perch ha subito voluto sapere la ragione del nostro ritardo che domanda ci ha fatto? 3) Nella nostra classe c una persona nuova, che si unita al gruppo a corso iniziato. Siccome siamo fieri delle cose che abbiamo imparato e vogliamo dare il benvenuto al nuovo arrivato decidiamo di chiedergli come sta, come si chiama e da dove viene 4) La lezione finita. Stiamo raccogliendo le nostre cose quando ci troviamo in mano un quaderno di appunti che non nostro. Ci guardiamo intorno, raccogliamo il quaderno per mostrarlo alla classe e chiediamo a voce alta di chi ! 5) La nostra vicina di banco ha preparato una descrizione scritta di suo fratello, per compito. Lesercizio che stiamo facendo consiste nel condividere e correggere oralmente gli elaborati che abbiamo preparato a casa (noi abbiamo scelto di descrivere una cugina). Mentre ci racconta di suo fratello, la nostra compagna ci mostra una fotografia che lo ritrae in compagnia di un amico come possiamo sapere quale dei due ragazzi il fratello di cui ci sta parlando? Decidiamo di lanciarci e chiederle qual dei due suo fratello (lui), indicando la foto per farle capire di cosa parliamo. Dalla fotografia notiamo inoltre che i due ragazzi sono piuttosto alti e ci piacerebbe sapere quanto. Come possiamo formulare questa domanda? Infine, la nostra amica non ci ha descritto laspetto del fratello nei dettagli proprio perch ci ha mostrato la fotografia; ha pensato che una descrizione dettagliata non fosse necessaria. Dalla foto per non si capisce bene se il ragazzo ha gli occhi blu o verdi mentre la nostra compagna ci parla dei suoi bellissimi occhi chiari ci viene in mente di chiederle di che colore essi siano. Cosa possiamo dire? 6) E venuto il momento di fare un esercizio in gruppo. La professoressa ci divide in tre 70

nostra prof per soddisfare la nostra curiosit?

squadre ed inizia a distribuire una fotocopia per gruppo. Uno di noi vuole sapere che cos quel foglio cosa potrebbe dire, indicando il foglio appena ricevuto?

Soluzioni: 1) Nel primo caso ci verrebbe spontaneo chiedere chi sia la bella sconosciuta che si avvicina. Potremmo farlo utilizzando il pronome she, che conosciamo bene, e la question word who, combinandoli in questo modo: Who is she? Chi lei? 2) Perch non usare la question word why? La prof potrebbe infatti chiederci: Why are you late? Perch siete in ritardo? 3) Ed ecco qua le tre domande che porremo al nuovo arrivato: How are you? Come stai? // What is your name? Come ti chiami? // Where are you from? Di dove sei? 4) Quello che ci interessa sapere chi sia il proprietario del quaderno. Potremmo usare whose (di chi) insieme al verbo essere, indicando il quaderno per chiarire a tutti qual il soggetto della nostra frase e scegliendo per comodit il pronome it (esso, ossia il quaderno), ottenendo infine questo degno risultato: Whose is it? Di chi (esso)? 5) Sulla fotografia compaiono due persone. La scelta chiaramente limitata: uno dei due il fratello in questione. Possiamo quindi pensare di usare which e scegliere he (lui) come soggetto, infatti chiarissimo dal contesto e dalla conversazione che ci riferiamo al fratello della nostra compagna (non abbiamo certo bisogno di specificare chi sia questo he che ci interessa). Ecco allora che potremo chiedere: Which is he? Quale (tra questi) lui? Se poi tenessimo tra le mani la foto ed indicassimo alla nostra compagna i due ragazzi (they essi/loro), potremmo tranquillamente chiederle: How tall are they? Quanto sono alti? Infine abbiamo la questione degli occhi. La nostra amica sta parlando proprio di quelli, quindi non avr dubbi quando osserveremo da vicino la foto, assumeremo unespressione dubbiosa e le chiederemo: What colour are they? Di che colore sono? Anche in questo caso scegliamo il pronome plurale they (essi), tanto evidente che stiamo parlando degli occhi! 6) La professoressa distribuisce un foglio. Lo studente incuriosito lo tiene tra le mani, lo mostra allinsegnante e le chiede: What is it? Cos (esso)?

Come abbiamo ormai notato, basta davvero poco per riuscire ad interagire correttamente in inglese. Nella vita reale i pronomi sono utilissimi, perch vanno a sostituire parole e nomi che ancora non conosciamo e perch ci permettono di evitare

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di poter usare anche il linguaggio non verbale! Possiamo fare gesti, indicare, mostrare,

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pesanti ripetizioni. Non dimentichiamo che in una situazione concreta abbiamo il vantaggio

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assumere espressioni particolari o addirittura mimare concetti. Tutte queste forme di comunicazione sono utilissime e perfettamente accettabili. Inoltre abbiamo sempre laiuto del contesto se fermiamo uno straniero in mezzo alla strada stringendo una mappa tra le mani, il contesto fornisce immediatamente allo straniero delle informazioni molto importanti: prima ancora di ascoltare le nostre richieste lo straniero ha gi indovinato che ci siamo persi, che non siamo di queste parti e che probabilmente abbiamo bisogno di indicazioni. Se la nostra compagna di classe ci sta parlando di suo fratello, poco importa che non ci venga spontaneo usare come soggetto la parola brother (fratello); potremmo anche non conoscerla proprio, tanto il contesto ci permette di usare he, che conosciamo gi. Arrivati a questo punto sappiamo quindi che dobbiamo sfruttare il contesto e la comunicazione non verbale a nostro vantaggio, perch questi fattori ci mettono in grado di chiedere/chiarire numerose cose, nonostante i nostri strumenti puramente linguistici siano ancora limitati. Ma se toccasse a noi dare delle risposte? Se fossero altre persone a porci delle domande? Se il contesto non fosse in grado di aiutarci? Facciamo il punto della situazione linguistica. Abbiamo gi a disposizione i pronomi soggetto, una serie di soggetti generici e facili da ricordare che possiamo usare in ogni occasione; conosciamo il Simple Present del verbo essere, che non ci consente certo di parlare del futuro, del passato o di quello che sta accadendo in questo preciso istante, ma almeno ci permette di descrivere cose, abitudini e verit generali. Qualche aggettivo e nome lungo la strada labbiamo gi raccolto e sicuramente altri vocaboli li conoscevamo gi prima di cominciare questo viaggio insieme. Una piccola cosuccia che potrebbe proprio tornarci utile in questa fase sono i simpatici aggettivi possessivi, di cui in realt abbiamo gi visto alcuni esempi. Nella domanda pi famosa del mondo, ossia What is your name?, abbiamo infatti usato your, che significa tuo. Questi piccoli aggettivi possono aiutarci a fornire importanti informazioni. Andiamo a vedere quali sono e come si usano!

AGGETTIVI POSSESSIVI Persona I YOU HE SHE IT WE YOU THEY Aggettivo MY [mai] YOUR [ior] HIS [his] HER [he/or] ITS [its] OUR [auar] YOUR [ior] THEIR [deir] Gli aggettivi Traduzione possessivi sono Mio/mia/miei/mie invariabili: Tuo/tua/tuoi/tue Suo (di lui) Mia zia = My aunt Suo (di lei) Il mio cane = My dog Suo (di cosa/animale) I miei cani = My dogs Nostro/nostra/nostri/nostre La mia auto = My car Vostro/vostra/vostri/vostre Le mie auto = My cars Loro
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Non dimentichiamo: in inglese la terza persona singolare (He/She/It - Lui/Lei/Esso) si differenzia in tre forme, come in italiano. La fregatura che in italiano laggettivo possessivo corrispondente suo per tutte e tre le forme, mentre in inglese no! Ognuno dei tre (He/She/It) ha il suo personale aggettivo possessivo, che indica quindi se chi possiede un uomo, una donna oppure una cosa/animale. Al plurale invece le cose si sistemano, perch questa differenza di genere non c pi e che si tratti di donne, uomini, cose o animali si usano sempre il pronome soggetto they e laggettivo possessivo corrispondente their. Un ultimo appunto prima di proseguire: come abbiamo spiegato nella sezione che ci racconta levoluzione storica dellinglese, non possibile ricondurre tutti i suoni vocalici dellinglese alle 5 vocali scritte italiane. Prendiamo Her lannotazione riportata la seguente: [he/or]. La strana annotazione e/o indica che questa vocale un misto tra le nostre due vocali e ed o. La parola her non si pronuncia come se facesse rima con per e nemmeno come se facesse rima con por. La verit sta nel mezzo: occorre pronunciare una e di gola che tenda un poco verso il suono o. Allo stesso modo nella parola their la piccolissima i di [deir] appena accennata, molto meno sentita (e quindi anche pronunciata) della vocale e, che lattore principale. Per chiarire ogni dubbio sempre meglio consultare un insegnante o ascoltare la pronuncia da un sito interattivo come quelli precedentemente consigliati.

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Eccoci di nuovo alla parte pratica. Valutiamo con calma tutte le situazioni seguenti e cerchiamo di rispondere alle domande, come nellesempio. Non perdiamoci danimo se non ricordiamo perfettamente tutte le parole e le forme grammaticali che abbiamo visto fin qui. Questa non una gara di memoria il libro tra le nostre mani proprio per esserci utile. Ogni volta che non ricordiamo o capiamo qualcosa possiamo tornare alle pagine giuste e consultarle, magari mettendo qualche segnalibro per comodit. A forza di consultare i nostri appunti, finiremo per ricordare tutto senza sforzo!

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chiede: Whose dog is it?

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1) Esempio: C una macchina (car) davanti alla scuola. Una donna si avvicina allauto con un mazzo di chiavi. Qualcuno ci chiede: Whose car is it? (Di chi la macchina?) Noi indichiamo la donna sconosciuta e rispondiamo: It is her car (E la sua [di lei]). 2) C un cane che corre libero per strada, con il guinzaglio al collo e nessun padrone a tenerlo a freno. Un uomo lo insegue cercando di acchiappare il guinzaglio. Qualcuno ci

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Noi indichiamo luomo che corre e rispondiamo: .. Appena girato langolo vediamo passare un pallone (ball) inseguito dal medesimo cane, che cerca di prenderlo! Qualcuno ci chiede: Whose ball is it? Noi immaginiamo che sia del cane, lo indichiamo con il dito e diciamo: 3) Mostriamo ad un amico la fotografia di una bella donna di mezza et, la nostra mamma (mother). Lamico ci chiede: Who is she? Essendo soli, noi rispondiamo: .. Immaginiamo invece di essere insieme a nostra sorella: la mamma ora di entrambi! Non sarebbe carino escludere nostra sorella dalla risposta. In questo caso indicheremmo noi stessi e nostra sorella, dicendo quindi: .. 4) Ci sono due bambini nel salotto di casa nostra. Noi non abbiamo figli e dividiamo questa casa con unamica studentessa, che seduta accanto a noi, sta partecipando alla conversazione e a sua volta non ha figli. Un amico comune, perplesso, indica i due bambini e ci chiede: Why are they here? (here = qui) Noi e la nostra amica rispondiamo insieme che siamo le loro babysitters! .. 5) Siamo in classe. Ci sono dei libri sulla cattedra, ma linsegnante ha gi raccolto le sue cose e sta per andarsene. Prendiamo i libri (books), glieli porgiamo, chiedendole se sono i suoi libri. .. La prof ci sorride e risponde affermativamente, con una bella risposta breve: ..

E se avessimo trovato i libri sul banco condiviso dalle due signore russe, le nostre compagne di corso? Se volessimo porre la stessa domanda che abbiamo appena formulato per la professoressa non ad una ma bens a due persone contemporaneamente (le due russe)? Dopo aver deciso quale domanda chiederemmo immaginiamo che ci rispondano di no.

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Soluzioni:

2) Alla domanda Whose dog is it? (Di chi il cane?) noi rispondiamo: It is his dog! (E il suo cane). Ricordiamo che il cane un animale, il pronome soggetto che scegliamo per il cane quindi it. Inoltre il proprietario del cane un uomo, quindi scegliamo il possessivo his (suo di lui).

Nel secondo caso scegliamo il pronome it per la palla, che un oggetto, e alla domanda Whose ball is it? (Di chi la palla?) rispondiamo: It is its ball (E la sua palla). 74

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Quellits ci indica che il pallone del cane, che un animale (non un uomo o una donna). Attenzione alla contrazione Its its ball. Ecco che abbiamo due gruppi i-t-s, che si pronunciano allo stesso modo ma noi sappiamo essere molto diversi!

rispondiamo: Because we are their babysitters! (Perch noi siamo le loro babysitter). 5) In entrambi i casi, sia che si tratti della prof che delle due signore russe, la domanda da formulare sar: Are they your books? (Sono i tuoi/vostri libri?). Come si vede dalla tabella, your significa infatti sia tuo/tua/tuoi/tue che vostro/vostra/vostri/vostre! Le due risposte brevi saranno rispettivamente: Yes, they are e No, they arent.

Finalmente abbiamo tutto il materiale necessario per impostare un vero e proprio dialogo! Vedrete che meraviglia conosciamo gi tutto quello che serve per intrattenere una prima, semplice conversazione ed essere cortesi con chi incontriamo.

PERSONAL INFORMATION

Vediamo ora i seguenti dialoghi, inserendo le forme contratte appropriate. Immaginiamo un dialogo tra Lorenzo (L) e Jillian (J), che sincontrano per la prima volta in Italia, ad una cena tra amici:

L (1) - Hello, my name is Lorenzo. Nice to meet you. J (1) - Nice to meet you. L (2) - What is your name? J (2) - My name is Jillian. L (3) - Where are you from? J (3) - I am from Ryde. L (4) - Where is it? J (4) - It is a small town on the Isle of Wight, in the Uk. L (5) - Wow! How old are you? J (5) - I am 27 years old. And you? L (5) - I am 35. J (6) - What is your job? 75

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3) Alla domanda Who is she? (Chi lei?) noi rispondiamo: She is my mother (Lei mia madre). Se invece si tratta della mamma di due o pi persone presenti (noi e nostra sorella) diremo: She is our mother (Lei nostra madre). 4) Alla domanda Why are they here? (Perch loro sono qui?) noi e la nostra amica

L (6) - I am a doctor. Why are you here in Italy, Jillian? J (6) - I am on holiday!

Se invece Lorenzo si trovasse in un ufficio londinese e dovesse fornire le sue generalit ad unimpiegata (C per clerk), probabilmente il dialogo sarebbe di questo tipo: C (7) - Good morning. What is your first name? L (7) - It is Lorenzo. C (8) - And your surname? L (8) - Rossi. C (9) - What is your telephone number? L (9) - It is (+39) 059 342567. C (10) - Ok. What is your address? L (10) - It is 41, via Delle Rose, 41100, Modena, Italy.

Analizziamo i dialoghi nel dettaglio, fornendo anche una traduzione. L (1) - Hello, my name is Lorenzo. Nice to meet you. J (1) - Nice to meet you. Nel primo scambio di battute vediamo che alcune lettere sono sottolineate. Queste lettere sono infatti le uniche che potremmo unire in una forma contratta! Ecco il risultato: L (1) - Hello, my names Lorenzo. Nice to meet you. J (1) - Nice to meet you. Traduzione (riportiamo qui una traduzione che non sia necessariamente parola per parola ma che suoni naturale in italiano. Ricordiamoci delle collocazioni, che cambiano molto da lingua a lingua! Cerchiamo di abbandonare progressivamente la traduzione letterale): L (1) - Ciao, io sono Lorenzo. Piacere di conoscerti. J (1) - Il piacere mio. Vediamo che Lorenzo saluta in modo informale (Hello = Ciao in fin dei conti ad una cena tra amici) e dopo aver detto il proprio nome pronuncia una frase di cortesia, ossia Nice to meet you, che letteralmente significa Carino incontrarti. La classica riposta inglese per questa espressione educata ripetere la medesima frase; infatti Jillian ricambia la cortesia dicendo a sua volta Nice to meet you.

Proseguiamo

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L (2) - What is your name? J (2) - My name is Jillian.

Dialogo con contrazioni Traduzione L (2) - Whats your name? L (2) - Come ti chiami? J (2) - My names Jillian. J (2) - Mi chiamo Jillian.
L (3) - Where are you from? J (3) - I am from Ryde.

Dialogo con contrazioni L (3) - Where are you from? J (3) - Im from Ryde.
L (4) - Where is it?

Traduzione L (3) - Di dove sei? J (3) - Di Ryde.

J (4) - It is a small town on the Isle of Wight, in the Uk.

Dialogo con contrazioni L (4) - Where is it? J (4) - Its a small town on the Isle of Wight, in the Uk.

Traduzione L (4) - Dove si trova? J (4) - E una piccola cittadina sullisola di Wight, nel Regno Unito.

Alla battuta L (4) vediamo che il pronome it si riferisce a Ryde, la citt che Jillian ha appena citato alla battuta J (3).

L (5) - Wow! How old are you? J (5) - I am 27 years old. And you? L (5) - I am 35.

Dialogo con contrazioni L (5) - Wow! How old are you? J (5) - Im 27 years old. And you? L (5) - Im 35.

Traduzione L (5) - Wow! Quanti anni hai? J (5) - Ho 27 anni. E tu? L (5) - 35.

In questo caso vediamo che Jillian non ripete la domanda How old are you? ma si limita a chiedere And you? Lorenzo le risponde senza ripetere years old, che sottinteso.

Questo ebook appartie ne a\nGiuseppe Ferra ri CLI_201200400240

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J (6) - What is your job? L (6) - I am a doctor. Why are you here, Jillian? J (6) - I am on holiday!

Dialogo con contrazioni J (6) - Whats your job? L (6) - Im a doctor. Why are you here in Italy, Jillian? J (6) - Im on holiday!

Traduzione J (6) - Che lavoro fai? L (6) - Sono un dottore. Come mai sei qui in Italia, Jillian? J (6) - Sono in vacanza!

Jillian ha introdotto la questione del mestiere, infatti job significa lavoro/mestiere. Lorenzo risponde alla sua domanda ed immediatamente (senza cedere il turno allinterno della conversazione) pone lui stesso una domanda a Jillian. (To be) on holiday (on vacation per gli americani) la collocazione inglese che si utilizza sempre dire che si in vacanza.

Vediamo ora il secondo dialogo. C (7) - Good morning. What is your first name? L (7) - It is Lorenzo.

Dialogo con contrazioni C (7) - Good morning. Whats your first name? L (7) - Its Lorenzo.

Traduzione C (7) - Buongiorno. Qual il suo nome di battesimo? L (7) - Lorenzo.

In un contesto pi formale il saluto cambia da Ciao a Buongiorno (Good morning). Alla domanda Qual il suo nome di battesimo? sia linglese che litaliano potrebbero semplicemente rispondere Lorenzo, ma in inglese molto comune utilizzare anche il soggetto (in questo caso it) ed il verbo (in questo caso is); questa costruzione non appesantisce la frase inglese perch gli inglesi sono abituati a dover sempre mettere il soggetto nelle frasi. In italiano invece la frasetta (Esso) Lorenzo suonerebbe pesante (visto che spesso e volentieri omettiamo il soggetto, tanto le forme dei verbi sono tutte differenti e quindi non si pu fare confusione, ricordate?). Tutte le domande di questo tipo, ossia che prevedono una risposta che potrebbe tranquillamente essere secca (Quanti anni hai? 18. Di che segno sei? Pesci. Ecc), in inglese possono indifferentemente avere risposte secche o risposte con verbo e soggetto pronominale; entrambe le opzioni sono accettabili.

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78

C (8) - And your surname? L (8) - Rossi.

Dialogo con contrazioni Traduzione C (8) - And your surname? C (8) - E il suo cognome? L (8) - Rossi. L (8) - Rossi.
Qui non ci sono contrazioni possibili. Notiamo che limpiegata non ha ripetuto lintera domanda, ma si limitata a sfruttare il fatto che la domanda riguardo al cognome fosse sostanzialmente identica a quella appena fatta, che ancora ben fresca nella mente dellinterlocutore Lorenzo. Per inciso, il termine cognome traducibile anche con family name oppure con lamericano last name.

C (9) - What is your telephone number? L (9) - It is (+39) 059 342567.

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Dialogo con contrazioni C (9) - Whats your telephone number? L (9) - Its (+39) 059 342567.

Traduzione C (9) - Qual il suo numero di telefono? L (9) - E (+39) 059 342567.

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Eccoci al numero di telefono tra poco vedremo appunto i numeri, in modo da essere in grado di rispondere a questa domanda anche oralmente, non solo per iscritto. Siccome Lorenzo italiano, ha pensato bene di aggiungere il (+39) prima del suo numero fisso, ossia il prefisso internazionale per chiamare lItalia dal continente europeo. In generale, per chiamare un paese europeo da fuori Europa occorre prima il prefisso europeo 011 poi il prefisso del paese in questione (per esempio per chiamare il Regno Unito dagli Usa occorre digitare 011 44, mentre per chiamare lItalia il numero sarebbe 011 39 poi il numero fisso comprensivo del prefisso della citt oppure direttamente il numero di cellulare). Se volessimo fare il contrario, cio chiamare gli Usa dallItalia, dovremmo digitare 001 (il prefisso internazionale per il continente americano) e poi direttamente il prefisso della citt americana prescelta ed il numero fisso o di cellulare (negli Usa anche i numeri di cellulare sono preceduti dal prefisso che indica la citt/zona in cui sono stati emessi). In genere il telefono di casa in inglese viene indicato con home/house phone o landline (telefono fisso) mentre il cellulare cell phone o mobile phone.

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C (10) - Ok. What is your address? L (10) - It is 41, via Delle Rose, 41100, Modena, Italy. 79

4 0 02

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Dialogo con contrazioni C (10) - Ok. Whats your address? L (10) - Its 41, via Delle Rose, 41100, Modena, Italy.

Traduzione C (10) - Ok. Qual il suo indirizzo? L (10) - E via Delle Rose 41, 41100, Modena.

Ora sappiamo anche come chiedere lindirizzo di qualcuno in primo luogo teniamo conto del fatto che britannici e americani in genere scrivono/indicano il numero civico prima della via. Inoltre lItalia un paese relativamente piccolo e con una sua organizzazione territoriale e di codici postali che si differenzia anche di molto rispetto a quella adottata in altri stati e continenti. In Inghilterra e negli Usa pu infatti essere opportuno riportare nellindirizzo anche la city area (zona della citt) o il district (distretto/quartiere) in cui si trova la destinazione, cos come la county (contea) oppure lo state (stato, tipo California o

Abbiamo poi la citt (city), la cittadina (town) e il villaggio (village).

cose, di et, numeri di telefono e indirizzi. I numeri in ogni caso ci servono in una quantit infinita di situazioni, quindi conviene sfruttare un buon insegnante oppure un sito di pronuncia (come www.howjsay.com) per sviluppare un nostro personale metodo di annotazione fonetica che ci consenta di ricordare sempre come dire correttamente i numeri inglesi.

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est

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in modo da poter rispondere (e comprendere) con scioltezza quando si parla, tra le altre

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Prima di proseguire a questo punto necessario mettere in campo i numeri cardinali,

ne

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In inglese le vie sono in linea di massima chiamate street o road, mentre la piazza square.

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Mr. George Lloyd Lloyd and Dean Ltd. 30 Commercial Rd. Fratton (distretto) PORTSMOUTH Hampshire (contea) PO1 1AA Uk

Full name Company name Street/Road/Square City area/District City/Town/Village County/State Postal code (o Zip code) Country

41100 Italia

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Modena

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Sig. Lorenzo Rossi Rossi Group Spa viale Virgilio 30

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200

Address

Legenda

Indirizzo

400
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Vediamo uno schema illustrativo:

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11

Texas).

NUMERI CARDINALI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 one two three four five six seven eight nine ten 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 eleven twelve thirteen fourteen fifteen sixteen seventeen eighteen nineteen twenty 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 twenty-one twenty-two twenty-three twenty-four twenty-five twenty-six twenty-seven twenty-eight twenty-nine thirty 31 40 50 60 70 80 90 100 1,000 1,000,000 thirty-one forty fifty sixty seventy eighty ninety a/one hundred a/one thousand a/one million

Come possiamo vedere la seconda decina (da dieci a diciannove) presenta tre particolarit (ten, eleven e twelve) mentre tutti gli altri numeri corrispondono a quelli contenuti nella prima decina (o a loro versioni leggermente modificate) con laggiunta di teen (vediamo, per esempio, four/fourteen e five/fifteen). Da questa seconda decina, quella dei teen appunto, deriva la parola teenager (da teen + age, che significa et). Un teenager

con un trattino (hyphen); vediamo, per esempio, 48 = forty-eight, 62 = sixty-two e 87 =

funziona altrettanto bene perch a larticolo un/uno/una!). Per due centinaia (200) avremo two hundred, e cos via. La stessa regola funziona per le migliaia ed i milioni. Dal numero 200 in su, anche se ci venisse voglia di mettere il termine centinaia (hundred) al plurale (ottenendo il termine hundredS), non avremmo bisogno di farlo, salvo rari casi, perch i numeri vengono quasi sempre usati come aggettivi (e in inglese gli aggettivi non si modificano mai). Se diciamo 300 (three hundred) in risposta alla domanda Quanti anni ha

300 anni (three hundred years, dove il nome years sottinteso, ma comunque il numero funge da aggettivo)! I numeri che abbiamo appena visto ci servono soprattutto in veste di

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fornirci uninformazione in pi).

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aggettivi numerali, per specificare la quantit di ci di cui stiamo gi parlando (ossia per

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quelledificio/quanto vecchio quelledificio? in realt ci stiamo riferendo a 300 cosa?

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necessario dire che si tratta di un solo centinaio, ottenendo cos one hundred (a hundred

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parlando: hundred significa proprio centinaio, quindi se si parla del numero 100 in inglese

20

eighty-seven. Quando si arriva alle centinaia bisogna specificare di quante centinaia di sta

12

00

40

Da twenty in poi si ripete ogni volta la decina e vi si aggiunge lunit, separandole

02

cio un adolescente.

40

infatti un ragazzo/a che ha unet indicativamente compresa tra tredici e diciannove anni,

11

81

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Vediamo alcune particolarit I numeri decimali, a differenza dellitaliano, vengono indicati con il punto: 0.5 (noi scriveremmo 0,5 = = met!) Al contrario, centinaia, migliaia, milioni e miliardi vengono separati dalla virgola: 1,000 1,000,000

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(noi italiani useremmo invece il punto, ottenendo 1.000, 100.000 e 1.000.000)

Ed ora alcune indicazioni generali su come leggere tutti questi numeri, soprattutto quando, come capita spesso nella vita reale, non si parla di cifre piccole o perfettamente tonde Il decimale 0.5 si legge semplicemente zero point five (negli Usa) e nought point five (nel Regno Unito). 0.03 sarebbe in genere zero point oh three (Usa) e nought point nought three (Uk). Come possiamo vedere lo zero pu essere letto e scritto sia zero che nought, e a volte lo si pu leggere anche oh. Quale di queste diciture sia pi corretta dipende dai casi e dal paese in cui ci si trova. Ulteriori esempi: 0.689 = nought (o zero) point six eight nine 8.9 = eight point nine 8.09 = eight point oh/nought nine Siccome a volte i decimali si esprimono come divisioni, soprattutto nella vita di tutti i giorni, vediamo alcuni esempi che ci fanno capire come si possono pronunciare le frazioni: 1/2 = a half (una met) 1/4 = a/one quarter (un quarto) 1/3 = a/one third (un terzo) Third significa terzo e non un numero cardinale, bens un ordinale, ossia fa riferimento ad un ordine, una sequenza di qualche tipo. I numeri ordinali generalmente vengono appresi pi avanti. Possiamo quindi dire one over three (letteralmente uno su tre). 1.5 = one point five oppure one and a half 2.5 = two point five oppure two and a half 586/207 = five hundred eighty six over two hundred and seven

Questultima frazione ci offre lo spunto per passare dal piccolo al grande. I numeri complessi e molto grossi si leggono e scrivono per esteso categoria per categoria partendo dalla pi alta, ossia da sinistra. Oralmente, cio solo nel parlato, le categorie pi alte (come 82

miliardi, milioni, migliaia e centinaia) vengono separate dallultima minuscola categoria (quella delle decine, se presente, che va da 1 a 99) grazie alla congiunzione and (che corrisponde alla congiunzione italiana e), come si farebbe in un normale elenco/lista:

110 509 519 6,250

2,003

Numero scritto in lettere one hundred ten five hundred nine five hundred nineteen six thousand two hundred fifty two thousand three

Numero pronunciato Traduzione letterale

one hundred (and) ten un centinaio e dieci (unit) five hundred (and) cinque centinaia e nove nine (unit) five hundred (and) cinque centinaia e nineteen diciannove (unit) six thousand, two sei migliaia, due centinaia hundred (and) fifty e cinquanta (unit) two thousand (and) three due migliaia e tre (unit)

Semplice, no? Prima diciamo quanti miliardi, poi quanti milioni, quante migliaia, quante

Qu

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centinaia ed infine quante unit.

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Prendiamo questo numerone: 834,607

Partendo da sinistra, vediamo che il numero grande, ma non arriva al milione (c una sola virgola, seguita da sole tre cifre, mentre il milione avrebbe due virgole e sei cifre dopo la virgola). Siccome questo numero ha solo 6 cifre complessive, si tratta certamente di

migliaia (numerose migliaia, ma sempre migliaia). Il nostro compito quindi quello di dire in primo luogo quante migliaia abbiamo e poi di occuparci dei numeri dopo la virgola, che sono le centinaia e le decine. Come possiamo vedere in questo numero ci sono 834 migliaia, ossia eight hundred (and) thirty-four ma eight hundred (and) thirty-four cosa? Si tratta di migliaia, quindi occorre dire eight hundred (and) thirty-four THOUSAND (834 migliaia, appunto le regole con cui si leggono i numeri continuano a valere, non le sconvolgiamo solo perch siamo ancora alla fase delle migliaia!). Adesso per la volta dei numeri dopo la virgola, ossia centinaia e decine. Ecco allora che abbiamo 607, ossia six HUNDRED (and) seven. Ora abbiamo tutti i pezzi che ci occorrono 834,607 = eight hundred (and) thirty-four THOUSAND, six HUNDRED (and) seven eight hundred (and) thirty-four THOUSAND (prima della virgola) e poi six HUNDRED (and) seven (dopo la virgola) = 834 [800 (e 34)] migliaia, 600 centinaia e 7 (unit) 83

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Suona complesso quando si parla di numeri cos grandi, ma ancora una volta internet ci viene in aiuto. Proviamo questo sito: http://www.mathcats.com/explore/reallybignumbers.html Inseriamo il numero nella prima riga, al punto (1), e clicchiamo il tasto Click here al punto

sottostante, dove apparir il metodo americano di scrittura del numero in questione (che con laggiunta di and nei posti giusti corrisponde esattamente al modo in cui il numero si legge). Non dimentichiamo di mettere le virgole al loro posto, ossia ogni tre cifre a partire da destra! Questo ci aiuter a visualizzare le categorie 0 1 0 ,9 9 4 Esempio: 2,0

1 cifra /virgola/ 3 cifre /virgola/ 3 cifre = 6 cifre a partire da destra, separate da due virgole. Partendo da destra abbiamo circa 2 milioni, 10 migliaia e 900 centinaia.

Dovremo quindi dire prima di quanti milioni si tratta, poi di quante migliaia ed infine di quante centinaia e unit.

Ulteriori esempi: - 1,000,000,000 = a/one billion

Tre, sei, nove cifre a partire da destra, separate da tre virgole allora si tratta di miliardi! Infatti questo un miliardo. - 5,648,250,002

Qui abbiamo: 5 miliardi, 648 milioni, 250 migliaia e 2 unit (nessun centinaio) - 1,000,000,000,000 = a/one trillion

Attenzione! Se invece che leggere dati o discutere numeri state dando il vostro numero di telefono o il vostro Cap (codice di avviamento postale) non avete bisogno di fare tutta questa fatica questo tipo di indicazioni va benissimo dato una cifra alla volta. Esempio: Un Cap: 41048 = four one zero four eight

Un numero di cellulare: 337 8752347 = three three seven eight seven five two three four seven

Facciamo un minimo di pratica, tentando di leggere i seguenti numeri: 1,512 / 2,009 / 13,000 / 15,239 / 100,000 / 1,200 / 1,998 / 2,000 84

Questo ebook appartiene a\nGius eppe

Ferrari CLI_20120040024011

(3), magari dopo aver tentato di leggere il numero da soli. Controlliamo poi nello spazio

Soluzioni: 1,502 one thousand five hundred (and) two Se fosse stato lanno 1512 non sarebbe stato scritto con la virgola e si sarebbe letto a coppie di numeri (prima 15 poi 02, ossia fifteen, oh two). 2,009 two thousand (and) nine Se fosse stato lanno 2009 sarebbe stato scritto senza virgola, ma si sarebbe letto allo stesso modo 13,000 thirteen thousand 15,239 fifteen thousand two hundred (and) thirty-nine 100,000 one hundred thousand 1,200 one thousand two hundred oppure twelve hundred (con due zeri precisi notiamo che questo numero pu anche essere visto come 12 centinaia!). Se fosse stato lanno 1200 (senza virgola) lavremmo letto proprio twelve hundred. 1,998 one thousand nine hundred (and) ninety-eight Se fosse stato lanno 1998 non sarebbe stato scritto con la virgola e si sarebbe letto nineteen ninety-eight. 2,000 two thousand Se fosse stato lanno 2000 non sarebbe stato scritto con la virgola e si sarebbe letto esattamente allo stesso modo. Vediamo quindi che gli anni si scrivono senza la virgola che indica le migliaia e soprattutto si leggono a coppie, due cifre alla volta. Gli unici anni che fanno eccezione sono gli anni dal 2000 al 2009/2010 gi dal 2010 si nota per una tendenza a leggere di nuovo lanno a coppie (ossia twenty ten), tendenza che probabilmente prender sempre pi piede negli anni a venire (2011, twenty eleven, 2012 twenty twelve, ecc).

Adesso che abbiamo esplorato i numeri, riassumiamo gli ultimi argomenti facendo un poco di pratica extra, giusto per rimetterci in carreggiata dopo questa lunga digressione. Possiamo intervistare qualcuno che parli un po dinglese (amici, colleghi, nipoti, cugini) utilizzando le seguenti domande. Annotiamo le informazioni raccolte ed immaginiamo di doverle riportare proprio a me, che non conoscono tutte quelle persone, utilizzando i pronomi personali di terza persona e gli aggettivi possessivi appropriati. Ecco le domande: Whats your full name? [pronuncia: uts iour ful neim?] Where are you from? [ur ar iu from?]

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85

How old are you? [hau old ar iu?] Whats your job? [uts iour giob?] Whats your phone number? [uts iour foun namber?] Whats your address? [uts iour ddres?]

Se aveste posto le vostre domande direttamente 20 a Lorenzo, il personaggio dei dialoghi precedenti, verreste a riportarmi le informazioni che avete raccolto e probabilmente mi CL direste:

0 12

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F His name is Lorenzo Rossi. Hes e from Italy. Hes 35 years old and hes a doctor. His phone p number is 059 342567. Hiseaddress is 41, via Delle Rose, 41100, Modena. iu s p nG \ Immaginiamo ora a che Lorenzo e Jillian sincontrino di nuovo, allora di pranzo. Ormai i e en superflui, perch i due si conoscono gi. In occasioni precedenti Jillian ha convenevoliti sono r paa Lorenzo della sua famiglia numerosa, del suo campo di studi e del luogo in cui raccontato p a k vive. Ormai sono amici o o b
J (1) - Hello Lorenzo! L (1) - Hi Jillian, how are you? J (2) - Im fine, thanks. And you? L (2) - Not so well J (3) - Im sorry! Are you ill? L (3) - No, Im not. Im just tired. Too much work! How is your family? J (4) - Theyre fine, thank you. L (4) - Are you busy now? If you are hungry there is a nice restaurant near here

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Analizziamo brevemente anche questo piccolo scambio.

Dialogo J (1) - Hello Lorenzo! L (1) - Hi Jillian, how are you?

Traduzione J (1) - Ciao Lorenzo! L (1) - Ciao Jillian, come stai?

I due ragazzi si salutano in modo informale e, com opportuno e abituale fare, Lorenzo chiede subito a Jillian come sta.

86

Vediamo alcune tra le forme pi comuni di saluto (GREETINGS):

Saluti informali HELLO HI BYE (BYE) SEE YOU SOON

Annotazione italianizzata (pronuncia) hllou hai bai (bai) si iu suun

Traduzione

Quando si usa

ciao ciao ciao a presto / ci vediamo presto Traduzione

Quando si arriva Quando si arriva Quando ci si congeda Quando ci si congeda

Saluti formali Annotazione italianizzata (pronuncia) GOOD gudmorning MORNING GOOD gud afternun AFTERNOON GOOD gudivning EVENING GOODBYE gudbai GOOD NIGHT gudnait

Quando si usa

buongiorno buon pomeriggio buonasera arrivederci buonanotte

Al mattino, fino alle 12:00 Dalle 12:00 fino a tardo pomeriggio (17:00 / 18:00) Circa dalle 18:00 Quando ci si congeda Quando ci si congeda

Dialogo J (2) - Im fine, thanks. And you? L (2) - Not so well

Traduzione J (2) - Sto bene, grazie. E tu? L (2) - Non tanto bene

Alla tipica domanda How are you? segue la tipica risposta Im fine, thanks. And you? Grazie a queste formule standard i due interlocutori dimostrano interesse reciproco e buona educazione. Tuttavia, Im fine, thanks non lunica risposta possibile! Lorenzo infatti va oltre i convenevoli e coglie loccasione per dire a Jillian di non essere tanto in forma. Ecco alcune alternative che possiamo utilizzare per variare un po oppure nel caso ci venga voglia di dire che non stiamo proprio benissimo: Im ok, thanks Sono a posto, grazie (per avermelo chiesto!) So and so Cos cos Im tired Sono stanco/a Im sick / Im ill Sono malato/a

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Dialogo J (3) - Im sorry! Are you ill? L (3) - No, Im not. Im just tired. Too much work! How is your family?

Traduzione J (3) - Mi dispiace! Sei malato? L (3) - No sono solo stanco. Troppo lavoro! Come sta la tua famiglia?

Quando Lorenzo le dice che non sta bene Jillian si dice subito dispiaciuta per lui e gli chiede se per caso malato. Lorenzo la rassicura e si informa sulla salute della famiglia di lei. Just significa quindi solo/solamente, too much significa troppo e work lavoro!

Dialogo J (4) - Theyre fine, thank you. L (4) - Are you busy now? If you are hungry there is a nice restaurant near here

Traduzione J (4) - Stanno bene, grazie. L (4) - Sei impegnata ora? Se hai fame c un ristorante carino qui vicino

be hungry (avere fame) una delle collocazioni tipiche inglesi che si discostano molto allitaliano proprio come il nostro ragazzo che aveva freddo, ricordate? To be cold sfrutta il verbo to be (essere) ma in italiano si rende con la collocazione avere freddo. Allo stesso modo to be hungry = avere fame e to be thirsty = avere sete! Invece di chiedere direttamente Vuoi venire a pranzo con me?, il nostro Lorenzo sceglie un modo pi sottile e indiretto di fare la sua proposta, limitandosi a dire che CE un ristorante carino nelle vicinanze (near here = vicino qui) Per dire CE Lorenzo dice THERE IS. A questo punto possiamo completare largomento e vedere come dire che le cose ci sono oppure no.

La struttura di questa formula in linea con tutto quello che abbiamo imparato finora. In questo caso abbiamo per il soggetto there (che significa l) ed il verbo essere. There non n un nome n un pronome, ma questa traduzione letterale ci fa capire perch in questo caso funziona bene come soggetto: 88

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Jillian risponde alla domanda precedente e Lorenzo coglie loccasione per invitarla a pranzo. Notiamo che busy significa occupato/a, impegnato/a mentre now significa ora. To

THERE IS / THERE ARE

there is = l (ossia c) [pronuncia: deer is]* there are = l sono (ossia ci sono) [deer ar] * Questa annotazione molto imprecisa. A volte lannotazione italianizzata davvero limitativa, perch in italiano tanti dei suoni che ci servirebbero non vengono usati. Il mio consiglio sempre lo stesso: la cosa migliore da fare consultare un dizionario o un bel sito di pronuncia che ci permetta di ascoltare le parole.

Ancora una volta usiamo il tempo Simple Present del verbo essere. Questo tempo si usa per le abitudini, le cose sempre vere e/o non soggette a cambiamento e le descrizioni Quindi perfetto per noi! Dire che qualcosa c o non c equivale proprio a descrivere lo stato delle cose, giusto? Se there soggetto e is/are sono le forme del verbo essere che ci occorrono allora potremmo fare un salto indietro al punto in cui abbiamo affrontato il Simple Present del verbo essere. Le regole da applicare sono le stesse e le spiegazioni possono esserci utili per creare le forme negative, interrogative ed interrogative negative (contratte e non) di there is e there are. Approfittiamo quindi di questa occasione per fare un poco di ripasso e cerchiamo di compilare la seguente tabella senza sbirciare le soluzioni (e sbirciando le spiegazioni alle pagine precedenti solo se davvero necessario).

+ singolare + plurale - singolare - plurale ? singolare ? plurale ?- singolare ?- plurale

Forme estese THERE IS THERE ARE

Com andata? Difficile? Pensiamolo come se fosse un gioco di enigmistica si tratta solo di ricordare le regole di base ed applicarle, proprio come in un passatempo matematico di memoria e di logica. Vediamo le soluzioni:

Forme estese + singolare THERE IS THERE ARE + plurale - singolare There is not There are not - plurale ? singolare Is there?

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Forme contratte THERES Non possibile

Traduzione C Ci sono

Forme contratte THERES Non possibile There isnt* There arent* Non possibile

Traduzione C Ci sono Non c Non ci sono C?


89

Are there? ? plurale ?- singolare Is there not? ?- plurale Are there not?

Non possibile Isnt there?* Arent there?*

Ci sono? Non c? Non ci sono?

* Ricordiamoci che per creare le forme ?- contratte siamo partiti dalle forme contratte, in cui verbo e negazione not sono diventati una parola sola!

E ora altra pratica. Cerchiamo di rispondere alle domande, descrivendo per iscritto quello che vediamo nelle immagini grazie anche ai numeri che abbiamo imparato. Proviamo poi a leggere le nostre frasi a voce alta, controllando la pronuncia dei numeri e dei

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vocaboli nuovi. Esempio:

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Question (domanda) Translation (traduzione) How many hearts are there? Quanti cuori ci sono?

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CLare six hearts. Answer (risposta): There I_


Question (domanda) 1) How many triangles are there?

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040 Translation (traduzione) 024 Quanti triangoli ci sono? 01

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20

1) Answer (risposta): Question (domanda) 2) How many stars are there? Translation (traduzione) Quante stelle ci sono?

2) Answer (risposta):
90

Question (domanda) 3) How many squares are there?

Translation (traduzione) Quanti quadrati ci sono?

3) Answer (risposta): Question (domanda) 4) How many things are there? Translation (traduzione) Quante cose ci sono?

Q
4) Answer (risposta): Questions (domande) 5) How many stars are there? 6) Is there a square? 7) Is there a heart? 8) Is there a triangle? Translation (traduzione) Quante stelle ci sono? Answers (risposte): 5) 6) 7) 8)
Soluzioni: 1) There are thirteen triangles (Ci sono 13 triangoli). 2) There are eight stars (Ci sono 8 stelle). 91

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3) There is one square (C un quadrato). 4) There are one square, two stars, three triangles and one heart (Ci sono 1 quadrato, 2 stelle, 3 triangoli e 1 cuore). 5) There are five stars (Ci sono 5 stelle). 6) Vediamo prima la traduzione della domanda, che sono certa avete gi indovinato: Is there a square? si traduce C un quadrato? La risposta ovviamente No, there isnt. Ecco qua la risposta breve negativa, che come sappiamo sempre costituita da tre elementi: No, soggetto (there) e verbo negativo (isnt). 7) Is there a heart? Traduzione: C un cuore? Risposta: No, there isnt. 8) Is there a triangle? Traduzione: C un triangolo? Risposta: Yes, there is. Come abbiamo gi capito, questa la risposta breve positiva! Se avessimo posto domande al plurale (Are there?) le risposte brevi sarebbero state rispettivamente Yes, there are e No, there arent

Questi semplici esercizi sono utili, ma cerchiamo di applicare there is e there are a situazioni pi concrete. Immaginiamo di essere invitati a casa dellamico inglese che ci ha portato a visitare Londra numerosi esercizi fa. Notiamo che il suo salotto arredato pi o meno come il nostro. Per stupirlo e mettere alla prova il nostro inglese potremmo quindi esibirci in un commento di questo genere: My living room is more or less like your living room; there are two sofas, one TV, four chairs and a big table. Your sofas are green but my sofas are red, like the chairs. Analizziamo ora lintervento:

English sentence (frase inglese) My living room is more or less like your living room; there are two sofas, one TV, four chairs and a big table. Your sofas are green but my sofas are red, like the chairs.

Vocabulary (terminologia) Translation (traduzione) living room = salotto; Il mio salotto pi more or less = pi o meno; o meno come il tuo like = come (avverbio); salotto; sofas = divani; ci sono due divani, chairs = sedie; una tv, quattro sedie e un grande tavolo. table = tavolo; green = verde; I tuoi divani sono verdi but = ma (congiunzione); ma i miei divani sono red = rosso; rossi, come le sedie.

Notiamo che qualche aggettivo (soprattutto i colori) possono venirci in aiuto per arricchire quello che desideriamo dire. Perch non dare subito unocchiata rapida ai colori principali? Eccoli in arrivo

Questo ebook appartiene a\nGiusepp

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COLOURS (Colori)

Introduciamo qualche frase di esempio, che ci pu chiarire le idee su come utilizzare

- There is a black cat on the table. [C un gatto nero sul tavolo]. In questo caso black funge da aggettivo. - Red is a beautiful colour. [Il rosso un bel colore]. Red qui funge da nome (soggetto). - Her car is light green; their car is dark blue. [La sua (di lei) auto verde chiaro; la loro auto blu scuro]. Qui light green e dark blue fungono da aggettivi. Come si vede dagli esempi, i colori possono essere modificati grazie ai termini dark (scuro) e light (chiaro). Ovviamente i colori sono numerosissimi e quelli che abbiamo elencato sono tra quelli principali.

Impostiamo un breve esercizio di riassunto. Come abbiamo gi fatto in precedenza, immaginiamo di trovarci nella situazione descritta e cerchiamo di abbozzare un dialogo che possa essere adatto alle circostanze.

Situazione: Siamo gi in Italia, di ritorno dal nostro viaggio londinese. Abbiamo dimenticato di comprare una maglietta per nostra nipote, che ci aveva chiesto un souvenir. Cos abbiamo chiamato il nostro amico inglese, che gentilmente ci spedir una maglietta. Ora siamo al telefono. Gli chiediamo dove si trova e ci risponde che si trova in un negozio 93

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i nomi dei colori:

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Colours WHITE BLACK YELLOW ORANGE RED PINK PURPLE BLUE GREEN BROWN GRAY oppure GREY SILVER GOLD

Translation Bianco nero giallo arancione rosso rosa viola blu verde marrone grigio argentato dorato

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di souvenir (a souvenir shop). Cominciamo lo shopping telefonico! Il nostro English friend (amico) ci dice di aver trovato una maglietta (t-shirt) carina (nice) noi rispondiamo con queste frasi: Di che taglia (size) ? Mia nipote (niece) magra (thin)! Di che colore ? Lui ci dice che una taglia S (small) e che azzurra. Noi ribattiamo dicendo che la taglia va bene e chiedendo: C una maglietta nera? Spieghiamo poi che il nero il colore preferito (favourite) di nostra nipote. Il nostro amico risponde che effettivamente c una maglietta nera. Noi chiediamo quanto costa e lo autorizziamo a comprarla con un Ok, perfetta! (perfect) appena lui ci comunica che viene 15 sterline (pounds).

Sembra difficile, ma non lo il trucco cercare di sfruttare al massimo le carte che si hanno, ossia le cose che si conoscono gi! Basta semplificare il pi possibile le nostre frasi inglesi, cercando in tutti i modi di utilizzare le parole e le strutture che gi ci sono familiari. Siamo alle prime armi non dobbiamo pretendere di essere subito in grado di esprimerci in modo articolato e complesso (come facciamo invece in italiano, e senza nemmeno doverci riflettere troppo). Tanto per cominciare la lingua inglese una lingua che ama le frasi brevi e incisive, che vanno al sodo (al contrario, appunto, dellitaliano!). In secondo luogo, ricordiamoci che in una lingua ci sono mille modi per esprimere uno stesso significato i modi pi semplici e lineari sono efficaci tanto quanto quelli complessi (e a volte di pi). Vediamo come realizzare un mini-dialogo che faccia al caso nostro:

Indicazione Riflessione (NOI) Gli chiediamo Chiedere Dove ti dove si trova trovi? difficile il verbo trovarsi non lo conosciamo, non sappiamo nemmeno se si usa in inglese. Per conosciamo il verbo essere, e sappiamo che Dove ti trovi? e Dove sei ora? significano pi o meno la stessa cosa (FRIEND) ci Questo un dialogo, risponde che si trova il nostro amico quindi ci risponder in prima in un negozio di souvenir (a souvenir persona (I = io). shop).

Frase in inglese Where are you now? Abbiamo usato la question word where, la forma interrogativa del verbo essere, il pronome soggetto you e lavverbio now (ora). Tutta roba che conosciamo!

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(FRIEND) ci dice di aver trovato una maglietta (t-shirt) carina (nice) Aver trovato? Non siamo certo capaci di tradurre questo concetto. Non conosciamo nemmeno il verbo trovare! Tuttavia il significato sostanzialmente lo stesso se facciamo dire allamico una frase pi facile, come per esempio C una maglietta carina (NOI) Di che taglia Qui ci vuole (size) ? certamente una question word ma quale? Consultiamo le spiegazioni precedenti, tante pagine fa, e decidiamo per what (NOI) Mia nipote Mia nipote qui ci (niece) magra serve un aggettivo (thin)! possessivo. (NOI) Di che colore Anche in questo caso, ? per analogia con la domanda di prima, usiamo what. (FRIEND) ci dice In italiano il modo che una taglia S pi semplice per dare (small) questa informazione sarebbe E una S. Vediamo se funziona anche in inglese (FRIEND) e che Costruiamo questa azzurra. frase come quella precedente, ma dobbiamo risolvere il problema del colore. Azzurro alla fine non altro che blu chiaro, quindi potremmo tentare con light blue! There is a nice t-shirt. Semplice, diretto e sfrutta proprio le strutture che conosciamo gi! Perfetto! What size is it? Il pronome soggetto it (che si riferisce a cose o animali) perfetto per evitare di ripetere tshirt My niece is thin! What colour is it? Its a small Ebbene si, funziona anche in inglese! and its light blue. Ottimo, non c che dire.
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Black is her favourite colour!

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(NOI) ribattiamo Andare bene non dicendo che la taglia sembra affatto va bene semplice da tradurre. Perch non semplifichiamo e diciamo che la taglia ok? Inoltre stiamo confermando allamico la taglia, MA stiamo chiedendo un altro colore. Forse un MA (but), congiunzione avversativa, qui farebbe proprio al caso nostro. (NOI) e Questa regola chiediamo: C una recente, ce la maglietta nera? ricordiamo bene! (NOI) Spieghiamo Dobbiamo quindi poi che il nero il dire Il nero il colore colore preferito preferito di mia (favourite) di nostra nipote. Per non nipote. siamo capaci di dire che qualcosa di mia nipote al massimo possiamo dare per scontato che si parla della nipotina e scomodare her, che il possessivo che significa suo (di lei) tra laltro la nipote appena stata citata, quindi chiaro che her si riferisce a lei. (FRIEND) Il nostro Effettivamente? amico risponde che Questo avverbio effettivamente c difficile ci serve una maglietta nera. davvero? In realt no la domanda era Is there a black tshirt?

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(NOI) Noi chiediamo quanto costa (FRIEND) lui ci comunica che viene 15 sterline (pounds)

(NOI) e lo autorizziamo a comprarla con un: Ok, perfetta (perfect)!

Lamico vuole comunicare una risposta affermativa e allora la cosa pi semplice una risposta breve positiva! Questa ce la ricordiamo dalla lista di question words Viene ci sembra complesso diciamo che costa, che pi facile. La collocazione giusta per dire che qualcosa costa in inglese Qui ci basta proprio tradurre parola per parola

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How much is it? ...dove it sempre riferito alla maglietta. Its 15 pounds. Ovviamente! Se la domanda sfrutta una collocazione con il verbo essere allora anche la risposta far lo stesso. Ok, its perfect!

Il dialogo che abbiamo creato sar quindi: Noi (1) - Where are you now? Friend (1) - Im in a souvenir shop. There is a nice t-shirt. Noi (2) - What size is it? My niece is thin! What colour is it? Friend (2) - Its a small and its light blue. Noi (3) - The size is ok, but is there a black t-shirt? Black is her favourite colour. Friend (3) - Yes, there is. Noi (4) - How much is it? Friend (4) - Its 15 pounds. Noi (4) - Ok, its perfect! Nulla da obiettare un dialogo essenziale ma impeccabile, degno di uno studente di livello medio! E labbiamo realizzato utilizzando un solo tempo verbale ed un solo verbo, il verbo essere. Immaginatevi cosa saremo in grado di fare quando avremo pi tempi e pi verbi a disposizione

Sembra che siano mille pagine e mille argomenti fa, ma lunico vero argomento verbale che abbiamo messo in campo in effetti il Simple Present del verbo essere. Questo 97

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primo passo verbale stato per noi come il primo grosso ramo di un albero in inverno (il primo di tanti): alle sue ramificazioni spoglie abbiamo appeso, poco alla volta, numerose foglie, fiori e frutti. Il ramo la struttura portante, ma vi abbiamo gi aggiunto vocabolario in forma di nomi, aggettivi e perfino qualche semplice avverbio. Lo abbiamo arricchito con lalfabeto, i pronomi personali, gli aggettivi di nazionalit, le question words, gli aggettivi possessivi, le frasi tipiche ed i saluti che costituiscono i primi semplici dialoghi nella nuova lingua, il formato dellindirizzo e del numero di telefono, i numeri cardinali, la struttura c/ci sono, i colori e tante piccole regole, indicazioni e concetti (come lidea di collocazione) che ci saranno utili in ogni fase dellapprendimento. Il nostro primo ramo (che ormai conosciamo bene) non solo fiorito, ma ha anche dato ottimi frutti maturi! Adesso venuto il momento dimpostare un secondo ramo, altrettanto importante e che corre parallelo al primo. Tutti i fiori e frutti che gi conosciamo sono pronti per essere applicati a questo nuovo ramo Armati della conoscenza fin qui acquisita, andiamo quindi a completare il discorso del Simple Present, perfezionando le strutture che si nascondono dietro questa porta e parlando finalmente di tutti i verbi che non significano essere. Prima di

compiere questo passo per dobbiamo affrontare la questione delle parole inglesi che abbiamo usato finora e che useremo in futuro.

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DA NON DIMENTICARE

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- Ricordiamoci che esistono tante variet di inglese e che ognuna ha vocaboli, accenti e pronunce diverse. Scegliamo una variet e cerchiamo di attenerci a quella. Per controllare la pronuncia corretta possiamo utilizzare la trascrizione fonetica del dizionario (alfabeto fonetico) oppure possiamo utilizzare siti di pronuncia (come www.howjsay.com), che ci permettono di ascoltare direttamente la pronuncia dei madrelingua. Per ricordare meglio le pronunce che impariamo possiamo aiutarci con una sorta di annotazione italianizzata, ossia scrivendo esattamente le lettere che sentiamo; - Non dimentichiamo che il soggetto in inglese va sempre espresso, altrimenti saremmo in difficolt a capire di chi o di che cosa si parla, perch la maggior parte delle forme usate per le sei persone del verbo sono uguali; - Per creare domande dovremo sempre applicare la regola dellinversione soggetto/verbo; - Per rendere negativa una frase dovremo sempre (almeno in questa fase) aggiungere la negazione not al verbo; - Le regole di contrazione che abbiamo imparato continueranno a valere anche per tempi verbali pi complessi; 98

- Le risposte brevi sono tipiche della lingua inglese e in generale contengono sempre e solo 3 parole: yes oppure no, il giusto pronome soggetto ed infine il verbo pi importante allinterno della domanda (ossia la prima tra le parole che compongono la domanda. Questo deriva necessariamente dalla regola dellinversione). Ricordiamoci di coniugare il verbo alla forma positiva o negativa a seconda della risposta breve che ci occorre creare; - Cerchiamo sempre il modo pi semplice, lineare e diretto di dire una cosa. La semplicit in inglese considerata un pregio! La cosa migliore cercare di essere corretti utilizzando il pi possibile le cose che conosciamo una parafrasi, una descrizione, gesti ed immagini possono sempre esserci utili; - Non dimentichiamo le collocazioni. Le parole che si utilizzano in inglese per dire certe cose non sono necessariamente quelle che vengono usate in altre lingue. Occorre prestare attenzione e tenere la mente aperta.

TIPS (Consigli)

Ricordate mai perdersi danimo. Questo testo non una cura miracolosa che garantisce dimparare linglese senza il minimo sforzo, con grande divertimento e in tempo zero promesse altisonanti come questa, decisamente poco realistiche, sono uninvenzione del marketing. Tutti sappiamo che le nostre conoscenze ed esperienze hanno un prezzo, spesso in denaro, ma ancor pi spesso in tempo e fatica. Qualcosa dovremo investire se siamo davvero interessati ad ottenere dei risultati. Tuttavia possiamo fare del nostro meglio per rendere lesperienza il meno traumatica possibile. Sui due piatti della bilancia abbiamo TEMPO e FATICA. Se studiamo attivamente le regole, memorizzandole e costringendoci ad una pratica costante e continuativa, avremo imparato tutto il contenuto del libro in brevissimo tempo, proprio come si fa solitamente nella scuola dellobbligo. Se invece questo studio di tipo scolastico e mnemonico ci annoia e non fa per noi, possiamo investire un poco pi di tempo ma ridurre la noia e la fatica. Come si fa?, vi chiederete a questo punto Per ridurre la percezione della fatica basta cercare di divertirsi. Come gi anticipato, cercate esercitazioni che vi sembrino un gioco, uno stimolo pi che un obbligo. Immaginate di rilassarvi con linglese proprio come fareste con un buon libro, un cruciverba oppure un giornale. Create situazioni per far pratica con persone amiche che vi facciano sentire immersi in una situazione rilassante, in un ambiente che non abbia nulla di scolastico tutto fa brodo! Rendete il tempo che dedicate allinglese il pi piacevole ed informale possibile. Se esercizi e riflessione non sono troppo noiosi sarete gi a met dellopera. 99

Questo ebook

Un altro aspetto fondamentale essere buoni amministratori di se stessi. Stabilite un impegno con linglese e cercate di portarlo a termine, ponendovi per degli obiettivi realistici. Occorre avanzare a piccoli passi, non tanto perch non siamo effettivamente in grado di bruciare le tappe, ma pi che altro perch per restare motivati occorre gratificarsi! Piccoli obiettivi realistici vi aiuteranno infatti a riconoscere e celebrare i vostri successi, motivandovi sempre di pi a non mollare. Nello stabilire questi obiettivi, fissati per progredire e potersi congratulare con noi stessi, cerchiamo sempre di evitare confronti con altri studenti. Ognuno fatto a modo suo, ha un suo personale ritmo e stile di apprendimento e soprattutto arriva al traguardo con i propri tempi. Questa non n una sfida n una gara! Dobbiamo essere i personal trainer di noi stessi, aiutandoci a proseguire e concentrandoci sui nostri successi personali, sui nostri punti deboli e sul nostro lavoro, non su quello degli altri. Questo uno dei pregi dello studio individuale non ci sono tappe prefissate da raggiungere in tempi limite, la libert totale. Tuttavia, direte voi, la libert non aiuta a ricordare le cose che altri hanno imparato con il sudore della fronte, memorizzandole o facendo tantissima pratica. Come fare quindi

uestche servono senza impazzire di studio? Ebbene, le per ricordare tutte le parole e le regole ook rimaneggiate e rilette numerose volte. cose si ricordano perch vengono utilizzate, ripetute, a ppa use testi con dotiamoci di qualche segnalibro colorato e riempiamo i margini dei inostri ppe a\nG o eb tienedi imparare a memoria, Anche lo studio mnemonico funziona grosso modo cos. r Invece Ferr riflessioni a matita, esempi, aneddoti o appunti che possano aiutarci (e soprattutto a
utilizziamo bandierine colorate che ci ricordino dove trovare un certo argomento ogni volta che ci occorre consultarne la spiegazione). Come vi ho gi ricordato, baster aprire il libro a quella stessa pagina tre o quattro volte, rileggere le parole in questione quando ci servono nelle esercitazioni ed in breve tempo ci renderemo conto di aver imparato tutto. Avremo centrato lobiettivo semplicemente utilizzando il testo come supporto e riferimento. Ricordate il primo tuffo nellacqua fredda di una nuova lingua non sempre piacevole. Questo primo momento di approccio allinglese il pi difficile, proprio perch ci sono tantissime cose nuove da imparare. Una volta imparate, per, faranno parte del nostro bagaglio. Tra breve ci renderemo conto che lapprendimento sar sempre pi rapido e facilitato allalbero dei tempi verbali, che costituiscono lossatura della lingua, noi avremo poco a poco appeso tutto ci che serve e continuer a servirci per ogni nuovo ramo che andremo ad aggiungere. Le spiegazioni saranno sempre pi essenziali e meno dettagliate, perch avremo gi ben presenti le regole di base. Vi prometto che se il resto del percorso in discesa!

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CAPITOLO 3

Parole, parole, parole e qualche nuovo verbo!

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LE PAROLE CHE NON VI HO DETTO...

Nel mettere in campo tutti questi contenuti ed idee (e soprattutto facendo pratica) abbiamo gi usato tantissime parole, ma senza soffermarci troppo ad analizzarle nel dettaglio. Eppure siamo stati cos bravi e precisi in tante piccole cose... arrivati a questo punto ci sono numerosi aspetti dei termini inglesi che meritano la nostra attenzione. Ecco quindi una piccola sezione di precisazioni, non troppo approfondita, che possiamo leggere al volo e poi consultare ogni volta che ne avremo bisogno. Per soddisfare anche i pi curiosi: ricordiamoci che una buona grammatica o un buon dizionario potranno fornirci tutti i dettagli che mancano a questa sezioncina!

I SOSTANTIVI (Nouns)

LE MAIUSCOLE

In inglese si usano le maiuscole (capital letters) per:

* Titoli e nomi propri. Es: the Queen of England (la regina d'Inghilterra), Marylin Monroe * Titoli di opere, canzoni ecc... Es: War and Peace (Guerra e pace), Pride and Prejudice (Orgoglio e pregiudizio), Stairway to Heaven (nota canzone dei Led Zeppelin, letteralmente una scala che conduce al paradiso) * Nomi geografici. Es: the Alps (la Alpi), Washington, Tuscany (la Toscana) * Nomi di strade ed edifici. Es: the Empire State Building, Fifth Avenue * Mesi dellanno e giorni della settimana. Es: January (gennaio), Monday (luned) * Stagioni e festivit. Es: Winter (inverno), New Years Eve (Capodanno) * Aggettivi di nazionalit. Es: French, Italian infine, le maiuscole si usano all'inizio di ogni frase! Es: We like Coca Cola. Ci piace la Coca Cola. Nb. Il pronome I = io sempre maiuscolo.

IL PLURALE

Per la maggior parte dei nomi IL PLURALE si forma aggiungendo una S a fine parola: Esempi: boat boats (barca-barche); house houses (casa-case). 102

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Se la parola finisce per CONSONANTE + Y occorre sostituire la Y finale con IES: Esempi: nappy nappies (pannolino-i); city cities (citt); baby babies (infante-i). [Se non lo facessimo otterremmo i geroglifici nappys, citys e babys, che presentano almeno tre consonanti di fila, creando delle sillabe assurde che non contengono nessuna vocale vera e propria]

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Esiste inoltre una nutrita lista di PLURALI IRREGOLARI. Eccone alcuni tra i pi comuni:

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Singolare woman man child tooth foot person

Plurale women men children teeth feet people (persons solo per alcuni casi e significati) leaves halves knives wives lives loaves wolves potatoes cacti nuclei analyses diagnoses oases theses crises phenomena

Traduzione Donna/e Uomo/uomini Bambino/i Dente/i Piede/i Persona/e

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leaf half knife wife life loaf wolf potato cactus nucleus analysis diagnosis oasis thesis crisis phenomenon

Foglia/e Met Coltello/i Moglie/i Vita/e Fetta/e Lupo/i Patata/e Cactus Nucleo/i Analisi Diagnosi Oasi Tesi Crisi Fenomeno/i
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Criterio/i Dato/i Topo/i

Alcuni nomi hanno la STESSA FORMA sia al plurale che al singolare, come per esempio:

sheep species deer fish means

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Pecora/e Specie

deer Cervo/i fish (o fishes, ma solo Pesce/i se di specie diverse) means Mezzo/i

Altri nomi, tra cui giochi e materie di studio, hanno SOLO UNA FORMA che presenta la S finale come per il PLURALE ma hanno bisogno di un VERBO AL SINGOLARE. Ecco alcuni esempi, corredati di frase illustrativa: news --- The news is on three times a day. - Il tg c' tre volte al giorno. economics --- Economics is an interesting subject. L'economia una materia interessante. mathematics --- Mathematics is a language. La matematica un linguaggio. gymnastics --- Gymnastics is good for you. La ginnastica ti fa bene. darts --- Darts is a pub game. Le freccette sono un gioco da pub.

SOSTANTIVI NUMERABILI E NON NUMERABILI (Countable and Uncountable Nouns)

I sostantivi numerabili indicano cose che possono essere contate, come:

1 dog 1 cane; 2 dogs 2 cani 1 flower 1 fiore; 6 flowers 6 fiori 1 cake 1 torta; 9 cakes 9 torte

Questo ebook appartien

Solitamente hanno sia una forma plurale che una forma singolare, poich la mente inglese ritiene che possano essere numerati/contati (da zero in su). I sostantivi non numerabili indicano invece cose che non possono essere contate e la cui quantit viene spesso indicata con unit di misura o semplicemente contandone delle 104

porzioni. Siccome queste cose/concetti non si possono contare/numerare, non ha senso pensare di costruirne il plurale:

tea a cup of tea (una tazza di t) [anche noi italiani quando diciamo vorremmo due t in realt intendiamo dire due tazze di t!] chocolate a bar of chocolate (una barretta di cioccolato) wine a bottle of wine (una bottiglia di vino) water a glass of water (un bicchiere dacqua) rice a grain of rice (un chicco di riso)

I sostantivi non numerabili sono spesso nomi astratti:

Knowledge - conoscenza, sapere Art - arte Love - amore

Advice - consiglio (a piece of advice)* News - notizia/e (a piece of news)* Information - informazioni

Questi nomi si usano con il verbo al singolare e, come gi detto, generalmente non hanno una forma plurale... non si pu parlare di knowledges, advices oppure informations!
* un singolo consiglio o informazione sono letteralmente un pezzo di consiglio, un pezzo dinformazione

Vediamo per alcune particolarit da ricordare: Paper carta (non numerabile) / Papers documenti (numerabile) Wood legno (non numerabile) oppure foresta (numerabile) Glass vetro (non numerabile) o bicchiere (numerabile) / Glasses occhiali Pyjamas pigiama (verbo al plurale) Goods beni materiali (verbo al plurale) Scissors forbici (verbo al plurale) Pants pantaloni negli Usa, mutande nel Regno Unito (verbo al plurale) Trousers pantaloni (verbo al plurale) a pair of trousers (un paio di pantaloni)! Savings risparmi, nel senso di soldi tenuti da parte (verbo al plurale)

Alcuni nomi sono numerabili in italiano ma non numerabili in inglese, e potrebbero trarci in inganno... quanti ne conoscete/ricordate? Non confondiamoci: questi nomi non hanno un plurale e richiedono il verbo al singolare perch si riferiscono a cose che secondo il cervello linguistico inglese non possibile contare/numerare.

Questo ebook appartiene a\

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accommodation advice baggage luggage behaviour coffee business cheese equipment evidence furniture homework information money Significati: accommodation advice baggage luggage behaviour coffee business cheese equipment evidence furniture homework information money sistemazione consiglio bagaglio bagaglio comportamento caff affare/impresa formaggio equipaggiamento prova (che dimostra) mobilio compiti a casa informazioni soldi

news violence progress research garbage grass hair shopping soap travel trouble light work permission

Nb. Alcuni termini uncountable possono anche essere usati come countable, dipende dalle situazioni

news violence progress research garbage grass hair shopping soap travel trouble light work permission

notizie violenza progresso ricerca spazzatura erba capelli


questo lo sappiamo...

sapone viaggi guai, problemi luce lavoro permesso

NB! Il sostantivo hair (capelli) non numerabile, come nellesempio My hair is dark (I miei capelli sono scuri). Tuttavia pu essere numerabile se si parla di singoli peli o capelli...

SOSTANTIVI COLLETTIVI

I sostantivi collettivi indicano un gruppo, un insieme. Siccome individuano numerosi elementi, ossia linsieme di tanti elementi, non hanno bisogno di un plurale, vanno bene gi cos. Richiedono per il verbo al singolare quando vengono considerati ununica entit ed il verbo al plurale quando indicano i singoli che compongono linsieme:

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Questo ebook appartiene a\nGiuseppe Ferrari CLI_201200400240

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Majority - maggioranza Family - famiglia Team - squadra Staff - adetti ai lavori Esempio: The team/family are tired = I membri della famiglia/della squadra sono stanchi. I nomi cattle (bestiame) e police (polizia) hanno comunque bisogno del verbo al plurale.

GLI AGGETTIVI (adjectives) e simili

Gli aggettivi in inglese sono invariabili, ossia non si modificano. Come abbiamo gi visto non dobbiamo preoccuparci di modificarli per un nome femminile, oppure maschile, e per il plurale...

A nice car / Two nice cars (unauto carina /due auto carine)

Per enfatizzare, ossia rafforzare il significato di un aggettivo, si aggiungono 'very' oppure 'really': A really nice car / Two very nice cars (unauto davvero carina / due auto molto carine).

In italiano gli aggettivi sono una categoria di parole che aggiungono dettagli e precisazioni riguardo ad un nome, ossia attribuiscono caratteristiche al nome in questione. In inglese ci sono tante parole che sono aggettivi nel senso stretto del termine, ma linglese ha una flessibilit tutta sua... Invece che doversi accontentare della sola categoria aggettivi per fornire informazioni riguardo ad un certo nome, linglese preferisce essere meno severo e sfruttare anche tante altre categorie di parole senza complicarsi la vita con dei complementi, delle particelle e delle aggiunte in genere. Insomma, in inglese anche un sostantivo pu fungere da attributo (aggiunta) di un nome, svolgendo di fatto la stessa funzione della categoria di parole che si chiamano aggettivi. Linglese fa tutto questo senza che ci siano di mezzo altre paroline/elementi di raccordo.

Esempio: A nice lamp = Una lampada carina (nice/carina proprio un aggettivo, sia in italiano che in inglese) An iron lamp = Una lampada di ferro (Ooops... iron anche un sostantivo, vuol dire ferro! In italiano abbiamo dovuto usare un complemento di materia -DI ferro- aggiungendo di 107

fatto la preposizione DI, che in inglese invece non c. In inglese sia nice che iron sono stati messi prima del nome, la struttura delle due frasette identica. Tuttavia, in una c' un aggettivo, nell'altra no...)

ACCETTABILE MA DIVERSA! Esempi:

My sister is happy Traduzione: ____________________________________________________ Soluzioni: La tua casa molto bella Mia sorella felice

Una manciata di aggettivi fa eccezione, presentandosi dopo il nome e prima del verbo principale. Ecco alcuni esempi: the Princess Royal la principessa reale the people involved le persone coinvolte the President elect il presidente eletto

Vediamo nel dettaglio questa caratteristica dellinglese, che prevede che gli aggettivi (e tutte le altre parole che fungono da attributo) debbano essere posizionati prima del nome a cui si riferiscono. 108

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COLLOCATI DOPO IL NOME E DOPO IL VERBO PRINCIPALE DELLA FRASE UNA SORTA DI

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ATTENZIONE! Gli AGGETTIVI veri e propri POSSONO ANCHE ESSERE

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QUESTO NON SOLITAMENTE POSSIBILE.

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COME SI PUO' DEDURRE DAGLI ESEMPI PRECEDENTI GLI AGGETTIVI (E GLI

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There is a nice lamp on the table C' una lampada carina sul tavolo

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Vediamo una frasetta intera, usando l'espressione a nice lamp con il verbo essere:

Posizione degli aggettivi/attributi di un nome

E' ormai ben chiaro che lintera categoria grammaticale degli aggettivi solitamente precede il nome a cui gli aggettivi si riferiscono. Come abbiamo visto per non sono solo gli aggettivi a venir collocati prima del nome. Cerchiamo quindi di essere pi precisi...

Tutte le parole che forniscono maggiori informazioni riguardo ad un certo nome vengono collocate prima del nome stesso; non importa se queste parole sono aggettivi, sostantivi, participi o altro, quel che conta che attribuiscano qualche tipo di caratteristica al nome di riferimento. Diciamo allora che funzionano tutte da attributi, nel senso che attribuiscono caratteristiche al nome che le segue... nella lingua inglese ci che qualifica un attributo come tale non tanto la sua categoria grammaticale quanto invece la sua posizione! Ecco un esempio

Nel comparto attributi troviamo beautiful (bello, aggettivo), ornate (decorato, aggettivo), iron (ferro, sostantivo), floor (pavimento, sostantivo). La traduzione (una tra quellee possibili) risulta la seguente: s

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Una bella lampada da pavimento in ferro decorato ap

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ea Questa costruzione detta stringa nominale ed tipica dellinglese. Non tutte le stringhe iufacesse sono cos lunghe ed esasperate, ma ci serviva un esempio che impressione, ossia s
che imprimesse il concetto nella nostra memoria.

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Numerosi elementi grammaticali, che non sono necessariamente degli aggettivi,

possono quindi venir accumulati nel reparto degli attributi. In realt alle volte molto difficile stabilire con esattezza a quale categoria appartenga luna o laltra parola, perch a seconda del suo uso (e posizione) allinterno di una frase la medesima parola inglese pu avere valore di verbo, aggettivo, nome ecc... Pensiamo alla parola like... il dizionario ci dice che pu funzionare da aggettivo, da avverbio, da preposizione, da nome e anche da verbo, tutto questo senza modificarsi quasi per niente. Se la parola non cambia (resta praticamente sempre like) ma pu svolgere tutte

queste diverse funzioni grammaticali, come facciamo noi a capirci qualcosa? Sar proprio la sua collocazione nella frase a darci indicazioni rispetto alla funzione svolta in ogni diversa occasione. In ogni caso, il semplice fatto di essere posizionata prima del nome di riferimento fa s che una qualsiasi parola inglese assuma indiscutibilmente il significato di attributo, ossia di qualit che contraddistingue il nome che la segue. Per tradurre correttamente in italiano occorre per utilizzare delle preposizioni, creare dei complementi e ridistribuire le informazioni allinterno della frase, poich litaliano non sintetico, spiccio ed economico come linglese. Ne consegue che per formulare una frase in inglese occorre prestare attenzione a tutti gli elementi che caratterizzano il nome principale e curarsi di impostarli correttamente. Per esempio: Una strada di mattoni gialli A yellow brick road (qualcuno la ricorder da Il mago di Oz)

Brick ci dice che la road in questione fatta di mattoni, mentre yellow ci dice che i bricks utilizzati per costruire la strada sono gialli.

NB. Nellinterpretare una frase inglese necessario non fermarsi mai al primo nome che si incontra, pensando che possa essere il nome di riferimento per tutti gli elementi che lo precedono. Bisogna essere certi di aver trovato lultimo nome della stringa!

Prendiamo di nuovo questo esempio: A beautiful ornate iron floor lamp

Se leggendo questa stringa ci fermassimo al primo nome (iron) o al secondo (floor), sbaglieremmo completamente linterpretazione e finiremmo per capire che c un bel pavimento di ferro lavorato o che la frase parla di un po di ferro decorato e molto bello. 110

Questo ebo

ok apparti

Inoltre non sapremmo proprio cosa fare di quella lampada (lamp) che avanza alla fine E importante imparare a riempire correttamente i tre comparti (elementi determinativi, attributi e nome di riferimento), avanzando a saltelli nella stringa finch non riteniamo di aver trovato il nome che sorregge tutta la struttura (ossia lultimo elemento della stringa stessa). A questo punto bisogna procedere a ritroso per mettere ordine nelle informazioni contenute nella frase.

* Questo modello viene logicamente utilizzato anche per creare NOMI COMPOSTI. Infatti i nomi composti sono costituiti da un primo elemento che indica una caratteristica e da un secondo elemento (che il riferimento principale) a cui va attribuita la caratteristica espressa dal primo. Floor lamp in effetti un nome composto da floor (pavimento) e lamp (lampada). Tuttavia litaliano non prevede regole di formazione cos flessibili e un nome composto di questo tipo deve essere tradotto con laiuto di una preposizione (lampada da pavimento). Vediamo altri esempi... che ne dite di provare da soli?

Q
NOMI COMPOSTI

ue

st

eb

What type / purpose (che tipo/scopo) fire girl dining living

Who / What Word (chi/che cosa) parola man friend table room Fireman Girlfriend Dining-table Living room

Significato

oo

.. .. .. ..

Qui sopra, come molti di voi sapranno, abbiamo nellordine un pompiere, una ragazza (nel senso di fidanzata), un tavolo per sala da pranzo ed un salotto.

111

Le due parti che compongono i nomi composti possono essere scritte: 1. come due parole separate

2. come una parola sola Es: fireman, girlfriend

nome + verbo nome + preposizione verbo + nome verbo + preposizione aggettivo + nome aggettivo + verbo preposizione + nome preposizione + verbo

haircut (taglio di capelli) washing machine (lavatrice) driving licence (patente di guida) swimming pool (piscina) check-in blackboard (lavagna) software dry-cleaning (lavaggio a secco) underground (metropolitana) output input

Tutta questa roba che precede il termine di riferimento per formare stringhe o nomi composti non pu essere messa in ordine casuale, altrimenti sarebbe dura capirci qualcosa

LORDINE degli attributi che precedono un nome infatti il seguente:

1 Value/opinion Es: awful (orribile), charming (affascinante) Valore/opinione 2 Size Es: small (piccolo), big (grande) Dimensioni 3 Age/Temperature Es: ancient (antico), cold (freddo) Et/temperatura
112

s ue

passer-by (passante)

to

eb

nome + nome

football (lo sport)

ok

ap

Le due parti possono essere:

Esempi:

r pa

ti

e en

Es: dining-table

G \n

3. come due parole unite da un hyphen (o trattino)

e us

pe

ra r e

I L iC

Es: coffee table (un tavolino da salotto, da caff)

1 20

11 0 24 0 40 0 0

4 Shape Forma 5 Colour Colore 6 Origin Origine 7 Material Materiale


Esempio:

Es: square (quadrato), oval (ovale) Es: pink (rosa), green (verde) Es: Turkish, Japanese Es: plastic (di plastica), golden (doro)

A lovely(1) small(2) pink(5) gift-bag Come potremmo tradurre questa stringa? Che ne dite di... unadorabile piccola borsina regalo rosa?

Proviamo ancora (per cercare i termini che non conosciamo possiamo ricorrere ad un normale dizionario oppure al comodo sito web www.wordreference.com/it/, inserendo la parola che vogliamo tradurre): A big square wooden table Traduzione: ____________________________________________________ An ugly long purple shirt Traduzione: _____________________________________________________

Soluzioni: un grande tavolo quadrato di legno una camicia viola lunga e brutta

Facendo un piccolo passo indietro (fino alle scatole che abbiamo usato per spiegare la faccenda degli attributi che precedono il nome) possiamo notare che dei tre contenitori (elementi determinativi, attributi e nome di riferimento) il primo ancora una sorta di mistero. Cosa sintende per elementi determinativi? Ebbene, giunto il momento di dare unocchiata anche dentro a questa scatola.

ELEMENTI DETERMINATIVI (Classes of Determiners)

Questi elementi occupano un posto ben preciso nelle stringhe di nomi e quindi nella frase inglese. Infatti, come si pu notare dalla successione delle scatole, gli elementi

Q ue s t oe b oo
113

determinativi precedono il nome e tutti i suoi attributi, determinandone alcune importanti caratteristiche. Elementi determinativi Attributi Nome di riferimento

Lintroduzione di questi elementi ci consente di perfezionare la regola per la traduzione delle stringhe di nomi:

lelemento determinativo il primo elemento da tradurre; in seguito occorre individuare il nome di riferimento e saltellare a ritroso per tradurre tutti gli attributi, che si combinano formando una sequenza logica.

Some

beautiful ornate iron floor

lamps

1 Some (alcune) - 2 lamps (lampade) 3 floor (da pavimento) - iron (di ferro) - ornate (decorate) - beautiful (belle) ossia Alcune belle lampade da pavimento in ferro decorato.

Ci sono diverse categorie di elementi determinativi. Eccone alcune:

Possessives / Possessivi my, your, his, her, its, our, your, their

Numbers / Numeri five, eleven, fourty, etc...

Definite and Indefinite Articles / Articoli definiti e indefiniti the, a, an

Demonstratives / Dimostrativi this, that, these, those

Quest

o eboo

k appa

rt114 iene

a\nGiu

se

Question words / Elementi interrogativi when, what, why, how, etc...

Distributives / Distributivi* either, neither, each, every, etc...

Quantifiers / Quantificatori*

a few, a little, much, many, a lot of, some, any, etc...

Difference words / Termini di differenziazione* other, another

* queste tre categorie sono state inserite nella lista per renderla pi completa, ma non sono oggetto di studio a questo livello e non verranno trattate nel dettaglio in questo volume.

Questo eb o

Gli articoli in inglese sono invariabili, ossia vengono utilizzati senza modificarsi mai. Anche in questo caso abbiamo fortuna nessun dubbio riguardo a cose/persone singolari, maschili, femminili o plurali: larticolo da usare sempre *the* (ma solo quando ci occorre un articolo definito, ossia che si riferisce a qualcosa di ben precisato).

ok appa r t ie n e a \ nGiusepp

GLI ARTICOLI (Articles)

e Fer
*The* viene usato:

THE (il, lo, la, i, gli, le)

1. per far riferimento a qualcosa che gi stato citato e/o introdotto Esempio: In my house there are two cats. The black cat is a female and the white cat is a male. In casa mia ci sono due gatti. Il gatto nero una femmina ed il gatto bianco un maschio [Abbiamo introdotto i due mici e poi abbiamo usato larticolo determinativo in fase successiva per approfondire largomento].

2. quando le persone coinvolte nello scambio linguistico sanno di cosa si sta parlando anche se la cosa in questione non stata formalmente introdotta nel discorso Esempio: Wheres the bathroom? Dov il bagno?

rari CLI_ 2 0 1 2 0 0 4 0024011

115

40

3. nelle frasi in cui si fornisce una definizione o una specificazione riguardo alla cosa di cui si sta parlando Esempio: My house is the one with a blue door. La mia casa quella (letteralmente la una) con la porta blu.

1200 0 2 _ I ari CL r r e F e sepp u i G n \ ne a partie

4. prima degli aggettivi per indicare un gruppo di persone Esempio: the Spanish, the young gli spagnoli, i giovani

5. prima degli aggettivi al grado superlativo e dei numeri ordinali (che non tratteremo in questa sede) Esempio: the highest mountain, the best player, the second time la montagna pi alta, il miglior giocatore, la seconda volta

6. prima di alcuni nomi geografici e di oceani Esempio: the Pacific il Pacifico

Esempio: the twenties (the 1920s) gli anni 20

Non si mette larticolo: Con nomi di stati (se singolari) Italy is a beautiful country. LItalia un bel paese. NB. The United States Gli Stati Uniti (plurale, quindi prende larticolo!)

Con i pasti Dinner is at 8 pm. La cena alle 8 di sera.

Con le lingue Italian is a difficult language. Litaliano una lingua difficile.

ebo uesto

ok ap

7. per far riferimento a cose che consideriamo uniche Esempio: the moon, the Bible la luna, la Bibbia

8. per identificare una decade o un periodo

116

Con i nomi di persona (se singolari) Mark is a nice guy. Mark un bravo ragazzo. NB. The Lennons si riferisce invece allintera famiglia Lennon.

Con nomi e titoli Prince Henry is handsome. Il principe Henry bello. NB. Alcuni fanno eccezione... The King of Narnia, the Pope, the Prime Minister il re di Narnia, il Papa, il primo ministro

Con i sostantivi non numerabili Wine is my favourite drink. Il vino la mia bevanda preferita.

Medicine is a demanding career. La medicina un campo/mestiere impegnativo.

Mount Everest is very high. Il Monte Everest molto alto.

In alcune espressioni come:

**

in macchina/in treno/a piedi/in vacanza/a scuola/al lavoro/alluniversit/in chiesa/ in prigione/a letto

eb

oo

ka

pp

art ien

by car/by train/on foot/on holiday/at school/at work/at University/in church/in prison/in bed

ea \nG ius

*A* si usa davanti a parole che iniziano con consonante (consonant), *An* davanti a parole che iniziano per vocale (vowel): 117

Qu e

Ricordiamoci che larticolo indefinito si usa solo al singolare.

sto

ep

pe

Con i nomi di montagne, laghi e isole

A / AN (un, uno, una)

Fe

rra

Victoria Station is in London. La stazione Victoria a Londra.

ri C

Con la maggior parte dei nomi di citt, strade, stazioni e aeroporti

LI_

20

12

00

Con i mestieri

40

02

40

1984 is the title of a famous novel. 1984 il titolo di un romanzo famoso.

11

Con gli anni

A boy un ragazzo (uno a caso!) An apple una mela A toy un giocattolo An orange unarancia A house una casa An olive unoliva

NB! *An* si usa anche davanti ad H muta (ossia che non si pronuncia): an hour, an honour unora, un onore *A* si usa anche davanti a U ed EU quando si pronunciano come 'you': a european nation, a university, a unit una nazione europea, ununiversit, ununit Inoltre, come sappiamo, si dice: a hundred (cento), a thousand (mille), a million (un milione).

decisamente sbagliato! Gli elementi determinativi che ci servirebbero in questo caso non

e Qu

sono per oggetto di questo corso.

st

b oe

esempio alcuni libri, un po di libri, ecc In inglese la stessa cosa: A books

oo

p ka

ie art

n
*A/An* significano quindi un/uno/una. In italiano non ci verrebbe mai in mente di dire uni libri se stessimo parlando di libri di cui non sappiamo nulla e che vengono citati nel discorso per la prima volta. Useremmo infatti altri elementi determinativi, come per

\n a e

pp e ius

I DIMOSTRATIVI (The Demonstratives)

I dimostrativi sono aggettivi che mostrano/dimostrano qualcosa Eccoli: THIS, THAT (questo/a, quello/a) THESE, THOSE (questi/e, quelli/e) La pronuncia di questi elementi complessa da trascrivere; il th iniziale una via di mezzo tra la nostra v e la nostra d. I due dimostrativi singolari hanno una pronuncia breve e secca, mentre i plurali sono pi allungati e strascicati. Il mio perenne consiglio di rivolgersi ad un buon sito che ci faccia ascoltare direttamente le pronunce (es. www.howjsay.com oppure www.dictionary.reference.com).

SINGOLARE: THIS CAT PLURALE: THESE BOOKS 118

Se il gatto sul divano accanto a noi, diremo THIS CAT QUESTO GATTO Se i libri sono sulla scrivania a cui siamo seduti, diremo THESE BOOKS QUESTI LIBRI

************

SINGOLARE: THAT CAT PLURALE: THOSE LADIES

Se il gatto nel prato del vicino, diremo THAT CAT QUEL GATTO Se le signorine sono dallaltra parte della strada, diremo quindi THOSE LADIES

************

THIS e THESE (questo/a e queste/i) si usano quando si indicano cose o persone vicine a noi. Al contrario, THAT e THOSE (quello/a e quelli/e) si usano quando si indicano cose o persone lontane da noi (pi precisamente lontano da chi formula la frase).

brillantemente lesame GESE Grade 1 offerto dal Trinity College gi stata affrontata. Manca il modo imperativo dei verbi, ma prima di vedere questo argomento faremo un passo avanti, anticipando una sezione che servir in futuro ma che ci aiuta a completare il grande argomento del Simple Present: non posso certo lasciarvi con questa pietra miliare affrontata solo per met! Quindi...

ari CLI_20120

QUELLE SIGNORE

A questo punto la maggior parte della grammatica che ci serve per superare

Questo ebook

appartiene a\n

Giuseppe Ferr

040024011

119

SIMPLE PRESENT DEI VERBI DIVERSI DA ESSERE

Come anticipato, eccoci di nuovo fermi al bivio iniziale, quello del Simple Present verbo essere o non essere? Ne passata di acqua sotto i ponti da quando abbiamo imboccato la strada del verbo essere. Tutte le cose che abbiamo imparato ci torneranno utili anche con altri verbi. Ripensando al discorso verbale, abbiamo inizialmente scelto di aprire la porta del Simple Present per esprimere uno dei tre significati che lo contraddistinguono (azioni ripetute o abitudinarie, descrizioni oppure verit generali). Dietro questa porta ci siamo subito posti la grande domanda: che verbo vogliamo utilizzare? Di che azione

intendiamo parlare? Se il verbo/azione che ci interessa essere, allora sappiamo bene come comportarci. Ma se per caso la risposta alla domanda fosse un qualsiasi altro verbo (come mangiare, bere, dormire, pensare, fare, avere ecc) allora sapremmo che la strada da seguire differente, ed descritta qui di seguito. Andiamo ad analizzare questo nuovo ramo nel dettaglio.

Qu est oe boo ka ppa rtie ne

a\n

Gi

La strada di tutti gli altri verbi, OTHER VERBS.

Quando un verbo non significa essere ma descrive unazione differente (come giocare, dire, guardare ecc) le regole che ne determinano la morfologia (inversione per le interrogative, aggiunta del not, short answers) rimangono le stesse. Tuttavia lapplicazione delle regole cambia leggermente perch in questa occasione linglese introduce un verbo ausiliare, ossia un verbo che offre aiuto e va a diventare un tratto distintivo del Simple Present di tutti quei verbi diversi da essere. Al verbo essere un ausiliare non serve (anzi, 120

funger lui stesso da ausiliare per creare tempi pi complessi), ma a tutti gli altri verbi si, ed lausiliare DO/DOES, tipico di questo tempo verbale.

Prendiamo il verbo TO THINK = pensare, ed analizziamone le forme

+ I think You think He / she / it thinkS We think You think They think

? Do I think ? Do you think? Does he / she / it think? Do we think? Do you think? Do they think?

I do not think. You do not think. He / she / it does not think. We do not think. You do not think. They do not think.

Molti di noi hanno gi visto ed usato verbi simili, ma cerchiamo di chiarire bene quali sono i meccanismi alla base. Tanto per cominciare la forma affermativa del verbo (+) addirittura pi semplice di quella del verbo to be (essere). In quel caso dobbiamo ricordarci 3 forme diverse, che coprono tutte e sei le persone (I am, you are, he/she/it is, we are, you are, they are). Per il verbo to think (pensare) e tutti gli altri, dobbiamo semplicemente eliminare il to che indica linfinito ed utilizzare il verbo cos com per ben 5 persone diverse (I think, you think, we think, you think, they think); lunica eccezione la terza persona singolare (he/she/it), che vede laggiunta di una S finale al verbo (he/she/it thinks). Questa piccola modifica della terza persona singolare una delle pi dimenticate in assoluto dagli studenti eppure molto importante per parlare e scrivere in modo corretto! Come vediamo questa forma affermativa in definitiva molto semplice. Basta ricordarsi di AGGIUNGERE UNA S FINALE AL VERBO DI TERZA PERSONA SINGOLARE, mentre il verbo che si accoppia a tutte le altre persone rimane sempre lo stesso. Tra poco vedremo che aggiungere una S finale non sempre cos facile come per il verbo to think, ma i vari casi ed i passaggi da seguire hanno una loro logica e non sar troppo complesso ricordarli.

Que

sto

ebo ok

p p a rtie

e a\ nG

iu

sep pe F e rrar

Ora concentriamoci sulla forma interrogativa (?) del verbo. Notiamo subito che qualche genere dinversione c stata, perch il nostro soggetto, che abbiamo spiegato viene in prima posizione nella maggioranza dei casi, qui si trova al secondo posto. Tuttavia, con il verbo to be abbiamo invertito il soggetto con la voce verbale am, is o are (a seconda del soggetto stesso) ma qui il verbo think in coda e davanti al soggetto comparso lausiliare do/does. Analogamente, nella forma negativa (-) di nuovo stato do/does a prendersi la

iC L I _20 1

200 4 0 0 240

11

121

negazione not, non certo think, che rimane invariato e compare per ultimo. Eppure think il verbo principale! E come se do/does rubasse la scena a think, prendendosi onori e responsabilit al posto suo si inverte con il soggetto, si appropria della negazione not ma da dove salta fuori?! Chi ? Che ci fa l in mezzo? Per rispondere a queste domande bisogna di nuovo tirare in ballo il nostro amico Jonathan Culpeper, che nel suo ottimo libro History of English ci spiega grosso modo come si arrivati a questa stranezza. C stato un tempo in cui la forma interrogativa di you think era think you? e la forma negativa era you think not (anche se lo spelling era molto diverso). Questo si che sarebbe stato perfettamente in accordo con le regole che abbiamo visto! A un certo punto nel passato per, per ragioni non necessariamente chiare, logiche e semplici, lausiliare do ha cominciato a comparire in tutte le forme (avete capito bene, anche alla forma affermativa). Una delle spiegazioni suggerite che do/does fosse unottima aggiunta per aumentare alloccorrenza il numero di sillabe di alcune composizioni poetiche e per fare in modo che le righe dei testi scritti risultassero pi o meno lunghe uguali (un specie di antica giustificazione dei margini!). Comunque sia questo ausiliare ha cominciato a comparire ed ha poi preso piede. Il risultato stato il seguente:

Q u es t o e b oo k

ap p ar t i e ne

a\n G i us

ep p

Forma affermativa + = You DO think Forma negativa - = You DO NOT (contrazione DONT) think Forma interrogativa ? = DO you think?

Fe r

r a r iC L I _ 2 0 12 0

Lausiliare DO stato infilato in seconda posizione, subito dopo il soggetto, e quindi le regole che conosciamo hanno spontaneamente cominciato ad essere applicate a lui invece che al verbo principale (think, nel nostro caso) che viene in terza posizione, troppo distante dal soggetto. DO una specie di caporale, mentre il verbo principale stato declassato ed diventato un soldato semplice. Che mi dite ora? Se DO fosse ancora oggi incluso nella forma + allora le nostre regole avrebbero di nuovo senso Infatti il primo verbo che incontriamo dopo il soggetto (nella forma +) quello che si cambia di posizione con il soggetto nelle interrogative e che prende il not per le frasi negative. Lanalogia evidente, anche se nel secondo caso c un terzo elemento che si aggiunge alla lista. Osservate:

0 40 0 2 40 1 1
VERBO ESSERE + YOU ARE ? ARE YOU ? - YOU ARENT ?- ARENT YOU ? TUTTI GLI ALTRI VERBI + YOU DO THINK ? DO YOU THINK ? - YOU DONT THINK ?- DONT YOU THINK ?
122

La situazione non poi cos strana, in realt il verbo to do, che stato scelto come verbo ausiliare (di aiuto), di per se stesso significa fare. You do think corrisponderebbe quindi a Tu fare pensare, che detto cos non ha molto senso. Ma che ne dite di fare inteso come fare qualcosa, compiere unazione? You do think sarebbe allora Tu compi lazione di pensare. Un po ripetitivo ma corretto! In definitiva fare qualcosa significa proprio compiere quella determinata azione. E adesso il colpo di scena You do think non solo una forma arcaica che oggi non si usa pi; al contrario, ancora perfettamente accettabile in inglese! Per non significa semplicemente Tu pensi (che si rende con You think, senza bisogno di rinforzare troppo il concetto) ma vuole invece essere una forma enfatica. You do think infatti un modo per enfatizzare/sottolineare che questa azione si compie, per rimarcare ben bene il significato. Un chiaro esempio di questo uso la seguente situazione: Stiamo parlando di un amico comune con la nostra ragazza, che ovviamente di origine

Que

britannica e non parla ancora bene italiano. Sosteniamo che il nostro amico non molto

sattraente to eb e lei si dice assolutamente daccordo con noi. Mentre continuiamo il discorso per ook appa che la nostra ragazza apprezza numerose caratteristiche dellaspetto si capisce chiaramente rtien e ada fisico di questo amico, tanto \nrenderci Gius un poco gelosi Le diciamo che pensiamo che eppee lei nega ripetutamente, per poi riprendere a lamico in questione in fin dei conti le piaccia Ferr aiC cantarne le lodi! A quel punto le diciamo, indignati: rYou do think hes handsome! (La L I_2 0120 04 traduzione letterale sarebbe Tu pensi che sia bello. Tuttavia questa frase inglese 0024 ha una 0 Tu 1lo carica ben pi forte ed il corretto corrispondente in italiano sarebbe qualcosa del tipo 1
pensi che sia bello, non negarlo!)

Ecco un altro esempio: in occasione di una cena gli amici inglesi si dicono certi che noi siamo vegetariani. Li smentiamo, ma loro non vogliono sentire ragioni sono proprio convinti! A quel punto sbottiamo, un poco infastiditi, e diciamo Im not a vegetarian, I do eat meat! (Non sono vegetariano la mangio, la carne!).

Vediamo quindi che il verbo do, scelto come verbo ausiliare per il Simple Present, non stato scelto completamente a caso. Sebbene sembri scomparso dalla semplice forma + di tutti i verbi che non significano essere, in realt do ancora presente (anche se costretto a ricoprire un ruolo leggermente diverso, ossia esprimere la forma enfatica, sottolineando il compiersi dellazione in un modo che normalmente non necessario). Per intenderci, come se lausiliare do nella normale forma affermativa se ne stesse dietro le quinte, in attesa di entrare in scena. 123

Quindi: Forma + normale = I (do) EAT MEAT = I EAT MEAT (Io mangio carne) Forma + enfatica = I DO EAT MEAT (Io mangio carne! = Io la mangio, la carne!)

Ecco risolto larcano il verbo ausiliare do c eccome, ma nascosto! Esce dalle quinte solo quando ci sono cose diverse da fare, responsabilit da assumersi e significati pi ricchi da esprimere (ossia esce dal suo nascondiglio, mostrandosi al pubblico, solo quando deve creare la forma affermativa enfatica e le forme negativa, interrogativa ed interrogativa-negativa). E chiaro quindi che le regole che abbiamo precedentemente imparato sono state rispettate in pieno IL PRIMO VERBO CHE TROVIAMO ACCANTO AL SOGGETTO SI PRENDE TUTTE LE RESPONSABILIT,

INVERTENDO LA PROPRIA POSIZIONE CON QUELLA DEL SOGGETTO NEL CASO DELLE INTERROGATIVE ED AGGIUNGENDOSI LA NEGAZIONE NOT PER LE FRASI NEGATIVE. Per tutte le ragioni sopraelencate quando il verbo do ricopre limportante ruolo di ausiliare del Simple Present in realt non si traduce come termine vero e proprio (ossia non ha un corrispondente letterale in italiano); infatti viene chiamato dummy auxiliary (ausiliare fantoccio). Perch mai dovremmo tradurre I dont think come io non compio lazione di pensare quando basta dire io non penso? Lausiliare do/does un po come un vecchio giradischi: fa parte del nostro stereo, non vogliamo rimuoverlo perch ci siamo affezionati, ma ormai solo un oggetto da collezione, un po ingombrante e quasi superfluo. In definitiva do/does come una bandierina, un segnale tipico di questo tempo verbale che ci indica se il verbo principale (come to think e to eat negli esempi che abbiamo visto) alla forma ++ (enfatica) / - / ? / ?- . Rivediamo la tabella iniziale, aggiungendo traduzioni ed ausiliari nascosti:

+ I (do) think You (do) think He / she / it (doeS) think = he / she / it thinkS

Traduzione Io penso Tu pensi Lui / lei / esso pensa

124

Ques

We (do) think You (do) think They (do) think

Noi pensiamo Voi pensate Essi pensano

Tutto chiaro, no? Attenzione per alla terza persona singolare ricordiamoci che il verbo to do funge da ausiliare, ma prima di tutto un verbo come gli altri, che significa fare. Questo vuol dire che to do non pu certo ritenersi al di sopra delle regole che vengono applicate per tutti gli altri verbi. Con un soggetto di terza persona singolare ogni verbo al Simple Present DEVE aggiungersi una S FINALE. Qualsiasi ruolo ricopra, il verbo to do non pu fare eccezione e deve adeguarsi; ecco allora che accanto a he / she / it lausiliare do si trasforma in DOES (DO + S darebbe DOS, che, ammettiamolo, sembra pi spagnolo che inglese. Questa infatti una delle piccole regoline di cui vi ho parlato in precedenza e che vedremo tra poco: in certi casi, simili a questo, prima di aggiungere la S occorre inserire una E che funge da ammortizzatore). Ora che sappiamo cos esattamente la parola does, osserviamo bene il caso di terza persona singolare. Se lausiliare do esce da dietro le quinte lui il pi importante ed il pi vicino al soggetto, quindi lui a prendersi la S finale, mentre think resta invariato (ottenendo quindi he / she / it does think). Tuttavia, alla forma affermativa normale, lausiliare do resta nascosto. In questo caso quindi il verbo to think, che si trova accanto al soggetto, ad aggiungersi la S, proprio perch questa S di terza persona deve necessariamente comparire. UNA VOLTA SOLA, ma la S deve proprio esserci (ecco allora che otteniamo he / she / it thinks)! Come vedremo, il concetto di una

Qu es to e

volta sola in inglese molto importante in genere questa lingua non spreca tempo, parole ed energie per riproporre uno stesso contenuto pi volte (lausiliare do/does, che in qualche modo raddoppia lidea di compiere unazione, decisamente un caso anomalo). Proprio come per la S di terza persona, per ottenere una frase negativa necessario mettere un not, ma uno soltanto. Se pu, LINGLESE NON FA MAI LE COSE DUE VOLTE (lausiliare do/does probabilmente scomparir in futuro, man mano che la lingua si modifica e tende a semplificarsi). Vediamo le altre forme

? Do I think? Do you think? Does he / she / it think?

Traduzione Io penso? Tu pensi? Lui / lei / esso pensa?


125

Do we think? Do you think? Do they think?

Noi pensiamo? Voi pensate? Essi pensano?

40024011

I do not think You do not think He / she / it doeS not think We do not think You do not think

Contrazioni I dont think You dont think He / she / it doeSnt think We dont think You dont think They dont think

Traduzione Io non penso Tu non pensi Lui / lei / esso non pensa Noi non pensiamo Voi non pensate Essi non pensano

Nel caso delle frasi negative, lunica contrazione possibile prevede lunione di do/does e di not. Per le interrogative-negative partiamo direttamente dalla forma negativa contratta, allo scopo di semplificarci la vita (le contrazioni sono indubbiamente le forme pi usate e sappiamo che, una volta uniti, il verbo e la negazione not vengono considerati una parola unica)

They dont think

ook appa

Forma negativa contratta I dont think You dont think He / she / it doeSnt think We dont think You dont think

rtiene a\n Giuseppe

Ferrari CL

I_201200

They do not think

Interrogativa negativa ?- Traduzione Dont I think? Io non penso? Dont you think? Tu non pensi? DoeSnt he / she / it think? Lui / lei / esso non pensa? Dont we think? Noi non pensiamo? Dont you think? Voi non pensate? Dont they think? Essi non pensano?

Questo eb

A questo punto non ci resta che analizzare le risposte brevi tipiche di questo ramo

del Simple Present. Ci ricordiamo la regola generale che occorre applicare per costruire le risposte brevi? Se abbiamo bisogno di rivederla possiamo dare unocchiata alla fine del capitolo precedente!

126

Proviamo a completare da soli questa tabella.

Soggetto I YOU HE / SHE / IT WE YOU THEY Soluzioni: Soggetto I YOU HE / SHE / IT WE YOU THEY

Domanda Dont I think? Dont you think? DoeSnt he / she / it think? Dont we think? Dont you think? Dont they think?

Risposta breve +

Risposta breve -

Domanda Do I think? Do you think? DoeS he / she / it think? Do we think? Do you think? Do they think?

Risposta breve + Yes, I do* Yes, you do** Yes, he / she / it doeS Yes, we do* Yes, you do** Yes, they do

Risposta breve No, I dont No, you dont No, he / she / it doeSnt No, we dont No, you dont No, they dont

Anche in questo caso tutto piuttosto semplice basta ascoltare bene la domanda e riproporre la prima parola che sentiamo (ossia il verbo ausiliare, in questo caso) in coda alla risposta breve, prestando ovviamente attenzione al fatto che si tratti di una risposta positiva (quindi con ausiliare alla forma positiva) o negativa (con ausiliare negativo).

* La prima e seconda persona singolare e plurale potrebbero confonderci un po le idee. Per le prime persone I/io e We/noi queste due combinazioni potrebbero suonare un po amletiche: Do I think? Yes, I do / Do we think? Yes, we do. In questo caso stiamo ponendo a noi stessi la domanda Io penso? Noi pensiamo?. Sembra superfluo, perch raramente si fanno domande del genere a se stessi, visto che in teoria si conosce gi la risposta (si tratta di noi)! Tuttavia giusto vedere anche queste forme, per essere esaustivi e anche perch ogni tanto servono (immaginate una giuria che delibera; qualcuno potrebbe voler riassumere il verdetto alzandosi in piedi e chiedendo Pensiamo tutti che sia innocente?). ** Le seconde persone pongono invece un dilemma diverso. Nella tabella ci siamo limitati a conservare lo stesso soggetto lungo ogni riga, giusto per non complicarci la vita. Tuttavia,

Qu

es t o eb

ok a

pp

127

a r t ien e

in situazioni reali la domanda Do you think? Tu pensi? ci porterebbe istintivamente a rispondere Yes, I do/No I dont. Infatti in un dialogo le cose andrebbero cos! Per il plurale la domanda Do you think? Voi pensate? evocherebbe la risposta Yes, we do/No, we dont, perch naturalmente penseremmo che la domanda sia stata rivolta a noi/we.

Attenzione! Come abbiamo detto do un verbo a tutti gli effetti semplicemente in grado di svolgere anche un compito di maggiore responsabilit rispetto agli altri verbi della sua categoria. Sar quindi possibile avere frasi di questo tipo: How do you do? (una formula di cortesia che significa pressapoco Come ti va? / Come ti vanno le cose?) In questa espressione il primo do funge da dummy auxiliary mentre il secondo agisce come verbo principale con il significato di fare. What do you do? (Cosa fai?) - Questa frase equivale grosso modo a Whats your job? (Qual il tuo lavoro?). La ragione semplice: Cosa fai (verbo do al Simple Present) fa necessariamente riferimento allattivit principale che svolgiamo per la maggior parte del nostro tempo. Questo deriva proprio dalle caratteristiche intrinseche del Simple Present, che si riferisce ad abitudini, cose non soggette a cambiamento e tendenzialmente sempre valide.

Benissimo, abbiamo visto tutte le forme che ci occorrono. Ora possiamo concentrarci sulla S di terza persona singolare. Abbiamo detto che in una serie di casi la S non pu semplicemente essere incollata in coda al verbo, come nellesempio di do, che si trasforma in does con laggiunta di una e. Ci sono infatti delle categorie di verbi che devono modificarsi un poco prima di poter aggiungere la fatidica S (ricordiamoci che questo ramo del Simple Present funziona per moltissimi verbi, con innumerevoli significati diversi; to eat/mangiare e to think/pensare, che abbiamo gi incontrato, sono solo due gocce nel mare).

Verbi che terminano con consonante + Y Verbi che terminano con vocale + Y Verbi che terminano con SS, X, SH, CH, Z, O

To flY (volare) He flieS To praY (pregare) She prayS To kiSS (baciare) He kisseS

Prima di aggiungere la S trasformiamo la Y in IE Aggiungiamo semplicemente la S Prima di aggiungere la S inseriamo una E

Qu

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To fiX (aggiustare) He fixeS To puSH (spingere) It pusheS To watCH (guardare) She watcheS To buzZ* - It buzzeS To gO (andare) - It goeS
* to buzz un verbo onomatopeico, ossia esprime il suono bzzzz. In realt ci sono delle ragioni per cui questi cambiamenti si verificano. Nel primo

ar p caso la Y una semiconsonante, nel senso che si legge come una vocale, ma effettivamente p ka o o non lo . Prendiamo la forma flies. Se invece di sostituire la Y con due bvocali (IE) oe t s e lasciassimo flys, questa parola sarebbe pronunciabile ma per iscritto Qu non conterrebbe
nessuna vocale. Insomma, qualche vocale ci vuole! Nel caso di prays questo cambiamento non necessario perch nella parola abbiamo gi la vocale a. Quindi per applicare questa regola correttamente basta ricordarsi che i verbi che terminano con Y ci danno qualche problema. Per decidere come comportarci basta poi analizzare il verbo: se c gi una vocale vicino alla Y allora siamo a posto, altrimenti bisogna trasformare la Y in due piccole vocali per evitare di scrivere un geroglifico. Vediamo lultimo caso. Teniamo presente che per formare la terza persona singolare dobbiamo aggiungere una S per iscritto, ma anche oralmente quella S si deve sentire bene. Come sarebbero le parole kisses, fixes, pushes, watches e buzzes se fossero invece scritte kisss, fixs, pushs, watchs e buzzs? Direi che sarebbero quasi impronunciabili! Infatti tutte queste lettere finali (SS, X, SH, CH e Z) una volta pronunciate sono decisamente sibilanti come possiamo aggiungere un altro suono S a dei suoni gi di per se sibilanti se non mettiamo una vocale in mezzo, per separarli? Invece di kisss [chisss] avremo quindi kisses [chissis] e anche fixes [ficsis], pushes [puscis], watches [uotcis], buzzes [bazsis]. Dalla notazione italianizzata tra parentesi, che ci fornisce una prima grossolana indicazione di pronuncia, possiamo notare che la vocale E aggiunta prima della S in genere si pronuncia [i] (rispettando proprio le regole di pronuncia dellalfabeto). Questa [i] si sente ben bene: la lettera E viene chiaramente pronunciata proprio per separare tutti questi suoni troppo simili tra loro. Per i verbi che terminano con O, come to do, to go ed i loro composti, si tratta semplicemente di ricordare la regola dimenticare il verbo do/does, visto il suo importante ruolo di ausiliare, quasi impossibile. Basta solo tenere a mente che i verbi che gli somigliano si comportano allo stesso modo.

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129

Attenzione! Abbiamo ormai notato che tante sillabe e lettere nella pronuncia inglese sembrano quasi scomparire per noi italiani, abituati a leggere ogni singolo pezzetto delle parole, non mica semplice. Dobbiamo sforzarci dimparare le loro regole, ma c un caso che merita tantissima precisione: mangiucchiamo pure le sillabe per suonare British (o American) ma mai e poi mai mangiucchiarsi le S a fine di parola! Sono fondamentali, assumono tanti valori diversi e devono essere pronunciate chiaramente. Abbiamo gi visto che le S fanno la differenza tra nomi singolari e plurali; inoltre indicano la terza persona singolare nel Simple Present, in aggiunta ad altre cose che vedremo in futuro. Chi siamo noi per non ricordare questa piccola particolarit? Poverina, la S finale lultimo, semplice refuso di antiche desinenze ben pi complesse. Probabilmente scomparir man mano che la lingua inglese avanza verso forme ancor pi semplificate, ma per il momento ricordiamoci di scrivere e pronunciare queste S!

Eccoci brillantemente arrivati alla conclusione del secondo grande argomento verbale che dovevamo affrontare. Ora sappiamo come utilizzare il Simple Present del verbo essere e anche di tutti gli altri verbi. Non dimentichiamo per che le forme che abbiamo imparato vengono utilizzate solo per parlare di abitudini, azioni ripetute, descrizioni e verit generali. Per tutto il resto dobbiamo aspettare eppure ci sono gi tantissime cose che possiamo dire, e in pi di un modo.

Rivediamo per un attimo il dialogo che si svolto tra Lorenzo e Jillian al loro primo incontro (che abbiamo gi affrontato nel capitolo precedente) ed arricchiamolo con qualche

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ppartiene a\n

Giuseppe Ferr

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frase alternativa. L (1) - Hello, my name is Lorenzo. Nice to meet you. J (1) - Nice to meet you. L (2) - What is your name? J (2) - My name is Jillian. L (3) - Where are you from? oppure Where do you come from? J (3) - I am from Ryde. oppure I come from Ryde. L (4) - Where is it? J (4) - It is a small town on the Isle of Wight, in the Uk. L (5) - Wow! Do you live on the Isle of Wight? J (5) - Yes, I do. L (6) - How old are you, Jillian? J (6) - I am 27 years old. And you?

130

L (6) - I am 35. J (7) - What is your job? oppure What do you do? L (7) - I am a doctor. Why are you here in Italy, Jillian? J (7) - I am on holiday! I am a student and I want to learn Italian.

Alla battuta L (3) abbiamo inserito unalternativa, nel senso che le due domande significano sostanzialmente la stessa cosa ed utilizzano la medesima question word (where from, che si costruisce come una cornice) ma un verbo diverso. Infatti Where do you come from? utilizza lausiliare do per costruire la frase interrogativa (che viene subito dopo la question word, seguendo le stesse regole che abbiamo gi visto) ed il verbo to come, che significa venire, costituendo cos la domanda Da dove vieni?. La naturale risposta a questa domanda appunto I come from Ryde (alla battuta successiva) che significa Vengo da Ryde/Sono di

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Ryde.

Alla L (5) abbiamo poi Do you live on the Isle of Wight? Sapendo che il verbo to live significa vivere, ecco allora che Lorenzo chiede a Jillian: Vivi sullIsola di Wight? E Jillian risponde affermativamente, con una bella short answer (Yes, I do). La battuta J (7) ci offre un esempio pratico della particolarit che abbiamo visto qualche pagina fa. What is your job? e What do you do? vengono utilizzate per chiedere pi o meno la stessa cosa, sebbene la traduzione della prima domanda sia Qual il tuo lavoro? mentre la seconda significhi letteralmente Che cosa fai? (con il primo do che funge da ausiliare ed il secondo do che funge da verbo principale due do nella stessa frase, ma svolgono compiti molto diversi). Come sappiamo il motivo di questa equivalenza da ricercare nel significato del Simple Present. In italiano Che cosa fai? pu riferirsi a qualcosa che qualcuno sta facendo in questo istante, ma pu anche voler dire Che cosa fai (nella vita)?. In inglese il Simple Present si usa per attivit abitudinarie e ripetute (e MAI per azioni

momentanee che si stanno verificando in questo preciso istante). Siccome non specifichiamo alcun momento particolare sottinteso che ci stiamo informando riguardo ad unattivit ripetuta, che facciamo molto spesso e che occupa la maggior parte del nostro tempo nella societ in cui viviamo questa attivit quasi sempre il lavoro o la scuola! Infatti Lorenzo risponde spiegando che un dottore e nella battuta finale Jillian aggiunge che lei una studentessa che vuole imparare litaliano (I am a student and I want to learn Italian). Voler imparare si rende in inglese con il verbo to want (volere) seguito da un secondo verbo allinfinito, ossia che conserva anche il to (in questo caso to learn, imparare). Ne consegue che: io voglio imparare = I want to learn; tu vuoi fare = you want to do; lei vuole mangiare = she wantS to eat. Quando seguito da unazione il verbo want 131

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viene addirittura soprannominato il verbo want to (tanto il to c sempre). Se volessimo una fragola allora il to che introduce linfinito di un verbo non avrebbe pi senso ed otterremmo I want a strawberry.

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Inutile sottolineare che tutte le regole che abbiamo visto riguardo alla forma e alluso delle question words si applicano anche a questo ramo dellalbero. Vediamo alcuni esempi, giusto per illustrare luso delle question words con verbi diversi da essere: Who - Who do you prefer, Prince or Sting? [Chi preferisci, Prince o Sting?] What - What do you like? [Che cosa ti piace?] What colour - What colour does she prefer? [Che colore preferisce (lei)?] What type/kind of - What kind of food do you cook? [Che tipo di cibo cucini?] What time - What time do you go to work? [A che ora vai al lavoro?] What like - What do they look like? [Come sono (loro) fisicamente?]* When - When do you study? [Quando studi?] Where - Where do you live? [Dove vivi?] How - How do you feel? [Come ti senti?] How much - How much does it cost? [Quanto costa?] How many - How many books do you have? [Quanti libri hai?] How long - How long does it take? [Quanto tempo occorre?]** How often - How often do you watch tv? [Quanto spesso guardi la tv?] Which - Which car do you prefer? [Quale auto preferisci?] Why - Why dont you rest more? [Perch non ti riposi di pi?] More = pi/di pi Whose - Whose car do you prefer? [Di chi la macchina che preferisci?]***

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* What do they look like? Questa una domanda interessante, perch si usa per richiedere informazioni riguardo allaspetto fisico delle persone. Il verbo to look significa sostanzialmente due cose: guardare oppure apparire. Infatti il look di qualcuno in realt il suo stile, il modo in cui si presenta, ossia quello che vediamo quando guardiamo questa persona. To look like richiama lidea di apparire come, ossia apparire in un certo modo, e la presenza di like ci permette di distinguere tra i due possibili significati del verbo to look (to look at, per esempio, vorrebbe dire guardare qualcosa, rivolgere lo sguardo a qualche cosa, non certo apparire). Questa domanda sullaspetto fisico ci fornisce lo spunto per analizzare alcune domande classiche che spesso creano confusione e vengono usate a sproposito. Immaginiamo di chiedere informazioni ad un amico a proposito di una ragazza con cui esce e di cui abbiamo solo sentito parlare. Useremo: 132

What does she look like? per informarci sul suo aspetto fisico; What is she like? (letteralmente, Com?) per richiedere informazioni riguardo alla sua personalit; How is she? per richiedere informazioni riguardo al suo stato di salute (letteralmente, Come sta?).

** How long does it take? In questo caso abbiamo il verbo to take, che pu essere tradotto con diversi verbi italiani (e quindi corrisponde a diversi significati in italiano), tra cui anche

k ap part durata e che in qualche modo gi ie nestata a citata nel discorso; per intenderci, potremmo \nGiusepp

necessitare Qu , occorrere. Il soggetto it generico ed indica una qualsiasi cosa che abbia una

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e Fer rari otterremmo sostituire it con the journey, che significa il viaggio. In questo modo quindi la CLI_
viaggio? (letteralmente sarebbe Quanto a lungo occorre per il viaggio?).

domanda How long does the journey take?, che in italiano si rende con Quando dura il 024011

20120040

*** Whose car do you prefer? Questa domanda in italiano si rende con Di chi la macchina che preferisci? Ma solo perch la versione letterale (Preferisci la macchina di chi?, dove whose car = la macchina di chi) troppo intricata e in italiano non unalternativa accettabile!

Va da se che oltre alle question words anche gli aggettivi che abbiamo gi visto in precedenza, cos come i nomi, i possessivi, i pronomi, i numeri, i saluti e tutto il resto, sono a nostra disposizione per essere inseriti in frasi che contengono verbi diversi da essere. Le regole e particolarit che abbiamo affrontato sono ancora valide, quindi baster applicare tutti questi elementi gi visti alle nuove forme grammaticali appena esplorate. A questo punto comincia ad esserci davvero molta carne al fuoco. Per questa ragione ribadisco il mio consiglio, non sia mai che vi sia sfuggito di mente: cerchiamo di usare il libro al meglio, segnando le pagine utili in modo da poter tornare agevolmente indietro e consultare quando necessario le spiegazioni che ci servono. In questo frangente alcuni bookmarks (segnalibri) che riportino una breve indicazione dellargomento trattato in quella pagina potrebbero farci risparmiare molto tempo e molte energie nervose. Basta poco per evitarci lo sconforto che si prova quando ci si sente sopraffatti dalla quantit di cose che non si riesce a ricordare con esattezza. Un altro valido sistema quello di prendere appunti personalizzati che possiamo utilizzare come riferimento, consultandoli senza vergogna perch rileggere numerose volte le stesse nozioni altro non che un modo alternativo per memorizzare le cose (e non certo unindicazione di quanto siamo lenti ad imparare). Come abbiamo 133

gi detto varie volte nessuno si aspetta che ci si ricordino milioni di cose senza prima averle studiate e ripetute approfonditamente. Leggere una sola volta, seppur capendo cosa si legge, non quasi mai sufficiente per ricordare con efficacia.

Ed ora, per dare il tocco finale a questargomento, introduciamo un po di vocabolario. Se il Simple Present il tempo delle abitudini e delle azioni ripetute, allora possiamo imparare ad utilizzarlo per descrivere le nostre routine deccellenza, quella quotidiana e quella settimanale. La routine quotidiana viene chiamata DAILY ROUTINE. Qui di seguito possiamo trovare molte delle azioni che si compiono ogni giorno:

ACTION to wake up to get up* to wash your face* to brush your teeth to take a shower/bath* to dry your hair to brush/comb your hair to get dressed to have breakfast* to read the newspaper to watch the news to go to work/school* to get/have a coffee to take a break to smoke a cigarette to go to a meeting to cook (meals) to have lunch to take a nap to rest to meet a friend to leave work/school to go home to do your homework to study to read a book to watch tv to go to the gym to exercise

TRANSLATION svegliarsi alzarsi lavarsi il viso lavarsi i denti fare la doccia/il bagno asciugarsi i capelli spazzolarsi/pettinarsi i capelli vestirsi fare colazione leggere il giornale guardare il telegiornale andare al lavoro/a scuola prendere un caff fare una pausa fumare una sigaretta andare ad un meeting preparare/cucinare (i pasti) pranzare fare un sonnellino riposarsi incontrare un amico/a uscire dal lavoro/scuola andare a casa fare i compiti studiare leggere un libro guardare la tv andare in palestra fare ginnastica/attivit fisica

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134

to play (sports)* to play (an instrument)* to walk the dog to feed the cat/the dog to go out to have dinner to go to bed to fall asleep* to sleep

fare sport suonare uno strumento musicale portare fuori il cane dar da mangiare al gatto/al cane uscire (per svago) cenare andare a letto addormentarsi dormire

* To get up come vediamo questo verbo composto da due parole. Se le analizziamo notiamo che c una forma verbale (to get) accompagnata da una preposizione (in questo caso up). Un altro esempio di questa situazione proprio il verbo to wake up, che precede to get up nella nostra lista. Quando un verbo ha bisogno di unirsi ad una preposizione per esprimere un certo significato si costituisce un verbo fraseologico o phrasal verb. In inglese ce ne sono tantissimi! La preposizione cambia il significato del verbo originario, un po come in questa situazione italiana: andare da sinonimo di recarsi presso qualcuno, mentre andare su sinonimo di salire. In italiano queste distinzioni sono blande, mentre in inglese una piccola preposizione pu stravolgere il significato del verbo originario. Per intenderci, to get up significa alzarsi, ma to get on significa andare daccordo la situazione in inglese quindi molto pi estrema; infatti i verbi fraseologici (tanti e a volte complessi) sono una della cose pi difficili da gestire per lo studente di livello avanzato. Il verbo to get, in particolare, ha gi tantissimi significati senza laggiunta di preposizioni provare per credere: andiamo a cercare to get su un buon dizionario e rimarremo certamente impressionati dalla moltitudine di cose che questo verbo pu voler dire a seconda del contesto in cui inserito.

To wash your face tutte queste espressioni, come to brush your teeth, to dry your hair, to do your homework, si costruiscono con un aggettivo possessivo (nella lista abbiamo usato your = tuo/tua/tuoi/tue) per indicare che lazione riferita alla persona che parla, ossia si riflette sulla persona che parla. In fin dei conti anche litaliano ha il suo modo di rendere questo aspetto se diciamo pettinarSI i capelli allora sappiamo che si tratta di una persona che pettina i propri, ma se diciamo pettinare i capelli ci viene spontaneo chiedere chi sta pettinando i capelli di chi. In definitiva, se vogliamo dire che ci laviamo i denti (abitudinariamente) dovremo dire I brush my teeth (lavo i miei denti), ma se parliamo di nostra sorella dovremo dire She brushes her teeth (lei lava i suoi denti). 135

Questo ebook appartiene a\nGiuseppe Ferrari CLI_20120040024011

To take a shower/a bath e To have breakfast Eccoci tornati al problema delle collocazioni! In italiano si dice fare la doccia, ma in inglese di preferisce dire prendere una doccia (to take = prendere). Lo stesso accade per to take a break e to take a nap. In italiano diciamo inoltre fare colazione, ma in inglese si dice have breakfast, ossia avere (nel senso di consumare) la colazione. To make breakfast (letteralmente: fare la colazione) significa che la prepariamo (in questa frase to make sinonimo di to cook, ossia cucinare). In generale comunque il verbo to have viene spesso usato con le cose che si consumano, come cibi e bevande (to have lunch = consumare il pranzo, ossia pranzare; to have a drink = bere un drink).

To go to work/school ovunque si vada (verbo to go = andare) bisogna specificare che si va in un certo luogo e per fare questo occorre sempre usare la preposizione to, che esprime il concetto di moto a luogo. Anche se in italiano diciamo andare IN palestra oppure andare A scuola, in inglese diremo to go TO the gym e to go TO school. Una delle poche eccezioni to go home, che vuol dire andare a casa e non ha bisogno della preposizione to. To go out vuol invece dire andare fuori e in genere indica lidea di uscire di casa per svagarsi; per esempio molti di noi escono con i propri amici (to go out with my/our friends).

To play (sports) e To play an instrument il verbo to play significa sia giocare, praticare (come in to play tennis, to play football, to play volleyball) che suonare (to play the violin, to play the guitar).

To fall asleep questa espressione significa letteralmente cadere (to fall) addormentati (asleep) e si usa appunto per indicare lazione di addormentarsi.

Molte delle azioni che abbiamo visto si ripetono settimanalmente, non solo su base quotidiana. Alcune azioni tendono infatti ad essere ripetute nel corso della settimana/del tempo, ma non necessariamente ogni giorno:

to go to church andare in chiesa Qu to go to English class est andare a lezione dinglese to go to the cinema o eandare al cinema b ook al ristorante to go to the restaurant andare app to eat out mangiare fuori ar casa

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E probabile che molti di noi non vadano in palestra tutti i giorni, ma ci vadano per esempio solo al marted e al gioved, sempre alla stessa ora. Per descrivere bene le nostre routine ci occorrono quindi anche i giorni della settimana e gli orari e perch no anche mesi e stagioni. Tuttavia non possiamo trasformare questo libro in un tomo di mille pagine: questi

ci occuperemo dellimperativo.

Limperativo si usa per dare ordini, istruzioni, fare un invito, avanzare proposte e dare consigli in modo informale. Troviamo limperativo anche su segnali e cartelli (Stop! Insert one dollar Inserite un dollaro). Vediamo alcuni esempi: Open your book Apri/aprite il libro Come in and sit down Entra/entrate e siediti/sedetevi Dont go. Stay at home and rest Non andare/andate. Resta/restate a casa e riposa/riposate

Se aggiungiamo DO rendiamo limperativo pi cortese Do sit down Siediti/sedetevi (nel senso di accomodarsi) Lo stesso effetto si ottiene anche aggiungendo PLEASE (gli inglesi sono sempre gentilissimi, please una parola che sentirete spessissimo!): Please sit down Per favore siediti/sedetevi

Come possiamo vedere per creare un imperativo basta utilizzare un verbo senza esprimerne il soggetto. Si usa quindi la forma base, linfinito senza to! Verbo to go (andare) / esempio dimperativo: GO HOME vai/andate a casa Verbo to be (essere) / esempio dimperativo: BE QUIET fai/fate silenzio Limperativo si riferisce sempre a YOU (TU o VOI); se per caso volessimo fare una proposta ed includere noi stessi nel discorso useremo allora LETS: Lets go to the cinema / andiamo al cinema! Lets have a drink / beviamoci un drink

Facciamo pratica completando il prossimo esercizio.

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IL MODO IMPERATIVO DEI VERBI

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argomenti saranno oggetto del prossimo volume. Ora, per completare il nostro programma,

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Ordiniamo ai nostri figli di riordinare la loro stanza: --------------------------------------------------------------------------------Chiediamo cortesemente a nostra sorella di chiudere la porta: --------------------------------------------------------------------------------Proponiamo di andare tutti insieme a mangiare una pizza:

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------Cosa leggeremo su di un cartello che ci vieta di entrare in un certo posto? -------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ordiniamo ai nostri amici di NON chiudere la finestra: --------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Soluzioni: Tidy up your room! Please close the door. Lets have a pizza! Do not enter (niente contrazione dont un messaggio di registro formale). Dont close the window.

E subito chiaro che per costruire un imperativo negativo basta aggiungere DO NOT (quando il contesto formale e le abbreviazioni non sono gradite) oppure DONT. Un imperativo negativo equivale ad un divieto anche LETS pu diventare LETS NOT: Lets not go there, I dont like that place Non andiamo l, quel posto non mi piace.

Basta cos, come prima esperienza pi che sufficiente! Abbiamo parlato di un sacco di cose

A questo punto siamo pronti per tirare le fila e valutare lidea di iscriverci ad un corso dinglese in presenza, magari con lo scopo di sostenere lesame Trinity GESE Grade 1. La prossima sezione, dedicata allesame, far di noi dei candidati provetti.

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Quello che serve per passare lesame


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LESAME: COME E PERCHE Come gi detto lesame una buona idea per diversi motivi: ci da la misura tangibile dei nostri progressi, dimostrandoci quanto siamo stati in grado di ottenere con i nostri sforzi. Inoltre spendibile sia nella scuola che nel mondo del lavoro il livello ancora bassino, ma un primo passo e deve certamente figurare sul curriculum vitae. Infine, lesame il naturale coronamento di un processo di apprendimento e non dobbiamo neppure andare lontano per incontrare un esaminatore madrelingua inglese: basta una scuola nelle vicinanze che ospiti esami Trinity! Tutte le informazioni necessarie sono contenute in questo sito web: http://www.trinitycollege.it/esami/gese.php. Per iscriversi basta rivolgersi ad una scuola privata oppure seguire le istruzioni: http://www.trinitycollege.it/centri/centri.php?tipo=priv. Per avere unidea chiara di come si svolge lesame basta invece guardarsi qualche video (http://www.trinitycollege.co.uk/site/?id=2046) e ascoltare qualche registrazione (http://www.trinitycollege.co.uk/site/?id=1891). Ripercorriamo il programma desame: TRINITY GESE Grade 1 Articolazione Durata complessiva: 5 minuti Lesame si articola in una sola fase che consiste in una conversazione con lesaminatore (fino a 5 minuti). Risultati attesi Durante lesame il candidato deve dimostrare le seguenti abilit comunicative e soddisfare i requisiti linguistici sotto elencati. Abilit comunicative - Scambiare saluti con lesaminatore - Dimostrare di comprendere istruzioni semplici mediante azioni appropriate - Fornire risposte molto brevi a semplici domande e a richieste di informazioni Requisiti linguistici Funzioni linguistiche - Scambiare saluti - Fornire informazioni personali, es. nome, et 140

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- Individuare e dire i nomi degli elementi lessicali sotto elencati - Accomiatarsi

Grammatica Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere: - Imperativi relativi ad azioni comuni, p. es. go, come, show, point, give, touch, stand up - Domande con what? how many? how old? - Dimostrativi this, that, these, those

Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere e usare: - Il present simple tense del verbo to be - Sostantivi comuni al singolare e al plurale (regolari e irregolari), p. es. shoe/shoes,

- Aggettivi semplici, p. es. small, tall, green - Determinanti a, the, my, your, his, her - Pronomi I, you, he, she, it, they

Il candidato deve dimostrare labilit di comprendere ed utilizzare il lessico relativo a: - Informazioni personali

- Capi di abbigliamento comuni - Le funzioni linguistiche sopra elencate

Fonologia - Pronuncia corretta di parole comuni relative alle aree lessicali sopra elencate

Bene, sono solo 5 minuti di conversazione, 5 minuti dorologio, non possono trasformarsi in 7 o 10. Dobbiamo presentarci, dare qualche breve risposta e far 141

- Colori

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- Numeri cardinali fino a 20

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- Animali comuni (domestici, della fattoria e selvatici)

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- Parti principali del viso e del corpo

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- Ambiente circostante, compresi oggetti di uso scolastico

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comprendere allesaminatore che abbiamo capito le sue richieste tramite risposte, gesti e/o azioni appropriate. Ci si aspetta che comprendiamo qualche imperativo, qualche semplice question word ed i dimostrativi se sappiamo anche usarli correttamente tanto meglio, ma questo sfoggio di conoscenza non ci frutter un voto migliore. Dobbiamo invece dimostrare di saper capire ed utilizzare il Simple Present del verbo essere, sostantivi al singolare e plurale (anche qualche irregolare), semplici aggettivi (che vanno messi al posto giusto), articoli e possessivi (non tutti i possessivi, our e their sono esclusi) ed i pronomi soggetto. La conversazione verter sugli argomenti di lessico elencati ed utilizzer necessariamente la grammatica appena descritta. Come abbiamo gi detto, essere padroni di tutti questi elementi ci frutter una A (i voti possono essere: A, B, C e D che equivale a FAIL, bocciato). Sapere cose che non sono nel programma ma non saper padroneggiare bene il programma stesso (ossia sapere cose pi complesse ma essere carenti nelle basi) ci porter un voto poco soddisfacente; gli esaminatori sono tenuti a valutare unicamente gli argomenti desame e quindi non saranno gentili con noi solo perch sappiamo altre cose. Conviene attenersi alla lista! Questi esami sono il pi oggettivi possibile, al punto che vengono controllati a sorteggio da una commissione: gli esaminatori devono obbligatoriamente attenersi alle regole e alle linee guida del Trinity College, altrimenti le

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certificazioni Trinity perderebbero di valore.

Tornando al succo della questione, direi che sia le funzioni comunicative che la parte di grammatica sono state trattate nel corso di questo testo, baster ripassarle ben bene Anche per la pronuncia dovremmo essere a buon punto, baster sfruttare uno di quei siti web che abbiamo elencato o cercare le trascrizioni fonetiche in un buon dizionario. Riguardo alla parte di lessico abbiamo gi introdotto le informazioni personali, i colori ed i numeri cardinali fino a 20. Prima di simulare lesame occorre completare questultima sezione con gli animali, le parti del viso e del corpo, i capi di abbigliamento e gli oggetti di uso comune che possiamo trovare nellambiente circostante.

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Translation Gatto Cucciolo di gatto Cane Cucciolo di cane Pesce rosso Pappagallo
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HAMSTER GUINEA PIG BIRD RABBIT MOUSE BAT COW BULL HORSE DONKEY MULE DUCK GOOSE Pl. Geese PIG SHEEP Pl. Sheep GOAT CHICKEN ROOSTER CHICK HEN TURKEY WHALE DOLPHIN SHARK FISH Pl. Fish ALLIGATOR CROCODILE TORTOISE TURTLE LION TIGER LEOPARD CHEETAH WOLF GIRAFFE ELEPHANT ZEBRA CAMEL MONKEY SNAKE BEAR

Criceto Cavia Volatile Coniglio Topo Pipistrello Mucca Toro Cavallo Asino Mulo Anatra Oca Maiale Percora Capra Pollo Gallo Pulcino Gallina Tacchino Balena Delfino Squalo Pesce Alligatore Coccodrillo Tartaruga (di terra) Tartaruga (di mare) Leone Tigre Leopardo Ghepardo Lupo Giraffa Elefante Zebra Cammello Scimmia Serpente Orso

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Volpe Lepre Scoiattolo Talpa Pinguino Gufo Acquila Airone rosa Piccione Rana Rospo Insetto Insetto Scarafaggio Cavalletta Grillo Ragno Bruco Verme Ape Vespa Mosca Farfalla

PARTI DEL VISO E DEL CORPO

Body Parts HEAD EAR EYE NOSE CHEEK MOUTH TEETH Pl. Tooth CHIN NECK SHOULDER ARM ELBOW WRIST HAND FINGER THUMB

Translation Testa Orecchio Occhio Naso Guancia Bocca Denti Mento Collo Spalla Braccio Gomito Polso Mano Dito Pollice
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Petto Pancia Ombelico Gamba Ginocchio Piede Dito dei piedi

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UNDERWEAR A PAIR OF UNDERWEAR VEST BRA DUNGAREES TROUSERS JEANS SHORTS

Canottiera reggiseno Salopette Pantaloni Jeans! Pantaloni corti

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Translation Cappello Occhiali Occhiali da sole Sciarpa Guanti Muffole/Manopole Cappotto Giacca Scarpe Scarpe da ginnastica Stivali Pullover/Golf Tuta da ginnastica Maglione Maglietta Camicia Generico - Capo di vestiario per la parte superiore del corpo, come magliette, maglioni Biancheria intima Un paio di slip

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Gonna Abito da donna Borsa Borsetta/Portafogli Portafogli Orologio da polso Completo da uomo/tailleur da donna Cravatta Ciabatte Vestaglia Pigiama Camicia da notte Calzini Calzamaglia

OGGETTI DI USO COMUNE NELLAMBIENTE CHE CI CIRCONDA (probabilmente lesame si terr in unaula di scuola)

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Libreria/mensola Armadio Mappa Poster! Quadro Immagine Orologio a parete Scrivania Sedia Tavolo Giocattolo Gioco (es. da tavolo) Pianta

Ora che abbiamo messo in campo tutto questo nuovo vocabolario (che peraltro viene dato per scontato in tutti gli esami Trinity GESE successivi al primo quindi, per quanto semplice sia, bisogna conoscerlo!) possiamo entrare nel vivo dellesame.

COME SI SVOLGERA LESAME

Quando sar il vostro turno verrete chiamati e dovrete entrare nella stanza/aula dove troverete lesaminatore, che si rivolger a voi esclusivamente in inglese. Quello che segue un buon esempio del genere di conversazione che vi troverete ad avere con questa persona (ricordate per che durer solo 5 minuti e sar quindi molto pi breve dellesempio che sto per proporvi).

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Appena vi vedr sulla porta lesaminatore vi saluter:

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ok * Hello (oppure Good morning/Good afternoon), come in and close the door, please .
per favore. * Voi risponderete con il medesimo saluto e farete come vi dice. * Lesaminatore vi inviter allora ad accomodarvi: Please, sit down. Prego, si sieda. * E voi siederete di fronte a lui/lei, magari ringraziando con un Thank you. * Esaminatore: Whats your name?

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* Noi: My name is Whats your name? * Esaminatore: My name is How are you today? * Noi: Im fine, thanks. And you? * Esaminatore: Im fine, thank you. How old are you? * Noi: Im years old. (Ricordate le domande non saranno necessariamente in questo ordine, non ho la sfera di cristallo! )

ECCO CHE ABBIAMO DIMOSTRATO DI CONOSCERE LA GRAMMATICA ED I TERMINI CHE OCCORRONO PER SALUTARSI, SCAMBIARSI CONVENEVOLI E FORNIRE SEMPLICI INFORMAZIONI PERSONALI.

A questo punto lesaminatore inizier a farci domande riguardo al resto del programma. Per esempio potrebbe mostrarci delle immagini che ritraggono alcuni animali e chiederci: * What animal is this? What animal is that? indicando lanimale di cui sta parlando! * Noi risponderemo quindi: This is a (es. a cat!); that is a (es. giraffe) * Se lesaminatore ci chiedesse: What animals are those? * Noi risponderemmo, ovviamente: Those are (es. tigers) * Lesaminatore potrebbe poi chiederci: What colour is the cat? What colour are the monkeys? * La risposta corretta sar: Its (es. black) Theyre (es. brown) * Unaltra tipologia di domanda che probabilmente ci verr posta la seguente: How many cats are there? Quanti gatti ci sono? * Occorrer quindi dire: There are cats (es. there are 3 cats). Questo tipo di linguaggio viene utilizzato anche ponendo domande riguardo a capi dabbigliamento e ad oggetti di uso comune, soprattutto riguardo ai numeri fino a 20. 148

* Lesaminatore avr una tabella o delle tessere che riportano tutti i numeri fino a 20 e ci porr domande del tipo: What number is this/that? (Indicando il numero) * Noi risponderemo: Its number (es. twelve) * Lesaminatore potrebbe poi chiederci: Which is numer 10? Qual il numero 10? * Noi dovremo rispondere: This/that is number 10 (indicando il numero) * Invece che richiedere una risposta lesaminatore potrebbe poi dirci: Point to number 12 Indichi il numero 12 * La risposta corretta in questo caso non sar verbale baster indicare il numero 12 con il dito! * In merito alle parti del corpo lesaminatore potrebbe formulare domande come quelle che abbiamo gi visto oppure variare un poco, chiedendo: What is this? (indicando la sua testa) * La risposta corretta sar: Its your head (la testa la sua! Dobbiamo usare il giusto possessivo) * Potrebbe anche indicare parti del corpo o capi dabbigliamento che appartengono a noi o ad un uomo/donna ritratti in unimmagine, invitandoci cos ad utilizzare i possessivi my, his o her.

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Per essere certi di fare bene occorre dare risposte il pi complete possibile utilizzando i pronomi soggetto appropriati e le giuste forme del verbo essere, facendo attenzione alla questione dei singolari e dei plurali e magari inserendo gi qualche aggettivo nella frase senza costringere lesaminatore a chiederceli espressamente. Alcuni esempi: Esaminatore: Whats this? (Indicando la sua camicia rossa) Noi: Its your shirt; its red. Esaminatore: How many cats are there? (Indicando unimmagine in cui figurano 4 gatti, 2 neri e 2 bianchi) Noi: There are 2 black cats and 2 white cats. 149

Infine, lesaminatore potrebbe sfruttare qualche imperativo: Point to the clock Indica lorologio E noi ci guarderemo intorno ed indicheremo lorologio sul muro. Touch your watch Tocca il tuo orologio da polso E noi, obbedienti, eseguiremo. Show me the door Mostrami la porta Come deluderlo/a? Baster indicare la porta per aver risposto correttamente!

Gli imperativi pi probabili saranno: STAND UP alzati LISTEN ascolta TELL (me) dimmi SIT DOWN siediti COME IN entra TOUCH tocca POINT indica SHOW (me) mostrami GIVE (me) dammi

Gli aggettivi pi probabili, oltre ai colori, saranno invece: OLD vecchio YOUNG giovane TALL alto SHORT basso BIG grande SMALL piccolo HAPPY felice SAD triste EASY facile DIFFICULT difficile

QUESTA PARTE DELLESAME COMBINA LUSO DEL VOCABOLARIO IN PROGRAMMA CON I RESTANTI ELEMENTI DI GRAMMATICA: QUALCHE SEMPLICE QUESTION WORD, I DIMOSTRATIVI, GLI ARTICOLI, I POSSESSIVI, IL PLURALE E GLI IMPERATIVI. Ok, dir allora lesaminatore, this is it ossia: questo quanto, abbiamo finito. A quel punto baster congedarsi con un semplice: Thank you, Goodbye! 150

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Facile, no? Basta ripassare bene gli elementi in programma, controllare le pronunce e fare pratica con qualche amico che finga di esaminarci. Possiamo guardare i video sul sito web del Trinity College, ascoltare i file audio Basta ricordare che verremo valutati unicamente sul programma desame e che pi complete saranno le nostre risposte migliore sar il nostro voto. Prepariamoci bene e non costringiamo lesaminatore ad inventarsi mille modi per cavarci di bocca le parole che vorrebbe sentire per poterci dare una A Il mio consiglio comunque quello di contattare una scuola o un insegnante per consolidare bene gli argomenti con qualche lezioncina prima dellesame e soprattutto fare pratica di conversazione con un professionista che possa perfezionare la nostra pronuncia, soprattutto se non vi sentite ancora convinti dei vostri mezzi.

Qualsiasi cosa decidiate di fare in bocca al lupo!

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Qui termina il primo volume. Nel secondo riprenderemo il Simple Present, completando il discorso, ed introdurremo tutti gli argomenti che faranno di noi dei veri studenti di livello A1.

Nel frattempo alcuni siti utili dove reperire ottimi strumenti per la lettura e lo studio autonomo: http://www.blackcat-cideb.com/110-catalogo-inglese http://elt.pearsoned.it/ http://maryglasgowplus.com/book_lists http://www.cambridge.org/it/elt/?site_locale=it_IT http://ukcatalogue.oup.com/ http://learnenglish.britishcouncil.org/en/

Grazie per lattenzione e buon proseguimento.

Questo ebook appartiene a\nGius


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RINGRAZIAMENTI Grazie a Mario e Lorenzo, che hanno avuto tanta pazienza. E grazie anche a Giulia, a tutta la famiglia allargata, a mio padre, a Gag e Noemi che hanno pazienza da tempi immemorabili!

LAUTRICE

Emiliana dorigine, ha conseguito due lauree allestero, specializzandosi in traduzione ed interpretariato. Da qualche tempo tornata a casa, dove svolge saltuariamente lattivit dinterprete/traduttrice e collabora con varie scuole. Insegna inglese ormai da diversi anni, sia ad adulti che a ragazzi, preparandoli per conseguire certificazioni linguistiche, sopravvivere alla scuola dellobbligo e sostenere esami Trinity. Sito web: sites.google.com/site/dlsservizilinguistici
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