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Disegni: © Gabriele Pozzi pp. 11, 16, 19, 21, 47, 50, 52, 60, 64. 68, 83, 85; © Claber
Irrigazione p. 79;
© Garden Pictures p. 25 (progetto di Marco Bernardelli, paesaggista)
Si ringraziano inoltre le seguenti persone e/o aziende per avere fornito le seguenti immagini:
John Deere srl p. 62;
Fiskars p. 102a
Gardena pp. 63, 75, 78;
TPS PratoPratico p. 97;
Si ringrazia Aree Verdi di Ivan Mantovani (Sona - VR, tel. 3284127154) per la
collaborazione al servizio fotografico sulla trasemina.
www.giunti.it
ISBN 9788844040123
Il prato
PROGETTO, IMPIANTO
E MANUTENZIONE
SOMMARIO
Perché un prato? 7
Il prato come ecosistema 9 • Il prato per il giardino 11 • Esigenze speciali 12
Progettare il prato 14
Gli elementi sul prato 17 • I percorsi 18 • Il terreno 23
Perché un prato?
Ci sono molte ottime ragioni per creare uno spazio erboso, e non sono solo
di ordine estetico: il prato ha infatti un ruolo fondamentale nell’ecosistema naturale.
n manto erboso è costituito da foglie alla base dello sviluppo delle prime società
U d’erba. Sono talmente numerose che
ognuna di esse pare, in sé, senza importanza.
civilizzate e rimane la primaria fonte di sus-
sistenza per il genere umano. Il prato è solo
Ma è l’insieme di milioni di steli d’erba a de- uno dei molti ambienti composti da grami-
terminare l’aspetto del paesaggio, tanto nei nacee. In esse sono compresi generi e spe-
luoghi creati dall’uomo come in natura. La fa- cie di incredibile diversità: basti pensare
miglia botanica delle graminacee, che com- che gli altissimi bambù asiatici sono, dal
prende le comuni erbe dei giardini, ha una im- punto di vista botanico, stretti parenti del-
mensa diffusione sul nostro pianeta e confe- l’erba dei nostri prati.
risce la particolare fisionomia ad ambienti co- Nel giardino di casa, il prato contribuisce
me le praterie, le steppe e le savane. all’estetica e a conservare un microclima gradevole.
Le graminacee comprendono anche specie Rispetto a una superficie pavimentata, il prato
in estate sotto il sole ha una temperatura
che hanno un’enorme importanza nella sto- superficiale da 6 a 10 °C inferiore a quella
ria e nell’economia: la coltura dei cereali è di una normale pavimentazione.
8 Perché un prato?
• Fu solo nel Medioevo che il prato assunse zie anche alle opere di paesaggisti come il
un ruolo nell’architettura dei giardini; proba- britannico Capability Brown, il prato diven-
bilmente la spinta culturale all’utilizzo dell’er- ta davvero protagonista del giardino pae-
ba come elemento decorativo fu legata allo saggistico, per assumere poi nei secoli suc-
studio della Bibbia e dei Vangeli, in cui il pa- cessivi, nei giardini sempre più piccoli delle
scolo prativo è visto come metafora del Para- nuove classi borghesi, il ruolo di indicatore
diso, perché portatore di vita e di serenità. del benessere e della ricchezza.
In precedenza, Arabi e Romani avevano prefe-
rito delegare agli arbusti sempreverdi e all’ac- • Con l’invenzione del tosaerba, nel 1830, e
qua il ruolo di protagonisti nei giardini. con il successivo sviluppo della meccaniz-
Nei giardini italiani del Rinascimento, lo spa- zazione e della produzione in serie di mac-
zio erboso gioca un ruolo importante nell’ar- chine e attrezzi, la cura dei prati divenne
chitettura creata dalle siepi topiarie; il prato più semplice ed economica, non richieden-
contribuisce a esaltare i disegni formati dagli do più l’impiego di una grande forza lavoro
arbusti sempreverdi. Ma nel Settecento, gra- per il taglio e la manutenzione manuale.
Il prato come ecosistema 9
Ciò ha favorito la diffusione dei prati nei giar- IL PRATO COME ECOSISTEMA
dini privati, nel verde pubblico, nello sport. Il prato svolge un ruolo importantissimo nel-
Oggi i prati tecnici destinati alla pratica di l’equilibrio naturale. Ha una funzione di rac-
calcio, golf, sci e numerosi altri sport hanno colta dell’acqua piovana che, filtrata dalla
caratteristiche molto specifiche e muovono zolla erbosa, scende in profondità nel suolo e
interi comparti dell’economia del settore per viene convogliata nelle falde idriche sotterra-
la produzione di sementi superspecializzate, nee, senza rischio di ruscellamento (cioè di
macchine, attrezzature, impianti, tecnologie veloce scorrimento in superficie, causa di
manutentive, prodotti fitosanitari e quant’al- erosione del suolo). Lo strato superficiale del
tro necessario. terreno inerbito conserva un buon grado di
umidità, con benefici importantissimi per il
• Nei contesti urbani, i prati dei parchi hanno mantenimento della fertilità del suolo.
un ruolo di enorme importanza dal punto di Un’area erbosa di 60 mq crea quotidianamen-
vista sociale e aggregativo, fornendo a im- te la quantità di ossigeno necessaria a un uo-
mense colonie umane quel minimo di contat- mo e la sua superficie, in estate, ha una tem-
to con la natura che nelle grandi metropoli è peratura da 6 a 10 °C inferiore a quella di
divenuto ormai un privilegio di pochi. un’area pavimentata all’ombra.
Il prato come opera d’arte: un allestimento di verdi bolle erbose per un concorso di giardini a Merano.
In questo caso l’opera si ispira a un’idea di Bruno Munari.
10 Perché un prato?
Il prato, anche se occupa uno spazio minimo, ha contribuito in maniera determinante a creare un ambiente
fresco e gradevole in pochi metri quadrati. La striscia erbosa accoglie le lastre irregolari in pietra chiara
che facilitano il passaggio anche quando l’erba è bagnata.
sione e di tipo non pregiato. Il manto all’in- nuli pollinici che costituiscono una fonte al-
glese, con le classiche “strisce” e l’erba molto lergenica tra le più importanti. Importante è
bassa, compatta e omogenea, richiede invece evitare che queste piante vadano a fiore,
cure amorevoli e molto frequenti. Si addice a mantenendo l’erba costantemente tagliata e
giardinieri disposti a dedicare un tempo e impedendo così la formazione delle infiore-
un’energia considerevoli. scenze almeno nel proprio prato e nelle im-
mediate vicinanze dell’abitazione.
ESIGENZE SPECIALI
La scelta della composizione e del tipo di ge- •Se il prato è frequentato da disabili è me-
stione deve anche tener conto di problemati- glio scegliere un tipo di erba che tollera bene
che particolari, quali ad esempio la frequen- il calpestio e il taglio basso, per facilitare il
tazione dell’area da parte di persone con al- transito delle ruote delle carrozzelle. Le gri-
lergie al polline delle graminacee. Alcune glie rinforzanti per prato (vedi p. 97) rendono
specie, come il loglio e l’orzo selvatico (fiori- più accessibili le superfici erbose anche quan-
tura da marzo a giugno) e la gramigna (fioritu- do sono bagnate, limitando il rischio di scivo-
ra praticamente tutto l’anno), producono gra- lamento delle ruote.
Esigenze speciali 13
Progettare il prato
Prima di procedere con la semina, conviene analizzare la situazione preesistente
in giardino e valutare bene il tipo di utilizzo a cui sarà destinato il manto erboso,
in modo da progettare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
uali sono le funzioni del tappeto erbo- un problema che può essere risolto solo at-
Q so? Perché desiderate avere un manto
verde intorno a casa? Sicuramente la prima
traverso il rifacimento completo. Gli accorgi-
menti necessari a impedire questa situazione
motivazione è di ordine estetico: volete com- negativa vanno messi in atto fin dal momen-
pletare il giardino, creando un armonioso col- to della progettazione dello spazio erboso.
legamento fra i vari elementi che vi sono rac-
chiusi, dalla casa al garage, dal viale d’accesso •Quando ci si accinge a impiantare un prato,
alle aiuole di piante erbacee, sino ai pergola- è dunque indispensabile impostarlo corretta-
ti e agli alberi. mente, da un lato per ottenere un insieme
D’altra parte, se il prato, per qualche motivo piacevole ed equilibrato, e dall’altro per con-
di ordine tecnico o pratico, risulta mal pro- sentire una rapida e agevole manutenzione in
gettato o mal realizzato, può trasformarsi in ogni periodo dell’anno.
Le geometrie disegnate dal prato sono fondamentali per ottenere efficaci scene d’insieme.
SOPRA: la curiosa forma della panca prende risalto grazie allo sfondo compatto del manto erboso.
A FRONTE: la superficie verde è interrotta dalla vasca quadrata con getto verticale.
16 Progettare il prato
L’ESPERTO CONSIGLIA
Scegliere la forma dello spazio erboso rendono difficile o impossibile il passaggio
Partendo dalla planimetria dell’area, bisogna del tosaerba, obbligando poi a una faticosa
innanzitutto decidere quale sagoma conferi- rifinitura manuale oppure all’impianto di pic-
re al tappeto verde: preferite un disegno li- coli arbusti come riempitivo.
bero, morbidamente curvilineo, oppure un • Il secondo tipo di sagomatura si addice ai
impianto geometrico, diviso in aree dai con- giardini moderni e sobri, impostati su un se-
torni diritti che seguono linee ortogonali? vero impianto geometrico. La cura dei bordi
• Il primo è indubbiamente più naturale e di e l’operazione di tosatura sono facilitati dal
aspetto spontaneo, anche se comporta mag- fatto che il tagliaerba non dovrà essere ma-
giori problemi in sede di manutenzione: cur- novrato continuamente; nell’insieme, risulta
vature eccessive per numero o per sinuosità più ordinato.
oleandro
ibisco corbezzolo
opunzia
euforbia
Cestrum Schinna
tappezzanti
Si può scegliere uno spazio erboso con un perimetro sinuoso (SOPRA), oppure puntare audacemente
su soluzioni geometriche (SOTTO), giocando sul contrasto con piante e pavimentazione.
Gli elementi sul prato 17
•Il tappeto erboso può, per esempio, essere Come disporre le piante
predominante sugli altri elementi vegetali, in In un prato che contiene varie aiuole e
un’ampia distesa che regala respiro all’anima e macchie di cespugli, conviene distribuire le
libertà allo sguardo. In questo caso, per ren- isole di vegetazione in modo da non intral-
derlo protagonista in maniera corretta, è con- ciare le operazioni di manutenzione e il
sigliabile incorniciarlo lungo tutto il perime- passaggio del tosaerba.
È consigliabile impiantare prima le piante
tro con un bordo largo da 80 a 120 cm, per at-
da fiore, gli arbusti e gli alberi, e solo suc-
tenuare l’aspetto da “campo sportivo”. In que-
cessivamente procedere alla semina del
sto modo si sacrifica una parte di spazio, ma prato: in questo modo le lavorazioni neces-
l’effetto sarà molto più naturale. Si potranno sarie per gli impianti dei cespugli non com-
piantare una bordura all’inglese di erbacee porteranno alcun danneggiamento al man-
perenni da fiore o una siepe mista bassa o di to erboso.
media altezza, ricca di arbusti da fiore e da
bacca, in grado di nascondere il muro o la re-
cinzione perimetrale.
Se l’estensione verde uniforme può risultare
monotona, la si può movimentare con picco-
le aiuole di piante erbacee o cespugli di arbu-
sti nani sempreverdi, oppure la si può inter-
rompere decisamente con macchie di vegeta-
zione colorata o piccole roccaglie.
Lastre di graniglia
quadrata posate nel prato
per un vialetto semplice,
di facile realizzazione.
Un percorso di lastre
irregolari bordate
da ciottoli crea un bel
contrasto di colore
con il prato.
I percorsi 19
Due interpretazioni del prato come percorso: immerso in un contesto di aiuole fiorite (IN ALTO A
DESTRA), o semplicemente ritagliato nell’erba alta, soluzione molto suggestiva ed ecologica (SOPRA).
20 Progettare il prato
Il percorso geometrico nell’aiuola erbosa è, insieme, elemento decorativo e di utilità. Gli angoli retti creano
un interessante contrasto con la lieve bombatura del manto erboso e le forme sferiche degli arbusti.
nei periodi umidi. Nel caso dei camminamen- che impedisca la scorciatoia riconducendo
ti, quindi, se il progetto non è stato elaborato invece al passaggio obbligato. Sempre per
in maniera funzionalmente corretta, quando il evitare diradamenti indesiderati, bisogna
giardino sarà già fruibile può capitare di adot- prevedere nel prato al momento del proget-
tare percorsi alternativi (più brevi, le classi- to i tragitti da percorrere con il tosaerba,
che scorciatoie) sull’erba, che inevitabilmente non solo fra il capanno degli attrezzi e la su-
si diraderà in poco tempo fino a scomparire, perficie su cui operare, ma anche attraverso
producendo un pessimo effetto estetico. scalini, muretti e altri ostacoli da oltrepassa-
re durante il percorso. La tecnica è la mede-
•Se la progettazione è sbagliata, cioè se su- sima: osservare con cura lo spazio esterno e
bito dopo l’impianto del tappeto erboso ci percorrerlo con gli attrezzi simulando il nor-
si rende conto che si tende a “tagliare” attra- male uso, per individuare i percorsi più intui-
verso il prato, si può ancora riparare impian- tivi e più comodi, che saranno quelli effetti-
tando subito una barriera (siepe o aiuola), vamente utilizzati.
Il prato può diventare protagonista del pae- • Il colore nel manto erboso può essere evi-
saggio grazie alle tecniche di sfalcio diffe- denziato dal tipo di sfalcio, dall’intervallo
renziato, che su una superficie piana o, me- con aiuole di annuali da fiore. Oppure con
glio, abbinate a una corretta gestione dei di- sentieri e vialetti che possono formare un ri-
slivelli, portano a realizzazioni sorprendenti. camo, un disegno geometrico o sinuoso, tipi-
• Il manto erboso esprime un volume pro- co dei giardini all’italiana.
prio ricoprendo dossi o scendendo in avval- • La profondità si ottiene mediante giochi
lamenti creati appositamente, oppure, visto prospettici volti a condurre l’occhio verso
in lontananza come in genere accade in mol- una via di fuga o un motivo d’interesse pre-
ti parchi e giardini storici, è intercalato a sie- ordinato, e il prato rappresenta il collega-
pi di sempreverdi. mento ideale fra gli elementi.
Lo sfalcio differenziato crea effetti volumetrici sorprendenti anche visti da grande distanza (IN ALTO,
A SINISTRA). Il grande spazio erboso è indispensabile per mettere in evidenza gli elementi verticali
(IN ALTO, A DESTRA). Nel giardino all’italiana, lo spazio erboso delinea le geometrie (SOPRA).
Il terreno 23
IL TERRENO
Sempre durante la fase di progettazione, è
molto importante pensare anche a opere ac-
Alternative all’erba
cessorie infrastrutturali che facilitano la buo-
na riuscita della copertura erbosa e che van-
no realizzate prima dell’impianto del prato,
poiché si tratta spesso di opere invasive che
comporterebbero un’azione di disfacimento
del manto. Prima della messa a dimora, inve-
ce, non comportano particolari difficoltà, né
eccessivi allungamenti dei tempi di messa in
opera del tappeto erboso.
Si tratta di opere che riguardano, infatti, l’am-
biente portante dell’erba, cioè il terreno,
comportandone lo scavo per la posa di ele- Nelle zone in pendio o sotto gli alberi (so-
menti infrastrutturali del giardino e dell’abita- prattutto se si tratta di conifere) non con-
zione (condotte, tubi, cavi ecc.). viene insistere con tentativi di copertura
erbosa: darà sempre risultati infelici.
•Se l’osservazione diretta e l’analisi chimica • Impiantate invece fin dall’inizio un fitto
del suolo evidenziano la possibilità di rista- manto di specie tappezzanti adatte al-
l’esposizione e alla zona geografica (vedi
gno d’acqua, bisogna studiare già in fase pro-
p. 89): ridurrete a zero la manutenzione e
gettuale un efficiente sistema di drenaggio l’area rimarrà costantemente inverdita.
sotterraneo, che insista particolarmente sui
punti maggiormente soggetti ad allagamento.
Infatti, la natura del suolo può anche essere
migliorata attraverso l’apporto di ammen-
danti, ma quando il terreno è pesante in pro-
fondità, solo l’impianto drenante sarà davve-
ro risolutivo.
L’ESPERTO CONSIGLIA
L’aiuto del progettista l’esperto occorre prevedere un investimento
Se avete realizzato da soli il progetto del vo- maggiore; quando discutete il preventivo,
stro tappeto erboso, ma non siete del tutto chiarite se il professionista si occuperà solo
sicuri di aver compiuto un buon lavoro a ta- del progetto o anche delle fasi di impianto,
volino, fatevi aiutare da un esperto (perito come direttore dei lavori. In questo caso po-
agrario o dottore agronomo, specializzati in trà sollevarvi dall’impegno di coordinare i la-
progettazione di parchi e giardini, o esperto vori delle varie maestranze, la movimenta-
di manti erbosi), che sarà in grado di suggeri- zione dei materiali e quant’altro necessario
re le soluzioni più corrette e funzionali. per completare il lavoro e fornirvelo “chiavi
• Per un progetto completo elaborato dal- in mano”, pronto e completo.
sistono tre fondamentali tipologie di pra- •Il prato ornamentale ha due possibili funzio-
E to: il prato ornamentale o di piacere, quel-
lo sportivo e l’inerbimento tecnico. Il primo è
ni: quella estetica, di pura bellezza, da osserva-
re e non toccare, e quella di fruizione più o me-
quello che ci interessa; a sua volta, si suddivi- no frequente. Nel primo caso, è uno spazio
de in numerose varianti riconducibili a due in- verde che va solo guardato, per rilassare gli oc-
terpretazioni: il prato, più o meno grande, ma chi e la mente, senza venire calpestato se non
privo di altre piante, e la presenza di erba in raramente e più che altro per la sua manuten-
un giardino con alberi, arbusti e specie erba- zione. Deve essere perfetto, verde in ogni sta-
cee preesistenti, dove si instaura una conti- gione, fitto e con fili sottili, uniforme, senza er-
nua competizione tra le piante per l’utilizzo di bacce. Non è interessato da calpestio, e quindi
acqua, fattori nutritivi, luce e aria. Questo ti- da costipazione o infeltrimento, provocati dal
po di giardino, inevitabilmente, comporta la piede umano. È il prato tipico di un giardino
presenza di zone d’ombra. poco vissuto o di uno spazio condominiale.
Il prato ornamentale (SOPRA) è molto decorativo ma, di fatto, poco godibile. Il prato rustico (A FRONTE)
è di aspetto meno pregiato, ma è calpestabile, resistente alle avversità e di più facile manutenzione.
28 Scegliere il tipo di prato
L’ESPERTO CONSIGLIA
Il prato su soletta tevole attenzione per non sovraccaricare le
Una variante del prato per bellezza è quello su strutture con il substrato, che deve essere leg-
soletta, cioè il tetto o copertura di garage, o gero e di tipo speciale, o con l’irrigazione. La
terrazze e spazi condominiali, con funzione di fornitura idrica non dovrà essere eccessiva,
abbellimento di aree altrimenti cementate. È anche per non creare problemi di drenaggio, e
una soluzione molto tecnica, che richiede no- neppure scarsa, per non provocare stress da
siccità con conseguente in-
giallimento.
È un prato che non verrà mai
calpestato, ma solo osservato
dall’alto, a distanza, pertanto
non necessita di grande fi-
nezza, bensì di colore, com-
pattezza e durata. Data la dif-
ficoltà di accesso, non deve
aver bisogno di cure né di
sfalci frequenti.
MICRO E MACROTERME
Le graminacee da prato si dividono in due
grandi gruppi sulla base del comportamento
È il corretto accestimento che provoca la che mantengono nel corso delle stagioni.
formazione di una superficie fitta e compatta. Le microterme hanno la caratteristica di ri-
manere verdi in inverno, perché si sono adat-
•Le foglie che si sviluppano in coincidenza dei tate a un clima temperato-fresco e, se innaf-
nodi dello stelo sono costituite da una porzio- fiate a sufficienza e con regolarità, mantengo-
ne cilindrica (“guaina”) avvolta alla base del fu- no il colore anche in estate.
sto e da una porzione aerea (“lamina”) che si Le macroterme, viceversa, sempre verdi in
espande verso l’alto con una forma lanceolata. estate, ingialliscono in inverno se il clima è ri-
La nuova fogliolina cresce all’interno della guai- gido. Di conseguenza, le prime sono consi-
na della vecchia foglia (“prefogliazione”), poi gliate per le zone italiane a clima medio-eu-
emerge dalla guaina stessa e assume l’aspetto ropeo (dalla Pianura Padana in su e lungo l’Ap-
normale; nella fase iniziale può presentarsi arro- pennino) e le seconde per l’area mediterra-
tolata su se stessa oppure piegata in due lungo nea. Le principali e più diffuse microterme so-
l’asse centrale. La crescita della foglia avviene no il loglio, le festuche, la poa e le agrostidi;
alla sua base, vicino allo stelo, per cui l’estremi- fra le macroterme si annoverano la gramigna
tà superiore è la parte più vecchia. e le zoisie.
Nell’aiuola-giardino di un piccolo condominio, il manto erboso dovrà essere scelto fra quelli di aspetto
fine ma poco sensibile alle malattie e di buona durata nel tempo.
Micro e macroterme 33
L’ESPERTO CONSIGLIA
Le sottospecie di festuca rossa mi-strisciante e resiste piuttosto bene al cal-
•Festuca rubra ssp. commutata è adatta alle pestio. In inverno è sensibile all’elmintospo-
zone d’Italia a clima medio-europeo, perché riosi (Helminthosporium sp.), una patologia
mantiene un aspetto davvero gradevole solo fungina; tollera mediamente C. fuciforme ed
dove l’estate è fresca. Ha portamento cespi- è poco sensibile a Puccinia coronata.
toso e resiste alle patologie, tranne che a • F. r. ssp. rubra dà un prato di qualità inferiore
Puccinia coronata e Corticium fuciforme. rispetto alle altre due, ma assicura un aspetto
Non sopporta il calpestio intenso. gradevole anche in caso di siccità estiva. È stri-
• F. r. ssp. trichophylla è consigliabile per zo- sciante, quindi non resiste al calpestio conti-
ne a clima mediterraneo, perché tollera be- nuo. Sopporta male gli attacchi di elmintospo-
ne le estati siccitose in ambienti caldi. È se- riosi e C. fuciforme, ma resiste a P. coronata.
La festuca rossa ben si addice a giardini di pianura, anche su terreni poveri, il cui manto erboso
venga frequentemente calpestato.
•Festuca rossa (Festuca rubra). Comprende zione (circa un mese), con maggiore rischio di
tre sottospecie, commutata, trichophylla e ru- erbe infestanti. Il residuo di taglio va rimosso
bra, ed è una specie molto apprezzata nel completamente, dato che la festuca rossa non
Nord Europa, perché resiste bene all’ombra. Ha lo sopporta: avendo una scarsa superficie fo-
foglie fini, brillanti, dai bordi cigliati, e produce gliare, le funzioni fotosintetiche sono ridotte e,
un prato denso, fitto e piacevole grazie alle fo- se le foglie vengono coperte dallo sfalcio, le
glie sottili. Richiede poca manutenzione, an- piante possono morire rapidamente.
che perché il prato può essere tosato molto
basso (0,5-1 cm). Si adatta a terreni poco fertili, •Festuca ovina (Festuca ovina). È adatta al-
con roccia o in scarpate, dove dura a lungo. Lo le scarpate e ai prati che non vengono mai
svantaggio è costituito dalla lentezza d’installa- utilizzati, dato che non tollera il calpestio.
Micro e macroterme 35
Fino ai 900 m di quota, nella composizione di un prato destinato a usi ornamentali è consigliabile
la presenza del fleum, graminacea che in inverno mantiene un aspetto accettabile e rinverdisce
rapidamente a primavera.
36 Scegliere il tipo di prato
Il clima mediterraneo
La zona mediterranea italiana si
snoda lungo le coste e compren-
de, oltre alle isole, anche le zone
di pianura del Centro-sud.
• L’Appennino divide la zona me-
diterranea da quella medio-eu-
ropea in maniera netta a occi-
dente e in Emilia; in Romagna si
adotta il limite convenzionale
della Valle del Marecchia fino a
Rimini.
• Il clima mediterraneo è carat-
terizzato da inverni freschi, ma
non rigidi se non per punte di ge-
lo brevi e occasionali, ed estati
molto calde e secche, con piog-
gia frequente solo tra l’autunno e
la primavera.
In zona mediterranea occorrono erbe
resistenti al caldo e alla siccità.
Micro e macroterme 37
Il prato in rotoli si presenta, al momento dell’acquisto, proprio come un tappeto arrotolato e come tale
viene srotolato e deposto su un substrato precedentemente preparato.
Il prato in rotoli 39
come camminamenti per non causare avvalla- dopo l’irrigazione, mentre il primo taglio, che
menti. Entro mezz’ora dalla posa, ogni zolla va non deve essere troppo basso per scongiura-
inumidita. Le fessure fra le zolle si colmano re pericolosi scoticamenti, può avvenire do-
con un po’ di sabbia e torba. po una settimana, per mantenere densa l’erba.
Dopo due settimane, le zolle non si sollevano
•Finita la posa, si rulla leggermente per unire più, perché le radici hanno raggiunto il terre-
le zolle al terreno sottostante; poi si innaffia no per almeno 3-5 cm.
in modo uniforme e abbondante (almeno Dopo la terza settimana scompaiono le righe,
30 mm) per bagnare anche il primo strato del e il manto diviene esattamente identico a un
terreno sottostante. Per le due successive prato normale, con le stesse esigenze di ma-
settimane, ogni giorno il prato va irrigato in nutenzione riguardo a irrigazione, sfalci, con-
abbondanza, per consentire alle radici di co- cimazioni ecc.
lonizzare il terreno di base. Se il miscuglio è stato scelto con accortezza,
il tappeto erboso si autorigenera negli anni,
•Nelle prime tre settimane bisogna evitare mantenendo la stessa durata (dieci anni circa)
un calpestio intenso o concentrato, specie di un prato seminato in loco.
40
uando si crea un tappeto erboso, in ge- esso potrebbe essere troppo povero di fatto-
Q nere si pensa al letto di semina, alla scel-
ta del miscuglio più adatto, a seminare con at-
ri nutritivi, e le eventuali correzioni sono pos-
sibili con successo durevole solo quando l’er-
tenzione e a seguire correttamente le successi- ba non è ancora stata seminata.
ve operazioni di manutenzione. Può capitare L’analisi viene effettuata in laboratorio, a un
però che, pur avendo seguito alla lettera le re- costo contenuto, e permette di evidenziare i
gole per l’impianto del prato e pur essendo il punti deboli del terreno rispetto all’obiettivo
clima favorevole, i risultati non siano quelli at- di un prato soddisfacente. Con un costo di po-
tesi, bensì molto inferiori. Cosa può essere suc- co più alto, vengono indicate anche le misure
cesso? Molto probabilmente, la responsabilità correttive da applicare.
è del terreno, che risulta inadatto a far cresce-
re con successo gli steli d’erba. A FRONTE: la crescita e la durata di un manto
erboso folto e sano hanno, come premessa,
Prima dell’impianto, quindi, è buona norma la conoscenza di alcune nozioni di base relative
eseguire un’attenta analisi del suolo, perché alla natura e alla qualità del suolo.
L’ESPERTO CONSIGLIA
Come prelevare la terra per le analisi zamento. Il prelievo si esegue con l’apposito
Il periodo migliore per il prelievo è tra la pri- strumento (carotatore), fra 0 e 40 cm di pro-
mavera e la fine dell’estate, permet- fondità. Poi si fanno asciugare al-
tendo così la semina in autun- l’aria i campioni e, dopo aver-
no, oppure in autunno per li mescolati fra loro, se ne
una semina primaverile preleva un quantitativo
(febbraio-aprile, indica- di circa 200 g per l’ana-
tivamente). lisi in laboratorio. Per
Il campione di terric- spazi molto grandi e
cio da analizzare deve differenziati, occorre
essere omogeneo e rap- prevedere più analisi di
presentativo di tutta la campioni localizzati in
superficie: bisogna perciò diverse aree della proprie-
prelevare diversi piccoli cam- tà, ovviamente conservando
pioni (uno ogni 100 mq), ben di- un chiaro riferimento dei cam-
stribuiti su tutta la superficie dell’appez- pioni rispetto all’area di prelevamento.
42 Cosa c’è sotto il prato
L’ESPERTO CONSIGLIA
periodi ideali per creare ex novo un impian- in primavera quelle resistenti a temperature
I to di tappeto erboso sono tradizionalmente,
nei nostri climi, i mesi di marzo-aprile e set-
elevate ed eventuali periodi di carenza idrica.
La semina di un nuovo manto erboso deve essere preceduta da operazioni di preparazione del suolo,
come la zappatura superficiale e la fresatura con l’apposita macchina, a cui far seguire una concimazione.
Le operazioni di semina 49
La rastrellatura serve per eliminare le zolle grossolane, interrando un po’ di sabbia di fiume per favorire
la corretta aerazione dello strato superficiale dove alloggeranno le giovani radici.
50 Un prato partendo da zero
L’ESPERTO CONSIGLIA
La semina passo dopo passo rienza, per non ritrovarsi con un prato a mac-
• La quantità di semente da spargere è se- chia di leopardo: mescolate alla semente
gnalata in etichetta: il dosaggio più elevato è uguale quantità di sabbia e fate due passate
indicato per semine tardive, in condizioni incrociate.
difficili o in previsione di grande sviluppo di • Subito dopo aver seminato, distribuite un
malerbe. Non aumentate la dose: vi ritrove- sottile strato (3-5 mm) di terriccio o torba, o
reste con una densità eccessiva di plantule, passate delicatamente il rastrello per coprire
facile preda di attacchi fungini. Fanno ecce- i semi. Innaffiate il terreno con irrigazione a
zione i bordi, che in genere sono più maltrat- pioggia, e mantenetelo sempre umido anche
tati, dove è meglio aumentare leggermente nei giorni successivi per favorire la germina-
la quantità di seme. zione. Fate attenzione a non creare ruscella-
• Seminate in un giorno sereno e senza ven- menti, che spostano i semi, e a non far incro-
to, mediante una seminatrice a ruote con cui stare il terreno. Se, a crescita avvenuta, ri-
effettuare due passaggi incrociati ad angolo mangono zone spoglie o non uniformi, ripe-
retto, per ottenere una maggiore uniformità. tete la semina utilizzando il medesimo tipo
La semina manuale a spaglio richiede espe- di semente.
1 2
La semina effettuata
correttamente
è la premessa di un
prato sano e folto.
Livellando
il suolo con una rete
pesante si ottiene
una superficie piana
e compatta (1).
Sul letto di semina
spargete
il fertilizzante
3 4 granulare (2).
Effettuate la semina
a spaglio, oppure con
l’attrezzo spargisemi,
effettuando passaggi
incrociati in modo
perpendicolare (3).
Dopo la semina,
rastrellate con cura
per interrare
il seme e
il fertilizzante (4).
Le operazioni di semina 51
rascorsa una stagione dalla semina, il pra- prende il taglio dell’erba, la concimazione, le
T to si può considerare stabilizzato: se ave-
te seguito i consigli esposti nel precedente
operazioni straordinarie come l’arieggiatura e
la pulizia e, naturalmente, l’irrigazione (di cui
capitolo, riguardanti i primi mesi di vita, l’erba si parlerà estesamente da p. 74).
sarà folta, di colore verde brillante, sana e ri-
gogliosa. Ma le cure nei confronti del manto IL TAGLIO DELL’ERBA
erboso non si possono fermare qui: un corret- Perché bisogna tosare il prato? In primo luogo,
to programma di manutenzione è indispensa- per impedirne la crescita eccessiva, che ne li-
bile per prevenire ingiallimenti, indebolimen- mita l’uso, ne peggiora l’estetica e porta le
ti, diradamenti, comparsa di infestanti o di piante alla fioritura, una fase che le indebolisce
malattie, che minano inizialmente il lato este- molto. Inoltre, una tosatura regolare durante il
tico ma, a lungo andare, compromettono la periodo di accrescimento stimola lo sviluppo
sopravvivenza stessa del manto erboso. dell’erba in larghezza, cioè nell’accestimento, e
Il programma di manutenzione, che va svolto quindi in densità, per avere un manto fitto e
con cadenza regolare secondo i mesi, com- compatto. In questo modo, sono le gramina-
Un prato da sogno, folto e morbido, è frutto di attenzioni costanti e regolari: taglio, pulizia e altri interventi
di manutenzione richiedono parecchie ore di lavoro al mese e attrezzature di ottima qualità.
56 La manutenzione del prato
Tosare il prato per molti non è un lavoro, piuttosto un momento piacevole e rilassante,
soprattutto se si utilizzano tosaerba del tipo a trattorino o rider, che consentono al conducente
una guida “automobilistica”.
cee prative che occupano tutti gli spazi vuoti, • Quante volte nella stagione va tosato il pra-
impedendo alle infestanti e al muschio di inva- to? Non esiste una regola fissa. La frequenza
derli. Se invece i tagli sono irregolari o errati, del taglio deve tenere conto delle specie che
l’erba tende a diradarsi, lasciando qua e là lo costituiscono il prato e dell’utilizzo dell’area
spazio sufficiente per l’arrivo delle malerbe. (ornamentale, ricreazionale, sportivo ecc.). Su
Quello dedicato alla tosatura è sicuramente la queste costanti influisce il tasso di crescita del
maggiore fetta del tempo complessivo richie- prato, che varia a seconda della temperatura e
sto per la manutenzione generale del prato. dell’umidità, ma anche in base all’entità delle
Proprio perché è un’operazione frequente, concimazioni e delle irrigazioni.
non va sottovalutata: non basta tagliare in In generale, è preferibile intervenire abba-
qualunque momento e in qualsiasi modo. stanza spesso (ogni 5-10 giorni), tagliando po-
co (1-2 cm) in modo da mantenere sempre
• Una tosatura mal fatta compromette prima una sufficiente massa fogliare che consenta il
l’estetica del manto erboso e poi la sua stes- buon funzionamento delle piante. I tagli più
sa salute, aprendo la via a malattie e piante ravvicinati debilitano l’erba, in particolare du-
infestanti, fino ai casi estremi in cui l’erba de- rante periodi di grande siccità. Per semplifica-
ve essere riseminata. Meglio dunque cercare re, la tosatura è necessaria quando le foglioli-
di prevenire i problemi seguendo un corretto ne si sono allungate di circa 3 cm rispetto al
procedimento di tosatura. taglio precedente.
Il taglio dell’erba 57
Lo schema di movimento del tosaerba determina la visibilità delle righe, che risultano più accentuate
nei prati di tipo fine (all’inglese) tosati di frequente.
58 La manutenzione del prato
passare tra aiuole e alberi. Quando il prato è cavo, richiedono attenzione durante l’uso, per
rustico, va bene anche una motofalciatrice. In evitare danni al cavo stesso o alle piante.
entrambi i casi, il gruppo di taglio si può stac- Il tosaerba a batteria ricaricabile è privo del
care, sostituendolo con altri accessori, per la- cavo alimentatore, ma ha gli stessi vantaggi
vorare l’orto o il frutteto, per azionare l’irriga- del tosaerba elettrico. È adatto a prati medio-
zione o spalare la neve. Queste macchine de- piccoli e affollati, dove l’autonomia (una-due
vono avere un fronte di taglio superiore a 1 m ore) è sufficiente. Dopo l’uso va ricaricato per
e un sacco di raccolta di almeno 200 litri. mezza giornata.
•Il gruppo di taglio può avere lame orizzonta- L’altezza di taglio è regolabile in continuo,
li o elicoidali. Le prime sono robuste e affida- mediante una manopola collegata a una vite,
bili, economiche e poco bisognose di manu- che garantisce una maggiore precisione, op-
tenzione, ma il taglio non è netto. Le lame eli- pure una leva che compie una serie di scatti.
coidali sono indicate su prati molto fini dove
il taglio netto provoca l’effetto a strisce, ma • Se il tosaerba è privo del cestello raccogli-
sono sconsigliate sull’erba alta oltre i 6 cm; si tore, il residuo di taglio rimane sul manto er-
adoperano su manti tosati di frequente, come boso, dal quale va rimosso con il rastrello.
i campi sportivi. Numerosi modelli sono però muniti di un ce-
La larghezza della striscia d’erba che la mac- sto in cui l’erba tagliata viene spinta dal vorti-
china taglia in un singolo passaggio è il “fron- ce d’aria creato dalle lame. È normale che
te di taglio”, che dipende dalla lunghezza del- qualche filo d’erba sfugga, ma se la quantità
la lama e deve essere proporzionato alle di- dispersa è notevole, significa che il tosaerba
mensioni del prato. Per manti sotto i 100 mq non ha un sistema di taglio di buona qualità.
basta un fronte di 35 cm, fino ai 300 mq sono
Il tosaerba elicoidale a trazione manuale svolge
sufficienti lame di 40-50 cm, per superfici un lavoro di precisione, ma è ovviamente adatto solo
maggiori bisogna salire oltre i 50 cm. a spazi verdi molto piccoli e curati con assiduità.
62 La manutenzione del prato
Il cestello può essere più o meno capiente: se Prima di ogni intervento controllate e rab-
lo è di più, va svuotato meno di frequente, boccate il livello dell’olio nei motori a scop-
quindi sono minori le interruzioni durante la pio, sostituendolo dopo 20-30 ore di lavoro;
tosatura. Esistono anche modelli dotati di ogni mese verificate la candela e il filtro del-
compattatore che riduce il volume dei residui. l’aria, la pressione delle ruote e l’affilatura
delle lame.
• La manutenzione del tosaerba. All’ini- Dopo l’ultimo taglio di stagione, ripetete tut-
zio della stagione, nei modelli a scoppio, pu- te le operazioni elencate. Inoltre, svuotate il
lite o sostituite la candela, cambiate l’olio, serbatoio del carburante e coprite il tappo;
pulite o cambiate il filtro dell’aria e, anche nei otturate lo scappamento con uno straccio
modelli a corrente o batteria, lubrificate le la- per evitare che entri umidità. Riponete la
me o sostituitele se usurate. macchina in un locale coperto e asciutto.
Durante la stagione, dopo ogni sfalcio ripuli-
te da erba e terra lame, rulli, cilindri e altre IL RIFILABORDI
parti situate sotto il carter, mediante una Il rifilabordi (o decespugliatore) a filo di nylon
spazzola dura. Lubrificate spesso le lame e ha un corpo di taglio nel quale il filo gira ve-
tutti gli organi in movimento; periodicamen- locemente su una testina, recidendo gli steli
te ripulite il cestello di raccolta e il tubo di che incontra al passaggio. Il filo, dello spesso-
aspirazione. Controllate ogni tanto l’efficien- re di 1,5-2 mm, è arrotolato in bobine inter-
za dei dispositivi di sicurezza, le protezioni e cambiabili. Se sbatte contro superfici dure,
la tenuta di viti, dadi e bulloni. come i bordi o i lastricati in pietra, mattoni o
Quando il prato è grande i tosaerba con conduttore seduto sono una scelta consigliabile: più costosi
ma anche molto più rapidi e comodi.
Il rifilabordi • Il trimmer 63
IL TRIMMER
Il trimmer è identico al rifilabordi per funzio-
ne e simile per aspetto: la differenza è data
dal motore elettrico e dal taglio con il solo fi-
lo di nylon. È un attrezzo dedicato alle picco-
le superfici, nei pressi delle quali sia disponi-
bile una presa di corrente. Data la presenza
del filo alimentatore, bisogna operare su pra-
ti il più possibile liberi da ostacoli e il filo, du- Alcuni modelli sono dotati di una protezione
che impedisce il contatto dei fili di taglio con
rante le operazioni di taglio, va portato sulla le bordure fiorite e gli arbusti intorno al prato.
spalla, per evitare pericolosi inciampi.
64 La manutenzione del prato
L’ESPERTO CONSIGLIA
Le forbici tagliaerba • Esistono anche forbici a batteria, che è ri-
Quando la porzione di tappeto erboso da ri- caricabile, con un’autonomia variabile fra i 30
filare è sotto i 100 mq, indirizzatevi verso le minuti (sufficienti per 600 m) e i 60 minuti
forbici tagliaerba, con lame lunghe che con- (per 1 100 m): questi modelli eliminano sia la
sentono di tagliare i fili d’erba negli spazi più fatica fisica, sia il problema del cavo alimen-
angusti (tra le erbacee dell’aiuola o fra le pie- tatore al seguito.
tre) senza fare danni. • Fra gli optional, i più utili sono il manico
• Il tipo più semplice sono le forbici manua- telescopico, che evita di lavorare chinati; il
li, le cui lame si aprono e si chiudono strin- manico ruotabile di 90° con varie posizioni,
gendo il pugno sui manici. Indipendente- in modo da raggiungere bene anche le posi-
mente dalla forma, ricurva, diritta o ondula- zioni più problematiche; il pattino di scorri-
ta, le lame devono essere in acciaio tempera- mento, che consente di spostare più facil-
to con rivestimento antiaderente contro la mente l’attrezzo mantenendo sempre la
ruggine, per garantire una lunga durata. stessa altezza di taglio.
forbice in posizione
normale di taglio
Rispetto al rifilabordi, il trimmer è molto leg- so. In primavera, l’erba ne consuma in abbon-
gero, meno faticoso nell’impiego, silenzioso e danza. La tentazione di eccedere con i dosag-
molto meno costoso. gi è grande, anche perché si può assistere a
Se lo spazio da rifinire è ridotto, è preferibile una crescita “prodigiosa” delle piantine, a cui
un piccolo trimmer a batteria, che taglia l’er- seguono però un indebolimento generale e la
ba appoggiandolo sul bordo da rifinire. possibilità di attacco da parte di parassiti. Se
invece si scarseggia nella somministrazione, le
LA CONCIMAZIONE foglie rimarranno piccole, sbiadite e con le
Fra gli elementi nutritivi il più importante è punte secche, e le piante non accestiranno,
l’azoto (N), che favorisce l’accrescimento del- lasciando spazi liberi per le infestanti. Vale
la pianta (foglie e culmi), l’allungamento del quindi il consiglio di osservare il prato per ta-
ciclo vegetativo e la colorazione verde inten- rare la distribuzione dell’azoto in modo da
La concimazione 65
avere una crescita equilibrata, né troppo velo- scita e garantiscono la corretta produzione
ce, né troppo lenta. della clorofilla. Quando queste sostante scar-
Il secondo elemento in ordine d’importanza è seggiano, le foglie ingialliscono lungo i margi-
il potassio (K), utile per incrementare la resi- ni e intorno alle nervature.
stenza alle malattie e alle avversità climati- I fertilizzanti in commercio, di natura chimica
che. Va distribuito da agosto fino all’autunno. o organica, appositamente studiati per i man-
Se scarseggia, le foglie diventano gialle e poi ti erbosi, contengono uno o tutti gli elemen-
rosse, senza staccarsi dal culmo. ti elencati, in percentuali diverse a seconda
Il fosforo (P) aiuta la pianta a elaborare gli en- delle esigenze dei vari miscugli prativi. La per-
zimi per i processi vitali e ad allungare l’appa- centuale, per legge, viene indicata sulla con-
rato radicale. Anch’esso va somministrato di fezione secondo l’ordine “azoto-fosforo-po-
preferenza in autunno. Una sua carenza ral-
lenta l’accrescimento e macchia le foglie lun-
go i margini, mentre l’eccesso di distribuzione
si accumula nel terreno, rimanendo disponi-
bile per successive necessità. Per questo mo-
tivo, il fosforo non riveste un’importanza fon-
damentale tra i fertilizzanti da somministrare
periodicamente.
Fra i microelementi, magnesio, ferro, zinco,
rame, manganese e boro favoriscono la cre-
Il concime minerale
a pronto effetto agisce
immediatamente ma
altrettanto presto
esaurisce la sua
efficacia nutritiva.
Verso l’autunno
è opportuno fornire
al manto erboso
un concime ricco
di potassio, che aiuta
a rinforzare
la resistenza
al freddo e alle
malattie.
66 La manutenzione del prato
tassio” (N P K). In generale, i concimi ideali per il che consente di ridurre il numero di distri-
il prato presentano un elevato tenore in azo- buzioni a quattro nell’arco dell’anno, con un
to, basso in fosforo e medio in potassio, sensibile risparmio di tempo. Sono concimi a
eventualmente con l’aggiunta di un po’ di fer- base di azoto ureico (NH2=NH2) in forma in-
ro o di magnesio. solubile, che viene solubilizzato e disciolto
dall’azione prolungata di microrganismi e
• Pronto effetto o lenta cessione. I con- agenti atmosferici (umidità, temperatura),
cimi chimici possono essere a pronto effetto permettendo un trasferimento graduale dei
o a lenta cessione. Nel primo caso, il fertiliz- princìpi attivi. Le ultime generazioni di conci-
zante (azoto nitrico, NO3=), ad assorbimento mi a lenta cessione contengono urea avvolta
fogliare, dimostra in un giorno la sua efficacia, da uno strato di zolfo e da una sottile pellico-
rinverdendo subito il tappeto erboso. Ma al- la di cera e polimeri, per un lento passaggio
trettanto rapidamente il prodotto viene dila- dell’azoto senza che ci sia dilavamento.
vato, costringendo a concimazioni bisettima- A metà strada fra questi due tipi di fertilizzan-
nali. È una soluzione indicata per superfici ti, c’è l’azoto ammoniacale (NH4+), ad assor-
medio-piccole, e soprattutto per prati instal- bimento radicale mediamente rapido (una
lati su terreni duri, dove le radici dell’erba settimana), abbastanza dilavabile ma decisa-
stentano a penetrare in profondità, senza riu- mente economico rispetto agli altri prodotti.
scire a sfruttare i normali fertilizzanti che si
sciolgono nel terreno. •Perché concimare. Quando arriva la pri-
I prodotti a lenta cessione, ad assorbimento mavera, riprende il ciclo vitale delle piante,
radicale, sono in grado di assicurare alle pian- erba compresa. Ma la vita ha bisogno di ener-
te le sostanze nutritive per tre-quattro mesi, gia, che le piante ricavano da sole a partire
L’ESPERTO CONSIGLIA
Noleggiare gli attrezzi •Anche la sfeltratrice, l’arieggiatore o il
Le macchine che si utilizzano di rado posso- carotatore si impiegano talmente poco
no essere noleggiate presso i centri specializ- (una volta l’anno, in autunno o in primave-
zati. Fra queste attrezzature rientrano la fre- ra) da risultare superflui per prati di picco-
sa, con o senza interrasassi, utilizzata solo al le dimensioni (inferiori a 500 mq); fa ecce-
momento della semina, operazione che nor- zione il fatto che siano funzioni accessorie
malmente si compie ogni 5-8 anni, e il rullo, del tosaerba, nel qual caso vale la pena di
manuale o a motore, che serve una volta o spendere un po’ di più per l’accessorio.
due all’anno. L’acquisto è consigliato, invece, quando il
• La seminatrice, invece, può valere l’acquisto prato è molto grande, per evitare una spe-
se funge anche da spandiconcime, spandidi- sa di noleggio, che in pochi anni ammortiz-
serbante e spandisale. zerebbe l’acquisto.
In autunno, la caduta del fogliame dagli albe- estetici, ma anche per evitare lo scollamento
ri obbliga a pulizie settimanali, soprattutto se della cotica erbosa dal terreno sottostante,
fra un intervento e l’altro è caduta la pioggia: va subito spianato. Si utilizza lo stesso rullo
le foglie possono appiccicarsi all’erba, soffo- che era servito al momento della semina.
candola e favorendo l’instaurarsi di malattie A seconda dell’entità del rigonfiamento, il pe-
fungine invernali. Non è consigliabile limitare so consigliato per il rullo varia tra 50 e 100 kg,
la pulizia a un intervento o due al mese, an- da raggiungere riempiendolo di acqua o sab-
che per la quantità di foglie che si possono bia. Se però il prato è di grandi dimensioni
accumulare, rendendo l’operazione molto fa- (oltre i 300 mq), è consigliabile sostituire il
ticosa. Gli interventi di pulizia si possono so- rullo manuale con quello a motore, entrambi
spendere quando la maggior parte del foglia- reperibili a noleggio. Normalmente basta una
me è già caduta. sola passata su tutta la superficie, insistendo
L’eliminazione di foglie e detriti si può com- con energia solo sulle aree interessate da ri-
piere con un semplice rastrello su superfici fi- gonfiamenti.
no a 300 metri quadri, oltre i quali è più indi- L’operazione, inoltre, consente agli apparati ra-
cato il soffiatore-aspiratore, un attrezzo a dicali delle piantine di ancorarsi più saldamen-
spalla con il quale soffiare per raccogliere le te al terreno, fenomeno positivo indipenden-
foglie in un’unica zona, per poi aspirarle nel temente dai problemi della superficie. Quindi,
sacco di raccolta dell’attrezzo. una rullatura (con rullo da 50 kg) è consigliabi-
le anche su prati in buona salute, purché non
• La rullatura. È un’operazione che si rende infeltriti, o su terreni compattati. Per scongiura-
necessaria alla fine dell’inverno, perché il ge- re il rischio di compattamento, non passate
lo può aver provocato qualche leggero rigon- mai il rullo quando il terreno è bagnato, ma at-
fiamento del terreno: per motivi non solo tendete che si asciughi perfettamente.
72 La manutenzione del prato
•Per effettuare buchi nel terreno, il sistema • Se avete carotato un terreno argilloso,
stendete un sottile strato di sabbia, con
più semplice, ma faticoso, consiste nell’uso granelli del diametro di 0,2-0,5 mm e teno-
della forca a denti cavi, con diametro di 1,5 re in calcare inferiore a 5% (si trova dai ri-
cm e lunghezza di 5-15 cm, da infilare nel ter- venditori di materiali per edilizia), da spar-
reno facendo forza con il piede. I buchi vanno gere con il rastrello.
fatti ogni 10-15 cm, più ravvicinati dove sono
presenti aree di ristagni d’acqua o formazioni
di muschio. mente sul rullo; tali punte penetrano nel ter-
Esiste anche la versione da applicare diretta- reno erboso per 2-3 cm. La seconda affonda
mente alle calzature, da usare passeggiando tanto più le punte metalliche nel terreno (fi-
sul tappeto erboso. Entrambe sono valide per no a 20 cm) quanto più è pesante. I cilindret-
piccole superfici. ti di terreno estratti vanno sparsi sul manto
Su prati molto estesi, servono i rulli carotato- con il rastrello, in prati piccoli, o con una rete
ri o le macchine bucatrici. Il carotatore ha a strascico, su grandi superfici, in modo che la
punte lunghe 2,5-4 cm distribuite regolar- terra sia ridistribuita sulla superficie.
74
IL REGIME DI IRRIGAZIONE
Quando si bagna, bisogna farlo in abbondan-
za. Un’irrigazione sempre leggera favorisce
l’insorgenza di malattie fungine e stimola la
Se il manto erboso viene irrigato generosamente crescita superficiale delle radici, che risultano
in primavera, durante la siccità estiva soffrirà meno
e manterrà un aspetto migliore. più vulnerabili al calore (maggiore in superfi-
cie), non ancorano l’erba in profondità e non
precedente. Più semplicemente, quanto più è fronteggiano improvvise siccità. Se l’acqua è
caldo, tanto maggiore sarà la quantità d’acqua troppo scarsa, il prato manifesta la carenza
che evapora dall’erba e dal suolo, che si secca ingiallendo, anche a chiazze se l’irrigazione
sempre più. Entrano però in gioco anche altre non è uniformemente distribuita.
variabili. Se il terreno è sciolto o sabbioso, sa- L’acqua deve essere così abbondante da pe-
rà più permeabile e, trattenendo meno acqua, netrare per 15-30 cm, in modo da reintegrare
L’ESPERTO CONSIGLIA
Il momento giusto prime ore del mattino (in piena estate entro
Si deve irrigare artificialmente, a seconda le 9), perché il manto erboso può asciugarsi
della zona, da aprile-maggio fino ad agosto- in fretta senza rischiare ustioni, dovute
settembre. all’“effetto lente”, o sviluppo di funghi.
• In media, ogni metro quadro d’erba richie- • Se, nelle giornate in cui non si è irrigato, il
de 4-6 l d’acqua al giorno. Se però si innaffia caldo dovesse essere veramente eccessivo, è
ogni due-tre giorni, bastano 10 l/mq, perché concesso il syringing, come viene chiamata,
si hanno minori perdite per evapotraspira- con un termine tecnico inglese, una breve in-
zione. Quindi, è meglio irrigare abbondante- naffiatura (max 3 minuti) nelle ore più calde,
mente, ma non eccessivamente, a giorni al- per abbassare la temperatura dell’erba e del
terni, anziché dare poca acqua ogni giorno. suolo, che, se è troppo elevata, provoca un
• Il momento migliore per innaffiare sono le ingiallimento.
Il regime di irrigazione • L’irrigazione automatizzata 77
•Il sistema automatizzato è costituito da una l’irrigazione, l’ora di inizio di uno o più cicli irri-
rete di tubazioni, interrate ad almeno 20 cm gui, e l’orario di attività di ciascun settore.
di profondità, che alimenta gli irrigatori fissi, Nel giorno e all’ora prestabiliti il ciclo si avvia
dislocati in posizioni strategiche. (a meno che gli eventuali sensori di pioggia o
È preferibile optare per irrigatori a scompar- di umidità non inviino un segnale contrario,
sa (pop-up), sistemati a filo del terreno, con la nel qual caso l’operazione è rimandata alla
testina mobile per coprire una maggiore su- successiva programmazione stabilita), per ter-
perficie rispetto agli irrigatori statici. Il grande minare dopo il tempo impostato.
vantaggio sta nel fatto che gli irrigatori ven- Il giardino risulta così ben irrigato e non sen-
gono attivati automaticamente, per mezzo di te la mancanza dell’operatore.
valvole di controllo a comando elettrico L’unico impegno che rimane al proprietario-
(elettrovalvole) o idraulico, inserite sugli irri- consiste nel controllare periodicamente (circa
gatori stessi o nell’apposita scatola interrata, una volta al mese durante la stagione d’uso) il
a loro volta comandate da elettroprogram- buono stato dei componenti l’impianto (so-
matori meccanici, elettronici o computerizza- prattutto valvole e irroratori).
ti (centraline).
Le moderne centraline computerizzate non sono
Il programmatore automatico è il cuore del più complicate di un normale telefono cellulare
sistema, l’elemento che consente di scegliere in quanto a utilizzo e programmazione.
il programma più adatto per ogni tipo di esi-
genza. È sempre la centralina a comandare
l’apertura e la chiusura delle valvole secondo
la sequenza che viene scelta.
Ciascuna valvola è preposta al controllo di un
circuito di irrigatori destinato a una specifica
porzione del giardino e, poiché di norma la
portata idrica non è tale da consentire un’irri-
gazione totale in contemporanea, bisogna
procedere per settori in sequenza.
Il meccanismo del funzionamento in sequen-
za è semplicissimo: quando una valvola si
apre, l’acqua circola nella tubazione, provo-
cando la fuoriuscita della testina mobile e
quindi l’irrigazione dell’area circostante.
Viceversa, la chiusura della valvola fa cessare
l’irrigazione e rientrare nel terreno, grazie a un
sistema a molla, la testina.
L’ESPERTO CONSIGLIA
Progettare l’impianto • Nel progetto si deve tener conto di: porta-
L’impianto interrato necessita di un progetto ta d’acqua disponibile, disponibilità idrica
preliminare, da elaborare e porre in opera per ogni intervento irriguo, numero di ore al
prima della semina del tappeto erboso. Il giorno disponibili per l’irrigazione, frequenza
progetto deve essere approntato da esperti degli interventi irrigui, massimo consumo
del settore (agrotecnici o agronomi), per evi- idrico durante l’estate, velocità d’infiltrazio-
tare errori che costano soldi e arrabbiature. ne nel terreno e ventosità dei mesi estivi.
• Non fermatevi, se possibile, a un solo pro-
getto, ma scegliete fra due-tre proposte, det-
tagliate in ogni parte (dalla documentazione
ai preventivi, dalla lista dei singoli componen-
ti del sistema con le loro precise caratteristi-
che alle indicazioni sulle modalità d’installa-
zione dell’impianto). I progettisti devono svol-
gere almeno un sopralluogo in giardino, com-
piendo rilievi dettagliati dell’area per verifica-
re anche la presenza di ostacoli.
• La collocazione degli irrigatori deve ga-
rantire un’irrigazione più uniforme possibile,
senza sovrapposizioni di ricaduta dell’acqua,
Al tubo interrato si collegano gli irrigatori. Quelli
e valutando diversamente eventuali zone più del tipo pop-up emergono solo quando il getto
ombrose rispetto a quelle che sono costan- è attivo, poi scompaiono, abbassandosi a livello
temente esposte in pieno sole. del suolo fino a rendersi invisibili.
1m
Lo spazio erboso, riportato su carta millimetrata in scala, va suddiviso in sezioni di cerchio il cui
diametro deve essere pari a quello della portata degli irrigatori, prevedendone il numero necessario
a coprire interamente l’area durante il loro movimento.
80
opo qualche anno un prato, inizialmente valori adeguati (vedi p. 44). Solo dopo aver
D folto e rigoglioso, può impoverirsi e as-
sumere un aspetto trascurato, con il manto
compiuto queste operazioni si può risemina-
re il manto erboso.
erboso che si dirada e ingiallisce in vari punti.
Le cause di questa situazione sono moltepli- LA TRASEMINA
ci: eccessiva compattazione dovuta al calpe- In alternativa, un metodo veloce ed economi-
stio, annaffiature insufficienti, siccità prolun- co per rinnovare un prato impoverito senza ri-
gata, transito dei macchinari per la manuten- correre al rifacimento completo è la rigenera-
zione, sfruttamento intenso (campi sportivi zione o trasemina. L’operazione si può com-
ecc.), diffusione di erbe infestanti. piere solo se sussistono queste condizioni:
Per risolvere questi problemi è necessario pri- assenza di infestanti difficili da eliminare (di-
ma di tutto migliorare l’aerazione del suolo gitaria, gramigna ecc.), composizione e strut-
(vedi p. 72) per aumentare la circolazione di tura del terreno equilibrate (non deve quindi
aria e acqua e riportare il grado di fertilità a essere necessario apportare concimi organici,
1 2
3 4
5 6
Le fasi di un intervento di trasemina: dopo aver passato lo scarificatore (1) si asporta accuratamente
il residuo di muschio e feltro sollevato dal lavoro dell’attrezzo (2). Si spande la semente apposita
da rigenerazione (3) e si copre il prato con un po’ di buon terriccio fertile (4), da spargere accuratamente
con la scopa di saggina (5). Al termine del lavoro occorre far funzionare l’impianto di irrigazione (6)
per creare l’umidità necessaria a una rapida e totale germinazione dei semi.
Il top dressing 83
•L’acquisto di zolle. Se il
prato è stato acquistato in rotoli,
basta rivolgersi al rivenditore per
l’acquisto di una o più zolle. Al ri-
venditore è anche possibile chie-
dere zolle di composizione simi-
le (difficilmente identica) a quel-
Si possono sostituire porzioni
di prato danneggiato utilizzando
il prato in rotoli.
La sostituzione di zolle 85
La copertura autunnale
Quando il manto erboso manifesta i primissi- •Questa operazione si effettua tra fine no-
mi segnali di degrado, vale a dire un leggero vembre e i primi giorni di dicembre. Innanzi-
diradamento e/o ingiallimento, è bene aiu- tutto bisogna ripulire con cura tutta la super-
tarlo a superare la cattiva stagione mediante ficie, asportando le foglie cadute, le erbe infe-
una copertura autunnale con uno straterello stanti e ogni altro tipo di residuo. Poi si distri-
di terriccio. Questo intervento serve per rea- buisce il terriccio (la dose per 1 000 mq è di
lizzare su tutta la superficie del prato una circa 3 metri cubi). Quindi si passa un rastrello
protezione dal gelo; si tratta di distribuire o una rete livellatrice per livellare e uniforma-
uniformemente uno strato di terriccio com- re la superficie. Il terriccio per la copertura au-
posto da buona terra agraria (20%), letame tunnale, oltre a riparare dal freddo, apporta
stagionato (20%), torba e residui organici de- anche altri vantaggi: fornisce alle piantine le
composti. Se il terreno è molto compatto, si sostanze nutritive fino alla ripresa vegetativa,
può aggiungere al miscuglio di terriccio circa ostacola la formazione del feltro, migliora la
il 25-40% di sabbia di fiume. struttura della parte superficiale del terreno.
20% letame
la del miscuglio da prato che è stato semina- •La creazione di zolle. Procuratevi la
to. Subito dopo l’acquisto, con la vanga stac- stessa semente che costituisce il vostro prato.
cate la zolla di prato rovinata (la quantità di In un punto nascosto (per esempio dietro un
rotolo acquistato deve essere sufficiente) per cespuglio o ai bordi della siepe) del manto er-
una profondità di 3 cm superiore allo spesso- boso staccate con la vanga una bella zolla di
re del rotolo. Spargete sul fondo un terriccio prato delle dimensioni adatte alla riparazione
da trasemina, livellate e inumidite. Appoggia- del punto rovinato. Procedete esattamente
te la nuova zolla, rifilandola con il coltello in come appena indicato.
modo che si incastri perfettamente a filo nel- Nel punto dove avete prelevato la zolla, spar-
lo spazio. Pressatela con il rullo e inumiditela gete abbondante miscuglio da top dressing, fi-
bene. Mantenetela irrigata e non camminate- no a riportare il suolo a livello. Procedete con
vi per almeno un mese. la semina, seguendo le indicazioni di p. 50.
87
•Il manto erboso. In questo caso bisogna prire il terreno nudo prima che si possano svi-
preparare il terreno secondo le modalità indi- luppare le infestanti), resistenti all’aridità del
cate a p. 49. Si deve insistere con le lavorazio- terreno (i declivi non trattengono l’acqua…),
ni finché il terreno non è sufficientemente af- con un robusto apparato radicale (in grado di
finato (anche per limitare la germinazione del- consolidare i primi 50 cm di terreno), e spes-
le erbe infestanti a rapido sviluppo). so a sviluppo stolonifero (che assicura l’esten-
Si incorpora il concime, sia organico che chi- sione su vaste superfici in breve tempo). La
mico, in quantità superiore al normale, per- dose di seme più idonea da spargere è pari a
ché la pendenza, favorendo lo scolo dell’ac- circa 50 g/mq.
qua, tende a dilavare a valle le sostanze nutri-
tive, il cui reintegro non è semplice come su IL PRATO AL MARE
un prato pianeggiante. Nelle zone marittime o costiere la vita del-
l’erba è resa difficile dalla calura estiva, dalla
•Per la semina bisogna scegliere un miscu- siccità, dal suolo a volte salato e dai venti sal-
glio rustico a bassa manutenzione (nel Nord mastri. In queste condizioni, è inutile semina-
Italia) o un miscuglio apposito per scarpate re Lolium, festuca o poa, specie adatte al
(nel Centro-sud). Questo contiene specie e Nord Italia. Bisogna ricorrere a specie (in ge-
varietà di rapido accrescimento (devono rico- nere macroterme, vedi p. 36) tolleranti questi
generi di stress.
gradisce un’irrigazione con 25 mm/mq a setti- incrementare la resistenza alle basse tempe-
mana, ma solo nei periodi più caldi. rature e il colore invernale.
Resiste anche su terreni subacidi, con pH in-
torno a 6,5, dove cresce velocemente for- •Stenotafro (Stenotaphrum secundatum): è
mando un folto tappeto di foglie fini color una graminacea macroterma che resiste all’om-
verde smeraldo. Durante l’inverno tende a in- bra più intensa (cresce fin a ridosso del collet-
giallire, soprattutto sugli apici, ma già alla fine to di alberi e arbusti). Le sue foglie, larghe e
di febbraio riprende il giusto colore. Può esse- corte, creano un manto denso, spesso e morbi-
re calpestato anche intensamente, ma per ri- do, verde carico, di elevato valore ornamenta-
prendersi ha bisogno di almeno cinque ore le e piuttosto adatto all’uso ricreativo, ma non
giornaliere di sole. a quello sportivo, perché il calpestamento in-
Si taglia una volta a settimana all’altezza di tenso provoca la morte delle piantine.
1,5-2,5 cm, ma si può evitare di raccogliere lo Anch’essa richiede poca manutenzione: irriga-
sfalcio perché è una specie che non tende a zioni bisettimanali per un totale di 30 mm/mq,
formare il feltro. Si concima una volta in pri- un taglio ogni 7-10 giorni a 4-6 cm d’altezza
mavera e due volte durante l’estate, con un (non è molto veloce nella crescita), l’asporta-
fertilizzante azotato, e infine una volta in au- zione annuale del feltro e una concimazione si-
tunno con un concime potassico in modo da mile a quella della zoisia.
• Quando l’ombra copre più del 25% del ter- cessarie anche due o tre risemine con misce-
reno, bisogna scegliere un miscuglio di se- le diverse, prima di “azzeccare” quella giusta,
menti che contenga anche specie che tolle- che dia i risultati sperati.
rano l’ombreggiamento. Le specie eliofile • La manutenzione. Quando l’erba si sarà
(che amano il sole) cresceranno sulle porzio- ben insediata, bisogna attenersi rigorosamen-
ni soleggiate, mentre quelle ombra-tolleran- te al programma annuale di manutenzione
ti prevarranno nelle aree ombreggiate. (vedi p. 55). I punti più critici sono le situa-
Nel caso che le zone d’ombra superino il zioni che evidenziano ristagni idrici, più fre-
50%, bisogna passare a un miscuglio dove quenti e accentuati nelle aree dove non bat-
prevalgano i semi di specie resistenti all’om- te il sole, che portano malattie fungine e in-
bra, per esempio di Poa trivialis, la più scia- festazioni di muschio (vedi p. 99).
fila (che ama l’ombra) tra le graminacee. Per scongiurare questi rischi, bisogna accer-
Se l’ombra supera il 65%, è meglio rivolgersi tarsi con costanza che l’acqua in eccesso ven-
a specie non graminacee tappezzanti da om- ga smaltita velocemente dal terreno. Se ciò
bra (vedi p. 89). non avviene, e non è un fatto sporadico, biso-
I miscugli per prati in ombra sono comune- gna installare il sistema di drenaggio sotterra-
mente in vendita secondo diverse miscele e neo (vedi p. 45) in tutto il terreno.
percentuali di varietà per il sole o per l’om- Attenzione alle irrigazioni, che sono di fre-
bra. Convengono se il tempo da dedicare al- quente la causa di ristagni superficiali se
la manutenzione è poco o quando le parti somministrate in maniera errata: evitate di
ombreggiate sono complessivamente molto inzuppare il terreno, irrigando invece in ab-
estese. In alternativa, è possibile seminare bondanza ogni tre-quattro giorni, per dare la
con il miscuglio più adatto di volta in volta possibilità al suolo di assorbire rapidamente
le singole zone in ombra. Possono essere ne- l’acqua fornita.
Il prato al mare 93
Quanto al tipo di terreno, è abbastanza adat- coprire rapidamente vaste aree nude e di re-
tabile, ma predilige suoli neutri o leggermen- sistere a due-tre mesi di siccità continua.
te alcalini, tollerando comunque bene quelli Il fogliame, mediamente grossolano, non è bel-
salini. In caso di siccità estiva resiste per un lissimo, ma è compatto, di colore verde chiaro
mese, mentre in inverno, sotto i 5 °C, entra in brillante anche in inverno, se il clima è mite. In
dormienza assumendo un color giallo paglia caso di gelata, ingiallisce, ma si riprende già in
non molto bello, ma riprendendosi già in feb- febbraio. L’ottima resistenza al calpestio, così
braio se il gelo non è stato prolungato. come la tolleranza ai tagli bassi (2-3 cm), lo ren-
de adatto a impianti a uso sportivo.
•Penniseto (Pennisetum clandestinum): è Si adatta a diversi tipi di suolo, anche in quelli
una microterma dalla crescita “esplosiva”, molto argillosi o calcarei, sabbiosi o salini. Ha il
tramite rizomi e stoloni, che resiste in pieno pregio di richiedere pochissima manutenzione:
sole, ma non in zone ombreggiate. Il robusto basta irrigarlo e concimarlo, come lo stenota-
e profondo apparato radicale consente di ri- fro, per avere una superficie gradevole.
Il penniseto, specie che risulta adatta al pieno sole e quindi ai caldi giardini dell’Italia mediterranea,
resiste anche a due-tre mesi continuativi di siccità e ingiallisce solo per pochi mesi in inverno.
94 Prati per casi speciali
incorporare durante la lavorazione del terreno perenne, Briza maxima e Festuca pratensis, e
per evitare crepacciamenti o disseccamenti. di piante da fiore con uniformità sul letto di
In presenza di gramigna, convolvolo, equise- semina, preparato come di solito.
to, stoppione e consolida, diserbate con cu- Se il prato è preesistente, limitatevi ai semi di
ra, perché queste sono piante non decorative piante da fiore, abbondando con le dosi per
che soffocano ogni altra vita con i loro stolo- controbilanciare la competizione con le gra-
ni, rizomi e radici perenni. minacee adulte.
Dal secondo anno aggiungete le piantine che
•La semina. Per un effetto naturale, in apri- più vi piacciono, ricavandole da seme semina-
le spargete le sementi (se partite dal terreno to in semenzaio in gennaio-febbraio e tra-
nudo) di graminacee da prato come Lolium piantandole dove le desiderate.
IL PRATO FIORITO
PRIMAVERA ESTATE
al sole Pilosella, ipocheride, pisello Centaurea maggiore, cardo comune,
dei prati, vulneraria, cresta di gallo, geranio dei prati, campanula,
margheritina, ranuncolo strisciante, prunella, cicoria, linaiola,
ginestrino, trifoglio dei prati, erba viperina, vedovina minore,
veccia selvatica, geranio dei prati, malva, scabiosa, origano, ononide,
fior del cuculo, erba di San Giovanni, millefoglio, margherite, camomilla,
caglio, prunella, papavero, gladiolo. fiordaliso, papaveri, caglio.
a mezz’ombra Viola canina, gerani di prato, Cracca, centaurea, ulmaria,
erba roberta, licnide, veccia betonica, ambretta, licnide,
selvatica, ortica bianca, sigillo erba di San Giovanni, millefoglio,
di Salomone, stellaria, favagello, bugola.
primula, finocchiella, lamiastro,
aiuga, veronica maggiore.
all’ombra Giacinto selvatico, anemone di bosco, mughetto, digitale, geranio di bosco,
euforbia mandorlo, licnide, stellina odorosa, aglio orsino, ellebori, primula,
acetosella, viola mammola, pulmonaria, sigillo di Salomone, aconito,
iris fetida, veccia selvatica.
in riva al mare Calcatreppola delle sabbie, artemisia nana, silene marittima,
arenaria marina, armeria, pisello marino, lavanda di mare, borracina,
carota selvatica, carlina, lingua di cane, finocchio di mare,
papavero cornuto, valeriana rossa, ononide.
in pendio ben Ginestrino, caglio, strigoli, eliantemo, margheritina, filipendula,
drenato calcareo campanula, origano, timo, carota selvatica, lino perenne.
in pendio Primula, margherite, centauree, scabiose, vulneraria, pisello giallo
argiloso umido dei prati, trifoglio bianco, ononide, carota selvatica, lino perenne.
Il prato fiorito 97
ome tutte le piante, anche le graminacee maltrattamento, saranno molto più esposte al
C del tappeto erboso possono essere at-
taccate da diversi tipi di malattie e parassiti,
rischio di contrarre qualche parassita.
a cui si aggiungono le malerbe, cioè le piante •Gli stati di sofferenza si manifestano dap-
indesiderate che colonizzano rapidamente gli prima con una crescita stentata, seguita da un
spazi fra gli steli. ingiallimento e quindi da un progressivo dira-
Ancora una volta, si ribadisce che piantine ben damento dovuto alla morte degli steli. Gli
curate e mantenute correttamente soffrono o spazi liberi vengono rapidamente colonizzati
si ammalano con difficoltà. Un buon program- dalle piante infestanti e, se il trattamento
ma di mantenimento, portato avanti con co- scorretto continua, in poco tempo s’instaure-
stanza nei mesi, irrobustisce l’erba, che rimane ranno anche agenti fungini patogeni che con-
sana e non offre il fianco alla penetrazione di tribuiranno a un ulteriore diradamento e de-
agenti patogeni. Al contrario, piante indeboli- grado del manto erboso.
te da operazioni sbagliate, sofferenti per il A questo punto la situazione è insanabile:
non resta che eliminare il vecchio prato per
Un prato denso e folto (A FRONTE) è frutto riseminarne uno nuovo. Ma anche questo sa-
di un buon lavoro di prevenzione contro i problemi
di salute, che possono provocare ingiallimenti rà esposto allo stesso rischio, se non si attua
a chiazze (SOTTO), diradamento e impoverimento. una manutenzione corretta!
100 La salute del prato
L’ESPERTO CONSIGLIA
Come prevenire le piante infestanti del tappeto erboso
È possibile attuare un programma di preven-
zione contro le erbe infestanti, cioè eseguire
una serie di operazioni che, a partire da un
manto erboso privo di malerbe, eviti la loro
comparsa. Ecco i punti da rispettare:
• seminare all’impianto miscugli di buona
qualità contenenti una specie a crescita ra-
pida (per esempio il Lolium perenne);
• seguire un regolare programma di manu-
tenzione del tappeto erboso;
• tosare ogni 7-10 giorni, alla giusta altezza;
• utilizzare terricci e stallatico secco di pro-
venienza controllabile, che contengano una
ridotta o nulla percentuale di semi o di parti
vegetative di infestanti.
Sulle superfici estese, la scerbatura manuale per eliminare le radici delle piante infestanti può risultare
molto impegnativa e faticosa, ma è l’unica vera alternativa all’impiego di sostanze chimiche.
Le infestanti dicotiledoni
Rispetto alle monocotiledoni, le dicotiledoni,
pur alterando anch’esse l’uniformità del manto
erboso, offrono l’opportunità di godere di una
bella fioritura in primavera, avvicinando la
copertura erbosa al concetto di “prato fiori-
to” (vedi p. 95). Bisogna tuttavia distinguere fra
infestanti basse o striscianti, come Veronica,
Bellis, Oxalis ecc., che non impediscono la vivi-
bilità del manto erboso, e malerbe a porta-
mento alto o spinose, come Carduus, Cirsium,
Equisetum ecc., che rendono difficoltosi il pas-
saggio o la permanenza sull’erba. Veronica hederifolia
Oxalis corniculata
Su grandi superfici il lavoro di diserbo viene svolto con mezzi appositi che consentono lo spargimento
omogeneo del prodotto erbicida e una rapida copertura dell’area interessata.
selezionano la propria azione (“diserbanti se- stesso motivo, il tappeto erboso non può es-
lettivi”), calibrandola solo verso queste pian- sere tagliato se non dopo almeno tre giorni
te, e preservando le graminacee prative. Al dal trattamento, e lo sfalcio deve essere
tempo stesso, un buon erbicida deve essere smaltito senza unirlo al cumulo di compo-
ad ampio spettro d’azione, in grado cioè di staggio (i residui chimici bloccherebbero la
eliminare il maggior numero possibile di spe- fermentazione del compost).
cie infestanti. I migliori diserbanti selettivi
contengono come principio attivo il dicamba,
l’oxadiazon ecc. La poa infestante
I trattamenti contro le piante a foglia larga
La Poa annua è una stretta parente di P. tri-
vanno eseguiti in un momento ben preciso: i vialis, la graminacea utilizzata per realizza-
vegetali da colpire devono essere ancora gio- re i manti erbosi: la prima, però, se mette
vani, vale a dire non irrobustiti, ma nel con- radici nel prato, va considerata alla stregua
tempo sufficientemente sviluppati (5-10 cm di una malerba. Infatti, essendo annuale
d’altezza) da poter assorbire completamente (come denuncia il nome stesso), invade ra-
il principio attivo. Bisogna scegliere una gior- pidamente gli spazi liberi e diradati, a causa
nata con temperatura mite, compresa tra 15 e della sua maggiore vitalità e competitivi-
25 °C, in modo da favorire l’assorbimento del tà, ma in autunno muore lasciando qua e là
chiazze di terreno denudato.
prodotto da parte delle malerbe. Il prato de-
Inoltre, il colore verde chiarissimo dell’infe-
ve essere leggermente umido, anche perché
stante, anche in estate, rovina molto l’este-
non potrà essere irrigato fino al giorno suc- tica del prato.
cessivo, per non dilavare il diserbante. Per lo
Il diserbo 105
•Diserbanti per monocotiledoni. Le mo- minazione dei semi) per foglia stretta (uno dei
nocotiledoni infestanti sono graminacee, principi attivi più efficaci è il clortal dimetile).
proprio come le specie prative, per cui il di- Molto importante è il periodo di sommini-
serbo selettivo non è applicabile. Vanno eli- strazione, e cioè rigorosamente quando il
minate perché hanno generalmente un aspet- prato è già adulto e ha ripreso pienamente a
to poco piacevole alla vista e al tatto; se poi vegetare, mentre i semi delle graminacee in-
sono specie annuali, durante l’estate si esten- festanti devono ancora germogliare, cioè
deranno a colonizzare il terreno, per poi mo- quando le piante estranee sono in preemer-
rire con l’autunno, lasciando ampi spazi di genza. Il momento migliore, nel Nord Italia e
suolo nudo. Tra le più frequenti, si ricordano: nelle zone più fresche del Centro, è l’inizio
Digitaria sanguinalis, Poa annua, Eleusine in- del mese di maggio, ripetendo eventualmen-
dica, Setaria sp., Cynodon dactylon, Echino- te il trattamento durante l’estate; nel Sud va
chloa crus-galli. anticipato di un mese.
L’intervento si effettua mediante diserbanti Per ottenere i migliori risultati, è consigliabile
antigerminello (che cioè impediscono la ger- prima del diserbo un taglio dell’erba a 2-2,5 cm,
Le ortiche sono infestanti dicotiledoni che segnalano un eccesso di azoto nel terreno, e quindi si sviluppano
più facilmente ai bordi del prato dove il suolo rimane umido e dove è stato fornito troppo concime.
106 La salute del prato
Le principali monocotiledoni
A differenza delle dicotiledoni, le monocoti- quindi un certo grado di controllo attraverso
ledoni non offrono in genere alcun aspetto le periodiche falciature dell’erba prativa: l’im-
piacevole nella loro estetica: come tutte le er- portante è impedire che le infestanti mono-
be non producono fiori vistosi o colorati, né cotiledoni vadano a seme. Infatti, se si tratta
frutti carnosi, sostituiti dalle spighe. di specie annuali la radice morirà in autunno
Queste distribuiscono sul terreno decine di senza che la pianta abbia diffuso i semi, ridu-
semi, generalmente molto vitali (com’è il caso cendo così il potenziale d’infestazione.
di tutte le malerbe), che negli anni, se non • Con questo sistema, tuttavia, non è possibi-
controllati, possono invadere completamente le la totale scomparsa delle malerbe, perché
il manto erboso. i loro semi hanno una lunga durata: alcuni so-
• Buona parte delle monocotiledoni, però, si no in grado di germogliare anche 10 anni dopo
elevano in altezza sul terreno, consentendo che sono stati prodotti dalla pianta madre.
per favorire la discesa del prodotto nel primo perché l’effetto antigerminello si trasferisce
strato del terreno. Il diserbante va distribuito anche sui semi delle specie prative desiderate.
con la massima uniformità su tutta la superfi-
cie. Subito dopo il trattamento, si irriga con •Per quanto riguarda le infestanti monocoti-
5 mm d’acqua, si lascia assorbire e si irriga nuo- ledoni perenni, come la gramigna (Cynodon
vamente con altri 5 mm, in modo da far scen- dactylon), l’unico sistema per combatterle è
dere il principio attivo nel terreno. riseminare l’area invasa dopo aver diserbato
Non bisogna arieggiare il tappeto erboso, né con una soluzione a base di glifosate o glufo-
effettuare carotature per un mese dopo il sinate ammonio.
trattamento, per non invalidare la copertura Il glifosate è un prodotto sistemico, cioè vie-
diserbante rispetto a nuove germinazioni, che ne assorbito e traslocato nelle radici delle
durerà per circa un mese e mezzo. Per lo stes- piante, dove esplica la sua azione tossica. I
so lasso di tempo non si svolgono trasemine, sintomi dell’azione si manifestano da 7 a 14
L’ESPERTO CONSIGLIA
Decalogo per l’uso dei fitofarmaci 9. Se il prodotto viene a contatto con la pel-
Oggi tutti i fitofarmaci in libera vendita sono le, sciacquate subito la zona colpita con ac-
prodotti a bassa tossicità. Questo non significa qua e sapone, o soluzione fisiologica per gli
che non siano necessari alcuni accorgimenti. occhi; nel caso, chiamate il medico.
10. Prendete tutte le precauzioni affinché i bim-
1. Non eccedete con i trattamenti: interveni- bi non vengano a contatto con i prodotti.
te solo se è necessario.
2. Scegliete le ore più fresche della giornata,
perché le piante sono più ricettive.
3. Evitate le giornate piovose o umide, perché
l’azione dei prodotti è ridotta.
4. Non trattate in giorni di vento o controven-
to, perché il prodotto si sposta facilmente.
5. Seguite sempre i dosaggi indicati in eti-
chetta, senza aumentarli.
6. Se dovete miscelare diversi prodotti, fatelo
all’aperto o in un luogo aerato.
7. Controllate il buon funzionamento degli
attrezzi per irrorare, provandoli con sola ac-
qua prima dell’uso.
Gli accorgimenti di sicurezza nell’uso
8. Utilizzate sempre le giuste protezioni: di fitofarmaci riguardano qualsiasi tipo
guanti e stivali di gomma, tuta, mascherina di intervento in giardino, tanto sul prato come
per naso e bocca, occhiali protettivi. sulle piante da fiore e su quelle in vaso.
108 La salute del prato
Combattere il muschio
Soprattutto nelle zone d’ombra e sui terreni tengono anche la giusta dose di concime, in
mal drenati, è facile che compaia il muschio, modo da risparmiare tempo.
un vegetale che ama solo le zone non battute • Se le zone infestate sono molto circoscritte
dal sole e costantemente umide. Si instaura e ristrette, potete irrorare la soluzione con un
soprattutto se non si compie una periodica ra- semplice innaffiatoio; in caso contrario servirà
strellatura (in particolare alla fine dell’inverno) la classica pompa a spalla, regolando l’ugello
nelle aree colpite o se non viene effettuata su un getto finemente vaporizzato. Trattate
una trasemina annuale, che rinfoltisce il tap- sul prato asciutto, evitando di bagnare per le
peto erboso nelle zone problematiche. successive otto ore. Ugualmente, non trattate
• Il muschio va ostacolato nella sua formazio- in caso di minaccia di pioggia.
ne fin dall’inizio perché, da piacevole sfondo e • Quando, pochi giorni dopo, il muschio si è
riempitivo, in tempi brevi può estendersi e ad- seccato e annerito, va asportato con pazien-
densarsi al punto da soffocare tutta l’erba e za, senza danneggiare l’erba, impiegando un
divenire preponderante nella porzione om- rastrello a coltelli.
breggiata. • Possono rendersi necessari più interventi
• Non sottovalutate dunque il problema, ma (due-tre) a distanza di 7-10 giorni uno dall’al-
intervenite per tempo, in febbraio-marzo, con tro, poiché il muschio, una volta instauratosi,
un trattamento a base di una soluzione di sol- non si elimina facilmente. Ripetete quindi l’in-
fato di ferro, in dose di 300-400 g/100 mq tervento con costanza, nei momenti più fre-
sciolti in 10 l d’acqua. Oppure potete utilizza- schi della giornata, fino a soluzione del pro-
re uno degli appositi preparati antimuschio blema. L’esito definitivo si ottiene però mi-
esistenti in commercio, alcuni dei quali con- gliorando il drenaggio del suolo.
I funghi patogeni 109
Molti dei problemi fungini sono creati da organismi microscopici, ma anche i normali funghi da prato
possono costituire un problema e sono comunque un segnale di eccessiva umidità.
110 La salute del prato
•L’analisi scientifica. Dopo aver identifi- glie danneggiate, cercando i corpi fungini, le
cato le specie che compongono il tappeto pustole, le macchie in rilievo ecc. Se nelle mac-
erboso, bisogna subito chiarire se la malattia chie non c’è alcuna traccia di strutture fungine,
le riguarda tutte o se ne colpisce una in mo- allora sono state causate da fenomeni come
do selettivo. inquinamento atmosferico, eccesso di calore,
Per una diagnosi esatta dell’agente patogeno danni meccanici o altre cause non infettive.
è importante avere una buona conoscenza Portate un campione di foglia a un esperto
delle condizioni ambientali in cui si è svilup- per ottenere una diagnosi più precisa. Prele-
pato il manto erboso: natura del terreno, fre- vate un campione di terreno in cui è presente
quenza e modalità di irrigazione, età, tipo e la patologia e portatelo in laboratorio per
quantità di concime utilizzato, tipi di fitofar- avere la conferma.
maci usati e date di applicazione ecc.
Si passa poi alla fase di osservazione delle sin- •La difesa con i fungicidi. Se, nonostante
gole piante, in modo da determinare quali par- gli accorgimenti preventivi, l’infestazione
ti di esse sono state colpite e come appaiono. compare ugualmente, bisogna ricorrere a un
Per un esame più accurato si può utilizzare una fungicida, oltre a ripensare agli errori nella
lente a basso ingrandimento: osservate le fo- prevenzione. La lotta chimica si rende neces-
L’ESPERTO CONSIGLIA
Prevenzione: gli errori d’irrigazione
Per evitare attacchi fungini, l’irrigazione va
somministrata in modo corretto, senza esa-
gerare né scarseggiare per quantità, bagnan-
do preferibilmente la mattina presto. L’umi-
dità elevata favorisce l’insorgere di malattie
fungine, quindi bisogna evitare anche i rista-
gni idrici, attraverso un valido drenaggio in
profondità del suolo.
• È nocivo il compattamento del terreno, da
evitare praticando periodicamente, in prima-
vera e autunno, le arieggiature e/o carotatu-
re. Anche la formazione del feltro non favo-
risce la buona salute del manto erboso, anzi,
costituisce un ricettacolo di spore: in autun-
no bisogna praticare la sfeltratura.
L’ESPERTO CONSIGLIA
Prevenzione: gli errori di taglio • Il taglio della foglia, soprattutto se non è
•Il taglio del prato influenza notevolmente “a forbice” (taglio netto), sfrangia la superfi-
la resistenza ai patogeni da parte dell’erba. cie fogliare, rendendola più esposta all’inse-
Ogni specie prativa ha una sua altezza di ta- diamento delle spore fungine, favorite anche
glio (vedi p. 58) che va rispettata, senza ab- dall’intenerimento dei tessuti vegetali.
bassarla: un taglio troppo basso per le esi- • Aspettate a compiere il primo taglio sta-
genze della pianta la indebolisce, oltre a pri- gionale: l’erba non soffre se viene lasciata
vare il prato di aria, il che favorisce la germi- crescere qualche centimetro in più, ma deve
nazione sporale. avere il tempo di accumulare sostanze di ri-
serva prima di essere tagliata in primavera.
• Anche un taglio troppo frequente debili-
ta l’erba, in particolare durante periodi di
accentuata siccità. Se si taglia il prato anco-
ra bagnato, per la pioggia o l’irrigazione, ol-
tre a diffondere facilmente e ampiamente
le spore, ne risulterà facilitata la massiccia
germinazione.
• In caso di attacchi, durante la tosatura sfal-
ciate prima le zone sane e dopo quelle infe-
state, e al termine dell’operazione pulite e
disinfettate le lame.
saria soprattutto sui tappeti erbosi di nuovo con l’apposita pompa a spalla o attraverso
impianto, che sono i più colpiti dai patogeni l’impianto d’irrigazione, per garantire una di-
fungini perché non si è ancora potuta costitui- stribuzione uniforme. In genere, serve un trat-
re quella flora microbica, tipica del tappeto tamento ogni 15 giorni. I fungicidi non sono
adulto e in buone condizioni, che da sola (se è prodotti particolarmente tossici. Cionono-
in buon equilibrio) riesce a tenere a bada gli stante, vanno rispettate le normali precauzio-
organismi nocivi. Quando si riesce a individua- ni: non trattate in giornate ventose o piovose,
re la specie fungina responsabile dell’attacco, senza guanti, occhiali e mascherina protettiva,
l’anticrittogamico scelto può essere specifico, o in presenza di bambini o animali.
ma in tutti gli altri casi si deve impiegare un È possibile effettuare un programma preven-
prodotto ad ampio spettro d’azione. I tratta- tivo di trattamenti con un anticrittogamico
menti vanno eseguiti rispettando scrupolosa- ad ampio spettro, da incominciare in prima-
mente i dosaggi indicati, irrorando il prodotto vera, una volta al mese.
Le malattie fungine 113
L’ESPERTO CONSIGLIA
erboso per lungo tempo, e da un pH inferiore metro, assumendo una tinta rosso-bronzo e
a 6 unito a un eccesso di sostanza organica. poi marrone scuro, preludio della morte del-
Viceversa, F. roseum si sviluppa con tempera- le piante. Asportate la zolla infetta, sino a 40
tura elevata e forte siccità, provocando vaste cm di profondità, rizollate o riseminate su
chiazze giallastre. terra nuova. Controllate il pH, poiché il fungo
viene favorito da valori basici: non sommini-
•Macchia rosa: colpisce Lolium perenne e strate calcio ed effettuate concimazioni aci-
Festuca rubra, ed è provocata da Limonomy- de che correggano il pH. In caso di forti e re-
ces roseipellis. Le cause, l’andamento e la pre- cidive infezioni, è consigliabile sostituire
venzione sono gli stessi del filo rosso. completamente il manto, seminando Poa
pratensis, Festuca rubra o Lolium perenne.
•Mal del piede: causato, tra gli altri agen-
ti fungini, da Gaeumannomyces (Ophiolobus) •Moria dell’erba: è determinata principal-
graminis, si manifesta con chiazze marroncine mente da Sclerotinia homeocarpa, che causa
di dimensioni che variano da qualche centi- disseccamenti rotondeggianti di pochi centi-
metro a un metro di diametro, ove le piante metri di diametro, all’interno dei quali l’erba
di Agrostis stolonifera marciscono completa- scompare rapidamente. Colpisce soprattutto
mente. In primavera, le chiazze, di colore mar- le agrostidi e la poa, ed è favorita da tempe-
rone chiaro, sono piccole e appaiono nei pun- rature medie accoppiate a umidità elevata, e
ti meno drenati del terreno. In autunno, le da una concimazione azotata squilibrata (ec-
chiazze si allargano ad anello fino a 1 m di dia- cessiva o carente).
Due problemi crittogamici molto frequenti: la malattia del filo rosso (A SINISTRA) e la sclerotinia (A DESTRA).
Le malattie fungine 115
l’impianto specie che tollerano l’ombra, di ir- bre. La qualità del prato scade vistosamente,
rigare il minimo necessario e di alzare il taglio. poiché foglie e steli si macchiano di pustole
color giallo-arancio, conferendo al manto
•Rizottoniosi: provocata da Rhizocthonia una tinta rossiccia o bruno-rugginosa.
solani, si verifica con umidità elevata e tem-
perature di 25-35 °C, tipicamente nel periodo GLI ANIMALI NOCIVI
estivo. Le chiazze, più o meno estese, si rico- Fra gli animali selvatici che danneggiano il
noscono per l’alone bluastro che le delimita. tappeto erboso, il principale è la talpa, un in-
Viene incentivata da un’abbondante concima- settivoro responsabile di antiestetici cumuli
zione azotata. di terra lasciati qua e là. Oltre a rovinare
l’estetica del prato, le montagnole ostacola-
•Ruggine: provocata da Puccinia striiformis, no la lavorazione del tappeto erboso, a parti-
P. brachypodii, P. graminis, P. coronata, dove le re dalla tosatura.
prime tre attaccano preferenzialmente la poa,
e l’ultima il loietto e la festuca arundinacea. •Volendo evitare le trappole, efficaci ma
La malattia è favorita da clima caldo-umido, cruente, e le esche chimiche talpicide, per al-
come si può verificare da maggio fino a otto- lontanare gli animaletti il sistema più sempli-
ttenere un bel manto erboso non è dif- quadro riassuntivo facile, dettagliato e imme-
O ficile: come già detto, basta seguire un
corretto programma annuale di manutenzio-
diato. Soprattutto in relazione al fatto che
molti lavori sono anticipati nel Sud Italia e ri-
ne. Dopo aver esaminato, nelle pagine prece- tardati nel Nord o viceversa, a seconda della
denti, ogni singola operazione da compiere, il stagione.
quadro complessivo è ormai chiaro: il manto Nelle prossime pagine troverete, quindi, per
erboso ha bisogno di cure per tutto l’arco ogni mese dell’anno, il riassunto delle opera-
dell’anno. zioni indispensabili da compiere, nel Nord e
Quello che può risultare meno immediato è nel Sud Italia, così da poter godere di un bel-
quale tipo di operazioni va compiuto mese lissimo manto erboso con il minimo dispen-
per mese, in modo da avere sott’occhio un dio di energie e di tempo.
Che si tratti di un grande prato in clima caldo (A FRONTE) o di un piccolo spazio erboso in situazione fresca
e umida (SOPRA), il fattore fondamentale rimane la regolare manutenzione nel corso delle stagioni.
120 Le stagioni del prato
GENNAIO
NORD ITALIA
•Se il manto erboso è coperto di neve, è nel-
la condizione migliore: la neve crea una coi-
bentazione, mantenendo il terreno a una
temperatura attorno a 0 °C. Quando si scio-
glierà, essa fornirà una preziosa quantità di
acqua al suolo e alle radici. Non camminate
sulla copertura nevosa.
• Se non c’è neve, le basse temperature fanno
ghiacciare gli steli d’erba: non camminatevi
sopra, perché si spezzerebbero, aprendo la
porta alle malattie fungine.
• Se non lo avete fatto in precedenza, pulite Non è facile sacrificare lo spettacolo primaverile
delle pratoline a vantaggio di un prato impeccabile.
ed effettuate la manutenzione al tosaerba e
al rifilabordi o trimmer.
• Fate ordine in magazzino, cantina o garage: •Verso la fine del mese effettuate, dove ne-
controllate le rimanenze di sementi, terriccio, cessario, il primo trattamento antimuschio.
concimi e fitofarmaci; smaltite presso il con- •Se intendete rifare il prato, dopo aver pre-
sorzio agrario i fitofarmaci scaduti o molto parato il terreno in autunno, livellate il letto
vecchi; acquistate ciò che vi manca. di semina e acquistate la semente.
SUD ITALIA
•Irrigate a intervalli regolari, nelle ore iniziali
della mattina o verso sera, se non piove.
•Effettuate con regolarità il taglio dell’erba,
nelle ore iniziali della mattina (non dopo l’ir-
Il diserbo dalle infestanti a rapida diffusione, rigazione) o nel tardo pomeriggio, abbassan-
come il tarassaco, va effettuato verso fine aprile. do progressivamente l’altezza.
122 Le stagioni del prato
•Una volta al mese, rastrellate bene il prato •Verso la metà del mese svolgete il secondo
per pulirlo e scongiurare la formazione del intervento diserbante, contro le malerbe infe-
feltro. stanti a foglia larga.
• Verso la metà del mese svolgete il secondo • In caso di necessità, verso la fine del mese ef-
diserbo, contro le malerbe a foglia larga. fettuate un trattamento con anticrittogamici.
• In caso di necessità, verso la fine del mese
effettuate un trattamento con prodotti anti- SUD ITALIA
crittogamici. •Continuate a irrigare a intervalli regolari, so-
lo la sera o di notte, se non piove, aumentan-
MAGGIO do la quantità d’acqua.
NORD ITALIA • Effettuate con regolarità il taglio dell’erba,
•Continuate a irrigare a intervalli regolari, nelle ore iniziali della mattina o nel tardo po-
nelle ore iniziali della mattina o verso sera, se meriggio, senza più abbassare l’altezza rag-
non piove o la pioggia è scarsa. giunta a fine aprile.
• Effettuate con regolarità il taglio dell’erba, • Una volta al mese, rastrellate il prato per
nelle ore iniziali della mattina (non dopo l’ir- pulirlo e scongiurare la formazione del feltro.
rigazione) o nel tardo pomeriggio, abbassan- • Entro metà mese, somministrate un conci-
do progressivamente l’altezza. me azotato, a lenta cessione, nelle ore del
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato tardo pomeriggio.
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro. GIUGNO
NORD ITALIA
•Continuate a irrigare a intervalli regolari, so-
lo la sera o di notte, se non piove, aumentan-
do la quantità d’acqua.
• Effettuate con regolarità il taglio dell’erba,
nelle ore iniziali della mattina o nel tardo po-
meriggio, senza più abbassare l’altezza rag-
giunta a fine maggio.
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro.
• Entro metà mese effettuate la seconda
concimazione azotata, con un prodotto a len-
ta cessione, nel tardo pomeriggio.
SUD ITALIA
In primavera è importante curare bene i bordi: •Continuate a irrigare a intervalli regolari, solo
se sono ordinati, valorizzano le fioriture. la sera o di notte, se non piove e se è possibile.
Maggio • Settembre 123
SUD ITALIA
•Continuate a irrigare a intervalli regolari, solo
la sera o di notte, se non piove e se è possibile.
•Se possibile, applicate l’irrigazione a syringing.
•Mantenete distanziati gli interventi di taglio
dell’erba, nelle ore iniziali della mattina o nel
tardo pomeriggio, riabbassando l’altezza solo
verso fine mese.
• Una volta al mese, rastrellate bene il prato
per pulirlo e scongiurare la formazione del
feltro.
• Se intendete rifare il prato in ottobre, effet-
tuate la lavorazione del terreno e, entro fine
mese, livellate il letto di semina e acquistate
la semente.
Inverno sul prato: dalla crosta di neve ghiacciata emergono le punte degli steli e qualche coraggioso
croco a cui basta un raggio di sole per sbocciare.
126
Indice analitico
I numeri in neretto si riferiscono alle schede di trattazione specifica, quelli in tondo
alle citazioni nel testo, quelli in corsivo alle citazioni in didascalia e nei box.
Bonsai
Bulbose
Calendario lunare
Innesti e potature nel frutteto
L’olivo
Orchidee
Ortensie, azalee, camelie
e altre acidofile
L’orto
L’orto sul balcone
Piante aromatiche e medicinali
in giardino e in vaso
Potatura e riproduzione in giardino
Il prato
Rampicanti
La rosa
Scuola di giardinaggio
La vite