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Vi AVVENTURA PER PROELIUM - QWEIN GIOCHI

QWEIN
GIOCHI

La FaNTASIa NON COSTa NULLa !!!

AVVENTURA QUINTA PER IL GIOCO REALIZZATO DA QWEIN MOLINARI MICHELE TUTTI I DIRITTI RISERVATI
PROELIUM VERSIONE 0.9 11/08/2023 DERIVATO DA SOLI NEL BUIO VERSIONE 0.1 11/11/1993
REALIZZATA IL 16/08/2023

PRODOTTO IN ITaLIa
qwein@hotmail.it

Vi AVVENTURA PER PROELIUM - QWEIN GIOCHI


CONTRATTACCO
Nuove informazioni per quanto riguarda il nemico e di come fagocita esseri viventi
o li converte in nuovi nemici, grazie ai resoconti dei sopravvissuti al pianeta di
micelio. Un elemento semplice, una nuova arma, che sulla terra abbonda, il sale.
Vengono aggiunti agli armamenti da combattimento a terra, fucili a innesco
chimico che sparano micro particelle di sale, granate al sale [1D6+3 danni e 30
danni dal punto di innesco -2 metro]. Se usate contro umani causano 3 danni e
1D6+2 danni. Quel che resta dell’equipaggio del Bartemius, oramai promossi a
soldati, viene assegnato all’incrociatore pesante Vittorio Veneto, al comando Ettore
Prandelli, appena quarantenne ma pluri decorato per aver salvato durante un attacco
diverse navi in difficoltà speronando una nave nemica con la Zefiro,
successivamente rientrata in servizio dopo i danni subiti. Persona di poche parole
ma deciso, non ama delegare altri e si adopera in prima persona, forte del fatto di
poter contare sul suo secondo ufficiale Antonio Palazzoli. I due hanno cominciato
insieme e hanno una notevole sintonia.
Lo stato maggiore è restio a produrre in serie le nuove armi, senza testarle
adeguatamente. Prandelli convoca una riunione degli ufficiali, e poi indice una riunione nella palestra grande. E’ la prima
volta che un comandante spiega cosa intende fare, e chiede se l’equipaggio è disposto a rischiare.
In sintesi due settimane addietro, è andata perduta la piattaforma planetaria di Eridano in orbita attorno all’omonimo
gigante gassoso, che pesca gas rari dall’esosfera. La piattaforma è in mano nemica. Le boe orbitali rimaste attive non
rivelano presenza di navi. Si tratta di attraccare alla piattaforma e invaderla. Nel caso andasse male di sganciarsi e
distruggerla. La piattaforma non ha, o meglio non aveva armi difensive. L’equipaggio è titubante, e interviene Palazzoli
in appoggio spiegando che per l’operazione sarà assegnata una squadra di fanteria addestrata di quaranta elementi.
Terminata la riunione con un equipaggio titubante, la nave punta su Eridano. Serviranno sette salti per arrivarvi.
In prossimità della piattaforma è tutto spento, non vi sono luci, nemmeno quelle di posizionamento. Nonostante la
premura la manovra di avvicinamento sarà inesorabilmente lenta, e il ponte di attracco non riconosce i codici. Servirà
forzarlo. All’interno, l’aria è calda e umida, serviranno le luci sui caschi attive. Prima durante la navigazione è stato
mostrata la mappatura della stazione. Palazzoli con venti membri dell’equipaggio tra cui i giocatori punta alla plancia per
riattivare le luci. Il capitano Selassie predispone una linea difensiva con dieci uomini, minando il corridoio che porta
all’imbarco, mentre il resto avanza lungo i corridoi definiti la passeggiata.
Al momento pare non vi siano forme di vita. Ma in diversi punti appaiono filamenti sottili di micelio, questi si sollevano
nell’aria come mossi dal vento, prontamente cosparsi a mano di sale, questi si seccano o si ritraggono.
Prandelli arrivato in plancia, riattiverà le luci, e improvvisamente si udrà un rumore come di truppe che marciano e
pestano i piedi sulla pavimentazione. Arrivano!! Dall’altra parte si sente il suono dei fucili a carica chimica e delle armi a
energia nemiche. Ora si combatte. I giocatori dovranno trovare angoli in cui ripararsi e fare fuoco. Nella stazione vi sono
60 alieni e combatteranno fino alla morte. Come se non bastasse, gli strumenti rivelano un segnale ripetuto in uscita.
Al momento i nemici che non riescono ad avanzare, sorpresi dell’effetto delle nuove armi, paiono indecisi su come
procedere, e avere il comando della stazione permetterà di rilevare le varie posizioni e indirizzare la fanteria.
Tuttavia Prandelli avrà 20 turni per tenere la plancia comandi, con i nemici che attaccano dalle due entrate.
Diversamente dovesse decidere avendo perso troppi uomini, di abbandonarla dovrà tentare un sabotaggio per impedire al
nemico di usarla e farsi strada in una delle due direzioni. Se riesce a resistere i turni, riuscirà a sopraffare il nemico, che
si troverà tra due fuochi con alle spalle la fanteria e verrà annientato. Prandelli subirà 1D6+1 di danni e dovrà essere
sorretto. Ripulita la base, i pochi alieni superstiti come già visto in precedenza si daranno la morte, ma questa volta,
alcuni corpi saranno imbarcati nella sezione di quarantena a bordo della Vittorio Veneto. Con Prandelli fuori gioco,
Palazzoli prende il comando. Sganciare la nave, portarsi a distanza di sicurezza. Batteria di babordo, Fuoco fino alla
completa distruzione!!! Scie luminose colpisco la stazione che esplode, si spezza e precipita in pezzi sul gigante gassoso.
Signore… Nave sconosciuta in avvicinamento rapido, tempo di intercettazione quindici minuti. Un incrociatore pesante.
Allontaniamoci alla massima velocità in modo da sganciarci dalla gravità del pianeta. Allarme rosso!!

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Caccia pronti al decollo immediato!!
Le due gigantesche navi si predispongono per aprire il fuoco, da entrambe vengono lanciati i caccia. Viene cosi creato
una sorta di corridoio centrale molto stretto in cui combattere.
Inizia il combattimento, utilizzando a pieno il regolamento sia per gli scontri navali che per i caccia, che vedranno in
prima linea i giocatori nel gruppo Ocra, insieme a Viola e Magenta, guidati dai rispettivi capi squadriglia.
27 caccia della Vittorio Veneto contro 33 nemici. Ovviamente il Master riprodurrà gli scontro dei giocatori utilizzando i
caccia nemici, mentre per lo scontro generale, lancerà 1D6 in tre tempi diversi 1,2,3 a favore dei terrestri, 4,5,6 a
favore degli alieni. Nel mentre lancerà pure gli attacchi navali.
Se le cose dovessero andare male e la Vittorio Veneto stesse per soccombere, cosi
come gli scontri tra i caccia. Interverrà Duilio Fontana, Ocra tre, con il caccia
pesantemente danneggiato, andrà volutamente nonostante i richiami del suo capo
squadriglia a impattare sui motori della nave nemica sfidando le temibili scie delle
batterie. Servirà rendere l’idea del Capo squadriglia ocra che cercherà di dissuadere
Fontana, che prima di impattare sacrificando la propria vita, griderà “Per la Terra”!!!.
Questo consentirà, richiamati i caccia alla Vittorio Veneto di ritirarsi, e sebbene
pesantemente danneggiata di ritornare sulla terra per le riparazioni. Sarà l’alto
comando a conferire a Prandelli e ai caduti tra cui Fontana, la medaglia d’onore sul
campo, in una cerimonia pubblica. I media scatenati a dipingere la nave come la
speranza della Terra, e il comandante unico ad aver riportato diverse vittorie sul
nemico, e che questi sarà presto sconfitto grazie alla nuova arma che verrà presto
data in dotazione a tutti gli equipaggi, con l’assegnazione di truppe di terra permanenti.
Ma in quasi un mese che la Vittorio Veneto stazionerà per le riparazioni, il fronte
riporterà perdite ingenti, e l’avanzata delle navi nemiche oramai molto vicine al sistema solare.
Prandelli chiede e ottiene dallo stato maggiore di modificare le navette sacrificando parte della stiva di carico,
convertendole in bombardieri con bombe a sale. Modifica assegnata solo alla Vittorio Veneto.
Ripresa la navigazione di pattuglia lungo la linea definita il fonte, riceveranno un segnale, un codice terrestre di soccorso.
Il Bartemius. Prandelli conscio che sia una trappola, informa lo stato
maggiore che invia la Endevor e la Siux, mentre la Vittorio Veneto
avanza con i caccia fuori verso la posizione indicata. Il Bartemius è
spento e ruota in modo anomalo. Presenta uno squarcio su una
fiancata esposto allo spazio. Prandelli decide di inviare 30 assaltatori
più 8 membri di equipaggio a bordo delle navette Aiax e Amelia.
[Serve dire che saranno i giocatori?] Le navette attraccano e i codici
sono riconosciuti. A bordo non ce atmosfera, e tutto buio nessuna
luce, la nave pare priva di energia. Ma ecco immobili, rigidi ricoperti di
una patina ghiacciata come spettri nel buio i nemici. Serviranno due
ore in cui i caccia saranno costretti a rientrare e riuscire più volte a turno, per sigillare l’area con il danno. E ripristinare
l’atmosfera.
Qui sta ai giocatori intuire che forse prima sarebbe meglio eliminare ogni nemico con un colpo in testa, perché trenta
saprofiti ripristinata atmosfera, calore e luce si rianimeranno lentamente come scongelandosi. Saranno più lenti nei
movimenti per 5 turni con un -2 nelle azioni, poi -1 per altri 5 turni, per poi tornare in piena attività. Al Master
indicare di propria fantasia, corridoi e strutture della nave in cui combattere, magari su una lavagna cancellabile. Se
avranno la meglio riconquisteranno il Bartemius, se avranno la peggio, dovranno tornare a bordo della Vittorio Veneto
e o chiedere supporto alle navi in attesa, o eliminare il Bartemius.
Sulla telemetria comparirà la terza flotta nemica, composta da 17 navi di vario tonnellaggio ma per qualche strana
ragione si terranno alla larga, resteranno a osservare per poi invertire la rotta.
Resta da capire chi o cosa abbia danneggiato la nave. Se riusciranno a mantenerla potranno vedere una massa oscura
gigantesca indistinta, dalla quale parte un singolo raggio rossastro, contro il Bartemius, che perde immediatamente
energia. E non vi saranno altri dati.

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