Sei sulla pagina 1di 130

P O L L I C E E R D E

Collana a cura di Eliana Ferioli


Coordinamento editoriale: Silvana Franconeri
Progetto grafico: Studio Editoriale “L’Erta” di P. Sirtori, Bobbio (PC)
Impaginazione e redazione: mncg, Milano

Disegni: © Gabriele Pozzi pp. 11, 16, 19, 21, 47, 50, 52, 60, 64. 68, 83, 85; © Claber
Irrigazione p. 79;
© Garden Pictures p. 25 (progetto di Marco Bernardelli, paesaggista)

Referenze fotografiche: tutte le immagini appartengono all’Archivio Giunti


a eccezione delle seguenti:
Enzo Valenti/© Archivio Giunti pp. 29, 80, 81, 82, 111, 112;
©Enzo Valenti/Garden Pictures pp. 4, 6, 7, 8, 9, 10, 12 (progetto di Marco Bernardelli,
paesaggista),
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39,
40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 48, 49, 51, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 61, 65, 67, 69, 70, 72, 73, 74,
76, 77, 84, 86, 88, 89, 90, 92, 93, 94, 95, 98, 99, 100, 101, 102b, 103, 104, 105, 106, 107,
108, 109, 110, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125 (alcune immagini
sono state gentilmente fornite a Garden Pictures da Roberto Malagoli, paesaggista).

Si ringraziano inoltre le seguenti persone e/o aziende per avere fornito le seguenti immagini:
John Deere srl p. 62;
Fiskars p. 102a
Gardena pp. 63, 75, 78;
TPS PratoPratico p. 97;

Si ringrazia Aree Verdi di Ivan Mantovani (Sona - VR, tel. 3284127154) per la
collaborazione al servizio fotografico sulla trasemina.

Le autrici ringraziano inoltre Elena Tibiletti e i paesaggisti Roberto Malagoli e Silvia


Madama.

L’Editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini


di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

www.giunti.it

© 2010 Giunti Editore S.p.A.


Via Bolognese 165 - 50139 Firenze - Italia
Via Dante 4 - 20121 Milano - Italia

ISBN 9788844040123

Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl

Prima edizione digitale 2010


Lorena Lombroso - Simona Pareschi

Il prato
PROGETTO, IMPIANTO
E MANUTENZIONE
SOMMARIO

Perché un prato? 7
Il prato come ecosistema 9 • Il prato per il giardino 11 • Esigenze speciali 12

Progettare il prato 14
Gli elementi sul prato 17 • I percorsi 18 • Il terreno 23

Scegliere il tipo di prato 27


Scegliere le specie adatte 29 • Le graminacee 30
Micro e macroterme 31 • Il prato in rotoli 38

Cosa c’è sotto il prato 40


La struttura del suolo 43 • Il drenaggio 45

Un prato partendo da zero 48


Le operazioni di semina 48 • Le cure nei primi mesi 52

La manutenzione del prato 55


Il taglio dell’erba 55 • Il tosaerba 59 • Il rifilabordi 62
Il trimmer 63 • La concimazione 64 • Le cure speciali 70

Come e quando irrigare 74


Il regime di irrigazione 76 • L’irrigazione automatizzata 77

Risanare un prato impoverito 80


La trasemina 80 • Il top dressing 83
La sostituzione di zolle 84

Prati per casi speciali 87


Il prato su scarpata 87 • Il prato al mare 90
Prato e animali domestici 94 • Il prato fiorito 95

La salute del prato 99


Il diserbo 100 • I funghi patogeni 109
Le malattie fungine 113 • Gli animali nocivi 116

Le stagioni del prato 118

Indice analitico 126


7

Perché un prato?
Ci sono molte ottime ragioni per creare uno spazio erboso, e non sono solo
di ordine estetico: il prato ha infatti un ruolo fondamentale nell’ecosistema naturale.

n manto erboso è costituito da foglie alla base dello sviluppo delle prime società
U d’erba. Sono talmente numerose che
ognuna di esse pare, in sé, senza importanza.
civilizzate e rimane la primaria fonte di sus-
sistenza per il genere umano. Il prato è solo
Ma è l’insieme di milioni di steli d’erba a de- uno dei molti ambienti composti da grami-
terminare l’aspetto del paesaggio, tanto nei nacee. In esse sono compresi generi e spe-
luoghi creati dall’uomo come in natura. La fa- cie di incredibile diversità: basti pensare
miglia botanica delle graminacee, che com- che gli altissimi bambù asiatici sono, dal
prende le comuni erbe dei giardini, ha una im- punto di vista botanico, stretti parenti del-
mensa diffusione sul nostro pianeta e confe- l’erba dei nostri prati.
risce la particolare fisionomia ad ambienti co- Nel giardino di casa, il prato contribuisce
me le praterie, le steppe e le savane. all’estetica e a conservare un microclima gradevole.
Le graminacee comprendono anche specie Rispetto a una superficie pavimentata, il prato
in estate sotto il sole ha una temperatura
che hanno un’enorme importanza nella sto- superficiale da 6 a 10 °C inferiore a quella
ria e nell’economia: la coltura dei cereali è di una normale pavimentazione.
8 Perché un prato?

Quanto costa curare un prato?


•Si può pensare che seminare un prato risulti •Le sementi a buon mercato non costituisco-
meno costoso che posare una superficie pavi- no mai un buon investimento: meglio spende-
mentata. In effetti, l’investimento di partenza re di più, nella logica di ottenere un prato lon-
per un prato è relativamente basso, ma la sua gevo e migliore sotto ogni aspetto.
manutenzione, negli anni, è molto più onero- • Tenere un diario del prato sul quale annota-
sa di quella di una pavimentazione. Ed è anche re gli interventi eseguiti, i prodotti utilizzati e
più costoso di una copertura con piante tap- i relativi costi, sarà utile per monitorare l’im-
pezzanti o arbusti. pegno richiesto e per stabilire, dopo aver ve-
• Nelle voci di costo ci sono i concimi, i pro- rificato l’andamento dei primi due anni, il
dotti antimuschio, l’acqua consumata per irri- budget medio che dovrete assegnargli ogni
gare; e poi un tosaerba (o un trattorino, per anno affinché conservi un bell’aspetto.
grandi superfici) ed eventualmente un rifila-
bordi, con conseguenti consumi elettrici o di
carburante. Sono inoltre necessari alcuni at-
trezzi specifici (ad esempio l’arieggiatore elet-
trico o manuale, il rastrello per le foglie ecc.).
Periodicamente può rendersi necessario un
trattamento di rinnovo del prato (trasemina),
oppure di arieggiamento (carotatura) che ri-
chiede il noleggio di un attrezzo particolare o I consumi idrici si riducono adottando un
l’intervento di un’azienda specializzata. impianto automatizzato razionale e ben gestito.

• Fu solo nel Medioevo che il prato assunse zie anche alle opere di paesaggisti come il
un ruolo nell’architettura dei giardini; proba- britannico Capability Brown, il prato diven-
bilmente la spinta culturale all’utilizzo dell’er- ta davvero protagonista del giardino pae-
ba come elemento decorativo fu legata allo saggistico, per assumere poi nei secoli suc-
studio della Bibbia e dei Vangeli, in cui il pa- cessivi, nei giardini sempre più piccoli delle
scolo prativo è visto come metafora del Para- nuove classi borghesi, il ruolo di indicatore
diso, perché portatore di vita e di serenità. del benessere e della ricchezza.
In precedenza, Arabi e Romani avevano prefe-
rito delegare agli arbusti sempreverdi e all’ac- • Con l’invenzione del tosaerba, nel 1830, e
qua il ruolo di protagonisti nei giardini. con il successivo sviluppo della meccaniz-
Nei giardini italiani del Rinascimento, lo spa- zazione e della produzione in serie di mac-
zio erboso gioca un ruolo importante nell’ar- chine e attrezzi, la cura dei prati divenne
chitettura creata dalle siepi topiarie; il prato più semplice ed economica, non richieden-
contribuisce a esaltare i disegni formati dagli do più l’impiego di una grande forza lavoro
arbusti sempreverdi. Ma nel Settecento, gra- per il taglio e la manutenzione manuale.
Il prato come ecosistema 9

Ciò ha favorito la diffusione dei prati nei giar- IL PRATO COME ECOSISTEMA
dini privati, nel verde pubblico, nello sport. Il prato svolge un ruolo importantissimo nel-
Oggi i prati tecnici destinati alla pratica di l’equilibrio naturale. Ha una funzione di rac-
calcio, golf, sci e numerosi altri sport hanno colta dell’acqua piovana che, filtrata dalla
caratteristiche molto specifiche e muovono zolla erbosa, scende in profondità nel suolo e
interi comparti dell’economia del settore per viene convogliata nelle falde idriche sotterra-
la produzione di sementi superspecializzate, nee, senza rischio di ruscellamento (cioè di
macchine, attrezzature, impianti, tecnologie veloce scorrimento in superficie, causa di
manutentive, prodotti fitosanitari e quant’al- erosione del suolo). Lo strato superficiale del
tro necessario. terreno inerbito conserva un buon grado di
umidità, con benefici importantissimi per il
• Nei contesti urbani, i prati dei parchi hanno mantenimento della fertilità del suolo.
un ruolo di enorme importanza dal punto di Un’area erbosa di 60 mq crea quotidianamen-
vista sociale e aggregativo, fornendo a im- te la quantità di ossigeno necessaria a un uo-
mense colonie umane quel minimo di contat- mo e la sua superficie, in estate, ha una tem-
to con la natura che nelle grandi metropoli è peratura da 6 a 10 °C inferiore a quella di
divenuto ormai un privilegio di pochi. un’area pavimentata all’ombra.

Il prato come opera d’arte: un allestimento di verdi bolle erbose per un concorso di giardini a Merano.
In questo caso l’opera si ispira a un’idea di Bruno Munari.
10 Perché un prato?

L’ESPERTO CONSIGLIA • Per tutte queste ragioni si è portati a pensa-


re che i prati coltivati nei giardini rappresenti-
no un importante valore ecologico, ma esi-
La tolleranza al calpestio stono delle criticità. Il manto erboso classico,
Esistono miscugli di specie da prato che
impeccabile e perfetto, è composto da po-
esprimono elevata tolleranza al calpestio,
ma dipende ovviamente dal tipo di passag- che specie, si perde così la preziosa biodiver-
gio che il manto erboso dovrà sopportare. sità tipica di un prato selvatico, in cui grami-
Ecco la pressione esercitata sul suolo da un nacee di diverse specie convivono con piante
uomo adulto di taglia normale. da fiore. Questa composizione mista fornisce
• Camminata: 0,3-0,5 kg/cmq. cibo e accoglienza a innumerevoli insetti (api,
• Corsa: 1 kg/cm. farfalle...) e alla piccola fauna selvatica. La so-
• Camminata con calzature chiodate stituzione della flora autoctona dei prati sel-
(da calcio): 5 kg/cm. vatici con specie estranee agli ecotipi locali
• Corsa con calzature chiodate
provoca una grave riduzione di biodiversità.
(da calcio): 15 kg/cm.
A ciò si aggiungono l’impiego di pesticidi ed
È evidente quindi che se la superficie erbo-
sa è sottoposta a sollecitazioni importan- erbicidi, un elevatissimo fabbisogno idrico e
ti, la sua preparazione di fondo e il tipo di le emissioni dei motori di tosaerba. In alcune
sementi dovranno essere idonei, pena il ra- aree suburbane negli Usa è stato rilevato, in
pido degrado dell’erba. estate, un aumento del 5% dell’inquinamento
atmosferico, a seguito dell’uso massiccio e
quotidiano di innumerevoli tosaerba con mo-
tore a benzina.

• Negli ecosistemi fragili e delicati, in cui il


prato rappresenta una forzatura culturale e
paesaggistica, le nuove tendenze del giardino
naturalistico indicano strade diverse, ridu-
cendo o sostituendo il prato “classico” con
altre coperture verdi altrettanto interessanti
e decorative, oppure adottando un prato
composito, in cui la presenza di fiori sponta-
nei è benvenuta.
Esistono specifiche strategie di sfalcio che
favoriscono l’autodisseminazione di fiori ed
erbe spontanee; il risultato di una corretta
Nel giardino di casa è preferibile un prato gestione ecologica di un grande prato può es-
godibile e di facile manutenzione, anche sere di sorprendente bellezza, tale da non far
se non sarà mai impeccabile e perfetto
come un prato da golf. rimpiangere la perfezione di un manto erboso
tradizionale.
Il prato per il giardino 11

IL PRATO PER IL GIARDINO


Quando il clima, le condizioni e il luogo sono
idonei a un prato verde classico, l’erba diven-
Un’alternativa al solito prato
ta una delle tante piante a disposizione del Cornus alba azalea
giardiniere per inventare situazioni gradevoli
rododendro
e per disegnare il paesaggio. Lo spazio non è
un limite: anche una semplice striscia erbosa
può diventare importante, se viene usata co-
me sentiero o come elemento geometrico.

• Il prato, superficie orizzontale e morbida,


crea un utile contrasto con gli elementi verti-
erica
cali quali oggetti, alberi e cespugli. Il suo co-
lore verde fornisce il necessario confronto zona
in mezz’ombra
cromatico che porta in rilievo i colori dei fio-
ri o dei materiali di sentieri e pavimentazioni. Sagina subulata strisce di pietra

La superficie formata dalle strisce


•Per la qualità della vita quotidiana, il prato di pietra e dalla Sagina subulata tollera
un certo calpestio.
può assumere grande importanza come luogo
di relax, per i giochi dei bambini, per dare spa- Talvolta le condizioni per un prato classico
zio agli animali domestici o semplicemente non ci sono, per motivi legati al luogo o al
per il piacere di osservarlo, morbido e fresco. tempo disponibile per la sua cura. Esistono
Curare il prato, innaffiarlo e passare il tosaer- però soluzioni creative come quella illu-
strata sopra. La superficie del terreno è ri-
ba per molti è motivo di divertimento rilas-
vestita con una pavimentazione composta
sante. Proprio ai fini di questo obiettivo è
da strisce di pietra o mattoni alternate a
fondamentale, prima di scegliere il tipo di terreno nel quale cresce Sagina subulata,
prato, essere consapevoli che le erbe che lo una specie erbacea di origine mediterra-
compongono sono organismi viventi, le cui nea con buona resistenza al caldo.
esigenze vanno rispettate e soddisfatte. • La superficie ottenuta con l’alternanza di
Il livello di impegno richiesto è proporziona- pietra e Sagina subulata tollera un mode-
le alla dimensione dell’area, ma anche e so- rato calpestio.
prattutto alla sua composizione. • Il microclima adatto alla sopravvivenza
della sagina anche in condizioni di calpe-
stio moderato è creato da alberi e cespu-
• Per quanto scegliate un tipo di manto erbo-
gli che determinano un certo grado di om-
so rustico e di facile cura, sarà da prevedere,
bra almeno per alcune ore al giorno.
da marzo a ottobre, un impegno che varia in
funzione dell’andamento stagionale e meteo-
• L’alternanza del colore grigio della pietra
con il verde della sagina valorizza i colori
rologico: da mezz’ora a quattro ore alla setti- e i fiori delle piante a cornice.
mana per un prato familiare di media dimen-
12 Perché un prato?

Il prato, anche se occupa uno spazio minimo, ha contribuito in maniera determinante a creare un ambiente
fresco e gradevole in pochi metri quadrati. La striscia erbosa accoglie le lastre irregolari in pietra chiara
che facilitano il passaggio anche quando l’erba è bagnata.

sione e di tipo non pregiato. Il manto all’in- nuli pollinici che costituiscono una fonte al-
glese, con le classiche “strisce” e l’erba molto lergenica tra le più importanti. Importante è
bassa, compatta e omogenea, richiede invece evitare che queste piante vadano a fiore,
cure amorevoli e molto frequenti. Si addice a mantenendo l’erba costantemente tagliata e
giardinieri disposti a dedicare un tempo e impedendo così la formazione delle infiore-
un’energia considerevoli. scenze almeno nel proprio prato e nelle im-
mediate vicinanze dell’abitazione.
ESIGENZE SPECIALI
La scelta della composizione e del tipo di ge- •Se il prato è frequentato da disabili è me-
stione deve anche tener conto di problemati- glio scegliere un tipo di erba che tollera bene
che particolari, quali ad esempio la frequen- il calpestio e il taglio basso, per facilitare il
tazione dell’area da parte di persone con al- transito delle ruote delle carrozzelle. Le gri-
lergie al polline delle graminacee. Alcune glie rinforzanti per prato (vedi p. 97) rendono
specie, come il loglio e l’orzo selvatico (fiori- più accessibili le superfici erbose anche quan-
tura da marzo a giugno) e la gramigna (fioritu- do sono bagnate, limitando il rischio di scivo-
ra praticamente tutto l’anno), producono gra- lamento delle ruote.
Esigenze speciali 13

Come ridurre al minimo l’impegno di manutenzione


•Scegliete una macchina da taglio efficiente, troppo alta non solo non è un vantaggio per la
con lame sempre affilate e con potenza pro- bellezza del prato, ma è anche un lavoro mol-
porzionata all’area di lavoro. Una macchina to più lungo e faticoso.
sottodimensionata porta a un allun- • Effettuate le concimazioni utiliz-
gamento dei tempi di taglio. zando uno spargiconcime: con-
• I tosaerba con un capiente sente una regolazione del flus-
cestello raccoglierba evitano so di granuli e li sparge in ma-
di ritornare frequentemente niera omogenea. Così si evita
al punto di scarico. la formazione di chiazze gial-
• Il sistema di raccolta e le, aree pallide e zone in cui
convogliamento nel cestello l’erba cresce troppo o, al con-
deve essere efficace: si evita trario, si sviluppa stentatamen-
così di dover passare il rastrello te. Un sovradosaggio può provo-
sull’erba, dopo il taglio. care bruciature e far morire le radici.
• Almeno una volta alla settimana, Trifoglio nano • Eliminate subito il muschio: la sua
nei prati di piccola dimensione è op- presenza è indice di errori di coltiva-
portuno passare il rastrello per raccogliere fo- zione. In breve tempo, il muschio si espande:
glie e detriti vegetali. La presenza di foglie sec- di conseguenza, si renderà necessario un gros-
che è particolarmente pericolosa, in quanto so lavoro di aerazione e rinnovamento delle
queste, marcendo, possono far morire l’erba e aree danneggiate.
favorire lo sviluppo di malattie fungine. • Esistono prati che non richiedono tagli, ad
• Preparate un calendario degli interventi e esempio la dicondra e il trifoglio nano, ma at-
cercate di rispettarlo. Tagliare l’erba ormai tenzione: tollerano poco o nulla il calpestio.
14

Progettare il prato
Prima di procedere con la semina, conviene analizzare la situazione preesistente
in giardino e valutare bene il tipo di utilizzo a cui sarà destinato il manto erboso,
in modo da progettare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

uali sono le funzioni del tappeto erbo- un problema che può essere risolto solo at-
Q so? Perché desiderate avere un manto
verde intorno a casa? Sicuramente la prima
traverso il rifacimento completo. Gli accorgi-
menti necessari a impedire questa situazione
motivazione è di ordine estetico: volete com- negativa vanno messi in atto fin dal momen-
pletare il giardino, creando un armonioso col- to della progettazione dello spazio erboso.
legamento fra i vari elementi che vi sono rac-
chiusi, dalla casa al garage, dal viale d’accesso •Quando ci si accinge a impiantare un prato,
alle aiuole di piante erbacee, sino ai pergola- è dunque indispensabile impostarlo corretta-
ti e agli alberi. mente, da un lato per ottenere un insieme
D’altra parte, se il prato, per qualche motivo piacevole ed equilibrato, e dall’altro per con-
di ordine tecnico o pratico, risulta mal pro- sentire una rapida e agevole manutenzione in
gettato o mal realizzato, può trasformarsi in ogni periodo dell’anno.

Le geometrie disegnate dal prato sono fondamentali per ottenere efficaci scene d’insieme.
SOPRA: la curiosa forma della panca prende risalto grazie allo sfondo compatto del manto erboso.
A FRONTE: la superficie verde è interrotta dalla vasca quadrata con getto verticale.
16 Progettare il prato

L’ESPERTO CONSIGLIA
Scegliere la forma dello spazio erboso rendono difficile o impossibile il passaggio
Partendo dalla planimetria dell’area, bisogna del tosaerba, obbligando poi a una faticosa
innanzitutto decidere quale sagoma conferi- rifinitura manuale oppure all’impianto di pic-
re al tappeto verde: preferite un disegno li- coli arbusti come riempitivo.
bero, morbidamente curvilineo, oppure un • Il secondo tipo di sagomatura si addice ai
impianto geometrico, diviso in aree dai con- giardini moderni e sobri, impostati su un se-
torni diritti che seguono linee ortogonali? vero impianto geometrico. La cura dei bordi
• Il primo è indubbiamente più naturale e di e l’operazione di tosatura sono facilitati dal
aspetto spontaneo, anche se comporta mag- fatto che il tagliaerba non dovrà essere ma-
giori problemi in sede di manutenzione: cur- novrato continuamente; nell’insieme, risulta
vature eccessive per numero o per sinuosità più ordinato.
oleandro

ibisco corbezzolo

opunzia
euforbia

Cestrum Schinna

tappezzanti

Si può scegliere uno spazio erboso con un perimetro sinuoso (SOPRA), oppure puntare audacemente
su soluzioni geometriche (SOTTO), giocando sul contrasto con piante e pavimentazione.
Gli elementi sul prato 17

GLI ELEMENTI SUL PRATO


Il disegno del manto verde può essere condi- I TRUCCHI DEL MESTIERE
zionato non solo dalle strutture (edifici, re-
cinzioni, capanni ecc.) preesistenti, ma anche
dalle infrastrutture che si intendono aggiun-
gere (gazebo, tettoie, alberi, siepi, aiuole ecc.).
Può quindi capitare di dover inserire il prato
negli spazi lasciati liberi dagli elementi che
già esistono o, viceversa, di sagomare prima il
prato e poi di collocarvi successivamente gli
ulteriori elementi necessari.

•Il tappeto erboso può, per esempio, essere Come disporre le piante
predominante sugli altri elementi vegetali, in In un prato che contiene varie aiuole e
un’ampia distesa che regala respiro all’anima e macchie di cespugli, conviene distribuire le
libertà allo sguardo. In questo caso, per ren- isole di vegetazione in modo da non intral-
derlo protagonista in maniera corretta, è con- ciare le operazioni di manutenzione e il
sigliabile incorniciarlo lungo tutto il perime- passaggio del tosaerba.
È consigliabile impiantare prima le piante
tro con un bordo largo da 80 a 120 cm, per at-
da fiore, gli arbusti e gli alberi, e solo suc-
tenuare l’aspetto da “campo sportivo”. In que-
cessivamente procedere alla semina del
sto modo si sacrifica una parte di spazio, ma prato: in questo modo le lavorazioni neces-
l’effetto sarà molto più naturale. Si potranno sarie per gli impianti dei cespugli non com-
piantare una bordura all’inglese di erbacee porteranno alcun danneggiamento al man-
perenni da fiore o una siepe mista bassa o di to erboso.
media altezza, ricca di arbusti da fiore e da
bacca, in grado di nascondere il muro o la re-
cinzione perimetrale.
Se l’estensione verde uniforme può risultare
monotona, la si può movimentare con picco-
le aiuole di piante erbacee o cespugli di arbu-
sti nani sempreverdi, oppure la si può inter-
rompere decisamente con macchie di vegeta-
zione colorata o piccole roccaglie.

•Quando invece sono le piante da fiore (ro-


sai, aromatiche, perenni ecc.) a essere predo-
minanti nel giardino, il prato potrà assumere Se il confine fra prato e aiuola è ben definito,
la sola funzione di collegamento tra le diver- il taglio dell’erba risulta più facile e preciso.
se aiuole, riducendosi quasi a un intreccio di
18 Progettare il prato

sentieri, che vanno arricchiti con punti focali, I PERCORSI


per esempio cippi, meridiane, sculture o vasi Nella progettazione del tappeto erboso, non
particolari, in modo da dare un senso alla pre- devono essere trascurati i camminamenti, cioè
senza del prato e da valorizzarne anche l’ef- i percorsi di collegamento fra i diversi elemen-
fetto cromatico. ti strutturali e infrastrutturali che si è soliti fre-
In questo caso bisogna anche scegliere una va- quentare. È il caso, per esempio, degli accessi e
rietà d’erba o un miscuglio che sia resistente al dei vialetti che conducono dall’esterno al giar-
calpestio e che abbia una crescita lenta (il ta- dino e all’abitazione, ai diversi edifici, al garage,
glio sui sentieri verdi va mantenuto costante- al magazzino degli attrezzi, al pergolato o al
mente basso, affinché la superficie sia compat- gazebo, all’area gioco, all’orto ecc.
ta e omogenea), in modo da goderne il benefi-
cio senza dover effettuare continui sfalci.

Lastre di graniglia
quadrata posate nel prato
per un vialetto semplice,
di facile realizzazione.

Un percorso di lastre
irregolari bordate
da ciottoli crea un bel
contrasto di colore
con il prato.
I percorsi 19

Quando il prato diventa un sentiero


Il tappeto erboso può essere visto anche co-
me semplice elemento di collegamento fra i
diversi punti d’interesse di un giardino ricco
di altri elementi: in questo caso il prato vie-
ne ridotto alla funzione di sentiero, di vialet-
to, al posto di un lastricato di pietre o di una
via di ghiaia.
• La larghezza della striscia d’erba dovrebbe
essere tale da consentire il passaggio agevo-
le di tre persone affiancate, presupponendo
che nel giardino si possa passeggiare mentre
si conversa. In questo caso, svolgendo fun-
zione di sentiero, l’erba dovrà essere sempre
mantenuta bassa e ben tosata, attraverso ta-
gli regolari, per non perdere la possibilità di
transitare senza problemi.
• Il prato-sentiero può snodarsi fra gruppi di realizzare. L’andamento curvilineo è più dif-
arbusti o all’interno di un prato con erba al- ficile da mantenere fra piante ornamentali,
ta. In entrambi i casi può avere forma sinuo- ma può essere variato ogni anno nel prato
sa o rettilinea: quest’ultima è semplice da fiorito e fra l’erba lasciata crescere in libertà.

Due interpretazioni del prato come percorso: immerso in un contesto di aiuole fiorite (IN ALTO A
DESTRA), o semplicemente ritagliato nell’erba alta, soluzione molto suggestiva ed ecologica (SOPRA).
20 Progettare il prato

Il percorso geometrico nell’aiuola erbosa è, insieme, elemento decorativo e di utilità. Gli angoli retti creano
un interessante contrasto con la lieve bombatura del manto erboso e le forme sferiche degli arbusti.

•Per creare i camminamenti è fondamentale


studiare, non a tavolino, bensì dal vivo sul po-
sto, passando e ripassando, i percorsi più brevi
e razionali, che saranno poi quelli adottati nor-
malmente ogni giorno: così potete progettar-
ne sin dall’inizio la pavimentazione con lastre
di pietra o altri materiali. Non conviene mante-
nere l’erba laddove verrà calpestata di conti-
nuo: nessuna graminacea prativa è in grado di
sopportare un calpestio intenso e costante, e il
terreno si denuderebbe rapidamente, diven-
tando secco in estate e fangoso in inverno e
Il vialetto più semplice: lastre leggermente irregolari
posate prima di effettuare la semina del prato.
I percorsi 21

nei periodi umidi. Nel caso dei camminamen- che impedisca la scorciatoia riconducendo
ti, quindi, se il progetto non è stato elaborato invece al passaggio obbligato. Sempre per
in maniera funzionalmente corretta, quando il evitare diradamenti indesiderati, bisogna
giardino sarà già fruibile può capitare di adot- prevedere nel prato al momento del proget-
tare percorsi alternativi (più brevi, le classi- to i tragitti da percorrere con il tosaerba,
che scorciatoie) sull’erba, che inevitabilmente non solo fra il capanno degli attrezzi e la su-
si diraderà in poco tempo fino a scomparire, perficie su cui operare, ma anche attraverso
producendo un pessimo effetto estetico. scalini, muretti e altri ostacoli da oltrepassa-
re durante il percorso. La tecnica è la mede-
•Se la progettazione è sbagliata, cioè se su- sima: osservare con cura lo spazio esterno e
bito dopo l’impianto del tappeto erboso ci percorrerlo con gli attrezzi simulando il nor-
si rende conto che si tende a “tagliare” attra- male uso, per individuare i percorsi più intui-
verso il prato, si può ancora riparare impian- tivi e più comodi, che saranno quelli effetti-
tando subito una barriera (siepe o aiuola), vamente utilizzati.

Un prato diverso dal solito prato all’inglese prato rustico

Utilizzando due diversi tipi di prato, il cui ta-


glio va gestito in modo differenziato, si ot-
tiene un effetto apprezzabile e inconsueto.
• Nell’illustrazione a lato, le losanghe di pra-
to all’inglese (tagliato basso e con regolari-
tà) sono collocate al centro del rettangolo di
manto erboso mantenuto a prato rustico,
con erba un po’ più alta, da falciare con mi-
nore frequenza.
• La delimitazione fra i due diversi tipi di
prato viene assicurata da un sottile cordolo.
La manutenzione sarà frequente solo nelle
parti centrali, peraltro poco estese e quindi
non impegnative da curare, riducendo così
prato all’inglese
notevolmente l’impegno da dedicare alla
cura del manto erboso. cordolo
• Il piacevole contrasto si rende maggior- scavetto con sabbia
mente evidente se l’area esterna di prato ru-
stico è lasciata fiorire a pratoline in prima-
prato rustico terra
vera, soluzione che comporta però un prato
poco ordinato a partire da giugno in poi, Il cordolo, in mattoni o in pietre, determina
quando la fioritura è giunta a termine. dove fermarsi con il tosaerba.
22 Progettare il prato

Prati protagonisti nell’architettura del paesaggio

Il prato può diventare protagonista del pae- • Il colore nel manto erboso può essere evi-
saggio grazie alle tecniche di sfalcio diffe- denziato dal tipo di sfalcio, dall’intervallo
renziato, che su una superficie piana o, me- con aiuole di annuali da fiore. Oppure con
glio, abbinate a una corretta gestione dei di- sentieri e vialetti che possono formare un ri-
slivelli, portano a realizzazioni sorprendenti. camo, un disegno geometrico o sinuoso, tipi-
• Il manto erboso esprime un volume pro- co dei giardini all’italiana.
prio ricoprendo dossi o scendendo in avval- • La profondità si ottiene mediante giochi
lamenti creati appositamente, oppure, visto prospettici volti a condurre l’occhio verso
in lontananza come in genere accade in mol- una via di fuga o un motivo d’interesse pre-
ti parchi e giardini storici, è intercalato a sie- ordinato, e il prato rappresenta il collega-
pi di sempreverdi. mento ideale fra gli elementi.

Lo sfalcio differenziato crea effetti volumetrici sorprendenti anche visti da grande distanza (IN ALTO,
A SINISTRA). Il grande spazio erboso è indispensabile per mettere in evidenza gli elementi verticali
(IN ALTO, A DESTRA). Nel giardino all’italiana, lo spazio erboso delinea le geometrie (SOPRA).
Il terreno 23

IL TERRENO
Sempre durante la fase di progettazione, è
molto importante pensare anche a opere ac-
Alternative all’erba
cessorie infrastrutturali che facilitano la buo-
na riuscita della copertura erbosa e che van-
no realizzate prima dell’impianto del prato,
poiché si tratta spesso di opere invasive che
comporterebbero un’azione di disfacimento
del manto. Prima della messa a dimora, inve-
ce, non comportano particolari difficoltà, né
eccessivi allungamenti dei tempi di messa in
opera del tappeto erboso.
Si tratta di opere che riguardano, infatti, l’am-
biente portante dell’erba, cioè il terreno,
comportandone lo scavo per la posa di ele- Nelle zone in pendio o sotto gli alberi (so-
menti infrastrutturali del giardino e dell’abita- prattutto se si tratta di conifere) non con-
zione (condotte, tubi, cavi ecc.). viene insistere con tentativi di copertura
erbosa: darà sempre risultati infelici.
•Se l’osservazione diretta e l’analisi chimica • Impiantate invece fin dall’inizio un fitto
del suolo evidenziano la possibilità di rista- manto di specie tappezzanti adatte al-
l’esposizione e alla zona geografica (vedi
gno d’acqua, bisogna studiare già in fase pro-
p. 89): ridurrete a zero la manutenzione e
gettuale un efficiente sistema di drenaggio l’area rimarrà costantemente inverdita.
sotterraneo, che insista particolarmente sui
punti maggiormente soggetti ad allagamento.
Infatti, la natura del suolo può anche essere
migliorata attraverso l’apporto di ammen-
danti, ma quando il terreno è pesante in pro-
fondità, solo l’impianto drenante sarà davve-
ro risolutivo.

•L’impianto di irrigazione, automatico o ma-


nuale che sia, è il fattore chiave per conservare
la salute e la bellezza del prato.
Se la scelta ricade, come sarebbe consigliabi-
le, su un impianto interrato, le tubazioni van-
no installate nel terreno secondo uno sche-
ma funzionale all’esposizione del prato e alle
Le piante tappezzanti, con eventuale aggiunta
piante esistenti o previste. Questo significa di sassi e pietre, sostituiscono il prato.
che un irrigatore posto proprio vicino al con-
Il terreno 25

fine di proprietà o a ridosso di una siepe o •Anche l’impianto d’illuminazione e di forni-


dell’edificio svolgerà in misura minima la sua tura di corrente elettrica andrebbe progetta-
funzione, a fronte di un ingente dispendio to prima della messa in opera del giardino,
d’acqua. Ma anche gli irrigatori disposti trop- per posizionare correttamente le prese elet-
po vicini, a coprirsi reciprocamente nell’ero- triche da esterni e inserire i cavi della corren-
gazione, rappresentano un inutile spreco, te nelle stesse canalette che danno alloggio
frutto di un’errata progettazione. ai tubi d’irrigazione. Di tutti questi impianti va
tenuta la pianta con l’esatta dislocazione, per
A FRONTE: un “tappeto” d’erba porta alla fontana. ogni esigenza di successivo intervento.

L’ESPERTO CONSIGLIA
L’aiuto del progettista l’esperto occorre prevedere un investimento
Se avete realizzato da soli il progetto del vo- maggiore; quando discutete il preventivo,
stro tappeto erboso, ma non siete del tutto chiarite se il professionista si occuperà solo
sicuri di aver compiuto un buon lavoro a ta- del progetto o anche delle fasi di impianto,
volino, fatevi aiutare da un esperto (perito come direttore dei lavori. In questo caso po-
agrario o dottore agronomo, specializzati in trà sollevarvi dall’impegno di coordinare i la-
progettazione di parchi e giardini, o esperto vori delle varie maestranze, la movimenta-
di manti erbosi), che sarà in grado di suggeri- zione dei materiali e quant’altro necessario
re le soluzioni più corrette e funzionali. per completare il lavoro e fornirvelo “chiavi
• Per un progetto completo elaborato dal- in mano”, pronto e completo.

Il progetto elaborato da un professionista ha un costo, ma spesso è l’unica soluzione per risolvere


problemi tecnici e trovare risposte a esigenze complesse.
27

Scegliere il tipo di prato


Prima di procedere alla semina, bisogna avere le idee ben chiare sull’utilizzo
e sull’impegno che comporterà la gestione, in modo da poter scegliere
le graminacee più adatte alle diverse esigenze.

sistono tre fondamentali tipologie di pra- •Il prato ornamentale ha due possibili funzio-
E to: il prato ornamentale o di piacere, quel-
lo sportivo e l’inerbimento tecnico. Il primo è
ni: quella estetica, di pura bellezza, da osserva-
re e non toccare, e quella di fruizione più o me-
quello che ci interessa; a sua volta, si suddivi- no frequente. Nel primo caso, è uno spazio
de in numerose varianti riconducibili a due in- verde che va solo guardato, per rilassare gli oc-
terpretazioni: il prato, più o meno grande, ma chi e la mente, senza venire calpestato se non
privo di altre piante, e la presenza di erba in raramente e più che altro per la sua manuten-
un giardino con alberi, arbusti e specie erba- zione. Deve essere perfetto, verde in ogni sta-
cee preesistenti, dove si instaura una conti- gione, fitto e con fili sottili, uniforme, senza er-
nua competizione tra le piante per l’utilizzo di bacce. Non è interessato da calpestio, e quindi
acqua, fattori nutritivi, luce e aria. Questo ti- da costipazione o infeltrimento, provocati dal
po di giardino, inevitabilmente, comporta la piede umano. È il prato tipico di un giardino
presenza di zone d’ombra. poco vissuto o di uno spazio condominiale.

Il prato ornamentale (SOPRA) è molto decorativo ma, di fatto, poco godibile. Il prato rustico (A FRONTE)
è di aspetto meno pregiato, ma è calpestabile, resistente alle avversità e di più facile manutenzione.
28 Scegliere il tipo di prato

•Il caso più frequente nei giardini domestici è


quello di un prato da vivere, calpestabile e pia-
cevole, ma non delicato. Pur dovendo mante-
nere un aspetto estetico pregevole (cioè uni-
formità della copertura erbosa e del colore), il
manto deve sopportare il calpestio e consenti-
re di sdraiarsi senza che l’erba schiacciata si
danneggi permanentemente. Se l’uso è intenso,
perché ci sono bambini che giocano o per fre-
quenti permanenze e passaggi, per esempio
con lettini da sole, si vengono a creare affinità
con il prato di tipo sportivo, soprattutto se al-
l’impiego accentuato si somma qualche fattore
Nei piccoli prati intorno a casa è meglio
privilegiare l’uso di essenze rustiche, per rendere
vivibile e sfruttabile lo spazio verde.

L’ESPERTO CONSIGLIA
Il prato su soletta tevole attenzione per non sovraccaricare le
Una variante del prato per bellezza è quello su strutture con il substrato, che deve essere leg-
soletta, cioè il tetto o copertura di garage, o gero e di tipo speciale, o con l’irrigazione. La
terrazze e spazi condominiali, con funzione di fornitura idrica non dovrà essere eccessiva,
abbellimento di aree altrimenti cementate. È anche per non creare problemi di drenaggio, e
una soluzione molto tecnica, che richiede no- neppure scarsa, per non provocare stress da
siccità con conseguente in-
giallimento.
È un prato che non verrà mai
calpestato, ma solo osservato
dall’alto, a distanza, pertanto
non necessita di grande fi-
nezza, bensì di colore, com-
pattezza e durata. Data la dif-
ficoltà di accesso, non deve
aver bisogno di cure né di
sfalci frequenti.

L’inverdimento dei tetti svolge


un’importante funzione
ecologica e ambientale.
Scegliere le specie adatte 29

ambientale sfavorevole o limitante lo sviluppo


dell’erba. Ci si può quindi orientare, nella scelta L’ESPERTO CONSIGLIA
delle sementi, verso un miscuglio di gramina-
cee del tipo da impiego sportivo, che offre ot- Quantificare l’impegno
time garanzie di resistenza, anche se l’aspetto • L’operazione più onerosa, in termini di
tempo, è l’irrigazione (in estate, media-
non sarà particolarmente pregiato.
mente ogni 2-3 giorni per 20-30 minuti), se
non si adotta l’apposito impianto automa-
SCEGLIERE LE SPECIE ADATTE tizzato. Se la disponibilità di acqua irrigua è
Le modalità d’impiego del prato e la sua ma- scarsa, bisogna scegliere specie erbacee re-
nutenzione determinano la scelta delle spe- sistenti alla siccità.
cie da seminare, anche se oggi ciascuna di es-
se esiste sul mercato sotto forma di numero-
se varietà, le cui caratteristiche possono esse-
re diverse da quelle della specie botanica da
cui sono state sviluppate.

•Il prato vero e proprio è formato da specie


appartenenti alla famiglia delle graminacee,
perché si possono tagliare, asportando la parte
apicale delle singole foglie (“steli”) e incenti-
vandone così la ricrescita basale e l’infoltimen-
to. Non altrettanto avverrebbe con le specie a
foglia larga, cioè le dicotiledoni, che infatti non
possono essere sfalciate, perché le piante mo-
rirebbero non essendo in grado di sviluppare in
tempo utile una nuova vegetazione che possa
nutrire le radici attraverso l’espletamento della
funzione clorofilliana.
• Segue la tosatura o sfalcio, operazione
più o meno veloce a seconda dell’estensio-
In genere si utilizzano miscugli sementieri di ne del prato e dell’attrezzatura disponibile,
tre-sei specie o varietà diverse perché, conte- ma che va compiuta per un certo numero
nendo tipi complementari tra loro per com- di volte (in media una a settimana) tra pri-
portamento e fabbisogni, garantiscono un iner- mavera e autunno. Il residuo di tosatura de-
bimento più costante e omogeneo nel tempo. ve generalmente essere asportato median-
te il rastrello o tritato (mulching) con le fal-
Quando si desidera un prato monospecifico
ciatrici trita-residui.
(monofita), è necessario valutare le singole ca-
ratteristiche di ogni specie per scegliere quella
• Richiedono minore tempo, ma pari atten-
zione, le operazioni di concimazione (né
più adatta; sarà un prato più delicato ma, in eccessiva, né carente) e di diserbo in caso
condizioni ottimali, potrà avere un aspetto di presenza di piante infestanti.
splendido e molto pregiato.
30 Scegliere il tipo di prato

LE GRAMINACEE • Lo stelo delle essenze graminacee è suddi-


Le graminacee sono adatte alla realizzazione viso in varie parti separate da ingrossamenti
di tappeti erbosi non solo perché sopportano (indicati come “nodi”) dai quali vengono
le continue tosature, alle quali reagiscono emessi gli organi vegetativi (foglie, radici e
producendo nuovi getti, ma anche perché il germogli). Il culmo, oltre a emettere le gem-
loro fusto o stelo (chiamato “culmo”) è robu- me, ha lo scopo di trasportare acqua e quin-
sto ed elastico. Per questo, molti tipi di erba di sostanze nutritive alle varie parti della
mostrano una buona resistenza al calpestio e piantina. L’allungamento basale dello stelo
una buona capacità di recupero in seguito a produce i getti dai quali si svilupperanno le
sollecitazioni meccaniche. nuove piantine.

I diversi tipi di getti vegetativi


I getti vegetativi delle graminacee possono capacità di ripresa; crescendo, emergono in
essere primari o secondari. superficie e danno origine alle nuove foglio-
• I getti primari o culmi di accestimento si line. La crescita rizomatosa è tipica di Festu-
allungano verso l’alto producendo la crescita ca rubra rubra e Poa pratensis.
cespitosa tipica di Lolium perenne, Festuca • Gli stoloni strisciano sul terreno creando
arundinacea, Agrostis tenuis, Festuca rubra un tappeto erboso ben ancorato; hanno svi-
commutata. luppo stolonifero Agrostis palustris, Poa tri-
• I getti secondari si diramano lateralmente vialis, Cynosurus cristatum.
con sviluppo strisciante; si distinguono in ri- La crescita mediante rizomi e stoloni è mol-
zomi e stoloni. to utile per propagare le graminacee in lar-
• I rizomi si espandono sotto la superficie ghezza e per garantire al prato una buona
del terreno e contribuiscono a formare un stabilità nel tempo; da questi organi infatti
tappeto forte e resistente, con una buona vengono emesse numerose radici.
Le graminacee • Micro e macroterme 31

•I germogli basali crescono (“accestimento”)


in corrispondenza della guaina fogliare più
bassa. Se i giovani steli nascono tutti all’inter-
no della guaina si ha la formazione di un ce-
spo molto serrato; se invece si sviluppano al-
l’esterno, dalla parte opposta rispetto alla
vecchia foglia, si avrà un cespo molto aperto.
L’accestimento contribuisce in modo fonda-
mentale a determinare la densità finale del
manto erboso.

MICRO E MACROTERME
Le graminacee da prato si dividono in due
grandi gruppi sulla base del comportamento
È il corretto accestimento che provoca la che mantengono nel corso delle stagioni.
formazione di una superficie fitta e compatta. Le microterme hanno la caratteristica di ri-
manere verdi in inverno, perché si sono adat-
•Le foglie che si sviluppano in coincidenza dei tate a un clima temperato-fresco e, se innaf-
nodi dello stelo sono costituite da una porzio- fiate a sufficienza e con regolarità, mantengo-
ne cilindrica (“guaina”) avvolta alla base del fu- no il colore anche in estate.
sto e da una porzione aerea (“lamina”) che si Le macroterme, viceversa, sempre verdi in
espande verso l’alto con una forma lanceolata. estate, ingialliscono in inverno se il clima è ri-
La nuova fogliolina cresce all’interno della guai- gido. Di conseguenza, le prime sono consi-
na della vecchia foglia (“prefogliazione”), poi gliate per le zone italiane a clima medio-eu-
emerge dalla guaina stessa e assume l’aspetto ropeo (dalla Pianura Padana in su e lungo l’Ap-
normale; nella fase iniziale può presentarsi arro- pennino) e le seconde per l’area mediterra-
tolata su se stessa oppure piegata in due lungo nea. Le principali e più diffuse microterme so-
l’asse centrale. La crescita della foglia avviene no il loglio, le festuche, la poa e le agrostidi;
alla sua base, vicino allo stelo, per cui l’estremi- fra le macroterme si annoverano la gramigna
tà superiore è la parte più vecchia. e le zoisie.

LA DENSITÀ OTTIMALE DEL PRATO


TIPO DI PRATO DENSITÀ NUMERO DI PIANTE
prato solo ornamentale alta 600-650 culmi/mq
prato ornamentale poco calpestato media 500 culmi/mq
prato molto calpestato bassa 300-350 culmi/mq
32 Scegliere il tipo di prato

I TRUCCHI DEL MESTIERE

I criteri per la scelta di colore variabile dal verde brillante al gial-


• Facilità d’installazione: tempo impiegato lino. Il fogliame influisce sulla resilienza (ca-
dalla specie per germinare. È maggiore se il pacità di ritornare eretto dopo il calpestio) e
seme è avvolto dalle glumette (piccole squa- quindi sull’infeltrimento del prato.
me), minore se è nudo. La velocità di germi- • Resistenza alle malattie e durata: fattori
nazione è importante per avere il terreno in- dipendenti anche dall’utilizzo che si fa del
verdito nel minor tempo possibile. prato e dal regime di manutenzione. In un
• Densità: capacità della specie di accestire prato all’inglese sfalciato con molta frequen-
e produrre numerosi culmi, aumentando il za le piante si indeboliscono, perché si tolgo-
numero di steli per metro quadro. Le specie no loro le sostanze di riserva destinate alla
cespitose, poco uniformi, vanno abbinate a produzione di nuovi culmi, e il manto risulta
specie stolonifere o rizomatose per infittire quindi più delicato: una pianta debole si am-
il manto. Un prato rado presenta spazi vuo- mala più facilmente e risente subito di stress
ti tra un cespo e l’altro, che si riempiono di dovuti al clima o al calpestio.
infestanti. Inoltre, il taglio con una falciatrice con lame
• Fogliame: può essere fine (molto bello) o a forbice presenta il rischio di strappare la la-
grossolano (meno bello ma più resistente), mina fogliare, esponendola così alla penetra-
morbido o rigido (più tollerante al calpestio), zione di spore fungine parassite.

Nell’aiuola-giardino di un piccolo condominio, il manto erboso dovrà essere scelto fra quelli di aspetto
fine ma poco sensibile alle malattie e di buona durata nel tempo.
Micro e macroterme 33

•Loglio o loietto (Lolium perenne). Offre


ottime prestazioni per un tappeto erboso e
viene largamente impiegato in quasi tutti i mi-
Quanto e quando
scugli da prato reperibili in commercio o appo- cresce il prato
sitamente preparati dagli specialisti, quando
occorre un mix su misura per particolari esi-
genze. Si installa velocemente, in tutti i luoghi
e per tutto l’arco dell’anno, salvo quando fa
molto caldo o molto freddo, ed è vivace e vi-
goroso nella crescita dopo l’installazione. Tol-
lera benissimo il calpestio: è la specie di base
per tutti i prati a utilizzo intenso.
I difetti evidenziati in passato oggi sono scom-
parsi nelle nuove varietà; rimangono solo la
vulnerabilità ai ristagni d’acqua e a due parassi-
ti fungini: Puccinia coronata che influisce sul-
l’aspetto estetico (provoca pustole giallo-ros-
so-brune sulle foglie) e sulla durata del prato, e
Corticium fusiforme, la cui azione è letale.

•Festuca. Le festuche più utilizzate sono due:


Festuca arundinacea e F. rubra.
F. arundinacea è una specie molto impiegata, Il rapporto tra parte aerea e parte sotter-
grazie alla sua enorme adattabilità: resiste agli ranea, diverso da una varietà a un’altra, de-
ve sempre rimanere equilibrato. In estate,
stress ambientali come il calpestio, il compat-
quando c’è molta luce, la pianta brucia più
tamento, il freddo, i ristagni d’acqua e la sicci-
riserve di quante ne produca, e l’apparato
tà. Non si ammala facilmente. Ha un elevato radicale diminuisce di volume riprenden-
accestimento, è vivace, vigorosa e duratura dosi poi in autunno.
(una decina d’anni). L’aspetto estetico è piut- • Rizomi e stoloni, costanti in inverno, di-
tosto rustico e grossolano, ma si ottiene un minuiscono in volume a primavera perché
prato molto resistente. da essi si mobilizzano le sostanze di riser-
Lo svantaggio è dato dalla lentezza con cui la va per la ripresa vegetativa, ma aumentano
specie si installa, cioè 15-20 giorni, durante i in estate e autunno, quando riprende lo
quali è notevole il rischio di sviluppo di pian- stoccaggio.
te infestanti. La semina è difficoltosa perché, • Le foglie si accrescono molto in prima-
vera, mentre rallentano la crescita fino a
se il letto è troppo fine, forma una crosta che
stabilizzarsi durante l’estate (quando si ri-
impedisce al piccolo seme di germinare. La duce il numero dei tagli), per ricostituire le
festuca comune non sopporta un taglio sotto riserve.
i 3 cm d’altezza.
34 Scegliere il tipo di prato

L’ESPERTO CONSIGLIA
Le sottospecie di festuca rossa mi-strisciante e resiste piuttosto bene al cal-
•Festuca rubra ssp. commutata è adatta alle pestio. In inverno è sensibile all’elmintospo-
zone d’Italia a clima medio-europeo, perché riosi (Helminthosporium sp.), una patologia
mantiene un aspetto davvero gradevole solo fungina; tollera mediamente C. fuciforme ed
dove l’estate è fresca. Ha portamento cespi- è poco sensibile a Puccinia coronata.
toso e resiste alle patologie, tranne che a • F. r. ssp. rubra dà un prato di qualità inferiore
Puccinia coronata e Corticium fuciforme. rispetto alle altre due, ma assicura un aspetto
Non sopporta il calpestio intenso. gradevole anche in caso di siccità estiva. È stri-
• F. r. ssp. trichophylla è consigliabile per zo- sciante, quindi non resiste al calpestio conti-
ne a clima mediterraneo, perché tollera be- nuo. Sopporta male gli attacchi di elmintospo-
ne le estati siccitose in ambienti caldi. È se- riosi e C. fuciforme, ma resiste a P. coronata.

La festuca rossa ben si addice a giardini di pianura, anche su terreni poveri, il cui manto erboso
venga frequentemente calpestato.

•Festuca rossa (Festuca rubra). Comprende zione (circa un mese), con maggiore rischio di
tre sottospecie, commutata, trichophylla e ru- erbe infestanti. Il residuo di taglio va rimosso
bra, ed è una specie molto apprezzata nel completamente, dato che la festuca rossa non
Nord Europa, perché resiste bene all’ombra. Ha lo sopporta: avendo una scarsa superficie fo-
foglie fini, brillanti, dai bordi cigliati, e produce gliare, le funzioni fotosintetiche sono ridotte e,
un prato denso, fitto e piacevole grazie alle fo- se le foglie vengono coperte dallo sfalcio, le
glie sottili. Richiede poca manutenzione, an- piante possono morire rapidamente.
che perché il prato può essere tosato molto
basso (0,5-1 cm). Si adatta a terreni poco fertili, •Festuca ovina (Festuca ovina). È adatta al-
con roccia o in scarpate, dove dura a lungo. Lo le scarpate e ai prati che non vengono mai
svantaggio è costituito dalla lentezza d’installa- utilizzati, dato che non tollera il calpestio.
Micro e macroterme 35

Forma un tappeto denso, che s’installa e cre-


sce lentamente. Sopporta condizioni di terre- L’ESPERTO CONSIGLIA
no e di clima difficili e rimane verde durante
l’estate anche con poca acqua. Questa rustica Per l’alta montagna
Dai 900 fino ai 1 600 m s.l.m. è consigliabi-
graminacea è un’ottima soluzione per inverdi-
le un miscuglio di fleum (Phleum bertolonii
re zone inaccessibili ma visibili, e per rafforza- e P. pratense).
re il pendio con le sue radici.
• P. bertolonii è di facile installazione, ha un
buon aspetto invernale e buona tolleranza
•I miscugli di microterme. Nel Nord Italia al calpestio e alle malattie. Produce piante
sono consigliabili il loglio, la festuca e la poa, in vivaci, stolonifere, con foglie larghe di co-
miscuglio. Le proporzioni classiche sono: 40% lore verde-grigio. Non si autorisemina.
di seme di loglio, 40% di poa e 20% di festuca • P. pratense è consigliato per le quote più
rossa; la maggiore vitalità del loglio rispetto al- elevate, perché resiste bene al gelo, ma non
la festuca fa sì che dopo un paio d’anni quest’ul- tollera le estati molto calde e asciutte.
tima scompaia a favore del primo.

Fino ai 900 m di quota, nella composizione di un prato destinato a usi ornamentali è consigliabile
la presenza del fleum, graminacea che in inverno mantiene un aspetto accettabile e rinverdisce
rapidamente a primavera.
36 Scegliere il tipo di prato

Macroterme 45 °C, purché in pieno sole. D’inverno, se il cli-


Per il Centro-sud, dove il clima è mediterra- ma è freddo, ingiallisce, e se il gelo si prolun-
neo, mite d’inverno e siccitoso in estate, la ga non resiste e comporta la necessità di to-
scelta delle specie deve ricadere sulle grami- tale rifacimento o la presenza di chiazze irri-
nacee macroterme, che resistono all’aridità mediabilmente danneggiate dal gelo. Le va-
estiva, rimanendo verdi, e che tollerano poco rietà californiane, a foglia fine, sono belle a
il gelo, ingiallendo a 0 °C. Le più versatili sono vedersi; sono state selezionate per risponde-
la classica gramigna, le zoisie e, pur non es- re alle esigenze dei prati perfetti di ville e
sendo una graminacea, la dicondra. giardini, ma non resistono al gelo.
La gramigna si propaga tramite stoloni, che
•Gramigna (Cynodon dactylon). È la specie creano un manto fitto e costante, anche con
più indicata per una copertura a verde senza taglio basso (2-3 cm), poiché le sostanze di ri-
manutenzione. Forma un manto compatto, serva si accumulano negli stoloni, che non ven-
resistente al calpestamento intenso e a sicci- gono tagliati. Attenzione: rizomi e stoloni, una
tà prolungate, e rimane verde da marzo a di- volta instaurati, non si eliminano più, se non a
cembre in tutte le zone mediterranee fino a prezzo di numerosissimi e pesanti interventi, sia

Il clima mediterraneo
La zona mediterranea italiana si
snoda lungo le coste e compren-
de, oltre alle isole, anche le zone
di pianura del Centro-sud.
• L’Appennino divide la zona me-
diterranea da quella medio-eu-
ropea in maniera netta a occi-
dente e in Emilia; in Romagna si
adotta il limite convenzionale
della Valle del Marecchia fino a
Rimini.
• Il clima mediterraneo è carat-
terizzato da inverni freschi, ma
non rigidi se non per punte di ge-
lo brevi e occasionali, ed estati
molto calde e secche, con piog-
gia frequente solo tra l’autunno e
la primavera.
In zona mediterranea occorrono erbe
resistenti al caldo e alla siccità.
Micro e macroterme 37

meccanici sia chimici, che non sempre garanti-


scono il risultato finale. L’ESPERTO CONSIGLIA
L’inserimento della gramigna va valutato at-
tentamente, anche in relazione al costo del-
l’impianto se creato ex novo, cioè senza par-
tire da rizomi e stoloni preesistenti. In que-
st’ultimo caso, per diffonderla è sufficiente
passare superficialmente con una motozappa,
in maniera da frammentare gli organi ripro-
duttori sotterranei: velocemente si formerà
un nuovo impianto radicale e verranno pro-
dotte nuove foglie.
Se la gramigna va impiantata ex novo occorre
rivolgersi a un’azienda specializzata, che ga-
rantisca la buona qualità della varietà. Infatti,
la riproduzione da seme è possibile solo in
climi caldi per la specie spontanea, mentre in
aree fredde e nelle varietà selezionate e col-
tivate è rara la produzione di sementi, cioè le Una buona alternativa: la dicondra
piante sono spesso sterili e si propagano solo Appartenente alle campanulacee, la dicon-
vegetativamente. Il seme esistente in com- dra (Dichondra repens) si differenzia dalle
mercio è abbastanza costoso e non sempre graminacee prative per la piccola foglia ton-
dà risultati ottimali. deggiante, che la rende una pianta tappez-
zante, adatta a formare un folto tappeto
verde smeraldo, a bassa manutenzione. In
•Zoisie. Piante robuste e rustiche, compren- posizione soleggiata non serve nemmeno il
dono tre specie: Zoysia japonica, la più diffu- taglio, che è necessario all’ombra (almeno
sa, Z. matrella e Z. tenuifolia, meno utilizzate. una volta al mese, con raccolta del residuo),
Sono specie stolonifere e rizomatose, ad ac- perché gli steli tendono a filare, allungando-
crescimento lento, ma in grado di formare si e diradandosi.
tappeti ad alta densità, che resistono al cal- • È poco resistente al calpestamento, il che
pestio e all’ombra, con poca manutenzione. la rende idonea solo per prati ornamentali o
Z. japonica si adatta a suoli poveri e a una no- poco calpestati. È esigente in fatto di acqua,
tevole escursione termica, poiché rimane at- poiché non tollera la siccità e resiste al cal-
tiva sino a 40 °C e tollera periodi di gelo. Sop- do solo se ben irrigata in profondità.
porta anche la siccità estiva, purché non pro- • È adatta al Centro-sud collinare, dove le
notti estive sono un po’ più fresche, e rende
lungata oltre i 45 giorni. Il fogliame, di lar- bene anche sotto grandi alberi o in spazi
ghezza media (4-5 mm), non è troppo grosso- ombreggiati. Dà buoni risultati anche lungo
lano e ha un colore verde intenso, che tende le coste adriatiche.
a sbiadire in inverno.
38 Scegliere il tipo di prato

IL PRATO IN ROTOLI •L’ordine all’azienda si fa con alcuni giorni di


Con il prato in rotoli o in zolle si avvera il so- anticipo rispetto al ritiro, che non può essere
gno di realizzare un bellissimo prato verde, rimandato: la resistenza delle zolle arrotolate è
uniforme e resistente, nell’arco di una sola o di sole 24 ore. Poiché ogni zolla pesa 15-20 kg,
di poche giornate. Esistono aziende specializ- lo scarico a destinazione va fatto nel punto più
zate nella produzione di questo tipo di prato vicino a quello di posa.
“pronto effetto”, disponibile in ogni metrag-
gio e formato dalle specie più adatte alla zo- •Appena scaricate, le zolle vanno subito po-
na geografica. sate, avendo l’accortezza di tenere all’ombra e
inumidite quelle in attesa. Si incomincia dal-
•Il prato in zolle nasce da miscugli di semen- l’estremità del lato rettilineo più regolare; si
ti, diverse a seconda dell’uso, ma tutte alta- srotola la zolla nel punto di posa e si pigia per
mente selezionate. Nel Nord si coltivano pra- eliminare le sacche d’aria. Si srotola la secon-
ti di microterme, mentre nel Centro-sud si da zolla a fianco in posizione sfalsata rispetto
producono soprattutto macroterme. alla prima per evitare che appaiano righe; si
Il manto viene allevato per quattro-sei mesi, accostano il più possibile tra loro, perché ten-
durante i quali viene seguito con irrigazioni, dono a restringersi. Si procede fino a coprire
concimazioni, eventuali diserbi (necessari solo tutta la superficie, ritagliando con un coltello
negli impianti a semina primaverile) e sfalci. le eccedenze di zolla. Si posano assi di legno

Il prato in rotoli si presenta, al momento dell’acquisto, proprio come un tappeto arrotolato e come tale
viene srotolato e deposto su un substrato precedentemente preparato.
Il prato in rotoli 39

Prato in rotoli e zolle: vantaggi e svantaggi


• Con il prato a rotoli si ottiene in poco tem-
po un tappeto verde già adulto, in qualunque
momento dell’anno (tranne che in pieno in-
verno), senza tempi di attesa ed eventuali
danni da fattori esterni.
• Si dispone di un manto già uniforme e den-
so, ben bilanciato, privo di piante infestanti
che difficilmente s’insediano in seguito, e
può essere utilizzato a pieno regime già dopo
un mese.
• Se si preferisce il fai-da-te, è necessaria la
preliminare operazione di preparazione del
terreno, proprio come si deve fare per alle-
stire un tradizionale letto di semina.
• Il costo è superiore alla semina, ma è giusti-
ficato dal fatto che è già pronto ed è com-
pensato dalla comodità e dai vantaggi, a cui si
aggiunge quello dell’assistenza prolungata da
parte dell’azienda installatrice.

come camminamenti per non causare avvalla- dopo l’irrigazione, mentre il primo taglio, che
menti. Entro mezz’ora dalla posa, ogni zolla va non deve essere troppo basso per scongiura-
inumidita. Le fessure fra le zolle si colmano re pericolosi scoticamenti, può avvenire do-
con un po’ di sabbia e torba. po una settimana, per mantenere densa l’erba.
Dopo due settimane, le zolle non si sollevano
•Finita la posa, si rulla leggermente per unire più, perché le radici hanno raggiunto il terre-
le zolle al terreno sottostante; poi si innaffia no per almeno 3-5 cm.
in modo uniforme e abbondante (almeno Dopo la terza settimana scompaiono le righe,
30 mm) per bagnare anche il primo strato del e il manto diviene esattamente identico a un
terreno sottostante. Per le due successive prato normale, con le stesse esigenze di ma-
settimane, ogni giorno il prato va irrigato in nutenzione riguardo a irrigazione, sfalci, con-
abbondanza, per consentire alle radici di co- cimazioni ecc.
lonizzare il terreno di base. Se il miscuglio è stato scelto con accortezza,
il tappeto erboso si autorigenera negli anni,
•Nelle prime tre settimane bisogna evitare mantenendo la stessa durata (dieci anni circa)
un calpestio intenso o concentrato, specie di un prato seminato in loco.
40

Cosa c’è sotto il prato


Il terreno destinato a ospitare un tappeto erboso deve possedere specifiche
caratteristiche fisiche e chimiche, favorevoli alla buona sopravvivenza dell’erba.

uando si crea un tappeto erboso, in ge- esso potrebbe essere troppo povero di fatto-
Q nere si pensa al letto di semina, alla scel-
ta del miscuglio più adatto, a seminare con at-
ri nutritivi, e le eventuali correzioni sono pos-
sibili con successo durevole solo quando l’er-
tenzione e a seguire correttamente le successi- ba non è ancora stata seminata.
ve operazioni di manutenzione. Può capitare L’analisi viene effettuata in laboratorio, a un
però che, pur avendo seguito alla lettera le re- costo contenuto, e permette di evidenziare i
gole per l’impianto del prato e pur essendo il punti deboli del terreno rispetto all’obiettivo
clima favorevole, i risultati non siano quelli at- di un prato soddisfacente. Con un costo di po-
tesi, bensì molto inferiori. Cosa può essere suc- co più alto, vengono indicate anche le misure
cesso? Molto probabilmente, la responsabilità correttive da applicare.
è del terreno, che risulta inadatto a far cresce-
re con successo gli steli d’erba. A FRONTE: la crescita e la durata di un manto
erboso folto e sano hanno, come premessa,
Prima dell’impianto, quindi, è buona norma la conoscenza di alcune nozioni di base relative
eseguire un’attenta analisi del suolo, perché alla natura e alla qualità del suolo.

L’ESPERTO CONSIGLIA
Come prelevare la terra per le analisi zamento. Il prelievo si esegue con l’apposito
Il periodo migliore per il prelievo è tra la pri- strumento (carotatore), fra 0 e 40 cm di pro-
mavera e la fine dell’estate, permet- fondità. Poi si fanno asciugare al-
tendo così la semina in autun- l’aria i campioni e, dopo aver-
no, oppure in autunno per li mescolati fra loro, se ne
una semina primaverile preleva un quantitativo
(febbraio-aprile, indica- di circa 200 g per l’ana-
tivamente). lisi in laboratorio. Per
Il campione di terric- spazi molto grandi e
cio da analizzare deve differenziati, occorre
essere omogeneo e rap- prevedere più analisi di
presentativo di tutta la campioni localizzati in
superficie: bisogna perciò diverse aree della proprie-
prelevare diversi piccoli cam- tà, ovviamente conservando
pioni (uno ogni 100 mq), ben di- un chiaro riferimento dei cam-
stribuiti su tutta la superficie dell’appez- pioni rispetto all’area di prelevamento.
42 Cosa c’è sotto il prato

L’ESPERTO CONSIGLIA

Migliorare il suolo crementare la quantità di nutrienti assimilabi-


•Se il terreno è troppo compatto, cioè argil- li dalle radici.
loso e pesante, va migliorato con l’aggiunta di • Se il terreno è troppo sciolto e leggero, ric-
sabbia (10-20 mc/1 000 mq) e di sostanza or- co di sabbia, si aggiunge solo la torba (18-24 l),
ganica (stallatico, terricci organici pronti in che trattiene l’acqua impedendole di penetra-
sacco, compost, humus, torba ecc., in dose di re rapidamente negli strati inferiori.
20/25 l), sia prima dell’impianto del prato, sia • Se il terreno ha ospitato i lavori di costru-
dopo, con costanza, in modo da diminuire gra- zione dell’edificio, è necessario eliminare i la-
dualmente la compattezza del suolo e da in- terizi e i residui dei lavori e poi rimescolare gli
strati, con una lavorazione ad almeno 50 cm di
profondità. Durante la lavorazione si possono
aggiungere ammendanti quali torba (9-16 l) su
terreni sabbiosi e sabbia di fiume non calcarea
(9-18 mc) in suoli argillosi. A questi ultimi si
possono anche incorporare materiali di origi-
ne vulcanica (pomice e lapillo), che hanno ele-
vate porosità, leggerezza e ritenzione idrica.
Se il terreno, già di natura scadente, è stato
molto rovinato dai lavori, è meglio apportare
uno strato consistente di terra di riporto, in
buone condizioni fisico-chimiche.

L’acquisto di una quantità di buona


terra di riporto, per superare
il problema di un terreno povero
o scadente, è un ottimo
investimento per il futuro
del manto erboso.
La struttura del suolo 43

LA STRUTTURA DEL SUOLO


Il suolo è composto in prevalenza da aria (che I TRUCCHI DEL MESTIERE
ossigena le radici), acqua (che veicola le so-
stanze nutritive), parti solide inerti (inorgani- La stratigrafia del suolo
Lo spessore di terra a disposizione delle ra-
che), che formano la struttura della terra, e da
dici deve essere di almeno 30 cm per un cor-
una componente organica (derivante da resti retto sviluppo e una buona disponibilità
animali e vegetali decomposti dai microrgani- d’aria e d’acqua. Se, in zone rocciose, lo spes-
smi del suolo) che partecipa alla struttura del sore è inferiore, bisogna aggiungere uno stra-
terreno, rendendolo più soffice e aumentan- to di terreno di riporto, sotto il quale, se c’è
done la capacità di ritenzione idrica. spazio, si può disporre uno strato di pietri-
sco o ghiaia per il drenaggio dell’acqua.
•La componente inorganica è data da finissi- La stratigrafia ideale
me particelle argillose che si aggregano confe- di un manto erboso
rendo al terreno la struttura. Quanto più le è illustrata in questo prato
particelle sono addensate fra loro, lasciando allestimento
dimostrativo.
ampi spazi liberi, tanto più il terreno sarà per-
meabile, e viceversa. Dalla loro maggiore o mi-
nore coesione deriva la struttura del terreno,
che potrà essere compatta, glomerulare o la- terreno
cunare, e dalla struttura dipende la permeabi- a tessitura
fine
lità del suolo.
Oltre alla disposizione e alla modalità di ag- terreno
a tessitura
gregazione delle particelle, sono importanti grossa
anche la proporzione rispetto agli altri com-
ponenti che formano il terreno, e le dimen-
pietrisco o granuli
sioni, cioè la tessitura. vulcanici drenanti

•La tessitura può essere grossolana o fine.


Nel primo caso si tratta di “scheletro”, dato da
particelle di diametro superiore ai 2 mm
(ghiaia, pietre ecc.), e nel secondo di “terra fi- presenti, e ai due estremi si trovano il terreno
ne” con particelle di diametro inferiore (sab- compatto e quello sciolto. Il primo (“terreno
bia media, sabbia fina, limo, argilla). Un terre- forte”), di colore rossastro, è a base di argilla e
no ricco di scheletro è ben aerato, ma trattie- limo e risulta impermeabile. È presente in buo-
ne poca acqua ed è difficile da lavorare; un na parte della Pianura Padana, ma non è indica-
terreno fine può risultare poco aerato, pove- to per il tappeto erboso, perché l’acqua lo in-
ro d’acqua e non lascia espandere le radici. zuppa e la siccità lo compatta e lo spacca. È un
Le composizioni possibili sono tantissime, va- terreno asfittico, che non favorisce la vita del-
riano a seconda delle percentuali di particelle le piante.
44 Cosa c’è sotto il prato

Il terreno sciolto o sabbioso vede predomi-


L’ESPERTO CONSIGLIA nare la sabbia ed è di color grigio chiaro. Non
è compatto, ma è troppo permeabile, tanto
che l’acqua piovana scivola subito in falda,
dove le radici dell’erba non possono arrivare.
La tessitura migliore è quella intermedia (ter-
reno di medio impasto), dove si bilanciano la
sabbia e l’argilla, con piccole quantità di limo
e di ghiaia, per la giusta permeabilità all’aria
(sabbia) e all’acqua (argilla).

•Per risultare fertile, il terreno deve contene-


re molta sostanza organica (almeno il 4-6%) e i
principali elementi nutritivi (azoto, fosforo, po-
tassio ecc.). La sostanza organica deriva dai re-
La misurazione del pH può essere fatta sidui vegetali e animali trasformati e parzial-
anche a livello amatoriale con i kit disponibili mente decomposti dai minuscoli organismi
in commercio. decompositori presenti in natura, come insetti,
L’importanza del pH corretto millepiedi e lombrichi, seguiti poi da funghi e
Il pH esprime l’acidità o la basicità (alcali- batteri vari che completano l’operazione.
nità) di un terreno: l’erba dei prati orna- Questa importantissima catena alimentare
mentali preferisce un pH leggermente aci- (“catena di detrito”) è fondamentale per resti-
do (5,5-6,5), a differenza della maggior par- tuire al suolo la sostanza organica sotto for-
te delle colture (ornamentali, orticole e ma di humus. Se possiede un abbondante
fruttiferi) che gradiscono un pH neutro
strato humifero, il terreno risulta più soffice,
(6,5-7,5) o basico (7,5-8,5).
permeabile e aerato, e al tempo stesso più
• Per accertare il pH del suolo, si effettua
nutriente, perché i composti organici liberano
un’analisi di laboratorio o si utilizzano le
cartine tornasole e gli specifici reagenti (in i singoli elementi minerali (azoto, fosforo, po-
vendita presso i consorzi agrari e i garden tassio, calcio, ferro ecc.), gli unici che le radi-
center). In questo secondo caso la preci- ci sono in grado di assorbire. L’humus, inoltre,
sione del risultato sarà inferiore. aumenta la capacità di trattenere acqua ed
• Se il pH è eccessivamente acido, la corre- elementi nutritivi nei terreni sabbiosi.
zione deve riattivare la catena di detrito e Se la sostanza organica risulta scarsa, va incre-
l’assimilazione dei nutrienti da parte delle mentata prima dell’impianto (farlo dopo è più
radici, processi bloccati dalla reazione
difficile) con apporti di terriccio buono, leta-
troppo acida. Si utilizza il calcio, sotto for-
me o torba.
ma di carbonato di calcio, ossido di calcio,
calce agricola, calce magra, calce spenta,
marna o argilla calcarea. •Il pH influenza la disponibilità degli ele-
menti minerali nutritivi presenti nel terreno.
Il drenaggio 45

Tutte le piante necessitano di macroelemen-


ti (gli elementi principali), cioè azoto, fosforo, L’ESPERTO CONSIGLIA
potassio, calcio, magnesio e zolfo, che vengo-
no assorbiti in quantità elevate. Ma servono Quando c’è troppo calcio
Se il terreno è troppo calcareo, cioè con-
anche i microelementi (elementi-traccia o
tiene molto calcio, il pH si sposta verso
elementi secondari), come ferro, manganese, l’alcalinità, che le graminacee da prato
boro, zinco, rame ecc., che i vegetali utilizza- non gradiscono: la crescita rallenta e l’erba
no in quantità molto ridotte, ma che sono in- ingiallisce a seguito dell’insorgere di cloro-
dispensabili per una buona crescita. si ferrica: i terreni basici rendono inacces-
sibili alcuni elementi minerali indispensa-
•Fra i minerali, il calcio è fra i più importanti bili, come il ferro.
perché, oltre a servire per la nutrizione dei • Bisogna innanzitutto, prima della semina,
vegetali, interviene favorevolmente sulla migliorare la struttura del terreno, renden-
struttura del terreno. Le molecole di calcio, dolo più sciolto con l’aggiunta di materia-
le organico (per esempio letame) o sabbia.
insieme con la sostanza organica, si saldano
Se non basta, si corregge il pH attraverso
alle particelle di argilla a formare i glomeruli prodotti inorganici a base di zolfo, come il
che migliorano la struttura del terreno, au- solfato di ferro o di alluminio, il gesso
mentandone la permeabilità e la porosità. agrario (solfato di calcio) finemente maci-
nato, o i concimi come il solfato ammoni-
IL DRENAGGIO co o il solfato potassico.
Dopo un’abbondante irrigazione o una piog- • Dopo la distribuzione dei prodotti, si ir-
gia torrenziale, l’acqua che si accumula sulla riga in abbondanza. In seguito, quando si
superficie del terreno deve venire assorbita concima, è consigliabile impiegare un pro-
entro un massimo di un paio d’ore. Se ciò non dotto tendenzialmente acido.
si verifica e, anzi, permane per uno o più gior-
ni una pozzanghera, significa che il suolo ha
problemi di drenaggio, cioè non riesce a
smaltire verso gli strati più profondi l’acqua in
eccesso. Quanto più grandi e numerose sono
le pozzanghere, tanto più accentuata è l’im-
permeabilità del terreno.

•La carenza di drenaggio comporta l’indebo-


limento e il diradamento delle piantine, a cui
seguono la nascita delle infestanti e l’instau-
rarsi delle patologie fungine. Un suolo allaga-
to, infatti, non lascia passare l’ossigeno neces- Il terriccio letamato è un buon rimedio contro
l’eccesso di calcare nel suolo e, inoltre, apporta
sario alle radici, ma, paradossalmente, nem- nutrimento.
meno l’acqua può essere assorbita.
46 Cosa c’è sotto il prato

•Per impiantare un nuovo tappeto erboso su


un terreno mediamente soggetto a ristagni
idrici bisogna adottare alcuni accorgimenti.
Il letto di semina va preparato con molta cu-
ra, mescolando alla terra preesistente, nei pri-
mi 30-50 cm, sabbia e torba in buona quanti-
tà. Il terreno deve risultare ben livellato, sen-
za avvallamenti, ma leggermente convesso,
con una pendenza dell’1-2% verso i bordi (“a
schiena d’asino”).
Se invece il prato c’è già, bisogna effettuare al-
cune operazioni periodiche, come il livella-
mento del suolo, il riempimento degli avvalla-
menti, l’ammendamento del terreno e gli inter-
venti di carotatura e verticut (vedi p. 72).

•Se queste operazioni non bastano o se il ri-


stagno è più ingente, si può creare un sistema
Un terreno ben livellato è meno soggetto a problemi di drenaggio superficiale, poco invasivo, ap-
di ristagno idrico localizzato. plicabile però solo su prati di ridotte dimen-
sioni. In presenza di un leggero dislivello, bi-
Oltre che per l’allagamento del terreno, la ca- sogna installare nella parte a valle uno o più
renza di drenaggio si segnala anche nei perio- pozzetti a griglia, collegati al tubo di scarico
di asciutti attraverso una particolare soffe- dell’acqua.
renza delle piantine di erba. Se il terreno è piano, si scavano una o più bu-
L’asfissia radicale indebolisce le foglie, che che (50 x 50 x 100 h cm) da riempire con ma-
ingialliscono, e in seguito provoca il dirada- teriale drenante come ghiaia, pietre, laterizi e
mento delle piantine. Le radici, anziché scen- da ricoprire con uno strato di terriccio (circa
dere in profondità, si mantengono in superfi- 20 cm) su cui riseminare l’erba.
cie, dove trovano più ossigeno, più spazi nei Queste zone drenanti non devono essere com-
quali insinuarsi durante la crescita, e più ac- presse, soprattutto passandoci sopra con il to-
qua, soprattutto nei suoli molto argillosi: an- saerba (in questi punti il taglio va eseguito ma-
che se viene irrigata, l’erba su questo tipo di nualmente) o altre macchine pesanti. L’effica-
suolo diventa più sensibile al calore e alla sic- cia di queste soluzioni (che riducono il feno-
cità perché le radici sono troppo in superfi- meno del ristagno, ma non lo annullano com-
cie. Le piantine ricacciano poco dopo il ta- pletamente, soprattutto in caso di forti piogge
glio, ingialliscono, si diradano, e compaiono su terreno pesante e argilloso) tende comun-
facilmente le piante infestanti e le malattie que a diminuire negli anni, richiedendo poi
fungine. nuovi scavi.
Il drenaggio 47

Come stendere un buon impianto drenante


La soluzione definitiva ai ristagni idrici con- • Tutto il sistema di tubi deve possedere una
siste nell’installare un sistema di drenaggio leggera pendenza verso il punto di raccolta
sotterraneo, che non richiede manutenzio- e scarico delle acque, per favorire un deflus-
ne e dura nel tempo (una decina d’anni), ma so costante, che allontana il pericolo di de-
ha un costo notevole ed è invasivo per il ter- positi all’interno delle tubazioni. A seconda
reno. Infatti, il sistema va interrato e la mes- dei terreni si possono collocare i tubi a una
sa in opera comporta lo smantellamento del distanza compresa fra gli 8 e i 5 m e a una
prato preesistente, seguito dalla risemina a profondità variabile tra 50 e 80 cm, valori ri-
lavori ultimati. feriti rispettivamente a terreni più e meno
• È un sistema di tubi fessurati interrati, che permeabili.
raccolgono l’acqua per filtrazione e la con-
vogliano attraverso gli scarichi all’esterno
del prato. Le tubazioni moderne, apposita- a griglia
mente studiate, sono in materiale plastico
resistente e flessibile.
• Dopo aver progettato la disposizione nel
terreno e aver scelto il modello più adatto, i a spina di pesce
tubi si collocano e si ricoprono con ciottoli,
ghiaia e sabbia, distribuiti dal più grossolano
al più fine. L’ultimo strato, superficiale, è di
terriccio da prato, sul quale si semina l’erba.
a ventaglio
Schemi di deposizione dei tubi di drenaggio.
A DESTRA: varie disposizioni dei tubi di drenaggio.
SOTTO: sezioni di terreno.

strato superficiale sabbia ghiaia o argilla


del terreno

15-20 cm 4,5-6 m tubo forato immerso in pietrisco


48

Un prato partendo da zero


Passo per passo, tutte le operazioni che si rendono necessarie per ottenere
rapidamente un bellissimo prato, denso e uniforme, a partire dal terreno nudo.

periodi ideali per creare ex novo un impian- in primavera quelle resistenti a temperature
I to di tappeto erboso sono tradizionalmente,
nei nostri climi, i mesi di marzo-aprile e set-
elevate ed eventuali periodi di carenza idrica.

tembre-ottobre, perché la temperatura mite, LE OPERAZIONI DI SEMINA


unitamente a un certo grado di umidità, favori- La semina è l’ultimo lavoro da compiere in un
sce la germinazione dei semi. Occorre anche giardino di nuovo impianto. Devono cioè già
un po’ di fortuna, che consenta un andamento essere stati posti a dimora alberi e arbusti, la-
climatico favorevole: tra la semina e i primi ge- stricati, muretti, pergole ecc.
li o i primi caldi devono passare 4-6 settimane, Per una buona riuscita è fondamentale il sub-
altrimenti le piantine potrebbero subire danni. strato. È preferibile conoscere il pH del terre-
In generale, è consigliabile seminare in autun- no mediante l’analisi chimica (vedi p. 40): il va-
no le specie adatte a climi freschi e piovosi, e lore ideale è un pH = 6 e, qualora si discosti di

La semina di un nuovo manto erboso deve essere preceduta da operazioni di preparazione del suolo,
come la zappatura superficiale e la fresatura con l’apposita macchina, a cui far seguire una concimazione.
Le operazioni di semina 49

Gli interventi preliminari (da attuare, se possi-


L’ESPERTO CONSIGLIA bile, in agosto o febbraio, per lasciare il terre-
no esposto un paio di settimane al sole esti-
Quanti e quali concimi e correttivi vo o al freddo invernale) mirano a costituire
• Concimi: 6-9 mq di letame ben maturo o un letto di semina nelle migliori condizioni.
altri concimi organici, o 18-27 l di torba, o
80-100 kg di concime ternario (azoto, fosfo-
ro, potassio) a lenta cessione. •Per preparare il terreno la prima operazio-
ne consiste nell’asportazione accurata dei re-
• Correttivi del pH: se acido, 2-5 q di calce
sidui superficiali evidenti (radici, piante infe-
agricola; se alcalino, 1-1,5 q di gesso agrario o
50-100 kg di zolfo. Dosi per 1000 mq. stanti, pietre, detriti, laterizi, rifiuti ecc.). Se il
terreno ha appena ospitato un cantiere edile
(vedi anche p. 42) per più di tre mesi, che ha
molto, va corretto con apporti di ammendan- lasciato tracce pesanti, è consigliabile un’ara-
te. Il terreno deve presentarsi soffice e per- tura profonda (50-60 cm), seguita da un ripor-
meabile, per consentire un’adeguata espansio- to di buona terra da giardino in uno strato di
ne radicale e un buon circolo di aria e acqua. 20-30 cm, nel quale si espanderanno le radici.
Per favorire la crescita dell’erba, il suolo de- Il riporto è utile anche su terreni reduci da un
v’essere fertile e ricco di sostanza organica. lungo periodo di non utilizzo (incolti) o parti-

La rastrellatura serve per eliminare le zolle grossolane, interrando un po’ di sabbia di fiume per favorire
la corretta aerazione dello strato superficiale dove alloggeranno le giovani radici.
50 Un prato partendo da zero

L’ESPERTO CONSIGLIA

La semina passo dopo passo rienza, per non ritrovarsi con un prato a mac-
• La quantità di semente da spargere è se- chia di leopardo: mescolate alla semente
gnalata in etichetta: il dosaggio più elevato è uguale quantità di sabbia e fate due passate
indicato per semine tardive, in condizioni incrociate.
difficili o in previsione di grande sviluppo di • Subito dopo aver seminato, distribuite un
malerbe. Non aumentate la dose: vi ritrove- sottile strato (3-5 mm) di terriccio o torba, o
reste con una densità eccessiva di plantule, passate delicatamente il rastrello per coprire
facile preda di attacchi fungini. Fanno ecce- i semi. Innaffiate il terreno con irrigazione a
zione i bordi, che in genere sono più maltrat- pioggia, e mantenetelo sempre umido anche
tati, dove è meglio aumentare leggermente nei giorni successivi per favorire la germina-
la quantità di seme. zione. Fate attenzione a non creare ruscella-
• Seminate in un giorno sereno e senza ven- menti, che spostano i semi, e a non far incro-
to, mediante una seminatrice a ruote con cui stare il terreno. Se, a crescita avvenuta, ri-
effettuare due passaggi incrociati ad angolo mangono zone spoglie o non uniformi, ripe-
retto, per ottenere una maggiore uniformità. tete la semina utilizzando il medesimo tipo
La semina manuale a spaglio richiede espe- di semente.

1 2
La semina effettuata
correttamente
è la premessa di un
prato sano e folto.
Livellando
il suolo con una rete
pesante si ottiene
una superficie piana
e compatta (1).
Sul letto di semina
spargete
il fertilizzante
3 4 granulare (2).
Effettuate la semina
a spaglio, oppure con
l’attrezzo spargisemi,
effettuando passaggi
incrociati in modo
perpendicolare (3).
Dopo la semina,
rastrellate con cura
per interrare
il seme e
il fertilizzante (4).
Le operazioni di semina 51

colarmente poveri. Spianate grossolanamente


il terreno, nel caso in cui presenti dossi e av-
vallamenti. Quindi fresate passando più volte
con un motocoltivatore fino a 15-20 cm di
profondità: operate su terreno “in tempera”,
cioè né bagnato né asciutto, frantumando be-
ne le zolle e incorporando le sostanze neces-
sarie a incrementare la fertilità e a migliorare
la struttura del suolo, cioè i concimi e i cor-
rettivi. Eliminate di nuovo sassi, pietre, radici
e tutti i detriti vari che sono emersi.

•Dopo la fresatura si depongono i tubi inter-


rati per l’impianto d’illuminazione e irrigazio-
ne: in linea generale sono da preferire irriga-
tori a scomparsa (pop-up) comandati da una
centralina elettronica. Se il terreno è sogget-
to a eccessivo ristagno d’acqua, è consigliabi- Il passaggio del rullo è fondamentale per favorire
il corretto interramento dei semi e l’eliminazione
le installare anche il sistema di drenaggio sot- di sacche d’aria nel terreno.
terraneo con tubi fessurati che provvedono a
raccogliere l’acqua convogliandola negli scari- minacee, il tappeto erboso sarà più robusto e
chi (vedi p. 45). si adatterà a un maggior numero di eventi. I
miscugli in commercio, costituiti da sementi
•Durante le operazioni di preparazione del selezionate e garantite, coprono un ampio
suolo bisogna decidere che tipo di erba semi- ventaglio di situazioni, dalle scarpate ai terre-
nare. Di solito si consiglia un miscuglio di se- ni in ombra, dai prati aridi a quelli calpestati
menti: una singola specie o varietà è infatti intensamente.
adatta soltanto in presenza di situazioni mol-
to difficili e particolari. •Si uniforma la superficie passandovi più
volte il rastrello o la rete livellatrice, facendo
• Nella scelta, bisogna valutare il clima (mite in modo di dare un profilo di leggera penden-
o freddo, siccitoso o piovoso ecc.), il terreno za verso l’esterno, per favorire lo smaltimento
(più o meno arido, compatto, pesante, ecc.), dell’acqua in eccesso.
l’esposizione (al sole o in ombra parziale), la Quindi si effettuano uno o più passaggi (due
disponibilità idrica (maggiore o minore, co- o tre se il suolo è molto soffice) con l’apposi-
stante o no), l’impiego del prato (ornamenta- to rullo da 50 kg (disponibile anche a noleg-
le, calpestabile, sportivo ecc.) e la manuten- gio). Il terreno è pronto: lasciate passare al-
zione (costante o una tantum). Se il miscuglio mento 3-4 giorni prima di effettuare lo spar-
contiene almeno 4-5 specie o varietà di gra- gimento del seme.
52 Un prato partendo da zero

LE CURE NEI PRIMI MESI Se non dovesse piovere a sufficienza, bisogna


Nei giorni successivi alla semina inizia la deli- intervenire con apporti costanti d’acqua in
cata fase della germinazione, che ha una du- modo da mantenere il terreno sempre umido.
rata variabile da 7 a 20 giorni, a seconda della Attenzione: è importante che il getto d’acqua
specie seminata: in questa fase è importante raggiunga con delicatezza il terreno, per evi-
prestare alcune cure al fine di ottenere uno tare lo spostamento dei semi e la formazione
sviluppo ottimale. di erosioni superficiali. L’ideale consiste nel-
l’uso degli irrigatori “a pioggia”, che offrono
•La principale operazione da svolgere è l’irri- annaffiature nebulizzate e uniformi.
gazione: l’acqua è indispensabile sia nel primo
periodo per favorire la germinazione, sia in •Durante la fase di germinazione e finché
seguito per evitare che le piantine appena na- l’erba non è cresciuta di qualche centimetro,
te, con apparato radicale poco approfondito bisogna evitare di camminare e di appoggiare
e incapace di assorbire l’umidità dagli strati oggetti o arredi sul terreno seminato, per non
sottostanti, avvizziscano. compromettere il risultato finale.

I TRUCCHI DEL MESTIERE

Il primo taglio minuisce gradualmente l’altezza fino a rag-


Per effettuare la prima tosatura di un nuovo giungere quella ottimale per la specie semi-
prato è necessario attendere che gli steli sia- nata.
no alti 8-10 cm e controllare, tirando delica- • Per le prime tosature è importante utilizza-
tamente una piantina verso l’alto, che le radi- re un tosaerba con lame ben affilate, per
ci siano ben attaccate al terreno. evitare che le piantine, ancora tenere e con
• Con il primo taglio è consigliabile asporta- radici poco profonde, vengano sfilacciate o
re non più di 3-4 cm di steli, in seguito si di- estirpate.
se le piantine si sradicano facilmente,
occorre aspettare ancora qualche
giorno prima di passare il tosaerba
tirare moderatamente verso l’alto
l’erba: si può tosare se rimane
ancorata al terreno
Le cure nei primi mesi 53

•Quando l’erba ha raggiunto l’altezza di 6-


7 cm, può essere utile effettuare una rullatu-
ra con lo stesso rullo usato durante la prepa-
Il prato “chiavi in mano”
razione del terreno: serve per assestare il ter-
reno, rassodarlo in corrispondenza delle radi-
ci e facilitare l’emissione di nuovi germogli la-
terali alla base del cespo.

•I concimi apportati durante la fase di pre-


parazione del letto di semina in genere garan-
tiscono una quantità di elementi nutritivi suf-
ficiente per alcuni mesi. Se però l’apporto
non è stato corretto, dopo la fase della ger-
minazione potrebbe essere necessaria una
leggera concimazione con prodotti a base di
azoto, soprattutto per semine primaverili. In
seguito, si effettua una distribuzione di pro-
dotti a lenta cessione nei mesi di marzo, giu-
•Se tutto l’insieme di operazioni richieste
per la creazione di un nuovo prato vi sem-
gno e settembre, come prevede il normale bra troppo complesso, esistono numerosi
programma annuale di manutenzione. garden center e aziende specializzate nel-
la messa in opera di tappeti erbosi. Si tratta
•Se, durante il primo periodo di crescita del- di professionisti, dotati delle migliori at-
trezzature, che svolgono il lavoro rapida-
l’erba, si nota la nascita di erbe infestanti, l’uni-
co metodo di lotta consiste nell’estirpazione mente (salvo i tempi di attesa fra lavorazio-
ne e semina), occupandosi anche dello
manuale e negli interventi regolari di tosatura.
smaltimento dei residui. In più, seguono il
Per combattere le infestanti in modo più effica-
manto erboso anche nei primi mesi, con-
ce attraverso l’irrorazione di un prodotto diser- trollandone l’attecchimento, la nutrizione e
bante specifico, è necessario attendere alcuni lo stato sanitario. A voi non rimane che cu-
mesi dalla semina, per consentire all’erba di ir- rare l’irrigazione ed eseguire le manutenzio-
robustirsi e approfondire l’apparato radicale. ni periodiche (pulizia, rastrellatura).
• Se vi siete avvalsi di un progettista per di-
• Terminata la fase di germinazione, si posso- segnare il giardino, potete chiedere che vi
allestisca il tappeto erboso; il progettista
no notare sulla superficie del prato alcune
aree più rade dove l’erba non è cresciuta in potrà coordinare l’intervento di aziende di
fiducia con cui è in contatto. Non è una so-
modo uniforme.
luzione economica, ma garantisce un risul-
Si procede allora con un intervento di trase-
tato professionale sul quale potete accor-
mina, distribuendo un po’ di seme (uguale a darvi per un periodo di garanzia (solitamen-
quello usato in precedenza) e un leggero stra- te almeno 6 mesi).
to di terriccio e sabbia.
55

La manutenzione del prato


Un corretto mantenimento del tappeto erboso, con le regolari operazioni
necessarie, assicura all’erba una lunga vita in splendida forma.

rascorsa una stagione dalla semina, il pra- prende il taglio dell’erba, la concimazione, le
T to si può considerare stabilizzato: se ave-
te seguito i consigli esposti nel precedente
operazioni straordinarie come l’arieggiatura e
la pulizia e, naturalmente, l’irrigazione (di cui
capitolo, riguardanti i primi mesi di vita, l’erba si parlerà estesamente da p. 74).
sarà folta, di colore verde brillante, sana e ri-
gogliosa. Ma le cure nei confronti del manto IL TAGLIO DELL’ERBA
erboso non si possono fermare qui: un corret- Perché bisogna tosare il prato? In primo luogo,
to programma di manutenzione è indispensa- per impedirne la crescita eccessiva, che ne li-
bile per prevenire ingiallimenti, indebolimen- mita l’uso, ne peggiora l’estetica e porta le
ti, diradamenti, comparsa di infestanti o di piante alla fioritura, una fase che le indebolisce
malattie, che minano inizialmente il lato este- molto. Inoltre, una tosatura regolare durante il
tico ma, a lungo andare, compromettono la periodo di accrescimento stimola lo sviluppo
sopravvivenza stessa del manto erboso. dell’erba in larghezza, cioè nell’accestimento, e
Il programma di manutenzione, che va svolto quindi in densità, per avere un manto fitto e
con cadenza regolare secondo i mesi, com- compatto. In questo modo, sono le gramina-

Un prato da sogno, folto e morbido, è frutto di attenzioni costanti e regolari: taglio, pulizia e altri interventi
di manutenzione richiedono parecchie ore di lavoro al mese e attrezzature di ottima qualità.
56 La manutenzione del prato

Tosare il prato per molti non è un lavoro, piuttosto un momento piacevole e rilassante,
soprattutto se si utilizzano tosaerba del tipo a trattorino o rider, che consentono al conducente
una guida “automobilistica”.

cee prative che occupano tutti gli spazi vuoti, • Quante volte nella stagione va tosato il pra-
impedendo alle infestanti e al muschio di inva- to? Non esiste una regola fissa. La frequenza
derli. Se invece i tagli sono irregolari o errati, del taglio deve tenere conto delle specie che
l’erba tende a diradarsi, lasciando qua e là lo costituiscono il prato e dell’utilizzo dell’area
spazio sufficiente per l’arrivo delle malerbe. (ornamentale, ricreazionale, sportivo ecc.). Su
Quello dedicato alla tosatura è sicuramente la queste costanti influisce il tasso di crescita del
maggiore fetta del tempo complessivo richie- prato, che varia a seconda della temperatura e
sto per la manutenzione generale del prato. dell’umidità, ma anche in base all’entità delle
Proprio perché è un’operazione frequente, concimazioni e delle irrigazioni.
non va sottovalutata: non basta tagliare in In generale, è preferibile intervenire abba-
qualunque momento e in qualsiasi modo. stanza spesso (ogni 5-10 giorni), tagliando po-
co (1-2 cm) in modo da mantenere sempre
• Una tosatura mal fatta compromette prima una sufficiente massa fogliare che consenta il
l’estetica del manto erboso e poi la sua stes- buon funzionamento delle piante. I tagli più
sa salute, aprendo la via a malattie e piante ravvicinati debilitano l’erba, in particolare du-
infestanti, fino ai casi estremi in cui l’erba de- rante periodi di grande siccità. Per semplifica-
ve essere riseminata. Meglio dunque cercare re, la tosatura è necessaria quando le foglioli-
di prevenire i problemi seguendo un corretto ne si sono allungate di circa 3 cm rispetto al
procedimento di tosatura. taglio precedente.
Il taglio dell’erba 57

Il taglio mese per mese


• Il primo taglio della stagione si effettua in • A settembre, con le prime piogge e l’atte-
marzo nel Sud, in aprile nel Nord, quando nuazione del calore, la tosatura ritorna alle
l’erba ha superato i 6-7 cm d’altezza e la tem- regole primaverili.
peratura diurna si è stabilizzata sui 15-16 °C. • L’ultimo taglio prima dell’inverno, tra fine
Questo taglio stimola la ripresa dopo il lun- ottobre e inizio novembre, quando l’erba ha
go riposo, ma non deve rimuovere più del quasi smesso di crescere, va praticato piut-
30% dell’altezza totale dell’erba. tosto basso (1-2 cm in meno rispetto alla pri-
• L’avanzare della bella stagione attiva com- mavera-autunno), per migliorare la resisten-
pletamente le piante, in crescita grazie alla za dell’erba al freddo e alle intemperie.
temperatura sempre più mite e alle piogge • Se il prato è all’ombra, tutti i valori di ta-
primaverili. Nella tosatura, bisogna abbassa- glio vanno spostati di 1-2 cm più in alto du-
re il livello di taglio (lasciando da 1 a 5 cm rante l’intera stagione.
d’altezza, a seconda delle specie d’erba), che
permette di asportare fino al 40% del tessu-
to vegetale.
• Verso la fine di giugno, il ritmo cambia,
perché il solleone colpisce di più l’erba ta-
gliata bassa, apportando una sofferenza da
caldo e da siccità. Sino alla fine di agosto cir-
ca, è bene alzare il livello di taglio di 1-2 cm,
per limitare la traspirazione ed evitare danni
Schema di tosatura Schema di tosatura
dovuti alla calura eccessiva. Per lo stesso
a tappeto omogeneo a tappeto zebrato
motivo è meglio diradare gli interventi, in- (tosaerba rotante o (tosaerba a cilindro).
tervallandoli di almeno una decina di giorni. a rullo).

Lo schema di movimento del tosaerba determina la visibilità delle righe, che risultano più accentuate
nei prati di tipo fine (all’inglese) tosati di frequente.
58 La manutenzione del prato

I TRUCCHI DEL MESTIERE •Tagli corretti ed errori di taglio. Non


bisogna falciare quando il terreno è secco e
asciutto, ma nemmeno quando il prato è an-
L’altezza giusta cora bagnato, per la pioggia o l’irrigazione. Nel
Ogni specie da prato ha una precisa altezza
primo caso, le piantine non troveranno dispo-
di taglio, in base alle proprie funzioni orga-
niche vitali. Scendendo sotto il valore mini- nibili le risorse nutritive sufficienti per ripren-
mo, le piante si indeboliscono e il manto er- dersi dallo shock dell’operazione, mentre nel
boso riceve meno aria: si crea un ambiente secondo si facilita la diffusione di eventuali
caldo-umido ideale per la germinazione spore fungine, portate dal tosaerba attraverso
delle spore fungine. il velo d’acqua, e si incentiva la loro successiva
• Il livello minimo di lunghezza degli steli è germinazione (per la quale serve l’umidità, ve-
di 4 cm per Lolium perenne, al di sotto del di p. 109) in tutto il prato. Inoltre, l’erba bagna-
quale l’erba si dirada; 3,5 cm per Festuca ta e tagliata si impasta sulle lame, accumulan-
arundinacea; 3 cm per Poa pratensis; 1 cm dal
dosi e danneggiando il tosaerba. Il momento
suolo per le agrostidi.
ideale della giornata è il pomeriggio di una
giornata senza pioggia, dalle 17 in poi durante
l’estate e dalle 14 in avanti nelle altre stagioni.
Le lame devono essere sempre perfettamen-
te affilate, soprattutto se si lavora con lame
orizzontali (rotative), che impediscono un ta-
glio netto, garantito solo dalle lame elicoida-
li. Quanto più impreciso è il taglio, tanto più
la superficie fogliare viene sfrangiata, favo-
rendo così l’ingresso dei patogeni e determi-
nando un pessimo aspetto estetico del pra-
to, che sulle punte diventa giallo-secco.
Rispetto all’ultimo intervento effettuato, è
buona norma cambiare la direzione di tosatu-
ra, se possibile con un andamento perpendico-
lare alla precedente. In questo modo, difficil-
mente rimangono zone trascurate, in cui l’erba
cresce disordinatamente rovinando l’aspetto
del manto. Eseguendo la tosatura con una fal-
ciatrice a lame elicoidali, e procedendo in sen-
so “andata e ritorno”, si ottiene l’effetto a stri-
sce in “chiaro-scuro”, tipico dei campi da calcio.
Solo l’agrostide e la poa tollerano tagli
veramente molto bassi. •I residui di taglio. Terminata la tosatura
“estensiva”, rimane la rifinitura dei bordi e del-
Il tosaerba 59

le aiuole, da praticare con le apposite forbici IL TOSAERBA


o con il rifilabordi (vedi p. 62). Oggi esistono tosaerba alla portata di tutte le
Se il tosaerba è privo del cestello raccoglitore, tasche e adatti a ogni tipo di esigenza. Nella
il residuo di taglio rimane sul manto erboso, scelta del modello per prima cosa bisogna va-
dal quale va rimosso con cura passando il ra- lutare l’estensione del prato e il tipo di erba.
strello a denti stretti. Non può essere lasciato Se la superficie è inferiore ai 200 mq, basta un
così com’è sull’erba, perché impiega molto tosaerba manuale, elettrico o a batteria, con
tempo a decomporsi ed è più facile che si tra- fronte di taglio di 30-40 cm. Tra 200 e 500 mq,
sformi in feltro (vedi p. 72). Inoltre, alcune spe- sono preferibili macchine con motore a scop-
cie, come Festuca rubra, non tollerano limita- pio semoventi, o rider, mezzi dotati di seggio-
zioni di aria e luce sulla loro superficie fogliare, lino e volante per operare comodi, con lar-
che il residuo invece provoca. Solo uno sfalcio ghezza di taglio di 45-55 cm.
di 1 cm può essere lasciato occasionalmente Oltre i 500 mq, bisogna pensare a macchine
sull’erba senza provocare gravi danni. Se il tosa- semiprofessionali, diverse a seconda del tipo
erba ha la funzione mulching, che sminuzza e di prato. Se è ben tenuto, si può pensare a un
polverizza il residuo, i residui del taglio posso- trattore da giardino, meglio se con trasmissio-
no essere lasciati sull’erba. ne idrostatica e basso raggio di sterzata per

Attenzione alla sicurezza


•Prima di usare il nuovo tosaerba, leggete con •Prima di intervenire sulla macchina per ri-
attenzione il libretto di istruzioni e seguite i parazioni o manutenzioni, spegnete il moto-
consigli per l’utilizzo e la manutenzione. re e disinserite l’alimentazione o scollegate
• I tosaerba possiedono dispositivi di sicu- la candela per i motori a scoppio. Fate com-
rezza per fermare le lame e il motore. Il più piere in officina le riparazioni più complesse.
comune è un tasto o barra sul maniglione di
spinta che ferma il motore e blocca le lame
se viene rilasciato. Lo svantaggio è dato dalla
fatica di riaccendere il motore anche per un
solo attimo di rilascio. I modelli migliori
montano dispositivi che fermano solo le la-
me, lasciando il motore acceso: sono utili per
attraversare zone non falciabili sfruttando la
trazione del motore. Con macchine prive di
dispositivi di sicurezza, quando si interrompe
il taglio bisogna sempre spegnere il motore.

Qualsiasi operazione sul tosaerba va compiuta


a motore completamente fermo.
60 La manutenzione del prato

Mulching, una pratica ecologica


deflettori
Alcuni tosaerba hanno la funzione mulching: la con- che deviano
l’erba tagliata
formazione del vano di taglio costringe l’erba a pas- sulla lama
sare più volte contro le lame, fino ridursi in particel-
lama rotante
le fini, che scendono attraverso i fori del piano sot- con punte
tostante. Tale residuo di taglio, tritato e sparso uni- rialzate per
formemente durante la tosatura, si decompone tra- spingere l’erba
tagliata verso i deflettotri
sformandosi in nutrimento per il terreno. Esistono porzione di prato
modelli in cui il cambio tra le due funzioni avviene prato con erba tagliata con sfalcio ottenuto
con metodo mulching con metodo tradizionale
sostituendo manualmente le lame (i residui vengo-
no ripresi dal cestello raccoglierba), altri dove il pas-
saggio al mulching avviene togliendo il cestello, altri
ancora spingendo un pulsante al manubrio.

passare tra aiuole e alberi. Quando il prato è cavo, richiedono attenzione durante l’uso, per
rustico, va bene anche una motofalciatrice. In evitare danni al cavo stesso o alle piante.
entrambi i casi, il gruppo di taglio si può stac- Il tosaerba a batteria ricaricabile è privo del
care, sostituendolo con altri accessori, per la- cavo alimentatore, ma ha gli stessi vantaggi
vorare l’orto o il frutteto, per azionare l’irriga- del tosaerba elettrico. È adatto a prati medio-
zione o spalare la neve. Queste macchine de- piccoli e affollati, dove l’autonomia (una-due
vono avere un fronte di taglio superiore a 1 m ore) è sufficiente. Dopo l’uso va ricaricato per
e un sacco di raccolta di almeno 200 litri. mezza giornata.

• Motore a scoppio o elettrico? I mo- • Il tipo di trazione e la posizione dell’opera-


derni tosaerba montano motori elettrici con tore dipendono dalla superficie del prato. Se
cavo, elettrici a batteria, a benzina a 4 tempi è piccolo e in piano basta un tosaerba a rullo,
o diesel. Il motore a scoppio è potente, ma leggero, da spingere a mano, con manubrio
rumoroso, inquinante e richiede una certa regolabile.
manutenzione: bisogna intendersi un po’ di Per i prati in pendenza o di dimensioni mag-
meccanica e possedere una certa forza fisica, giori, o in tosaerba pesanti (fronte di taglio
dato il peso. superiore a 40 cm), è meglio un modello se-
I motori elettrici con cavo sono potenti, ma movente, in cui il motore aziona le lame e an-
limitati dalla lunghezza del cavo alimentato- che le ruote posteriori.
re, per il quale deve esserci una presa esterna. Se la superficie è molto estesa, conviene pen-
I tosaerba elettrici sono leggeri, economici sare a rider e trattorini, per passare seduti sul
nell’acquisto e nella manutenzione, silenziosi seggiolino le ore necessarie al taglio comple-
e non inquinano. Se non hanno la guida del to dell’erba.
Il tosaerba 61

•Il gruppo di taglio può avere lame orizzonta- L’altezza di taglio è regolabile in continuo,
li o elicoidali. Le prime sono robuste e affida- mediante una manopola collegata a una vite,
bili, economiche e poco bisognose di manu- che garantisce una maggiore precisione, op-
tenzione, ma il taglio non è netto. Le lame eli- pure una leva che compie una serie di scatti.
coidali sono indicate su prati molto fini dove
il taglio netto provoca l’effetto a strisce, ma • Se il tosaerba è privo del cestello raccogli-
sono sconsigliate sull’erba alta oltre i 6 cm; si tore, il residuo di taglio rimane sul manto er-
adoperano su manti tosati di frequente, come boso, dal quale va rimosso con il rastrello.
i campi sportivi. Numerosi modelli sono però muniti di un ce-
La larghezza della striscia d’erba che la mac- sto in cui l’erba tagliata viene spinta dal vorti-
china taglia in un singolo passaggio è il “fron- ce d’aria creato dalle lame. È normale che
te di taglio”, che dipende dalla lunghezza del- qualche filo d’erba sfugga, ma se la quantità
la lama e deve essere proporzionato alle di- dispersa è notevole, significa che il tosaerba
mensioni del prato. Per manti sotto i 100 mq non ha un sistema di taglio di buona qualità.
basta un fronte di 35 cm, fino ai 300 mq sono
Il tosaerba elicoidale a trazione manuale svolge
sufficienti lame di 40-50 cm, per superfici un lavoro di precisione, ma è ovviamente adatto solo
maggiori bisogna salire oltre i 50 cm. a spazi verdi molto piccoli e curati con assiduità.
62 La manutenzione del prato

Il cestello può essere più o meno capiente: se Prima di ogni intervento controllate e rab-
lo è di più, va svuotato meno di frequente, boccate il livello dell’olio nei motori a scop-
quindi sono minori le interruzioni durante la pio, sostituendolo dopo 20-30 ore di lavoro;
tosatura. Esistono anche modelli dotati di ogni mese verificate la candela e il filtro del-
compattatore che riduce il volume dei residui. l’aria, la pressione delle ruote e l’affilatura
delle lame.
• La manutenzione del tosaerba. All’ini- Dopo l’ultimo taglio di stagione, ripetete tut-
zio della stagione, nei modelli a scoppio, pu- te le operazioni elencate. Inoltre, svuotate il
lite o sostituite la candela, cambiate l’olio, serbatoio del carburante e coprite il tappo;
pulite o cambiate il filtro dell’aria e, anche nei otturate lo scappamento con uno straccio
modelli a corrente o batteria, lubrificate le la- per evitare che entri umidità. Riponete la
me o sostituitele se usurate. macchina in un locale coperto e asciutto.
Durante la stagione, dopo ogni sfalcio ripuli-
te da erba e terra lame, rulli, cilindri e altre IL RIFILABORDI
parti situate sotto il carter, mediante una Il rifilabordi (o decespugliatore) a filo di nylon
spazzola dura. Lubrificate spesso le lame e ha un corpo di taglio nel quale il filo gira ve-
tutti gli organi in movimento; periodicamen- locemente su una testina, recidendo gli steli
te ripulite il cestello di raccolta e il tubo di che incontra al passaggio. Il filo, dello spesso-
aspirazione. Controllate ogni tanto l’efficien- re di 1,5-2 mm, è arrotolato in bobine inter-
za dei dispositivi di sicurezza, le protezioni e cambiabili. Se sbatte contro superfici dure,
la tenuta di viti, dadi e bulloni. come i bordi o i lastricati in pietra, mattoni o

Quando il prato è grande i tosaerba con conduttore seduto sono una scelta consigliabile: più costosi
ma anche molto più rapidi e comodi.
Il rifilabordi • Il trimmer 63

beole, si usura rapidamente e, per allungarlo,


è necessario dare un colpo secco per terra. L’ESPERTO CONSIGLIA
In aree con erba molto folta, intercalata da
sterpaglie o cespugli con fusti dal diametro di Come scegliere il rifilabordi
Il rifilabordi a motore serve quando non si
1 cm, è meglio optare per il decespugliatore
dispone di una presa di corrente e il prato
con lama circolare in acciaio, dotata di un nu- è medio-grande o con molti cespugli e al-
mero variabile di denti correlato alla capacità beri che rendono impossibile il passaggio
di taglio. Tre-quattro denti sono sufficienti del filo. Il carter di protezione del gruppo
per tagliare erba e infestanti molto fitte, per di taglio deve essere di buona qualità; i di-
canneti e sterpaglie necessitano invece alme- spositivi antivibrazione e di riduzione del
no otto denti. rumore sono optional importanti.
• Un attrezzo leggero favorisce il lavoro:
per alleggerire il carico, alcuni modelli
•Occhiali di protezione e cuffie antirumore hanno una cinghia a tracolla con dispositi-
sono obbligatori per ragioni di sicurezza: il ri-
vo di sganciamento automatico. Il motore
schio maggiore durante il lavoro consiste nel
localizzato in alto consente una migliore
lancio incontrollato di sassi e sterpi colpiti distribuzione del peso e assicura una fatica
dal filo o dalle lame e scagliati a grande velo- minore. Il manico regolabile per altezza,
cità. È consigliabile proteggere il viso con una inclinazione e direzione è molto comodo;
maschera, che copra anche la gola, mentre il la testina di taglio orientabile permette di
corpo va avvolto in una tuta protettiva che raggiungere i minimi anfratti; la larghezza
termini nei guanti da lavoro e negli stivali di del fronte di taglio incide sulla velocità
gomma. Nel raggio di 6-7 m dall’attrezzo non delle operazioni.
dovrà stazionare nessuno.

• Al termine delle operazioni, il rifilabordi va


accuratamente ripulito dai residui, soprattut-
to sulle lame.

IL TRIMMER
Il trimmer è identico al rifilabordi per funzio-
ne e simile per aspetto: la differenza è data
dal motore elettrico e dal taglio con il solo fi-
lo di nylon. È un attrezzo dedicato alle picco-
le superfici, nei pressi delle quali sia disponi-
bile una presa di corrente. Data la presenza
del filo alimentatore, bisogna operare su pra-
ti il più possibile liberi da ostacoli e il filo, du- Alcuni modelli sono dotati di una protezione
che impedisce il contatto dei fili di taglio con
rante le operazioni di taglio, va portato sulla le bordure fiorite e gli arbusti intorno al prato.
spalla, per evitare pericolosi inciampi.
64 La manutenzione del prato

L’ESPERTO CONSIGLIA
Le forbici tagliaerba • Esistono anche forbici a batteria, che è ri-
Quando la porzione di tappeto erboso da ri- caricabile, con un’autonomia variabile fra i 30
filare è sotto i 100 mq, indirizzatevi verso le minuti (sufficienti per 600 m) e i 60 minuti
forbici tagliaerba, con lame lunghe che con- (per 1 100 m): questi modelli eliminano sia la
sentono di tagliare i fili d’erba negli spazi più fatica fisica, sia il problema del cavo alimen-
angusti (tra le erbacee dell’aiuola o fra le pie- tatore al seguito.
tre) senza fare danni. • Fra gli optional, i più utili sono il manico
• Il tipo più semplice sono le forbici manua- telescopico, che evita di lavorare chinati; il
li, le cui lame si aprono e si chiudono strin- manico ruotabile di 90° con varie posizioni,
gendo il pugno sui manici. Indipendente- in modo da raggiungere bene anche le posi-
mente dalla forma, ricurva, diritta o ondula- zioni più problematiche; il pattino di scorri-
ta, le lame devono essere in acciaio tempera- mento, che consente di spostare più facil-
to con rivestimento antiaderente contro la mente l’attrezzo mantenendo sempre la
ruggine, per garantire una lunga durata. stessa altezza di taglio.

forbice girata di 45° forbice girata di 90°


le forbici servono per
rifilare i bordi del prato

forbice in posizione
normale di taglio

Rispetto al rifilabordi, il trimmer è molto leg- so. In primavera, l’erba ne consuma in abbon-
gero, meno faticoso nell’impiego, silenzioso e danza. La tentazione di eccedere con i dosag-
molto meno costoso. gi è grande, anche perché si può assistere a
Se lo spazio da rifinire è ridotto, è preferibile una crescita “prodigiosa” delle piantine, a cui
un piccolo trimmer a batteria, che taglia l’er- seguono però un indebolimento generale e la
ba appoggiandolo sul bordo da rifinire. possibilità di attacco da parte di parassiti. Se
invece si scarseggia nella somministrazione, le
LA CONCIMAZIONE foglie rimarranno piccole, sbiadite e con le
Fra gli elementi nutritivi il più importante è punte secche, e le piante non accestiranno,
l’azoto (N), che favorisce l’accrescimento del- lasciando spazi liberi per le infestanti. Vale
la pianta (foglie e culmi), l’allungamento del quindi il consiglio di osservare il prato per ta-
ciclo vegetativo e la colorazione verde inten- rare la distribuzione dell’azoto in modo da
La concimazione 65

avere una crescita equilibrata, né troppo velo- scita e garantiscono la corretta produzione
ce, né troppo lenta. della clorofilla. Quando queste sostante scar-
Il secondo elemento in ordine d’importanza è seggiano, le foglie ingialliscono lungo i margi-
il potassio (K), utile per incrementare la resi- ni e intorno alle nervature.
stenza alle malattie e alle avversità climati- I fertilizzanti in commercio, di natura chimica
che. Va distribuito da agosto fino all’autunno. o organica, appositamente studiati per i man-
Se scarseggia, le foglie diventano gialle e poi ti erbosi, contengono uno o tutti gli elemen-
rosse, senza staccarsi dal culmo. ti elencati, in percentuali diverse a seconda
Il fosforo (P) aiuta la pianta a elaborare gli en- delle esigenze dei vari miscugli prativi. La per-
zimi per i processi vitali e ad allungare l’appa- centuale, per legge, viene indicata sulla con-
rato radicale. Anch’esso va somministrato di fezione secondo l’ordine “azoto-fosforo-po-
preferenza in autunno. Una sua carenza ral-
lenta l’accrescimento e macchia le foglie lun-
go i margini, mentre l’eccesso di distribuzione
si accumula nel terreno, rimanendo disponi-
bile per successive necessità. Per questo mo-
tivo, il fosforo non riveste un’importanza fon-
damentale tra i fertilizzanti da somministrare
periodicamente.
Fra i microelementi, magnesio, ferro, zinco,
rame, manganese e boro favoriscono la cre-

Il concime minerale
a pronto effetto agisce
immediatamente ma
altrettanto presto
esaurisce la sua
efficacia nutritiva.

Verso l’autunno
è opportuno fornire
al manto erboso
un concime ricco
di potassio, che aiuta
a rinforzare
la resistenza
al freddo e alle
malattie.
66 La manutenzione del prato

tassio” (N P K). In generale, i concimi ideali per il che consente di ridurre il numero di distri-
il prato presentano un elevato tenore in azo- buzioni a quattro nell’arco dell’anno, con un
to, basso in fosforo e medio in potassio, sensibile risparmio di tempo. Sono concimi a
eventualmente con l’aggiunta di un po’ di fer- base di azoto ureico (NH2=NH2) in forma in-
ro o di magnesio. solubile, che viene solubilizzato e disciolto
dall’azione prolungata di microrganismi e
• Pronto effetto o lenta cessione. I con- agenti atmosferici (umidità, temperatura),
cimi chimici possono essere a pronto effetto permettendo un trasferimento graduale dei
o a lenta cessione. Nel primo caso, il fertiliz- princìpi attivi. Le ultime generazioni di conci-
zante (azoto nitrico, NO3=), ad assorbimento mi a lenta cessione contengono urea avvolta
fogliare, dimostra in un giorno la sua efficacia, da uno strato di zolfo e da una sottile pellico-
rinverdendo subito il tappeto erboso. Ma al- la di cera e polimeri, per un lento passaggio
trettanto rapidamente il prodotto viene dila- dell’azoto senza che ci sia dilavamento.
vato, costringendo a concimazioni bisettima- A metà strada fra questi due tipi di fertilizzan-
nali. È una soluzione indicata per superfici ti, c’è l’azoto ammoniacale (NH4+), ad assor-
medio-piccole, e soprattutto per prati instal- bimento radicale mediamente rapido (una
lati su terreni duri, dove le radici dell’erba settimana), abbastanza dilavabile ma decisa-
stentano a penetrare in profondità, senza riu- mente economico rispetto agli altri prodotti.
scire a sfruttare i normali fertilizzanti che si
sciolgono nel terreno. •Perché concimare. Quando arriva la pri-
I prodotti a lenta cessione, ad assorbimento mavera, riprende il ciclo vitale delle piante,
radicale, sono in grado di assicurare alle pian- erba compresa. Ma la vita ha bisogno di ener-
te le sostanze nutritive per tre-quattro mesi, gia, che le piante ricavano da sole a partire

Concimazione d’impianto e di copertura


Sul tappeto erboso i tipi di concimazione so- fertilizzanti a lento effetto che, grazie al-
no due: quella di impianto, che avviene pri- l’azione duratura, vengono utilizzati dalle
ma e durante la realizzazione di un nuovo piantine al momento della nascita. In genere
tappeto erboso, e quella detta “di copertu- si usano concimi complessi NPK con aggiunta
ra”, da effettuare durante il periodo vegetati- di urea; in tal caso essi devono essere interra-
vo dell’erba ormai adulta. ti e mescolati accuratamente al terreno qual-
Con la prima si apportano tutte le sostanze che giorno prima o durante le lavorazioni del
nutritive utili allo sviluppo vegetale e man- suolo.
canti nel terreno; con la seconda si reinte- • Nella concimazione di copertura si utiliz-
grano tutti gli elementi che man mano ven- zano prodotti a cessione graduale, di tipo di-
gono assimilati. verso dai precedenti, grazie ai quali viene ri-
• Nella concimazione di impianto si usano dotto il numero degli interventi.
La concimazione 67

dalle sostanze nutrienti, cioè dal concime,


che è necessario per tutta la durata della vita I TRUCCHI DEL MESTIERE
vegetativa, a partire dalla primavera.
Già prima della ripresa, in marzo è importan- Quando concimare?
te fertilizzare adeguatamente il terreno del •Evitate le giornate ventose, che impedi-
scono una distribuzione uniforme del conci-
manto erboso, perché da una buona conci- me. In zone di carenza idrica, dimezzate le
mazione dipende al 90% la pronta ripresa dosi, perché piante ben nutrite richiedono
dell’erba dopo il riposo invernale. Nell’arco più acqua e sono più sensibili alla siccità.
dei mesi fino a settembre, il fabbisogno rima- • Se somministrate un prodotto a pronto
ne quasi inalterato perché, ogni volta che si effetto, non scegliete i giorni che minac-
tosa il prato (da 10 a 30 volte nell’anno), con il ciano pioggia: l’acqua piovana dilava il con-
materiale vegetale tagliato si asportano di- cime che, per venire assorbito completa-
versi chilogrammi di sostanza organica da mente, deve rimanere sulle foglie almeno
ogni metro quadro. Poiché la sostanza organi- otto ore. Per lo stesso motivo, se usate
questi prodotti non irrigate per almeno
ca è stata ricavata partendo dall’assorbimen-
una giornata; inoltre, se la temperatura è
to radicale degli elementi nutritivi contenuti inferiore ai 15 °C, la pianta non assorbe,
nel suolo, è indispensabile restituire al terre- mentre a temperature superiori ai 30 °C si
no ciò che è stato prelevato. provocano bruciature fogliari.
Inoltre, le sostanze chimiche nel suolo vengo- • Se programmate le concimazioni per
no dilavate dall’acqua, che si infiltra nel terre- tutta l’annata e i quantitativi necessari, po-
no trascinandole verso gli strati più profondi tete acquistare una confezione più grande
non raggiungibili dalle radici, con un’ulteriore che, in proporzione, è meno costosa.
perdita di nutrienti.

• Come somministrare il concime. La di-


stribuzione del concime deve essere il più
possibile uniforme su tutta la superficie, sen-
za lasciare aree non concimate o punti bru-
ciati da un eccesso di spandimento. Se l’ope-
razione si compie camminando, il passo deve
essere continuo e costante, così come la ve-
locità di spostamento in caso di utilizzo di un
mezzo motorizzato.

•I concimi pronti in commercio sono gene-


ralmente sotto forma granulare e in questa
Occhio al cielo: se il meteo prevede pioggia
forma vanno somministrati; fanno eccezione o vento, meglio rimandare l’operazione
quelli a pronto effetto che devono essere di- di concimazione, che non risulterebbe uniforme.
stribuiti in forma liquida perché vengono as-
68 La manutenzione del prato

Un apposito termometro per la misurazione della Con la somministrazione granulare, su prati


temperatura del suolo (ideale fra 15 e 25 °C) aiuta di medio-piccole dimensioni si può effettua-
a individuare il momento migliore per concimare.
re la concimazione manuale, sempre tenendo
termometro da terreno presente l’uniformità di spandimento. Su
con puntale rinforzato
manti inferiori ai 100-200 mq, si può dividere
il quantitativo di fertilizzante in singole dosi
per metro quadro, che andrà delimitato esat-
tamente da quattro pietre. Se il tappeto è
medio, si suddivide la quantità totale in due
parti uguali, distribuendo la prima metà su
tutta la superficie e poi l’altra metà ricomin-
ciando da capo, per compensare eventuali di-
somogeneità di spandimento. In alternativa,
sempre su superfici medio-piccole, si può uti-
lizzare il carrello spandiconcime, regolando,
5 cm prima di incominciare l’operazione, i fori per
la distribuzione dei granuli. Quando invece il
prato è grande e per la manutenzione si utiliz-
za il trattorino, si può agganciare l’apposito
spandiconcime, anch’esso con fori da regola-
re prima dell’uso.
Dopo una concimazione in forma granulare,
bisogna innaffiare leggermente per favorire
l’assorbimento delle sostanze nutritive.
sorbiti anche dalle foglie: i granuli vanno
sciolti in acqua, distribuendo la miscela con •Il programma di concimazione. Proprio
la pompa a spalla, il cui ugello deve essere ta- come il taglio, anche le concimazioni non de-
rato per distribuire una fine nebulizzazione. vono essere effettuate a caso, ma secondo un
La pompa si aziona mediante l’apposita leva preciso programma annuale prestabilito, in
mentre si cammina, tenendo la lancia rivolta
verso l’alto, per consentire al getto nebulizza-
DISTRIBUZIONE NEL NORD ITALIA
to di allargarsi durante la ricaduta; se la lancia
fosse rivolta verso il basso, a causa della di- Ecco un calendario di massima,
valido per i concimi a lenta cessione.
stanza ravvicinata il getto cadrebbe vertical-
mente, con scarsa nebulizzazione e difformi- INTERVALLO DOSAGGIO
tà di copertura. 20 feb. – 10 mar. 3 kg/100mq
La nube irrorata è composta da finissime goc- 15 mag. – 10 giu. 3 kg/100mq
cioline che rimangono a lungo attaccate alle
5 set. – 20 set. 1 kg/100mq
foglie d’erba, che le assorbono.
La concimazione 69

DISTRIBUZIONE NEL SUD ITALIA


Ecco un calendario di massima, L’humus di lombrico
valido per i concimi a lenta cessione. Uno degli ammendanti nutritivi migliori
per le piante è l’humus di lombrico, deri-
INTERVALLO DOSAGGIO
vante dal ciclo biologico dei lombrichi. Il
1° feb. – 20 feb. 3 kg/100mq terriccio di lombrico contiene un’alta per-
centuale di sostanza organica, oligoele-
1° apr. – 30 apr. 3 kg/100mq
menti, enzimi, minerali, una proporzione
20 ago. – 5 set. 3 kg/100mq ottimale di NPK e di microrganismi.
1° nov. – 15 nov. 1 kg/100mq • I lombrichi sono vermi che vivono nel
terreno e, come tutti i microrganismi del
suolo, si nutrono di sostanza organica fre-
modo che il prato disponga di sufficienti so- sca, decomponendola in sali o in singoli
stanze nutritive per tutto il periodo della cre- minerali (la cosiddetta “sostanza inorga-
nica”), l’unica forma funzionale all’assorbi-
scita. La prima somministrazione si compie
mento da parte dei peli radicali delle pian-
sempre nel tardo inverno o all’inizio della pri-
te. Durante il lavoro di decomposizione, i
mavera, nel momento in cui non fa più tanto lombrichi svolgono un’altra importante
freddo e manca poco alla ripresa della cresci- funzione: alla ricerca di sostanza organica,
ta dell’erba. In questo caso è indicato l’utilizzo scavano gallerie nella terra, che viene
di un prodotto a base di azoto per favorire il quindi arieggiata e resa permeabile, cioè
“risveglio” dell’erba dal riposo invernale. Que- più accogliente per le radici.
sto tipo di intervento deve essere effettuato
preferibilmente con temperatura mite e tem-
po stabile, anche se una pioggia nelle 24 ore
successive alla distribuzione del concime gra-
nulare ne facilita l’assorbimento.
Le concimazioni successive devono essere
stabilite secondo un calendario che tenga
conto dello sfruttamento del tappeto erboso
e del tipo di concime utilizzato; le dosi an-
dranno calcolate in base alle caratteristiche
del terreno, alle condizioni climatiche ecc.
Come indicazione generale, con i prodotti a
lenta cessione la prima concimazione si effet-
tua a marzo, la seconda a giugno e la terza a •I concimi organici: cioè non di natura
settembre; in climi particolarmente caldi si chimica, adatti al tappeto erboso, compren-
possono compiere anche quattro concima- dono il letame, la pollina, l’humus di lombri-
zioni, a partire dall’inizio di febbraio, aprile, co, la cornunghia e il guano. In genere servo-
giugno e settembre. no a integrare l’azione dei concimi chimici, o
70 La manutenzione del prato

li sostituiscono quando il prato è sano e su un LE CURE SPECIALI


terreno già molto fertile. Accanto alle operazioni ordinarie fin qui de-
scritte, ci sono alcuni interventi che vanno
• Il letame animale è la miglior fonte di so- compiuti una o due volte l’anno: si tratta del-
stanza organica per il terreno e viene impie- le pulizie primaverili e autunnali, della sabbia-
gato sia per nutrirlo sia per migliorarne le tura, della rullatura, della sfeltratura e del-
condizioni. Fornisce alle radici un’ottima riser- l’arieggiatura. Non vanno sottovalutati, per-
va di sostanze nutritive di base (azoto soprat- ché il momento preciso in cui vanno condot-
tutto, ma anche fosforo e potassio). Inoltre, ti li rende indispensabili.
riduce la tendenza al compattamento della
terra argillosa e migliora la ritenzione idrica • La pulizia. Si effettua due volte l’anno: al-
dei suoli acidi, torbosi o sabbiosi; infine, arric- la ripresa vegetativa primaverile e in autunno
chisce il terreno di aminoacidi, vitamine, aci- con la caduta delle foglie dagli alberi. In mar-
di umici e fulvici, che intervengono sulla ca- zo è necessario togliere le foglie, i rametti e i
pacità di accrescimento radicale e di assorbi- residui vari che si sono accumulati durante
mento dei nutrienti. Il letame bovino ben ma- l’inverno sull’erba, sia per favorirne la ripresa
turo è però sconsigliabile sul tappeto erboso, arieggiandola, sia per controllare eventuali
perché potrebbe ancora contenere semi vita- danni derivanti dalle intemperie. In genere è
li di piante infestanti, che così si potrebbero necessario un solo intervento.
insediare tra l’erba. È meglio scegliere lo stal-
latico secco, di produzione industriale, che è
stato sottoposto a trattamento termico di
inattivazione dei semi.

• La lettiera del pollame (pollina) in genere


contiene una grande quantità di azoto, tan-
to da non essere consigliabile così com’è.
Più facile e pratico l’impiego di pollina umi-
ficata pellettata, che si presenta allo stato
secco ed è di facile gestione. Perché essicca-
ta, in genere non contiene semi di piante in-
festanti.

• Humus di lombrico, cornunghia e guano so-


no tutti molto ricchi di azoto, ma il costo è I denti del rastrello raccolgono il fogliame
notevole: vengono in genere riservati alla e contribuiscono a limitare il rischio di formazione
somministrazione su piante da fiore, prefe- dello strato di feltro. Oltre i 300 mq il lavoro
manuale può diventare impegnativo, conviene
rendo per il prato soluzioni più economiche, pensare dunque all’acquisto di un’attrezzatura
come le precedenti. motorizzata.
Le cure speciali 71

L’ESPERTO CONSIGLIA
Noleggiare gli attrezzi •Anche la sfeltratrice, l’arieggiatore o il
Le macchine che si utilizzano di rado posso- carotatore si impiegano talmente poco
no essere noleggiate presso i centri specializ- (una volta l’anno, in autunno o in primave-
zati. Fra queste attrezzature rientrano la fre- ra) da risultare superflui per prati di picco-
sa, con o senza interrasassi, utilizzata solo al le dimensioni (inferiori a 500 mq); fa ecce-
momento della semina, operazione che nor- zione il fatto che siano funzioni accessorie
malmente si compie ogni 5-8 anni, e il rullo, del tosaerba, nel qual caso vale la pena di
manuale o a motore, che serve una volta o spendere un po’ di più per l’accessorio.
due all’anno. L’acquisto è consigliato, invece, quando il
• La seminatrice, invece, può valere l’acquisto prato è molto grande, per evitare una spe-
se funge anche da spandiconcime, spandidi- sa di noleggio, che in pochi anni ammortiz-
serbante e spandisale. zerebbe l’acquisto.

In autunno, la caduta del fogliame dagli albe- estetici, ma anche per evitare lo scollamento
ri obbliga a pulizie settimanali, soprattutto se della cotica erbosa dal terreno sottostante,
fra un intervento e l’altro è caduta la pioggia: va subito spianato. Si utilizza lo stesso rullo
le foglie possono appiccicarsi all’erba, soffo- che era servito al momento della semina.
candola e favorendo l’instaurarsi di malattie A seconda dell’entità del rigonfiamento, il pe-
fungine invernali. Non è consigliabile limitare so consigliato per il rullo varia tra 50 e 100 kg,
la pulizia a un intervento o due al mese, an- da raggiungere riempiendolo di acqua o sab-
che per la quantità di foglie che si possono bia. Se però il prato è di grandi dimensioni
accumulare, rendendo l’operazione molto fa- (oltre i 300 mq), è consigliabile sostituire il
ticosa. Gli interventi di pulizia si possono so- rullo manuale con quello a motore, entrambi
spendere quando la maggior parte del foglia- reperibili a noleggio. Normalmente basta una
me è già caduta. sola passata su tutta la superficie, insistendo
L’eliminazione di foglie e detriti si può com- con energia solo sulle aree interessate da ri-
piere con un semplice rastrello su superfici fi- gonfiamenti.
no a 300 metri quadri, oltre i quali è più indi- L’operazione, inoltre, consente agli apparati ra-
cato il soffiatore-aspiratore, un attrezzo a dicali delle piantine di ancorarsi più saldamen-
spalla con il quale soffiare per raccogliere le te al terreno, fenomeno positivo indipenden-
foglie in un’unica zona, per poi aspirarle nel temente dai problemi della superficie. Quindi,
sacco di raccolta dell’attrezzo. una rullatura (con rullo da 50 kg) è consigliabi-
le anche su prati in buona salute, purché non
• La rullatura. È un’operazione che si rende infeltriti, o su terreni compattati. Per scongiura-
necessaria alla fine dell’inverno, perché il ge- re il rischio di compattamento, non passate
lo può aver provocato qualche leggero rigon- mai il rullo quando il terreno è bagnato, ma at-
fiamento del terreno: per motivi non solo tendete che si asciughi perfettamente.
72 La manutenzione del prato

del feltro dal prato, raccogliendo in automati-


L’ESPERTO CONSIGLIA co nell’apposito cestello i residui. Tutto il ma-
teriale rimosso va raccolto ed eliminato subito.
La sabbiatura
Sui terreni molto compattati, argillosi, è uti-
le effettuare ogni anno in primavera un in- • L’arieggiatura. Su terreni pesanti o se il fel-
tervento di sabbiatura, che consente di al- tro ha danneggiato l’erba, bisogna procedere,
leggerire il compattamento per favorire la ri- in autunno, con operazioni più decise per
presa vegetativa dell’erba. arieggiare e rivitalizzare il “sistema-prato”. Tutti
• La prima operazione consiste in un energi- questi procedimenti non rimuovono il feltro,
co rastrellamento del manto erboso (sfel- che va eliminato prima di compierli o dopo.
tratura), che intacchi leggermente la superfi-
cie del terreno, asportando nel contempo il
feltro. In questo modo la terra sarà pronta ad
• Per ripristinare in fretta la circolazione del-
l’aria, su tappeti ben radicati si utilizza un ver-
accogliere la sabbia, che avrà più probabilità ticut, una macchina con lame che praticano
di penetrare in profondità.
incisioni a fessura, lineari e continue, fino alla
• Si distribuisce uniformemente la sabbia di
superficie del terreno (2-3 mm). Viene taglia-
fiume, in dose di 0,5 kg per metro quadro,
effettuando due passaggi incrociati, come ta la rete di stoloni e di residui e si fornisce
indicato in precedenza per la concimazione. aria alla sommità del suolo.
È più energico lo scarificatore, un macchina-
rio con lame più distanziate per incidere il
•La sfeltratura. Su tutti i tipi di prato, soprat- terreno fino a 5-6 cm di profondità.
tutto se non è stata praticata la rastrellatura La carotatura serve quando l’acqua fatica a
periodica, in settembre e/o in marzo bisogna penetrare nel terreno, inzuppando a lungo il
effettuare la sfeltratura, cioè l’asportazione in
una sola passata dei depositi superficiali di ma-
teriale organico (rimasugli d’erba, di foglie e ra-
mi del giardino parzialmente decomposti ecc.)
e del muschio, ormai compattati e infeltriti.
Per prati di piccole dimensioni basta il rastrel-
lo a denti fitti, passato con vigore in modo da
raschiare la superficie del terreno per spezza-
re la rete di feltro e portarne in superficie i
frammenti. Se l’estensione del tappeto erbo-
so è medio-grande, vale la pena di utilizzare
la specifica macchina sfeltratrice.
Oggi esistono anche modelli di tosaerba dota-
ti di un particolare cilindro aeratore dentato,
Così si presenta il prato dopo il passaggio
mediante il quale, durante l’ultimo taglio di della macchina che pratica la carotatura,
stagione, è possibile effettuare la rimozione estraendo cilindretti di terreno.
Le cure speciali 73

Arieggiatura e carotatura sono interventi fondamentali per un prato soddisfacente e longevo.

prato anche in estate per mancanza di dre-


naggio. Consiste nel praticare buchi nel terre- L’ESPERTO CONSIGLIA
no asportando i cilindretti di terra che ne de-
rivano. Nei fori, aria e acqua penetrano age- Dopo gli interventi
volmente, rivitalizzando le radici e causando Evitate di calpestare il prato dopo i lavori
minuscole frane che smuovono la terra, elimi- di arieggiatura e carotatura o verticut, con-
cimatelo leggermente con fosforo e potas-
nando il compattamento.
sio, e irrigatelo.

•Per effettuare buchi nel terreno, il sistema • Se avete carotato un terreno argilloso,
stendete un sottile strato di sabbia, con
più semplice, ma faticoso, consiste nell’uso granelli del diametro di 0,2-0,5 mm e teno-
della forca a denti cavi, con diametro di 1,5 re in calcare inferiore a 5% (si trova dai ri-
cm e lunghezza di 5-15 cm, da infilare nel ter- venditori di materiali per edilizia), da spar-
reno facendo forza con il piede. I buchi vanno gere con il rastrello.
fatti ogni 10-15 cm, più ravvicinati dove sono
presenti aree di ristagni d’acqua o formazioni
di muschio. mente sul rullo; tali punte penetrano nel ter-
Esiste anche la versione da applicare diretta- reno erboso per 2-3 cm. La seconda affonda
mente alle calzature, da usare passeggiando tanto più le punte metalliche nel terreno (fi-
sul tappeto erboso. Entrambe sono valide per no a 20 cm) quanto più è pesante. I cilindret-
piccole superfici. ti di terreno estratti vanno sparsi sul manto
Su prati molto estesi, servono i rulli carotato- con il rastrello, in prati piccoli, o con una rete
ri o le macchine bucatrici. Il carotatore ha a strascico, su grandi superfici, in modo che la
punte lunghe 2,5-4 cm distribuite regolar- terra sia ridistribuita sulla superficie.
74

Come e quando irrigare


La fornitura di acqua al manto erboso va effettuata seguendo poche, semplici regole
che garantiscono la creazione di un livello ottimale di umidità del suolo.

e graminacee da prato per il 90% sono L’entità dell’irrigazione dipende innanzitutto


L costituite da acqua. Nell’acqua presente
nel suolo sono disciolte le sostanze nutritive,
dalla stagione e dal clima, cioè dalla presen-
za o no di pioggia, vento, temperature alte o
le quali entrano nelle radici mediante l’assor- basse, insolazione più o meno elevata, umidi-
bimento idrico. Le radici dell’erba sono piut- tà accentuata o no ecc.
tosto corte (al massimo 50 cm), quindi non I professionisti del verde si regolano interpel-
possono attingere alle riserve profonde di lando il Servizio Agrometeorologico della
acqua di falda. In queste condizioni, è neces- propria Regione, che notifica per ogni zona il
sario ricorrere all’irrigazione artificiale, se tasso di evapotraspirazione potenziale del
non piove a sufficienza, per evitare che il pra- giorno precedente: la quantità d’acqua da for-
to ingiallisca. Come per tutte le piante, l’in- nire corrisponde a quella evaporata il giorno
naffiatura non deve essere casuale, per fre-
A FRONTE: l’acqua fornita correttamente non influisce
quenza e quantità, ma regolata da precise, solo sulla bellezza del manto erboso, ma anche
semplici norme. sul suo stato di salute nel breve e nel lungo termine.

La funzione del prato nella depurazione delle acque


• Se non ci fossero le piante, e il tappeto erbo-
so in particolare, con la sua vasta e continua
estensione, la qualità dell’acqua da bere o da
irrigare sulle colture sarebbe peggiore. Infatti,
le radici delle graminacee prative catturano
l’acqua piovana nel primo strato del terreno, e
in parte la depurano, decomponendo le so-
stanze inquinanti organiche in elementi chimi-
ci non tossici. L’acqua che scende fino alle fal-
de sotterranee è meno acida di quella appena
piovuta dal cielo.
• L’importanza di sostituire le superfici ce-
mentificate con spazi erbosi ha quindi anche
Lo strato di terreno erboso funziona come un
l’obiettivo di conservare falde idriche ricche e vero e proprio filtro naturale: l’acqua che lo
con acqua di buona qualità. attraversa e scende in profondità è pura e pulita.
76 Come e quando irrigare

andrà irrigato più spesso; viceversa nel caso di


un suolo argilloso, che tuttavia non rende del
tutto disponibile l’acqua che contiene.
Le festuche, Festuca arundinacea e F. rubra,
sono più resistenti alla siccità, che però non
deve prolungarsi troppo a lungo nel tempo.
Un prato appena seminato in primavera ri-
chiede una maggiore quantità d’acqua perché
deve ancora approfondire l’apparato radicale.

IL REGIME DI IRRIGAZIONE
Quando si bagna, bisogna farlo in abbondan-
za. Un’irrigazione sempre leggera favorisce
l’insorgenza di malattie fungine e stimola la
Se il manto erboso viene irrigato generosamente crescita superficiale delle radici, che risultano
in primavera, durante la siccità estiva soffrirà meno
e manterrà un aspetto migliore. più vulnerabili al calore (maggiore in superfi-
cie), non ancorano l’erba in profondità e non
precedente. Più semplicemente, quanto più è fronteggiano improvvise siccità. Se l’acqua è
caldo, tanto maggiore sarà la quantità d’acqua troppo scarsa, il prato manifesta la carenza
che evapora dall’erba e dal suolo, che si secca ingiallendo, anche a chiazze se l’irrigazione
sempre più. Entrano però in gioco anche altre non è uniformemente distribuita.
variabili. Se il terreno è sciolto o sabbioso, sa- L’acqua deve essere così abbondante da pe-
rà più permeabile e, trattenendo meno acqua, netrare per 15-30 cm, in modo da reintegrare

L’ESPERTO CONSIGLIA

Il momento giusto prime ore del mattino (in piena estate entro
Si deve irrigare artificialmente, a seconda le 9), perché il manto erboso può asciugarsi
della zona, da aprile-maggio fino ad agosto- in fretta senza rischiare ustioni, dovute
settembre. all’“effetto lente”, o sviluppo di funghi.
• In media, ogni metro quadro d’erba richie- • Se, nelle giornate in cui non si è irrigato, il
de 4-6 l d’acqua al giorno. Se però si innaffia caldo dovesse essere veramente eccessivo, è
ogni due-tre giorni, bastano 10 l/mq, perché concesso il syringing, come viene chiamata,
si hanno minori perdite per evapotraspira- con un termine tecnico inglese, una breve in-
zione. Quindi, è meglio irrigare abbondante- naffiatura (max 3 minuti) nelle ore più calde,
mente, ma non eccessivamente, a giorni al- per abbassare la temperatura dell’erba e del
terni, anziché dare poca acqua ogni giorno. suolo, che, se è troppo elevata, provoca un
• Il momento migliore per innaffiare sono le ingiallimento.
Il regime di irrigazione • L’irrigazione automatizzata 77

la riserva idrica sotterranea, sufficiente a su-


perare eventuali periodi asciutti. Le radici so-
no costrette ad allungarsi verso il basso, pe-
L’irrigazione manuale
netrando in profondità e migliorando la stabi- Irrigare a mano con la canna è possibile so-
lità e la crescita del manto erboso. lo in prati di superficie inferiore a 50 mq. In
Non bisogna esagerare per eccesso: se il prato alternativa si possono usare i tubi microfo-
rati, dalla cui superficie trasuda lentamen-
rimane umido per tutto il giorno, anche con
te e continuamente l’acqua. Appoggiando-
una giornata calda, vuol dire che l’acqua forni- li sul terreno si bagna il suolo e si mantiene
ta è troppa. Se si eccede di continuo nell’ap- intorno all’erba un’atmosfera umida e fre-
porto idrico e il terreno non è ben drenato, sca. Ogni 10 minuti, bisogna però spostare
comparirà il muschio, che limita la crescita dei di una ventina di gradi l’inclinazione del tu-
nuovi steli e l’autorigenerazione del prato. Se bo sul terreno: è una soluzione adatta per
invece il suolo è sciolto, l’acqua scivola subito superfici da 50 a 100 mq.
a grande profondità, risultando indisponibile • Nei prati di 100-200 mq sono necessarie
per le radici. Nella discesa, inoltre, trascina alcune prese d’acqua dislocate nei punti
con sé gli elementi nutritivi, il che comporta strategici del giardino, per attaccarvi i tubi
di gomma. Se sono di tipo impermeabile,
un aumento della concimazione, che si ag-
all’estremità ci vuole un irrigatore fisso, an-
giunge alla spesa per l’irrigazione. Troppa ac- corato al terreno mediante picchetti, op-
qua, infine, va a vantaggio delle piante infe- pure mobile su un treppiede.
stanti con apparato radicale più sviluppato,
determinando la necessità di diserbare.
• Il costo di un impianto manuale è conte-
nuto (oltre il 60% in meno rispetto al siste-
ma automatico), perché la componentisti-
L’IRRIGAZIONE AUTOMATIZZATA ca è limitata, però incide la manodopera.
La soluzione più comoda per bagnare il pra- • La soluzione semiautomatica è data da
to consiste nell’installare un impianto d’irri- irrigatori fissi interrati a scomparsa, che
gazione interrato e automatico, il cui funzio- vengono comandati manualmente. Vi si
può aggiungere la centralina di comando
namento viene comandato da una centrali-
automatizzato, in un secondo tempo, per-
na che apre e chiude l’acqua al momento ché l’impianto è già installato e non richie-
giusto, indipendentemente dalla presenza de altri lavori di scasso, ma la presenza gior-
umana. Si può irrigare di notte, e assentarsi naliera di un operatore rimane necessaria.
nel week-end o per le settimane di vacanza,
certi di trovare al ritorno il prato verde e in
buone condizioni.
L’investimento iniziale non è basso, ma viene
ripagato dalla perfetta sopravvivenza delle
piante e dall’assenza di seccature o obblighi
verso i vicini che si prestano a innaffiare in
nostra assenza. Inoltre, si risparmia acqua gra-
zie alla distribuzione razionale e prestabilita.
78 Come e quando irrigare

•Il sistema automatizzato è costituito da una l’irrigazione, l’ora di inizio di uno o più cicli irri-
rete di tubazioni, interrate ad almeno 20 cm gui, e l’orario di attività di ciascun settore.
di profondità, che alimenta gli irrigatori fissi, Nel giorno e all’ora prestabiliti il ciclo si avvia
dislocati in posizioni strategiche. (a meno che gli eventuali sensori di pioggia o
È preferibile optare per irrigatori a scompar- di umidità non inviino un segnale contrario,
sa (pop-up), sistemati a filo del terreno, con la nel qual caso l’operazione è rimandata alla
testina mobile per coprire una maggiore su- successiva programmazione stabilita), per ter-
perficie rispetto agli irrigatori statici. Il grande minare dopo il tempo impostato.
vantaggio sta nel fatto che gli irrigatori ven- Il giardino risulta così ben irrigato e non sen-
gono attivati automaticamente, per mezzo di te la mancanza dell’operatore.
valvole di controllo a comando elettrico L’unico impegno che rimane al proprietario-
(elettrovalvole) o idraulico, inserite sugli irri- consiste nel controllare periodicamente (circa
gatori stessi o nell’apposita scatola interrata, una volta al mese durante la stagione d’uso) il
a loro volta comandate da elettroprogram- buono stato dei componenti l’impianto (so-
matori meccanici, elettronici o computerizza- prattutto valvole e irroratori).
ti (centraline).
Le moderne centraline computerizzate non sono
Il programmatore automatico è il cuore del più complicate di un normale telefono cellulare
sistema, l’elemento che consente di scegliere in quanto a utilizzo e programmazione.
il programma più adatto per ogni tipo di esi-
genza. È sempre la centralina a comandare
l’apertura e la chiusura delle valvole secondo
la sequenza che viene scelta.
Ciascuna valvola è preposta al controllo di un
circuito di irrigatori destinato a una specifica
porzione del giardino e, poiché di norma la
portata idrica non è tale da consentire un’irri-
gazione totale in contemporanea, bisogna
procedere per settori in sequenza.
Il meccanismo del funzionamento in sequen-
za è semplicissimo: quando una valvola si
apre, l’acqua circola nella tubazione, provo-
cando la fuoriuscita della testina mobile e
quindi l’irrigazione dell’area circostante.
Viceversa, la chiusura della valvola fa cessare
l’irrigazione e rientrare nel terreno, grazie a un
sistema a molla, la testina.

•Tutto il sistema, e in particolare la centralina,


permette di scegliere il giorno da dedicare al-
L’irrigazione automatizzata 79

L’ESPERTO CONSIGLIA
Progettare l’impianto • Nel progetto si deve tener conto di: porta-
L’impianto interrato necessita di un progetto ta d’acqua disponibile, disponibilità idrica
preliminare, da elaborare e porre in opera per ogni intervento irriguo, numero di ore al
prima della semina del tappeto erboso. Il giorno disponibili per l’irrigazione, frequenza
progetto deve essere approntato da esperti degli interventi irrigui, massimo consumo
del settore (agrotecnici o agronomi), per evi- idrico durante l’estate, velocità d’infiltrazio-
tare errori che costano soldi e arrabbiature. ne nel terreno e ventosità dei mesi estivi.
• Non fermatevi, se possibile, a un solo pro-
getto, ma scegliete fra due-tre proposte, det-
tagliate in ogni parte (dalla documentazione
ai preventivi, dalla lista dei singoli componen-
ti del sistema con le loro precise caratteristi-
che alle indicazioni sulle modalità d’installa-
zione dell’impianto). I progettisti devono svol-
gere almeno un sopralluogo in giardino, com-
piendo rilievi dettagliati dell’area per verifica-
re anche la presenza di ostacoli.
• La collocazione degli irrigatori deve ga-
rantire un’irrigazione più uniforme possibile,
senza sovrapposizioni di ricaduta dell’acqua,
Al tubo interrato si collegano gli irrigatori. Quelli
e valutando diversamente eventuali zone più del tipo pop-up emergono solo quando il getto
ombrose rispetto a quelle che sono costan- è attivo, poi scompaiono, abbassandosi a livello
temente esposte in pieno sole. del suolo fino a rendersi invisibili.
1m

Lo spazio erboso, riportato su carta millimetrata in scala, va suddiviso in sezioni di cerchio il cui
diametro deve essere pari a quello della portata degli irrigatori, prevedendone il numero necessario
a coprire interamente l’area durante il loro movimento.
80

Risanare un prato impoverito


La vita media di un manto erboso è di cinque anni, ma può essere prolungata
di qualche tempo mediante cure appropriate e specifiche.

opo qualche anno un prato, inizialmente valori adeguati (vedi p. 44). Solo dopo aver
D folto e rigoglioso, può impoverirsi e as-
sumere un aspetto trascurato, con il manto
compiuto queste operazioni si può risemina-
re il manto erboso.
erboso che si dirada e ingiallisce in vari punti.
Le cause di questa situazione sono moltepli- LA TRASEMINA
ci: eccessiva compattazione dovuta al calpe- In alternativa, un metodo veloce ed economi-
stio, annaffiature insufficienti, siccità prolun- co per rinnovare un prato impoverito senza ri-
gata, transito dei macchinari per la manuten- correre al rifacimento completo è la rigenera-
zione, sfruttamento intenso (campi sportivi zione o trasemina. L’operazione si può com-
ecc.), diffusione di erbe infestanti. piere solo se sussistono queste condizioni:
Per risolvere questi problemi è necessario pri- assenza di infestanti difficili da eliminare (di-
ma di tutto migliorare l’aerazione del suolo gitaria, gramigna ecc.), composizione e strut-
(vedi p. 72) per aumentare la circolazione di tura del terreno equilibrate (non deve quindi
aria e acqua e riportare il grado di fertilità a essere necessario apportare concimi organici,

L’arieggiatore-scarificatore è un attrezzo che viene usato solo periodicamente: se il prato è di piccola


dimensione, conviene noleggiarlo. Le sue lame girano incidendo la superficie del suolo e asportando
così i residui che hanno soffocato il colletto delle graminacee, provocando l’impoverimento
e l’ingiallimento del prato.
La trasemina 81

torba o correttivi vari), superficie del terreno


livellata e regolare, senza avvallamenti. I mesi
migliori per intervenire con la rigenerazione
sono quelli di marzo, aprile, maggio e settem-
bre. Ecco come procedere per effettuare una
corretta rigenerazione del manto erboso.

•Tosate l’erba più bassa possibile, racco-


gliendo con cura lo sfalcio o usando un tosa- L’operazione di trasemina va preceduta da una
erba munito di cestello raccoglitore. accurata pulizia del prato, togliendo il muschio
e il feltro di erba secca formatosi sulla superficie.

•Passate un arieggiatore. Per piccole superfi- la semente, servendovi eventualmente di uno


ci potete usare un attrezzo manuale (la forca spandiconcime in modo da essere sicuri di
a denti cavi), mentre per aree più estese è operare in modo uniforme. La dose di semi
consigliabile un arieggiatore a motore (sfel- deve essere sufficiente per ottenere una buo-
tratore, arieggiatore, carotatore ecc., vedi p. na densità di piante (in media, per 1000 mq
72). Per un risultato migliore effettuate due occorrono circa 20-30 kg di seme). In commer-
passaggi incrociati. Questa operazione è mol- cio potete trovare diversi miscugli già pronti
to importante in quanto, oltre ad aerare il adatti per la rigenerazione, che contengono
suolo, rimuove lo strato di residui organici specie di graminacee a rapida crescita (come
(feltro) che impedirebbe ai semi di arrivare a Lolium perenne). Il vantaggio di questi miscu-
contatto con la terra. gli consiste nel creare velocemente una super-
ficie erbosa fitta e robusta. Nella scelta del
•Passate con cura il rastrello per asportare miscuglio orientatevi verso quelli che conten-
ogni residuo rimasto in superficie. Distribuite gono una certa percentuale di specie simili a
82 Risanare un prato impoverito

1 2

3 4

5 6

Le fasi di un intervento di trasemina: dopo aver passato lo scarificatore (1) si asporta accuratamente
il residuo di muschio e feltro sollevato dal lavoro dell’attrezzo (2). Si spande la semente apposita
da rigenerazione (3) e si copre il prato con un po’ di buon terriccio fertile (4), da spargere accuratamente
con la scopa di saggina (5). Al termine del lavoro occorre far funzionare l’impianto di irrigazione (6)
per creare l’umidità necessaria a una rapida e totale germinazione dei semi.
Il top dressing 83

quelle che costituiscono il vecchio prato ed 1


evitate le varietà troppo “grossolane”. Distri- miscela di semi
e terriccio
buite uniformemente un buon concime a ba-
se di azoto, preferibilmente del tipo a lenta
cessione, la cui azione dura a lungo.

•Proteggete il seme con un leggero strato di


torba o terriccio (per 1000 mq occorrono cir-
ca 2 metri cubi di terriccio o 5 balle di torba).
Se il terreno è eccessivamente compatto, me- rullatura
scolate alla torba un po’ di sabbia fine per 2
renderlo più sciolto (circa 0,5 metri cubi di
sabbia per ogni balla di torba).

•Livellate la superficie con il rastrello. Rulla-


te la superficie in modo da far aderire il seme
al terreno. Irrigate regolarmente tutti i giorni,
per mantenere un buon grado di umidità ne- Il top dressing è una pratica necessaria per colmare
cessario alla germinazione dei semi e al radi- buche e avvallamenti, che possono comparire
camento. Dopo tre-quattro settimane il prato su terreni mal preparati o su prati vecchi.
La miscela va distribuita soprattutto dove il secco
ritornerà nuovamente folto e rigoglioso. è stato grattato via.

IL TOP DRESSING •Quando il terreno è completamente asciut-


Dove si formano le pozzanghere, risulta evi- to, spargete nell’area interessata uno strato
dente che il prato si è avvallato ed è quindi sottile (0,5-1 cm) di un miscuglio formato da
destinato ad andare incontro a problemi di un terzo di terra e due terzi di sabbia fine. È
compattamento e di drenaggio. preferibile utilizzare una terra di composizio-
Ma gli avvallamenti si possono notare anche ne e granulometria identica, o almeno simile,
a occhio nudo in periodi di siccità, oppure si a quella del terreno, in modo da evitare il ri-
possono evidenziare subito dopo l’operazio- schio di stratificazioni, che riducono la circo-
ne di rullatura che, assestando il terreno, può lazione di aria e acqua nel suolo.
portare alla formazione di piccole conche. Il miscuglio deve essere ben sminuzzato e pri-
Se l’avvallamento è circoscritto e poco pro- vo di corpi estranei (radici, sassi, semi di pian-
fondo, si può procedere con il “ricarico” o top te infestanti ecc.). Va preparato con un antici-
dressing, una semplice operazione di riempi- po di un anno, rigirandolo ogni tanto e con-
mento da ripetersi più volte, a distanza di due servandolo in luogo asciutto.
settimane l’una dall’altra, fino al completo pa- Dopo la stesura, si livella lo strato passandovi
reggiamento della superficie, che viene così ri- il rastrello o, per numerosi avvallamenti rica-
sanata e livellata in modo omogeneo. ricati, la rete metallica livellatrice. Se lo spes-
84 Risanare un prato impoverito

sore da colmare è superiore ai 2 cm, si aggiun- LA SOSTITUZIONE DI ZOLLE


ge all’ultimo strato di terriccio una manciata Può succedere che all’interno di un tappeto er-
di semente del prato originario. boso ancora giovane o ben conservato si noti-
Il ricarico è utile anche per limitare la formazio- no singole zone circoscritte in cui l’erba è rovi-
ne del feltro, modificare la struttura del terreno nata o diradata. Potrebbero essere i punti in cui
superficiale (se tende a compattarsi) o riempire si appoggiano tavoli o sedie (dove però sarebbe
i buchi lasciati dopo l’arieggiatura (verticuttatu- meglio lastricare la superficie o spargere la
ra, scarificazione, carotatura, vedi p. 72). ghiaia), aree dove il cane di casa ha scavato o
provocato altri danni o chiazze dovute alla
•Se l’avvallamento è più profondo, bisogna schiacciatura provocata da oggetti pesanti co-
sollevare, staccare e spostare con un badile la me vasi e fioriere. In questo caso, la rigenerazio-
cotica (parte superficiale del prato), nell’area ne non è attuabile perché porterebbe a uno
interessata. Il terreno va livellato con il ra- squilibrio fra l’ampia porzione di prato in otti-
strello, riempiendolo subito con lo stesso mi- mo stato e la piccola area con erba in fase di
scuglio di terriccio prima descritto e livellan- crescita. Si rende necessaria una soluzione “a
dolo nuovamente. Si riappoggia la cotica er- pronto effetto”, che consiste nella sostituzione
bosa comprimendola con cura e annaffiando di una singola zolla di prato. Per ottenerla, le
in abbondanza a più riprese. possibilità sono due: crearla da soli o acquistar-
Dopo un paio di giorni è utile passare il rullo la già pronta. In entrambi i casi è importantissi-
per assestare la superficie. Se rimanesse an- mo aver conservato l’indicazione della precisa
cora un piccolo avvallamento, si può proce- composizione del miscuglio con cui il prato è
dere, dopo almeno un mese, con il ricarico. stato realizzato: tenete sempre la scatola che
conteneva la semente, perché ri-
porta la composizione varietale in
percentuale, oppure fatevi dare la
scheda tecnica della composizio-
ne sementiera nel caso del prato
in zolle o in rotoli (vedi p. 38).

•L’acquisto di zolle. Se il
prato è stato acquistato in rotoli,
basta rivolgersi al rivenditore per
l’acquisto di una o più zolle. Al ri-
venditore è anche possibile chie-
dere zolle di composizione simi-
le (difficilmente identica) a quel-
Si possono sostituire porzioni
di prato danneggiato utilizzando
il prato in rotoli.
La sostituzione di zolle 85

La copertura autunnale
Quando il manto erboso manifesta i primissi- •Questa operazione si effettua tra fine no-
mi segnali di degrado, vale a dire un leggero vembre e i primi giorni di dicembre. Innanzi-
diradamento e/o ingiallimento, è bene aiu- tutto bisogna ripulire con cura tutta la super-
tarlo a superare la cattiva stagione mediante ficie, asportando le foglie cadute, le erbe infe-
una copertura autunnale con uno straterello stanti e ogni altro tipo di residuo. Poi si distri-
di terriccio. Questo intervento serve per rea- buisce il terriccio (la dose per 1 000 mq è di
lizzare su tutta la superficie del prato una circa 3 metri cubi). Quindi si passa un rastrello
protezione dal gelo; si tratta di distribuire o una rete livellatrice per livellare e uniforma-
uniformemente uno strato di terriccio com- re la superficie. Il terriccio per la copertura au-
posto da buona terra agraria (20%), letame tunnale, oltre a riparare dal freddo, apporta
stagionato (20%), torba e residui organici de- anche altri vantaggi: fornisce alle piantine le
composti. Se il terreno è molto compatto, si sostanze nutritive fino alla ripresa vegetativa,
può aggiungere al miscuglio di terriccio circa ostacola la formazione del feltro, migliora la
il 25-40% di sabbia di fiume. struttura della parte superficiale del terreno.

raccolta di foglie secche eliminazione delle infestanti colmatura


e rami con la scopa metallica annuali e del feltro muscoso della depressione
con il rastrello a coltelli e spianamento con
una rete livellante

20% letame

60% 20% terra


torba

la del miscuglio da prato che è stato semina- •La creazione di zolle. Procuratevi la
to. Subito dopo l’acquisto, con la vanga stac- stessa semente che costituisce il vostro prato.
cate la zolla di prato rovinata (la quantità di In un punto nascosto (per esempio dietro un
rotolo acquistato deve essere sufficiente) per cespuglio o ai bordi della siepe) del manto er-
una profondità di 3 cm superiore allo spesso- boso staccate con la vanga una bella zolla di
re del rotolo. Spargete sul fondo un terriccio prato delle dimensioni adatte alla riparazione
da trasemina, livellate e inumidite. Appoggia- del punto rovinato. Procedete esattamente
te la nuova zolla, rifilandola con il coltello in come appena indicato.
modo che si incastri perfettamente a filo nel- Nel punto dove avete prelevato la zolla, spar-
lo spazio. Pressatela con il rullo e inumiditela gete abbondante miscuglio da top dressing, fi-
bene. Mantenetela irrigata e non camminate- no a riportare il suolo a livello. Procedete con
vi per almeno un mese. la semina, seguendo le indicazioni di p. 50.
87

Prati per casi speciali


Ci sono situazioni particolari in cui il normale prato non può dare risultato positivo.
Occorre dunque conoscere le possibili alternative, per creare una superficie verde
piacevole e duratura, che tenga conto delle problematiche specifiche.

volte, pur rispettando alla lettera le indi- IL PRATO SU SCARPATA


A cazioni relative alla semina e alle cure
del tappeto erboso, il risultato non è quello
Quando una parte del giardino presenta un
pendio accentuato, dove la manutenzione è
desiderato. Escludendo errori colturali, la difficoltosa, bisogna studiare una soluzione
causa è da ricercarsi in una situazione am- adeguata. La non-gestione non è una soluzio-
bientale particolare, che richiede la realizza- ne perché, se il pendio è privo di vegetazione,
zione di un prato specificamente tarato per facilmente può franare; se è coperto di vege-
resistere ai fattori negativi presenti in loco. tazione, si forma in breve un intrico di cespu-
I casi più frequenti riguardano il prato su scar- gli, piccoli alberi, piante lianose con o senza
pata, la sostituzione con piante tappezzanti, il spine ed erbacce a crescita continua, dove si
prato al mare, quello in ombra, la presenza di ferma la sporcizia, difficilmente si riesce a pe-
animali domestici, il prato fiorito e quello per netrare per la manutenzione e le piante infe-
parcheggiare l’automobile. stanti spargono semi che raggiungono le altre
parti del giardino.
A FRONTE: quando questo prato è stato realizzato,
non era stato previsto il problema generato
dall’ombra delle acacie, sotto le quali è impossibile •Le soluzioni possibili sono tre: l’impianto di
far crescere un normale miscuglio di graminacee. un tappeto erboso, di piantine erbacee tap-

I TRUCCHI DEL MESTIERE

I prati tecnici per lo sport re comprende specie fini e compatte come


L’evoluzione nel campo delle sementi e del- l’agrostide e alcuni tipi di festuca.
le applicazioni specializzate ha permesso di • Per il calcio, sport che impone al prato un
mettere a punto sistemi per inverdire situa- degrado molto rapido, esistono innumerevo-
zioni destinate a specifiche attività sportive. li ricette più o meno segrete, applicate dai
• Per le piste da sci, caratterizzate da forte tecnici scelti dalle società sportive che gesti-
pendenza e temperature invernali gelide, i cono gli stadi. Per i campi da calcio meno
miscugli includono almeno 6-7 diverse spe- pregiati, una composizione con loietto, poa
cie fra cui trifoglio, loietto, festuca e poa. e festuca dà risultati accettabili.
• Per il golf, la composizione viene studiata • Esistono poi miscugli specifici per ippica,
ad hoc per ogni specifica situazione; in gene- tennis, baseball ecc.
88 Prati per casi speciali

pezzanti o di piccoli arbusti e alberelli. La pri-


I TRUCCHI DEL MESTIERE ma soluzione (la più economica) è adatta per
declivi con pendenza non superiore al 25%,
Le geostuoie per i pendii ripidi poiché le “esili” radici dell’erba non sono in
Quando l’angolo d’inclinazione supera il
grado di trattenere il terreno su scarpate più
15%, i semi possono essere trascinati verso
il basso dall’acqua piovana o per forza di accentuate. Le piante tappezzanti erbacee si
gravità in caso di vento. Il problema si risol- adattano a pendenze di poco maggiori (fino
ve con una geostuoia, cioè un graticcio in al 30%), mentre le piante legnose (che non
fibra naturale (iuta o canapa), che mantiene devono sviluppare grandi masse aeree, rese
una certa umidità e scongiura l’erosione su- instabili dal declivio) reggono inclinazioni di
perficiale, perché appoggiandola sul terre- entità anche maggiore.
no trattiene i semi in loco. Con tutte e tre le soluzioni, il vantaggio è da-
• Esiste anche una versione che contiene i to dal potere consolidante degli apparati ra-
semi di appositi miscugli e perfino i conci- dicali, capaci di legare le particelle di terreno
mi già dosati. Il materiale naturale è biode-
impedendo i movimenti franosi, e dall’azione
gradabile: a distanza di qualche mese dalla
posa, sotto il manto erboso già consolida- meccanica di freno nei confronti dell’acqua
to non rimane traccia della geostuoia. che scorre da parte della componente aerea,
• In alternativa si può disporre una paccia- in grado di ridurre quasi completamente il ru-
scellamento.
matura di paglia, che svolge la stessa fun-
zione apportando anche sostanza organica.
Oppure si possono impiantare ortogonal-
mente alla linea di pendenza assicelle o ra-
•Le operazioni preliminari. Per prima
cosa, bisogna valutare quali sono le specie più
mi che fermino la semente e il terriccio, o adatte per ogni soluzione, in base alla struttu-
creare piccoli muretti di contenimento. ra e alla composizione del terreno, all’esposi-
zione della pendice e all’andamento climati-
co della zona.
Poi bisogna eliminare l’eventuale vegetazione
esistente, affidandosi magari a una azienda
specializzata in operazioni di bonifica am-
bientale, perché occorre eseguire almeno
un’erpicatura superficiale, a volte uno spietra-
mento e, spesso, un trattamento con un di-
serbante ad ampio spettro dopo un mese dal-
la lavorazione del terreno.
Infine bisogna accertarsi che l’acqua in ecces-
so venga smaltita senza fenomeni di ristagno,
Le ripide collinette, funzionali al particolare soprattutto a valle della scarpata, installando
progetto di paesaggio, sono state realizzate
con geostuoie preseminate. eventualmente un sistema di drenaggio e rac-
colta del flusso idrico.
Il prato su scarpata 89

Piante tappezzanti per zone difficili


Se l’erba da prato non si sviluppa a sufficienza ricum calycinum o Pachysandra terminalis. Fra
o non resiste, o se si desiderano altre specie le tappezzanti arbustive, cioè legnose, ci sono
non graminacee, le alternative esistono, e pos- Hedera hibernica, Lonicera nitida e Cotonea-
sono offrire risultati soddisfacenti in quanto il ster dammeri.
fogliame copre rapidamente la superficie e la • Tappezzanti per aree pianeggianti: piante
decora stabilmente. perenni come Fragaria vesca, Potentilla rep-
Molte tappezzanti sono sempreverdi, alcune tans, Bellis perennis, Hedera helix, Pachysandra
aggiungono al valore estetico del fogliame an- terminalis.
che piacevoli fioriture. Si ricorre alle ricopren- • Tappezzanti per terreni in ombra: piantine
ti soprattutto in due casi speciali: scarpate, an- umbrofile quali Convallaria majalis, Cyclamen
che con terreno arido o sassoso, e situazioni europaeum, Fragaria rosea, Hedera helix, La-
talmente ombreggiate da rendere impossibile mium maculatum var. “roseum”, Lonicera niti-
la vita delle graminacee prative. da “Maigrun”, Ophiopogon japonicus, Pachy-
• Tappezzanti per scarpata: fra le erbacee co- sandra terminalis e “Green carpet”, Tiarella
prenti si possono scegliere Vinca minor, Hype- cordifolia, Vinca minor, Waldsteinia ternata.

Alchemilla mollis Thymus spp. Vinca minor

Lamium spp. Stachys lanata Hedera spp.


90 Prati per casi speciali

•Il manto erboso. In questo caso bisogna prire il terreno nudo prima che si possano svi-
preparare il terreno secondo le modalità indi- luppare le infestanti), resistenti all’aridità del
cate a p. 49. Si deve insistere con le lavorazio- terreno (i declivi non trattengono l’acqua…),
ni finché il terreno non è sufficientemente af- con un robusto apparato radicale (in grado di
finato (anche per limitare la germinazione del- consolidare i primi 50 cm di terreno), e spes-
le erbe infestanti a rapido sviluppo). so a sviluppo stolonifero (che assicura l’esten-
Si incorpora il concime, sia organico che chi- sione su vaste superfici in breve tempo). La
mico, in quantità superiore al normale, per- dose di seme più idonea da spargere è pari a
ché la pendenza, favorendo lo scolo dell’ac- circa 50 g/mq.
qua, tende a dilavare a valle le sostanze nutri-
tive, il cui reintegro non è semplice come su IL PRATO AL MARE
un prato pianeggiante. Nelle zone marittime o costiere la vita del-
l’erba è resa difficile dalla calura estiva, dalla
•Per la semina bisogna scegliere un miscu- siccità, dal suolo a volte salato e dai venti sal-
glio rustico a bassa manutenzione (nel Nord mastri. In queste condizioni, è inutile semina-
Italia) o un miscuglio apposito per scarpate re Lolium, festuca o poa, specie adatte al
(nel Centro-sud). Questo contiene specie e Nord Italia. Bisogna ricorrere a specie (in ge-
varietà di rapido accrescimento (devono rico- nere macroterme, vedi p. 36) tolleranti questi
generi di stress.

•Zoisie: ne abbiamo già parlato a p. 37. Qui si


aggiunge che vegetano fino a 40 °C e resisto-
no a una siccità di 45 giorni ininterrotti, a cui
deve però seguire una bella irrigazione con al-
meno 35 mm d’acqua per mq, dopo la quale
possono resistere altri 45 giorni senz’acqua.
Sono adatte ai suoli salini, a quelli poveri, cal-
carei o sabbiosi, e sopportano anche l’ombra.

•Paspalo (Paspalum vaginatum): è una ma-


croterma che tollera anche i gradi più accen-
tuati di salinità, presente sia nel terreno sia
nell’acqua d’irrigazione; resiste sulla battigia, in
mezzo alla sabbia, e tollera un adacquamento
condotto con un 50% di acqua di mare. Può
anche non venire irrigata: grazie alle radici
spinte in profondità, sopporta quattro-cinque
Il paspalo resiste bene nei prati vicino al mare, mesi consecutivi di siccità, anche se l’aria è ar-
nell’ombra leggera delle palme. roventata a 40 °C. Se però si dispone di acqua,
Il prato al mare 91

gradisce un’irrigazione con 25 mm/mq a setti- incrementare la resistenza alle basse tempe-
mana, ma solo nei periodi più caldi. rature e il colore invernale.
Resiste anche su terreni subacidi, con pH in-
torno a 6,5, dove cresce velocemente for- •Stenotafro (Stenotaphrum secundatum): è
mando un folto tappeto di foglie fini color una graminacea macroterma che resiste all’om-
verde smeraldo. Durante l’inverno tende a in- bra più intensa (cresce fin a ridosso del collet-
giallire, soprattutto sugli apici, ma già alla fine to di alberi e arbusti). Le sue foglie, larghe e
di febbraio riprende il giusto colore. Può esse- corte, creano un manto denso, spesso e morbi-
re calpestato anche intensamente, ma per ri- do, verde carico, di elevato valore ornamenta-
prendersi ha bisogno di almeno cinque ore le e piuttosto adatto all’uso ricreativo, ma non
giornaliere di sole. a quello sportivo, perché il calpestamento in-
Si taglia una volta a settimana all’altezza di tenso provoca la morte delle piantine.
1,5-2,5 cm, ma si può evitare di raccogliere lo Anch’essa richiede poca manutenzione: irriga-
sfalcio perché è una specie che non tende a zioni bisettimanali per un totale di 30 mm/mq,
formare il feltro. Si concima una volta in pri- un taglio ogni 7-10 giorni a 4-6 cm d’altezza
mavera e due volte durante l’estate, con un (non è molto veloce nella crescita), l’asporta-
fertilizzante azotato, e infine una volta in au- zione annuale del feltro e una concimazione si-
tunno con un concime potassico in modo da mile a quella della zoisia.

Graminacee macroterme a confronto


• Axonopus (Axonopus affinis): espansione • Paspalo (Paspalum vaginatum): tessitura fi-
veloce, tessitura grossolana, colore verde ne, tappeto fitto verde scuro, ottima resi-
chiaro, terreno sabbioso e povero, altezza di stenza a suoli salini e al caldo-arido, terreno
taglio medio-alta, per stabilizzazione di scar- di media fertilità, altezza di taglio bassa, per
pate, aree verdi lungo le strade. prati ornamentali lungo i litorali marini.
• Bouteleua (Bouteleua gracilis): tessitura fi- • Stenotafro (Stenotaphrum secundatum):
ne, colore verde-grigio, terreno sciolto e al- aspetto rustico e grossolano, color verde in-
calino, per bordi stradali, prati pubblici. tenso, molto resistente al caldo, terreno di
• Buchloe (Buchloe dactyloides): tessitura fine, media fertilità, poche annaffiature, taglio al-
colore verde-grigio, terreno sciolto e alcalino, to, abbastanza resistente al calpestio, tollera
ottima resistenza al caldo arido, altezza di ta- l’ombra, per prati a bassa manutenzione, pra-
glio media, per prati a bassa manutenzione. ti residenziali, verde pubblico, litorali marini.
• Gramigna (Cynodon dactylon): rapida espan- • Zoisia (Zoysia japonica): crescita lenta,
sione, buona resistenza al caldo-arido e al aspetto compatto molto resistente al calpe-
calpestio, terreno fertile e drenato, altezza stio e al caldo-arido, terreno drenato di mo-
di taglio medio-bassa, per prati ornamentali derata fertilità, altezza di taglio medio-bas-
fitti, impianti sportivi e campi da golf, prati sa, per prati ornamentali, prati residenziali e
residenziali calpestabili. calpestabili, impianti sportivi.
92 Prati per casi speciali

Quando il prato è in ombra

• Quando l’ombra copre più del 25% del ter- cessarie anche due o tre risemine con misce-
reno, bisogna scegliere un miscuglio di se- le diverse, prima di “azzeccare” quella giusta,
menti che contenga anche specie che tolle- che dia i risultati sperati.
rano l’ombreggiamento. Le specie eliofile • La manutenzione. Quando l’erba si sarà
(che amano il sole) cresceranno sulle porzio- ben insediata, bisogna attenersi rigorosamen-
ni soleggiate, mentre quelle ombra-tolleran- te al programma annuale di manutenzione
ti prevarranno nelle aree ombreggiate. (vedi p. 55). I punti più critici sono le situa-
Nel caso che le zone d’ombra superino il zioni che evidenziano ristagni idrici, più fre-
50%, bisogna passare a un miscuglio dove quenti e accentuati nelle aree dove non bat-
prevalgano i semi di specie resistenti all’om- te il sole, che portano malattie fungine e in-
bra, per esempio di Poa trivialis, la più scia- festazioni di muschio (vedi p. 99).
fila (che ama l’ombra) tra le graminacee. Per scongiurare questi rischi, bisogna accer-
Se l’ombra supera il 65%, è meglio rivolgersi tarsi con costanza che l’acqua in eccesso ven-
a specie non graminacee tappezzanti da om- ga smaltita velocemente dal terreno. Se ciò
bra (vedi p. 89). non avviene, e non è un fatto sporadico, biso-
I miscugli per prati in ombra sono comune- gna installare il sistema di drenaggio sotterra-
mente in vendita secondo diverse miscele e neo (vedi p. 45) in tutto il terreno.
percentuali di varietà per il sole o per l’om- Attenzione alle irrigazioni, che sono di fre-
bra. Convengono se il tempo da dedicare al- quente la causa di ristagni superficiali se
la manutenzione è poco o quando le parti somministrate in maniera errata: evitate di
ombreggiate sono complessivamente molto inzuppare il terreno, irrigando invece in ab-
estese. In alternativa, è possibile seminare bondanza ogni tre-quattro giorni, per dare la
con il miscuglio più adatto di volta in volta possibilità al suolo di assorbire rapidamente
le singole zone in ombra. Possono essere ne- l’acqua fornita.
Il prato al mare 93

Quanto al tipo di terreno, è abbastanza adat- coprire rapidamente vaste aree nude e di re-
tabile, ma predilige suoli neutri o leggermen- sistere a due-tre mesi di siccità continua.
te alcalini, tollerando comunque bene quelli Il fogliame, mediamente grossolano, non è bel-
salini. In caso di siccità estiva resiste per un lissimo, ma è compatto, di colore verde chiaro
mese, mentre in inverno, sotto i 5 °C, entra in brillante anche in inverno, se il clima è mite. In
dormienza assumendo un color giallo paglia caso di gelata, ingiallisce, ma si riprende già in
non molto bello, ma riprendendosi già in feb- febbraio. L’ottima resistenza al calpestio, così
braio se il gelo non è stato prolungato. come la tolleranza ai tagli bassi (2-3 cm), lo ren-
de adatto a impianti a uso sportivo.
•Penniseto (Pennisetum clandestinum): è Si adatta a diversi tipi di suolo, anche in quelli
una microterma dalla crescita “esplosiva”, molto argillosi o calcarei, sabbiosi o salini. Ha il
tramite rizomi e stoloni, che resiste in pieno pregio di richiedere pochissima manutenzione:
sole, ma non in zone ombreggiate. Il robusto basta irrigarlo e concimarlo, come lo stenota-
e profondo apparato radicale consente di ri- fro, per avere una superficie gradevole.

Il penniseto, specie che risulta adatta al pieno sole e quindi ai caldi giardini dell’Italia mediterranea,
resiste anche a due-tre mesi continuativi di siccità e ingiallisce solo per pochi mesi in inverno.
94 Prati per casi speciali

PRATO E ANIMALI DOMESTICI


I cani e, in misura minore, i gatti sono spesso
nemici di un bel manto erboso. I primi sono in
grado di causare danni a volte anche gravi,
mentre i secondi sono un po’ meno nocivi.

•I cani hanno l’abitudine di correre sull’erba,


ma gli steli, soprattutto se sono giovani, tene-
ri o inumiditi, vengono seriamente danneggia-
ti dalle unghie di animali di taglia medio-gran-
de. A volte si possono sollevare piccole zolle,
che devono essere subito riposizionate in lo-
co nella giusta direzione, pressandole bene
con il piede e bagnandole subito dopo.
I cani, anche di taglia piccola, sono in grado di
scavare una piccola trincea passando e ripas-
sando lungo un percorso preciso, per esem-
pio di fianco alla rete di recinzione: in questo
caso, è consigliabile rinunciare al manto erbo-
so fino al bordo, sostituendolo con una siepe
perimetrale leggermente discosta dalla rete,
per consentire comunque al cane di correre
fra rete e siepe.
Ancora maggiori sono i danni che il cane può
causare al letto di semina già seminato, dal
quale va tenuto ben lontano.
Lo scavo sistematico in uno o più punti del
giardino deve essere impedito fin da quando
è cucciolo, educandolo con pazienza a scava-
re solo in un’area a lui riservata. Altrimenti bi-
sogna tenere sempre pronta una paletta per
ricoprire la buca con terra e una manciata di
semente da rifondere all’occorrenza, irrigan-
do ampiamente nei giorni successivi.
Sin da piccolo, il cane va educato a defecare
in un preciso e riparato luogo del giardino,
meglio vicino ad alberi o arbusti, dove può
Un prato rustico e poco delicato è l’ideale
scalciare senza danni per il tappeto erboso. per quei giardini in cui si desidera lasciare spazio
Se il cane è di sesso femminile, l’urina emessa ai cani per correre e giocare in piena libertà.
Prato e animali domestici • Il prato fiorito 95

durante il periodo del calore brucia l’erba: per


evitare gravi danni, bisogna subito irrigare ab- L’ESPERTO CONSIGLIA
bondantemente l’area interessata.
Prato da fiore: le cure negli anni
Il prato fiorito si sfalcia due-quattro volte
•Il gatto espleta le funzioni fisiologiche solo l’anno: la frequenza dei tagli determina le
sull’erba appena tagliata o diradata: il rimedio specie che vanno a fiore. Se la massima bel-
è quello appena indicato. I danni maggiori ri- lezza è in primavera, tagliatelo subito dopo
guardano però il letto di semina, dove la ter- la fioritura e poi in piena estate. Un prato a
ra smossa rappresenta un’ottima toilette: se fioritura estiva si falcia all’inizio della pri-
possibile, impedite l’accesso all’animale, alle- mavera e alla fine dell’estate. Se il manto
stendo invece una piccola sabbiera in un an- fiorito è misto, basta un solo taglio, il più
golo riparato del giardino. tardi possibile in ottobre.
Tracciate con il tosaerba, sin dalla primave-
Nessun problema invece, dato lo scarso peso
ra e fino all’autunno, una rete di sentieri
dell’animale, durante passeggiate e corse. Mol-
per passeggiare tra i fiori senza danneggiar-
ti gatti amano mangiare qualche filo d’erba per li. Non serve la risemina, perché le specie
depurare lo stomaco; in genere non ci sono selvatiche si propagano da sole. Irrigate e
conseguenze per il prato. concimate solo in casi d’emergenza.

IL PRATO FIORITO Il prato fiorito è una scelta coerente


nei giardini che hanno uno stile naturalistico:
Una superficie erbosa priva di cure si riempie l’accostamento di diverse specie mira a imitare
di piante estranee che fioriscono. Si può pilo- la casualità delle praterie spontanee.
tare l’evento seminando le singole specie (an-
che raccogliendo i semi o le piante intere in
campagna) o gli appositi miscugli per prati
fioriti. L’utilizzo di specie della zona assicura
rusticità e sopravvivenza, anche se negli anni
la veduta cambierà, perché alcune specie
scompariranno, sostituite da altre che arrive-
ranno portate dal vento o dagli animali.

•Prima di seminare. Esaminate il terreno,


cioè esposizione, fertilità, tessitura, drenag-
gio, reazione acida o basica, eventualmente
con l’aiuto di esperti o analisi di laboratorio.
Al contrario di quanto si afferma di solito, so-
no favoriti i terreni meno fertili, perché sele-
zionano specie più frugali e resistenti. I suoli
argillosi o sabbiosi vanno corretti con fertiliz-
zante organico (letame maturo o humus), da
96 Prati per casi speciali

incorporare durante la lavorazione del terreno perenne, Briza maxima e Festuca pratensis, e
per evitare crepacciamenti o disseccamenti. di piante da fiore con uniformità sul letto di
In presenza di gramigna, convolvolo, equise- semina, preparato come di solito.
to, stoppione e consolida, diserbate con cu- Se il prato è preesistente, limitatevi ai semi di
ra, perché queste sono piante non decorative piante da fiore, abbondando con le dosi per
che soffocano ogni altra vita con i loro stolo- controbilanciare la competizione con le gra-
ni, rizomi e radici perenni. minacee adulte.
Dal secondo anno aggiungete le piantine che
•La semina. Per un effetto naturale, in apri- più vi piacciono, ricavandole da seme semina-
le spargete le sementi (se partite dal terreno to in semenzaio in gennaio-febbraio e tra-
nudo) di graminacee da prato come Lolium piantandole dove le desiderate.

IL PRATO FIORITO
PRIMAVERA ESTATE
al sole Pilosella, ipocheride, pisello Centaurea maggiore, cardo comune,
dei prati, vulneraria, cresta di gallo, geranio dei prati, campanula,
margheritina, ranuncolo strisciante, prunella, cicoria, linaiola,
ginestrino, trifoglio dei prati, erba viperina, vedovina minore,
veccia selvatica, geranio dei prati, malva, scabiosa, origano, ononide,
fior del cuculo, erba di San Giovanni, millefoglio, margherite, camomilla,
caglio, prunella, papavero, gladiolo. fiordaliso, papaveri, caglio.
a mezz’ombra Viola canina, gerani di prato, Cracca, centaurea, ulmaria,
erba roberta, licnide, veccia betonica, ambretta, licnide,
selvatica, ortica bianca, sigillo erba di San Giovanni, millefoglio,
di Salomone, stellaria, favagello, bugola.
primula, finocchiella, lamiastro,
aiuga, veronica maggiore.
all’ombra Giacinto selvatico, anemone di bosco, mughetto, digitale, geranio di bosco,
euforbia mandorlo, licnide, stellina odorosa, aglio orsino, ellebori, primula,
acetosella, viola mammola, pulmonaria, sigillo di Salomone, aconito,
iris fetida, veccia selvatica.
in riva al mare Calcatreppola delle sabbie, artemisia nana, silene marittima,
arenaria marina, armeria, pisello marino, lavanda di mare, borracina,
carota selvatica, carlina, lingua di cane, finocchio di mare,
papavero cornuto, valeriana rossa, ononide.
in pendio ben Ginestrino, caglio, strigoli, eliantemo, margheritina, filipendula,
drenato calcareo campanula, origano, timo, carota selvatica, lino perenne.
in pendio Primula, margherite, centauree, scabiose, vulneraria, pisello giallo
argiloso umido dei prati, trifoglio bianco, ononide, carota selvatica, lino perenne.
Il prato fiorito 97

Parcheggiare sul tappeto erboso


Nelle aree dove d’abitudine si parcheggia
l’automobile o dove è collocato il gazebo o
la zona relax, l’erba, anche se di tipo resisten-
te al calpestio, difficilmente lo è allo schiac-
ciamento prolungato.
Se non desiderate lastricare o ghiaiare la zo-
na, bensì mantenere il manto verde, la solu-
zione consiste nel grigliato in plastica verde
su cui poggia il peso e nelle cui maglie cresce
l’erba. I periodi più indicati per la posa dei
grigliati sono la primavera (febbraio-marzo)
e l’autunno (ottobre-novembre).
Il parcheggio sull’erba è reso possibile dalla trama
•La plastica delle griglie (polietilene o resina), di alveoli che sostengono il peso delle auto.
riciclata e riciclabile a fine utilizzo, resiste a una
compressione variabile tra 100 e 200 t/mq e ai terriccio specifico per prato, composto da
raggi UV senza alterazioni. I grigliati, dello spes- un 70% di sabbia e un 30% di torba fine non
sore di 4-5 cm, hanno forme e dimensioni di- fibrosa e buona terra da giardino.
verse, e disegni variabili che si mimetizzano su Dopo aver livellato il substrato con il rastrel-
ogni fondo. Se il riempimento degli alveoli è lo, si appoggiano le griglie sul fondo prepa-
fatto correttamente, ne risulta una superficie rato, agganciandole le une alle altre median-
omogenea sulla quale possono transitare an- te l’incastro degli appositi gancetti. Si asse-
che le carrozzine e le sedie a rotelle, e la ma- stano le griglie sul fondo con delicati colpi di
nutenzione è pari a zero: la sostituzione di un martello, interponendo un’assicella di legno
singolo pezzo è semplice e rapida. Le griglie per non rovinarle. Posate tutte le griglie, si
favoriscono un corretto drenaggio e permet- riempiono i fori fino a due dita sotto il bor-
tono il passaggio dell’aria negli strati superfi- do con il medesimo terriccio, distribuendo-
ciali della terra; consolidano una modesta lo uniformemente.
pendenza impedendo l’erosione; trattengono
anche la ghiaia. • Per la semina si annaffia delicatamente la
superficie con acqua nebulizzata e si sparge
• La posa dei grigliati è facile e relativamen- la semente del miscuglio prativo prescelto,
te veloce. La parte più laboriosa consiste si copre leggermente con un velo di sabbia e
nella preparazione del terreno, che va sban- si esegue un’altra leggerissima irrigazione. Si
cato per i primi 20-25 cm superficiali. Sul mantiene inumidito nei giorni successivi, co-
fondo si dispone uno strato di ghiaino o pie- me per una normale semina. All’interno dei
trisco di 10-15 cm, che favorisce il drenaggio fori l’erba radica e cresce bene, come in un
dell’acqua in eccesso. Subito al di sopra si prato normale, ma molto più denso, com-
stende un secondo strato, di circa 5 cm, di patto e resistente al passaggio.
99

La salute del prato


Infestanti, funghi e animali nocivi possono minare la sanità del manto erboso:
ecco come prevenirli e combatterli adottando le opportune strategie di difesa.

ome tutte le piante, anche le graminacee maltrattamento, saranno molto più esposte al
C del tappeto erboso possono essere at-
taccate da diversi tipi di malattie e parassiti,
rischio di contrarre qualche parassita.

a cui si aggiungono le malerbe, cioè le piante •Gli stati di sofferenza si manifestano dap-
indesiderate che colonizzano rapidamente gli prima con una crescita stentata, seguita da un
spazi fra gli steli. ingiallimento e quindi da un progressivo dira-
Ancora una volta, si ribadisce che piantine ben damento dovuto alla morte degli steli. Gli
curate e mantenute correttamente soffrono o spazi liberi vengono rapidamente colonizzati
si ammalano con difficoltà. Un buon program- dalle piante infestanti e, se il trattamento
ma di mantenimento, portato avanti con co- scorretto continua, in poco tempo s’instaure-
stanza nei mesi, irrobustisce l’erba, che rimane ranno anche agenti fungini patogeni che con-
sana e non offre il fianco alla penetrazione di tribuiranno a un ulteriore diradamento e de-
agenti patogeni. Al contrario, piante indeboli- grado del manto erboso.
te da operazioni sbagliate, sofferenti per il A questo punto la situazione è insanabile:
non resta che eliminare il vecchio prato per
Un prato denso e folto (A FRONTE) è frutto riseminarne uno nuovo. Ma anche questo sa-
di un buon lavoro di prevenzione contro i problemi
di salute, che possono provocare ingiallimenti rà esposto allo stesso rischio, se non si attua
a chiazze (SOTTO), diradamento e impoverimento. una manutenzione corretta!
100 La salute del prato

IL DISERBO •Le malerbe infestanti si suddividono in due


Lo sviluppo e la diffusione delle erbe infe- grandi gruppi: le dicotiledoni e le monocoti-
stanti vengono favoriti da una manutenzione ledoni. Le dicotiledoni non appartengono al-
trascurata (annaffiature scarse, tosature spo- la famiglia delle graminacee, sono general-
radiche, concimazioni inadeguate), ma anche mente perenni e hanno due cotiledoni (fo-
da elementi naturali come il vento, gli anima- glioline embrionali); inoltre hanno foglie per
li selvatici, l’acqua d’irrigazione (per esempio lo più a lamina larga.
del canale) o il semplice arrivo della stagione Le monocotiledoni appartengono alla fami-
primaverile, con temperature più miti. glia delle graminacee, possono essere annuali
Le specie indesiderate si moltiplicano spon- o perenni, sono dotate di un solo cotiledone
taneamente mediante semi, rizomi, bulbi, par- e hanno foglie a lamina stretta. Poiché sono
ti di radici, stoloni, e resistono molto bene graminacee, sono simili alle erbe coltivate da
anche a condizioni climatiche e ambientali prato, ma sono considerate infestanti a causa
sfavorevoli, prendendo spesso il sopravvento del loro andamento disordinato, del loro
sulle specie coltivate che costituiscono il aspetto e del colore giallastro che assumono
tappeto erboso. con i primi freddi.

L’ESPERTO CONSIGLIA
Come prevenire le piante infestanti del tappeto erboso
È possibile attuare un programma di preven-
zione contro le erbe infestanti, cioè eseguire
una serie di operazioni che, a partire da un
manto erboso privo di malerbe, eviti la loro
comparsa. Ecco i punti da rispettare:
• seminare all’impianto miscugli di buona
qualità contenenti una specie a crescita ra-
pida (per esempio il Lolium perenne);
• seguire un regolare programma di manu-
tenzione del tappeto erboso;
• tosare ogni 7-10 giorni, alla giusta altezza;
• utilizzare terricci e stallatico secco di pro-
venienza controllabile, che contengano una
ridotta o nulla percentuale di semi o di parti
vegetative di infestanti.

Ogni singola infiorescenza di tarassaco (il comune


“soffione”) porta svariate decine di semi, che
possono moltiplicare l’infestazione all’infinito.
Il diserbo 101

Sulle superfici estese, la scerbatura manuale per eliminare le radici delle piante infestanti può risultare
molto impegnativa e faticosa, ma è l’unica vera alternativa all’impiego di sostanze chimiche.

•La scerbatura è il sistema più naturale per L’ESPERTO CONSIGLIA


combattere le erbe infestanti: consiste nella
loro estirpazione, avendo cura di estrarre an-
che l’apparato radicale. È l’unico sistema con- Scegliere e usare i diserbanti
sentito su un prato biologico. I diserbanti, e i fitofarmaci in genere, si tro-
vano in commercio in diverse formulazioni:
Si tratta di un’operazione faticosa, soprattut-
in granuli, in polvere, in polvere bagnabile o
to in relazione alla necessità di asportare an- in forma liquida.
che le radici: nelle piante infestanti, spesso ne
basta anche un solo frammento per rigenera-
• Gli erbicidi liquidi sono i più rapidi ad
agire e i più pratici, perché basta diluirli se-
re la parte aerea (è una delle caratteristiche condo le dosi indicate in etichetta, irroran-
che le rende appunto infestanti). doli con l’apposita pompa. Bisogna fare at-
La scerbatura manuale è ovviamente pratica- tenzione alle piante coltivate nel prato o
bile solo su superfici limitate o in caso di ap- intorno a esso: i diserbanti per foglia larga
parizioni sporadiche di malerbe. Per facilitare non sono selettivi, quindi bisogna evitare di
l’operazione, è bene effettuarla qualche ora irrorare nel mezzo metro attorno alla pian-
ta da salvare.
dopo aver irrigato il prato, in modo da lavora-
re sul terreno inumidito, da cui le radici esco- • I diserbanti in polvere si miscelano ad
acqua e si distribuiscono come i liquidi.
no più facilmente. Per limitare il danneggia-
mento degli steli d’erba, che rischiano di veni-
• I diserbanti granulari sono più lenti ad
agire, ma più facili da spargere in modo mi-
re estratti insieme alla malerba, assicuratevi di rato. Esistono prodotti già miscelati in ori-
impugnare saldamente l’infestante alla base. gine al concime, per risparmiare tempo.
Potete anche utilizzare una punta foraterra,
102 La salute del prato

oppure l’apposito attrezzo diserbatore, una convolvolo e la gramigna, i cui stoloni, se


pinza dotata di manico che permette di ope- strappati, si moltiplicano all’infinito, né sul-
rare in posizione eretta. L’eliminazione ma- l’equiseto, i cui robusti rizomi sotterranei in-
nuale non è applicabile su infestanti come il vadono il sottosuolo, né sui cardi, la cui robu-
sta radice a fittone penetra in profondità e
non si riesce a estrarre senza spezzarla.
Per invasioni massicce e in aree più estese è
necessario ricorrere al diserbo chimico con
prodotti e modalità diverse per monocotile-
doni e dicotiledoni.

•Diserbanti per dicotiledoni. Le dicoti-


ledoni sono riconoscibili in mezzo al prato
per le foglie a lamina larga, completamente
diversa da quella dell’erba.
Tra le principali si annoverano: Bellis perennis,
Cerastium holosteoides, Oxalis, Plantago ma-
jor, Potentilla reptans, Rumex sp., Taraxacum
SOPRA: esistono comodi attrezzi che consentono
l’estirpazione delle malerbe con radice a fittone. officinale, Trifolium sp., Veronica.
SOTTO: un’infestazione di trifoglio nanova eliminata Eliminarle è piuttosto semplice, almeno fin-
con una o più irrorazioni di prodotti chimici, ché il loro sviluppo è ancora contenuto, in
essendo impossibile praticare con successo, in casi
come questi, la scerbatura manuale. quanto si possono utilizzare diserbanti che
Il diserbo 103

Le infestanti dicotiledoni
Rispetto alle monocotiledoni, le dicotiledoni,
pur alterando anch’esse l’uniformità del manto
erboso, offrono l’opportunità di godere di una
bella fioritura in primavera, avvicinando la
copertura erbosa al concetto di “prato fiori-
to” (vedi p. 95). Bisogna tuttavia distinguere fra
infestanti basse o striscianti, come Veronica,
Bellis, Oxalis ecc., che non impediscono la vivi-
bilità del manto erboso, e malerbe a porta-
mento alto o spinose, come Carduus, Cirsium,
Equisetum ecc., che rendono difficoltosi il pas-
saggio o la permanenza sull’erba. Veronica hederifolia

Oxalis corniculata

Bellis perennis Carduus sp.


104 La salute del prato

Su grandi superfici il lavoro di diserbo viene svolto con mezzi appositi che consentono lo spargimento
omogeneo del prodotto erbicida e una rapida copertura dell’area interessata.

selezionano la propria azione (“diserbanti se- stesso motivo, il tappeto erboso non può es-
lettivi”), calibrandola solo verso queste pian- sere tagliato se non dopo almeno tre giorni
te, e preservando le graminacee prative. Al dal trattamento, e lo sfalcio deve essere
tempo stesso, un buon erbicida deve essere smaltito senza unirlo al cumulo di compo-
ad ampio spettro d’azione, in grado cioè di staggio (i residui chimici bloccherebbero la
eliminare il maggior numero possibile di spe- fermentazione del compost).
cie infestanti. I migliori diserbanti selettivi
contengono come principio attivo il dicamba,
l’oxadiazon ecc. La poa infestante
I trattamenti contro le piante a foglia larga
La Poa annua è una stretta parente di P. tri-
vanno eseguiti in un momento ben preciso: i vialis, la graminacea utilizzata per realizza-
vegetali da colpire devono essere ancora gio- re i manti erbosi: la prima, però, se mette
vani, vale a dire non irrobustiti, ma nel con- radici nel prato, va considerata alla stregua
tempo sufficientemente sviluppati (5-10 cm di una malerba. Infatti, essendo annuale
d’altezza) da poter assorbire completamente (come denuncia il nome stesso), invade ra-
il principio attivo. Bisogna scegliere una gior- pidamente gli spazi liberi e diradati, a causa
nata con temperatura mite, compresa tra 15 e della sua maggiore vitalità e competitivi-
25 °C, in modo da favorire l’assorbimento del tà, ma in autunno muore lasciando qua e là
chiazze di terreno denudato.
prodotto da parte delle malerbe. Il prato de-
Inoltre, il colore verde chiarissimo dell’infe-
ve essere leggermente umido, anche perché
stante, anche in estate, rovina molto l’este-
non potrà essere irrigato fino al giorno suc- tica del prato.
cessivo, per non dilavare il diserbante. Per lo
Il diserbo 105

•Diserbanti per monocotiledoni. Le mo- minazione dei semi) per foglia stretta (uno dei
nocotiledoni infestanti sono graminacee, principi attivi più efficaci è il clortal dimetile).
proprio come le specie prative, per cui il di- Molto importante è il periodo di sommini-
serbo selettivo non è applicabile. Vanno eli- strazione, e cioè rigorosamente quando il
minate perché hanno generalmente un aspet- prato è già adulto e ha ripreso pienamente a
to poco piacevole alla vista e al tatto; se poi vegetare, mentre i semi delle graminacee in-
sono specie annuali, durante l’estate si esten- festanti devono ancora germogliare, cioè
deranno a colonizzare il terreno, per poi mo- quando le piante estranee sono in preemer-
rire con l’autunno, lasciando ampi spazi di genza. Il momento migliore, nel Nord Italia e
suolo nudo. Tra le più frequenti, si ricordano: nelle zone più fresche del Centro, è l’inizio
Digitaria sanguinalis, Poa annua, Eleusine in- del mese di maggio, ripetendo eventualmen-
dica, Setaria sp., Cynodon dactylon, Echino- te il trattamento durante l’estate; nel Sud va
chloa crus-galli. anticipato di un mese.
L’intervento si effettua mediante diserbanti Per ottenere i migliori risultati, è consigliabile
antigerminello (che cioè impediscono la ger- prima del diserbo un taglio dell’erba a 2-2,5 cm,

Le ortiche sono infestanti dicotiledoni che segnalano un eccesso di azoto nel terreno, e quindi si sviluppano
più facilmente ai bordi del prato dove il suolo rimane umido e dove è stato fornito troppo concime.
106 La salute del prato

Le principali monocotiledoni
A differenza delle dicotiledoni, le monocoti- quindi un certo grado di controllo attraverso
ledoni non offrono in genere alcun aspetto le periodiche falciature dell’erba prativa: l’im-
piacevole nella loro estetica: come tutte le er- portante è impedire che le infestanti mono-
be non producono fiori vistosi o colorati, né cotiledoni vadano a seme. Infatti, se si tratta
frutti carnosi, sostituiti dalle spighe. di specie annuali la radice morirà in autunno
Queste distribuiscono sul terreno decine di senza che la pianta abbia diffuso i semi, ridu-
semi, generalmente molto vitali (com’è il caso cendo così il potenziale d’infestazione.
di tutte le malerbe), che negli anni, se non • Con questo sistema, tuttavia, non è possibi-
controllati, possono invadere completamente le la totale scomparsa delle malerbe, perché
il manto erboso. i loro semi hanno una lunga durata: alcuni so-
• Buona parte delle monocotiledoni, però, si no in grado di germogliare anche 10 anni dopo
elevano in altezza sul terreno, consentendo che sono stati prodotti dalla pianta madre.

Alcune specie monocotiledoni: Hordeum sp. (IN ALTO


A SINISTRA); Phalaris sp. (A LATO); spighe di Hordeum
e infruttescenze di Taraxacum (SOPRA).
Il diserbo 107

per favorire la discesa del prodotto nel primo perché l’effetto antigerminello si trasferisce
strato del terreno. Il diserbante va distribuito anche sui semi delle specie prative desiderate.
con la massima uniformità su tutta la superfi-
cie. Subito dopo il trattamento, si irriga con •Per quanto riguarda le infestanti monocoti-
5 mm d’acqua, si lascia assorbire e si irriga nuo- ledoni perenni, come la gramigna (Cynodon
vamente con altri 5 mm, in modo da far scen- dactylon), l’unico sistema per combatterle è
dere il principio attivo nel terreno. riseminare l’area invasa dopo aver diserbato
Non bisogna arieggiare il tappeto erboso, né con una soluzione a base di glifosate o glufo-
effettuare carotature per un mese dopo il sinate ammonio.
trattamento, per non invalidare la copertura Il glifosate è un prodotto sistemico, cioè vie-
diserbante rispetto a nuove germinazioni, che ne assorbito e traslocato nelle radici delle
durerà per circa un mese e mezzo. Per lo stes- piante, dove esplica la sua azione tossica. I
so lasso di tempo non si svolgono trasemine, sintomi dell’azione si manifestano da 7 a 14

L’ESPERTO CONSIGLIA

Decalogo per l’uso dei fitofarmaci 9. Se il prodotto viene a contatto con la pel-
Oggi tutti i fitofarmaci in libera vendita sono le, sciacquate subito la zona colpita con ac-
prodotti a bassa tossicità. Questo non significa qua e sapone, o soluzione fisiologica per gli
che non siano necessari alcuni accorgimenti. occhi; nel caso, chiamate il medico.
10. Prendete tutte le precauzioni affinché i bim-
1. Non eccedete con i trattamenti: interveni- bi non vengano a contatto con i prodotti.
te solo se è necessario.
2. Scegliete le ore più fresche della giornata,
perché le piante sono più ricettive.
3. Evitate le giornate piovose o umide, perché
l’azione dei prodotti è ridotta.
4. Non trattate in giorni di vento o controven-
to, perché il prodotto si sposta facilmente.
5. Seguite sempre i dosaggi indicati in eti-
chetta, senza aumentarli.
6. Se dovete miscelare diversi prodotti, fatelo
all’aperto o in un luogo aerato.
7. Controllate il buon funzionamento degli
attrezzi per irrorare, provandoli con sola ac-
qua prima dell’uso.
Gli accorgimenti di sicurezza nell’uso
8. Utilizzate sempre le giuste protezioni: di fitofarmaci riguardano qualsiasi tipo
guanti e stivali di gomma, tuta, mascherina di intervento in giardino, tanto sul prato come
per naso e bocca, occhiali protettivi. sulle piante da fiore e su quelle in vaso.
108 La salute del prato

Combattere il muschio

Soprattutto nelle zone d’ombra e sui terreni tengono anche la giusta dose di concime, in
mal drenati, è facile che compaia il muschio, modo da risparmiare tempo.
un vegetale che ama solo le zone non battute • Se le zone infestate sono molto circoscritte
dal sole e costantemente umide. Si instaura e ristrette, potete irrorare la soluzione con un
soprattutto se non si compie una periodica ra- semplice innaffiatoio; in caso contrario servirà
strellatura (in particolare alla fine dell’inverno) la classica pompa a spalla, regolando l’ugello
nelle aree colpite o se non viene effettuata su un getto finemente vaporizzato. Trattate
una trasemina annuale, che rinfoltisce il tap- sul prato asciutto, evitando di bagnare per le
peto erboso nelle zone problematiche. successive otto ore. Ugualmente, non trattate
• Il muschio va ostacolato nella sua formazio- in caso di minaccia di pioggia.
ne fin dall’inizio perché, da piacevole sfondo e • Quando, pochi giorni dopo, il muschio si è
riempitivo, in tempi brevi può estendersi e ad- seccato e annerito, va asportato con pazien-
densarsi al punto da soffocare tutta l’erba e za, senza danneggiare l’erba, impiegando un
divenire preponderante nella porzione om- rastrello a coltelli.
breggiata. • Possono rendersi necessari più interventi
• Non sottovalutate dunque il problema, ma (due-tre) a distanza di 7-10 giorni uno dall’al-
intervenite per tempo, in febbraio-marzo, con tro, poiché il muschio, una volta instauratosi,
un trattamento a base di una soluzione di sol- non si elimina facilmente. Ripetete quindi l’in-
fato di ferro, in dose di 300-400 g/100 mq tervento con costanza, nei momenti più fre-
sciolti in 10 l d’acqua. Oppure potete utilizza- schi della giornata, fino a soluzione del pro-
re uno degli appositi preparati antimuschio blema. L’esito definitivo si ottiene però mi-
esistenti in commercio, alcuni dei quali con- gliorando il drenaggio del suolo.
I funghi patogeni 109

giorni dopo il trattamento, mentre il comple- I FUNGHI PATOGENI


to disseccamento delle piante si raggiunge Alcune volte, le macchie o i diradamenti
nell’arco di un mese. Non essendo selettivo, che si evidenziano sulla superficie del tap-
durante i trattamenti è necessario evitare di peto erboso non sono imputabili a una cat-
colpire le piante coltivate: per questo, dopo tiva manutenzione, bensì a parassiti che si
il trattamento, è necessario riseminare il pra- insediano sia nell’apparato radicale, sia nel-
to. Dopo l’intervento sono necessarie sei ore la parte aerea della pianta. Prima di studia-
senza pioggia, altrimenti il glifosate viene di- re una strategia di difesa, è importante cer-
lavato e perde efficacia. Nel terreno subisce care di riconoscere l’agente causale della
una rapida biodegradazione: dopo 3 settima- malattia.
ne non rimane traccia del principio attivo. È Le chiazze fungine, di 10-70 cm di diametro,
poco efficace su convolvolo ed equiseto. in genere hanno contorno rotondeggiante o
Il glufosinate ammonio è un erbicida fogliare irregolare, e colori variabili dal cenere al
che agisce per contatto sulle parti verdi delle giallastro, al ruggine, a seconda dell’agente
infestanti. È attivo anche verso l’equiseto. An- patogeno. In realtà, qualunque prato è sem-
ch’esso viene rapidamente degradato nel suo- pre pieno di spore fungine, una parte delle
lo a opera dei microrganismi. quali non è dannosa. Invece, le spore dei

Molti dei problemi fungini sono creati da organismi microscopici, ma anche i normali funghi da prato
possono costituire un problema e sono comunque un segnale di eccessiva umidità.
110 La salute del prato

funghi parassiti, trasportate dal vento e poi


attivate dall’acqua d’irrigazione o dalla ru-
Cosa sono i funghi? giada o dalla brina, sono pronte ad aggredi-
re le piante circostanti.
Se però l’erba è in buona salute, non offre un
ambiente adatto per la germinazione della
spora stessa, ma naturalmente vale anche il
contrario. Quando compare l’infestazione, è
quindi necessario interrogarsi su quali errori si
Il fungo a mensola è una delle molte sono commessi nella manutenzione del pra-
forme dell’immenso gruppo dei miceti. to, per evitare di ripeterli.
Va ricordato che il clima gioca un ruolo de-
• Il mondo dei funghi comprende esem- terminante nello sviluppo delle diverse forme
plari invisibili a occhio nudo, come quasi
fungine parassite, e che quindi esistono forme
tutti quelli patogeni, e organismi visibili,
di infestazione tipicamente legate all’anda-
come i funghi commestibili (quali i porci-
ni), ma anche funghi parassiti dei vegetali, mento stagionale.
degli animali e dell’uomo (che causano le
micosi), e funghi innocui, come le muffe. •In primavera, i nemici da combattere sono
• I funghi si riproducono mediante spore, tutti quei funghi la cui ideale temperatura di
analoghe ai semi delle piante superiori. In sviluppo si aggira fra 4 e 21 °C, cioè l’interval-
ogni ambiente le spore fungine sono mi- lo termico, con alternanza notte-giorno, tipi-
liardi, ma poche sono quelle dannose e co del periodo, unitamente all’umidità che in
ancor più difficilmente trovano l’ambiente genere è frequente tra marzo e maggio.
adatto per germinare. Le spore di funghi
parassiti, trasportate dal vento e attivate
dall’acqua d’irrigazione o dalla rugiada, ag- •I mesi estivi, caratterizzati da clima soffo-
grediscono l’erba solo quando essa è in cante e afoso, aridità e vento asciutto, sono
cattive condizioni di salute. periodi davvero difficili per il tappeto erbo-
• I funghi parassiti sono ascomiceti, invisi- so: quando il caldo è intenso, l’erba rallenta
bili con l’eccezione delle ruggini, i cui or- la crescita e soffre, vittima dello stress am-
gani riproduttivi sporgono sulla lamina fo- bientale, ed è quindi indebolita nei confron-
gliare, creando piccole pustole gialle, ros- ti di eventuali aggressioni da agenti esterni:
se, marroni o nere, da cui viene prodotta nella fattispecie, i funghi che si sviluppano
una polverina, costituita dalle spore. bene oltre i 25 °C.
• I funghi commestibili, o funghi superiori,
sono per la maggior parte basidiomiceti,
che producono un carpoforo, cioè un cor- •L’autunno porta una situazione climatica si-
po fungino ben visibile, avente il compito mile a quella primaverile, a cui si aggiungono
di portare gli organi riproduttivi e, al loro i funghi tipici dell’inverno, che verso la fine
interno, le spore. dell’anno trovano il clima ideale, grazie a tem-
perature comprese fra 0 e 10 °C.
I funghi patogeni 111

•L’analisi scientifica. Dopo aver identifi- glie danneggiate, cercando i corpi fungini, le
cato le specie che compongono il tappeto pustole, le macchie in rilievo ecc. Se nelle mac-
erboso, bisogna subito chiarire se la malattia chie non c’è alcuna traccia di strutture fungine,
le riguarda tutte o se ne colpisce una in mo- allora sono state causate da fenomeni come
do selettivo. inquinamento atmosferico, eccesso di calore,
Per una diagnosi esatta dell’agente patogeno danni meccanici o altre cause non infettive.
è importante avere una buona conoscenza Portate un campione di foglia a un esperto
delle condizioni ambientali in cui si è svilup- per ottenere una diagnosi più precisa. Prele-
pato il manto erboso: natura del terreno, fre- vate un campione di terreno in cui è presente
quenza e modalità di irrigazione, età, tipo e la patologia e portatelo in laboratorio per
quantità di concime utilizzato, tipi di fitofar- avere la conferma.
maci usati e date di applicazione ecc.
Si passa poi alla fase di osservazione delle sin- •La difesa con i fungicidi. Se, nonostante
gole piante, in modo da determinare quali par- gli accorgimenti preventivi, l’infestazione
ti di esse sono state colpite e come appaiono. compare ugualmente, bisogna ricorrere a un
Per un esame più accurato si può utilizzare una fungicida, oltre a ripensare agli errori nella
lente a basso ingrandimento: osservate le fo- prevenzione. La lotta chimica si rende neces-

L’ESPERTO CONSIGLIA
Prevenzione: gli errori d’irrigazione
Per evitare attacchi fungini, l’irrigazione va
somministrata in modo corretto, senza esa-
gerare né scarseggiare per quantità, bagnan-
do preferibilmente la mattina presto. L’umi-
dità elevata favorisce l’insorgere di malattie
fungine, quindi bisogna evitare anche i rista-
gni idrici, attraverso un valido drenaggio in
profondità del suolo.
• È nocivo il compattamento del terreno, da
evitare praticando periodicamente, in prima-
vera e autunno, le arieggiature e/o carotatu-
re. Anche la formazione del feltro non favo-
risce la buona salute del manto erboso, anzi,
costituisce un ricettacolo di spore: in autun-
no bisogna praticare la sfeltratura.

Eccessivi apporti idrici favoriscono


la formazione del feltro e lo sviluppo
di forme crittogamiche.
112 La salute del prato

L’ESPERTO CONSIGLIA
Prevenzione: gli errori di taglio • Il taglio della foglia, soprattutto se non è
•Il taglio del prato influenza notevolmente “a forbice” (taglio netto), sfrangia la superfi-
la resistenza ai patogeni da parte dell’erba. cie fogliare, rendendola più esposta all’inse-
Ogni specie prativa ha una sua altezza di ta- diamento delle spore fungine, favorite anche
glio (vedi p. 58) che va rispettata, senza ab- dall’intenerimento dei tessuti vegetali.
bassarla: un taglio troppo basso per le esi- • Aspettate a compiere il primo taglio sta-
genze della pianta la indebolisce, oltre a pri- gionale: l’erba non soffre se viene lasciata
vare il prato di aria, il che favorisce la germi- crescere qualche centimetro in più, ma deve
nazione sporale. avere il tempo di accumulare sostanze di ri-
serva prima di essere tagliata in primavera.
• Anche un taglio troppo frequente debili-
ta l’erba, in particolare durante periodi di
accentuata siccità. Se si taglia il prato anco-
ra bagnato, per la pioggia o l’irrigazione, ol-
tre a diffondere facilmente e ampiamente
le spore, ne risulterà facilitata la massiccia
germinazione.
• In caso di attacchi, durante la tosatura sfal-
ciate prima le zone sane e dopo quelle infe-
state, e al termine dell’operazione pulite e
disinfettate le lame.

La raccolta dello sfalcio dopo il taglio aiuta


a prevenire le malattie fungine.

saria soprattutto sui tappeti erbosi di nuovo con l’apposita pompa a spalla o attraverso
impianto, che sono i più colpiti dai patogeni l’impianto d’irrigazione, per garantire una di-
fungini perché non si è ancora potuta costitui- stribuzione uniforme. In genere, serve un trat-
re quella flora microbica, tipica del tappeto tamento ogni 15 giorni. I fungicidi non sono
adulto e in buone condizioni, che da sola (se è prodotti particolarmente tossici. Cionono-
in buon equilibrio) riesce a tenere a bada gli stante, vanno rispettate le normali precauzio-
organismi nocivi. Quando si riesce a individua- ni: non trattate in giornate ventose o piovose,
re la specie fungina responsabile dell’attacco, senza guanti, occhiali e mascherina protettiva,
l’anticrittogamico scelto può essere specifico, o in presenza di bambini o animali.
ma in tutti gli altri casi si deve impiegare un È possibile effettuare un programma preven-
prodotto ad ampio spettro d’azione. I tratta- tivo di trattamenti con un anticrittogamico
menti vanno eseguiti rispettando scrupolosa- ad ampio spettro, da incominciare in prima-
mente i dosaggi indicati, irrorando il prodotto vera, una volta al mese.
Le malattie fungine 113

LE MALATTIE FUNGINE mente il feltro e arieggiare il terreno con ope-


• Alternariosi: quando le temperature non razioni di verticuttatura o carotatura.
superano i 15 °C, con terreno non gelato ma
ben inumidito, possono comparire Drechslera •Filo rosso: quando l’umidità atmosferica è
e Bipolaris, che danno sintomi diversi a secon- notevole, per piogge, nebbie o rugiade pro-
da della specie prativa. Su prati di poa, si ve- lungate, appaiono sugli steli d’erba i filamenti
dono macchie rosso-marroni che poi virano al rosa-rossi di Laetisaria fuciformis, il “filo ros-
nero cerchiato di giallo, sino alla morte delle so”. Prima, però, si notano le chiazze (da 5 a
piante; su Festuca arundinacea e sul loietto le 50 cm di diametro) irregolari di colore bruno
chiazze sono giallastre e su Agrostis rossicce. dove le piante si stanno seccando. La preven-
zione consiste in un’adeguata aerazione del
•Elmintosporiosi: determinata da diverse terreno, con sfeltratura e raccolta dei residui
specie di Helminthosporium, si evidenzia sul- di taglio, unita a un’irrigazione moderata in
le foglie con macchie ovali brune, che si allar- prima mattina. Colpisce poa e agrostidi.
gano progressivamente disseccando la lamina
e poi la guaina. Questa malattia viene favori- •Fusariosi (mal del piede): è causata da due
ta da umidità elevata e temperatura medio- agenti patogeni che agiscono in condizioni
bassa (13-21 °C) e si verifica in primavera e in climatiche opposte. Fusarium nivale, non
autunno, quando attacca poa e festuca rubra, molto frequente, si sviluppa in climi freddi, e
mentre in estati fresche e piovose colpisce le si manifesta con chiazze argentate, grandi e ir-
agrostidi. Si consiglia di irrigare poco e nelle regolari. È facilitato da abbondanti piogge in-
ore centrali del giorno, rimuovere periodica- vernali o da nevicate che ricoprono il manto

L’ESPERTO CONSIGLIA

Prevenzione: gli errori di concimazione rispettare il dosaggio minimo, scegliete un


Alla ripresa primaverile, quando si sommini- fertilizzante a lenta cessione, con il quale il
strano i concimi azotati per accelerare la ri- rischio di errori da sovradosaggio è più limi-
presa dell’erba, non bisogna superare le dosi tato, poiché viene rilasciato alle piante con
consigliate in etichetta, perché le piante si tempi programmati e ben precisi, che impe-
accrescono troppo rapidamente, anche gra- discono una crescita prodigiosa, ma anche
zie a maggiori piogge, e il loro equilibrio fi- una sovranutrizione dannosa.
siologico si altera, esponendo il fianco a in- • Evitate le concimazioni solo azotate in
gressi fungini. estate e autunno, apportando anche fosforo
• I funghi prediligono proprio piante dagli e potassio, utili a incrementare la resistenza
steli e dal fogliame tenero e turgido al tem- delle piantine.
po stesso, ricco di sostanze nutritive appor- • Il pH deve aggirarsi intorno a 6, per inibire
tate dall’azoto in eccesso. Se non riuscite a buona parte dei funghi.
114 La salute del prato

erboso per lungo tempo, e da un pH inferiore metro, assumendo una tinta rosso-bronzo e
a 6 unito a un eccesso di sostanza organica. poi marrone scuro, preludio della morte del-
Viceversa, F. roseum si sviluppa con tempera- le piante. Asportate la zolla infetta, sino a 40
tura elevata e forte siccità, provocando vaste cm di profondità, rizollate o riseminate su
chiazze giallastre. terra nuova. Controllate il pH, poiché il fungo
viene favorito da valori basici: non sommini-
•Macchia rosa: colpisce Lolium perenne e strate calcio ed effettuate concimazioni aci-
Festuca rubra, ed è provocata da Limonomy- de che correggano il pH. In caso di forti e re-
ces roseipellis. Le cause, l’andamento e la pre- cidive infezioni, è consigliabile sostituire
venzione sono gli stessi del filo rosso. completamente il manto, seminando Poa
pratensis, Festuca rubra o Lolium perenne.
•Mal del piede: causato, tra gli altri agen-
ti fungini, da Gaeumannomyces (Ophiolobus) •Moria dell’erba: è determinata principal-
graminis, si manifesta con chiazze marroncine mente da Sclerotinia homeocarpa, che causa
di dimensioni che variano da qualche centi- disseccamenti rotondeggianti di pochi centi-
metro a un metro di diametro, ove le piante metri di diametro, all’interno dei quali l’erba
di Agrostis stolonifera marciscono completa- scompare rapidamente. Colpisce soprattutto
mente. In primavera, le chiazze, di colore mar- le agrostidi e la poa, ed è favorita da tempe-
rone chiaro, sono piccole e appaiono nei pun- rature medie accoppiate a umidità elevata, e
ti meno drenati del terreno. In autunno, le da una concimazione azotata squilibrata (ec-
chiazze si allargano ad anello fino a 1 m di dia- cessiva o carente).

Due problemi crittogamici molto frequenti: la malattia del filo rosso (A SINISTRA) e la sclerotinia (A DESTRA).
Le malattie fungine 115

I “cerchi delle streghe”


I cosiddetti “cerchi delle streghe”, cioè quegli
ampi anelli di erba più scura rispetto al cir-
condario, non hanno nulla di magico o extra-
terrestre. Sono anch’essi imputabili a un’infe-
zione fungina a opera di basidiomiceti che,
su terreni poco irrigati e poco concimati, con
substrati sabbiosi, trovano le condizioni am-
bientali ideali per svilupparsi durante le pri-
mavere umide e calde.
• Compaiono così gli anelli, semplici o dop-
pi, di colore verde scuro, di 10-20 cm di
spessore e con diametro variabile (fino ad
alcuni metri), all’interno dei quali l’erba può
morire o rimanere in discreto stato. Lungo la
circonferenza si possono sviluppare anche i
corpi fruttiferi, ossia i funghi con gambo e
cappello (Clitocybe, Lepiota, Lycoperdon,
Marasmius, Psalliota, Scleroderma, Tricholo-
ma), ben pochi dei quali sono commestibili
o pregiati.
• Si possono combattere con anticrittoga-
mici e, se non si ottiene risultato, rimuoven-
do il cerchio fino a 50 cm al di là del margi-
ne esterno, asportando la terra, sostituendo-
la con terriccio nuovo e riseminando.
• Oppure si può convivere con i cerchi, che Molte specie di funghi, visibili o invisibili
non sono particolarmente nocivi nei con- a occhio nudo, si dispongono a cerchio, in curiose
fronti dell’erba. formazioni.

•Muffa bianca: determinata da Pythium, bianco-grigiastra su foglie e guaine fogliari, le


che dà luogo a chiazze allungate di pochi quali progressivamente ingialliscono, imbru-
centimetri e di aspetto lanoso, che poi assu- niscono e si seccano, con la morte della pian-
mono un colore bruno-rossiccio dovuto alle ta. La malattia si manifesta sin dalla primave-
piante morte. È favorita da temperatura ele- ra nelle zone più umide e ombreggiate del
vata e ristagno d’acqua. prato, favorita anche da un eccesso di conci-
mazione azotata e da un tempo piovigginoso
•Oidio o mal bianco: causato da Erysiphe o nuvoloso. Nei suoi attacchi, predilige le fe-
graminis, si manifesta con una pulverulenza stuche e la poa. Si raccomanda di utilizzare al-
116 La salute del prato

l’impianto specie che tollerano l’ombra, di ir- bre. La qualità del prato scade vistosamente,
rigare il minimo necessario e di alzare il taglio. poiché foglie e steli si macchiano di pustole
color giallo-arancio, conferendo al manto
•Rizottoniosi: provocata da Rhizocthonia una tinta rossiccia o bruno-rugginosa.
solani, si verifica con umidità elevata e tem-
perature di 25-35 °C, tipicamente nel periodo GLI ANIMALI NOCIVI
estivo. Le chiazze, più o meno estese, si rico- Fra gli animali selvatici che danneggiano il
noscono per l’alone bluastro che le delimita. tappeto erboso, il principale è la talpa, un in-
Viene incentivata da un’abbondante concima- settivoro responsabile di antiestetici cumuli
zione azotata. di terra lasciati qua e là. Oltre a rovinare
l’estetica del prato, le montagnole ostacola-
•Ruggine: provocata da Puccinia striiformis, no la lavorazione del tappeto erboso, a parti-
P. brachypodii, P. graminis, P. coronata, dove le re dalla tosatura.
prime tre attaccano preferenzialmente la poa,
e l’ultima il loietto e la festuca arundinacea. •Volendo evitare le trappole, efficaci ma
La malattia è favorita da clima caldo-umido, cruente, e le esche chimiche talpicide, per al-
come si può verificare da maggio fino a otto- lontanare gli animaletti il sistema più sempli-

I lombrichi e i piccoli animaletti: amici o nemici?


•I lombrichi, tanto benefici (vedi p. 69), di- trollo, anche se una diminuzione dei lombrichi
vengono fastidiosi solo nel momento in cui il si ottiene apportando sabbie silicee.
loro numero sia eccessivo. La loro attività è ri- • Tra gli uccelli selvatici, tutti i granivori (dai
velata da mucchietti di terra di circa piccioni ai merli, dai passeri ai tordi
0,5-1,5 cm, che possono alterare ecc., ma anche gli onnivori co-
l’uniformità della superficie me le cornacchie) sono mol-
rendendo più difficili gli to pericolosi quando il
interventi di manutenzio- prato è stato appena se-
ne del tappeto erboso. minato: possono pren-
L’attività di questi vermi derlo d’assalto per bec-
è favorita da terreni umi- care i semi. Per ovviare al
di con alta concentrazio- problema, ricoprite la se-
ne di sostanza organica e mente con 2-3 cm di terra.
un pH vicino alla neutralità. • Rispettate infine il topo-
Non esistono prodotti autoriz- ragno, un topolino accanito
zati specifici per l’utilizzo sul tappe- cacciatore di insetti, che scava galle-
to erboso; la spazzolatura dei cumuli di terra rie quasi invisibili, assolutamente non nocive
dalla superficie è la migliore pratica di con- per il manto erboso.
Gli animali nocivi 117

ce consiste nella sommersione delle gallerie


con acqua, vale a dire nell’infilare la canna
con il getto continuo in una delle aperture,
Il comportamento
dopo aver allontanato con una paletta la ter- delle talpe
ra smossa, per costringere l’animale a uscire.
L’operazione, perché risulti definitiva, va ripe-
tuta per almeno un mese, in estate.
Esistono anche apparecchi a ultrasuoni, fun-
zionanti a pile. Vanno interrati nella zona do-
ve le gallerie sono maggiormente concentra-
te e, nell’arco di una settimana, dovrebbero li-
berare un diametro di circa 6 m di terreno, per
arrivare a 15 m di diametro dopo venti giorni.
Un metodo ecologico e incruento consiste
nella messa a dimora di qualche pianta di Eu-
phorbia lathyris (catapuzia minore) da tra-
piantare o da seminare lungo i bordi del pra- La talpa è presente in tutta Italia (esclusa
to, in ragione di tre piante ogni 100 mq. Il lat- la Sardegna), dal mare fino a 2 200 m di al-
tice tossico contenuto nella pianta allontana titudine. È un animale mite che passa i
gli animaletti definitivamente. Attenzione: è suoi tre anni di vita sotto terra, con l’ecce-
una pianta che può diventare infestante ma, zione di eventuali inondazioni che lo co-
essendo biennale, è bene lasciare andare a se- stringono a uscire allo scoperto, per poi
me qualche esemplare. rientrare a cessato pericolo. Predilige ter-
I più pazienti possono provare a catturare la reni morbidi e ricchi di humus, nei quali
trova più facilmente il cibo, rappresentato
talpa viva, trasferendola poi in un’area non
da insetti, molluschi e lombrichi, localiz-
coltivata dove non provoca danni. Procurate- zati grazie all’olfatto e alle vibrazioni che
vi qualche stelo erbaceo rigido di circa 50 cm provocano.
di lunghezza e inseritelo in verticale nel terre-
no cercando di seguire il tracciato delle galle-
• Se il terreno è povero o sassoso, ogni in-
dividuo dovrà scavare numerose gallerie
rie; la talpa, passando, li muove rivelando la per esplorare il sottosuolo in cerca di nu-
sua posizione. In quel preciso momento sca- trimento, dando l’impressione, dall’ester-
vate con una vanga il più rapidamente possi- no, che l’appezzamento sia infestato. Se
bile ed estraete (con i guanti) delicatamente però i cumuli di terra in un suolo ricco so-
l’animaletto. no molti, è probabile che anche gli indivi-
dui siano numerosi.
Infine si può provare anche infilando nelle
aperture delle gallerie bastoni su cui sono • Durante l’inverno rimane attiva, pur
scendendo nel sottosuolo per ripararsi dal
collocate bottiglie vuote dell’acqua minerale, gelo. Ogni anno la famiglia aumenta in
oppure foglie di noce o di sambuco, rami di media di quattro nuovi nati.
rosmarino o di salvia.
118

Le stagioni del prato


Un utile riepilogo, mese per mese, di tutte le operazioni da compiere sul manto
erboso per conservarne la salute e la bellezza nel tempo.

ttenere un bel manto erboso non è dif- quadro riassuntivo facile, dettagliato e imme-
O ficile: come già detto, basta seguire un
corretto programma annuale di manutenzio-
diato. Soprattutto in relazione al fatto che
molti lavori sono anticipati nel Sud Italia e ri-
ne. Dopo aver esaminato, nelle pagine prece- tardati nel Nord o viceversa, a seconda della
denti, ogni singola operazione da compiere, il stagione.
quadro complessivo è ormai chiaro: il manto Nelle prossime pagine troverete, quindi, per
erboso ha bisogno di cure per tutto l’arco ogni mese dell’anno, il riassunto delle opera-
dell’anno. zioni indispensabili da compiere, nel Nord e
Quello che può risultare meno immediato è nel Sud Italia, così da poter godere di un bel-
quale tipo di operazioni va compiuto mese lissimo manto erboso con il minimo dispen-
per mese, in modo da avere sott’occhio un dio di energie e di tempo.

Che si tratti di un grande prato in clima caldo (A FRONTE) o di un piccolo spazio erboso in situazione fresca
e umida (SOPRA), il fattore fondamentale rimane la regolare manutenzione nel corso delle stagioni.
120 Le stagioni del prato

GENNAIO
NORD ITALIA
•Se il manto erboso è coperto di neve, è nel-
la condizione migliore: la neve crea una coi-
bentazione, mantenendo il terreno a una
temperatura attorno a 0 °C. Quando si scio-
glierà, essa fornirà una preziosa quantità di
acqua al suolo e alle radici. Non camminate
sulla copertura nevosa.
• Se non c’è neve, le basse temperature fanno
ghiacciare gli steli d’erba: non camminatevi
sopra, perché si spezzerebbero, aprendo la
porta alle malattie fungine.
• Se non lo avete fatto in precedenza, pulite Non è facile sacrificare lo spettacolo primaverile
delle pratoline a vantaggio di un prato impeccabile.
ed effettuate la manutenzione al tosaerba e
al rifilabordi o trimmer.
• Fate ordine in magazzino, cantina o garage: •Verso la fine del mese effettuate, dove ne-
controllate le rimanenze di sementi, terriccio, cessario, il primo trattamento antimuschio.
concimi e fitofarmaci; smaltite presso il con- •Se intendete rifare il prato, dopo aver pre-
sorzio agrario i fitofarmaci scaduti o molto parato il terreno in autunno, livellate il letto
vecchi; acquistate ciò che vi manca. di semina e acquistate la semente.

SUD ITALIA SUD ITALIA


•Incominciate a passare il rastrello per elimi- •All’inizio del mese completate la pulizia.
nare le foglie cadute, i rami secchi e tutti i re- •All’inizio del mese potete compiere le ope-
sidui vegetali. razioni di rullatura, trasemina, carotatura e
• Verso la fine del mese effettuate, dove ne- top dressing.
cessario, il primo trattamento antimuschio. •Entro la metà del mese, controllate l’effi-
• Se intendete rifare il prato, dopo aver pre- cienza dell’impianto d’irrigazione e riposizio-
parato il terreno in autunno, livellate il letto nate la centralina.
di semina e acquistate la semente. •Verso la metà del mese effettuate la semi-
na del nuovo prato.
FEBBRAIO •Verso la metà del mese svolgete la prima
NORD ITALIA concimazione di stagione, con un prodotto
• In genere valgono ancora i consigli indicati azotato, che sia a lenta cessione ma anche a
per il mese di gennaio. pronto effetto.
• Verso la fine del mese, incominciate a pas- •In caso di necessità, verso la fine del mese
sare il rastrello per eliminare le foglie cadute, potete effettuare il primo trattamento con
i rami secchi e i vari residui vegetali. prodotti anticrittogamici.
Gennaio • Aprile 121

MARZO •Verso la metà del mese svolgete il primo ta-


NORD ITALIA
glio di stagione.
•All’inizio del mese potete compiere le ope- •Verso la fine del mese effettuate il primo in-
razioni di rullatura, trasemina o top dressing. tervento diserbante, sia contro le malerbe a fo-
•Entro la metà del mese, controllate l’effi- glia larga, sia (su prati adulti) con un prodotto
anti-germinello, oppure la prima scerbatura.
cienza dell’impianto d’irrigazione e riposizio-
nate la centralina. • Una volta al mese, rastrellate bene il prato
• Entro la metà del mese completate la pulizia. per pulirlo e scongiurare la formazione del
• Verso la metà del mese effettuate la semi- feltro e la crescita del muschio.
• In caso di necessità, verso la fine del mese
na del nuovo prato.
• Verso la metà del mese svolgete la prima trattate con anticrittogamici.
concimazione di stagione, con un prodotto
azotato, a lenta cessione e a pronto effetto. APRILE
• Entro fine mese provvedete, dove necessa- NORD ITALIA
•Entro la prima metà del mese, controllate
rio, al primo trattamento antimuschio.
• In caso di necessità, verso la fine del mese l’efficienza del tosaerba.
•Verso la metà del mese programmate la
effettuate il primo trattamento con prodotti
anticrittogamici. centralina per l’irrigazione e incominciate a ir-
rigare, nelle ore centrali della giornata.
SUD ITALIA • Verso la metà del mese procedete al primo
• Entro la prima metà del mese, controllate taglio di stagione.
l’efficienza del tosaerba. • Verso la fine del mese svolgete il primo in-
• Verso la metà del mese programmate la tervento diserbante, sia contro le malerbe a
foglia larga, sia (su prati adulti) con un prodot-
centralina per l’irrigazione e incominciate con
l’irrigazione, nelle ore centrali della giornata. to antigerminello, oppure la prima scerbatura.
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro.
• In caso di necessità, verso la fine del me-
se effettuate un trattamento con anticritto-
gamici.

SUD ITALIA
•Irrigate a intervalli regolari, nelle ore iniziali
della mattina o verso sera, se non piove.
•Effettuate con regolarità il taglio dell’erba,
nelle ore iniziali della mattina (non dopo l’ir-
Il diserbo dalle infestanti a rapida diffusione, rigazione) o nel tardo pomeriggio, abbassan-
come il tarassaco, va effettuato verso fine aprile. do progressivamente l’altezza.
122 Le stagioni del prato

•Una volta al mese, rastrellate bene il prato •Verso la metà del mese svolgete il secondo
per pulirlo e scongiurare la formazione del intervento diserbante, contro le malerbe infe-
feltro. stanti a foglia larga.
• Verso la metà del mese svolgete il secondo • In caso di necessità, verso la fine del mese ef-
diserbo, contro le malerbe a foglia larga. fettuate un trattamento con anticrittogamici.
• In caso di necessità, verso la fine del mese
effettuate un trattamento con prodotti anti- SUD ITALIA
crittogamici. •Continuate a irrigare a intervalli regolari, so-
lo la sera o di notte, se non piove, aumentan-
MAGGIO do la quantità d’acqua.
NORD ITALIA • Effettuate con regolarità il taglio dell’erba,
•Continuate a irrigare a intervalli regolari, nelle ore iniziali della mattina o nel tardo po-
nelle ore iniziali della mattina o verso sera, se meriggio, senza più abbassare l’altezza rag-
non piove o la pioggia è scarsa. giunta a fine aprile.
• Effettuate con regolarità il taglio dell’erba, • Una volta al mese, rastrellate il prato per
nelle ore iniziali della mattina (non dopo l’ir- pulirlo e scongiurare la formazione del feltro.
rigazione) o nel tardo pomeriggio, abbassan- • Entro metà mese, somministrate un conci-
do progressivamente l’altezza. me azotato, a lenta cessione, nelle ore del
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato tardo pomeriggio.
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro. GIUGNO
NORD ITALIA
•Continuate a irrigare a intervalli regolari, so-
lo la sera o di notte, se non piove, aumentan-
do la quantità d’acqua.
• Effettuate con regolarità il taglio dell’erba,
nelle ore iniziali della mattina o nel tardo po-
meriggio, senza più abbassare l’altezza rag-
giunta a fine maggio.
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro.
• Entro metà mese effettuate la seconda
concimazione azotata, con un prodotto a len-
ta cessione, nel tardo pomeriggio.

SUD ITALIA
In primavera è importante curare bene i bordi: •Continuate a irrigare a intervalli regolari, solo
se sono ordinati, valorizzano le fioriture. la sera o di notte, se non piove e se è possibile.
Maggio • Settembre 123

Il prato in piena estate


• In luglio, sia nel Nord, sia nel Sud Italia, Dove possibile e necessario, applicate l’irri-
continuate a irrigare a intervalli regolari, so- gazione a syringing. Mantenete distanziati gli
lo la sera o di notte, se non piove e se è pos- interventi di taglio dell’erba, nelle ore inizia-
sibile, aumentando la quantità d’acqua. Dove li della mattina o nel tardo pomeriggio, alla
fattibile, applicate l’irrigazione a syringing. stessa altezza. Una volta al mese, rastrellate
Diradate gli interventi di taglio dell’erba, nel- il prato per pulirlo e scongiurare la formazio-
le ore iniziali della mattina o nel tardo po- ne del feltro. Per rifare il prato in settembre,
meriggio, senza abbassare l’altezza. Una vol- effettuate la lavorazione del terreno e, entro
ta al mese, rastrellate il prato per pulirlo e fine mese, livellate il letto di semina e acqui-
scongiurare la formazione del feltro. state la semente.
• In agosto, sia nel Nord, sia nel Sud, conti- Inoltre, effettuate la terza concimazione di
nuate a irrigare a intervalli regolari, solo la stagione, molto leggera, con un prodotto a
sera o di notte, se non piove e se è possibile. base di fosforo e potassio, a lenta cessione.

•Applicate l’irrigazione a syringing. SETTEMBRE


•Diradate gli interventi di taglio dell’erba, NORD ITALIA
nelle ore iniziali della mattina o nel tardo po- •Continuate a irrigare a intervalli regolari,
meriggio, senza abbassare l’altezza. nelle ore iniziali della mattina o verso sera, se
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato non piove, diminuendo la quantità d’acqua.
per pulirlo e scongiurare la formazione del • Riavvicinate ed effettuate con regolarità il
feltro, che soffoca le radici. taglio dell’erba, a metà mattina o nel tardo
124 Le stagioni del prato

SUD ITALIA
•Continuate a irrigare a intervalli regolari, solo
la sera o di notte, se non piove e se è possibile.
•Se possibile, applicate l’irrigazione a syringing.
•Mantenete distanziati gli interventi di taglio
dell’erba, nelle ore iniziali della mattina o nel
tardo pomeriggio, riabbassando l’altezza solo
verso fine mese.
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro.
• Se intendete rifare il prato in ottobre, effet-
tuate la lavorazione del terreno e, entro fine
mese, livellate il letto di semina e acquistate
la semente.

Le foglie autunnali cadute sul prato possono OTTOBRE


essere uno spettacolo suggestivo, ma vanno raccolte
al più presto. NORD ITALIA
•Una volta a settimana, rastrellate per to-
pomeriggio, riabbassando progressivamente gliere il fogliame caduto.
l’altezza. Eliminate la funzione mulching e rac- •Diradate l’irrigazione, diminuendone la por-
cogliete tutto il residuo. tata ed effettuandola solo se non piove, nel-
• Una tantum, rastrellate a fondo per rimuo- le ore centrali della giornata; sospendetela
vere l’eventuale feltro. entro fine mese.
• Effettuate un intervento di arieggiatura • Diradate gli interventi di taglio dell’erba,
(scarificazione, verticuttatura o carotatura) nelle ore centrali della giornata, compiendo
per rimuovere il feltro e arieggiare il terreno. l’ultimo entro la fine del mese.
• Una volta a settimana, rastrellate per to- • In caso di necessità, entro la fine del mese
gliere il fogliame caduto. effettuate un trattamento con anticrittoga-
• In caso di necessità, verso la metà del mese mici.
effettuate un trattamento con anticrittogamici. • Se intendete rifare il prato in primavera,
• Verso la metà del mese procedete alla se- procedete alla lavorazione del terreno.
mina del nuovo prato.
• Nella seconda metà del mese, effettuate la SUD ITALIA
terza concimazione di stagione con un pro- •Una volta a settimana, rastrellate per to-
dotto a base di fosforo e potassio, a lenta ces- gliere il fogliame caduto.
sione, oppure con un fertilizzante organico. •Continuate a irrigare a intervalli regolari,
• Entro la fine del mese potete compiere le nelle ore iniziali della mattina o verso sera, se
operazioni di trasemina o top dressing. non piove, diminuendo la quantità d’acqua.
Ottobre 125

•Riavvicinate e praticate con regolarità il ta-


glio dell’erba, a metà mattina o nel tardo po-
meriggio, riabbassando progressivamente l’al-
Il prato in pieno inverno
tezza. Eliminate la funzione mulching e racco-
gliete tutto il residuo.
• In novembre nel Nord, svuotate l’impian-
to d’irrigazione; smontate la centralina, to-
• Una tantum, rastrellate a fondo per rimuo- gliete le pile e conservatela al chiuso; svol-
vere l’eventuale feltro. gete operazioni di top dressing; spargete
• Effettuate un intervento di arieggiatura uniformemente un sottile strato di terriccio,
torba e sabbia; se il prato appare indebolito,
(scarificazione, verticuttatura o carotatura)
per rimuovere il feltro indurito e seccato, e effettuate un’ultima concimazione con pro-
arieggiare accuratamente il terreno. dotti a base di fosforo e potassio; ripulite
tosaerba, rifilabordi, trimmer e conservateli
• In caso di necessità, verso la metà del mese
al chiuso.
procedete a un trattamento con prodotti an-
ticrittogamici.
• Nel Sud Italia, a partire da dicembre, una
volta a settimana rastrellate per togliere il
• Verso la metà/fine del mese seminate il fogliame caduto; diradate l’irrigazione e so-
nuovo prato. spendetela entro fine mese; allontanate gli
• Entro la fine del mese, effettuate la quar- interventi di taglio dell’erba, effettuando
ta e ultima concimazione della stagione con l’ultimo entro la fine del mese; se necessa-
un prodotto a base di fosforo e potassio, a rio, fate un trattamento con anticrittogami-
lenta cessione, oppure con un fertilizzante ci; effettuate la lavorazione del terreno.
organico. • In dicembre i consigli espressi per il Nord
in novembre valgono ovunque.
• Entro la fine del mese potete compiere le
operazioni di trasemina o top dressing.

Inverno sul prato: dalla crosta di neve ghiacciata emergono le punte degli steli e qualche coraggioso
croco a cui basta un raggio di sole per sbocciare.
126

Indice analitico
I numeri in neretto si riferiscono alle schede di trattazione specifica, quelli in tondo
alle citazioni nel testo, quelli in corsivo alle citazioni in didascalia e nei box.

accestimento 54 concime 49, 53, 65, 66, 68 fresa per prato 71


allergie alle graminacee 12 - organico 69 funghi 110
alternariosi 113 correzione del pH 49 - patogeni 109
altezza dell’erba 58 costi 8 fungicidi 111
analisi del suolo 40 crescita dell’erba 33 fusariosi 113
animali domestici culmo 30
e il prato 94 cure geostuoie 88
arieggiatura 72, 81 - autunnali 85 germinazione 52
asfissia radicale 46 - estive 123 getti vegetativi 30
attrezzi, noleggio 71 - invernali 125 glifosate 107
autunno v. cure autunnali Cynodon dactylon gramigna 36, 91
Axonopus 91 v. gramigna graminacee 6, 30
azoto 64, 66
densità 31 humus 44
Bellis perennis 103 diario 8 - di lombrico 69, 70
biodiversità 10 dicondra 37
bordi 17 dicotiledoni 102 illuminazione 25, 51
Bouteleua 91 diserbante v. diserbo impianto
Buchloe 91 diserbo 29, 100, 101, 102 - di irrigazione 79
drenaggio 23, 45 - drenante 47
calcio 45 infestanti 53, 99, 100
calpestio 10 elmintosporiosi 113 irrigatori pop up 78
camminamenti erbe infestanti v. infestanti irrigazione 23, 29, 51, 52, 74, 111
v. sentieri erbicida v. diserbo - automatizzata 77
cardo v. Carduus estate v. cure estive
Carduus 103 letame 45, 70
carotatura 72 feltro 111 livellamento 51
centralina per irrigazione 77 fertilizzanti v. concime loglio 33
cerchi delle streghe 115 Festuca 33, 34, 35 loietto v. loglio
componenti filo rosso v. malattia Lolium perenne v. loglio
- inorganiche 43 del filo rosso lombrichi 117
- organiche 43 fitofarmaci 107
concimazione 29, 64, 67 fleum 35 macchia rosa 114
- d’impianto 66 forbici tagliaerba 64 macroelementi nutritivi 45
- di copertura 66 forma 16 macroterme 31, 36, 91
- errori 113 fosforo 65 mal bianco v. oidio
Indice analitico 127

mal del piede v. fusariosi - ornamentale 27 talpe 117


malattia/e - per sport 87 tappezzanti 23, 89
- del filo rosso 113 - progettazione 14, 25 termometro 68
- della macchia rosa - pulizia 70 terreno 23, 44
v. macchia rosa - rustico 28 - preparazione 49
- del prato 99 - sportivo 29 - stratigrafia 43
- fungine 109 - su scarpata 87 - tessitura 43
malerbe v. infestanti - su soletta 28 top dressing 83
manutenzione 13, 55 - tecnico 9 torba 46
microelementi 45, 65 pratolina v. Bellis perennis tosaerba 8 58, 59
microterme 31 - a scoppio 60
migliorare il terreno 42 - elettrico 60
monocotiledoni 105 rastrellatura 71 - elicoidale 61
moria dell’erba residui di taglio 58 - manutenzione 62
v. sclerotinia ricrescita basale 29 tosatura 29, 52, 55, 57
muffa bianca 114 rifilabordi 62, 63 - errori 58, 112
mulching 60 risanamento 80 trasemina 80
muschio 77, 108 ristagno 46 trifoglio nano 13
rizomi 30, 33 trimmer 63
oidio 114 rizottoniosi 116
ortica 105 ruggine 116 Veronica 103
Oxalis 103 rullatura 53, 71 verticut 72
rullo 71
parassiti 99 Zoisia 37, 90, 91
parcheggio 96 sabbia 46, 72 zolle di prato
paspalo 90, 91 sabbiatura 72 - acquisto 84
pendio v. prato Sagina subulata 11 - creazione 85
su scarpata scarificatura 72
penniseto 93 scelta 32
percorsi v. sentieri scerbatura 101
pH 44 sclerotinia 114
Phleum v. fleum semente 29, 51
Poa 92 semina 48, 50, 96
- annua 104 seminatrice 71
pollina 70 sentieri 18
potassio 65 sfalcio differenziato 22
prato/i sfeltratura 71
- al mare 90 sicurezza sul lavoro 59
- curvilineo 16 solfato di ferro 108
- fiorito 95, 96 sostituzione di zolle 84
- geometrico 16 stenotafno 91
- in ombra 92 stoloni 30, 33, 36
- in rotoli 38, 39 syringing 76
- in zolle 38, 39
- mediterraneo 36 taglio v. tosatura
TITOLI IN COLLANA

Bonsai
Bulbose
Calendario lunare
Innesti e potature nel frutteto
L’olivo
Orchidee
Ortensie, azalee, camelie
e altre acidofile
L’orto
L’orto sul balcone
Piante aromatiche e medicinali
in giardino e in vaso
Potatura e riproduzione in giardino
Il prato
Rampicanti
La rosa
Scuola di giardinaggio
La vite

Potrebbero piacerti anche