Sei sulla pagina 1di 50

Lezione 1

• L’economia è la scienza che studia come i singoli e la società scelgono di impiegare risorse scarse
che potrebbero avere usi alternativi allo scopo di produrre vari tipi di beni e di distribuirli per il
consumo, nel presente o nel futuro tra gli individui e i gruppi nella società.
• Differenza tra microeconomia (gli alberi) e macroeconomia (il bosco).

• La “triste scienza”: l’economia come scienza soffre oggi di problemi di immagine, e (non da oggi) di
comunicazione;
“And the Social Science, -not a ‘gay science’, but a rueful, which finds the secret of this Universe in ‘supply
and demand’ and reduces the duty of human governors to that of letting men alone, is also wonderful. Not
a “gay science”, I should say, like some we have heard of; no, a dreary, desolate, and indeed quite abject
and distressing one; what we might call, by way of eminence, the dismal science ” Thomas Carlyle,
"Occasional Discourse on the Negro Question", Fraser's Magazine, 1849
• La scienza economica continua ad essere sottoposta a numerose critiche. Nei recenti anni i diversi
premi Nobel sono stati assegnati a personaggi che sollecitano l’apertura dell’economia a diverse e
nuove prospettive.

• L’economia è una scienza che comporta una scelta, di qualsiasi tipo.


• Alcune tendenze contemporanee -> Persona e società
–Economia comportamentale ->Un ritorno alla persona: l’economia comportamentale (Behavioural
Economics) e le determinati sociali, cognitive ed emozionali dell’economia (Daniel Kahneman e Vernon
Smith, Nobel 2002);

• Due soggetti che hanno aperto nuovi filoni di ricerca: Daniel Kahneman (ipotesi sul comportamento
umano) premiato contemporaneamente a Vernon Smith (esperimenti di tipo scientifico su gruppi
di persone in contesti diversi per spiegare il comportamento umano) per il premio Nobel.
• Dal punto di vista scientifico il problema dell’economia è la mancanza di un laboratorio, tutte le
prove avvengono nel mondo reale.
Lezione 2
–L’economia istituzionalista: Douglass C. North (Nobel 1993) ed Elinor Ostrom (Nobel 2009)
• Elinor Ostron (prima donna ad aver preso il premio Nobel per l’economia), insieme a Douglass
C.North hanno ricevuto il premio per l’economia istituzionale, dando peso alla storia e alla società.
Fino a questo momento le istituzioni sono esogene (al di fuori) al livello economico, e qui si inizia a
capire la ragione di povertà e ricchezza.
• Douglass C. North è riconosciuto per aver studiato il ruolo delle istituzioni in ambito economico,
ovvero l’insieme di principi che regolano l’interazione tra i soggetti della società; in particolare, ha
studiato la questione dell’Inghilterra: perché è stata la culla della rivoluzione industriale? La sua
risposta è stata la svolta istituzionale nel corso del 600, ovvero la nascita del potere monarchico
attraverso la crescita del ruolo del parlamento.
• Ostron ha viaggiato per il mondo riuscendo a capire come gestire in maniera efficiente i beni
collettivi con un misto tra pubblico e privato, e modelli adattati a precise circostanze.
• La limitazione del potere assoluto è una questione fondamentale che garantisce lo sviluppo del
pensiero e dell’attività economica-> dinamismo e nuove idee.
-Salute e sviluppo
Angus Deaton (premio Nobel 2015): importanza alla relazione tra crescita economica e salute.
• Condizione economica;
• Condizione di vita (sanità e scolarità);
• Disuguaglianze e (critiche alle) politiche di aiuto allo sviluppo.
Casi di diversi paesi dove le aspettative di vita
sono proporzionali al PIL pro capite. Fanno
eccezione per il Sud Africa, Angola e Nigeria
che a causa di malattie, ad esempio, hanno
subito un calo di aspettative di vita nonostante
un PIL abbastanza alto.

Penultimo premio Nobel: Richard Thaler (2017)

• Economia sperimentale;
• Sviluppo di incentivi per indurre le persone ad assumere comportamenti costruttivi, tendendo
conto del livello psicologico;
• Parte dall’economia comportamentale per arrivare alla costruzione di modelli per l’economia di
mercato (libri: la spinta gentile, Humans vs Econs).
• [Thaler’s contributions] have built a bridge between the economic and psychological analyses
showing how human traits systematically affect individual decisions as well as the market and how
economic models cannot disregard (indifference) the irrational human behaviour (dalla
motivazione del premio).
Premio Nobel (2018):
https://www.nobelprize.org/uploads/2018/10/popular-economicsciencesprize2018.pdf
• Willliam D. Nordhaus (USA): ha creato un database per interpretare gli effetti economici del
cambiamento climatico e quali comportamenti porterebbero ad evitare un loro peggioramento-> ha
risposto a: come garantire una crescita sostenibile?
-link fine slides.
- Ha affrontato la questione delle esternalità negative (inquinamento);
- Ha proposto l’intervento per limitare gli effetti di inquinamento tassando le emissioni di CO2: la
carbon tax (ecotassa, proposta per tassare un “male” e non un bene, in italiano: tassa sul
carbonio).
- Tassazione e riduzione delle emissioni: come le emissioni ci CO2 (a causa di combustibili fossili)
sono cambiate nel corso degli anni dal momento in cui è stata introdotta la carbon tax.

• Paul M. Romer (USA): ha integrato il cambiamento tecnologico nello studio macroeconomico


contemporaneo -> ha risposto a: come garantire una crescita sostenuta (di lungo periodo)?
- Ha affrontato la questione delle esternalità positive (la conoscenza).
- Ha proposto di regolare il sistema dei brevetti (garantisce il frutto del suo lavoro, proteggono)
per incentivare la ricerca senza frenare la diffusione delle innovazioni nel contesto sociale per
favorire una crescita endogena.
- Grafico: Singapore ha sviluppato delle attività attrattive per mercati economici di esteri
(importanza dell’innovazione nel modello di sviluppo).
Singapore ha sviluppato delle
attività attrattive per mercati
economici di esteri
(importanza dell’innovazione
nel modello di sviluppo).

Ultimo premio Nobel: 14 ottobre 2019


• Abhijit Banerjee (Mumbai)
• Esther Duflo (Parigi)
• Michael Kremer (USA)
Non pongono l’attenzione sulla teoria economia come scienza sociale, ma come economia dello sviluppo.
Motivo per cui hanno vinto: cercare di annebbiare la povertà nel mondo
Dopo la Seconda Guerra mondiale, un’ingente somma di capitale fu investita, per affrontare il problema
della povertà; si svilupparono così diversi modelli, in basi ai decenni.
• 1) Modello anni 50-60: i paesi ricchi finanziano quelli poveri attraverso aiuti economici, per creare
del capitale iniziale (es. infrastrutture, impianti industriali);
• Modello anni 80: sfruttando il fattore dell’accumulazione;
Teorie (soluzioni)
“gli individui non vogliono sentire problemi ma vogliono sentire soluzioni”
Per i processi di sviluppo sostenuto si ha bisogno di considerare anche dei fattori endogeni. (es. per
contrasto: la delocalizzazione come fattore esogeno).
Il secondo step è lo sviluppo dell’educazione, quindi quello della formazione del capitale umano.
Una questione fondamentale è quella dell’ambiente costituzionale che garantisca la tutela del potere, un
sistema giuridico (/giudiziario) e uno di contratti che funziona se c’è una sanzione credibile nei confronti di
chi non lo rispetta.
“parabola dello sviluppo”
• Capitale fisico
• Capitale umano
• Educazione (innovazione culturale attraverso l’alfabetizzazione ecc.)
Queste teorie elaborate trovavano successo nello sviluppo a livello pratico.
Problemi e questioni meno ambiziosi che possono essere osservati sul campo.
Osservazione della realtà empirica con approccio sperimentale (come in medicina, con rigore scientifico)
-> risultati verificati sul campo per lo sviluppo economico che aprono nuove prospettive, dando origine ad
una serie di filoni di ricerca.
Uno dei grandi problemi diffusi nel terzo mondo è la diffusione della malaria: nonostante vengano
introdotte delle politiche economiche per contrastarla, delle questioni culturali le ostacolano (reti ideate
per la protezione a livello igienico contro la malaria utilizzate invece per pescare in alcune zone costiere).
• Un approccio efficace: suddivisione in sotto problemi, da affrontare singolarmente (più controllo
possibile). Si consolidano i nessi tra esperimenti sul campo e teoria economica.
• Innovazioni di metodo: verifica di ipotesi con gruppi di controllo (simile alla medicina)
• Proposte di intervento: la scomposizione dei problemi e la verifica empirica dell’efficacia degli
interventi è costosa, ma migliora sensibilmente l’impatto delle politiche economiche (e alla fine,
consente un miglior utilizzo degli aiuti allo sviluppo).
• Promuovere la cooperazione e la collaborazione: nel 1993 Kremer propose la teoria dell’O-ring
nello sviluppo economico. Il suo modello studia il livello di produzione e il mix di fattori utilizzati nei
paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo. Il risultato risiede nel fatto che il livello di produzione è
maggiore quanto è maggiore la capacità di assortire opportunamente diverse conoscenze
(lavoratori con livelli simili di skills che lavorano complementarmente consentono la creazione di
diversi singoli “task” di produzione, che apportano maggiore ricchezza).
• Promuovere le
vaccinazioni (esempio
sperimentale): necessità
di fondi economici e
sollecitazioni nei confronti
della popolazione.
Osservazioni: più alta è la
percentuale di bambini
che si vaccinano, minore
è il costo di ogni vaccino;
La percentuale maggiore
di bambini vaccinati si è
raggiunta nel momento in
cui nelle cliniche mobili, si regalavano anche un sacchetto di lenticchie.
Il costo delle cliniche mobili è più elevato rispetto a quello di un normale ambulatorio.

Domanda esame sul documento: nobel prize (primo link fine quarto gruppo di slide):
Popular-economic science prize
Un nuovo approccio per alleviare la povertà mondiale
Per combattere il fattore di povertà, dobbiamo sapere come muoverci efficacemente.
• Si è notato che il fattore di produttività non differisce soltanto tra paesi poveri e ricchi, ma anche
mettendo a confronto solo quelli poveri. Il basso tasso di produttività è dato anche da individui e
compagnie che sono arretrati perché non hanno mai introdotto mezzi tecnologici più avanzati.
• In primo luogo, i vincitori del premio si sono occupati del problema riguardante il settore
dell’istruzione, utilizzando degli esperimenti su campo; non è infatti attendibile un dato che deriva
da un’analisi di confronto teorico tra due o più scuole, in quanto ci sono molti altri fattori da
considerare.
Il modo utilizzato per contrastare queste imprecisioni è quello di confrontare scuole usando le
“average carachteristics” ovvero le caratteristiche medie. I ricercatori hanno infatti applicato
questo metodo studiando sul campo il comportamento di individui appartenenti ad ambienti
quotidiani differenti.
Gli studiosi hanno quindi selezionato delle scuole, suddividendole in diversi gruppi in base alle
caratteristiche medie. Ad esempio, prendendo come termine di paragone la disponibilità di libri di
testo e quella di pasti gratuiti a scuola tra diversi istituti, non hanno notato alcuna differenza.
Più tardi, gli esperimenti effettuati più hanno portato alla luce il fatto che in realtà l’insegnamento
non è sufficientemente adatto al bisogno degli alunni, quindi il problema originario non risiede
nella mancanza di risorse. Grazie ad un’osservazione di due diverse scuole indiane, gli studiosi
hanno compreso come un aiuto mirato ad alunni che ne avevano bisogno era una misurazione
effettiva a corto- medio termine.
Questi metodi di ricerca, dopo essere stati applicati in Kenya e in India, sono stati utilizzati da altri
ricercatori come standard per studiare gli le misure di riduzione della povertà.
• Gli esperimenti utilizzati sono stati poi classificati in due grandi gruppi, in base alla loro fondatezza.
- “Internal validity”: ovvero se un’analisi ha statisticamente un effetto significante.
Gli esperimenti guidati dai vincitori di quest’anno presentano due caratteristiche particolari: i
partecipanti prendono delle decisioni immediate nel contesto quotidiano il che significa che,
per esempio, i risultati ottenuti testando una nuova misura politica possono essere applicati sul
campo; inoltre, bisogna comprendere il motivo per il cui gli individui prendono una determinata
decisione. I tre studiosi non comprendono soltanto se un intervento è determinante per lo
sviluppo economico ma anche perché. Inoltre, essi utilizzano la “contract theory” a il modello di
economia comportamentale che sono stati enunciati nei premi Nobel del 2016 e 2017.
- “External validity”: ovvero se i risultati sono applicabili ad altri contesti, ad esempio in nazioni
diverse. Gli studiosi hanno analizzato difficoltà sviluppando dei metodi riguardo gli effetti di
estensione. I risultati possono essere generalizzati grazie alla correlazione tra esperimenti e
- alcune teorie economiche.
• Risultati concreti:
➢ Istruzione-> ora abbiamo una chiara prospettiva dei problemi che affliggono i sistemi scolastici dei
paesi poveri: i curricula e l’insegnamento non sono adatti al bisogno dei bambini, alto livello di
assenteismo tra gli insegnanti e debolezza delle istituzioni. Gli esperimenti iniziali degli studiosi,
quali la disposizione di un supporto per alunni meno fortunati, hanno avuto risultati così rilevanti
che oggi sono programmi applicati in migliaia di scuole indiane. Inoltre, si è osservato che i risultati
degli alunni seguiti da insegnanti con un contratto a breve termine erano ben migliori di quelli di
alunni seguiti da insegnanti con contratti permanenti. In conclusione, si è ritenuto di grande
efficienza la proposta di affiancare alunni ad insegnanti in base al loro bisogno.
➢ Salute-> Il problema principale di questo ambito è il costo delle cure e dei medicinali, in quanto le
persone meno abbienti sono estremamente tirati riguardo gli investimenti per la propria salute. Un
altro motivo per il quale la popolazione non si ostina ad effettuare ingenti spese per cure mediche è
il servizio di bassa qualità che viene offerto dal paese (es. vaccinazioni).
➢ “bounded rationality” (ragionevolezza limitata): si presenta come una delle cause del basso numero
di vaccinazioni che vengono effettuate nei paesi più arretrati. Il problema sorto da alcuni
esperimenti degli studiosi è il rifiuto di alcuni individui (ad esempio dei piccoli proprietari terrieri
nell’Africa sud-sahariana) ad introdurre le nuove tecnologie nel loro stile di vita. L’irragionevolezza
ha importanti ripercussioni per una progettazione politica. In questo contesto di sventatezza, gli
individui preferiscono sussidi temporari e non permanenti (rigetto nell’investimento a lungo
termine).
➢ Microcredit: In alcuni paesi, l’introduzione di microprestiti ha avuto risultati molto positivi. I tre
vincitori hanno inizialmente effettuato un esperimento su una povera famiglia di una metropoli
indiana. Gli effetti ottenuti riguardo investimenti in piccole attività risultarono alquanto bassi (lo
stesso esperimento è stato proposto in altre nazioni sottosviluppate come il Marocco, traendone gli
stessi risultati).
• Influenza politica: il lavoro per combattere la povertà richiede l’attenzione a non investire somme
di denaro in misure non effettive. I governi e le organizzazioni hanno fornito ingenti risorse
chiudendo enti che risultavano validi, ma che in realtà non lo erano. Le ricerche dei vincitori del
premio Nobel di quest’anno hanno anche influenzato indirettamente la modalità lavorativa di enti
pubblici e organizzazioni private.
Quest’anno la ricerca condotta dai tre studiosi ha avuto un ruolo importante nel rimodellare le modalità di
ricerca nello nell’economia di sviluppo.
(https://www.nobelprize.org/uploads/2019/10/advanced-economicsciencesprize2019.pdf)
Il pensiero economico come fenomeno complesso- Appoggio multidisciplinare
Il pensiero economico è strettamente legato al periodo in cui l’economista vive, l’ambiente che frequenta, i
luoghi e le persone con cui è venuto a contatto. I fatti contemporanei sono fondamentali per capire il
motivo della direzione di un determinato pensiero.
- Fatti economici;
- Metodo scientifico e pensiero filosofico;
- Dimensione politica;
- Genealogie intellettuali: l’influenza dei maestri e delle scuole.
Es. Marx a metà 800 si rende conto della situazione economica della sua società, la osserva ed effettua una
critica. (Influenza sulla filosofia e sulla sociologia).
Le relazioni con i vari settori sono bidimensionali, funzionano in entrambi le direzioni.

Family tree of economics


(considera sempre a quale corrente di pensiero appartiene un economista)
La storia del pensiero economico procede anche per svolte importanti, in quanto “la scienza procede per
cambi di paradigmi” (il paradigma nasce, si consolida e cambia nel momento in cui vengono introdotte
nuove conoscenze):
• dai mercantilisti a Smith (origine della ricchezza e dello scambio vs importanza alla produzione
promovendo il libero scambio a livello nazionale e internazionale) -> dall’economia tradizionale
all’inizio della rivoluzione industriale;
• da Ricardo ai marginalisti-> dalla prima alla seconda rivoluzione industriale;
• da Marshall, a Keynes, al monetarismo -> ambito della macroeconomia (funzionamento dei grandi
aggregati) -> il monetarismo diventa importante dopo la crisi della teoria di Keynes in seguito alla
crisi petrolifera.
• L’economia comportamentale(?), nuovo paradigma che si sta ancora sviluppando.
-Sono «rivoluzioni» con una loro logica storica e analitica (le innovazioni spingono ad utilizzare strumenti
analitici differenti).
-La storia dell’economia non è –o almeno non dovrebbe essere teleologica (ovvero non è un cammino
verso la verità assoluta): ci sono versioni alternative sul benessere degli individui e degli aggregati sociali, e
non è detto che quelle del passato non possano raccontare qualcosa di utile ancora oggi.
-Ci sono ideologie/ paradigmi differenti che convivono.
IL PERIODO PRECLASSICO (la scienza economica prima della scienza economica)“Allegoria ed effetti del
buon e cattivo governo “-> Affresco a Siena del 300 di Ambrogio Lorenzetti che contiene i valori della
società del tempo;3 fasce di lettura:
• parte alta= valori superiori, 3 virtù che rimandano alla dimensione religiosa, ultraterrena.
• parte intermedia=Giustizia (bilancia con 2 angeli, dalle quali mani partono due corde che
vengono tenute dai cittadini di Siena che appartengono a ceti diversi ma tutti sullo stesso
piano, indice di visione differente da quella precedente), penale e civile (dà a due mercanti le
giuste misure per le merci che scambiano)
Presenta toni polemici e ha l’intenzione di coinvolgere il pubblico in riflessioni di carattere socio-politico.
Nella storia dell'arte italiana è la prima opera di contenuto non più solo religioso ma politico e filosofico.
Fattori di produzione: lavoro, terra, capitale.
Qualunque tipo di prodotto è una funzione dell’input terra, lavoro e capitale. Y=F (T, L, K)
La gestione della casa nell’economia greca Οικονοµια
Lo studio dell’economia greca è stato caratterizzato da un sostenuto dibattito tra:
• Modernisti: possiamo utilizzare le categorie contemporanee della scienza economica per
misurare le società del passato;
• Primitivisti: non è possibile di parlare di economia greca nello stesso modo in cui ne parliamo
nel contesto capitalistico. (Moses Finley: americano di origine ebraica che sosteneva che
l’economia degli antichi e quella dei moderni erano totalmente differenti nella collocazione
sociale). (quanto “mercato” c’era nel mondo greco? Si può pensare all’economia come una
scienza divisa dal resto della vita sociale?)
-Il mondo greco era caratterizzato dalla presenza delle polis, le città dominate da una vasta rete di scambi,
la forza lavoro degli schiavi, il valore della famiglia e l’attività rurale. (!)
-Problema delle fonti: dati, fonti scritte, archeologia ->Non abbiamo conoscenze tali che ci permettono di
ricostruire la situazione economica del tempo.
-Massima importanza della società agricola lavoro sulla terra ritenuto moralmente valoroso; invece il lavoro
di artigiani e mercanti era ritenuto meno importante, quindi con minore dignità.
L’aspetto della società agricola è arrivato fino all’800 ma la visione del mondo greca è radicata al luogo di
origine, alla dimensione domestica (ex. Ulisse che vuole ritornare a casa nel viaggio narrato nell’Odissea)
-Il lavoro era prevalentemente di tipo schiavistico, infatti non vi era l’incentivo di produrre macchinari
grazie alla vasta disponibilità di schiavi.
Tracce di mercato importanti:
• Sviluppo della circolazione monetaria (settimo secolo in Libia, Asia Minore); la moneta è un
mezzo di scambio molto più efficiente rispetto al baratto perché è universale, consente di
accumulare valore. Gli scambi si sviluppano e hanno la necessità di utilizzare questo nuovo
mezzo. All’inizio vengono scambiati dei lingotti d’argento, senza che ci fosse una configurazione
particolare, ma ogni volta dovevano essere pesati. Quando invece la polis imprimeva il conio
alla moneta, il valore di quel determinato disco di metallo veniva stabilito.
• Le monete diventano uno strumento simbolico -> propagandistico, a livello politico.

Aristotele (384-322 a.C.)


• Non è il primo a riflettere sull’argomento (ad esempio Esiodo e Senofonte arrivarono prima);
• L’oikonomia riguarda tutto ciò che si riferisce all’oikos, ovvero ai beni familiari (posizione
«conservatrice») ->idea diversa rispetto l’economia moderna: dimensione morale in secondo
piano.
• L’oikonomia riguarda anche i tre rapporti interpersonali fondamentali della civiltà greca:
-il rapporto marito-moglie
-il rapporto padre-figli
-il rapporto padrone-schiavi
-Parti della famiglia sono dunque l’uomo e la proprietà, le persone e le cose -> differenza con
economia moderna.
• Elabora una riflessione del valore d’uso e del valore di scambio-> Esempio della calzatura:
quest’ultima ha due usi, essa può essere scambiata per denaro e calzata, ovvero il suo uso
specifico.
• Il fine naturale della produzione deve essere il soddisfacimento diretto dei bisogni e non si
sente quindi la necessità dell’accumulazione.
• L’usura è moralmente esecrabile. La condanna morale implica, come accadrà con il pensiero
cristiano, l’analisi dei fenomeni economici. Ma l’intento è, appunto, moralistico.
• Analizza gli effetti del monopolio, riportando il famoso aneddoto di Talete (di Mileto) e i
frantoi.
(il fatto che Talete avesse in mano tutti i frantoi del territorio faceva sì che i prezzi erano più elevati perché
non c’era concorrenza tra i frantoi per la vendita dell’olio. Talete aveva già preveduto il buon raccolto e
agisce da monopolista, con un alto profitto).
• La condanna alla crematistica: perseguimento della ricchezza in quanto tale. L’approccio
considerato è etico, visione della società organicistica (basata su un sul modello di un
organismo vivente). Non c’è studio dell’economia separato da quello della filosofia o, nello
specifico, della morale. Però, non tutto il pensiero greco sull’argomento è omogeneo.

Il Medioevo (476-1492) e il suo pensiero economico


Nel discorso pubblico si definisce il Medioevo in maniera semplicistica come periodo buio, ma in realtà
questa epoca vede anche molte innovazioni (es. occhiali: conoscenza del fenomeno fisico, dell’ottica,
inoltre permette all’artigiano di essere produttivo e di lavorare, perché può sfruttare la saggezza della sua
vecchiaia grazie a questo nuovo strumento).
• Il riferimento costante del pensiero è di tipo religioso: centralità della teologia-> cima della
piramide, grande tensione iniziale alla dimensione metafisica in contrasto con quella materiale.
• La scolastica (filosofia cristiana medioevale) -> elaborazione teologica dei grandi pensatori
all’interno dei monasteri, poi nelle università;
• XIV secolo, umanesimo-> con Petrarca e Boccaccio si recupera la tradizione classica riportando
al centro della dimensione la vita materiale dell’uomo. La dimensione teologica rimane
fondamentale ma quella dell’esistenza umana si concretizza. Questo momento storico è
importante nella società economica riguardo la produzione materiale, si passa infatti da una
dimensione trascendente alla realtà materiale.
Il pensiero economico non esiste in senso sistematico ma ci sono fatti economici fondamentali:
• come nella società greca-> importanza della dimensione rurale; la maggior parte delle attività
svolte erano parte del settore primario perché la produttività era bassissima, non sufficiente al
mantenimento dei lavoratori (autoconsumo).
• Presenza del feudalesimo-> sistema curtense (curtis= azienda agricola).
• Aumento della produttività della terra ->Passaggio della rotazione biennale a quella triennale:
33,3% in più rispetto al terreno già coltivabile = aumento di prodotti agricoli che posso
scambiare sul mercato.
• La manodopera non viene più esclusivamente impiegata nel settore agricolo, ma anche in
attività differenti: ondata di fondazioni di nuove città. Quest’ultime diventano i centri, la piazza
del mercato, degli scambi con le aree circostanti. Nelle città nascono anche i primi principi
giuridici, richieste di risoluzione di conflitti, normative e pensieri dell’ambito economico.
Dimensione politica: i grandi poteri (impero, papato, città) hanno bisogno di entità che agiscono nel
territorio, coloro che costituiscono il sistema feudale. Il potere viene esercitato localmente. Si affermano
realtà politiche autonome dove la volontà deriva dai cittadini: i comuni (nuove idee per nuovi problemi).
Stretto intreccio tra la dimensione economica e quella politica ma l’economia resta un protagonista di
secondo piano nella scala di valori medioevali.
• La città esiste grazie ai contatti con le aree esterne ->Scambio con il mondo arabo, molto più
evoluto, con un ruolo di mediatore per i prodotti che arrivavano dall’Oriente.
• Fino al 1200 i numeri romani venivano utilizzati per i conti ma, grazie a Fibonacci, i numeri arabi
sono arrivati in Europa. Così anche il lavoro negli ambienti mercantili si è facilitato (conti).
• Operatori specializzati nello scambio e nel prestito della moneta. Esempio: le attività mercantili
hanno spesso bisogno di credito (contratto di prestito con nascita di attività finanziarie).
Condanna dell’usura: prestito di interesse inizialmente solo rivolto ai chierici, successivamente diventa
parte della normativa civile (capitolare di Carlo Magno).
Motivazione religiosa:
Nel Medioevo, qualsiasi tipo di interesse veniva considerato usura, anche a causa di fonti religiose nella
Bibbia. Nel Nuovo Testamento, infatti, alcuni passaggi sono stati interpretati come divieto fisico del tasso di
interesse. Equiparazione tra usura ed eresia (in contrasto, vedi la parabola dei Talenti: “Perché a chiunque
ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha.”).
Secondo il principio economico attuale, nel servizio del prestito si paga un interesse perché vi è una
rinunzia dell’utilizzo di quei soldi in quel periodo. (“io mi primo di un bene di cui necessito per soddisfare i
miei bisogni”). “il denaro genera altro denaro” -> monetizzare il tempo, in realtà controllabile solo da Dio.
Motivazione sociale: chi presta denaro ha potere sul debitore.

Dal dodicesimo secolo, il mondo inizia a cambiare e con lui la denotazione del profitto.
• I francescani giustificano il profitto: Pietro di Giovanni Olivi (origine francese) dice che chi si
prende il rischio di fare il mercante ha una conoscenza tecnica e un coraggio che lo denota,
quindi è una professione che deve andare riconsiderata reintegrando il profitto.
• 1745: Enciclica Vix Pervenit Benedetto XVI distinzione tra interesse e usura.

La Riforma giustifica la questione del prestito e attacca rami fondamentali dell’attività commerciale, infatti
Calvino sostiene che “il peccato non si ha nell’usura ma nell’esagerazione della sua attività”.
La questione della condanna dell’usura non riguarda solo il mondo occidentale ma anche quello orientale:
nel Corano l’usuraio è condannato all’Inferno.
Dimensione nel mondo islamico: obbligo dell’elemosina (necessità di ridistribuire la ricchezza all’interno
della società).

Le categorie economiche iniziano ad entrare all’interno del pensiero occidentale.

L’età moderna (1492-1750)


Metodo scientifico e pensiero filosofico:
• Nascono gruppi di pensiero dove la riflessione economica è fondamentale.
• Visione è infondata sull’osservazione e sull’interpretazione della realtà in chiave scientifica
(Copernico, Galileo, Newton) -> Spinta verso l’utilizzo del metodo scientifico.
• Effetti della riforma che si diffonde a partire dal 500: Il rapporto nei confronti del trascendente
è anche la valutazione dell’attività economica. L’alfabetizzazione è considerata fondamentale
per la comprensione del testo (sacro) scritto. Lutero traduce infatti la Bibbia in tedesco
(diffusione della stampa).
• Ruolo dell’empirismo (Bacon, Hobbes, Locke) -> la conoscenza umana deriva dall’esperienza (in
contrapposizione con il razionalismo, con Cartesio, Pascal e Leibniz).

Fatti economici
L’interesse per la conoscenza economica cresce parallelamente al crescere della dimensione delle città.
• Scoperte geografiche cambiano lo spazio economico e mentale europeo (scoperta di prodotti
tra cui minerali preziosi, importante per gli scambi monetari), termini di nuovi mercati
potenziali per il futuro (scambio colombiano).
• Protoindustria: Sistema di manifattura diffuso nelle campagne dove i contadini sfruttano il
tempo di lavoro della loro produzione per prodotti di bassa qualità e basso costo (es. tessuti o
piccoli oggetti in legno), favorisce l’industrializzazione.
Reddito integrativo per le famiglie, forza lavoro a basso costo per i mercanti imprenditori. I
contadini possono permettersi di utilizzare una parte del loro reddito.
Modello importante che consente di radicare anche nelle campagne una mentalità rivolta allo
sviluppo di una più industriale.
• Artigiani: mercato più ristretto con prezzi e qualità più alti.
Dimensione politica:
Nascono gli stati definiti su territori abbastanza alti con un potere centrale che ha buone capacità di
controllo sul territorio. (si riflette di più su argomenti di ambito economico)

Scuola di Salamanca: nasce non a caso sul territorio iberico (espansione coloniale), nel contesto della
scoperta dell’America, della riforma e dell’umanesimo -> qui domenicani e gesuiti scrivono testi di natura
giuridica ed economica (università di Salamanca e di Coimbra) e riflettono su come rendere compatibile la
Scolastica con la nuova natura e concezione di libertà dell’individuo.
Questione diffusa: “nonostante gli indigeni non seguano un cammino cattolico, hanno l’anima? “-> risposta
a difesa delle popolazioni indigene americane: ogni individuo è portatore di diritti naturali.
Schumpeter sosteneva che la scuola di Salamanca anticipasse delle idee, profondamente innovative.

L’Europa esporta beni nel nuovo mondo: sul territorio americano vengono importati mammiferi, quali
maiali, cavalli ecc.. + Caffè o canna da zucchero, conosciuti dagli europei grazie all’influenza del mondo
arabo ma la terra in territorio iberico era più fertile.
Gli europei portano malattie sul territorio americano.
Spostamento della leadership dall’area mediterranea a quella atlantica dove gli scambi crescono in maniera
rilevante, quindi si sposta il cuore dell’Europa verso nord ovest (scambi con Inghilterra, Portogallo, Spagna
e Olanda).
Sviluppo della Finanza: disponibilità di accedere a capitali con un tasso di interesse relativamente sostenuto
(per i mercantilisti il capitale non ha dimensione fisica ma è una riserva di mezzi finanziari che permette di
attivare il processo di produzione: il tasso di interesse è il prezzo da pagare per queste risorse finanziarie).

➢ Profitto: differenza tra due prezzi di mercato; invece i costi unitari di produzioni sono costituiti dai
prezzi d’acquisto delle materie prime e dai salari.

Un’importante componente della libertà individuale è la libertà economica e anche la proprietà privata è
una garanzia della proprietà economica. Valutazione positiva della proprietà privata-> sviluppo del
capitalismo.

La maggior parte dei beni per la sopravvivenza proveniva dall’agricoltura.


Cosa da valore ai beni? In realtà non esiste un valore oggettivo che si può attribuire ad un bene. Solo le
persone che comprano quei beni sono autorizzate a valutare se quel prezzo è adatto a soddisfare il bisogno
(il processo di formazione del prezzo è così complesso che è conosciuto solo da Dio).
Inflazione e deflazione: Aumento domanda=aumento prezzi -> aumento inflazione

Al di fuori dei territori nazionali, principalmente in Inghilterra, si sviluppa il mercantilismo tra il 500 e il 700.
Idea (intuitiva): la ricchezza di un paese dipende dalla disposizione di metalli preziosi al suo interno.
Erano nate delle politiche specifiche per regolare le attività commerciali e compagnie coloniali
(organizzazione semipubbliche- semi private).
I mercanti diventano anche imprenditori: forniscono anche materie prime ai lavoratori (si inizia a sfruttare
l’agricoltura nel periodo invernale attraverso la “cottage Industry”, ovvero l’industria del lavoro a
domicilio).

Le due più grandi compagnie:


• hanno il compito di garantire il minor sfruttamento possibile delle risorse coloniali e la sicurezza dei
trasporti;
• dispongono un loro esercito;
• hanno un loro tribunale interno;
• hanno un loro direttorio che governa;
• sono le prime società per azioni (che funzionano solo per la raccolta diffusa del capitale);
• East India Company 1600 è stata la più grande del mondo e della storia (Vereenigde Geoctroyeerde
Oostindische Compagnie 1602).

Si iniziarono a diffondere consigli su come rendere più forte l’attività degli stati o sulle singole compagnie
per garantire la stabilità economica di uno stato -> smantellamento del ragionamento etico che viene
sostituito da un’idea più funzionale per la dimensione dell’attività economica e politica.
Nel corso del 1600 si sviluppa l’idea dell’attenzione di una bilancia commerciale (secondo periodo del
mercantilismo) che deve essere attiva (saldo attivo: indicatore del successo di un paese) per le nuove
attività manufatturiere e per proteggere la nuova industria dai concorrenti stranieri.
La bilancia commerciale riguarda il valore dei beni e dei servizi che vengono scambiati: è la differenza tra il
valore delle esportazioni e quello delle importazioni.
La bilancia dei pagamenti ricomprende i flussi legati alla bilancia commerciale ma ne riguarda anche altri.
Teoria coloniale: prendo le materie prime a basso costo dai paesi colonizzati per importarle e produrre i
prodotti nei paesi colonizzatori e poi rivenderli con valore aggiunto (protesta di Ghandi: filava e tesseva da
solo il suo vestito indiano).
Gresham: finanziere inglese che sviluppa una teoria (legge, 1551) per cui la moneta cattiva scaccia quella
buona-> se in circolazione ci sono due monete che hanno lo stesso valore nominale ma contengono diverse
quantità di metallo prezioso, vengono utilizzate quelle con il valore di metallo minore (es. rame),
antecedenti di Copernico e Aristofane.
1)Primo periodo del mercantilismo: Bullionismo (da bullion= lingotto era il nome in uso per una misura
standard di oro) -> accumulazione dell’oro e argento (= forza di uno stato).
Come si può accumulare l’oro?
Premessa fondamentale: accumulo (esportare più che importare) di denaro dell’erario (tesoro di uno
stato).
-Movimenti di capitale: valuta forte (il governo non deve permettere la svalutazione delle monete a causa
della quale il loro metallo diminuisce rispetto al valore nominale), alti tassi di interesse, afflusso di capitali.
(Spostare il capitale al di fuori del proprio territorio)
-Bilancia commerciale: vendere all’estero (anche materie prime-> etica bullionista) e scoraggiare le
importazioni.
L’arrivo dei nuovi metalli dall’America stimola la riflessione sulla relazione tra moneta e prezzo.
Tutte le monete erano delle leghe, quindi la quantità di metallo prezioso combinato a metalli con valore
minore. La zecca deve infatti garantire la qualità della moneta.
➢ Favorire l’afflusso, evitare il deflusso
➢ Controlli, obblighi di deposito, dazi (metodo efficace per aumentare la ricchezza di uno stato) e
dogane.
Furono ideate delle misure tariffarie per il controllo del commercio internazionale: per esempio imporre ai
beni che devono essere venduti ad un determinato paese dei termini quantitativi molto più bassi.
Inoltre, furono introdotte anche alcune misure per limitare l’importazione, insieme a dei controlli all’arrivo
di merci provenienti da paesi dove si era contratta la malattia della malaria.

• Navigation Act 1651 (Cromwell): solo le navi inglesi possono praticare commercio con l’Inghilterra,
per mettere fuori gioco l’Olanda che funzionava bene grazie alla sua flotta nonostante le
dimensioni ridotte del territorio. Nonostante L’Inghilterra non era sempre compresa direttamente
nel traffico di merci, il ruolo delle sue navi nei commerci internazionali era rilevante.

Thomas Mun: mercante di successo che arriva alla guida dell’East India Company, che veniva criticata
perché il suo commercio coinvolgeva l’esportazione dell’oro essendo così dannosa per la Gran Bretagna
(Thomas Mun scrive un opuscolo dove la difende descrivendo i benefici che provenivano da questo tipo di
commercio).
• i brevi opuscoli trattati dai mercantilisti avevano l’obbiettivo di convincere l’opinione pubblica e il
governo ad attuare politiche favorevoli alle loro compagnie commerciali; non si trattava quindi di
trattati teorici bensì di regole pratiche.
• L’impulso del mercantilismo incide enormemente per l’approccio economico che si distacca da
ragionamento etico diffuso durante il Medioevo.
• Il mercantilismo copre 3 secoli e decade dopo il trattamento di alcune teorie economiche nella
“Ricchezza delle nazioni” di Adam Smith.
• La ricchezza è data dallo stock dei prodotti (non più solo dai metalli) -> definizione di ricchezza
mercantilista.
• Mun definisce:
-ricchezza naturale = beni primari, di sussistenza;
-ricchezza artificiale= produzione + commercio internazionale;

➢ Secondo lui, i movimenti dipendono dalla condizione della bilancia commerciale ->l’aumento
provoca afflusso di materiali preziosi e viceversa. Visione più ampia: dall’attivo del commercio
estero nasce la ricchezza del paese.

• Si ha l’obbiettivo di esportare merci ad alto valore aggiunto, ovvero merci non semplici ma
elaborate che posso vendere con un alto margine di guadagno-> funziona per le maggiori
potenzialità di impiego ma alla fine i lavoratori devono lavorare con i salari di sussistenza, che erano
rapportati al prezzo del grano o delle materie prime (Ricardo invece sostiene sia necessario
abbassare i prezzi dei beni primari, ma i mercantilisti lo consideravano favorevole per l’operosità e
la produttività-> i lavoratori diventano pigri se comprano facilmente i loro beni primari.

• Variazione protezionistica= i prodotti nazionali devono essere sostenuti e difesi.

Il commercio internazionale è un gioco a somma zero= un attore guadagna quello che un altro attore
perde. Ricardo dice invece che tutti guadagnano (somma positiva).
Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV e promotore delle industrie nazionali: attua politiche per
proteggere le industrie manufatturiere nascenti in Francia dai concorrenti stranieri -> colbertismo
(spostamento dalla logica commerciale ad una di tipo protezionista e produttivo= infant industry).

• Declinazione tedesca del mercantilismo= cameralismo (dal nome dei sovrani), Philip Wilhelm von
Hörnigk (1640-1714)„Österreich über alles, wenn es nur will“(1684);
Il cameralismo comparve in Germania nel corso del 1600 dove con il termine di Kammer si faceva
riferimento ad una specie di Consiglio del tesoro che aveva il compito di aiutare l'imperatore ad
amministrare i redditi demaniali (=di uno Stato); da esso nacquero le Camere con compiti
amministrativi e finanziari. Il cameralismo inizialmente indicava il complesso di norme e di principi
che regolavano il funzionamento delle finanze degli stati tedeschi e dell'Austria.
Il cameralismo, come il mercantilismo, credeva che la ricchezza di una nazione dipendesse
dall'abbondanza di metalli preziosi, dalla regolamentazione della vita economica ad opera dello
Stato, dalla politica doganale e dai vantaggi di una popolazione numerosa. Il cameralismo però, a
differenza del mercantilismo, per spiegare la ricchezza di un paese non focalizzò la propria
attenzione sulla bilancia commerciale, ma sui problemi dell'amministrazione. Ciò fu determinato
essenzialmente dal fatto che lo sviluppo economico tedesco era stato diverso da quello dei paesi in
cui si svilupparono le teorie del mercantilismo; qui, a differenza che in Spagna, Paesi Bassi,
Inghilterra, non c'era stata una politica coloniale e di traffici commerciali con il resto del globo.

Idea più articolata riguardo la ricchezza di uno stato (interesse di tipo politico) -> politica di potenza degli
stati nazionali (“pecunias nervus belli” = i soldi sono il motivo della guerra) -> l’obbiettivo dei mercantilisti
era quello di stabilire un’alleanza tra la borghesia dei mercanti e l’aristocrazia, a discapito delle nazioni
straniere concorrenti.
William Petty e “l’aritmetica politica”
➢ William Petty è un mercantilista che vive in Francia, Olanda, Regno Unito.
➢ È inoltre un medico, un musicista, un marinaio e uno statistico, molto attivo a livello politico tanto
che ragiona sulla possibilità di descrivere il sistema economico dell’Inghilterra in maniera efficiente.
Le sue esperienze e i suoi studi influenzarono il suo approccio all’economia: infatti è consapevole
dei problemi metodologici ed è il primo che si interroga sul metodo appropriato per lo studio dei
fatti economici e sociali.
➢ Lavora su un libro uscito nel 1690, Political Arithmetick, dove vede l’economia come scienza
induttiva (parte dal particolare verso il generale) che studia un sistema complesso.
Metodo empirico (influenzato anche dalla Royal Society, la più antica società scientifica inglese,
dove egli partecipò a molti dibattiti metodologici): bisogna partire dall’osservazione dei fenomeni
economici, attraverso la statistica che rappresenta un sistema di organizzazione importante per i
fenomeni, questi vengono trascritti come dati quantitativi, da cui traggo leggi economiche.
Inoltre, egli aggiunge che bisogna essere induttivi ma deduttivi (i due metodi sono complementari)
in modo intelligente, perché bisogna considerare i nessi tra i vari fenomeni, in quanto le leggi
generali regolano l’azione (politica) economica. Il gioco induttivo-deduttivo è presente in tutte le
scienze, con relativi scontri in base alle varie posizioni.
➢ Storia del tacchino induttivista: io posso avere infinite osservazioni che mi stabiliscono una
regolarità ma me ne basta una sola che dimostra che la legge non è più valida.
I fenomeni nel mondo tendono a ripetersi quindi ci si affida all’induttivismo, secondo cui le teorie
scientifiche sono generalizzazioni di dati osservati ma in realtà l’induzione non può affermare la
validità di una teoria, bensì solo accrescerne la probabilità.
➢ Petty cerca di valutare la capacità produttiva dell’Inghilterra nel suo insieme: visione moderna che
si distacca da quella mercantilistica (ricchezza della nazione non più come accumulazione di metallo
prezioso ma come insieme delle attività produttive).
➢ Divisione del lavoro (concetto che risale a La Repubblica di Platone): elemento essenziale per la
qualità del sistema e per l’aumento della produttività (applicabile in modo estensivo nel settore
industriale). Estratto di pag 48 del libro, da cui emergono 3 aspetti:
1. presenza di 4 gruppi sociali con le corrispondenti funzioni economiche (produttori di beni
primari, per l’esportazione, di beni di lusso e classe di dotti e commercianti);
2. non c’è distinzione tra attività produttive e improduttive, anche se c’è una gerarchia tra i
compiti dei cittadini (l’esportazione è però considerata più importante della produzione dei
beni di lusso);
3. nozione di sovrappiù, legata anche all’efficienza del settore agricolo.

Più il sistema suddivide il lavoro, più chi lavora è abile nel suo mestiere (visione ampliata da Adam
Smith), inoltre, attraverso lo scambio si aumenta la qualità dei beni a disposizione.

➢ Concetto del sovrappiù: eccedenza fisica sui beni di sussistenza, fondamentale per la divisione del
lavoro. Le prove di un’eccedenza sono la presenza di attività diverse dall’agricoltura, la presenza di
un maggior numero di persone all’interno della società rispetto il numero degli agricoltori e e
l’esistenza di rendita.
(si tratta di una necessità di un eccesso di produzione riguardo i beni di sussistenza, che consente di
liberare la manodopera per dedicarla ad altre funzioni-> tensione nel suolo giocato dal settore
agricolo, base per l’attività degli altri settori).
Come si definisce il prezzo di una merce?
Petty introduce 2 distinzioni:
1) Tra prezzo e valore: il prezzo è condizionato da fattori naturali, è osservabile e temporaneo in
quanto è influenzato dalle attività di acquirenti e venditori; il valore è stabile e dipende da cause
permanenti, come le condizioni di produzione di una merce -> strettamente legato al processo di
produzione (costi, difficoltà, caratteristiche tecniche e condizioni del territorio).
2) Tra prezzo naturale e prezzo politico: (sono in relazione tra loro perché anche i prezzi politici sono
condizionati dalle forze di mercato, ad esempio dalle tasse o dal potere contrattuale di venditori e
acquirenti)
-Il prezzo naturale è definibile attraverso il lavoro nella produzione. Si tratta del prezzo ottimale, in
quanto implica l’assenza di sprechi.
Ex. Distinzione tra il prezzo dell’argento peruviano e quello europeo-> costo necessario per produrre il
bene che determina il prezzo (difficoltà nel contesto sociale, ad esempio per l’estrazione del minerale).
-Il prezzo politico riguarda i mezzi di produzione specifici utilizzati nella produzione (metodo induttivo)
ed è definito in base all’osservazione, in cui rientrano tutti i costi, in un contesto sociale più complesso.
Include il prezzo naturale+ costi sociali delle istituzioni e dello Stato. Secondo Petty, il sistema
economico è inefficiente quando c’è una grande differenza tra prezzo naturale e prezzo politico.

Petty riflette anche sui prezzi (valori) relativi, ovvero sulla quantità di bene che posso scambiare per
ottenerne un altro (baratto come prodotti monetari) -> “quanto pane compro con un pezzo di stoffa”
Ciclo annuale-> il periodo unitario di produzione è un anno.
Il prezzo di un bene è dato dalla somma (sommatoria) delle unità che vengono utilizzate per produrlo, ma
bisogna anche tenere in considerazione il valore originale del bene. Le fasi della produzione possono essere
scomposte in terra e lavoro: il lavoro è il padre di ogni ricchezza e la terra è la madre.

i= tempo di produzione delle merci che compongono il prodotto finito, in base alla sua difficoltà; con i si fa
riferimento agli anni precedenti quindi lavoro e terra impiegati in modo indiretto, mentre con L0 e T0 ci si
riferisce all’ultimo anno di produzione in modo diretto.
Si tratta di una visione che comincia a superare il mercantilismo mettendo in risalto il ruolo della
produzione, ma ancora poco organica; infatti Petty non rifiuta la visione mercantilista, ritiene ancora valida
la teoria dei bullionisti riguardo il valore della moneta e considera il sovrappiù come attività che aumenta
l’attività economica e che spetta solo al proprietario terriero come rendita.

Problema-> necessità di avere una grandezza singola (terra o lavoro), si deve quindi convertire il lavoro in
terra o viceversa-> metodo di parità.
La riflessione di Petty è stata percepita dagli economisti successivi, ad esempio da Richard Cantillon:
➢ Figlio di un irlandese, vive e viaggia in Spagna e in Francia, dove partecipa a delle attività speculative e
diventa piuttosto ricco. Muore a Londra vittima di un misterioso incendio che coinvolge anche il suo
archivio. L’unico libro a noi pervenuto è “L’Essai sur la Nature du Commerce en Général”, pubblicato nel
1755 e di grande influenza per i fisiocratici e gli economisti politici in tutta l’Europa.
➢ Nel momento in cui viene tradotto in inglese, anche nel mondo anglosassone, si inizia a ragionare in
maniera consistente.
Cantillon rappresenta un ponte tra il pensiero economico preclassico e la teoria classica. Elabora una nuova
teoria del lavoro ragionando sul valore della ricchezza e sulla sua origine.
La sua idea di ricchezza è più evoluta da quella precedente, molto moderna: non è solo rilegata ai bisogni
primari ma anche alla felicità. (legge di Engel, percentuale di reddito proporzionale ai fattori di utilizzo:
indica che la proporzione del reddito di una famiglia consacrato all'alimentazione, diminuisce quando il
reddito aumenta).
Come Petty, neanche lui rifiuta la visione mercantilista e la ricchezza ha origine da terra-lavoro, da
importanza all’organizzazione del lavoro ma ci sono lavori che partecipano in modo diverso nella
generazione di una ricchezza-> c’è una gerarchia che dipende dalle caratteristiche dei beni prodotti.

Comme Petty, appoggia la distinzione tra valore (intrinseco= che dipende dai costi dei materiali utilizzati
per la sua produzione= “ di lungo periodo”) e prezzo (di mercato), su cui incide il gioco della domanda e
dell’offerta. Cantillon riesce a ridurre il valore in un unico fattore di produzione, la terra e ciò agevola il
confronto tra prezzi relativi.
Il lavoro può essere tradotto in terra, nella misura della superfice necessaria a produrre il salario (di
sussistenza) per il lavoratore. Quest’ultimo è l’unico termine di paragone per confrontare diversi lavoratori,
non idealistico perché venivano pagati in base alla loro sopravvivenza.

Idea al fondo: dalla produzione agricola a tutto il resto. L’attività agricola per Cantillon è orientata alla
generazione di un profitto, quindi un proprietario agricolo che investe ha l’idea di generare ricchezza. In
Inghilterra il tempo aveva migliorato la capacità produttiva nonostante la posizione geografica non
favorevole-> capace di generare il maggiore prodotto per unità di terra e unità di lavoro.
Ragionamento sulla razionalità che guida la produzione.

Distribuzione del reddito nazionale in salari, profitti e rendita (= compenso del proprietario).
➢ Introduce la “logica delle tre rendite” (ognuna un terzo del valore totale):
• 1° rendita: retribuzione del proprietario della terra (pagamento per l’affitto della terra);
• 2° rendita: costo dei fattori di produzione oltre a quello terra e delle materie prime, come le
attrezzature e il salario di sussistenza pagato al lavoratore;
• 3° rendita: la remunerazione dell’imprenditore (coltivatore) -> il profitto= di “breve periodo”
(motivazione per migliorare la produttività della terra a livello nazionale + occasione per essere
investito e migliorare l’attività della terra). Rischio di impresa, quindi il profitto diventa una
componente importante della definizione del valore (idea della nascita e della distribuzione del
valore).

Acquisizioni fondamentali grazie al contributo di Cantillon:


• superamento del mercantilismo (ma non lo rifiuta totalmente)
• l’imprenditore/coltivatore è un elemento dinamico nel sistema (anche commerciante);
• importanza a livello nazionale del proprietario terriero che incassa la prima rendita, componente
importante nel costo di produzione finale-> economia come flusso circolare.
• Messaggio di tipo politico-> sollecita i proprietari terrieri ad utilizzare in modo produttivo i territori
ereditati per l’economia del paese.
Questioni aperte: mancanza di una teoria organica
• qual è l’origine del profitto (come viene generato il sovrappiù) -> per il coltivatore, è collegato
alle incertezze e ai rischi nella produzione e nella vendita;
• definizione del capitale (visione macroeconomica) -> costituito dai salari di sussistenza,
commisurato quindi al potere d’acquisto dei beni salario = fondo salari.
• legame con il mercantilismo per quanto riguarda la moneta (il metallo è la misura della
ricchezza anche se in realtà questa è costituita dalle merci in surplus ) e le politiche doganali-> il
commercio estero è essenziale ma rischioso per la ricchezza nazionale ( favorire le esportazione
e scoraggiare le importazioni, possibili solo su navi britanniche).

Ultimo dei pensatori prima di Adam Smith: François Quesnay


Nasce da una famiglia umile ma ha una carriera brillante: è medico di M.me de Pompadour e di Luigi XV;
copre quindi un’importante posizione a corte. Negli anni Cinquanta del Settecento comincia a occuparsi di
questioni economiche, scrive per l’Encyclopédie di Diderot e D’Alambert (tra il 1756 e il 1760).

Partecipa alla fondazione dei fisiocratici con Mirabeau. (Fisiocrazia = potere della natura)
La circolazione economica è analoga a quella naturale; solo la terra garantisce un prodotto netto
(sovrappiù, surplus). Esiste quindi un sistema naturale, e leggi naturali, che governano anche l’economia.
• Idea antropomorfa del funzionamento del sistema economico: descrive in maniera analitica il flusso
economico. L’unico sovrappiù generato è quello che proviene dall’agricoltura.
• Il contesto:
-problema fiscale: gli agricoltori e i produttori erano gli unici a caricarsi della tassazione; il sistema
fiscale era ancora basato sull’appalto degli esattori delle imposte (fermiers généraux) che
riscuotevano al posto del governo (attaccati da Mirabeau);
- vasta estensione di terra nel territorio francese, ma in realtà l’agricoltura francese è meno
produttiva rispetto quella inglese (settore primario sottosviluppato a causa delle arretrate tecniche
di produzione e di organizzazione dell’organizzazione, ancora feudali) -> ancora in vigore la
mezzadria (métayage) con eccezioni nelle province settentrionali, più dipendenti-> carestie e calo
della popolazione.
- Ci si interroga su quali sono le migliori strategie per migliorare la produttività francese: in Francia
si arriva a fare la rivoluzione per cambiare il sistema con un secolo di ritardo.

• Obbiettivo polemico: mercantilismo (ricchezza del commercio internazionale) e Colbertismo (lo


stato è il diretto produttore delle attività) -> Bisogna lasciare liberi i produttori di investire nei
settori che vogliono, quindi imporre agli agricoltori poche tasse.
• Capitale circolante, le “avances annuelles” (lavoro come salario e materie prime) e fisso, le
“avances primitives” (strumenti): differenza di impiego nel tempo. Quello fisso lo uso in diversi cicli
produttivi, mentre quello circolante lo utilizzo in un unico ciclo produttivo, quindi per produrre un
solo bene. (Panetteria: fisso è il forno, circolante è farina). Somma dei due capitali: reprises ->
riproduzione dell’economia.
• Gran parte del lavoro manufatturiero veniva effettuato senza un grande utilizzo del capitale fisso. Il
prezzo di un prodotto del settore manufatturiero dipende dal lavoro effettuato per la sua
produzione+ materie prime utilizzate.
• Per il settore agricolo: il costo del prodotto agricolo è il risultato della somma del costo variabile
(costo lavoro + materie prime), del costo fisso (ammortamento capitale di rischio investito
inizialmente dall’imprenditore) e della rendita.
Il prezzo di vendita deve essere maggiore di quello del prodotto in modo da avere un profitto per
l’agricoltore, per reinvestire il capitale, ad esempio in macchinari, per migliorare il sistema (aumento
nel tempo, dell’impresa).
Il prezzo fondamentale (ovvero il valore intrinseco, a lungo periodo, per Cantillon) si diversifica in base
ai prodotti:
- Settore industriali (prodotti manufatturieri): somma dei salari e delle materie prime;
- Settore agricolo: ((salari + materie prime) + accumulazione di capitale) + la rendita, che è un
costo del coltivatore.

➢ L’accumulazione di capitale comporta un progresso tecnico di tipo endogeno.


Vedi pag 77 del libro.

Metafora del funzionamento del sistema economico, come l’economia francese funziona:
Tableau économique (1758-59) -> prodotto netto e riproduzione al centro dell’analisi
Le classi sociali e la loro funzione
• agricoltori (classe produttiva)
➔ intesi come imprenditori agricoli;
➔ L’unica classe che, grazie alla natura, genera prodotto netto;
➔ Utilizza beni manufatti come capitale (lo è anche la sussistenza);
➔ La base della ricchezza del sistema perché i prezzi vengono stabiliti nel primo atto dello
scambio, ovvero dal coltivatore al commerciante, i passaggi successivi fanno solo circolare i
prodotti.
• proprietari terrieri (classe distributiva)
➔ percepiscono la rendita degli agricoltori e la distribuzione nel sistema per le spese di
mantenimento della corte;
• artigiani (classe sterile)
➔ comprende anche i commercianti;
➔ forniscono beni e servizi ma non generano prodotto netto ( per questo classe sterile), ad
esempio il commerciante presenta prodotti che provengono dalla generazione agricola (la
manifattura non aggiunge valore al prodotto).
La produzione lorda
• gli agricoltori producono 5 miliardi di livres in grano e dispongono di 2 miliardi di livres in contanti;
• i proprietari terrieri non producono nulla;
• gli artigiani producono 2 miliardi di livres in manufatti.
Cicli senza fine, semplificati dal funzionamento economico.
La circolazione degli agricoltori
-il primo passaggio consiste in una
transazione monetaria: il denaro è
un mezzo di scambio e quando le
frecce sono espresse con direzione
opposta, si tratta di uno scambio di
egual valore.
- 1 grano: rappresenta 1 miliardo
di valore dei beni primari che i
proprietari terrieri acquistano dagli
agricoltori per la loro sussistenza.
La circolazione dei proprietari

La circolazione degli artigiani


L’industria manufatturiera compra 1 miliardo di beni di sussistenza dagli agricoltori (- il salario) e 1 miliardo
per le materie prime che saranno poi trasformate in prodotti.

È quindi ingiusto considerate la classe manufatturiera (artigiani) sterile perché fornendo 1


miliardo di output all’agricoltura, contribuisce indirettamente al suo prodotto netto.

Acquisizioni di questo ragionamento:


(soluzione al problema economico francese-> libero scambio di grano= aumento del prezzo (bon
prix) = investimenti nel settore agricolo)
• Il Tableau costituisce una base logica di un circuito economico completo;
• I fattori di produzione e sovrappiù sono considerati elementi dinamici del sistema: capitale e
produttività del lavoro come fonte di ricchezza (differenza con il mercantilismo).
• Un’idea di formazione del reddito nazionale: la ricchezza non è più uno stock, ma un flusso di
prodotti (agricoli in particolare), il cui valore costituisce la produzione nazionale;
• Importanza del liberoscambismo (che ha vita breve in Francia, dal 1764 al 1770, perché
considerato la causa del caro prezzo del grano dall’opinione pubblica): il sistema cresce se il prezzo
del grano è abbastanza alto da garantire un aumento del capitale impiegato in agricoltura e una
produzione più efficiente (contesto in cui si fissava il prezzo massimo dei beni primari, per evitare
rivolte). Inizialmente si attuò una politica economica fisiocratica per il libero commercio del grano
ma non una libera importazione delle merci straniere (così i proprietari terrieri non acquistavano
beni di lusso stranieri);
• Semplificazione: tutti i valori sono riconducibili ad un’unità di misura, il grano.
• distinzione tra capitale circolante (materie prime) e capitale fisso (attrezzi).
Questioni aperte:
-problemi analitici (profitto che non compare come determinante nel sistema fondamentale perché non
sostiene l’aumento della ricchezza nazionale dato dall’ accumulazione e dall’aumento della produttività);
-problemi politici (il sistema sostiene il ruolo della monarchia e dell’aristocrazia terriera, a discapito di
mercanti e imprenditori manufatturieri).

✓ Nuova visione della ricchezza che supera quella mercantilista (il commercio è un’attività dannosa
perché implica un aumento artificiale dei prezzi a causa di un troppo elevato potere dei
commercianti).
✓ Significato di processo tecnico, riproduzione, capitale, ruolo dei prezzi nella circolazione e
distribuzione -> fondamentali per le analisi sulla formazione del sovrappiù.

La scuola classica
Contesto in cui si sviluppa la scuola classica: La prima rivoluzione industriale (1790-1830)
• Fatti economici:
-Crescita demografica, con conseguente crescita del reddito disponibile: aumenta la produttività agricola, la
quale favorisce lo spostamento dal settore primario a quello secondario-> urbanizzazione (le aree urbane
sono zone di consumo e che forniscono un fattore di produzione fondamentale: il lavoro);
-Espansione dei mercati: meccanizzazione e maggiore impiego di capitale;
-conseguenza sociale: nascita della classe operaia (diversa concezione delle classi sociali all’interno della
società);
A livello sistemico, gli effetti principali della rivoluzione industriale riguardano l’avanzamento del settore
industriale come prevalente nell’economia di un paese (spostamento graduale che avviene in maniera
diversificata e che sposta la centralità dal settore agricolo a quello industriale) -> aumento complessivo del
reddito: globale e pro capite.

Migliorano le condizioni di vita, anche se inizialmente esse erano estremamente difficili e si è impiegato
tempo e costi per aumentare la sensibilità pubblica.
L’Inghilterra raddoppia la sua popolazione nella prima metà dell’800.

In questo contesto si colloca anche lo sviluppo del pensiero economico classico che deve affrontare una
serie di questioni che nascono in un contesto differente rispetto quello dei fisiocratici o mercantilisti, molto
dinamico nello sviluppo della scienza e del pensiero:
• mentalità scientifica
➔ Lavoisier: grande chimico, che ha elaborato il teorema della conservazione delle masse e
ha enunciato il termine dell’idrogeno e dell’ossigeno. Eclettico, è anche infermiere, ma nel
1794 è stato ghigliottinato (chiede al servo di osservare se le sue palpebre continuano a
sbattere nel momento in cui la testa cade nel cesto, nel momento della ghigliottina:
dimostrazione d’interesse nel campo di studi che consegue).
➔ Volta: inventore della pila, ha lavorato anche sullo studio di un generatore elettrico, sul gas
metano che emergeva liberamente nella Pianura Padana (utilizzo industriale dell’elettricità
stessa).
➔ Carnot: Principi fondamentali sulla termodinamica-> funzionamento dei motori.

Chimica, elettricità e meccanica saranno le chiavi del processo della meccanizzazione.


Il metodo scientifico è sempre più omogeneo e rigoroso e favorisce la ripetibilità dei risultati raggiunti.

Lo sviluppo scientifico-> miglioramento nella lotta contro le malattie-> miglioramento condizioni di vita.
• Affermazione dell’illuminismo continentale -> Voltaire, Rousseau (concetto del bene comune) e
Kant (temi legati all’etica e alla conoscenza “sapere aude” -> esci dalla tua ignoranza e abbi il
coraggio di sapere).
• Illuminismo scozzese-> molto più empirico e legato all’osservazione della realtà sociale (Hume, pag.
88, ha un rapporto stretto con Smith ) + idealismo di Hegel (segna la fine dell’illuminismo).
• Circolazione più ampia nella pubblica opinione grazie alla presenza di riviste che distribuiscono
questi ideali, i libri che costano meno e la nascita di un’ampia rete di società scientifiche in cui si
discutono e si raccolgono le ideologie dei personaggi più importanti. Si costruisce un’infrastruttura
di pensiero che rappresenta una base fertile per la crescita dal punto di vita scientifico.
• I mercantilisti hanno ragionato sulla ricchezza dell’economia degli stati, sul funzionamento del
commercio internazionale-> Smith fa un viaggio in Francia ed entra in contatto con i fisiocratici che
ragionano sull’organizzazione circolare dell’agricoltura.
• Dimensione politica
-Riduzione delle aree di vasto consumo per gli scambi commerciali. La logica che regola gli scambi diventa
pervasiva all’interno della rete sociale di un paese.
-Parallelismo e contrapposizione tra stato e mercato (entrambi regolatori nei rapporti sociali):
Lo Stato, con le sue necessità fiscali, può ostacolare le attività commerciali creando situazioni di conflitto.
Livello tecnico e giuridico-> il ruolo dei parlamenti si avvicina a quello odierno.
Il mercato è regolato da una forza che parte dal basso e dipende dalle relazioni tra i soggetti, non sempre
simmetriche.
-Liberoscambismo -> inizialmente la politica è di tipo protezionista, ma poi il liberoscambismo diventa uno
strumento che fa accrescere l’economia perché permette il superamento di vincoli e dazi, creando un
ambito economico più dinamico e attivo. Smith dice che bisogna cancellare i vincoli di natura giuridica che
hanno frenato le possibilità di sviluppo umano finora. Inoltre, egli sostiene che il mercato funzioni
all’interno di un insieme di regole informali (senso morale) e formali (società).
(unico altro cambiamento con impatto così forte-> rivoluzione del neolitico).

Adam Smith, patriarca degli economisti.


-scozzese, suo padre era avvocato e importante esponente della chiesa scozzese, un attivo partecipante
della vita culturale e sociale della propria realtà;
- studia a Glasgow e ad Oxford, insoddisfatto dell’organizzazione (inglesi vs scozzesi);
-1789 esce la sua prima opera “Teoria dei sentimenti morali”, dove scrive trattando il tema delle cause che
inducono l’uomo a comportarsi in un determinato modo.
Aspetto fondamentale dell’opera: 2 forze fondamentali in contrasto tra loro
1: istinto di autoconservazioni -> interessi propri, personali e della propria famiglia (spiegazione
dell’egoismo);
2: sympathy-> empatia ->capacità del soggetto di riconoscere quello che è più simile a lui e condivide i suoi
sentimenti con gli altri.
Aggiunge che la base del benessere della società è costituita da un sistema di norme formali e informali,
rispettato dagli individui (importanza della giustizia). Introduce a proposito il concetto di spettatore
imparziale: l’uomo si dovrebbe comportare consapevole che gli altri lo osservano-> interazione tra norme
sociali e comportamento individuale.
Metafora della mano invisibile che agisce e che fa sì che la somma degli interessi individuali si trasformi
nelle pubbliche virtù.

Si occupa inoltre di questioni di diritto e giurisprudenza per sua passione e interesse.


Elabora una teoria storica dei quattro stadi dell’evoluzione dell’umanità, associati all’attività economica
correlata al modo di sussistenza.
1)Stadio dei cacciatori:
-Importante per l’evoluzione umana per il fatto che l’uomo è stato raccoglitore e cacciatore per la maggior
parte della sua esistenza sulla terra. Ancora oggi, una parte significativa delle funzioni celebrali è plasmata
da questo periodo antecedente.
-Si sfrutta quindi quello che si trova in natura, piccoli gruppi sociali, divisione del lavoro limitata al sesso e
all’età (il capo e il sacerdote sono gli unici due ruoli realmente conosciuti)
- L’uomo è passivo alla natura ed è nomade a causa di quest’ultima (animali che emigrano+ esaurimento
risorse).
-Organizzazione sociale basata sul baratto, sul consumo interno -> non c’è né eccedenza né aumento della
popolazione.
Esempio dell’epoca: gli indiani d’America.
2) Stadio della pastorizia: atteggiamento attivo dove l’uomo alleva gli animali per soddisfare i propri
bisogni-> la ricchezza della tribù dipende dalla grandezza delle sue mandrie (sono di proprietà
comune, divisione del lavoro ancora limitata). Si sviluppa il concetto di umanità.
Esempio dell’epoca: tribù dell’Asia centrale o dei patriarchi biblici.

3) Stadio degli agricoltori: dall’Egitto all’Europa si inizia a produrre a livello capitale per sfamare più
persone; la proprietà inizia ad essere estesa alla terra stessa e alle popolazioni.
La società non è più nomade (la coltivazione della terra costituisce mezzi di sussistenza e ricchezza)
+ presenza di un sovrappiù +divisione sociale e del lavoro articolata+ nascono le città con fiere e
mercati+ aumento della popolazione.

4) Stadio del commercio: più importante della sua epoca, in cui il benessere umano dipende dalla
capacità umana di scambiare i prodotti manufatti.
Complessa divisione del lavoro; la borghesia acquisisce potere politico (non solo monarchia e
aristocrazia come secondo Quesnay) + le leggi devono essere più articolate perché la tecnologia, la
produttività e la l’accumulazione di capitale costituiscono la ricchezza economica regolata
attraverso dei contratti.
Scambiarsi i diritti di proprietà.

Ogni stadio è legato a un diverso modo di concepire la proprietà è l’importanza di questa teoria è il metodo
di analisi di società complesse che non sono statiche ma in continua evoluzione.

Grazie alle sue lezioni di giurisprudenza, la fama di Smith cresce tanto che gli viene proposto di diventare
istruttore di un giovane duca scozzese. Ciò gli permette di guadagnare più rispetto l’attività di professore. Si
sofferma a Tolosa, a Ginevra dove conosce Voltaire e entrerà poi in contatto con i fisiocratici che già
conosceva per la loro attività letteraria, tra cui Quesnay. Prende spunto per l’ampliamento del suo
materiale.
- Nel 1776 esce “Ricchezza delle nazioni”, opera divisa in 5 libri ulteriormente in capitoli.
Ragioni del successo:
• Capacità di scrittura: continui riferimenti storici scelti con molta attenzione; opera analitica e
sistemica che affronta pezzo per pezzo il sistema economico (diverso ruolo dei fattori di produzioni,
della moneta, dello stato ..)
• Affronta le questioni di attualità: scelta tra mercantilismo e liberoscambismo, ruolo dei dazi, del
commercio, dell’industria e dell’agricoltura;
• Contesto in cui è stata scritta: Regno di Gran Bretagna -> la più grande potenza commerciale e
nascente potenza industriale (sensibilità per il cambiamento del sistema economico).
• Forte avversione contro i monopoli e il mercantilismo visti come ostacoli per la crescita
dell’economia.
• Non sempre originali: Smith elabora materie già utilizzate da altri (per questo criticato da
Shumpeter) ma in maniera originale.
Queste vengono inserite in un sistema che da un ordine complessivo e totale che regola i fattori alla
base di un’economia.
• Ragionamento sulle dinamiche che portano ad un maggiore benessere nei contesti sociali:
1.Divisione del lavoro: specializzazione dell’attività lavorativa che porta all’aumento della produttività;
2.Scambio di mercato: non produco più quello che mi serve ma scambio ciò di cui non necessito per il
soddisfacimento dei miei bisogni.
• Distribuzione del reddito (produzione annuale della terra e del lavoro) tra coloro che partecipano
all’attività produttiva, ma non tutte le modalità di questa distribuzione sono egualmente favorevoli
alla crescita economica (definita per questo cruciale). Se il fattore capitale viene retribuito
appropriatamente, il capitalista investe di più e genera più produttività (favorendo la crescita
dell’economia).
Differenza con i fisiocratici-> il prodotto agricolo non nasce solo dal settore primario ma anche da quello
manufatturiero.
• Teoria del valore: possibilità di una merce di essere scambiata con un’altra.
• Idea delle istituzioni: insieme di norme sociali che sono fondamentali all’interno della società
perché favoriscono la crescita del sistema.
• Presenza di singoli principi ed esempi storici: capacità di illustrare attraverso l’evoluzione nella
società, modello empirico.

Suddivisione dell’opera:
➢ Primo libro: efficienza economica e fattori di produzione
(divisione del lavoro, espansione del mercato, teoria del valore, distribuzione del reddito)
➢ Secondo libro: accumulazione di capitale
(la moneta e le sue funzioni + accumulazione di capitale-> fondamento dello sviluppo economico)
➢ Terzo libro: la crescita economica
(lungo ragionamento storico dalla fine dell’Impero Romano che spiega il processo delle civiltà, delle
città e del rapporto città-campagna e la loro influenza nella crescita dell’economia)
➢ Quarto libro: teoria economica e politiche pubbliche
(resoconto delle teorie economiche che si sono sviluppate prima di lui, con critica al pensiero
mercantilista)
➢ Quinto libro: ruolo del governo, finanza pubblica
(meno citato, riflessione sul ruolo del governo e su quali sono i principi che devono essere applicati
in ambito fiscale (tassazione) e quali sono gli ambiti in cui il mercato non può risolvere le questioni
economiche e dove quindi il governo deve intervenire-> grande verità sulla scienza economica.
Inoltre, qui esalta i fisiocratici che si oppongono alla visione bullionista e che hanno visto aumento
produttivo connesso al concetto di libertà.

La fabbrica degli spilli: esempio concreto, fabbrica visitata da Smith stesso


libro primo, paragrafo 1.
o Dichiarazione programmatica in cui vuole spiegare perché la società inglese sta crescendo così
rapidamente-> separazione del lavoro, che può nascere solo dove c’è anche un adeguato
sovrappiù prodotto dall’agricoltura. Non ci può essere un adeguato sviluppo industriale se non c’è
un miglioramento dell’agricoltura (pensiero fisiocratico per lo sviluppo del sistema).
La produttività dell’agricoltura è superiore però, con il tempo, porterà la crescita dell’attività industriale
supererà quella agricola.
Perché la divisione del lavoro è fondamentale?
1) Facendo la stessa azione, aumenta l’abilità nel farla;
2) Risparmio tempi di produzioni (utilizzando sempre lo stesso attrezzo si risparmia il tempo che si
spende a cambiarlo);
3) Meccanizzazione dell’operazione che faccio, contributo a migliorare la dotazione tecnica per
l’efficienza di quella singola operazione.
Problema: perdita del controllo del processo + alienazione (“non ha occasione di esercitare l’intelletto o la
sua inventiva nell’escogitare espedienti per superare difficoltà che non si presentano mai” -> mancanza di
comprensione). Soluzione: rotazione degli operai che possono anche comprendere il funzionamento del
processo produttivo.
Marx riprende il rischio dell’alienazione quando analizza la società del 900.
Esempio:
1 lavoratore da solo produce 1 spillo al giorno; se il lavoratore è diviso in una varietà di branche, 18
operazioni sono condotte da mani diverse.
10 persone fanno 48mila spilli in un giorno-> 1 operatore fabbrica 4800 spilli al giorno =aumento rilevante
della produttività.
(La ripartizione della produzione in 18 operazioni citate da Smith appare nell’ éncyclopedie).

Definizione di “Crescita Smithiana” (grazie alla teoria della mano invisibile: divisione del lavoro e
accumulo di capitale) -> si differisce dagli altri tipi di crescita che fanno più attenzione all’evoluzione
tecnologica. (come per i fisiocratici, ricchezza= flusso e la produttività è il PIL)

o Il vantaggio dello scambio: i soggetti che operano all’interno di un sistema economico sono
portatori di capacità diverse -> la produttività sarà maggiore (stati, regioni). Non devono esserci
dazi o monopoli che ostacolano gli scambi commerciali, in questo modo la concorrenza è elevata e
l’istinto egoistico si trasforma in benessere sociale -> la mano invisibile: funzione dell’andamento
del mercato (parte autointeressata del soggetto economico).
La somma delle azioni degli autointeressati massimizza il sistema sociale.
L’ attività deve andare incontro ai bisogni del consumatore, così c’è una spinta a produrre beni di buona
qualità ad un prezzo accettabile. Sia il produttore che il consumatore sono autointeressati.
Tendenza complessiva a creare un miglior possibile sistema di scambi.

o La teoria del valore-> l’origine del valore di un determinato bene


-Smith identifica il lavoro alla base del valore, anche se nella società si utilizzano mezzi di valutazione
differenti-> le monete, che fungono da intermediari e costituiscono il prezzo nominale di una merce: tutti i
beni possono essere tradotti in termini di lavoro (confronto diretto tra beni).
-Lavoro contenuto (sistema produttivo elementare, nella società primitiva) -> valore del bene in base al
tempo necessario per produrlo (es. 2 giorni per cacciare un castoro, 1 giorno per un cervo-> 2 cervi=1
castoro).
-Lavoro comandato (prospettiva storica, società più evolute con accumulazione di terra e capitale) ->quello
che io comando attraverso il lavoro di un bene (rapporto tra il prezzo del bene e il salario).
Riesco a tradurre il valore di ogni merce attraverso il prezzo fisso del lavoro, quello di sussistenza-> Quanto
lavoro riesco a comprare con quel bene, il cui prezzo naturale comprende anche rendite e profitti (non
dipende dalle oscillazioni di mercato ma solo dalle condizioni delle produzioni precedenti)?
Lavoro comandato: P/W = P (prezzo del bene) e W (salario).

- Prezzo naturale (stabile, di lungo periodo): definito come costo di produzione (retribuzione dei
fattori di produzione) -> wL (salario e lavoro) + reT (rendita per unità di terra) + rK (saggio
di profitto, K=capitale).
Pag 123: Il prezzo naturale è considerato il centro dell’equilibrio (che prevede saggi di profitto
uniformi), i profitti crescono se i prezzi effettivi in un settore sono superiori ad esso. Gli
imprenditori degli altri settori migrano verso quello con i profitti più elevati; di conseguenza
l’offerta (produzione) aumenta e il prezzo effettivo diminuisce (concorrenza).
Gli imprenditori non devono conoscere il prezzo naturale in precedenza, ma devono conoscere
quello degli altri settori per fare una scelta basata sulla loro differenza.
In prezzo naturale non dipende dalla domanda effettiva, invece quest’ultima dipende da lui.
I profitti (sovrappiù destinato all’accumulazione di capitale) sono una componente fondamentale e
permanente per il valore di una merce e dipendono dalle tecnologie e dalle norme di distribuzione di una
merce.
Se la quantità di merce presente sul mercato è minore rispetto la domanda, ci sarà maggiore concorrenza
per acquistarla e il prezzo è più alto di quello naturale-> il prezzo aumentato rimane però per un breve
periodo, perché in un’economia di libero scambio, il prezzo di mercato graviterà verso quello naturale.
Al contrario, quando la produzione è maggiore della domanda, i capitalisti lasciano il settore dove sono
emigrati inizialmente spinti dai profitti più elevati.
Saggio di profitto (r):
-i saggi naturali di profitto (salario e rendita) dipendono dalle condizioni generali della società (norme) e
dalle caratteristiche specifiche del lavoro (tecnologia);
- importanza del continuo reinvestimento del profitto-> sostiene il valore dei salati e la crescita della
produttività complessiva dell’economia (parte delle virtù borghesi che costituiscono uno dei fondamenti
per la nascita del capitalismo e del settore industriale-> se i valori guida nella società non indirizzano le
attività di lavoro, non avviene un cambiamento);
-Con il tempo il saggio di profitto (redditività dell’investimento) può tendere a scendere perché cresce la
concorrenza nel sistema e dipende alla quantità di capitale (rendimento calante, cresce ma con una velocità
inferiore rispetto quella che mi aspettavo)→ derivata seconda negativa, la curva del grafico tende a
piegarsi.
-L’idea è attenta alla realtà produttiva, ovvero il profitto che viene generato dall’investimento iniziale.
Il produttore ha rischiato anticipando i suoi soldi all’inizio della produzione-> il profitto è la sua componente
di incertezza, anche se dinamica (forza espansiva del sistema capitalistico).
-Con il mercantilismo, la redditività era considerata solo come differenza tra prezzo di acquisto e vendita,
mentre qui è il rapporto tra profitti e capitale. (nuova definizione di redditività)

Idea del profitto meno definita negli autori precedenti.

o Salari-> non definiti soltanto dalla sussistenza ma dipende anche dalla domanda di lavoro, che è
crescente in presenza di accumulazione di capitale. Lavoro e capitale rispondono ad esigenze
diverse nel sistema. I salari sono considerati capitale circolante, perché si consumano.
(leggi un paio di pagine “la ricchezza delle nazioni” in lingua originale su Wikisource)
o Lavoratori-> classe in difficoltà nei confronti del datore di lavoro. Il contratto è sempre
asimmetrico. Il sistema si blocca nel momento in cui i salari sono troppo bassi -> motivazione
morale ed economica (no potere d’acquisto= blocco del commercio).
Smith è sensibile alla povertà in quanto la considera un ostacolo per la realizzazione di un sistema fiorente;
non ragiona molto la questione della rendita, la considera già definita e non la stabilisce chiaramente (uno
dei buchi concettuali ricoperto poi da Ricardo)

Distinzione tra lavoratori produttivi e improduttivi usando 2 criteri differenti:


1: i prodottivi sono legati alla realizzazione di beni materiali, mentre quelli improduttivi ai servizi (attività
dirette al consumo-> reddito;
2: i lavoratori produttivi sono coloro svolgono attività che creano un sovrappiù e quindi possibile
accumulazione di capitale.
- Il miglioramento delle capacità dei lavoratori produttivi e la loro quantità generano crescita
economica.

Logica dinamica legata al fattore di produzione capitale


1. Il profitto produce crescita nel momento in cui è reinvestito, ovvero accumulato (responsabilità
sociale dell’imprenditore). La produzione diventa più efficiente grazie alla sua spinta egoistica.
2. Il progresso tecnico dipende dall’accumulazione e dalla possibilità di investimento dei profitti in
nuovi macchinari o in ricerca e sviluppo.
3. La crescita dipende dall’aumentata produttività del lavoro e dal numero dei lavoratori produttivi
(agricoltori e manifattori) rispetto quelli improduttivi (servizi, ovvero lavoro domestico). Si supera la
debole teoria dei fisiocratici, secondo la quale il sovrappiù può essere solo generato
dall’agricoltura.
4. Qui finalmente sorge l’idea che l’azione dell’uomo+ innovazione tecnica + ed altri fattori di
produzione determinano la creazione di capitale.
5. L’estensione del mercato favorisce il processo di accumulazione del capitale e divisione del lavoro;
L’imprenditore che controlla un monopolio non genera competizione non favorisce l’aumento della
produttività economica.
6. (cap. 3 libro 1) Smith osserva la realtà del suo tempo: i paesi più sviluppati riescono a trarre dei lati
positivi dal commercio internazionale rispetto i paesi meno sviluppati che esportano beni primari
con un valore aggiunto minore rispetto i prodotti esportati dagli altri paesi-> non si migliora la loro
condizione economica. Bisogna introdurre un sistema di protezione per permettere lo sviluppo ad
un paese meno sviluppato. (la Germania attua una politica protezionista per “difendersi” dai
risultati produttivi dall’Inghilterra-> imposizione di dazi che permette all’industria nazionale di
crescere e di diventare competitiva nei confronti dell’industria inglese-> protezionismo
dell’industria crescente).
Smith è sempre attento alla componente empirica e storica della dimensione economica.
7. Ruolo dello stato (libro quinto) -> formazione dello stato nazionale come fondamentale.
Stato= protagonista fondamentale dell’attività economica. La libera contrattazione tra privati non può
risolvere alcuni ambiti. Analizza i suoi compiti:
-La difesa-> deve essere garantita dallo stato, non è fornita da nessun privato; tutela della libera
circolazione dei commerci, anche su rotte internazionali.
-Il sistema giudiziario-> la giustizia garantisce che il gioco della contrattazione dei soggetti nel mercato deve
essere guidato da un “arbitro” che punisce chi tra le tue parti non si è comportato a modo. Incentivo dei
componenti del sistema a comportarsi in maniera corretta se il sistema è funzionante ed efficiente.
-Lavori pubblici-> funzionamento e miglioramento del sistema di comunicazione (strade, ponti e canali)
Si può costituire un sistema di concessioni ad un privato per il mantenimento di strade ecc.. (prima era a
carico delle singole e piccole attività rurali).
(Istruzione: ragionamento economico vs etico-> fondamentale per la crescita della comunità ed e quindi
compito dello stato che è anche responsabile di offrirla pubblicamente ai lavoratori poveri.)
Lo stato è un erogatore di beni pubblici, ovvero che non possono essere prodotti da privati.

Criteri attraverso i quali posso categorizzare un bene:


Accessibilità-> controllo che si può avere sul bene (se è a pagamento ad esempio)
Rivalità nel consumo ->classifico un bene in base al fatto che se un individuo lo utilizza, questo non può
essere utilizzato da qualcun’altro.

• Alta rivalità del consumo e bassa accessibilità (devono essere pagati) -> beni privati: cibo,
automobili e abiti.
• Bassa rivalità del consumo e bassa accessibilità-> beni di club (Netflix)
• Alta rivalità del consumo e alta accessibilità-> beni comuni (trattati anche da Elinor Ostron)
ex. Pesce oceanico o foreste/ ambiente (si perde la risorsa disponibile se non gestito in maniera
adeguata)
• Bassa rivalità e alta accessibilità-> beni pubblici-> istruzione, strade, sanità, difesa
Es. faro: la luce non può essere esclusa dalla vista di nessuno. Servizio di enorme utilità che in realtà non è
preso in considerazione da nessun privato, quindi diventa compito dello stato.
->Classificazione che dipende da come è conformato un sistema economico e dalle tipologie di risorse di
cui esso dispone. Alcuni beni non vengono prodotti da nessuno volontariamente perché non danno alcun
ritorno di tipo economico.
Aspetti importanti dell’opera di Smith:
• Organizzazione sistematica dell’idea di cos’è un’economia: affronta le principali componenti del
sistema economico, individua i fattori della crescita, il ruolo dello stato e il significato del lavoro
(Smith fa riferimento da un ampio patrimonio letterario passato, in maniera analitica).
• Non si basa su una descrizione formale e matematica;
• Accuratezza nel definire determinate teorie e giustificarle con rigore (procedura scientifica con
tentativo di comprendere l’interazione all’interno del sistema);
• Introduce lo studio della divisione del lavoro con accuratezza, la teoria del valore con attenzione a
tutti i fattori di produzione -> contenuto originale;
• Forza della sua capacità argomentativa -> considerato un riferimento costante dagli economisti->
necessità di formare un modello, una forma semplificata della realtà che mi consente di individuare
i meccanismi fondamentali per l’analisi (procedimento utilizzato anche in ambito economico);
• Visione ottimistica delle possibilità di sviluppo del sistema economico: componente dell’empatia
che rappresenta il nesso sociale fondamentale.
• Esalta la spinta dell’andamento autonomo del mercato (accumulazione) dando però molta
importanza al mercato internazionale, in quanto permette la vendita dei beni di consumo in surplus
migliorando la produttività.
• Mano invisibile (considerata fondamentale tra le teorie liberiste): “l’individuo tende a perseguire un
fine che non rientra nelle sue intenzioni” -> movimento autointeressato che induce un
comportamento produttivo nel complesso economico.

Punti deboli del ragionamento di Smith:


• Approccio descrittivo ma non preciso a livello analitico, non compaiono citazioni formalizzate;
• Mancanza di una spiegazione riguardo la distribuzione del sovrappiù;
• Definizione del saggio di profitto (risolto successivamente da Ricardo e da Marx) in modo circolare
nel caso della produzione lorda di un paese: r=(Y-W) /W=P/K=I/K (definito come rapporto tra
profitto e capitale)
R è il saggio di profitto, W i salari complessivi, P i profitti complessivi, K il capitale, I gli investimenti
e K= W il capitale è costituito dal monte salari, la rendita non è quindi considerata.
➢ R dovrebbe essere la variabile dipendente, cioè quella da determinare, ma è già utilizzata per
definire i prezzi naturali che a loro volta definiscono Y, l’output e W, i salari;
➢ R dipende dai prezzi naturali, ma questi dipendono a loro volta da r -> circolarità (problema
risolto in seguito da Ricardo e Marx
Il profitto viene reinvestito nella produzione successiva e dipende dalla fase storica che caratterizza
l’economia (stazionaria o in progresso).

(definizione di prezzo naturale che comprendeva la numerazione dei pezzi singoli utilizzati-> utilizzo
di grandezze che ricomprendono il saggio di profitto: non si può spiegare una variabile
indipendente utilizzando quelle dipendenti. Problemi a livello di risoluzione logica risolti poi da
Ricardo)
• Grazie ai suoi contenuti e ai suoi metodi, l’opera ha una grande influenza sugli autori successivi.
Malthus
Mette in luce aspetti che non vengono trattati da Smith, oppure che vengono trattati diversamente;
• Nasce in una famiglia benestanti; suo padre mette a sua disposizione una vasta biblioteca (qui
nasce il suo interesse per l’ambito scientifico, si laurea poi in matematica);
• Influenzato in parte da suo padre che è in contatto con Hume e Rousseau;
• Diventa pastore anglicano -> periodo in cui studia è perturbato
(livello storico: la Rivoluzione francese influenza la stabilità dell’Inghilterra + guerre napoleoniche = sforzo
finanziario, le finanze pubbliche vengono messe in difficoltà per sostenere l’armata inglese e alcune banche
fallirono+ cattivi raccolti con conseguente svalutazione della sterlina = “controversia bullionista” + riduzione
profitti nell’esportazione+ deflazione postbellica) -> atteggiamento pessimistico nei confronti dello sviluppo
economico);
• Viaggi in Europa raccogliendo dati demografici: pubblica il “Saggio sul principio di popolazione” nel
1798 dove ci sono tesi non in linea con la chiesa anglicana, motivo per cui pubblica la prima
edizione anonima avendo molto successo. Nel 1803 ne pubblica una firmandola e grazie al successo
diventa il primo professore in economia politica nel college della East India Company che decideva
il destino del processo coloniale, è anche membro della Royal Society.
• Nel 1820 pubblica un’opera con importante contenuto dal punto di vista economico (“Principles of
Political Economy”) mettendosi in contrasto con Ricardo riguardo la rendita.
Ricardo sosteneva che la crescita del sistema avvenga solo attraverso gli investimenti nelle macchine (costi
minori e prodotti di maggiore qualità). Secondo la sua opinione bisognava ridurre la tassazione sulle
imprese in modo che investono di più per migliorare la loro performance. Lo stato investe per migliorare il
sistema economico.
Malthus è invece attento al lato della domanda, che quando è troppo limitata blocca il sistema di crescita
(fisiocratici)-> la politica economica che metto in atto è di tipo fiscale, con molta attenzione alle classi
popolari. Aumento della domanda -> aumento spesa pubblica + aumento trasferimenti di reddito (tassare
maggiormente i redditi più alti). Dà molta importanza al ruolo dello stato. Inoltre, la rendita cresce
proporzionalmente al salario, che rappresenta l’equilibrio tra l’offerta e la domanda.
- Il cibo e il sesso sono gli elementi indispensabili per l’esistenza umana -> da questi postulati
elabora il suo ragionamento sul rapporto tra bisogni della popolazione e risorse.
- È considerato sopravvalutato da Keynes.
Esempio: Regione dell’Alto Adige-> investimento nell’Università, che sarebbe dovuta essere istituita nel
1970, ma non è accaduto per motivi linguistici e di ragionamento. L’investimento è stato fatto come
strumento di incentivazione e di innovazione.
L’alto Adige è la 28esima regione più ricca a livello europeo, ma non a livello di innovazione industriale
(importante per una previsione dell’andamento economico
futuro).

La legge di Malthus: teoria sul principio di popolazione


La popolazione cresce nel tempo più velocemente rispetto la
capacità di crescita delle risorse alimentari.
Crescita popolazione= crescita bisogno di consumo= crescita
quantità di lavoro = crescita capacità di produzione.
Ci sono però categorie nella popolazione che non sono produttive
(anziani e bambini)
Esempio matematico nel suo principio:
-crescita in sistema geometrico (ratio scale) -> popolazione
-crescita in sistema aritmetico -> risorse
La popolazione è sotto al livello di equilibrio a causa di conflitti per
la sussistenza, per la diffusione delle malattie e per la morte per fame. Andamento teorico
Soluzioni per evitare di arrivare a questi livelli critici (freni
endogeni al sistema, preventivi-> primi 7 capitoli del saggio):
• Continenza delle attività sessuali (più preti) -> castità;
• Ritardo dell’età di matrimonio (il sesso sarebbe dovuto
avvenire solo all’interno del matrimonio -> riduzione della
crescita della popolazione);
• Mortalità infantile -> omicidio degli infanti come metodo
per contrastare la crescita demografica.

Freni naturali: miseria (guerra) o vizi.

-Confronto tra crescita demografica nelle colonie americane


(maggiore) rispetto quella in Europa.
Le colonie americane disponevano di risorse più vaste rispetto quelle europee.
-Malthus si schiera nel dibattito riguardo le Poor laws riguardo l’aiuto ai poveri: non bisogna aiutarli perché
in questo modo si sollecita loro a fare figli che tolgono risorse alla società.
Le Poor laws non hanno ottenuto quello che prevedevano perché hanno disincentivato la ricerca del lavoro
sollecitando la popolazione povera a crescere nel sistema.

Popolazione europea:
• Dall’anno 1000 cresce per la rotazione
triennale e la crescita delle città,
miglioramento climatico per l’avanzamento
dell’agricoltura -> la retribuzione del lavoro
diminuisce rispetto quello della terra;
• 1200- 1300 -> aumento della popolazione
urbana ma peggioramento del regime
alimentare, condizioni igieniche ridotte=
diffusione della peste in Europa (dai topi sulle
navi dalle città portuali di Messina, Marsiglia
(1300-1400);

• 1500-1600: la ripresa è data dal miglioramento delle condizioni per coloro che
sopravvivono alla peste. Fattore di produzione lavoro e terra-> i salari aumentano e la
pressione sulla terra sarà minore, c’è meno concorrenza sul lavoro e più terra a
disposizione.
• 1600: crisi a causa di nuove tensioni che sfociano nella guerra dei Trent’anni e nella peste
manzoniana.
• 1750: andamento demografico Malthusiano che non viene rispettato perché la sua realtà è
a bassa produttività con bassa innovazione tecnologica e sparsa nel tempo provocando una
crescita molto contenuta -> rivoluzione industriale: importanza della continua innovazione
nell’ambito tecnologico + conoscenze ambito medico e sanitario.
L’innovazione tecnologica nel tempo diventa ad una curva esponenziale, ma inizialmente era
ridotta.
Distinzione tra lavoratori produttivi e improduttivi uguale a quella di Smith.
La domanda effettiva e i rischi di crisi
In Smith mancava la definizione della crescita della popolazione-> arricchimento nel quadro di
funzionamento dell’economia.
➢ Opera del 1820 (Principles of political economy): crisi di domanda -> la domanda effettiva
diminuisce (minor istinto ad investire) quando non riesce a coprire l’offerta di merci (= conseguente
diminuzione della ricchezza, che dipende dal valore complessivo delle merci).
La soluzione che propone è quella di porre attenzione al ruolo dei lavoratori improduttivi e dei proprietari
terrieri perché consumano i beni che vengono prodotti dal settore agricolo e manufatturiero, che sta
migliorando grazie alla produzione tecnologica.
Queste due classi sociali subirono gli effetti della deflazione postbellica: le loro entrate diminuirono perché
un maggior raccolto aveva fatto si che i prezzi dei prodotti agricoli diventassero minori.
Per evitare la crisi, le spese improduttive devono crescere in modo proporzionale alle forze di produzione.
(Tendenza del capitalismo di Marx ripresa poi anche da Keynes.)

Valore e distribuzione
Uguale a Smith:
Il valore è definito dal lavoro comandato;
Il prezzo naturale, o costo di produzione (salari, rendite e profitti) definisce il prezzo della merce;

Malthus è più attento alla relazione tra domanda e offerta rispetto Smith: l’idea dei prezzi naturali è
astratta perché l’influenza della domanda e dell’offerta è molto sentita.
La distribuzione del prodotto: fintanto che la domanda effettiva è elevata non c’è conflitto, e la retribuzione
dei fattori di produzione dipende dalla domanda e dall’offerta degli stessi sui mercati

Aspetti importanti:
- “Pessimismo malthusiano”: crisi demografica e dell’offerta, se diminuisce la domanda effettiva
(imprenditori e lavoratori consumano troppo poco);
- la popolazione non potrebbe crescere oltre al tasso di crescita delle risorse-> idea di successo (si
interpreta la storia attraverso il rapporto tra popolazione e risorse;

- le risorse tendono ad esaurirsi (legge dei rendimenti decrescenti), anche oggi ci sono dibattiti
principalmente a livello ambientale.
(popolazione mondiale: 7,7 miliardi e italiani: 60 milioni)
Il grande problema nella società occidentale è lo squilibrio tra popolazione giovane e anziana.
(problema della dinamicità del sistema-> poca circolazione di nuove idee e pensioni pagate dai giovani)
L’Italia è sotto al tasso di sostituzione, non si riesce a mantenere un equilibrio a lungo periodo: il numero
dei nati non compensa quello dei morti (sarebbe stato positivo per la logica di Malthus).

-domanda e offerta determinano anche i fattori di produzione;


-Suggerimenti di policy di Malthus (riforma fondiaria): sviluppo della classe media perché è quella più
produttiva e ha il miglior rapporto tra investimenti e consumi.
-Diversa posizione rispetto Ricardo: Corn laws -> libero commercio: introduzione dei dazi sull’importazione
dei cereali per tutelare la produzione agricola interna attuate dopo le guerre napoleoniche (maggiore
reddito grazie al quale si mantiene alta la domanda dei prodotti manufatturieri interni).
Ciò avviene a svantaggio dei consumatori che potevano acquistare grano estero a prezzo nettamente
minore.
- Aspetto negativo: sottovaluta il ruolo dello sviluppo tecnologico che aumenta la curva delle risorse;
-Aspetti innovativi mescolati a quelli strettamente legati al periodo in cui vengono sviluppati.
Ricardo
• Nasce da una famiglia sefardita-> ebrei originari dalla penisola iberica, cacciati e diffusi nel bacino
del Mediterraneo (Grecia, Mar Nero e Italia) (invece gli aschenaziti provengono dall’Europa
continentale);
• Viene mandato fuori dalla famiglia e sposa una donna non ebrea (quacchera), molto grave per la
cultura ebraica.
• Uno dei pochi casi in cui un economista è diventato ricco, di solito non hanno avuto successo dal
punto di vista degli investimenti. Anche Keynes si muove bene perché ha gestito la cassa dei fondi
di Cambridge e accumula un buon patrimonio personale.
• Ricardo accumula soldi lavorando sui titoli di stato, prevendendo i loro andamenti per il futuro->
importi piccoli investiti sulle previsioni. Non è infatti definito un economista professionista
accademico, ma un uomo d’affari.
• Molto abile nel piazzare investimenti pubblici, attività gestita con difficoltà dallo stato.
• Riesce ad ottenere il collocamento dei titoli inglesi fino alla battaglia di Waterloo-> il prestito
erogato dalla corona per le risorse della battaglia è il cavallo di battaglia.
Incertezza-> acquisto di titoli più basso rispetto quello che si prevedeva.
All’inizio i francesi erano in ottime posizioni e anche se il prezzo continuava a scendere, lui aveva
informatori segreti che gli assicuravano la buona riuscita, quindi continuava ad aumentare la
somma investita.
• Ha introdotto con più precisione un approccio di tipo analitico, definisce l’itinerario del percorso
scientifico.
• Nel 1815 pubblica «Essay on the Influence of a Low Price of Corn ont he Profits of S tock»: saggio
sul pezzo del grano->critica il dazio sul grano e fa un ragionamento sul prezzo di rendita fondiaria.
• Nel 1817 pubblica «On the Principles of Political Economy and Taxation», che contiene tra l’altro la
teoria del valore-lavoro e quella sui vantaggi comparati nel commercio internazionale.
• Base teorica per la giustificazione del libero commercio.

Le leggi sul grano


-Ricardo è più deduttivo rispetto a Smith, Ricardo è più astratto e non ci sono molti riferimenti storici.
Connotazioni della scrittura scientifica nell’ambito delle scienze naturali-> scrittura asciutta e coincisa.
-Le guerre napoleoniche hanno comportato un aumento del prezzo del grano in Inghilterra a favore della
rendita e a discapito dei profitti (e dei produttori industriali; il costo di produzione sale perché il grano è un
bene salario (l’operaio per mantenersi mangia il pane)).
I profitti sono però l’elemento dinamico del sistema, che permette l’accumulazione del capitale, quindi la
crescita.
Riduce la competitività all’interno del mercato inglese stesso e nei commerci internazionali.
(Vignetta: francesi che arrivano offrendo grano a 50 scellini ma gli aristocratici non accettano finché questo
non arriva a 80).
-Controversia con Malthus, che diceva che una rendita elevata garantisce un consumo elevato da parte dei
proprietari terrieri (alta domanda effettiva).
Visione alternativa, chi dà importanza alla domanda e chi all’offerta ma come in ogni conflitto, le due
sezioni tendono a polarizzarsi.
Saggio di profitto
Modello di conoscenza perfetta: Ricardo pone delle condizioni iniziali per una conoscenza perfetta
all’interno del sistema (la circolarità del sistema non funziona, Smith) -> Ricardo dimostra quindi la capacità
di montare informazioni/razionalità limitata;

1) La domanda è abbastanza alta per garantire lo smaltimento di tutta la merce (nel lungo periodo la
produzione viene venduta);
2) L’unico capitale è quello circolante (solo costi dei salari di sussistenza);
3) I salari sono al livello di sussistenza (la manodopera in generale era abbondante e il prezzo è basso)
-> Malthus;
4) L’unico bene salario è il grano (prodotti agricoli);
5) Nei settori diversi dall’agricoltura, la tecnologia è data (ultima condizione introdotta).

-Dunque, essendo l’agricoltura l’unico settore in cui input e output sono costituiti dagli stessi prodotti (il
grano, sia capitale circolante del lavoro che prodotto), posso misurare il surplus in termini fisici.
Essendo
• w il salario, ovvero grano,
• L i lavoratori impiegati in agricoltura,
• Y l’output agricolo,
• wL il capitale investito in agricoltura,
• Y-wL il prodotto netto/ sovrappiù,
allora il saggio di profitto è
r = (Y-wL)/wL = [(Y/L)-w]/w =(π-w)/w
Con π =produttività del lavoro in agricoltura,
o r=(1-wl) /wl, con l=L/Y<1 lavoro necessario per produrre un’unità di grano

Dunque, il profitto dipende dal salario, ovvero dal grano necessario per mantenere il lavoratore e da π
produttività del lavoro (=1/l).
Per Ricardo come per Smith il saggio di profitto del settore agricolo è fondamentale per tutti gli altri.
Attenzione giustificata all’importanza che lui assegna al profitto come elemento dinamico del sistema.

• Il problema è la rendita: è il costo che si deve pagare per affittare la terra ai proprietari.
La rendita sottrae risorse al profitto. Se la terra è abbondante e di buona qualità la rendita da pagare è
bassa da non creare problemi nel pagamento. Se la terra scarseggia, c’è la necessità di mettere a cultura
terre che non venivano coltivate (ex. A causa di crescita demografica), ovvero quelle meno produttive.
Ciò avviene in un mercato chiuso, perché i cereali dovevano essere prodotti in paese per evitare
importazioni. Non c’era invece problema dove vi era la libertà di acquistare nel mercato internazionale.
• Il modello Malthusiano viene superato per il miglioramento delle tecnologie, delle conoscenze
sanitarie-> la popolazione inglese raddoppia (è diminuita la mortalità e c’è anche afflusso di
manodopera dall’Irlanda, in quanto molti irlandesi si trasferiscono a causa della loro critica
situazione nazionale).
Le Corn Laws costringono gli inglesi a rendere coltivabili anche terre meno fertili (si deve pagare quindi una
reddita più alta, frenando la crescita economica).

Rendita differenziale eccessiva


• Le terre di qualità sono insufficienti per soddisfare la domanda effettiva complessiva, di
conseguenza le terre marginali che iniziano ad essere coltivate comportano una diminuzione del
saggio di profitto, rapporto tra profitto e capitale (tra quello che ho investito e quello che
guadagno), perché ho bisogno di più lavoro per ottenere lo stesso tipo di prodotto (se fosse invece
aumentata la terra fertile, avrei potuto aumentare i prezzi che portano poi ad un aumento di
rendita).
• La situazione viene gestita dai proprietari terrieri;
• Per ottenere la quantità di grano che mi va a definire il prodotto, devo moltiplicare il saggio di
profitto per il capitale (85,71%);
• La rendita alla fine è la differenza di produttività delle due terre. (14,29)
• Se il saggio di profitto fosse diverso da un settore rispetto l’altro, ci sarebbe maggiore competitività
in quanto l’imprenditore si sposta dove il saggio di profitto è maggiore.
• Redistribuzione del reddito (considerato una parte dei profitti) delle attività produttive dagli
imprenditori ai proprietari.
• Connotazione morale meno importante per Ricardo rispetto Smith e Malthus.
Il prezzo del grano
• Il prezzo del grano viene stabilito per tutti sulla terra marginale perché è il più alto, verrà seguito da
quello prodotto sul resto del mercato; inoltre è sempre considerato come rapporto tra capitale
impiegato e prodotto totale.
• Il prezzo di mercato si alza perché il lavoro sull’appezzamento terriero meno efficiente (legge
fondamentale), il terzo (la rendita non rientra nella determinazione del prezzo).
• Importante non solo dal punto di vista politico ma anche come logica del funzionamento del
sistema economico.
• Man mano aggiungo una quantità di output, ho minore produttività marginale (rendimenti
marginali decrescenti).
(Solow model) Produttività marginale decrescente nel tempo-> derivata prima positiva e derivata
seconda negativa.
L’utilità è molto elevata per la prima unità di consumo perché è adatta a soddisfare i miei bisogni
(esempio con birre).
Non c’è più un margine, una riserva quindi l’economia rimane in uno stato stazionario e non cresce
più -> rischio di caduta del saggio di profitto.

Teoria del valore-lavoro


• Valore di una merce definito dalla quantità di valore necessario per la sua produzione.
• I salari consistono di grano perché non sono richiesti prezzi relativi per calcolare il saggio di profitto.
• Questa teoria deve consentire di misurare la produzione Y e il saggio di salario, indipendentemente
dal profitto (variabile dipendente) e deve anche mettere in relazione il cambiamento dei prezzi
relativi con quello delle tecniche di produzione.
R= saggio di profitto
Al contrario di Smith, Ricardo pensa di poter stabilire i prezzi relativi delle merci riproducibili
• Supponendo che non ci sia rendita, p è il prezzo di due merci a e b ed l è il lavoro in esse contenuto
rwl sono i profitti dei capitalisti e 1 indica l’anno di produzione.
P a= wla + rwla= wla (1+r)
Pb= wlb +rwlb = wlb (1+r) rapporto che semplifica i fattori in comune.
Facendo 3 supposizioni:
1) I due settori hanno lo stesso saggio di salario e saggio di profitto;
2) Il capitale impiegato nella produzione è costituito soltanto da salari;
3) Il periodo di produzione dei due beni è uguale (es:1anno)
Queste ultime due condizioni sono restrittive; la loro assenza costituisce per Ricardo eccezioni
(differenti tempi di produzione o impiego di strumenti come capitale), in cui il valore dipende anche
dal saggio di profitto.
pa/pb=la/lb (attraverso un rapporto si semplifica i fattori in comune)
ciò invece significa che il prezzo della merce dipende solo dal lavoro in essa contenuto perché è
determinato dal rapporto della quantità della loro produzione.
Commercio internazionale: la teoria dei “vantaggi comparati” (Principi del 1815)
• Secondo Ricardo bisogna lasciarlo libero perché rappresenta un vantaggio per tutti in quanto
consente ad un paese di specializzarsi nella produzione di un determinato bene. Conia il teorema
del vantaggio comparati: non è necessario che un paese sia più efficiente in termini assoluti
rispetto un altro.
• Vantaggio comparato in un paese nella produzione di un bene rispetto un altro-> rapporto tra costi
di produzione.
• Esempio produzione di vino e stoffa: confronto tra Inghilterra e Portogallo (ad entrambi conviene
andare a comperare il prodotto nell’altro paese, ad esempio il Portogallo impiega meno lavoratori e
tempo). Condizione migliore per i consumatori rispetto a se ci fosse solo il mercato interno (tutto
ciò è possibile in assenza di dazi) -> differenza di innovazione e tecnologie nei vari paesi.
• Giustificazione del libero commercio da punto di vista teorico.
Se un paese molto popolato ha un basso prezzo di produzione, esporto beni con alto valore di
manodopera.
• Specializzazione del lavoro a livello globale che riflette la diversa dotazione dei paesi.
• Scambio atlantico (successivamente alla scoperta dell’America).
I beni esportati dall’America verso l’Europa contengono maggior lavoro di produzione, ovvero
fattore di produzione terra (cotone, tabacco, caffè, canna da zucchero..) -> popolazione ridotta
rispetto la terra a disposizione. Il contrario avviene per l’Europa-> maggiormente popolato, di
conseguenza si esportano beni con un maggior fattore di produzione lavoro e capitale.
• Funzionamento triangolo atlantico, legato ai fattori di produzione, messo in piedi dagli europei
(capitani e imprenditori olandesi, francesi ed inglesi) che si recavano in Africa scambiando schiavi
per prodotti ad alto valore manufatturiero (alcool, specchi, armi..), quindi molto lavorati =
contenenti alto fattore di produzione. Con il ricavato degli schiavi dalla loro vendita in America, si
acquistavano i prodotti primari (agricoli); In Europa arrivano prodotti con alto contenuto di “terra”
come valore-> Profitti elevati come incentivo per l’avanzamento di questo traffico.
• 1700-> gli inglesi iniziano ad interrogarsi se questo fosse giusto.
Effetti di lungo periodo molto importanti (composizione della società americana odierna) + Africa
(problemi di sviluppo ritardato per sottrazione di forza lavoro sana)
valore e macchine: “problema della compensazione” -> effetti del progresso tecnico: più lavoratori sono
destinati a produrre macchinari rispetto i beni salario, quindi questi diminuiscono.

Aspetti importanti:
• Metodo: la teoria economica diventa più astratta;
• Importante la sua teoria sulla rendita marginale estensiva, e sulla determinazione della
distribuzione del reddito tra profitto e rendita che ne deriva (rendimenti marginali decrescenti,
riduzione del saggio di profitto e rischio dello stato stazionario);
• Ricardo sostiene che rendite troppo elevate sottraggono risorse importanti per il reinvestimento e
la crescita del sistema;
• Pur essendo egli stesso proprietario terriero, sostiene dunque gli interessi dei capitalisti
(imprenditori), opponendosi ad esempio al dazio sul grano;
• Impone delle severe condizioni per definire una teoria del valore basata sul lavoro contenuto, senza
profitto;
• Elabora la teoria dei vantaggi comparati che esalta la specializzazione nel commercio
internazionale. Terza edizione dei Principi: opinione sul pericolo dei macchinari per i lavoratori.
Karl Marx (1818-1883)
• Nasce in Germania da un avvocato ebreo (parte della borghesia tedesca, buona informazione
culturale a livello famigliare), conoscitore della cultura illuministica;
• Studia filosofia e diritto per poi intraprendere l’attività giornalistica, unico mestiere retribuito;
• Le sue posizioni politiche (estreme per le idee dell’epoca, in contrasto con le autorità-> le testate
giornalistiche che realizza falliscono) lo costringono a vari spostamenti, dal 1848: Parigi, Bruxelles,
Colonia e infine Londra, dove vive in condizioni disagiate (dedica la sua vita al dibattito politico),
sostenuto da Engels, proveniente da una ricca famiglia di economisti. Engels è molto sensibile alla
trattazione di questi aspetti e considera Marx un uomo di capacità, quindi lo finanzia nelle sue
pubblicazioni;
• Partecipatore al dibattito politico nel sistema-> Attività politica: 1848 (anno in cui avvengono
cambiamenti a livello di pensiero e costituzionali, grande periodo di effervescenza) -> pubblica con
Engels il «Manifesto del Partito Comunista», fondamento della sua idea politica, basata sulla lotta
di classe (presa di coscienza degli oppressi, i lavoratori) e sul forte ruolo economico dello stato; è
stato di grade inspirazione per i movimenti politici che si stavano sviluppando in Europa.
• Osserva e descrive con attenzione gli effetti dinamici, ma anche il lato oscuro, della rivoluzione
industriale; tenta di descrivere in maniera analitica il funzionamento del capitalismo, com’è nata e
come si è affermata l’economia di mercato+ il ceto sociale protagonista, ovvero la borghesia. La
borghesia ottiene in realtà grandi risultati dal punto di vista innovativo ma c’è sempre una
dimensione critica nel capire qual è stata la dinamica che ha portato alla realizzazione di questo
sistema.
• È sociologo e storico -> 1852-59: «Grundrisse», lavoro preparatorio per «Zur Kritik der Politischen
Ökonomie», uscita a Berlino nel 1859: spiegare storicamente il funzionamento del sistema
capitalistico (analisi precisa dell’economia politica);
• 1864: nasce a Londra l’Associazione internazionale dei lavoratori;
• 1867: esce ii primo volume di «Das Kapital» (II e III pubblicati postumi nel 1885e1894); uno dei libri
più citati e meno letto, come la “Ricchezza delle nazioni di Smith”, fondamentale per capire
l’origine dei principi che hanno ispirato un sistema politico di grande ruolo nella storia
• 1871: sostiene la causa della Comune di Parigi (insurrezione contro il governo repubblicano
avanzata da questo governo socialista).
• Influenzato da
➢ idealismo tedesco e pensiero di Hegel (metodo della dialettica per facilitare l’interazione tra la
dimensione culturale e politica): idea dello spirito, “ho visto passare lo spirito del mondo a cavallo”
= Napoleone, che introduce il codice civile-> si stabiliscono in forma scritta le norme che regolano la
convivenza, il diritto veniva codificato-> innovazione radicale. Introduce anche nuove garanzie per
la proprietà privata, divorzio, diritto di famiglia, uguaglianza tra gli eredi. Marx vive in un periodo in
cui ci sono delle situazioni sociali che necessitano di cambiamenti, e ha l’idea di un cambiamento
che avverrà in futuro (concezione ebraica). Idea della dialettica, posizioni diverse ritrovate in una
sintesi.
➢ idee socialiste, diffuse in Europa nel periodo;
➢ economia politica classica: si inspira a Ricardo e Smith ma conclude questa esperienza attraverso
delle critiche alle strutture classiche che sono dietro ai fenomeni sociali e politici -> teoria del
valore: lavoro all’interno del sistema economico.
Materialismo storico e storicismo
• Alla base del suo metodo c’è l’intenzione del funzionamento dell’economia attraverso l’astrazione
determinata: ogni società è caratterizzata da aspetti economici generali (produzione, scambio,
distribuzione, consumo) concretizzate in un tempo e luogo precisi. Le leggi generali (comuni) non
sono considerate in questo insieme ma lo scienziato sociale deve essere consapevole che le sta
ignorando.
Stadio definito della società, bisogna sempre considerare gli individui non in quanto tali ma inseriti
in una rete in cui sono influenzati anche a seconda del contesto storico. Importante metodo della
stazione determinante. Studia le leggi di movimento della storia e del capitalismo.
• Materialismo storico: visione della storia secondo il quale alla base di ogni relazione sociale c’è
l’attività economica. La struttura (ideologia) della società per Marx è: cultura, diritto, politica ->
tutto il resto è sovrastruttura. Il modo in cui la società si organizza ha una grande influenza su tutti
i sistemi superiori (soprattutto a livello politico). Bisogna agire sulla struttura economica per
modificare la realtà. Somiglianze con la teoria dei quattro stadi di Smith.
Condizioni di produzione: non vengono scelti ma sono definiti all’interno della società e corrispondono a un
determinato stadio dell’evoluzione delle forze produttive-> gli individui sono obbligati a rispettarli e
rappresentano la base per definire la sovrastruttura.
• Modi di produzione-> regolano le quattro relazioni della sovrastruttura (produzione, distribuzione,
consumo, scambio).
(Ci sono anche aree di autoconsumo -> contadini che coltivano le loro proprietà).
Analisi dei diversi modi di produzioni sulla base dei fattori di produzione:
1) Antico: presenza di lavoro schiavile-> proprietà privata del lavoro L (lavoro non libero e
presenza di chi può sfruttalo a costi molto bassi, lavori architettonici);
2) Feudale: la proprietà privata è la Terra, potere assoluto, concesso con una serie di limiti
anche ai contadini che però non sono mai i proprietari effettivi e c’è sempre una
limitazione personale.
3) Capitalistico: la proprietà privata è il capitale; formalmente i lavoratori sono liberi ma in
realtà sono costretti ad accettare le condizioni imposte da chi controlla il Capitale (K).
Il lavoratore non ha alcuna capacità decisionale. (alienazione di L: la forza lavoro è una
merce + il lavoratore è estraneo ai suoi sforzi)
Il modo di produzione dominante impone leggi sugli altri, in particolare per la definizione di valore. Ogni
modo di produzione non è però più capace di soddisfare i bisogni in maniera adeguata nel tempo, allora
questo entra in crisi con la necessità di un cambiamento (procedimento dialettico che permetto uno stadio
di rivoluzione all’interno della società).
• Storicismo: idea che nella storia ci sono delle leggi che portano la storia verso una direzione (idea di
Napoleone); quali sono queste leggi? E come siamo arrivati dalla proprietà feudale al sistema
capitalistico? I fattori economici materiali definiscono lo storicismo.
Valore e accumulazione: Das Kapital
• teoria del valore, il fattore dinamico è il capitale e il continuo reinvestimento di questo fattore
permette al sistema di crescere. Marx va a comprendere dove nasce il profitto.
“Le merci non si misurano con il denaro ma sono tali grazie al lavoro che c’è dietro; il denaro misura la
quantità di lavoro all’interno del processo lavorativo della merce (già sostenuto dagli economisti classici)”.
• Pubblicato nel 1867, il Capitale presenta l’analisi del modo di produzione capitalistico (leggi,
dinamica e sue contraddizioni).
• astrazione determinata-> analisi del rapporto tra capitalisti e lavoratori salariati (le due uniche
classi sociali).
• la merce deve essere definita in relazione alla categoria di scambio e di valore (sezione 1 del libro:
relazione tra valore, scambio e merci).
Come Aristotele, definisce prima il valore d’uso poi di scambio.
• origine del valore-> come funziona l’accumulazione della ricchezza? (sezione 2 del libro: relazione
tra denaro, merci, capitale).
- Modo di produzione mercantile semplice: I mezzi di produzione sono le proprietà comuni.
Scambio M-D-M’ -> metto una merce sul mercato per ottenere il denaro che mi permette
l’acquisto della merce della quale davvero ho bisogno (il denaro è solo un intermediario);
- Modo di produzione capitalistico: obbiettivo di accumulare sempre profitti per reinvestirli
all’interno del sistema.
Scambio D-M-D’ non si ha l’obbiettivo di soddisfare i bisogni materiali, ma è interessato ad
investire nel processo di produzione.
• L’origine di questo plusvalore è la forza-lavoro, che è comunque una merce perché viene messa in
campo dai lavoratori per soddisfare i propri bisogni (esempio differenza: l’origine del lavoro non è
la terra come per Quesnay). Solo ed unicamente il lavoro genera plusvalore, a differenza con i
classici.
• Capitale variabile-> valore della forza lavoro (v), ovvero quello dei beni di sussistenza necessari per
far sopravvivere l’operario.
Capitale costante-> materie prima e mezzi di produzione-> lavoro morto: le materie prime sono
state prodotte da altro lavoro in precedenza, il lavoro attivo (quando le materie, i mezzi e la forza
lavoro sono combinati).
• M è il valore della merce -> m=c+ v+ s
con s =plusvalore
Supponiamo una giornata lavorativa di 8 ore di cui 5 sufficienti per retribuire i beni di sussistenza
del lavoratore-> v=5
Capitale impiegato: c + v= 10
Lavoro vivo= 8 ore -> 3 in aggiunta= plusvalore (pluslavoro)
Avendo c=5, v=5, s=3: 13=5+5+3
Il saggio di plus valore è s/v, ovvero 3/5, cioè 60%, ed è in mano al capitalista.
Saggio del plusvalore= grado di sfruttamento del lavoratore da parte del capitalista.
• Il plusvalore serve al capitalista per mettere in piedi il processo; il saggio di plusvalore è la
differenza tra il capitale investito e il lavoro generato ed è quindi l’espressione esatta dello
sfruttamento del lavoratore da parte del capitalista.
• Per aumentare il plusvalore, il capitalista può allungare la giornata lavorativa (plusvalore
aggiunto/assoluto) -> ma il lavoro segue la legge dei rendimenti decrescenti (+ ore = meno
efficienza nell’ attività per i limiti fisici e sociali). In alternativa, egli può ridurre il valore del capitale
variabile, riducendo il costo del lavoro, ovvero il salario) -> plusvalore relativo.
• elabora degli schemi di riproduzioni che derivano dal “Tableau économique” di Quesnay dove
individua due settori: il primo che include il capitale costante c e il secondo il bene salario v.
(entrambi sono anticipati dal capitalista all’inizio del processo di produzione).
Individua la riproduzione semplice (dove il surplus viene consumato e quindi non c’è investimento)
e la riproduzione allargata (il surplus viene investito per rimpiazzare i mezzi di produzione che sono
stati consumati). Rivedi pag 176 per chiarimenti
• Nel tempo, Marx afferma che i capitalisti per ottenere un plusvalore maggiore devono aumentare
s/v (il saggio di sfruttamento), e devono al contempo garantire la vendita dei prodotti sul mercato,
ma lo sfruttamento dei lavoratori ne riduce la capacità di domanda, e il rischio è che il sistema si
fermi. Man mano che il capitale si accumula, si riduce la quota di prodotto che spetta ai lavoratori,
e ci può essere una crisi di sottoconsumo, oltre ad una crisi dovuta all’eccedenza nella produzione
di capitale costante, tanto da non esserci abbastanza capitale variabile da combinarsi con esso
(eccedenza di produzione in un settore rispetto un altro).
• Anche il saggio di profitto r = s/ (c+ v), definito come rapporto tra plusvalore e il capitale totale
(somma tra capitale costante e variabile), cala nel tempo (ed è quello che Marx chiama la caduta
tendenziale del saggio di profitto); dividendo per v ottengo r= (s/v) / c/v + 1) con c/v
«composizione organica del capitale» e s/v saggio di sfruttamento. (problematica: espropriazione
di capitale ai lavoratori)
Grafico riguardo la situazione di crisi:
• Per aumentare il plusvalore, il capitalista introduce nuove macchine, che aumentano c rispetto a v
(composizione organica del capitale), incidendo negativamente sul saggio di profitto (c può
crescere indefinitamente perché il capitalista piò continuare ad introdurre nuovi strumenti come
strategia mentre la crescita di v è limitata, secondo Marx stabile) -> legge generale
dell’accumulazione capitalistica.
Contraddizione del modo di produzione capitalistico, entra infatti in crisi e scompare (la
produttività decresce aumentando c).
Trasformazione del valore in prezzi di produzione
• Nell’economia capitalistica, essendoci libera circolazione di capitale, c’è anche libera concorrenza ->
il saggio di salario, quello di sfruttamento e la lunghezza della giornata sono uguali in entrambi i
settori della teoria del valore-lavoro.
• Il valore incorporato non può essere utilizzato per determinate il valore delle grandezze, perché
non soddisfa le condizioni di saggi di profitto uniformi e differenti tecniche di produzione.
• Egli introduce una nuova unità di misura del valore: il saggio medio del profitto del sistema. A causa
della concorrenza, il plusvalore non viene attribuito ai capitalisti del settore dov’è stato originato,
ma tra i vari settori in base alle quantità di capitale investite (non c’è progresso e in generale i
profitti e il plusvalore non coincidono in ogni settore)
• Marx dimostra però due condizioni valide nel suo sistema:
1) Profitto complessivo= plusvalore complessivo;
2) Output misurato ai mezzi di produzione= lavoro complessivo in esso incorporato.
(teoria valida non solo per i prezzi relativi ma usata anche a livello macroeconomico).
• La teoria del valore è utilizzata come teoria dello sfruttamento-> contrasto fondamentale tra le
classi sociali nel modo di produzione capitalistico;
• Il saggio uniforme di profitto sollecita il conflitto tra i capitalisti medesimi;
• Questo processo presenta un errore ma Marx non propone soluzioni; viene difeso da Piero Sraffa
nella seconda metà del 900 che dimostra l’opposizione tra lavoratori e capitalisti e successivamente
da due autori giapponesi che presentano due proposizioni valide a livello matematico, le quali
costituiscono poi il teorema fondamentale dell’economia marxista:
1) Il saggio di profitto è positivo solo se il saggio di sfruttamento è positivo;
2) Relazione monotona strettamente crescente tra le due grandezze.
Punti focus sulla sua ideologia:
• Idea di uno stato onnisciente, ovvero la capacità di un organo politico di governare l’economia per
raggiungere lo sviluppo e la divisione equa dei risultati nella società (maggior attenzione per la
distribuzione rispetto che per la produzione-> le libere forze di mercato non devono agire sui prezzi
o sulle modalità di produzione, che deve essere effettuato dall’ente centrale.: grande problema
oltre la politica e i principi morali.
Dal punto di vista economico, c’è incapacità nella gestione delle informazioni.
Individuazione del fattore dinamico nel sistema economico contemporaneo -> innovazione
(Schumpeter) a vantaggio delle imprese in competizione nel sistema.
Economia di piano: dal centro / economia di mercato (alternativa a quella capitalista legata alle
idee di mercato, libero gioco delle forze di mercato): diffusa, funziona perché le informazioni e le
decisioni sono distribuite.
La forza all’interno dell’economia pianificata è il superamento dell’impatto dell’arretratezza.
Confronto delle due realtà: capacità minore rispetto a quello occidentale. Un fattore importante è
la percezione dei cittadini nel sistema sovietico: un’importante componente del PIL andava
nell’investimento e nell’attività militare, la produzione non è quindi dedicata alla popolazione tanto
quanto in occidente.
• Massima esaltazione della razionalità economica: l’economia pianificata ha sedotto a lungo gli
economisti attuali, principalmente quelli occidentali.
• Maggio ìr giustizia sociale: L’economia pianificata esalta la scienza economica, esaltando la capacità
degli strumenti -> maggiori capacità professionali.
• Valore dei principi marxiani nei periodi successivi: i premi Nobel hanno sostenuto il modello di
crescita pianificata perché riduce le crisi economiche e rende più stabile il processo di crescita.
• Problemi nell’economia pianificata:
(esempio del trattore: viene stabilito il tonnellaggio, ma il numero dei pneumatici previsto non è
realizzabile a causa di un incendio. La soluzione per rispettare il tonnellaggio è quella di appesantire
il trattore raggiungendo la stessa produzione con una minore quantità di metallo. La decisione è
intrinseca nella logica di piano ma crea dei problemi perché i trattori troppo pesanti avevano
difficoltà a muoversi nelle campagne -> in direttore dell’impresa era responsabile di raggiungere gli
obbiettivi assegnati, altrimenti sarebbe stato spedito in Siberia. Statistica post- sovietica: dati
complicati non abile a gestire l’imprevisto nel momento del suo arrivo.
Aspetti importanti di Marx
• Un ambizioso e articolato sforzo di analisi e interpretazione del sistema capitalistico affermatosi
nell’Ottocento (visione marxiana dell’uomo e della società);
• La centralità della dimensione economica nelle società umane (materialismo storico);
• Il «modo di produzione» prevalente come elemento caratterizzante di una determinata società;
• Ci sono «leggi storiche» che spingo verso il superamento di un dato modo di produzione
(storicismo): l’inevitabilità storica del socialismo;
• Analisi economica e impegno politico nell’esperienza marxiana: l’economia come critica della
società;
• La dinamica storica del capitalismo è segnata per Marx dalla caduta tendenziale del saggio di
profitto. I tre fondamenti analitici di questa legge sono:
- lo scambio del lavoro come merce
- lo scambio delle merci in base al lavoro contenuto e la formazione del plusvalore
- l’accumulazione del plusvalore
• Il sistema si fonda sullo sfruttamento da parte del capitalista della forza lavoro;
• La differenza tra il lavoro effettivamente svolto e il lavoro necessario alla riproduzione della forza
lavoro (v), costituisce il plusvalore (s);
• Il saggio di plusvalore (o di sfruttamento) s/v è la base del saggio di profitto;
• r= s/ (c+ v): dividendo per v ottengo r= s/v / c/v +1
La chiave della teoria marxiana sta nell’idea che questo saggio – che è quello a cui guardano i
capitalisti - sia destinato a calare nel tempo;
• Per aumentare il plusvalore, il capitalista introduce infatti macchine per tenere basso v
Ma l’accumulazione continua di capitale c aumenta la «composizione organica del capitale» c/v (più
macchine, meno lavoro), e dunque r cala -> qui c’è il punto debole più rilevante della teoria
marxiana: l’ipotesi che il saggio di sfruttamento s/v resti (tendenzialmente) costante, è smentita
dalle vicende successive.
• In realtà, la meccanizzazione ha aumentato enormemente la produttività del lavoro, e la società dei
servizi ha visto l’affermazione di settori a bassa composizione organica, entrambe forze che
mantengono elevato il tasso di profitto.
• “Socialismo reale”: alcune economie e sistemi politici si sono ispirati esplicitamente alle teorie
marxiane evidenziandone pesanti criticità.
• Non si può accusare Marx per tutti gli errori del socialismo reale, ma alcuni elementi teorici del suo
pensiero ne sono stati, in parte, la premessa.
• È in ogni caso, un pensatore importante sotto il profilo teorico (specie nella componente
«positiva»), e le cui idee hanno avuto un grande rilievo storico.

Contributo della scuola classica all’economia politica (Quesnay, Smith, Ricardo, Marx)
➢ Focalizzazione di concetti fondamentali dell’analisi economica, attorno alle idee di valore,
riproduzione e sovrappiù: divisione del lavoro, produttività, capitale fisso e variabile, distribuzione,
profitto, prezzi relativi etc.
➢ Attenzione (soprattutto in Smith e Marx) alla dimensione storica: i sistemi economici sono
dinamici, in evoluzione, e condizionati dal contesto in cui operano;
➢ La centralità degli attori: l’individuo per Smith, le classi per sociali per Malthus, Ricardo, e
soprattutto Marx;
➢ Le variabili che incidono sull’economia sono complesse, e l’astrazione è necessaria a dare rigore
scientifico all’analisi – anch’essa un contributo cruciale - non deve far perdere il senso di tale realtà
(riduzionismo);
➢ Tutti pongono attenzione ai problemi della contemporaneità, della società in cui vivono (la policy)
-> visione cosmopolita dell’economia classica perché esaminano e confrontano anche le economie
delle altre società;
➢ Pur con punti deboli che rimangono sospesi con domande teoriche, questi quattro autori sono uno
straordinario riferimento ancora oggi (importanza dell’eredità).

Dall’economia politica alla scienza economica: la rivoluzione marginalista


La seconda rivoluzione industriale (1870-1914)
La scuola marginalista è così definita per il calcolo marginale, ovvero il cambiamento che si ottiene
aggiungendo un’unità.
Fatti economici:
• L’intensa crescita degli scambi internazionali integra il capitale, il modo di produzione, lo scambio
(circa il 10 per cento della popolazione europea abbandona l’Europa per migliori occasioni di
lavoro);
• Le innovazioni a livello industriale non cambiano solo i beni da produrre ma anche il processo di
produzione;
• Economia di mercato: globalizzazione, riduzione dei costi, crescita del PIL pro capita (base più
ampia di consumatori che hanno possibilità di accedere ai beni di mercato);
• Gold standard: il sistema prevalente fino alla Prima guerra mondiale-> ogni stato può emettere
banconote in proporzione alle riserve auree che possiede in cassa forte. Per una realtà in cui gli
scambi aumentano in maniera vertiginosa, pagare in monete è difficile e iniziano a circolare le
banconote, considerate buoni che si possono scambiare in banca per l’equivalente in oro ->
l’individuo è sicuro del valore di questo buono. L’Inghilterra è il primo paese a produrlo, essendo il
primo potere commerciale in Europa. Questo sistema monetario a scambi fissi (la banca centrale
decide il tasso di cambio tra la valuta nazionale e quella straniera) facilita il processo di
internalizzazione.
Quando nel 1871 (unità tedesca dopo la guerra Franco-prussiana), la Germania aderisce al Gold
Standard, si hanno dei cambi fissi con i partners del sistema agevolando gli scambi-> positivo anche
per i mercati finanziari: il grado di incertezza è dato dal cambiamento che può avvenire nella
svalutazione della moneta. Il Gold standard è considerato un sistema perfetto e contiene anche
sistemi di autocorrezione.
Nel 1866, quando la spesa pubblica cresce per gli scopi bellici, l’Italia esce dal Gold standard perché
non riesce ad equivalere con il valore dell’oro, successivamente riesce a rientrare anche se con
difficoltà.
Dimensione politica:
• Parlamentarismo: estensione della base elettorale, era un sistema a base censuaria-> poteva votare
solo chi pagava un determinato ammontare di tasse-> chi paga più tasse ha il diritto di decidere
come questi soldi vengono utilizzati (no taxation without representation). Nel parlamento vi è era
un gran numero di proprietari terrieri, quindi questa classe controllava e proteggeva i loro interessi.
• Nel 1912 si arriva in Italia al suffragio universale maschile e nascono i grandi partiti nazionali di
massa che segneranno la storia del 1900 (socialisti, cristiani...);
• Liberalismo: affermarsi di diritti civili garantiti agli individui e segnati nella legge costituzionale;
• Imperialismo e nazionalismo: centralità degli stati che servono ad assicurare l’entità nazionale, una
comunità che è strumento di esaltazione. L’imperialismo è la spinta all’estensione del controllo
politico da parte degli stati europei verso gli altri stati (dalla seconda metà del 800).
• La rivoluzione marginalista è legata a concetti della scuola classica.
Metodo scientifico e pensiero filosofico:
• C.Darwin «L’origine della specie» (1859); Tavola degli elementi di Mendeleev (1869);
• Elettricità, motore a scoppio, chimica (T.A. Edison, N.A .Otto etc..);
• Positivismo (Comte, Bentham, Mill, Spencer); Scienze sociali (Max Weber, Émile Durkheim); Calcolo
differenziale
• Scuola classica e J.S Mill: l’ombra di Marx.
• Western Offshoots: Canada, USA,
nuova Zelanda e Australia.
• L’Argentina è un paese che cresce
per l’immigrazione-> attività agricola e di
allevamento (esportatore di beni
primari,meno stabile perché legato ai
cambiamenti nello scambio
internazionale).
• Realtà del Giappone che cresce
molto lentamente ma che inizia a
cambiare dagli anni 60 (1960).
• Dal grafico si nota che le realtà
geografiche crescono con velocità
diverse. Lo sviluppo tende ad aumentare
le differenze-> problemi a livello politico.
Processi che si sviluppano su basi diverse
(quello di crescita dipende anche dalle
risorse naturali).
• Estensione dei mercati: crescita di tipo Smithiano.
• Estensione per l’innovazione tecnologica: Schumpeter.
• Londra è la capitale finanziaria del mondo.
• Spostamenti interni significativi (dalla campagna alla città).

I fondamenti della rivoluzione marginalista:


Il contesto scientifico e quello economico erano maturi per una svolta-> 3 diversi contesti che portano 3
pensatori che non si conoscevano ma sviluppano la stessa idea riguardo l’interpretazione dell’andamento
economico.
1) Inghilterra: Jevons (Teoria dell’economia politica 1871);
2) Impero austro ungarico: Menger (Principi di economia 1871);
3) Di origine francese che lavora in Svizzera: Walras (Elementi di economia pura 1874-77).
Aspetti fondamentali che li accumunano:
- Il valore di una merce è definito dal soggetto-> forte ruolo dell’individuo che stabilisce valori
fondamentali nel sistema. Le preferenze sono totalmente differenti. L’economia studia la scelta
dell’individuo e quindi i meccanismi psicologici che lo spingono a ragionare in un determinato
modo. L’unità aggiuntiva di un bene definisce il bene che l’individuo è disposto a pagare ->
calcolo marginale. Grafici-> L’utilità totale aumenta con minore velocità, mentre quella
marginale tende a calare con il tempo.
- Cambia lo scopo: i marginalisti dicono che c’è una tendenza inevitabile al progresso e non si
interrogano su quale sia il motivo, l’origine dello sviluppo (differenza con i classici). Modalità
che spiegano la distribuzione ottimale all’interno del sistema-> analisi sullo scambio, la
produzione è vista in maniera subordinata (diff dai classici). Fase in cui si forma la
microeconomia moderna.
- Per i classici il valore di scambio dipende dai costi di produzioni, i marginalisti non li negano ma
sostengono che il valore di un bene dipenda dalla sua capacità di soddisfare il bisogno
dell’individuo (soggettivo) + scarsità relativa di questo bene: il valore è basso nel momento in
cui il bene è altamente disponibile (definizione di Walras);
- Walras è l’unico che riesce a dedurre l’utilità marginale e da questa teoria una determinazione
di prezzi;
- Cambia il metodo della posizione relativa della scienza economica nel dibattito politico;
Il metodo è deduttivo e utilizza molto la matematica con l’obbiettivo di creare teorie coerenti e
che permettano la definizione di leggi comportamentali che regolano i fenomeni.
L’economia è una scienza positiva (da positivismo) che spiega la realtà. Il suggerimento di policy
non è considerato perché i mercati sostengono di poter trovare un proprio equilibrio in
maniera autonoma. Complesso di inferiorità che gli economisti hanno in confronto dei fisici.
Non si sta osservando però delle forze naturali bensì il comportamento di soggetti sociali, che
fanno delle scelte sulla base di principi che possono cambiare nel tempo ed è condizionata
dall’aspetto culturale della persona -> l’invariabilità delle leggi è problematica ma passa in
secondo piano rispetto la volontà di creare un sistema rigoroso.
Cambia lo scopo principale che diventa lo studio del comportamento umano che condiziona la
relazione tra fini e mezzi scarsi con possibili impieghi alternativi (fini multipli e ordinabili, es. di
grano e acqua) -> definizione dell’economia in generale. L’equilibrio si raggiunge nel momento
in cui si eguagliano le utilità marginali. Processo estremamente deduttivo: è un approccio
formalizzato in cui si mette a fuoco la dimensione psicologica. Si perde la dinamica
dell’economia classica, ovvero l’analisi delle forze che regolano lo sviluppo e la distribuzione del
reddito all’interno del sistema.
- Disciplina (l’economia è ben distaccata dalle altre): si passa da un movimento più ampio ad una
che si concentra sui rapporti che si sviluppano all’interno -> si passa da political economy a
economics (Robbins). La dimensione morale viene esclusa dal sistema, aumentano le cattedre
in economia nelle università. Domanda di ricerca in quell’ambito, che fanno aumentare il grado
di specializzazione all’interno del sistema.
Tramonto degli economisti dilettanti: i grandi economisti si trovano all’interno dell’ambito
accademico (forte dimensione matematica e linguaggio tecnico che distingue il dilettante,
esempi pratici e assenza di analisi storica), ad esempio Riccardo non sarebbe potuto diventare
un grande economista.
Nascono giornali specializzati in economia (ex. Economic Journal della Royal Economic Society)
e ulteriori associazioni professionali.
- Discontinuità/ continuità nello studio economico in base all’interpretazione delle teorie
classiche di Smith e di Ricardo.

Jevons
• Inglese, formazione di tipo naturalistico (scientifico), in una famiglia in cui c’è possibilità di studio, il
padre è ingegnere che si occupa del commercio di ferro;
• Emigra in Australia dove è assaggiatore presso la zecca di Sidney;
• Quando torna a Londra inizia la sua carriera accademica come professore di politica economica;
• Scrive un paper in un’importante rivista scientifica. Diventa scienziato a livello nazionale e come
tale sa che il suo lavoro verrà pubblicato in base alla classe di quella rivista. La redazione della
rivista.
Lo standard che viene utilizzato è quello del doppio referaggio cieco-> l’articolo viene anonimizzato
e viene analizzato da due autori che esprimono una loro opinione: rejection… . Questo processo di
revisione e riaggiustamento è lungo e fa sì che l’articolo venga pubblicato anche dopo alcuni anni.
Logica esasperata che fa parte della trasformazione economica in una scienza.
• Nel 1867, stesso anno di uscita del “Das Kapital” di Marx, sposa la figlia del proprietario dell’attuale
“The Guardian”.
• 1871: The Theory of Political Economy
Utilità come base del valore e matematica (utilitarismo)
• Nell’opera “The Theory of Political Economy” definisce e dimostra che bisogna solo indagare le
leggi naturali alla base dell’utilità che commettono quest’ultima con la quantità di beni in nostro
possesso, per arrivare ad una buona teoria dello scambio le quali leggi di domanda e offerta sono
conseguenze. I fattori di produzione contano poco e vengono sostituiti dall’utilità marginale.
(Mancanza di una spiegazione teorica che definisce l’andamento della domanda e dell’offerta ->
utilizzo dell’utilità marginale).
• Metodo: la scienza dell’economia può essere solo di tipo matematico perché permette di applicare
il calcolo differenziale (marginale).
Teoria del valore e dello scambio:
• Base: concetto di piacere e di dolore (pain, privarsi dalla banconota) al momento dell’acquisizione
di un bene; nel momento in cui il dolore dell’acquisto è minimamente compensato, allora si è
disposti a spendere. (tentativo per la comprensione delle scelte umane, che non può essere sempre
applicato-> ex. I beni di sussistenza dovrebbero avere utilità infinita);
• Il piacere aggiuntivo cala al crescere di beni (Jevons non parla mai di utilità marginale ma parla di
“final degree of utility”). L’utilità marginale di un soggetto che possiede un buon numero di beni è
maggiore rispetto chi ne possiede di meno.
Quando i beni e le comodità disponibili aumentano, il piacere che ne deriva decresce.
• L’individuo è razionale e mira a minimizzare la propria utilità (necessaria per arrivare ad un livello
valido) -> sa che un bene lo soddisfa e ottimizza il suo impiego.
• Il concetto di utilità è individuale, è definito dal soggetto che ordina i diversi livelli quindi non può
essere confrontabile tra individui. Utilità ordinale (ordine delle preferenze) e cardinale (misurabile e
aggregabile).
• Pescatore di perle: attraverso la pesca si ottengono diversi oggetti con valori differenti ma è l’utilità
della perla che definisce lo sforzo che lui fa per andarla a pescare.
• Definisce il valore d’uso-> utilità totale (complessiva di tutte le unità di bene, intera quantità
consumata) e il valore di scambio -> potere d’acquisto di un bene in termini di utilità di un altro
bene (i marginalisti non considerano il concetto di denaro).
• Utilità: effettiva (di un bene pronto per l’utilizzo), eventuale ( qualcosa che può essere pronto per
l’utilizzo in un futuro immediato e prevedibile), potenziale (di un oggetto utilizzabile in un periodo
concepibile ma indefinito), finale (dell’ultima unità del bene consumata)-> questa viene utilizzata
per una miglior allocazione di uno stock di una risorsa tra i suoi vari impieghi alternativi, che si
ottiene quando il grado finale di utilità (associato ad una piccola parte del bene = marginale) è
uguale per tutti gli impieghi, altrimenti l’individuo trasferirebbe il suo bene.
Teoria dello scambio e costi di produzione
(quarto e più lungo capitolo)
• Definizione di mercato: due o più persone che trattano due o più beni, le quali quantità e rapporto
di scambio siano note a tutti.
• Legge dell’indifferenza o del prezzo unico: su tutti i mercati c’è lo stesso prezzo per lo stesso tipo di
merce.
• Condizione dello scambio: l’utilità del bene in cui sono in possesso è inferiore al piacere che
ottengo acquistando il bene che mi manca. Lo scambio termina quando l’utilità marginale dei due
beni è uguale. (U’a=U’b)
• Lo scambio diventa ottimale quando c’è proporzionalità tra utilità marginale e prezzo.
(U’a/pa=U’b/pb)
• L’utilità marginale determina i prezzi relativi delle merci ma risulta dalla scarsità (offerta) che a sua
volta dipende dal costo di produzione delle merci (esempio della perla, sono disposto a fare sforzi
per trovare la perla perché so il suo valore e so che c’è chi è disposto a comprarla).
Quindi i vari valori si determinano: Costi di produzione-> offerta-> utilità marginale-> valore
Teoria del lavoro
(capitolo quinto)
• Introduce la sua teoria citando Smith e definisce il lavoro come: penoso esercizio per allontanare la
pena.
• Grafico pag. 218: l’utilità del lavoro diminuisce quando aumenta il prodotto nel tempo; la disutilità
del lavoro (quadrante inferiore) cresce fino a quanto subentra la fatica, quindi con l’aumentare
delle ore lavorative.
• Il piacere che deriva dal lavoro viene massimizzato quando l’utilità finale del prodotto è uguale alla
disutilità del lavoro (mi rende più felice quello che produco rispetto a quanto il lavoro mi affatica), e
quindi determina la quantità ottimale di tempo lavorato -> teoria dei rapporti di scambio basata sul
lavoro.
• Definizione di sovrapproduzione: massimizzare i prodotti del lavoro (fatica misurata in termini di
sforzo muscolare). Critica anche la relazione inversa di salari e profitti formulata da Ricardo.
Walras
Fondatore della teoria moderna dell’equilibrio generale
• Francese, nasce in un contesto privilegiato (il padre si occupa di economia), buona biblioteca in cui
studia;
• Dopo aver passato un periodo da bohemien, riprende i suoi studi economici e ha successo;
• Insegna economia all’Università di Losanna (Svizzera), succeduto poi da Pareto;
• Delinea il suo schema di equilibrio economico generale in “ Eléments d’économie politique pure”
(1874-1877);
• Alla fine, dell’800 si ritira dall’insegnamento e pubblica opere di economia sociale ed economia
politica applicata;
• Riconosciuto da Schumpeter per il suo contributo nella storia dell’analisi economica.
Fondamenti della sua teoria:
• 3 ambiti in cui distingue la scienza economica:
1. Economia pura: “leggi naturali” del valore, scambio e ricchezza sociale-> contributo più
importante;
2. Economia applicata: condizioni necessarie per l’efficiente funzionamento dei diversi settori
(agricolo, industriale, bancario- finanziario);
3. Economia politica (o sociale): tassazione, distribuzione del reddito, proprietà.
Equilibrio di mercato nel caso di due beni (definito attraverso un modello semplificato).
Gli strumenti utilizzati per l’economia reale sono differenti rispetto gli altri. Il valore di un bene è definito
dalla combinazione tra utilità (concezione individuale) e rarità = rareté (difficile da perseguire, determina la
ricchezza).
➢ Ci sono due soggetti diversi che vogliono ottenere il bene posseduto dall’altro (A e B).
N e M= quantità di due ipotetici beni a che i detentori sono disposti a cambiare.
➢ Il prezzo a cui si fa lo scambio (quello di A) è indicato con il rapporto tra il valore dei due beni (non
ci sono altri elementi che disturban o l’andamento) = il prezzo di A è anche il reciproco del prezzo
del secondo bene nei termini del primo (1/pB).
La quantità dei beni che offro di un bene deve essere uguale all’unità che ottengo
(attenzione all’errore di stampa nel libro).
Offerta di A= domanda di B x prezzo di B -> Offerta di B= domanda di A x prezzo di A,
prezzo di A x quello di B=1.
Il cambio non avviene mai 1 a 1, c’è un prezzo diverso da 1.
➢ Avendo due soli beni, l’offerta di un bene deve essere uguale alla domanda, baratto.
Lo scambio mette in relazione i due soggetti fino a che non arrivo a definire il rapporto tra i due beni che mi
fornisce un equilibrio nel sistema.
➢ Cosa comporta l’equilibrio nel mercato nel momento in cui l’offerta del bene B è maggiore della
domanda del bene B? il prezzo può cambiare: questo deve diminuire, così la popolazione è più
incentivata ad acquistarlo.
➢ Cosa motiva i soggetti ad effettuare questi scambi? Si vuole ottimizzare l’utilità di un bene.
L’ottimizzazione si raggiunge quando il rapporto dell’unità marginale dei due beni è uguale al
rapporto dei loro prezzi. Entrambi i soggetti sono soddisfatti dallo scambio e arrivano ad
ottimizzare l’utilità. rA/rB=pA/pB
In questo modo posso riuscire a definire il prezzo di tutti gli altri beni e servizi presenti nel mercato
attraverso una serie di equazioni.
➢ L’incremento che ho di prodotto aggiungendo quel fattore in più-> utilità marginale per un
prodotto.
➢ So che OA =DB x pB mentre OB=Da pA; e che D A=OB x pB mentre DB=OA x pA, con pA x pB=1
Poniamo allora DA= α OA, con α=1(classica situazione di equilibrio con OA=DA e OB=DB), α<1, α>1
Ma a cosa corrisponde α? Con semplici sostituzioni ottengo: α=DA/OA oppure OB x pB/DB x pB oppure
OB/DB. Dunque, se α>1, allora DA>OA e DB< OB -> guarda ultima pagina del libro.
➢ Equilibrio del sistema: il prezzo del bene A sale (perché ha la domanda effettiva più elevata
dell’offerta effettiva) e quello del bene B scende (perché presenta il caso contrario), finché
l’eccesso di domanda di A e quello di offerta di B non sono annullati; rA= pA x rB e rB= pB x rA
Completezza della sua analisi: fascino per gli economisti successivi. -> economia neoclassica, convinta che
gli equilibri si possono raggiungere attraverso le forze di mercato.
➢ La teoria si basa sull’analisi di:
1) Una determinata quantità di servizi produttivi (T, L, K) e la loro produzione;
2) Le tecniche di produzione (funzioni di produzione);
3) Le preferenze dei consumatori (funzioni di utilità);
4) Un sistema di libera concorrenza (con operare migliore quando ci sono molti compratori e
venditori).
E consente di stabilire: le quantità dei diversi beni che saranno prodotte, il loro prezzo in ogni istante di
tempo e il prezzo dei servizi di produzione in ogni instante di tempo.

Definizione di imprenditore: la figura che acquista servizi produttivi e vende prodotti sul mercato,
ottenendone un beneficio o una perdita. Come fulcro della scienza economica, egli coordina il mercato del
prodotto: egli connette le caratteristiche richieste dall’impresa con l’output richiesto sul mercato dei
prodotti dove si incontrano domande e preferenze dei consumatori.

Pareto
• Di origine italiana ma nasce a Parigi, opera in più dimensioni (eclettico);
Definisce nozioni quali l’“ottimo paretiano”, sia rispetto al consumo che alla produzione (non posso
aumentare il bene di una persona senza diminuire quello di un’altra; definire una locazione delle
risorse all’interno di un sistema, equilibrio che deve rimanere invariato, implica anche la scarsità
delle risorse);
• Dà vita alla “Scuola di Losanna” (con Walras e Barone) dove vengono sviluppati i pensieri
marginalisti;
• Opera fondamentale: «Cours d'économie politique»,1897;
• Supporta il libero scambio, il pacifismo, l’anticolonialismo e una riforma democratica in una
prospettiva libertaria;
• È considerato uno dei critici della teoria marginalista: è difficile attuarla in maniera scientifica;
introduce infatti una teoria basata sull’esperimento e sull’esperienza, prendendo in considerazione
l’utilità ordinale (l’ordine delle preferenze); attraverso la relazione qualità-prezzo ricava delle
combinazioni e delle serie di indifferenza che possono essere rappresentate come curve in un
diagramma.
• Curve di indifferenza: non è possibile misurare l’utilità
attraverso una funzione ma si può indicare una curva che
mette in relazione le accoppiate di beni che mi danno la
stessa utilità. Tutti i punti che sono sulla stessa curva di
indifferenza mi danno la stessa utilità (l’individuo è
indifferente sulla scelta). Se le quantità crescono, mi trovo su
una curva di indifferenza più elevata perché cresce l’utilità.
Posso trovare infinite curve nel mio piano. Il vincolo del
consumatore è il reddito, definito dalla retta y; la soluzione
deve essere intermedia. Il punto di equilibrio è il punto di
tangenza con la curva di indifferenza perché è quella più alta e quella che mi fornisce maggior
utilità.
• In questo modo Pareto definisce la funzione di domanda di un solo bene. Ipotizziamo che il vincolo
di bilancio si sposta nel tempo (guadagno più soldi/ il prezzo del bene diminuisce), la curva di
domanda cambia e l’andamento è canonico ( secondo la regola) perché ho una quantità aggiuntiva
che cala man mano che il prezzo diminuisce, l’utilità marginale è decrescente perché dopo aver
comprato una grande quantità dello stesso bene, non ho più lo stesso bisogno (le curve sono quindi
convesse rispetto l’origine-> importanza della conoscenza dell’inclinazione delle curve).

Bilancio provvisorio sulla rivoluzione marginalista:


(incorrettezza del termine rivoluzione in quanto include concetti utilizzati in precedenza)
attivo passivo
1) diversa prospettiva sul valore 1) perdita della dimensione dinamica del
(importanza dell’utilità e non dei sistema, ovvero come il sistema cresce
costi di produzione); (macroeconomia);
2) le classi sociali non sono più i 2) perdita della complessità della
protagonisti del sistema economico, condizione umana-> assunzioni eroiche
ma sono gli individui che scelgono i come la conoscenza perfetta;
beni; questi sono definiti come 3) scienza di tipo positivo: descrive la realtà
“homo oeconomicus” -> essere così com’è senza che ci siano indicazioni
razionale che massimizza la sua relative al contesto; ad esempio rispetto
utilità. quelle che devono essere le decisioni di
3) Equilibrio economico generale: natura politica -> lasciate agire i soggetti
contesto statico che prevede che non sul mercato senza interferire.
ci siano mutamenti a livello -non fornisce soluzioni per risolvere la
tecnologico nell’economia (al decrescita del sistema o per farlo
contrario lo squilibrio porta alla crescere;
crescita del sistema). 4) non si considera il ruolo della moneta in
4) Economia come sistema di equazioni: maniera attiva nel sistema economico.;
metodo di indagine deduttivo 5) mancano informazioni riguardo la
fondato sulla definizione matematica distribuzione del reddito senza tener
dei rapporti delle grandezze del conto dell’asimmetria nelle produzioni
sistema. industriali, all’andamento d’interesse.
5) dimensione microeconomica 6) teoria astratta perché nella storia non ci
(interazione tra i singoli soggetti). sono mai situazioni di equilibrio.
Fisher
• Fine 800-inizio 900 maggiore attenzione a livello macroeconomico (relazione tra i grandi aggregati
del sistema economico) -> è il più grande economista americano; Schumpeter e Friedman lo
definiscono economista accademico (professore universitario).
• cerca di comprendere l’interazione tra i vari ambiti economici.
• nasce nello stesso anno in cui esce il Capitale; il padre è inserito in un ambiente culturale.
• numeri indice (utilizzati in statistica): stabilisco una misura base sulla quale confrontare le altre nel
tempo, per comprendere la dinamica di trasformazione in diversi periodi e in diversi paesi.
Venivano utilizzati per stabilire le condizioni nei contratti ed evitare gli squilibri dovuti alle
variazioni del tasso della moneta: “indicizzazione dei contratti”.
Questi numeri non permettevano una stima perfetta.
• è un abile investitore ma perde molto nella crisi del 1929.
• “Appreciation and Interest” (1896): quali sono le determinanti in un sistema che definiscono
l’andamento dei prezzi (tasso di interesse); tratta gli effetti della deflazione e dell’inflazione.
• mondo del Gold standard -> i prezzi nel tempo hanno un valore calante nonostante il sistema
continua a crescere. Il sistema non riesce a fornire oro a sufficienza per produrre le banconote
necessarie da inserire nella rete di scambi influenzando notevolmente i contratti di prestito che
vengono fatti. Relazione tra famiglia e imprese regolarizzata dal mercato finanziario. Pretesa di un
tasso di interesse (in un sistema dove i prezzi diminuiscono), che si abbassa. Il tasso di interesse è
così basso che c’è una minor propensione ad offrire il proprio denaro, di chi ne possiede o
diminuisce addirittura la domanda.
Analizza infatti diversi contratti della società americana per comprendere il meccanismo: il tasso di
interesse è differente per le due parti del contratto (vantaggi e svantaggi).
Il lato dell’aspettativa è molto importante perché condiziona le decisioni odierne -> mille cautele verbali
che i maggiori esponenti nell’ambito utilizzano.
• Approccio di tipo empirico: analisi dei dati a lungo periodo e delle fluttuazioni improvvise del valore
della moneta.
• Teoria quantitativa della moneta: la produzione aumenta e i prezzi aumentano.
L’andamento dei prezzi è determinato dalla quantità di moneta che viene messa a disposizione.
Identità fondamentale: Mv= PQ
V= numero di volte che la moneta cambia di mano (passa tra diversi individui);
La velocità dipende dalle tecniche nel sistema finanziario (carte, bancomat...).
La quantità di beni scambiati dipende dalle abitudini del consumatore all’interno del sistema (le
variazioni del tasso di interesse dipendono dai differenti standard di valore).
Se aumenta la quantità di moneta nel sistema aumentano anche i prezzi -> inflazione monetaria
(Europa del 600 all’arrivo dell’argento americano). È fondamentale garantire una stabilità dei prezzi
nel tempo e in subordine bisogna garantire un’indicizzazione dei contratti: devo definire un
cambiamento del tasso d’interesse correlato a quello d’inflazione/ deflazione per tutelare chi
stipula il contratto (idea della scala mobile).
Schumpeter
• Analizza l’ambito dell’innovazione: quale forza dinamica incita il sistema capitalistico
(per i classici: l’accumulazione di capitale); la crescita del sistema è maggiore a quella del capitale
investito perché questo non è una grandezza omogenea. Grazie all’innovazione due beni hanno
capacità differenti. Il protagonista è l’imprenditore (innovativo) che crea novità all’interno del
sistema (molta importanza alle sue motivazioni), è definito però in modo vago, non è sempre il
capitalista. Natura Qualitativa nello sviluppo (discontinua) e non quantitativa (equilibrata).
• Figlio di un industriale tessile facoltoso, austriaco ma si trasferisce in America;
• Entra in contatto con diverse personalità ed entra nel dibattito politico dell’epoca (influenza del
socialismo e del marxismo).
• Studia anche in Germania e in Inghilterra ma inizio con l’attività di avvocato al Cairo.
Attivista per quello che riguarda la guerra-> nominato ministro delle finanze (introduce la tassa
patrimoniale e altre innovazioni non accettate dagli altri politici, fallisce), eclettico.
• Il mondo descritto dal modello marginalista è troppo statico.
L’imprenditore è considerato come una figura razionale, appassionato delle sue idee, alla ricerca di
autoaffermazione. L’economia cresce grazie all’attività imprenditoriale.
• Mercato/ sistema del credito che interagisce in maniera significativa con il settore
dell’innovazione. Gli innovatori utilizzano il sistema bancario come canale di accesso al credito per
finanziare le loro attività. L’interesse è un fenomeno monetario (prezzo che deve essere pagato
per un prestito che deve essere rimborsato con i profitti che l’imprenditore vuole ottenere.
Le innovazioni creano un flusso di risparmio dai profitti che creano e producono espansioni del
credito e aumento del livello dei prezzi (gli imprenditori devono ottenere dai proprietari le risorse
sufficienti per dar vita alle loro attività).
• Ciclo congiunturale:
fondamentali che misurano
l’andamento dell’economia in
un determinato momento (PIL
pro capite nel tempo) -> enti
che promuovono andamenti
statistici. (analisi della Banca
d’Italia, con attenzione al
mercato del credito).
Equilibrio (+innovazione) ->
crescita attività economica ->
creazione di credito-> prima
ondata, seguita da molte altre
(associate ad eventi differenti e
a differenti settori produttivi).
Cosa determina i cicli
economici? Qual è la loro durata? Bisogna intervenire e appiattire gli andamenti del sistema. Una
buona politica economica è anticiclica, quindi tende a creare un andamento di equilibrio. -> leggi di
movimento della società capitalistica.
• Saggio sull’imperialismo, pubblicata dopo la Prima guerra mondiale (1920), dove prova a spiegare
le sue cause. Lenin lo spiega attraverso il capitalismo. Schumpeter, che ha vissuto la guerra
dall’interno, spiega che ci sono anche cause quali la voglia dell’affermazione politica e l’idea
nazionalistica, proponendo una motivazione psicologica più completa che supera quella economica.
“dimensione culturale dell’imperialismo che causa la guerra”
• Definisce anche storicamente un ciclo economico; questo dipende dal ritmo delle innovazioni, che
tende a crescere nel corso del 900. I cicli sono sempre più riavvicinati tra di loro.
• Interazione tra aspetti economici e strutture politiche (capitalismo, socialismo e democrazia).
Distruzione creativa -> nocciolo del capitalismo.
• Storia dell’analisi economica: è molto importante capire lo sviluppo del pensiero umano in
relazione ai fatti economici per comprendere le dinamiche e quali sono le radici epistemologiche.
• Non ammira Smith ma cita con ammirazione i marginalisti.

Alla ricerca della dinamica del sistema capitalistico


- Problema metodologico: nell’equilibrio di Walras la tecnologia non cambia altrimenti
cambierebbe anche i valori relativi dei prezzi di produzione; il sistema non è sempre in
equilibrio e non può essere considerato statico.
- Opera del 1911: teoria dello sviluppo:
Come si è arrivati al livello che il paese presenta? Cos’è la sostanza dello sviluppo economico?
(equilibrio vs sviluppo-> approccio innovativo)
- Spiega l’inizio della produzione: combinare i fattori di produzione per creare qualcosa di nuovo
(metodo produttivo). È l’imprenditore che determina la quantità e la qualità di ogni
componente, tutto dipende dalle combinazioni che lui stabilisce.
Opera del 1942: conia il concetto di distruzione creatrice (il sistema capitalistico continua a crescere perché
qualcuno inserisce un’idea sul mercato, e diventa una forma di socialismo). Distruzione: eliminazione del
vecchio processo (chi vuole stare nel mercato deve adattarsi altrimenti viene espulso-> i beni prodotti
vanno sempre incontro alle esigenze). Si tratta sempre di un processo dinamico.
Da questo anno cambia la sua concezione di innovazione, dicendo che poteva avvenire anche in imprese già
preesistenti.
• Metodo di produzione più efficace che mi permette di avere un vantaggio competitivo->
innovazioni di processo (possono essere legate ad un’innovazione di tipo organizzativo).
Vantaggio come imprenditore: vendere a minor prezzo, vendere un nuovo prodotto -> con delle
caratteristiche migliori.
Processo evoluzionistico (Darwin) -> già elaborato da Marx.
• Il capitalismo è un metodo di cambiamento economico, è un sistema che funziona solo se
dinamico, perché la staticità lo porterebbe al collasso.
Processo di crescita endogeno: i vecchi metodi vengono eliminati dal sistema.

• Cambiano le tecnologie che combinano i fattori-> aumento dei profitti.


I profitti sono un fenomeno temporaneo, dato che i vantaggi di prezzo e di costo che derivano
dall’innovazione sono eliminati dalla concorrenza di lungo periodo. Si tratta di un fenomeno
dinamico e presenta un forte componente monopolistico (anche le innovazioni hanno un
rendimento marginale decrescente dopo un tot di tempo).

Definizione di innovazione:
Invenzione-> innovazione ->diffusione
Invenzione: creazione di un nuovo elemento;
innovazione: l’invenzione deve apportare un’utilità effettiva (non sempre avviene);

Campi dell’innovazione (che rivoluzionano una situazione di equilibrio già esistente)


• Di prodotto: cellulare, cibo in scatola, pc;
• Di processo: catena di montaggio, just in time;
Quelle aggiunte da Schumpeter
• Mkt dei fattori: delocalizzazione (nuova fonte per le materie prime, che costano meno);
• Mkt di sbocco: piastrelle in Russia (nuovo mercato);
• Organizzativa: franchising (burger king, Benetton) , fusione (messa in comune di competenze,
economie di scala)

Potrebbero piacerti anche