Russell Page da bambino non amava andare a scuola, indossare una divisa e stare
rinchiuso in un edificio.
Dotato di una grande sensibilità artistica sognava solo di fare il pittore.
La sua educazione come giardiniere iniziò a quattordici anni, quando per la prima volta si
prese cura di un vasetto di campanule acquistato in una fiera di paese: imparò a
comprendere la natura e le sue necessità, leggendo anche moltissimi libri sull’orticultura.
Da ragazzo lavorò in diversi giardini durante l’estate, ma dall’Inghilterra preferì trasferirsi
a Parigi per completare gli studi di arte e formarsi come pittore.
Nel frattempo conobbe André de Vilmorin, la cui famiglia commerciava semi e piante, e in
lui si riaccese la passione per il giardino.
Tornato in Inghilterra, fu nel 1932 che avvenne
l’incontro decisivo: il conte Henry Bath gli chiese
di intervenire sul parco che circondava la sua
magnifica dimora,Longleat House, una villa
elisabettiana nel Wilthshire. Da allora,
Russell Page si dedicò completamente
alla progettazione dei giardini, collaborando
anche con Geoffrey Jellicoe,
uno dei paesaggisti
più noti del ‘900 (qui in foto).
.
Dopo gli esordi in Inghilterra e in Europa – dal Belgio alla Svizzera, dalla
Spagna all’Italia (tra cui i giardini di Villar Perosa e Villa Frescot, proprietà della
famiglia Agnelli) – Page ha creato e modellato spazi verdi fino in Medio Oriente,
in India e nelle Americhe, affrontando realtà e climi sempre diversi.
Per i suoi committenti, una clientela ricca e raffinata, ha ridisegnato e adornato
gli esterni di sontuose dimore e ville lussuose.
Viste ampie, distese d’acqua, sentieri, siepi e gradini, ma anche grandi prati,
giardini di rose o di fiori colorati accostati con sapienza.
Tuttavia la grande passione di Russell Page era l’acqua e quando non la
trovava, cercava di portarcela ricavando laghetti o rivoli nel verde.
Il suo grande insegnamento è quello di considerare il giardino come un
organismo in continua trasformazione, a cui dedicare impegno e cure costanti.
E in effetti, come diceva lui: «Bastano pochi anni di trascuratezza e rimane solo
lo scheletro di un giardino»
Da “Imparare dal Maestro” di Giulia Reginetti – Corriere della Sera, 2010
Alle spalle una formazione artistica – studiò da pittore a Parigi
– e una passione smisurata per le piante.
A chi gli chiedeva se si considerasse più un architetto o un “plantsman”, rispondeva di conoscere più
piante di un normale designer, ma di saperne più di design rispetto a un appassionato di piante. In
realtà, amava definirsi semplicemente un “giardiniere”.
[Da un articolo di “Esterni, giardini, verde, ville” del 30 marzo 2010, come rensione dell'edizione italiana
del libro di Marina Schinz e Gabrielle Van Zuylen “I giardini di Russel Page”, Electa-Mondadori, 2009]
Crestomazia internazionale - 1
Longleat Castle,
W arminster, W iltshire, UK
The 400 hectares landscaped park surrounding the manor was created by the
celebrated landscape gardener Lancelot ‘Capability’ Brown (1715-1783)
between 1757 an 1762.
Crestomazia internazionale - 2
Giardino del Castello di Leeds
noto come Culpeper Garden
Crestomazia internazionale - 3
L'esperienza newyorkese
Le acrobatiche magie negli spazi minimi