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Anatomia: studio di organizzazione e struttura degli elementi costitutivi degli organismi e le loro reazioni,
fornendo una base morfologica per interpretarne la loro funzione. Anatomia e fisiologia sono due aspetti
della medesima cosa.
Il termine anatomia deriva dal greco con il significato tagliare attraverso. Ricerca delle cause delle
caratteristiche morfologiche degli organismi per darne un interpretazione funzionale.
Un pesce presenta una forma tale per cui gli risulta facile spostarsi, presentano gli organi in punti specifici
per permettergli la locomozione. Negli uccelli, per esempio l’apparato locomotore è basato sulle ali, tutto il
corpo è strutturato in modo tale da reagire con l’ambiente in maniera differente rispetto al pesce.
1) Studieremo le strutture anatomiche per comprendere come si sono ottenute determinate strutture
Dal più primitivo al più recente: pesce, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi
Per esempio: l’ala degli uccelli deriva dall’arto anteriore degli archaeopteryx. Lo stesso rettile, vissuti anni
prima ha modificato i suoi annessi cutanei per cercare di trattenere al meglio la temperatura corporea.
Fossili: filo conduttore che ci permette di ricostruire la storie delle variazioni morfologiche che si sono
verificati negli anni, e che hanno portando all’insorgere di nuove strutture morfologiche abbandonandone
altre.
È evidente che non ci siano stati fossili caratterizzanti ogni variazione morfologica che ci sia stata ma è
comunque possibile ricostruire la storia evolutiva (filogenesi).
A seconda dell’ambiente in cui vivono gli organismi viventi vertebrati vengono suddivisi in:
- ITTIOPSIDI: acqua
- TETRAPODI: terra/aria. Animali che presentano due coppie di appendici pari. Gli stessi derivano da
alcune pinne che si riscontrano nei pesci.
EVOLUZIONE
Darwin, ne il primo ne l’unico a prospettare il fatto che gli organismi andassero incontro a evoluzione.
Lamarck sosteneva che le specie cambiassero nel tempo; riteneva che il ’’bisogno’’ producesse negli
organismi cambiamenti evolutivi per soddisfare nuove esigenze. Ma la sua teoria non riusciva a spiegare la
trasmissibilità dei caratteri acquisiti.
Aveva posto in studio il collo delle giraffe e come siano stato tramandato il carattere ‘’collo lungo’’..
Secondo Lamarck, sarebbero esistite inizialmente giraffe con il collo corto; queste ultime per raggiungere i
rami più alti avrebbero sviluppato collo e zampe anteriori e quindi avrebbero acquisito nel tempo organi
adatti alle circostanze, diventando progressivamente un poco più lunghe, e sarebbero state trasmesse alla
generazione successiva.
PHYLUM CORDATI
Subphylum:
- Emicordati
- Urocordati
- Cefalocordati
- Ciclostomi
- Vertebrati
Cosa li accomuna? NOTOCORDA: struttura anatomica allungata, ciò presuppone che hanno una simmetria
bilaterale con una testa e una coda ai due estremi opposti. Struttura assiale che fa le veci della colonna
vertebrale quando la stessa ancora non si è sviluppata.
I cordati presentano:
Ma i Vertebrati presentano una novità rispetto agli altri Cordati: un ENDOSCHELETRO, composto da:
CRANIATI:
- CICLOSTOMI: animali con bocca biforma circolare sempre aperta. Missinoidei e petromizonti
(entrambi presentano strutture branchiali, definite fessure branchiali, che pescano lacqua da fuori e
portandola dentro avvengono scambi gassosi dopodiche si ha l’espulsione dell’acqua)
- VERTEBRATI
Piani di sezione
EMBRIOLOGIA
Studio delle modifiche che portano l’embrione a sviluppare un nuovo individuo che poi diventerà adulto.
Le origini:
osservazione microscopica dello sviluppo risalgono al tempo di Aristotele, hanno permesso lo studio
dell’embriogenesi. Si arrivo a due teorie:
- Preformismo: La fusione tra spermatozoo e cellula uovo che origina lo zigote, definisce la presenza
nello zigote dell’organismo
- Epigenesi: l’embrione non fosse gia presente nel gamete ma che nella struttura indifferenziata
avvenissero degli sviluppi fino ad originare l’organismo maturo
Ontogenesi: descrizione dello sviluppo embrionale, con le differenti fasi dalla cellula uovo fecondata alla
formazione dell’organismo completo. Affiancata a questo processo può riscontrarsi uno studio genetica
Filogenesi: ricostruzione del processo di ramificazione della discendenza degli organismi, molto importante
per la sistematica
Haeckel: primo a presentare la teoria della ricapitolazione. Ritiene che se studiata bene l’ontogenesi di per
se va gia a ricapitolare la filogenesi. Questa teoria è importante ma attualmente non è più accettata perché
troppo semplificata. Pertanto viene sintetizzata come: l’ontogenesi ricapitola per sommi capi la filogenesi.
Partendo da embrioni apparentemente diversi del loro sviluppo, vanno a corvergere verso una struttura
analoga per tutti: lo stadio filotipico di faringula. Stadio simile in tutti i vertebrati.
Partendo da questo stadio poi si osserva il differenziamento nello sviluppo dei diversi organismi.
DEFINIZIONI
OMOLOGIA: si intende struttura condivisa da due organismi differenti che deriva però da un antenato
comune (pinna balena, ala pipistrello, braccio umano).
ANALOGIA: strutture che nell’aspetto sono simili, non derivano da antenato comune ma che per l’attività
che devono svolgere hanno subito uno sviluppo analogo per la funzionalità
OMOPLASIA: strutture che sono principalmente simili nell’aspetto, non condividono un antenato comune,
sono il risultato di di un fenomeno ‘’modellante’’ dovuto ai processi evolutivi.
- Gametogenesi
- Fecondazione: zigote, uovo fecondato
- Segmentazione: struttura solida multicellulare definita morula
- Gastrulazione-nerulazione: gastrula, struttura che presenta una cavità (blastocele ) si ha la
formazione dei tre foglietti embrionali.
- Differenziamento-organogenesi: formazione degli organi
Il ciclo vitale di un organismo prende avvio con la fecondazione; le cellule germinali, ovociti e spermatozoi
che si formano all’interno delle gonadi
Ovario: struttura follicolare. Durante la maturazione il follicolo scoppia e viene rilasciato l’ovocita
Ovocita: a seguito delle due meiosi si ottiene una cellula uova. Le divisioni sono asimmetriche per eliminare
la componente genetica non necessaria cercando di mantenere il citoplasma: fonte energetica necessaria
all’embrione per il proprio nutrimento nelle prime fasi di sviluppo.
Tuorlo: sintetizzato nel fegato, arriva attraverso il flusso sanguigno nel follicolo. Ed è una buona fonte
energetica
Fusione di pronuclei e dello zigote vero e proprio: pronucleo femminele e maschili si avvicinano con
movimenti citoplasmatici con riarrangiamento del patrimonio genetico e ricostituzione di diploidia
- Esterna: tipica degli ambienti acquatici. Sia spermatozoi che uovo vengono rilasciati nell’ambiente
acquatico e vengono riconosciuti. Questa tipologia di fecondazione non è sicura, tuttavia alcuni
anfibi contrastano questa possibilità di mancata fecondazione usufrendosi di una spermatofora
all’interno del quale vengono rilasciati gli spermatozoi e poi raccolti dalla femmina attraverso la
cioaca per la successiva fecondazione interna
- Interna:
- Alcuni vengono prodotti nell’ovario come membrana vitellina o sacco del tuorlo
- Alcuni vengono prodotti negli ovidotti come la membrana testacea
TUORLO: a stretto contatto con il disco embrionale, elemento provvisto di più involucri:
- Guscio calcareo
- Membrana testacea
- Albume: mantiene l’idratazione anche in ambiente subaereo grazie all’elevato quantitativo di acqua
- Membrana vitellina
Questi involucri non vengono prodotti all’interno dell’ovario. Nell’ovario si ha la maturazione dell’ovocita.
Nelle vie genitali vengono sintetizzati i successivi annessi. In modo tale che alla deposizione dell’uovo vi sia
la corretta adattabilità per l’ambiente subaereo. Uccelli
Uovo di mammifero: è circondato dalle cellule follicolari dellla granulosa. Zona pellucida: strato
glicoproteico che serve per avvolgere l’ovocita garantendone protezione
Gioca un ruolo importante la presenza del tuorlo. Ma tutte le uova anche quelle alecitiche sono
POLARIZZATE. Essa deriva dalle caratteristiche molecolari interne e presentano un polo animale e un polo
vegetativo. Dove avremo la presenza del tuorlo, lo stesso si andrà ad accumulare sul polo vegetativo. Nel
polo animale sono facilitate le divisioni proprio perché non si ha l’accumulo del tuorlo in quella zona.
Nell’ovocita di mammifero, essendo alecitiche il polo animale è la zona ove si ha la piastra metafasica con
l’espulsione del globulo polare.
VITELLOGENESI
La vitellogenina viene prodotta dal fegato e attraverso il flusso sanguigno arrivano nel follicolo e lo stesso lo
rilascia all’ovocita.
Data la moderata quantità di tuorlo, non sufficiente per il completo sviluppo dell’individuo, nel ciclo degli
Anfibi è prevista una fase larvale (girino) che gli consente di nutrirsi di materiale esterno.
MAMMIFERI
SEGMENTAZIONE
Definita da divisioni mitotica che portano al passaggio alla pluricellularità. La prima divisione mitotica dello
zigote porta all formazione dei blastomeri. Lo zigote è molte grande, durante questo processo non si
verifica accrescimento, e all’interno del blastomero prende avvio la formazione di una cavità definita
blastocele. Essa è influenzata dal quantitativo di tuorlo:
1- Poco tuorlo: segmentazione Totale o OLOBLASTICA (es. Anfiosso, Anfibi, Mammiferi placentati)
2- Tanto tuorlo: segmentazione Parziale o Discoidale o MEROBLASTICA (es. molti Pesci; Rettili e
Uccelli)
! la formazione del blastocele è necessaria per la migrazione delle cellule al fine di costituire i tre foglietti
embrionali
Segmentazione TOTALE (oloblastica asincrona rotazionale) dei Mammiferi placentati: di uova oligolecitiche
o alecitiche, ma con formazione di un nodo o bottone embrionale circondate da un foglietto esterno, il
trofoblasto, e posto al di sopra di una cavità. Risultato: BLASTOCISTI , con cavità della blastocisti. Dal
bottone embrionale origina l’embrione # dal trofoblasto gli annessi embrionali.
ANFIOSSO (cefalocordato)
È importante perché è una buona base per la comprensione dello sviluppo embrionale. Ha questo nome
perché non presenta un cranio (non verteb), presenta una notocorda che arriva oltre la struttura del tubo
neurale. Nel loro sviluppo embrionale si inizia ad avere uno schema generale dello sviluppo embrionale dei
vertebrati. Presenta anch’esso uno stadio larvale
- Fessure faringee
- Notocorda dorsale
- Endostilo (….precursore tiroide)
- Coda post-anale
SEGMENTAZIONE DELL’ANFIOSSO
Oloblastica sub eguale. Coinvolge tutta la blastula perché non ha un ingombro del tuorlo eccessivo. Produce
blastomeri di dimensioni simili ai due poli.
GLI ANFIBI
• blastomeri piccoli al polo animale (Micròmeri, con poco tuorlo). Più rapidi nella segmentazione
• blastomeri più grossi al polo vegetativo (Macròmeri, con tanto tuorlo). Più lenti nella
segmentazione
I primi due solchi di segmentazione sono meridiani e ortogonali, il terzo è parallelo e spostato perso il polo
anImale. Il terzo solco definisce i micromeri e macromeri.
I blastomeri diventano sempre più piccoli perché durante la segmentazione si susseguono divisioni
mitotiche senza che vi sia accrescimento cellulare; si forma la prima cavità che è il blastocele, essenziale per
i successivi movimenti cellulari !
IL POLLO
Nell’uovo di pollo i solchi di segmentazione riguardano la parte della cellula uovo che darà origine al disco
germinativo o blastodisco; le cellule periferiche a diretto contatto col tuorlo formano il sincizio perilecitico
(merociti).
• Limitata alla Cicatricula (o Macula Germinativa) situata al polo animale dell’uovo e che appoggia
sulla massa di tuorlo.
• NON coinvolge l’intero uovo !!!
• I piani di divisione cellulare determinano la formazione di una Piastra di cellule detta BLASTODISCO
inizialmente e alla fine BLASTODERMA (1° foglietto)
Le cellule più superficiali del Blastoderma sono completamente delimitate dalla membrana cellulare,
mentre le più periferiche e profonde non lo sono (sono incomplete…) e sono definite MEROCITI (diretto
contatto col tuorlo e fanno da sostegno) che costituiscono il Sincizio Perilecitico
- Area pellucida: centrale più chiara, sotto la quale si trova la cavità sotto germinale, andrà a
costituire l’epiblasto con una porzione anteriore definita ectoblasto e poi si costituisce il cordo-
mesoblasto nella porzione posteriore
- Area Opaca : periferica più scura perché i blastomeri poggiano direttamente sul tuorlo
Nel momento in cui lo spermatozoo feconda l’ovocita si individua dove si andrà a costituire a la testa e dove
si andrà a costituire la coda. Grazie a una colorazione specifica che evidenziano al meglio la migrazione
delle cellule nel momento di costituzione dei 3 foglietti.
MAMMIFERI
Uovo alecitico dei Mammiferi placentati (alecitico secondario). La segmentazione è Totale, Oloblastica,
Irregolare (rotazionale, asincrona) Si forma BLASTOCISTI in cui il PA formerà il BOTTONE EMBRIONALE (dalle
cui cellule si sviluppa la maggior parte dell’embrione), mentre i blastomeri periferici formeranno il
TROFOBLASTO (che originerà la placenta).
La blastocisti è una struttura che ha qualche giorno, avvenuta la fecondazione, lo zigote ci mette alcuni
giorni per arrivare nella parete interna dell'utero (annidamento): durante questo tempo forma la
blastocisti, poi quando arriva a ridosso della parete si incista (si scava una nicchia rodendo la parete
dell’utero grazie ad enzimi litici). Dal trofoblasto si forma la placenta.)
La blastocisti si impianta nella mucosa uterina (annidamento), quindi dal trofoblasto si forma la placenta
che contrae rapporti con l’allantoide (vascolarizzato).
La segmentazione nei mammiferi è lenta, le divisioni avvengono ogni 12-14 ore e fra i blastomeri che si
dividono si perde la sincronia Poiché l’uovo dei Mammiferi Eutèri non ha tuorlo, lo zigote necessita di
interagire subito con il tratto uterino per poter scambiare nutrienti e gas respiratori.
DA SISTEMARE!!!!!!
E’ possibile tracciare la MAPPA DEI TERRITORI PRESUNTIVI: prefigura il futuro destino di specifiche aree del
Blastoderma. che indica la disposizione di gruppi di blastomeri con potenzialità differenti, che origineranno
i diversi foglietti embrionali durante la successiva gastrulazione. La blastula rappresenta lo stadio
embrionale ad un solo foglietto, il blastoderma.
I blastomeri, pur presentandosi morfologicamente indifferenziati, non sono equivalenti circa le loro
potenzialità perché il citoplasma della cellula uovo viene distribuito diversamente tra le cellule figlie che,
per effetto di differenti determinanti morfogenetici in esse presenti, avranno potenzialità diverse.
Alla fine della segmentazione è possibile tracciare con colorazioni specifiche le Mappe dei Territori
Presuntivi formati da cellule che daranno successivamente i diversi foglietti embrionali (gastrulazione) e
quindi organi diversi (organogenesi).
Tuttavia, il loro destino può ancora cambiare senza causare danni allo sviluppo. Alla fine della
segmentazione si ha il BLASTODERMA (stadio di embrione costituito da un unico foglietto)
E’ possibile tracciare la MAPPA DEI TERRITORI PRESUNTIVI: prefigura il futuro destino di specifiche aree del
Blastoderma. che indica la disposizione di gruppi di blastomeri con potenzialità differenti, che origineranno
i diversi foglietti embrionali durante la successiva gastrulazione.
I colori indicano i diversi territori della blastula occupati da gruppi di cellule destinati a dare i FUTURI
foglietti embrionali: Ectoderma Cordo Mesoderma Endoderma.
Le Mappe dei Territori Presuntivi indicano la disposizione di gruppi di blastomeri con potenzialità differenti,
che nella successiva fase di gastrulazione daranno origine ai 3 foglietti embrionali. In questa fase le cellule
sono morfologicamente uguali fra di loro, ma in realtà da un punto di vista molecolare il loro destino è
diversamente «indirizzato» (… ma con possibilità di cambiare destino… !!!) (es. trapianto di blastomeri…)
GASTRULAZIONE (anfiosso)
Cordoblasto
Endoblasto
Creste neurali: foglietto perché porzione di cellule che è capace di generare diverse strutture
Anfiosso
Masse cellulari della blastula costituenti le aree presuntive dell’endoderma, del mesoderma cordale e dei
mesoderma laterale migrano e invaginano all’interno del germe.
Si assiste all’Invaginazione dell’ipoblasto che schiaccerà il blastocele fino a farlo prendere contatto diretto
con l’epiblasto. Al centro si annulla la blastocisti e si costituisce l’archenteron: intestino primitivo. Questa
cavità è connessa verso l’esterno da un blastoporo.
L’uovo di rana presenta in parte il tuorlo, è mesolecitico. Le differenze di micromeri e macromeri vanno a
influenzare i movimenti morfologici. Ove si ha il labbro dorsale del blastoporo. I micromeri iniziano ad
allungarsi e a gettarsi dentro a quella che è la cavità, migrazione interna delle cellule e si costituisce il solco
di Rusconi (strutura a S). Le cellule che migrano, variano la propria morfologia per l’embolia. Oltre
all’embolia, si avvia anche un processo di EPIBOLIA, scorrimento delle cellule e successiva adesione alla
parete del blastocele.
I macromeri entreranno passivamente dalla stessa zona dei micromeri e andranno a costituire il labbro
ventrale. Il blastocele verrà sostituito da una nuova cavità che è l’archenteron.
TUTTE LE FASI
Avviene solo a livello della discoblastula (struttura che si costituisce al termine della segmentazione), il
tuorlo non partecipa. La discoblastula presenta:
- Area pellucida: centrale più chiara, sotto la quale si trova la Cavità Sottogerminale
- Area Opaca: periferica più scura, i blastomeri poggiano direttamente sul tuorlo
Si verifica la comparsa di un ispessimento conico nella zona posteriore all’area pellucida. La stessa tende ad
allungarsi in direzione caudo-cefalica fino a circa metà dell’area pellucida.
L’ispessimento è nettamente allungato e assume valore di inizio della stria primitiva, l’area pellucida
tenderà a divenire ellisoidale e prendono avvio i movimenti morfogenetici
La stria primitiva è percorsa da un solco primitivo per tutta la sua lunghezza. All’estremo cefalico del solco
prende forma una struttura compatta definita nodo di hensen.
A livello di questo nodo, e della stria primitiva migrano in profondità i costituenti mesoblastici: cordoblasto
e mesoblasto laterale sinistro e destro.
Le cellule che immigrano nel nodo di hensen ne comportano una spinta dello stesso in direzione cefalica a
costituire il prolungamento cefalico.
Conseguentemente a questo spostamento, la posizione del nodo di hensen arretra progressivamente in
relazione all’area pellucida in sviluppo longitudinale.
Le cellule che migrano attraverso la stria primitiva tendono a disporsi lateralmente costituendo il
mesoderma laterale.
Le cellule costituenti il nodo di hansen, scendono fino a raggiungere la cavità anteriore dove proliferano
costituendo il cordoblasto.