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Per quanto riguarda la sede del capoluogo provinciale, va segnalato che, pur essendo sempre stata la città di
Grosseto, a causa dell'elevato rischio di malaria, fu emanato dai Lorena nel 1780 il Regolamento per
l'Estatatura, che prevedeva durante l'estate il trasferimento di tutti gli uffici pubblici e amministrativi da
Grosseto a Scansano: il provvedimento legislativo fu abolito soltanto nel 1897.
Lo stesso argomento in dettaglio: Estatatura.
Geografia e territori
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della provincia di Grosseto.
Bandite di Scarlino
Colline dell'Albegna e del Fiora
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Toscana, Stazione meteorologica di Grosseto
Aeroporto e Stazione meteorologica di Monte Argentario.
L'eliofania (durata del soleggiamento), grazie alle caratteristiche orografiche e microclimatiche, raggiunge
sulle isole e lungo tutta la fascia costiera valori prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale
italiano[8], presentando mediamente valori minimi nel mese di dicembre di circa 4 ore giornaliere e valori
massimi nei mesi di giugno e luglio con oltre 11 ore giornaliere: il valore medio annuo supera le 7 ore al
giorno[9].
Nelle tabelle sottostante sono riportati i valori medi delle stazioni meteorologiche di Grosseto Aeroporto[10]
e di Monte Argentario[11] del servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, rilevati nel trentennio (1961-
1990): nel caso del Monte Argentario, i valori delle temperature registrati dalla stazione meteo ufficiale
situata sulla vetta risultano notevolmente inferiori a quelli che si verificano nei centri abitati al livello del
mare.
Grosseto Mesi
Aeroporto Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv P
T. max.
11,9 13,0 15,1 17,9 22,2 26,4 29,9 29,8 26,5 21,7 16,2 12,6 12,5 1
media (°C)
T. min. media
2,7 3,3 4,6 6,8 10,2 13,9 16,7 17,1 14,7 11,2 6,8 3,7 3,2 7
(°C)
Precipitazioni
64,1 56,7 56,2 49,6 39,9 27,1 20,2 37,4 64,5 86,8 93,8 64,9 185,7 14
(mm)
Giorni di
7 6 7 7 5 3 2 3 4 6 9 7 20
pioggia
Monte Mesi
Argentario Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv P
T. max.
7,7 8,2 10,2 13,1 17,5 21,4 25,4 25,2 21,7 17,1 11,9 8,8 8,2 13
media (°C)
T. min. media
3,5 3,5 5,0 7,3 11,3 14,8 18,3 18,3 15,5 12,0 7,7 4,8 3,9 7
(°C)
Precipitazioni
50,9 37,6 43,3 28,3 24,8 16,0 8,6 23,0 28,4 58,0 48,3 52,2 140,7 96
(mm)
Giorni di
5 5 5 4 3 2 1 2 3 5 6 6 16 1
pioggia
Diffusività atmosferica
La diffusività atmosferica (capacità dei bassi strati dell'atmosfera di disperdere le sostanze inquinanti) è
determinata da turbolenza atmosferica e intensità del vento, in interazione con le caratteristiche orografiche
del territorio.
Nella tabella sottostante è riportata la classificazione dei comuni in base alla loro diffusività atmosferica[12].
Geologia
Lo stesso argomento in dettaglio: Geologia della provincia di Grosseto.
Le unità austroalpine (Unità austroalpina interna e Unità austroalpina esterna) sono costituite da
basamenti sialici, le cui coperture costituiscono la zona austroalpina interna a ovest (in continuità con
quelle liguri) e la zona austroalpina esterna a est (in continuità col dominio toscano).
Le unità toscane (falda toscana e unità di Monticiano-Roccastrada)
sono formate da basamenti sialici palezoici con coperture
mesozoiche-terziarie, ripartite a loro volta in zona toscana interna,
zona toscana intermedia e zona toscana esterna (falda toscana non
metamorfica).
Il bacino lacustre Ombrone-Orcia, sviluppatosi lungo gli attuali Paesaggio corrispondente al Bacino
fiumi Ombrone e Orcia tra il Miocene superiore e il Pliocene lacustre Ombrone-Orcia presso la
inferiore, costituisce una vasta depressione tra il Monte Amiata, la Dorsale di Montalcino
Dorsale di Montalcino, la Dorsale medio-toscana e i Monti
dell'Uccellina, dove penetrò più volte l'acqua marina. È formato da
un conglomerato sabbioso, da argille brune e marnose poggianti sulla Serie lignitifera, da un conglomerato
arenaceo-marnoso, da argille alternate a sabbia e da calcari di acqua dolce[14].
Il bacino lacustre dell'Albegna, sviluppatosi lungo il corso dell'attuale fiume Albegna nella parte
meridionale del territorio provinciale, è costituito da un basamento di argille marnose sovrastate da calcari e
sabbie, le cui sedimentazioni sarebbero avvenute in un'unica fase durante il Pliocene inferiore.
L'Area del Tufo e gran parte del territorio del Monte Amiata hanno
L'Area del Tufo nei pressi di San
avuto origine durante questa fase, a seguito di manifestazioni Giovanni delle Contee
vulcaniche piroclastiche effusive, mentre una serie di intrusioni
magmatiche subvulcaniche acide completava la formazione
dell'Isola del Giglio[15] e[16].
Le oscillazioni eustatiche hanno portato i livelli dei corsi d'acqua ai valori attuali; la storia geologica della
provincia si completa con la formazione dei depositi alluvionali.
Sismologia e vulcanologia
Geotermia
Sottosuolo
Già in epoca etrusca venivano sfruttati i numerosi giacimenti presenti nell'area delle Colline Metallifere,
dove spiccano, tra tutti, quelli di pirite di Niccioleta, Boccheggiano e Gavorrano, quelli di rame presso
Roccatederighi, quelli di lignite presso Ribolla e quelli di rame, piombo, zinco e argento nei dintorni di
Massa Marittima[18].
La zona del Monte Amiata e del Monte Labbro è estremamente
ricca di giacimenti di cinabro[19], il minerale da cui si estraeva
mercurio, in particolare presso Selvena e Santa Fiora sul versante
grossetano e presso Abbadia San Salvatore sulla sponda senese.
Queste miniere mercurifere sono oggi completamente abbandonate.
Da oltre quaranta anni infatti il mercurio è stato sostituito in gran
parte dei suoi utilizzi industriali e chimici.
Alcuni giacimenti di pirite[21] si trovano anche sul promontorio dell'Argentario e all'isola del Giglio. Inoltre,
è da segnalare a sud dell'Argentario il lungo tratto di spiaggia tra Ansedonia e la foce del Chiarone: il
sottosuolo di questa zona è estremamente ricco di minerali pesanti, tra i quali ossido di ferro, magnetite e
pirosseni, che hanno contribuito a dare un colore grigio scuro e a tratti nero alla sabbia del litorale e della
doppia fascia dunale retrostante[22].
Natura
Nella provincia di Grosseto esistono varie tipologie di ambienti naturali che si susseguono e si diversificano
l'uno dall'altro. Dalla fascia costiera alla montagna, passando attraverso la pianura e la collina si incontrano
vari ecosistemi che si contraddistinguono sia per la flora che per la fauna.
Flora
Le zone di pianura sono caratterizzate da aree palustri e corsi d'acqua dove si sviluppano diverse tipologie
di vegetazione. Nelle vicinanze di laghi costieri e paludi si sviluppano in base alla salinità giuncheti o
canneti che possono precedere rispettivamente prati cespugliati o boschi di olmi, frassini, fichi, bagolari e
viti selvatiche frammisti a mirto e lentisco. Nelle vicinanze dei fiumi dove la siccità è meno sentita possono
svilupparsi varie specie di salici, ontani, frassini, tigli e olmi, mentre
nelle aree scarsamente soleggiate o esposte a nord possono esserci
carpini e noccioli. Le aree pianeggianti e di medio-bassa collina
sono caratterizzate dalla presenza di viti e ulivi che vengono
mantenuti e coltivati dall'opera dell'uomo.
Fauna
La macchia mediterranea e i boschi sono popolati da vari animali selvatici tra cui cinghiali, daini, caprioli e
volpi; sono presenti anche un buon numero di fagiani e, nella Pineta Granducale di Marina di Alberese,
sono stati avvistati anche il cuculo da ciuffo e la ghiandaia marina, due specie ornitologiche estremamente
rare. Tra i rettili vi sono numerosi serpenti, la maggior parte innocui come il biacco, ma tra essi è presente
anche la vipera, presente ovunque ad eccezione delle isole: nell'ambito del Parco dell'Arcipelago Toscano
le uniche isole dove si riscontra la presenza del serpente velenoso sono l'Isola d'Elba e l'Isola di Montecristo
amministrate dalla Provincia di Livorno.
Nelle zone collinari interne e in montagna è stata riscontrata anche la presenza del lupo che è notevolmente
cresciuto di numero negli ultimi tempi.
Tra gli insetti è da segnalare la grande presenza di zanzare nelle aree in prossimità di ambienti umidi che
possono essere presenti, seppure in numero ridotto, anche nei mesi invernali, alcune delle quali agiscono
durante le ore diurne con punture che possono divenire fastidiose. Sono presenti anche api, impiegate nella
produzione di un ottimo miele, vespe e calabroni: questi ultimi pungono molto raramente ma quando
accade possono causare gravi reazioni allergiche. Nei mesi primaverili ed estivi sono visibili varie specie di
farfalle; nello stesso periodo dell'anno si possono incontrare anche varie specie di ragni, tra i quali anche le
malmignatte, e zecche: queste ultime prediligono distese erbose frequentate da animali e, in caso di puntura,
è consigliabile farsi estrarre l'insetto da personale medico per evitare pericolose infezioni[26].
Aree protette
La provincia di Grosseto, con il suo 47% di territorio incluso in aree protette di varia tipologia, risulta essere
una delle province italiane maggiormente tutelate sotto il profilo ambientale e paesaggistico. Tra le aree
protette spiccano un'area marina protetta europea, un parco nazionale (dell'arcipelago), un parco nazionale
geominerario (Tuscan Mining UNESCO Geopark), un parco regionale (parco della Maremma) e una serie
di riserve naturali e oasi faunistiche (statali, regionali o provinciali), la cui gestione è generalmente delegata
alla provincia (funzione delegata alla Regione Toscana dal 2016, a seguito della riforma Delio sulle
province) o direttamente ai singoli comuni interessati.
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della provincia di Grosseto.
Preistoria
Etruschi e Romani
Un tratto delle Vie Cave di Sovana
Gli Etruschi costruirono numerose città che ebbero il periodo di
massimo splendore intorno al VII secolo a.C., delle quali
rimangono numerosi resti archeologici di elevato interesse, tra i
quali spiccano le antiche città di Vetulonia, Roselle (con successive
testimonianze di epoca romana), Statonia e Sovana, dove le Vie
Cave collegavano le varie necropoli a quelle di Sorano e Pitigliano.
Medioevo
Agli inizi del Trecento l'influenza di Siena iniziò a farsi sentire su vari alcuni centri dell'entroterra che
passarono a famiglie nobili senesi quali i Bonsignori, i Piccolomini, i Tolomei e i Salimbeni o direttamente
sotto il controllo della Repubblica. Mentre gli Orsini riuscirono ad ereditare Pitigliano, Sorano e, per un
breve periodo, anche Sovana a seguito del matrimonio tra Romano Orsini e Anastasia Aldobrandeschi
(1293)[31], gli Sforza editarono nel corso del Quattrocento la Contea
di Santa Fiora, iniziando il loro dominio nella zona dell'Amiata, a
seguito del matrimonio tra Bosio Sforza e Cecilia Aldobrandeschi
(1439).[32]
Storia moderna
Tra il Trecento e il Quattrocento tutti gli altri centri, tra i quali anche
Grosseto e i liberi Comuni di Massa Marittima e Castiglione della
Pescaia, entrarono a far parte della Repubblica di Siena che fino al
1559, anno della sua caduta, dominò quasi tutto il territorio che
corrisponde all'attuale provincia.
I centri della Contea degli Orsini[35] entrarono nel Granducato di Toscana tra la seconda metà del
Cinquecento e gli inizi del Seicento, mentre le località sforzesche della ex Contea di Santa Fiora vennero
annesse nel corso del Seicento a cui seguì la contea di Castellottieri.
Nel Settecento la scomparsa della dinastia medicea portò i Lorena a capo del Granducato di Toscana e la
quasi totalità dell'attuale territorio provinciale ne seguì le sorti. Nel 1766, Pietro Leopoldo divise il territorio
che nei secoli precedenti costituiva la Repubblica di Siena in due province. Grosseto divenne da allora il
centro principale della Provincia senese inferiore, che sarebbe poi divenuta l'attuale provincia di Grosseto.
Grazie alle riforme leopoldine, la città e la provincia di Grosseto andarono incontro ad una decisa rinascita
economica e culturale. I Lorena, oltre ad aver abolito la pena di morte il 30 novembre 1786, iniziarono
anche le prime grandi opere di bonifica della pianura costiera (diretti da Leonardo Ximenes) che
terminarono solo verso la metà del secolo scorso con l'eliminazione completa della malaria. Le riforme dei
Lorena vennero interrotte con l'occupazione delle truppe francesi (1796) che si protrasse a più riprese fino
al 1808, anno dell'annessione alla Francia napoleonica. Il Congresso di Vienna del 1815 sancì il ritorno del
Granducato di Toscana nelle mani di Ferdinando III di Toscana, al quale succedette il figlio Leopoldo II a
partire dal 1824.
Storia contemporanea
Nel corso dell'Ottocento, con la graduale diminuzione del rischio della malaria, iniziò il fenomeno di
ripopolamento della pianura che determinò l'inizio dell'espansione urbanistica di Grosseto verso gli attuali
quartieri semicentrali.
Nel marzo 1860 il plebiscito che si svolse nel Granducato di Toscana sancì l'annessione allo stato sabaudo,
entrando così a far parte del Regno d'Italia. Tuttavia, per alcuni anni vennero fermate le grandi opere di
bonifica della Maremma, portate avanti fino poco tempo prima dal granduca Leopoldo II, che determinò,
seppur temporaneamente, un nuovo calo demografico e una contemporanea recessione economica. Di
conseguenza, tra la popolazione iniziò a diffondersi un sentimento nostalgico verso le politiche di "buon
governo" portate avanti fino a poco tempo prima dai Lorena; in quegli anni, la vita media della popolazione
della Maremma scese addirittura a soli 24 anni.
In conseguenza, il brigantaggio si diffuse prevalentemente nelle campagne, nel corso della seconda metà
del secolo, potendo far leva sul malcontento, sulle precarie condizioni economiche conseguenti alle
politiche latifondiste e alla malaria che stava iniziando a diffondersi nuovamente. Tuttavia, questo fenomeno
non riuscì mai a raggiungere le vaste proporzioni come stava accadendo nell'Italia meridionale, rimanendo
piuttosto circoscritto sia in provincia di Grosseto che nell'Alto Lazio.
Di tutt'altra natura, ma inquadrabile negli episodi storici che seguirono l'Unità d'Italia, la sollevazione
pacifica, inserita in un utopistico progetto religioso, posta in essere da Davide Lazzaretti, personaggio
carismatico che visse nella seconda metà dell'Ottocento nell'area del Monte Amiata, dove predicava un
rinnovamento delle strutture della Chiesa di Roma, sostenendo una Repubblica, regno di Dio che, pur nella
totale pacificità di intenti e di azione, dovette apparire densa di pericoli per gli assetti costituiti dello Stato e
della Chiesa, tanto da essere oggetto di una cruenta repressione nel 1878, anno in cui venne ucciso alla testa
di una processione che scendeva dal Monte Labbro e che si accingeva ad entrare in Arcidosso.
Durante la seconda guerra mondiale sono da ricordare i pesanti bombardamenti subiti dalla città di Grosseto
il 26 aprile 1943, giorno di Pasquetta, che causarono molte vittime anche tra donne e bambini che si
trovavano all'aperto nei giardini e nelle vie del centro; vari eccidi nazisti si verificarono in alcuni paesi
dell'entroterra, il più grave dei quali avvenne a Niccioleta nei pressi di Massa Marittima tra il 13 e il 14
giugno 1943.
Nel dopoguerra, il completamento della riforma agraria iniziata nei primi decenni del secolo e la rapida
ricostruzione dei luoghi bombardati contribuirono a implementare lo sviluppo dell'agricoltura e
dell'allevamento (produzione di latte, formaggi, carni, olio e vino di elevata qualità). Al contrario, non si è
mai verificato uno sviluppo industriale degno di nota, fatta eccezione per alcune realtà circoscritte, e ciò ha
permesso un'ottima conservazione dell'ecosistema che si è mantenuto tra i più incontaminati dell'intero
territorio nazionale italiano, favorendo così lo sviluppo di un settore terziario sempre più in crescita legato al
turismo di qualità.
Il secolo scorso, inoltre, ha lasciato suggestive tracce artistiche integrate nella natura nel Giardino di Daniel
Spoerri nei dintorni di Seggiano e nel Giardino dei Tarocchi presso Capalbio.
Religione
Periodo paleocristiano
In epoca paleocristiana vi erano due sedi vescovili, Roselle e Saturnia, ed altre diocesi che avevano
possedimenti nel territorio grossetano, pur avendo la loro sede centrale al di fuori dei confini dell'attuale
provincia.
Diocesi
Territorio
paleocristiane
Alto Medioevo
Nel VI secolo l'invasione longobarda determinò vari sconvolgimenti che portarono ad un temporaneo
trasferimento dei vescovi di Populonia sull'Isola d'Elba e alla distruzione della città di Saturnia che si
oppose strenuamente alle truppe provenienti dalla città di Lucca. Nell'area del Fiora si verificarono
migrazioni da Statonia a Sovana e da Vulci a Castro con il conseguente trasferimento delle sedi vescovili
rispettivamente a Sovana e a Castro. Roselle e Chiusi mantennero il loro territorio pressoché intatto, tranne
alcune aree che vennero perdute a vantaggio di Siena che inglobò la Valle dell'Ombrone a sud di Pari.
Diocesi
Territorio
altomedievali
Dopo l'anno mille la riforma canonicale voluta da Ildebrando di Sovana, divenuto papa Gregorio VII, diede
un forte impulso alla costruzione di nuove cattedrali. Nello stesso periodo venne spostata la sede vescovile
da Populonia a Massa Marittima a seguito di invasioni piratesche che sconvolsero la fascia costiera.
Nella prima metà del XII secolo vi fu anche il trasferimento della diocesi di Roselle a Grosseto e
contemporaneamente ci fu un forte conflitto tra i vescovi di Sovana e Orvieto, dopo che gli Orvietani
impedirono ai vescovi sovanesi di recarsi nell'antica cattedrale di Statonia che rappresentava la culla
dell'intera diocesi. Successivamente, la nuova diocesi di Grosseto cedette la località di Prata a Volterra in
cambio di Boccheggiano; Volterra cedette inoltre a Massa Marittima alcune chiese che si trovavano nelle
vicinanze di quest'ultima città divenuta anch'essa nuova sede vescovile.
I confini delle diocesi rimasero quindi pressoché inalterati fino alla seconda metà del Settecento, quando
Manciano e Capalbio passarono dalla diocesi di Castro a quella di Sovana in cambio dei centri di Onano e
Proceno in territorio laziale; l'area amiatina passò invece da Chiusi a Siena.[37]
Chiese evangeliche
A Grosseto e nella provincia sono presenti anche un cospicuo numero di fedeli evangelici, nonché di chiese
evangeliche sparse in quasi tutto il territorio. La comunità più consistente è quella Pentecostale, soprattutto
quella Apostolica, e le Assemblee di Dio in Italia. A Grosseto sono inoltre presenti comunità di Evangelici
Battisti.
Di rilevante importanza è il Centro Nazionale della Chiesa Evangelica Apostolica (Pentecostale), nonché
Centro Studi Teologici, situato a Grosseto in via del Commendone.
Nella categoria del cristianesimo riformato, per la sua evoluzione storica e di principi, possiamo anche
includere il movimento di Davide Lazzaretti il Giurisdavidismo, sviluppatosi nella zona del Monte Amiata
nella seconda metà dell'Ottocento e conta ancora una comunità di alcune centinaia di fedeli.
Comunità ebraiche
Quando le contee della parte meridionale della provincia di Grosseto passarono ai Medici e vennero inserite
nel Granducato di Toscana, inizialmente gli ebrei furono costretti a chiudersi nei ghetti come avvenne nella
prima metà del Seicento a Sorano e Pitigliano ma successivamente, quando i granduchi capirono
l'importanza di queste comunità nella vita economica, vennero concessi loro alcuni privilegi.
Dalla seconda metà del Seicento in poi le comunità ebraiche di Scarlino iniziarono a spostarsi a Livorno,
mentre quelle dei vari centri della Toscana meridionale e dello Stato Pontificio iniziarono ad insediarsi a
Pitigliano, dove l'integrazione fu molto forte, al punto che questa località venne chiamata la piccola
Gerusalemme. In seguito ci furono spostamenti anche verso Sorano, Scansano, Montemerano e Manciano
dove la comunità ebraica raggiunse diverse unità.
Tuttavia il legame di tutte queste comunità rimaneva molto forte con la Sinagoga di Pitigliano. La
popolazione cristiana di Pitigliano difese la comunità ebraica e il ghetto dal tentativo di saccheggio condotto
dagli Aretini alla fine del Settecento. Lo stesso accadde durante il secondo conflitto mondiale ma
l'intervento dei Pitiglianesi non riuscì a fermare il sensibile calo demografico della comunità ebraica che già
aveva avuto inizio alla fine dell'Ottocento.
Pitigliano conserva ancora oggi la sinagoga sorta alla fine del Cinquecento, i locali per il Bagno Rituale, la
Macelleria Kasher, il Forno delle Azzime e il Cimitero Ebraico al di là del torrente Meleta, le cui origini
precedono quelle del tempio di alcuni decenni.
Anche Sorano ha mantenuto intatto il ghetto dove sorgevano la Sinagoga e il Forno delle Azzime; un'altra
sinagoga, trasformata oggi in negozio, è stata identificata lungo via Selvi e risalirebbe ad epoche precedenti
all'istituzione del ghetto.
Santa Fiora conserva il quartiere ebraico lungo via Lunga e attorno all'attuale Piazza del Ghetto: sembra che
la sinagoga sorgesse in un edificio all'inizio di via Lunga.[38]
Altre religioni
Tra le altre confessioni religiose, spicca la comunità tibetana di Merigar West[39] si è stabilita nell'area
amiatina, nei pressi di Arcidosso, sul poggio sovrastante la Zancona, sulle pendici del Monte Labbro. Il
tempio, fondato il 17 giugno 1981 dal maestro tibetano Namkhai Norbu, è divenuto una sede del
Buddhismo tibetano in Italia, visitato anche dal Dalai Lama nel 1990. La comunità deve la sua
denominazione alla Montagna di Fuoco (Merigar), per la natura vulcanica del sottosuolo.[40]
Inoltre, dagli ultimi decenni del secolo scorso in poi, in numerosi centri della provincia si sono stabiliti
numerosi fedeli di religione islamica provenienti da altre nazioni. La comunità islamica più numerosa è
sicuramente quella di Grosseto che si riunisce per le preghiere del venerdì presso i locali del Centro
Culturale Islamico.
Pian di Palma
Roselle
Vetulonia
Città murate
Lo stesso argomento in dettaglio: Cinte murarie della
provincia di Grosseto.
Le Mura di Magliano in Toscana
La quasi totalità delle località della provincia hanno avuto origini e
sviluppo in epoca medievale, quando erano completamente
racchiusi da cinte murarie fortificate, talvolta costruite su preesistenti strutture di epoca etrusca, che
generalmente si sviluppavano attorno ai luoghi del potere feudale, in molti centri identificabili con la
relativa Rocca aldobrandesca; le stesse mura, in alcune località, sono state ulteriormente fortificate dal
Cassero Senese, negli anni in cui, queste, entravano a far parte della Repubblica di Siena.
In alcuni casi, le originarie mura furono ulteriormente ampliate o
riqualificate durante il periodo rinascimentale, riuscendo quindi a
pervenire quasi intatte fino ai giorni nostri. In tutti gli altri centri
storici, invece, nel corso dei secoli successivi le originarie cerchie
murarie possono essere state parzialmente incorporate nelle pareti
esterne di edifici abitativi, oppure in gran parte danneggiate o
abbattute per l'espansione dei nuclei abitati.
Centri storici
Esterno della Mura di Grosseto
La quasi totalità dei centri storici dei comuni e delle frazioni della presso il Cassero Senese
provincia di Grosseto sono di origini medievali e, talvolta, si sono
sviluppati nei pressi di preesistenti insediamenti etruschi e romani.
Tutte le località si caratterizzano, pertanto, per la presenza di palazzi
e chiese, dove sono ravvisabili elementi stilistici romanici e gotici.
Grosseto
Santa Fiora
Massa Marittima
Orbetello
Pitigliano
Porto Ercole La Pieve di San Donato a Porrona
Sorano
Sovana
Arcidosso
Chiese
La provincia di Grosseto conta un gran numero di luoghi di culto, quasi tutti di origini medievali, tra i quali
spiccano 5 cattedrali: il Duomo di Massa Marittima in stile romanico, il Duomo di Grosseto in stile
romanico-gotico, il Duomo di Orbetello in stile gotico e con decorazioni barocche all'interno, il Duomo di
Sovana in stile romanico con elementi preesistenti paleocristiani, il Duomo di Pitigliano in stile barocco ma
col campanile che ricorda le origini medievali.
Nei centri minori vi sono chiese parrocchiali e pievi, prevalentemente in stile romanico o gotico; talvolta,
pievi e cappelle rurali possono trovarsi isolate nelle campagne, soprattutto in prossimità di alcuni castelli.
Le abbazie, anch'esse di origini medievali, sorgono invece isolate dai centri abitati, essendosi sviluppate
presso gli antichi luoghi monastici[43]. Da segnalare il Convento della Presentazione al Tempio sul Monte
Argentario, che costituisce la casa madre della Congregazione dei Padri Passionisti.
Sinagoghe
Sinagoga di Pitigliano
Sinagoga di Sorano
Gompa
Gompa di Merigar West (Arcidosso)
Economia
Il territorio della provincia di Grosseto è stato riconosciuto come
primo distretto rurale d'Europa, a seguito del recepimento della
normativa comunitaria attraverso il D.Lgs 228/01, grazie alla
vocazione per l'agricoltura, all'elevata qualità dei prodotti e alla
tutela e salvaguardia dell'immenso patrimonio ambientale e
paesaggistico.[44]
Grosseto ospita la sede centrale della catena di profumerie La Gardenia, dell'industria di abbigliamento
Mabro, della fabbrica di prodotti plastici Eurovinil, dell'industria specializzata nella fabbricazione di prodotti
in vetroresina, tra i quali anche i caschi da moto e da auto Vemar e di un'importante azienda di commercio
di pavimenti, rivestimenti, materiali idraulici e sanitari, la Metalmaremma presente nelle aree di Grosseto,
Siena, Livorno e Viterbo. Sempre a Grosseto ha sede la IGS (Innovative Gas System, parte di una
multinazionale statunitense) che sviluppa impianti di produzione di ossigeno e azoto. L'azienda è
importantissima per la sua tecnologia avanzata, ed esporta in Asia ed Africa.
Per quanto riguarda l'industria alimentare spiccano la Latte Maremma, che produce latte e derivati con sede
a Grosseto, e la Corsini, che produce pane e dolci per il mercato nazionale e internazionale con sede a
Castel del Piano. Importante è anche il polo agricolo di Albinia dove ha sede la Copaim ed una filiale di
Conserve Italia importantissimo per la lavorazione del pomodoro, con una capacità di lavorazione di 85.000
tonnellate all'anno, è il secondo stabilimento produttivo di pomodoro di Conserve Italia.
Di una certa rilevanza è anche il Cantiere Navale dell'Argentario di Porto Santo Stefano, uno dei più
importanti cantieri italiani per il restauro di barche d'epoca,[45] per il resto le piccole e medie imprese della
provincia si concentrano principalmente nel manifatturiero.
Lo stile country che avvolge tutto il territorio, ben rappresentato dai butteri con il loro modo di vestire, è
stato oggetto di ispirazione per l'azienda di abbigliamento di livello internazionale, Capalbio.
Approvvigionamento idrico
Lo stesso argomento in dettaglio: Acquedotto del Fiora.
L'approvvigionamento idrico è reso possibile dal più grande acquedotto della Toscana e da uno dei più
estesi d'Italia, l'Acquedotto del Fiora, operante nell'Ato n. 6 Ombrone della regione Toscana.
Questa infrastruttura interregionale, sorta a partire dagli anni trenta del secolo scorso, convoglia l'acqua a
tutto il territorio provinciale, dopo averla raccolta e raccordata dalle numerosi sorgenti presenti sul Monte
Amiata, tra cui anche quella del fiume Fiora.
Per far fronte ai ricorrenti episodi di siccità estiva, sono stati realizzati numerosi invasi, sia nelle aree
pianeggianti che in quelle collinari, mentre lungo la fascia costiera sono allo studio di fattibilità alcuni
progetti per la realizzazione di impianti di dissalazione, che andrebbero ad aggiungersi a quello già esistente
ed in funzione all'Isola del Giglio.[46]
Energia elettrica
Nel gennaio 2007 c'è stata, inoltre, l'apertura del Parco eolico dei
Poggi Alti, sulla vetta di una collina a nord-est di Scansano. Con dieci aerogeneratori da 2 MW ciascuno,
ha l'obiettivo di rendere autosufficienti in futuro i vari comuni del territorio delle Colline dell'Albegna e del
Fiora.[49]
Nel giugno 2008 sono terminati i lavori di realizzazione del Parco fotovoltaico di Sticciano, nel comune di
Roccastrada, con 137 inseguitori solari che consentiranno la produzione di 1 MWe, in grado di rendere
autosufficienti oltre 500 nuclei familiari, con una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica di
almeno 950 Mg.[50]
La parte indifferenziata dei rifiuti domestici prodotti in provincia di Grosseto viene parzialmente smaltita dal
cogeneratore di Scarlino, impianto di incenerimento capace di produrre energia elettrica, situato nella zona
industriale dell'omonimo comune, nella Piana del fiume Pecora (area settentrionale del territorio
provinciale)[51].
La parte non smaltibile dei rifiuti viene messa a discarica, mentre i rifiuti speciali e quelli industriali
vengono inviati fuori provincia per il loro smaltimento.
Da segnalare, infine, la presenza in varie località, tra cui Grosseto, di impianti di raccolta e depurazione dei
liquami, affinché possa essere diminuito ulteriormente l'impatto di smaltimento.
Turismo
La principale risorsa per la provincia è costituita dal turismo che, nella stagione estiva, fa decuplicare la
popolazione presente[52].
Quello balneare, grazie alla bellezza dei luoghi e al clima
favorevole durante tutto l'anno, risulta essere l'elemento trainante
del settore. Numerose località della fascia costiera, oltre a costituire
la seconda residenza, sono il luogo di adozione scelto da numerose
autorevoli personalità in campo politico, industriale e culturale e da
personaggi del mondo dello spettacolo, che hanno contribuito a
diffondere l'immagine della Maremma nel mondo. Capalbio, Monte
Argentario, Talamone, Castiglione della Pescaia e Punta Ala
costituiscono i principali punti di riferimento per il turismo balneare
di élite.
Suggestiva veduta notturna di
Il turismo culturale sta vivendo una fase di crescita, grazie alle Pitigliano
numerose aree archeologiche (Cosa, Parco archeologico Città del
Tufo, Roselle, Vetulonia, ecc.) e ai caratteristici centri storici
(Grosseto, Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano, Sorano, Sovana, ecc.), dove si mischiano atmosfere
medievali e rinascimentali.
Il turismo rurale, in forte e costante espansione, può contare su un elevatissimo numero di agriturismi,
grazie alle numerose aree protette presenti che hanno mantenuto pressoché inalterati i paesaggi e gli habitat
naturali (su tutti il Parco naturale della Maremma).
Infine, rivestono la loro importanza anche il turismo montano estivo ed invernale, che interessa la zona del
Monte Amiata dove in inverno si può sciare, e quello termale, grazie alle rinomatissime Terme di Saturnia
presso l'omonima località del comune di Manciano e alle emergenti Terme di Petriolo nel comune di
Civitella Paganico; da alcuni anni sono state rilanciate anche le Terme di Sorano, presso l'antica Pieve di
Santa Maria dell'Aquila. Le Terme dell'Osa (nei pressi di Talamone) e le Terme di Roselle (presso
l'omonima località del comune di Grosseto) attendono, per vicende diverse, un rilancio e una migliore
valorizzazione nel futuro prossimo.
Cultura
Tradizioni e folclore
Capalbio Corto
luglio Capalbio
Film Festival
Carnevale
febbraio Follonica
Follonichese
ultima
domenica di Corsa dei Barchini Orbetello
luglio
Palio marinaro dell'Argentario
ultima
settimana di Festival delle
Orbetello
luglio e prima Crociere
di agosto
Rispescia
agosto Festambiente
(Grosseto)
primo fine
Festa del
settimana di Roccatederighi
Medioevo
agosto
Palio di
14 agosto Roccatederighi - Roccatederighi
Corsa dei ciuchi
Palio marinaro Porto Santo
15 agosto
dell'Argentario Stefano
terza
Bagnolo (Santa
domenica di Palio dei Somari
Fiora)
agosto
ultimo fine
settimana di Palla eh! Vetulonia
agosto
prima Palio delle
domenica di Contrade - Corsa Vetulonia
settembre dei ciuchi
Primo week-
Festa del vino e
end di Pitigliano
delle cantine
settembre
Musei
La provincia di Grosseto, anche per il fatto di estendersi su un vasto territorio eterogeneo, possiede
numerosi musei.
I principali sono quelli legati all'archeologia e alla civiltà etrusco-romana, come nel caso del Museo
archeologico e d'arte della Maremma di Grosseto, il più importante di tutta la provincia, ma degni di nota e
particolarmente significativi sono anche il Museo archeologico di Massa Marittima, il Museo civico
archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia e il Museo archeologico nazionale di Cosa, ad Ansedonia, unico
tra tutti i musei del territorio di competenza statale. Non meno importanti sono invece i musei dedicati
all'arte medievale e rinascimentale, come il Museo d'arte sacra di Massa Marittima, il Museo d'arte sacra
della diocesi di Grosseto e il Museo di Palazzo Orsini di Pitigliano, mentre unico nel suo genere è il
MAGMA di Follonica, dedicato all'arte della ghisa e della siderurgia. Numerosi sono poi i piccoli musei
sparsi nella Maremma che documentano la storia, le usanze e le tradizioni locali. Per quanto riguarda l'arte
contemporanea, si contano nella provincia vari giardini e parchi artistici, tra cui sono da segnalare il
Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle a Capalbio, e il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano.
Musei di Maremma
I numerosi musei della provincia fanno parte dal 2004 della rete museale provinciale Musei di Maremma,
che regola e promuove le più significative strutture sparse nei comuni del territorio. I musei della rete sono
quarantasei e sono suddivisi per aree geografiche.
Colline Metallifere
Monte Amiata
1. Centro visite del parco faunistico e delle riserve naturali del Monte Amiata (Arcidosso)
2. Centro studi David Lazzaretti (Arcidosso)
3. Giardino di Piero Bonacina (Montegiovi)
4. Museo della vite e del vino (Montenero d'Orcia)
5. Raccolta d'arte di Palazzo Nerucci (Castel del Piano)
6. Casa museo di Monticello Amiata (Monticello Amiata)
7. Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata (Santa Fiora)
8. Museo della focarazza (Santa Caterina)
9. Sentiero e gallerie minerarie del Cornacchino (Castell'Azzara)
Piana di Grosseto
Costa d'Argento
Altri musei
Mostra permanente sulla storia di Prata (Prata)
Museo dei giubbonai (Pitigliano)
Museo dei vecchi attrezzi (Roccatederighi)
Museo della civiltà rurale (Montemassi, loc. Pian del Bichi)
Museo della filarmonica Pietro Mascagni (Poggio Murella)
Museo della mineralogia e della geologia (Giglio Castello)
Museo della vite e del vino (Roccastrada)
Museo di storia locale Ildebrando Imberciadori (Montepescali)
Parchi artistici
Giardino dei Suoni (Boccheggiano)
Giardino dei Tarocchi (Capalbio)
Giardino di Daniel Spoerri (Seggiano)
Giardino di Piero Bonacina (Montegiovi)
Viaggio di ritorno (Buriano)
Teatri
Teatro degli Industri, Grosseto
Teatro Comunale, Santa Fiora
Teatro Moderno, Grosseto
Anfiteatro Romano, Roselle
Parco di Pietra, Roselle
Teatro degli Unanimi, Arcidosso
Sala Teatrale, Boccheggiano
Teatro Amiatino, Castel del Piano
Teatro Comunale, Castell'Azzara
Teatro Auditorium Comunale, Cinigiano
Teatrino Comunale, Civitella Marittima
Teatro delle Rocce, Gavorrano
Teatro Salvini, Pitigliano Il Teatro degli Industri a Grosseto
Teatro dei Concordi, Roccastrada
Teatro Castagnoli, Scansano
Teatro Fonderia Leopolda, Follonica
Enogastronomia
Nel campo alimentare, rivestono notevole importanza anche l'acquacoltura ad Orbetello e le industrie
casearie sparse in tutto il territorio, tra le quali spiccano i caseifici di Sorano (famosissimo il Pecorino
stravecchio), Manciano (ricotta) e dell'area amiatina, dove si affiancano all'altrettanto rinomata produzione
di castagne e marroni che hanno ottenuto il riconoscimento DOP.
Da segnalare, infine, la ricchezza di tartufi di ottima qualità nelle pinete costiere (marzoli) e nell'area attorno
a Castell'Azzara.
Di ottima qualità sono le già citate carni bovine di razza maremmana provenienti da capi allevati allo stato
brado e, in generale, il pesce di acquacoltura di Orbetello (orate, branzini, ecc.), dove è rinomata anche la
Bottarga di Muggine.
La cucina si caratterizza, pertanto, per piatti a base di carne e di pesce e per zuppe elaborate sfruttando i
prodotti dell'agricoltura locale.
Filetti di branzino
Crostini alla bottarga di muggine Caldaro dell'Argentario Panficato
all'Orbetellana
Carne maremmana
Pici all'Ardenghesca
all'Aldobrandesca
Peposo di carne
Tagliolini alla Buttera
maremmana
Tortelli maremmani
Zuppa arcidossina
Infrastrutture e trasporti
Viabilità
Quella di Grosseto è una delle poche province italiane a non essere attraversate da arterie autostradali.
Per raggiungere l'Italia Settentrionale e il versante adriatico è necessario immettersi nella Strada statale 223
di Paganico che conduce fino a Siena, da dove è possibile proseguire sia verso Firenze e le altre città del
nord, sia verso Arezzo, Perugia e Fano: lungo la tratta tra Grosseto e Fano è in fase di realizzazione la
cosiddetta Superstrada dei Due Mari.
Lungo l'asse tra Genova e Roma, i collegamenti stradali sono
possibili grazie alla Via Aurelia che conduce fino al casello di
Civitavecchia dell'Autostrada A12 procedendo verso sud, mentre
andando verso nord si raggiunge la medesima autostrada al casello
di Rosignano Marittimo attraverso la cosiddetta Variante Aurelia (a
carreggiate separate e con due corsie per ogni senso di marcia): la
A12 è incompleta proprio nel lungo tratto tra Civitavecchia e
Rosignano Marittimo.
L'assenza di tratti autostradali ha diviso in due l'opinione pubblica La Strada Statale Maremmana
locale e nazionale. Da un lato ci sono coloro che sono favorevoli al presso Pitigliano
completamento autostradale del cosiddetto Corridoio tirrenico
(progetto avanzato già a partire dalla metà del secolo scorso) che,
secondo il loro punto di vista, permetterebbe un ulteriore sviluppo di tutto il territorio provinciale; dall'altro
lato, l'idea di un'autostrada che attraverserebbe da nord a sud la Maremma è vista come un possibile
scempio ambientale e paesaggistico (idea portata avanti anche da numerosi esponenti intellettuali, oltre che
da numerose comunità locali).
Tra le vie di comunicazioni secondarie sono da segnalare anche la Strada statale 74 Maremmana, che da
Albinia arriva fino ad Orvieto attraverso Pitigliano e il Lago di Bolsena, e la Strada statale 439 Sarzanese
Valdera, che da Massa Marittima giunge fino alla Versilia attraverso le Colline Metallifere, la Valdelsa e la
Piana di Lucca.
Ferrovie
Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Tirrenica e
Ferrovia Siena-Grosseto.
Dalla stazione di Montepescali, una diramazione secondaria a binario unico senza cavi elettrici dà origine
alla linea Grosseto-Siena che, a Monte Antico, prosegue nel suo tronco principale per Buonconvento,
mentre si ramifica nel tratto dismesso Monte Antico-Asciano, usato per gite in littorine d'epoca: entrambi i
percorsi si ricongiungono a pochi chilometri da Siena.
Da segnalare, infine, la Ferrovia Giuncarico-Ribolla (mineraria), la linea mineraria dismessa tra Follonica e
Massa Marittima, la Ferrovia Cana-Arcille-Rispescia e la Ferrovia Cana-Arcille-Grosseto, entrambe
dismesse.
Stazioni lungo la Ferrovia Grosseto-Monte Antico-
Stazioni lungo la Ferrovia Tirrenica
Siena
Porti
Porti dell'Arcipelago
Porti lungo la costa toscana
Toscano
I centri della provincia sono collegati al capoluogo grazie ad un servizio di autobus gestito da Tiemme.
Piste ciclabili
Di seguito, è riportato l'elenco delle principali piste ciclabili presenti nella provincia di Grosseto.[53]
Comuni
Lo stesso argomento in dettaglio: Armoriale dei comuni della provincia di Grosseto.
Scorcio di Sorano
Superficie Densità
Comune Abitanti[1] (km²) (ab./km²)
Stemma
Castel del
4842 67,79 67,34
Piano
Castiglione
7105 208,96 34,00
della Pescaia
Civitella
3023 192,71 15,69
Paganico
Isola del
1349 23,80 56,68
Giglio
Magliano in
3341 250,68 13,32
Toscana
Massa
8175 283,73 28,81
Marittima
Monte
11799 60,29 195,70
Argentario
Monterotondo
1282 102,51 12,51
Marittimo
Montieri 1175 108,34 10,85
Grosseto 81575
Follonica 21091
Orbetello 14481
Gavorrano 8218
Amministrazione
Assistenza sanitaria
L'assistenza sanitaria è garantita dall'Azienda USL 9 Grosseto, struttura pubblica facente capo al Servizio
sanitario della Toscana, che opera nell'ambito territoriale dell'intera provincia di Grosseto.[54]
Gli ospedali sono le strutture finalizzate all'organizzazione ed all'erogazione delle prestazioni specialistiche,
i ricoveri ordinari e i day hospital medico-chirurgici. L'assistenza ospedaliera è garantita da 5 presidii
ospedalieri presenti nel territorio, strutture dotate anche di Pronto soccorso.
L'assistenza territoriale, suddivisa in 4 distretti, include vari tipi di servizi (prevenzione, diagnosi, cura e
riabilitazione) erogati all'interno dell'intero territorio provinciale, senza la necessità di ricovero.
Data la vastità del territorio di competenza, nella maggior parte dei comuni è presente un servizio di
poliambulatori. Inoltre, durante la stagione estiva, vengono allestiti punti di primo soccorso nelle varie
località balneari e viene implementato il servizio di camera iperbarica presso l'Ospedale Misericordia di
Grosseto rispetto ai restanti periodi dell'anno, visto il decuplicarsi della popolazione residente e il gran
numero di sub che praticano la loro attività di immersione.
Un altro fondamentale servizio gestito dall'azienda sanitaria grossetana è l'elisoccorso, che permette di
raggiungere in pochi minuti sia le isole dell'Arcipelago che ogni altra località isolata o impervia del territorio
provinciale. L'Ospedale Misericordia di Grosseto è dotato di un'area attrezzata per il decollo e l'atterraggio
dell'eliambulanza "Pegaso", fornita dalla Regione Toscana.
Distretto
Comuni Ospedali
territoriale
Follonica, Gavorrano, Massa
Colline Ospedale Sant'Andrea di
Marittima, Monterotondo
metallifere Massa Marittima
Marittimo, Montieri, Scarlino
Note
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Bibliografia
Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sulla provincia di Grosseto.
Voci correlate
Colline Metallifere
Maremma Grossetana
Toponimi latini dei comuni della provincia di Grosseto
Porti della Repubblica di Siena
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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