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IN EDICOLA IL 29 GENNAIO 2023 | Poste italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 aut. n. MBPA/C/RM /45/2018
Austria € 10,90, Germania e Olanda € 10,90; Belgio, Francia, Grecia, Lussemburgo, Portogallo (Cont.),Principato di Monaco e Spagna € 9,50; Svizzera Chf 13,90; Svizzera Canton Ticino Chf 12,90; Gran Bretagna £ 11,30.
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Nel suo disegno Bea Maffei rende
il paragone tra lo chef e il direttore A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO
d’orchestra: come la musica viene Tatiana Adon, Giovanni Angelucci, Giuliano Ardu, Michele Balistreri, Michela Becchi,
codificata e scritta nello spartito, così Cecilia Blengino, Massimo Canevacci, Giuseppe Carrus, Luca Cesari, Maui Ciucci,
il piatto diventa ricetta in cui il giusto Daniele Coni, Carlo Conti, Igles Corelli, Salvo Cravero, Alberta Cuccia, Gianni
mix di ingredienti e il talento del cuoco D’Amato, Antonella De Santis, Francesco Di Felice, Nino Ferreri, Maurizio Gaddi,
fanno la differenza Davide Grumbianin, Andrea Guolo, Maicol Izzo, Olivier Lenoir, Cinzia Leone, Tony
,
l editoriale 4 Made in Italy: ricetta per il successo di Paolo Cuccia
Lo Coco, Valeria Maffei, Antonello e Stefania Magliari, Valentino Marcattili, Valentina Marino, Sandro Masci, Sonia
Massari, Paola Mencarelli, Clara Minissale, Massimo Montanari, Andrea Morini, Claudio Oliveri, Santina Pazzi, William
Pregentelli, Marco Radicioni, Eric Rousseau, Alfredo Teihotaata, Sébastien Thépénier, Filippo Maria Tripoli, Flavia
Valentini, Gian Luca Zattini
le ricette 106 I piatti di Maicol Izzo - Piazzetta Milù - Castellammare di Stabia (NA)
Via Schito 42: carciofo
Mezzopacchero alla marinara
Baccalà mantecato croccante, polvere di coriandolo e miele piccante
Rosa annurca, decotto alla rosa e pepe rosa
115 Gianno D’Amato. Poesie di Terra e di Mare
122 La ricetta del Grappolo d’Oro a Roma
PIZZE AL TAGLIO
BUONE PASTICCERIE GELATERIE BIRRE
OTTIME BUONE BUONE BUONE
ECCELLENTI OTTIME OTTIME OTTIME
ECCELLENTI ECCELLENTI ECCELLENTI
Made in Italy: ricetta per il successo
La cucina italiana è la più famosa e amata nel mondo,
anche se all’estero non tutti sanno che è composta da un
grandissimo numero di ricette tanti quanti sono i terri-
tori, le storie e le tradizioni della Penisola. Ciò è dovuto
in primis alla straordinaria biodiversità, frutto di una
ampia varietà di strutture geomorfologiche e di climi di-
versificati. L’altra caratteristica che contraddistingue le cucine
italiane è quella di essersi costantemente evolute nella storia grazie alle
contaminazioni derivanti dai rapporti commerciali dapprima verso il
bacino Mediterraneo e, progressivamente nelle linee di espansione,
verso le spezie dell’Oriente e i nuovi frutti ed ortaggi del “Nuovo Mon-
do”.
Il comune denominatore della eccellenza culinaria italiana, oltre alla
genialità degli chef e alla sapienza delle tradizioni familiari, può esse-
re quindi indicato nella disponibilità di materie prime e di prodotti tra-
sformati di qualità superiore.
A conferma dell’affermazione della cucina italiana ci sono gli incorag-
gianti dati dell’export agroalimentare che nel 2022 ha raggiunto i 60
miliardi: poco più del 10% della produzione nazionale. Un dato signifi-
cativo considerando che nei primi anni 2000 era al di sotto dei 20 mi-
liardi. Un risultato positivo che lascia però ampio spazio a un ulteriore
sviluppo non tanto in termini di volume – siamo e resteremo sempre un
Paese di dimensioni ridotte e di tante varietà agroalimentari – ma, so-
prattutto, di valore poiché molte delle produzioni italiane non hanno
ancora un prezzo adeguato alla loro qualità. Un esempio su tutti è
quello del vino italiano, primo nel mondo, che quest’anno in termini di
volume ha superato la produzione della Francia anche se tra le due na-
zioni si mantiene un divario in termini di prezzo: il vino italiano viene
mediamente venduto a un 30% in meno rispetto al vino francese. Come
incrementare quindi la crescita dell’export, la valorizzazione e la mar-
ginalità dei prodotti? Riteniamo con la formazione. I nostri produttori
hanno infatti la caratteristica di essere dotati di grande imprenditoria-
lità e di essere molto attenti ai prodotti di qualità. Ciò che costante-
mente è mancato è stato l’accesso all’alta formazione (l’Italia è tra i Pa-
esi con meno laureati in Europa) e alla formazione permanente. La
formazione è quindi l’unico ingrediente che manca per progredire a
livello globale sia per chi è interessato ad entrare in questa straordina-
ria filiera di successo ma anche in termini di continuous learning per
chi già opera e intende migliorare nella propria attività.
Gambero Rosso Academy, che quest’anno festeggia i 10 anni dalla sua
fondazione, è da sempre impegnata a svolgere questa funzione diretta-
mente ed in associazione con le principali Università del Paese, a ripro-
va del nostro convincimento di questa esigenza strategica.
– Paolo Cuccia
RITRATTO DI CHEF
Gli “artisti dei fornelli” raccontano sé stessi e il loro modo
di intendere la cucina. Un racconto intimo e personale dei
migliori chef italiani.
in esclusiva su Sky 133 e 415
in onda dal lunedì al venerdì alle 15
tutti questi quotidiani, riviste e libri sono frutto del lavoro esclusivo del sito eurekaddl.cfd Lasci perdere chi li ruba soltanto e vanga a trovarci, la aspettiamo!
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Salumi Nobili
e 100% italiani
dal 1974
USARE
LA COSCIA
PER FARE
IL SALAME?
MA SIAMO MATTI?
DICONO CHE SIA L’ARIA DI VALLE
A RENDERCI UN PO’ MATTI,
E COSÌ VOTATI ALLA QUALITÀ
Dove mangiare carne a Milano. 7 insegne per carnivori e amanti del BBQ
Negli ultimi tempi, in Italia, il barbecue e la cuci-
na di fuoco stanno vivendo una nuova stagione
di rilancio, con la carne come elemento cardine.
È cambiato il modo di consumarla, con la diffu-
sione sempre più capillare tra produttori e risto- Cimitero Monumentale
ratori della filosofia dell’Ethical Meat Eating, che Varrone
promuove un consumo più responsabile e so-
Milano Centrale
stenibile attraverso alcune pratiche come l’uti-
lizzo di tagli e parti dell’animale ingiustamente
considerati meno nobili. La nuova ascesa della Citylife Parco Indro Montanelli
carne è dovuta anche allo sviluppo di una clien- Parco Sempione
tela sempre più esigente e attenta alle novità, Il Mannarino
che va alla ricerca di carni di qualità con filiere
Duomo di Milano
certificate – c’è molta attenzione alla sostenibi-
lità, con la ricerca di ristoranti che utilizzino car- El Carnicero
ne di animali allevati in maniera naturale, rispet- Macelleria Popolare
tosa dell’ambiente e del loro benessere – tagli El Porteño
esotici e pregiati, e contesti autentici che com- Piazzale Libia
pletino l’esperienza. Navigli
Arco di Porta
Ecco le 7 insegne selezionate da Gambero Ros- Ticinese Asina Luna
so e recensite anche sulla nuova guida “Lom-
Don Juan
bardia. Il meglio di Milano e delle altre Province”.
– Maurizio Gaddi
OBITUARY
Francesca Cinelli Colombini (Modena 1931 – Antti Lukkari (1992 - 2023). Il giovane cuoco svedese
Montalcino 2022). Proprietaria storica della Fattoria dei è morto a soli 29 anni per un malore accusato surante
Barbi di Montalcino è stata una figura di spicco nel mon- le vacanze tra Natale e Capodanno. Era l’executive chef
do del vino italiano. del Frantzen di Stoccolma con un passato al «Geranium»
di Copenaghen, miglior ristorante 2022 secondo The
Luciano Sandrone (Barolo 1946 – Barolo 2023). Al prin- World’s 50 Best Restaurant
cipio degli Anni ’80, è tra coloro che rinnovano profon-
damente l’enologia piemontese e indicati come “moder- Erik De Sousa (1963 – 2023). Un simbolo per la vitivini-
nisti”. Fu lui ad attirare in Langa l’attenzione della critica coltura della Champagne e pioniere della biodinamica.
mondiale
.
IL PACKAGING
a cura di Michela Becchi
IL COCKTAIL DI STAGIONE
a cura di Paola Mencarelli
MR. CHOCONUT
di Tiziana Borreani,
The Balance, Savona
“… quanto poco rimane di ogni individuo, di quanto poco vi abbastanza “controcorrente ”no? il fatto che i genitori do-
è testimonianza, e di quel poco che rimane tanto si tace, e di vremmo sceglierceli! Nella pagina accanto, forse un genitore
quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte mi- che avrebbe scelto? Appare il cantiniere del mitico (e acces-
nima, e per poco tempo, la memoria individuale non si tra- sibile solo a pochissimi) Domaine de la Romanée-Conti, “Ber-
smette.” È la chiusa del libro di Xavier Marías, Domani nella nard Noblet, (in pensione dal 2018 dopo trent’anni di attività
battaglia pensa a me. Un titolo che probabilmente ha ispirato sulle orme del padre, presente nel DRC dal 1946). L’uomo non
anche Roberto Racca nel suo libro da poco edito da Alleman- fa dello storytelling il suo punto di forza, ma ti affascina per la
di nella collana Esplorazioni: Me la ricordo come una giorna- sua sostanza ruvida e profonda”. Torniamo alla citazione di
ta felice. Testi di pensieri sulla vita e di riflessioni di degusta- Marias. Sotto, scrive Racca: “… i ricordi … sono ricordi finché
zione scritti da un uomo che ha fatto il consulente strategico qualcuno li ricorda, poi finisce tutto. Un po’ come il fascino
per alcune tra le più importanti case vitivinicole italiane: scrit- stregato delle tombe abbandonate che si osservano durante
ti dopo la fine di una dura radioterapia a seguito di un tumore le visite nei cimiteri. Hanno vissuto ancora nella memoria di
maligno. Un libro che parla più di stati d’animo che di tecnica chi ha portato un fiore, fosse anche solo per una volta l’anno.
di degustazione e che è non a caso illustrato dalle opere (in Poi più nulla…”. E accanto, alla voce vini, racconta di come la
realtà riproduzioni di ricami dal titolo Stati d’Anima) realizzate migliore e più completa e scelta cantina d’Italia sia quella del
da Anna Bollini. Perché presentiamo questo libro in Contro- “Ristorante Hotel Lido di Deiva Marina, ovvero la forma dello
corrente? Perché va controcorrente: trasforma l’edonismo in stupore… è come per un collezionista d’arte ritrovarsi all’ora
piacere ed esperienza spirituale, assume la vita come espe- di chiusura nel Louvre e sognare di trascorrervi la notte in
rienza di un momento. Non cerca giustificazioni, non cerca solitaria”. Eppure… “Il titolare del Lido è astemio e possiede
“altro”. Forse vuole lasciare un ricordo, consapevole però che una delle carte vino più belle del mondo. Ossimoro perfetto.
i ricordi durano quanto la vita di chi li custodisce. Il testo si Conosce la materia come pochi altri nell’universo ed è co-
articola di due pagine in due pagine, fino ad arrivare alle im- stantemente aggiornato sulle novità enologiche dell’intero
magini di Anna Bollini: da una parte c’è la quotidianità, dall’al- pianeta. Tutto ciò senza mai aver degustato un vino.” E alla
tra ci sono i vini e i loro mondi. Proprio al principio, scrive fine di tutto… “La bottiglia che ci ha salvato è quella che non
Racca: “C’è un solo tempo per tutte le cose … difficilmente le abbiamo ancora stappato. E nemmeno scelto o conservato
pause e gli errori possono essere riabilitati dal tempo. Per … La bottiglia che ci ha salvato è quella che, quando non ci
questo il ruolo della famiglia è fondamentale. I genitori do- saremo più, stapperà chi ci conosce e chi ci vuole bene, chi
vremmo poterceli scegliere...” Una considerazione di per sé non ci sopporta e chi non ha mai incrociato la nostra strada”.
Daniela Mastroberardino
nuova presidente
delle Donne del Vino
TENUTA TRAVAGLINO
GAMBERO ROSSO 19 FEBBRAIO 2023 27040 Calvignano (PV)
www.travaglino.com
LE BREVI
LIBRI
a cura di Antonella De Santis
COSA LEGGE CHI SCRIVE? Se la giornata è stata uggiosa, professionalmente parlando, leg-
STEFANO CAFFARRI go qualche striscia di 5500 Charlie Brown, un volumone carto-
Wine & food writer nato (Garzanti) ormai introvabile se non da collezionisti con un
diluvio di strisce di Schulz, autore al quale continuo a doman-
darmi perché non è stato attribuito il Nobel per la letteratura.
E rido, la cinquemilacinquecentesima volta. Se sono riflessivo Se sono in vena di intellettualismi vado avanti qualche pagi-
apro Cotto (Michael Pollan, Adelphi), che ogni appassionato na di Carthago Delenda Est, (Richard Miles, Mondadori) in cui
di gastronomia dovrebbe leggere. Dove si trova l’illuminante m’incuriosisce scoprire a ogni pagina che “loro” non erano
notizia che la casseruola è per la cucina una invenzione la cui poi così cattivi, e i “nostri” non erano poi così buoni. (Sul pros-
importanza è pari a quella della ruota per il resto del mondo. simo numero curioseremo tra le letture di Alessandra Tibollo).
DESIGN
a cura di Sonia Massari
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Resto al Sud.
Il Mezzogiorno bello e buono
Supplì Bros è una nuova azienda, fondata da due giovani fratelli, che
hanno deciso di unire le loro passione per dare vita ad un nuovo
concept di "Food Truck". La loro missione è quella di unire Tradizione a
Innovazione: offrono prodotti tipici della storia dello street food
rivisitandoli secondo le ultime tendenze e utilizzando materie prime
ricercate. Prodotti che variano da supplì classici a gourmet, pizze e
frittatine fritte di diversi gusti.
SPECIALITÀ:
Suppli alla Sorrentina ,Frittatina di Spaghettone alla Gricia e
Carciofi, Supplì Gamberi Pachino e Limone. Pizza Fritta montanara
Pomodoro Parmigiano e Basilico, Calzone nero ripieno di Patate
dell’Alto Viterbese e Porchetta Ternana
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Gyoza (Manzo - Maiale - Gamberi - Vegano)
Takoyaki, Dynamite Shrimp
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le
storie
C
ominciamo da una doman- vo o alle prime armi, se suona da solo o è
da: cosa è una ricetta? Tutti accompagnato da un’orchestra, il risultato
abbiamo seguito migliaia di cambia considerevolmente. Una delle prime
volte le istruzioni per fare un differenze che si possono notare è che in
piatto, dal più semplice al più musica il compositore spesso è noto, anzi i
complesso, e in questi casi ci siamo serviti brani e le arie dei musicisti più famosi sono
di una ricetta. Magari abbiamo improvvisa- quelle che vengono eseguite più frequente-
to, oppure abbiamo aggiunto qualche ingre- mente e ogni esecuzione, se accurata, ha il
diente a occhio, ma siamo sempre partiti da medesimo valore.
una formula conosciuta. Per capire a fondo Ciò deriva dal fatto che la musica è stata
cos’è una ricetta, in quanto espressione riconosciuta come forma d’arte migliaia di
dell’operato umano, è più semplice fare un anni fa, pertanto compositori ed esecutori
paragone con un altro campo che si avvi- sono passati alla storia, mentre la cucina
cina alla cucina a livello di meccanismo di veniva considerata un’arte pratica, magari
funzionamento: la musica. In fondo la ri- di alto artigianato, ma niente di più. Solo
cetta non è altro che lo spartito del cuoco, negli ultimi anni i cuochi hanno conqui-
ovvero un modo di trasmettere le istruzioni stato una ribalta fenomenale, ma stanno
pratiche per ottenere una composizione che scontando ancora oggi una lunga stagione
mantenga le caratteristiche dell’originale. di anonimato, per cui se moltissimi brani
Tutte le differenze del caso sono ammesse musicali hanno una paternità certa, non si
e, come nella musica, se l’esecutore è bra- può dire la stessa cosa delle ricette.
ne essenziale perché le ricette abbia- che sono entrati nel lessico gastronomico
no successo a livello popolare. Quasi comune, ma la loro popolarità li ha resi
una condanna per i più grandi cuochi della autonomi dall’autore che li ha inventa-
nostra epoca che si trovano a vivere la fru- ti. In alcuni casi piuttosto rari la paternità
strazione di vedere le loro ricette replicate viene riconosciuta da un gruppo ristretto
senza che ne venga riconosciuta la paterni- di esperti, ma le distanze temporali o spa-
tà. Al contrario, le ricette più iconiche che ziali, tendono a indebolire sempre di più
rimangono legate al nome del loro creato- questo legame. Il caso più celebre è forse
re, rischiano di scomparire con la chiusura quello delle fettuccine Alfredo, talmente
del ristorante in cui sono nate. conosciute negli Stati Uniti da far pensare
Difficile, se non impossibile, presentare un a un fenomeno di italian sounding, mentre
risotto alla milanese decorato con una fo- invece sono romanissime.
glia d’oro senza evocare Gualtiero Marche- Non si può parlare di un’invenzione vera e
si, oppure una crostatina spiaccicata con propria, visto che il piatto originale è con-
la crema di limone che fuoriesce da tutte dito con solo burro e parmigiano, fatto sta
le parti senza richiamare un classico della che nel 1908 Alfredo Di Lelio le mette in
cucina di Massimo Bottura. Piatti talmen- carta nell’omonimo ristorante di via della
te caratterizzati che nessun ristorante po- Scrofa. Il successo fulminante in questo
trebbe metterli in carta, se non per fare un caso fu dovuto più alle coreografie di Alfre-
esplicito omaggio a un grande maestro. do in sala mentre mantecava le fettuccine
Al capo opposto si trovano i grandi piatti che al piatto in sé. In patria la persona- f
lizzazione del piatto fu tale che non ebbe Stati Uniti, alla puttanesca, fino alle penne
praticamente seguito, mentre dall’altra alla vodka su cui ci sono diverse teorie.
parte dell’Oceano si è compiuta una tra- Esistono però alcune ricette d’autore che
sfigurazione di Alfredo che è diventato sono diventate famose, ne abbiamo scelte
quasi un personaggio mitologico. Solo la quattro e vi raccontiamo come sono nate.
distanza ha permesso a questo piatto
di diventare un classico, mentre in Italia L’UOVO IN RAVIOLO SAN DOMENICO
la sua fama è rimasta legata al luogo in cui Tra i piatti inventati da chef famosi che
è stato inventato. oggi vengono eseguiti e interpretati anche
Nel caso delle fettuccine, Alfredo è il nome nelle cucine di casa, uno dei più diffusi è il
del loro inventore, per cui non ci si può celebre “Uovo in raviolo” del ristorante San
sbagliare; ma quanti ricordano Evio Bat- Domenico di Imola.
tellani come l’inventore dello Scrigno di L’invenzione risale al 1974 ed è l’opera di
Venere, tornato alla ribalta in una versione due menti che si incontrano nelle cucine
apocrifa qualche anno fa? Oppure la passa- del San Domenico: Nino Bergese il “cuoco
tina di ceci e gamberi dello chef Fulvio Pie- dei re e il re dei cuochi”, celebre chef dell’a-
rangelini? Di altre, famosissime, si è persa ristocrazia piemontese, e il giovane Valen-
completamente la memoria anche se sono tino Marcattilii a cui Gianluigi Morini
invenzioni estremamente recenti: si va dal- aveva affidato la guida del ristorante imo-
la mitica carbonara, una sorta di ricetta lese (oggi guidato da Massimiliano Ma-
apolide nata a metà strada tra Roma e gli scia, nipote di Marcattilii). Come spesso
accade, l’ispirazione nasce dall’incontro tra unita alla tradizione romagnola di Valenti-
culture diverse e in questo caso fu complice no Marcattilii hanno dato vita a un nuovo
un piatto tunisino visto tempo addietro da capolavoro della cucina italiana.
Nino Bergese che consisteva in un fagotti-
no di pasta fillo cotto al forno contenente L’ASTICE ALLA CATALANA
un uovo, carne macinata e altri ingredienti. Tanti l’hanno mangiato, ancora di più l’han-
L’incontro con la cultura romagnola della no evocato, fatto sta che l’astice alla cata-
pasta fresca ripiena fu lo spunto per ideare lana è entrato a buon diritto nel dizionario
un piatto completamente nuovo in cui un della cucina italiana. A dispetto del nome
uovo viene cotto all’interno di un raviolo. non è stato inventato in Spagna, ma deriva
Fu solo il primo passo, a cui seguirono mol- da una preparazione tradizionale sarda f
ti tentativi per mettere a punto la ricetta
così come la conosciamo oggi (vedi box).
Inizialmente il piatto fu battezzato “Uovo Le origini di molti piatti sono incerte e
alla fornarina” e in seguito “alla boulan- avvolte nell'oblio: dalla Carbonara nata
ger”, seguendo le ispirazioni francofone di
Nino Bergese, infine fu Morini a imporre
tra Roma e gli Usa, alla Puttanesca
il sigillo di paternità con il nome “Uovo in per finire alle pennette alla vodka su cui
raviolo San Domenico”. Le contaminazioni
della cucina tunisina, la formazione france-
circolano diverse ipotesi. Poi, certo,
se e la provenienza piemontese di Bergese, ci sono anche dverse ricette d'autore
che veniva fatta in origine con le aragoste al classico condimento, vengono aggiunti
che si pescano lungo la costa dell’isola. Il anche pomodori e anelli di cipolla. L’idea
nome prende spunto dal dialetto alghere- deriva di questo accompagnamento deriva
se che è una variante del catalano arcaico e da un’insalata di mare, sempre di tradizione
recentemente è stato riconosciuto dalla Re- sarda, diffusa soprattutto nel sud dell’isola.
pubblica Italiana come lingua minoritaria. Due tradizioni vicine che non erano mai en-
Si trattava di un piatto molto semplice, tut- trate in contatto tra loro, una sorta di mi-
to basato su una materia prima di grande cro-contaminazione che ha avuto un enor-
qualità che veniva condita con un’emulsio- me successo. Da sempre le grandi città sono
ne di olio, limone e il contenuto della testa un potente motore di propagazione delle
dell’aragosta. novità culinarie e Milano non è da meno,
Ma l’invenzione del piatto attuale che tutti per cui in breve tempo l’astice alla catalana
conoscono si deve a Giuliano Ardu, con- si è diffuso un po’ ovunque, inclusa la cit-
siderato un vero e proprio apripista del- tà di Alghero dove la versione inventata da
la cucina sarda a Milano dove apre la sua Ardu ha soppiantato il piatto originale.
Trattoria al Pescatore nel 1976 (vedi box).
In breve tempo si specializza nell’offerta LE TAGLIATELLE FRITTE
delle preparazioni di mare e tra i vari piat- CHE TORNANO DAL PASSATO
ti che propone c’è una particolare versione La tradizione è fatta di ricette che nascono,
dell’antico piatto sardo. L’aragosta viene so- muoiono, rinascono e vengono reinterpre-
stituita con il più economico astice e, oltre tate nelle maniere più diverse. Se fossimo
formano delle polpette ripiene di una sorta un oggetto assai particolare in un merca-
di ragù, da passare nella farina e nell’uovo tino dell’usato: si tratta di uno strumento
prima di essere fritte. In sostanza, una pre- per ricavare tanti circoletti di pasta che,
parazione che può ricordare una arancina secondo chi gliel’ha venduta, doveva servi-
di riso, ma fatta con le tagliatelle. re per fare le orecchiette (vedi box). Flavia
Quando Santina Pazzi ha ideato la sua ta- non lo sapeva ancora – l’ha scoperto solo
gliatella fritta non ha certo preso a model- 8 anni dopo – ma era di fronte a una delle
lo la ricetta di Ippolito Cavalcanti che or- rarissime macchinette per tagliare la pasta
mai era scomparsa senza lasciare traccia. dei tortellini. Sì perché il taglio quadrato,
Non c’è da stupirsi però: in cucina capi- quello che si usa tuttora, si è imposto solo
ta spesso che nascano piatti simili tra negli anni ‘30 mentre prima la pasta dei
loro, anche senza un collegamento diretto, tortellini era tagliata in piccoli circoletti
semplicemente perché si tratta di idee vin- che venivano chiusi a mezzaluna e poi gira-
centi dal punto di vista gastronomico. ti intorno al dito, con lo stesso gesto che si
fa ancora oggi. A provare che l’uso sia pro-
TORTELLINI prio quello c’è la misura degli stampi: 37
CHE DIVENTANO “IMBUTINI” millimetri, ovvero il diametro della moneta
La storia di Flavia Valentini è molto di- da 5 lire d’argento che i manuali di cucina,
versa, ma anche questa ha a che fare con incluso l’Artusi, avevano preso a modello.
un’ispirazione che viene da un lontano pas- Flavia Valentini è partita da lì per inven-
sato. Nel 2014 questa ex infermiera trova tare un formato di pasta inedito a f
forma di piccolo imbuto che ha conqui- possa avere vita autonoma è tutta un’altra
stato immediatamente tutti quelli che cosa. Più o meno la differenza che passa
l’hanno assaggiato. In breve tempo è sta- tra fischiettare una bellissima melodia e
to eletto a specialità di Ozzano dell’Emilia comporre un’aria d’opera. L’invenzione è
e gli sono stati dedicati diversi eventi da solo il primo passo, ma per avere una certa
parte del Comune bolognese. L’anno scorso diffusione e durata nel tempo è necessario
è iniziato il percorso per il riconoscimen- comporre il brano, scriverlo ed eseguir-
to della De.Co. che si concluderà nei primi lo pubblicamente. In cucina vale la stessa
mesi del 2023, un vero record per una spe- cosa, anche se le modalità di trasmissione
cialità che non ha nemmeno 10 anni di vita possono essere diverse, spesso orali o sotto
e viene già tutelata come prodotto gastro- forma di appunti, ma sono sufficienti per
nomico tipico. divulgare la ricetta e renderla replicabi-
La forma dimenticata del tortellino è diven- le. A volte basta assaggiare un piatto per
tata lo spunto per un nuovo tipo di pasta innamorarsene e cercare di rifarlo a casa,
grazie a una misteriosa macchina che ri- indovinando ingredienti e procedimento, e
spunta dal passato, anche questo è uno dei anche questo è un modo di diffondere una
tanti corsi e ricorsi della storia della cucina. ricetta.
Tutto ciò crea un’enorme variabilità dei
COME NASCE UNA RICETTA piatti, tutti egualmente validi dal punto di
Chiunque è in grado di inventare una ricet- vista gastronomico, ma in determinate
ta nuova, ma una ricetta memorabile che condizioni alcune ricette diventano un
All’interno dello storico building che ospita la COIN nel esaltano alla vista della grande Capitale su cui affaccia
cuore del quartiere San Giovanni a Roma, al quarto ed il rooftop vetrato. Un nuovo concept di ristorazione fat-
ultimo piano, con una vetrata che offre uno scorcio in- to di ambienti moderni e atmosfera soffusa, con tutta
cantevole tra la Basilica e l’architettura unica, contrad- l’attenzione concentrata sulle originali creazioni della
distinta dal contrasto tra moderno e antico, del quar- cucina, studiate nei minimi dettagli pur mantenendo
tiere più antico di Roma, è nato Mike’s un ristorante semplicità e gusto. Nell’area ristorante grande rilievo è
unico nel suo genere. Un ambiente accogliente, una dato dall’imponente bancone circolare che, con una
cucina votata all’eccellenza gastronomica, che fa da lunghezza lineare di circa 30 metri è un grande prota-
cornice ai profumi e ai sapori di piatti raffinati che si gonista dell’arredamento dello spazio. Lunghissima la
“D
ue capponi, tre ni meridionali del Chianti Classico, MILLE ANNI DI STORIA
pani e sei denari dove si respira un’atmosfera magica TRA I FILARI
lucchesi di buon che ha incantato generazioni di viag-
argento…”. Que- giatori, alcuni dei quali hanno deci- 10 maggio 1090 – Appare il nome
sto fu il prezzo so di fermarsi qui. Accadde a Mario Dievole ufficialmente per la prima volta
stabilito per l’affitto annuale di una Felice Schwenn, che vi approdò nel in un contratto di affitto di residenza
vigna a Dievole, nel primo documen- 1986 e la ristrutturò e trasformò in signorile cinquecentesca
to storico che nomina la splendida un’azienda dall’appeal contempora-
tenuta toscana in quel di Vagliagli, a neo, e più recentemente ad Alejandro
Castelnuovo Berardenga, nel Chianti Bulgheroni, magnate argentino di
Classico, che oggi si estende per 600 origine italiana, con una straordina- 1890 – Il conte Giulio Terrosi-Vagnoli
ettari di cui 153 sono di bellissime ria passione per i grandi vini che dal regala alla sua futura sposa Dievole
vigne, che spaziano dai 270 ai 420 2011 l’ha acquisita, facendone il per- che aveva acquistato per 361.632 lire
metri di quota, dove il protagonista è no dell’ambizioso gruppo Bulgheroni
il sangiovese. Novecento anni di sto- Family Vineyards, che vanta iconiche
ria vitivinicola sono un patrimonio aziende a Montalcino (Poggio Landi,
incredibile, che anche in Italia poche Podere Brizio) e a Bolgheri (Tenu-
aziende possono vantare. Dievole è ta Le Colonne, Tenuta Meraviglia)
un luogo incantevole, alle propaggi- nonché altre realtà vitivinicole di f 1090 1890
1986 – Mario Felice Schwenn acquisisce 2011 – Alejandro 2012 – Comincia il lavoro di
l'azienda di cui si era innamorato e la Bulgheroni acquisisce "restauro" filologico, in vigna e
trasforma in una tenuta agricola moderna, la tenuta che entra a in cantina. Stop a barrique e a uve
pronta per il futuro far parte del Gruppo internazionali. La linea Novecento
Bulgheroni Family Riserva diventa Sangiovese al
1990 - 2000 Vineyards (ABFV) 100%
– Nasce la linea
Novecento, con 2023 – 2023
1900 – Ildegonda Camaiori, barrique e utilizzo di Il Chianti Classico
sposa del conte Terrosi-Vagnoli, vitigni internazionali Petrignano 2019
comincia a redigere i Quaderni oltre all’autoctono conquista il premio
dei Saldi di Dievole e annota tutti sangiovese speciale Rosso
i nomi delle famiglie contadine lì dell'Anno nella guida
residenti, molte delle quali sono Vini d'Italia 2023 del
ancora su quelle terre Gambero Rosso
le radici affondano in un mix di calca- dei cru, che abbiamo testato con l’ec-
Chianti Classico
ri marnosi e argillosi (formazione del cellente Petrignano ’19. Si tratta di
Monte Morello o alberese) con abbon- una vigna a 335 metri di quota dove
le radici affondano in un mix di cal-
Novecento Riserva
dante scheletro, da cui il nome. Sessina
e Campinovi sono state le due prime cari marnosi e argillosi (formazione
etichette “di vigneto”, poi Petrignano, del Monte Morello o alberese) con
e il Rosso dell’Anno
e stanno per comparire sul mercato an-
che Catignano ‘20, da una vigna a 375
abbondante scheletro, da cui il nome.
Sessina e Campinovi sono state le due
prime etichette “di vigneto”, poi Pe-
in 9 vendemmie
metri di quota, esposto a sud, su suoli
simili a Petrignano, e Casanova ‘20, vi-
gna a circa 430 metri, che è costituita
trignano, e stanno per comparire sul
mercato anche Catignano ‘20, da una
da macigno del Chianti, una formazio- vigna a 375 metri di quota, esposta
ne di sabbie e arenarie compatte. «È un a sud, su suoli simili a Petrignano, e
Nello scorso mese di ottobre in occasione della presentazione di Vini d’I- Casanova ‘20, vigna a circa 430 me-
partito
talia un
2023progetto nuovo
s’è svolta per Dievole
a Roma una degustazione verticale di Chianti Classi-
– cico
dice Stefano Capurso, amministra- tri, che è costituita da macigno del
Riserva Novecento della Dievole, che s’è conclusa con l’assaggio del
tore delegato del ABFV Italia – dopo Chianti, una formazione di sabbie
Chianti Classico Petrignano ’19, ilal-vino che ha ottenuto il Premio Speciale
cuni anniRosso
di gestione ci siamo concen-edizione della Guida. Alla degustazione e arenarie compatte. «È un partito
Vino dell’Anno per questa
trati sulla partecipato
hanno piena espressione del della
i curatori terroirGuida, rappresentanti dell’azienda e una un prgetto nuovo per Dievole – ci dice
nutrita schiera di giornalisti della
di Vagliagli attraverso la valorizzazione stampa internazionale.
bonnie reinwald
GRANDE TRADIZIONE: CALICI E GRAND TOUR TORTELLI FARCITI DI ZUCCA MANTOVANA, AMARETTO,
RISTRETTO DI ZAFFERANO
E se da Brindisi – terminale dell’Appia antica che la uni- Vini in abbinamento:
sce a Roma – partiva il Grand Tour che portava i giovani Salice Salentino Rosso Narrante ’20 - Cantine Serio
romani a scoprire la Grecia (qui i rampolli dell’aristocra- Brindisi Rosso Ris. Since 1952 - Cantina Sampietrana
zia salutavano gli amici alla partenza con un calice di CODA ALLA VACCINARA, ROSTI DI PATATE E CAVOLO NERO
vino beneaugurante, che da allora è diventato il “brindi- Vini in abbinamento:
si”), Salice Salentino ha una storia che risale al Medioevo; Salice Salentino Rosso Centopietre ’19 - Petrelli
divenuta importante come centro agrario e crocevia di Salice Salentino Rosso Ris. ’18 - Cantele
commerci, oggi è conosciuta in tutto il mondo per il suo
MORBIDO AL CIOCCOLATO FONDENTE, CUORE CALDO
vino. Qui, insomma, nelle terre delle due Dop, il vino s’è ALL’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA E PEPE, GELATO AL
sempre fatto, dal vitigno Negroamaro e Malvasia nera in CAPRINO
primis: prodotto da secoli e commercializzato con suc- Vini in abbinamento:
cesso ben oltre i confini regionali. Salice Salentino Rosso Ris. ’16 - Cantine Paolo Leo
Salice Salentino Rosso Ris. Ormanera ’16 - Le Vigne di
Sammarco
INIZIATIVA REALIZZATA NELL’AMBITO DEL “PROGRAMMA DI RIGENERAZIONE ECONOMICA, SOCIALE E AMBIENTALE DEL TERRITORIO
JONICO-SALENTINO COLPITO DA XYLELLA FASTIDIOSA, RADICI VIRTUOSE”, FINANZIATA A VALERE SULL’AVVISO MIPAAF N.10900
DEL 17.02.2020 “CONTRATTI DI DISTRETTO XYLELLA”.
B
agheria, alle porte di traccia per mettere in rete produt- 1. Villa Palagonia: la sua
Palermo, è sempre stata tori, artigiani e cuochi e altrettanti costruzione ebbe inizio
famosa e meta di tu- per prendere consapevolezza delle nel 1715 per volere di Don
rismo per le sue ville e ricchezze di un territorio, stanno Ferdinando Gravina
e Crujllas, IV principe
per le inquietanti statue cominciando a dare i loro frutti. Se
di Palagonia. A Francesco
volute dal principe di Palagonia che ne sono accorte le guide gastrono-
Ferdinando Gravina
la portarono a essere considerata miche più prestigiose, se ne sono
e Alliata, VI principe
il luogo “più originale che esiste al accorti i viaggiatori appassionati di Palagonia, si deve
mondo e famoso in tutta Europa”. di storia e di buon cibo. Bagheria è nel 1749 il completamento
Oggi, però, la cittadina di quasi ses- sempre più una meta per gli aman- dell’intero complesso
santamila abitanti ad est di Palermo, ti del mondo enogastronomico che monumentale della villa
deve usare un nuovo pay off: “Città vogliono vivere e portare con sé, nota poi anche come
delle ville e del gusto”. Dopo la moda nel loro ricordo ma anche nelle loro "villa dei mostri"
del Barocco e della Villa, che le rese- sporte, un’esperienza che metta in- ( foto di Martino Grasso)
ro famosa nel secolo dei Lumi, oggi sieme gusto e identità territoriale. 2. Le acciughe Balistreri
Bagheria è meta golosa: per i suoi La cittadina a una ventina di chi- all'interno del Museo
dell'Acciuga di Bagheria
cuochi, ma anche per i suoi artigiani. lometri da Palermo, scelta nel XVII
secolo come luogo preferito per le
In apertura una
UNA RETE GOLOSA E GOURMET vacanze dei nobili palermitani che
delle statue-mostri
PER LA PIANA D’ORO qui fecero costruire le loro dimore di Villa Palagonia
Così, anni e anni di lavoro sotto- di villeggiatura, sorge in quella f
Lo sfincione
per il condimento:
1 kg di cipolle bianche
200 g di olio extravergine di oliva
5 o 6 ݆letti di acciuga re fatto a mano o con l’impastatrice: a mano, la lavo-
sale, pepe, origano razione è di circa venti minuti per ottenere la giusta
Per la base: consistenza. Alla fine, unire il sale. Lasciare riposare
1 kg di semola di grano duro mezz’ora in un contenitore unto d’olio e poi fare qual-
20 g di sale che piega di rinforzo. Lasciare riposare fino al raddop-
20-30 g di lievito di birra (a seconda della temperatura) pio, ci vorrà almeno un’ora.
600 g di acqua A questo punto spezzare l’impasto in panetti del peso
acciughe desiderato e lasciare lievitare un’altra ora. Poi stende-
400 g di tuma re l’impasto nella teglia ben unta, aggiungere i filetti
mollica di pane ra݅ermo di acciuga spezzettati, la tuma tagliata a pezzi dello
pecorino grattugiato spessore di circa un centimetro e mezzo, infine com-
pletare con la cipolla cotta e con pezzi di mollica di
Preparare il condimento: tagliare la cipolla bianca a pane raffermo (meglio se di un paio di giorni prima),
pezzetti e farla stufare in padella con olio e un bic- sbriciolati grossolanamente e conditi con pecorino
chiere d’acqua. Aggiustare di sale, pepe e origano. grattugiato e olio extravergine di oliva. Infornare per
Lasciar cuocere per circa un’ora. Spegnere il fuoco e circa 35 minuti a 220 gradi.
aggiungere le acciughe, farle sciogliere nell’olio caldo,
mescolando. Tenere da parte. Per la variante con la ricotta, dopo avere steso l’im-
Preparare l’impasto: sciogliere il lievito di birra in un pasto nella teglia, messo le acciughe e la tuma, ag-
po’ di acqua tiepida (presa da quella per l’impasto) e giungere fette di ricotta (lasciata precedentemente
aggiungerlo alla farina; unire poco alla volta alla farina sgocciolare perché si asciughi un po’) e poi comple-
il resto dell’acqua mescolando. L’impasto può esse- tare con la cipolla cotta e la mollica di pane condita.
che un tempo era identificata come qui conosciuti come pupi: le statue 3. Lo sāncione bagherese
la Piana d’Oro, per via del colore grottesche raffiguranti satiri, mori, di Carlo Conti del paniācio
dei limoni che qui si coltivavano mendicanti e nani deformi che or- Conti. «Siamo riusciti
numerosi e che per decenni hanno nano il muro di cinta della più ce- a sdoganare dal consumo
locale il prodotto che
dettato le regole economiche di que- lebre tra le dimore nobiliari baghe-
oggi traina la comunità
sti territori. Bagheria è famosa per resi, Villa Palagonia, che ogni anno
di Bagheria, lo sāncione,
avere dato i natali al pittore Renato richiama migliaia di visitatori.
che è uscito dalle case
Guttuso, del quale a Villa Cattolica Ma è anche terra di sfincione – una dei bagheresi e dai nostri
si conservano le spoglie, al regista sorta di pizza alta con cipolla, tuma paniāci per approdare
Peppuccio Tornatore che alla sua e alici – alla quale ogni anno viene in mercati più ampi.
cittadina natale ha anche dedicato il dedicato un festival; è terra dove re- Oggi, intorno allo sāncione
film Baarìa, al fotografo Ferdinando gna il concentrato di pomodoro che si è creato un business
Scianna, al poeta Ignazio Buttitta, qui per tutti è l’astrattu, fatto anco- ma per sdoganarlo c’è
al matematico Giuseppe Bagnera. ra come si faceva una volta, metten- voluta una intensa attività
do a essiccare la passata di pomodo- di marketing durata cinque
TERRA DI NOBILI E ARTISTI ro al sole su tavole di legno; è terra anni», racconta Michele
Balistreri, animatore
E TERRA DI MOSTRI di alici sotto sale e sott’olio, lavora-
dello Sāncione Fest
È terra di ville e palazzi nobilia- te nella frazione marinara di Aspra
ri che l’aristocrazia palermitana ed esportate in tutto il mondo. Ed è,
fece costruire lontano dal frastuo- naturalmente, il territorio dei limo-
no della città. È terra di mostri, ni, in particolare i verdelli: dal f
profumo intenso e molto richiesti è un altro mondo», racconta Tony Lo 4. La spiaggia di Aspra,
dall’industria dolciaria e cosmetica. Coco. Questa cittadina che gli ave- il mare di Bagheria,
va dato i natali, era in tutto e per con le barche pronte per
TAVOLE PER PALATI ESIGENTI tutto una tela bianca su cui lo chef la piccola pesca sotto costa
5. La bottaia di Duca
E BUONGUSTAI ha potuto incidere una sua visione
di Salaparuta,
È meta di palati raffinati con due di cucina e di promozione del terri-
uno dei fari nella storia
ristoranti blasonati, I Pupi gestito torio. «All’inizio eravamo senza linee
dell'enologia siciliana
dallo chef Tony Lo Coco e dalla mo- guida – ricorda – perché Palermo e 6. La "Seppia sporca",
glie Laura Codogno e il Limu, dello la provincia non godevano di gran- uno dei piatti dello chef
chef Nino Ferreri acclamato dalla de considerazione dal punto di vista Tony Lo Coco de I Pupi
critica gastronomica ad appena un della ristorazione. Io avevo però una 7. I giardini di Villa
anno dall’apertura del suo locale. visione del mio lavoro che è poi quella San Cataldo: nato
Due ristoranti che nulla hanno da che mi ha sempre guidato e mi spro- agli inizi del '700,
invidiare a locali giovani di Palermo, na tutt’oggi: la cucina di qualità è un il complesso fu ristrutturato
come Gagini o come il Mec, che han- volano importante per far crescere il completamente nel 1860
no messo in moto per Bagheria una territorio. All’inizio è stata dura. Con e rifatto in stile neogotico
assumendo le sembianze
vera e propria rimonta nel mondo mia moglie abbiamo anche pensato di
di un castello medievale.
della cucina gourmet in Sicilia dopo mollare dinnanzi a certi sabati sera
Dal 1998 è di proprietà
anni di militanza in serie minori. con zero coperti. Ma il sogno è stato
della Provincia di Palermo
«Bagheria di oggi, rispetto a quando più forte e ci ha permesso di andare
ho aperto il mio ristorante, nel 2009, avanti fino a quando non abbiamo f
A
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7
BAGHERIA EXPERIENCE
Bagheria Città del Gusto è uno slogan che ho fortemente voluto si accoppiasse a quello di Città delle
Ville. Sono molti i turisti, i semplici avventori che raggiungono la nostra città per venire a pranzare o
cenare da noi, e non da oggi. Ci sono ristoranti e pizzerie storiche che attirano da anni ogni weekend
gente da Palermo e da tutto l'hinterland e oggi, che abbiamo due chef stellati come Tony Lo Coco
– già stella Michelin riconfermata con i suoi “I Pupi” – e quest'anno Nino Ferreri con “Limu”, il trend è
in crescita. L'amministrazione vuole essere da supporto nella promozione turistica ed enogastronomica
al fine di aumentare anche gli introiti dell'indotto e realizzare un “prodotto Bagheria” noto sempre più su scala na-
zionale. L'interesse che abbiamo potuto registrare verso la Città delle Ville e del Gusto è forte e ce ne rendiamo
conto non solo giornalmente anche grazie a tanti turisti fai da te che raggiungono la città, ma anche in occasioni
importanti come la BTE, la borsa extralberghiera del turismo: nelle due ultime edizioni, i buyer erano interessati ad
acquistare pacchetti che comprendessero la Città di Guttuso, di Buttitta e di Tornatore, ma anche dello sfincione,
del limone verdello e delle sarde salate.
Questa amministrazione metterà in campo tutti gli strumenti disponibili e reperirà fondi affinché si possa essere di
supporto alla promozione del settore turistico ed enogastronomico. Tra questi strumenti, a giorni, sarà on line un
portale dedicato a tale tipo di promozione www.bagheriaexperience.it, perché venire a Bagheria sarà come vivere
un'esperienza sotto più profili, da quello culturale a quello gastronomico, a quello rilassante e divertente.
– Filippo Maria Tripoli, sindaco di Bagheria
f
3208216384 – FORNORAGUSA Bagheria
ANTICA FORNERIA SCADUTO Solanto
CAVALIERE, 90
VIA DEL
f
091905451 – FORNERIASCADUTO
ANTICO FORNO VALENTI Duca di Salaparuta
VIA F. AGUGLIA, 15
ANTICOFORNOVALENTI.COM Ristoranti
1 km
PANIFICIO CONTI Acciughe
VIA I. LANZA DI TRABIA, 221
Vino
f
091967120 – PANIFICIOCONTI95
Sfincione
ANTICO PANIFICIO DON PIETRO
VIA XX SETTEMBRE, 62 Dormire
0912713428
Don Ciccio
fANTICOPANIFICIODONPIETRO
ANTICA FOCACCERIA DAL 1856 Limu
P.ZZA
SAN SEPOLCRO, 18
3928424803 – ANTICAFOCACCERIA.BAGHERIA I Pupi
Dormire
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Villa Palagonia
C. SO
B. SCADUTO, 93
3275416502 – BBPIRRIERA.IT Hotel Centrale Chiesa del
SS. Sepolcro
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VIA GRECO, 5 Antica Forneria Scaduto
091934023 – HOTELCENTRALE.BIZ Antica Focacceria dal 1856
B&B LE STANZE DEL CAPOSTAZIONE
Panificio Ragusa
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3318173101 – LESTANZEDELCAPOSTAZIONE.IT
VILLA SCADUTO RESIDENCE Villa Trabia
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Antico Forno Valenti
091931320 – VILLASCADUTORESIDENCE.IT
Parrocchia Maria
SS. del Carmelo
Panificio Conti Oliveri 1964
200 m
«Siamo entusiasti della collabora- Risale al gennaio 2021 la nascita di Pizzerie d’Italia quello dedicato alla
zione con Gambero Rosso perché ci Krombacher Italia, una nuova filiale Migliore Carta delle Bevande; in Risto-
ha permesso di parlare con i miglio- commerciale con il compito di segui- ranti d’Italia, il premio No Food Waste
ri professionisti presenti sul merca- re da vicino lo sviluppo del marchio legato alla sostenibilità ambientale
to, pizzaioli, chef, ristoratori. Grazie a sul mercato nazionale. Alla guida di ed etica; nella guida Roma e il Meglio
questa partnership abbiamo avuto questo progetto c’è Davide Grossi: del Lazio, quello alle Novità dell’Anno.
un accesso facilitato a un mercato «Il fatto che Gambero Rosso ci abbia «Premi e realtà che sentiamo molto
molto premium, attento alla qualità e scelto come birra esclusiva è motivo vicini – commenta Davide – Se il be-
in linea con le nostre aspettative». Lo per noi di prestigio e orgoglio. Molti verage è di qualità ed è digeribile non
storico birrificio tedesco della valle di dei migliori ristoranti e pizzerie re- togli spazio ai piatti con cui lo stai ab-
Krombach, nel cuore della Renania censiti nelle guide stanno scegliendo, binando. Il riconoscimento per la Mi-
Settentrionale-Westfalia, ha trovato settimana dopo settimana, Krom- glior Carta delle Bevande, per esem-
nell’editore italiano leader nella co- bacher». La collaborazione tra le due pio, va non semplicemente a chi ha
municazione e formazione enoga- aziende si è concretizzata lo scorso un’interessante selezione di birre, ma
stronomica un partner d’eccezione: anno durante la presentazione di al- soprattutto a chi più di altri riesce a
una collaborazione all’insegna della cune delle guide più importanti del offrire una proposta di qualità a 360
valorizzazione dell’eccellenza, stipula- Gambero Rosso. Krombacher, per gradi: quindi anche vini, amari, distil-
ta da Krombacher e Gambero Rosso la precisione, ha assegnato alcuni si- lati e, perché no, cocktail. Crediamo
lo scorso anno. gnificativi premi speciali: nella guida che questa attenzione sia un va- X
I PROTAGONISTI SI RACCONTANO
E ABBINANO PIZZE E BIRRA
Tre tra i migliori protagonisti di Pizzerie d’Italia che saranno presenti al
Beer&Food Attraction di Rimini dal 19 al 22 febbraio, ci raccontano il
loro lavoro, la loro filosofia, perché hanno scelto Krombacher e cosa
proporranno nei giorni dell’evento riminese…
ALFIO COLOMBO
SPLUGA PIZZERIA CONTEMPORANEA
Premio Speciale Miglior Carta delle Bevande
Sorico (CO) - pizzaspulga.it
Io vengo da una famiglia di pescatori da parte di papà e di contadini da
parte di mamma. Queste origini mi hanno insegnato il rispetto per i
prodotti del mare e della terra: la mia filosofia. A questo si lega anche il
mio desiderio di dare a tutti i miei ospiti, affezionati e nuovi, sempre
degli spunti di novità. Ed è anche per questo che ho scelto di avere in-
carta le etichette di Krombacher, dopo averle conosciute e provate: la
qualità dei loro prodotti e l’attenzione all’ambiente nella produzione si
sposa bene con la mia filosofia di ristorazione e di attenzione verso chi
mi sceglie. Le etichette del birrificio tedesco valorizzano i sapori delle
mie pizze e viceversa. Nella mia carta, per esempio, abbino la pizza La
Domenica, che gioca a fare la lasagna, con una Rhenania Alt: il topping
della tonda parte da un sugo di pomodoro alla napoletana cui aggiun-
volgerli nel nostro progetto, dan- giamo un ragù di Angus biologico sfumato con la stessa birra, grana in
do loro visibilità, lavorando cottura e una vellutata di noce moscata. Per lo stand Krombacher al
insieme». BeerAttraction ho pensato di portare, invece, la pizza Lago, con mante-
«Il nostro team – spiega Flavia cato di luccio, acqua di prezzemolo e vaniglia, glassa al chinotto e cipol-
Morelli, Manager Food & Bevera- la caramellata, da abbinare alla Unfiltered, perfetta per far ripartire il
ge Division di Italian Exibition palato dopo il sapore del luccio.
Group, l’ente che organizza la fie-
ra rimiinese – sta lavorando da
mesi al fianco delle aziende e del-
le associazioni di categoria, per
realizzare un’edizione di
Beer&Food Attraction davvero si-
gnificativa e di grande rilancio per
un settore centrale della nostra
economia. Il mondo del fuoricasa,
come sappiamo, è stato tra i più
colpiti dalla crisi degli ultimi anni,
ma ha anche saputo reagire con
grande forza, creatività e profes-
sionalità. Siamo, naturalmente,
molto orgogliosi di ospitare azien-
de del livello di Krombacher, che
hanno una storia birraria antica e
prestigiosa: sono certa che questa
presenza darà un valore aggiunto
importante alla manifestazione».
Milano - pizzeriadaezio.it
X pre in mano alla stessa famiglia. Qual è la filosofia e la ricerca che c’è dietro al tuo lavoro?
Molti locali non vogliono lavorare con Nel mio lavoro ho puntato a dare una svolta al concetto pizza realizzan-
le multinazionali: chiedono un pro- do un impasto diverso, croccante e leggero, caratterizzato da bolle e
dotto che sia costante e solido nella alveolature, senza l’utilizzo del sale e compensato dalla sapidità delle
qualità, ma non omologato; Krom- erbe di montagna. Il mio impasto è abbinato a topping che hanno una
bacher va proprio incontro a queste forte identità e che rappresentano il territorio da cui provengo, il tutto
esigenze». nel completo rispetto della natura e valorizzando le piccole produzioni
«Il sodalizio tra Gambero Rosso e agricolo-casearie. La storia di Krombacher è molto vicina alla mia filoso-
Krombacher – spiega l’AD di Gambe- fia: il loro stabilimento nasce e opera in una zona della Germania dove
ro Rosso Luigi Salerno – continuerà c’è una sorgente d’acqua molto importante che determina la qualità di
anche per questo 2023 sul percorso questa birra; la stessa cosa vale per il nostro impasto. Poi sposano molto
tracciato finora: un cammino che por- il concetto di sostenibilità e, anche se il birrificio ha dimensioni impor-
ta entrambe le aziende a puntare la tanti, rimane comunque di proprietà della famiglia fondatrice: anche
massima attenzione su aspetti che questo per noi è un aspetto molto importante.
nell’attuale mondo enogastronomico In carta, nel mio locale, amo abbinare la pizza con fiordilatte, tartare di
sono centrali. Il primo è senza dubbio pecora, mousse di pecorino, granella di nocciole, polvere di caffè e
quello della qualità: come Gambe- salsa al levistico con la Krombacher Rhenania Alt che sostiene perfet-
ro Rosso, da oltre 35 anni, lavoriamo tamente i gusti decisi di questa tonda.
per cercarla, e premiarla, negli eserci-
zi e nei prodotti che recensiamo; così
come Krombacher, da sempre, si im-
pegna a ottenerla nella produzione
delle sue birre. Il secondo aspetto è
quello legato alla sostenibilità, nodo
fondamentale oggigiorno per qual-
siasi azienda produttiva, un tema su
cui Krombacher e Gambero Rosso
sono in prima linea da sempre. La no-
stra partnership prevede che anche
quest’anno lo storico birrificio tede-
sco si farà promotore di alcuni nostri
prestigiosi premi speciali per le gui-
de Pizzerie d’Italia, Ristoranti d’Italia,
Roma e il Meglio del Lazio e Milano
e Lombardia. Siamo molto soddisfatti
di questa collaborazione: sono tanti i
valori che ci legano e che condividia-
mo; per questo Krombacher sarà pro-
tagonista delle nostre presentazioni
e dei nostri eventi e, presto, sarà al
nostro fianco nelle numerose attività
internazionali da noi promosse».
ALBERTO MORELLO
GIGI PIPA
krombacher.com
beerandfoodattraction.it
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eurekaddl RIVISTE
eurekaddl quotidiani esteri
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IMPORTANTE
Si ricordi di salvare tutti i nostri social qui di seguito elencati, perchè alcuni di essi
(soprattutto Facebook) potrebbero essere presto chiusi, avranno TUTTI il nuovo indirizzo aggiornato:
E
sistono luoghi talmente re- altri che meritano la visita; l’arcipelago gente: lo si può vedere, sentire, toccare e as-
moti che difficilmente vedre- Australe con le sue cinque isole Rurutu, saporare», racconta l’anziano tassista che
mo nella nostra vita e che a Tubuai, Raivavae, Rimatara e Rapa all’e- ci accompagna in hotel.
volte si possono raggiungere stremità meridionale dell’Oceano Pacifi- Bisogna giungere fin quaggiù con uno
soltanto attraverso i sogni, co e l’arcipelago Marchesi formato da spirito puro, per accogliere saggezza e
ma anche con la mente non è poi così dodici isole alte e senza laguna. armonia, per scoprire il Mana che di-
facile immaginarli. Uno di questi è la Qui si gode delle acque più spettacola- mora in ognuno di noi e per capire cos’è
Polinesia Francese, a 16mila chilometri ri del mondo, arricchite da una cornice quest’entità superiore di cui i polinesiani
dall’Italia (comodo il volo con Air Tahiti Nui fatta di alte montagne, un paesaggio spesso parlano. Benvenuti nel paradiso,
da Parigi) e divisa in cinque arcipelaghi: unico, per intenderci lo stesso che com- si parte.
quello della Società, il più importante, pare sulle cartellonistiche delle agenzie
composto da nove isole alte e cinque atol- di viaggio e per il quale vale la pena af- LE INFLUENZE FRANCESI
li divisi in due gruppi, le Iles du Vent con frontare un giorno di volo. Ma non solo, E… CINESI
Tahiti, Moorea, Maiao, Tetiaroa, Mehetia giungere in Polinesia Francese vuol dire La Polinesia Francese gode di ottime
e le Iles sous le Vent a ovest con Huahine, anche immergersi in culture uniche e condizioni climatiche ed è quindi dav-
Raiatea, Tahaa, Bora Bora, Maupiti, sen- lontanissime dalle nostre. «Noi tahitiani vero un paradiso di abbondanza. In
za dimenticare gli isolotti disabitati di abbiamo ereditato una ricca ed espressiva questo paese perennemente al sole i
Tupai, Mopelia, Scilly e Bellinghausen. cultura dagli antenati Ma’ohi, da loro deriva contadini coltivano un’enorme varie-
L’arcipelago di Tuamotu, spesso as- la forza vitale, un mondo dove le vite degli tà di frutti, spezie e vegetali con nomi
sociato all’arcipelago di Gambier, che dèi, dei guerrieri e degli uomini si incrociano evocativi che rimandano a luoghi eso-
comprende isole basse e atolli come Ran- in entusiasmanti leggende. Mana è il sacro tici, molto apprezzati dai consumatori
giroa, Tikehau, Manihi, Fakarava e tanti potere che abbraccia le Isole di Tahiti e la loro poiché uniscono le qualità aromatiche a
GLOSSARIETTO
Ahi: fuoco
Ahima’a: forni tradizionali scavati
in terra e ricoperti di pietre e fo-
glie di banano
Bancoulier: alias Aleurites mo-
luccanus, è un albero della fami-
glia delle Eupforbiaceae. Si usa
come condimento
Fe’i: un tipo di banana
Fafaru: acqua di mare utilizzata
come condimento
Hakka: popolo cinese di etnia
han che vive nella Cina meridio-
nale ma che ha conosciuto emi-
grazione in molti paesi. Il nome
significa: famiglie invitate
Mā’a: cibo
Mā’a Tahiti: cucina tradizionale,
composta da tre elementi: la base
di verdure (mā’a), pesce o carne
(‘īna’i), salsa a base di latte di coc-
co o acqua di mare (miti)
Mituhue: latte di cocco fermen-
2 tato
Mana: il sacro spirito dell’isola
quelle nutrizionali: il leggendario albe- PESCE CRUDO E LUNGHE COTTURE che avvolge tutto
ro del pane (o uru), il cocco, le dozzine I pesci delle lagune o dell’oceano, Motu: isolette
di varietà di banana tra le quali l’ini- dal pesce persico alla lampuga (mahi Taro: alias Colocasia esculenta,
mitabile fe’i, papaya, mango, ananas, mahi) fino al pesce pappagallo delle pianta ornamentale di cui si man-
angurie, pompelmi, lime e vaniglia, i Isole Tuamotu, fanno parte del tipico giano i rizomi
numerosi vegetali come il taro, tarua, menu polinesiano; spesso consumati Ufi: radici commestibili
ufi o ‘umara sono la base della cucina crudi, marinati in succo di lime o lat- Ukulele: strumento musicale ha-
delle isole. te di cocco come la famosa ricetta del waiano della famiglia delle chitar-
Ma cosa c’è da assaporare nelle Isole di pesce crudo “à la Tahitienne”. Tutti i re (inventato da immigrati porto-
Tahiti? Essendo un Paese d’Oltreocea- cibi più tipici sono cucinati nei for- ghesi nell’800)
no della Repubblica Francese, la sua ga- ni polinesiani tradizionali, chiamati Uru: albero del pane
stronomia si basa principalmente sulla ahima’a, dove frutta, verdura, car-
cucina francese, ma con una miscela ne di maialino, pollo tahitiano con
di sapori asiatici e occidentali. Infatti, fāfā (spinaci locali) e altre prelibatez-
anche se non è molto noto, gli immi- ze si uniscono durante le lunghe an-
grati cinesi vantano una lunga storia cestrali cotture. Preparazioni cospar-
nelle Isole di Tahiti, e gli Hakka che at- se di olio di cocco fresco che rende il
tualmente vi abitano sono considerati tutto incredibilmente cremoso e valo-
immigrati di terza e quarta generazio- rizzato dalla possibilità di mangiare
ne. Pertanto, l’influenza della cultura sulle spiagge o sui motu (isolette) te-
alimentare cinese è uno degli elementi nendo i piedi in ammollo nelle acque
essenziali della cucina polinesiana. cristalline. f
1 Poisson cru
Il Poisson cru è una miscela di pe-
sce appena tagliato (di solito ton-
no), verdure e latte di cocco. Rin-
frescante e gustoso.
2 Bonbon Chinois
Quando si mangia un mango non
ancora maturo, i polinesiani lo co-
spargono con una polvere cinese
rossa, dolce e aspra che contiene
estratti di prugne cinesi. È local-
mente conosciuto come “bonbon
chinois”.
3 Fafaru
Tonno marinato con acqua di
mare fermentata per alcuni gironi
al sole insieme a gamberi e gran-
chi. Il fafaru è in realtà l’acqua fer-
mentata.
4 Maialino da latte
Protagonista dei banchetti e delle
cotture insieme a frutta e verdura
che avvengono nell’ahimā’a, il tra-
dizionale forno scavato nella terra.
1. Papeete, la capitale
di Thaiti: il suo nome
è famoso da noi
per altre vicende
di politica locale,
ma la cittadina polinesiana
è il vivace punto di arrivo
in Polinesia
( foto di Grégoire Le Bacon)
2. Un piatto di "insalata"
preparato all'interno
di una noce di cocco
con pesce e radici locali
( foto di Grégoire Le Bacon)
3. Pranzo turistico a Moorea
( foto Tahiti Fly Shoot)
4. Un pescatore locale
mostra il frutto
del suo lavoro che andrà
a comporre freschi
piatti di crudo o di pesce
appena scottato
( foto di Grégoire Le Bacon)
In apertura, l'apertura
di un cocco fresco
4 ( foto di Myles McGuinness)
Tahiti
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poeticamente lui. Non si può però non possono visitare le cosiddette roulotte. MOOREA,
visitare il mercato di Papeete, il cuore pul- Quando ne avrete abbastanza di pesce CATTEDRALE SULL’OCEANO
sante del Paese, dove incontrare chi qui crudo e cocco, non dovrete far altro che Il viaggio nell’enorme Polinesia Francese
vive, assaggiandone i sapori più autentici. chiedere in giro dove poter trovare le continua… e bisogna fare delle scelte ocu-
Il mercato comunale fondato più di 170 famose e vivaci roulotte, la versione late a meno che non si abbiano a dispo-
anni fa, chiamato Le Marché, è il luogo polinesiana dei food truck che anima- sizione mesi per girarla in lungo e largo.
perfetto per fare acquisti tra centinaia di no la centrale Place Vaieté e richiama- Destinazione Moorea, poco distante
bancarelle riempite di oggetti tahitiani no visitatori e residenti per un boccone dalla capitale, che si erge magicamente
fatti a mano, oli, vaniglia, frutti, fiori e in compagnia. A partire dal crepuscolo dall’oceano come una cattedrale. Alta e
preparazioni istantanee. Il luogo perfetto numerosi taitiani e turisti qui si radu- dalle guglie verdi, incoronata da nuvole
dove trovare l’inimmaginabile provenien- nano e condividono gli odori e i sapori chiare e impreziosita dai mari del sud,
te da tutte le isole. Aperto ogni giorno, è della piazza: il cibo cinese regna sovra- case color pastello circondate da giardi-
particolarmente colorato e vivace la do- no, la folta comunità asiatica fa sì che ni di ibisco e uccelli colorati che donano
menica mattina quando i residenti fan- sia ormai quasi una cucina nazionale; un senso di pace. La bellezza di Moorea
no rifornimento per le gite familiari: è ma si trovano anche qui poisson cru (pe- è indimenticabile: le valli fertili ospita-
situato a due caseggiati dal lungomare e sce crudo, spesso marinato), hambur- no piantagioni di canna da zucchero e
facilmente raggiungibile in taxi da qual- ger e bistecche con patatine. Si assag- ananas (dove è possibile organizzare
siasi resort. giano più specialità da una postazione una visita, anche in bicicletta), una delle
all’altra e si chiacchiera in un contesto principali esportazioni del paese, consi-
FOOD TRUCK, ANZI… ROULOTTE molto spartano, allegro e in totale con- derata da molti come la più dolce qualità
E i food truck? Di sera, ma soprattut- vivialità nelle piazze, all’aperto, dove si di ananas esistente. I prodotti di queste
to la domenica dopo il tramonto, si sta sempre bene. coltivazioni si possono assaporare nel-
5. Preziosi baccelli
di vaniglia di cui
la Polinesia Francese
è tra i maggiori
produttori mondiali
6. Un cocco intagliato col
machete e pronto da bere
( foto di Grégoire Le Bacon)
7. Un banchetto
di frutta a Moorea
( foto di Grégoire Le Bacon)
8. Ananas
9. Una suggestiva immagine
di Bora Bora, l'isola forse
più famosa della Polinesia
( foto di Grégoire Le Bacon
Tahiti Nui Helicopters)
7 8
il secondo più grande atollo del mondo, te l’anno a maggio e dicembre. Questo sante sud di Rangiroa il cui significato è
un luogo dove terra e cielo formano un’i- è l’unico posto al mondo dove si pianta “cieli infiniti”, qui vive insieme alla sua
naspettata simbiosi. Il bellissimo cer- la vite nel corallo e nei suoi detriti che compagna e si occupa esclusivamente
chio di isole è circondato da diversi tipi rilasciano caratteristiche particolari con della produzione di coprah (polpa di
di oceano, Moana-Tea (Oceano tranquil- note minerali e di pietra focaia e profili cocco essiccata per l’industria agroali-
lo) che definisce la laguna, e Moana-uri gusto-olfattivi diversi da quelli a cui sia- mentare e cosmetica) che una volta al
(Oceano selvaggio) dove balene, mante, mo abituati ma molto interessanti. Le mese qualcuno passa a ritirare. Magro,
delfini e squali sfilano tra i fortunati che etichette sono quattro, tre bianchi e un segnato dal sole, lontano dalla “civiltà”,
esplorano il loro mondo. rosato, sono i vini realizzati da Jacque- una barchetta, un machete, migliaia di
Lungo le poche strade che esistono si line, responsabile del vigneto, da Land- palme, zero elettricità, nessun rumore
incontrano 58 chiese di coralli, centri ry e Lucien, da Rootoroa, Temarii e da né voci e un’opera d’arte che ogni giorno
di artigianato, ristoranti locali, panette- Naomie: polinesiani che hanno portato si presenta nuova ai suoi occhi, la mae-
rie e piccole botteghe. Ma questa è an- un po’ di se stessi in questa avventura stosa bellezza della Polinesia Francese.
che terra di vino – si avete capito bene, tra i filari. Ed è proprio qui che finisce È forse questa l’esperienza più vera che
vino su un atollo dell’Arcipelago della il nostro viaggio, nell’indimenticabile portiamo con noi, il sorriso di un uomo
Tuamotu: la Dominique Auroy Estate è Rangiroa. a cui sono rimasti solo due denti ma che
all’interno di una piantagione di cocco, vive davvero in un paradiso, ed è tutto
dove la proprietà francese, con a capo LA NOSTALGIA DEL PARADISO per sé, chissà se se ne rende conto. Gli
l’enologo Sébastien Thépénier, produce i Lasciamo l’isola restituendo il conta- chiediamo come sia il cielo di notte, qui
“Vin de Tahiti” utilizzando le varietà Ca- dino Ioanne alla sua fetta di paradiso dove non esistono luci: mi risponde con
rignano (di origine italiana), Moscato, incontaminato che ci saluta mentre la un sorriso, un sorriso di cui si sentirà
Amburgo e Grenache, raccolte due vol- barca prende distanza. Abita sul ver- per sempre nostalgia.
INIZIATIVA REALIZZATA NELL’AMBITO DEL “PROGRAMMA DI RIGENERAZIONE ECONOMICA, SOCIALE E AMBIENTALE DEL
TERRITORIO JONICO-SALENTINO COLPITO DA XYLELLA FASTIDIOSA, RADICI VIRTUOSE”, FINANZIATA A VALERE SULL’AVVISO
MIPAAF N.10900 DEL 17.02.2020 “CONTRATTI DI DISTRETTO XYLELLA”.
MAICOL IZZO
NATO A ETÀ CITTÀ DI RESIDENZA
Castellammare di Stabia (NA) 29 Castellammare di Stabia (NA)
Mezzo pacchero
alla marinara
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
300 g di mezzi paccheri di Gragnano
500 g di conserva di pomodoro San Marzano (meglio se di Napoli, Vesuvio)
300 ml di olio evo
50 g di olive nere
4 acciughe
3 spicchi d'aglio
1 peperoncino piccolo
basilico fresco
origano essiccato in polvere
sale marino ݆no
Per il mantecato di baccalà, cuocere le patate in acqua Per la polvere di coriandolo, essiccare i germogli freschi a
e sale, sbucciarle e frullarle nel Bimby con tutti gli altri 60° per 8 ore, quindi frullare nel Bimby fino a ottenere una
elementi assieme alle guance di baccalà precedentemen- polvere (meglio setacciare alla fine).
te cotte per 5 minuti nell'acqua delle patate. Spalmare il Per il miele piccante, assemblare tutti gli ingredienti sopra
composto in uno stampo dalla forma desiderata, (meglio indicati in un pentolino e far ridurre per 15 minuti, poi se-
se rettangolare o quadrato), abbattere a -20°C e far scon- tacciare e tenere in fresco.
gelare in frigorifero almeno 3 ore prima di iniziare la pre- Passare il mantecato a pezzi nella tempura, quindi cuocer-
parazione effettiva del piatto. lo in olio evo a 170°C per 4 minuti.
Per la tempura, frullare la farina di riso, la farina 00, il sale e In 4 piatti piani, meglio se bianchi, posizionare al centro
l'acqua frizzante e riempire un sifone con 2 cariche. un pezzo di baccalà mantecato fritto, a lato la scarola ap-
Per la scarola, selezionare delle piccole foglie, sciacquar- pena condita, spalmando il miele piccante su un solo lato
le per bene e condirle con olive, capperi, papaccelle, olio del mantecato. Completare con germogli di coriandolo
e sale. fresco adagiandoli sulla scarola.
400 SALUMI
168 AZIENDE
LE MIGLIORI GASTRONOMIE
PER ACQUISTI DOC
GIANNI D’AMATO
POESIE DI TERRA E DI MARE
Gianni D’Amato è una forza
della natura. Alla soglia
dei sessant’anni ha cambiato
di nuovo vita prendendo
in mano la cucina di Locanda
Miranda a Tellaro, dopo i
primi anni ad Aulla, dopo aver
portato alle stelle il Rigoletto
di Reggiolo abbattuto dal
terremoto e poi il Caffè Arti
e Mestieri a Reggio Emilia.
«Faccio il lavoro più bello del
mondo – sorride lui – E ho
ancora voglia di imparare
e fare». Ricerca, studio,
esperienze: la sua cucina è
fatta dei colori e dei profumi
dai territori che ha vissuto
e ora dal mare e dal vento
della Liguria che adora, nel
suggestivo Golfo dei Poeti
DOVE
GIANNI D’AMATO MIRANDA
Lerici (SP)
loc. Tellaro
via Fiascherino, 92
0187964012
giannidamato.it
PUNTEGGIO GUIDA 2023
Cucina 43
Cantina 15
Servizio 24
Totale 82
ANNO DI APERTURA
2021
(l’insegna è del 1959)
CIUPPIN DI ACCIUGHE
“
La cucina mi appartiene, è dentro di me,
già da bambino ricordo quando il nonno
cucinava le zuppe: si sentivano i profumi
giù per le scale, è un ricordo che porterò
con me per sempre e che, con le varie
sfumature, cerco di trasmettere a chi mi segue.
Protagonista è l’acciuga, un pesce povero
che povero non è più: dedico questo piatto
alla Liguria di Levante di cui prendo
in prestito la tradizione.
TARTUFO E TARTUFI
“
Il sottotitolo di questo piatto è: Ulisse dal mare
vede la terra e dice Terra. L’idea viene pensando
agli esseri che vivono sotto la terra, o sotto
la sabbia. Il tartufo vive sotto terra; il grano nasce
dal seme che sta sotto terra e dà vita al pane;
il tartufo di mare che vive sotto la sabbia viene
nascosto dal pane che nasce dalla terra.
Anche la carota nasce sotto terra e lo zenzero
nasce sotto terra. Tutto questo mi fa pensare
a Ulisse che dopo la sua Odissea trascorsa avvolto
nel mare, quella immensa massa di acqua da cui
è nata la vita sulla terra, torna alla terra e la può
ānalmente nominare. Io, come lui – dopo una vita
simile alla sua Odissea – vivo il mare e nomino
la terra con i tartuā, di mare e di terra.
CUBO DI BOLLITO
“
Ritorno alla mia Emilia.
Questo è un piatto iconico, che ho portato
con me ovunque. È un elegante bollito
racchiuso in un cubo: un piatto simbolo
in ricordo del mio Rigoletto di Reggiolo.
IL TEAM
Alla guida della cucina Antonello
Magliari e, con lui ai fornelli, Fran-
cesco Di Felice e Daniele Coni. Ad
affiancarlo nella pasticceria la mo-
glie Stefania che prepara “i dolci che
si fanno in casa”. Lo chef - insieme a
Edoardo Micozzi, Andrea Liguori, Si-
mone Angelucci e Luca Tenderini - è
uno dei cinque soci del locale, a unirli
è la passione per la cucina tradizio-
nale romana. La gestione della sala
dell’Hosteria è affidata a Simone An-
gelucci e Andrea Liguori, che insieme
allo staff storico accolgono i clienti
in un ambiente accogliente, sempre
BACCALÀ ALLA ROMANA
pronti a consigliare i piatti ma anche INGREDIENTI PER 4 PERSONE
i vini di una lista molto interessante. 900 g circa di baccalà salinato già ammollato e dissalato
1 kg di pomodori ben maturi se in stagione, altrimenti 800 g di pomodori pelati
I PRODOTTI 80 g di olive itrane denocciolate
La cucina è basata su prodotti stagio- 40 g di pinoli italiani
nali ed eccellenze locali: produttori, 1 cipolla bianca grande
allevatori, contadini del territorio e 6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Presidi Slow Food compongono la olio per frittura
proposta gastronomica fra tradizione farina 00
e gusto. La pasta è fatta in casa, per i sale
formati secchi si predilige il pastificio
Porzionare il baccalà a pezzi da circa 100 grammi, infarinarli, friggerli in olio da
artigianale abruzzese Cavalier Cocco.
frittura ben caldo fino a completa doratura, quindi scolarli delicatamente e te-
I formaggi e i salumi sono della sele-
nerli in caldo, ma non coprirli.
zione Dol, il pane di Franco Palermo.
Tagliare la cipolla a fette di un paio di millimetri di spessore e porla in un tegame
I PIATTI FORTI con l'olio extravergine, una volta portata a completo appassimento aggiungere i
Spaghetti alla carbonara, rigatoni alla pomodori a pezzi grossolani.
amatriciana, tonnarelli cacio e pepe, Fare andare il tutto a fuoco moderato insieme alle olive denocciolate per circa
fettuccine tirate a mano con sugo di 30/40 minuti, a questo punto regolare di sale e adagiare delicatamente nel tega-
carne, polpette di bollito con salsa me il baccalà già fritto, girarlo con delicatezza e terminare la cottura per altri 10
verde, baccalà alla romana, agnello minuti sempre a fuoco moderato.
alla romana, guancia brasata al Cesa- Dividere il baccalà in 4 piatti, aggiungere i pinoli e rifinire con altro olio extraver-
nese, l'immancabile tiramisù. gine a piacere.
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In libreria
e su www.gamberorosso.it
le
classifiche
Un contest per certi versi sorprendente. A dominare la classifica una volta tanto sono i
prodotti della grande distribuzione: 9 fagioli borlotti su 12. È il risultato di un blind test che
ha messo in fila 34 referenze (9 artigianali e 25 della gdo), degustate alla cieca e valutate da
un panel di esperti assaggiatori. Non solo. A dare i migliori risultati sono stati in molti casi i
borlotti confezionati nella classica boatta. Pop, affordable but not cheap.
Non sempre i prodotti artigianali sono migliori di quelli industriali. strumenti tecnologici e del parco macchine, investimenti conti-
E non è scontato che gli alimenti confezionati in vaso di vetro siano nui per ottimizzare i processi di lavorazione e garantire standard
più buoni di quelli in lattina. Quantomeno nel nostro contest sui produttivi. Cose che l’artigiano e la piccola azienda non sempre
fagioli borlotti cotti al naturale, che ha preso in esame, degustato possono fare: la loro forza sono le mani, i ritmi lenti, la pazien-
alla cieca e valutato i prodotti di piccole aziende, che viaggiano nel za. Sicuramente, i fagioli preparati a casa, partendo dal prodotto
canale di nicchia, e quelli presenti sugli scaffali dei supermercati. I fresco o secco reidratato e cotti con i classici odori, sono più buo-
risultati del blind test e la classifica che ne è scaturita sfatano alcuni ni, più profumati e gustosi. Ma chi ha più tempo di sgranarli o
luoghi comuni e ribaltano la situazione a favore della gdo e della di tenerli a bagno un giorno, di farli bollire lentamente per ore?
classica boatta. Dello stesso marchio abbiamo assaggiato borlotti Sono un lusso che non sempre i ritmi e gli impegni dell’epoca in
in packaging differenti: barattolo di vetro, lattina e brick (la confe- cui viviamo ci consentono. Un lusso perché richiede tempo: non
zione squadrata, a testa piatta, in cartone poliaccoppiato). Ebbene, solo di fare, anche di pensare, programmare, organizzare. Quin-
in molti casi il panel si è espresso a favore della lattina all’una- di, ben vengano le industrie e le aziende artigiane che ci offrono
nimità e senza incertezze. E come se non bastasse, con la stessa un buon cibo pronto, a un prezzo abbordabile e adatto a tutte
concordia e senza esitazioni, un numero relativamente alto di fa- le categorie di consumatori, anche alla fascia sempre più ampia
gioli borlotti della grande distribuzione è entrato in classifica con di vegetariani e vegani. Oltretutto considerando che tutti i cam-
punteggi di tutto rispetto. Un risultato tanto più interessante se pioni degustati, anche quelli non entrati in classifica, sono stati
si considerano i prezzi: la metà (se non un terzo) per i prodotti apprezzati per la pulizia, la tipicità e la precisione del profilo aro-
della grande distribuzione. Non sempre piccolo è buono, dun- matico, privo di sensazioni off-notes. La differenza si è giocata
que, quantomeno non in tutte le categorie alimentari. Forse per piuttosto sulla più o meno intensità, piacevolezza e persistenza
la trasformazione di certe tipologie di cibi ci vogliono macchinari delle percezioni olfattive e gustative, e sulla gradevolezza della
adeguati che solo un’industria può avere e permettersi, sono ne- struttura, data dal fagiolo cotto a puntino, non crudo o sfatto, e
cessari un controllo costante della qualità, aggiornamenti degli con la buccia non invadente.
1
Veraci e immediati, con fresco biologici freschi biologici al naturale
ex aequo
un profilo aromatico Con più di 30 anni di espe- Nata nel 1978, Probios è un’a- Il brand del gruppo
tipico e un sapore che rienza, una rete di oltre 300 zienda italiana leader nel mer- Fini dedicato a sal-
ha la bontà delle cose negozi sparsi su tutto il ter- cato nazionale degli alimenti se, passate, sughi,
semplici e oneste. Non sono ritorio nazionale e una bot- vegetali organic e “free-from” confetture, legu-
piacioni, non hanno bisogno tega online, è un must nella (senza glutine, lievito, lattosio, mi e condimenti vari è una
di stupire. Vanno solo scaldati distribuzione di alimenti sale aggiunto, olio di palma), certezza anche per quanto ri-
e conditi con un giro di buon biologici e biodinamici, an- venduti anche online. Distri- guarda i fagioli borlotti pronti.
olio. Sono i borlotti di Casa che private label con i brand buisce all’estero, in 47 Paesi, Come tutte le referenze delle
Corneli, azienda agricola um- NaturaSì, Ecor e Sì Essen- ma italiani sono l’85% dei for- Conserve della Nonna, sono
bra sulle colline tra Perugia e ziali. A superare il blind test nitori e il 70% delle materie confezionati in vaso di vetro e
Orvieto, in una zona da sem- ed entrare in classifica sono prime usate per la prepara- riconoscibili sugli scaffali di ne-
pre vocata alla coltivazione di i borlotti biologici NaturaSì zione degli alimenti. Quattro gozi e supermercati per il tap-
legumi. Luigi Corneli li produ- in lattina, lavorati e confe- i marchi del gruppo: Probios po a quadretti rossi. I legumi,
ce a filiera chiusa, dal campo zionati entro poche ore dalla (prodotti lavorati dal fresco), Il reidratati e cotti in acqua e sale
al barattolo, e li propone nella raccolta, cotti semplicemen- Nutrimento (cibi trasformati marino iodato, si presentano
linea Le Pinotte (in onore a te in acqua e sale (la produ- dal secco), Biostock (ingredien- piuttosto integri, composti ed
Pinotta, la madre di Luigi), in zione è affidata ad Agri Daf ti sfusi) e Probios Deutschland omogenei nella dimensione e
vendita anche online. L’aspet- (indirizzato al mercato tede- nel colore, di una calda e lumi-
di San Giorgio Piacentino).
to è buono: i fagioli si presen- sco). I borlotti, italiani, lavorati nosa tonalità marrone chiaro.
Sono la dimostrazione che i
tano abbastanza omogenei ed freschi entro 6 ore dalla rac- Naso e palato sono delicatissi-
cibi in boatta possono essere
integri di colore marrone. Le colta e confezionati in lattina mi e precisi, con le note vegeta-
migliori di quelli conservati
note olfattive e aromatiche con il brand Probios, hanno li tipiche del legume, i sentori
nel vetro. Aspetto abbastan-
sono decisamente vegetali e un aspetto composto, abba- aromatici particolarmente pu-
za integro e composto, naso
“scolpite”, senza incertezze e stanza integro e brillante, naso liti a fine bocca. Il sapore ha il
e bocca delicati e piuttosto
pulito e tipico (richiama la mi- giusto equilibrio tra sapidità e
interferenze, di tonalità leg- puliti, gusto equilibrato e
nestra di legumi), bocca vege- dolcezza e la struttura è mol-
germente scura, con richiami piacevolmente sapido, con
tale, dolce e sapida con leggere to piacevole grazie alla buona
al legno e alla terra profumata. le classiche note vegetali e note fruttate, struttura soda e cottura dei legumi e al seme
San Venanzo (TR) richiami alla minestra di le-
frazione San Vito pastosa con buccia sufficiente- polposo, quasi cremoso, e con
gumi. Seme carnoso e soffice mente sottile.
in Monte vocabolo buccia impalpabile.
Pomasciano, 11 in una buccia appena tenace.
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1
Natura Chiama è il Li trovate in quasi tutti i su- Per i fagioli borlotti a mar- cotti al vapore
ex aequo
brand dedicato ai permercati delle principali chio la famosa catena france- Sono facilmente reperibili: li
prodotti biologici catene della gdo. Ma non è se di supermercati e ipermer- trovate in tutti i supermercati
di Selex, il secon- il solo plus dei fagioli bor- cati si appoggia all’azienda e nell’e-commerce Conad, pri-
do player della gdo italiana lotti al vapore di Bonduelle, campana La Doria, che pro- mo player della gdo nazionale
che nel 2022 ha raggiunto la famosa azienda alimen- duce in private label nei per quota di mercato (oltre il
una quota di mercato pari al tare francese nata nel 1853 propri stabilimenti situati 15% nel 2022, con un fattura-
14,7%. Buona la performance a Marquette-lez-Lille e oggi nel Salernitano (a Sarno e to che ha superato i 18 miliardi
dei fagioli borlotti, confezio- situata a Villeneuve-d'Ascq, ad Angri) partendo dai le- di euro). Hanno un prezzo ab-
nati sia in barattolo di vetro con stabilimenti in Italia a gumi secchi reidratati, cotti bordabile e sono cotti sempli-
sia in lattina, in vendita nelle Battipaglia (SA) e San Paolo in acqua e sale, confezionati cemente a vapore in acqua e
catene di supermercati e iper- d'Argon (BG). Le confezioni in boatta insieme ad acido sale (da Conserve Italia nello
mercati a marchio e attraver- dei prodotti (insalate, mais, ascorbico. Borlotti invitanti, stabilimento di Alseno, Piacen-
so l’e-commerce CosìComodo. verdure e legumi conservati, più che corretti e piacevoli, za), prima di essere conservati
it. A entrare in classifica, e surgelati e piatti pronti) sono tra i migliori in lizza. Aspetto senza aggiunta di alcun addi-
a salire sul gradino più alto, 100% riciclabili, composte da composto e perfettino: semi tivo. Non fatevi condizionare
sono quelli in vaso, coltivati in carta certificata FSC. I borlot- integri, luminosi e uniformi più di tanto dall’aspetto un
Italia in biologico, reidratati e ti, ottenuti dai legumi secchi nella dimensione e nel colore po’ scapigliato dei borlotti ap-
lessati in acqua e sale da Feger reidratati cotti in acqua e sale marroncino. Profumo vege- pena estratti dalla lattina, che
di Angri (SA). Borlotti invi- (nelle confezioni presenti tale caratteristico e “condito” si presentano comunque invi-
tanti, composti e perfettini di anche E 509 ed E385), sono (richiama i fagioli cotti con tanti, luminosi, uniformi nel-
una calda e brillante tonalità piccoli, integri ed uniformi erbe aromatiche: salvia, allo- la dimensione medio-grande
marroncino chiaro tenden- di un caldo colore marrone. ro…), e che preannuncia un e nella tonalità scura. Naso e
te al rosato. Le sensazioni di Il profilo aromatico è pulito gusto saporito. Bocca roton- bocca sono corretti e rassicu-
naso e bocca richiamano i le- e delicato ma espressivo, cen- da, dolce, sapida e con una ranti: i tipici sentori vegetali
gumi “conditi”, cotti nel bro- trato su un’elegante dolcezza lieve chiusura amarognola, dolci e saporiti, molto puliti e
do vegetale con i classici odo- vegetale. Unico neo la buc- che non disturba ma arricchi- piacevoli, consistenza carnosa
ri, come si fa in casa. Anche la cia, piuttosto spessa e tenace sce un morso di buona persi- e polposa dei semi, ottenuta
struttura non delude, soda, contro un seme polposo e di stenza aromatica, imprezio- da una cottura adeguata e al
carnosa e pastosa, contenuta buona pastosità. Perfetto per sito da una texture carnosa
giusto grado, buccia quasi im-
in una buccia sottile. creme e vellutate. con buccia poco fastidiosa. In
percettibile.
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carnevali d'Italia, “Furlè” è una cittadina vivace, tranquilla e godereccia, con oltre 22 secoli
di storia alle spalle. Il temperamento romagnolo, l’enogastronomia ricca e ruspante,
la posizione fra le colline dell’Appennino e la Riviera ne fanno una meta gettonata
in ogni stagione. Dagli amanti della buona tavola ma anche dell’arte, delle terme
e delle attività all’aria aperta, nel verde dei parchi urbani o dell’immediato circondario
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Bagno di Romagna Tavolicci
Badia Prataglia 6 km
IL Carnevale
e il BUON VIVERE DI FORLÌ
a cura di Valentina Marino
MANGIARE 0543 090409 riferimento per una schiera menu parla di salumi e affet-
amburgheria.com eterogenea di affezionati, tati, nachos, piadine, pane
1 Tutto il buono guidato da una brigata gio- di San Patrignano farcito, ad
della filiera corta vane e talentuosa capitanata esempio, con burger di Chia-
Acquolina Panineria. Sostenibilità, va- da Davide Grumbianin. In nina, crema di zucchine e ba-
Pescheria & Cucina lorizzazione delle risorse tavola funziona uno stile mo- silico, fonduta cacio e pepe,
p.zza Cavour, 17 del territorio e biodiversità i derno che punta sulla legge- guanciale croccante, chips
c/o Mercato delle Erbe cavalli di battaglia di questo rezza, la creatività e prodotti di zucchine. Opzioni veg e
331 5800145 di alto livello: battuta di cin- bimbi. Altra sede a Faenza
acquolinapescheria.it fast e good food. Il menu è
ghiale con melanzana, pesca in via Granarolo 17/C (338
Una pausa al mare già invitante, ma i fuoricarta
e latte di provola affumicata, 2827542).
zigzagando tra i box di giornata sono da tenere
o cappelletti di Mora Roma-
Pescheria & Cucina. Banco
d’occhio: l’Ordinario è pane
gnola con cipolla di Tropea e 5
ai semi di sesamo con sal-
per acquisti, gastronomia con lavanda. Si beve bene, anche
prelibate preparazioni a por-
siccia di Mora Romagnola,
sul fronte distillati. Burghetto
tar via e soluzione ideale per maionese, fontina e cipolla via Giorgio
un pranzetto all’insegna del alla piastra, il Contadino con 4 Regnoli, 25
0543 1802180
pesce fresco in esposizione pollo da allevamenti “etici”
con piatti semplici ma di gran cotto a bassa temperatura. La Birreria @burghett
Birre di Romagna. Delivery e v.le Italia 12 Per ogni taglia e voglia
soddisfazione. Primi conditi
take away. 388 9944809 Panineria. Ci sono con dop-
il giusto, spiedini, gratinati, labirreria.pub pia e tripla carne, sennò con
crudi, tutto con la migliore
materia prima adriatica a va-
3 Nuovi gastropub cotolette di pollo fatte in
Birreria. A ottobre scorso ha casa, mentre i veg sono ripie-
riazione giornaliera. Dal lune-
dì al sabato dalle 8 alle 14.30.
Benso compiuto un anno, ma è già ni di burger di farro e borlotti
p.zza Cavour, 7 un must per gli appassionati. o di ceci, grano saraceno, zuc-
346 1167238
2 bensofood.com
Oltre alle migliori referenze chine, crusca d’avena, cipolla
e carote. Perché genuino
artigianali, qui trovate cose
Amburgheria Creativa La giovane Forlì interessanti pure sul fronte qui fa rima con goloso, vedi
via Romeo Ristorante. Un concept con- cibo. I fornitori sono picco- le chips al sale di Cervia, le
Galli, 24/26 temporaneo in centro, ormai le aziende del territorio, e il crocchette, la piadina fritta,
le irresistibili Jacket potato-
LA MIA FORLÌ es. Tutto fatto in casa. Dolci
QUI NON CI SI ANNOIA MAI
da veri golosi, servizio cate-
ring e domicilio.
Nonostante il cognome polacco, da mio nonno, sono forlivese doc. In passato ho
fatto diverse stagioni al mare per poi approdare a Predappio alla Locanda Appen- 6
nino (via Strada Nuova 48), dove ho conosciuto la cucina del territorio. Successi-
vamente, nel 2017, col titolare ci siamo buttati in questa “avventura” cittadina, un Convivio
concept moderno in pieno centro, dove la consulenza di Piergiorgio Parini ha fraz. Villanova
fatto la differenza. Qui valorizziamo la nostra Romagna con una tradizione rivista in via Bologna, 346
chiave moderna: passatelli e cappelletti non mancano, però rivisti in chiave personale, qualche 0543 934644
volta, anche con un tocco orientale. E la clientela, locale e non, ripaga. Molti arrivano da Faenza e convivioristorante.it
Ravenna, Bologna e Modena, se non da tutta Italia, grazie al passaparola e alla segnalazione sulle Solide certezze
guide. D’altronde qui oggi si vive e si mangia bene, e se in passato si trovava quasi solo cibo tipico, Ristorante. A undici anni dal
ora l’offerta è ampia, varia, di livello. Non a caso nel mio giorno libero mi piace variare tra posti trasloco da Castrocaro Ter-
semplici (per accontentare pure la famiglia) come Petito e fine dining dove prendere spunti e me, in posizione non troppo
confrontarmi con colleghi come Gianluca Gorini (vedi box). Se mi va una tagliatella al ragù come amena proprio sulla via Emi-
si deve si va alla Locanda Appennino, una buona pizza da Margherite Pizze Popolari, mentre per lia, il Convivio si è ricreato
bere ci sono BiFOR, un valido pub in piazza Cavour 14, o Desco, per un cocktail. Dolci? Gran Caf- una clientela di affezionati
fè 900 a Castrocaro (viale G. Marconi, 9), un classico intramontabile, sennò il gelato di Freddino, che tornano per la sala con-
dove pistacchio e nocciola sono i preferiti di mio figlio. E a dire il vero anche i miei. fortevole, per il servizio ef-
– Davide Grumbianin, chef di Benso ficace e disponibile, per una
cucina di pesce moderna al civico 31 è il corner per gli Pizzeria. L’Otello è rossa con Trattoria. Un riferimento as-
e curata dove si osa senza acquisti. fiordilatte, pancetta croccan- sodato per tanti affezionati.
esagerare. Vini validi, pani te, pomodoro fresco, pepe- Ambiente d’antan con sala
maison e dessert da provare. 9 roncino, mentre la Gola (una bar all’ingresso, tavoli in le-
Occhio ai social per le serate delle appetitose special sta- gno scuro e lavagna con pro-
a tema. Insonnia gionali) con vellutata di zucca posta del giorno, una gestio-
via Giovanni maison, guanciale croccante, ne schietta e appassionata e
7 dalle Bande Nere, 8
388 5636556 fonduta di gorgonzola, sal- un’accoppiata vino-cibo che
via, amaretto sbriciolato. Qui
Desco ristoranteinsonnia.it
è difficile annoiarsi, perché il
fa la gioia dei buongustai. Le
bottiglie sono tante e frutto
via Giorgio Carne, pesce e pinse
menu è amplissimo, gli impa- di anni di viaggi ed esperien-
Regnoli, 12 Ristorante. Chef Andrea In-
351 7099121 sti sono leggeri e digeribili, i za del settore, i piatti sono
sonnia Barchi è anche un pa-
@desco.FORLÌ tron attento e partecipativo
topping adatti a ogni genere caserecci e sostanziosi. In al-
Prenotazione obbligatoria che oltre che dei fornelli si
di voglia. Stesso discorso per ternativa taglieri misti.
Cocktail Bar. Una ventina di il bere, con vasta selezione di
occupa amorevolmente degli
sedute in questo covo per ospiti in sala. La sua è una
birre. Atmosfera simpatica e 14
rilassata.
amanti della mixology. Sti-
le internazionale, posizione
cucina genuina e non banale, Osteria del mercato
centrale, uno staff in gamba
che copre ogni fronte: dalla
padella di cozze alla taran-
12 p.zza Cavour, 24
0543 034805
ma soprattutto drink frutto tina ai tagliolini al nero di Osteria L'Amorosa 335 5850835
di estro, tecnica e ingredienti seppia con vongole veraci e via Ravegnana, 319 osteria
di prima scelta. La scenogra- zucchine, dalla carne a pinse 0543 796100 delmercatoFORLÌ.it
fica parete con bottiglie di e pizze frutto di farine sele- @osterialamorosa Tradizione dura e pura
ogni tipo e origine è un capo- zionate. Cibo ruspante Trattoria. Il posto ideale se
lavoro. D’estate si può stare in allegra compagnia volete fare un tuffo nella vera
all’aperto. 10 Trattoria. Rustico e informa- cucina tipica romagnola, fat-
ta come hanno tramandato le
8 Margherite Pizze Popolari le, è il posto giusto per un
pranzo o una cena senza nonne e con prodotti di filie-
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FuOri Misura Social Food 0543 1713378 impegno all’insegna di un ra cortissima, freschi e genu-
via Goffredo margherite.pizza repertorio casalingo sempli- ini. Taglieri di salumi, trippa
Mameli, 17 Insegna docet ce e di gran soddisfazione. croccante, sarda in saor, pa-
347 0477398 Impossibile saltare la pasta sta e fagioli, gli immancabili
fuori-misura.it Pizzeria. Di qualità e per tut-
fresca, che siano tagliatelle cappelletti, la cotoletta, fe-
ti i portafogli. L'impasto in-
Tutti inclusi al ragù o strozzapreti pastic- gato e cipolle. Il tutto in un
diretto, digeribile e fragran-
Bistrot. Più che un luogo per ciati e ravioli. Poi largo alla clima conviviale e allegro con
te, è realizzato con farine
bere e mangiare da mattina carne, per esempio grigliata tovagliette a quadri e qualche
semintegrali o con farro bio
a sera, è un progetto social- mista con verdure di stagio- bottiglia niente male.
romagnolo, lunga lievita-
mente utile dove persone ne, e a dolci per golosi inarre-
con disabilità diverse sono
zione e alta idratazione. Le
tonde, dai cornicioni leggeri stabili. Si prenota solo dalle 15
parte integrante dello staff.
Poi c’è una cucina eclettica e
e croccanti (volendo da arric- 11 alle 14 e dalle 18 alle 22.
Osteria Nascosta
chire con salse a scelta), sono
colorata, con i passatelli fatti
condite con prodotti al top.
13 via E. De Amicis, 1
347 4048746
in casa, salsiccia matta e ca-
volo cappuccio, gli hambur-
Birre artigianali e dehors. Osteria La Cantina Da cercare con attenzione
ger vegetali nel pan brioche 11 di via Firenze Trattoria. Si trova effettiva-
mente in un vicoletto, è pic-
con cipolla caramellata, spi- via Firenze, 183
nacino saltato, mayo vegan, La Marì d'Otello 377 1369841 cola e individuarla non è poi
i calamari alla piastra con via Isonzo, 51 @LaCantina così facile. Ma impegnatevi
crema di patate, flan di car- 389 5916294 DiViaFirenze perché ne vale la pena. An-
ciofo e scaglie di pecorino ro- lamaridotello.it Buona tavola che qui sulla tradizione non
mano. Fuori Misura Bottega Come a casa da un quarto di secolo si scherza, e una volta entrati
per aprire lo stomaco ci sono e scalogno caramellato. Ot- Relax alle terme
piadina e salumi e formaggi. tima carne e bella carta dei
Poi si continua con la propo- vini. A DaGorini
sta del giorno, pochi piatti Bagno di Romagna - fraz. San Piero in Bagno -
ben fatti (a cominciare dai 18 via G. Verdi, 5
primi a base di pasta fatta in 0543 1908056 - dagorini.it
casa). Ce n’è pure per vege- Qbio Ristorante. Nel cuore della Valle del Savio, il quartier
tariani. Vini del territorio e p.le della Vittoria, 16 generale di uno dei più talentuosi cuochi di nuova
0543 1908024 generazione è una “casa” calda e intima, dove vale la pena
della regione. qbio.net affidarsi a una mano che sa stupire e a una testa che non
16 Mangiare si ferma mai. Un assaggio? Anguilla alla brace, birra scura,
sano e consapevole tarassaco e scalogno.
Pappa Pastificio & Cucina Pizzeria. Lievito madre, mix
B Paolo Teverini
via Punta di Ferro, 3 di farine selezionate e top-
0543 560781 ping stagionali. E poi una lie- Bagno di Romagna - p.zza Dante Alighieri, 2
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Ode all’azdora leggerezza e digeribilità. Po- Ristorante. La casa di uno degli chef che anni fa hanno
Pausa Gourmet. Un laborato- chi ma sostanziali i principi scritto la storia della nuova cucina italiana, all’interno del
rio dove i metodi delle don- alla base di tonde classiche, suo elegante quattro stelle, è oggi teatro di un’esperienza
ne romagnole di una volta speciali e gourmet, come con la “E” maiuscola. Solidità, conoscenza del territorio,
convivono con tecniche e l’Orto Puro (San Marzano, mestiere: sono le basi di una proposta fra mare, Appennino
e orto, costruita con l’attenzione alla leggerezza e alla
macchinari più moderni. Per cipolla di Tropea, pomodori-
salubrità che da sempre la contraddistingue. Carta dei vini
proporre una tradizione se ni semi dry, carote, mistican-
monumentale.
possibile ancora più buona, za, olive taggiasche e mix di
e genuina. Grattoni, tortelli. semi) o la Gemma (fiordilat- C Essentia
passatelli tra gli innumere- te o mozzarella di riso, pesto
voli formati, sughi pronti rucola e basilico, chips di ca- Castrocaro Terme e Terra del Sole
piazza San Nicolò 2
nonché primi, secondi e con- volo nero e semi di girasole 0543 768260 - essentiaristorante.it
torni realizzati con prodotti tostati). Estratti di frutta e
freschi e stagionali, inclusi verdura oltre alle birre arti-
Presidi Slow Food. gianali.
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Viva la Romagna A lume di candela
Trattoria. Un posto affidabi- Bistrot. Osteria ed enoteca
le dalla cucina semplice ma per autodefinizione, si tratta
non banale e golosa, dove la di un confortevole localino
materia prima è sempre di a gestione familiare, dove
filiera certificata. Il reperto- l’accoglienza col sorriso e un
rio qui si rivisita con un po’ ambiente curato e d’atmosfe-
di brio, come nel caso del ra sono promettenti biglietti Ristorante. Mazzancolla, zucca e i suoi semi: è un’idea del
cestino salato, mousse al ra- da visita. In tavola piatti del poco più che trentenne Andrea Giacchini, che quattro anni
viggiolo, riduzione di aceto giorno di pesce ma non solo, fa ha portato una ventata di freschezza nel centro termale
balsamico, pomodori secchi e curati e invitanti. Da non dello storico Concorso per Voci Nuove. Si è installato nelle
pesto di rucola e del tortello perdere i dessert, uno su tut- sale della ex Trattoria della famiglia Bolognesi, quelli della
al baccalà mantecato, crema ti la cassata romagnola con mitica Frasca, dove sfodera uno stile personale e piatti
di piselli, pomodorini confit squacquerone, granella di originali ed essenziali (appunto).
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di saperne di più, chiedete. blico (mentre il magazzino, confortevoli. Il giardino nella
con le migliaia di bottiglie in corte, dove quando la stagione
35 vendita, è in un'altra sede). lo permette si consuma la cola-
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sono su un terroir unico, prenditori. Oggi è tra le più via San Pellegrino
richiamato pure nel nome solide a livello mondiale, effi- Laziosi, 34
dell’azienda e simboleggiato cientissima e di facile e intui- 350 0443255
dal logo, un mammut (il cui tiva consultazione. giardino34.it
scheletro è stato ritrovato in Bed & Breakfast. Si trova nel
queste sabbie e oggi esposto DORMIRE quartiere universitario, vicino
al Museo Civico di Scienze Na- al centro, in un edificio antico
turali di Faenza). Oltre all'olio 38 che una volta ospitava lo stu-
evo Tre Foglie Prime Colline, dio dell’artista forlivese Car-
si produce anche vino. Corte Livia men Silvestroni, e che rimane
c.so della luogo di incontri ed eventi
36 Repubblica, 44/B arricchito da quadri, sculture,
0543 1650336 dipinti, tutto in vendita. La ge-
I Sapori della Natura cortelivia.it stione è familiare, a cura della
v.le F.lli Bed & Breakfast. Un edificio di famiglia Fabbri, le stanze dota- Cartina di Alessandro
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di colori e profumi in questa la città nel cuore del comprensorio romagnolo, a due passi dal litorale adriati-
bottega dedicata a tutto il co e a pochi chilometri dai paesaggi incontaminati e dalle dolci vette del Parco
buono che campagne e frut- Nazionale delle Foreste Casentinesi. Crocevia di turisti e viaggiatori, Forlì si è
teti di Romagna e non solo ritagliata con le grandi mostre presso i Musei San Domenico, le eccellenze cu-
regalano in stagione. Oltre a linarie di carne e pesce, gli ampi polmoni verdi, una sua precisa identità. Punto di
quello che arriva dagli agri- incontro della produzione agroalimentare locale è il ricco e vivace mercato di Piazza delle
coltori locali, sempre fresco e Erbe, recentemente ristrutturato e reso ancora più attrattivo grazie all’installazione di nuove
di prima scelta, non mancano strutture di vendita e alla somministrazione di alimenti di prima qualità. Attorno a questo
specialità esotiche e primizie, straordinario complesso architettonico si sviluppa una fitta rete di ristorantini, bistrot, pub,
nonché preparazioni già puli- cocktail bar che coniugano tradizione, sperimentazione e valorizzazione delle produzioni
te, confetture, sughi, sottoli. vitivinicole tra le più prestigiose d’Italia. Ed è stato grazie all’intraprendenza di imprenditori
capaci e coraggiosi che il settore ha retto all’urto del Covid e alla crisi attuale dettata dall’au-
37 mento dei costi delle materie prime. In questi ultimi anni, inoltre, è partito un articolato pro-
xtraWine getto di restauro e valorizzazione del cosiddetto Miglio Bianco, un concentrato di architettu-
ra razionalista che si snoda attorno a viale della Libertà e al complesso dell’ex Gil meritevole
via Cristoforo
Colombo, 28 di essere candidato a Patrimonio dell’Umanità dell'Unesco. Questi gioielli paesaggisti e culi-
0543 771911 nari fanno di Forlì un luogo da riscoprire e dove tornare sempre.
xtrawine.com – Gian Luca Zattini, Sindaco
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LA GRAPHIC NOVEL
SANDWICH O TRAMEZZINO?
SANDWICH
parole e disegniO
di TRAMEZZINO?
Cinzia Leone
È IO SONO
1 9 2 6 T O R I N O , CA F F È M U L A SS A N O UN T RAMEZZO
T RAMEZZINO JOHN
INSISTO, IO CHE DIVIDE MONTAGU
VUOL SONO GABRIELE I PAST I DELLA IV CONT E DI
SQUISITO DIRE GIORNAT
GIORNATA
TA E SI CHIAMA
D’ANNUNZIO
UNZIO SANDWICH
QUESTO QUESTO SANDWICH
T RAMEZZINO E IL NOME PERCHÉ L’HO
SANDWICH?
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DWICH? È OPE
OPERA
RA MIA INVENTATO IO
NEL 1718
PER NON
INT ERROMPERE
UNA PART ITA
A CART E HO CHIESTO
DEL ROAST BEEF
T RA DUE FET T E
DI PANE
IMBURRATO
SONO STATA
UNA DELLE
PRIME DONNE
A PRENDERE POI
LA PAT ENT E HO DECISO
DI TORNARE
IN ITALIA
HO E L’IDEA
PORTATO DI UNO
CON ME SPUNT INO T RA
LA MACCHINA DUE FET T E
PER FARE DI PANCARRÉ VIVA IL
I TOAST T RAMEZZINO
ITALIANO
CINQUE VIVA IL
MINUT I NEL SANDWICH !
TOAST E INGLESE
SMET T ERANNO
DI LIT IGARE
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FURTO DI È
COPYRIGHT ! IL GENIO
ITALICO !