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Sommario

1. Debito pubblico e deficit: definizioni e concetti fondamentali


2. Debito pubblico e deficit: dati
3. Dinamica del debito pubblico
4. Il rapporto debito / PIL
5. Le regole di bilancio europeo

Debito pubblico e deficit: definizioni e


concetti fondamentali
Definizioni
Riepiloghiamo le grandezze che ci saranno utili in questa lezione:
 G t : Spesa delle amministrazioni pubbliche al tempo t
 T t : Imposte (al netto dei trasferimenti) al tempo t
 r t : Tasso di interesse reale al tempo t
 Y t : Prodotto interno lordo al tempo t
 Y t – 1 : Prodotto interno lordo al tempo t - 1
 B t : Stock di debito pubblico al tempo t
 B t – 1 : Stock di debito pubblico al tempo t – 1

Disavanzo e disavanzo primario


La spesa complessiva delle amministrazioni pubbliche al tempo t è composta da:
 spesa pubblica, Gt , che rappresenta tutta la domanda di beni e servizi delle
amministrazioni pubbliche
 spesa per interessi sul debito, r t B t – 1 cioè gli interessi che le amministrazioni
pubbliche pagano sul totale del debito
Le entrate complessive delle amministrazioni pubbliche al tempo t sono
rappresentate da imposte, tributi, accise (genericamente, ‘tasse’).

La differenza tra le uscite totali e le entrate totali del settore pubblico al tempo t
è data da
ed è chiamato
 disavanzo (o deficit) se è positivo, cioè se le uscite superano le entrate
 avanzo (o deficit negativo) se è negativo, cioè se le entrate superano le uscite
Il disavanzo è suddiviso in due componenti:
 G t – T t : disavanzo primario (se positivo) o avanzo primario (se negativo) che è
la differenza tra spesa pubblica ed entrate fiscali al tempo t

 r t B t – 1 : spesa per interessi sullo stock debito pubblico del periodo precedente,
data dal prodotto tra il debito B t – 1 e il tasso di interesse medio sul debito
stesso, r t

Disavanzo e debito
Come viene generato il debito pubblico?
 Se il deficit è positivo, al tempo t il settore pubblico sta utilizzando più risorse di
quante ne ottiene tramite l’imposizione fiscale
 e ha quindi necessità di reperire ulteriori risorse
 ricorrendo al deficit, o disavanzo totale
La variazione di debito tra il periodo t – 1 e il periodo t è pari al disavanzo totale:

cioè alla somma di spesa per interessi e disavanzo primario.

Debito pubblico e deficit: dati


GUARDARE SLIDE SUE

Dinamica del debito pubblico


Come ridurre il debito pubblico

I Governi possono agire direttamente soltanto su


 Spesa pubblica, G t
 Entrate fiscali, T t
mentre lo stock di debito accumulato, B t – 1 è dato e il tasso di interesse reale, r t , è
determinato sul mercato.
Il debito nell’anno t è dato da

Rimborso del debito


Immaginiamo un Governo che generi un debito di 1 nell’anno t

Rimborso nell’anno 2
Anno 1: il governo genera un deficit pari a 1
B1 − B0 = rB0 + (G1 − T1) = r · 0 + 1 = 1
Anno 2: il governo rimborsa tutto il debito, così che B2 = 0:
B2 = (1 + r) B1 + (G2 − T2) = 0
da cui
(1 + r) B1 + (G2 − T2) = 0
(T2 − G2) = (1 + r) B1 = (1 + r)

Per ripagare al tempo 2 un debito pari a 1 generato al tempo 1 è necessario


produrre un avanzo primario pari a 1 + r, 1 di capitale ed r di interessi.
Rimborso nell’anno t
Anno 1: il governo genera un deficit pari a 1
B1 − B0 = rB0 + (G1 − T1) = r · 0 + 1 = 1
Anno 2: il governo genera un (dis)avanzo primario pari a 0, ma il debito aumenta
per via degli interessi
B2 = (1 + r) B1 + (G2 − T2) = (1 + r) B1 = (1 + r)
Anno 3: il governo genera un (dis)avanzo primario pari a 0, ma il debito aumenta
per via degli interessi
B3 = (1 + r) B2 + (G3 − T3) = (1 + r) (1 + r) B1 = (1 + r)2
Anno 4: il governo genera un (dis)avanzo primario pari a 0, ma il debito aumenta
per via degli interessi
B4 = (1 + r) B3 + (G4 − T4) = (1 + r) (1 + r)2 B1 = (1 + r)3

Rimborso nell’anno t
...
Anno t: il governo vuole ripagare il debito, che nel frattempo è diventato
Bt = (1 + r) Bt−1 + (Gt − Tt) = (1 + r) (1 + r)t−2 B1 = (1 + r)t−1 + (Gt − Tt)
Un debito pari a 0 in t implica che Bt = 0:
Bt = (1 + r) t−1 + (Gt − Tt) = 0
da cui
(Tt − Gt) = (1 + r) t−1
Per ripagare al tempo t un debito pari a 1 generato al tempo 1 è necessario
produrre un avanzo primario pari a (1 + r)t−1 B1, che aumenta esponenzialmente
col passare del tempo e dipende dal debito iniziale e dal tasso di interesse reale.

Stabilizzazione del debito


Anno 1: il governo genera un deficit pari a 1
B1 − B0 = rB0 + (G1 − T1) = r · 0 + 1 = 1
Anno 2: il governo vuole ‘stabilizzare’ il debito, cioè fare in modo che il livello del
debito rimanga costante: B2 = B1
B2 = (1 + r) B1 + (G2 − T2)
B2 − B1 = rB1 + (G2 − T2) = 0
da cui
(T2 − G2) = rB1 = r
Per stabilizzare il debito al tempo 2 è necessario produrre dal tempo 2 per tutti i
periodi successivi un avanzo primario pari a r, cioè alla spesa per interessi.

Il tasso di interesse
Il tasso di interesse sul debito, cioè sui titoli di Stato:
 non è uno strumento di politica fiscale
 non può essere direttamente influenzato dal Governo
Non è però indipendente dalle politiche attuate dal Governo:
 se i mercati percepiscono un rischio maggiore associato ai titoli di Stato, il tasso
di interesse sale:
 politiche fiscali che aumentano il deficit primario non solo fanno aumentare il
deficit, ma fanno (probabilmente) aumentare il tasso di interesse
 annunci di provvedimenti ‘rischiosi’ (es.: ritorno alla sovranità monetaria, non
rispetto dei trattati europei) fanno tipicamente aumentare il tasso di interesse
 instabilità politica e incertezza fanno aumentare il tasso di interesse
Lo ‘spread’ è la differenza tra il tasso di interesse sui titoli di Stato italiani e quelli
tedeschi con scadenza decennale.
Il tasso di interesse non è però indipendente dalle politiche attuate dal Governo.

Il rapporto debito/PIL
Partendo dall’andamento del debito
Bt = (1 + r) Bt−1 + (Gt − Tt)
possiamo dividere tutto per il PIL al tempo t e ottenere che
da cui, moltiplicando e dividendo il primo termine sul lato destro per Yt−1,
ricaviamo

che può essere approssimato come

dove g è il tasso di crescita del PIL.

L’andamento del rapporto debito/PIL


Come evolve il rapporto debito/PIL nel corso del tempo?

Il rapporto debito/PIL aumenta se:


 il tasso di interesse reale è maggiore del tasso di crescita del PIL
 si è in presenza di un disavanzo primario

Deficit e rapporto debito/PIL


Attuando politiche fiscali espansive generando deficit (aumentando G o riducendo T)
è possibile aumentare il PIL tanto da far ridurre il rapporto debito/PIL?

 Aumento il deficit, (Gt − Tt), così facendo faccio aumentare il tasso di crescita
del PIL (g) tanto da ridurre il rapporto debito/PIL
(Bt/Yt − Bt−1/Yt−1 < 0)
 Sarebbe il sogno di qualsiasi Governo, ma questo meccanismo non è mai stato
verificato empiricamente
 Uno dei pilastri delle riforme economiche attuate da Reagan negli Stati Uniti
Deficit e rapporto debito/PIL
Vale il meccanismo opposto? Attuando politiche fiscali restrittive e generando avanzi
primari (aumentando T o riducendo G) è possibile far ridurre il rapporto debito/PIL?

 Riducendo il deficit (Gt − Tt) si potrebbero determinare periodi di bassa


crescita o di recessione, facendo ridurre il tasso di crescita del PIL (g) tanto da
compensare gli effetti positivi degli avanzi primari sul rapporto debito/PIL
(Bt/Yt − Bt−1/Yt−1 < 0)
 Una delle maggiori critiche alle politiche di austerity

Quali soluzioni?
Se il debito è alto:
 aumentare il deficit non fa aumentare il PIL a sufficienza da ridurre il rapporto
debito/PIL
 ridurre il deficit potrebbe far calare il PIL così da peggiorare il rapporto
debito/PIL
 ristrutturare il debito (‘default’), cioè decidere di non onorare gli impegni
presi e non restituire una parte o tutto il debito, potrebbe avere effetti
negativi sull’economia:
 si riduce la ricchezza delle famiglie
 si riduce il patrimonio delle banche, che potrebbero fallire
 si riduce il valore dei fondi pensione
 ...

monetizzare il disavanzo, cioè ‘stampare moneta’ e finanziare spesa pubblica non


tramite nuovo debito ma tramite ‘creazione di moneta’ (signoraggio), genererebbe
iperinflazione (Weimer, Venezuela, ...)

Le regole di bilancio europeo


Trattato di Maastricht
Firmato nel 1992 in vista dell’Unione Monetaria avviata il 1 gennaio 1999 prevedeva
i seguenti requisiti:
 tasso di inflazione non superiore di 1.5 punti rispetto al tasso medio dei tre
paesi più virtuosi
 tasso di interesse a lungo termine non superiore di 2 punti rispetto al paese
con inflazione più bassa
 tasso di cambio che per almeno due anni non abbia subito oscillazioni
superiori a quelle previste dall’accordo di cambio dello SME
 un disavanzo non superiore al 3% del Pil
 un rapporto debito/PIL inferiore al 60%
Qualora tale rapporto sia superiore al 60%, esso dovrà essere ridotto ‘in misura
sufficiente’ ad avvicinarsi al valore del 60% ‘a un ritmo adeguato’.

Consiglio europeo di Amsterdam


Giugno 1997, integra e corregge il trattato di Maastricht:
 ‘rispettare l’obiettivo di una situazione di bilancio a medio-termine
comportante un saldo vicino al pareggio o positivo’
 meccanismi di monitoraggio e controllo:
 braccio preventivo (analisi ‘preventiva’ delle leggi di bilancio)
 braccio correttivo (eventuali sanzioni per i Paesi che non rispettino i criteri)
Ulteriori riforme nel 2005, 2012, 2015...

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