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Attivit laboratoriali.
Fase 1. In una classe prima il docente di Scienze motorie si trova di fronte alunni che
stanno affrontando una situazione fisico-emotiva piuttosto delicata: la pubert o
preadolescenza.
Analizzando il periodo dal punto di vista prassico-funzionale, esso viene
chiamato proceritas secunda, ossia si tratta di una massima accelerazione staturale che
comporta inevitabilmente una situazione svantaggiosa nella proporzione peso-statura.
Inoltre questi cambiamenti repentini comportano altri svantaggi dal punto di vista
propriamente fisico, come per esempio un accentuato ritardo nello sviluppo degli apparati,
tali per cui lalunno si ritrova a perdere le abilit motorie che aveva acquisito fino a quel
momento. In questo caso il compito prioritario dellinsegnante proporre esercitazioni
capaci di fargli riacquisire sicurezza di movimento e garantire un buon supporto emotivo.
Le prime proposte pratiche mirano quindi a migliorare gli schemi motori di base, ossia tutti
quei movimenti che sono appunto alla base di una pratica motorio-sportiva, dai quali poi si
passa a quelli pi complessi che vanno a costruire le abilit riconosciute proprie di ogni
disciplina sportiva.
Questa Unit di apprendimento contribuir allo sviluppo armonico della persona: aiuter
lalunno a comprendere con maggior efficacia il proprio corpo in situazione di movimento,
lo assister nel percorso difficile di maturazione fisica e mentale e gli fornir gli strumenti
che lo rendereranno protagonista dei propri movimenti sia facendolo ragionare sulle
diverse metodologie di esplicazione degli stessi sia fornendogli valide alternative di
movimento.
Occorre accertarsi che gli alunni sappiano innanzitutto cosa sono gli schemi motori di
base, quindi come prima proposta si chieder loro di elencare tutta una serie di movimenti
che secondo la propria esperienza motoria si presentano come i pi importanti e che
fungano da base ad altri pi complessi.
Segue una discussione in classe dove si analizza la lista stilata da ciascun alunno,
corredata dalle motivazioni delle proprie scelte. Dopodich si passa alla parte pratica,
dove gli alunni possono recuperare la sicurezza di espressione dei movimenti gi
conosciuti e sperimentarne di nuovi, dapprima seguendo le indicazioni delinsegnante e
successivamente creandone di nuove tipologie.
In palestra il docente chieder ai suoi allievi innanzitutto di fornire una definizione a ogni
movimento, di interpretare personalmente ogni schema motorio analizzato (avr cos
modo di osservare le diverse andature e tipologie di espletazione dellesercizio stesso) e
di eseguire gli esercizi proposti. Alla fine di ogni attivit pratica viene consegnato uno
schema riassuntivo:
1. hai imparato qualche movimento nuovo?
2. Come ti senti fisicamente?
3. Hai avuto difficolt nellespletare le proposte?
4. Elenca 2 nuovi modi di eseguire i movimenti richiesti.
Fase 3. Discutendo in classe le schede compilate dagli alunni, il docente propone loro di
effettuare una ricerca scientifica sui movimenti analizzati, approfondendo la parte
fisiologica e anatomica, usando le seguenti domande guida:
1. quali muscoli vengono coinvolti nellesercizio?
2. Dal punto di vista energetico, un esercizio pesante? Perch?
3. Trova unimmagine che raffiguri lesercizio.
Alla fine del lavoro viene proposto un lavoro multimediale, inserendo anche eventuali
video e foto scattate in palestra durante gli esercizi, che ha lo scopo di riassumere tutti gli
schemi motori di base fornendo una definizione e una spiegazione scientifica sulla loro
espletazione.