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Miles gloriosus riassunto per

atti.
Letteratura latina
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
5 pag.

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MIles gloriosus:

Etimologia dei nomi (ovviamente di radice greca):


-Pirgopolinice, conquistatore di torri e di città.
-Artotrogo, colui che mangia il pane, gioca il ruolo del parassita, compare solo nella prima scena
come persona protatica, necessaria per comprendere quali sono le caratteristiche di cui il miles
si autocelebra e vanaglorifica.
-Palestrione, ginnasta, segno del dinamismo mentale che dimostrerà nell'architettare beffe.
-Periplectomeno, deriva da complicare, è colui che partecipa al piano promosso da Palestrione,
elevando sostanzialmente la complessità del programma beffatorio.
-Sceledro, seduto sulle gambe.
-FIlocomasio, composto di 'amo' e 'festa danzante', nome che si addice ad una cortigiana.
-Pleusicle, colui che trae fama dalla navigazione.
-Acroteleutio, colei che porta a termine, ovviamente il piano di Palestrione.

RIassunto per atti:


Argumentum I: Gli argomenti sono inserzioni, che precedono il prologo, sono molto brevi, e
mancano di molte informazioni fondamentali. Tutte le commedie di Plauto, eccetto la Bacchides
sono dotate di un argomento introduttivo. Nel primo argomento vengono nominate le beffe che
verranno escogitate ai danni di Sceledro e di Pirgopolinice.
Argomentum II: Ricompaiono i motivi delle beffe sovracitati, e vengono aggiunte informazioni
riguardanti lo svolgersi dell'intreccio che erano state omesse in A1.
Atto primo:
Prima scena: Pirgopolinice si vanta con il suo conoscente Artotrogo delle imprese che egli ha
compiuto, nel campo di battaglia e nel gioco erotico. Artotrogo, da corda agli eloqui tessuti dal
miles, ma in realtà, sfruttando le convenzioni sceniche delle battute a parte, egli si pronuncia
come le imprese di cui il soldato si vanta non furono in realtà mai compiute e che è costretto a
sopportare le sue fanfaronerie, per guadagnarsi il cibo a scrocco. Vengono messe in mostra, da
Artotrogo, che è persona protatica, le peculiarità del miles, che verranno sfruttate per
ingannarlo.
Atto Secondo:
Prima scena: Scena con funzione prologante, parla Palestrione, che enuncia l'antefatto della
messa in scena. I presupposti da conoscere sono: Ad Atene, Pleusicle viveva con l'amata
Filocomasio e la madre; un giorno questi deve recarsi presso Naupatto per compiere una serie di
missioni diplomatiche; giunge ad Atene il soldato, che dopo essersi ruffianato la madre di
Filocomasio la rapisce contro la sua volontà e la porta presso Efeso, presso la sua dimora;
Palestrione, servo di Pleusicle parte per mare per informare il padrone, ma nel mentre del
viaggio viene rapito dai pirati e dato in vendita proprio a Pirgopolinice (è il caso che da vita alla
commedia); Filocomasio e Palestrione si riconoscono la donna si lamenta della sua condizione e
Palestrione fa giungere per mezzo di un mercante una lettera a Pleusicle ove gli vengono narrati i
fatti accaduti; questi si reca presso Efeso e trova dimora nell'abitazione di un amico di famiglia,
Periplectomeno, il quale abita nella casa contigua alla stanza data in possesso a Filocomasio. Il
servo pratica un foro nella muratura, in comune fra la stanza della donna e la casa di
Periplectomeni, per far in modo che essa potesse sgattaiolare da una casa all'altra senza passare
dall'esterno, e senza essere vista da Sceledro, il quale doveva sovrintendente alla sua prigionia, e
ricongiungersi con Pleusicle. La scena inizia a ricongiungimento gia attuato, dunque viene messo
in scena unicamente il secondo movimento, quello che prende vita dalla necessità di fuga
(mancanza) e il quale si realizza mediante l'escogitazione della beffa ai danni del miles. In realtà

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in seno a questo movimento si realizza anche la seconda beffa ai danni di Sceledro, la quale
viene anticipata proprio nel monologo prologante ritardato enunciato da Palestrione: 'La ragazza
oggi farà la parte di due persone e apparirà ora di qua e ora di là: sempre la stessa, ma fingerà di
essere diversa". Stabiliamo subito la prima differenza che intercorre fra le tragedie euripidee e la
commedia plautina, mentre Euripide mette in scena il movimento di agnizione (Elena-Menelao,
Ifigenia-Oreste), Plauto lo narra in funzione di antefatto.
Seconda scena: Periplectomeno, scopre che un servo, per rincorrere una scimmia sul tetto della
casa del vecchio, ha guardato dall'impluvium e ha scorso Filocomasio e Pleusicle nel fatidico
momento del bacio. In questa scena compare un esempio di metateatro, o teatro nel teatro,
quando Periplectomeno, una volta avvertito Palestrione dell'accaduto, lo osserva pensare un
piano per prendersi gioco di Sceledro; cito le parole di Periplectomeno: 'Ha preso un
atteggiamento perfetto, proprio come uno schiavo da commedia'. Il piano di Palestrione prevede
l'invenzione della storia della sorella gemella di Filocomasio, giunta ad Efeso, presso la casa di
Periplectomeno, assieme alla madre e allo sposo, perchè ha sentito che in questa terra si è
recata Filocomasio. Mettiamo in luce il tema del doppio, di fondamentale importanza nel mondo
classico, Filocomasio, assume una doppia identità.
Terza scena: Palestrione scopre che il servo si tratta di Sceledro, e lo avverte di non raccontare
nulla al padrone, perchè se cio che ha visto fosse stato vero, sarebbe venuto meno al compito di
custodire la donna, se fosse stato falso avrebbe messo in cattiva luce la favorita del padrone.
Palestrione vuole dimostrare che FIlocomasio è in casa, mentre Sceledro si apposta a sorvegliare
la porta di Periplectomeno cosi che, se FIlocomasio fosse uscita, l'avrebbe vista.
Quarta scena: Esce Filocomasio dalla porta della sua stanza, ovviamente Palestrione aveva gia
provveduto ad informarla di tutto cio che era successo e di che cosa avrebbe dovuto fare. In
questa scena, Filocomasio, è avvolta da un aurea di malizia e di furbizia, ed è pronta a fare ogni
cosa pur di ottenere i suoi scopi, ed inizia a minacciare Sceledro, che se avesse continuato ad
accusarla di tradimento, lo avrebbe reso noto al miles il quale, di certo lo avrebbe sottoposto alla
tortura. Il motivo della tortura, lo si ritroverà anche nell'Entfuhrung e nell'Italiana, ma di certo
non possiamo dire che sia di ascendenza plautina, in quanto è ben noto come i soggetti Turchi
siano radicalmente seviziosi e sottopongano i propri avversari politici o nemici di stato
all'impalamento, allo stesso modo i greci (e i romani) applicavano torquerie (torquere, torcere il
corpo) ai danni degli schiavi; esempio lampante di come il contesto storico influisca sulle
tematiche del prodotto letterario e Plauto, doveva far vivere ai propri spettatori un esperienza
romana, che vestisse i panni greci (palliata). Filocomasio racconta dinnanzi a Sceledro e
Palestrione, il quale con atteggiamento ironico e dissimulato finge di non sapere nulla - anzi finge
addirittura che potesse avere ragione Sceledro - di aver vissuto un sogno, identico alla realtà che
si è prospettata: la sua sorella gemella, è giunta da Atene presso Efeso con il suo innamorato e
hanno trovato alloggio presso il vicino, poi Filocomasio è stata accusata di tradimento da un
servo del miles, il quale aveva preso un abbaglio e scambiato la gemella di lei per lei medesima.
Sceledro rimane ancora alquanto dubbioso di cio che gli è stato raccontato e rimane sull'attenti
come un coniglio che sta per essere cacciato. Filocomasio entra in stanza. La beffa per essere
ultimata del tutto ha bisogno ancora dell'adempimento di un altro passo.
Quinta scena: Esce Filocomasio, nei panni della gemella, dalla casa di Periplectomeno. Sceledro è
li pronto a smascherarla, ma questa rinnega di conoscerlo e rinnega di essere FIlocomasio;
Palestrione, che tutto sapeva, si prende ulteriormente gioco di Sceledro, fingendo di scambiare
la donna per Filocomasio e condividendo gli stessi timori del suo compagno di schiavitù. La
donna rivela, la sua identità, si chiama Dicea, ed è giunta il giorno precedente, insieme al suo
innamorato, e alloggia presso la casa del vicino. Il nome Dicea significa, in greco, giusta, una
costruzione antitetica rispetto all' attitudine messa in luce dalla donna. La burla è andata a buon

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fine, Sceledro si è convinto dell'identità della dama e su consiglio di Palestrione, non rivelerà al
soldato nulla di cio che è accaduto.
Sesta scena: Periplectomeno si rivolge a Sceledro tutto con una rabbia ringhiosa, gli rimarca le
colpe che ha commesso: a) gli ha rotto le tegole del tetto; b) ha spiato dentro casa sua; c) ha
messo in cattiva luce la donna del soldato; d) ha maltrattato la sua ospite, Dicea, di fronte alla
sua abitazione; insomma, Sceledro, agli occhi di Periplectomeno, si meriterebbe un fracasso di
legnate. Periplectomeno, che veste il ruolo pieno di aiutante del servo astuto, impone a Sceledro
di entrare presso la sua casa per poter verificare con i suoi occhi che Dicea e Filocomasio non
sono la stessa persona, qui vi entra e vede Dicea con il suo sposo; da qui passa presso la stanza di
Filocomasio e vi trova la donna a letto. Ovviamente per la realizzazione di questo piano è stato
necessario il foro praticato sulla muratura, per consentire un rapido passaggio, da una casa
all'altra, a Filocomasio. Anche Periplectomeno consiglia a Sceledro di non rivelare a nessuno cio
che è accaduto. Sceledro, teme che Periplectomeno e Palestrione lo tradiscano e lo consegnino
al padrone, allude al fatto che scomparirà per qualche giorno.
Terzo atto:
Prima scena: Entra Pleusicle, e si grazia con l'amico Periplectomeno, perchè nonostante la sua
età, ha compiuto azioni che non dovrebbero essere perseguite ma bensì condannate da un
uomo anziamo, in quanto non si confanno con la propria dignità. Notiamo che in realtà le
commedie plautine mettono in scena molto volentieri il topos del vecchio nefando ed iniquo,
innamorato della giovane fanciulla del figlio, che vuole a tutti i costi adescare. Periplectomeno
risponde sostenendo che in realtà, ancora egli è un uomo giovane, sia di corpo, incline a
particolari godimenti amorosi, sia di spirito, libero e nobile, dotato di un comportamento garbato
ed elegante, che è stato innamorato anch'egli e che può comprendere quindi i patimenti di
Pleusicle. Inoltre dalle parole di Periplectomeno emerge il motivo del misogenismo, le donne
sono presuntuose sperperatrici di denaro, questo è meglio metterlo a disposizione di un amico in
difficoltà piuttosto. Periplectomeno è un uomo molto ricco, che viene adescato continuamente
dai propri parenti che vorrebbero alla sua morte ereditare i suoi beni. Dopo un lungo dialogo
riguardante doti e caratteristiche di Periplectomeno, Palestrione se ne esce chiedendogli un
anello, che avrebbe utilizzato, per tessere la seconda parte del piano contro Pirgopolinice, che
avrebbe avuto il fine di portare via da Efeso Filocomasio. Il piano prevede anche che
Periplectomeno avesse dovuto trovare una giovane e succulenta etera che avrebbe finto di
essere sua moglie e che fosse accompagnata da una donna, la sua ancella. Acroteleuzio, la finta
moglie di Periplectomeno, avrebbee dovuto fingere di essere infatuata del miles, consegnare
l'anello resole da Periplectomeno alla serva Milfidippa, la quale avrebbe dovuto consegnarlo a
Palestrione che a sua volta l'avrebbe consegnato al soldato. Troviamo qui il motivo del
travestimento, Acroteleuzio, un etera, deve vestire i panni della cortigiana (non dico matrona
perchè è soggetto greco); il travestimento di lei, leggiamolo in parallelo con quello di Elena, che
veste le spoglie della vedova di Menelao.
Seconda scena: Palestrione dialoga con Lurcione, il quale gli confessa che Sceledro si è
addormentato nella cantina del padrone dopo aver spillato diversi litri di vino. Sceledro esce così
di scena. Il motivo del vino, è stereotipo culturale del mondo greco e romano, lo ritroveremo
nelle opere mozartiane e rossiniane e dovremmo fare il medesimo discorso fatto per la tortura, il
soggetto turco ama il vino, perchè proibito dal profeta, non possiamo considerarlo un motivo
tematico derivante dalla commedia plautina.
Terza scena: Entrano in scena Acroteleuzio e Milfidippa, la prima sottolinea rivolta a
Periplectomeno, quanto siano serpiche le donne quando voglian raggiungere i propri scopi
nefandi e di quanto siano smemorate invece quando sono disinteressate. Anche Acroteleuzio
non vede di buon occhio il soldato fanfarone.

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Quarto atto:
Prima scena: Entra in scena Pirgopolinice. Palestrione gli consegna l'anello, dicendogli che gli è
giunto per mezzo di Milfidippa da parte di Acroteleuzio. Pirgopolinice chiede a Palestrione come
trattare l'altra donna, Filocomasio e Palestrione lo informa della venuta della madre e della
sorella gemella presso Efeso per portarla via con loro e che per facilitarle l'abbandono di Efeso
avrebbe dovuto riempirla di danaro e ricchezze. Ricordiamo la bistruttura del miles, e, in accordo
con essa, la rilevanza ha che la menzione, a questo punto della scena, della sorella gemella di
Filocomasio. Entra Milfidippa, il soldato ha interesse anche nei suoi confronti. Riconosciamo a
questo punto un primo frenamento, un ostacolo, inconsciamente posto dall'antagonista, che
avrebbe potuto, se non fosse stato sventato dall'astuzia di Palestrione, mettere a serio rischio l
riuscita del piano. Il tema del doppio, in un certo senso, è presente in maniera forte in questa
scena, in quanto le battutte scambiatesi fra il miles e il servo hanno una marcata connotazione
anfibologica, da una parte il messaggio che giunge al miles, dall'altra il messaggio che giunge al
pubblico, in accordo con Palestrione. Facciamo seconme me un annotazione, l'anfibologia che
ritroveremo, nell' Italiana in Algeri di Anelli, al finale dell'opera, nelle battute scambiate fra il bey
in procinto di iniziarsi a Pappataci e Isabella, sono di pura ascendenza classica, del resto
conosciamo, i riferimenti instaurabili fra il dramma burlesco inscenato da Rossini e il mondo
antico.
Seconda scena: Milfidippa, sapendo di essere ascoltata invoca l'amore che la sua padrona prova
per il Miles, e Pirgopolinice che ode, sospetta che anche costei sia innamorata di lui e costei
suscita un grande interesse al soldato. Palestrione deve inventarsi la storia che Milfidiippa sarà la
sua futura moglie. Palestrione e Milfidippa si parlano, mentre Pirgopolinice li ascolta, poi è
Milfidippa stessa che rivolge a Pirgopolinice le lodi che la sua padrone gli dedica. Milfidippa si
ruffiana il soldato tessendogli anch'essa sublimi complimenti. I complimenti rientrano sempre
nel piano costruito nel dettaglio da Palestrione, se questi non venissero fatti, Pirgopolinice si
guarderebbe bene dall'unirsi con una qualsiasi. In questa scena comunque si ripetono le vanterie
del soldato in parallelo con la prima scena ed inoltre viene inserita la vanteria della ricchezza. In
questa scena, Acroteleuzio e Periplectomeno erano nascosti ad udire la presa in giro al miles.
Terza scena: Viene inserito da Palestrione il motivo del capitano della nave, che ha condotto qui
la madre e la sorella gemella di Filocomasio, e che vive presso la casa del vicino. Ed è stato lui a
informare Palestrione che sono giunte ad Efeso le due donne per riprendersi la donna. Notiamo
che anche nell'Elena è il marinaio (che in realtà è Menelao stesso) che ha informato Elena stessa
della morte di Menelao. I panni del marinaio, dovranno essere vestiti da Pleusicle, il quale
entrerà direttamente a prendere parte della beffa.
Quarta scena: Si aggiunge un dettaglio al piano, Acroteleuzio avrebbe dovuto dire a Pirgopolinice
che il vecchio se ne è andato di casa, lasciandogliela in dote, in modo tale che Pirgopolinice non
avrebbe avuto remore ad ingressare direttamente in casa altrui. Mentre Pleusicle si sarebbe
dovuto presentare vestito da marinaio e invitare Filocomasio a nome della madre, a salire a
bordo e prendere il mare con essa. Palestrione si sarebbe offerto di accompagnarla al porto per
portare i bagagli e sarebbe partito con l'equipaggio di Pleusicle, il quale gli avrebbe concesso la
libertà, non appena fatto ritorno ad Atene.
Quinta scena: Il soldato si è recato presso la casa di Filocomasio, le ha annunciato che sarebbe
dovuta partire con la madre che è giunta presso Efeso il giorno precedente. Astutamente
FIlocomasio finge di essere tremendamente innamorata e dispiaciuta di andarsene via, e di
allontanarsi da Palestrione, il quale vien regalato alla donna, dal miles. Palestrione inscena il suo
dispiacere per la separazione.
Sesta scena: Acroteleuizio e Milfidippa, sapendo di essere viste dal soldato, inscenano l'amore
che la cortigiana prova per esso. Milfidippa si reca presso il soldato e gli dice che la donna lo sta

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aspettando presso la casa che ha appena acquisito in dote. Nel frattempo giunge Pleusicle nelle
vesti del marinaio.
Settima scena: Pleuscile enuncia le motivazioni del suo giungere, preleva Filocomasio e
Palestrione segue con essi.
Ottava scena: Sia FIlocomasio che Palestrione fingono il loro dispiacere per il proprio
allontanamento dal soldato. Filocomasio finge addirittura uno svenimento. Palestrione racconta
tutta la riconoscenza che ha nei confronti di Pirgopolinice, il quale è rattristato da dover mandar
via un servo fedele. Anche in questa scena si realizza un piccolo frenamento.
Nona scena: Uno schiavo complice di Periplectomeno, invita Pirgopolinice ad entrare in casa di
Acroteleuzio, in quanto essa lo sta aspettando.
Atto quinto:
Prima scena: Pirgopolinice entra in casa della donna, viene accolto da Periplectomeno che lo
fracassa di bastonate insieme ad altri schiavi, poi lo lascia libero con la promessa di non farsi più
rivedere. Nel frattempo, un servo (che è menzionato come Sceledro) informa al padrone della
beffa di cui è andato in contro. L'ultima battuta di Pirgopolinice è una condanna agli adulteri.

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