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Fiore Draghi, Valeria Niccolai, Agata Piloto

Da Platone alle origini


-Che cos'è la metempsicosi

-Platone e Il mito di Er

-Socrate nel "Fedone" e la dimostrazione dell'immortalità dell'anima

-Orfismo e Pitagorici

-Un confronto tra religioni e culture: per te qual è il destino dell'anima


dopo la morte?
METEMPSICOSI
Che cos'è?

La metempsicosi, dal greco μετεμψύχωσις, è la credenza secondo cui,


l’anima è immortale e sopravvive alla morte del corpo.
Platone
-Platone nacque ad Atene nel 428/427 a.C.
-È stato un filosofo e scrittore greco antico.
Quella che in termini storici possiamo chiamare "filosofia platonica" –
ovvero il corpus di idee e di testi che definiscono la tradizione storica del
pensiero platonico – è sorta dalla sua riflessione sulla politica.
Insieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele, ha posto le basi
del pensiero filosofico occidentale.
La metempsicosi
in Platone
-La prima forma è quella che ci viene presentata nel modo più dettagliato nel Fedone. Qui si
dice che le anime che hanno vissuto una vita eccessivamente legata ai corpi, alle passioni, agli
amori e ai godimenti di essi, non riescono a separarsi, con la morte, interamente dal corporeo,
diventato a esse connaturato.
-Nella Repubblica Platone parla di un secondo genere di reincarnazione dell’anima. Le
anime sono in numero limitato, sicché, se tutte quante avessero, nell’aldilà, un premio o un
castigo eterni, in un certo momento non ne resterebbero più sulla terra.
Il mito di ER
Qual è il destino dell’uomo dopo la morte? Platone attraverso il mito ci indica come
dobbiamo vivere per raggiungere quel destino, e a questo proposito lo definiamo
“escatologico”, in quanto è preposto a spiegare il fine della vita umana.

-Terminato il loro viaggio millenario, le anime convengono su una pianura, dove viene
determinato il loro destino futuro.
-Nel mito il profeta di Lachesi getta a sorte i numeri per stabilire l’ordine con cui
ciascuna anima deve recarsi a scegliere: il profeta stende sul prato i paradigmi delle
vite in numero molto superiore a quello delle anime presenti.
-La scelta fatta da ogni anima viene resa irreversibile. Le anime bevono, quindi, la
dimenticanza nelle acque del fiume Amelete ("fiume della dimenticanza") e poi
scendono nei corpi, in cui realizzano la vita scelta.
Le Moire
“Anime, che vivete solo un giorno (ephémeroi)
comincia per voi un altro periodo di generazione
mortale, portatrice di morte (thanotephòron). Non
vi otterrà in sorte un dàimon, ma sarete voi a
scegliere il dàimon. E chi viene sorteggiato per
primo scelga per primo una vita, cui sarà
necessariamente congiunto. La virtù (areté) è
senza padrone (adéspoton) e ciascuno ne avrà di
più o di meno a seconda che la onori o la spregi.
La responsabilità è di chi sceglie; il dio (theòs) non
è responsabile.”
L'immortalità dell'ANIMA
Anima, dal greco ἄνεμος: Vento, forza tanto possente quanto invisibile

ll concetto di anima è sentito e vissuto in quasi tutte le culture come parte essenziale e
intrinseca della natura.

E’ con Platone che per la prima volta l’anima viene messa in una prospettiva finalistica e
designata come luogo di manifestazione dell’Assoluto.

L’anima, che si trova nel corpo dove è stata imprigionata inseguito alla sua caduta dal
mondo delle idee, vive sulla terra un’avventura complessa ma piena di significato.

La sua aspirazione su questa terra è di elevarsi al sovrasensibile, anche se il corpo e i


sensi possono ostacolarla.
L'immortalità dell'ANIMA nel Fedone
Il dialogo fatto da Socrate in attesa della morte tratta il tema della vita come preparazione
filosofica alla morte e il corpo come prigione dell’anima.

La morte è esaltata come quel momento di liberazione dell’anima dal corpo; si


vive per preparare l’anima al viaggio in seguito alla morte del corpo.
«Non c’è dubbio, Simmia: chi è coerentemente filosofo si addestra a morire. E
la morte è quanto lo spaventa meno al mondo. (...)»

-L’anima è invisibile. Non è percepibile dai sensi; è quindi spiritualità.

- L’anima, come ente simile al divino, nasce pura e in equilibrio, ma se


trascinata dai sensi corporali può perdere il controllo.
Le tre dimostrazioni sull'immortalità dell'ANIMA
"L'anima non sarà mai morta, come non sarà mai pari il tre, né sarà il fuoco
gelido."

1)Dimostrazione per contrarietà: dalla vita si passa alla morte e dalla morte si passa
alla vita.

2)Dimostrazione per reminescenza: conoscere è ricordare; l'anima, prima di questa vita,


ha già conosciuto le cose di cui ha ricordo.

3)Dimostrazione per somiglianza: l'anima è simile alle idee che


sono immutabili ed
immortali.
Orfismo

Pitagorici

l'anima sta nel corpo come in Come gli orfici credevano che il
una prigione. corpo fosse prigione dell'anima.

La vita terrena è una sorta di Domus di Orfeo


La filosofia è un mezzo attraverso la
punizione che l'anima deve quale l'anima può essere salvata.
subire per espiare le colpe di

cui si è macchiata.


Erclide Pontico tramanda
Secondo gli orfici la morte non una storia sulle
reincarnazioni di Pitagora:
è la fine di tutto, ma è il

passaggio che porta l'anima Scuola di Atene, Raffaello Sanzio, 1511 Pitagora diceva che
alla libertà. ricordava tutte le sue vite
precedenti, poiché quando

era Etalide aveva chiesto al

dio Ermes di poter esserne
capace.
Da ormai millenni l'uomo si pone questa domanda, dando così origine alle più svariate e innovative risposte. La
religione, che spesso trova i suoi fondamenti proprio nella filosofia, ha avuto un ruolo essenziale in questo
processo, tant'è che le risposte che diamo sono in stretta relazione con essa. Abbiamo voluto porre questa
domanda a persone che sono cresciute con religioni e culture diverse, in modo da poter confrontare le loro
risposte:

Persona 1 e 2: Entrambe cresciuti atei, non credono che succeda qualcosa all'anima dopo la
morte. Sostengono infatti che la morte del
corpo coincidi con la morte dell'anima.

Persona 3: E' cieca da tutta la vita e per quanto abbia avuto un'educazione cattolica, si è
allontanata dalla religione. Le piace comunque pensare che per la sua anima ci sia un
destino che va oltre la morte corporale, in modo da poter conoscere finalmente la luce.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
PLATONE, L'ANIMA, a cura di Silvio Raffo, Mondadori, 2006
Fedone, a cura di E. Savino, Mondadori, Milano, 1991
Gabriella Giudici, l'immortalità dell'anima e la natura umana

SITOGRAFIA
https://gabriellagiudici.it/platone-la-rilfessione-sulleducazione/#more-7516
https://www.treccani.it/enciclopedia/anima_%28Enciclopedia-dei-ragazzi (consultato il 23/11/2022)
https://btfp.sp.unipi.it/dida/fedone/ar01s20.xhtml

https://www.treccani.it/enciclopedia/metempsicosi_%28Dizionario-di-filosofia%29/

https://btfp.sp.unipi.it/dida/resp/ar01s50.xhtml#slesak
https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2019/01/Pitagora-

http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/Test

iPDF/Platone/FEDONE.PDF

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