Sei sulla pagina 1di 36

Dinamiche Industriali

Lezione 7

L’imprenditorialità
Riferimen( bibliografici principali: Ardagna e
Lusardi (2008); Fritsch e Mueller (2008); Fritsch e
Schroeter (2011): Lazaer (2005; 2017)
Imprenditorialità e territorio
Differenze territoriali e imprenditorialità

• C’è una diffusa convinzione che la formazione di


nuove imprese por7 alla crescita economica.
• Ciò ha mo7vato i policy makers in mol7 paesi a
promuovere l'imprenditorialità al fine di s7molare la
crescita (es. Audretsch, Grilo, e Thurik, 2007; e
Leitao e Bap7sta, 2009).
• TuLavia, il fondamento empirico di questa
convinzione è piuLosto debole, anche se l’evidenza
in alcuni casi è posi8va
Differenze territoriali e imprenditorialità
• La leLeratura mostra che la creazione di nuove
aziende, misurata dal numero dei loro dipenden7 o
dalla loro quota di mercato, è in grado di influenzare lo
sviluppo regionale in una varietà di modi (Fritsch,
2008).

• Gli studi empirici più recen7 sulle relazioni tra la


formazione di nuove aRvità imprenditoriali e
l’occupazione sono a livello regionale, perché un'analisi
a livello se;oriale comporta gravi difficoltà
nell'interpretazione dei risulta7.
– I se$ori seguono un ciclo di vita e per il policy maker è più semplice
riferirsi a un’area geografica…
– A meno che essi non coincidano (es. acciaio Taranto, miniere del Sulcis)
Possibili effe) dell’imprenditorialità
a livello territoriale
Le determinan3 del lato dell’offerta

• Come abbiamo già visto in precedenza, maggiore è la


compe.zione tra le nuove imprese e gli incumbents più
grandi sono gli effeR, sul lato dell'offerta, dell’ingresso di
nuove imprese sull’occupazione.

• La qualità innova8va della start-up rappresenta la miglior


sfida agli incumbents e l’elemento determinante per
oLenere migliori performance, anche a livello regionale.
Le determinan3 del lato dell’offerta
La qualità di una start-up può essere indicata da
diversi fa;ori quali

• Il capitale umano dell'imprenditore,


• la quan-tà e qualità delle risorse che sono
state mobilitate per il nuovo business,
• la strategia di marke-ng che è stata
perseguita,
• la produ4vità,
• l’innova-vità dei beni e servizi forniB.
Le determinan+ del lato dell’offerta
• Esistono vari 7pi di start-up: innova8ve e imita7ve.

• Le prime sono quelle in grado di competere ad al7 livelli


innova7vi con gli incumbents e, quindi, preferibili rispeLo
alle seconde in grado solo di imitare le innovazioni.

• La qualità, e in par7colare, il grado di innova8vità di tuLe


le start-up in una determinata regione dipende anche
dalle cara;eris8che dell'ambiente circostante
(regionale).
– Secondo voi, quali possono essere queste caraIeris(che
“regionali”?
Le determinan+ del lato dell’offerta

Pensate
• alla disponibilità di risorse – finanziarie e manageriali - che
ci sono nel territorio (venture capital, servizi di supporto,
manodopera qualificata)
• alla base di conoscenze nella regione (aRvità di
innovazione delle imprese regionali, la presenza e la
qualità delle università ed altri is7tu7 di ricerca pubblici)
• all'intensità degli spillover di conoscenza regionali

• ma anche al “capitale sociale” (Putnam, 2004)


– Si tra$a di un conce$o che sociologi e politologi uAlizzano per designare una
varietà di fenomeni che influenzano sia la qualità del nostro vivere associato
sia il benessere degli individui sia gli scambi di mercato. Si tra$a di una
risorsa capace di generare ricchezza
Le determinan+ del lato dell’offerta

Pensate
• alla disponibilità di risorse – finanziarie e manageriali - che
ci sono nel territorio (venture capital, servizi di supporto,
manodopera qualificata)
• alla base di conoscenze nella regione (aRvità di
innovazione delle imprese regionali, la presenza e la
qualità delle università ed altri is7tu7 di ricerca pubblici)
• all'intensità degli spillover di conoscenza regionali

• ma anche al “capitale sociale” (Putnam, 2004)


– Si tra$a di un conce$o che sociologi e politologi uAlizzano per designare una
varietà di fenomeni che influenzano sia la qualità del nostro vivere associato
sia il benessere degli individui sia gli scambi di mercato. Si tra$a di una
risorsa capace di generare ricchezza
Le determinan+ del lato dell’offerta

Pensate
• alla disponibilità di risorse – finanziarie e manageriali - che
ci sono nel territorio (venture capital, servizi di supporto,
manodopera qualificata)
• alla base di conoscenze nella regione (aRvità di
innovazione delle imprese regionali, la presenza e la
qualità delle università ed altri is7tu7 di ricerca pubblici)
• all'intensità degli spillover di conoscenza regionali

• ma anche al “capitale sociale” (Putnam, 2004)


– Si tra$a di un conce$o che sociologi e politologi uAlizzano per designare una
varietà di fenomeni che influenzano sia la qualità del nostro vivere associato
sia il benessere degli individui sia gli scambi di mercato. Si tra$a di una
risorsa capace di generare ricchezza
Le determinan+ del lato dell’offerta

Pensate
• alla disponibilità di risorse – finanziarie e manageriali - che
ci sono nel territorio (venture capital, servizi di supporto,
manodopera qualificata)
• alla base di conoscenze nella regione (aRvità di
innovazione delle imprese regionali, la presenza e la
qualità delle università ed altri is7tu7 di ricerca pubblici)
• all'intensità degli spillover di conoscenza regionali

• ma anche al “capitale sociale” (Putnam, 2004) Fukuyama


– Si tra$a di un conce$o che sociologi e politologi uAlizzano per designare una
varietà di fenomeni che influenzano sia la qualità del nostro vivere associato
sia il benessere degli individui sia gli scambi di mercato. Si tra$a di una
risorsa capace di generare ricchezza
Determinan3 dal lato della domanda
• Anche le condizioni economiche di una regione possono
essere una determinante allo sviluppo.

• Un forte aumento della domanda e un basso tasso di


disoccupazione possono essere favorevoli alla
sopravvivenza delle nuove imprese ed oLenere effeR
posi7vi sull’occupazione della regione.

• Ma aLenzione, si potrebbe creare un circolo vizioso: un


ambiente favorevole all’imprenditorialità potrebbe
provocare una carenza rela7va di risorse che a sua volta
induce un aumento dei prezzi dei faLori (K e L) che
finiscono per impedire lo sviluppo di start-up.
Le prime evidenze empiriche
• L’imprenditorialità causa differen3 livelli di crescita regionali?

• Le prime analisi empiriche che correlano i tassi di avvio delle start-


up alla crescita dell'occupazione in Germania avevano brevi serie
temporali e non hanno trovato significa(vi effeQ posi(vi (Audretsch
e Fritsch 1996; Fritsch 1997). Anzi, per alcuni periodi, l'effeIo è
stato leggermente nega)vo.

• Audretsch e Fritsch (2002) hanno trovato for( indicazioni degli


effeQ delle start-up nel lungo termine. Un risultato notevole della
loro analisi è che la formazione di nuovi business nel 1980 non ha
contribuito alla spiegazione di una variazione dell’occupazione in
quel periodo, ma piu8osto al cambiamento dell’occupazione nel
corso del 1990 (upskilling)
Fritsch e Mueller (2008)
• Fritsch e Mueller (2008), al fine di verificare gli effeR delle
start up sul cambiamento dell’occupazione nelle regioni
tedesche, s7mano gli effeC ritarda8 (lag-structure) di
breve, medio e lungo termine delle nuove imprese sulla
crescita dell'occupazione.

• Il modello di analisi degli effeR dell’entrata di nuove


imprese sull'occupazione regionale nel tempo meLe in
relazione il tasso di creazione delle start up nell’anno
corrente (t0) e il tasso di creazione delle start up nei dieci
anni preceden7 (t-1 al t-10) al tasso medio di variazione
dell'occupazione tra t0 e t+ 2
I risulta3 di Fritsch e Mueller
1. Nel breve termine, Fritsch e Mueller trovano un effeLo
posi7vo nel momento in cui le nuove imprese entrano e
creano nuovi pos7 di lavoro.
2. Nel medio termine, trovano un effeLo nega7vo
dominato dall’uscita o dalla perdita di quote di mercato
dei concorren7 o anche dall'uscita delle nuove imprese
che non sono compe77ve.
3. Nel lungo termine, trovano un effeLo posi7vo
probabilmente dovuto ai miglioramen7 sul lato
dell'offerta della regione.
4. L'effeLo a lungo termine raggiunge un massimo dopo
circa seLe anni, ma svanisce dopo circa nove anni.
Gli effeC delle start-up nel breve,
medio e lungo periodo
Differenze regionali
Al fine di ca;urare possibili differenze regionali
nell’impa;o delle start-up sull’occupazione si
suddivide per:
1. Densità della popolazione (disBnguendo tra
agglomeraB, aree moderatamente
congesBonate, aree rurali)
2. Differenze nella produLvità del lavoro nella
regione
I risulta+ di Fritsch e Mueller:
differenze regionali

• Dall'analisi regionale, Fritsch e Mueller riscontrano che la


formazione di nuove aziende negli agglomera0 urbani
rispeLo sia alle regioni moderatamente conges7onate sia
alle zone rurali ha un effeLo (direLo) rela7vamente
maggiore sull’occupazione sia nel breve termine sia nel
lungo termine.

• Anche l’effeLo nega7vo di medio termine è più forte negli


agglomera. urbani
• Le differenze sono sta7s7camente significa7ve
Differenze regionali in base alla densità
della popolazione
Differenze regionali in base alla
produCvità del lavoro
Conclusioni
• Fritsch e Mueller 2008 trovano che le nuove imprese
possono avere effeR sia posi7vi che nega7vi sullo
sviluppo della regione e che ques7 dipendono dal 7po di
area (livello di agglomerazione).
• Ques7 effeR sono comunque distribui7 nel tempo:

– La creazione di nuove capacità porta ad un aumento


dell'occupazione regionale, tuIavia solo per un breve tempo.
Dopo un periodo di uno o due anni, c’è un effeIo nega(vo
sull’occupazione regionale.

– Gli effeQ delle start-up sull’occupazione di lunga durata sono


posi(vi, ma anche piuIosto indireQ (agiscono aIraverso un
miglioramento delle condizioni di offerta)
Conclusioni
• Fritsch e Mueller suppongono che la riduzione
dell’occupazione nel medio periodo sia derivante dallo
spostamento degli incumbents o dall'uscita delle nuove o
vecchie imprese che non riescono ad essere compe77ve.

• Dalla concorrenza e dalla selezione del mercato derivano


considerevoli miglioramen7 della compe77vità.

• Tali effeR posi7vi sul lato dell'offerta possono essere la


spiegazione dell’aumento dell’occupazione che si osserva
cinque-dieci anni dopo l’entrata sul mercato delle nuove
imprese.
Imprenditorialità, età e territorio
Imprenditorialità (Liang, Wang, Lazear)
• A maggior imprenditorialità è associata
maggior crescita economica;

• Le nuove imprese perme;ono alle nuove


tecnologie di farsi strada;

• Maggior imprenditorialità è favorita da


creaBvità, proaLvità, senso per gli affari.
Imprenditorialità
La stru(ura demografica incide sull’imprenditorialità,
in par7colare alcune variabili migliorano o peggiorano
con l’età:

• «VANTAGGI DELLA GIOVINEZZA»: crea7vità,


freschezza, innovazione, energia.

• «OCCHIO PER GLI AFFARI»: capacità che aumenta


all’aumentare dell’esperienza.
Imprenditorialità
I lavoratori acquisiscono competenze e
l’esperienza necessarie per l’avvio di aLvità
di impresa a;raverso la formazione sul
posto di lavoro.

I giovani devono pertanto sfru;are i


«vantaggi della giovinezza» e al contempo
cercare di acquisire la giusta esperienza.
Imprenditorialità
• La stru(ura demografica aiuta a comprendere le
performance economiche;

• Un paese giovane offre ai giovani più


opportunità per acquisire le competenze;

• Nei Paesi con popolazioni più anziane i giovani


sono obbliga> ad aspe(are troppo a lungo per
coprire le posizioni che gli perme(ono di
acquisire competenze.
Relazione tra età e tasso di
imprenditorialità
• Da7 GEM 2010

• Paesi raggruppa7 in 3 categorie:


1. Paesi giovani (età media < 38 anni)
2. Paesi medi (età media >38 e <41)
3. Paesi vecchi (età media > 41)

• Le 3 curve della figura sono a forma di U rovesciata


con la probabilità di diventare imprenditore che
raggiunge il picco in un’età di mezzo.
Relazione tra età e tasso di
imprenditorialità
Alcuni indicatori di controllo
• PIL pro-capite e tassi di crescita del PIL specifici
per anno e Paese (a prezzi costan> in base 2005 a
parità di potere d’acquisto) per controllare la fase
di sviluppo;
• Quota del PIL del se(ore agricolo;
• Variabile istruzione definita come tasso
d’iscrizione alle università;
• «start-up costs» ovvero il costo della registrazione
dell’impresa;
• Indice internazionale dei diriN di proprietà sia
fisica che intelle(uale.
Sta+s+che riassun+ve delle principali variabili
Empirical implementa9on

• 𝐸 𝑎𝑟 = P(V H(𝐹 a, r , Q a ))

Il tasso di imprenditorialità di ciascuna età è influenzato dai


parametri di crescita della popolazione e in par(colare dalla
distribuzione per età del Paese.
• I vantaggi della gioventù funzionano aIraverso Q a
• a = coorte di età
• r = parametro che ca.ura la stru.ura demografica del
Paese
• H(𝐹 a, r = più è alto il rank di quel gruppo maggiore è il
tasso di imprenditorialità.
Country-level analysis
Country-level analysis
Country-level analysis
• I riquadri mostrano il tasso di imprenditorialità
rispe;o a r e rispe;o all’età media e gli
andamenB sono tuL molto simili, questo
perché r ed età media sono altamente
correlaB;

• Emerge che i Paesi con livelli di r più eleva-


(più vecchi) hanno tassi di imprenditorialità
più bassi.

Potrebbero piacerti anche