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sommario
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COVERSTORY
CO
36 | Mille e una Pizza
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migliori impasti d’Italia. Le tendenze e le novità.
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MILLE E UNA
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I MIGLIORI IMPASTI
STII D’ITALIA
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Campioni e scommesse nell’Italia dei reds
MILLE E UNA PIZZA I vvini rossi tengono sempre banco sui mercati
I MIGLIORI IMPASTI D’ITALIA
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internazionali e nelle grandi degustazioni. Ecco,
per le regioni più vocate, i campioni e le scommesse
t i calici migliori d’Italia.
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OTTOBRE 2015
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«Il vino
non si beve soltanto,
si annusa, si osserva,
si gusta, si sorseggia e…
se ne parla»
Edoardo VII d’Inghilterra
(1841 – 1910)
89 111
TRAVEL EDITORIALI
76 | Colombia. La cucina mas rica del mondo 6 | Pizza, cibo universale di Laura Mantovano
I sapori colombiani sono una miscela emozionante: 8 | La cura comune delle vigne di Marco Sabellico
una cucina piena di colore e carattere, disegnata 144 | Lettera dalla Francia di Thierry & Dessauve
da radici indigene, influenze spagnole e africane.
Un infinito a cui avvicinarsi poco a poco tra Oceano RUBRICHE
Pacifico e Mar dei Caraibi.
3 | Cittadini del gusto
89 | SPECIALE GARDA. Il lago che sfida il mare 10 | Vino, cibo, persone
Il lago di Garda è un unicum, un immenso bacino 24 | Gambero Rosso Channel
di acqua che disegna l’ecosistema, il clima 26 | Libri
e la cultura di un grande pezzo d’Italia. 120 | Top Ten. Crackers
90 | Garda bresciano. 127 | Extravergine
Un lago da Guinness, anche dei sapori 131 | Ristoranti
La costa bresciana è la più ricca di sapori e mete 135 | Foodshop
foodie: un territorio che fa della qualità un punto 139 | Coffee & co.
fermo, a partire dai vini e dagli extravergine.
In primo piano, a tavola, il pesce di acqua dolce.
103 | Berebene. I vini del Garda
111 | Ricette degli chef. Riccardo Camanini
OTTOBRE 2015
EDITORIALE
OTTOBRE 2015
EDITORIALE
LA CURA COMUNE
DELLE VIGNE
Come ogni anno dal 1987 a oggi, abbiamo appena ecologicamente, a livello energetico e anche a livello
terminato i lavori della guida Vini d’Italia, della qua- etico. Questa viticoltura crea posti di lavoro, ripopo-
le vi daremo ampio resoconto nel prossimo numero, la le campagne, sperimenta sistemi colturali sempre
dopo la presentazione ufficiale del 17 ottobre a Roma. più vicini alla natura, ed è sempre meno dipendente
È stato come sempre un grande dall’energia prodotta dai combu-
lavoro che ha portato il nostro stibili fossili. È in atto, insomma,
gruppo, oltre 60 persone, a degu- una “rilocalizzazione”, dopo de-
stare in giro per l’Italia, dalla Val- cenni di fuga dalla terra. Questo
le d’Aosta a Pantelleria, visitando processo sta favorendo l’integra-
territori e cantine, per oltre cinque zione permanente di manodopera
mesi. Un viaggio affascinante, che non italiana, che siano profughi di
ha toccato zone conosciutissime, guerre o migranti economici poco
da sempre sulla mappa dell’enofi- importa. Non credo che tutto que-
lo appassionato, come la Langa, la sto, salvo rari casi, fosse stato pro-
Valpolicella, Bolgheri o Montalci- grammato. Ma sta avvenendo. I
no, ma anche realtà emergenti e vignaioli italiani sono in prima fila
terroir poco noti anche nell’am- nel prendersi cura della casa co-
bito delle regioni stesse. Abbia- mune. Hanno tutti letto la bellis-
mo conosciuto anche quest’anno sima enciclica di Papa Francesco,
nuovi viticoltori e visto nascere Laudato si’? Forse no, ma stanno
nuove cantine, abbiamo degustato mettendo in pratica le indicazioni
migliaia e migliaia di vini, frutto del Vescovo di Roma, che sa an-
dello sforzo di piccole e grandi che ragionare come un buon cu-
aziende, che quotidianamente rato di campagna.
accudiscono le loro vigne. Vigne A margine di ciò in questi giorni è
coltivate con intelligenza e con scoppiato l’ennesimo “affaire” che
rispetto crescenti, sempre meno coinvolge il buon nome del vino
“sfruttate” come un mero stru- italiano. In Friuli (ma non solo) un
mento di produzione, sempre più certo numero di produttori è finito
allevate e custodite con un’idea di sotto inchiesta per presunte prati-
fondo: fare vino non è solo pro- che illecite nell’elaborazione del
durre un bene economico, ma so- Sauvignon. Per questo abbiamo
prattutto dare voce alla terra. Per deciso di sospendere i giudizi in
i nostri vignaioli significa mante- Guida sui vini indagati finché non
nere un ambiente e preservarlo sarà fatta piena luce sulla vicenda.
dall’abbandono, dare spazio alle In questo numero, inoltre, trove-
mille varietà di uve della nostra tradizione, alla biodi- rete un bel viaggio nel tempo, una degustazione verti-
versità. E ancora: abitare le campagne, anche le zone cale di un grande rosso, il Montepulciano d’Abruzzo
difficili, quelle che l’agricoltura industriale delle mo- Spelt de La Valentina, e un affascinante itinerario tra
noculture imperanti (che richiedono solo manodopera i grandi rossi italiani, tra etichette di fama consolidata
occasionale) non riesce a sfruttare con margini di pro- e nuovi classici in ascesa.
fitto soddisfacente, con aziende sempre più sostenibili Marco Sabellico
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VINO CIBO PERSONE
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Domenica 4 ottobre scatta
l’apertura dei portoni delle
distillerie d’Italia, i laboratori
dove si produce uno dei miti
del made in Italy, Sua Grazia
la Grappa. Un’eccellenza che
si presenta anche come em-
blema di sostenibilità, facendo
di questo tema il centro dell’e-
vento e dedicandolo proprio a
Expo 2015: per ottenerla ven- Grapperie aperte,
gono impiegati soltanto l’in-
gegno, l’impegno e la profes- nel nome di Expo
sionalità dei mastri distillatori
più un importante sottopro- Aderiscono all’iniziativa (ISTITUTOGRAPPA.ORG) 30 aziende:
dotto della vinificazione come
la vinaccia, da cui si estrae VALLE D’AOSTA: La Valdotaine, Saint Roch ALTO ADIGE: Fischerhof Mauracher, Kel-
un’acquavite di grande valore, PIEMONTE: Beccaris, Berta, Francoli, lerei Algund, Lahnerhof, Psenner, Roner,
con una ricchezza e intensità Gualco, Magnoberta, Levi Serafino, Maz- Zu Plun
aromatica inimitabile. zetti d’Altavilla, Montanaro, Revel Chion, VENETO: Acquavite-Roberto Castagner,
«Vorremmo che il pubblico Santa Teresa dei F.lli Marolo F.lli Brunello, Istituto Grappa Veneta,
di Expo che può assaggiare LOMBARDIA: Borgo Antico San Vitale - Li.Di.A. Poli Grappa
i nostri prodotti all’interno Distillerie Franciacorta, Cantina Storica TOSCANA: Bonollo Torrita di Siena,
del padiglione Vino a Taste Montù Beccaria, Peroni Maddalena, Rossi D.E.T.A, Nannoni Grappe
of Italy – spiega Elvio Bo- D’Angera SICILIA: F.lli Russo
nollo, presidente dell’Istitu-
to Nazionale Grappa – non Errata Corrige Nel numero di settembre scorso del Gambero Rosso
si fermasse al mero assaggio è uscita una inesattezza a proposito della salumeria di Silvano Romani
ma scegliesse di venire a co- (a pag.16). Romani, titolare della bottega, è uno storico salumiere di Parma
noscerci più da vicino, nelle (non di Modena) e nella sua vetrina ha esposto provocatoriamente
nostre aziende, in quello che (non esclusivamente) il Pata Negra accanto al Prosciutto di Parma.
è il nostro mondo».
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VINO CIBO PERSONE
Pomaria. Va in scena
il frutteto storico
Pomaria - la manifestazione dedicata alle mele trentine - compie
11 anni e si trasferisce a Cles, nel cuore della Val di Non famosa
nel mondo proprio per le sue mele Dop (le prime in Europa ad
aver ricevuto il riconoscimento). L’essenza della manifestazione
rimane la stessa: far incontrare ai visitatori, in modo ludico, un
modello di agricoltura che con il territorio è fortemente identi-
tario e far scoprire loro le eccellenze gastronomiche locali che
ruotano attorno alle mele e a forme di produttività artigianale.
Tra le cose nuove più interessanti, per chi desidera avvicinarsi
alla storia della coltivazione delle mele, ci sarà la possibilità di
prendere parte a cicli di visite guidate del frutteto storico di
Cles, raggiungibile a bordo di una comoda navetta, che rac-
coglie circa 80 varietà di piante di melo e 12 varietà di pere.
WWW.GUIDAVACANZE.IT | WWW.POMARIA.ORG |
WWW.VISITVALDINON.IT | WWW.STRADADELLAMELA.IT |
WWW.MELINDA.IT
Milano. Re Panettone
La grande kermesse dedicata al principe delle fe- dolce tipico di Milano. Mentre l’ottava edizione
ste natalizie raddoppia: da Milano si sposta an- meneghina avrà luogo sabato 28 e domenica 29
che a Sud, per approdare a Napoli. Sabato novembre, presso La Fabbrica del Vapore. Idea-
14 e domenica 15 novembre, il Salone degli to e organizzato da Stanislao Porzio sin dalla sua
Specchi del Grand prima edizione al Teatro Litta di Milano nel 2008,
Hotel Parker’s Re Panettone è oggi un punto di riferimento per
di Napoli ospi- promuovere e valorizzare la cultura del panettone
ta infatti la artigianale nel panorama nazionale. Il fulcro degli
prima edi- eventi è la presentazione di panettoni artigianali
zione parte- d’eccellenza, tutti realizzati senza ingredienti che
nopea di Re ne prolunghino artificialmente la vita (conservanti
Panettone, il più e mono- e digliceridi), né semilavorati. Obiettivo:
atteso evento dedicato al esaltare la naturalità. WWW.REPANETTONE.IT
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Ora di punta
in Galles
Qui il tempo scorre così: al ritmo delle
stagioni, senza fretta, fra nuove conoscenze
e antichi saperi.
Nati e allevati su pascoli estesi e
incontaminati, gli agnelli gallesi offrono
carni genuine, dal sapore autentico.
Garantisce il marchio IGP.
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LINGOTTO | TORINO
GOURMET,
PER I PROFESSIONISTI DEL CIBO
Una manifestazione dedicata ai professionisti del gusto. Gourmet, la fiera che si tiene al Lingotto
Fiere di Torino dal 22 al 24 novembre, propone un palinsesto realizzato in collaborazione tra GL
Events – leader mondiale nel settore degli eventi – e Gambero Rosso, che in questa occasione pro-
getta e realizza i contenuti di Forum, Workshop, Degustazioni e Contest nel corso della manifesta-
zione. Molte le tematiche che verranno affrontate ma il filo conduttore è uno solo: cercare di dare
una risposta concreta alle molteplici problematiche degli addetti del settore, di oggi e di domani.
LUNEDÌ 23 NOVEMBRE chi, baristi o pasticceri come sempli- Gestire un ristorante. Nozioni
ficarsi la vita, almeno dal punto di base di social media marketing.
FORUM STRATEGICI vista normativo. A volte la presenza nei vari social,
Allergeni. La nuova normativa. oltre che inutile è anche dannosa.
I rappresentanti di Ascom Torino FORUM FORMATIVI Davide Valpreda, consulente marke-
faranno chiarezza circa le nuove I segreti di una carta dei vini ting e comunicazione, spiega come
normative europee che tanto hanno funzionale e accattivante. Monu- gestire le molteplici pagine social,
colpito i ristoratori. mentale, chiara, regionale, naziona- come Facebook, Twitter o Pinterest,
le e internazionale, la Carta dei Vini in maniera costruttiva.
Fotografo e ristoratore: binomio è il biglietto da visita per molti lo-
inscindibile nell’era dei social? cali nonché l’immagine riflessa del- Il servizio di sala: un investi-
Sicuramente sì. Almeno per i due la cantina e dei vini a disposizione. mento sicuro per il successo.
relatori, Bob Noto e Lido Vannuc- Compilarne una funzionale per ren- Mai come oggi il ruolo del came-
chi, conosciuti nel settore in quanto dere preciso il lavoro del sommelier riere è stato così nevralgico. Questo
food photographer di riferimento. non è un’operazione semplice. Mau- Forum punta ad accendere i rifletto-
Lo chef Cristiano Tomei spiega in- ro Mattei, nel mondo della somme- ri su alcuni dei ruoli più importanti
vece il punto di vista dei ristoratori. lerie dagli anni ’90 e dal 2013 brand e più difficili, ma ancora troppo in
manager per la famiglia Ceretto, e ombra, nel mondo della ristorazio-
Fare impresa in Italia. È possi- Marco Sabellico, curatore della gui- ne: maitre, sommelier, cameriere.
bile semplificare il quadro nor- da Vini d’Italia del Gambero Rosso, Insomma tutto quel che generica-
mativo? In questo Forum l’avvo- vi daranno le loro dritte. mente si chiama sala.
cato Cino Raffa Ugolini (Bugnion
Legal) spiegherà al pubblico di cuo-
INFO: WWW.GOURMETFORUM.IT
WORKSHOP
MASSIMO D’ADDEZIO
Un olio e un piatto: la tecnica degli CONTEST
abbinamenti. Gli esperti del Gambe- Durante le tre giornate di
ro Rosso spiegheranno secondo quali Gourmet si sfideranno i ra-
criteri si deve abbinare un tipo di olio gazzi delle scuole alberghiere
al piatto creato appositamente da Cri- di Torino e i giovani barman
stiano Tomei. provenienti da tutta Italia. A
giudicare i ragazzi, chef del
Cocktail a tutto pasto. Abbinamen- calibro di Niko Romito o
ti fuori dagli schemi. Il Food Pairing fa Igles Corelli e famosi barman
parte di un nuovo approccio alla cuci- come Massimo D’Addezio o
na che permette di creare abbinamenti Filippo Sisti. Il bando e il re-
impensabili. In questo workshop i bar- SALVATORE E FRANCESCO SALVO
golamento sono pubblicati su
man Massimo D’Addezio, Oscar Qua- www.gamberorosso.it
gliarini e Filippo Sisti si sfideranno nella e www.gourmetforum.it.
creazione del cocktail perfetto, ovvero Contest di Pasticceria: Mo-
abbinabile a (quasi) tutti gli alimenti. noporzione al caffè; L’uso della
frutta di stagione; La migliore
Gluten free e alta pasticceria: un torta al cioccolato.
binomio possibile? Risponderanno a Contest di Cucina: Il miglior
questa domanda i Maestri AMPI insie- cestino di pane; Il benvenuto
me a Francesco Favorito, creatore della dello chef con verdure di stagio-
World Gluten Free Chef Academy. ne; Il risotto alla milanese.
BOB NOTO Barman emergente: Il miglior
cocktail a base di Vermouth; Il
miglior Gin Tonic; Interpreta-
FORUM FORMATIVI WORKSHOP zione dell’aperitivo all’italiana.
Il vero gelato artigianale: un Cucina vegana: un mondo da
modello replicabile? È una do- scoprire. Dimostrazione concreta DEGUSTAZIONI
manda annosa alla quale cerche- di come preparare piatti conformi Degustazioni di vino: Bar-
remo di rispondere grazie all’aiuto alle regole della dieta vegana, sen- dolino e Chiaretto, Amarone
dei più grandi gelatieri italiani. za però cadere nella banalità. e Valpolicella con la Cantina
Valpolicella Negrar, il metodo
Enogastronomia come leva per Pasticceria. Semilavorati vs classico piemontese con l’azien-
il turismo. Anche se le statistiche materia prima fresca. Inutile da Cuvage, Sangiovese di Ro-
e i trend di consumo indicano che demonizzare i semilavorati senza magna dell’azienda Poderi dal
l’appeal dei vini e della buona cu- sapere di che si tratta, in questo Nespoli e il Nero d’Avola con la
cina arrivano talvolta a superare workshop i Maestri AMPI spieghe- cantina Feudo Arancio.
quello dei prodotti culturali, nel ranno cosa significa realmente la- Degustazioni di salumi, nel
nostro Paese l’enogastronomia vorare con la materia prima fresca corner a loro dedicato, e dei vari
viene ancora troppo spesso tratta- in modo tale che ognuno, a ragion cioccolati crudi e tradizionali,
ta come un elemento di contorno veduta, sappia come comportarsi guidati dall’esperta del Gambe-
e non come un prodotto in grado nel proprio laboratorio. ro Rosso Mara Nocilla.
di trainare la domanda. Melania Degustazioni di Vermouth,
Cammisa, Cofondatrice di Con- Gluten free con gusto. Workshop durante le quali, ogni giorno
testi Turistici, analizzerà il tema dedicato al senza glutine tenuto da alle 14.00, verrà affrontato da
cercando di spiegare ai ristoratori Francesco Favorito, creatore della Roberto Bava e Fulvio Piccini-
presenti quello che possono fare a World Gluten Free Chef Academy. no un tema: le origini e la storia,
riguardo. composizione e modalità di ser-
vizio, il suo utilizzo nei cocktail.
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LA STORIA
BEPPE DI MARIA&CARVINEA,
DALLA PORSCHE ALL’OTTAVIANELLO
Il mondo del vino Carvinea, nella mas-
continua a fare pro- seria rinascimentale
seliti. E non solo fra dei principi Dentice
i consumatori. Si è di Frasso a Carovigno
diffuso il fenomeno – da lui accuratamen-
di acquistare vigneti te restaurata – per dar
qualificati, o anche vita al progetto di ri-
solo terreni di antica portare in vita l’Otta-
tradizione viticola, cui vianello e restituirgli il
destinare gli impianti posto che merita nel
più adatti. Di qui un contesto dei grandi
mix di politici, gior- vini del Sud. «Le ori-
nalisti, imprenditori gini sono di certo le-
(da D’Alema a Vespa) gate al territorio alle
con l’ambizione di falde del Vesuvio: Ot-
dar vita a un vino di taviano è lì. Ma anche
sicura identità, ma so- alla presenza dell’im-
prattutto personale. E peratore Augusto, e
di qui la comprensibi- quindi ai fasti dell’im-
le ricerca di un enolo- pero. Ma tutto questo
go di fama da coinvol- conta poco. Perché, in
gere nel progetto. piena intesa con Ric-
Sull’altro fronte, c’è cardo Cotarella, non
invece chi col vino ha intendiamo lavorare
un’antica frequenta- sul passato…»
zione fin dall’infanzia, Sì, perché questo tiro
anche se poi la vita a due punta a un vino
lo ha destinato con nuovo, con personali
straordinario succes- caratteri e niente in
so a ben altri settori. comune con i più ce-
È il caso di Beppe Di lebrati autoctoni del
Maria, fanciullo nei territorio. Un proget-
vigneti di Francavilla to complesso, certo.
Fontana nel Brindisi- CARVINEA | VIA PER SERRANOVA, 1 | CAROVIGNO (BR) | Ma le passioni si nu-
no, ma a ventitre anni TEL. 080 5862345 | WWW.CARVINEA.COM trono spesso di sogni,
a Milano alla direzio- e questo dell’Ottavia-
ne del gruppo Volkswagen. Fino al ritorno in Puglia, nello è assai caro a Beppe Di Maria. L’approdo alla
al timone della Porsche, Lexus, Seat. prima bottiglia è del 2014, anche se ha alle spalle ben
«Sì, c’è voluto il ritorno a casa per riportarmi al vino. due vendemmie e una serie di progressive verifiche.
Anche perché il panorama dei vini pugliesi – dal Pri- Siamo di fronte a un vino singolare, imprevedibile,
mitivo al Negroamaro ai Rosati del Salento – offre capace di alimentare quelle emozioni che accompa-
ancora un ampio spazio da coprire con un vitigno gnano ogni nuova scoperta. «Io ci credo. E i risulta-
come l’Ottavianello, di antico retaggio e di grande ti lo confermano. La Puglia si prepara ad avere un
nobiltà, ma trascurato e confuso in mille uvaggi, fino altro grande vino…» E, aggiunge Cotarella: «Sono
al rischio di una totale scomparsa…» convinto che l’Ottavianello presenti anche sicure po-
Beppe Di Maria, una carica di simpatia contagiosa tenzialità per l’invecchiamento».
e una sicura passione per il suo vino, ha costituito la Nino D’Antonio
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IL BLOGGER
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OTTOBRE 2015
GAMBERO ROSSO CHANNEL | SKY 412
VISUALFOOD.
BELLI & BUONI
«Il VisualFood cavalca la tendenza del momento dei
fai-da-te ed è molto gratificante. C’è molta soddisfa-
zione nel creare qualcosa di bello con le proprie mani
e poi ricevere complimenti degli ospiti che rimango-
no a bocca aperta e ti chiedono: “Wow! Lo hai fatto
tu?”». Rita Loccisano è la creatrice di questa nuova
disciplina che supera il cake (o food) design in quanto
non privilegia l’estetica rispetto al sapore, bensì punta
a esaltare i sapori con l’estetica. «Grazie a un insieme
di tecniche, il VisualFood fa sì che gli alimenti subisca-
no una metamorfosi e si trasformino in piccole opere
d’arte in grado di procurare un piacere estetico pur
lasciando inalterata la sostanza della materia – spiega
Rita – E poi non è più concepibile il pensiero che il
cibo possa essere un decoro che va buttato: è necessa-
rio ripensare il modo di consumare limitando gli spre-
chi di cibo, senza però rinunciare alla bellezza». La
sua trasmissione è quindi un minicorso di VisualFood.
Da ri-fare a casa vostra.
VISUALFOOD |
In onda dal 5 ottobre al 7 dicembre |
lunedì ore 21.30
PIZZA. MARGHERITA
E LE SUE SORELLE
Seconda serie per la trasmissione dedicata alle migliori piz-
zerie italiane: questa volta lo sguardo è più ampio
e spazia dalla pizza napoletana a quella in teglia,
dalla pizza all’italiana a quella gourmet. Ormai
la pizza nelle sue varietà fa parte della vita quo-
tidiana di tutti noi: Andrea Golino vi prende
per mano e ve la racconta in ogni sua variante
e soprattutto va alla ricerca dei migliori sugge-
rimenti per fare una pizza coi fiocchi anche a
casa. La prima parte della trasmissione è dedi-
cata alla presentazione di un pizzaiolo d’ecce-
zione: la sua casa e la famiglia, il suo mondo,
con i suoi collaboratori, i suoi clienti… Nella
seconda parte Andrea Golino propone la «va-
riante» per poter realizzare quelle pizze a casa
con un normale forno elettrico.
MARGHERITA E LE SUE SORELLE |
In onda dal 7 ottobre al 9 dicembre |
mercoledì ore 21.30
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OTTOBRE 2015
LIBRI
sono a cura di una gelataia vegan Una cosa è certa: la cottura valo-
professionista che propone più di rizza la maggior parte delle mele.
50 diversi modi di dar sfogo alla Che siano preparate in uno scrigno
vostra golosità. dorato di burro, farina e zucchero,
26
OTTOBRE 2015
LIBRI
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OTTOBRE 2015
L’EVENTO
di Mara Nocilla
Se il prosciutto crudo rappresenta l’aristocrazia del- ribile grazie alla lunga maturazione. Il prosciutto di
la squadra italiana dei salumi, il San Daniele (in- San Daniele, dalla caratteristica forma a chitarra e
sieme al Parma) ne tiene la bandiera. È il prosciutto con la presenza dello zampino, è stato uno dei pri-
dolce per definizione oltre che 100% italiano. È ot- mi alimenti a ottenere la Dop, nel 1996, e a essere
tenuto da cosce fresche di suini pesanti nati, allevati tutelato da un consorzio nato oltre 50 anni fa. Un
e macellati in Italia (solo in 10 regioni del Nord e del grande salume non solo da gastronomia, ma anche
Centro). Ed è figlio di saperi secolari italiani, frutto da ristorazione, capace di entrare con successo nel-
di una lunga tradizione in un territorio particolar- la costruzione di un piatto da protagonista. Come
mente adatto a questa lavorazione: San Daniele del hanno dimostrato le serate organizzate da Gambero
Friuli, una piccola enclave in quell’estremo angolo Rosso in collaborazione con il Consorzio del pro-
d’Italia al confine con l’Austria, dove si incontra- sciutto di San Daniele, con la Regione Friuli Vene-
no le brezze che provengono dalle Alpi Carniche, zia Giulia e con Turismo FVG in tre locali italiani: il
i venti salmastri dell’Adriatico e le nebbie del Ta- ristorante Daniel di Milano, l’Osteria di Montever-
gliamento. La quantità di sale utilizzata è bassa; la de a Roma e La Galleria di Gragnano (Napoli). Tre
stagionatura di almeno 13 mesi tiene ancora conto occasioni, tre piatti per scoprire (e riscoprire) uno
delle condizioni naturali di umidità e temperatura; dei sapori antichi della nostra tradizione gastrono-
niente additivi e conservanti. Sono solo alcuni dei mica e dargli il posto che gli spetta: sul morsetto – e
segreti per ottenere un questo prosciutto dolce e di nel piatto – in ristoranti dallo stile contemporaneo
sottile complessità aromatica che regala sfumature che puntano all’eccellenza.
tostate e note di frutta secca, particolarmente dige- WWW . PROSCIUTTOSANDANIELE . IT
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OTTOBRE 2015
Gnocco fritto, San Daniele e melone Crudo San Daniele
Una fetta di prosciutto di San Daniele abbraccia un petalo di melone con crudaiola di pasta
fresco su una nuvola croccante a forma di gnocco. Ed è subito amore. Un di Gragnano, tartufo,
triangolo perfetto servito come appetizer la sera del 21 luglio al ristorante
Daniel ai Navigli: in perfetta coerenza con la linea di cucina dello chef fior di ricotta e fichi
patron Daniel Canzian e del suo staff, basata sul concetto del togliere, Dopo Milano e Roma, il prosciutto
semplificare e alleggerire per far parlare gli ingredienti di buona qualità. approda nel regno della pasta, Gra-
DANIEL | MILANO | VIA SAN MARCO (ANGOLO CASTELFIDARDO) | gnano, ai tavoli della Galleria, labo-
TEL. 02 6379 3837 | WWW.RISTORANTEDANIELMILANO.COM
ratorio culinario dello chef Giulio
Coppola. A braccetto col San Da-
niele non poteva non esserci la pasta,
prodotto che meglio di tutti identifica
il territorio e la cucina del giovane
cuoco. E allora ecco che “Il Crudo”
va a braccetto con la Crudaiola di
pasta e insieme incontrano tartufo,
fior di ricotta e fichi: un piatto che
con la sua semplicità regala sensa-
zioni davvero inaspettate. La pasta
di Gragnano in purezza (lessata e lu-
cidata con olio extravergine di oliva)
accompagna in diversi formati il pro-
sciutto di San Daniele, presentato in
differenti spessori: un gioco di sapori
e consistenze sicuramente riuscito,
impreziosito da listarelle di tartufo
estivo e bilanciato alla perfezione dal-
la cremosità del fior di ricotta e dalla
dolcezza dei fichi.
LA GALLERIA RISTORANTE |
P.ZZA AUBRY | GRAGNANO (NA) |
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Saltimbocca di capasanta al prosciutto di San Daniele, WWW.LAGALLERIARISTORANTE.IT
rapa rossa e patata fondente
Nell’atmosfera calda e intima di questo bel locale situato nel cuore dello hanno collaborato
storico quartiere Monteverde a Roma, il giovane chef Roberto Campitelli Giuseppe Buonocore
ha proposto una variante marinara del tradizionale saltimbocca romano, e Indra Galbo
una capasanta al prosciutto di San Daniele con la sua ma-
ionese, rapa rossa e patata fondente: un piatto
ben pensato e riuscito che ha colpito
la sala con il suo gioco di consi-
stenze e il grande equili-
brio e nitidezza nei
sapori.
L’OSTERIA
DI MONTEVERDE |
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ROMA |TEL. 06 53273887 |
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33
OTTOBRE 2015
FOODIES
34
OTTOBRE 2015
alla Salumeria Bacchi. Segue le stagioni e
i consigli dell’ortolano, propone piatti ti-
pici, ma con rivisitazioni moderne il risto-
rante La Cucina: nell’atmosfera minimal
chic si gustano ricette storiche e piacevo-
li evasioni come l’insalata di petto d’oca
con frutti di bosco o la torta sbrisolona,
arricchita da abbondanti gocce di cioc-
colato fondente, disponibile anche in ver-
sione take away. Si chiama Elvetia, ma è
mantovana doc l’altra torta mantovana:
creata dal pasticciere svizzero Samson
Putscher, che miscelò pasta di mandorla
e zabaione, di cui sembra fossero ghiotti
(manco a dirlo) proprio i Gonzaga. Altro
primato tutto mantovano è legato ai mitici
tortelli di zucca. Per assaggiare questa de-
lizia fatta a regola d’arte non mancate due
tavole: quella della Locanda delle Grazie,
a Curtatone (Tre Gamberi) e quella dalla
pluripremiata Nadia Santini nel ristorante
di famiglia Dal Pescatore (Tre Forchette) a
Canneto sull’Oglio: oltre ai tanti ricono-
scimenti per lei 3 anni fa il premio World’s
Best Female Chef.
ha collaborato
Valentina Castellano Chiodo
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OTTOBRE 2015
PIZZERIE D’ITALIA 2016
di Sara Bonamini e Pina Sozio
36
OTTOBRE 2015
TUUKKA KOSKI
FOTO DI
PIZZA
ziali perché si possa parlare di pizza na-
poletana. E invece, la tradizione della
pizza partenopea è stata a lungo bistrat-
tata con versioni (in tutti i continenti) che
non hanno fatto certo onore alla nostra
Ci ha pensato anni fa, ad esempio, il ma-
estro Enzo Coccia, aprendo, al civico 94
di via Michelangelo da Caravaggio, la se-
conda sede della sua “pizzaria”, concepita
come piatto gourmet su cui utilizzare
scuola centenaria; ma il mondo dei pro- solo materie prime d’eccellenza, tipicità
fessionisti del Golfo si è risollevato con selezionate, prodotti locali e di stagione:
orgoglio, puntando sulla materia prima fichi bianchi del Cilento, alici fresche del
come simbolo di un rinnovamento or-
mai irrefrenabile che travolge e coinvol- PIZZERIE D’ITALIA 2016 |
ge antiche tecniche e abbinamenti con PAGG. 320 | EURO 8,90 |
le radici nella notte dei tempi del regno IN EDICOLA, LIBRERIA
di Napoli. E SU WWW.GAMBEROROSSO.IT
37
OTTOBRE 2015
PIZZERIE D’ITALIA 2016
golfo di
Pozzuoli, pecori-
no di Laticauda, limone di Amalfi, olive
di Gaeta o selezioni qualitativamente
MATRIMONI D’AMORE
alte di pomodori, aglio e olio per nobili- IL CHIARETTO SCEGLIE LA PIZZA
tare la più antica delle combinazioni, la AL FIANCO DELLA GUIDA PIZZERIE D’ITALIA
Marinara. Protagonista della “rosé revolution”, il Chiaretto – attraverso il
Paladino di questa visione è Franco Pepe: Consorzio Tutela Vino Bardolino Doc, che rappresenta i vini di
la pizza per lui da anni è il veicolo della questa area geografica del veronese – propone come partner ide-
rinascita di un territorio nella sua interez- ale di un piatto tradizionale e versatile come la pizza: per questo
– proprio facendo leva sulla sua storia e sulla sua elevata versati-
za, dei suoi produttori, del suo orgoglio. lità – il Consorzio è sponsor della guida Pizzerie d’Italia 2016 del
È l’Alto Casertano a trovare in Pepe e Gambero Rosso. Versione rosata del Bardolino, il Chiaretto è un
nel suo lavoro un ambasciatore stimato e vino particolarmente flessibile nei suoi matrimoni: ideale come
ascoltato in tutta Italia; nei topping c’è la aperitivo, ma in grado accompagnare una cucina fresca e leggera,
regala piacevoli sorprese in abbinamento alla pizza (dalla classica
biodiversità di queste zone, dall’extraver- margherita fino alle più complesse pizze gourmet). Ed è per que-
gine delle Colline Caiatine al pomodoro sto che il Chiaretto è stato scelto come vino ufficiale per la presen-
riccio, dalla mozzarella di bufala alla fari- tazione della guida Pizzerie d’Italia 2016.
na di grani autoctoni, dalla cipolla di Alife
38
OTTOBRE 2015
SI EVOLVE ANCHE IL FORNO
E LA COTTURA DIVENTA HI-TECH
Se è vero che la rivoluzione della pizza investe ar-
tigiani e agricoltura, la tecnologia che ne è a servi-
zio non perde il passo, si evolve e si perfeziona, a
cominciare dai forni. A legna rotanti, forni elettri-
ci dalle grandi prestazioni, forni a gas riconosciuti
dall’Associazione Verace Pizza Napoletana, i grandi
classici a legna che si perfezionano anno dopo anno,
tassello dopo tassello. E poi l’innovazione che spiaz-
za anche gli artigiani più scettici, il forno elettri-
co che cuoce la pizza in stile napoletano, bene e in
poco, pochissimo tempo. Si tratta dello Scugnizzo,
l’ultima creatura di casa Izzo, una piccola azienda
del napoletano che da sempre produce forni elettri-
ci ad uso professionale per pizzerie e pasticcerie.
La sfida, quella di produrre un forno elettrico che
cuocesse in modo efficace un disco di pasta alla na-
poletana, è vinta e ad apprezzare i risultati sono piz-
zaioli del calibro di Franco Pepe ed Enzo Coccia. L’a-
spetto è ben lontano da quello di un forno elettrico
tradizionale, una bella cupola con frontale in rame a
richiamare lo stile dei partenopei. La superficie
di cottura è in mattone refrattario, il clas-
sico “biscotto di Sorrento”, la tempera-
tura che si raggiunge è di circa 450°,
470°C, la pizza si cuoce in circa un
minuto, non c’è canna fumaria e
ci sono comode ruote per con-
sentire il facile spostamento
del forno. Una soluzione
che al momento consen-
te a tanti bravi pizzaioli
napoletani di ottene-
re un buon prodotto
anche fuori casa e in
assenza del canonico
forno a legna.
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OTTOBRE 2015
PIZZERIE D’ITALIA 2016
PREMIO SPECIALE
PIZZAIOLO EMERGENTE
ALBERTO
MORELLO
Lievito madre
sulla via dell’orto
E
ste, Padova: il trecentesco castello domina il
panorama cittadino, ma non solo. Anche un
piccolo e rigoglioso orto, al fianco di un locale,
beneficia di tanta imponenza. In effetti l’inse-
gna non lascia spazio a dubbi: “Gigi Pipa. Pizze-
ria con Orto” recita. Siamo nel regno di Alberto
Morello, classe 1988, figlio degli albergatori che
da trent’anni gestiscono il Beatrice d’Este, l’hotel
adiacente. Gigi Pipa era la discoteca situata nel-
la struttura, trasformata in pizzeria nel 2002. A
vent’anni la svolta gourmet la dà Alberto: un per-
corso di maturazione naturale il suo, come quello
delle pizze: corsi, sperimentazioni sugli impasti e
sulle farine, il mantra della lunga lievitazione a far
da guida. Le basi con biga e lievito di birra restano
a far da filo conduttore a una linea più tradizionale,
anche nei condimenti. Per le golose pizze a degusta-
zione invece si punta tutto sul lievito madre. Vengo-
no, poi, quasi naturalmente le produzioni di dolci e
i grandi lievitati.
Dopo la riflessione sulle basi è la volta dei topping:
le materie prime selezionate sono già di alto livel-
lo (nei menu di qualche anno fa troviamo chicche
come i pomodori pugliesi di Petrilli o il crudo di
Montagnana), ma ora si va oltre. «A un certo punto
un mio amico ha messo su un orto nel retro della
sua azienda di ceramiche. Da lì ho preso spunto,
ho capito che si poteva fare» . Decide, allora, di co-
struire il suo di orto, per ricoprire le pizze di bontà
stagionali autoprodotte, praticamente nel giardino
di Gigi Pipa, dove si può anche mangiare nella bella
stagione.
40
OTTOBRE 2015
L’orto lo cura da solo, facendo tesoro di insegna-
menti e reminiscenze contadine di famiglia, stu-
diando, informandosi, con tanta buona volontà,
come i migliori autodidatti. «È un’attività che
deve piacere davvero. La coltivazione vuole tan-
to impegno, fosse una passione passeggera, avrei
già abbandonato», dice. E in effetti per la cura
degli ortaggi abbandona il tempo libero, perché
nel resto della giornata prepara il lievito madre,
gli impasti, i condimenti e, poi, la sera c’è il ser-
vizio. Lavoro faticoso, fisico e mentale, che però
arricchisce l’esperienza del cuoco. Dall’orto, più
che dal mercato, parte la scelta per la sua ra-
gionata, fantasiosa cucina di pizza, sempre più
essenziale e di personalità: la terra insegna a fare
di necessità virtù e i prodotti, con maturazioni e
sapori differenti, arricchiscono il ventaglio orga-
nolettico della cucina.
«Il lavoro è stato avviato a giugno del 2014,
ormai siamo prossimi alla seconda raccolta in-
vernale. Alcune cose le abbiamo imparate, sap-
piamo quali saranno i periodi di magra, in cui
dovremo rivolgerci a fornitori di fiducia, perché
il raccolto sarà esaurito. Del resto il mio è un
orto, non è un’azienda agricola». E se a febbraio
cavoli, radicchi e broccoli saranno ormai in via
di esaurimento, Alberto rifletterà su nuovi con-
dimenti, da “seminare”, magari, in vista della
primavera.
PREMIO SPECIALE
MIGLIOR PIZZERIA
GLUTEN FREE
IL GUAPPO
Napoletana vera,
a prova di celiachia
U
na pizza napoletana con tutto quello che ci
deve essere. Cornicione pronunciato, una
pasta saporita e digeribilissima, ben alveolata
all’esterno e incredibilmente scioglievole ver-
so il centro, elastica al punto giusto. Buona, buonis-
sima e senza glutine. Per molti celiaci e intolleranti
forse un sogno, che a Moiano si avvera ogni giorno
grazie al lavoro, allo studio e alle continue sperimen-
tazioni di Marco Amoriello, pizzaiolo esperto che ha
dovuto fare i conti con la celiachia in famiglia quan-
do ancora in Italia non era una patologia diagnosti-
cata. «È iniziato tutto nel 1988, avevo 15 anni e fa-
cevo il pizzaiolo a Porto Cervo per la stagione estiva.
Avevo una sorella piccola che aveva importanti pro-
blemi di crescita e tutte le volte che riuscivo a sentire
mia madre mi raccontava dell’incontro con un nuo-
vo medico, un nuovo pediatra, nessuno riusciva a in-
dividuare il problema» racconta Marco, «finché un
giorno, un importante professore ci svela che il pro-
blema di mia sorella era il glutine, aveva una malat-
tia chiamata celiachia». «Facevo il pizzaiolo ma non
avevo idea di che cosa fosse il glutine e ancora meno
la celiachia, iniziai a documentarmi. Tornato a casa
trovai mia madre alle prese con nuovi ingredienti e
nuovi impasti». È iniziato così il viaggio di Amoriello
alla scoperta di farina di mais, farina di riso, patate
e addensanti naturali, gli unici ingredienti a disposi-
zione per realizzare un disco di pasta come si deve,
sotto ogni punto di vista. «I primi tempi i miei esperi-
menti erano molto più simili a crostate salate, buone
e molto apprezzate da mia sorella, ma molto lontane
dall’idea di pizza che volevo realizzare». Qualche
42
OTTOBRE 2015
tempo più tardi Marco ha scoperto di essere celiaco
e il suo lavoro per mettere a punto un prodotto di
livello non è mai finito, continua anche oggi che la
sua pizza senza glutine ha fatto il giro del mondo,
che conquista il premio La Migliore Pizza Gluten
Free per la guida Pizzerie d’Italia 2016 del Gambe-
ro Rosso. Tre volte campione del mondo per la piz-
za senza glutine, oggi è docente a corsi professionali
dedicati alla formazione di pizzaioli che desiderano
intraprendere la via del gluten free. «Insegno loro
l’importanza della conoscenza della materia prima,
dalla provenienza alla composizione. È necessario
essere certi della materia prima che si utilizza, del-
le eventuali contaminazioni». Marco Amoriello ci
spiega come il celiaco sia un cliente attento e mol-
to spesso più preparato sui prodotti della maggior
parte degli addetti al settore. «Deve difendersi in
continuazione, tutelarsi dalla colazione alla cena ed
è dovere di chi somministra del cibo senza glutine
farlo in modo responsabile» ribadisce.
Oggi il pizzaiolo di Moiano è riuscito a creare il
suo mix perfetto. Una miscela personale di semila-
vorati di aziende di fiducia che si compone di fari-
na di riso, mais e patate. A questo unisce lievito di
birra fresco e qualche addensante naturale, talvolta
l’uovo, talvolta il latte, elementi che lo aiutano a
raggiungere il famoso punto di pasta e a render-
la elastica. La copre con carta pellicola e la lascia
lievitare a lungo, anche 24 ore. E il topping? «Gli
ingredienti che condiscono le mie pizze sono tut-
ti senza glutine, naturalmente e non. Da qualche
anno tutta la linea della pizzeria, anche se destinata
a un pubblico che può mangiare frumento, è senza
glutine». Dal Guappo ci sono tre forni, uno elettri-
co, uno a legna destinato al grano e uno dedicato al
gluten free. Ma tutta la linea, dai fritti ai buonissimi
dolci, è sicura per i celiaci e buona anche per gli
altri. Un vero e proprio paese dei balocchi per chi è
costretto a rinunciare al glutine e alla pizza prima di
ogni cosa. «La riconoscenza dei miei clienti, i sorri-
si e la soddisfazione che provano quando gustano le
mie pizze, i bambini che ne mangiano anche due: è
questo il motore principale del mio lavoro».
Nella sua pizzeria di Moiano, grazie al gran nume-
ro di pizze che sforna ogni giorno, riesce anche a
mantenere dei prezzi davvero difficili da trovare al-
trove. Una Margherita, che sia senza o con glutine,
si paga sempre 3 euro, neanche mezzo in trancio in
qualsiasi altro posto d’Italia.
VINO O BIRRA?
Matrimoni senza barriere
‘O
Scugnizzo di Pierluigi Pol- tanto che le birre preferiscono pro- citure a base di formaggi complessi
lice (ad Arezzo) e Libero porle nel loro locale dedicato esclu- (Camembert o Gorgonzola, erbo-
Arbitrio dei fratelli Danie- sivamente al pesce (Libero Arbitrio rinati) e carni varie (come salumi e
le e Luca Perticaroli nelle Fish, sempre a Maiolati Spontini). insaccati ). Io faccio pizze in stile na-
Marche: sono i due locali premiati Ma vediamo in concreto pizza per poletano, molto classiche: ho un fri-
per la carte dei vini e delle birre, con pizza, etichetta per etichetta… go pieno di Lambic, ma preferisco in
circa 200 bionde e oltre 30 vini in «Adesso sono molto di tendenza le genere usarle come aperitivo e con
lista. Con loro affrontiamo il tema Lambic – spiega Pollice – sono birre degli antipasti o snack più che con le
abbinamenti. Primo: meglio il vino complesse con una forte acidità. Se pizze». Vediamo invece i matrimoni
o la birra con la pizza? La domanda scegliamo di bere queste, non pos- possibili per le bionde con le pizze…
già divide il mondo in due: se per siamo abbinarci una Margherita. «Le classiche Margherita e Mari-
Pierluigi, grande appassionato e do- Occorre anda- nara le propongo con una Pilsner o
cente degustatore di birra, le bionde re su far- una Lager. Mentre con dei formaggi
sono speciali e il tabù del “lievito più evoluti gioco con le birre di Ab-
su lievito” è una leggenda me- bazia. Io faccio una pizza con la sca-
tropolitana («quando l’im- rola e l’oliva di Gaeta: qui si può gio-
pasto è ben maturo e la care con l’amaro, senza esagerare, e
cottura a regola d’arte», quindi propongo una Saison che ri-
precisa) per Daniele esce ad alleggerire la grassezza della
invece sulla pizza fun- mozzarella e richiama l’amaro finale
ziona meglio il vino, della scarola. Con i salumi andiamo
sulle Boch tedesche: birra ambrata
che ben si confronta con gli insacca-
ti. Con la Quattro Stagioni ci metto
una Ale inglese: siamo intorno ai 5
gradi alcolici, ma con bei profumi…
birre che vanno molto bene anche
con i calzoni».
Daniele e Luca Perticaroli (laurea in
Economia il primo e corso professio-
nale al Gambero Rosso il secondo)
hanno invece deciso di puntare sulle
birre più per il pesce e di abbinare
le pizze con il vino: «ci lasciamo per
esempio le birre con i dolci e osiamo
con le Stout Porter inglesi per i cro-
stacei e con le Blanche belghe per
i pesci». Parliamo quindi di vini…
«Siamo in zona di grandi Verdic-
chio: hanno dei bei finali amarogno-
li e – in controtendenza – ci piace
abbinarli alle pizze. Funziona molto
44
OTTOBRE 2015
bene anche la Passerina… Noi sia- cile: ottima con una
mo nella rete Vino Libero, etichette Saison. Quella
senza solfiti in eccesso, e abbiamo pere, pecorino e
diversi vini del Nord come Barolo gorgonzola invece
e Franciacorta. Qui, zona molto le- gioca perfettamen-
gata al vino, è sembrata un’assurdi- te con una Stout.
tà voler legare alla birra piatti non In genere, con
da pizzeria: avvicinare birre scure pizze complesse
ai crostacei, ad esempio, o l’orzot- vanno bene bir-
to con pere e gorgonzola alle Stout, re non troppo PREMIO
LA MIGLIORE
proporre una Lambic alla pesca per complesse. Con
bavarese al melone con olio di ma- farcie di carne, noi giochiamo
racuja…»
Parliamo di tendenze… «È molto in
con le birre inglesi, come le Indian
Pale Ale che hanno un bel corpo e CARTA DEI VINI
crescita l’amore per le Lambic, che si
avvicinano al vino con la loro elevata
un bell’amaro finale… A noi piac-
ciono le birre luppolate in stile ingle-
E DELLE BIRRE
acidità». Ma se volessimo mangiare se e americano, ma certo non sono ‘O SCUGNIZZO | AREZZO |
pizza e bere birra? «Luca fa impasti sbagliati altri abbinamenti, a secon- VIA DE’ REDI, 9 |
a lievitazione naturale che matura- da delle sensibilità». TEL. 0575 404400 |
no almeno 72 ore… Lui pensa la Daniele e Luca hanno aperto anche WWW.LO-SCUGNIZZO.IT
pizza e poi ci divertiamo a cercare la un vecchio Vini e Oli del nonno, a
birra. Per esempio, ne abbiano una Roma in zona Parioli. «Qui abbia- LIBERO ARBITRIO |
con bufala, patate e scorzone fresco, mo sempre un grande numero di MAIOLATI SPONTINI (AN) |
da sposare a una Blanche belga mol- birre e giochiamo con le pizze, ma VIA G. SPONTINI, 42 |
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con uovo e pepe è una pizza diffi- taglio: molto divertente!» WWW.LIBEROARBITRIO.NET
45
OTTOBRE 2015
PIZZERIE D’ITALIA 2016
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OTTOBRE 2015
Salvatore e Vinzia
Federico e Irene
SANTAGOSTINO VIGNETI
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A G N O L I C O N TA RT U F O
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il tartufo Scorzone e lo Stracchino all’Antica delle valli Orobiche,
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piccanti, s’incontrano
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VINO E TERRITORIO
di Antonio Paolini
PROFONDO
ROSSO
Campioni e scommesse
nell’Italia dei Reds
50
OTTOBRE 2015
Il panorama enologico italiano è ricchissimo di vitigni e tipologie
di vini. Eppure, sui mercati internazionali e tra i vip wine world wide,
i rossi tengono decisamente sempre banco. Ecco allora,
per le dieci regioni più significative, i confronti tra campioni
di razza ed etichette meno blasonate (e costose), ma non meno valide
51
OTTOBRE 2015
VINO E TERRITORIO
D
iciamocelo: è il nostro filone aureo.
Per carità, tutto il mondo del vino
italiano viaggia ormai a livelli super,
e da lustri s’è ripresa la sua posizio-
ne di élite mondiale. Ma se poi si va a fare
la spunta delle “etichette assolute”, le pun-
te di diamante, quelle che trainano alla fine
l’intero movimento – inserite nello stretto
pacchetto globale dei miti con quotazioni
da affezione – non può non constatare che
sono praticamente tutti rossi. Sono ancora
loro, diciamocelo, the Champions. E se l’export
tricolore ora è trainato fortemente anche dai
CANTINA MERIDIO: GIANNI SALAFIA E GAETANO LUCA
cingoli freschi e leggeri (perdonate l’ossimo-
ro, ma è un po’ così: un piccolo, elegante
Suv, interni chic, ma sotto anche la trazione
integrale) delle nostre bolle, a fare la reputa-
tion – e dunque anche la garanzia d’incasso –
sono alla fine sempre loro: i reds. Con in testa
certo i Nebbiolo nobili, i super Sangiovese
(Montalcino in primis), quelli che ormai non
chiamiamo più nemmeno “bordolesi di casa
nostra” tanto son divenuti profondamente
italiani e i blend da Amarone; e via via poi
gli Aglianico, i Montepulciano, i Nero d’A-
vola, insomma il coro intonato delle uve scu-
re di punta delle varie aree da vino.
Ecco allora l’idea della full immersion (col
cambio di stagione, si sa, la voglia di certi
vini sale): un Profondo Rosso, viaggio a dop-
pio binario nel forziere scarlatto di cui sopra.
Un tour di dieci regioni da Nord a Sud par- ENRICO CERULLI IRELLI
LE POTAZZINE: IN PRIMO PIANO GIGLIOLA GIANNETTI CON LE FIGLIE VIOLA E SOFIA GORELLI
52
OTTOBRE 2015
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VINO E TERRITORIO
54
OTTOBRE 2015
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Rosciano (PE) | tel. 085 8505766 | marramiero.it
“Prodotto solo nelle migliori annate”: l’avrete letto mille volte,
su note ed etichette varie. Per constatare poi spesso che a quanto
pare certi calendari paiono fatti solo di “migliori annate”. In
casa Marramiero non va così. La Riserva dedicata al fondatore
è vino talmente serio e ambizioso da uscire quando ha 10 anni
(!) e solo in 5 “edizioni” finora (delle prossime puntate, quando
ci saranno, saremo avvertiti). Ecco, allora, il “deb” Dante 2005:
più “tenuto”, in sé, teso, degli illustri predecessori (il ’98 per tut-
ti). Ma insieme succoso e tonicamente compatto, densità oscura
da concentrato di frutti neri (oggi prevalenti) e rossi, e dentro il
filo metallico d’una lama ben forgiata.
CANTINA PRODUTTORI COLTERENZIO: IL PRESIDENTE MAXIMILIAN NIEDERMAYR,
In ascesa L’ENOLOGO MARTIN LEMAYR E IL DIRETTORE WOLFGANG RAIFER
In ascesa
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Cermes/Tscherms (BZ) | tel. 329 2610628
Il gran seduttore, il dongiovanni rovinafamiglie, il più fasci-
noso dei traditori, l’uva bisex (e la più sexy), la seta rossa…
Del Pinot Nero se ne son dette di tutti i colori, nel bene (è un
totem) e nel male (per molti è stato un sogno impossibile, quasi
una disperazione). Qui, dove è un enologo-proprietario (con
esperienze top non solo atesine) a occuparsene con tutti i suoi
saperi (e dove in fondo il terroir è più complice che in quasi
ogni altro posto d’Italia), il miracolo pare centrato. Lo raccon-
ta bene questo Donà 2010, eleganza indiscutibile, trama fine
e coerente, fruttato delicato e insieme persistentissimo (ottimo,
peraltro, anche il 2012; ma il ‘10 ha dalla sua la bulinatura del
tempo e una piccola marcia in più).
VINO E TERRITORIO EMILIA ROMAGNA
Il big
Sangiovese di Romagna Sup.
Pietramora Ris. 2011 | Fattoria Zerbina |
Faenza (RA) | tel. 0546 40022 | zerbina.com
Una delle “batterie” che hanno fatto, e seguitano a fare, la storia
dell’Emilia (oh pardòn: della Romagna…) da vino. Sul fronte Al-
bana (e in modo particolare nel segmento del passito) e in grande
stile anche su quello del Sangiovese, uva che è, sì, risorsa certa
del terroir, ma che d’altro canto pare essere sempre, per l’ultima
consacrazione universale, a modo suo in cerca d’autore. Ebbene:
il “fer de lance”, la punta della proposta di Zerbina, cioè questa
Riserva, assolve a dovere la missione. La versione 2011 è deci-
samente muscolata ma non inutilmente muscolare, ha fruttosità
densa e intensa, speziature sensibili (nuance vanigliata inclusa),
ma chiude serena e austera, arcipronta alla prova del tempo.
In ascesa
Maramia Sangiovese 2013 | Tenuta Mara |
S. Clemente (RN) | tel. 0541 988870 |
PIERO MASTROBERARDINO
tenutamara.com
Esser grandi e non accusarne il peso; essere piccoli (e giovani) e
non subirne i limiti. Sono i due estremi dialettici tra cui oscilla
CAMPANIA il pendolo della produzione italica di qualità. Mara, 7 ha nel
Riminese condotti in biodinamica, gioca, è ovvio, nel secondo
Il big campionato. In cui cerca il suo ranking puntando sul rosso lo-
Taurasi Radici Ris. 2008 | Mastroberardino | cale: il Sangiovese . È alla quarta vendemmia col millesimo (fer-
Atripalda (Av) | tel. 0825 614111 | mastroberardino.com mentazione spontanea in tini troncoconici) che mi ha stupito
Un nome, una bandiera. La “label” dei Mastroberardino è, all’assaggio. E che è prova palese (non era così brillante, fresco e
ed è stata, in tutti i sensi storico tornasole dell’epopea delle insieme centrato soavemente sul frutto, e intrigante senza biso-
produzioni più classiche in Campania. Tante frecce nell’arco gno d’aggressività, il pur già buono 2012) di quanto crescere e
(il ventaglio di prodotti è amplissimo), ma poi, anche nell’ul- maturare faccia bene al vigneto, ma ancor più a chi con rispetto
timo impulso della parabola aziendale, una rifocalizzazione prova a tradurne in calici le “creature”.
orgogliosa di ambizione e lavoro su un vino che non a caso si
chiama Radici, specchio e distillato di una somma di saperi:
i più ancestrali e tradizionali e, insieme, le consapevolezze e
certezze tecniche maturate negli ultimi lustri. Il risultato? Un
“big” di sette anni d’età marcato da superbi sentori di sotto-
bosco, che mixa con classe e territorialità nobile evoluzione,
solidità di scheletro e vastissimi orizzonti di vita.
In ascesa
Falerno del Massico Rosso Et. Bronzo 2011 |
Masseria Felicia |
loc. San Terenzio | Sessa Aurunca (CE) |
tel. 0823 935095 | masseriafelicia.it
Al nome dell’azienda andrebbe aggiunto per completezza un
“Maria”: Maria Felicia si chiama infatti la proprietaria che,
insieme al papà Alessandro, lavora sul “concetto” enoico e
territoriale del Massico, il suo territorio, alacremente e con at-
tenzione certosina. Ecco allora il meditato affinamento per il
“campione” di casa, l’ultraminerale e “importante” Etichetta
Bronzo, che va prima atteso e poi seguito con estrema atten-
zione. E però infine premia con il nitore avvolgente, caldo, ma
sempre teso e argutamente complesso della sua stoffa odierna,
e ancor di più con il luminoso futuro che lo attende. CRISTINA GEMINIANI, FATTORIA ZERBINA
58
OTTOBRE 2015
LAZIO
Il big
Fiorano Rosso 2010 | Fattoria di Fiorano |
Roma | tel. 06 79340114 | fattoriadifiorano.it
Qualche volta ritornano. E fa piacere riaverli, specie se si tratta
di grandi vini onusti di gloria, ma la cui filiera a un certo punto
s’interrompe per cause, diciamo così, esterne alla normale dia-
lettica tra homo faber e vigna madre. È il caso di questo Fiorano
griffato Alessia Antinori (e uno dei due eredi del primo Fiorano,
l’organico ante litteram creato dal principe e nonno di Alessia,
Alberico Boncompagni, con l’aiutino di Tancredi Biondi Santi:
l’altro riaparecido, in ascesa col 2007, lo firma invece Alessan-
dro Boncompagni Ludovisi). Cabernet e Merlot, 8 filari dell’era
Alberico resuscitati, tiratura minima, questo Fiorano riedito, su-
bito speziato e saporito, gioca poi su un fondant maturo di frutto
e sottili nuance lattiche. Buona rentrée; s’attende il poi.
In ascesa
Atina Cabernet Il Magistrato Ris. 2011 |
Fontana Lottola |
Alvito (Fr) | tel. 392 9779332 | fontanalottola.it OASI DEGLI ANGELI: ELEONORE ROSSI E MARCO CASOLANETTI
È una scoperta già intuita e indicatavi (allora con un rosato)
quella dei lavori in corso di questa azienda, piccola, ma di am-
bizioni a largo raggio. Ed è con gusto doppio dunque che a pro- MARCHE
scenio si invia stavolta il vino top di casa: un Cabernet Riserva
figlio di quei colli d’Atina dove l’uva bordolese è di casa, adotta- Il big
tavi in toto da oltre un secolo, e ben prima dunque della conver- Kurni 2013 | Oasi degli Angeli |
sione di altre aree nostrane. Lo importò un agronomo di lunga Cupra Marittima (AP) | tel. 0735 778569 | kurni.it
vista, ne fanno il loro hit le aziende locali (con esiti anche vistosi La gloria originaria (quanto originale: modelli locali zero,
nel recente passato e più d’un bel risultato oggi). Ma il vino del italiani quasi idem, qualche totem spagnolo all’inzio, for-
Magistrato (è il mestiere primo del co-titolare Luciano Lilla) al se) di Marco Casolanetti: un’etichetta che per definizione
momento si stacca per personalità, austerità, solida promessa di “spacca” (i fan l’adorano, qualcuno, minoranza, non lo di-
complessità. Giovane, va atteso in crescita con fiducia. gerisce). D’altro canto non è certo vino fatto per mediare tra
visioni e filosofie opposte. Doppio legno nuovo in elevazio-
ne dopo gestazione parte in acciaio e parte in troncoconici,
macerazioni extralunghe, affinamento relativamente breve:
sintassi e grammatica personali ed estreme. Sia come sia: il
2013, al solito in orbita su un insondabile nucleo di polpa
vinosa, spinge ma non ottunde, avvolge ma non schiaccia.
Ha tannini fini. E fa centro.
In ascesa
Mossone 2012 | Santa Barbara |
Barbara (An) | tel. 071 9674249 | vinisantabarbara.it
A chi me l’avesse detto prima del test (cieco, e tra illustri
vini analoghi) forse non avrei creduto. Un Merlot, cioè una
delle matrici a mio avviso più abusate qui da noi per far
tondo ciò che è quadro e marcare (specie in una certa fase)
facili consensi; e marchigiano poi, dunque senza quel pe-
digree che del Merlot all’italiana è un po’ il salvacondotto.
E invece… Diavolo d’uno Stefano Antonucci, produttore
vulcanico e ad amplissimo raggio (sta a vari colleghi come
un mitra a una Derringer): seconda prova, e subito una tac-
ca. Con un Merlot serio, dai tannini foderati a dovere e
dal frutto ben bulinato, godibile, speziato e non “cotto”.
ALESSIA ANTINORI DELLA FATTORIA DI FIORANO Chapeau.
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OTTOBRE 2015
VINO E TERRITORIO
PIEMONTE
Il big
Barolo Brunate 2011 | Rinaldi |
Barolo (Cn) | tel. 0173 56156 |
In principio fu Beppe detto “Citrico”; poi venne la figlia Mar-
ta… No, non suonerebbe blasfemo iniziare così, biblicamente,
la storia di uno dei maghi di Barolo, della cui leggenda (al di là
d’ogni valutazione cronachistica) è certo un maieuta, un “deus”:
ma senza “machina”, visto che della sua radicalità, del suo
modo di far vini ben si sa, e poco c’è da aggiungere. Come, del
resto, all’assaggio di questo superbo cru 2011. Che ribadisce in
primis che, per chi le rispetta, le annate sono annate. E poi scio-
rina un’anima “barola” impressionante: profondissima, eppur
non avara. Al palato è già orgasmico; ma la chiusura rimanda,
serissima, a… qualche decennio “fra”…
ANTONIO MORETTI DI FEUDO MACCARI
In ascesa
Lessona 2010 | Proprietà Sperino | SICILIA
Lessona (BI) | tel. 015 99408 | propietasperino.it
“Vinificare è atto profondamente umano e culturale. Un vino
buono è parte della storia del territorio, della collettività e del
Il big
singolo produttore”. Leggi, e quasi ti commuovi. Certo poi, al Sicilia Doc Nero d’Avola Saia 2012 | Feudo Maccari |
solito, alle parole va fatta la tara. È il vino che conta, si sa. Ma Noto (Sr) | tel. 0931 596894 | feudomaccari.it
qui è quello “giusto”. E coerente con la missione di Sperino Con la sicurezza del pilota ormai navigato, ma sempre ar-
(oggi gestita dai De Marchi, Isole & Olena, parenti dei vecchi gutamente prudente e avveduto, Antonio Moretti ha in po-
titolari): ridar gloria a uno dei top piemontesi meno sotto i fari. chi anni elevato la sua “enterprise” siciliana, base tra Noto
Un po’ come la sua zona, il Biellese, già hit deluxe del tessile e e Pachino, terra di Nero d’Avola per eccellenza, ai livelli da
poi duramente provata da crisi a catena. Fine, delicato (anche primo piano del suo “feudo” originario, quello toscano di
rispetto a molti “cugini”), minerale (sabbie e porfidi, qui): ecco Setteponti. E questa edizione del Saia, tutto Nero e bandiera
il Lessona 2010, Nebbiolo a fermentazione spontanea in tini di casa, conferma quanto di bello e di buono già aveva fat-
aperti, che sfrutta l’annata classica per sfiorare il top del genere. to presagire con quelle precedenti: subito amabile al naso,
speziato senza sdolcinature grazie a una buona “correzione”
GIUSEPPE RINALDI
sapida, fruttato senza esuberanze sospette, tattilmente ben
sorretto da una “rete” di tannini fini e precisi. Insomma, una
gran bella prova.
In ascesa
Liàma 2014 | Meridio |
Chiaromonte Gulfi (Rg) | tel. 339 4873123 |
vignameridio.it
Una rondine, si sa, non fa primavera. E così il vino unige-
nito di azienda “deb” chiamato poi proprio Arundo (“ron-
dine” in latino). Arundo era (ed è) molto buono. E se n’è
già detto sul Gambero. Ma era il secondo shot decisivo per
capire se Meridio fosse solo un falò da vampa sicula o un
bel team (due geologi vignaioli, periti del sopra e del sotto
della vigna e assistiti dal mago Salvo Foti) su cui puntare.
Assaggi allora il Liàma (l’erba usata qui per le legature),
Nero D’Avola 60%, Frappato e Alicante, alberello ibleo su
suolo “bruno ciottoloso-calcareo a substrato marnoso”. E
concludi che, sì, è bene che queste due rondini non mi-
grino: e restino qua a fare altri rossi come questo, succoso
e “chinoso”, morbidamente amaro e finemente tagliente,
iperterritoriale. Bel colpo.
VENETO
Il big
Amarone della Valpolicella
Vigneto di Monte Lodoletta 2010 | Dal Forno |
Cellore d’Illasi (VR) | tel. 045 7834923 | dalforno.net
Media 384 dollari: è il prezzo che spunta una buona annata
matura di Lodoletta sul mercato mondiale dei buyer (lovers o
wine merchant) di etichette top. Un fixing (è di wine-searcher.
com, uno dei siti dedicati più noti al mondo) che piazza il vino
di Dal Forno ai piani altissimi della classifica italiana di settore.
Certo, siamo lontanucci dai 15.195 dollari indicati come prezzo
“giusto” per una grande annata del Richebourg di Jayer. Ma,
insomma, il livello non è male. E così il vino… Ricco, denso,
prepotente quasi fino ai limiti della violenza nella prima sensa-
zione di beva, giustifica e dilata poi il suo spazio sensoriale gra-
zie a una scansione gustativa impressionante. Vino “hard core”,
certo. Ma impeccabile nel suo genere.
JACOPO BIONDI SANTI
In ascesa
TOSCANA Amarone della Valpolicella Cl.
Vigneti di Ravazzol 2010 | Cà La Bionda |
Il big Marano di Valpolicella (VR) | tel. 045 6801198 |
calabionda.it
Brunello di Montalcino Ris. 2010 | Austero. Bella parola da dire (e pensare mentre degusti) quan-
Biondi Santi – Tenuta il Greppo | do parli d’Amarone, una delle tipologie che più spesso corre il
Montalcino (SI) | tel. 0577 848087 | biondisanti.it
rischio opposto: quello della concessività, figlia di una smania
Chi è a caccia di calici semplici, diretti e goderecci, pronti
d’imponenza, di spessore (ma occhio al “thick”, al massiccio,
a darsi con la facilità piaciona del body guard palestrato o
che, cantavano i Jethro Tull, sovente fa rima con “brick”, mat-
della ragazza-disco dalle curve generose e dalla socialità di
tone) che può sedurre una fetta di mercato, ma finisce col giu-
altrettanto ampie vedute, si astenga. O rimandi. Ripassi,
stificare un po’ quei detrattori snob che parlano d’appassimento
magari, tra qualche anno; o studi qualche edizione prece-
come pratica in fondo difensiva, sorta di rifugio in corner. Que-
dente. Perché questo è un grandissimo vino: serio, progres-
sto vino invece, nato sui sassi e da una vigna cru di 60-70 anni,
sivo, territoriale, figlio nobile d’annata di valore indiscutibi-
è in sé, e molto. E succoso, foriero di sensazioni non solo calde e
le e persino generosa. Ma, certo, non è roba da sbicchierare
dolci. Sacrifica cioè un po’ di ricchezza ostentata per una fibra
senza pensarci su. La stoffa è tesa e fitta insieme, la trama
più nitida, e propensioni evolutive intriganti.
tannica straordinaria per qualità, ma adesiva. Il finale di
alta classe, ma non certo della grassezza di chi è fan d’al-
tri volumi. Siatene certi, però: questo è, e sarà, un classico
vero. Per Montalcino e non solo….
In ascesa
Brunello di Montalcino 2011 | Le Potazzine |
Montalcino (Si) | tel. 0577 846168 | lepotazzine.it
Una sfida (meglio: comparazione dialettica) di quelle toste
davvero. Brunello vs. Brunello, il blasone storico di Montal-
cino e l’etichetta - giovane in tutto, età, piglio, look – istoriata
con due uccellini garruli, due cince, metafora delle ragazze
vispe cui il vino è dedicato. In più, e per giunta, di là l’an-
nata targata top, il 2010, forse la migliore dal ’99 per que-
sto terroir; e qui l’incognita (e minor gloria presunta) di un
2011 rookie assoluto. Eppure… Eccolo, l’11 delle Potazzine:
Brunello “deb” fine, leggiadro, godibilmente fruttato ma ben
solido su gambe fatte di tannini giusti. E con un futuro vero
davanti. Non “vince” al mero gioco dei centesimi. Ma incas-
sa uno strike memorabile. Da non perdere, quando sarà il
suo momento. LUCA, ROMANO, MARCO E MICHELE DAL FORNO
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OTTOBRE 2015
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La Valentina
Spelt, tra l’Adriatico
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OTTOBRE 2015
Una selezione accurata delle uve in vigna, poi il lavoro
di cantina che addomestica questo Montepulciano d’Abruzzo
rustico e gentile, come la sua terra. Un rosso importante che
racconta di un grande impegno per la biodiversità
e la sostenibilità: dell’amore per il territorio
e la Maiella
GRANDI VERTICALI
SABATINO DI PROPERZIO
D
alla finestra le dolci colline Properzio, vignaioli e vinificatori. Sa-
pescaresi, uno spettacolo batino, vera anima della cantina, ci
abbacinante di colline che accoglie e con lui parliamo un po’ del
si rincorrono fino al mare, progetto La Valentina. «La cantina
pergole e filari di vite intorno nasce nel 1990, per la passione per
ma anche terreni seminativi e ulivo. questo territorio della mia famiglia.
L’Abruzzo è questo, una biodiversità Da subito mi sono occupato del pro-
viva, palpitante: uno dei temi di cui getto, nella sua completezza: non solo
più si parla tra Expo e il mondo, qui commerciale e amministrazione, ma
è reale, la tocchi con mano. Pescara è anche cantina e campagna gomito a
a un passo, ma insieme lontanissima. gomito con il nostro enologo Luca
Modernità e tradizione: le due pa- D’Attoma e con gli uomini del no-
role che vengono in mente nella sala stro staff; seguo personalmente tutta
degustazione della Valentina, sono l’attività aziendale, fino ai vini finali»
anche le parole giuste per questa racconta Sabatino Di Properzio. Con
cantina di Spoltore. Tre fratelli al il carattere franco e schietto degli
comando, che vengono da una delle abruzzesi che lo caratterizza, mette
famiglie imprenditrici più importan- subito i piedi nel piatto: lui fa i vini
ti in regione. che gli piacciono. «Pratichiamo un’a-
Siamo qui per una verticale di Spelt, gricoltura tradizionale, poco invasi-
il Montepulciano d’Abruzzo di pun- va, siamo convinti delle peculiarità
ta dell’azienda. Sedici annate che del territorio abruzzese e cerchiamo
raccontano la storia della Valentina, di interagire con esso col massimo ri-
ma anche quella della famiglia Di spetto cercando di ottenere uve che
66
OTTOBRE 2015
GRANDI VERTICALI
ne siano quanto più possibile rap- ottenere un vino che sappia concilia- – sino agli eleganti e fitti millesimi
presentazione, per questo abbiamo re beva e struttura, con una ricetta recenti, una passeggiata tra Adriati-
scelto due zone differenti, una tenuta che viene affinata anno dopo anno: co e Maiella.
qui a Spoltore sulle colline pescaresi, «La selezione di uve viene fatta in L’assaggio dei vini fa presagire un
sole e concentrazione, l’altra a San campagna e su diversi vigneti: le bel futuro per La Valentina che con
Valentino in Abruzzo Citeriore, alle migliori dell’annata che non siano piglio imprenditoriale è proiettata su
pendici della Maiella pescarese, con nei vigneti cru. Quindi, 20 giorni di una progettualità palpitante. E anco-
terreni aspri ed escursioni termiche fermentazione-macerazione con le ra una volta Sabatino spiega: «Fare
importanti» spiega. bucce in inox, 16 mesi di affinamen- vino in Abruzzo per noi è, e sarà,
Da questa temperie, che Sabatino to in botti da 25 ettolitri, barrique e essenzialmente massimo rispetto per
racconta con slancio e passione pal- tonneaux. Poi si procede con le scel- i territori, cercando di ottenere uve
pitante, escono vini interessanti e te e il relativo blending che riposa che ne siano quanto più possibile
complessi, capaci di una efficace dia- per un paio di mesi nelle botti da 25 rappresentazione e racconto. Per il
lettica tra tradizione e innovazione ettolitri prima di sostare per circa un futuro la bussola sarà la continua
“per noi le tradizioni dei vini abruz- anno in bottiglia». Questa è la ricet- ricerca di terreni in zone vocate, im-
zesi sono un patrimonio da proteg- ta dello Spelt: il risultato è un vino plementazione della sostenibilità in
gere e preservare, ma non un altare cangiante, mutevole, che cambia vigna e un lavoro in vinificazione e in
inviolabile; cerchiamo di usare la tec- da millesimo a millesimo secondo cantina che miri al massimo mante-
nica moderna come strumento, per le caratteristiche dell’annata. È no- nimento delle caratteristiche origina-
ottenere vini sempre più riconoscibili tevole la sua capacità di raccontare rie delle uve».
e territoriali”. il territorio restando sempre un vino Insomma una cantina dal passato
La storia dello Spelt è quella di un massiccio e mediterraneo. Dai rusti- importante, orgogliosa dei suoi 25
Montepulciano importante: selezio- ci rossi delle prime annate – ma af- anni di storia, ma proiettata in un fu-
ne delle migliori uve aziendali, per fascinati e capaci di sfidare il tempo turo ambizioso e impegnativo.
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OTTOBRE 2015
Visitare Donnafugata Messina
Palermo
Donnafugata accoglie gli appassionati Trapani
PANTELLERIA Siracusa
Vigneti e cantina
Cantine Storiche
Marsala, via S. Lipari 18
foto: ©fabiogambina
MARSALA, CONTESSA ENTELLINA,
MARSALA DEGUSTAZIONE CANTINE APERTE CALICI DI STELLE
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OTTOBRE 2015
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palato monumentale. Da un lato la trama tannica dà ritmo alla LA VALENTINA | VIA DELLA TORRETTA, 52 |
beva, si somma alla freschezza e il sorso è agile e fine. Dall’altra SPOLTORE (PE) | WWW.LAVALENTINA.IT
la struttura del Montepulciano regala morbidezza, avvolgenza e
setosità. Corroborante.
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO SPELT 2005 | 89 Beva setosa, carezzevole, quasi leggiadra tanto è l’equilibrio, ma
Rosso granato classico. Naso molto chiuso inizialmente, poi si in realtà il sorso è pieno e profondo. Sensazionale.
apre e cede su note di frutto maturo, spezie orientali, arancia san-
guinella ed erbe mediterranee. La bocca gioca la sua partita in MONTEPULCIANO D’ABRUZZO SPELT 2009 | 85
totale sottrazione con le parti dure a farla da padrone. Acidità, Rosso rubino carico. È un’altra annata calda a caratterizzare il
tannino puntuto e sapidità regalano un sorso scarno, ma molto 2009 che risente fin dalle note olfattive una leggera surmaturazio-
vitale e fresco. Forse manca solo un po’ di polpa per la quadratura ne con note eteree in evidenza che si alternano a sensazioni verdi,
del cerchio. Severo. erbacee e pungenti. La bocca ha una sua freschezza e una sua
vitalità, manca forse un pizzico di allungo sul finale estremamente
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO SPELT 2006 | 91 morbido. Stravagante.
Torna un Montepulciano molto classico. Dal colore rosso rubino
con riflessi granata e dal naso bello fine, elegante, dosato, con leg- MONTEPULCIANO D’ABRUZZO
gere note agrumate, di frutto rosso, ma anche di cenere e spezie. SPELT RISERVA 2010 | 93
La bocca è snella, succosa e di grande beva, ma non mancano La 2010 è una grande annata e lo Spelt esce per la prima vol-
corpo e sapore che caratterizzano un grande rosso mediterraneo. ta come Riserva. Il colore rubino classico precede note olfattive
Generoso. bellissime e variegate che si snodano tra agrume scuro, frutto di
bosco, spezie dolci ed erbe aromatiche. La bocca è strepitosa per
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO SPELT 2007 | 88 beva e complessità. Tannino puntuale, freschezza dosata, sapidità
Rosso rubino carico, leggeri riflessi granata. Il naso è molto ricco, integrata a una grande materia. Straordinario.
caldo e mediterraneo. Un leggerissimo sentore iniziale di cuoio
precede note di erbe amare, prugna, spezie e confettura di frutti MONTEPULCIANO D’ABRUZZO
rossi. Il sorso parte benissimo. Fresco, di grande sapidità e avvol- SPELT RISERVA 2011
genza, solo un po’ impreciso nel finale per un tannino leggermen- L’ultima annata dello Spelt assaggiato soffre solo di estrema gio-
te contratto. Rigido. ventù. Un grande complimento quindi a un Montepulciano che
saprà dare il meglio tra qualche anno. Note fresche, di frutto croc-
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO SPELT 2008 | 93 cante, erbe officinali, un tocco di iodio anticipano una bocca sapi-
Rosso rubino cupo. Subito un grande naso col frutto rosso croc- da e pulita, ritmica e profonda. Nessun punteggio, ma sicuramen-
cante che fa da cornice a sensazioni iodate, di erbe officinali, spe- te si intravede la possibilità che il 2011 sia uno dei grandi millesimi
zie e arancia sanguinella. Al palato si conferma un fuoriclasse. degli ultimi anni. Promettente.
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OTTOBRE 2015
PARARE
O DI IM
IL GUST
li chef
eti deg
I segr
a portata di tutti
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TRAVEL
di Giovanni Angelucci
COLOMBIA
i sapori colombiani sono una miscela emozionante:una cucina piena
di colore e carattere, disegnata da radici indigene, influenze spagnole
e africane. Un infinito a cui avvicinarsi poco a poco, caratterizzato da
una immensa biodiversità tra Oceano Pacifico e Mar dei Caraibi
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OTTOBRE 2015
La cucina
mas rica del mondo
TRAVEL
F
oreste pluviali, montagne, ni gastronomiche e alle antiche
valli, deserti, pianure, l’O- culture locali.
ceano, i Caraibi… e soprat- È il caso dello chef Eduardo
tutto stretti legami con le Martínez: «Sono sempre stato in-
antiche comunità cocinere. teressato all’uso della biodiversità,
Collocata sulla linea equatoriale, e ciò mi ha spinto verso la ricerca
e quindi non soggetta al mutare e il recupero di alimenti dimenti-
delle stagioni, la Colombia ha un cati o utilizzati solo in piccole co-
clima che cambia secondo l’alti- munità, in particolare nell’Amaz-
tudine e presenta non solo una zonia». Martínez esprime la sua
inimmaginabile varietà di ecosi- filosofia nel Mini-mal di Bogotá:
stemi, ma una potenziale dispen- «Uno spazio per l’esercizio della
sa agricola per il mondo intero e i solidarietà, un piccolo territorio
suoi diversi habitat con produzioni vocato alla ricerca di vie di cre-
agricole e coltivazioni dei terreni scita sostenibile». In questo modo
che coprono tutto l’anno. Caffè, la cucina colombiana non è solo
cacao, frutta tropicale sono solo un’arca di sapori, ma uno sforzo
alcuni dei risultati che questa terra di recupero di tradizioni, prodotti
è in grado di produrre. Un patri- e cura delle loro popolazioni ori-
monio – una tavolozza – a dispo- ginarie. Ne sono un’espressione
sizione dei cuochi colombiani che formidabile il platano maturo bol-
stanno cercando di farsi un nome lito ripieno di carne di jaiba (antica
sulla scena internazionale restan- parola usata per indicare i granchi
do pur sempre legati alle tradizio- d’acqua dolce) stufata in latte di UN PIATTO DEL MINI-MAL
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Da 5 generazioni di Vino in
Vino.
=PH*VZ[HILSSH )HYKVSPUV=Y3HNVKP.HYKH;aLUPP[
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IL RISTORANTE HARRY SASSON A BOGOTÀ
HARRY SASSON
IL PERSONAGGIO
HARRY SASSON,
VOLTO DI MASTERCHEF
Sasson è uno dei più famosi chef di Bogotá e
volto dell’edizione colombiana di MasterChef.
Avendo lavorato a lungo in Canada, ha acquisi-
to un gusto per i sapori globali che ora riflette
nel suo ricco menu fatto di stili mischiati pro-
venienti da America Latina, Asia ed Europa. Il
ristorante porta il suo nome ed è ubicato in una
luminosa residenza ristrutturata dei primi del
Novecento. Un locale che lavora a ogni ora e le
trecento persone che riesce a ospitare possono
scegliere se bere qualcosa al banco o mangiare
alla carta: dalle carni arrosto al branzino alla
griglia con limone e burro di timo, dalle ali di
pollo marinate con cinque tipi di pepe alle pie-
tanze a base di zenzero, gelsomino e tamarindo
fino alla zuppa di pomodoro affumicata cotta su
legna o al riso con pollo e gamberi fritti in olio
di sesamo. Grande selezione in una carta dei
vini mondiale che viaggia attraverso Argentina,
Cile, California passando per l’Europa con at-
tenzione alle etichette italiane e francesi.
HARRY SASSON | CARRERA 9, 75-70 |
ZONA G Y QUINTA CAMACHO | BOGOTÁ |
TEL. +57 1347 7155 | WWW.HARRYSASSON.COM
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popola di granchi neri che scen- zionale poncho che bevono arabi-
dono dalla montagna a deporre le ca bollente. Arabica e nient’altro,
proprie uova sulla spiaggia. viene coltivata solo questa varietà;
Totalmente differente è il paesag- i grani di caffè vengono raccolti,
gio che si presenta nei dipartimen- selezionati, fermentati, essiccati al
ti di Caldas, Risaralda e Quindio, sole, tostati, impacchettati dal pro-
nella parte centro-occidentale duttore stesso mantenendo l’arti-
della Colombia: il cuore della fa- gianalità e la tradizione. È il caso
mosa zona cafetera detta anche di Pedro Burgos della finca Sacha
eje cafetero (asse del caffè). Sono Mama, una piccola azienda di sei
numerosi gli ettari dedicati alla ettari in Salento, in cui insieme
coltivazione del caffè biologico alla moglie e alle due figlie colti-
e all’ecoturismo all’interno della va le sue piante con una cura ma-
riserva. In questo parco naturale niacale e produce un caffè bio con
sulla cordigliera colombiana, dal una selezione dei grani notevole.
clima fresco e umido, si coltiva il Un posto incantevole in cui è stata
caffè con una tradizione ormai se- scelta l’altissima qualità a cospetto
colare e pregna di fascino. Aprile, di minime produzioni, esaltate da
maggio e i mesi da ottobre a di- un ecosistema che Pedro ha voluto
cembre rappresentano il periodo e ha ricreato intorno all’azienda:
in cui le fincas fervono di lavoro ed centinaia di varietà di piante, mi-
è comune imbattersi in fuoristrada gliaia di insetti e altrettanti volatili
guidati dai baffuti raccoglitori di che vivono in simbiosi con Sacha
IL CAFFÈ DI SACHA MAMA caffè e in uomini coperti dal tradi- Mama, la Madre Selvaggia.
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BioFresh e NoFrost:
la qualità del freddo
■ Con il sistema BioFresh gli alimenti conservano le loro sane vitamine
e il loro aspetto appetitoso più a lungo rispetto al tradizionale vano
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HORMIGAS CULONAS
LA CURIOSITÀ
HORMIGAS CULONAS
FRITTE, MACINATE O IN SALSA
La regione di Santander è il cuore della Colom-
bia e fu una delle prime ad essere occupata dai
conquistadores spagnoli, da cui derivano molte
delle città ancora presenti in stile coloniale. Del-
le molteplici tradizioni gastronomiche di que-
sto favoloso paese latino le hormigas culonas
(letteralmente formiche dal grosso sedere) si
innalzano ad essere la più curiosa, o perlomeno
la più singolare. Gli indigeni le allevavano e se
ne cibavano oltre cinquecento anni fa per le loro
presunte proprietà afrodisiache e curative. Dal
colore marrone scuro oggi vengono fritte o ar-
rostite e mangiate intere o macinate fino a rica-
varne una polvere adoperata per preparare una
deliziosa “salsa alla formica”. Recipienti colmi
di formiche da acquistare vengono venduti per
le vie di San Gil, Barichara e Bucaramanga che
rappresentano le prime tre città del diparti-
mento. Considerate il caviale colombiano, anno
dopo anno però il numero per colonia sta dimi-
nuendo e il prezzo cresce. Il loro gusto ricorda
la terra, il bosco, il fogliame secco. Mangiando-
le bisogna concentrarsi sul sedere che è la parte
“mas rica”, come si dice da queste parti.
ROLAND ROOTS BAR A PROVIDENCIA
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SPECIALE
GARDA
IL LAGO CHE SFIDA IL MARE
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TRAVEL
di Maurizio Bertera
Un lago da Guinness,
anche dei sapori
È il lago più turistico d’Italia, diviso in tre diverse province. La costa bresciana
fa della qualità un punto fermo, a partire dai vini e dagli extravergine.
In primo piano, a tavola, il pesce di acqua dolce. Da gustare in un paesaggio
unico, meta ideale nelle dolci settimane di inizio autunno
GARDA
BRESCIANO
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I
trentini vi diranno che Torbole e o Manerba, con un entroterra verdis- in redazione. Il dibattito resta aperto
Riva restano un gioiellino ereditato simo. Dal silenzio di Gargnano (che e vivace, fermo restando che come
dell’Impero Austro-Ungarico (qui con meno di 3.000 residenti si ritrova Roma e Milano, ognuna ha bisogno
di casa sino al 1918…), sono cura- tre stelle Michelin e due hotel cinque dell’altra.
tissime e dopo essere state la mecca stelle: da Guinness dei primati) alle fol- Dal confine trentino a quello lom-
del windsurf sono una delle capitali le di congressisti e turisti di Sirmione. bardo, la parola d’ordine degli ulti-
della mountain bike: hanno ragione. I La suggestione dell’Isola del Garda e mi anni è qualità del turismo. Il nu-
veronesi, dal canto loro, esalteranno la l’atmosfera retrò di Gardone Riviera, mero delle presenze (intorno ai dieci
classe di Lazise o Torri del Benaco o dove a fine ‘800 nacque il turismo sul milioni nel 2014) è importante, ma
il fascino di Malcesine e di Brenzone lago e ora meta di Vip (veri e presunti) viene guardato in modo diverso, pur
o ancora la joie de vivre che si respi- in cerca di benessere e relax. E infi- contribuendo con le altre due provin-
ra a Bardolino, non solo per il vino: ne le due capitali: Desenzano, quella ce a fare del Garda la meta turistica
hanno ragione pure loro. Però, se storica, legata a doppio filo con Mi- numero uno in Italia. La ristorazione
parliamo di varietà e di ricchezza eno- lano, meno vivace del tempo in cui sembra un passo avanti all’hotellerie,
ganostromica (o meglio di lucido uti- spopolavano i suoi locali notturni (ma troppo legata ai monumenti del pas-
lizzo della stessa), il Garda bresciano molti dicono sia meglio così) e Salò, sato – bisognosi di restyling – anche se
mantiene la superiorità sulle altre due raffinata nei negozi e nei ristoranti, ci sono due realtà straordinarie – en-
sponde del lago più grande d’Italia. con un lungolago tra i più belli d’Eu- trambe a Gargnano – come Villa Fel-
In un’ottantina di chilometri, lungo la ropa. Non si amano, come si è visto trinelli (dove opera Stefano Baiocco,
costa, si passa da cittadine chiuse tra lo scorso anno: è bastata un’intervista per le guide il numero uno sul lago)
le rocce – perforate dalla Gardesana, de Il Corriere di Brescia alla scrittice o il Lefay Resort che continua a fare
una delle strade più spettacolari del Camilla Baresani, mademoiselle du man bassa di premi internazionali,
Paese – come Limone o Campione pays e nota gourmet, che difendeva la soprattutto per la spa e l’ecososteni-
ad altre che si affacciano su spiagge “sua” Desenzano dalle (legittime) am- bilità. Due aspetti su cui sicuramente
simili a quelle marine come Moniga bizioni di Salò e sono piovute lettere si punterà nei prossimi anni, magari
con boutique hotel sull’esempio della
Locanda del Benaco o del Bellariva
a Gardone. Più arduo intuire la rot-
ta della ristorazione, non solo per un
mercato enorme da gestire ma forse
per la mancanza di talenti gardesani
doc. Il migliore è senza dubbio Ric-
cardo Camanini, bergheimer di na-
scita ma cresciuto a Villa Fiordaliso:
chiuso il rapporto, ha subito portato il
Lido 84, sempre a Gardone, ai vertici
con la cucina più tecnica, moderna,
coinvolgente sul Garda. C’è anche pe-
sce di lago, una brigata giovanissima,
una location fantastica, anni ’60 all’in-
terno e tavoli pieds-dans-l’eau fuori.
Sia chiaro: i ristoranti affermati (La
Rucola, Capriccio, Esplanade, Al Por-
to, Tortuga…) restano validi quanto le
storiche trattorie e osterie (Alle Rose,
Orologio…) ma ci vorrebbe un po’ di
vento fresco, come il peler che spira al
mattino sul lago. Forse, per i giovani
il futuro passa per le strutture alber-
ghiere: Matteo Maenza sta lavorando
bene alla Grande Limonaia del Lefay
VILLA FELTRINELLI
Resorts come Matteo Felter al Fagia-
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Grazie a un affinamento di anni sui lieviti,
è diventato il numero
Bevi Enrico Serafino responsabilmente
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normale e al tartufo, il raro Casat che della tecnica del “pesce in carpione”
matura in olio) sino al Tombea della – tuttora diffusa sui laghi lombardi – MISTER EXTRAVERGINE
Valvestino. E ancora il miele, sempre sia nata proprio allora per conservare COMINCIOLI. PASDARAN
più frutto di un bio totale, seguito da la freschezza della preda. La carne è DELL’OLIVICOLTURA
aziende spesso impegnate nell’olio o talmente delicata che si esalta nella Gianfranco Comincioli ripete
nel vino. bollitura per dieci minuti: un filo di che si sente solo un contadino-
Ed eccoci al pesce di lago, orgoglio extravergine, possibilmente garde- imprenditore, al timone dell’a-
zienda di famiglia dal 1978,
gardesano che sta vivendo una stagio- sano, e si mangia. Ma anche crudo, quindicesima generazione per
ne d’oro, grazie soprattutto ai pochi regala emozioni. Calata progressiva- la cronaca. Ma nella realtà è il
pescatori rimasti: capaci di fornire le mente la pesca sino a farlo diventare “mago” dell’olio gardesano e
loro prede anche a locali di Milano raro e costosissimo (anche 70 euro al uno dei signori della Valtenesi.
e finalmente convinti di rispettare la kg), al carpione è rimasta la sola stra- Capace nel 2007 di “ribaltare”
l’impostazione dei vini che ave-
stagionalità. Lucci, coregoni (lavarelli), da di puntare alla riproduzione arti- vano dato gloria alla cantina:
sarde, persico, cavedani non mancano ficiale, coinvolgendo enti e università «Stufo di lavorare come tutti e
in tavola, fortunatamente. Da un paio locali. A guidare la speranza - sinora come sempre, durante una va-
di anni si sono riviste le trote autotoc- è stato impossibile allevarlo - c’è il pre- canza in Spagna ho visto come
ne, non quelle allevate in Trentino. sidio Slow Food, capitanato da Gian- facevano il Rjoia e ho deciso di
cambiare. Mai fermarsi». I suoi
Si può persino attendere, fiduciosi, il ni Briarava, gardesano doc e storico extravergine raccolgono premi
ritorno del mito carpione, salmonide patron della salodiana Trattoria Alle in Italia e all’estero: Gianfranco
che per ragioni mai chiarite vive solo Rose: «Se ne parlerà tra qualche anno ha aperto una nuova frontiera
in questo lago e nel mar Caspio. Un – dice – ma sono ottimista e coltivo il oleica: un extravergine ricavato
gioiello, che i buongustai della Sere- sogno di servire i nuovi carpioni, nati da olive denocciolate, con una
cura maniacale dalla raccolta
nissima ricercavano per i loro ban- da avannotti esterni, ma cresciuti nel all’imbottigliamento, in tempi
chetti, portandolo persino da lago a Garda. Il lago sta tornando quello de- mai superiori alle otto ore, evi-
San Marco. Tanto che molti storici gli anni ’70, bellissimo e pulito». Chiu- tando ogni tipo di ossidazione e
della cucina sostengono che la nascita sura perfetta, grazie Briarava. impurità. Dalle sue 2.600 piante,
raccoglie 600-700 quintali di olive
LA TENUTA DI COMINCIOLI per un risultato medio di 5.400 li-
tri di olio: la massima qualità ri-
chiede una resa tra le più basse
in assoluto, negli ultimi anni in-
torno al 7 per cento: la metà di un
extravergine normale. «Cerchia-
mo sempre di far meglio della
stagione prima – spiega – senza
manie ma studiando e lavoran-
do tanto. Quando si fa l’olio, per
venti giorni, qui si vive 24 ore
su 24, con metodi unici in Italia
come la selezione a mano delle
olive che insieme al rispetto della
cultivar e al clima ideale di que-
sta zona fa la differenza nel pro-
dotto finale». Che finisce in tre
flaconi di vetro – in tutto simili a
quelle usati per i profumi – chia-
mati Leccino, Casaliva e Numero
Uno (blend di otto cultivar dai
nomi suggestivi come Favarol,
Rossanel e Gargnà). Sono veri
cult per chi ama l’olio.
(WWW.COMINCIOLI.IT)
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OTTOBRE 2015
TRAVEL
STEFANO BAIOCCO, CHEF DI VILLA FELTRINELLI UN PIATTO DELLA LOCANDA DEL BENACO
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Si domina – letteralmente - il razione. A piano terra, con ganti, la spa Aveda, vari ri- no. Menu che conquista ita-
lago dal cinque stelle sopra grazioso dehors per l’estate, storanti tra cui il Fagiano, liani e (tanti) stranieri, con
Gargnano, famoso per la Spa c’è il ristorante gestito dall’e- curato da Matteo Felter. una bravura sopra la media
di livello europeo e l’infinity sperto Gianni Briarava. nei piatti di pasta fresca.
pool. La (buona) cucina dei
ristoranti è curata da Matteo HOTEL BELLARIVA | ANTICA TRATTORIA ALLE ROSE |
Maenza.
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VIA MARIO PODINI 1\2 |
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GRAND HOTEL TEL. 0365 540773 |
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(BS) | VIA RIMEMBRANZA 38/40 | TEL. 0365 914061 |
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rizzato un hotel già bellissi- e 8 suites, moderne e di de- sponda del lago per gestire li. E ottimi vini dalla cantina.
mo, immerso nel verde. Tra sign, inserite in una strut- questo vivace bistrot – anche
i plus, c’è il poter contare sui tura esterna praticamente con musica live – dove inter- OSTERIA DELL’ OROLOGIO |
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OTTOBRE 2015
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petenza del patron, i “calici- WWW.RISTORANTEROLLY.IT Suer & Garbino – insieme a
sti”. Dalla cucina: piatti pre- VILLA FIORDALISO | Un trionfo di cucina mediter- Manuel Lombardi. Ambien-
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OTTOBRE 2015
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di questa cantina storica che sta bella azienda di Manerba fondata nel 1931. Le
opera dal 1936 sui territori dimensioni sono importanti, 77 ettari vitati di pro-
di Desenzano del Garda fino prietà e una produzione che conta circa 500mila
alla collina di Salò. Fragran- bottiglie ogni anno. Torniamo al nostro Chiaretto:
te, sapido, elegante e con una alterna note di frutti di bosco a toni delicatamente
persistenza fuori dal comune: floreali. Il palato è succulento ma allo stesso tem-
questo Chiaretto si conferma po fresco, con una bella materia fruttata e un fi-
anche nella versione 2013 uno nale che allunga e
dei migliori della tipologia. dispensa sapore.
Modula sentori tipici di frutti ABBINAMENTI
neri di bosco con note floreali, Ottimo con for-
melograno e liquirizia. Finale maggi di media
d’irradiante freschezza, un jol- stagionatura.
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7.10 euro
L’azienda di Custoza, forte di un vigneto che 7.50 euro
si estende per oltre 70 ettari, si dedica in L’azienda dei fratelli Piona si trova a pochi
massima parte alla produzione di Cu- chilometri dal centro di Custoza, adagiata sul-
stoza e Bardolino. Proprio il primo le colline moreniche che
fra questi due è uno dei più rap- cingono la sponda meri-
presentativi della denominazio- dionale del Lago di Gar-
ne, intenso nel porgere i suoi da. Il loro Custoza è sem-
profumi di frutto esotico, fiori pre uno dei più apprezzati
e zafferano, con una sottile della denominazione,
nota minerale che attende caratterizzato da profumi
solo di poter esplodere nel- intensi di frutto a polpa
la sua fragranza. In bocca bianca e fiori, mentre in
colpisce per la sapidità che, bocca mette in risalto le
unita a un’acidità succosa, caratteristiche della tipo-
dona al vino pienezza senza logia, sapidità, tensione e
privare il sorso di leggerez- agilità.
za e agilità. ABBINAMENTI Vi sor-
ABBINAMENTI prenderà con un buon ri-
Eccellente con i salumi. sotto al nero di seppia.
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LE CLASSIFICHE
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LE CLASSIFICHE
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OTTOBRE 2015
Zona per Zona. Vino per Vino.
www.kellerei-kurtatsch.it
RICETTE DEI GRANDI CUOCHI
di Francesco Seccagno
foto di 35 Image Mix
SORPRESA ED EMOZIONE
SUL LAGO
Riccardo Camanini
Garda e Normandia convivono nei piatti di Riccardo, passato dalle cucine
di Marchesi ai laboratori più innovativi di Spagna e internazionali di Francia.
La sua cucina parla al cuore e al palato, fatta di grande tecnica
e ingredienti di altissimo livello, di territorio ma non solo
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OTTOBRE 2015
RICETTE DEI GRANDI CUOCHI
TRA GARDA
ENORMANDIA
Riccardo Camanini ha festeggiato nel
2014 i suoi 20 anni di lavoro ai fornel-
li: inizia nel ’94 a Mantova (Al Solito
Posto), quindi vive per due anni al fian-
co di Gualtiero Marchesi e di lì via in
Relais & Chateaux in giro per l’Europa
fino al successo di Villa Fiordaliso dove
è rimasto per 5 anni: chiusa l’esperien-
za, insieme al fratello Giancarlo apre il
suo ristorante, sul Lago di Garda. È qui
che ci fa il dono di una seconda rina-
scita all freschezza e alla creatività dei
suoi anni d’oro. Tecnica e materie pri-
me di altissimo livello per piatti sempli-
ci che parlano direttamente sia al cuore
(e all’intelletto) che al palato. Garda e
Normandia convivono qui, così come
convivono le esperienze di cucina in-
ternazionale tra Francia, Inghilterra e
Spagna (mettendo a frutto i suoi stage
tra San Sebastian – Mugaritz di Ando-
ni Luis Aduriz– e Parigi, al Taillevent,
tra gli altri).
Riccardo ha saputo imporre il proprio
stile, fatto di contrasti, di intuizioni, di
riletture e di originalità, che emerge ad
esempio nel piatto che presenta qui:
una splendida e straniante insalata di
gallina con le cocque (un mollusco che
tradisce il background francese, ma che
può essere sostituito tranquillamente
con le cozze) e salsa dolce forte; così an-
che e soprattutto nei fusilli con crema di
mandorle cannolicchi capperi e limone:
un piatto di grande armonia e partico-
lare nel cromatismo del tono su tono.
Anche la cantina segue un percorso di
tipo creativo e innovativo, sotto la su-
pervisione di Giancarlo: i vini – bollici-
ne a parte dove la grande linea di divi-
sione è tra Champagne e Franciacorta
(ovviamente, visto il territorio) – sono
divisi in categorie emozionali, come
“briosi e allegri” o “lirici ed evocativi”,
oppure “sinceri e schietti” o “intro-
spettivi e avvolgenti”… Scelte che ben
si legano alla cucina di Riccardo, fatta
di sorprese e di conferme, di slanci in
avanti e di radici ben salde.
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PATATA AL BURRO, PANNA ACIDA, CENTROCCHIO
INGREDIENTI PER 4 PERSONE PREPARAZIONE
1 KG DI PATATE BIANCHE GIOVANI Pelare le patate e tagliarle a bande
500 G DI BURRO SALATO sottili e lunghe con l’aiuto di una
mandolina cinese (che fa il taglio
120 G DI PANNA ACIDA continuo sfogliando in pratica la
SALE DI GUÉRAND patata); arrotolare le sfoglie e af-
CENTROCCHIO COMUNE fogarle in una casseruola piena di
(PIANTA SPONTANEA CHIAMATA burro salato della Normandia, fino
ANCHE PIANTA DELLE PATATE ad essere completamente ricoperte.
DAL SAPORE TENUE E DELICATO) Cuocerle in forno a 100º per 5 ore
e mantenerle a temperatura am-
biente. Servirle su di un piatto pia-
no con qualche granello di sale gri-
gio, la panna acida e il centrocchio.
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OTTOBRE 2015
RICETTE DEI GRANDI CUOCHI
PREPARAZIONE
Passare per bene al termomix l’acqua di frutti di mare,
le mandorle e l’olio di semi per 10 minuti a 80º. Aprire i
cannolicchi, pulirli,tagliarli quindi a rondelle. Cuocere la
pasta in abbondante acqua salata,scolarla e condirla con
la crema di mandorle a coprire i fusilloni. Aggiungere i
cannolicchi, la polvere di capperi e una grattata di limone.
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RICETTE DEI GRANDI CUOCHI
PREPARAZIONE
Cuocere una gallina nostrana per 3 ore in un brodo di nervetti di vitello.
Aprire le cocque – cerastoderma edule: mollusco tipo vongola che vive nei
fondi sabbiosi della Normandia, ma anche dell’Adriatico (detta anche ca-
pariccia) – con acqua e sgusciarle, conservando il loro liquido. Frullare tutti
gli ingredienti della dolceforte al termomix (o al Bimbi). Montare il piatto
alternando la gallina, le cocque, il cavolo mariano crudo e la salsa dolceforte.
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CROSTA AL CIOCCOLATO BRUCIATA PREPARAZIONE
INGREDIENTI Preparare il crumble: mischiare a freddo tutti gli in-
PER IL CRUMBLE AL CAFFÈ
PER LA TUILLE AL CACAO E ARANCIA gredienti, formare una salsiccia con la pellicola, con-
50 G DI FARINA 160 G DI ZUCCHERO A VELO gelare, cuocere dopo aver grattugiato in forno a 160°
20 G DI ZUCCHERO DI CANNA per 8 minuti.
50 G DI FARINA DI MANDORLE
La tuille di muscovado: caramellare lo zucchero con
80 G DI BURRO 40 G DI ZUCCHERO SEMOLATO
l’acqua; fuori dal fuoco aggiungere il burro e quando
50 G DI ZUCCHERO 20 G DI CACAO IN POLVERE sarà tiepido gli albumi e la farina. Stendere sul silpat
40 G DI FARINA 00 molto sottile e cuocere a 168°, togliere dal forno e
50 G DI CAFFÈ
piegare in forme irregolari.
100 G DI SUCCO D’ARANCIA
Passare alla tuille di cioccolato e arancia: mischiare
PER LA TUILLE ALLO ZUCCHERO 120 G DI BURRO FUSO tutte le farine e successivamente tutti i liquidi. Sten-
MUSCOVADO dere sul silpat molto sottile e cuocere a 168°, togliere
30 G DI BURRO PER LA CRÈME BRULÉE AL CIOCCOLATO AMARO dal forno e piegare in forme irregolari.
100 G DI ZUCCHERO MUSCOVADO 1 L DI PANNA Fare la creme brulée al cioccolato amaro: pastorizzare
gli ingredienti, toglierli dal fuoco, aggiungervi il cioc-
50 G D ALBUMI 200 G DI ZUCCHERO
colato e cuocere a 100° per 50 minuti circa.
45 G DI FARINA 00 150 G DI TUORLO D’UOVO Servire su un piatto piano e bruciare con un ferro
ACQUA 250 G DI CIOCCOLATO rovente per dare una sensazione di tostato davanti al
commensale.
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GLI ABBINAMENTI
crackers
I RE
DELLO SPUNTINO
È lo snack per eccellenza. Il pacchetto di crackers è una di quelle cose da tenere
sempre in borsa, come i fazzoletti di carta. Negli ultimi anni sugli scaffali se ne
trovano tante tipologie In degustazione crackers (tendenzialmente classici: farina
di frumento doppio zero e salati) delle marche principali, convenzionali e biologici
U
n languore, un calo degli zuccheri, Cappelli) e cereali alternativi (farro, kamut,
un attacco di fame? I crackers sono riso, mais, avena, segale). Una maggiore
il classico rompidigiuno. Oltretutto attenzione al biologico, alla celiachia con
comodo nelle confezioni di cellopha- prodotti senza glutine, alla scelta dei grassi
ne sigillate che contengono la “dose”, dai 4 alternativi all’olio di palma, utilizzato nella
ai 6 pezzi, da infilare in borsa o nello zaino maggior parte dei prodotti di forno. Sono
e sgranocchiare nei momenti di emergen- nati così prodotti “palm oil free”, con olio
za o come alternativa al pane. Il mercato di mais, di girasole o extravergine di oliva
ci ha abituato ad avere non un tipo dello (in quest’ultimo caso scelta virtuosa ma con
stesso prodotto, ma mille tipologie. Non margini di miglioramento, a partire dalla
fanno difetto i crackers, che negli ultimi materia prima, non sempre di eccellente
10 anni hanno subito una rivoluzione vol- livello). Nel settore dei crackers vince l’in-
ta alla diversificazione (talvolta fin troppo dustria, più strutturata per questo tipo di
confusiva...), non solo spinta verso l’aroma- prodotto, con macchinari, metodologie di
tizzazione e la moltiplicazione dei gusti (al lavorazione, sperimentazione e controllo
formaggio, patate e rosmarino, pomodoro qualità che garantiscono – nei migliori dei
e origano...) ma anche nella ricerca del pro- casi – costanza produttiva e gusto, imme-
dotto alternativo, dietetico e health-friendly diato e ruffiano quanto volete ma piace-
realizzato con ingredienti più selezionati e vole. Per la degustazione comparativa dei
modalità più naturali. Sugli scaffali di su- crackers ci siamo orientati su quelli classici,
permercati e negozi si trovano i crackers a “bianchi” di grano tenero e salati, dei prin-
ridotto contenuto di sale e di grassi saturi cipali marchi del settore in vendita nella
(rispettivamente 30% e il 70% in meno ri- grande distribuzione, nei negozi di specia-
spetto ai crackers più venduti, fonte Aidepi), lità alimentari e nel circuito del biologico.
figli di una lievitazione naturale con lievito Con incursioni nel settore alternativo, ma
madre per oltre 20 ore, prodotti con farina non troppo spinto, per dare al lettore una
di frumento integrale (un classicone: Misu- “profondità” del prodotto e una panorami-
ra), varietà particolari di grano (Senatore ca più ampia di quello che offre il mercato.
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NOMI, FORME, SAPORI... BIBANESI
La diversificazione è anche una questione di nomi. Ci sono prodotti di forno
che sono di fatto dei crackers. Sono realizzati con cereali, olio e lievito, sono
friabili e croccanti, hanno la stessa funzione di smorzare la fame. Talvolta
anche la forma è più o meno la stessa. Cambia il nome: petali, velette,
soffiette, foglie, sfogliatine, crostini, lingue... Anche le gallette, i grissini e il
pane carasau fanno parte della famiglia allargata dei crackers. Come pure i
bibanesi dell’azienda trevigiana Da Re (www.bibanesi.com), una via di mezzo
tra un panetto e un corto grissino, fatti con farine selezionate e olio extra
vergine italiano, lievitati per almeno 18 ore e spolverati (o meno) con semi di
sesamo. Proposti classici, in vari gusti (cipolla, olive, peperoncino, “pizza”,
rosmarino, latte e miele), al farro e quinoa, al kamut Khorasan e integrali.
Anche nelle confezioni artistiche, in tiratura limitata, disegnate da illustratori
famosi e da Dario Fo.
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TOP TEN
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DELSER licati, puliti, semplici, richiamano la farina La Madre Terra sono fatti con le migliori
MARTIGNACCO (UD) buona e dolce, la fibra. Nessuna traccia di intenzioni, biologici certificati e, dettaglio
olio o grasso. La consistenza è croccante, tutt’altro che secondario, con un elenco de-
VIA SPILIMBERGO, 221
agreste. Lascia in bocca una piacevole sen- gli ingredienti essenziale: farina tipo 00, olio
TEL. 0432 638811
sazione di leggerezza. extravergine d’oliva, sale, tutti e tre bio ovvia-
WWW.QUALITYFOODGROUP.COM
mente. Ma qui tutto è all’insegna dell’essen-
Nata nel 1891 come azienda produttrice di farro 250 g PREZZO 2,30 euro zialità e rimanda al mondo delle produzioni
biscotti, wafer, caramelle e successivamen- alternative: la confezione (una spartana busta
te di biscotti per l’infanzia, nel corso del di cellophane con dentro i crackers sciolti),
tempo la Delser ha ampliato le dimensioni GRAN PAVESI la forma e l’aspetto. I crackers sono piccoli
ed è entrata, diventandone il brand prin- PARMA e quadrati, minimalisti, uno diverso dall’al-
cipale, nel Gruppo Quality Food (nel 2008 VIA MANTOVA, 166 tro, di un pallore lunare. I sentori al naso e in
acquisito dall’azienda Crich della famiglia TEL. 0521 2621 - 800 862323 bocca richiamano il mulino, la farina cruda,
Rossetto). I crackers salati, lievitati natural- WWW.BARILLAGROUP.IT il pane bianco poco cotto, l’olio. Il sale qua-
mente, sono prodotti con farina di frumen- La storica azienda fondata nel 1953 da si non si avverte. Non hanno ruffianerie ma
to, olio di palma, sale (poco, 1,1%), farina Mario Pavesi è passata nel 1992 a Barilla neanche aromi strani o ambigui né chiusura
di orzo maltato, estratto di malto (frumento diventandone uno dei brand dei prodotti di amara. La struttura è tenace, nessuna traccia
e orzo), lievito di birra e carbonato acido di forno dolci e salati, ma la produzione è ef- di lievitazione e friabilità. Meglio se mangiati
sodio come correttore di acidità. La faccia fettuata nello stabilimento Pavesi a Novara. con un companatico succulento.
è quella classica e regolare, un po’ pallida, I crackers salati “senza grassi idrogenati”
con i piccoli rigonfiamenti integri, la cot- 200 g PREZZO 3,80
(con farina di frumento, olio di soia e di pal-
tura disomogenea, più evidente nella parte ma non idrogenato, estratto di malto d’orzo
posteriore. Nonostante l’aspetto intonso e
solido, sono molto friabili e delicatissimi,
e mais, sale, correttore di acidità carbona- OSCAR QUALITÀ/PREZZO
to di sodio, farina di orzo maltato, lievito
si rompono con grande facilità. Eppure in naturale) sono regolari, integri, coloriti,
bocca tendono a impastarsi, si avverte la leggermente più cotti sotto, un po’ grassi al
MULINO BIANCO - BARILLA
farina e una nota tostata. Gusto delicato e PARMA
tatto e con i cristalli di sale che brillano in
non persistente, con sapidità molto pacata. VIA MANTOVA, 166
superficie, rispetto agli altri in commercio
Il retrogusto conferma i sentori oleosi stan- TEL. 0521 2621 - 800 862323
riconoscibile dai bordi dentati. Emanano
chi avvertiti al naso e la crosta di pane. WWW.BARILLAGROUP.IT
un odore di grano e crosta di pane, e so-
prattutto di olio e di tostato. Hanno una Bordo ondulato e immagine del brand im-
500 g, 20 porzioni friabilità discreta ma non si impastano in pressa sull’impasto. Sono le “sfoglie di gra-
da 4 crackers ciascuna PREZZO 1,30 euro bocca. Il gusto è delicato ed esprime più no”, gli inconfondibili crackers del Mulino
dolcezza che sapidità. Bianco, lo storico marchio dedicato ai pro-
dotti di forno creato nel 1975 da Barilla, con
LA FINESTRA SUL CIELO 560 g, 18 porzioni diversi stabilimenti in Italia (in questo caso
VILLAREGGIA (TO) da 5 crackers ciascuna PREZZO 1,85 euro quello di Castiglione dello Stiviere, MN).
VIA RONDISSONE, 26 Tra i migliori sul mercato sotto ogni profilo,
tanto quelli salati (con il pacco rosso) quanto
TEL. 0161 455511 LA MADRE TERRA quelli a ridotto contenuto di sale (-30%, nel-
WWW.LAFINESTRASULCIELO.IT SAN CLEMENTE (RN) la confezione sul blu). Ingredienti: farina di
Nome noto nel mondo del biologico con LOC. CASAROLA VIA GALVANI, 3 frumento, olio di palma, sale, estratto di mal-
un parco crackers molto ricco e focalizzato TEL. 0541 857522 - 0541 857522 to d’orzo e mais, carbonato acido di sodio
sui prodotti alternativi, realizzati su propria WWW.LAMADRETERRA.COM quale agente lievitante, farina di orzo mal-
ricetta, con il proprio olio extravergine d’o- WWW.LAFRATERNITA.ORG tato, lievito naturale. Precisi, regolari, per-
liva e la propria farina macinata a pietra da fettamente nella classe del prodotto, figli di
un laboratorio terzo (Biscotti Piovesana di È il marchio dell’azienda di produzione e di-
stribuzione La Pietra Scartata, centro di lavo- una ricetta ben dosata, di una buona fattura
San Vendemiano, TV). Diverse le linee (di e cottura, con la superficie liscia, compat-
farina di frumento 0 e integrale, di farro, di ro protetto della cooperativa sociale La Fra-
ternità di Rimini, da anni impegnata nell’ac- ta e appena unta, il tipico odore biscottato
kamut, di grano duro Cappelli integrale, di sapido, il gusto equilibrato e rotondo, una
avena) e in tanti gusti. La preferenza è an- cogliere persone che provengono dal mondo
dell’emarginazione. La Pietra Scartata pro- friabilità croccante, un retrogusto pulito, i
data ai minicrackers di farro senza lievito, granelli di sale che ruffianeggiano con il pa-
decisamente i migliori tra quelli in degusta- duce, trasforma, commercializza prodotti da
agricoltura biologica, soprattutto conserve lato (quelli con il pacco rosso), una materna
zione (kamut, grano Cappelli). La diversità nota dolce (quelli nella confezione rossa). E
si vede, si tocca, si sente. Sembrano mal- dolci e salate a partire dalla frutta e dalla ver-
dura della cooperativa, mentre per i prodotti impastano poco la bocca.
tagliati di pasta rustici e pallidi, gestuali,
come fatti da un bambino, confezionati di forno si appoggia al panificio Cappuc- 500 g, 20 porzioni
sciolti in busta. Al naso e al palato sono de- cio di Cerasolo di Coriano (RN). I crackers
da 4 crackers ciascuna PREZZO 1,75 euro
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OTTOBRE 2015
TOP TEN
PREMIUM SAIWA e la croccantezza irresistibili, la peccaminosa tosti, e anche in questo sono poco ortodossi. I
MILANO sensazione grassa al tatto e al palato, la dolcez- Crackers Akrux® bio, fatti con semola rimaci-
za che richiama la frutta esotica e gioca con i nata di grano duro Cappelli, esprimono al naso
VIA NIZZOLI, 3
cristalli di sale lo rendono un diavolo tentatore. e al palato la presenza di un olio extravergine
TEL. 02 41351 - 800 055200
maturo e lasciano la bocca un po’ impastata
EU.MONDELEZINTERNATIONAL.COM 200 g, 8 porzioni PREZZO 1,75 euro di farina leggermente cruda. Meglio le Velet-
Saiwa è in Italia un nome classico nel mondo te Akrux® bio, stessi ingredienti ma più sotti-
dei prodotti di forno, oggi nel gruppo Monde- SIMPLY li, con meno olio evo (7% contro il 9,7% nei
lez, multinazionale statunitense del settore ali- ROZZANO (MI) crackers Akrux®) e più semola Cappelli (67%
mentare. I cracker salati, prodotti nello stabili- S.DA 8 PALAZZO N contro il 65%). L’odore rustico, “agricolo”,
I PREZZI INDICATI SONO QUELLI MEDI AL DETTAGLIO | TRANNE LA PRIMA CLASSIFICATA, LE ALTRE AZIENDE SONO IN ORDINE ALFABETICO
mento di Capriata d’Orba (AL) sono ottenuti TEL. 800 824039 richiama la farina integrale, la crusca, il muli-
dai classici ingredienti (farina di frumento, olio WWW.SIMPLYMARKET.IT no. Il gusto ha il fascino del prodotto dietetico,
di palma, sale, correttore di acidità carbonato piacevolmente “punitivo”: niente grasso, molta
di sodio, farina di malto d’orzo, lievito madre Simply, marchio di Sma Spa, firma dei cra- fibra, sale poco o niente, consistenza dura e
e di birra) dopo 23 ore di lievitazione naturale. ckers salati in superficie (prodotti e confezio- croccante più che friabile. Più simile a un pane
L’aspetto è preciso con i rigonfiamenti quasi nati da Mavery a Cosio Valtellino, SO, società azzimo, va unito a un compagno di viaggio.
integri e abbronzati come tante piccole gote che fa capo a Galbusera), realizzati in modo
colorite e i cristalli di sale ben in evidenza sulla classico con farina di frumento, oli vegetali Velette Akrux® bio 185 g
superficie. Emana un buon profumo di grano, (palma, mais), sale, correttore di acidità carbo- PREZZO 2,75 euro
di crosta di pane, di biscotto semplice. La strut- nato acido di sodio, farina di malto d’orzo e Crackers Akrux® bio 200 g
tura, friabile ma un po’ dura e compatta, poco lievitazione naturale. Anche l’aspetto è quello PREZZO 2,55 euro
lievitata, tende a impastare la bocca. Gusto ti- classico e regolare, colorito sopra e sotto, con
pico e ruffiano con sapidità generosa. alcuni rigonfiamenti della lievitazione rotti.
Alla vista, confermata dal tatto, è molto delica- TUC
315 g, 10 porzioni to e friabile. Al naso è corretto e caratteristico, MONDELĒZ ITALIA
da 5 crackers ciascuna PREZZO 1,35 euro con appena una nota vintage e di mandorla. MILANO
Il sapore è un’intrigante mix di dolce e legge- VIA NIZZOLI, 3
ro sapido, e a rendere maggiormente godibile TEL. 02 41351 - 800 055200
RITZ - SAIWA il cracker sono la grande friabilità e l’assenza
WWW.TUCTIME.IT
MILANO di quella fastidiosa sensazione che impasta la
VIANIZZOLI, 3 bocca: della farina si avverte solo la dolcezza. Un crackers diverso e inconfondibile, un pic-
TEL. 02 41351 - 800 055200
colo rettangolo con gli angoli smussati, il nome
560 g, 16 porzioni punzonato sopra e la dolcezza piaciona che
WWW.RITZCRACKERS.COM
da 5 crackers ciascuna PREZZO 1,40 euro ricorda i Ritz (anche i Tuc sono un marchio
Più che crackers sono i Ritz, il piccolo stuzzichi- della scuderia Mondelēz). Sono proposti in
no rotondo “salato da una parte, dolce dall’al- diversi gusti, ma quelli tradizionali sono i Tuc
tra”, come diceva lo slogan di un vecchio Ca- SOTTOLESTELLE Original, prodotti in Belgio. Ingredienti: farina
rosello interpretato da Paolo Villaggio. Creato SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) di frumento, grasso di palma, estratto di malto
nel 1934 dalla Nabisco (il nome fu scelto per C.DA COSTARELLE S.S. 273, KM 12 d’orzo, sciroppo di glucosio, agenti lievitanti
richiamare la catena di alberghi Ritz-Carlton, TEL. 0882 451949 carbonati di ammonio e di sodio, uova, sale,
all’epoca icone di ricchezza e benessere) e di- WWW.SOTTOLESTELLE.COM aroma, agente di trattamento della farina sol-
stribuito in Italia dalla Kraft, oggi il marchio fito di sodio, emulsionante lecitine di girasole.
fa parte del gruppo Mondelez, multinazionale Dal 1998 specializzata in prodotti da forno bio-
L’odore, delicatissimo, richiama note dolci, le
statunitense del settore alimentare, alla quale logici, realizza diverse linee di crackers e pro-
spezie e l’olio. Ma la sua forza sta nel sapore,
appartiene anche Saiwa, nel cui stabilimento di dotti simili con nomi e in tipologie differenti.
un intrigante mix di dolce e salato, con la com-
Capriata d’Orba (AL) vengono prodotti i Ritz, Tutti fatti in modo onesto con pochi ingredien-
plicità della componente grassa. Nonostante
nell’inconfondibile confezione rossa. Nei suoi ti, quelli essenziali e che contano: farina, olio
l’alto spessore rimane friabile.
tempi d’oro, parliamo di 30-40-50 anni fa, pri- extravergine d’oliva, sale marino, tutt’al più
ma dell’ingresso sul mercato degli stuzzichini di malto di riso. Senza olio di palma, senza lievito, 2x75 g PREZZO 1,25 euro
nuova generazione e del finger food, era il re senza carbonato di sodio (correttore di acidità).
dell’aperitivo. Tuttora èdi oggi e di ieri. Ingre- Sono crackers-non crackers, quadratini di pa- Al panel di degustazione
dienti: farina di frumento, olio di palma, agenti sta alternativi e artigianali, uno diverso dall’al- hanno partecipato:
lievitanti (carbonati di ammonio, di sodio e di tro, abbronzati e vibranti con qualche accenno INDRA GALBO, Gambero Rosso | MARCO
potassio, fosfati di calcio), sciroppo di glucosio e di buchini sparsi sulla superficie ondulata e GREGGIO, agronomo, docente di analisi
di fruttosio, sale, farina di malto d’orzo. I Ritz con pochi rigonfiamenti di lievitazione appena sensoriale | SANDRO MASCI, chef,
si presentano belli ambrati da tutti e due i lati accennati. Hanno la bellezza delle cose fatte docente di analisi sensoriale |
e con la faccia spolverata di sale. L’odore è di a mano, dietetiche e “virtuose”, accattivanti
MARA NOCILLA, Gambero Rosso |
grissino burroso. In bocca è ruffiano: l’adorabi- come possono esserlo le patate tipo chips fat-
te in casa. Più che friabili sono croccanti, anzi MARIO PICCIONI, chef Città del gusto |
le mix mascalzone di dolce e salato, la friabilità MASSIMILIANO TONELLI, Gambero Rosso
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OTTOBRE 2015
Be your best
VEGETALE
IL GUSTO VERDE DELLA VITA
IN COLLABORAZIONE CON
La pizza
è il piatto olio
extravergine
italiano
OLI D’ITALIA 2015|
PAGINE 360 |
più mangiato
PREZZO 13,90 EURO |
IN VENDITA IN EDICOLA,
sia in Italia che
IN LIBRERIA E SU
WWW.GAMBEROROSSO.IT all’estero.
Nel nostro paese
BUONO OTTIMO ECCELLENTE
E
ogni giorno
1 • SOTTO 10 EURO vengono
2 • 11-20 EURO
3 • 21-25 EURO
4 • 26-30 EURO
consumate circa
5 • SOPRA 30 EURO
fasce di prezzo al litro
due milioni
di pizze tonde
al piatto.
Qualche goccia
di extravergine
di qualità
a crudo
può esaltarne
profumi
e aromi: alcuni
suggerimenti per
non sbagliare
l’abbinamento
Hanno collaborato:
Nino Aiello, Elisabetta De Blasi,
Indra Galbo, Giorgio Melandri,
Giulio Scatolini, Fabrizio Trezzi
127
OTTOBRE 2015
LE CLASSIFICHE
AZIENDA. Marco Viola è uno dei prota- AZIENDA. La tenuta di Laura De Parri,
gonisti assoluti dell’olivicoltura di qualità in importante punto di riferimento per tutta la
Umbria così come in tutta Italia. Uno che zona, si estende sulle colline tra il lago di Bol-
non ha mai perso il contatto con l’oliveto pur sena e il mare della Maremma, in prossimità
riuscendo a fare un lavoro straordinario in del confine con la Toscana. La proprietà è nel
frantoio. Nella sua proprietà vengono ospita- cuore della Dop Canino, su terreni tufacei a
te circa 27mila piante distribuite in 80 ettari base argillosa: 210 ettari circondati da pascoli
di terreno, molti dei quali biologici certificati. e boschi di cui 20 a uliveti con 5.000 piante di
Si producono anche legumi, cereali e farine. varietà caninese, frantoio, pendolino, leccino
OLIO. Quasi un monocultivar di franto- e maurino.
96 92
io con un piccolo saldo di leccino. Un olio OLIO. Un fruttato medio-intenso con note
impressionante per complessità e nitidezza fresche floreali di salvia e camomilla. In boc-
della trama aromatica caratterizzata da timo, ca propone sentori di cardo, carciofo ed erbe
cipresso, conifere, pepe bianco e alloro. In aromatiche che accompagnano verso un fina-
bocca è elegante e di grande persistenza con le speziato, equilibrato e lungo. Olio elegante
una forte presenza balsamica che rimanda e di gran carattere.
all’ortica. ABBINAMENTI. Pizza con bufala e pa-
ABBINAMENTI. Focaccia con il rosmarino. chino.
92 91
OLIO. Splendido olio dal naso complesso e de- OLIO. Un delizioso extravergine dal fruttato me-
licato che si apre con una originale nota tostata dio ricco di note fragranti e avvolgenti di pomodo-
(quasi torbata) e un richiamo al pomodoro verde. ro, mela, cardo, origano, timo, verdure selvatiche
Poi arrivano l’alloro e il ginepro, il radicchio di e mallo di noce. L’esame gustativo ne conferma
campo e un bel corredo di erbe di montagna. In l’eccezionale eleganza e la piacevolezza, che ne
bocca ha il tipico amaro e uno sviluppo elegante fanno un prodotto di ammirevole personalità.
e profondo. Amaro e piccante in perfetto equilibrio.
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modoro ed è fitto e balsamico arrivando a
suggerire una delicatissima menta. In bocca
è subito ricco di sapore e sviluppa i sentori
vegetali con precisione alternando ortica, ci-
coria, foglia di pomodoro, alloro. Finale lim-
pido ed equilibrato.
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ta, rucola, cicoria e fiori bianchi. In bocca
ripercorre i toni amari lunghi e persistenti di
cicoria e radicchio, con un piccante equili-
brato e una nota floreale caratteristica.
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131
OTTOBRE 2015
LE CLASSIFICHE
82
FERIE variabili reparto carni, un bel cervo sloveno con il suo fondo e
PREZZO 65 euro un chutney di peperoni piccanti a sostegno. Chiusura
CARTE DI CREDITO tutte con una sorta di verticale di pesca: fresca, in granita,
mousse e buccia polverizzata, il tutto assieme a una
L’uscita di scena di Andrea Sarri è stata ben meringa amara. Una cena straordinaria annaffiata
assorbita dall’Agrodolce, locale che mette da un convenientissimo (15 euro in più rispetto al
immediatamente di buonumore seduti sia prezzo del degustazione) percorso di vini del Collio e
all’interno – nelle due sale raffinate ed essenziali – sia dintorni: piccoli produttori e grande qualità.
all’esterno, nel dehors affacciato direttamente sulla
banchina del porto di Oneglia. Il nuovo executive TOLENTINO (MC)
chef è un giovane (24 anni) talento bresciano,
Augusto Balzelli, che dopo una serie di valide LA GATTABUIA
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esperienze è approdato in Ponente, sino a diventare
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sous chef di Sarri: dopo il trasloco del maestro, il
timone lo ha preso l’allievo che dimostra di non avere CHIUSO domenica sera e lunedì
paura. Il menu è in massima parte dedicato al mondo FERIE variabili
ittico, partendo dal gambero rosso e il kiwi, sino a un PREZZO 40 euro
eccellente trionfo di pesci e verdure in fritto croccante. CARTE DI CREDITO CartaSì, Visa, MC, POS
In mezzo, il “suo” crudo, un Carnaroli biologico alla
bisque di gamberi rossi, bufala affumicata e caviale Aperto da circa un anno, questo locale sta
DOLEGNA DEL COLLIO. L’ARGINE A VENCÒ d’aringa, e una parmigiana rivisitata di mazzancolle, riscuotendo un successo sempre maggiore. Il
79
burrata e Campari. Tra i dolci, sorprende la merito è di Andrea Giuseppucci, chef appena
pannacotta al mojito. Ovviamente, i margini di ventitreenne che ha sposato una filosofia volta a
miglioramento sono molti, ma il ragazzo ci sa praticare prezzi popolari per avvicinare tutti all’alta
davvero fare, e ben supportato da servizio e cantina cucina. Ricavato da un ex carcere, in pieno centro, è
regala un’esperienza positiva. Per capirne di più ci elegante e curato nell’arredamento, dallo stile
sono vari menu degustazione, a partire da un “cinque moderno ed essenziale. Andrea parte dalle ricette
portate” a 35 euro e al lunch “sul mercato” a 20 con tradizionali per poi reinterpretarle in chiave
due piatti più un sorbetto. contemporanea e provocatoria, giocando parecchio
sui contrasti e utilizzando solo materie prime del
DOLEGNA DEL COLLIO (GO) territorio. Tra i piatti assaggiati, “polenta e raguse”; lo
L’ARGINE A VENCÒ scenografico “occhi nella macchia”, in cui si riproduce
VIA VENCÒ, 15 il paesaggio tipico dei Monti Sibillini; “ostrica e
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Champagne”, con l’ostrica in granita, ricci di mare,
una pellicola di Franciacorta e dulce de leche. Discreti
CHIUSO martedì pure i dolci. La proposta prevede cinque menu
FERIE 23-30/8 degustazione che vanno dai 30 ai 45 euro, più uno per
PREZZO 60 euro il pranzo a 20, incluso coperto, acqua e caffè. La sala
75
GIULIANOVA. BISTROT 900 DELL’HOTEL 900 CARTE DI CREDITO AE, CartaSì, Visa, MC, è affidata alla giovane sommelier Ilaria Savi, gentile e
POS competente, che ha stilato una carta dei vini ragionata
e dai ricarichi onesti, con le migliori produzioni della
Il progetto ha impegnato cinque anni di zona e un’apprezzabile, seppur limitata, panoramica
gestazione, tre e mezzo di lavori per la sia sul resto d’Italia che del mondo, anche in tema di
realizzazione di cucine, sala e piccolo albergo di bollicine. Nel corso dell’anno si organizzano cene a
charme addossato a un vecchio mulino più uno tema.
abbondante di lotta alla burocrazia. Ma questo gli ha
permesso di maturare e ad Antonia di crescere in GIULIANOVA (TE)
alcuni importanti locali in area veneziana. Oggi
Antonia Klugmann è una delle cuoche ammalianti BISTROT 900 DELL’HOTEL 900
d’Italia. L’Argine è finalmente il suo laboratorio GALILEO GALILEI, 226
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stabile. Un posto di rara gradevolezza, condotto in
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sala con personalità e professionalità dal compagno
di sempre Romano de Feo. L’interno è raccolto, con CHIUSO domenica;
cucina a vista, da un lato la Slovenia, dall’altro l’orto aperto solo la sera
dal quale viene il grosso delle verdure (e delle erbe). FERIE variabili
Si inizia con una prugna sciroppata, la sua centrifuga, PREZZO 45 euro
una fettina di aringa e dell’acetosella. E il palato è CARTE DI CREDITO AE, CartaSì, Visa, MC,
GIULIANOVA. BISTROT 900 DELL’HOTEL 900 pronto per partire. Cerebrali gli involtini di girello POS
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OTTOBRE 2015
Il talento c’è o non c’è, si sente subito, e il giovane Bistrot. Ospitato nelle scenografiche scuderie
Enzo Di Pasquale già lo dimostra tuttora che, dopo del settecentesco palazzo Di Quattro, il panificio
varie esperienze in giro, è tornato nella sua con cucina di Ciccio Sultano è un gioioso
Giulianova all’interno di un locale curato ma non mercato, un luogo vivace di interazioni sociali e
lezioso, come l’albergo Liberty che lo ospita. I piatti di scambi. Un bazar con i luminosi banchi per la
marcano una precisa identità, quella di uno chef che sa vendita del pane, della pizza e delle focacce, della
fondere (senza confondere) le molte materie prime di pasticceria da forno e da bar, della caffetteria e
volta in volta utilizzate. Per noi gamberi rossi con dei migliori prodotti freschi e confezionati dalla
ventricina, robiola e melissa, dei fantastici spaghettini Sicilia e dal mondo. Annesso c’è il ristorante, in
dove l’acidità della salsa al Porto bianco era bilanciata splendide sale voltate in pietra, con un grande
dalla bottarga, una sfiziosissima insalata con salsa al tavolo sociale che precede la cantina e le cucine.
cocco, pelle di pollo croccante e cappesante. E poi, gli Le proposte celebrano la tradizione iblea e
eccellenti bottoni di pasta con cipolla e zola in un brodo siciliana delle “putie”, in semplici e gustose
79
tiepido di cicale di mare, funghi secchi e alga nori, e il preparazioni. Naturalmente - e non potrebbe
filetto di maiale con pistacchi, liquirizia e cipolle al latte. essere altrimenti - l’assoluta qualità delle materie
Il Dolcemondo è un buonissimo mappamondo di prime e l’impeccabile esecuzione ne fanno un
meringa con i frutti di bosco al posto degli stati. Il immediato riferimento per Ragusa e non solo.
servizio si muove con eleganza e discrezione, senza Due degustazione lunch (da 30 e 40 euro) e due
peraltro dimenticare il calore umano tipico di queste più corposi da 45 e 60 euro, sono l’alternativa
zone, mentre la carta dei vini consta di alcune belle alla carta. Insalata di mare su finta pizza, triglia
etichette che non esagerano coi ricarichi. “abbuttunata” con acqua di pomodoro, selezione
di pesci crudi e cotti, spaghettoni con le sarde,
RAGUSA spaghetto allo scoglio, paccheri alla Norma,
merluzzo fresco “a ghiotta” (ottimo), porchetta
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135
OTTOBRE 2015
LE CLASSIFICHE
136
OTTOBRE 2015
tunno” organizzata dal Fai al castello di Masino (16, fave. Completa l’offerta una bella scelta di sottoli.
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giovedì 08.30/19.30 bottega ma un vero e proprio viaggio nel mondo
EVO è uno dei negozi di Roberto Panizza, il papà dell’olio extravergine d’oliva. La titolare è Simo-
del Campionato mondiale del pesto al mortaio, o na Cognoli, sommelier dell’olio: una passione per
– se preferite – il patron del gruppo Pesto Geno- l’olivicoltura e tanto studio l’hanno portata a cre-
vese Rossi, con un laboratorio di pesto artigianale are questo spazio interamente dedicato ai prodotti
(fatto con basilico di Pra, aglio di Vessalico, pinoli dell’ulivo. Non sono olio: anche conserve, salse, su- MONTEFALCO. OLEVM
italiani, sale di Cervia, pecorino romano e parmi- ghi, olive da mensa, cosmetici, creme per il corpo,
giano reggiano), un ristorante di cucina territoriale balsamo labbra, gioielli in legno d’ulivo... Sono ben
(Il Genovese, in via Galata 35), due botteghe di pro- rappresentate tutte le regioni e le tipologie di olio:
dotti tipici liguri a marchio Rossi, attive dal 1947 blend e monovarietali, biologici, Dop e Igp, grand
(in via Galata 30r e in via Cesarea 21r) e un sito cru, aromatizzati. Ma soprattutto va apprezzata la
internet (www.palatifini.it) con shop on line di spe- selezione di alto profilo e puntata alla qualità senza
cialità regionali e degli oli evo. Oltre 75 le etichet- compromessi tra i migliori prodotti di importan-
te di oro verde presenti in questa bottega o, come ti aziende olivicole, nella quale Simona abilmente
Roberto Panizza ama definirla, Oleogranoteca, guida il cliente per qualche consiglio sull’acquisto.
con una scelta che spazia nel panorama naziona- Corsi di avvicinamento all’olio attraverso degusta-
le, dall’olio friulano di bianchera di Giovanni Dri a zioni e lezioni. Utile e originale l’idea di scrivere un
quello dell’azienda Hibiscus di Ustica passando per libro illustrato per bambini, “Piccole olive”, che dà
l’abruzzese monocultivar di tortiglione del Frantoio il nome a manifestazioni volte a far conoscere l’u-
Montecchia. Particolare attenzione è riservata alle niverso dell’olio d’oliva ai piccoli. Vendita on line.
cultivar della Liguria di Ponente e Levante: taggia-
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“Ex Albis Ulivis” è l’espressione utilizzata nell’an- ti, aperte poco più di un anno fa da tre ex dirigenti
tica Roma per indicare l’olio di altissimo pregio d’azienda, Alessandro di Bella, Roberto D’Angelo
ottenuto da olive verdi. Con questo retaggio latino e Vincenzo Iacovissi, che per oltre un anno hanno
Olevm, l’oleoteca di Daniela Fagioli e Olivio Ponti, girato in lungo e in largo l’Italia alla ricerca delle
valorizza i prodotti di Montefalco, e non solo. C’è migliori aziende produttrici d’olio. Attualmente l’as-
l’Olio del Cardinale, un blend del Frantoio Luigi sortimento conta più di 150 prodotti provenienti da
Tega, che produce anche un particolare olio aroma- ogni regione scelti in base all’eccellenza, con alcune
tico alla cipolla. C’è l’azienda bio di Paolo Bettini chicche da veri intenditori, da Sommariva e Fran-
con il suo prodotto di punta, Chiuse i Renari, frutta- toio di Riva a Franci, Tega, Decimi, Quattrocioc-
to medio dai tratti erbacei e balsamici. Ci sono Vio- chi, Del Carmine, Gabrielloni, Cutrera, Titone, Tre
la con il monocultivar di moraiolo Il Sincero, e an- Colonne e Agrestis, solo per citarne alcuni, e anche
cora Marfuga, Gaudenzi, Stacchetti, Decimi e l’olio olio in bag in box (Trappeto di Caprafico). Inoltre,
della casa Olevm, ottenuto dall’azienda agricola di specialità alimentari a base di olio (olive da mensa,
proprietà. Non solo Montefalco, e non solo Umbria. paté, sughi, tonno siciliano conservato in extravergi-
A fare la parte del leone gli oli siciliani; a rappresen- ne), un reparto dedicato ai condimenti (aceti di vino
tare la parte occidentale dell’isola l’azienda Titone, e balsamici, spezie e sali marini, anche aromatizzati,
con le cultivar cerasuola, biancolilla e nocellara del provenienti da tutto il mondo) e una linea di pro-
Belice, affiancata dal Frantoio Cutrera, che dà il suo dotti cosmetici a base di olio evo bio. In autunno e
meglio nel monovarietale di nocellara del Belice, inverno corsi d’assaggio e degustazioni guidate per
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137
OTTOBRE 2015
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si svolgeranno nella sala di degustazione del padiglione: 10 degustazioni guidate, in doppia lingua (italiano
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e altri lievitati di buona fattura provenienti da la- di qualità. Insignito dalla Regione come uno dei
boratorio esterno, così come i muffin, le frolle, le locali storici della città, ieri come oggi, qui si vie-
crostatine e la fragrante biscotteria secca, ideale ne per colazioni e pause all’insegna della golosità.
anche all’ora del tè. Assortite e fresche anche le L’espresso ha un aroma raffinato e un gusto to-
proposte salate, come i panini e le pizzette farcite, stato gradevole che si sposa bene con la dolcezza
affiancate all’ora di pranzo dai piatti caldi e fred- della panna appena montata (variante che vi con-
di preparati da mamma Bianca con le verdure di sigliamo di assaggiare) o con l’acidità dello yogurt
stagione dell’orto di casa. Ancora macedonie di fatto in casa, preparato ancora con la macchina
frutta fresca, succhi di frutta e yogurt bio. Tutto da originale del secolo scorso. I maritozzi con la pan-
gustare nell’accogliente saletta interna o all’aper- na e la cioccolata sono ottimi, così come i tranci di
to tra i palazzi storici e il piacevole via vai di via torta per la colazione o la merenda. Da assaggiare
Urbana, cuore del rione Monti. anche il cioccolato con la panna e il cappuccino
viennese, un peccato di gola da concedersi. Gli in-
ABANO TERME (PD) tolleranti ai latticini trovano comunque un’alter-
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gestione affidata al pasticcere Massimo Zuccolo.
Adesso lo stesso Massimo ha fondato un locale Siamo nella zona di Ragusa meno visi-
tutto nuovo a pochi metri di distanza dal vecchio tata dagli avventori abbagliati dal fascino di Ibla.
negozio. Insieme allo staff ha dato vita a questo Qui intorno condomini e uffici, quindi non stu-
ambiente arioso e moderno, con gli spazi equa- pisce che l’Idillium sia in prevalenza frequentato
mente distribuiti tra interno e esterno. Protagoni- da abitanti del quartiere e impiegati. Il bancone
sta la pasticceria fresca, con un bel colpo d’occhio si snoda lungo la sala che è ampia e luminosa,
su mignon (come la Mimosa con crema al limone ma dall’atmosfera un po’ sottotono. Il persona-
e fragolina di bosco) e bicchierini (come il tirami- le, però, è vispo e gentile e il reparto caffetteria
sù). Ovviamente artigianali le brioche e i lieviti da propone espressi dalla crema spessa e bruna e dal
colazione. Il caffè è estratto ad arte e servito con buon profilo aromatico. Anche i cappuccini si ri-
cortesia. L’aperitivo è presentato con un semplice velano morbidi e setosi, degni compagni di lieviti
accompagnamento salato. artigianali di buona fattura: ben sfogliati i crois-
sant assortiti (quelli ai cereali e mirtilli non sono
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LA RIVOLUZIONE
DEL TAPPO
Oggi esistono diverse alternative, per le sicuro, almeno per quanto riguarda vini
bottiglie di vino, al tappo in sughero, da bere entro cinque anni dall’imbotti-
anche se i consumatori restano molto le- gliamento, cioè il 90% dei vini del pia-
gati a questo tipo di tappo: al gesto con il neta. Tutte le degustazioni comparative
quale si stappa una bottiglia e agli stru- che abbiamo fatto hanno mostrato la
menti inventati, a volte particolarmente più grande nitidezza e precisione aro-
ingegnosi, per facilitare l’operazione. matica dei vini con questo tipo di tappo,
Queste alternative sono nate dall’au- quando la tecnica di tappatura è ben
mento del volume dei vini da imbotti- eseguita, cosa fondamentale per tutti i
gliare e dalla diminuzione della qualità vini bianchi e rosati. Una volta che ci si
dei tappi tradizionali che ne è seguita. è abituati a questa purezza tutti gli altri
L’aumento della domanda ha in effetti vini sembrano più o meno segnati dal
portato i produttori di tappi a lavora- sapore del sughero! Per i fanatici del su-
re con del sughero più giovane, meno ghero si è rimpiazzato il sughero con …
performante, mentre i problemi lega- del sughero, ricostruito dopo avere eli-
ti all’inquinamento dell’aria e dell’ac- minato il TCA (procedimento DIAM),
qua aumentavano in modo allarmante che oggi dà dei risultati impeccabili an-
le alterazioni aromatiche, che non si che per i vini da lungo invecchiamen-
limitavano più al celebre e facilmente to, oppure con dei materiali sintetici
reperibile gusto di muffa, detto sapore o anche con il vetro. Evidentemente
di tappo. Sono apparse ossidazioni pre- i produttori di sughero hanno capito
coci dei vini bianchi, legate alla pulizia l’antifona e si sono – lentamente, ma
dei tappi in bagni di perossido, e tutta seriamente – rimessi in questione, mol-
una declinazione di alterazioni aroma- tiplicando i controlli di produzione
tiche clorate, tra i quali la più perico- a tutti i livelli e accettando da parte
losa, l’ormai altrettanto famoso sapo- dei clienti delle condizioni di vendi-
re di TCA (sapore di cartone vecchio ta sempre più rigorose. Per i grandi
dato dalla molecola del tricloroani- vini, l’eleganza di un tappo di su-
solo), che può derivare anche da un ghero e la prova, data dalla storia,
inquinamento dei luoghi in cui il dell’affidabilità sul lungo perio-
vino è stato vinificato, maturato do di questo materiale non è per
o imbottigliato. All’inizio degli ora messa in discussione. Ma il
anni 2000 contavamo più del minimo che si possa dire è che
10% di bottiglie difettose, cosa oggi esiste un ampio ventaglio
evidentemente inammissibile di buoni sistemi di tappatura,
e inaccettabile! L’industria e che solo le abitudini del
allora ha messo a punto e pubblico e degli addetti ai
proposto altri tipi di tap- lavori d’Italia e Francia
patura o altri materiali mantengono la predomi-
per il tappo. L’alternati- nanza del sughero…
va più diffusa è il tappo Michel Bettane
a vite, sistema pratico e & Thierry Desseauve
144
OTTOBRE 2015
Il luogo dell’anima.