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IMMANUEL KANT (Königsberg, 1724-1804) – Scheda tematica

1. CONTESTUALIZZAZIONE STORICA E CULTURALE

1. Il contesto storico-politico della Prussia illuminista di Federico II (1740-1786)


2. Il rapporto di Kant con l’Illuminismo e il Romanticismo:
1. Kant come massimo esponente della filosofia dell’Illuminismo,
per la fiducia nella ragione e nella scienza e l’indagine sui limiti della ragione.
2. Kant come filosofo della transizione verso il Romanticismo tedesco,
per il problema del rapporto finito-Infinito e dell’aspirazione all’Assoluto.
3. Il rapporto di Kant con il Razionalismo e l’Empirismo:
l’evoluzione della formazione culturale di Kant nel “Periodo pre-critico”:
dalla formazione nel Razionalismo (Leibniz e Wolff) all’Empirismo di Hume,
da Hume al superamento dello scetticismo humiano nella Dissertatio del 1770.

2. CARATTERI GENERALI E PROBLEMI DEL “CRITICISMO”

1. Le opere del “Criticismo” (“Filosofia critica”):


1. Critica della Ragion pura (1ª ed.1781, 2ª ed.1787), sull’attività conoscitiva
2. Critica della Ragion pratica (1788), sull’attività pratica (morale)
3. Critica del Giudizio (1790), sul sentimento(estetica e finalismo della natura)
2. Definizione del Criticismo come indagine su possibilità, validità e limiti
delle facoltà umane (conoscenza, morale, valutazione di bellezza e finalismo).
3. Il problema principale del Criticismo: il problema della “fondazione” come
ricerca di principi fondativi a priori, garanti di validità universale e necessaria.
4. La “fondazione” critica intesa come “delimitazione” delle facoltà umane.
5. Il Criticismo come superamento del Razionalismo (“dogmatismo” metafisico)
e dell’Empirismo (“scetticismo” gnoseologico di Hume) (non conciliazione).
6. Il Criticismo come “Filosofia trascendentale” (o “trascendentalismo”) =
centralizzazione del Soggetto e attribuzione ad esso della funzione “fondativa”,
mediante la “Rivoluzione Copernicana” (inversione rapporto soggetto-oggetto).
7. Le 4 domande fondamentali del Criticismo: 1) “Che cosa posso sapere?” -
2) “Che cosa devo fare?”- 3) “Che cosa posso sperare?”- 4) “Che cosa sono io?”

3. PRIMA CRITICA: “CRITICA DELLA RAGION PURA” (1781, 1787)

1) Definizioni, obiettivi e struttura dell’opera:


1. Il significato del titolo dell’opera: “critica”, “ragione”, “puro” e “apriori”.
2. La “Ragione” (Vernunft) come facoltà conoscitiva in generale
e le sue specificazioni in 3 facoltà: “sensibilità”, “intelletto”, “ragione” =
3 facoltà conoscitive corrispondenti a 3 tipi di conoscenza.
3. Obiettivo: il problema della “fondazione” della conoscenza scientifica
come indagine critica su “capacità conoscitive” e “limiti” della ragione

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(= il “tribunale della ragione”, in cui la ragione è “giudice e imputata”).
4. La struttura complessiva dell’opera:
Prefazioni – Introduzione – Dottrina trascendentale degli elementi (divisa in
Estetica trascendentale e Logica trascendentale, quest’ultima divisa in Analitica
trascendentale e Dialettica trascendentale) – Dottrina trascendentale del metodo.
5. La partizione essenziale dell’opera, corrispondente alle 3 facoltà conoscitive:
Estetica trascendentale (o “Dottrina della conoscenza sensoriale”,
sulla facoltà della “sensibilità” come facoltà intuitiva)
Analitica trascendentale (o “Dottrina della conoscenza intellettiva”,
sulla facoltà dell’”intelletto” come fac. concettuale)
Dialettica trascendentale (o “Dottrina della conoscenza razionale”,
sulla facoltà della “ragione” come facoltà tendente
alla conoscenza metafisica della Totalità)
6. Definizioni del concetto di “Trascendentale”:
1. riferito ai “principi a priori” o “forme” (leggi) della mente
2. riferito alle dottrine che studiano i principi a priori (estetica, analitica, dial.)
3. riferito al “Criticismo” in generale, come indagine sui principi a priori
7. Il problema introduttivo dell’opera: la comparazione tra scienze e metafisica:
la differente situazione della matematica, della fisica e della metafisica,
le prime due già costituite come scienze rigorose e feconde,
la terza come terreno di contese infinite e inconcludenti.
8. Le 4 domande fondamentali della Critica della Ragion pura:
1. Come è possibile la Matematica pura?
2. Come è possibile la Fisica pura?
3. Come è possibile la Metafisica in quanto scienza?
4. Come è possibile la Metafisica in quanto disposizione naturale della mente?

2) La teoria kantiana della conoscenza in generale:


1. Tesi:“la conoscenza inizia con l’esperienza,ma non deriva interamente da essa”
2. La conoscenza come “sintesi” di:
a) “materia” = impressioni sensibili” (componente a posteriori, empirica)
b) “forme” = principi-leggi-funzioni della mente (componente a priori)
3. La “Teoria dei giudizi” come confronto con il Razionalismo e l’Empirismo:
1. Il “Giudizio sintetico a priori” kantiano come giudizio scientifico,
dotato di: universalità e necessità – fecondità
2. Il“Giudizio analitico a priori”,corrispondente alla gnoseologia razionalista,
deduttivo, dotato di universalità e necessità–ma infecondo(solo “esplicativo”)
3. Il “Giudizio sintetico a posteriori”, corrispondente alla gnoseol. empirista,
induttivo,dotato di fecondità–non di universalità e necessità(solo “estensivo”)
4. La“fondazione”dei “giudizi sintetici a priori”con la“Rivoluzione Copernicana”:
la “Rivoluzione Copernicana” intesa come inversione del rapporto
conoscitivo tra Soggetto e Oggetto e “centralizzazione” fondativa del Soggetto.
5. Le definizioni del “Fenomeno” e del “Noumeno” (o “cosa in sé”).

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6. La “fondazione scientifica” della conoscenza e il superamento dello scetticismo
entro i “limiti fenomenici”: la “fenomenizzazione” della conoscenza.
3) L’”Estetica trascendentale”
1. L’Estetica come “Dottrina della conoscenza sensoriale” (aísthesis=sensazione)
e come “Scienza dei principi a priori della sensibilità”.
2. La “Sensibilità” come facoltà intuitiva e ricettiva
3. La “Conoscenza sensoriale” come conoscenza “intuitiva” e “sintesi” di:
a) “materia” = “intuizioni empiriche” (dal senso esterno e dal senso interno)
b) “forme” = “intuizioni pure” = spazio e tempo
4. La “soggettivizzazione” in senso “trascendentale” dello spazio e del tempo.
Spazio = “forma a priori del senso esterno” (rapporto di coesistenza)
Tempo = “forma a priori del senso interno” (rapporto di successione)
5. La priorità del tempo rispetto allo spazio.
6. La “fondazione” della Matematica come “scienza sintetica a priori”:
lo spazio come fondamento della Geometria, il tempo dell’Aritmetica.

4) L’”Analitica trascendentale”
1. La Logica trasc. come “Scienza della conoscenza concettuale-dimostrativa”.
2. L’Analitica come “Dottrina della conoscenza intellettiva”
e come “Scienza dei principi a priori dell’intelletto”.
3. L’”Intelletto”=facoltà concettuale-dimostrativa,facoltà di pensare e giudicare.
4. La “Conoscenza intellettiva” come “sintesi” di:
a) “materia” = “intuizioni” (dati sensibili spazializzati e temporalizzati)
b) “forme” = “categorie” (o “concetti puri”, rielaborano e unificano i dati)
5. La Dottrina delle Categorie:
1. Le Categorie come “concetti puri”, “predicati primi” di un giudizio,
“supreme funzioni unificatrici dell’intelletto”(solo logiche,non ontologiche)
2. La classificazione delle 12 categorie in 4 gruppi:
Quantità – Qualità – Relazione – Modalità
6. Il problema della “Deduzione trascendentale” delle categorie
e la soluzione costituita dalla “Dottrina dell’Io penso”, definito come:
“suprema unità fondatrice”, “autocoscienza”, “appercezione trascendentale”.
7. La Dottrina dello Schematismo trascendentale: gli “schemi trascendentali”.
8. L’”Io legislatore della Natura” e la “fondazione” della Fisica newtoniana.

5) La “Dialettica trascendentale”
1. La Dialettica come “Dottrina della conoscenza razionale” = Metafisica.
2. La “Ragione” come facoltà che trascende l’esperienza e aspira alla Totalità.
3. La “Conoscenza razionale” come conoscenza metafisica della Totalità.
4. L’origine della Metafisica dall’”esigenza” umana di Infinito e Assoluto.
5. Il significato metafisico del termine “dialettica” = “logica della parvenza”.
6. Forme=3 idee trascendentali(Io-Mondo-Dio),da cui 3 settori della Metafisica
7. La critica della “Psicologia razionale” = contro il “paralogismo”.

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8. La critica della “Cosmologia razionale” = contro 4 “antinomìe” insolubili.
9. La critica della “Teologia razionale” = contro le prove dell’esistenza di Dio.
10. Conclusione dell’opera: agnosticismo critico e infondabilità della Metafisica.
4. SECONDA CRITICA: “CRITICA DELLA RAGION PRATICA” (1788)

1. Gli obiettivi dell’opera:


1. La “fondazione” di una Morale universale, valida per tutti gli uomini.
2. La ricerca dei “principi a priori” che giustifichino l’universalità della morale.
3. La valorizzazione della dignità morale e della libertà dell’uomo.
4. La ricerca di un accesso alla “dimensione noumenica”,precluso alla conosc.
2. 2 parti: “Analitica della Ragion pratica” e “Dialettica della Ragion pratica”.
3. Il significato del titolo dell’opera: “Ragione pura pratica”e“Rag. empirica pratica”.
4. La “Ragione pura pratica”come unica facoltà fondativa di una morale universale.
5. L’”incondizionatezza” come principale requisito di una morale universale.
6. La forma dell’”imperatività” come forma di una morale “incondizionata”.
7. La “conflittualità” della morale tra ragione e impulsi sensibili: “rigorismo etico”.
8. La “legge morale”: l’”Imperativo categorico” – definizioni e caratteristiche:
“legge del dovere” (“Tu devi”) – “legge morale universale” – “fatto assiomatico
della ragione” – “legge morale a priori” – “comando incondizionato della ragione”
9.Principi pratici=massime(soggettive)e imperativi(universali:ipotetici e categorico)
10. Le 3 “formule” dell’imperativo categorico e il loro significato:
universalità–dignità morale della persona–autonomia. “Formalità” della morale.
11. Il problema dell’accesso al “mondo noumenico” come mondo della libertà:
”Antinomìa della Ragion pratica”, derivante dal “sommo bene”(virtù+felicità).
12. La soluzione dell’Antinomìa: i 3 “Postulati della Ragion pratica” =
Immortalità dell’anima–Esistenza di Dio–Libertà del volere. Religione e morale
13. La “Fede razionale pura pratica” e il “Primato della ragion pratica”.
14. La concezione kantiana della libertà come “incondizionatezza” e “autonomia”.
15. Problema conclusivo: il dualismo tra “mondo fenomenico”e“mondo noumenico”.

5. TERZA CRITICA: “CRITICA DEL GIUDIZIO” (1790)

1. Problema e obiettivo dell’opera: il superamento del “dualismo”


tra il “mondo fenomenico” della I Critica e il “mondo noumenico” della II Critica.
2. Soluzione: la facoltà del “Sentimento” = “Facoltà del giudizio” o “Giudizio
riflettente”, come facoltà intermedia tra “facoltà conoscitiva” e “facoltà pratica”.
3. Il“Sentimento”come facoltà di giudicare il bello e l’ordine finalistico della Natura
4. Il “finalismo” inteso come armonia “organicistica” tra la natura e l’uomo.
5. La distinzione tra “Giudizio riflettente” e “Giudizio determinante”.
6. I 2 tipi di “Giudizio riflettente”: Giudizio riflettente “estetico” e “teleologico”.
7. La “Critica del Giudizio estetico” = L’Estetica kantiana:
1. Il “Giudizio estetico puro” (gusto) come fondamento e le sue 4 caratteristiche
2. Distinzione tra “Bello” e “Sublime” e tra “Sublime matematico”e“dinamico”

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3. Le caratteristiche del “Genio” artistico”, creatore della bellezza.
8. La “Critica del Giudizio teleologico”: il finalismo e Dio come “esigenze” umane.

6. POLITICA e STORIA: il pacifismo cosmopolita (“Per la pace perpetua”,1795)

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