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NUMERO DUE | 01 maggio 2018

cavoli tuoi...
ti coltivo l'orto e tu lo raccogli
Arianna Vulpiani ha creato una nuova formula di orto biologico
dedicato alle famiglie che vivono a Roma.

OSTERIA DA BORTOLINO
DAL 1893 SULLE RIVE DEL PO
TRA UNA PIENA E L'ALTRA CUCINARE NELLA STORIA

THE RIVER SALOON


L'AMERICA SULLE RIVE DELL'ADDA
GOOD FOOD FOR GOOD PEOPLE, IL SOGNO AMERICANO ED
HAMBURGER DA MAN VS FOOD

acme srl - WWW.THEFOODGAZETTE.COM - prezzo €10 - mail:info@thefoodgazette.com


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NUMERO due | 01 MAggio 2018
RIVISTA FATTA CON PASSIONE

DIRETTORE CREATIVO
Gianluca Piroli

DIRETTORE CREATIVO Jr
Da Solo

Italiano
RESPONSABILE DI REDAZIONE
Elena Galbusera

RICERCA ICONOGRAFICA
Giovanni Mecati
Ilenia Carloni vero
GESTIONE DIGITALE
Cassandra Sena

REDAZIONE
Elena Galbusera
Alessandro Feroldi
indice LASAGNE
Chiara La Rotonda
Gino Campagna Chi non le conosce? chi
Da Solo
non la ha mai mangiate? uno dei
FOTOGRAFI 8 Biofarm piatti più famosi in italia ma an-
Gianluca Piroli che nel modo, citato già nell'an-
Chiara La Rotonda
Henry Conwell
12The River Saloon tichità è il pià antico formato di
Samuele Apperti pasta prodotto in italia.
18 Curiosità
Viene prodotta pratica-
ACME Srl 20 A pranzo con il coach mente in tutta italia anche se fra
Via Modenese 1475/b Davide Schioppa
41058 Vignola Mo le più famose sicuramente le La-
+39 059 766242 sagne alla Bolognese hanno una
26 Il Conte incontra Ricasoli posizione di riguardo, fra le varie
tipiche ecco alcuni nomi:
30 Osteria da Bortolino
- Lasagne di Carnevale
@thefoodgazette 36 Uomo del Jack, Gigio Pesola - Sagne 'ncannulate
- Mandilli de saea
40 Social food - Vincisgrassi
- Lasagne bastarde
42 Design and food - Lagane

46 Emilio Bosco L'italia si sa, da una re-


gione all'altra (ma anche da una
50 Valeria Ferrario provincia o paese all'altro) ha tra-
dizioni differenti. La cultura del
54 Instafood cibo non ha eguali in nessuna al-
tra parte del mondo.
56 La ricetta
Subscribe: info@thefoodgazette.com Fateci sapere come si
fanno le lasagne da voi, siamo
curiosi.
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su questo numero

ARIANNA VULPIANI
THE RIVER SALOON @THERIVERSALOON
Un angolo d'america sulle rive dell'Adda. Good food for good
@biofarm_orto
Ti coltivo l'orto e tu lo raccogli. Arriva
people è il claim di questo locale. Cibo a km 0, bisteccone e patatine l'orto bio in città dove crescere senza
come nei film e hamburger da "Man vs Food". fatica i propri ortaggi biologici. Ecco
l'idea di Arianna e della sua BIOFARM, a
noi piace molto.

da bortolino @ostellosteriabortolino
gigio pesola
Roberto Naldini racconta la storia di questo posto particolare, nato @gigiopesola
nel 1893 sulle rive del Po, convive con le piene ed ogni anno si Fare il barman e fondare un’attivi-
rinnova. tà che rendesse onore al whiskey di
enrico saverio Jack Daniel’s, la sua missione.

pagano ricasoli
@paganenrico chianti
I Ricasoli
producono vino
Direttore d'orchestra a 25 anni, dal 1141, sono
probabilmente il più giovane con i più antichi
questo incarico. Davide Schioppa viticoltori italiani e
lo intervista per noi mangiando tra le dieci imprese
focaccia genovese a Brera. familiari più
antiche al mondo.
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THE FOOD GAZETTE
GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2018

Ed eccoci arrivati al secondo


numero.

Da modenese adottivo
(Parmigiano di nascita) ho voluto
triburate un giusto spazio ad un prodotto
che ritengo una delle eccellenze
mondiali: Il Tortellino.

Non voglio parlarne dal punto di


vista del gusto, io sono un mangiatore
assoluto, non ho un palato sopraffino,
non sono preparato dal punto di vista
culinario e ho sempre vissuto la cucina
come un luogo di passaggio... ne voglio
parlare dal punto di vista estetico.

Il Tortellino, "al turtlein", ha una


forma conosciuta in tutto il mondo, vanta
più tentativi di imitazione della settimana
enigmistica, se lo dovessimo paragonare
a qualcosa nemmeno la coca-cola
reggerebbe il confronto.

La sua forma dovrebbe essere


brevettata e tutelata, in quanto forma,
come modello d'ingegno e solamente
alcune persone (rigorosamente oltre i 60
anni di età) dovrebbero essere abilitate
alla sua produzione!


Gianluca Piroli

@gianlucapiroli

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biofarm

orto, uova ed ora anche miele


La cultura della salute arriva sotto casa. Arianna vulpiani, instancabile e geniale
imprenditrice, accorcia le distanze, a centimetri 0.
Ad un anno dall’apertura giornaliere a centimetri 0. che, ho messo a punto insieme
dell’innovativa start up roma- ad un’ esperto in  alimentazione
na BioFarm Orto, che unisce il Qui le galline sono alle- per  avicoli una specifica tabel-
produttore e il consumatore in vate in condizioni migliori del la nutrizionale anche per loro.
un progetto di alimentazione tradizionale metodo dell’ agri- La salute, il benessere e  l’ali-
biologica naturale, la giovane coltura biologica, escludendo mentazione  delle mie galline è
imprenditrice Agricola Arianna totalmente  trattamenti con or- un segreto che rende il sapo-
Vulpiani ha dato il via ad altre moni, antibiotici  e medicinali di re delle  uova particolarmen-
due interessanti iniziative: Bio- ogni genere nel rispetto della te intenso perché un' uovo è
Farm Uovo e BioFarm Miele. salute e del benessere degli quello che mangia una gallina,
animali. un 'uovo eccellente è dato da
BioFarm Uovo "La  sicurezza del prodotto e un'alimentazione eccellente...
il benessere dell'animale sono senza compromessi" 
In via Tiberina 178 a Roma, una mia grande priorità. Ho
all’interno dell’orto biologico dato molto spazio all’aperto a Il risultato sono uova
dove “affitti una porzione di ciascuna gallina. Nello spazio che si distinguono per gusto,
orto, l’azienda lo coltiva e tu loro dedicato sono libere di freschezza, proprietà nutrizio-
raccogli i tuoi ortaggi senza al- razzolare sane e felici alimen- nali, quindi prodotti nutraceuti-
cuno sforzo”, oggi trova spazio tandosi con tutto ciò che tro- ci.
anche un piccolo allevamen- vano in natura e con gli ortaggi La raccolta e la selezio-
to all'aperto di galline ovaiole biologici dell'orto,  con mais, ne delle uova viene eseguita
(comprate da un allevatore bio- cereali  e prodotti vegetali pro- rigorosamente a mano, una ad
logico), per  avere uova fresche venienti da coltivazioni biologi- una, più volte al giorno. Anche
8
" La  sicurezza del prodotto e il benessere
dell'animale sono una mia grande priorità "
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biofarm

la deposizione delle  uova in


questa azienda è molto parti-
colare: vengono deposte dal- “Avvicinare nuovi consumatori
le galline in appositi cassetti
ripieni di paglia, con apertura
dall’esterno del pollaio per fa-
a un attività educativa
cilitarne la raccolta senza di-
sturbare gli animali. A differen-
ed ecologica è un gesto
za di BioFarm Orto, dove non
c’è vendita diretta al pubblico, d’amore verso la natura” 
BioFarm Uovo da la possibilità
a tutti di acquistare le sue uova. Le uova biologiche han- colare in quelle arancioni (è lui
Basta recarsi all’Orto nei giorni no più omega-3 delle uova che gli da il colore). Mangiando
e negli orari stabiliti di apertura normali: gli omega-3 vengono bucce d’arancia, di mandarino,
(martedì, giovedì e sabato dalle generalmente prodotti da mi- carote, le galline li assorbono e
ore 10.00 al tramonto). crorganismi che fanno parte li “trasferiscono” nelle uova (il
della catena della vita: un pic- cui tuorlo peraltro è arancione,
Da alcune ricerche ame- colo organismo che viene poi non giallo).
ricane che hanno analizzato mangiato da un organismo più
le uova biologiche, sono stati grande, poi mangiato da un Le uova biologiche han-
scoperti una serie di parametri lombrico, che viene a sua vol- no meno colesterolo: le galline
interessanti: ta mangiato dalla gallina. Più si muovono di più, e consuma-
omega-3 la gallina assorbe, più no il colesterolo che produco-
Le uova biologiche han- ne finiranno nelle uova. no (proprio come noi quando
no più vitamina E e vitamina facciamo sport). Questo signi-
A delle uova normali. Mangian- Le uova biologiche sono fica che ne avranno meno nel
do le galline erbe e comunque più ricche di beta-carotene: il sangue, e di conseguenza ne
vegetali biologici che posso- carotene, precursore della vi- andrà meno nelle uova.
no contenere vitamine in più, tamina A, è un pigmento molto E' vero che le uova
ci saranno più vitamine anche comune nelle piante, in parti- biologiche sono più costose,
nell’uovo.

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ma  sono migliori per la nostra
salute perché apportano pic-
coli, ma importanti, nutrienti al
nostro organismo.

BioFarm Miele

Altro progetto realizzato nei


primi mesi del 2018 è BioFarm
Miele per permettere a tutti di
avere prodotti alimentari con-
trollati e di altissima qualità
come Miele, Polline e Propoli.
La formula è semplice: oltre alla
vendita diretta c’è la possibilità
di adottare un’ Arnia con una
simpatica formula che contri-
buisce anche alla salvaguardia
di un insetto fortemente minac-
ciato da inquinamento e pesti-
cidi. 

Si adotta tramite il versamento


di una piccola quota simbolica nia personalizzata con simboli per cento di tutta l’impollinazio-
di 30 euro, ed in cambio si avrà per permettere alle api di ri- ne, operazione chene l’uomo
uno sconto del 20% sui pro- conoscere la propria casa. La ne le macchine sono in grado
dotti della propriaArnia e un at- vendita diretta è aperta a tutti, di replicare. Oltre a questo, da
testato in qualità di adottante! anche ai non ortisti. millenni con il loro instancabile
“Adotta un’Arnia da BioFarm lavoro ci regalano miele, polli-
Miele” è un progetto che ha Questi insetti, con il loro fatico- ne, propoli, pappa reale e tanti
subito ottenuto il patrocinio so lavoro forniscono un ottimo altri prodotti. 
dell’Aral (Associazione Regio- e salutare alimento per gli uo-
nale Apicoltori Lazio). mini e contemporaneamente Come detto, oltre al miele, Bio-
aiutano la natura grazie ad una Farm produrrà anche propoli e
Miele, polline e propoli saranno preziosissima opera di impolli- polline: il primo importante da
i frutti del duro lavoro delle ami- nazione. Un terzo della nostra un puto di vista medico e bio-
che api.Si può scegliere il colo- dieta complessiva dipende , logico, per le sue qualità antin-
re dell’Arnia adottata e il nome direttamente o indirettamente, fiammatorie , antibatteriche ,
della sua Ape Regina . Insieme dalle piante impollinate dagli anestetizzanti,  cicatrizzanti e
ad Arianna verrà scritto sull’Ar- insetti. L’ape rappresenta l’80 disinfettanti. Il secondo impor-
tante perché è un alimento do-
tato di nutrienti di altissimo va-
lore , con specifiche proprietà
protettive per il nostro organi-
smo.

“Avvicinare nuovi consumatori


a un attività educativa ed eco-
logica è un gesto d’amore ver-
so la natura” 

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theriversaloon

IL WEST SULLE RIVE DELL'ADDA


T-BONE STEAK, HAMBURGER DA MAN VS FOOD, MONTAGNE DI PATATINE
SEMBRA UN FILM DI JOHN FORD E INVECE SEI A LODI
Immerso nel verde del- ne in materia hanno Aldo e Da- Se non fossi un ristora-
la campagna lodigiana, il The rio. Grazie a questa bellissima tore saresti?
River Saloon è uno dei locali chiacchierata ho scoperto un Sarei sicuramente un
cult, dove poter vivere appieno mondo oltreoceano fatto di tra- rancher o un camionista.
il mito della “frontiera america- dizioni, di rispetto per le proprie
na”. Cuore e anima di questa
radici e di orgoglio nazionale. Come inizia la tua gior-
bella realtà sono Mr. Aldo Bina- nata?
to milanese doc ma texano dal- Nome: Aldo Per prima cosa control-
la testa ai piedi e Dario Tamisari Cognome: Binato lo che al locale sia tutto in or-
che ha creduto fermamente in Professione:Ristoratore-Cow- dine. Poi mi dedico subito al
un sogno fino a realizzarlo. In boy barbeque. Controllo che tutto
comune una grande passione funzioni alla perfezione e che la
per il Texas, attenzione però, Come preferisci essere cottura della carne sia perfetta.
non stiamo parlando di un in- chiamato? L’intera giornata ruota attorno
teresse generalista verso il mito Sul lavoro mi chiamano al The River Saloon, al quale mi
del cowboy americano ma di tutti Boss. Il mio soprannome dedico anima e corpo.
una vera e propria passione per invece è Bud (da Budweiser).
tutta la cultura americana, dalla Mi piacciono entrambi. Qual è il piatto che ti ri-
musica, alle auto, dal cibo alle corda “casa”?
tradizioni fino ai cavalli. Durante Da piccolo sognavi di? Sono molto legato al
l’intervista ho potuto costatare Diventare un cowboy. Texas. Per me “casa” è lì, quin-
di persona quanta preparazio- di direi il Brisket, uno dei piatti

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tradizionali di questo stato. Vorrei poter guardare indietro ver” di Kevin Fowler. In Texas ci
ed essere soddisfatto della lun- sono due religioni: il football e
Qual è il TUO piatto di batta- ga strada percorsa, ma senza il bbq (tradizione per eccellen-
glia? fermarmi. Vorrei continuare a za). Quest’ultimo è veramente
L’Holy Trinity: un piatto a base lavorare con la stessa passione molto semplice da fare e anche
di pulled pork, brisket e ribs di oggi e riuscire a trasmettere i texani sono persone semplici
il mio amore per la cultura ame- e alla mano. Sono molto ospi-
La più grande delusio- ricana attraverso il cibo. tali come la gente del sud ma
ne che hai avuto a oggi nella meno espansivi come invece le
tua professione e la più gran- Una persona che stimi? persone del nord. Per me sono
de soddisfazione? Mio nonno Aldo, dal il giusto mix tra le due. Il filone
La più grande delusione quale ho ereditato non solo della musica country texana si
risale a diversi anni fa quando il nome ma la passione per la rivolge alle radici della loro cul-
ho aperto il mio primo locale. ristorazione e mia madre Con- tura e questo piatto è giustap-
Si trattava, anche in quel caso, siglia che professionalmente punto alla base della loro cuci-
di un saloon. Situato na.
in Val Staffora non
è mai stato com- Un film
preso e poco dopo L’ a b b i n a m e n -
ho dovuto vendere. to perfetto per
La soddisfazione è me è l’hambur-
il The River Saloon. ger e “Otto se-
Sono riuscito a cre- condi di gloria”,
are un team fantasti- il film biografico
co, molto affiatato. incentrato sulla
La clientela è vera- vita dell'eroe sta-
mente vasta, non tunitense Lane
sono solo appas- Frost, il celebre
sionati del mondo campione del ro-
country ma tutti gli deo. Il tempo in cui
amanti della carne. un bull rider monta
Il locale è tra i primi un toro è lo stesso
posti in Italia proprio che un americano
per l’offerta del bbq. impiega per fare
un hamburger.
Un consiglio
per i giovani Un Libro
Vorrei dire ai giovani La Bibbia e l’Holy
di tornare a godersi Trinity. L’abbina-
la vita reale, stacca- mento è abbastan-
re la spina da internet e risco- parlando, è la reincarnazione za ovvio: la Sacra Trinità. Inol-
prire le tradizioni e il piacere di del nonno. Credo che la mia tre, in Texas, è d’abitudine fare
stare con le persone “dal vivo”. voglia di creare attraverso il il barbeque dopo la messa.
Per chi si avvicina al mondo cibo sia proprio una questio-
country dico di informarsi di più ne di geni. Un’altra persona Te stesso
sulla cultura, su tutta la cultura, che stimo è Dario, il mio socio, Un mio grande difetto è
dal cibo, alla musica ai cavalli. senza il quale non avrei potuto mangiare veloce mi abbinerei a
Non cadere in stereotipi poco aprire il The River Saloon. un buon cheese burger nono-
realistici. stante preferisca altri piatti.
Come ti vedi un doma- Fai un abbinamento tra
ni? un piatto e:
Mi vedo ad allevare be-
stiame in Texas dove sicura- Una canzone @theriversaloon
mente avrò anche un ristorante. Brisket e “Texas Fore-
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theriversaloon

Nome Dario suona la punto e la ripunto fino La più grande delusio-


Cognome Tamisari alle 8.00 quando mi alzo e vado ne che hai avuto a oggi nella
Professione Imprenditore - in ufficio. tua professione e la più gran-
Cowboy de soddisfazione?
Qual è il piatto che ti ri- La più grande delusione
Come preferisci essere corda “casa”? è stata quella di aver investito
chiamato? Un piatto tipico piacen- troppi anni dietro una scrivania
Dario. tino “pisarei e fasò” (Dario si occupa della gestione
e produzione di libri e dvd che
Da piccolo sognavi di? Qual è il TUO piatto di escono in edicola abbinati al
Di fare il cowboy. battaglia? Corriere della Sera e alla Gaz-
La pizza e il pane. zetta dello Sport) questo alla
Se non fossi un impren- fine mi è servito per avere avu-
ditore saresti? Una ricetta per The to la forza economica di aprire
Un agricoltore e alleva- Food Gazette il The River Saloon che ad oggi
tore di bestiame. Salmone in tre cotture: è la mia più grande passione e
tartare di salmone, filetto di soddisfazione.
Come inizia la tua gior- salmone grigliati, salmone gra-
nata? tinato al forno, servito con con- Un consiglio per i gio-
La sveglia è sempre torni di verdure grigliate. vani
puntata alle 6.30 ma appena Di non arrendersi mai.

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Se hanno dei sogni, devono Una canzone Un Libro
provare in tutti i modi a realiz- Il nostro River (nome di un no- il nostro piatto di chili e “Viag-
zarli, non lasciarli chiusi in un stro Hamburger) e “The River” gio nelle praterie del West” di
cassetto, se ci si crede vera- di Bruce Springsteen. Non a Washington Irving )
mente, l’occasione giusta arri- caso il nostro locale prende il
va. nome proprio da questa can-
zone.
Come ti vedi un doma-
ni?
Mi vedo seduto a con-
templare l’aia del mio ranch,
dopo una giornata di lavoro, a
godermi quello che ho costrui-
to. Curare i miei animali e vivere
in tutta serenità.

Una persona che stimi?


Me stesso e il mio amico e
socio. Con Aldo ci aiutiamo a
vicenda e lavoriamo sodo per Un film
portare avanti questo bellissi- un piatto di ribs al bbq e Urban Te stesso
mo progetto comune. Cowboy Direi una bella costata al san-
gue, il perché è molto semplice,
Fai un abbinamento tra ho una personalità sanguigna.
un piatto e:
Elena Galbusera

www.conunviaggionellatesta.it

@conunviaggionellatesta

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theriversaloon

"Il sogno che molti ragazzi


avevano era quello di
andare a cavallo nelle
praterie americane, Bonelli,
Leone, Corbucci ed altri
ci hanno portato in quel
mondo con gli occhi da
italiani; è così che abbiamo
imparato a sognare".
Da Solo
Art Director The River Saloon

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una ricetta per the food gazette
Il miglior Hamburger sulle rive dell'Adda

The River

Ingredienti:
Doppio Hamburger di Manzo
Burro di arachidi
Uovo
Maionese
Guacamole
Cheddar
Bacon
Onion rings
Insalata
Pomodoro
Cetriolini
BBQ al chiplote
... e si può anche ordinare doppio!

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ad ogni vino...
curiosità

…il suo bicchiere


Vino Rosso
Ogni ofelèe al fá ‘l so mestè [in dialet-
to milanese significa ogni pasticcere fa il suo Ballon.
mestiere]. La forma tondeggiante e molto alta
permette agli aromi di sprigionarsi in
Non vogliamo parlarvi di pasticceri e tutta la loro forza ed essere percepiti
pasticcerie bensì di bicchieri, e sì perché ogni in modo chiaro al naso. Ideale per vini
vino ha il suo bicchiere. rossi corposi.

A volte, quando apriamo una bottiglia, Bordeaux.


sottovalutiamo l’importanza del bicchiere che La forma molto tondeggiante si re-
invece è fondamentale. Le forme e i volumi stringe verso l’alto per proteggere gli
del bicchiere hanno il magico potere di esal- aromi. Perfetto per vini rossi corposi
tare o penalizzare la resa al palato delle carat- dagli aromi più complessi.
teristiche di un vino.
Bourgogne.
Partiamo dicendo che i requisiti fon- È il bicchiere dalla forma più partico-
damentali sono: il materiale (cristallo o vetro lare. La pancia molto arrotondata si
molto fine), la trasparenza, lo stelo (calice) e la apre nella parte superiore tendendo
giusta capienza. ad allargarsi. Ideale per i vini “riserva”.

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Vino Bianco

Tulipano.
Così chiamato per la sua forma che ri-
corda appunto il fiore omonimo. Il ca-
lice a tulipano favorisce la percezione
olfattiva e del sapore. Grazie all’apertu-
ra svasata il vino entra immediatamen-
te in contatto con la punta della lingua,
la parte più ricettiva del gusto. Ideale
per vini bianchi e rosati dal gusto leg-
gero e fresco.

Renano.
La forma arrotondata tende a restrin-
gersi verso l’alto. È il bicchiere ideale
per vini bianchi più strutturati, i grandi
spumanti e champagne. Il leggero re-
stringimento nella parte alta indirizza il
vino verso la parte posteriore e laterale
della lingua dove, gli aromi più com-
plessi, sono meglio percepiti.

Coppetta Asti.
Perfetta per servire spumanti aromatici
o dolci. Prende il nome dall’omonimo
vino piemontese: lo spumante d’Asti.

Flûte.
Dal corpo lungo e stretto è il vestito
ideale per vini bianchi e frizzanti, pro-
secchi e champagne.

Non dimentichiamo alcune im-


portanti regole per la disposizione dei
bicchieri. Secondo il galateo i bicchieri
hanno una precisa collocazione sul-
la tavola. Vanno messi leggermente a
destra del piatto davanti al coltello e
disposti obliquamente in ordine cre-
scente di grandezza. Ricordatevi che il
bicchiere dell’acqua va sempre posto
di fronte al coltello.

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il coach

foto: Henry Conwell

aDavide
pranzo con il coach
Schioppa. Ospite ENRICO SAVERIO PAGANO
DIRETTORE D'ORCHESTRA A 19 ANNI
Nonostante le previsio- libatezze inizia la nostra chiac- libretti d’opera. Posso tranquil-
ni, il sole splende alto nel cielo. chierata. lare dire di essere nato e cre-
Corso Garibaldi a Milano pullula sciuto immerso nella musica.
di gente e i locali hanno allesti- D: Com’è nata la tua La decisione di continuare a
to i primi dehors per accoglie- passione per la musica classi- coltivare questa passione ne è
re gli ospiti sotto il tiepido sole ca. Ti è stata tramandata dalla stata la naturale conseguenza.
meneghino. L’appuntamento tua famiglia o è emersa sem- Inizialmente mi sono incentrato
con Enrico Saverio Pagano, plicemente in te? più sull’ascolto della musica, a
uno tra i più giovani Direttori sette anni ho iniziato a studiare
d’Orchestra italiani è alle 14.30 In un certo senso sono violoncello poi la composizione
da Tamandi Bakery, un piccolo due binari paralleli che hanno e successivamente la direzione
gioiello enogastronomico al ci- trovato un punto d’incontro. d’orchestra.
vico 26. Una bottega artigiana- Ricordo che sin dall’infanzia in
le dove poter degustare un’ot- casa aleggiavano le note del- D: Sei diventato Diret-
tima focaccia: dalla classica la musica di Bach, Beethoven, to d’Orchestra giovanissimo
liscia genovese ad altre asso- Mozart e Brahms, i miei genitori (a 19 anni Ndr) se ti dico una
lutamente ricercate e sfiziose. non sono musicisti ma amava- parola, #responsabilità, che
La scelta è veramente difficile, no e, amano tuttora, ascoltare cosa mi rispondi?
io opto per …..una focaccia le sinfonie austriache tedesche.
ma sono sicuro che durante La nonna, anche lei grande E: Sicuramente il mio la-
l’intervista insieme a Enrico ne melomane, quando era ora di voro è una grandissima respon-
assaggerò altre. andare a letto non mi raccon- sabilità. In primis verso la musi-
Di fronte a queste pre- tava le classiche favole, ma i ca e verso i compositori con cui
20
Con Gilberto Serembe
e Umberto
Benedetti Michelangeli
studia
direzione d’orchestra
Enrico Saverio Pagano e si diploma
in tale disciplina con il
Nasce a Roma nel 1995. massimo
dei voti e la lode nel 20
Intraprende lo studio della musica 17 presso
il Conservatorio “L. M
attraverso il violoncello all’età di otto ar en zio” di
Brescia.
anni, strumento in cui si diploma Nell’estate del 2016 vie
nel 2016 sotto la guida del M° ne
selezionato per partecip
C. Marini presso il Conservatorio are al Curtis
Summerfest presso il
“L.Marenzio” di Brescia. Cu rtis Institute
of Music di Philadelphia
(USA),
dove ha modo di esse
re assistente
di Paul Brian, Mark Ru
ssell Smith
e JD Gersen, nonché
di dirigere
l’orchestra del Summer
fest nella
Settima Sinfonia di F.
Schubert.
Nel settembre 2014 fo
nda
L’Orchestra Ildebrand
o Pizzetti
composta da giovani
musicisti.
Il 23 maggio 2015 si es
ibisce con
l’Orchestra presso la Sa
la Nervi in
Vaticano, per i festeggia
menti del
70esimo anniversario
delle ACLI,
presieduti da Papa Fr
ancesco. Il
22 maggio 2017 debu
tta al Festival
pianistico internaziona
le di Brescia
e Bergamo dirigendo
il concerto
di inaugurazione del Pr
ogetto
Beethoven. Nel maggio
2017 è
stato selezionato dalla
Fondazione
Antonio Carlo Monzin
o di Milano
come direttore musica
le del
Progetto MozART.

“Porsi un obiettivo è la più forte forza umana di auto-motivazione".


Paul J. Meyer
21
ti devi confrontare ogni giorni. in me una certa autorevolezza. D: Cos’è per te il suc-
La responsabilità più grande Oggi, con la Fondazione An- cesso?
è probabilmente verso di loro, tonio Carlo Monzino di Milano
verso i geni della musica, che (nel maggio 2017 Enrico Save- E: Questa è la parola più diffi-
hanno fatto la storia. È neces- rio Pagano, è stato selezionato cile fino ad ora. Un successo è
sario tener ben presente che dalla Fondazione come diretto- sicuramente quando sul palco
sul palco occorre mettere loro re musicale del Progetto Mo- ascolto un’esecuzione e que-
in primo piano e non te stesso; zART. Il progetto ha l’obiettivo sta rispecchia fedelmente l’i-
questa è una cosa molto impor- di avvicinare nuovo pubblico dea che avevo nella mia testa. Il
tante. Capita, durante un con- all’opera lirica mediante la pro- successo è sapere di aver fatto
certo, di dimenticarsi lo scopo duzione e la messa in scena di un buon lavoro e di aver otte-
principale per cui siamo su un titoli operistici di W.A. Mozart nuto un buon risultato. E ov-
palcoscenico ossia quello di Ndr), abbiamo una struttura più viamente quando ricevi dal tuo
ricreare le emozioni e le atmo- definita alle spalle e si parla di pubblico riscontri positivi.
sfere che questi grandi musici- un vero e proprio lavoro con
sti volevano trasmettere al loro contratti e compensi. Questo D: Quanto è importante
pubblico. L’altra responsabilità ovviamente fa sì che il mio ruo- per te il giudizio degli altri?
è ovviamente verso tutte le per- lo abbia assunto una forma più
sone che lavorano con me, una istituzionale. Per questo devo E: Noi siamo interpreti e il giu-
responsabilità tanto lavorativa ringraziare il produttore Andrea dizio della critica e degli spet-
quanto umana. Direi che que- Pirera, fondatore dell’Associa- tatori sono parte del nostro la-
sta parola è alla base del mio zione Musicale Andromaca, voro che è quello di ricreare un
lavoro. che ha creduto in me e mi ha momento musicale che inizia e
dato questa bellissima oppor- finisce sul palco. Oggi esistono
D: Cos’è secondo te tunità. le registrazioni audio e video
l’autorità e cos’è l’autorevo- sempre più fedeli alla verità del
lezza?

E: Autorità è qualcosa
che viene imposto. Autorevo-
lezza è qualcosa d’innato. Una
persona autorevole è una per-
sona che all’interno di un grup-
po viene considerato un leader
senza aver bisogno di imporsi.
Essere autoritario significa far
valere il proprio ruolo imponen-
dolo agli altri.

D: Nel tuo caso spe-


cifico il tuo gruppo di lavoro
come ti vede?

E: All’inizio, quando ho
deciso di fondare l’orchestra,
le persone hanno scelto di suo-
nare con me. Stiamo parlando
dei primi due anni quando non
c’era alcun supporto economi-
co. Circa una ventina di ragazzi
mi hanno seguito nell’obiettivo
comune di creare una realtà
itinerante di orchestra da ca-
mera. Penso quindi di poter af-
fermare che hanno riscontrato

22
concerto che però rimane un even-
to unico e irripetibile. Il giudizio di
chi ascolta è fondamentale. Se en-
triamo nella sfera privata, devo am-
mettere che qui devo lavorare anco-
ra un po’. Non sono ancora arrivato
al punto di riuscire a farmi scivolare
via le critiche non costruttive. Sono
però convinto che non ci si debba
fare influenzare più di tanto. Nel mo-
mento in cui si ha ben chiaro nella #Coachinghour
propria testa il percorso musicale Se hai un obiettivo, e se ci tieni
che si vuole intraprendere, bisogna veramente tanto, hai solo una
percorrere dritti quella strada.
semplice cosa da fare: allenarti
più che puoi per raggiungerlo.
D: Cos’è per te l’#allena-
mento per arrivare all’obiettivo? To-Do-Map (mappa delle
cose da fare) è un esercizio
E: Mi ha aiutato molto lo per allenarsi a raggiungere
sport agonistico. Durante i cinque in maniera più efficace il tuo
anni delle scuole superiori ho pra- obiettivo:
ticato canottaggio. Costanza e al- - Prendi un foglio bianco: scrivi
lenamento sono la base non solo in alto, al centro, in grande,
dello sport. Devo dire che mi ha aiu- il tuo obiettivo, in basso, al
tato molto nel mio lavoro. Anche nel
centro, scrivi una data in cui
canottaggio c’è una squadra che va
vorresti che il tuo obiettivo
guidata e motivata così come su un
palco, vedo molte similitudini. fosse realizzato
unisci il tuo obiettivo alla data
D: Pensi che la musica pos- di realizzazione con una linea
sa essere un buon strumento mo- tratteggiata
tivazionale? - Lungo la linea scrivi in elenco
tutte le cose che ti occorrono
E: Senza alcun dubbio. Parlo perché il tuo obiettivo si
per esperienza personale. Quando concretizzi (ad esempio: trovare
ho una giornata no mi basta ascol-
un lavoro più stabile, mettere
tare due note della musica di Mo-
da parte un piccolo capitale,
zart per cambiare completamente
umore. La musica però va ascoltata trovare una casa...)
non sentita, ci vuole un ascolto in- Ciascuna delle cose che
tenso e partecipe.. avrai segnato nell'elenco
rappresenterà un micro-
Elena Galbusera obiettivo e per ciascuna di
esse sarà necessario un
piano d'azione che studierai e
metterai in atto per raggiungere
il tuo macro-obiettivo. Tieni la
To-Do-Map a portata di mano
e ogni volta che raggiungerai
uno di questi micro-obiettivi,
depennalo. 

@paganenrico

23
Tamandi Bakery

Situato nel cuore pulsante di


Brera, Tamandi Bakery è oggi
considerato una piccola mai-
son della focaccia genovese,
un luogo dove, tradizione e
artigianalità si sposano perfet-
tamente con innovazione e cre-
atività. Inaugurato a dicembre
2016, Tamandi Bakery, nasce
da un progetto di Fabio e Fau-
sto Tamandi (panettieri di terza
generazione) e Roberto Fagia-
ni. Forti del successo dei pa-
nifici di Merate (comune in pro-
vincia di Lecco) hanno voluto
mettersi alla prova in una nuova
sfida proponendo la loro focac-
cia genovese anche in quel di
Milano. Sfida vinta a pieni voti
grazie anche alla collaborazio-
ne con Ezio Rocchi, Maestro
e manager dell’Arte Bianca. I
tre soci stanno già valutando
l’apertura di un nuovo punto
vendita sempre nella città me-
neghina.

La produzione, totalmente arti-


gianale avviene ogni giorno in
loco. Si può mangiare como-
damente seduti sia all’interno
sia all’esterno oppure usufruire
del servizio take away. Il ven-
taglio di proposte spazia dalla
classica focaccia genovese a
quelle dai gusti ricercati. Mas-
sima importanza è data agli
ingredienti, tutti di elevata qua-
lità, con un occhio di riguardo
alla stagionalità delle materie
prime. Abbiamo chiesto a Ro-
berto Fagiani di dedicare una
focaccia a The Food Gazette,
la scelta è ricaduta su una loro
specialità: focaccia con pomo-
dorini semi-secchi, burrata e
pesto.

@tamandi_bakeRY

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25
il conte

VITICOLTORI DAL 1141: I RICASOLI


PRODUTTORI DEL CHIANTI
di alessandro feroldi
I Ricasoli producono di un “missionario”. Bettino miscuglio di uve da cui tutt'ora
vino dal 1141, sono i più antichi Ricasoli, soprannominato si produce il Chianti classico,
viticoltori italiani e tra le dieci “baron Bettino”, vive da sempre ne avviò la produzione e il
imprese familiari più antiche nell'agricoltura, secondo la commercio, riuscendo perfino
al mondo. Oggi il Chianti di tradizione familiare, con una a esportarlo verso la metà
Brolio è gestito da Francesco formazione di studi storici dell’800 in Germania, Inghilterra
Ricasoli, 32.mo barone della ed economici, e si dedica e America. Oltreoceano le
casata. Bettino Ricasoli prevalentemente all'attività viti del Chianti arrivarono con
Firidolfi (1922-2009), trisnipote commerciale del proprio vino, Mazzei (antenato dell'attuale
dell’omonimo antenato per due il famoso Chianti Brolio delle presidente della Cassa di
volte primo ministro dell’Italia cantine Ricasoli. Risparmio di Firenze nonché
appena unificata, nel 1986 era agricoltore vitivinicolo, ndr) che
stato intervistato da Alessandro Il suo antenato incontrò l'allora presidente
Feroldi  omonimo fu dunque degli Usa Jefferson”.
promotore dell'unità d'Italia e
CASTELLO DI BROLIO inventore del Chianti? Esiste ancora qualche
annata storica del Chianti
(Siena) – L'avo “Senz'altro dedicò la sua Ricasoli?
omonimo, chiamato “barone vita alla Patria e all'agricoltura;
di ferro”, definiva l'agricoltura nel primo caso con senso del “Circa una decina di
toscana un “apostolato” dovere e di coscienza, nel anni fa abbiamo aperto due
che “vuol cuore e testa” e la secondo con più passione, o tre bottiglie della Riserva
funzione del proprietario quella probabilmente. Trovò il 1841. Il vino era diventato
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chiarissimo, ma risultò bevibile; temporale, a dispetto di approfittando del declinare
erano bottiglie di una partita Napoleone III che, dopo aver della potenza del Barbarossa,
citata in una lettera del “barone aiutato il Piemonte contro alleato dei senesi, si fanno
di ferro” al fratello che lo aveva l'Austria, pretendeva Toscana cedere da questi ultimi una parte
invitato a un ricevimento con ed Emilia come Regno per del Chianti  comprendente
Richard Cobden, economista Girolamo Bonaparte e Clotilde anche il Castello di Brolio e
liberale inglese. Bettino non di Savoia. Bettino voleva  l'Italia le sue terre fino all'Arbia. Da
andò a Firenze ma inviò in unità, senza o contro il re, se questo momento il Castello di
dono all'illustre signor Cobden necessario”. Brolio è la temibile sentinella
l'annata buona del 1841,   avanzata di Firenze contro
confidando che le comuni IL CASTELLO Siena: tanto temibile che sorge
idee economiche liberiste fra il popolo il detto “quando
aprissero i commerci tra Italia e Il Castello di Brolio in Brolio vuol broliare, tutta Siena
Inghilterra”. Chianti si erge sopra un poggio fa tremare”. Ma nelle alterne
isolato nelle propaggini della vicende delle lotte fratricide
Che personaggio dorsale del Chianti all'altezza di le sue torri dovettero vedere
era Bettino Ricasoli primo 500 metri sul mare. Si ha notizia i fiorentini battuti dai senesi
ministro? del Castello di Brolio fino dall'XI ripiegare dopo la sconfitta
secolo. Nel 1009 Bonifacio, subita presso il non lontano
“Uno statista convinto marchese di Toscana e padre Montaperti (1260) in quella
dell'assoluta necessità di riforme della contessa Matilde, lo cede cruenta battaglia “che fece
liberali: non fu  uomo politico, ai monaci della Badia Fiorentina l'Arbia colorata di rosso”
non amava i compromessi, insieme alla sottostante Chiesa Nel 1434 messer
ignorava la diplomazia. Aveva di S. Regolo. I Ricasoli sono Antonio di Checco Rosso
però un'incrollabile fede nelle già in Brolio nel 1141, avendolo Petrucci, avventuriero
proprie idee, soprattutto avuto in cambio di altri terreni senese, si impadronisce con
sull'unità d'Italia e sulla ceduti ai monaci della Badia a l'inganno di Brolio, rinchiude
questione romana. Voleva Coltibuono; nel 1176, dopo la nei sotterranei del castello
cioè la chiesa senza potere sconfitta di Legano, i fiorentini, Galeotto Ricasoli e la sua

27
famiglia e, solo quando, fallite
tutte le trattative amichevoli,
la Repubblica Fiorentina gli
spedisce contro Neri Capponi
con un buon nerbo di soldati,
si ritira dopo 40 giorni di
permanenza nel Castello, non
senza avervi fatto buon bottino. 
Nel 1478 gli eserciti di
Ferdinando d'Aragona, re di
Napoli, del papa Sisto IV e dei
senesi, movendo contro Firenze
assalgono il Castello e dopo
quasi due mesi si assedio lo
occupano, lo saccheggiano e lo
distruggono dalle fondamenta
sicché “e' fu quasi spianato”.
Terminata la guerra e valutando
l'importanza di quella posizione
come sentinella avanzata verso
Siena, il Consiglio Generale del
Popolo Fiorentino nella seduta
del 23 aprile 1484 delibera la
ricostruzione delle mura: mura
e baluardi che sono quelli oggi
esistenti.
Nel 1529, durante
l'assedio famoso di Firenze,
ancora una volta, l'ultima, il
Castello di Brolio viene assalito
dai Senesi, preso, cacciati i
Ricasoli e incendiato, ma i
bastioni non subiscono danni
notevoli.
Passata poi anche Siena
sotto il dominio dei Medici,
Brolio terminò di esser fortezza
di confine e non subì altre
notevoli traversie. Nei primi
anni del secolo scorso, sotto
il governo Napoleonico, anche
questo castello faceva parte
del dipartimento dell'Ombrone
e passò poi con tutto il Chianti
alla provincia di Siena. Il
palazzo padronale di mattoni
e pietra in stile gotico senese
è stato restaurato ed in parte
costruito (1860) su progetto
dell'architetto Marchetti,
senese, dal Barone Bettino
Ricasoli. Sul corpo di fabbricato,
a sinistra, una lapide ricorda la
visita fatta a quest'ultimo da
28
S.M. Il Re Vittorio Emanuele II in Chianti; in basso una conca
il 22 Aprile 1863. Il salone da verde di olivi e di viti: in questa
pranzo è tappezzato di arazzi conca gli edifici della Cantina
di buona scuola fiamminga. Ricasoli, donde escono i vini di
Al mezzanino nelle modeste Brolio, che hanno reputazione
stanze che prediligeva, e che di essere fra i migliori vini italiani
sono rimaste intatte da allora, è per la finezza che acquistano
morto il Barone Bettino Ricasoli, con l'invecchiamento,
il cui nome è legato alla storia per l'armonicità della loro
del Risorgimento Italiano per costituzione, per il delicato
la parte primaria che in esso profumo.
ebbe come patriota, come
uomo pubblico, come privato La Cantina può essere
cittadino (1809-1880). Al primo visitata chiedendo il permesso.
piano, sopra il salone da pranzo,
vi è la biblioteca e in un'altra Alessandro Feroldi
sala è riunito l'archivio politico  
di Bettino Ricasoli. Uscendo
sul cammino di ronda e
proseguendo, si giunge, presso
una torretta d'angolo, al lato
ovest del Castello e qui la vista
spazia su un ondulato orizzonte:
di fronte, il Castello di Cacchiano
anch'esso vigilante con Brolio e
con altri posti di difesa, la linea
di confine (Valle dell'Arbia) fra
le due Repubbliche di Siena e
Firenze: alla destra sullo sfondo
in lontananza, sullo spartiacque
del Valdarno, la torre diroccata di
Monte Grossoli, prima residenza
dei Ricasoli in Chianti (VIII sec.), @ricasoli1141
e un poco a sinistra, sempre
all'orizzonte, il paese di Radda

CENNI SUL BARONE BETTINO RICASOLI


Il nome di Bettino Ricasoli (1809-1880) è legato alla storia
del Risorgimento Italiano per essere stato uno dei maggiori
artefici dell'Unità d'Italia: dell'idea unitaria fu sempre uno
strenuo assertore in contrasto con i federalisti toscani.
Ministro degli interni nel Governo provvisorio della Toscana
dopo la cacciata dei Lorena (27 Aprile 1859), divenne
dittatore della Toscana dopo la infausta pace di Villafranca
le cui ripercussioni minacciavano di compromettere l'opera
intrapresa in Toscana per il raggiungimento dell'unità della
Patria. Reggendo la cosa pubblica con grande fede e con
indomabile energia il “barone di ferro” - come lo chiamarono
- fece dichiarare dal Parlamento Toscano irrevocabilmente
decaduta la dinastia dei Lorena e portò la Toscana al plebiscito
del Marzo 1860 per l'unione del Piemonte. Successore di
Cavour alla Presidenza del  Consiglio dei Ministri nel 1861, fu
ancora chiamato a reggere il Governo nel 1866.

29
trattoria

osteria da bortolino
dal 1930 fra una piena del po e l'altra ottima cucina
e una lunga storia da raccontare.

L’Osteria da Bortolino si a piccola osteria. Successiva- che sul fiume Po.


trova a Viadana sulla riva del mente diventa il centro opera-
Po al confine tra Lombardia tivo dei pompieri che si occu- Non si conosce esatta-
ed Emilia, a due passi da Bre- mente per quanto tempo. Fino
scello, il paese di “Don Camillo agli anni ’70 è tornata a ricopri-
e Peppone” e a due passi da re la funzione di abitazione.
Gualtieri il paese del pittore Li- All’interno ci abitavano
gabue. tre/quattro famiglie, la cucina
in comune e i servizi esterni.
Se ne ha traccia già ver-
so la fine dell’800 ed esatta- Arriviamo agli anni ’80,
mente nel 1812 data in cui ri- periodo in cui diventa la sede
sale un documento del pretore della sezione del PC poi DC. In
di Mantova che esattamente in quegli anni la via viene ricorda-
quell’anno, rilascia un’autoriz- ta per la festa dell'unità Infatti
zazione per la costruzione di lungo la via si trovavano diver-
un casotto di legno su terreno se attività: dalla balera al risto-
demaniale. rante, dal cinema fino a spetta-
coli di intrattenimento.
Nata come “casa”, tra pavano della guardia e della
il 1920 e il 1930 viene adibita manutenzione del ponte di bar- Nel 1984 chiude definiti-

30
vamente diventando una sorta secondo un’antica ricetta con- prodotti. Io ad esempio sono
di magazzino. tadina. un amante del salame felino e
Dovete sapere che ogni non è facile trovarne di ottima
Fino all’arrivo di Rober- famiglia ha la propria ricet- qualità se non è perfetto diven-
to Naldini nel 1991 che se ne ta. ta gommoso”
innamora talmente da investire Alla prima gelata, circa
tempo e denaro in un’impor- verso Natale, si macella il ma- Sul menù c’è questo
tante e attenta ristrutturazione iale. I salami sono poi messi piatto Flan di Amaranto, puoi
che ha permesso di lasciare a stagionare in una cantina in spiegarci meglio la scelta di
inalterato l’aspetto esterno, modo assolutamente naturale. questo prodotto così partico-
giardino con la grande pergola Non si usano forzature come lare?
di glicine.  ad esempio ventole, si aspetta

Nel 1996 l’Osteria da


Bortolino apre le porte al pub-
blico e da allora è un crescendo
di soddisfazioni per Roberto.

L’interno è caldo e acco-


gliente con grandi vecchi tavo-
loni di legno, dove gli avventori
si incontrano e si conoscono.
Quasi ogni anno, in autunno,
le acque del Po salgono e lam-
biscono il giardino; l’osteria di-
venta cosi una magnifica peni-
sola circondata dall’acqua e da
vasti pioppeti.

Ad accoglierci è proprio
Roberto, è lui la persona di ri-
ferimento dell’Osteria da Bor-
tolino. Non appena ci sediamo
al tavolo, il discorso cade sul
salame (e non solo il discor-
so...).

“Il salame qua da noi è


sacro. Il nostro viene prodotto

che la stagionatura segua i sui Certo, sono venuto a


tempi, senza fretta. Parliamo conoscenza dell’amaranto un
di circa tre/quattro mesi. Verso po’ per caso e me ne sono su-
maggio il salame è pronto per bito innamorato. Questo cerea-
essere portato in tavola. le è considerato l’oro degli Inca
e degli Aztechi. Da un punto
Generalmente accade di vista della coltivazione, la
che verso ottobre le scorte fi- pianta dell’amaranto è molto
niscano, a quel punto ci affidia- robusta e in grado di cresce-
mo a diversi fornitori solo dopo re sia a livello del mare cha a
aver testato di persona i vari duemila metri. La storia narra

31
che i coloni spagnoli, venuti a
conoscenza dell’importanza di
questa pianta per le popola-
zioni Inca e Atzteche, abbiano
cercato in tutto i modi di estir-
parla ma senza alcun risultato,
Un pò come la storia del Po
e della nostra osteria.
Questo è uno dei moti-
vi che mi ha fatto apprezzare
questa pianta, la sua forza e le
sue proprietà.

Tradizione ma anche
innovazione. Come descrive-
resti la tua cucina?

La nostra è una cucina


tradizionale caratterizzata da
una instacabile ricerca di ingre-
dienti di alta qualità che, di per
se, sono una grande innovazio-
ne.

Qual è il vostro piatto


forte?

Non potrei indicare un
unico piatto come "piatto for-
te" mi piace pensare che i no-
stri piatti siano tutti forti. Come
spiegavo prima la grande pas-
sione che mettiamo nel nostro
lavoro ci porta ad esplorare il
valore degli ingredienti, direi
quindi che il nostro piatto for-
te sia proprio quello: Ciò che si
trova all'interno di ogni nostro
piatto, ovvero le varie parti che
lo compongono.

Hai sempre voluto fare


il ristoratore?

In realtà quando ero adole-


scente sognavo di fare il vaga-
bondo. Viaggiare per il mondo
su un treno merci. Ma sono
felice di aver intrapreso questa
strada, tanti sacrifici sì ma an-
che tante soddisfazioni.

@ostellosteriabortolino

32
una ricetta per the food gazette

Flan di Amaranto

Ingredienti:
500gr di amaranto, 8 zucchine, 8 patate lesse, prezzemolo qb, pane grattato 3/5 pugni,
uova, sale, pepe, olio extra vergine di oliva, stampini a forma di cono
(Per la salsa sciogliere a bagno Maria gorgonzola e panna)

procedura:
Preparate le patate lesse, cuocete l’amaranto in acqua, una volta cotto scolatelo nell’ac-
qua, prepate le zucchine trifolate tagliate a cubetti aggiustandole con sale e pepe.
Unire il tutto in una teglia aggiungendo le uova e il pane grattato quanto basta.
Impastiamo il tutto e controlliamo che l’impasto non sia né troppo morbido né troppo duro.
Riempire gli stampini precedentemente imburrati e panati, aggiungere l’impasto nello
stampino, l’impasto non deve superare il bordo dello stampino.
Cuocere in forno a 175/180° per 25/30 minuti.
Una volta pronto lasciare riposare il flan. Una volta riposato, riscalradlo in forno e servirlo
con una salsa calda e una spolverata di prezzemolo.

33
34
35
uomo del jack

GIGIO PESOLA. L'UOMO DEL JACK


Preparatissimo in tema di spirits, racconta ogni cocktail con una passione tale da non poter non rima-
nere affascinati. Tra aneddoti, ricette e storie siamo riusciti a conoscere meglio l’Uomo del Jack.

Incontriamo Gigio Pe- Controllando gli appuntamenti Lynchburg Lemode (Gigio Pe-
sola alla prima tappa del tour e organizzando nuovi eventi. sola è stato il primo a farlo co-
“Amici di Jack on the road” sul noscere qui in Italia NDR)
lago di Lecco. Gigio incarna Un cocktail legato ad un ri-
alla perfezione il mito del cow- cordo speciale Una ricetta per The Food Ga-
boy, non solo esteticamente. Jack n’Roll. In sostanza è la zette
“jackizzazione” dello Spritz Tenneesse Mint Cider
Nome: Gigio veneto. Durante le prime pro- Jack Daniel’s Etichetta Nera,
Cognome: Pesola mozioni che tenevo in quella foglie di menta pestata, Brandy
Professione: Barman regione, in molti mi chiedevano Stravecchio e cedrata Tassoni
Come preferisci essere chia- lo Spritz, mi sono quindi detto in ghiaccio tritato.
mato: Uomo del Jack perché non creare un cocktail
La più grande delusione che
simile con il Jack Daniel’s e da
Da piccolo sognavi di? lì è nato il Jack N’Roll che hahai avuto a oggi nella tua pro-
Fare il barman e fondare un’at- riscosso da subito un gran- fessione e la più grande sod-
tività che rendesse onore al de successo. Jack Daniel’s, disfazione?
whiskey di Jack Daniel’s Aperol, succo limone e top di La più grande delusione risale
lemonsoda danno vita ad un a poco tempo fa quando, per
Se non fossi un barman sa- cocktail unico, molto fresco e problemi organizzativi, ho do-
resti? dissetante. vuto chiudere l’attività fissa.
Un cowboy (Gigio Pesola oltre ad eventi
Qual è il TUO cocktail di bat- , fiere e manifestazioni, ave-
Come inizia la tua giornata? taglia? va l’attività fissa di bar a Cer-
36
nusco Lombardone NDR). La
più grande soddisfazione è la
stima da parte di personalità
legate al mondo degli spirits e
diversi riconoscimenti ottenuti
negli anni dal brand.

Un consiglio per i giovani


Studiare e prepararsi in manie-
ra approfondita.

Come ti vedi un domani?


Con in mano un bicchiere di
whiskey a festeggiare un nuovo
successo.

Una persona che stimi?


Mia moglie

Gigio Pesola con Randy


"Goose" Baxter che ha lavorato
per 36 anni in distilleria e negli
ultimi 18 come è la guida dei tour.

Ora é in pensione ed é
testimonial della Distilleria nella
Tennesse Squire Association un
cavalierato al quale si accede per
riconoscimento dalla distilleria.
Jack Daniel's Old N°7

Jasper Newton Daniel detto


Jack fondatore dell omonima
nel 1866 all età di 16 anni a
Lynchburg, Tennessee

37
uomo del jack

Fai un abbinamento tra un piatto e:


Una canzone Un film Un Libro Te stesso
Jack Daniel’s eti- Single Barrell 100 Qualsiasi whiskey Jack n’coke… due
chetta nera e Jack proof e “il gladiato- Jack Daniel’s di gam- icone mai tradite
Daniel’s if you plea- re” – per un film così ma (oltre etichetta
se (David Alan Coe) intenso ci vogliono nera) e Manuale di
- una canzone nata tutti i 64 gradi del degustazione del
dall’esclamazione ti- Barile a gradazione Whiskey – il modo
pica per chiedere un completa! migliore per viaggia-
Jack nei Bar USA re in Tennessee rima-
nendo sul divano di
casa

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BOOTLEG
La bottiglia di piccole capacità (in genere 250/300ml) è diventata popolare
negli anni del proibizionismo americano (1919-1933).
Simile alle Hip Flask (fiasche da anca in alluminioe portate nella tasca della giacca) queste
hanno un lato concavo per meglio conformarsi alla forma del corpo. Veniva nascosta nel
gambale dello stivale così che, sotto i pantaloni ampi in uso a quel tempo, non si notava.
Da qui il termine Boot=stivale leg= gamba che è diventato sinonimo di contrabbando.

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Social food:
esperto web

Facebook, Instagram e gli altri canali 2.0


sono utili nella ristorazione?

Partiamo ma preferisco ribaltare il ragionamento. Qual


da una premessa, è il tuo obiettivo? Se devi colpire le perso-
prima di risponde- ne per interessi, vai su Facebook (del resto
re alla domanda è il paradiso dei “mi piace”); per temi? Twit-
del titolo: spesso ter (dove proliferano gli hashtag, anche se il
si confonde l’e- mezzo è un po’ in crisi); per professioni? Lin-
spressione “social kedIn; miri ai ragazzi? Instagram e Snapchat;
media” con “social vuoi postare ricette? Vai su Pinterest; miri
network”. Mentre a un discorso di marketing integrato in una
nel secondo caso strategia SEO, di posizionamento online e di
si parla di una rete collegamento con Google Maps? Non puoi
di persone, nel pri- prescindere da Google+ (sì, è ancora vivo).
mo – quello che
qui ci interessa – A conti fatti, però, se dovessi sceglie-
si tratta invece di re solo un paio di canali per il settore della
mezzi di comunicazione. I social media sono ristorazione, direi Facebook - tra l’altro otti-
strumenti che le aziende possono utilizzare mo per spingere gli eventi e, grazie ai nuovi
per comunicare con il proprio pubblico, in chatbot, per la customer care - e Instagram,
modo completamente diverso rispetto a una niente male anche in caso di contest online.
passato fatto di giornali, fiere, spot TV e radio Mi raccomando però: non trascurate il sito e
ecc. il blog: sono più vivi che mai!

La domanda che spesso mi rivolgo-


no è: ma i social media sono per tutti? La
risposta è sì. Va da sé che l’uso che se ne
fa nel B2C, business to consumer, vedi un
ristorante o un bar, è più eclatante: è sotto
gli occhi di tutti che cosa stanno combinan-
do influencer come Chiara Maci, Benedetta
Rossi, Valentina Boccia e compagnia bella.
Eppure, a mio avviso, i social media possono
essere usati proficuamente anche da azien-
de B2B, business to business (pensate alla
filiera del mondo della ristorazione). Per due
motivi: primo, le vendite nel B2B si basano
sulle relazioni - e le relazioni sono social per
definizione; secondo, una strategia sui social
non può prescindere dai contenuti, tant’è
che si parla sempre più di content marketing.

Spesso, nelle mie attività di formazio-


ne e consulenza, mi chiedono quali siano i
social più usati e quali le loro caratteristiche, @gianluigibonanomigiornalista

40
41
design & food:
news food

Verso una nuova concezione


dell’esperienza gastronomica

La vista è il primo senso attraverso dell’alta ristorazione e dei criteri che riten-
cui iniziamo a mangiare, non è un caso che gono fondamentali per la creazione di un
si dica “mangiare con gli occhi”. buon piatto e della scelta e combinazione
di un
Incontriamo l’Architetto Mario Re-
daelli nel suo studio R2+ a Oggiono in pro- Oggi quindi non è più sufficiente
vincia di Lecco. E’ reduce dalla seconda portare in tavola del buon cibo?
tappa di questo bellissimo progetto deno-
minato “Design & Food” svoltasi a Como Assolutamente no. Se vogliamo rea-
all’Hilton Lake Como. Gli occhi brillano di lizzare un’esperienze gastronomica a 360°
soddisfazione. “E’ un progetto in cui sia io occorre considerare diverse componenti.
che il mio collega, l’Architetto Matteo Mo- Innanzitutto il luogo. Partiamo dal ristoran-
scatelli, crediamo molto e ad oggi ci sta te, questo è il primo contenitore e si compo-
regalando tantissimo.” ne di diversi elementi: spazio, materia, luce
tutte cose che contribuiscono alla riuscita o
Da cosa nasce Design & Food? meno di questa esperienza gastronomica.
Poi entrano in gioco gli chef che personal-
Nasce da un’importante ricerca che
mente considero come dei designer/artisti,
abbiamo svolto (e svolgiamo quotidia-
come diceva lo stesso Marchesi :“ Mi repu-
namente) sia all’interno dei nostri corsi di
to un compositore, e ogni mio piatto è un
prodotto e interior design presso lo IED di
progetto”. Mi piace dire che noi, come pro-
Milano che nei nostri rispettivi studi di pro-
gettisti, facciamo design PER il cibo, men-
gettazione. Da tale ricerca è nato un pro-
tre gli chef progettano e fanno design CON
getto culturale che si articola in un ciclo di
il cibo. Ultimo elemento molto importante il
conferenze (cinque serate) dove, supporta-
product design. La nostra ricerca si è svi-
tati da 10 chef emergenti, “portiamo in sce-
luppata lungo un asse ben preciso: par-
na” il cibo e tutto ciò che ruota attorno al
tendo dalla funzionalità siamo giunti all’e-
cibo. Tale progetto si completerà con una
mozionalità del design. Un esempio che mi
pubblicazione finale, un libro celebrativo
piace sempre citare è il piatto customizzato
previsto per la fine dell’anno. L’intento è di
per un’unica creazione di Marchesi: “Co-
analizzare insieme tutte le nuove tendenze
stoletta di vitello alla milanese” (produzio-
nel rapporto tra design e cibo, un binomio
ne Villeroy & Bosch). Come dice lo stesso
che negli ultimi anni si è sempre più uni-
Marchesi: “volevo evitare che tagliando la
to. Le conferenze sono organizzate in tre
costoletta i succhi della carne bagnassero
parti, ciascuna riferita ai tre livelli coinvol-
l’esterno, riducendo il croccante, e di con-
ti. Nel primo sono analizzati alcuni esempi
seguenza, metà del piacere di mangiare la
recenti, non solo italiani, di interior design
carne panata e fritta. Ho, quindi, tagliato la
nell’ambito della ristorazione; nel secondo
costoletta in cubetti, sparpagliandoli intor-
si parla invece di esempi di product design
no all’osso. L’osso regge la composizione e
legati al design per il cibo, mostrando la ri-
allo stesso tempo invita a farsi spolpare”.
cerca contemporanea relativa al design di
un piatto, di un bicchiere, della posateria. Con te vogliamo parlare nello spe-
Nel terzo invece gli chef selezionati raccon- cifico dei piatti. Quanto sono importanti
teranno della loro esperienza nell’ambito per la riuscita di una cena o di un pranzo?

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Blu II é un omaggio a Mirò
Dello chef Stefano Binda
Credit Gio Sormani
(Blu II inteso secondo)

Direi fondamentali. I piatti di portata, i piatti dal colore bianco incrementano


con le loro forme, colori e materiali, sono de- la percezione del gusto e della dolcezza
gli importantissimi strumenti narrativi. Attra-
verso la scelta del piatto definiamo già il tipo mentre quelli dal colore scuro ne dimi-
di storia che andremo a raccontare ai com- nuiscono la percezione.
mensali.
Oggi il design offre un’ampia gamma di
Esiste una forma perfetta del piatto? proposte ma, per quanto mi riguarda, ritengo
che la ceramica bianca sia ancora la scelta mi-
In realtà no, questa dipende totalmen- gliore per esaltare le creazioni degli chef.
te dalla tipologia del cibo da servire, dalla sua
consistenza. Posso darvi alcune indicazioni Tu sei un amante della cucina, qual è il
di massima rifacendomi a delle ricerche con- tuo piatto preferito?
dotte da Charles Spense (docente di Oxford,
esperto in gastrofisica), Brian Wansik, Koe- Il risotto, ovviamente servito in un bellis-
rt Van Itterum e dalla Fondazione Alicia che simo piatto di ceramica bianca.
hanno evidenziato quanto segue: G.E.
le forme squadrate esaltano il sala-
to e l’amaro, le forme tonde esaltano i gusti
dolci e cremosi, le dimensioni grandi fanno
sembrare le porzioni più piccole,

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Mario Redaelli

Laureato in architettura nel 2002


presso il Politecnico di Milano,
dal 2010 è docente presso l’I-
stituto Europeo di Design (IED)
di Milano nei corsi di Storia del
Design. Nel 2008 fonda lo Studio
R2+ occupandosi di progettazio-
ne architettonica ed interior de-
sign.

Ha partecipato a diversi concorsi


di progettazione architettonica e
urbana a livello nazionale ed in-
ternazionale, ricevendo premi e
riconoscimenti.

Ha collaborato alla pubblicazio-


ne di “Archibook Expo 2015”
(Missaglia, 2015) e “On the road:
Milano” (Firenze, 2015).

Per qualsiasi informazione, ag-


giornamento e iscrizione gratuita
alle prossime serate:

www.designandfood.it

FACEBOOK: @r2piu
INSTAGRAM: @STUDIOr2piu

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45
emilio bosco

un'ora con emilio bosco


De Prandio et Coena
ingegnoso e creativo con alle spalle una nazione... la sicilia
Se gli chiedi se ama cu- mio lavoro ho avuto modo di è portare in loco il nostro know
cinare ti risponde che è un pro- viaggiare e, in una delle mie how, creare e produrre sul terri-
gettista creativo alternativo e trasferte professionali sono ar- torio. Il vero primo brand agro-
che per fortuna ha un genero rivato in Serbia, dove ho potuto alimentare l’ho battezzato du-
chef. I fornelli non saranno il verificare di persona le grandi rante una conferenza dove si
suo forte ma in fatto di cultura potenzialità di questo paese. celebrava Lazar Paču, ministro
del cibo, tradizioni e territoria- Dopo un’attenta analisi fatta in dell’economia serba nei primi
lità non lo batte nessuno. Stia- loco sul mondo del lavoro, ho anni del novecento, celebre per
mo parlando di Emilio Bosco, deciso di costituire una fonda- aver portato grande ricchezza
presidente dell’Associazione zione di diritto serbo chiamata al paese. Ricordo che il relato-
Assapurari e fautore di impor- ISI (Incubatore Serbo Italiano). re disse “Lazar Paču è stato un
tanti e alternativi progetti eno- Molte aziende italiane, e non vero e proprio rivoluzionario” da
gastronomici. solo, hanno delocalizzato pro- lì “Paču Enogastro Revolution”
prio su territorio serbo le loro che è diventato il brand agroa-
Quando è avvenuto il produzioni. Ho fatto una sem- limentare serbo della fondazio-
fatidico incontro con il mondo plice considerazione, se inve- ne ISI. Da questo momento ha
dell’enogastronomia? ce di delocalizzare creassimo inizio la mia mission: diffondere
delle joint venture tra piccole il brand. Sviluppo una serie di
Partiamo dicendo subito e medie imprese serbe e ita- conferenze ed entro in contat-
che la mia “prima” professio- liane? Ecco da lì è nato Italian to con diverse autorità serbe
ne è fare l’architetto. Grazie al Style Made in Serbia. Lo scopo fino a quando, il ministro del

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turismo, chiede il mio suppor- stucco disse “ semplice que- modo da non perdere il grande
to per gestire il padiglione della sti 18 sono serbi”. Tra di essi patrimonio acquisito durante la
Sebia all’Expo 2015 di Milano. Costantino. Da quel semplice manifestazione. Ed è proprio
incontro è nato un altro evento da qui che prende forma Assa-
L’Expo 2015 è il tram- “De Prando et Coena”. 12 ar- purari.
polino di lancio che porterà la cheologi del bacino mediterra-
nascita di diversi eventi. Che neo, con Laura Mussi (esperta Cos’è Assapurari?
cosa accadde all’Expo? di pietanze dell’antica Roma),
portano in scena delle magnifi- Un contenitore di eventi gastro-
Per una serie di cause, il padi- che cene a base di archeologia nomici dove la parola d’ordine
glione della Serbia finisce nel e antichissime ricette. Questo è contaminazione.
cluster del Bio-Mediterraneo, il per dire che il cibo è un argo- Obiettivo di Assapurari (il nome
mo cluster direi, dato che sono mento senza confini e che la è volutamente siciliano perché
un siciliano doc! I primi giorni contaminazione è la soluzione la Sicilia è per Emilio Bosco
avevo notato come mancasse alla monotonia con cui a volte un punto di riferimento molto
una coesione, una linea guida è trattato l’argomento. importante) è portare a Milano
nella gestione le pecu-
degli eventi liarità dei
così, in pun- diversi
ta di piedi, ho territori
proposto di del baci-
unire le forze no medi-
e portare in terraneo.
scena la con- La scelta
taminazione. di Milano
Nasce il primo è dovuta
evento “Zero al fatto
Distanza” in che è la
cui coinvol- città con
go l’Algeria maggior
(con il Tè), la caratte-
Grecia (con il re euro-
pandolce) e la peo, qui
Serbia (con i ci sono
mirtilli) da uno i grandi
sono diventati eventi, il
ben 52 più tre eventi “Zero Di- design, l’arte e ognuna di que-
stanza Cluster”. Sempre durante l’Expo Emilio ste cose è celebrata con il cibo.
porta in scena altri due eventi Il primo passo è l’individuazio-
Un aneddoto che mi pia- “fotografa l’Expo” un interes- ne degli chef, dei produttori e
ce raccontare con piacere, per sante concorso fotografico e dei prodotti del bacino medi-
far capire quanto sia importan- un evento dedicato ai bambini terraneo. Compito degli chef,
te il cibo, quanta storia e tradi- “la caccia al tesoro” all’interno creare piatti realizzati solo ed
zione racchiude in sé, è legato del cluster. Premio finale ovvia- esclusivamente con i prodotti
alla mia esperienza all’Expo. Un mente una cesta di prodotti ti- delle aziende che aderiscono
giorno passò al padiglione un pici di ogni padiglione. al progetto. Durante le cene
archeologo, docente di arche- avviene la messa in scena del
ologia all’Università di Belgra- Che cosa succede una volta cibo, questo grazie a Valeria
do con un magnifico pannello finito l’Expo? Ferrario, attrice ai fornelli, che
raffigurante tutti gli imperatori costruisce, narra e interpreta
romani. 18 tra questi erano re- Il presidente del cluster bio me- magnifiche storie. Lo scopo è
alizzati in oro, quando gli chiesi diterraneo mi chiede di dare un creare emozioni per arrivare a
il motivo la risposta mi lasciò di seguito all’attività intrapresa in rendere le persone consapevoli

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di quello che stanno mangian-
do. Durante le serate partecipa-
no anche diversi artisti perché,
ricordiamo che un territorio non
è solo cibo e vino ma anche e
soprattutto arte e tradizioni.

Assapurari si declina in tre se-


zioni:

Cunzamo: show coocking

Mangiamu: cena

Sazzamo aperitivo

Il prossimo evento targato As-


sapurari si chiama “Diavulic-
chio cu Sombrero” un omaggio
al peperoncino calabrese e al
Messico

Non possiamo chiudere l’inter-


vista senza chiedere una ricetta
a Emilio Bosco eccola nella pa-
gina a fianco: U pani cunzatu.

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una ricetta per the food gazette

U Pani cunzatu
“U Pani cunzatu”, in italiano il pane condito, è uno dei piatti più poveri della tradizione culinaria
siciliana, chiamato anche il cosiddetto 'pane della disgrazia'. Questa semplice ricetta è nata dalle
abitudini culinarie del popolo, che in mancanza di condimenti più ricchi, diventò abitudine con-
dire il pane fresco con dei sapori e condimenti a basso costo. Mentre coloro che avevano una
disponibilità economica più agiata, per dare più sapore al pane, strofinavano un pezzo di sarda
salata per assaporare, anche se in modo limitato, il sapore del salato. Da questo modo di fare
nacque il detto siciliano 'leccare la sarda', un frase riferita soprattutto a quelle persone di media
borghesia, che pur avendo i soldi, si limitavano a spenderli.

Ingredienti:
1 filone di pane casareccio di mezzo chilo o una pagnotta dello stesso peso; 4 pomodori grossi
maturi; 100 grammi di filetti di acciuga sott'olio; 150 grammi di formaggio primo sale (o mozza-
rella) a fettine; olio extravergine d'oliva; origano; sale e pepe q.b.

procedura:
Tagliate a metà il pane fatto in casa ancora caldo, quindi, a vostro piacimento togliete l'even-
tuale mollica in eccesso. Dopodiché cospargete di sale, pepe e origano e inumidite il tutto
con abbondante olio d’oliva. Quindi, disponete una strato di fettine di pomodoro e un altro
di formaggio. Aggiungete sopra di essi i filetti di acciuga fatti a pezzetti e spolverizzate sopra
tutti i condimenti un pizzico di origano (meglio se fresco). A questo punto, richiudete il pane, lo
schiacciate leggermente e servite ai vostri commensali.

@assapurari

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valeria ferrario
l'attrice

attrice ai fornelli
Il blog di Valeria si apre con questa bellissima citazione di Brillant Savarin. "Invitare qualcuno
è lo stesso che incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che dimora sotto il vostro tetto".
Una frase che la calza a pennello perché Valeria organizza delle incredibili cene a tema ed è la
protagonista di spettacoli teatrali dove porta in scena il cibo. Che si tratti di ospiti a casa o a
teatro, poco importa, l’importante è renderli felici e su questo, Valeria non ha rivali.

Da cosa nasce la tua infanzia ai grandi spettaco- alla Facoltà di Lettere e Filoso-
capacità di fondere teatro, li teatrali del ‘900. Potrei rac- fia. Mentre cercavo di finire l’u-
cibo e arte visiva? contarti un aneddoto per ogni niversità ho iniziato a lavorare
Credo che derivi princi- pranzo o cena che ho prepara- come copywriter per un’agen-
palmente dal fatto di aver vis- to insieme alla nonna e alla mia zia pubblicitaria ma incontrai
suto la mia intera vita immersa famiglia. A volte credo di aver comunque per lavoro un attore
in questi elementi. vissuto dentro alcune opere di e l’incontro fatale sia per la mia
Da piccola ho passato Goldoni. Grazie alla nonna ho vita che per la mia carriera. (ho
tantissimo tempo insieme ai imparato a cucinare, anche con due figlie fantastiche!). A quel
miei nonni materni due perso- pochi ingredienti. punto ho capito che non pote-
naggi da favola. La nonna, dal- Quando avviene l’in- vo sfuggire al mio destino e mi
la quale ho ereditato il nome, contro con il teatro, quello sono iscritta alla scuola d’Arte
era di una bellezza sconvol- vero? Drammatica Paolo Grassi. Da lì
gente molto alta, con un porta- La nonna mi porta- i primi spettacoli con le compa-
mento regale, adorava il teatro, va spesso, anzi spessissimo gnie teatrali finché poco dopo
la cucina e i cappelli, amori che a teatro. Ricordo i pomeriggi ho fondato la mia compagnia
ovviamente mi ha tramandato passati al Gerolamo, “la pic- teatro degli Angioli e fin da su-
in toto. Passavo intere giornate cola Scala di Milano” oppure bito ho deciso di far entrare
nella loro casa poco fuori Tori- all’Angelicum. Non ci faceva- la mia grande passione per il
no, in aperta campagna, dove mo mancare neanche i concerti cibo nel teatro. Il primo debutto
ho imparato a conoscere i cicli di musica classica. Come detto come “attrice ai fornelli” è stato
della natura e i frutti della terra. prima la nonna aveva un amo- “Suzanne Valadon! A cena con
In casa si respirava una gran- re sfrenato anche per i cappelli gli impressionisti”. Lo spetta-
de cultura per il cibo. Il fratello e passavamo tanto tempo in colo è costruito per ingredienti:
della nonna, Cornelio, è stato queste magnifiche sartorie ad attraverso il cibo, i vari ingre-
uno dei fondatori dell’Accade- ammirare e provare copri capi dienti tipici della cucina france-
mia della Cucina Italiana con e abiti su misura, se vogliamo se, viene raccontata la storia di
sede da Checco il carrettiere a anche questo è un aspetto tea- questa pittrice spesso dimenti-
Roma. E proprio la cucina era il trale della mia infanzia. cata, madre di Utrillo, modella
luogo dove si sviluppano tante La passione per il tea- di tanti suoi contemporanei ol-
relazioni familiari. La prepara- tro ad un certo punto della tua treché pittrice di grande talen-
zione del pranzo o della cena vita si è trasformata nel tuo to.
diventavano momenti unici di lavoro. Quando e com’è suc- Ad esempio in una sce-
convivialità; tutti partecipa- cesso? na tutta Parigi si trasforma in
vano, ognuno con un proprio Quando decisi di iscri- un’immensa zuppa di cipolle, o
compito specifico. Ricordo che vermi all’Accademia di teatro le madelaine viste in una pastic-
ogni piatto finiva per diventa- i miei genitori si dimostrarono ceria diventano il sogno di un
re un racconto. Ripensandoci molto contrari volevano che riscatto sociale. Il mio intento
oggi potrei paragonare la mia finissi l’università. Ero iscritta è di fare entrare la magia della

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" La nonna, dalla quale ho ereditato il nome, era
di una bellezza sconvolgente molto alta, con un
portamento regale, adorava il teatro, la cucina e i
cappelli, amori che ovviamente mi
ha tramandato in toto."

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cucina in quella del teatro. In fon- Lo spettacolo si chia- ta i piatti regionali spiegando
do entrambi sono magia: il cuo- ma “La piazza dei saperi e dei di come ogni regione abbia le
l'attrice
co è paragonabile ad un mago, sapori” e nello specifico io in- proprie tradizioni culinarie ma
come lui deve mettere insieme il terpreto una maga pagnotta anche da come con l’utilizzo
tutto nelle corrette proporzioni ed che vuole diventare una fata. degli stessi ingredienti possa-
aspettare i giusti tempi affinché il Per raggiungere il mio obiettivo no nascere diversi piatti tipici.
risultato sia ottimale, cucinare è devo condurre i bambini, dalle In sostanza portiamo in scena
quasi un’operazione alchemica, cattive abitudini alimentari, che una favola allo scopo di inse-
dal’altro canto il teatro è magia, sono finiti nel deserto delle ba- gnare ai più piccoli come man-
è un mandala che tutte le sere nanine lungo un percorso fatto giare in maniera corretta.
si ripete ma mai in modo ugua- di conoscenza e consapevolez-
le, il pubblico cambia, ogni volta za del cibo. Un viaggio in sali- Chiediamo a Valeria
io assorbo l’energia che mi tra- ta lungo una simbolica pirami- di dedicare una ricetta a The
smette e la trasformo portandola de alimentare. Lungo il tragitto Food Gazette e ovviamente
sulla scena. incontriamo le fate scienziate anche i questo caso è in gra-
Da qualche tempo ini- (medici nutrizionisti dell’Univer- do di stupirci proponendoci la
ziata una nuova collaborazione sità degli studi di Milano-Bicoc- “Torta Marilyn Monroe”
con Emilio Bosco, presidente ca) e una contadina che spie-
dell’associazione Assapurari, ga ai bimbi l’importanza della Torta di mele di Marilyn Mon-
dalla quale è nato uno spettaco- stagionalità e territorialità dei roe
lo per i bambini ce ne vuoi par- prodotti. Infine l’incontro con il
lare? Barone Assapurari che raccon-

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una ricetta per the food gazette

Torta di mele Marilyn Monroe

Ingredienti:
Una mela dalla buccia rossa non troppo farinosa da tagliare a fettine.
3/4 banane tagliate a fettine da lasciar marinare nel rum ( ma è squisito anche con
grappa o calvados),155 gr. di farina, 55 gr. di zucchero di canna, 230 gr.di zucchero,
50 gr. burro più 100gr. di burro ammorbidito, 60 ml. di sciroppo di acero, 4 uova, lievi-
to 1/2 bustina, 1 baccello di vaniglia (o 1 bustina di vanillina), un pizzico di sale.

procedura:
Mettere 50gr. burro, lo zucchero di canna e lo sciroppo d'acero in un tegamino e far
sciogliere a fuoco medio per 10 minuti fino a quando lo sciroppo è denso e dorato.
Versarlo il composto in uno stampo di circa 23 cm di diametro unto o antiaderente e
sistemare le mele a raggiera.
Montare 100gr di burro con lo zucchero bianco fino ad ottenere una crema chiara e
omogenea, quindi aggiungere le uova una alla volta, mescolando energicamente.
Aggiungere ed amalgamare la vaniglia, le banane, la farina il lievito e il sale e versare
il composto sopra le mele col caramello. infornare per 35 minuti a 180°.
Davvero ottima tiepida con del gelato alla vaniglia o della crema inglese.

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INSTAFOOD @myhealthyfoodvibe
Stefania bulgarelli
people

italia

"Mangiare è una necessità. Mangiare


intelligentemente è un'arte."
Francois De La Rochefoucauld

Adoro tutto ciò che perché ogni volta che lo


stimola la mia fantasia e faccio immagino la forma
che mi permette di sfidare che prenderà quel piatto.
me stessa e ho trovato Credo fortemente che
nello sport e nel healthy ognuno di noi sia ciò che
food il connubio perfetto. mangia, ma non riesco
La cura del corpo è per a limitarmi al concerto di
me fondamentale perché puro nutrimento perché
il benessere fisico genera il cibo è piacere e, per
anche benessere d’animo questo, adoro deliziarmi
e oggi sono una “ghisa con gli occhi ancor prima
addicted” e una Spartan che con il palato...e forse
racer per diletto. “Stare è per questo che quando
bene” significa anche pubblico una ricetta mi
“mangiare bene” e il cibo piace augurare ENJOY
pulito mi emoziona per i
colori, i sapori e i profumi
e ancor più cucinarlo

LA MIA RICETTA
Porridge in calice “Chic che non impegna”

ingredienti pentolino con l’acqua e


cuocere a fuoco basso per un
• 60 gr di fiocco d’avena paio di minuti e aggiungere
aromatizzato all’espresso l’albume continuando a
napoletano di BPR mescolare fino a quando avrà
NUTRITION raggiunto una consistenza
• 100 gr di acqua compatta. Frullare la banana
• 100 gr di albume d’uovo con il mixer e unirla allo
• 1 banana yoghurt. Versare il porridge
• 1 yoghurt greco senza nel calice componendo il
lattosio primo strato, aggiungere la
• Amaretti mignon decorativi crema di yoghurt e decorare
• Crema spalmabile al con gli amaretti e la crema al
cioccolato bianco di cioccolato bianco...ENJOY
FUNCTIONAL FOOD

PROCEDIMENTO
Preparare il porridge versando
i fiocchi di avena in un

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INSTAFOOD
@mieledilavanda
nunzia bellomo
italia

Nunzia Bellomo è una per il cibo (soprattutto


foodblogger e autrice del quello pugliese) e la
blog “Miele di Lavanda”, passione per la fotografia
su cui condivide ricette, attraverso il racconto
immagini e video. web e digital.
Vanta numerose Piatti semplici e
collaborazioni con brand facilmente realizzabili
della gastronomia, preparati con cura e
con chef, partecipa ed passione, dove racconta
organizza eventi e tour per in modo semplice e
la valorizzazione del cibo trasparente di lei, del
e del territorio. territorio che la circonda,
E’ assistente chef in non trascurando il
due scuole di cucina benessere psico-fisico
ed è presente in diversi che inizia guarda caso
programmi televisivi. proprio a tavola!
Grazie al suo blog ha
potuto coniugare l’amore

LA MIA RICETTA ingredienti Capovolgere la bistecca e usare


grilled chiplote rib steak Costata di manzo da 220gr (3cm il composto secco rimasto e
di spessore) strofinare bene nella bistecca.
Riscalda la griglia su fuoco medio
dry rub alto e griglia per circa 3 o 4 minuti
1/2 cucchiaino di peperoncino su ciascun lato solo ruotando una
chipotle macinato volta
1/4 di cucchiaino di pepe nero per raggiungere una temperatura
macinato media di 135-140 gradi
1/2 cucchiaino di aglio in polvere Lasciare riposare e riposare per
1/4 cucchiaino di sale alcuni minuti prima di affettare.
Cuocere la bistecca secondo i
propri gusti, regolando il tempo di
PROCEDIMENTO cottura secondo necessità.
In una piccola ciotola mescolare
delicatamente e in modo
uniforme tutti gli ingredienti della cosè il dry rub?
miscela secca. Letteralmente «massaggio secco», è
Lasciare riposare la bistecca un misto di sale, spezie e occasio-
a temperatura ambiente per nalmente zucchero con cui si pre-
almeno 15 minuti prima di parano certi tipi di carne prima della
strofinare con un impasto a cottura. Il nome deriva dal «massag-
secco. gio» con il quale si applica questa
Prendi metà del tuo mix di miscela.
sfregamento a secco e strofina
su un lato della bistecca.

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la ricetta

asparagi, è primavera
Una rondine non fa primavera… ma un asparago sì
The Food Gazette ha deciso di portare
in tavola la crema di asparagi
Ingredienti:
600 gr di asparagi
Il mese di marzo celebra l’arrivo della 1l brodo vegetale
primavera e del sole. La natura si 2 cucchiai di farina 00
risveglia lentamente dal lungo sonno 1 noce di burro
invernale ed esplode in mille colori. ½ cipolla
Dopo la stagione fredda ci si può Panna 2 cucchiai da tavola
finalmente rilassare al sole e come Sale e pepe qb
raccomandano i medici, occhio alla
scelta della crema protettiva. Anche
noi di The Food Gazette abbiamo un
consiglio in merito; con l'arrivo del
sole vi consigliamo un’ottima crema
procedimento:
di asparagi, ortaggi protagonisti Lavate gli asparagi e tagliateli in pic-
indiscussi di questo periodo. cole rondelline eliminando la parte
finale più dura. Fateli scottare per
Esisto tantissime varietà di asparagi noi un paio di minuti in acqua bollente.
vi segnaliamo il nostro poker d’assi: In una casseruola fate sciogliere una
Bianchi: sapore molto delicato e noce di burro, unite la cipolla fine-
coltivati in assenza di luce. mente affettata e lasciate stufare a
Verdi: sapore marcato, tendente al fuco lento. Aggiungete gli asparagi
dolciastro germogliano all’aria aperta. con la farina e coprite il tutto con il
Violetti: sapore rustico, tendente brodo. Salare e pepare a piacere e
all’amaro sono in realtà gli asparagi far cuocere a fuoco lento per 15 mi-
bianchi coltivati al sole. Il colore nuti. A cottura ultimata aggiungere la
violetto è l’abbronzatura. panna. Frullate il tutto.
Selvatici: sono gli asparagi di campo. Decorate a piacere con crostini di
pane o granella di mandorle tostate.

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La golosità ha sull’amore mille vantaggi. Ma il più importante
è che, mentre bisogna essere in due per abbandonarsi
all’amore, si può praticare la golosità da soli, anche se
l’abate Morellet ha detto: “Per mangiare un tacchino al
tartufo bisogna essere in due: il tacchino e se stessi”.
(Guy de Maupassant)
@thefoodgazette

thefoodgazette.com

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