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GREEN DESIGN 07.04.

2022

ROOF GARDEN: È un giardino pensile o un tetto-giardino, lastrico solare, un terrazzo la cui caratteristica
principale è quella di poter utilizzare da parte degli utenti, per lo svolgimento di attività all’aperto. È un tipo
di recupero che si sta sviluppando sempre di più. Il requisito fondamentale è rendere il roof-garden pieno di
vegetazione inserita in vasi o fioriere che hanno un ruolo sostanziale dal punto di vista ornamentale. Tale
terrazzo può essere attrezzato anche con arredi che siano compatibili nel giardino, evitando la plastica e
tutti quei materiali che sono stridenti con la natura. Bisogna avere anche un’illuminazione adeguata.
Spesso vengono utilizzati materiali come legno, metallo, ferro e materiali riutilizzati.
Le strutture devono essere studiate ad hoc. Geometrie, composizioni e forme.
Ogni roof-garden si pensa che abbia una vista sull’intera città che ha intorno.
Quando dobbiamo andare ad inserire del pratino in un terrazzo, dobbiamo andare a prendere in
considerazione anche lo spessore delle radici dell’erba, ed all’impermeabilizzazione.
Spesso vediamo che anche negli ospedali c’è più cura del verde.
Il verde porta anche socialità.
Quando si parla di vegetazione, si parla anche di livelli di vegetazione che vanno a svolgere funzioni
differenti in base a ciò che si deve realizzare.

STORIA DEL GIARDINO


Quando è nata la storia del giardino? Nata in epoche antiche e non moderne. Abbiamo fonti dell’epoca
delle Civiltà Antiche e Storiche come Egizi, Sumeri, Arabi, Cretesi, Greci…
Addirittura fino alla Cina nei fiumi Giallo e Azzurro, Indiani, Mesopotamici…
Le prime notizie risalgono a circa 3500 anni fa, nei territori dell’Egitto bagnato dal Nilo; infatti, bisognava
stare molto attenti a quando esondava, in quanto rendeva il territorio molto fertile.
Nei primi tempi nelle prime pitture egizie, compaiono le prime piante coltivate (diverse dalle piante
spontanee che sono i fiori). Andremo a vedere che ci saranno dei pergolati di vite e degli orci dove si
andava a contenere il vino che si produceva.
Nell’epoca faraonica, il giardino prevaleva sull’intera composizione dell’edificio. Ciò faceva capire
l’importante rapporto che il faraone aveva con il mondo della natura.
Hatshepsut fu la prima faraona nel 1450 circa a.C. ad organizzare una spedizione botanica per recuperare
delle piante di incenso in Arabia.
Nella vita quotidiana la pianta era qualche cosa di fondamentale, non poteva mancare durante i banchetti.
In questa civiltà nelle pitture apparivano molti mazzi di pianti e vegetazione.
I greci rappresentavano la vegetazione anche nelle loro architetture, ad esempio nei capitelli dei templi.

Nella mezzaluna fertile (dal Mar Rosso al Golfo Persico) è il secondo luogo al centro della civilizzazione della
storia dei giardini.
I babilonesi progettavano giardini pensili, da qui si svilupperanno quelli che noi ad oggi vediamo come dei
roof-garden.

Il giardino era legato al culto funerario e all’aldilà.


Bosco funerario: tomba di Ciro il Grande (530 a.C.)
Anche gli israeliti utilizzavano i giardini come luogo funebre (Abramo)
Anche la salma di Gesù fu sepolta nel Giardino di ...

EDEN: giardino paradigmatico. Anche qua si da molta importanza al verde. (Ci chiediamo: perché non
hanno messo una discoteca, ma un giardino?)

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