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Nadia

Comaneci
Chi è Nadia Comaneci?

La sua storia è iniziata tanto tempo fa: Nadia Elena Comaneci, una
delle atlete più grandiose del XX secolo, ha manifestato da
piccolissima il suo talento. Il tecnico rumeno Béla Károlyi nota
quella bambina delle elementari e non ha dubbi sul suo futuro:
diventerà un’atleta di fama mondiale.

Le sue doti fisiche, il suo talento e il duro lavoro l'hanno portata a


diventare la prima ginnasta ad ottenere il massimo punteggio,10, ai
giochi olimpici.

Quel 10 perfetto, però, nasconde una storia di abusi, dolore e


fughe...
Vita sportiva -punti fondamentali

Nadia Elena Comaneci è nata il 12 novembre 1961, in una piccola cittadina


della Romania: Onesti.

Inizia a praticare la ginnastica artistica già dall’età di tre anni. Nel 1967
viene notata dall’allenatore di ginnastica artistica Béla Károlyi ed entra così
a far parte della sua società sportiva. Inizia la carriera agonistica nel 1969.

1971, la sua prima gara internazionale, affronta, insieme alle proprie


compagne, la nazionale juniores della Jugoslavia. Nei successivi anni
prende parte a vari tornei juniores, uscendone sempre vincitrice.

Nel 1975 ai campionati nazionali rumeni è la leader indiscussa, vincendo l’oro


in tutte le discipline.
Nel marzo 1976, all’American Cup, con un “10 perfetto” al volteggio
diventa la prima ginnasta della storia a ricevere il massimo punteggio
in una qualsiasi disciplina della ginnastica artistica.

A luglio, con soli quattordici anni, prende parte ai Giochi Olimpici di


Montréal: Nadia Comaneci, con la sua grazia e la sua classe
insuperabili, incanta pubblico e giudici, che le assegnano il “10
perfetto”.

Nel 1975 e nel 1976 viene nominata “Atleta femminile dell’anno” e in


Romania diventa un’autentica celebrità.

Ai Campionati Europei di Praga ’77 e di Essen ’79 vince altri cinque ori e ai
Mondiali di Strasburgo ’78 e Fort Worth ’79 porta a casa due ori e due argenti.
Ai Giochi Olimpici di Mosca del 1980 vince due ori e due argenti.
E poi... ?

A notare Nadia è Nicu, figlio del dittatore e uomo violento che, senza chiedere il permesso si
prende il corpo e l’anima dell’atleta.
Gli anni successivi a quell’incontro sono per Nadia una sorta di discesa verso gli inferi,
intrappolata in una relazione violenta, la ragazza scivola nei luoghi oscuri dell’anima dove
nessuno vorrebbe andare mai.

Nel 1989, con lo scoppio della Rivoluzione romena, Nadia Comaneci fugge negli Stati
Uniti d’America, venendo accolta come rifugiata politica.

Oggi Nadia è sposata ed ha un figlio, inoltre è molto


impegnata nel sociale. Gestisce insieme al marito
un’accademia di ginnastica.
Il percorso ntreal, 19
o 76
alle Olimpiadi
M
(1976)
Non una favola Gli importanti traguardi di Nadia nascondono una vita di abusi,
perfetta fisici e psicologici.
GLI ABUSI Purtroppo non è una novità che nello sport, tra i quali la
ginnastica artistica, vi siano violenze di questo genere.
Nadia ne è una grande testimonianza.

Inizialmente da parte del suo coach, si parla infatti di


allenamenti spietati, poi, raggiunto il successo, dalla
famiglia Ceaușescu, da Nicu in particolare.

Egli, simbolo della società rumena del tempo, si


appropriò della giovane Nadia: Più volte racconta di
come lei venisse usata per far propaganda al suo
Paese ed esibita come un trofeo.
GLI ABUSI NEL MONDO DELLA GINNASTICA, IN
PARTICOLARE SULLE DONNE, ESISTONO E SONO
COSÌ RADICATI NELLA SOCIETÀ DA ESSERE
CONSIDERATI NORMALI.
“ Non scappo da una sfida

perché ho paura. Piuttosto

corro verso di essa, perché

l'unico modo per sfuggire

alla paura è calpestarla

sotto i tuoi piedi. ”


Nadia Comaneci

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