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qwein
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IL PERSONAGGIO VITA
Un semplice foglio di carta, dove basterà inserire il nome del Giocatore e 2D6+3 (Lancia due dadi a sei facce e
del Personaggio di fantasia, e alcuni parametri che lo distingueranno. somma al risultato il valore fisso di tre,
Vita, Specializzazione, Limitazioni e Abilità speciali. e segna il totale)
NOMI
Qualche nome indicativamente per aiutare a completare il foglio ricordando che se ne
dovranno avere 2, 3 se nobili. Diversamente un nome associato a figlio di e il nome
del padre.
MASCHILI
Adriano Agrippa- Antonio-Aurelio Bruto Caio Caracalla Catullo Caio Cesare
Commodo Cornelio Corvino Costantino Curzio Decimo Decio Domiziano Druso
Fausto Flaminio Gaio Gallo Giulio Giustiniano Mancino Metello Nerone Numa
Ottaviano Plauto Plinio Pompeo Quinto Sabino Scauro Servo Silla Spartaco Svetonio
Tarquinio Terenzio Tiberio Tito Traiano Varo.
FEMMINILI
Drusilla Giulia Giustina Erminia Fausta Gemina Honoria Longina Metella Numisia Ottavia Poppea Procula Pompilia
Servia Vitula,
NOBILTA’
Appartenere a una famiglia nobile, o agiata che vanta antenati nobili porta qualche
vantaggio rispetto i superiori. Specie se il nome storpiato e diventato un vero cognome.
Lancia 1D6, con 1-2 Nobile, massimo grado Decurione 3-4-5-6 Plebeo, massimo
grado semplice Auxiliaries.
SPECIALIZZAZIONI
Rappresentano gli studi o le conoscenze acquisite. Potete permettere ai giocatori di sceglierle di comune accordo
oppure fate lanciare una prima volta 1D6. Con 1-2-3 rilancerà sulla tabella sottostante avendo una specializzazione.
Con 4-5-6 Sarà un semplice legionario. Avere la specializzazione, comporta un Bonus +1 nelle azioni indicate.
Le donne, avranno una solo titolo STRIGIS ERBE-MAGIA-MALEDIZIONI.
DANNI PARTICOLARI
Vanno interpretati dal regista da 1 a 3 D6 di danni che si subisce, dall'eventuale esposizione e ogni quanto andranno
ripetuti. Esempio un veleno minerale o il morso di un serpente, di un animale come un Leone.
SCHIACCIAMENTO INFEZIONE AVVELENAMENTO ASFISSIA CADUTA MORSO
La magia di roma
anno Poche sono le contromisure alla magia, o perlomeno per mano delle donne,
sono difensive, come creare cerchi di sale, o unire le spade creando un cerchio
protettivo di ferro. Usare il vino o l’acqua per vedere bagliori di futuro, o dopo
che un arciere o un fromboliere ha ucciso un uccello, aprirne le
viscere ancora calde e percepire in una visione quel che egli
dall’alto ha potuto vedere. Le donne sono specializzate nel fare
fatture, maledizioni e rimuoverle, protezione da esse attraverso
feticci. Un insieme di ossa animali, sangue umano e pezzi di
stoffa a formare un amuleto, sulla cui funzionalità non sarebbe
da scommetterci. Chiamate dai legionari Corvos (Corvi) perché
vestono sempre di nero o blu scuro.
I NON MORTI
Sono un evocazione druidica, gruppi di druidi nelle notti di luna piena,
raggiungono i vari villaggi, seguiti da combattenti. Devastano i villaggi, tutti
vengono uccisi e su di loro viene praticato un rito. La bocca viene riempita di
terra, e vengono abbandonati. Un diverso rito nei luoghi di sepoltura. E al calare
di luna cominciano a muoversi e se interrati entro sette anni, si rianimano e
prendono a scavare lentamente per uscire. Poi restano fermi in attesa incuranti
delle ore e del tempo. Al suonare dei tamburi, il cambio di ritmica seguito dal
suono dei flauti, partono silenti in marcia, devastando e uccidendo i viventi.
Coloro che vengono morsi, si infettano, la febbre li uccide e dopo qualche giorno,
torneranno a camminare. Privi di parola, privi di raziocinio e senza anima. Al
momento Roma non può contrastare questo esercito che ogni giorno cresce nelle
fila. Per fermarmi si debbono smembrare completamente o va loro distrutta la
testa. Non usano o temono alcuna arma. Vita infinita, avanzano lenti e hanno -2 a
ogni azione di agilità.
BARBARI
Accettando le magie dei Druidi acconsentono a perdere la propria anima, in
cambio di vendetta. Si dipingono il corpo come i druidi di Blu, a segnalare
che sono votati alla morte. Lungo una via senza ritorno. Scelgono di
abbandonare la famiglia, e vivere nei boschi. Vengono drogati con pozioni che
non fa sentire loro alcun dolore, e che al contempo li inebria al punto da
sentirsi invincibili. Capaci di affrontare qualsiasi nemico. Anche un’intera
legione romana. Sono di fatto umani, per punti vita e usano, bastoni, ascie,
spade lunghe, qualche volta scudi semplici. Molti capi villaggio temono tanto i
Druidi che quelli che hanno fatto questo scellerato patto. Mentre nei villaggi
la vita prosegue regolarmente, nei boschi sta accadendo l’impensabile.
Avanguardie romane e barbari imbestialiti che si seguono, si controllano
pronti al minimo segno di debolezza ad attaccare senza alcun timore. Oramai
nessuno più si avventura liberamente nei boschi.
DRUIDI
Depositari di antichi saperi, vecchi quanto il mondo, sanno sfruttare l’energia della
natura, traendo cure, pozioni, o scagliando maledizioni.
Tutte le magie sono principalmente legate alla luna, e a piccole bacche che crescono
da rampicanti sulle cime degli alberi più alti, il cui colore bianco diafano ricordano
appunto la luna stessa. Assieme al sangue un altro dei principali ingredienti, come
l’acqua da cui sgorga e cessa la vita. Vivono cibandosi di muschi e licheni, non si
cibano di carne. Rispettati e forse più temuti dalle popolazioni proprio per i riti
oscuri che essi fanno, arrivando a sacrificare giovani vergini, maschi o femmine alle
loro divinità.
Alcune di queste cerimonie sono pubbliche, altre è proibito accedervi. Dicono che
possano mutarsi in grandi orsi della foresta, o in aquile e librarsi alti nel cielo.
AVVENTURA INTRODUTTIVA
Il castra di Sartex. La Nona legione divisa in quattro scaglioni, ultimo con i carri
procede dopo lo sbarco verso il limes, in misura straordinaria ogni scaglione vede la
cavalleria in avanscoperta e allargata sui fianchi. Come non bastasse piove nonostante
siamo in estate e pare non smettere. Molti villaggi salutano l’arrivo della legione,
offrono fiori e pane di via. Ma man mano ci si addentra nelle campagne tutto appare
deserto e abbandonato.
Il castra di Sartex, è una semplice torre di pali con la base in pietre senza fossato. Non
offrirebbe la minima forma di difesa. Le squadre degli ingegneri e taglialegna,
cominciano da subito a predisporre i carri per il trasporto dei massi, e a tagliare alberi
da cui ricavare assi e travi. Mentre i soldati vengono accampati oltre il vallo in
costruzione su una collina da cui poter vedere e anticipare spostamenti nemici, e
nonostante la stanchezza vengono imposti quattro turni di guardia.