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BAUPLAN E SVILUPPO

Nonostante la grande diversità delle forme con cui gli animali sono presenti in natura, è possibile riconoscere dei modelli strutturali condivisi da gruppi più o meno
numerosi.
Lo schema strutturale corporeo è identificato da un termine tedesco: BAUPLAN.
I piani strutturali degli animali possono essere organizzati a più livelli di complessità:
• protoplasma (tipico degli organismi unicellulari)
• aggregato di cellule (in cui gli organismi unicellulari riescono a sviluppare un livello di comunicazione più complesso, che permette la convivenza, la
collaborazione e quindi lo sviluppo di una struttura cellulare formata da un aggregato di cellule che possono svolgere funzioni diverse)
• cellule-tessuto (in questo livello le cellule arrivano a sviluppare una comunicazione talmente complessa da permettere l’integrazione tra diversi tipi di cellule, fino
alla formazione del tessuto)
• tessuto-organo (qui troviamo tessuti che riescono a strutturarsi a focalizzare in modo ottimale le proprie funzioni fino a formare dei veri e propri organi, che
hanno funzioni specializzate)
• organo-sistema (dove gli organi arrivano a cooperare tra di loro dal punto di vista delle funzioni che svolgono e possiamo individuare organi e sistemi in grado
di strutturare al meglio la funzionalità dell’organismo)
Un piano strutturale è sempre definito da una simmetria, ovvero la disposizione delle diverse parti corporee rispetto a un asse che attraversa tutto il corpo.
Fanno eccezione gli organismi privi di simmetria come le amebe (tra i protozoi) e molte spugne (tra i metazoi).

Nel caso della simmetria sferica, tutti i piani che passano dal centro dividono il corpo in due parti identiche.
Poiché, non è possibile distinguere una parte anteriore o posteriore, una parte superiore o inferiore, abbiamo la
mancanza di polarità.
Quindi la cellula riesce interagire con l’ambiente esterno lungo tutta la sua superficie.
Nella simmetria raggiata o radiale, invece, troviamo la forma generica di un cilindro con un asse principale, che permette di suddividere un animale in una porzione
destra e una sinistra, ma soprattutto comporta la comparsa di una polarità, quindi di una specializzazione delle parti.
Gli organismi simmetria raggiata sono generalmente attaccati al substrato, ma possono anche essere liberi in acqua e quindi presentano anch’essi un’interazione
completa con l’ambiente esterno.
Essi possono nuotare ma hanno una scarsa mobilità, per questo motivo generalmente vengono trasportate dalle correnti e interagiscono con l’ambiente esterno
poiché non possono alimentarsi attivamente.
Sono diblastici, ovvero che si sviluppano da un embrione che sviluppa due foglietti embrionali nel corso del suo sviluppo.
Questa simmetria è molto antica e la troviamo in forme primitive durante la loro fase larvale, simmetria che scompare durante la metamorfosi e lo sviluppo della
colonia di cellule.
La simmetria bilaterale permette la comparsa di un piano che passa lungo l’asse antero-posteriore del corpo e che divide il corpo in una porzione destra e una
porzione sinistra, quindi c’è un solo piano di simmetria.
Generalmente gli organismi che presentano tale simmetria sono tribali, cioè derivano da embrioni che presentano tre foglietti embrionali.
La simmetria bilaterale associata al movimento, che generalmente è direzionale e prevede la comparsa di una cefalizzazione.
La simmetria bilaterale associata agli animali vagili, la cui parte anteriore affronta per prima l’ambiente esterno.
Possono muoversi sul substrato o nuotano nell’acqua.
La componente cefalica permette l’interazione sia con l’ambiente, per motivi nutrizionali, sia con gli organismi della stessa specie, che di specie diverse.
Questo permette lo sviluppo di predatori, che richiederanno degli adattamenti da parte delle prede, che dovranno iniziare a sviluppare tecniche di difesa per
evitare di essere predate.
Quindi, la comparsa la simmetria bilaterale e del movimento attivo alla ricerca di cibo, innescherà tutto una serie di dinamiche dal punto di vista evolutivo che
accompagneranno i processi evolutivi.
In alcuni casi, durante l’evoluzione si è passati da organismi bilaterali a organismi raggiati.
Esiste una forte tendenza secondaria alla radialità, quindi non è prudente considerare il carattere radiale/bilaterale per individuare parentele tra gli organismi.

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