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Corso di Impianti Meccanici – Laurea Magistrale

Modulo 5.2 Direttiva PED

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Ing. Alessandro Guzzini

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna


Viale Risorgimento 2, 40136, Bologna – Italy

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Agenda

Generalità sulla direttiva PED

Direttiva PED: esempio applicativo

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Generalità sulla direttiva PED
Introduzione alla direttiva PED

In caso di rottura i sistemi in pressione possono provocare la morte di persone e


gravi danni agli oggetti presenti nelle vicinanze.

È dunque necessario individuare quali siano i criteri da rispettare per poter


immettere sul mercato ed utilizzare in sicurezza un’apparecchiatura in pressione.

La Direttiva 97/23/CE, meglio nota come Direttiva PED (Pressure Equipment


Directive), traccia l’iter tecnico-procedurale per la realizzazione di apparecchi in
pressione, coinvolgendo Fabbricanti, Organismi Notificati, Utenti, Stati Membri e
CEN (Comitato Europeo di Normazione).

Tale direttiva, recepita in Italia con il D.Lgs del 25/02/2000 n°93 ed è entrata in
vigore obbligatoriamente il 29/05/2002.

La Direttiva 2014/68/UE ha sostituito la precedente e si compone di 52 articoli e VI


allegati.

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Generalità sulla direttiva PED
Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1)

Il cuore della PED è l’Allegato n°1 nel quale vengono indicati i Requisiti Essenziali
di Sicurezza (RES) a cui si devono attenere i fabbricanti di componenti in
pressione che ricadono nel campo di definizione.

Analisi dei rischi (Par.1): il costruttore deve preoccuparsi del presente e del futuro
dell’apparecchio (dal trasporto al cliente fino al suo smaltimento a fine vita).
Una volta individuati i rischi connessi, il fabbricante deve rispettare i Requisiti
Essenziali di Sicurezza (RES) pertinenti atti a garantire la sicurezza durante
l’utilizzo:
 Individuazione dei rischi dalla presenza di un fluido in pressione
 Analisi dei carichi presenti in esercizio e durante le prove;
 Influenza del tipo di esercizio prevedibile;
• Valutazione dei modi di cedimento
 Analisi delle conseguenza
 Identificazione dei RES applicabili al fine della riduzione o eliminazione dei rischi.

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Generalità sulla direttiva PED
Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1)

 Individuazione degli altri rischi presenti


 Superamento dei limiti massimi di temperatura e pressione durante

l’esercizio;
• Valutazione dei modi di cedimento
 Analisi delle conseguenza
 Identificazione dei RES applicabili al fine della mitigazione dei rischi non
eliminabili.
Per rendere cosciente il cliente dei rischi connessi con l’acquisto del prodotto, il
produttore deve fornire istruzioni per l’installazione, l’uso e la sua manutenzione. In
questa documentazione si devono evidenziare quali siano i comportamenti non corretti
da evitare durante il funzionamento e si deve rendere consapevole il cliente sui rischi
residui presenti e le misure da intraprendere per attenuarli.

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Generalità sulla direttiva PED
Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1)

Progettazione (Par.2): noti i rischi presenti, la progettazione delle attrezzature a


pressione per gli scopi PED deve essere effettuata tenendo conto di tutti i fattori
pertinenti al fine di garantire la sicurezza per tutta la vita del prodotto.

 Resistenza adeguata
 Esercizio in conduzione di sicurezza
 Mezzi di ispezione
La PED non è un codice di
 Mezzi di scarico e sfiato calcolo!
 Corrosione e aggressioni chimiche La progettazione deve
essere supportata da
 Usura calcoli, seguendo le norme
 Disposizioni per il carico e lo scarico nazionali e internazionali, e
da prove sperimentali.
 Protezioni contro i limiti ammissibili
 Accessori di sicurezza
 Incendio dall’esterno
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Generalità sulla direttiva PED
Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1)
Fabbricazione (Par.3):
 Procedure
 Verifica finale
 Marcatura e/o etichettatura
 Istruzioni operative
Materiali (Par. 4)
Requisiti particolari
 Attrezzature a pressione a focolare
 Tubazioni
Requisiti particolari espressi in cifre
 Sollecitazioni ammissibili e coefficienti di giunzione
 Dispositivi di limitazione della pressione
 Pressione di prova idraulica
 Caratteristiche dei materiali
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Generalità sulla direttiva PED
Applicazione della PED

«La PED si applica alla progettazione, fabbricazione e alla valutazione di


conformità delle attrezzature in pressione e degli insiemi sottoposti ad una
pressione massima ammissibile, PS, superiore a 0,5 bar g, qualunque sia il
materiale utilizzato, il fluido contenuto e il volume disponibile».

Tale direttiva identifica una metodologia per la classificazione delle attrezzatture e


degli insiemi in pressione in base al loro grado di pericolo che è legato all’energia
immagazzinata (calcolabile come prodotto fra pressione e volume contenuto). La
classificazione viene effettuata in classi di pericolosità crescente:

 Esclusione dalla direttiva;


 Corretta prassi costruttiva (art. 3 Comma 3);
 Classe I, II, III, IV.

In particolare se l’analisi porta ad identificare una classe fra la I e la IV il


costruttore è obbligato ad emettere la Dichiarazione di Conformità ed apporre il
marchio CE che per le classi II, III e IV viene autorizzata da un Organismo
Notificato (O.N.).

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Generalità sulla direttiva PED
Classificazione delle attrezzature a pressione

L’iter da seguire per ottenere la marcatura CE dipende dalla categoria


dell’attrezzattura.

Per Individuare la categoria occorre definire per ciascuna attrezzatura le seguenti


informazioni:

1. Tipologia

 Recipiente: è un alloggiamento progettato e costruito per contenere fluidi


pressurizzati; I recipienti si suddividono in due categorie:

Lettera A

Lettera B

Attrezzature a pressione a focolare o altro tipo di


riscaldamento, con rischio di surriscaldamento,
destinate alla generazione di vapore o acqua
surriscaldata a temperatura superiore a 110 °C
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Generalità sulla direttiva PED
Classificazione delle attrezzature a pressione

 Tubazioni: componenti di una conduttura destinati al trasporto dei fluidi


inseriti in un sistema a pressione.
 Accessori a pressione: dispositivi responsabili della regolazione o
intercettazione del processo (per esempio valvole a sfera, a
saracinesca, etc.). Sono dispositivi aventi funzione di servizio e i cui
alloggiamenti sono sottoposti a pressione. Tali accessori devono
essere progettati per essere:
• Affidabili e adatti all’uso previsto.
• Essere conformi ai principi di progettazione adeguata e affidabile. Il sistema
complessivo deve risultare FAIL SAFE e ridondato.

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Generalità sulla direttiva PED
Classificazione delle attrezzature a pressione

Accessori di sicurezza: dispositivi destinati alla protezione delle attrezzature a


pressione contro il superamento dei limiti identificati in fase di progetto. Si
distinguono in diretti (valvole di sicurezza e dischi a rottura) e indiretti
(pressostati, termostati, etc.)
Le valvole di sicurezza, considerate accessori di sicurezza, sono sempre classificate nella
categoria più a rischio, ossia la IV.

Per i sistemi indiretti (dispositivi di limitazione che attivano i sistemi di regolazione o che
chiudono e disattivano l’attrezzatura) si ha la seguente distinzione:
• Dispositivi di limitazione della pressione: tali dispositivi devono essere scelti in modo che
la pressione non superi in permanenza la pressione massima ammissibile PS; è tuttavia
ammesso un picco di pressione di breve durata pari al 10%;
• Dispositivi di controllo della temperatura: questi dispositivi devono avere un tempo di
risposta adeguato sotto il profilo della sicurezza e coerente con le funzioni di misurazione.
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Generalità sulla direttiva PED
Classificazione delle attrezzatture a pressione

Alcuni componenti, che per caratteristiche proprie rientrerebbero nella Direttiva, sono
esclusi esplicitamente:

 Condotte per trasporto di sostanze da/a impianto;


 Reti dell’acqua;
 Termosifoni e tubi negli impianti di riscaldamento ad acqua calda;
 Turbine, motori a combustione interna, macchine a vapore, turbine a vapore,
turbogeneratori, compressori, pompe e attuatori per i quali la pressione non
costituisce un fattore significativo di progettazione;
 Attrezzature a pressione coperte da altre direttive (84/525/EEC, 84/526/EEC,
84/527/EEC);
 Attrezzature per uso nucleare che possono provocare un caso di guasto
emissioni di radioattività;
 Recipienti destinati al trasporto o distribuzione di bevande aventi PSxV<500
bargL e PS<7 barg.

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Generalità sulla direttiva PED
Classificazione delle attrezzature a pressione

2. Stato fisico e pericolosità del fluido

Per fluidi si intendono i gas, i liquidi e i vapori allo stato puro nonché le loro
miscele. Un fluido può inoltre contenere una sospensione di solidi; la distinzione
è però effettuata fra gas e liquidi.
Nel caso un recipiente sia costituito da più camere, esso viene classificato nella
categoria più elevata di ciascuna delle singole camere. Se una camera contiene
più fluidi, viene classificata in base al fluido che comporta la categoria più
elevata.
I fluidi sono suddivisi in due gruppi a seconda della loro pericolosità per l’uomo e
per l’ambiente.

GRUPPO 1
GRUPPO 2
Fluidi pericolosi
Fluidi non pericolosi
Esplosivi
Infiammabili Tutti quelli che non rientrano
Tossici nel gruppo 1
Comburenti
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Generalità sulla direttiva PED
Classificazione delle attrezzature a pressione

3. Pressione massima ammissibile e tensione di vapore alla temperatura


massima ammissibile (TS).
4. Volume o dimensione nominale dell’attrezzatura.

In funzione dei parametri identificati sono definite 9 tabelle (Allegato 2) per


l’identificazione delle rispettive categorie di rischio. A seconda della tipologia di
attrezzatura, della natura del fluido e della pericolosità si sceglie una delle 9
tabelle. Dopodiché nota la pressione massima ammissibile e le dimensiona si
entra nel grafico e si identifica la categoria di appartenenza.
Fluidi Recipienti Tubazioni

Gruppo 1 Tabella 1 Tabella 6


GAS
Gruppo 2 Tabella 2 Tabella 7

Gruppo 1 Tabella 3 Tabella 8


Liquidi
Gruppo 2 Tabella 4 Tabella 9

Caldaie Tabella 5
Accessori di sicurezza Tabella 4

Da tabella pertinente secondo direttiva PED


Accessori a pressione
(tabelle valide per le tubazioni)
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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 1
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione
di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 2
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione
di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 3
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione
di questi due parametri si identifica la categoria.

17
Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 4
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione
di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 5
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione
di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 6
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN)
della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 7
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN)
della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 8
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN)
della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
 Tabella 9
Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN)
della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria.

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Generalità sulla direttiva PED
Categoria di rischio

Dopo aver classificato l’attrezzatura in pressione in funzione della categoria, la


direttiva attribuisce al fabbricante la possibilità di scegliere la procedura (modulo)
più consona alle proprie esigenze e strategie per poter apporre la marcatura CE al
componente. Il fabbricante può scegliere di applicare una delle procedure previste
per una categoria superiore, se esistente.
Categorie Moduli

1 A

2 A1 D1 E1

3 B1+D B1+F B+E B+C1 H

4 B+D B+F G H1

Nel caso il fabbricante produca e commercializzi attrezzattura a pressione non conformi ai


RES o non sottoposti a procedure di valutazione della conformità è punibile:
 Categoria 1: da 7.750 a 46.500 euro;
 Categoria 2: arresto fino a 6 mesi o ammenda da 9.300 a 15.500 euro;
 Categoria 3: arresto da 5 a 12 mesi o ammenda da 9.300 a 15.500 euro;
 Categoria 4: arresto da 9 a 36 mesi o ammenda da 9.300 a 15.500 euro.
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Generalità sulla direttiva PED
Marcatura CE

Scelto il modulo o la combinazione dei


moduli di valutazione della conformità fra
quelli ammessi per la categoria
individuata, il fabbricante deve:

1. Fabbricare in conformità al progetto,


predisponendo un Fascicolo Tecnico
comprensivo di Progettazione,
Costruzione, Ispezione e Prove,
Dispositivi di Sicurezza e Materiali;
2. Redigere la dichiarazione di
conformità al termine della fase di
valutazione e apporre la marcatura CE
seguita dal numero identificativo
dell’Organismo Notificato che ha
partecipato alla fase di controllo.
Per gli insiemi occorre un’ulteriore fase di Valutazione Globale della conformità

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Agenda

Generalità sulla direttiva PED

Direttiva PED: esempio applicativo

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

Si consideri un assieme costituito da una pompa che preleva GPL da un serbatoio


interrato e lo invia ad un separatore di vapore sovrastato da un cuscino di vapore
dello stesso gas; da questo il GPL viene inviato alle utenze.

Dati:

 Pressione massima ammissibile separatore, PS: 25 barg;


 Tensione di vapore (60 C) = 7 barg;
 Tubazione DN 25;
 Volume separatore: 4 litri.

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

a) Ogni singolo elemento deve essere valutato singolarmente. Nella tabella sono
riportati i principali dati di progetto per ciascuno:

Apparecchiatura Tipologia PS [bar g] V [L] DN PS x V o PS Tabella Categoria


x DN

Pompa NO PED - - - - - -

Separatore di vapore Recipiente 25 4 - 100 ? ?

Accessorio a
Valvola di intercettazione 25 - 25 625 ? ?
pressione

Accessorio di
Valvola di sicurezza - - - - NA 4
sicurezza

Accessorio di
Valvola servo-comandata - - - - NA 4
sicurezza

Tubazioni Tubazione 25 - 25 625 ? ?

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

 Separatore di vapore

1. PS = 25 barg > 0,5 barg. Il separatore è un accessorio a pressione e rientra nelle


PED.
2. Tipologia: Il separatore è da considerarsi come un recipiente a pressione.
3. L’apparecchiatura contiene un liquido sovrastato dal suo vapore ma TV > 0,5
barg: si considera il fluido come gas.
4. L’apparecchiatura contiene un fluido pericoloso: gruppo 1.
Si deve usare la tabella 1!!!

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

Tabella 1: come si
vede l’attrezzatura è
di categoria 2

PS=25 bar

V=4 lt

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

 Valvola di intercettazione

1. Poiché PS > 0,5 barg, la valvola è un accessorio a pressione e rientra nelle PED.
2. Tipologia: La valvola a farfalla è da considerarsi come una tubazione.
3. L’apparecchiatura contiene un liquido con TV > 0,5 barg: si considera il fluido
come gas.
4. L’apparecchiatura contiene un fluido pericoloso: gruppo 1.

Si deve usare la tabella 6!!!

Fluidi Recipienti Tubazioni


Gruppo 1 Tabella 1 Tabella 6
GAS
Gruppo 2 Tabella 2 Tabella 7
Gruppo 1 Tabella 3 Tabella 8
Liquidi Si deve usare la tabella 6!!!
Gruppo 2 Tabella 4 Tabella 9

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

Tabella 6: come si vede


per l’attrezzatura si
deve usare l’Articolo 3,
comma 3.

PS=25 bar

DN25

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Esempio applicativo
Articolo 3, comma 3

Nel caso l’attrezzatura a pressione o l’insieme ricada in tale campo:


1. Devono essere progettati e fabbricati secondo una corretta prassi costruttiva
della nazione di costruzione;
2. Devono essere corredati di istruzioni per l’uso e recare marcature che
consentono di individuare il fabbricante e i parametri d’uso (pressione,
temperatura, capacità, fluido, etc.);
3. Non devono ottemperare ai requisiti essenziali;
4. Non devono recare la marcatura CE;
5. Godono del beneficio della libera circolazione in Europa.

Casi particolari:
Gli estintori portatili e le bombole per apparecchi respiratori ricadenti in tale
campo di applicabilità devono tuttavia essere classificati almeno in categoria 2; le
pentole a pressione sono soggette ad una procedura di verifica effettuata per la
categoria 3.

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

 Tubazioni

1. Poiché PS > 0,5 barg, le tubazioni rientrano nelle PED.


2. Tipologia: Tubazione.
3. La tubazione contiene un liquido con TV > 0,5 barg: si considera il fluido come
gas.
4. La tubazione contiene un fluido pericoloso: gruppo 1.

Si deve usare la tabella 6!!!


Fluidi Recipienti Tubazioni
Gruppo 1 Tabella 1 Tabella 6
GAS
Gruppo 2 Tabella 2 Tabella 7
Liquid Gruppo 1 Tabella 3 Tabella 8
i Si deve usare la tabella 6!!!
Gruppo 2 Tabella 4 Tabella 9

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

Tabella 6: come si vede


per l’attrezzatura si
deve usare l’Articolo 3,
comma 3.

PS=25 bar

DN25

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Esempio applicativo
Esercitazione 1

b) Conclusioni
Apparecchiatura Tipologia PS V [L] DN PS x V o Tabella Categoria
[barg] PS x DN

Pompa NO PED - - - - - -
Separatore di vapore Recipiente 25 4 - 100 1 2
Valvola di Accessorio a Articolo 3
25 - 25 625 6
intercettazione pressione comma 3

Accessorio di
Valvola di sicurezza - - - - NA 4
sicurezza

Valvola servo- Accessorio di


- - - - NA 4
comandata sicurezza

Articolo 3
Tubazioni Tubazione 25 - 25 625 6
comma 3

L’insieme è di categoria 2. Non si tiene conto degli accessori di sicurezza nella


definizione della categoria del sistema.

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Corso di Impianti Meccanici – Laurea Magistrale

Modulo 5.2 Direttiva PED

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Ing. Alessandro Guzzini

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna


Viale Risorgimento 2, 40136, Bologna – Italy
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