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Compito delle vacanze

Pagina 179 esercizio 11 “riflettere sulla forma del testo”:

Io penso che il commento di Geno Pampaloni sull’ottavo capitolo sia parzialmente giusto:

posso concordare sulla divisione del romanzo in vari tempi e sul numero in cui li ha divisi. Io

però unirei i primi due tempi descritti dal critico, poiché non ho notato nessuna differenza

riguardo il ritmo e il genere. In questo tempo si nota subito una scrittura più comica da parte

di Manzoni che, come detto anche da Pampaloni, è incentrata sulla figura di don Abbondio e

che culmina con don Abbondio che, dopo aver scoperto le intenzioni dei promessi sposi,

chiede aiuto prima a Perpetua( ciò sottolinea ancora una volta la fragilità del personaggio,

poiché per cacciare i promessi sposi e i 2 testimoni chiede aiuto alla sua serva) e infine al

sagrestano che, sentendo le grida di don Abbondio “Dà di piglio alle brache, che teneva sul

letto”( altro elemento comico). La comicità è accentuata anche dal gergo militare usato da

Manzoni per descrivere le azioni fatte da don Abbondio( “l’assediato, vedendo che il nemico

non dava segno di ritirarsi…” riga 143).

Quindi direi che il primo tempo va dalla riga 1 alla riga 164 e lo definirei comico.

Poi Manzoni narra del fallimento del piano di don Rodrigo, da questo punto i toni si fanno

sempre più drammatici e il lettore comincia a provare una grande tensione riguardo varie

vicende come quella di Menico, che rischia di essere ucciso dai bravi o come la vicenda tra

Agnese e Perpetua, perché se quest’ultima scoprisse l’inganno, salterebbe tutto il piano. In

questo caso la spannung arriva quando, dopo il fallimento del matrimonio a sorpresa,

Agnese incontra Renzo e Lucia e decidono di scappare via dal paese prima che arrivi la folla

a cercare di capire cosa sia successo.

Il secondo tempo va dalla riga 165 a 310 e concordo con Geno Pampaloni sul genere da lui

designato, cioè quello drammatico.

Io invece dividerei il capitolo in un altro tempo non descritto dal critico, che è incentrato sulla

folla che cerca di capire cosa sia successo. Qua emerge tutto il pessimismo di Manzoni( il

cosiddetto pessimismo manzoniano) che fa una intelligente critica alla società dell’epoca che

funziona anche come critica alla società moderna, cioè che alle persone non interessa la
verità scomoda( 4 persone sono scomparse dal paese), ma li basta sapere la bugia

rassicurante ( “uno(…) gettò nella brigata una voce, che Agnese e Lucia s’erano messe in

salvo in una casa” righe 378-379).

Il terzo tempo va dalla riga 311 alla riga 386 e appartiene al genere satirico.

Invece nell’ultimo tempo concordo pienamente col critico, possiamo trovare moltissimi

rimpianti da parte dei personaggi, scompare il dramma e l’azione per farci capire lo stato

d’animo dei personaggi, anche quelli secondari come Menico, che racconta le sue vicende

ai protagonisti, tutto culmina con l’addio monti, nel quale Lucia esprime la sua tristezza

perché deve lasciare il paese.

Quest’ultimo tempo va dalla riga 387 alla riga 552.

Secondo me, un bravo autore deve riuscire a farti provare emozioni diverse mentre leggi e

Manzoni con questo capitolo ci è riuscito in pieno, dimostrando la sua bravura ancora una

volta.

Pagina 181 es 2 “sviluppare un'interpretazione":

Nella prima macrosequenza la situazione di partenza viene narrata tutta nel primo capitolo,

nel quale ci vengono presentati alcuni personaggi, come don Abbondio e Perpetua, descritti

i luoghi dove si svolgeranno le vicende nei prossimi capitoli e viene narrato l’incontro tra don

Abbondio e due bravi, che lo costringono ad annullare il matrimonio tra Renzo e Lucia( i due

protagonisti) per volere di don Rodrigo.

Invece come esordio metterei il secondo capitolo, perché in questo capitolo si rompe

l’equilibrio: don Abbondio minacciato da Renzo, gli confessa che ha dovuto annullare il

matrimonio per conto di don Rodrigo e lui, adirato, ritorna a casa di Lucia.

Invece le serie di peripezie vanno dal terzo capitolo fino a quasi la fine dell’ottavo( riga 386),

qua prima Renzo vorrebbe uccidere don Rodrigo ma poi, sotto consiglio di Agnese( madre di

Lucia), prova a chiedere aiuto all'avvocato Azzecca-garbugli che però si conclude con un

nulla di fatto( perché si scopre essere un parassita di don Rodrigo), poi fra Cristoforo, dopo

aver saputo cosa fosse successo, decide di andare direttamente al palazzotto di don

Rodrigo per chiedere delle spiegazioni sul suo comportamento e convincerlo a far fare il
matrimonio. Don Rodrigo si offenderà così tanto che, dopo una litigata, lo caccerà da casa

sua. Però prima di andarsene si fa un alleato: uno schiavo di don Rodrigo che gli promette di

raccontargli tutto ciò che succede nella casa.

Intanto Agnese propone ai promessi sposi di fare un matrimonio per sorpresa senza farlo

sapere a fra Cristoforo, poiché non avrebbe accettato un tale inganno, i 2 accettano anche

se Lucia è un po’ titubante. Per non mandare sospetti il giorno dopo, come consigliato dal

frate, mandano Menico, ragazzino del paese, al suo convento. Intanto Renzo trova 2

testimoni e verso sera vanno verso casa di don Abbondio con Lucia e Agnese. Nello stesso

momento don Rodrigo decide di rapire Lucia e manda dei bravi a casa sua, anche fra

Cristoforo scopre ciò e decide di mandare Menico ad avvertire le 2 donne.

Alla fine il matrimonio a sorpresa fallisce e don Abbondio riesce ad avvertire il sagrestano,

che suona le campane, a questo punto ai protagonisti non resta che scappare via dal paese.

La situazione finale va dalla riga 387 alla riga 552 e narra dell’arrivo di Agnese, Renzo e

Lucia al convento di fra Cristoforo, là il cappuccino gli dice che si devono dividere, Renzo

andrà a Milano e le 2 donne a Monza, quindi ai protagonisti non resta che abbandonare le

terre dove sono cresciuti.

Pagina 181 es 2 “riflettere sulla forma del testo e valutarla”:

a) Secondo me il contrasto tra gli spazi interni e gli spazi esterni viene usato per aumentare

il realismo nella vita paesana, infatti vengono rappresentati sia luoghi privati( come la casa di

Lucia) sia luoghi pubblici come le varie strade. Invece il contrasto alto-basso viene usato per

caratterizzare i personaggi, per esempio il palazzotto di don Rodrigo descrive la sua

personalità, perché dall’alto è molto più piccolo rispetto agli altri borghi e dal basso si vede

come comanda solamente su contadini, quindi non ha nemmeno tanto potere. Oppure viene

anche utilizzato come scelta stilistica per descrivere il paesaggio, per esempio nel primo

capitolo viene descritto prima dall’alto e poi dal basso, commentando anche il contrasto.

Infine il contrasto fra spazi esterni e interni del paese sono essenziali per la

caratterizzazione dei personaggi, per esempio Renzo negli spazi interni al paese( come
l’osteria) è molto sicuro di sé, invece quando si allontana per andare nello studio

dell’azzecca-garbugli diventa molto più timido.

b) Nei promessi sposi Manzoni userà moltissimo la descrizione dei paesaggi sia per

caratterizzare i vari personaggi( come successo con don Rodrigo), sia per dare un

riferimento spaziale al lettore, si può notare come nelle prime pagine del romanzo non

vengono introdotti dei personaggi, ma c’è una dettagliata descrizione sui luoghi che faranno

da palcoscenico durante questi primi 8 capitoli, perché essi sono fondamentali sia per dare

un riferimento spaziale al lettore sia sono per caratterizzare i protagonisti, poiché, anche

nella vita vera, il posto dove cresci ti forma come persona. Questa cosa si può notare anche

nella descrizione finale della macrosequenza, infatti Lucia è così affezionata a quei luoghi in

cui è cresciuta che Manzoni descrive il paesaggio tramite lei. Poi una conseguenza

involontaria nel descrivere bene i paesaggi e che anche il lettore comincia ad affezionarsi a

loro( cosa che probabilmente Manzoni voleva che succedesse). Molte volte infatti quando

finisco un libro dove i luoghi sono rappresentati molto bene, provo una nostalgia come fossi

stato veramente là e penso che Manzoni abbia fatto un ottimo lavoro nel fare ciò.

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