Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
I pronomi
Questa unità di apprendimento, pensata per studenti della seconda classe della scuo-
la secondaria di primo grado, è finalizzata all’approfondimento dello studio dei pro-
nomi, allargando però lo sguardo anche al loro uso corretto e appropriato.
www.edises.it
2 Parte Sesta Esempi di Unità di Apprendimento
www.edises.it
Unità di Apprendimento 3 I pronomi 3
Fasi di realizzazione
Fase 1.
tempo: 60’
Costruiamo una mappa dei pronomi
Come già anticipato, gli alunni conoscono già i pronomi. Si tratta quindi di prepa-
rare una mappa concettuale che li raggruppi e permetta di riprenderli analitica-
mente, e che può essere costruita insieme in classe, grammatica alla mano per non
tralasciare nulla.
Se viene preparata con l’ausilio della LIM, può essere poi salvata e stampata perché
sia a disposizione di ogni alunno e ripresa per permettere di puntualizzare le attività
successive. Proponiamo una mappa del tipo seguente:
RELATIVI
PERSONALI
soggetto complementi indiretti
(esempio: il quale) (esempio: del quale)
SOGGETTO
COMPLEMENTO VARIABILI
INVARIABILI
forma debole forma forte
INTERROGATIVI
POSSESSIVI ED ESCLAMATIVI
Costruire insieme una mappa del genere, pur con l’ausilio della grammatica, permet-
te a tutti di richiamare collettivamente termini e significati, aiutando a ricordare e
automaticamente a chiarire.
Fase 2.
tempo: 60’
Un testo d’autore
L’insegnante propone agli alunni la lettura di testo, ad esempio un brano tratto da
Jerome Klapka Jerome.
Se è possibile utilizzare la LIM, il testo può essere proiettato in modo che gli alunni
possano lavorarvi direttamente sullo screen, per rintracciare ed evidenziare i vari pro-
nomi e collegarli alla parte del discorso che vanno a sostituire, riconducendoli poi
alla mappa già costruita.
www.edises.it
4 Parte Sesta Esempi di Unità di Apprendimento
Documento 1
Il mulino infestato1
Dovete sapere che, anni fa, il mulino era stato occupato da un vecchio e perfido avaro che vi era
poi morto, lasciando, correva voce, tutto il suo denaro nascosto da qualche parte. Com’è ovvio, da
allora tutti quelli che vissero nel mulino tentarono di scovare il tesoro. Ma nessuno c’era riuscito,
e i saccentoni della zona affermavano che nessuno ce l’avrebbe mai fatta, a meno che lo spettro
di quel tirchio mugnaio, un giorno, avesse preso confidenza con uno degli affittuari, svelandogli il
nascondiglio segreto.
In ogni caso, gli alunni devono avere il testo anche in fotocopia per poter lavorare
sulle varie parti.
Si inizia con l’evidenziare, in diversi colori (sulla LIM se possibile, ma comunque
sul foglio) i vari pronomi, che andranno analizzati uno per uno, sottolineando per
prima cosa quale parte del discorso sostituiscono. Questa prima attività va svolta in
coppia, dopo una presentazione iniziale da parte dell’insegnante. Successivamen-
te, il portavoce di ogni coppia illustrerà il lavoro svolto, mentre gli altri andranno
a commentare, aggiungere, correggere, chiarire.
Fase 3.
tempo: 90’
Analisi del pronomi
L’insegnante rivede con la classe le diverse tipologie di pronome. Per fare questo,
deve assicurarsi che la classe non abbia incertezze sull’analisi logica, in modo da in-
terpretare correttamente i pronomi personali soggetto e complemento.
Insieme si può elaborare un piccolo schema per illustrare e fissare il concetto, sche-
ma che va poi riportato sul quaderno.
A questo punto l’insegnante riprende la tabella dei pronomi personali, presente in
ogni manuale di grammatica, e la esamina con gli alunni.
1
Adattamento da Jerome Klapka Jerome, Fantasmi del dopo cena, La spiga Meravigli, Vimercate 1993
(cit. in R. Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori, Milano 2004).
www.edises.it
Unità di Apprendimento 3 I pronomi 5
Una considerazione importante: l’uso dei pronomi soggetto di terza persona, ma-
schile e femminile, singolare e plurale (egli, ella, essa, esso, essi, esse) si è definitivamen-
te modificato nel tempo, ed è stato completamente sostituito dalle forme toniche
complemento (lui, lei, loro). Si tratta ormai di un cambiamento che, anche se non
sempre codificato dai libri di testo, è invalso nel linguaggio quotidiano.
L’insegnante può sottolineare con gli alunni come alcuni pronomi personali abbiano
la stessa forma di articoli determinativi, per cui è importante proporre un’esercita-
zione per distinguerli. Verrà evidenziato come l’articolo accompagni il nome e ad
esso si accordi, mentre il pronome si riferisce esclusivamente all’elemento sostituito.
L’insegnante deve evidenziare anche l’uso dei pronomi clitici, cioè quelli che sono
posposti al verbo e vanno a farne parte (come digli, mandagli, rispondile ecc.) per
analizzarli nelle frasi.
Un ottimo modo per valutare la competenza raggiunta è l’uso del cloze, che verrà pro-
posto qui in verifica: il cloze, esercizio generalmente molto ben accetto e considerato
“giocoso”, permette di sviluppare ed esercitare le abilità dell’alunno e di verificare
la competenza testuale perché costringe a mettere in atto una serie di strategie per
comprendere quale termine – dal punto di vista semantico, morfologico e sintattico
– va inserito nello spazio vuoto. Proporremmo cloze non facilitati dalla presenza degli
elementi da inserire, per evidenziare e poter valutare la competenza raggiunta dall’a-
lunno.
Fase 4.
tempo: 60’
Pronomi e aggettivi
In questa fase viene affrontato un argomento spinoso, che induce spesso in errore gli
alunni più distratti (quelli cioè che tendono a compilare gli esercizi senza riflettere
a lungo). Si tratta di distinguere aggettivi e pronomi, il che significa essenzialmente
distinguere quali funzioni queste stesse parole svolgono nella frase.
Per l’insegnante che vuole richiamare questi concetti, già esplorati nelle classi pre-
cedenti, il primo passo è riprendere uno schema degli aggettivi, che può essere com-
pletato collettivamente in classe, grammatica alla mano per non tralasciare nulla, se
possibile con l’uso della LIM. Oppure può essere proiettato, o distribuito in fotoco-
pia, già pronto, ed analizzato insieme agli studenti. Teniamo conto che questo tipo
di materiali potrebbe trovarsi anche nel libro di testo, che dovrebbe essere un impor-
tante strumento di lavoro. Se mancasse la mappa, si potrebbero comunque ripassare
tutte le tipologie di aggettivi semplicemente utilizzando l’indice.
Una volta ripassata la mappa degli aggettivi, gli stessi vanno utilizzati per costruire
frasi, o ricercati ed evidenziati all’interno di testi.
www.edises.it
6 Parte Sesta Esempi di Unità di Apprendimento
Per fare ciò, possiamo prendere in esame un testo, nel quale evidenziare ogni agget-
tivo e collegarlo al nome cui si riferisce.
Proponiamo un brano.
Documento 22
Io sono nato a Casablanca, in Marocco. Da bambino abitavo in un quartiere con tante case in
costruzione, noi andavamo lì a giocare. Giocavamo al circo perché c’erano muri alti e sbarre di
ferro, così potevamo improvvisare mille acrobazie. Di notte, per dimostrare il nostro coraggio,
dovevamo passare tra i muri di questo quartiere buio. Eravamo più di venti maschi. Le bambine
invece facevano i loro giochi. Qualche volta però giocavamo insieme al gioco del matrimonio:
alcune bambine erano le spose e cucinavano, altri bambini erano gli sposi e andavano a lavorare.
Fase 5.
tempo: 120’
I pronomi relativi
Quelli relativi sono sicuramente i pronomi più complessi da riconoscere e utilizzare,
in special modo nelle forme più particolari, come il che invariabile o tutti i composti
con cui e dove.
Per riconoscere la funzione svolta dal pronome relativo, è necessario che gli alun-
ni abbiano chiaro il concetto di proposizione, quale “insieme di parole organizzate
intorno a un solo verbo, cioè a un solo predicato, che viene usato per comunicare a
qualcuno qualcosa di senso compiuto”3.
Una volta ripreso il concetto, sarà possibile analizzare il pronome relativo come pro-
nome che da una parte sostituisce un nome, e dall’altra mette in relazione proposi-
zioni differenti, facendole divenire un’unica frase.
È buona cosa organizzare esercitazioni individuali, dopo che si è lavorato collettiva-
mente, attraverso le quali evidenziare questi passaggi – di sostituzione e di relazio-
ne – sottolineando come ciò possa portare anche a una modifica degli elementi di
www.edises.it
Unità di Apprendimento 3 I pronomi 7
partenza. Con l’uso della LIM, proprio organizzando le parole in blocchi è possibile
mostrare spostamenti e modifiche, per passare dalle prime due proposizioni a quella
definitiva.
>> La maglia è bucata. Io avevo comperato la maglia ieri.
>> La maglia che avevo comprato ieri è bucata.
In realtà, però, nessuno parla in questo modo; appena l’insegnante coglie che gli
alunni sono abbastanza sicuri del meccanismo, sarà sua cura proporre il procedi-
mento opposto, cioè scomporre la frase strutturata con pronome relativo nelle due
frasi di partenza.
La consegna sarà: “In ciascuna frase, sottolinea il pronome relativo, uniscilo con una
freccia al nome che sostituisce, quindi scomponi nelle due proposizioni”.
>> La signora che sta comprando il pane è la mia professoressa di arte.
In questo modo si compie un processo più corretto di riconoscimento e analisi.
Si procederà allo stesso modo anche per gli altri pronomi relativi, evidenziando lo
stretto legame tra le proposizioni che reggono i vari complementi indiretti e quelle
che si trovano davanti ai relativi dove o cui.
Una volta affrontato il tema a classe intera, l’insegnante deve proporre esercitazioni
mirate a:
>> individuare i pronomi relativi in frasi già pronte, distinguendoli da termini che
hanno la stessa forma (ad esempio che);
>> completare frasi con il pronome relativo adatto;
>> individuare frasi con pronomi relativi in canzoni conosciute e saperli analizzare.
Fase 6.
tempo: 60’
Si propongono infine dei test in cui la valutazione in decimi sia semplice e veloce.
test di valutazione n. 1
Correggi gli errori nell’uso dei pronomi relativi. Attenzione, ci sono anche frasi corrette.
www.edises.it
8 Parte Sesta Esempi di Unità di Apprendimento
test di valutazione n. 2
Completa con i pronomi adatti.
www.edises.it