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Mostellaria
commedia di Tito Maccio Plauto

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La Mostellaria (la Commedia del Fantasma) è una


commedia di Plauto ed è inserita nel ciclo della
beffa. È sicuramente una delle più note commedie
plautine, e semplifica la tipologia fondamentale
dell'intreccio comico di Plauto, cioè l'inganno, la
gozzoviglia, la pigrizia e la beffa come motori degli
eventi.

Mostellaria
-La commedia del fantasma-

Commedia

Mosaico di un gruppo di attori in scena (Pompei)

Autore Tito Maccio Plauto

Titolo originale Mostellaria

Lingua originale Latino

Genere Palliata

Ambientazione Ad Atene, tra la casa di


Teopropide e quella di
Simone

Personaggi

Teopropide, vecchio padrone di casa

Filolachete, figlio perdigiorno di Teopropide

Tranione, schiavo astuto ed ingannatore

Grumione, altro schiavo, ma di campagna

Callidamate, migliore amico di Filolachete

Filemazio, flautista e prostituta, amante di


Filolachete

Fanisco, schiavo di Callidamate

Pinacio, schiavo di Callidamate

Delfia, prostituta "amica" di Calidamate

Simone, vicino di casa di Teopropide

Scafa, serva

Misargiride, usuraio

Sferione, servo

Aguzzini

Nella commedia il vecchio Teopropride parte per un


viaggio in Egitto. Il figlio Filolachete, prima ragazzo
diligente e atletico, comincia a sperperare tutto il
patrimonio del padre in banchetti e si indebita
enormemente con un usuraio per liberare l'amata
cortigiana Filemazio. Improvvisamente Teopropride
torna dal suo viaggio e così l'astuto schiavo Tranione
inganna il padrone dicendogli prima che la casa (in
cui in quel momento si trovavano Filolachete e amici
a banchetto) è stata infestata da un fantasma, poi
che tutto il patrimonio è stato speso per acquistare
una nuova casa. Alla fine Teopropride capisce di
essere stato ingannato e si accinge a torturare lo
schiavo Tranione ma grazie all'intercessione
dell'amico Callidamate lo schiavo, il padre e il figlio si
riconciliano.

Personaggi principali

Trama …

Nella commedia è assente il prologo, sostituito dal


dialogo tra i due servi Tranione e Grumione nella
prima scena del primo atto.

Atto primo …

La commedia si apre con un iniziale dialogo tra due


servi: Tranione e Grumione. Questa discussione, che
è un vero e proprio litigio, funge da riassunto per
descrivere a grandi linee i fatti antecedenti al
momento in cui la scena si svolge: Teopropride, il
padrone dei due servi, è partito per l'Egitto lasciando
il figlio Filolachete da solo ad Atene. Filolachete ha
sfruttato l'assenza del padre per darsi a una vita
smodata. Come infatti afferma subito dopo lo stesso
Grumione, Filolachete, prima della partenza del
padre, era un ragazzo a modo, atletico e dedito agli
studi. L'atto prosegue con una scena tra il ragazzo,
Filemazia e Scafa. Le due si stanno preparando per
un banchetto cui prenderanno parte con Filolachete
e il suo amico Callidamate, insieme alla prostituta
Delfio.

Atto secondo …

Mentre il banchetto procede tranquillamente,


sopraggiunge Tranione il quale ha scoperto
dell'arrivo di Teopropide al porto di Atene.
Ovviamente questa è una pessima notizia per il
gruppo di banchettanti, che ha sperperato il
patrimonio di Teopropride. L'astuto Tranione ha però
un'idea per salvare i suoi amici dalla collera paterna:
fa nascondere i banchettanti all'interno della casa di
Filolachete, cosicché egli possa attuare il suo piano.
Così lo schiavo, dopo aver fermato il vecchio
Teopropide che stava per entrare in casa, racconta
che la dimora era stata infestata dal fantasma di un
uomo ucciso molti anni prima dal precedente
padrone. Il vecchio crede alle parole del suo servo e
scappa.

Atto terzo …

Il terzo atto si svolge principalmente nella piazza


della città. L'usuraio Misargiride, che aveva prestato
a Filolachete il denaro per poter riscattare la propria
amante Filemazio, incontra Tranione. Nel frattempo
giunge, con lo stupore di Tranione, Teopropide.
Quest'ultimo viene così a sapere del prestito
effettuato da Misargiride. Tranione si sente perduto,
ma recupera l'animo e inventa una nuova bugia,
facendo credere a Teopropide che i soldi erano stati
usati per comprare una nuova casa, dato che quella
vecchia era ormai irrecuperabile.
Così il vecchio Teopropide resta ancora all'oscuro
dei bagordi che stanno avvenendo nella sua dimora
e del fatto che il suo patrimonio è stato quasi del
tutto sperperato.

Atto quarto …

Dopo che Tranione si è allontanato, Teopropide


incontra due uomini che cercano di entrare nella sua
casa e non riuscendoci iniziano a bussare. Essi sono
Fanisco e Pinacio, schiavi del migliore amico di
Filolachete, Callidamate, che in quel momento è in
casa, occupato a festeggiare. Teopropide, parlando
con i servi di Callidamate, capisce l'inganno tesogli
da Tranione e decide di vendicarsi del figlio e del
servo.

Atto quinto …

L'atto si apre con Tranione che ormai si rende conto


di non poter più nascondere il suo inganno al
vecchio e, dopo aver fatto fuggire il suo giovane
padrone insieme agli altri banchettanti dalla casa, si
prepara ad affrontare il padrone. Quest'ultimo dopo
aver parlato con il servo, si accinge a torturarlo, ma
sopraggiunge Callidamate che riesce a distoglierlo
dal suo intento.
Alla fine Teopropide perdonerà Filolachete e
Tranione.

Caratteristiche

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Ultima modifica 2 mesi fa di No2

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