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IT300 Italienska: Frdjupningskurs med inriktning p sprkvetenskap och litteratur Gteborgs universitet Giovanni-Michelangelo Ognissanti 880909

Se vogliamo che tutto rimanga come , bisogna che tutto cambi.

Il simbolismo in Il Gattopardo

Indice
Introduzione Cenni Biografici Sommario de Il Gattopardo Il Gattopardo Don Fabrizio, simbolo della monarchia Il crollo della monarchia Tancredi, il ponte fra il vecchio e il nuovo mondo Don Calogero, le conseguenze Padre Pirrone, simbolo della Chiesa Conclusione Bibliografia p. 2 p. 2 p.3 p.4 p.4 p.9 p.11 p.15 p.16 p. 18 p. 20

Introduzione
Lo scopo del mio studio analizzare come i personaggi de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa rispecchino la societ e levoluzione della Sicilia e dellItalia al tempo dell Unit. Non si pu negare che Tomasi dia una certa importanza al simbolismo e alle metafore, come si pu capire dalle sue lezioni su Stendhal, unopera molto intressante sia perche unica sia perch vi troviamo anche le opinioni di Tomasi sullo scrittore Stendhal , che ci possono fornire informazioni su ci a cui Tomasi dava importanza nella letteratura e e sul suo modo di pensare. Una di queste informazioni che Tomasi dava molta importanza al non detto nei libri,1 il che permette di analizzare attentamente ogni frase delle opere di Tomasi per trovare messaggi e metafore. I personaggi nel libro hanno i loro ruoli, : Don Fabrizio Corbera un principe, Tancredi un soldato, Don Pirrone un prete e Don Calogero un criminale. Nella mia ricerca voglio vedere se questi personaggi abbiano un significato anche simbolico. Cosa rappresentano i personaggi? Sono solo chiusi nei loro ruoli come principe o come soldato ecc.?

Cenni biografici
Giuseppe Tomasi, duca di Palma e principe di Lampedusa, nacque a Palermo il 23 dicembre nel 1896 da unantica famiglia nobile. Fu lunico figlio maschio di Giulio Maria Tomasi e Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cut. Giuseppe Tomasi era molto legato a sua madre, una donna con forte personalit che ha molto
Tomasi di Lampedusa, Lezioni su Stendhal/Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Sellerio, Palermo 1977
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influenzato lo scrittore. La relazione con il padre fu del tutto diversa. Il padre era di personalit molto fredda. Tomasi da bambino studiava nella sua grande casa a Palermo dove impar il francese. Lo scrittore ospitava spesso un suo cugino poeta, Lucio Piccolo. Nel 1954 Tomasi assist a un convegno letterario a San Pellegrino Terme con suo cugino, e l fece conoscenza con Eugenio Montale e Maria Bellonci. Si dice che fu dopo quel viaggio che cominci a scrivere Il Gattopardo. Lanno successivo scrisse Ricordi dinfanzia. Lavorava anche su altri testi: La gioia e la legge, La sirena e I gattini ciechi. Riprese poi a scrivere il Gattopardo. Inizialmente le case editrici (Einaudi una di queste) non lo presero in considerazione. Solo dopo la morte di Tomasi nel 1957, Elena Croce, una traduttrice, scrittrice e ambientalista, invi il romanzo a Giorgio Bassani che lo pubblic nel 1958 con la casa editrice Feltrinelli. 2 Otto mesi dopo luscita il romanzo vinse il premio Strega del 1959.3

Sommario de Il Gattopardo Il libro parla di un antenato dellautore, il Principe Fabrizio Salina, che nel libro viene chiamato Don Fabrizio, e della sua famiglia. Don Fabrizio padre di sette figli ed discendente da unantica famiglia nobile siciliana. Tutto si svolge tra il 1860 e il 1910, e la narrazione comincia con lo sbarco di Garibaldi in Sicilia. Il Principe capisce che laristocrazia sta perdendo il suo potere e che ci saranno grandi cambiamenti. Infatti lo vede gi nel nipote che sceglie di combattere nelle file dei garibaldini.

Franco Battaio, Gli spilli fissano le idee il Gattopardo, il gattopardo analisi guidataal romanzo, Alpha Test, Milano 2004, 2009, p.121 3 Tomasi di Lampedusa, I racconti, Feltrinelli, Milano 1999, p.7

Come tutti gli anni il principe va con la sua famiglia a Donnafugata. Anche qui il principe nota che ormai tutto cambier. Don Fabrizio incontra il nuovo sindaco del paese, Calogero Sedara, un uomo semplice, rozzo, furbo e di famiglia in ascesa sociale. Don Calogero un uomo corrotto, il che si mostra quando ci sono le votazioni per lannessione della Sicilia al Regno dItalia, e Don Calogero fa sparire i voti contrari. Tancredi, che nipote del principe, sceglie di sposare la figlia di Don Calogero invece che sua cugina Concetta. Il matrimonio fra Tancredi e Concetta era deciso gi da parecchi anni per mantenere il sangue nobile in famiglia. Don Fabrizio guarda con distacco come la sua vita e il mondo cambiano. Vive una vita monotona fino alla morte che avviene a Napoli.

Il Gattopardo
Don Fabrizio, simbolo della monarchia Il Gattopardo si svolge durante lo sbarco dei garibaldini e nel processo per lUnit dItalia, cose che ovviamente hanno un ruolo centrale nel libro. Gi nel primo capitolo troviamo Don Fabrizio che ricorda la scena di un soldato morto nel giardino.
Ricordava il ribrezzo che le zaffate dolciastre avevano diffuse in tutta la villa prima che venisse rimossa la causa: il cadavere di un giovane soldato del 5 Battaglione Cacciatori che, ferito nella zuffa di S.Lorenzo contro le squadre dei ribelli era venuto a morire, solo, sotto un albero di limone. (Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo,

Feltrinelli, Milano 1997, p.27)


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unimmagine molto drammatica, con il soldato morto e abbandonato, ma c anche la descrizione del bel paesaggio che lo circonda. Melo Freni scrive che c proprio un rapporto fra lambiente umano e quello geografico ne Il Gattopardo e che lambiente dallinizio sintromette senza dare un senso di gioia.4 Quindi Tomasi d allambiente un ruolo negativo. Quando Don Fabrizio si ricorda del soldato morto, descrive anche la natura. Lesperienza negativa del soldato morto di Don Fabbrizo collegata alla natura. Quindi Tomasi d al libro un tono alquanto negativo. Forse proprio perch Tomasi stesso considerava quel periodo molto negativo. Alfredo Menetti scrive che Il Gattopardo una confessione autobiografica trasposta in forme storiche.5 Quindi con la negativit del principe verso la natura della Sicilia Tomasi mostra le sue opinioni negative su quel periodo storico. Come scrive Melo Freni sul gattopardo bisogna leggerlo con grande attenzione perch ogni parola pesata ed ogni episodio ha un senso nascosto, e questo d modo di pensare che Tomasi abbia nascosto le sue idee su Il Gattopardo.6 Giorgio Masi scrive che praticamente tutti i personaggi hanno in qualche modo corrispettivi storici7, il che fa pensare che i personaggi del libro rappresentino qualcosa di pi. Lepisodio del soldato morto sotto lalbero di limoni accade proprio nel periodo dello sbarco dei garibaldini. Da questo punto nel libro c un tono pi negativo. Don Fabrizio vede lambiente con lo sguardo molto negativo. Sente che il mondo in una fase di cambiamento e non lo gradisce. Brberi Squarotti dice che il libro

Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009, p.102 Alfredo Menetti, I grandi della letteratura italiana, Fenoglio Sciascia, Tomasi di Lampedusa, vita personalit opere, Bignami, Sesto S. Giovanni Milano 2000, p.130 6 Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009, p.11 7 Giorgio Masi, Come leggere il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in: Franco Battaio, Gli spilli fissano le idee il Gattopardo, il gattopardo analisi guidataal romanzo, Alpha Test, Milano 2004, 2009, p.121
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ha due piani, quello autobiografico dove Tomasi si riflette con le sue esperienze nel personaggio di Don Fabrizio e quello del riferimento costante agli eventi del passato. Questa duplicit si manifesta nei personaggi, nella sfiducia, negli uomini e verso il cambiamento del mondo. 8 Squarotti dice anche che la morte si rispecchia nella desolata campagna siciliana, nei vecchi paesi sotto un regime feudale. Un esempio di questo si vede la tarda sera quando Don Fabrizio fa un giro in carrozza e guarda il paesaggio. Un paesaggio abbastanza desolato. Vede posti di blocco e soldati. Al caff Romeres ai Quattro Canti di Campagna gli ufficiali dei reparti di guardia scherzavano e sorbivano granite enormi. Ma fu il solo segno di vita della citt: le strade erano deserte (op.cit. p.37). Don Fabrizio capisce che ormai tutto sta cambiando. I soldati borbonici sono lunico segno di vita. I soldati sono lultima speranza per la monarchia. I soldati sono il simbolo dellultimo barlume di speranza della monarchia perch sono loro che difendono il regno da Garibaldi. Vediamo come Tomasi mostra la duplicit, d una negativit al paesaggio - come dice Squarotti - e i personaggi, qui rappresentati dai soldati sono lunico segno di vita, sono lunica luce nella notte. Con immagini come questa, credo che Tomasi mostri i suoi sentimenti attraverso Fabrizio. Con il paesaggio da un senso di negativit che mostra il stato danimo di Tomasi. Melo Freni lo descrive addirittura come un paesaggio funereo9. Don Fabrizio vede i soldati come lunica luce nel paese, quindi come qualcosa di positivo. Quando Don Fabrizio incontra il re, commenta facendo un paragone con i mobili situati nel palazzo reale di Napoli: Si percorrevano interminabili sale di architettura magnifica e di mobilio stomachevole (proprio come la monarchia
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Giorgio Brberi Squarotti da Poesia e narrativa del secondo Novecento, in: Alfredo Menetti, I grandi della letteratura italiana, Fenoglio Sciascia, Tomasi di Lampedusa, vita personalit opere, Bignami, Sesto S. Giovanni Milano 2000, p.132 9 Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009,, p.102

borbonica) (op.cit. p.29) Qui vediamo la duplicit di Tomasi che riflette i suoi sentimenti attraverso Don Fabrizio nei suoi commenti sullarredamento. Egli vede larchitettura antica e la chiama magnifica, al contrario del mobilio che considera stomachevole. Larchitettura qui rappresenta lantico, tutto ci che cera prima e si vede il suo gradimento per questo. Poi il principe vede il mobilio e lo disprezza amaramente. Fa il paragone con la monarchia borbonica che per colpa del suo re ha perso contro Garibaldi ed stato resa priva di autorit. Queste sono chiare opinioni che rivelano che i sentimenti di Don Fabrizio sono favorevoli alla monarchia di un tempo, non al cambiamento in corso. Sono chiari esempi che mostrano il principe come simbolo della vecchia Sicilia. Don Fabrizio vede solo la bellezza nelle cose antiche, molto legato a tutto ci che cera prima, non vuole guardare avanti. Proprio come dice Squarotti, Don Fabrizio scettico di fronte ai tempi nuovi ed e consapevole della fine inesorabile delle istituzioni e del mondo a cui appartiene.10 Tomasi d un tono negativo a tutto ci che ha a che fare con i nuovi tempi. Salvestroni dice che Don Fabrizio ha un attaccamento verso le cose antiche perch cerca qualcosa di stabile ed eterno per risolvere i suoi conflitti interni che sono causati dellevolversi della situazione storica del tempo.11 Don Fabbrizio vuole ricordarsi tutto comera prima dei cambiamenti: Dalle acque tiepide, dalle pietre rivestite di muschi vellutati emanava la promessa di un piacere che non avrebbe mai potuto volgersi in dolore. (Il Gattopardo p.76)

Giorgio Brberi Squarotti da Poesia e narrativa del secondo Novecento in: Alfredo Menetti, I grandi della letteratura italiana, Fenoglio Sciascia, Tomasi di Lampedusa, vita personalit opere, Bignami, Sesto S. Giovanni Milano 2000, p.132 11 Simonetta Salvestroni, Tomasi di Lampedusa di Simonetta Salvestroni, La nuova Italia, Firenze 1974, p.47

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Le descrizioni di Don Fabrizio allinizio del libro mostrano come Don Fabrizio diverso e separato dal popolo. Come il suo cipiglio zeusiano (Il Gattopardo p26), il ciglio olimpico (Op.cit. p.112) e le sue collere molto forti, sono riferimenti alla mitologia greca che fanno vedere come lui si veda superiore agli altri. Viene paragonato a una deit. Lui stesso lo fa. Quindi si pu ritenere che Don Fabrizio viva in un mondo fatto di illusioni. Spesso nella storia umana i regnanti vengono paragonati a deit. Un altro punto che indica in Don Fabrizio un simbolo della monarchia: Nellaffresco del soffitto si risvegliarono le divinit. Le schiere di Tritoni e di driadi che dai monti e dai mari fra nuvole lampone e ciclamino si precipitavano verso una trasfigurata Conca dOro per esaltare la gloria di casa Salina (Op.cit. p.23-24) Qui Don Fabrizio sta ammirando la sua casa di Salina e anche qui usa metafore della mitologia greca. Vede la sua terra e s stesso come superiori agli altri. Questo si vede ancora pi chiaramente quando Don Fabrizio viene descritto: Non che fosse grasso: era soltanto immenso e fortissimo; la sua testa sfiorava (nelle case abitate dai comuni mortali) il rosone inferiore dei lampadari. (Op.cit. p.25) Qui viene descritta la sua statura, e si pu sentire lautopinione di un re, di uno che si sente come qualcosa di superiore agli uomini comuni. La sua corporatura in confronto ai comuni mortali immensa e fortissima. Si vede una delle caratteristiche dei reali, non solo di quelli della Sicilia ma un po ovunque, che in confronto agli uomini comuni sono anche di dimensioni superiori.

Salvestroni dice proprio che Don Fabrizio viene descritto come un essere superiore.12 Un altro esempio di distanza fra Don Fabrizio e la gente comune. ci sinfilava in anditi sudicetti e scalette mal tenute e si sbucava in unanticamera dove parecchia gente aspettava: facce chiuse di sbirri, facce avide di questuanti raccomandati. Il ciambellano si scusava, faceva superare lostacolo della gentaglia, e lo pilotava verso unaltra anticamera, quella riservata alla gente di Corte. (Op.cit. p.29) Questa scena mette in evidenza la disparit di trattamento tra il Principe Don Fabrizio e la gente comune, addirittura stigmatizzata come gentaglia. Don Fabrizio diviene un simbolo del potere costituito che si arroga privilegi connaturati alla sua stessa posizione sociale.

Il crollo della monarchia Melo Freni dice che Tomasi affida al protagonista Don Fabrizio il compito di esaminare la storia della Sicilia negli anni dellUnit e lo sbarco dei mille. Quindi la storia viene osservata dal punto di vista della sua condizione sociale, laristocrazia. Gi dallinizio Tomasi si concentra sul declino dellantica nobilt di fronte allascesa della nuova classe sociale, ex-contadini che diventano i nuovi politici, i nuovi padroni. 13

Simonetta Salvestroni, Tomasi di Lampedusa di Simonetta Salvestroni, La nuova Italia, Firenze 1974, p.38 13 Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009, p.27

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Come al regno delle due Sicilie, anche a Don Fabrizio accade di iniziare un inesorabile tracollo. Lui vede come il regno crolli davanti ai suoi occhi. Questo si pu notare durante il suo incontro con il re di Napoli. unudienza breve dove i due parlano della famiglia di Don Fabrizio e un po della politica. Don Fabrizio nota come il re di Napoli sia informale e non si comporti come un re. Si demoralizza dopo lincontro con il re perch nota come il re gli parli in un dialetto napoletano molto accentuato e anche in maniera troppo informale. Il nuovo mondo lo ha molto influenzato. Io domandavo de ppeccerelle toie, de Principessine. (Op.cit. p.30) Don Fabrizio comincia a sentire che la monarchia sta cambiando e non pi quella di prima. Lo deprime molto anche il fatto che sia il proprio re che glielo fa notare. Il re di Napoli, non uno qualunque, ne la prova. Questo spiega lamaro commento di Don Fabrizio dopo lincontro. E mentre palleggiava pettegolezzi con limpeccabile ciambellano andava chiedendosi chi fosse destinato a succedere a questa monarchia che aveva i segni della morte sul volto. (Op.cit. p.31). Questo passaggio fa anche vedere che Don Fabrizio si rende conto che un cambiamento in corso. Egli non pare pi tanto sicuro come allinizio del romanzo. Un altro esempio lo troviamo quando durante la cena il principe guarda i suoi figli uno ad uno e comincia a pensare al figlio mancante Giovanni. Il figlio Giovanni dice in una lettera al padre che preferisce la modesta vita di commesso in una ditta di carboni anzich lesistenza troppo curata fra gli agi palermitani. (Op.cit. p.33) Il figlio Giovanni non gradisce pi la vit alla corte del padre e si trova a suo agio conducendo una vita pi semplice a Londra. Giovanni cambiato con i tempi, cio da un passato aristocratico a una vita di carbonaio, proprio come i regnanti dItalia sono cambiati da reali a gente comune. La rottura fra padre e
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figlio rappresenta la rottura fra il nuovo e il vecchio mondo sociale. Mostra come i tempi siano cambiati. Tomasi mostra come lItalia sia cambiata. Don Fabrizio si rattrista pensando a Giovanni, non solo perch Giovanni ha cambiato vita, ma anche perch cos com cambiato Giovanni cosi sta cambiando lItalia.

Tancredi, il ponte fra il vecchio e il nuovo mondo Tancredi il nipote di Don Fabrizio, e viene anche cresciuto da lui. Come Tomasi usa Don Fabrizio per esprimere le opinioni sulla monarchia, cos Tancredi viene usato per mostrare il punto di vista dei garibaldini. Invece di sostenere la monarchia e suo zio Don Fabrizio, egli sceglie di aiutare i garibaldini. Tancredi quello che apre gli occhi a Don Fabrizio che ancora non ha accettato che il mondo stia cambiando. Tancredi diventa come un ponte fra il mondo vecchio e quello nuovo.14Questo si pu intuire quando il re di Napoli, parlando anche in dialetto, si rivolge a Don Fabrizio: Salina, stamme a sentere. Mi hanno detto che a Palermo hai cattive frequentazioni. Quel tuo nipote Falconeri... perch non gli rimetti la testa a posto?(Op.cit. p.30) Queste cattive frequentazioni sono i ribelli e il re sospetta che Tancredi ne faccia parte. Don Fabrizio lo rassicura e dice che Tancredi non si occupa che di donne e di carte (Op.cit. p.30). Nel loro successivo incontro, Don Fabrizio molto freddo con Tancredi sospettando di un suo coinvolgimento con i ribelli. Tancredi risponde alla sua freddezza con allegria e dice: ti ho visto con questi occhi al posto di blocco di Villa Airoldi mentre parlavi col sergente. Belle cose, alla tua et! in compagnia di un Reverendissimo! I ruderi libertini! (Op.cit. p.40). In questa frase scherzosa
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Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009, p.81

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troviamo una critica reale verso Don Fabrizio e padre Pirrone, simboli della monarchia e della Chiesa. Invece di fare i loro doveri vanno a spasso probabilmente per incontrare donne. Tancredi li scopre occupati nei loro affari in un momento molto delicato e cruciale per il paese. Tancredi pensa come i ribelli, critici verso la monarchia e la Chiesa. Poi Don Fabrizio nota che Tancredi vestito in un modo strano e chiede dove diretto e Tancredi risponde :Si preparano grandi cose, zione, ed io non voglio restarmene a casa, dove, del resto, mi acchiapperebbero subito, se vi restassi. (Op.cit. p.40) Tancredi si deciso a prendere posizione e fa vedere che vuole far parte del cambiamento. Le parole seguenti di Don Fabrizio fanno vedere la sua opinione. Sei pazzo, figlio mio! Andare a mettersi con quella gente! Sono tutti mafiosi e imbroglioni. Un Falconeri devessere con noi, per il re. (Op.cit. p.4041) chiara qui la critica che Tomasi fa attraverso Don Fabrizio. Queste opinioni sono una testimonianza della connotazione di Don Fabrizio come simbolo della monarchia. Il personaggio Don Fabrizio diventa un rappresentante della monarchia. Allarrabbiatura di Don Fabrizio Tancredi risponde con una delle frasi forse pi importanti del libro: Se vogliamo che tutto rimanga come , bisogna che tutto cambi. Mi sono spiegato?... Ritorner col tricolore. (Op.cit. p.41) Con questa frase Tancredi mostra che non crede pi nel re e ha deciso di partecipare ai cambiamenti. Vuol far capire anche a Don Fabrizio che tutto deve per forza cambiare. Anche qui vediamo che Tancredi funziona come un ponte verso le nuove idee. Giorgio Masi scrive che Tomasi esprime ideologie politiche attraverso i suoi personaggi e che Tancredi esprime quelli dalla parte liberale

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borbonica.15 Ci si fa molto chiaro con la frase di Tancredi (se vogliamo che tutto rimanga come , bisogna che tutto cambi), che mostra il nucleo delle nuove idee. Ha anche capito che ormai non si pu pi tornare indietro e il cambiamento inevitabile. Come una parte della classe dominante siciliana poco a poco Don Fabrizio si stava rendendo conto che il cambiamento era inevitabile e per salvare quello che gli rimaneva, tutto doveva cambiare. E Tancredi colui che mette in moto questo atteggiamento. Quindi Tancredi diventa il ponte verso le nuove idee e la nuova Sicilia. Piano piano si pu vedere la rassegnazione di Don Fabrizio verso i cambiamenti. Quando Tancredi torna diventato capitano dei garibaldini. Don Fabrizio invita Tancredi e il generale che venuto insieme a lui. Il Principe li aveva accolti dallalto della propria inespugnabile cortesia, ma da loro era stato davvero divertito e pienamente rassicurato, tanto che tre giorni dopo i due Piemontesi erano stati invitati a cena. (Op.cit. p. 63) Non c pi il disgusto precedente di Don Fabrizio. Li invita perfino in casa. Ricordando cosa ha detto Tancredi nel primo capitolo, che questo poteva essere considerato un atto criminale, ma a Don Fabrizio non pare importi pi. Questo invito diventa un segno della rassegnazione del principe. La nuova Sicilia non forse cos male. La rassegnazione della classe dirigente la rassegnazione di Don Fabrizio. Quasi come un colpo di grazia Tancredi, promosso capitano dei
Giorgio Masi, Come leggere il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in: Franco Battaio, Gli spilli fissano le idee il Gattopardo, il gattopardo analisi guidataal romanzo, Alpha Test, Milano 2004, p.120
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garibaldini, organizza una festa tricolore nella casa di Don Fabrizio. Una festa che mostra i tempi che sono cambiati,16 con soldati piemontesi e napoletani uniti sotto lo stesso tetto. Quello che diventa il simbolo dei nuovi tempi il matrimonio fra Tancredi e Angelica, la figlia di don Calogero. Come scrive Melo Freni lunione fra Tancredi e Angelica serve per portare sangue nuovo ai vecchi casati, e per il livellamento dei ceti, che era uno degli scopi degli attuali movimenti politici in Italia.17 Tancredi doveva sposarsi con Concetta, la figlia di Don Fabrizio, ma sinnamora di Angelica e la sposa. Invece di creare un legame con la vecchia Sicilia attraverso Concetta stabilisce un legame con Angelica, la nuova Sicilia. Melo Freni chiama lunione fre Tancredi e Angelica il corpo del romanzo perch mostra lunione fra il nuovo e il vecchio mondo sociale.18 Il matrimonio diventa come un simbolo per i cambiamenti nella Sicilia di quel tempo. A Don Fabrizio dispiace molto questo legame. Quando il principe vede quei due, gli vengono tanti pensieri malinconici. Tancredi lo vede e gli dice: Ma cosa stai guardando? Corteggi la morte?(Op.cit. p.203) Gli vengono questi pensieri malinconici perch ormai Tancredi non puo pi tornare indietro e ha definitivamente lasciato la vecchia Sicilia. La morte, s, esisteva, senza dubbio, ma era roba ad uso degli altri. (Op.cit. p.203) Tancredi vede in modo positivo i cambiamenti. Non vede la morte perch crede nel nuovo mondo. Qui i pensieri di Don Fabrizio sulla morte sono anche pi simbolicamente rivolti verso la morte della monarchia, quando egli si rende conto che ormai Tancredi non torner dalla sua parte, e questo testimonia che il crollo della monarchia inevitabile. Tomasi
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Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009, p.72 Ibid. p.74 18 Ibid. p.81

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mostra la speranza e lattesa ma anche la delusione e la protesta di fronte al disegno burocratico dellItalia unita.19

Don Calogero, le conseguenze Tancredi e Angelica sono felicemente sposati, ma dietro quel matrimonio ci sono anche delle intenzioni meschine. Il padre di Angelica, don Calogero, voleva far sposare sua figlia a Tancredi solo per salire nella scala sociale. Don Calogero non ha titoli ma ha molto potere, ingegno e denaro. Viene descritto come diabolicamente influente, avaro e intelligente. Quindi uno poco di buono. Come Don Fabrizio dice a Tancredi, parlando di don Calogero, sono gente deficiente e mafiosa (Op.cit. p.40). Non aveva tutti i torti. Don Calogero diventa un simbolo della negativit, della mafiosit. Perch quello era il difetto dei cambiamenti in Sicilia: i criminali aiutavano i garibaldini per riceverne potere e benefici dopo la vittoria. Cercavano di salire la scala della nuova societ. Volevano diventare quello che Don Fabrizio era e di cui era il simbolo. Melo Freni lo chiama addirittura simbolo principale del cambiamento avvenuto riferendosi ai cambiamenti in Italia.20 Quando ci sono le votazioni a Donnafrugata per lannessione della Sicilia al Regno dItalia, don Calogero esce con una fascia tricolore e legge i risultati: Iscritti 512, votanti 512, si 512, no zero. Ma don Ciccio, un amico di Don Fabrizio, gli dice arrabbiato: Io, Eccellenza, avevo votato no. No, cento volte no... Io ho detto nero e loro mi fanno dire bianco! (Op.cit. p.109)

Giorgio De Rienzo, Antologia e storia della letteratura italiana, Editrice la scuola, Brescia 1981, p.358 20 Melo Freni, Leggere il gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009, p.47

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Quindi don Calogero ha falsato le elezioni per favorire s stesso e i suoi scopi. In quella notte buia su questi brutti fondamenti lItalia cominci a formarsi. La notte buia e la delusione di Don Fabrizio fanno vedere la negativit e criminalit di don Calogero. Don Calogero diventa proprio come un precursore del potere mafioso. Non solo nei suoi atti vediamo che don Calogero non un uomo onesto ma lautore Tomasi ha voluto sottolineare questo scrivendo il suo titolo con la d minuscola don Calogero, in confronto a Don Fabrizio che un uomo onesto e viene sempre scritto con la D maiuscola, un dettaglio che sicuramente ha valore.

Padre Pirrone, simbolo della Chiesa Padre Pirrone un personaggio che sta molto vicino a Don Fabrizio. Il loro rapporto evidenzia il complicato rapporto fra lo Stato e la Chiesa. Uno storico conflitto di potere ereditato dal Medioevo, dalle sanguinose lotte fra Guelfi e Ghibellini. Don Fabrizio mostra unautorit che ha effetto anche su Padre Pirrone. Si pu vedere chiaramente quando sono a tavola e uno dei figli in ritardo.Il ragazzo entr subito (scusatemi pap) e sedette. Non sub rimprovero ma padre Pirrone che aveva pi o meno le funzioni di cane da mandria, chin il capo e si raccomand a Dio. (Op.cit. p.32) Padre Pirrone viene comparato a un cane da mandria, ovviamente una posizione di sottomissione. Don Fabrizio mostra di nuovo la sua autorit quando va in gita per Palermo e anche se non conveniente costringe Padre Pirrone di venire. Andare a Palermo la sera, ed in quei tempi di disordini, appariva manifestamente senza scopo, se si eccettuasse quello di unavventura galante di basso rango: il prendere poi come compagno lecclesiastico
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di casa era offensiva prepotenza. Almeno padre Pirrone lo sent cosi, e se ne offese; ma naturalmente, cedette. (Op.cit. P.33) La rivalit fra i due si fa chiara quando Padre Pirrone e Don Fabrizio parlano di politica. Don Fabrizio dice: Alla Santa Chiesa stata esplicitamente promessa limmortalit; a noi, in quanto classe sociale, no (Op.cit. p.50), e rivolge diverse critiche verso la Chiesa. Ma Padre Pirrone replica insistendo diverse volte che Don Fabrizio si deve confessare. Anche se Don Fabrizio nobile Padre Pirrone detiene unincontrovertibile autorit nella sfera spirituale, ed anche scusandosi del dialogo citato riesce ad avere lultima parola Eccellenza, sono stato troppo brusco; conservatemi la vostra benevolenza ma, date retta a me, confessatevi. (Op.cit. p.49) Un altro buon esempio durante il dialogo con Chevalley quando Don Fabrizio d la sua opinione sui cambiamenti e sul perch non ne vuole far parte. Durante tutta la conversazione Don Fabrizio si sente sempre pi stanco e manifesta la sua rabbia su una statuetta della basilica di San Pietro, che la sede della Chiesa cattolica. (Op.cit. P.159) Don Fabrizio tiene la sua mano dominante sopra S.Pietro quasi come il suo sovrano. Parlava ancora piano, ma la mano attorno a S.Pietro si stringeva; lindomani la crocetta minuscola che sormontava la cupola venne trovata spezzata. (Op.cit. p.162) Come sta crollando Don Fabrizio anche cos la Chiesa crolla. Il sonno, la vecchiaia e la debolezza di Don Fabrizio sono il simbolo dello Stato in cui si trova la monarchia. Il difficile equilibrio di rapporti fra Don Fabrizio e Padre Pirrone uno specchio ed un simbolo dei difficili rapporti ricorrenti fra la Chiesa e lo Stato del periodo storico in cui si svolge il dramma della famiglia Salina.

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Conclusione Leggendo il Gattopardo uno sente che ogni parola del libro stata ben soppesata e che tutte hanno un significato profondo. Tomasi ha voluto rendere significativa ogni frase. Quindi cercare il non detto ha molta importanza. Vedendo anche nelle Lezioni su Stendhal quanto Tomasi dia importanza al simbolismo e al non detto21, diventa pi significativo cercare il simbolismo e le opinioni di Tomasi sparse con molta precisione in ogni frase. Il Gattopardo non un romanzo storico soltanto perch alcuni personaggi sono realmente esistiti e perch ci sono riferimenti diretti a eventi storici come lo sbarco dei mille, ma anche perch i personaggi sono molto vivi e tutti diventano simboli di questi eventi storici. La duplicit di Tomasi si vede attraverso il libro. Con i personaggi e anche con il paesaggio, Tomasi mostra le ideologie politiche e i cambiamenti in Sicilia durante lUnit. A Don Fabrizio, che il personaggio principale, viene dato pi spazio. Il principe un antenato di Tomasi, e tante opinioni sue si rispecchiano in Don Fabrizio. Attraverso Don Fabrizio, Tomasi esprime opinioni negative sui cambiamenti in Sicilia e sul nuovo governo, che secondo Don Fabrizio era pieno di mafiosi. Don Fabrizio una personificazione della monarchia siciliana. Tancredi e Angelica sono il simbolo della giovent e del futuro. La leggerezza con cui loro affrontano la vita e i cambiamenti nella societ mostrano la speranza della gente comune. Il loro matrimonio lunione del vecchio mondo sociale e quello nuovo. Ununione che prima dellUnit era impossibile.

Simonetta Salvestroni, Tomasi di Lampedusa di Simonetta Salvestroni, La nuova Italia, Firenze 1974, p.31-32

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Don Calogero la parte negativa del futuro. Don Calogero il simbolo delle conseguenze negative dei cambiamenti nella societ. Don Calogero diventa il nuovo sindaco e Tomasi ritrae don Calogero come un mafioso. Don Calogero lopposto di Don Fabrizio ed la personificazione dei nuovi politici e dei nuovi tempi in Italia. Padre Pirrone, umile prete che vive nellombra di Don Fabrizio, simboleggia la posizione della Chiesa in quel tempo. Come Don Fabrizio Padre Pirrone scettico verso i nuovi tempi. La Chiesa perse tutti i beni durante il periodo dellUnit il che spiega la negativit di Padre Pirrone verso i nuovi tempi. La relazione fra Don Fabrizio e Padre Pirrone rispecchia molto la relazione fra la Chiesa e lo Stato. Il dualismo fra Chiesa e Stato viene ben simbolegiato dal rapporto ambivalente tra il Principe Don Fabrizio, dominatore delle cose, e Padre Pirrone, che a sua volta detiene il cospiquo potere di assolvere o non assolvere il penitente Don Fabrizio. Il Gattopardo ha molte dimensioni, ogni evento e ogni personaggio hanno un valore simbolico, e dietro ogni valore simbolico troviamo il genio di Tomasi.

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Bibliografia Alfredo Menetti, I grandi della letteratura italiana, Fenoglio Sciascia, Tomasi di Lampedusa, vita personalit opere, Bignami, Sesto S. Giovanni Milano 2000. Franco Battaio, Gli spilli fissano le idee, il gattopardo analisi guidata al romanzo, Alpha Test, Milano 2004. Giorgio De Rienzo, Antologia e storia della letteratura italiana, Editrice La Scuola, Brescia 1981. Melo Freni, Leggere il Gattopardo, Flaccovio, Palermo 2009. Simonetta Salvestroni, Tomasi di Lampedusa di Simonetta Salvestroni, La nuova Italia, Firenze 1974. Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, Feltrinelli, Milano 1997. Tomasi di Lampedusa, I Racconti, Feltrinelli, Milano 1999. Tomasi di Lampedusa, Lezioni su Stendhal/Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Sellerio, Palermo 1977.

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