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Università di Parma

Design sostenibile per il sistema alimentare


Arch. Dott. Silvia Berselli

Domestic Revival
William Morris + Charles Rennie Mackintosh

Corso di Design with food


Modulo di Storia e teoria del progetto
15 ottobre 2021
Charles Dickens, Hard Times
(Tempi difficili), 1854. Ambientato
a Coketown, poiché all'autore è
proibito di menzionare il nome
della città reale: Preston, vicino a
Manchester

« Coketown … era un trionfo di


fatti: in essa non c'era nemmeno
l'ombra di fantasia ... Era una
città con mattoni rossi o, per
meglio dire, di mattoni che
sarebbero stati rossi se fumo e
cenere lo avessero permesso:
così come stavano le cose, era
una città di un rosso e di un nero
innaturale come la faccia dipinta
di un selvaggio; una città piena
di macchinari e di alte ciminiere
dalle quali uscivano, snodandosi
ininterrottamente, senza mai
svoltolarsi del tutto, interminabili
serpenti di fumo. »
Charles Dickens, Hard Times
(Tempi difficili), 1854.

« Aveva un canale nero, un


fiume color porpora per le vernici
maleodoranti, e vasti gruppi di
edifici pieni di finestre dove tutto
il giorno era un continuo battere
e tremare … Aveva molte strade
larghe, tutte eguali l’una all’altra
e molte viuzze ancor più simili
l’una all’altra, abitate da persone
egualmente simili le une alle
altre, che uscivano e rientravano
tutte nella stessa ora, con lo
stesso scalpiccìo sugli stessi
selciati, per fare lo stesso lavoro,
persone per le quali ogni giorno
era uguale al precedente e
all’indomani, ogni anno il
duplicato dell’anno scorso e
dell’anno a venire… »
William Morris
(1834-1896)

tra i principali fondatori del movimento


delle Arts and Crafts

antesignano dei moderni designer

fonda la Società per la protezione di


edifici antichi (SPAB), tuttora attiva
per la conservazione degli edifici
storici nel Regno Unito
Morris segue le lezioni di John Ruskin
ad Oxford nel 1851 e ne eredita le istanze
neo-medievaliste, in particolare la
tradizione delle corporazioni
Il revival gotico in Inghilterra
Il gotico viene considerato l’unico stile che contiene i principi della cristianità e, di conseguenza, della
purezza e dell'onestà, dunque è sincero, incapace di nascondere la struttura.
Il Medioevo viene visto come un periodo positivo, in cui la società era più coesa (corporazioni e arti): il
modello è dunque anti-industriale, a favore dell’artigianato artistico, le Arts&Crafts.

Augustus Welby Pugin John Ruskin William Morris


(1812-1852) (1819-1900) (1834-1896)
Edward Burne-Jones Dante Gabriel Rossetti Philip Webb
Pittore Poeta e pittore Architetto
(1833-1896) (1828-1882) (1831-1915)

Nel 1861, William Morris fonda, con Rossetti, Burne-Jones, Ford Madox Brown e
Philip Webb, la Morris, Marshall, Faulkner & Co; The Firm, come veniva
soprannominata, era una fabbrica di stoffe, ceramiche, mobili, gioielli, tappeti, carte
da parati, metalli lavorati, che rifonda la decorazione di interni, specie per quanto
concerne le chiese e rilancia le arti tessili tradizionali
Il difficile rapporto industria/artigianato

Quale ruolo ha l’artigianato in un’epoca in cui tutto può essere riprodotto


dalle macchine? Che funzione hanno la creatività, la manualità, il pezzo
unico?
Le domande hanno un risvolto estetico e uno morale.
Le donne preraffaellite

Elizabeth Siddal (1829-1862),


moglie di Rossetti
Dante G. Rossetti, Beata
Beatrix, 1863

Elizabeth Siddal,
John Everett Millais, Ophelia, 1852
Jane Bürden Morris (1839-1914)

Dante Gabriel Rossetti, Studio John Robert Parsons, Fotografia di Jane


di Jane Morris per Beatrice Morris in posa per Rossetti nel 1865
Dante Gabriel Rossetti, Ritratto di William Morris

Dante Gabriel Rossetti, Proserpina, Ritratto di


Jane Burden Morris (moglie e musa di William
Morris, musa e amante di Rossetti), 1874
William Morris, La bella Isotta
(o la Regina Ginevra), 1858

Il soggetto è Jane Burden, che


Morris sposa nel 1859, l’anno
seguente
Georgiana MacDonald (1840-1920),
moglie di Edward Burne-Jones

Edward Burne-Jones, Green


Summer, acquerello, 1864. Al
centro, Jane Morris; seconda
da destra, intenta a leggere,
Georgiana Burne-Jones
William Morris e Philip Webb, Red House,
Bexleyheath, Kent, 1859-60
William Morris e Philip Webb, Red House, 1859-60
Edward Burne-Jones disse che era “il posto più bello sulla terra”
William Morris e Philip Webb, Red
House, 1859-60

Ingresso
Philip Webb, credenza
Il camino con il motto di Morris,
“Ars longa, vita brevis”
La camera da letto
Morris, Marshall, Faulkner & Co., ovvero “The Firm” (1861–1875)

Sala verde nel museo di South Kensington, (poi Victoria & Albert Museum) 1867
Carta da parati
Trellis, 1862

Soggetti tratti dalla


natura, dal mondo
vegetale e animale
William Morris, Re Artù e Lancillotto,
vetrata dipinta, 1862

Dante Gabriel Rossetti, Tristano, 1862


Nel 1875 Morris rileva l’azienda
che prende solo il suo nome:
Morris & Co. (1875-1940)

La visione del Santo Graal, disegno di Morris, figure di Burne-Jones, sfondi di


Dearle, arazzo prodotto dalla Morris and Company, 1890
La stamperia di tessuti della Morris & Co. nel 1890
La produzione Arts & Crafts di tappeti, tessuti, mobili, metalli, nasce
come anti-industriale e con una forte componente collaborativa;
tuttavia pone le basi dei principi del design industriale moderno,
perché è una produzione eclettica e varia, molto più moderna
dell'industria del tempo. Nonostante questo, è destinata a fallire per i
suoi costi elevati e per l'impossibilità di una distribuzione di massa dei
suoi prodotti.

Secondo Morris non è l'uomo che deve mettersi al servizio della


macchina, ma la macchina che deve essere al servizio dell'uomo; e così
i prodotti dovranno essere progettati per essere altamente qualitativi
per l'uomo, non per essere più facilmente realizzabili da una macchina.

Ruskin e Morris denunciano una degenerazione del gusto, e lo


imputano al forte condizionamento subìto dal consumatore, dall'artista
e dal produttore, causato dalla struttura socio-economica.
Sussex Chair di Philip Webb per Morris & Co. Confronta con:

Seduta presentata nel 1851


al Crystal Palace

"Domestic Revival"
W. Morris, Architettura e
socialismo, Laterza, 1963

W. Morris, News from Nowhere, 1891

“non voglio un’arte per pochi, così come non


voglio un’educazione per pochi, o una libertà per
pochi.” (W. Morris)
Charles Rennie Mackintosh
(1868-1927)

architetto, designer e pittore scozzese,


esponente del Glasgow movement

“favoloso e inimitabile poeta”


Bruno Zevi
Charles Rennie Mackintosh, School of Art, Glasgow, 1897-99; 1907-1909
Charles Rennie Mackintosh, School
of Art, Glasgow, 1897-99; 1907-
1909

“mostra l’austera essenzialità degli


edifici industriali e la virile
riservatezza dei manieri scozzesi.”
M. Biraghi

“Ciò che quest’opera


annuncia è quella
convivenza di pragmatismo,
precisione e senso spaziale
che sarà patrimonio anche
del primo Wright.” M. Biraghi
N
Ch. R. Mackintosh, Biblioteca della
Scuola d’arte, Glasgow

Notare i tre grandi bay-window (a


pianta poligonale) della biblioteca
Mackintosh ha portato ad unità un’ampia gamma di fonti, dai castelli baronali
scozzesi, all’architettura giapponese, agli edifici industriali nordamericani e
britannici, a Michelangelo, ma li ha trasformati in qualcosa di fresco e nuovo. Egli
ha anche cristallizzato un’era in una Glasgow che era aperta al mondo esterno
attraverso le rotte dei battelli a vapore dell’Impero, mentre cercava i miti della sua
identità nazionale nel vernacolare e nella natura delle terre scozzesi.

William J.R. Curtis


Il disegno della luce
Il disegno della luce
Le lampade in ottone brunito
«Si tratta di progetti lineari, astratti e
carichi di simbologie gaeliche e
riferimenti celtici» W. Curtis
23 maggio 2014: un grave incendio brucia
gran parte della Scuola d’arte di Glasgow
La biblioteca dopo l’incendio

I lavori di restauro per


ricostruirla "com’era e dov’era"
15 giugno 2018

Un secondo incendio
distrugge quasi
completamente l’edificio

«La Biblioteca era una fonte di ispirazione: l’astrazione di una radura in un bosco
con qualcosa del carattere di un tempio giapponese. L’esterno dell’ala occidentale
era un capolavoro di ambiguità tra figura e sfondo, spazio e massa. L’edificio di
Mackintosh era di per sé destinato all’educazione: educava gli studenti a vedere, a
fare esperienza dello spazio e della luce, a sentire trame, colori e materiali.
Toccava la mente e i sensi di chi lo attraversava. Restava impresso nella memoria.
Era grande architettura ma era in qualche modo informale e conviviale.
Incoraggiava il caos della creazione nei suoi studi e promuoveva la mescolanza di
persone nei corridoi e sulle scale. È diventato un punto di riferimento collettivo»

William J.R. Curtis


The Willow Tearoom,
Glasgow, 1903. Prospetto
su Sauchiehall Street
Willow Tearoom ieri e oggi
La sala Mackintosh alla mostra della Secessione viennese, Vienna 1900
Concorso di idee bandito da
una rivista tedesca per Haus
eines Kunstfreundes, la casa
modello per un amatore d’arte,
1901

(vedi Josef Hoffmann, Palazzo


Stoclet, Woluwe-Saint-Pierre/
Bruxelles, 1905-1911)
Charles Rennie Mackintosh e Margaret MacDonald, Casa per un amatore d’arte,
1901. Costruita nel 1989 da Graham Roxburgh, ingegnere responsabile dei restauri
di alcuni edifici di Mackintosh; inaugurata nel 1996
Charles Rennie Mackintosh e Margaret MacDonald, Casa per un amatore d’arte, 1901

È uno spazio luminoso ed accogliente, dalle connotazioni femminili. Predomina il


colore bianco, con inserti di rosa, porpora e verde
Hill House, casa
per l’editore
Walter Blackie,
Helensburgh
(sobborgo ad
ovest di
Glasgow),1902-
1904
Intonaco esterno grezzo grigio
chiaro e volumi asimmetrici
producono un effetto insieme
sobrio e pittoresco
La hall al pianterreno
La stanza da disegno
Ladder Back chair o Hill House chair, oggi meglio nota
come “Mackintosh chair”, 1903-05
Sedia per la Ladder Back chair Willow Tearoom Sedia Windsor
Luncheon Tea Room, per la Hill House, chair, 1902-1904 per la Biblioteca
Argyle Street, 1897 1903-05 della School of
Art, 1910
Sedia per la
Luncheon Tea Room, Argyle Street, 1897

Dal film Blade Runner, 1982

La Famiglia Addams, 1991


Willow Tearoom chair,
1902-1904

Nel film Inception, 2010


Ladder Back chair per la
Hill House, 1903-05

Dal film American Psycho,


2000

Da 9 settimane e ½, 1986
Hermann Muthesius
(1861-1927)
Architetto tedesco già attivo in Giappone, fu inviato nel 1896 a
Londra come addetto culturale dell'ambasciata tedesca, con il
compito di studiare l'architettura e le arti applicate inglesi

Svolge una vasta attività di


pubblicista e conferenziere
nella quale egli tende ad
affermare l'importanza della
lavorazione industriale come
l'unica capace di risolvere il
problema socio-economico
delle arti applicate Hermann Muthesius, La casa inglese, 1904.
In tre volumi
Muthesius compie un'accurata analisi del singolare 'rinascimento' dell'architettura domestica
(Domestic Revival) e della produzione industriale inglese (Arts&Crafts) del secondo Ottocento, da
Philip Webb e Norman Shaw a Charles F. A. Voysey e Charles Rennie Mackintosh, dei quali divulgò le
innovative idee architettoniche (pianta libera, anticlassicismo, recupero di stilemi vernacolari o
storicamente rappresentativi, spunti di astrazione e geometrie di derivazione giapponese)
M. attacca l'eclettismo storicistico delle produzioni tedesche, il gusto della borghesia rivolto agli
oggetti di lusso, l'ornamento considerato come spreco di materiali e forza lavoro, il formalismo vecchio
e nuovo. Afferma il valore artistico, economico e culturale dell'arte industriale e si rivolge ai fabbricanti
esigendo da essi un impegno etico-estetico nell'interesse nazionale.
La sua conferenza di Berlino "L'importanza dell'arte applicata" creò
fermento nell'ambiente artistico, culturale e industriale tedesco, che in
seguito si concretizzerà nella fondazione del Deutscher Werkbund.
Nel 1907 Muthesius, insieme al politico
Friedrich Naumann e all'industriale Karl
Schmidt, fonda il Deutscher Werkbund,
un collettivo che richiama le forze migliori
dell'arte, dell'industria, dell'artigianato e
del commercio, per rendere l’arte
applicata una risorsa economica in grado
di far competere la Germania con Stati
Uniti ed Inghilterra.

Il movimento all'inizio comprendeva


dodici architetti e dodici industrie. Fra gli
architetti c'erano Peter Behrens, Theodor
Fischer, che ne fu il primo presidente,
Josef Hoffmann, Joseph Maria Olbrich,
Bruno Paul, Wilhelm Kreis, Max Langer,
Richard Riemerschmid, Adalbert
Niemeyer. In seguito aderiscono al
Werkbund politici, architetti, artisti,
scrittori e critici.
Peter Behrens, Fabbrica di
turbine AEG, 1908-09
Design Peter Behrens 1909
Produzione Werkbund
Evoluzione delle FORME

https://www.museumderdinge.de/
Museo degli oggetti a Berlino, è l’archivio del Werkbund e della sua produzione
Nel 1914 a Colonia ebbe luogo l'Esposizione universale ed in quell'occasione il
Deutscher Werkbund ebbe modo di progettare e realizzare diverse opere, tra cui:

- Henry van de Velde, teatro (distrutto durante la Prima guerra mondiale)


- Bruno Taut, Glaspavilion (padiglione in vetro oggi distrutto)
- Walter Gropius, industria modello
Con l'esposizione si esasperò la frattura ideologica all'interno del Werkbund:

da un lato l'accettazione dall'altro la Kunstwollen (volontà


collettiva della Typisierung di forma), l'espressione individuale,
(tipo), con Peter Behrens e con Henry van de Velde e Bruno
Walter Gropius e la Taut
standardizzazione

INDUSTRIA ARTIGIANATO ARTISTICO


Mies van der Rohe, Sedia Weißenhof, con Lilly
Reich. Per l’Esposizione del Werkbund di
Stoccarda del 1927
Bibliografia

Nikolaus Pevsner, I pionieri dell'architettura moderna. Da William Morris a Walter


Gropius, Garzanti, Milano 1999 (ed. orig. Pioneers of the Modern Movement,
1936)

Bianca Gioia Marino, William Morris. La tutela dei monumenti come problema
sociale, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1993.

Eleonora Sasso, William Morris tra utopia e medievalismo, Roma, Aracne Editrice,
2007.

Mario Manieri Elia (a cura di), William Morris: opere, Bari-Roma, Laterza Editore,
1985.

Guido Laganà (a cura di), Charles Rennie Mackintosh, 1868-1928, Electa, Milano
1994.

Charles Rennie Mackintosh, L'eleganza del costruttore. Pensieri sull'architettura


moderna, Castelvecchi, Roma 2015.

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