Sei sulla pagina 1di 15

WILHELM VON

GLOEDEN

«Ci misi molto tempo per prendere confidenza con loro prima di
poterli osservare nella natura, con abiti leggeri, per poi selezionarli
e stimolarli emotivamente con i racconti delle leggende di Omero,
aiutato dalla conoscenza del dialetto siciliano. Così gli ornamenti e
il paesaggio si dovevano adattare al pensiero, per sostenere il
tutto in maniera incantevole.» (1)

Von Gloeden Wilhelm, Fauno, t.o.,


1895 ca.
IINDICE

Introduzione Pag. 3
Il fascino di Taormina Pag. 6
I ragazzi di Taormina Pag. 8
Note Pag. 14
Bibliografia e sitografia Pag. 15

02
INTRODUZIONE
Wilhelm Iwan Friederich August von Gloeden, detto anche il barone Guglielmo, nasce a
Wismar il 16 settembre del 1856. Gloeden appartiene alla piccola nobiltà tedesca e
riceve un'educazione classica. Si laurea in storia dell'arte all'università di Rostock, per poi
proseguire con lo studio della pittura presso l'Accademia dell'arte di Wismar. Questa,
come scrive nel suo articolo Nina Matteucci, pubblicato sulla rivista Varietas:
Era riuscita a svegliargli quell'amore al pittoresco e quel sentimento
della perfezione nel bello, che sono le prerogative di ingegni, dirò così,
aristocratici, ma fu in Italia che la mente, ben nutrita di linee e di luci,
si diede a rivangare, e risalendo alla civiltà classica, la fantasia prese
a popolare quei luoghi che furono teatro di altri tempi, di classiche
figure dell'epoca. (2)
Tuttavia, a causa di una malattia polmonare, è costretto ad abbandonare gli studi e si
trasferisce in Italia, dapprima in Abruzzo, poi a Napoli. In questi anni inizia a fare i primi
passi nel campo della fotografia. Come riportato dalle collezioni Alinari: «Occorre dare Von Gloeden Wilhelm, Ragazzo con
importanza al suo incontro con Francesco Paolo Michetti, pittore e fotografo abruzzese, pesce volante, 1895 ca.
con la sua volontà di celebrare con la fotografia la tradizione classica mediterranea, sia
greca che latina.»(3)

03
Nella città di Napoli abitava il cugino, Wilhelm von Plüschow (1852-1930), il quale realizzava fotografie di nudo che
aveva iniziato a vendere a livello commerciale. Qui Gloeden propone figure in costume antico, fortemente indebitate
con il gusto dei tableaux vivants di moda all'epoca.
Un altro fronte su cui lavora von Gloeden a Napoli è il nudo, che era caratterizzato da due elementi: l'abbandono dello
studio fotografico al chiuso in favore dell'aria aperta e del pieno sole in terrazze, spiagge e giardini, e la rinuncia agli
orpelli decorativi, come i mobili, fondali dipinti, tendaggi, etc., mostrando così un interesse per la realizzazione di
fotografie en plein air.
In seguito nel 1878 si stabilisce a Taormina, in Sicilia, dove rimarrà fino alla sua morte avvenuta nel 1931.
Qui Gloeden conosce Giuseppe Bruno, proprietario dell'unico studio fotografico attivo di Taormina, il quale lo
supporta e gli fornisce la necessaria assistenza tecnica. Ma fu soprattutto Giovanni Crupi, anch'egli fotografo
taorminese, a contribuire alla formazione gloedeniana. Da lui apprende le tecniche e i rudimenti, che poi svilupperà
autonomamente.

Von Gloeden
Wilhelm,
Fauno, t.o,
timbro 1903
04
Gloeden è conosciuto soprattutto per i suoi studi di nudo maschile, ma
viene ricordato anche per la sua fotografia di paesaggio, che ha contribuito
a diffondere il turismo in Italia. Ma non solo, egli realizza diversi tipi
d'immagini per accontentare le varie richieste del mercato: dal paesaggio
taorminese e siciliano, alle foto di monumenti artistici, al reportage
(documenta il catastrofico terremoto di Messina del 1908), fino alle
immagini classicheggianti e a quelle di nudo in ambiente pastorale di
ragazzi siciliani, che fotografava assieme ad anfore o costumi, ispirandosi
all'antica Grecia.
Inizia a fotografare ragazzi negli anni Ottanta dell'Ottocento come hobby.
Questa sua passione si trasforma in una professione redditizia a partire dal
1893, anno in cui ottiene i primi riconoscimenti ufficiali: vince una medaglia
Von Gloeden Wilhelm, Teatro Greco, 1890 ca. all'Esposizione Internazionale della Photographic Society of Great Britain e,
sempre nello stesso anno, viene pubblicato sulla rivista The Studio un
articolo corredato da 5 immagini del fotografo tedesco.
Nel 1909 riceve una medaglia d'oro dal Ministero della Pubblica Istruzione
Italiana.
Dopo il 1918 ha fotografato molto poco, continuando a fare però sempre
nuove stampe tratte dai voluminosi archivi che possedeva. In totale si parla
di un numero imprecisato che va dalle 3000 alle 7000 foto le quali, dopo la
morte del barone, sono andate in eredità a Pancrazio Buciuni detto "Il Moro"
(1879-1963), aiutante di Gloeden.

05
IL FASCINO DI TAORMINA
Gloeden non è il solo ad aver dedicato la propria arte alla cittadina
siciliana. Lo hanno fatto anche pittori, scultori, romanzieri, musicisti.
Tutti aggiungendo qualcosa e tutti portando via da questo luogo un
pezzetto della sua anima.
Il turismo di Taormina trova nel mito del passato greco-romano la sua
radice, viene infatti ricercata e visitata perché poteva rappresentare il
tipo di luogo, fuori dal tempo e fuori dalla geografia reali, che potesse
evocare il mondo classico e i suoi valori. Gloeden difatti non cercava la
Sicilia, ma l'antica Grecia, che trova nelle pietre, nei panorami, nei
paesaggi taorminesi. La sua Taormina immaginaria rimane un mondo
separato da quello reale nel quale vissero i suoi giovani modelli.
Scrive Raffaella Perna:
«Per Gloeden il paesaggio siciliano assume l'aspetto di un luogo mitico,
dove "gli scogli e il mare, i monti e le valli" riportano alla mente le storie
di "pastori arcadici e di Polifemo".»(4)
Quella di Gloeden è stata una vera e propria opera di mitizzazione di
Taormina.
Von Gloeden Wilhelm, Giovane drappeggiato
all'antica,1895 ca.

06
Von Gloeden
Wilhelm, Ragazzi alla
fontana, 1895 ca.
Nino Malambrì scrive nel suo libro "Amore e Arte":
Quell'ambiente, quei giovani abbigliati come pescatori o pastorelli, quelle scivolanti tuniche,
q u e l l e c o r o n c i n e , q u e i f i o r i r i c h i a m a n o i n p r i m a b a t t u t a t u t t a l a p o e s i a b u c o l i c a d ' e t à c l a s s i c a ,
fanno risentire Teocrito e Virgilio, i canti georgici e gli ldilli greci.
Quel paesaggio incanta con il suo en plein di Mediterraneo, di natura rigogliosa di fiori
e di flchidindia, di olivi e di mirto. Quei giovani nudi lanciano all'Eurppa sessualmente
repressa, all'Europa che perseguita Oscar Wilde, all'Europa vittoriana, all'Europa deivizi
p r i v a t i e d e l l e p u b b l i c h e v i r t ù , u n m e s s a g g i o c h i a r i s s i m o : q u e l l o d e l l a l i b e r t à a s s o l u t a .
C ' è u n p o s t o , a n c o r a a i m a r g i n i d e l l ' E u r o p a , d o v e v i g e q u e l l a l i b e r t à : T a o r m i n a . E q u e l l a
l i b e r t à s i c o l o r a d i M a g n a G r e c i a , d i v u l c a n o i n e r u z i o n e e d i m a n d o r l i i n f i o r e , d i f l a u t i
d i p a s t o r e l l i e d i b e l a t i d i p e c o r e l l e , d i n u d i t à , d i p o e s i a . T a o r m i n a i n r e a l t à , p u r e s s e n d o
un piccolo centro del profondo Sud, ha degli abitanti che non perseguitano, che guardano
e lasciano vivere, che sorridono e fanno curtigghiu, ma che al fondo dimostrano una tolleranza
t u t t a p a g a n a a n c h e n e i c o n f r o n t i d i c h i è " v e r a m e n t e s t r a n o " , o l t r e c h e s t r a n i e r o . ( 5 )
07
I RAGAZZI DI GLOEDEN
Come sostiene von Gloeden stesso:
Raccomandare a cotali persone di prendere questa o quella posa,
sarebbe deturpare orrendamente l'idea che mi prefiggo;
vedere, cioè, il concetto mutarsi in una comica scena buffa,
talmente grottesca sarebbe la posa che essi prenderebbero.
Prima di mettere a fuoco, secondo le differenti espressioni
da me desiderate, io narro delle cose dolcissime,
se voglio farne risaltare la soavità, oppure delle cose trucidi
lotte, di pugne, di atti ardimentosi se voglio destarne
lo sgomento; riesco, gradatamente, a svegliare l'attenzione
del modello, fino a possederla intera; dopo di che accentro
in lui la meditazione e giungo a fargli manifestare le succedanee
sensazioni per mezzo dello sguardo,
delle labbra che contraggono
Von Gloeden Wilhelm, Ritratto di
le linee del viso. (6) giovane, 1895 ca.

08
Von Gloeden Wilhelm,
Von Gloeden Wilhelm, Virile Youth
Caino, 1900 ca.
and Wrinkled Age, t.o., 1890 ca., Foto
pubblicata in "The National
Von Gloeden Wilhelm, Bacco, Geographic Magazine", ottobre 1916
1890 ca.
09
8
Nelle immagini di Von Gloeden i ragazzi modellati per esibire la propria inconsapevole
classicità, spesso vengono ritratti nudi (in alcuni casi sono travestiti da donne, in altri
e s i b i s c o n o l a p r o p r i a v i r i l i t à ) . L a n u d i t à m a s c h i l e n e l l a T a o r m i n a d e l l ' O t t o c e n t o n o n è
uno scandalo: i giovani stanno fra di loro sulla spiaggia, fanno il bagno, si asciugano al
s o l e , n u d i i n m o d o d e l t u t t o n a t u r a l e . L a n u d i t à è " i n g e n u a " , s p o n t a n e a e s i o f f r i r à
disponibile all'occhio fotografico di Gloeden.
I modelli del barone tedesco venivano immortalati o nel suo giardino di casa, oppure
sulle antiche rovine locali o sul monte Ziretto, situato all'incirca a due chilometri a
nord di Taormina e famoso durante l'antichità per le sue cave di marmo rosso.
Scrive Bolognari:
Preti, monaci, pescatori, pecorai sembrano oggi, nelle sue
fotografie, delle ricostruzioni di scena, mentre spesso erano
persone colte in un attimo della vita quotidiana.
Ma, se si escludono questi casi, invero rari, nel resto della sua
produzione il travestimento è la regola. Del resto, in un certo senso,
Von Gloeden Wilhelm, Ragazzo anche la nudità totale per Gloeden era un travestimento,
che suona il flauto di Pan
perché consentiva a quei modelli di recitare una parte,
(dettaglio), 1900 ca.
come egli stesso sosteneva. (7)

10
I modelli di Gloeden da un lato erano costretti a recitare gli antichi greci, ma dall'altro
lato esponevano una parte di se stessi di cui potevano andare fieri, in un gioco di
interpretazioni e di inganni.
Come scrive Raffaella Perna:
La fotografia, d'altronde, con la sua
natura oggettivante e la sua facoltà
di eternare condizioni transeunti, è di per sé
un medium strettamente legato alle esigenze
estetiche e sociali di autonarrazione
e di autorappresentazione: la volontà di vedersi
rappresentati in ruoli altri, attraverso trucchi
e finzioni, trova nel ritratto fotografico
un mezzo ideale di espressione,
capace di produrre un'immagine del sé
frammentaria e modulabile [...]. (8)
Von Gloeden Wilhelm, Autoritratto come
Gloeden stesso si travestì per una serie di "Nazareno", 1895 ca.
autoritratti in cui egli impersonava il brigante,
l'arabo, in un gioco di simulazioni dal risvolto
psicologico. Sorprende la sua capacità di
Von Gloeden Wilhelm, interpretare personaggi da lui distanti a livello
Autoritratto come gladiatore culturale e a livello sociale, nei quali
presso il teatro greco di
probabilmente non si riconosceva, ma dentro i
Taormina, 1893 ca.
quali amava ritrovarsi.
11
Von Gloeden Wilhelm, Studio, t.o, foto pubblicata in Von Gloeden Wilhelm, Nerone, t.o.,
"Progresso fotografico", 1911 timbro 1 agosto 1900

12
Come riporta il sito di Giovanni Dall'Orto :
Nell'arte riproduttiva il lavoro dell'artista
consiste nel sapere cogliere l'espressione
che la cosa racchiude in sé stessa, mentre
l'arte del Gloeden consiste nell'immaginare,
rendere al vivo tale espressione, assimilarla
all'ideale e fissarla, e le sue fotografie,
che costituiscono una serie di quadri a soggetti
classici, si svolgono in un'atmosfera cantata
da Teocrito e da Ovidio.
È il luogo che gli suggerisce la figura,
o la figura che gli suggerisce il luogo? Un po' l'uno,
un po' l'altro: un arco, una colonna antica,
un tempio bastano perché la fantasia rievochi
persone che colà vissero in tempi remoti e
per là s'aggirarono; un profilo, un atteggiamento,
un'espressione gli parlano delle genti di Hellas e di Roma.
Questo plasmatore di modelli,
come lo hanno definito nelle diverse
Esposizioni in Germania, questo Alma Tadema
della fotografia, come lo chiamano gli Inglesi,
nel realizzare l'idea, nell'incorporarla e sostituirla
all'ambiente, ha il privilegio di sapere scegliere
dei modelli nelle cui vene c'è ancora un residuo
di sangue greco o romano, aggiogarli alla sua volontà, Von Gloeden Wilhelm, Ritratto di giovane
travestito da donna, 1895 ca.
far loro pensare, contemplare, esprimere ciò che egli
medesimo pensa, contempla, esprime! (9)
13
NOTE
1. Raffaella Perna, Postmedia Books, Milano, 2013, pag. 59
2. Nina Matteucci, articolo pubblicato sulla rivista Varietas, n. 75, dal sito di Giovanni Dall'Orto,
http://www.giovannidallorto.com, 1910
3. Francesco Paolo Michetti, Wilhelm von Baron Gloeden, C. H. Favrod, M. Maffioli - Von Gloeden Fotografie, Capolavori
dalle collezioni Alinari, Fratelli Alinari spa, Genova, 2000, pag. 5
4. Raffaella Perna, Wilhelm von Gloeden. Travestimenti, ritratti, tableaux vivants, Postmedia Books, Milano, 2013, pag. 39
5. Giuseppe Restifo, La Taormina di von Gloeden, Libro Amore e Arte Wilhelm von Gloeden, Nino Malambrì, ed. Avvenire,
Messina, 1999, pag. 117
6. Op. Cit. Gloeden, testo di Nina Matteucci, dal sito di Giovanni Dall'Orto, http://www.giovannidallorto.com
7. Mario Bolognari, I Ragazzi di von Gloeden, Poetiche omosessuali e rappresentazioni dell'erotismo siciliano tra
Ottocento e Novecento, Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2012
8. Raffaella Perna, Postmedia Books, Milano, 2013, pag. 65
9. dal sito di Giovanni Dall'Orto, http://www.giovannidallorto.com

14
BIBLIOGRAFIA
Raffaella Perna, Postmedia Books, Milano, 2013
Nina Matteucci, articolo pubblicato sulla rivista Varietas, 1910
Francesco Paolo Michetti, Wilhelm von Baron Gloeden, C. H. Favrod, M. Maffioli - Von Gloeden Fotografie, Capolavori
dalle collezioni Alinari, Fratelli Alinari spa, Genova, 2000
Nino Malambrì, La Taormina di von Gloeden, Libro Amore e Arte Wilhelm von Gloeden, ed. Avvenire, Messina, 2000
Berardino Palumbo, articolo su rivista, Orientalismo e Turismo culturale in Sicilia, dal sito
https://www.rivistailluminazioni.it/, 2009
Mario Bolognari, I Ragazzi di von Gloeden, Poetiche omosessuali e rappresentazioni dell'erotismo siciliano tra
Ottocento e Novecento, Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2012

SITOGRAFIA
Giovanni Dall'Orto, http://www.giovannidallorto.com

15

Potrebbero piacerti anche