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Il tempio etrusco

Come già accennato l’arte greca sarà un importantissimo punto di riferimento non solo per l’arte di ogni
tempo ma anche e soprattutto per le civiltà mediterranee che entrarono commercialmente in contatto con
i greci, tra le quali possiamo annoverare ovviamente gli etruschi.

I tempi etruschi, ad esempio, presentano innumerevoli punti di incontro e somiglianze con quelli greci,
sebbene non siano privi d’originalità e anzi tendano a discostarsi notevolmente dai modelli greci presi solo
come una generale fonte di ispirazione per la realizzazione di luoghi di culto.

Partiamo dal presupposto che al giorno d’oggi sfortunatamente non è a noi pervenuto alcun tempio
etrusco, in quanto la costruzione di questi prevedeva ampio utilizzo di materiali effimeri e non duraturi, che
pertanto non sarebbero sopravvissuti alle avversità del tempo. Le uniche testimonianze dei tempi etruschi
giunte sino a noi sono modellini fittili estremamente stilizzati che ritraevano senza moltissima fedeltà il
tempio il quale scopo era probabilmente votivo, inoltre sempre dagli etruschi provengono alcune
raffigurazioni di scene di vita quotidiana nelle tombe di questi dove possiamo trovare stilizzati
rappresentazioni dei templi facenti parte dello sfondo cittadino. Tuttavia la maggior parte delle
informazioni a noi pervenute riguardanti i tempi etruschi vengono dal De Architectura del classicista al
quale dobbiamo moltissimo: il romano Vitruvio. Infatti egli non si limitò a trattare l’arte greca e i metodi
costruttivi romani ma fornirà anche un importantissima testimonianza dell’arte etrusca, persino
definendone, come poi vedremo, un nuovo stile.

Il tempio etrusco è anzitutto dotato di un alto podio realizzato generalmente in pietra, più raramente in
marmo, al quale era possibile accedere solo tramite una piccola gradinata posta al centro del fronte. Sul
podio poggiavano le colonne e la cella. Iniziando con la cella, questa era però divisa in 3 ambienti o stanze
ognuno dei quali era dedicato al culto di una divinità, pertanto a differenza de tempio greco gli etruschi
presentavano un luogo di culto dedicato a 3 divinità contemporaneamente. La cella continuava
posteriormente includendo il lato posteriore del tempo e metà dei 2 lati laterali.

Le colonne, pur essendo di chiara ispirazione greca presentavano notevoli tratti di originalità. Vitruvio le
classificò come appartenenti ad un quarto ordine architettonico, quello tuscanico, perché queste erano
state ideate dagli etruschi, abitanti della Tuscia (odierna toscana e lazio settentrionale) di seguito sono
elencate le loro caratteristiche e similitudini e differenze con gli ordini greci. Anzitutto a differenza di
quanto avveniva in Grecia, il fusto era realizzato in legno e veniva dipinto con tempere calde,
probabilmente era dipinto infatti di rosso o arancione. Inoltre il capitello era, similmente a quello
dell’ordine dorico, formato da un echino e un abaco, presentava poi una base formata da un plinto
sormontato da un toro, e infine il fusto era liscio e non rastremato, dunque privo di entasis, e
particolarmente slanciato ottenendo proporzioni simili a quelle delle colonne d’ordine ionico o corinzio,
l’altezza della colonna infatti corrispondeva a 7 volte il modulo (diametro del fusto).

Le colonne era posizionate solo nella parte frontale, pertanto a differenza di quanto avveniva in Grecia non
esistevano tempi che prevedessero colonne disposte lungo l’intero perimetro, come nei tempi peripteri o
dipteri. infine le colonne erano solo 8 organizzate in 2 file da 4 e venivano poste a grande distanza l’una
dall’altra.

Il fregio non era suddiviso in triglifo e metope, bensì era continuo, seppur non particolarmente decorato o
se decorato solo geometricamente. Il timpano era triangolare ed era cavo essendo le statue posizionate
non al suo interno bensì sulla cornice del frontone e lungo la linea di colmo del tetto. Innumerevoli statue,
antefisse e acroteri a seconda del loro posizionamento sul tetto, sormontavano il tempio, tutte realizzate in
terracotta.

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