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Soggetto Qualificato dal MIUR per la formazione del personale della Scuola ai sensi della

direttiva n. 170/2016

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Denominazione Riconoscere l’errore ortografico, apprendere la regola e applicarla


Compito - prodotto Scrivi un testo che parli di una tua esperienza personale, rispettando le
regole ortografiche che hai appreso durante lo svolgimento di questo
percorso formativo.
Competenze mirate
• assi culturali
• cittadinanza Cittadinanza : comunicare- comprendere messaggi
• professionali Asse dei linguaggi: padroneggiare gli strumenti espressivi per gestire
l’interazione comunicativa.

Abilità Conoscenze

. L’alunno: 1. Le parti del discorso o categorie lessicali, e i loro


o riconosce nel parlato e nello scritto gli tratti particolari.
errori ortografici; 2. Uso della maiuscola
3. uso della punteggiatura
o classifica gli errori per categorie
grammaticali (è un nome, è un
aggettivo…);

o ricostruisce le regole grammaticali e


le applica, prima in socializzazione e
poi in modo autonomo

o usa in modo corretto le maiuscole

Utenti destinatari Una classe prima


Prerequisiti Gli alunni riconoscono fonemi e grafemi, conoscono i segni di
punteggiatura

Tempi 4 ore
Soggetto Qualificato dal MIUR per la formazione del personale della Scuola ai sensi della
direttiva n. 170/2016

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Esperienze attivate
Fase 1. Dall’individuazione alla consapevolezza dell’errore.
Intervenire sull’errore ortografico non è sempre cosa semplice; spesso, gli
alunni, al primo anno della scuola secondaria di primo grado portano con
sé un bagaglio di nozioni grammaticali disordinato e disomogeneo, oltre a
carenze accumulate negli anni precedenti. A volte esiste anche la
conoscenza della regola grammaticale, che, però, nell’applicazione
testuale, non trova riscontro. L’unità di apprendimento che qui viene
presentata, realizzata in una prima classe della scuola secondaria di primo
grado, prende spunto dalla visone di un filmato divertente e molto semplice
da comprendere (Totò, Peppino e la malafemmina). Ciò per permettere ad
ogni ragazzo di partecipare all’attività senza avere, in questa fase, difficoltà
di contenuto spiazzanti.
Servendosi della Lim, l’insegnante proietta il filmato “La lettera” tratto dal
film “Totò, Peppino e la malafemmina”, fornisce ai ragazzi una fotocopia
della trascrizione del testo e dopo una prima lettura orientativa, individuale
e silenziosa, propone la prima consegna:
Rileggi il testo e sottolinea con il colore rosso gli errori, che secondo te,
sono presenti.
Al momento di lavoro individuale, durante il quale ogni ragazzo esegue la
consegna sul proprio testo in fotocopia, segue quello della socializzazione.
L’insegnante propone ai ragazzi di costruire una tabella per raccogliere e
confrontare i dati raccolti. Durante il brainstorming che segue, emergono
delle proposte che vengono raccolte e trascritte alla lavagna, poi, man
mano, attraverso discussioni e condivisioni, si arriva alla definizione della
tabella allegata
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Sistemazione delle conoscenze. I ragazzi vengono invitati ad


approfondire l’argomento attraverso una riflessione metacognitiva sulle
conoscenze acquisite. Si riparte dal testo di grammatica, che nella prima
fase non è stato utilizzato, consapevolmente, per favorire una maggiore
partecipazione di ogni alunno e per operare attraverso la metodologia della
ricerca- azione. Distillando il suo intervento, il docente invita i ragazzi a
selezionare nel testo di grammatica le informazioni relative alla definizione
della parola ORTOGRAFIA (lavoro individuale), poi fa condividere i dati
raccolti e, sempre coinvolgendo gli alunni, formula la definizione
conclusiva (lavoro di socializzazione):
Che cos’è l’ortografia?
Ortografia (dal greco òrtos = corretto, esatto e grafè=scrittura).
È quella parte della grammatica che stabilisce il modo corretto per scrivere
le parole di una lingua.(grafico)
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Fase 3. L’insegnante divide la classe in quattro gruppi e ad ognuno affida


la seguente consegna: Scrivete un breve testo su un fatto a voi accaduto o
al quale avete assistito, trasformatelo in una scheda di lavoro ortografico
da scambiare con gli altri gruppi. … ecco alcuni esempi:
Testo n.1
Il primo giorno di squola era un giorno speciale e il preside entro nella
nostra clase
con in mano un folietto che conteneva il suo discorzo augurale. Era un tipo
strano; aveva peli dappertuto, sulle braccia, sul collo, sugli zigomi;
spuntavano perzino dalle narici e dalle oreccie.
-Orbene…-attaccò -la squola elementare e un istituzione seria. La sua
enorme importanza nella socetà di oggi è cosa nota. Mi auguro che tutti voi
vi applichiate nello studio delle materie che conpongono i programmi
scolastichi con passione, costanza eresponsabilita. Perché solo chi studia
veramente alle squole elementari può contare su una solida preparazzione
di base. È come una locomotiva che cammina spedita su binnari, per
la sua strada, siqura del fatto suo.
Testo n.2
Mio fratelo si ciamaandrea e quanno mancia tiene sempre la bocca aperta.
Vive in casa con me, mama e babo. Fa sempre i dispeti e prende le bote
dalla mama. Glieri a rovesciato lolio, a rotto una l’ampada, a perso il lago
che serviva a nonna per cucire… In casa quando cie lui abbiamo parua di
quelo che combina.
Testo n.3
Stamattina la mia compagna di classe maria è stata interrogata dalla
professoressa sulla lezione di Geografia, ma ha detto che non l’aveva
potuta inparareperchelei non riesce a tenere amente le parole. In più aveva
avuto anche un altro problema: il fratello si era fatto male il dittoed erano
andati a finire tuti in ospedale….

Ogni gruppo scambia la propria scheda e inizia la correzione


autonoma dei testi.
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Fase IV : l’insegnante , con l’ausilio della lim, riassume i casi in cui nella lingua
italiana è obbligatoria la lettera maiuscola. Seguirà un esercizio di applicazione
della regola

Applichiamo la regola. Consegna: Leggi il seguente testo e sottolinea


con il colore giallo le parole scritte con la lettera maiuscola.
Testo tratto da Italo Calvino, PALOMAR, La contemplazione delle stelle
Dall’ultima volta in cui il signor Palomar ha guardato le stelle sono passate
settimane o mesi; il cielo è tutto cambiato; la Grande Orsa (è agosto) si
distende quasi ad accucciarsi sulle chiome degli alberi a nord-ovest; Arturo
cala a picco sul profilo della collina trascinando tutto l’aquilone di Boote;
esattamente a ovest è Vega, alta e solitaria; se Vega è quella, questa
sopra il mare è Altair e lassù è Deneb che manda un freddo raggio dallo
zenit. Stanotte il cielo sembra molto più affollato di qualsiasi mappa; le
configurazioni schematiche nella realtà risultano molto più complicate e
meno nette; ogni grappolo potrebbe contenere quel triangolo, quella linea
spezzata che stai cercando; e ogni volta che rialzi gli occhi su una
costellazione ti sembra un po’ diversa.
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Per riconoscere una costellazione, la prova decisiva è vedere come


risponde quando la si chiama. Più convincente del collimare le distanze e
configurazioni con quelle segnate sulla mappa, è la risposta che il punto
luminoso dà al nome con cui è stato chiamato, la prontezza a identificarsi
con quel suono diventando una cosa sola. I nomi delle stelle per noi
orfani d’ogni mitologia sembrano incongrui ed arbitrari; eppure mai potresti
considerarli intercambiabili. Quando il nome che il signor Palomar ha
trovato è quello giusto, se ne accorge subito, perché esso dà alla stella
una necessità e una evidenza che prima non aveva; se invece è un nome
sbagliato, la stella lo perde dopo pochi secondi come scrollandoselo di
dosso, e non si sa più dov’era e chi era.
A varie riprese il signor Palomar decide che la Chioma di Berenice
(costellazione da lui amata) è questo o quello sciame luminoso dalle parti
di Ofiuco: ma non torna a sentire il palpito altre volte provato al riconoscere
quell’oggetto così sontuoso e pur così leggero. Solo in seguito si rende
conto che se non la trova è perché la Chioma di Berenice di questa
stagione non si vede.

Metodologia Lezione frontale per illustrare teoria e regole della sintassi.


Lezione interattiva con l’uso della LIM

Osservazione guidata per mostrare, con opportuni esempi forniti


dall’insegnante, l’applicazione delle regole e sollecitare gli allievi al
riconoscimento di esse nel testo.
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Risorse umane Docente di italiano


• interne
• esterne

Strumenti
FOTOCOPIE
LIBRO DI TESTO
LIM

Si veda scheda allegata


Valutazione

SCHEDA DI VALUTAZIONE

voto 1-3 4 5 6 7-8 9-10


Nulle o Insufficienti Confuse e Di base Esaurienti Approfondite
parziali critiche
Conosc
decisamente
enze

scarse
Lo studente ha Lo studente Lo studente Lo studente Lo studente

difficoltà ad talvolta individua: individua: individua:

individuare i individua: - i concetti - i concetti - i concetti

concetti chiave - i concetti chiave generali e generali e


Abilità
e le relazioni chiave minimi particolari particolari, li

fondamentali minimi - le relazioni - le relazioni approfondisce


criticamente
- le relazioni fondamentali e
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fondamentali l’organizzazione - le strategie

delle più idonee

stesse - le nozioni in

- le nozioni altro contesto

acquisite in e le mette in

altro relazione con

contesto situazioni

nuove
Usa in maniera Si esprime con E’ in grado di: E’ in grado di: E’ in grado di

errata la linguaggio - Esprimersi - articolare - articolare un

terminologia incerto in un discorso in discorso in

linguaggio modo modo chiaro,

coerente e coerente coerente,

semplice esprimendosi approfondito

- Fornire con un e critico

soluzioni a linguaggio - fornire

problemi approfondito soluzioni

Compet
semplici - fornire coerenti,
enze

- trasferire i soluzioni personali e

concetti in coerenti e originali

ambiti generali - pianificare

diversi in utilizzare organizzare e

modo concetti in documentare

parziale ambiti diversi in modo

- esprimere - esprimere autonomo un

giudizi giudizi, progetto nel

motivandoli in motivandoli
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modo rispetto delle

generico specifiche e

dei tempi

- esprimere

giudizi

motivati,

approfonditi e

originali
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