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The Victorian Age è un’epoca molto diversa da quella vista finora. In questo periodo inizia la
modernità vera e propria; “modernità” è una parola molto vaga e ricca di vari significati, ma in
questo caso coincide con l’Età Industriale. Se volessimo riassumere quest’era con una parola,
questa sarebbe cambiamento.
The Victorian Age è una fase storica molto complessa. Contiene varie elementi e vari valori, che
tra di loro sono spesso in conflitto: perché? Le ragioni sono 2:
- monarca illuminata
- personificazione della moralità vittoriana
- donna
- madre
- moglie, poi vedova
Vittoria sposa una personalità interessante tanto quanto la sua: il principe Albert.
Sotto il nome della regina Vittoria, sarà lui a rendere l’Inghilterra una grande potenza europea,
da un punto di vista sia economico sia culturale.
Era un uomo appassionato di tutto, e grazie ai suoi interessi riesce a portare delle novità: per il
suo interesse verso la scienza e la tecnologia ci sarà una forte industrializzazione (seconda
rivoluzione industriale), mentre per il suo interesse verso l’arte si svilupperà la fotografia e l’arte
verrà ampliata a tutte le classi sociali.
Si passa da una società basata sulla proprietà terriera e l’artigianato, a una società basata su una
moderna economia urbana, incentrata su commercio, industrie, gestioni finanziarie e
comunicazioni; queste comunicazioni sono rappresentate dalle ferrovie.
L’Inghilterra è il primo paese caratterizzato dalle ferrovie: nel 1830 nasce la prima ferrovia, che
segna il tragitto Liverpool-Manchester; nel 1836 nasce il primo treno diretto per Londra, che
all’epoca era il cuore della civiltà occidentale (come lo sarà Parigi a fine secolo).
La ferrovia però non significava solo collegamenti più veloci. La ferrovia (come fa ben intendere
Fanny Kemble) è un’esperienza piacevole, epocale, magica, di un altro mondo: non si era mai
visto qualcosa del genere prima d’ora.
Un quadro simbolico di questa rivoluzione ferroviaria è “Rain, steam and speed” di William
Turner del 1844:
Diverse sono le reazioni degli intellettuali di fronte a questo sviluppo; c’è chi lo esalta, e chi
invece rimpiange la Old Rural England, una sorta di arcadia che non tornerà più. Tutti però
hanno la consapevolezza del nuovo senso di modernità e di un nuovo mondo.
● 1848
Anno rilevante per:
- ultima manifestazione dei cartisti
- moti del ‘48
- pubblicazione de “Il Manifesto del Partito Comunista” di Marx
● 1851
Anno della Great Exhibition at the Crystal Palace a Londra (attuale Hyde Park),
considerato il momento apicale dello splendore dell’Età VIttoriana.
Era un’esposizione sulle nuove tendenze tecnologiche, al fine di esaltare la potenza
inglese economica e commerciale.
La struttura dove si era tenuta la mostra divenne iconica. Venne poi smontata e
ricostruita in periferia, e infine danneggiata da un incendio.
La Great Exhibition venne finanziata e voluta dal principe Albert, che usò il ricavato
dell’esposizione per creare a Londra vari musei da donare alla cittadinanza inglese (per
lui l’arte doveva essere ampliata a tutte le classi sociali). Alcuni dei musei creati sono i
tutt’oggi celebri Science Museum, Natural History Museum, Victoria and Albert’s
Museum, e molti altri.
● 1859
Anno di pubblicazione di varie opere importanti:
- “The Origin of Species” di Charles Darwin
- “Sulla Libertà” di John Stuart (l’autore è un personaggio importante
nell'utilitarismo. Scriverà anche un saggio sulle donne, determinante per il
movimento femminista di fine secolo)
- “Self Help” di Samuel Smiles (è un’opera con un forte senso di collettività
antirivoluzionario: se si vuole, con la perseveranza di può essere un “self-made
man”, un uomo di successo; non è necessario che si nasca aristocratici, ma ci si
può diventare)
La letteratura in età vittoriana……………………………………………………………………
Il romanzo vittoriano (soprattutto quello della seconda metà vittoriana) ingloba tre elementi:
- Question sociale
- Questione Femminile
- Il ruolo dell’arte e della letteratura (come pura estetica; massimo sostenitore di questa
idea: Oscar Wilde)
Tra i sottogeneri ad avere grande successo, soprattutto durante la prima metà dell'Età Vittoriana,
è l’Industrial Novel (o Condition-of-England novel), che mette molto alla luce la rivoluzione
industriale.
I massimi scrittori di questo genere sono definiti “The Hungry Forties” e sono Dickens, Gaskell,
Kingsley e Disraeli.