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ALCEO.

Sullo scorcio del VII secolo a.C. l’isola di Lesbo è scenario di importanti fermenti
culturali, che trovano riscontro nell’opera di Alceo e Saffo. La contiguità geografica e
temporale dei due poeti permette, pur tenendo presenti le differenze di contesto,
pubblico, temi e poetica, di parlare di “lirica eolica” per indicare questa parte della
melica monodica. Tale fioritura poetica si sviluppa parallelamente ad una fase di
estremo dinamismo nelle vicende storiche dell’isola, dove nel giro di pochi decenni si
avvicendano al potere personaggi che, in un modo o nell’altro, lasciano un segno sia
nella biografia sia nell’opera dei due poeti.
Alceo nasce probabilmente nel penultimo decennio del VII secolo a.C. a Mitilene, il
centro principale di Lesbo. Quando è ancora ragazzo, l’eteria di cui fa parte la sua
famiglia, con l’aiuto di un altro esponente aristocratico, Pittaco, rovescia il tiranno
Melancro, portando al potere Mirsilo, il quale opera un voltafaccia, che porta ad una
rottura con l’eteria di Alceo: gli scontri che ne derivano, cui partecipa anche Pittaco,
si concludono con una vittoria del tiranno. In conseguenza di ciò Alceo viene
mandato in esilio, mentre Pittaco, tradendo i suoi antichi compagni di lotta, passa
dalla parte di Mirsilo, scatenando in Alceo un odio che rimarrà tema costante dei suoi
carmi. Alceo riesce a tornare a Lesbo da questo primo esilio: la voglia di riscossa del
poeta è grande, ma di fatto la sua eteria è ormai al di fuori del gioco politico: Pittaco
governa al fianco di Mirsilo fino alla morte di questo, per poi restare al potere per 10
anni. Durante questo decennio Alceo è nuovamente costretto all’esilio, dal quale però
(probabilmente) ritorna prima della morte.
Il simposio è il luogo di produzione e di esecuzione dei suoi versi. Già gli antichi
tripartivano la produzione poetica di Alceo in tre “blocchi”:
 Incentrati sulla lotta politica.
 ovvero i carmi metasimposiali.
 , incentrati sull’amore.
I componimenti legati alla lotta politica (stasiotikà), parlano della lotta politica del
tempo contro i tiranni. Personaggi oggetto dello psogos di Alceo sono il tiranno
Mirsilo e il traditore Pittaco. La situazione politica che Alceo presenta in questi versi
è sicuramente caratterizzata da una forte instabilità: lo Stato viene infatti spesso
paragonato ad una nave in balia del mare in tempesta. I temi trattati negli stasiotikà si
intrecciano con quelli trattati negli skolia, essendo il simposio momento in cui si
discuteva anche di politica tra i membri dell’eteria. Tema importante di questi
componimenti è il vino, visto come cura degli affanni. Ai temi degli skolia si
intrecciano poi quelli trattati negli erotikà, perché anche l’amore era un tema del
simposio. Alceo non parla dell’amore in modo univoco, non dà cioè un’unica
definizione: l’amore infatti viene visto come qualcosa che si vive attraverso i sensi, o
come pura contemplazione estetica oppure come un dio terribile.
PAG 356: LA CONDIZIONE UMANA, LA NATURA E GLI DEI ( SOLO
SETTIMO RIGO IN POI ESCLUSA LA PARTE SUGLI DEI).

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