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2020
APRILE
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Anno I
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20 marzo 2020
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Incentivare la riproduzione naturale
CINGHIALE
Dal bosco alla tavola :
il ruolo dei cacciatori
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La competizione
tra cervo e capriolo
SETTEr E STArNE
Un matrimonio indissolubile?
BALISTICA CANI DA SEGUITA
I calibri per il cervo Lepre, valorizzare le fasi di caccia
PSEUDORABBIA
ISSN 2704-7628
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Distribuite in Italia da FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA S.P.A. - Via Pietro Beretta, 18 - 25063 Gardone Val Trompia, Brescia
Direttore generale
Sergio Cariati
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ANNUARIO
Registrazione Tribunale di Milano n° 227, 06/11/2019.
Iscritto al ROC con il numero 20652
2019
2020
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NOVITÀ!
teniamone conto
Il tema dei danni procurati ad ambiente, fauna e uomo causati dall’utilizzo delle
munizioni in piombo non si spegne. Certo è che se le criticità causate dal “piombo
venatorio” scaricato sul terreno sono oramai note, sono diversi i motivi per cui questi
caricamenti sono ancora senza validi concorrenti. E soprattutto sono i risvolti socio-
politici e culturali che condizionano la scelta di molti cacciatori. In questo dibattito
tuttora aperto il mondo venatorio è e sarà senza alcun dubbio l’ago della bilancia
di Viviana Bertocchi
Il tema delle munizioni in piombo e dell’im- tory Waterbirds) di Bonn. Allora si indicò il attuazione della Risoluzione 11.15, in par-
patto sull’ambiente e sulla nostra salute 2017 come termine temporale auspicabile ticolare in relazione alle raccomandazioni
è in discussione da tempo. Tanto che nel entro cui si sarebbe dovuto eliminare gra- per prevenire il rischio di avvelenamento
2016 in occasione del World Conservation dualmente l’uso di munizioni in piombo (so- da munizioni in piombo, riconoscendo nel
Congress dell’Iucn svoltosi a Honolulu, il stituendolo con alternative adeguate) nelle contempo che spetta a ciascun Paese mem-
più importante evento mondiale in tema di zone umide e negli ambienti terrestri. Dopo bro determinare se e come implementare
conservazione della natura che viene orga- una lunga discussione, al World Conserva- le azioni indicate, considerando sia l’entità
nizzato ogni quattro anni (il prossimo con- tion Congress di Honolulu è stato adottato del rischio di avvelenamento, sia gli accordi
gresso si svolgerà a Marsiglia dall’11 al 19 un testo (Motion 090 - A path forward to internazionali dagli stessi sottoscritti. Ciò al
giugno), il tema delle munizioni in piombo address concerns over the use of lead ammu- fine di valutare la fattibilità (coinvolgendo
è stato tra quelli più “caldi” dibattuti nel nition in hunting) che sostanzialmente rical- quindi anche cacciatori e industrie armiere)
corso del congresso. La materia era già sta- ca quanto già deciso in passato e che quin- della graduale eliminazione del piombo nel-
ta oggetto di una risoluzione della Conven- di auspica il bando delle munizioni in piom- le munizioni utilizzate per la caccia e la sua
tion on the Conservation of Migratory Spe- bo nelle aree terrestri, oltre che nelle zone sostituzione con alternative adeguate.
cies of Wild Animals di Quito 2014 (Unep/ umide. Tale bando però non è stringente,
Cms Cop11 Resolution 11.15 Prevenzione quindi non vincolante. Di fatto, la mozione/ Un'ulteriore testimonianza
avvelenamento degli uccelli migratori), i cui risoluzione licenziata al congresso invitava i Sempre nel 2016 (allora lo avevamo pron-
contenuti erano poi stati sostanzialmente governi che hanno aderito alla Convenzione tamente segnalato grazie al contributo del
ripresi nel 2015 dall’Aewa (Agreement on Unep sulle specie migratorie (Unep/Cms) professor Silvio Spanò) è stato pubblicato
the Conservation of African-Eurasian Migra- a promuovere e sviluppare il processo di l’articolo Lead ammunition residues in the
meat of hunted woodcock: a potential health
risk to consumers di Alessandro Andreotti,
Fabrizio Borghesi & Arianna Aradis (Italian
Journal of Animal Science) relativo al consu-
mo delle carni di beccaccia e l’inquinamento
da piombo. Lo studio ha evidenziato che
in 57 (96,6%) delle 59 beccacce passate ai
raggi X erano presenti residui di piombo.
Le radiografie hanno individuato 215 pallini
interi e 125 frammenti rispettivamente in
51 e in 48 uccelli e la maggior parte dei
frammenti (75,7%) era rappresentata da
particelle inferiori al millimetro.
© CoreyMcDonaldPhotography
1.
Il dibattito sull’eliminazione del piombo
nelle munizioni utilizzate per la caccia e
1 la sua sostituzione con alternative adeguate
prosegue agguerrito anche oggi
8 APRILE 2020
www.franchi.com
10 APRILE 2020
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oggi le alternative disponibili sono note- minore. Tuttavia, questo non è un problema
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volmente migliorate dalla loro introduzione reale poiché, come sappiamo, ogni carica- 3
sul mercato. Pierce et al. (2015), mettendo mento ha una resa diversa a seconda della
a confronto le performance di munizioni in strozzatura del fucile, della distanza di tiro e
piombo e in acciaio durante una cacciata al- del contesto di caccia.
le tortore in Texas, hanno evidenziato che i
cacciatori non erano in grado di distinguere Mancano ancora
il tipo di caricamento che stavano utilizzan- risposte convincenti
do e che non vi era alcuna differenza nel In definitiva possiamo dire che il dibattito
numero di animali abbattuti o feriti utiliz- su questo tema è più che mai aperto e che ci
zando munizioni in piombo o lead free. In sono ancora alcune domande che attendono
sostanza, il piombo e l’acciaio sono risultati risposta. Lisson evidenzia, infatti, come da
ugualmente efficaci. più parti sia stata sollecitata la necessità di
un monitoraggio più accurato dei livelli di
le perplessità piombo nelle popolazioni di uccelli selvatici
del mondo venatorio negli Stati americani dove vige il divieto
Secondo Lisson, le criticità evidenziate da dell’uso del piombo; ciò per verificare come 3.
chi mette in dubbio l’effetto negativo del e se i livelli di piombo nel sangue si abbas- Se gli immensi territori di caccia degli Usa
piombo su alcune specie di fauna selvatica sino nei soggetti esaminati appartenenti a non sono riusciti a nascondere i danni
causati dal piombo depositato sul terreno
e principalmente negli habitat montani specie diverse. Cita Strom et al. (2005), che
durante l’attività venatoria, un pensiero
sono sostanzialmente due. In primo luogo, avevano scoperto che i giovani dell’anno
a quello che accade nella nostra piccola
la porzione di territorio frequentata dell’avi- di Scolopax minor del Wisconsin stavano Italia è doveroso. Perché è e sarà solo una
fauna che vive o frequenta zone di collina o accumulando livelli estremamente alti di scelta consapevole e condivisa del mondo
montagna è generalmente più estesa, quindi piombo nelle ossa; e sebbene non sia stata venatorio che, al di là delle norme di legge,
il piombo non tende ad accumularsi in aree identificata con certezza la fonte di questo potrà davvero segnare un cambio di rotta
ristrette evitando così alte concentrazioni problema, i ricercatori non hanno potuto as-
come possono essere quelle che interessano solutamente escludere che la responsabilità
una zona umida o un campo aperto. E cer- fosse del piombo delle munizioni da caccia
tamente, pensando ai boschi frequentati nel disperso sul terreno. Ugualmente uno studio apprezzandone le prestazioni. La sua con-
nord del Minnesota dai cacciatori, questa di Keel et al. (2002), che prende in esame siderazione finale è che, se la maggioranza
obiezione è innegabile che abbia un senso. i risultati del campionamento del suolo e dei cacciatori fosse davvero consapevole
Un altro tema è la reperibilità e il prezzo l’analisi del ventriglio del colino della Virgi- dei danni complessivi che il piombo senza
delle munizioni lead free rispetto a quello nia, aveva evidenziato un basso potenziale dubbio provoca, seppur lentamente il dibat-
delle cartucce caricate con il piombo. Lisson di avvelenamento da piombo nei territori di tito “piombo sì piombo no” si spegnerebbe,
sottolinea il fatto che una scatola di cartuc- caccia in montagna rispetto alla quantità di perché il cambio di rotta sarebbe unanima-
ce con pallini d’acciaio è almeno un paio di piombo depositata sul terreno nelle zone di mente condiviso e tutti remerebbero nella
dollari più costosa di una scatola di cartucce caccia agli acquatici e alla selvaggina che stessa direzione lasciando da parte i propri
in piombo; e i caricamenti alternativi in frequenta i campi aperti. personali interessi.
bismuto o in lega di tungsteno sono ancora Dopo anni di studi e osservazioni, conclu- Al di là di tali osservazioni dell’autore
più costosi. Per i “cacciatori della domenica” de Lisson, appare dunque evidente che il statunitense, vorrei qui proporre una rifles-
questo aspetto può essere irrilevante, ma piombo non è una scelta complessivamente sione su qualcosa di più immediato. Se gli
per chi caccia con costanza durante tutta la sostenibile. Sempre Lisson afferma, però, di immensi territori di caccia degli Usa non
stagione sparando diversi colpi il costo di utilizzarlo ancora nelle zone di montagna sono riusciti a nascondere i danni causati
una munizione ha un peso. E mentre oggi dove caccia, poiché lì la pressione venatoria dal piombo depositato sul terreno durante
è oramai facile (almeno negli Usa stando a non è tale da destare una giustificata preoc- l’attività venatoria, un pensiero a quello che
quello che scrive l’autore) reperire sul merca- cupazione almeno nell’immediato. Ma al di accade nella nostra piccola Italia è doveroso.
to cartucce lead free dedicate agli acquatici, là di quello che accade nel suo “orticello”, Perché è e sarà solo una scelta consapevole
la maggior parte dei caricamenti disponibili la sua presa di coscienza di un problema di e condivisa del mondo venatorio che, al di
per la caccia alle altre specie di uccelli con- più ampio respiro lo ha indotto comunque a là delle norme di legge, potrà davvero
tiene ancora piombo. Inoltre, un’ulteriore cominciare a utilizzare munizioni lead free, segnare un cambio di rotta.
preoccupazione dei cacciatori che tenten-
nano a sposare le munizioni lead free deriva
dal pensiero che i pallini in acciaio (con peso Giornalista professionista, Viviana Bertocchi lavora nel settore dell’editoria venatoria dal 2000.
Si è occupata prima della rivista Cinofilia Venatoria, per poi passare alla redazione di Sentieri
specifico inferiore al piombo) producano a di Caccia e di Cacciare a Palla, di cui ha contribuito a realizzare il progetto editoriale affiancando
distanze di tiro maggiori rosate più sguarnite Danilo Liboi. Oggi è coordinatore di redazione della rivista Beccacce che Passione e di Caccia
e che abbiano una capacità di penetrazione Magazine e fa parte della redazione on line di cacciamagazine.it.
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Statistiche
venatorie e gestione
La raccolta di informazioni è decisiva per la gestione di qualsiasi attività.
Gli Atc non sono in grado di fornire dati statistici affidabili, non per cattiveria
o incuria, ma semplicemente perché la loro struttura, enorme e ipertrofica,
con troppi associati che in genere non si conoscono neppure, non lo consente
di Franco Perco
© Rudmer Zwerver / shutterstock
14 APRILE 2020
© 2019
Rifles can only be sold to permit holders.
ermann è un amico Franco: «Fa quello che può. Poiché Le statistiche venatorie
H tedesco, ricercatore e
cacciatore. Sono in con-
tatto con lui da anni e spesso ci
non riceve o non riesce a leggere altro-
ve dei dati, non è in grado di pubbli-
care nulla di attendibile».
del Friuli Venezia Giulia
E qui mi sono spiegato. Uno
chiunque, che acceda a Internet,
scriviamo e, se possibile, ci vedia- Hermann: «Quindi nel 2019-2020 deve andare sul sito ufficiale della
mo. Recentemente, dopo Natale, voi avete dati incompleti, per gli un- mia Regione (il Friuli Venezia
mi ha stuzzicato con una serie di gulati, e persino antichi, risalenti cioè Giulia) e cliccare su aree tematiche
domande e provocazioni che qui al 2005-2010?». / ambiente, territorio, energia / tutela
riporto più o meno fedelmente, Franco: «Proprio così. E non credere dell’ambiente, sostenibilità e gestione
senza convenevoli. che ci faccia piacere». delle risorse naturali / gestione vena-
Hermann: «E se io volessi sapere del toria / dati sui censimenti e piani di
Parlare con un tedesco Rallus aquaticus?». abbattimento.
fa sempre bene Franco: «Il porciglione, dici? Peggio E qui trova tutto. Dal 2004-2005 al
Hermann: «Ho letto dei vostri ancora. Non c’è nulla, dico nulla. 2018-2019. Per specie e riserva di
457.794 caprioli nel 2010 (doc Parlo degli abbattimenti, sia chiaro». caccia (sociale). Oggi sono 238 su
Ispra 2013, nda). Mi sembrano Hermann: «Mein Gott! Insomma 215 comuni: alcuni comuni, quelli
un po’ pochi per quello che conosco sparate e basta. Come volete ottenere ex Asburgo, sono divisi in riserve
dell’Italia e sai bene che ci vengo spes- rispetto dagli altri? Mi sembra che la sociali su base censuaria.
so. C’è qualcosa di più aggiornato?». vostra gestione venatoria faccia pena, Ma non basta. Da un certo perio-
Franco: «No, non c’è». scusa Franco». do ci sono persino i dati anche per
Hermann: «Ma le amministrazioni, Franco: «Hai ragione. Però qualche le 44 aziende faunistico-venatorie.
le riserve di caccia, i parchi non co- eccezione c’è». Se poi uno ha avuto la fortuna
municano i loro dati?». Hermann: «Sarebbe?». di lavorare professionalmente in
Franco: «Non tutte e direi anzi che Franco: «Il Friuli Venezia Giulia. questa Regione e in questo settore
nessuna o quasi le pubblica su Inter- Se vuoi sapere per ciascuna zona di (uno come me, per esempio), è
net e in chiaro, in un modo facile da caccia quanti caprioli sono stati cen- anche in grado di avere a disposi-
consultare. Del resto poi chi le mette as- siti, quanti erano gli abbattuti, zione altre statistiche, almeno de-
sieme? Bisognerebbe avere dei rapporti le statistiche ci sono e sono facili gli abbattimenti, per diversi anni
annuali e nessuno li vuole fare». da consultare. Dal 2004 a oggi. precedenti.
Hermann: «Ma è assurdo!». E persino quanti porciglioni sono Si è in grado allora di ricostruire
Franco: «Questa è l’Italia, Hermann». stati abbattuti». l’andamento anche di specie “non
Hermann: «E l’Ispra?». Hermann: «Spiegati!». censibili” o che sono assai difficile
da censire, come gli uccelli migra-
tori. Sappiamo che l’entità degli
abbattimenti è un dato essenziale.
Si tratta d’informazioni vitali per
la gestione, anche se sarebbe bene
conoscere anche lo sforzo di cac-
cia, un altro elemento assai impor-
tante per pianificare la gestione.
Ricordando che le 238 riserve
di caccia sociale sono riunite in
15 distretti ma che gli associati,
in numero chiuso, cacciano solo
nella riserva di assegnazione, si
può, se non dimostrare, almeno
riflettere su come si sia modificata
© Slatan / shutterstock
16 APRILE 2020
Laureato in legge e scienze naturali, Franco Perco collabora con le riviste del gruppo Caff, poi Editoriale C&C, dalla fine del 2006;
si autodefinisce esperto di gestione faunistica anche per la parte sociale, ossia per i rapporti del mondo venatorio con quello ambientalista,
scientifico e con l’opinione pubblica. Già direttore del Parco nazionale dei Monti Sibillini, attualmente è presidente dell’Associazione RI.V.A.
- Rinascita Venatoria Ambientale. Da sempre socio della Riserva di Duino (TS), attualmente caccia solo gli ungulati.
18 APRILE 2020
UMBRIAFIERE
Ba s t ia Umbra (PG )
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Agricoltore e giornalista, Felice Modica produce vino, olio e birra da sette generazioni. Autore di Caccia in Sicilia, Il cirneco
dell’Etna, Attenti al cane e specialmente al padrone, ha fondato giornali, collabora con varie testate, scrive sulle pagine
culturali de Il Giornale, della Gazzetta di Parma e di Identità Golose, ed è delegato per Val di Noto dell’Accademia nazionale
della Cucina. Ama leggere, viaggiare, nuotare, pescare, la caccia col cane, mangiar bene, bere meglio.
20 APRILE 2020
Un servizio in più
Il nuovo sito internet del Banco nazionale di prova consente rapide verifiche e chiarisce
i criteri di classificazione, che tanti dubbi continuano a generare tra i detentori di armi
di Fabio Ferrari
In un settore che negli ultimi dieci anni è tale valutazione deve essere predisposto un al servizio classificazione delle armi, ai riferi-
mutato in modo sostanziale, sono ancora database pubblico, liberamente consultabile. menti normativi e a quelli di indirizzo. Come
molti a non sapere che esistono aree te- La predetta procedura di valutazione è con- si legge sotto la voce “procedura di classifi-
lematiche di accesso pubblico del Banco venzionalmente denominata come classifi- cazione”, nei casi dubbi il Banco nazionale
nazionale di prova per le armi da fuoco cazione delle armi e assegna a ogni pratica di prova si riserva la facoltà di richiedere la
portatili e per le munizioni commerciali (in un codice univoco, valevole per qualsiasi in- presentazione di ulteriore documentazione o
breve Bnp) che possono fornire alcune delle teressato, definito codice identificativo. Mo- del prototipo dell’arma. Qualora un’arma sia
risposte ai detentori di armi. A giudicare dificando la legge 85/86, la legge 121/2013 dotata di una o più canne intercambiabili,
dalla quantità di quesiti e richieste che per- (articolo 3) prevede che “alle armi per uso dovrà essere compilata una scheda per ogni
vengono in redazione, sembra che il venir sportivo [sia] riconosciuta, nel rispetto [della calibro. Il Banco nazionale di prova valuta la
meno del numero di catalogo – conseguenza legge 241/90], tale qualifica, a richiesta del natura comune dell’arma, ma non ha alcuna
logica della estinzione del Catalogo nazio- fabbricante o dell’importatore, dal Banco na- competenza a dichiararne l’uso venatorio o
nale armi – non abbia semplificato le cose. zionale di prova, sentite le federazioni sportive meno. Il Banco nazionale di prova non ha
Oggi le procedure sono cambiate ma non interessate affiliate o associate al Coni”. inoltre alcuna competenza sull’inserimento
sono venute meno: semplicemente si sono Delle armi per uso sportivo sottoposte a ve- delle armi in licenza: per tali questioni è ne-
trasformate e smaterializzate, gli atti sono rifica da parte del Banco nazionale di prova cessario rivolgersi alla competente autorità
diventati file, contenuti su supporto infor- è redatto un apposito elenco, anch’esso libe- di pubblica sicurezza. Il Banco nazionale di
matico, e in larga misura condivisi. ramente consultabile mediante accesso alla prova non ha pertanto alcuna competenza in
sezione armi classificate; il codice identifica- ordine a questioni relative alla detenzione,
Che cosa fa (e non fa) il Bnp? tivo assegnato all’arma sportiva sarà del tipo porto e trasporto delle armi. Viene così recu-
Con la legge 135/2012, dopo la soppres- = 18_ 0001s1 dove la lettera “s” indica la na- perato, precisandolo, il suo compito tecnico,
sione del Catalogo nazionale delle armi, tura sportiva dell’arma. Tutti questi dati sono mentre sta alla legge stabilire i limiti delle
è stato attribuito al Banco nazionale di consultabili senza iscrizioni e senza password armi consentite a caccia e ogni altro aspetto
prova il compito di verificare, per ogni arma accedendo al sito del Bnp (www.bancoprova.it) relativo alla loro detenzione e utilizzo, stati-
prodotta, importata o commercializzata in la cui pagina iniziale ha, alla data di oggi, co e dinamico. Tutte le informazioni relative,
Italia, la qualità di arma comune da sparo e sei sezioni. Cliccando sul riquadro “in detta- che non siano di natura tecnica, vanno in
la sua corrispondenza alle categorie di cui glio”, con la lente stilizzata sotto la sezione primo luogo richieste alle questure e alle
alla Direttiva 477/91, come modificate dalla “classificazione”, si accede a una nuova pa- stazioni dei carabinieri di competenza. Se
Direttiva 201/853 del 17 maggio 2017. Di gina dove sono spiegati molti aspetti relativi non si ricevono risposte soddisfacenti è sem-
pre possibile richiedere la consulenza di un
1 esperto della materia - qualora la questione
rivesta una certa importanza.
Prescrizioni tecniche
Ai sensi della Direttiva 477/91 sono conside-
rate armi corte le armi da fuoco la cui canna
ha una lunghezza inferiore ai 30 centimetri
oppure la cui lunghezza totale non supera
i 60 centimetri; è considerata arma lunga
qualsiasi arma da fuoco diversa dalle armi da
1.
Homepage del nuovo sito del Banco
Nazionale di Prova, disponibile
all’indirizzo www.bancoprova.it
22 APRILE 2020
Avvocato classe 1963, Fabio Ernesto Ferrari collabora con le riviste del nostro gruppo dal 2008, come tester e come inviato e incaricato per i servizi speciali
(fiere, eventi sportivi, collezionismo). Esperto di legislazione sulle armi e delle questioni legali connesse, fornisce consulenza su Armi Magazine, per cui
cura la rubrica Questione... di legge, e su Caccia Magazine con La legge dice che... Ha pubblicato articoli di commento e approfondimento
legale, partecipato a convegni e tenuto incontri seguendo l’evolversi della legislazione, della giurisprudenza e delle circolari applicative in materia.
APRILE 2020 23
l'almaNaCCO
28 marzo 2020 1° Trofeo del cacciatore cinofilo Montarlone di Rovegno (GE) www.federcaccia.org
2 - 5 aprile 2020 Campionato italiano su lepre Belluno www.prosegugio.it
3 - 5 aprile 2020 Trofeo Genta su cinghiale Cuneo www.prosegugio.it
3 - 5 aprile 2020 Trofeo Parmigiano reggiano su lepre Reggio Emilia www.prosegugio.it
3 - 5 aprile 2020 Trofeo Mare e monti su cinghiale S. Maria della Versa (PV) www.prosegugio.it
Finale nazionale del Trofeo
4 - 5 aprile 2020 Monticiano (SI) www.prosegugio.it
delle regioni su cinghiale
Corso di abilitazione
15 aprile 2020 Valganna (VA) ilblogdialpvet.wordpress.com
per selezione e braccata
17 - 19 aprile 2020 1° memorial Divano Irmo su cinghiale Masone (GE) www.prosegugio.it
18 aprile 2020 Operazione paladini del territorio Italia www.fondazioneuna.org
www.hit-show.com/it/hunting-
18 - 19 aprile 2020 Hunting Show Sud Marcianise (CE)
show-sud
18 - 19 aprile 2020 Trofeo Città del tricolore su lepre Reggio Emilia www.prosegugio.it
24 - 26 aprile 2020 Caccia, pesca e natura Longarone (BL) www.longaronefiere.it
24 APRILE 2020
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CINGHIALE In altri casi, e quello degli ibridi cinghiale x maiale è un buon esempio, la
Che si fa con gli ibridi? presenza degli ibridi, caratterizzati da alterazione del ciclo riproduttivo e ac-
cresciuta produttività, concorre ad aggravare i conflitti tra fauna e attività
Gentile dottor Toso, umane. Quale strategia è possibile mettere in atto se non per eliminare al-
Le scrivo per chiederle un’opinione sulla gestione degli ibridi. Con la meno per arginare il fenomeno in maniera efficace? Il mondo venatorio può
mia fototrappola ho ripreso il filmato che le allego e credo si riferisca avere un ruolo nelle azioni di contrasto? L’abbattimento selettivo degli “ibridi
a un ibrido di cinghiale. conclamati”, cioè quelli facilmente distinguibili in natura, è certamente una
Mi piacerebbe da parte Sua un’opinione - con i riferimenti normativi misura attuabile e in grado di fornire un certo contributo, ma è evidente che
del caso - sulla gestione della questione da parte del cacciatore che solo il prosciugamento della fonte, i maiali allevati allo stato brado o l’immis-
dovesse imbattersi in un animale con chiari segni di ibridazione. Una sione volontaria di ibridi, sarà in grado di raggiungere risultati apprezzabili.
sorta di vademecum per impostare l’azione venatoria in termini corretti Il coinvolgimento dei cacciatori, in maniera diretta e indiretta, in un program-
per la gestione della specie e sotto l’aspetto legale. ma complessivo di questa natura sarebbe auspicabile e la loro adesione un se-
Lettera firmata gno di maturità e consapevolezza degli errori compiuti in passato, uno dei tanti
modi per sostanziare la figura di conservazionisti che vanno anche a caccia”.
Purtroppo la legge 157 (l’unica che regolamenta la gestione della fau- Silvano Toso
na) non prende esplicitamente in considerazione gli ibridi tra specie
selvatiche e i rispettivi derivati domestici. In attesa di un’auspicabile
integrazione della legge nazionale sulla materia, ai fini della gestione
degli ibridi la giurisprudenza ha fatto spesso riferimento ai principi e
alle disposizioni della stessa 157, coerentemente con quanto affermato
IN POLIGONO
dalla sentenza 2598 della Corte di Cassazione (sezione III, 26 gennaio Surriscaldamento e taratura
2004), che ha ribadito la valenza di tale strumento normativo per le
forme domestiche che vivano in stato di libertà naturale e che non Egregio Vittorio Taveggia,
abbiano un proprietario riconoscibile. avrei bisogno di alcune sue indicazioni. Sono in possesso di una cara-
Nell’articolo “Il cinghiale maialato - Qualche considerazione sugli ibri- bina bolt action Browing modello European calibro .270 Winchester.
di” comparso su uno degli ultimi numeri di Cacciare a Palla (ottobre con canna da 600 millimetri, volata da 15 millimetri. Ho problemi
2019) ho scritto: “L’ibridazione antropogenica rappresenta sempre un con la taratura. Le chiedo, data la Sua esperienza, un’indicazione
grave pericolo per la conservazione delle specie interessate, innanzi- per la soluzione del mio problema. Al poligono, dove sono iscritto,
tutto perché interferisce con i meccanismi della selezione naturale che si fanno turni di tiro di un’ora in piazzola, per dare la possibilità
debbono invece continuare a determinare la loro evoluzione. Gli effetti al maggior numero possibile di soci di sparare. Quando sparo, mi
indesiderabili sono particolarmente evidenti nel caso di specie o popo- servono minimo otto-nove tiri per tarare a 200 metri e ottenere un
lazioni numericamente ridotte o frammentate e già minacciate da altre controllo del calo a 300 metri.
cause, come la perdita dell’habitat o un prelievo eccessivo. I soliti superesperti hanno sentenziato che con la mia carabinetta in
un’ora massimo posso sparare tre-quattro colpi: se si va oltre, la canna
© Karelian / Shutterstock
28 APRILE 2020
Gentile signor Pasetto, 44 grani. Consiglio per entrambe le cariche una leggera crimpatura con
oggettivamente una canna così sottile richiede tempo e attenzione. Nulla Factory Crimp della Lee, e come lunghezza massima 71-71,5 millimetri,
di impossibile, comunque. Prima di tutto consideriamo la temperatura anche perché altrimenti rischia di avere problemi col caricatore.
esterna: per quanto possibile, cerchi di sparare nei periodi più freddi Come bossoli io consiglio i Norma, ma nelle semiautomatiche grossi
dell’anno (vicino al periodo di caccia, ovviamente) e nelle ore più fre- problemi non ce ne sono, anche perché è assolutamente obbligatorio
sche della giornata, soprattutto se d’estate. Premesso questo, cerchi di praticare una ricalibratura totale. Stia attento ai bossoli ex militari,
mantenere una cadenza di tiro costante, per esempio un tiro ogni cinque che hanno spesso capienza molto più ridotta.
minuti, per evitare surriscaldamento e cercare di viaggiare a temperatura Vittorio Taveggia
costante. Il sistema di raffreddamento da lei inventato può sicuramente
aiutare. È vero che può non essere uniforme nel risultato; ma, solitamente,
piuttosto che niente è meglio piuttosto. Tanto, nel peggiore dei casi,
anche non facesse nulla, non rovina di certo la carabina. Quindi lo provi
tranquillamente. Se tutto questo non dovesse essere sufficiente, credo leGAle
che l’unica soluzione sia, disponibilità delle linee permettendo, acquistare il limite della polvere
due ore, possibilmente intervallate da una mezz’ora di stacco per far
raffreddare bene la canna, in modo che abbia tutto il tempo che le serve. Gentile dottor Ferrari,
A parte questi piccoli suggerimenti, mi permetto di farle i complimenti per faccio riferimento al suo articolo Polvere da sparo e munizioni, che fare?
la serietà con cui prende la taratura dell’arma, discriminante sottovalutata Una diversa lettura del RD 635/1940 e l’interpretazione della parola
(anche da molti sedicenti superesperti, come giustamente lei li definisce), “ovvero” parrebbero giustificare l’opinione che non sia consentito il
che spendono e spandono consigli e poi fanno fatica centrare un foglio cumulo tra polvere e munizioni. Le sarei grato di una conferma.
A4 a 200 metri. Quindi il mio sincero in bocca al lupo e buon lavoro. Lettera firmata
Vittorio Taveggia
Sembra pacifico e in buona misura accettato sia dagli appassionati
sia da chi deve controllare che i limiti su munizioni e polvere da spa-
ro vadano letti in modo congiunto. Dire che uno esclude l’altro può
essere fuorviante (soprattutto) per i non addetti ai lavori. In realtà
ricAricA il problema riguarda le polveri; specificamente coinvolge tutti coloro
Polvere e palle per il .308 che detengono - insieme - munizioni e polvere da sparo, solitamente
perché ricaricano. Non solo: il problema si acuisce, si concretizza, per
Spett.le redazione, coloro che hanno in detenzione numerose munizioni di medio e grosso
sono un vostro affezionatissimo lettore che possiede tutti i vostri numeri calibro o per fucile a canna liscia, congiuntamente alla polvere. Questo
sin dall’inizio. Ho già chiesto consigli di ricarica, ottenuti e soddisfacenti. perché in tali munizioni finite già ci sono grammature non trascurabili
Ora vorrei ricaricare in .308 per una Benelli Argo per il cinghiale: chiedo di polvere, che vanno a sommarsi a quella (sfusa) dei barattoli. In tali
informazioni per dosi di polvere e palle. Posseggo polvere Vihtavuori N casi è opinione corrente che non sia possibile detenere 5 chilogrammi
140 e N160, posso procurarmene altre su vostro consiglio. di polvere, ma una quantità inferiore che tenga conto di tutta quella
Saluto cordialmente e ringrazio. inserita nelle munizioni. Sarebbe demenziale (una prova diabolica) pre-
Beppe Caprioli tendere dal detentore l’esatta quantificazione “al grammo”: per questo
si suggerisce l’uso delle cosiddette tabelle di equivalenza che stabi-
Caro Beppe, liscono, in via convenzionale, che un chilo di polvere equivale a tot
innanzitutto complimenti per la scelta: il 308 Winchester è a mio avviso il centinaia di munizioni - elencando le varie tipologie. Si è visto che in
calibro migliore per lo scopo, in particolare in una carabina semiautoma- tali casi il detentore prudente (per evitare possibili contestazioni) limita
tica. Avrà tutta l’energia di cui ha bisogno con reazioni molto contenute. il quantitativo di polvere detenuta a 3-3,5 chilogrammi.
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Passando al sodo: con 43 grani di Vihtavuori N140 può caricare delle Ovviamente questa non può essere presa come regola
ottime Nosler Partition da 165 grani, innesco standard CCI 200 Large generale, perché ciascuno ha le proprie esigenze. Se
Rifle. Se volesse scegliere il monolitico, che io ho abbracciato da anni, abbiamo in detenzione alcune decine di colpi cali-
le posso consigliare la Hasler Ariete 159 grani Round Nose, specifica bro .22 o per pistola le quantità saranno minime;
per questo scopo. La punta arrotondata garantisce una perfetta ali- per diverse centinaia di colpi calibro 12, o .308 W
mentazione nelle semiauto, è fornita di bordo di taglio per aumentare / .30-06 S e superiori, vale il discorso anzidetto.
la perdita di sangue anche dal foro di entrata, ma soprattutto ha una Fabio Ferrari
cavità studiata apposta per gli impatti ad alta velocità tipici dei tiri a
breve distanza che capitano solitamente in braccata. Può sempre usare
la N140, polvere meravigliosa in questo calibro, salendo a una dose di
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Ore 12,30: corso di bon ton e visita della cantina del Castello
Ore 13,30: pranzo con degustazione dei piatti
precedentemente elaborati
Ore 14,45: preparazione del gelato gastronomico
con degustazione
Ore 15,30: consegna dell’attestato di partecipazione
Il menu:
Entrée: cubotto di gorgonzola allo zafferano e sfera cremosa
al peperone con patè di fegato di cinghiale
Antipasto: mini hamburger di cinghiale con uovo cotto
a bassa temperatura e lardo croccante
Primo: risotto al ragù bianco di cinghiale con perle colorate alle erbette
Secondo: spallotto di cinghiale al forno con scalogno glassato
e vellutata di patate e raperonzolo
Dessert: gelato gastronomico con frutti rossi e rapa rossa
Simon K. Barr
Come: fotocamera Canon Eos 7D,
obiettivo EF 50 mm f:1,8 II
(1/2500”, f:1,8, ISO 100)
Dove: Namibia
Quando: marzo 2014
www.tweed-media.com
È
complesso da isolare, peri- i cani che mangiano i visceri crudi ha sempre fatto vittime tra i cani, ma
colosamente letale e recen- di cinghiali infetti o vengono in qui si rileva un’incidenza maggiore».
temente protagonista di un contatto diretto con ferite, tagli Rodingo Usberti, dirigente Uffici
picco angosciante. Poi basta con e graffi. E la diagnosi è infausta. veterinari dell’Usl forlivese, non
le analogie, più o meno forzate. I sintomi si presentano dopo sei si nasconde: «in passato lo si vedeva
Perché si trasmette per altra for- giorni dal contagio e portano sorgere in modo sporadico sia negli
ma e soprattutto non contagia l’animale a spengersi nelle 48 ore
l’uomo. E però mentre l’Italia successive. I sei decessi e i quaran-
tutta si inquieta, e a ragione, per tanove cinghiali infetti rilevati a
il coronavirus, un altro virus col- fine 2019 in Romagna, tra Rimini, 1.
pisce i cani da cinghiale: è l’her- Forlì e Cesena, hanno fatto di L’herpesvirus che causa l’Aujeszky colpisce
pesvirus che causa l’Aujeszky, dif- nuovo scattare l’allarme. «È un i cani che mangiano i visceri crudi
ferente per modalità di contagio, numero di casi superiore a quanto av- di cinghiali infetti o vengono in contatto
decisamente catastrofico. Colpisce veniva di solito: il morbo di Aujeszky diretto con ferite, tagli e graffi
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animali domestici sia nel cinghiale. tia è diffusa. Con quest’intensità le interiora di cinghiale fresche. Se
Adesso invece ci si trova dinanzi a un «è anomalo» riprende Usberti. proprio le si vogliono somministrare,
fenomeno abbastanza intenso: siamo «Tradizionalmente si aveva a che fare è necessario cuocerle. Capisco che il
prossimi alla decina di cani morti con casi sporadici, tipicamente il cane premio rappresenti uno stimolo pesante
per Aujeszky». La presenza degli che viveva in un allevamento suino. per il cane da battuta, ma non si pos-
anticorpi nei cinghiali abbattuti Moriva un suinetto, l’allevatore lo af- sono utilizzare le frattaglie al momento
indica chiaramente che la malat- fettava e lo dava al cane. Ora invece il dell’eviscerazione». È chiaro che
morbo si è diffuso». Sui motivi però ci vuole una quantità infettante,
non c’è certezza. «Evidentemente «non basta la leccatina alla carcassa»,
2.
nei cinghiali la malattia non è più ma l’attenzione deve essere massi-
Non tutti i periodi sono uguali.
sotto controllo. Forse a causa di con- ma. Anche perché «i cinghiali sono
Dopo un periodo in cui l’infezione tatti in allevamenti di suini allo stato tendenzialmente asintomatici».
è latente, nel cinghiale l’herpesvirus brado». Ma più che l’origine, che I cani sono invece sensibilissimi al
può sfogarsi in situazioni di forte stress risponde alla curiosità ma non virus, inutile intervenire se si sono
come accoppiamento, riproduzione, ha effetti sulla pratica concreta, ammalati: «quando l’hanno preso
freddo, scarsità di risorse alimentari ci interessa il comportamento da non c’è niente da fare». Per fortuna,
e prelievo venatorio tenere. «Non bisogna dare ai cani non loro ma di chi non era stato
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sono stati sottoposti a esame coinvolge patologie diverse. «Nel I cinghiali sono asintomatici
autoptico. E dal sospetto avvele- corso del tempo ci siamo accorti che ed evidentemente non vaccinabili,
namento si è cambiata diagnosi: nei campioni di cinghiali abbattuti i cani sensibilissimi. L’unica via
Aujeszky. «Sono state morti rapide non si trovano quasi più anticorpi di salvezza è la prevenzione
4.
dopo sintomi tradizionali, a partire Leptospira, al contrario di quelli
Per semplificare: quanto più a lungo
dal prurito diffuso», anche se il de- per l’Aujeszky». Non c’è bisogno
e quanto più vicino il cane è al cinghiale,
corso breve ha in parte ridotto le di grande talento deduttivo per
tanto più rischia
manifestazioni cliniche. «Quando capire che significhi: se ci sono
l’herpesvirus si diffonde dà un pru- anticorpi diffusi, vuol dire che la
rito terribile, i cani possono giungere malattia è diffusa.
addirittura a mangiarsi arti e coda» Usberti ha le idee chiare anche cune zone, soprattutto pianeggianti».
nel tentativo di placarlo. In questo sulla braccata «dovrebbe essere effet- Il timore, legittimo, deve però esse-
caso invece non c’è stato tempo. tuata esclusivamente in collina, in re ben orientato: è giusto aver pau-
«Appena mi è stata comunicata la linea teorica in pianura ci vuole l’alta- ra per i cani, l’uomo invece è refrat-
causa della morte» ricorda Usberti na». Il problema è che il cinghiale tario: «a differenza che per bovini, gli
«ho scritto una lettera agli Atc perché si sta diffondendo e i cacciatori unici che possono guarire, gatto e volpe,
raccomandassero ai cinghialai di non sono sempre meno: «ci vorrebbero per l’uomo il virus dell’Aujeszky è irrile-
somministrare carne cruda o viscere di squadre agguerrite, e numerose, per vante. E dunque la carne di cinghiale si
cinghiale ai cani da muta». arrivare a eradicare il cinghiale in al- può consumare tranquillamente».
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facile da vincere.
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localizzato nella singola popolazione. «Sulle Alpi il morbo è meno diffu- Negli allevamenti suini è difficile
L’esempio di Brescia è lampante: se so, sugli Appennini la prevalenza trovare il virus, perché i maiali
nell’area occidentale è stata rilevata oscilla intorno al 30%» illustra la sono vaccinati: «si sta andando
una decisa incidenza del virus, a est dottoressa Ana Maria Moreno verso l’eradicazione, soprattutto in
non ce n’era praticamente traccia». Martin, responsabile del centro.
Il centro di referenza nazionale L’incidenza «cambia un po’ anche
sull’Aujeszky controlla la malat- a seconda della zona: negli Appenni-
tia sull’intero territorio italiano. ni centrali la diffusione è maggiore». 5.
Per proteggere i cani bisognerebbe in via
teorica tenerli alla larga dai cinghiali.
Più verosimilmente, bisogna somministrare
ai cani non interiora crude di cinghiale
o di maiale, ma anzi carni ben cotte,
disincentivare l’accanimento sulla spoglia
e limitare, per quanto possibile,
i tempi di contatto tra cani e cinghiali
6.
«Quando l’equilibrio si sposta e l’ospite
non è più in grado di contenere il parassita,
il virus può replicarsi e comincia a circolare.
È in questo momento che i visceri sono
infetti» nota Mario Chiari, già veterinario
dell’Istituto zooprofilattico di Lombardia
ed Emilia Romagna, diplomato all’European
College of Zoological Medicine ed esperto
di gestione delle malattie della fauna
6 selvatica, ora dirigente dell’Agenzia
di tutela della salute di Brescia
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quelle regioni del nord in cui sono in Marche per l’Appennino centrale, la
vigore piani approvati dall’Unione provincia di Salerno per l’Appennino CURIOSITÀ
europea». Ovviamente diversa meridionale. Non si rilevano diffe-
la situazione per i cinghiali: renze sostanziali su base territoriale». Il nome
«esistono piani di monitoraggio per Pensare all’eradicazione nel cin-
la fauna selvatica che variano a ghiale è utopia: nei selvatici il Il morbo prende il nome dal vete-
livello regionale. Normalmente sono virus è diffuso anche nei Paesi in rinario ungherese Aladár Aujeszky
le aziende di tutela della salute a cui i maiali sono puliti. che a inizio Novecento identificò la
eseguire i prelievi per la pseudorabbia Quindi: i cinghiali sono asintoma- sua eziologia come non batterica.
e la peste suina». La distribuzione tici ed evidentemente non vacci-
dell’Aujeszky è sostanzialmente nabili, i cani sensibilissimi. L’uni-
uniforme su tutto il territorio ca via di salvezza è la prevenzione. difficile da isolare nei cinghiali.
nazionale: emerge questo dal E se si sospetta la contrazione del La caratterizzazione genomica ci con-
progetto di ricerca finanziato dal morbo, chiude la Moreno Martin, sente di capire l’epidemiologia e tenere
ministero della Salute. «Abbiamo «consiglio di portare immediatamente il virus sotto controllo». Non gioverà
scelto zone rappresentative di ogni il cane all’ambulatorio veterinario. a quel cane, ormai condannato,
area geografica: il Bresciano per le Il prelievo potrà confermare la malat- ma di sicuro potrà salvare chi
Alpi, Emilia Romagna, Umbria e tia e permetterci di lavorare sul virus, gli sta intorno.
Laureato in filosofia e nato come giornalista sportivo, Samuele Tofani si è avvicinato al mondo della caccia con l’approdo alla redazione di
Cacciare a Palla nel giugno 2015. Negli ultimi tempi si sta dedicando alla politica venatoria a livello regionale e nazionale, approfondita
su Caccia Magazine e, on line, su cacciamagazine.it; collabora inoltre con il portale armimagazine.it. Per le riviste di Editoriale C&C
ha firmato una serie di inchieste e di approfondimenti sui temi più caldi per il mondo venatorio.
cervo vs capriolo
È possibile che cervo e capriolo, dalle esigenze così diverse, entrino in competizione
e il cervo abbia la meglio? Una questione sicuramente da approfondire.
Alla prova dei fatti, sotto la lente rigorosa degli studiosi, è probabile che molti
dei casi che oggi sembrano chiamare in causa la competizione tra le due specie
si rivelino spiegabili ricorrendo ad altri fattori
di Stefano Mattioli
e vaste pianure del Se- dalla zebra alla giraffa, dal bufalo specie da centinaia di migliaia di
1
© shutterstock
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un po’ diversi, avendo una dieta resta, resta solo una manciata di 1.
alimentare un po’ diversa dalle specie, alcune ad areale ristretto, Sia il capriolo, sia il cervo si possono definire
altre, con ritmi d’attività propri. come gli stambecchi (iberico e specie di successo: in Europa ne vivono
Nei tratti di savana più alberati alpino) e i camosci (settentriona- rispettivamente 10 milioni e 2 milioni
l’elefante e la giraffa si nutrono le e meridionale), altre ad areale e mezzo. Entrambi hanno saputo sfruttare
dalle alte chiome degli alberi, il più vasto, come cervo e capriolo; a proprio favore i cambiamenti ambientali
causati dall’uomo: il capriolo ha beneficiato
gerenuk bruca dai cespugli più a questi si aggiungono muflone
soprattutto della progressiva frammentazione
alti, la zebra e il bufalo pascolano e soprattutto daino, che l’uomo
dei boschi e dallo sviluppo di aree aperte
nelle erbe alte e secche, le gazzel- ha introdotto e manipolato. È
coltivate, il cervo dello spopolamento umano
le si nutrono di erbe tenere basse. piuttosto intuibile che specie
e della rinaturalizzazione delle aree montane
Gli ippopotami si nutrono presso alloctone, esotiche, che si sono
2.
i corsi d’acqua e i cobi nelle aree sviluppate in ambienti diversi da Talvolta è stato affermato che il cervo può
più paludose. L’esempio del Seren- quelli europei, rischino di entra- trasformarsi in un diretto competitore
geti aiuta a capire che convivere in re facilmente in competizione del capriolo. Parrebbe impossibile.
un ambiente per tempi prolungati con specie con le quali convivono Difficile trovare due cervidi più diversi.
porta gli animali a specializzarsi solo da poco tempo, per esempio Basti pensare al ciclo del palco e al periodo
pur di non finire in competizione capriolo o camoscio. Il declino degli accoppiamenti che sono del tutto sfasati
con altri e magari soccombere. del capriolo italico nel Parco
della Maremma o nella Tenuta
competizione presidenziale di Castelporziano
tra erbivori in europa presso Roma è sicuramente attri-
In Europa il numero di specie di buibile all’interferenza del daino, apertamente aggressivo, poco
mammiferi erbivori è molto più specie molto flessibile, capace di sensibile alle variazioni di densi-
modesto. Scomparsi da secoli comportarsi da pascolatore e da tà, con buoni tassi di fertilità an-
l’uro e il cavallo selvatico di fo- brucatore, sicuro di sè, talvolta che in condizioni non ottimali.
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portare all’estinzione il nucleo nerale che il daino si riveli compe- L’uomo ha tentato di governare
autoctono di cervi della Mesola titore vincente nei confronti del l’evoluzione demografica del cervo
(oggi considerato una sottospecie cervo. In Spagna esistono aree in e del capriolo: dato il forte impatto
distinta, Cervus elaphus italicus) cui il cervo prevale sul daino. potenziale sulle colture da parte del cervo,
è stata ovunque sostenuta l’espansione
nel delta del Po, dimostrandosi E l’immissione di mufloni in
del capriolo. Ma non sempre quest’ultimo
molto più abile del cervo a sfrut- alcune zone delle Alpi orien-
risponde adeguatamente e può accusare
tare le scarse risorse di una fore- tali ha probabilmente messo a
difficoltà di convivenza una volta
sta planiziale di leccio su terreno rischio colonie di camosci, per
che il cervo si espanda e torni
sabbioso. Introdotto prima in competizione diretta sulle risorse a colonizzare aree abitate dal capriolo
epoca rinascimentale dagli Esten- alimentari non abbondanti degli 4.
si, poi nuovamente in epoche re- ambienti montani. Per poter affermare con buone probabilità
centi tra il 1959 al 1965, il daino che esiste competizione effettiva tra
raggiunse negli anni Ottanta del cervi e camosci: vivere cervo e capriolo i ricercatori dovrebbero,
secolo scorso densità di anche insieme non è sempre semplice per esempio, studiare la dieta alimentare
90-95 esemplari per kmq, conti- Ed è facile comprendere che spe- durante l’inverno (cioè nella stagione
nuando ad avere tassi riproduttivi cie autoctone che hanno vissuto in cui le risorse sono al minimo) e trovare
significativi, brucando tutte le in areali distinti e al massimo con- una consistente sovrapposizione tra
parti basse delle chiome degli tigui possano trovarsi in situazioni le specie di piante consumate dai due cervidi
alberi e bloccando la rinnovazio- conflittuali quando una delle due
ne del bosco, cioè la crescita di specie comincia a frequentare
nuove piantine. Solo sessioni di l’areale dell’altra. Si pensi alle dif-
cattura e sistematici abbattimenti ficoltà che incontrano il camoscio terie sommitali grandi aggrega-
di controllo faunistico permisero alpino nel Parco nazionale dello zioni di cervo al pascolo. Impos-
di fare drasticamente diminuire Stelvio e il camoscio appeninico sibilitato a espandersi molto nei
la popolazione di daini e quindi nel Parco nazionale d’Abruzzo, fondovalle che sono sempre più
di salvare il cervo. che si ritrovano in estate sulle pra- urbanizzati e attraversati da reti
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stradali, il cervo tende a incenti- trovare due cervidi più diversi intermedio di grandi dimensio-
vare gli spostamenti altitudinali, (basti pensare al ciclo del palco ni, che può alimentarsi anche di
con conseguente calpestio e dan- e al periodo degli accoppiamenti erbe non particolarmente tenere
neggiamento delle delicate comu- che sono del tutto sfasati). e, avendo un grosso rumine, può
nità di erbe montane apprezzate Il capriolo è un brucatore puro alimentarsi meno frequentemen-
dal camoscio. di piccola taglia e dal rumine di te; in alcuni periodi dell’anno
È invece più difficile pensare che ridotto volume, che deve quindi costruisce depositi di grasso per
specie native che hanno convis- mangiare spesso, sbocconcellando prepararsi all’inverno. La fem-
suto per decine o centinaia di qua e là apici di erbe, fiori, foglie mina partorisce un solo piccolo
miglia di anni possano interferire tenere, germogli; vive di ciò che ogni anno e quindi il cosiddetto
l’una con l’altra. Ma può succe- raccoglie ogni giorno senza fare reclutamento post-invernale - o
dere, soprattutto se l’uomo ci affidamento su riserve di grasso. incremento utile - annuo è po-
mette lo zampino, alterando gli È una specie originaria dei primi tenzialmente inferiore a quello
ambienti originari e cercando di stadi di crescita del bosco, ma che del capriolo. Il ciclo vitale è rela-
modificare a proprio piacimento ama il bordo tra bosco e prato. tivamente lungo, con animali che
le densità delle diverse specie, La femmina può partorire fino a a 13-14 anni anni entrano nella
magari ottenendo risultati oppo- tre figli ogni anno. Il ciclo vitale è fase di senescenza. Inoltre il cer-
sti a quelli sperati. generalmente piuttosto breve, con vo è una specie più gregaria del
animali che a otto anni, se ancora capriolo e può talvolta formare
cervo e capriolo, così diversi vivi, entrano nella vecchiaia. branchi allargati.
Talvolta è stato affermato che Il cervo invece è una specie origi- Sia il capriolo, sia il cervo si pos-
il cervo può trasformarsi in un naria dei grandi complessi fore- sono definire specie di successo:
diretto competitore del capriolo. stali aperti, con ampie radure e in Europa ne vivono rispettiva-
Parrebbe impossibile. Difficile prati confinanti. È un pascolatore mente 10 milioni e 2 milioni
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prioli, fino a incidere sulle loro struttura del bosco che finisce per minimo) e trovare una consisten-
condizioni fisiche e quindi sulla favorire una specie e ostacolare te sovrapposizione tra le specie di
loro fertilità e sopravvivenza. l’altra. L’invecchiamento dei ce- piante consumate dai due cervidi.
E se ai censimenti primaverili dui e la scomparsa del sottobosco Ma in realtà bisognerebbe anche
a densità relativamente elevate potrebbero mettere in difficoltà dimostrare che il cervo sottragga
di cervi fanno da contraltare più il capriolo del cervo; in que- molta della biomassa disponibile
densità più modeste di caprioli, sto caso non ci sarebbe alcun di piante e che quindi sia diretto
si può parlare di competizione? antagonismo diretto, ma una responsabile del declino fisico dei
Davvero il cervo è responsabile di maggiore o minore capacità di caprioli e del loro decremento
interferenza diretta nei confronti adattarsi a variazioni ambientali. numerico: un compito tutt’altro
del capriolo? In realtà non basta Per poter affermare con buone che semplice.
che a densità crescenti di cervo probabilità che esiste competizio- Alla prova dei fatti, sotto la lente
corrispondano densità di caprioli ne effettiva tra cervo e capriolo i rigorosa degli studiosi, è probabile
decrescenti: la causa scatenante ricercatori dovrebbero per esem- che molti dei casi che sembrano
potrebbe essere esterna, indipen- pio studiare la dieta alimentare chiamare in causa la competizione
dente, come per esempio qualche durante l’inverno (cioè nella tra le due specie si rivelino spie-
graduale cambiamento della stagione in cui le risorse sono al gabili ricorrendo ad altri fattori.
Zoologo libero professionista, specialista di ungulati, Stefano Mattioli è collaboratore dal 1992 dell’Unità di ricerca in Ecologia
comportamentale, Etologia e Gestione della fauna selvatica dell’Università di Siena. È autore di una trentina di articoli scientifici pubblicati
su riviste internazionali e di cinque libri divulgativi. Dal 2000 fa parte della Commissione tecnica interregionale del comprensorio Acater
centrale (area del cervo dell’Appennino tosco-emiliano) e dal 2017 fa parte del Deer Specialist Group dell’Iucn (Unione internazionale
per la conservazione della natura). Ha collaborato alla stesura della Carta delle vocazioni faunistiche dell’Emilia Romagna e ha diretto
la stesura dei Piani faunistici-venatori della Provincia di Bologna. È autore di articoli divulgativi dedicati all’etologia e alla gestione degli
ungulati, sempre aggiornati con le informazioni più recenti provenienti dal mondo scientifico internazionale.
T H E G O L D S T A N D A R D
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TROPHY® COPPER
EDGE TLR®
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Distributore ufficiale: Bignami S.p.A. - info@bignami.it - www.bignami.it
Setter e starne:
un matrimonio
indissolubile?
I matrimoni sono sacri e quindi dovrebbero durare per sempre. Allo stesso modo
il vincolo che unisce le starne e i nostri ausiliari non s’ha da rompere.
L’autore disegna così un quadro dove la starna e il setter (meglio, il cane da ferma
in generale) sono ancora oggi i principali attori di uno degli spettacoli
più coinvolgenti che appassionano i cacciatori cinofili
testo e fotografie di Alessio Allegrucci
È
innegabile che la starna sia ferma vengano “testate” su questo senza nulla togliere al bosco e alle
il selvatico principale sul animale, poiché per caratteristiche beccacce o alla montagna e alle
quale il setter inglese è stato e per conformazione orografica coturnici o agli altopiani e alle qua-
selezionato nel corso dei secoli ed dei terreni ove vive riesce a esaltare glie, la starna selvatica costituisce
è innegabile che molte delle pecu- le più importanti e appariscenti il primo vero e importante banco
liarità di questo splendido cane da qualità del setter. Ragion per cui, di prova per un soggetto da avviare
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all’attività venatoria. E costituisce soggetto. Questo atteggiamento di ve che hanno fatto la storia del setter
un fondamentale banco di prova una parte dei cacciatori non deve inglese in Italia e che hanno costitu-
anche per un serio e consapevole però scoraggiare chi ha il compito ito un fondamentale serbatoio per
percorso di selezione zootecnica. di selezionare e migliorare la razza l’utilizzo venatorio (che comunque
La psiche, il movimento, la presa di e il compito di quei cacciatori e di ha avuto la colpa di abbandonarsi
punto, la ferma, la guidata e anche quei cinofili che devono testare e in atteggiamenti poco conservativi
il consenso sono tutte peculiarità giudicare al meglio le qualità di un di un tale patrimonio faunistico). Il
che vengono esaltate e manifestate, ausiliare sul terreno. Ecco quindi secondo appunto che vorrei muove-
senza ombra di dubbio, nei terreni che la starna assurge a una sorta di re al mondo della cinofilia è quello
ove è possibile allenare o cacciare sentinella dello stato di salute della di aver disperso, pur lavorando su
su brigate di starne autentiche. Ec- razza stessa e diventa anche un sel- selvaggina autentica come ad esem-
co perché spesso per altre altre for- vatico in grado di regalare emozioni pio le starne serbe, un patrimonio
me di caccia, come ad esempio per cinofile (nelle prove) e venatorie. genetico che conservava nel setter
quella in bosco, si parla di un adat- Cito brevemente la cinofilia agoni- qualità e caratteristiche utili sia alle
tamento della razza a quel terreno e stica per esprimere un mio perso- prove, sia alla caccia. L’accertamen-
a quel particolare selvatico. nale parere su due punti che sono to, l’esplorazione ragionata del
È pur vero che il setter è ritenuto un fondamentali e che vanno a influire terreno, la guidata e spesso anche il
cane da ferma e quindi un ausiliare direttamente anche in questioni contatto con questo selvatico sono
polivalente, in grado di adattarsi a più strettamente venatorie. Il primo stati “quasi” immolati sull’altare del-
tutti i terreni e a tutti i selvatici, ma pensiero è quello di indirizzare una la prestazione che oggi bada più a
allo stesso tempo è altrettanto vero critica costruttiva a tutto il mondo riempire l’occhio per lo “strapotere
che le sue principali qualità, sin dai cinofilo per avere eletto palcoscenici fisico” del soggetto piuttosto che per
tempi antichi, sono state testate in “stranieri” a palestre per la forma- quel suo tipico “viaggiare” attaccato
terreni ove vivono le starne. Questo zione di giovani soggetti e per aver al naso. Ecco, l’importanza di poter
passaggio risulta fondamentale per avallato in silenzio il fatto che questi usufruire in scenari esteri, che pur-
capire che la polivalenza e l’adatta- palcoscenici costituiscano gli unici troppo in Italia sono quasi svaniti, di
mento sono qualità importanti della luoghi ove vengano organizzate pro- un selvatico come la starna dovreb-
razza e soprattutto di alcuni soggetti, ve su selvaggina autentica. Forse un be essere sfruttata per mantenere
ma non costituiscono la regola o impegno più convinto e interessato quelle caratteristiche tipiche della
addirittura un riferimento per iden- della cinofilia nella sua interezza, razza che da sempre sono state il
tificare uno standard di lavoro. magari in collaborazione con tutto il trait d’union tra le prove e la caccia e
Queste affermazioni possono sem- mondo venatorio, poteva portare a che oggi invece sono quasi comple-
brare banali o superflue a un caccia- ricostruire e riabilitare luoghi e pro- tamente sbilanciate verso le prove.
tore poco attento a quelle che sono
le sfumature (fondamentali, invece,
2
per migliorare la qualità della razza
e le soddisfazioni venatorie) del la-
voro svolto dal proprio cane. E così,
come si suol dire dalle mie parti, si
bada più a “far cassetta” che a valu-
tare in modo critico il lavoro di un
1.
Una splendida ferma di Noirè, di Alessio
Allegrucci, fotografata in montagna dopo
un’entusiasmante guidata su una brigata
di starne
2.
Due giovanissimi Liz e Melo in ferma
e consenso su una starna di rimessa
APRILE 2020 49
La prestazione sta spesso “dilapi- laio” offerte in pasto al cacciatore tamente la razza al bosco e ci stanno
tando” un patrimonio costruito nei che purtroppo esterna la sua vena impedendo di godere di una caccia
secoli e mantenuto cacciando starne “cicciorala” per soddisfare un istin- “storica” e autentica che ha da sem-
nelle colline, nelle brughiere o in to e accaparrare l’adrenalina del pre avuto un riflesso zootecnico e
montagna. E di riflesso il mondo “numero” utile ad arrivare ai primi ci ha consegnato molti dei grandi
venatorio non sta aiutando la razza di novembre per tuffarsi nel bosco. setter attuali.
e il cacciatore che bada alle qualità Da appassionato allevatore di setter
del proprio setter a mantenere viva inglesi, da amante folle della caccia Perché la starna
la fiamma di una selezione vera fatta alla regina del bosco e in ultimo da è fondamentale
su selvatici autentici. Oggi in Italia cacciatore convinto, ma allo stesso Fatta questa rapida ma importante
è quasi una chimera cacciare starne tempo da cinofilo, mi sento di dire, premessa, vado ad analizzare gli
native mentre diventa una sorta di cari amici e cari colleghi cacciatori aspetti per cui la starna è fonda-
corsa all’Eldorado quella che avvie- che utilizzate il setter inglese, che ci mentale nella preparazione e nella
ne a ogni apertura su starne da “pol- stanno riducendo ad adattare forza- crescita venatoria di un cucciolone,
e anche nella valutazione definitiva
di un adulto. E di conseguenza an-
4
drò anche ad analizzare i danni (e
gli eventuali rimedi) che la perdita
di certi ambienti vocati per questo
selvatico ha causato alla selezione
del setter inglese.
Vista la situazione attuale la doman-
da sorge spontanea: quale selvatico
può sostituire la starna in questo
percorso di preparazione di un
soggetto e di miglioramento della
razza? La Perdix perdix per le sue
caratteristiche, abitudini e per gli
ambienti in cui abitualmente vive è
un selvatico fondamentale nella cre-
scita di un giovane soggetto. Già il
solo fatto di vivere la maggior parte
dell’anno in brigata offre un aspetto
psicologico importante nell’inne-
50 APRILE 2020
scare la molla che manifesterà poi presa iniziale lascia di colpo spazio ventano fondamentali per scovare
le qualità del soggetto. Lo shock di a una rincorsa a perdifiato fino a la brigata e ancor più per scovare
adrenalina che provoca l’effluvio perdere di vista il giovane setter, che i singoli animali una volta che una
lasciato da una brigata e soprattutto rientrerà eccitato e quasi animato starna si sia isolata dopo il primo
lo shock emotivo del frullo della bri- da uno spirito che fino a quel mo- volo. In tutto questo la capacità na-
gata stessa possono innescare mec- mento viveva in lui, ma soffocato da turale del soggetto di stare sul vento
canismi fino a quel momento nasco- “svaghi” e “giochi” a tratti puerili. diventa fondamentale ed è quindi
sti in un giovane e trasformarlo di Ecco, questa molla è fondamentale importante valutarne la naturalezza
colpo. Seppur importante, questo per la crescita del giovane e per e la continuità di questa dote. Vi è
è forse il più elementare e banale mettere sotto la lente tutta una serie mai capitato di sganciare dei cani
degli elementi da valutare per sta- di atteggiamenti e peculiarità che, o giovanissimi e di vederli in modo
bilirne l’importanza zootecnica e letti nello standard di lavoro o tocca- naturale andare a prendere il vento
venatoria. Avete avuto mai il piacere ti con mano su precedenti soggetti, prima di iniziare la cerca? E allo stes-
di assistere a questa scena alla prima devono essere uno alla volta scoperti so tempo vi è mai capitato di vedere
ferma e al primo incontro del vostro e valutati. altri soggetti che lavorano spesso
cucciolone con una brigata? La sor- controvento o che non lo sfruttano
il metodo di cerca al meglio? Ecco, questa nella caccia
Il primo di questi è il metodo di alla starna, in allenamento o in
cerca. La starna è un selvatico che prova, è una caratteristica basilare
3. frequenta ambienti aperti, altopiani, sulla quale è difficile lavorare. Ci si
La starna è il selvatico sul quale colline e spesso anche le zone di potrà forse riuscire su un soggetto
il setter inglese è stato selezionato media montagna, e offre quindi la da prove, ma su un setter da caccia
e, anche oggi, molte delle peculiarità possibilità di operare una cerca am- se questa capacità c’è si manifesta in
di questo splendido cane da ferma pia e continua dove la psiche e la co- maniera naturale, se non c’è “son
vengono “testate” su questo animale
struzione del cane riescono a dare dolori”. Quindi il saper lavorare sul
4.
quel qualcosa in più nel metodo e vento, la psiche e la prestanza fisica
Una splendida guidata di Eros
nella resistenza nel corso di lunghe che influiscono direttamente sul la-
del Sassovivo durante un turno
giornate di caccia o di intense matti- voro e sulla mentalità di un soggetto
d’addestramento su starne in Croazia
5.
nate di allenamento. La conforma- nel metodo di cerca e nella presa
Mal in ferma su una starna di rimessa
zione del terreno, oltre a una cerca di terreno sono le fondamenta di
negli splendidi scenari dell’Appennino fatta di coraggio e metodo, offrono un giovane soggetto che vengono
umbro-marchigiano lo spunto per accertamenti che di- collaudate dalla starna. Se queste
APRILE 2020 51
ad analizzare le altre doti che hanno che pur hanno naturali questi doti. Diablo, di Alessio Allegrucci,
un impatto più evidente per la mag- La psiche è questo, quell’essenza in ferma su una brigata di starne
gioranza dei cacciatori e che spesso setter che si aggiunge e perfeziona
erroneamente sono considerate le qualità naturali. E quando c’è, an-
fondamentali per giudicare e lavora- che il giovane la mostra e la starna
re alla crescita di un soggetto. riesce a manifestarla ed esaltarla più calde senza presenza del selvatico.
di ogni altro selvatico. Proprio perché la starna spesso vive
la psiche prima di tutto in brigata, questo animale lascia nu-
Prima di passare ad analizzare la potenza olfattiva e non solo merose tracce ed emanazioni forti.
le doti naturali che nella pratica Data per certa la presenza di que- E se paradossalmente sembrerebbe
diventano utili alla conclusione ste doti, che poi risultano impor- che la potenza olfattiva non sia utile,
dell’azione, faccio un piccolo inciso tanti anche in altre forme di caccia vista la consistenza di tale emanazio-
sulla psiche. Questa qualità natura- (il bosco è un discorso a parte ne, effettivamente è fondamentale
le, spesso difficile da definire con perché presenta infinite varianti), perché permette prima di tutto di
certezza, si manifesta sotto svariate nel continuare la crescita e la pre- agganciare le starne a distanza e di
sfaccettature, tanto da essere spesso parazione di un giovane su questo non farsi troppo sotto alla brigata,
imperscrutabile da parte di molti. selvatico risultano fondamentali rischiando che qualcuna nervosa
È difficile anche definirla, se non la potenza olfattiva, l’equilibrio, la si involi vanificando l’azione. E in
provando a dire che è quel qualcosa ferma, la guidata e il consenso se si ultimo permette di valutare e ren-
che risiede nel cervello di un sogget- lavora in coppia. dere funzionali specialmente alla
to e che aggiunge quel qualcosa in La potenza olfattiva è importante caccia due doti importantissime.
più a ognuna delle doti naturali del prima di tutto perché permette La guidata e l’accostata, che si com-
cane e che allo stesso tempo riesce al soggetto di viaggiare attaccato pleteranno con la ferma. Avendo la
a sopperire a qualche “deficienza” al naso (blasfemia se lo riferite a peculiarità di pedinare e di tentare
naturale del soggetto compensan- qualche cinofilo confuso) e manda di sottrarsi con questo espediente,
dola o mascherandola. Due esempi. stimoli alla sua intelligenza. Questa le starne rendono possibile perfe-
La capacità di un soggetto non ben permette di catturare l’effluvio della zionare e migliorare la guidata, e so-
costruito di muoversi da setter e di presenza di una brigata, permette prattutto formano e testano l’equili-
compensare alcune sue deficienze di discernere tra l’effettiva presenza brio di un soggetto che deve saperla
fisiche. Gli atteggiamenti ferini e la e la pastura senza eccedere nella tenere alla giusta distanza, seguirla
furia venatoria in alcuni ausiliari che sensibilità di naso che spesso por- e, dote fondamentale, riuscire an-
esaltano la cerca e il contatto con ta a ferme in bianco o a ferme su che a indirizzarla con il suo lavoro
52 APRILE 2020
laddove sia utile alla conclusione vista la difficoltà di sostituire il suo liamo dell’interezza dell’utilità della
della ferma e quindi al tiro. compito con altri selvatici. Vista la starna, allora mi viene da rivolgere
A tutto questo va aggiunto il con- scarsa presenza e quasi totale assen- un accorato appello a chi è preposto
senso che nello svolgimento di un za di starne selvatiche (le uniche ad alla conservazione e alla reintrodu-
tale lavoro in coppia diventa im- avere un comportamento autentico zione della stessa sul territorio italia-
prenscindibile per non vanificare e probante) sul nostro territorio, chi no. Prima che sia tardi per il bene
l’azione, per lasciare condurre il può assolvere il loro compito nella della starna, del setter inglese e di
gioco a chi ha scovato l’emanazione crescita, nella preparazione e nella altre razze da ferma, e di una delle
e per coadiuvarlo nello stringere e selezione del setter inglese? Mi ver- più tipiche e belle tipologie di caccia
costringere la brigata in funzione rebbe da dire la coturnice in monta- che fa parte del patrimonio storico-
del posizionamento del cacciatore o gna per alcuni aspetti, forse la qua- venatorio italiano, sediamoci a un
del conduttore. glia in contesti particolari e i fagiani tavolo e lavoriamo a un progetto
per altre motivazioni, ma, in genera- serio. Qualcosa si sta già facendo al
Pensiamoci prima che sia tardi le, probabilmente un sostituto non Mezzano (e ne parleremo su queste
Ecco quindi spiegato velocemente esiste. Queste però sono analisi che pagine), là dove si sono misurati su
e sinteticamente perché una briga- andrebbero fatte selvatico per selva- selvatici autentici i grandi setter del
ta di starne è fondamentale per la tico ed entrando nello specifico di passato che sono i pilastri su cui
crescita venatoria di un giovane sog- aspetti più precipui. Se invece par- poggiano nostri soggetti attuali.
getto, per l’allenamento di un cane
adulto e per la valutazione comples-
siva della salute della razza. Allevatore amatoriale di setter inglesi, Alessio Allegrucci pratica da sempre la caccia
Rimane però un ultimo quesito con il cane da ferma, con particolare preferenza per la caccia in montagna e alla
irrisolto e forse irrisolvibile, viste le beccaccia. Ha un’innata passione per il mondo della cinofilia e con i propri soggetti
caratteristiche di questo selvatico e partecipa a importanti manifestazioni cinofile nazionali e internazionali.
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Il tesserino venatorio
Da oggetto misterioso
a preziosa fonte di dati
Capita che il tesserino venatorio venga percepito come oggetto misterioso
o, addirittura, inutile. Invece non soltanto è un documento necessario per l’esercizio
venatorio come da legislazione vigente, ma costituisce una preziosa fonte di dati
per migliorare la gestione faunistico-venatoria
di Massimo Marracci
i sono oggetti della vita di uso ancor meno: vengono in una sensazione discretamente dif-
54 APRILE 2020
APRILE 2020 55
2
presso le Regioni, ma non per ri- rio a caccia programmata (Atc, Ca
manervi inerti, bensì per costituire o istituto privato), sono importanti
una fonte di consultazione ai fini per derivarne tre informazioni prin-
della miglior gestione del patri- cipali: indice di abbondanza per
monio faunistico e dell’attività di specie, localizzazione geografica,
caccia che a esso si rivolge. Non da localizzazione temporale dell’ab-
ultimo e non da oggi, i dati raccolti battimento. Questo per ciò che ri-
vengono annualmente trasmessi ai guarda i dati da annotarsi a cura del
ministeri competenti, allo scopo di singolo utilizzatore.
essere immagazzinati in una banca Dalla lettura si ottengono ulteriori
dati nazionale avente la medesima correlazioni, come il cosiddetto
importanza di quelle regionali. sforzo di caccia. In poche parole,
Compilare correttamente il tesse- verificare che Mario Rossi, nel corso
rino venatorio, pertanto, non solo della stagione venatoria, abbia ab-
costituisce obbligo di legge - che battuto X germani o Y beccaccini o
già sarebbe motivo sufficiente per Z lepri, di per sé non significhereb-
stimolare maggior scrupolo da be granché; questo dato correlato
parte di tuti i possessori - ma risulta al numero di uscite, divise rispetto
essere anche un gesto significativo ai singoli mesi e ai singoli territori,
a supporto di una buona gestione. fornisce invece informazioni assai
In parole povere, una caccia vera- più complete e utilizzabili, perché
mente sostenibile e tecnicamente non importa semplicemente quanti
2.
corretta passa anche dai dati del esemplari di una specie siano stati
È importante che il tesserino venatorio
prelievo venatorio. prelevati, bensì serve sapere dove e sia sempre compilato correttamente
I dati quantitativi dei carnieri per in quanti “tentativi”. e in ogni sua parte
ogni specie, localizzati nel tempo Altre informazioni sono ovviamente 3.
grazie alle date di ciascuna uscita ve- ricavate dalle parti del tesserino già Con la legge 122 del 7 luglio 2016
natoria e nello spazio - per quanto stampate all’atto della consegna al entrò in vigore una modifica all’art.
con un’approssimazione abbastan- cacciatore, ossia la forma di caccia 12 della legge 157/92, consistente
za ampia, visto il riferimento un po’ in via esclusiva prescelta, gli Atc o i nell’introduzione del comma 12bis
generico alla provincia e al territo- Ca di iscrizione e via elencando. che dispone l’obbligo di annotazione
3 Mettendosi dalla parte di chi ef- sul tesserino degli animali
fettua la lettura dei tesserini, cioè “subito dopo l’abbattimento”
degli uffici regionali preposti, si
intuisce allora perché un tesse-
rino in bianco (cioè totalmente
privo di prelievi) non possa che compilazione. Questa è particolar-
sollevare interrogativi sulla sua mente evidente, ad esempio, nel
veridicità, benché non si dispon- caso dell’annotazione della selvag-
ga di prove di dolo, che può gina migratoria tramite una sigla
accertarsi solo grazie ai controlli assegnata a ciascuna specie: rischio
della vigilanza sul territorio du- di errore reale per i tesserini nei
rante la stagione di caccia. quali, per ogni esemplare abbattuto
di una specie, occorre scrivere la
L'importanza di una corretta sigla corrispondente, ricavabile da
compilazione una legenda. Un po’ più semplice
Ribadito che il tesserino deve essere il caso in cui nel tesserino siano già
compilato e per quale motivo, non elencate le sigle e basta perciò se-
trattandosi di orpello per appesanti- gnarvi accanto tante X quanti sono
re le tasche dei cacciatori, passiamo i soggetti prelevati della singola spe-
quindi a un ulteriore concetto, ossia cie. Le legende si possono scorrere
la necessità della correttezza della ogni qualvolta occorra, ma senza
56 APRILE 2020
IL FuTuro dIgITaLe
APRILE 2020 57
58 APRILE 2020
DIMENSIONI PERSONALIZZABILI.
PRECISIONE COSTANTE.
COLPO DOPO COLPO.
5 APPOGGIAGUANCIA
INTERCAMBIALI
6
contestata e complessa. Tale
progetto non ebbe purtroppo il
successo che avrebbe meritato,
anche perché nella maggioranza
degli Stati dell’Unione non esiste
tutt’oggi l’obbligo di annotazione
dei capi abbattuti o almeno non
sussiste un obbligo codificato per
tutte le cacce e per tutte le specie,
in quanto non ci sono norme che
rendano obbligatorio il tesserino
o documenti similari (in Francia,
per citare un caso vicino a noi nel-
lo spazio e nella cultura venatoria,
si parla di carnet de chasse ed è un
documento previsto solo per alcu-
ne specie, ad esempio la beccac-
6.
cia, però su iniziativa degli stessi si porta in campagna un oggetto
L’adozione, in Toscana, della app TosCaccia
cacciatori beccacciai). di carta dai più svariati formati,
è ancora facoltativa e non obbligatoria.
In Italia fu la legge n. 968 del sul quale annotare in modo in- Ciò significa che, accanto al nuovo tesserino
1977 a introdurre il tesserino ve- delebile tutto ciò che concerne venatorio virtuale, sopravvive il tesserino
natorio valido su tutto il territorio ogni singola giornata venatoria. cartaceo tradizionale, permettendo
nazionale: sono perciò ben 43 Quattro decenni di dati a livello al singolo cacciatore di decidere di quale
anni che il cacciatore nostrano nazionale che costituirebbero una dei due avvalersi
7.
Una compilazione corretta e leggibile
annoTazIone degLI anImaLI abbaTTuTI consente uno spoglio corretto e veloce dei dati
Il conflitto interpretativo
Con la legge 122 del 7 luglio 2016 entrò in vigore una modifica all’art. 12 della
legge 157/92, consistente nell’introduzione del comma 12bis che dispone l’ob-
bligo di annotazione sul tesserino degli animali “subito dopo l’abbattimento”.
Una precisazione breve, asciutta, ma dagli impatti pratici molto significativi.
Formalmente, spiegarono, la modifica venne introdotta su sollecitazione della
Commissione Ue che all’epoca parve ritenere carente la legislazione statale,
poiché essa rinviava a norme regionali la definizione delle modalità di anno-
tazione del tesserino venatorio. Come, in effetti, era sempre avvenuto da un
venticinquennio. Per qual motivo la Commissione si diletti sempre nel fare
osservazione all’Italia, in assenza di qualsivoglia analoga richiesta ad altri Stati
membri, magari un giorno ce lo spiegheranno. Ciò detto, da quel momento co-
minciarono le ambasce per alcune leggi regionali che, causa approcci differenti
per l’adeguamento al nuovo dettato nazionale, vennero impugnate dal governo
per presunta incostituzionalità, poiché ritenute più “permissive” rispetto alla
rigidità della norma statale. Gli animali abbattuti, sia di selvaggina stanziale
sia di migratoria, devono essere annotati subito dopo l’abbattimento e stop. In
ordine di tempo, l’ultima bocciata dalla Corte costituzionale è stata la norma
regionale lombarda. L’ultima, invece, promossa è stata la norma regionale delle
Marche. Così, si prosegue nel batti e ribatti interpretativo tra Stato e Regioni.
In mezzo i detentori del tesserino venatorio, cioè i cittadini cacciatori, il cui
disorientamento rischia di farsi patologico. Vedremo come andrà a finire. 7
60 APRILE 2020
serie storica formidabile, unica animali abbattuti di una determi- salute buono, se non addirittura
nel panorama comunitario, un so- nata specie per più stagioni vena- ottimo, tale da non sollevare il
lido riferimento per qualsivoglia torie consecutivamente, la prima dubbio sulla sostenibilità dell’at-
ente di ricerca, amministrazione conclusione che se ne potrebbe tività venatoria. In parole povere,
o tribunale. Invece siamo stati trarre è che tale specie se la passi l’incompletezza o l’assenza di an-
così disattenti e poco accorti da male, cioè che goda di un cattivo notazioni, oltre a essere punibili
non aver saputo mettere a frutto stato di salute e che dunque sia con sanzioni pecuniarie, sono an-
questo patrimonio. Gli utenti non opportuno adottare misure per che, alla fine, un boomerang per
sono stati educati a utilizzarlo con la sua salvaguardia, inclusa la so- gli stessi appassionati.
scrupolo e precisione, anche se, spensione della caccia. Ciò detto, ovviamente, rivolgen-
alla fine, sarebbe stato fruttuoso Se, al contrario, per più stagioni doci ad alcuni e non ai molti che,
per loro stessi. Per farci compren- ininterrottamente gli animali ab- invece, sono in linea con la legge
dere, tralasciando diversi fattori battuti risultano essere decine di e con la propria coscienza. Per-
e parametri, ed esprimendoci migliaia o, addirittura, centinaia ché per noi vale il principio del
grossolanamente dal punto di di migliaia come accade per i tur- bicchiere mezzo pieno che, spe-
vista tecnico, facciamo questo didi, non vi è dubbio che i contin- riamo, in breve tempo trabocchi
esempio. Se dalla lettura dei tesse- genti di queste specie transitanti a tutto vantaggio della buona
rini risultano pochi o pochissimi sull’Italia godano di uno stato di gestione e della caccia buona.
Dopo quasi 15 anni d’impiego presso il servizio faunistico della Provincia - poi Città metropolitana - di Milano, da marzo 2016 Massimo
Marracci è approdato alla direzione generale Agricoltura della giunta regionale della Lombardia, ove si occupa di gestione faunistico-venatoria.
Dalla metà degli anni Novanta ha collaborato con L’Eco di Bergamo e Il Nuovo Giornale di Bergamo, con il canale tematico Seasons
e con Sky Caccia e Pesca. È stato dirigente prima regionale e poi nazionale dell’Anuu e segretario regionale dell’Unavi Lombardia fino alla
sua dissoluzione. Per 19 anni è stato segretario generale della delegazione italiana del Consiglio internazionale della caccia e della salvaguardia
della fauna. Ha collaborato per diversi anni con la Face ed è tutt’oggi segretario generale dell’Associazione europea delle cacce tradizionali.
Perché in tavola
arrivi roba buona
Quando il cacciatore diventa un operatore del settore alimentare si prende tutte
le responsabilità nella sicurezza alimentare del suo prodotto. Per immetterlo
sul mercato dovrà quindi garantire che tutte le fasi della produzione,
dall’abbattimento sino alla consegna della carcassa al centro di lavorazione,
soddisfino i requisiti di igiene stabiliti dalla legge. Nessun passaggio può essere
sottovalutato, soprattutto quando si parla di cinghiale
di Ivano Confortini
I
1.
europea entrati in vigore il a un mercato in continua crescita. Perché non rappresenti un rischio
1° gennaio 2006 prendono In particolare il Regolamento per la salute del consumatore, la carne
in esame la destinazione e la com- europeo 853/2004, nello stabilire di selvaggina deve essere sottoposta
mercializzazione delle carni di cin- norme specifiche in materia di a controlli sanitari
© Gilberto Castagnini
62 APRILE 2020
APRILE 2020 63
igiene per gli alimenti di origine sul prodotto della caccia si tra- responsabilità diretta dei prodotti
animale, sottolinea che le carni di duce generalmente in una totale che acquista.
selvaggina di grossa taglia (nella carenza di informazioni sulla loro I centri di lavorazione della selvaggi-
fattispecie rappresentata dagli un- provenienza presso ristoranti, na, strutture adibite alla lavorazione
gulati, in particolare dal cinghiale) mense e dettaglianti: oltre ad avere e alla commercializzazione di car-
possono essere immesse sul mer- ripercussioni sulla carenza di infor- casse o di mezzene suddivise in non
cato solo se la carcassa viene tra- mazioni di tipo sanitario, ciò può più di tre parti, devono possedere:
sportata a un centro di lavorazione favorire la cessione di esemplari • un locale o spazio coperto per
della selvaggina (macello adibito frutto di bracconaggio. il ricevimento e l’eviscerazione
al trattamento della selvaggina) ri- delle carcasse;
conosciuto dal servizio veterinario Controllare la produzione • una cella frigorifera per lo stoc-
dell’azienda sanitaria competente. Se il cacciatore diventa un produt- caggio delle carcasse non scuoiate
In quella sede fu per la prima volta tore primario, è a tutti gli effetti un a temperatura controllata inferio-
espressamente prevista la commer- operatore del settore alimentare re a 7° C;
cializzazione delle carni di fauna con tutte le responsabilità nella si- • un locale per la lavorazione;
selvatica, pratica mai prima regola- curezza alimentare del suo prodot- • una cella frigorifera per il de-
mentata in modo puntuale. to. Per immetterlo sul mercato do- posito delle carni a temperatura
La commercializzazione di sel- vrà quindi garantire che tutte le fasi controllata;
vaggina, e in particolare di carne della produzione, dall’abbattimen- • un locale o idonei contenitori
di cinghiale, non sottoposta ai to sino alla consegna della carcassa per il deposito dei sottoprodotti;
controlli sanitari può infatti rap- al centro di lavorazione, soddisfino • uno spogliatoio con bagno e an-
presentare un rischio per la salute i requisiti di igiene stabiliti dalla tibagno.
del consumatore finale. Inoltre, legge. Il dettagliante (macellai, Si tratta pertanto di strutture com-
la mancanza di una visita sanitaria ristoratori) si assume, a sua volta, la plesse equiparabili ai macelli e
64 APRILE 2020
destinati al consumo umano. Sono glia non può consumare quantità Il centro di raccolta di cui spesso si sente
parlare è una struttura ove è consentita
proprio queste strutture a essere industriali di cinghiale.
la sola stabulazione temporanea
realizzate e gestite dai cacciatori. L’evoluzione della normativa in
delle carcasse: vi si attende il loro
materia sanitaria ha avuto un’ac-
trasferimento al centro di lavorazione,
Compensare i costi celerazione in questi anni, anche
ove possono essere lavorate
In questi ultimi anni si è assistito a e soprattutto per venire incontro
per la successiva commercializzazione
un incremento degli abbattimenti alla problematica cinghiale e al
di cinghiale, sia durante l’attività fatto che comunque la selvaggina
venatoria sia in controllo. Se da costituisce un patrimonio da valo-
una parte ciò ha dato tante sod- rizzare dal punto di vista alimenta-
disfazioni ai cacciatori - e anche re. Bisogna considerare anche che per sostenere le spese necessarie
preoccupazioni agli agricoltori le quantità messe in gioco ormai al funzionamento dei centri di rac-
- dall’altra ha fatto emergere alcu- sono diventate particolarmente ri- colta o dello stesso prelievo?
ne criticità, spesso tenute nasco- levanti. Perché non cercare quindi La commercializzazione della sel-
ste, che sono legate all’effettiva di far fruttare, dal punto di vista vaggina oggetto di prelievo vena-
destinazione finale delle carcasse. economico, questa risorsa rinnova- torio o controllo necessita del pas-
Sicuramente, viste le entità messe bile, impedendo che il tutto venga saggio a un centro di lavorazione
in gioco, non può essere ricon- gestito invece in modo sommerso dove, oltre ad effettuare le analisi
dotta al solo consumo umano, an- e senza alcun controllo sanitario? necessarie, potrà essere lavorata da
corché in ambito familiare. Credo Perché non utilizzare le risorse in- mani esperte.
che sia ormai appurato il fatto che troitate dalla vendita della carne di La realizzazione e la gestione dei
esiste una commercializzazione cinghiale per venire incontro agli centri di lavorazione della sel-
sottobanco non tracciata che in- agricoltori danneggiati? O magari vaggina e dei centri di raccolta
APRILE 2020 65
4
hanno tuttavia dei costi, anche ri-
levanti, che devono naturalmente
essere compensati da altrettante
risorse economiche in entrata de-
rivabili dalla vendita dei cinghiali
abbattuti. Nel caso poi degli istitu-
ti venatori, sia pubblici come Atc
e Comprensori alpini sia privati-
stici, come le aziende faunistico-
venatorie, è la stessa gestione
venatoria e ambientale (danni ar-
recati) della specie che comporta
oneri non indifferenti, sostenibili
solo in parte dai cacciatori. Per
ultimo non dimentichiamoci dei
Parchi nazionali e regionali che
per sopperire agli impatti causati
da questa specie devono soste-
nere ingenti spese: in definitiva,
sono i cittadini a pagarle.
5 Le strutture e le persone
La sola gestione del cinghiale ba-
sata sull’autoconsumo o sulla ces-
sione diretta di piccole quantità,
che si tratti di caccia o di controllo
(in tal caso solo per l’autoconsu-
mo a titolo di rimborso spese),
non garantisce in alcun modo
l’autosufficienza a chi gestisce
quel determinato territorio a fini
4.
L’evoluzione della normativa in materia
sanitaria ha avuto un’accelerazione
in questi anni, anche e soprattutto per
venire incontro alla problematica cinghiale
e al fatto che comunque la selvaggina
costituisce un patrimonio da valorizzare
dal punto di vista alimentare, considerato
che le quantità messe in gioco sono
diventate rilevanti. In foto, centro
di raccolta di Caprino Veronese
5.
La realizzazione e la gestione dei centri
di lavorazione della selvaggina
e dei centri di raccolta hanno dei costi,
© Roberto Penini
66 APRILE 2020
venatori o di protezione. Anzi, loro interno hanno trovato meno questione è un po’ più complessa.
molto spesso costituisce motivo di difficoltà a gestire i cacciatori con L’altro passaggio è individuare i
conflittualità tra chi trae beneficio le loro gelosie e invidie, legate soggetti che effettueranno poi gli
dalla presenza del cinghiale, come generalmente al diverso tipo di abbattimenti, ai quali naturalmen-
i cacciatori, e chi invece patisce per caccia effettuato e che spesso han- te dovrà essere comunque previsto
i danni arrecati senza mai ottenere no condizionato l’operato degli un riconoscimento, legato alla
il giusto indennizzo per tutto ciò. Ambiti territoriali di caccia, dei qualifica posseduta (un cacciatore
Tali presupposti hanno spinto gli Comprensori alpini ma anche del- locale abilitato ma anche eventual-
enti pubblici gestori del territorio le Province e delle stesse Regioni. mente un cacciatore professioni-
e i cacciatori, attraverso gli istituti Non che i parchi godano comun- sta). A tal proposito, il Parco re-
venatori, a valutare la possibilità di que di particolari privilegi, visto gionale del Subasio in Umbria ha
sfruttare questa risorsa per fini eco- che in genere non sono desiderati previsto che “a titolo di rimborso forfe-
nomici, da utilizzare interamente dalla gente e dai cacciatori locali. tario delle spese sostenute per la manu-
per mantenimento dell’attività di La prima regola quindi che deve tenzione e gestione dei siti di prelievo e
prelievo e per il rimborso e pre- darsi chi ha in gestione il territo- per l’attività di trasporto del [selvatico]
venzione dei danni: ottenere un rio, sia pubblico sia privato, per abbattuto, spetta all’operatore una mez-
guadagno personale dalla vendita fini venatori o naturalistici è indivi- zana di ciascun [selvatico] abbattuto.
della selvaggina naturale (e non di duare un centro di lavorazione al Tale rimborso non rappresenta in alcun
allevamento) costituisce invece re- quale far confluire, per la vendita e modo un rapporto di lavoro, né auto-
ato in quanto trattasi di patrimonio la successiva commercializzazione, nomo né subordinato, per le prestazioni
indisponibile dello Stato. i cinghiali abbattuti in attività di svolte dagli operatori addetti all’abbatti-
A muoversi in questa direzione controllo (l’unica possibile nelle mento dei [selvatici]. Le restanti mezza-
sono stati soprattutto gli organi aree protette), ma volendo anche ne dei cinghiali abbattuti […] vengono
gestori dei Parchi: sicuramente al di caccia, anche se quest’ultima alienate, al valore monetario stabilito
6.
Solo pensando a un utilizzo commerciale
del cinghiale i cacciatori potranno avere
interesse a istituire i centri di raccolta:
in questo modo le entrate economiche
potranno sostenere le spese necessarie
che, con la diminuzione dei cacciatori,
non sono sempre sostenibili
68 APRILE 2020
ue settimane di caccia va- di sesso ed età, a parte lo jahrling fici becchi di camoscio appesi per
70 APRILE 2020
zioni sono fortemente destruttu- tirare a qualche cervo è perché lo In cima al costone
rate. Insomma, la festa è finita e incontriamo in zone da becchi. La caccia al cervo da appostamento
sono rimaste solo le briciole; colpa Cacciare i cervi in zone da camosci non la pratichiamo volentieri.
nostra, ma soprattutto di chi ha vuol dire prenotarsi per rischiare Spesso mi domando come si faccia
permesso tutto questo. Malgra- un infarto. Ha ragione il mio ami- ad aspettare ore ed ore che un cer-
do tutto, Giovanni, Lorenzo e io co Angelo, detto Turtin, che in dia- vo esca dalle drose, gli ontani. Il mio
continuiamo a praticare la caccia letto vigezzino mi ripete sempre: limite di sopportazione è di due o
vagante ai camosci: e se capita di «Milano, le mia nuta tirà ul grilet: ul tre ore; dopo mi devo muovere.
bel a’vegn dopu! Milanese, tirare il gril- Ma questo qualcuno deve averlo
letto non è niente: il bello viene dopo». detto ai cervi perché quasi puntual-
SChEdA
Quell’anno il dopo era stato molto mente escono appena ho abbando-
Cosa: cervo meno faticoso degli altri grazie alla nato la postazione. Pazienza.
Dove: Svizzera, Canton Vallese, presenza in squadra di Giovanni, Il venerdì mattina decidemmo
Zwischbergental Waira esperto cacciatore, Felice del soc- di cercare i camosci in una zona
Quando: settembre corso alpino e Mauro, esperto cac- impervia; ormai a fine caccia, si
Come: carabina Blaser K95 calibro ciatore e alpinista. potevano trovare solo dove Giovan-
7x65R, palla Norma Vulkan da 170
grani ricaricata con 56 grani Il primo giorno di caccia Giovanni ni, Felice e Mauro avevano posi-
di Norma MRP, innesco RWS 5333, aveva preso un giovane cervo sei zionato delle corde fisse su alcuni
ottica NightForce NXS 3,5-15x50 punte e io avevo ferito e poi recu- passaggi molto difficili. Io ero stan-
con reticolo balistico NP-R2 perato un altro sei punte grazie al co, non me la sentii di seguirli e
fiuto e all’esperienza di Mauro. decisi di fare la cacciata dall’alto
APRILE 2020 71
assieme a Lorenzo. C’era un mo- dovuto scrutare i roccioni che si da 170 grani. Lorenzo mi gelò.
tivo specifico per cui non volevo trovavano sopra i nostri tre amici. «È andato» mi disse. Ma io ero con-
affrontare la ferrata che portava Loro invece, secondo gli accordi, vinto di aver sentito chiaramente
al raduno autunnale dei camosci avrebbero aspettato ancora un po’ un tack, di averlo colpito.
vallesani; temevo di rovinare la mia prima di affrontare i passaggi con Seguii una traccia di sentiero e in
Blaser K95 Prestige e l’ottica Night- le corde fisse. lontananza mi sembrò di scorgere
Force NXS 3-15x50. Tutti noi ab- Passarono cinque minuti. Lorenzo una bura, un tronco tagliato, con
biamo le nostre fissazioni. Io avevo faceva strada, io lo seguivo. Im- un’evidente zona più chiara al
quella di conservare le mie armi in provvisamente si girò: «Un cervo, centro del cerchio. Mi avvicinai:
perfetto stato, come nuove; anche un cervo, è andato via un cervo». con grande soddisfazione vidi che
se, per dirla tutta, potrei smontare Alzai la mia K95 e feci a tempo a la bura era in realtà il mio cervo,
la mia K95 e metterla nel sacco vederlo fuggire a circa 60 metri. Si la parte chiara altro non era che il
senza problemi. fermò un istante, tirai e sentii un suo posteriore.
Alle sette eravamo quasi in cima forte tack. Lo sento quasi sempre, Per un attimo temetti di aver tirato
al costone, dal quale avremmo l’impatto della mia Norma Vulkan a una bichette, una sottile. Poi guar-
dai la testa e mi accorsi che era un
daguet chetif, un fusone con le cor-
na scarse. Le stanghe misuravano
solo 10-12 centimetri e avevano
ancora il velluto. Dopo un inverno
come l’ultimo trascorso, anch’io
sarei diventato un chasseur chetif se
fossi rimasto sulle Alpi.
Scomparso
Lorenzo, che tiene molto al ri-
tuale mitteleuropeo, mi strinse la
mano dicendomi «Weidmannsheil».
Mi salutò e decise di continuare
la salita verso la cresta. Io lo asse-
condai nella risposta, ma preferii
rimanere in zona.
L’animale era rimasto sdraiato,
ventre a terra, su una traccia di
sentiero che tagliava un ripido
pendio erboso senza piante, spaz-
zato dalle ultime valanghe. Pensai
un po’ a che fare. Decisi di non evi-
scerarlo subito: erano solo le sette
e trenta, la giornata era fresca, l’ad-
dome era intatto, pensavo che non
1.
...seguii una traccia di sentiero e in lontananza
mi sembrò di scorgere una bura, un tronco
tagliato, con un’evidente zona più chiara
al centro del cerchio. Mi avvicinai: con grande
soddisfazione vidi che la bura era in realtà
1 il mio cervo, la parte chiara altro non era
che il suo posteriore...
72 APRILE 2020
che arriviamo, non ti muovere». in postazione? Dopo che gli avevo ne venivo a capo. Ero sfinito, più
E chi si muove? È il mio daguet che fatto anche due foto ricordo? per l’emozione che per la fatica.
si è mosso, me lo hanno fregato. Guardai verso il fondo della vallet- Telefonai ai miei soci. Rispose Gio-
Sotto la macchia di sangue lasciata ta. C’erano più di trecento metri di vanni che mi anticipò. «Siamo qui
dal cervo, a circa cinque metri di ripido pendio erboso, senza pian- sotto, stiamo arrivando». Sentii che
distanza c’era un tronco di larice te; poi tutto terminava con un salto aveva il fiatone. Aveva uno jahrling
abbattuto da una valanga. Vidi di venti metri in un piccolo torren- nello zaino. Con una voce che non
alcune macchiette rosse: ancora te. Scrutai con il binocolo. Niente era la solita dissi: «C’è una sorpresa.
sangue. Com’era possibile? Non di niente. Avevo già segnato sul Il cervo non c’è più».
vedevo segni di strisciate. Sembra- carnet di caccia l’abbattimento del
va che il cervo fosse andato giù cervo. Che cosa avrei racconto a
verso il fondovalle, ma proprio Theler e Zimmerman, i due guar-
non c’erano strisciate. E poi chi ru- diacaccia di Simplon-Dorf? Il mira-
2.
berebbe un cervo, così allo scoper- colo dell’Hirsch-Auferstehung, la ...la caccia al cervo da appostamento
to? Sarebbe stato troppo rischioso. resurrezione del cervo? non la pratichiamo volentieri. Spesso mi
Cominciai a pensare che il cervo Avrei voluto telefonare ai miei soci, domando come si faccia ad aspettare ore
se ne fosse andato da solo. Ma co- ma preferii controllare ancora. Sce- ed ore che un cervo esca dalle drose,
me? Era resuscitato? Dopo un’ora? si per il pendio, poi risalii, poi ridi- gli ontani. Il mio limite di sopportazione
Dopo che ero stato per mezz’ora scesi e risalii ancora. Insomma, non è di due o tre ore; dopo mi devo muovere...
74 APRILE 2020
Canna Intercambiabile
si era ripreso ed era fuggito. Cercai di spiegargli i
blocco di Ergal 55 con due
Mod. SAPHIRE
Giovanni insisteva dicendo che in vita sua non ave- a tre tenoni anteriori e
va mai visto un cervo morto che poi scappa. Come canna prodotta da una
facevo a dargli torto? Mauro, più diplomatico, non barra in acciaio AISI 4140
si esprimeva. Ma dall’espressione intuii che forse la (42CrMo4), realizzata a
pensava come Giovanni. mezzo di martellatura
Felice invece cercava - o faceva finta di cercare a freddo con la rigatura
- nell’erba bassa, così bassa che avrebbe svelato Multiradiale (MRR®) e filetto
in volata per l’utilizzo di un
anche la carcassa di una volpe, figuriamoci quella
freno di bocca.
di un cervo. Lo ringraziai mentalmente per la sua Arma estremamente
solidarietà. Per un po’ subii la situazione. Poi all’im- versatile, resistente e
provviso mi scosse una reazione d’orgoglio. Mi misi affidabile per qualsiasi
a gridare: «Vado a caccia da quarant’anni, non da due tipologia di caccia ha la
mesi, saprò ben distinguere un cervo morto da un cervo possibilità di avere anche
ferito. Sarà rotolato da qualche parte: come e perché non canne intercambiabili.
lo so, ma sarà da qualche parte». Mauro, che dopo il Il calcio può essere in
materiale sintetico di
recupero del mio sei punte si era guadagnato il so-
tipo standard (mod.
prannome di segugio, iniziò a cercare attentamente SAPHIRE SYN.) o di tipo
ogni traccia di sangue. Ne trovò una sotto il tronco thumbhole (mod. SAPHIRE
abbattuto, poi un’altra e un’altra ancora, distanziate THUMBHOLE) oppure in
di diversi metri come se il corpo del cervo fosse ro- legno di qualità selezionata
tolato, facendo dei salti sempre più lunghi. Dei miei (mod. SAPHIRE)
tre amici, forse era lui a credere di più all’ipotesi
che il cervo non fosse stato rubato, ma fosse invece
®
uggerru, un comune di affaccia su uno splendido litora- rario: oggi è un centro turistico,
76 APRILE 2020
cese titolare dell’attività estrattiva, ghero, lentischio, lecci, olivastri, Quanto conta l'esperienza
attiva fino al 1979 (si stima che pino marittimo e pino comune. «Si può dire che a Buggerru l’attività
abbia prodotto più di un milione La squadra di caccia al cinghiale venatoria sia sempre stata praticata fin
di tonnellate di zinco e 200.000 Congia, che prende il nome dalla dalla nascita del paese» inizia a rac-
tonnellate di piombo), vi si era- famiglia da cui fu fondata, nasce contare Giovanni Billai, ziu Nanni,
no trasferiti con le loro famiglie, nel 2000 a Cala Domestica, in classe 1930. «Il nostro territorio è sem-
ricreando un ambiente culturale provincia di Carbonia-Iglesias: un pre stato ricco sia di piccola selvaggina,
parigino con il cinema, il teatro, la gruppo di cacciatori di Buggerru pernice sarda, tordi, beccacce, coniglio e
scuola e i negozi. Viveva però due e di Nebida, insieme a Efisio Melis lepre sarda, sia di ungulati, cinghiale,
vite parallele: quella dei minatori e Giovanni Billai che facevano muflone e cervo sardo. Nei primi anni
era fatta di turni massacranti e parte di altre squadre, decise di del secolo scorso era privilegio di pochi
salari bassi. Era il 1904, le proteste organizzarsi e unirsi per cacciare andare a caccia, perché non tutti i mi-
per le miserabili condizioni di vita sul loro territorio. Lo spirito di natori si potevano permettere un fucile,
si conclusero con la proclamazio- gruppo, di amicizia e di fratellan- vista l’irrisoria paga che percepivano.
ne del primo sciopero generale in za, ma soprattutto il rispetto per Mio padre Luigi era uno dei fortunati
Italia e in Europa: portò all’inter- l’ambiente, la gestione del territo- perché possedeva un giustapposto cali-
vento dell’esercito e, negli scontri, rio e le relazioni con le altre realtà bro 16 a cani esterni, marca Fabbrica
alla morte di quattro minatori. presenti, in breve tempo contri- Armi Lario Como, modello Italia,
Il territorio, ricco di natura incon- buirono alla nascita della compa- ricevuto per un debito non riscosso di
taminata e carico di contenuti sto- gnia de Cassa Manna, nella quale una vendita di un terreno. Da quando
rici unici e straordinari, è perlopiù emersero i giovani cacciatori avevo 16 anni lo utilizzo per ogni tipo
formato da roccia e dalla la tipica Marco e Maurizio Congia, Daniele di selvaggina e sono certo che anche
flora della macchia mediterranea Piras e Riccardo Collu, tuttora fa- mio figlio Daniele, grande appassionato
sarda, composta da querce da su- centi parte della squadra. dell’arte venatoria e di balistica, lo
La squadra di caccia al cinghiale Congia, che prende il nome dalla famiglia da cui fu fondata,
nasce nel 2000 a Cala Domestica, in provincia di Carbonia-Iglesias: un gruppo di cacciatori
di Buggerru e di Nebida, insieme a Efisio Melis e Giovanni Billai che facevano parte di altre
squadre, decise di organizzarsi e unirsi per cacciare sul territorio
APRILE 2020 77
conserverà con molta cura. Ai miei padre come caposquadra e spero di poter e l’amicizia tra i cacciatori. La ca-
tempi, con Bruno Pometti, nonno dare ragione a mio nonno Bruno quan- sa di caccia si trova presso l’ovile
dell’attuale capocaccia, per raggiungere do mi raccontava le sue avventure di della famiglia Congia nell’incan-
le zone di caccia andavamo a piedi cacciatore con Giovanni Billai e mi di- tevole zona di Cala Domestica,
camminando per ore. E, dato che l’at- ceva che sarei diventato un buon esper- una splendida baia dominata da
tività venatoria stessa era fonte di so- to della caccia al cinghiale. Il mio ruolo alte falesie dove storia mineraria e
stentamento alimentare, non dovevamo comporta molte responsabilità, prima di natura selvaggia si fondono in un
sprecare le cartucce: le assemblavamo tutto in ogni battuta, ma anche in ogni unico scenario. Qui si ritrovano a
con componenti e materiali di fortuna azione che facciamo con un’arma in fine battuta tutti i cacciatori della
che l’industria mineraria offriva. Dopo pugno. Di fondamentale importanza è squadra per il trattamento dei cin-
la nascita della squadra, ho cercato di la sicurezza, non finisco mai di ripeterlo ghiali abbattuti, che avviene in un
mettere la mia esperienza al servizio dei tutte le mattine quando ci riuniamo modo unico e molto particolare
giovani che ne fanno parte». prima di ogni uscita. Non transigo sul secondo una secolare tradizione
«Devo senz’altro ringraziare ziu Nanni fatto di indossare il gilet ad alta visibi- di queste zone della Sardegna. Pri-
per tutti gli insegnamenti che mi conti- lità e sulle direzioni di sparo alle poste: ma dell’eviscerazione, all’animale
nua a dispensare» commenta Marco il nostro territorio è molto particolare, vengono bruciate le setole con
Congia, il caposquadra «perché ho la fitta macchia mediterranea che lo le fiamme di specifiche tipologie
ancora molto da imparare sia da lui caratterizza rende faticosa la visibilità di legna, soprattutto lentischio e
sia da mio padre Mario, che praticano dei cacciatori e il tipo di cinghiale che la leccio, sia per eliminare dal corpo
questo tipo di caccia da parecchi anni. popola è scaltro e veloce». del cinghiale tutti i parassiti, sia per
Entrambi conoscono benissimo il territo- Nonostante la giovane età, Marco dare maggiore fragranza alla carne
rio e io a 38 anni sono ancora giovane Congia si rivela capace ed esperto, stessa. La tradizione vuole che la
per poter affermare di aver appreso tutte cura anche la gestione economica testa dell’animale sia consegnata
le tecniche della caccia al cinghiale. Da e a fine stagione organizza alcuni a chi l’ha abbattuto, in segno di ri-
cinque anni ho preso il posto di mio incontri per cementare l’unione conoscimento al merito. Nella casa
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APRILE 2020 79
3.
pillare del territorio, ma soprattutto per territorio, cercando di individuare le le-
Il trattamento delle spoglie del cinghiale
il modo in cui si organizza la battuta e stre, le tracce dei cinghiali, di valutarne
avviene in un modo unico e molto
si sistemano le poste. Addirittura fino il numero per poi posizionare le poste. Il
particolare secondo una secolare tradizione
a dieci anni fa si poteva praticare solo vento, visto che le nostre zone di caccia
di queste zone della Sardegna.
la domenica Noi, nei giorni antecedenti si affacciano sul mare, è un elemento
Prima dell’eviscerazione, all’animale
la battuta e per poterla gestire al meglio, cruciale: in base a come soffia la matti- vengono bruciate le setole con le fiamme
abbiamo il compito di perlustrare il na, sistemiamo i cacciatori in modo tale di specifiche tipologie di legna, soprattutto
che lo abbiano sempre in faccia. Non si lentischio e leccio, sia per eliminare dal
improvvisa niente, la disposizione delle corpo del cinghiale tutti i parassiti, sia per
LA poESiA
poste non è mai la stessa, ecco perché dare maggiore fragranza alla carne stessa.
Una breve poesia scritta in sardo dobbiamo conoscere ogni sentiero per- Nella foto si riconoscono Antonio Fanni,
dai fratelli Sandro e Ignazio Melis, corso dall’ungulato in ogni situazione Riccardo Collu e Marcello Congia
che fanno parte della squadra, meteorologica. Non è raro che l’animale 4.
sottolinea l’allegria e l’emozione passi in maniera quasi impercettibile La casa di caccia si trova presso l’ovile
del cacciatore di cinghiali.
tra le poste senza nemmeno palesarsi o della famiglia Congia nell’incantevole
Fai so fogu: bentu, fridu e nie, produrre alcun rumore; oppure capita zona di Cala Domestica, una splendida
abbardente, attizza su fogu, che, avvertendo la presenza umana per baia dominata da alte falesie dove storia
traccia su sirbone in su monte, un repentino cambio della direzione del mineraria e natura selvaggia si fondono
allirga su coro de sa cumpagnia, in un unico scenario. Nella foto è ritratto
vento, si allontani in un’altra direzione
ma tue traccia su sirbone. Mario Congia, padre del caposquadra Marco
In su monte poi con sa trupa sa facendo impazzire i cani, i conduttori
allirgara su coro de sa cumpagnia e i battitori. Il cinghiale sardo, Sus
ca sa cassa poris donnare su via. scrofa meridionalis, la cui presenza, tra
(Accendi il fuoco: vento, freddo l’altro, è stata rilevata in alcune zone
e neve, acquavite, alimenta il fuoco, della Sardegna sin dai tempi del do- macchia mediterranea e i cespugli
traccia il cinghiale sul monte, minio romano, è molto scaltro, con un di rovi, dando poche possibilità ai
rallegra il cuore della squadra, udito molto sviluppato e un eccellente cacciatori di ripetere il colpo.
ma tu capocaccia traccia il cinghiale. olfatto. Nella nostra zona la sua stazza Il suo mantello è bruno-nerastro o
Sul monte poi la canizza rallegra raramente supera i 60 chilogrammi di grigiastro, spesso brizzolato di peli
il cuore della squadra perché alla
peso». Cacciarlo in questo contesto biancastri, in modo particolare nel-
caccia tu dedichi la vita).
è molto difficile: sguscia via tra la la testa e sulla gola.
80 APRILE 2020
3
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4
Quattro fasi
per un prelievo sublime
Cerca, accostamento, scovo, seguita: le quattro fasi classiche della cacciata consentono
al segugista di valorizzare al massimo le doti dei cani e di esaltare le astuzie della lepre
testo e fotografie di Emanuele Nava
82 APRILE 2020
L
1.
da seguita su lepre vengo- lità di pragmatismo e concretezza. Lo scovo è la fase che normalmente
no organizzate in numero Ancora oggi purtroppo molti de- ha minore durata, ma forse proprio
considerevole, forse per certi aspetti trattori del segugio ignorano que- per questo è un momento tra i più
anche eccessivo, su tutto il territorio sta realtà, rimanendo ancorati allo elettrizzanti della cacciata. Nella foto
nazionale, soprattutto nel periodo stereotipo, non solo sminuente ma un segugio italiano di Nicola Ruggeri
di silenzio venatorio. A causa di una anche fuorviante, del segugio co- nei pressi del covo
2.
molteplicità di fattori, tuttavia solo me predatore rumoroso che caccia
Se la lepre non lascia il covo anzitempo,
alcune di esse riescono a risponde- alla rinfusa rincorrendo l’animale
al termine dell’accostamento la cacciata
re totalmente alla finalità principale che tende a sottrarsi al suo arrivo.
saprà donarci uno splendido scovo a pelo
per cui vengono organizzate, cioè il Ma ciò che mi duole ancor più os-
miglioramento zootecnico delle raz- servare è il fatto che persino molti
ze da seguita attraverso una verifica utilizzatori del segugio ignorano,
delle attitudini morfo-funzionali dei o forse fingono di ignorare, le pe-
soggetti che vi partecipano. culiarità che contraddistinguono
Le finalità delle prove di lavoro un’azione venatoria completa, lità del carniere. Non scordiamoci
non si esauriscono però con il solo caratterizzata quindi da tutti quei però che il culto del numero dei
intento di promuovere la difesa e il crismi che la possano far avvicinare prelievi è quello che più penalizza
miglioramento delle razze da segui- al concetto del classicismo. Non e mortifica il segugio che accompa-
ta. Un altro obiettivo che si intende dobbiamo però scordarci che pro- gna questi cacciatori sul terreno.
raggiungere è educare il segugista prio questo comportamento non
alle forme più classiche della cac- fa altro che corroborare l’immagi- Un tratto distintivo
cia. Il classicismo manifestato dal ne negativa che anima il sentimen- Queste mie considerazioni, beninte-
segugio nella sua azione venatoria to dei segugiofobi. Sgombriamo so, non intendono colpevolizzare il
su lepre non è da considerarsi un subito il campo da ogni equivoco, prelievo, me ne guarderei bene. Al
mero esercizio di stile oppure il chi fa uso del segugio come di uno contrario l’auspicio è elevare la fase
frutto di chissà quali elucubrazioni strumento per il solo prelievo, sen- finale della cacciata, facendole gua-
teoriche. Immagino del resto che i za badare al classicismo della sua dagnare sempre più importanza dal
grandi cinofili che in passato hanno azione, non può essere considerato punto di vista qualitativo e quindi
descritto e codificato l’azione clas- un segugista, ma al più un utilizza- rendendo di conseguenza sempre
sica del segugio su lepre abbiano tore del cane da seguita. L’errore meno rilevante l’aspetto meramen-
tratto senza dubbio ispirazione da di fondo in cui troppo spesso si te quantitativo. Mi si permetta per-
quei soggetti che, proprio attra- incappa ancora oggi è valutare sino di azzardare che la qualificazio-
verso la concatenazione delle fasi un’azione venatoria, un segugio, ne del prelievo della lepre e la dif-
classiche della cacciata, riuscivano oppure ancora una stagione di fusione della conoscenza dell’etica
a dare godimento all’esteta, pur caccia in base alla fredda contabi- segugistica potrebbero costituire
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84 APRILE 2020
ci regalano soggetti compatti e di tosto taciturne e quando si fanno Intelligente, ampia, avida
taglia contenuta, altre presentano sentire si esprimono con voci acute L’azione classica del cane da segui-
cani di mole assai più imponente. e sottili. E allora è forse proprio la ta si compone di quattro distinte
Alcune varietà hanno voci potenti tendenza a lavorare la passata di un fasi: cerca, accostamento, scovo e
e cavernose, altre invece sono piut- animale da pelo, avvicinandosi al seguita. Devono essere eseguite dal
suo covo o lestra, per poi farlo par- segugio in modo consequenzia-
tire e inseguirlo sulla traccia quella le, anche perché è solo dall’esito
matrice funzionale condivisa che positivo della fase precedente che
3. accomuna tutte le razze da seguita. prende avvio quella successiva. Nel-
L’accostamento è la fase che vede impegnato Ovviamente ogni razza, pur rispon- la caccia cacciata non sempre, per i
il segugio sulla passata. Nella foto alcuni dendo a questo schema generale, si più svariati motivi, si riesce a godere
elementi della muta di Giovanni Petruccioli differenzia poi per lo stile e le mo- di un’azione completa. A volte la
impegnati in accostamento su lepre
dalità interpretative che evidenzia mancanza o il non completo esple-
4.
nel corso delle differenti fasi di la- tamento di una delle fasi non è
Conoscere l’azione classica del segugio
voro. Questo è ciò che rende estre- ascrivibile alle scelte del canettiere
e metterlo in condizione di potersi esprimere
mamente affascinante un universo o alle capacità dei cani. Se insomma
in tal senso equivale a esaltare le sue doti.
Nella foto un segugio italiano a pelo forte
che, oltre a essere variopinto sotto il non si ha la certezza di assistere con
di Alessandro Bisello profilo cromatico, è anche in grado assiduità ad azioni classiche pur
5.
di esibire un florilegio di soluzioni cacciando secondo i crismi, è asso-
Insegue a testa alta il segugio impegnato alternative escogitate per superare lutamente vero il contrario. Ciò in
sulla traccia, indizio olfattivo inteso gli stessi ostacoli. Diversamente ci quanto certi atteggiamenti in fase
ma destinato a svanire in breve tempo. dovremmo accontentare di una mo- di addestramento e impiego del
Nella foto segugio italiano di Massimo Gallo norazza, seppur magari valida sotto segugio e certe decisioni prese al
impegnato in seguita il profilo venatorio. momento di impostare la battuta
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i g i a n a l e T re n t i n a
questi crismi da mero prelievo si trasforma in un con-
certo di emozioni in cui trovano massima esaltazione le
sublimi qualità del cane da seguita e le proverbiali L ’eccelle n z a a r t
astuzie del suo fiero rivale.
PESCA NATURA
Presenti a CACCIA24/26 aprile 2020
Emanuele Nava vive in Monferrato da oltre dieci anni. Longarone Fiere -
La decisione di trasferirsi in un piccolo borgo della Val
Cerrina ha rappresentato una scelta importante, dettata
dalla sua grande passione per la caccia e per la natura. FORNITURE PERSONALIZZATE
La seguita su lepre costituisce per lui non solo una per Gruppi ed Associazioni con SCONTI FINO AL 50%
passione, ma anche un vero e proprio stile di vita.
Attento alle tematiche di gestione faunistica e conoscitore del mondo
del segugismo a 360 gradi, partecipa frequentemente a convegni e Vendita ON LINE su
seminari in qualità di relatore. È titolare dell’affisso Vicamar, nato
per la selezione del segugio italiano e del beagle. WWW.BRUNELSPORT.COM
È
probabile che ciascuno potenziale pericolo, percorrendo favorito anche dalle nuove
di noi possa annoverare, lunghissimi spazi prima di sentirsi tecnologie ottiche e balistiche.
nelle proprie esperienze al sicuro e fermarsi. È del tutto evidente negli ultimi
venatorie, episodi particolari Si tratta di una strategia contro i anni, soprattutto in ambienti
sulla distanza di fuga dei selvatici predatori improntata, appunto, particolarmente aperti, che avvi-
una volta percepita la presenza alla fuga anziché all’immobilità e cinamenti allo scoperto, anche
del cacciatore: da animali inspie- alla mimetizzazione. se molto cauti e ben condotti
gabilmente rimasti immobili a Per contro, diverse specie di (penso in particolare al camoscio
lungo, che consentono così un ungulati, in particolare i cervi- in territori di alta montagna),
avvicinamento e magari un ab- di, pur cercando ovviamente di non sono più possibili: in molte
battimento agevole, a selvatici al- porre una distanza adeguata tra realtà italiane ed europee gli ani-
lontanatisi a grandissima distanza sé ed il cacciatore, effettuano fre- mali hanno ormai perfettamente
non appena percepito un mini- quenti pause, cercando di tenere preso le misure e appreso a quale
mo indizio di pericolo. d’occhio l’inseguitore e confi- distanza cominciano a doversi
È quindi naturale interrogarsi dando nella propria capacità di sentire in pericolo.
sulle motivazioni di questi com- confondersi nell’ambiente prima Una delle tante prove del nove
portamenti, anche per potere di riprendere la fuga. di questo fenomeno, è il nostro
poi, sul campo, apportare i cor- Molto spesso proprio questi in- stambecco: simbolo vivente delle
retti aggiustamenti alla strategia tervalli di immobilità consentono Alpi e protetto ormai da molti de-
dell’azione di caccia. un tiro in extremis su un selvatico cenni, risulta avvicinabile anche
Naturalmente queste problema- che consideravamo ormai perso. in territorio libero in modo imba-
tiche emergono quasi esclusiva- Una particolare eccezione è costi- razzante, quasi si tratti di animali
mente in relazione alla caccia alla tuita dal muflone, soprattutto in semidomestici.
cerca, nella quale il cacciatore ambiente alpino e appenninico: Basta però osservare le abitudi-
deve tentare di rendersi il meno laddove i branchi di questo bovide ni delle specie e sottospecie di
percepibile possibile sino al mo- sono oggetto di caccia costante, stambecco presenti all’estero,
mento decisivo del tiro. è assolutamente probabile che, biologicamente quasi identiche
avvertito il pericolo, percorrano alla nostra, in particolare in Asia,
Fuga vs mimetismo intere vallate fino a rendersi total- per rendersi conto del grado di
Una prima analisi va senz’altro mente irreperibili e vanificando assoluta diffidenza che la caccia,
condotta sul selvatico che stiamo intere giornate di caccia. a volte eccessiva, può indurre in
insidiando e sulle caratteristiche una specie animale.
peculiari della relativa specie. Tecnologia sì, ma con giudizio Questo comporta spesso come
Esempio lampante è il cinghiale: il Effettuata questa prima distin- conseguenza un ulteriore progres-
grosso suide, anche laddove l’im- zione, la motivazione che sivo aumento delle distanze medie
patto della caccia non è eccessivo, maggiormente salta agli occhi di tiro, innescando un circolo vi-
tende per propria natura ad al- per l’aumento delle distanze zioso difficile da eliminare ma sul
lontanarsi rapidamente a grande di fuga è il corrispondente quale, da cacciatori consapevoli,
distanza non appena percepito un fenomeno dei tiri lunghi, sarebbe opportuno riflettere.
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Uomo e altri predatori a essere visibili per periodi più appena si avvicinano i profumi e i
Altro importantissimo fattore, brevi e tendenzialmente in aree colori autunnali, portatori ai loro
questa volta indipendente dalla più coperte) sia da quello della occhi del pericolo costituito da un
caccia ma comunque da tenere in diffidenza e della conseguente astuto predatore bipede.
giusta considerazione, è la presen- tendenza a fuggire a distanze che Sono comportamenti evidente-
za dei grandi carnivori. in passato potevano essere ritenu- mente acquisiti negli anni dal
Ricordo molto bene, dalle mie te sicure; è quindi naturale che singolo animale e ancor di più dai
ormai lontane letture amatoriali ciò accada anche nei confronti branchi in cui sono presenti esem-
di biologia, uno studio condotto dell’occasionale pericolo costitui- plari particolarmente anziani che
in Africa sulle distanze di fuga di to dal cacciatore di turno. trasmettono anche questo tipo di
alcune specie di antilopi: tende a La particolare, a volte impressio- conoscenze ai più giovani.
crescere all’aumentare della re- nante, intelligenza di molti selva- Allo stesso modo, è molto fre-
sistenza fisica del predatore, che tici oggetto di caccia si manifesta quente che parchi, riservini o
le prede imparano a conoscere a poi in molti altri comportamenti oasi di protezione, soprattutto
proprie spese. peculiari, tra cui i rapporti con i se presenti da lunga data, siano
Allo stesso modo, da frequentato- periodi e le zone riconosciute co- abitualmente riconosciuti dai
re assiduo delle Alpi occidentali me protette. selvatici come luoghi sicuri, e
nelle quali è ormai appurato un Può accadere di vivere incontri pertanto in questi particolari
importante ritorno del lupo, ho ravvicinati e prolungati, a caccia territori gli animali tendano a
personalmente verificato un pro- rigorosamente chiusa, con ani- non fuggire o a farlo con molto
fondo cambiamento delle abitudi- mali inseguiti invano per intere meno impeto e timore.
ni degli ungulati, sia dal punto di stagioni venatorie; li si vedono Ricordo con rimpianto un fol-
vista spaziale-temporale (tendono poi nuovamente scomparire non to branco di camosci (almeno
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trenta animali tra cui una bellis- diffidenza in ragione del carico to di troppo, o percepito il mio
sima e vecchia capra) che anni ormonale ricollegato al periodo odore grazie a un soffio di vento
fa frequentavano alcuni prati di riproduttivo. traditore, sono poi addirittura tor-
fondovalle non distanti da casa, Accade allora che il cacciatore, o nati sui propri passi per verificare
a pochi metri da una strada asfal- chiunque si trovi nell’area consi- chi fosse l’intruso che aveva viola-
tata. Evidentemente consapevoli, derata, venga riconosciuto non to il loro territorio.
per esperienza, del significato di più come un pericolo immediato, È evidente che, trattandosi di pe-
alcune paline bianche delimitanti bensì - almeno nei primi istanti - riodi biologicamente molto deli-
un’area di protezione, rimaneva- come un potenziale avversario e cati, il prelievo debba essere scru-
no a disposizione di turisti e cu- rivale, tanto da scatenare a volte polosamente limitato nei numeri
riosi anche in pieno giorno, per veri e propri atteggiamenti rituali e nel tempo, come effettivamente
farsi immortalare dalle macchine di carattere aggressivo. accade in molte realtà territoriali;
fotografiche. Personalmente ho avuto diverse resta il fatto che anche in questi
esperienze, nella caccia al camo- casi il cacciatore esperto deve
Bramiti e caroselli amorosi scio in brunft, al cervo in bramito saper cogliere le opportunità che
Non sempre però le circostanze di e al capriolo d’estate, di maschi si presentano per sfruttarle ai
tempo e luogo rendono la caccia che, allontanatisi svogliatamente fini di una corretta e proficua
più complicata: talvolta vi sono dopo aver colto un mio movimen- azione di caccia.
fattori naturali che giocano a favo-
re della nostra passione.
Un esempio evidente è rappresen- Enrico Garelli Pachner ha praticato la caccia in pianura con il cane da ferma dal 1989
tato dai particolare momenti della al 2001 poi, pur non abbandonandola, ha iniziato a dedicarsi quasi esclusivamente
alla caccia a palla. Attualmente frequenta due Comprensori alpini piemontesi,
stagione in cui i maschi di alcune il CATo2 (Alta Valle Susa) e il CATo4 (Valli di Lanzo), a cui aggiunge alcune uscite
specie perdono in parte la propria annuali all’estero, prevalentemente al camoscio.
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un'esperienza
esemplare
L’esemplare storia di cui vogliamo riferire si sta svolgendo alle porte di Firenze,
a Rignano sull’Arno, all’interno della zona di ripopolamento e cattura
di San Cristoforo - Pagnana. Questa Zrc si pone, dunque, come un esempio
davvero virtuoso di rilancio della piccola selvaggina stanziale fondato
esclusivamente sulla tutela e l’incentivazione della riproduzione naturale
di Roberto Mazzoni della Stella
© shutterstock
92 APRILE 2020
1.
Le trasformazioni ecologiche recenti,
che hanno contribuito a costituire
sul territorio una sorta di prateria selvatica,
hanno favorito la diffusione e l’incremento
di un erbivoro come il capriolo, ma al tempo
stesso hanno drammaticamente penalizzato
un granivoro come il fagiano, uccello
strettamente legato alle stoppie cerealicole
2.
La lepre, erbivoro ecologicamente molto
più esigente del capriolo, ha sofferto
pesantemente la banalizzazione
dell’ambiente e soprattutto il venire meno
di una stretta alternanza tra colture
cerealicole e prative
© Luca Ciuffardi
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2
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Gestione faunistica stanziale
3.
residenze di campagna, accoglienti Reagire alle difficoltà Scorcio della campagna presente
agriturismi e lussuosi resort. Questo Che cosa fare davanti a queste
all’interno della Zrc San Cristoforo - Pagnana,
nei casi migliori, perché in quelli immani difficoltà? Il comitato di
situata alle porte di Firenze
peggiori i campi soggetti a un pro- gestione della Zrc di Rignano non 4.
lungato abbandono sono progres- si è perso d’animo. Convinto oggi Esempio di intervento sul terreno
sivamente aggrediti dalla crescita più che mai che per la piccola per favorire la piccola selvaggina stanziale
spontanea di cespugli e piccoli albe- selvaggina stanziale non sia stata con strisce di orzo, lupinella e saggina
ri, ovvero vanno soggetti a una lenta ancora scritta la parola fine, si è
evoluzione verso il bosco. rimboccato le maniche dotandosi
Queste trasformazioni ecologiche di un razionale piano triennale di
hanno costituito, di fatto, una gestione. Un programma basato Miglioramenti ambientali
sorta di prateria selvatica che ha sulla realizzazione di migliora- efficaci ma molto economici
certamente favorito la diffusione e menti ambientali, efficaci ma Per realizzare i miglioramenti
l’incremento di un erbivoro come molto economici, a favore delle ambientali previsti dal progetto il
il capriolo, ma al tempo stesso ha residue popolazioni selvatiche di comitato di gestione della Zrc San
drammaticamente penalizzato un lepre e fagiano, affiancato da una Cristoforo - Pagnana ha potuto
granivoro come il fagiano, uccello tempestiva e innovativa strategia contare su un suo precedente ocu-
strettamente legato alle stoppie di contenimento dei predatori: lato investimento: l’acquisto di un
cerealicole. La lepre, erbivoro eco- volpe e corvidi. All’Ambito terri- trattore, di una seminatrice e di una
logicamente molto più esigente toriale di caccia Firenze 5, compe- falciatrice. Con questi attrezzi si è
del capriolo, sebbene in misura tente per territorio, va il merito di dunque proceduto ad arare e poi a
inferiore rispetto al fagiano, ha avere compreso l’importanza di seminare ben 14 strisce di terreno,
anch’essa sofferto pesantemente questo piano e di averlo approva- per complessivi 7 ettari circa. Ciascu-
questa banalizzazione dell’ambien- to, prevedendone, saggiamente, na striscia, nel complesso di pressap-
te e soprattutto il venire meno di un finanziamento anno per anno, poco 0,50 ettari di superficie, è stata
una stretta alternanza tra colture con puntuali verifiche tecniche approntata lungo un ambiente di
cerealicole e prative. del lavoro man mano svolto. rifugio come, ad esempio, il margine
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di un boschetto, di una siepe o di do, viceversa, l’erba medica e molte mavera, verrà invece privilegiata
una macchia. Le strisce sono state se- altre erbe si seccano e risultano di la semina della saggina. Questa
minate alternando un cereale, grano fatto immangiabili. La lupinella è essenza, infatti, data la sua rusticità,
o orzo, a una leguminosa da vicen- stata inoltre privilegiata per le sue dà maggiore affidamento rispetto al
da, lupinella, e predisposte per la se- naturali proprietà disinfestanti, sorgo, sovente selezionato per risul-
mina primaverile di saggina. Perché quanto mai essenziali per le lepri tare disgustoso per gli uccelli, oltre a
questa disposizione? Per ottenere sempre esposte ai deleteri effetti di risultare, ovviamente, anche molto
il massimo “effetto margine”, vale a varie parassitosi intestinali. Infine, appetita dai fagiani.
dire, a parità di superficie coinvolta, la lupinella ha avuto particolare
per aumentare il confine tra una riguardo in quanto, visti i risultati il problema delle superfici erbose
coltura e l’altra e avvicinare al massi- degli studi condotti dall’équipe del Il progetto ha inoltre brillante-
mo i siti di rifugio (margini di siepi e professor Francesco Sorbetti Guerri, mente affrontato, con assai modica
boschetti) a quelli di alimentazione della facoltà di Agraria dell’Universi- spesa, il problema rappresentato
(striscia di cereali autunnali e legu- tà di Firenze, risulta molto attrattiva dalle superfici erbose, più o meno
minosa per le lepri e strisce di cereali anche per i caprioli, fino al punto selvatiche, che di fatto occupano,
primaverili per i fagiani). di distoglierli, all’inizio della prima- fatta eccezione per vigneti e oliveti,
vera, dalla brucatura dei germogli la quasi totalità delle aree presenti
la scelta di lupinella, delle viti, assai presenti in queste all’interno della Zona di ripopo-
orzo e saggina colline a ridosso del Chianti. Per lo lamento e cattura. Seguendo le
Come erba foraggera è stata scelta stesso motivo, tra i cereali a semina indicazioni del piano triennale, il
la lupinella in quanto questa legu- autunnale, è stato privilegiato l’orzo, comitato di gestione della Zrc ha
minosa è in grado di assicurare alle in quanto notoriamente molto gra- provveduto a realizzare, all’interno
lepri foraggio fresco per l’intero an- dito dalle lepri nella sua fase verde. di questo ambiente totalmente osti-
no, anche durante l’inverno quan- Per i fagiani, all’inizio della pri- le per la vita e la riproduzione di
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fagiani e lepri, un intervento basato nati non si verifica la terribile catena in piedi offrono eccellenti luoghi
sulla realizzazione di strisce tagliate di morte legata all’impiego dei pesti- dove possono nidificare le fagiane e
alternate a strisce lasciate in piedi, cidi, in particolare dei diserbanti, le partorire le lepri. In altre parole, la
simile, per intenderci, al disegno di strisce tagliate offrono ai pulcini di falciatura alternata dei prati spon-
quella stoffa che un tempo copriva i fagiano illimitate quantità di quegli tanei viene a creare un ambiente
materassi. Questo semplice accorgi- insetti che sono essenziali per la loro in qualche modo simile a quel fra-
mento, dal costo pressoché irrisorio, sopravvivenza nelle prime settimane zionamento delle colture che carat-
ha consentito di creare uno stupen- di vita. Non solo, ma nelle strisce fal- terizzava la campagna prima della
do alternarsi tra siti di alimentazio- ciate ricrescono quelle erbe fresche meccanizzazione agricola degli anni
ne e siti di rifugio. che sono altrettanto essenziali per Sessanta del XX secolo, e che tanta
Partendo dal semplice dato di fatto l’alimentazione dei leprotti. Tutto importanza aveva per la vita e la ri-
che nei campi a riposo o abbando- questo mentre le strisce lasciate produzione di lepri, starne e fagiani.
5.
Esempio di intervento a strisce falciate
alternate a strisce lasciate in piedi.
La falciatura alternata dei prati spontanei
viene a creare un ambiente in qualche
modo simile a quel frazionamento
delle colture che caratterizzava la campagna
prima della meccanizzazione agricola
degli anni Sessanta del XX secolo,
e che tanta importanza aveva per la vita
e la riproduzione di lepri, starne e fagiani
6.
Nella Zrc di Rignano sull’Arno la povertà
dell’offerta alimentare nei confronti
dei fagiani è stata affrontata
con la realizzazione di una rete
di mangiatoie pensili, irraggiungibili
da istrici e cinghiali, mirabilmente
6 costruite e oculatamente piazzate lungo
i margini degli ambienti di rifugio
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Un'efficace strategia
di contenimento dei predatori
Di pari passo ai miglioramenti ambientali, si è posta
mano a una vera e propria razionale ed efficace stra-
WOODCOCK ALTA VISIBILITÀ
Articolo: 546-HV Woodcock alta visibilità
tegia di contenimento dei predatori. Dopo una sedu-
Tomaia: pelle naturale lavorata al poliuretano, effetto liscio
ta di addestramento all’impiego del richiamo della (spessore 2,6-2,8 mm)
lepre per l’attrazione delle volpi, si è iniziata un’azio- Caratteristiche tomaia: taglio unico con piega sovrapposta
ne preventiva di contenimento di questo predatore, (Brevetto DioTTo) antigraffio
cioè volta a tutelare la riproduzione naturale di lepri Protezione tomaia: fascione laterale in gomma
Fodera interna: Wind-tex
e fagiani. Per il contenimento dei corvidi, invece si è MADE IN ITAL
Y
Minuteria: carrucole in acciaio color arancio antiruggine
delineata, in vista della primavera 2020, una strategia PRODOTTO Intersuola: in microporosa con inserti color arancio
basata sul simultaneo impiego delle trappole Larsen,
per la rimozione delle coppie di gazza e cornacchia e 100 %L IA N O
Suola: Vibram Fourà
Rigidità suola: semirigida
ITA Peso: 0,799 kg
delle nasse per il contenimento dei gruppi giovanili,
al fine di tenere sotto controllo la dinamica di popo- Altezza: 20,00 cm
lazione di queste due specie. Taglie disponibili: dal 39 al 47
(a richiesta dal 48 al 52)
La Zona di ripopolamento e cattura di San Cristofo-
ro - Pagnana si pone oggi dunque come un esempio Richiedi informazioni
davvero virtuoso di rilancio della piccola selvaggina
stanziale fondato esclusivamente sulla tutela e l’in- A
QUALITÀ ARTIGIAN
centivazione della riproduzione naturale. Una con- Si eseguono
creta indicazione per una migliore gestione delle calzature
su misura
zone di ripopolamento e cattura e, più in generale,
un messaggio di speranza per tutti i cacciatori che
hanno ancora a cuore le sorti della cosiddetta
selvaggina nobile stanziale.
DIOTTO srl
via Enrico Mattei n. 18/ A - 31010 Maser (TV)
p.iva 04704790262 - tel/fax 0039 0423565139
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UNGULATI IN EUROPA
© Rudmer Zwerver / shutterstock
Niente di nuovo
I sottopassi consentono alla fauna selvatica di attraversare
fruibile la struttura anche alla fauna
attraverso dei piccoli accorgimenti.
L’adattamento riguarda soprattutto
la superficie di calpestio: vanno ri-
mosse eventuali parti metalliche, e va
comunque garantito il passaggio su
le strade in sicurezza: a volte basta adattare strutture un fondo adatto alle zampe.
già esistenti per ottenere una soluzione efficace È importante fare in modo che una
a cura di Ettore Zanon parte del tunnel si mantenga pre-
valentemente asciutta, per esempio
li attraversamenti per gli in ogni strada, di sottopassaggi a convogliando l’acqua di lato e crean-
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Un altro esempio di strutture esi- ficacia si ha a partire dai sette me- ve mai nascondere l’uscita sul lato
stenti che possono essere utilizzate tri) avremo un potenziale punto di opposto. Il tunnel deve essere allo
come transiti per la fauna è rap- attraversamento faunistico sicuro stello livello del cosiddetto piano
presentato dai sottopassi destinati a basso costo. Saranno sufficienti di campagna, vale a dire il livello
a strade con bassa intensità di traf- modesti interventi di adattamento, naturale del terreno circostante.
fico, come le strade campestri o le come il mantenimento di banchi- Per indurre gli animali a fruire del
piste forestali. Se il fondo è sterrato ne laterali inerbite quantomeno passaggio e, nello stesso tempo,
e la larghezza quanto basta (gli stu- sugli accessi. La fruizione verrà evitare che tentino di attraversare
di, come già accennato, ci dicono favorita attraverso apposite recin- la carreggiata soprastante (quella
che per gli ungulati la maggiore ef- zioni, che evitino la risalita degli che si vuole proteggere), sarà ne-
animali sulle rampe della strada cessario costruire una recinzione
principale, e un impianto di vege- perimetrale e disporre intelligen-
tazione che faccia da imbuto. temente della vegetazione arbo-
rea. Questi speciali sottopassaggi,
Fatti apposta infine, non possono essere oggetto
In termini di sottopassaggi l’extre- di altri utilizzi ma devono essere
ma ratio è rappresentata da quelli riservati esclusivamente alla fauna.
realizzati appositamente per la La complessità e il costo significa-
fauna, in particolare per ungulati tivo dei sottopassaggi ad uso esclu-
e grandi carnivori che, per le loro sivamente faunistico fanno sì che
stesse dimensioni, rappresentano vengano realizzati solo dopo atten-
un rischio importante per la sicu- te considerazioni. Di solito si tratta
rezza stradale. Si tratta di manufat- di punti di intersezione attenta-
ti di dimensioni significative per- mente studiati fra rotte degli ani-
ché la dimensione minima utile mali ben definite e molto frequen-
è sui sette metri di ampiezza e tre tate e strade trafficate, nonché di
e mezzo di altezza. Il fondo deve situazioni dove delle scelte meno
essere naturale, con terra ed erba. impattanti e impegnative non
La maggior parte delle informazioni L’altezza della vegetazione non de- risultino praticabili.
è tratta da:
Fila-Mauro E., Maffiotti A., Pompilio
L., Rivella E., Vietti D., Fauna selva-
Giornalista professionista, divulgatore in campo faunistico venatorio, Ettore
tica e infrastrutture lineari, Regione
Zanon è coordinatore dell’Accademia foreste e fauna del Trentino e direttore della
Piemonte, Torino, 2005.
didattica per Obora Hunting Academy, scuola di caccia in Repubblica Ceca.
APRILE 2020 99
“Quando la caccia ebbe inizio, non c’era la religione, la letteratura. Come fosse dea greca della caccia a trasferire Orione,
un uomo che inseguiva un animale. C’era un atomo, la disgrega, la seziona, ne questo il suo nome, in cielo “insieme
un essere che inseguiva un altro essere. eviscera significati e connessioni, ogni al suo cane, che diventò Sirio e fu detto
Nessuno avrebbe potuto dire con certez- singolo risvolto è ingrandito fino a co- Canis Major, astro più splendente ma
za chi erano l’uno e l’altro”. E ancora, glierne il dettaglio, infinitesima parte di sinistro, perché ai poveri mortali porta le
“la caccia nasce come atto inevitabile, un tutto sfuggita spesso anche agli dei. febbri”, si legge in Omero.
finisce come atto gratuito”, “se l’uomo Per Homo, più evoluto rispetto al Nean- La cultura trasversale dello storico di-
diventava l’orso, quando lo uccideva col- derthal di Marillac, le divinità arrivarono rettore editoriale di Adelphi è quasi un
piva sé stesso”. Già dalle prime pagine presto a rappresentare l’estremo invisibi- momento aurorale al pari dell’evoluzione
de Il Cacciatore Celeste, ottava parte le ma inevitabile, uno stato alternativo darwiniana del primate. Mentre Homo
di un’opera iniziata nel 1983, Roberto per cui il cacciatore, specie autosuffi- cacciava un nuovo senso dell’esistenza,
Calasso introduce il lettore a un’analisi ciente e autolegittimante, poteva essere il lettore di oggi, con l’indice al posto
clinica della caccia sotto la lente della o animale o dio di un cielo remoto. Que- della lancia, può imparare la necessità
filosofia, della comparazione tra mondi sto accadde solo dopo che Homo aveva della conoscenza per affrontare il suo
passati, reali e mitologici, della scienza, imparato a imitare la sua preda e, con presente. Calasso apparecchia una mappa
un processo metamorfico che ci rimanda di filosofi antichi - su tutti il neopla-
a Kafka, a sovvertire il repertorio della tonico Plotino - e moderni - Adorno,
propria esistenza, iniziando a dominare Heiddeger, Freud - per spiegare, con
l’intero regno animale e mettendo a fuo- affermazioni che vogliono assurgere a
co una tecnica. Per farlo dovette negare incontrovertibili verità, la genesi del
ciò che era stato fino a quel momento, sapiens cacciatore. Non sono persona da
atrofizzare per sempre la zona domestica assoluti, perciò non posso celebrare l’ov-
dell’anima per assecondare il “salto di vietà di certi assunti; tuttavia un libro
specie etogrammatico”. dotto come questo può essere la pillola
Il “non racconto” di Calasso ha la forma blu di Matrix, l’iniziazione di cui parla
di un pensiero a comparti: può stare da Aristotele, ossia l’occasione unica per
solo - così è la notte rispetto al giorno “toccare e contemplare”, veleggiare, an-
- o legarsi al ragionamento successivo che in superficie, sulla bellezza del mon-
- così è la notte mentre diventa giorno. do nella sua complessità. Non sapremo
Nessun cruccio per l’autore, che libera il mai con certezza dove e quando sia nata
suo Cacciatore Celeste come un lampo la caccia, potremo comunque plaudere
nell’oscurità. Il suo protagonista era a chi s’ingegna per sostenere la smisu-
già di Ovidio, che lo descrive pallido ed ratezza e la profondità di un’attività
errante in cerca di Side. Fu Artemide, che ha stregato perfino l’Olimpo.
traduzione radicale
Il Manuale Cic per la misurazione e la valutazione
dei trofei di caccia è ora disponibile anche in italiano
di Samuele Tofani
Ferdinando I Re di Napoli,
il fiducioso beccafico...
… e a caccia in laguna con
il Conte Arrigoni degli Oddi
Per le nostre digressioni venastoriche cono-
sciamo Ferdinando I Re di Napoli. Stavolta
Una volta la passione per la caccia fu più forte
non metto niente che lo riguardi: né date della necessità di evitare una guerra: gli aneddoti
di nascita né di morte, né linee familiari sulla storia della caccia, e la caccia nella storia,
di sangue né episodi salienti della sua vita
politica, tanto vi entrerebbero da una parte ci portano alla reggia di Capodimonte
per uscirvi subito dall’altra. Parliamo quindi di Demian Planitzer
solo della sua indomabile passione venato-
ria. A questo re, grande cacciatore e grande
ghiottone, era stato riferito un giorno che, to: «Fate quel che vi pare e andate tutti al ché non mi ha dato il nome l’uva?”
al loro passaggio sul golfo partenopeo, i diavolo!». Cosa accadde quindi? La guerra Insomma, i beccafichi bisognerebbe chia-
beccafichi si fermavano abitudinariamente fu dichiarata e i beccafichi, che già erano marli beccauva, in latino uvedula. Il Bacchi
sulla collina di Capodimonte. costati al Re dei Borboni, per la costruzio- ci dice che è “un uccelletto dai colori mesti
Ebbene, detto fatto, il grasso Re dei Bor- ne della reggia di Capodimonte, la baga- che arriva nell’agosto in Romagna, magro
boni decise di costruire proprio in quella tella di cinque milioni, poco mancò che gli da far paura, e dopo quindici o venti giorni
località un fastoso castello che gli potesse facessero perdere anche il trono regale. di locanda diventa grasso bracato: che dalla
servire da ricovero durante le battute di Questo quello che, dopo averlo rimaneggia- mattina alla sera s’occupa di beccare le uve, i
caccia; questo ricovero è l’attuale reggia di to, ci racconta un autore. fichi e gli insetti”. Dopo una dieta così viene
Capodimonte. Quindi diede ordine che, non chiamato dall’autore “palla di burro”. E an-
appena si fosse visto un volo di beccafichi Beccauva, palla di burro cora “la loro proverbiale squisitezza, la pin-
su Capodimonte, lo si ricercasse dappertut- Conviene allora vedere meglio come sia guedine di cui foderano le loro membra met-
to e lo si avvertisse in qualunque momento, questo beccafico. È un uccello passeriforme tono in movimento continuo, nella stagione
foss’anche durante il consiglio dei ministri. silvide, di color bruno oliva, col ventre più delle cacce, dilettanti e maestri delle armi
Accadde che un giorno, proprio durante il chiaro. Nell’insieme ricorda le balie in abito da fuoco”. Si usa frequentemente infatti la
consiglio dei ministri, si discutesse di una autunnale, ma la forma del becco, che è similitudine grasso come un beccafico di
guerra molto imminente contro la Francia quello di una silvia (uccello della selva), lo persona grassa e florida. A caccia, una volta
(guerra che la regina, contrariamente al fa distinguere immediatamente. Frequenta abbattuti (ma oggi non si può), si arrotola-
re, pareva favorisse mentre Ferdinando le zone a vegetazione con preferenza per no nelle foglie di vite e si tengono in tasca
aveva partecipato appunto alla riunione vigne, uliveti, canneti e dove si trovi qual- con riguardo, altrimenti si porta a casa una
per evitare quella fanfaronata). E, quando che fico dei cui frutti ovviamente è molto frittella disgustosa. Sono difficili da colpire.
la discussione fu al culmine, al re giunse ghiotto. In genovese si dice borin (forse da Ma quando ci si accorse che i beccafichi
l’avviso che a Capodimonte si trovava un boarin) perché un tempo bazzicava attorno erano amanti della musica dei fringuelli cie-
magnifico stuolo di beccafichi. Chiara- ai buoi (quando c’erano). In francese invece chi, allora cominciò la grande cattura con le
mente la tentazione era troppo potente e si chiama fauvette des jardins (silvia dei ragne. Gli uccellatori dei roccoli abusavano
il re, pur volendo dominarsi e quindi non giardini), in tedesco Gartengrasmucke e in di questo effetto e senza rumore, senza fa-
muoversi dal posto che doveva occupare, inglese garden warbler. In latino era chia- tica e senza sforzi autunnali “la cazzeruola
cedette alla fine alla prepotente chiamata. mato ficedula, composto di ficus e di edere bolle e lo spiedo gira”. I poveri fringuelli
E, ubbidendo alla passione, dovette uscire cioè mangiare. Al riguardo Marziale scrive, ciechi sciolgono l’inno di nozze, invocano
dalla sala riunioni, non prima di avere det- fingendo di essere un beccafico, “poiché il senza remore amore primaverile in autunno
to ai suoi ministri, pare in modo corruccia- fico mi alimenta e mi nutro di dolci uve, per- e i beccafichi volteggiando tra il sambuco e
Demian Planitzer vive nella Valdadige veronese, sul confine del vecchio impero austro-ungarico. È autore dei romanzi Il giovane Hanno
Buddenbrook, la parte mancante dei Buddenbrook di Thomas Mann e Memorie di un nummomane ovvero tramonto di un
collezionista di monete antiche, Alboversorio Editore, Milano; quest’ultima opera è stata segnalata al premio letterario Bukowski, con il romanzo
Cadio, di prossima pubblicazione. Planitzer è stato finalista al premio letterario Il Giovane Holden.
rmai uno che va a caccia preliminare del Tribunale di altri elementi indiziari raccolti
di questo arnese. Tra parentesi delle intercettazioni telefoniche. infondati. Intanto. È irricevibile,
dico che andare a caccia con una E poi c’è Mevio che denuncia la perché tardiva, la memoria depo-
motosega: mah! Contesta inoltre, violazione di legge e il vizio della sitata dal difensore. E così ce la
la violazione di legge in relazione motivazione con riguardo all’af- togliamo dai.
all’articolo 30 della 157/92 e il vi- fermazione della responsabilità Il ricorso presentato nell’interesse
zio della motivazione con riguar- sulla base di un contrastante e di Tizio è inammissibile. Le dichia-
do alla ritenuta sussistenza del non conferente panorama in- razioni spontaneamente rese alla
delitto di furto venatorio in luo- diziario caratterizzato anche da polizia giudiziaria dal coimputato
go della fattispecie contravven- intercettazioni di difficile inter- sono, infatti, pienamente utilizza-
zionale prevista dalla legge sulla pretazione. E avanti così. bili nel giudizio abbreviato. Sono
caccia, con conseguente prescri- Il difensore provvedeva a deposi- inammissibili anche il ricorso pre-
zione del reato; la violazione di tare anche una memoria. sentato nell’interesse di Caio non-
legge e il vizio della motivazione Respiro lungo e andiamo a vede- ché il primo e secondo motivo di
con riguardo al trattamento san- re che cosa succede. ricorso di Sempronio. E poi sono
zionatorio; la violazione di legge inammissibili, perché non auto-
in relazione alla liquidazione del Furto aggravato sufficienti, le censure concernenti
danno in favore delle parti civili. La Corte dice che i ricorsi sono l’interpretazione delle conversazio-
Poi Sempronio denuncia il vizio inammissibili perché deducono ni intercettate che si basano sulla
della motivazione con riguardo motivi non consentiti, sono gene- riproduzione parziale e per stralcio
- anche lui - all’interpretazione rici e comunque manifestamente delle verbalizzazioni.
1.
qualora l’apprensione o il semplice legale di esso costituisce reato”, deve
In molto Paesi europei, la caccia
abbattimento della fauna sia com- essere evidenziato che la legisla-
con il silenziatore è contemplata
messo da persona non munita di zione speciale sulla caccia, oltre
dalla legge nazionale se non, addirittura,
licenza di caccia”. a non derogare alle disposizioni
incoraggiata. In Italia, come ricorda
Nel caso di specie, continua la in materia di armi. fa specifico
la Corte, la giurisprudenza di legittimità
è costantemente orientata ad affermare che
Corte, in effetti, l’abbattimento riferimento all’uso di strumenti
“agli effetti della legge penale, costituisce del capriolo è stato compiuto da vietati e non alla detenzione e al
parte di arma il silenziatore da applicare un soggetto privo del permesso porto delle armi o di parti di es-
sulle armi da fuoco, e pertanto la detenzione di caccia, in concorso con gli se che restano infatti vietati dalle
illegale di esso costituisce reato” altri tre imputati, di cui uno in disposizioni sulle armi.
possesso della autorizzazione. Da ultimo la Corte precisa che
Peraltro, come correttamente è inammissibile il quinto motivo
evidenziato dai giudici di meri- di ricorso che denuncia la con-
to, l’abbattimento dell’animale danna al risarcimento del danno
Quindi la Corte evidenzia che, era di per sé vietato, indipen- a favore delle parti civili.
con riguardo alla ricostruzio- dentemente dal possesso del La giurisprudenza di legittimità
ne del fatto, il provvedimento permesso, sicché il capriolo è è orientata ad affermare che
impugnato riporta gli elementi stato illecitamente sottratto al “alle associazioni ambientaliste ri-
emersi a carico dei ricorrenti, patrimonio dello Stato. conosciute ex articolo 13 della legge
costituiti dalle informative di 349/1986 spetta il diritto al risarci-
polizia, dai verbali di sequestro il diritto al risarcimento mento conseguente al danno ambien-
delle armi e delle munizioni rin- Poi saltiamo al silenziatore. tale, sia come titolari di un diritto
venute che hanno consentito di La Corte così si esprime: priva alla personalità connesso al perse-
riscontrare, oltre alla anzidetta di fondamento è la deduzione guimento delle finalità statutarie,
chiamata in correità, anche gli secondo la quale, essendo l’im- sia come enti esponenziali del diritto
altri elementi indiziari raccolti putato un cacciatore titolare di assoluto alla tutela ambientale”.
dalla polizia giudiziaria. regolare porto di arma da cac- Per questi motivi la Corte dichia-
E poi ecco la precisazione im- cia, la detenzione del silenziato- ra inammissibili i ricorsi e con-
portante: non è compito del giu- re dovrebbe ricadere sotto il di- danna i ricorrenti al pagamento
dice di legittimità compiere una vieto di cui all’articolo 30 della delle spese processuali e ciascu-
rivalutazione di tale compendio 157. Tale disposizione stabilisce no al versamento della somma di
probatorio, sulla base delle che “per le violazioni della presente euro 2.000 in favore della Cassa
prospettazioni del ricorrente, legge e delle leggi regionali si applica delle ammende.
avendo la Corte chiarito già da […] l’ammenda fino a 3.000.000 Capito tutto? Quasi? Espressioni
tempo che esula dai suoi poteri lire per chi abbatte, cattura o de- irrilevanti ma da ricordare: “con-
una “rilettura degli elementi di fatto tiene specie di mammiferi o uccelli trastante e non conferente”, “pano-
posti a fondamento della decisione, nei cui confronti la caccia non è rama indiziario”, “prospettazione”
la cui valutazione è, in via esclusi- consentita […] o per chi esercita la ma anche “che sul punto è silente”
va, riservata al giudice di merito, caccia con mezzi vietati”. Fermo e “enti esponenziali”.
senza che possa integrare il vizio di restando - dice la Corte - che la Tempo di lettura: 5 minuti scar-
legittimità la mera prospettazione di giurisprudenza di legittimità è si. Avp (Abuso vostra pazienza)?
una diversa, e per il ricorrente più costantemente orientata ad af- Inizio sicuramente 80%, verso la
adeguata, valutazione delle risul- fermare che “agli effetti della legge fine penso 60% (abbiamo scorso
tanze processuali”. penale, costituisce parte di arma il la sentenza 46130 della Corte di
La giurisprudenza di legittimità silenziatore da applicare sulle armi Cassazione Penale, Sezione I,
è costantemente orientata ad da fuoco, e pertanto la detenzione il- dell’11 ottobre 2018).
affermare che “il reato di furto
aggravato di fauna ai danni del pa-
trimonio indisponibile dello Stato è Damiano Cappellari, laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Trento, è vice comandante
configurabile, nonostante la discipli- del Corpo di Polizia Provinciale di Verona. Ha collaborato con Nicola Cipriani, presidente aggiunto
na dell’attività venatoria sia stata onorario della Corte di Cassazione, alla realizzazione della Guida per la Polizia Provinciale (Maggioli
regolamentata dalla legge 157/92, Editore). Come saggista e scrittore ha dato alle stampe volumi di letteratura numismatica e di ricerca storica.
i capita a volte di chieder- sta stupenda attività; mi riferisco (guai a dire nelle Marche!) e più
Un privilegio assoluto
I terreni di caccia alternano ampie
radure a boschi fittissimi, il tutto
sempre e costantemente in pen-
denza, del resto è Appenino, dove
di tanto in tanto è possibile scorge-
re qualche altana o postino di cac-
cia. Nei punti strategici si possono
poi notare i palchetti per la caccia
a colombacci, gestiti ad arte dai
1.
Sebbene il completamento ordinario
dell’azione di caccia sia l’abbattimento,
il solo fatto di poter vivere la natura
coi suoi silenzi, colori e profumi
è da considerarsi un privilegio assoluto
nella società in cui viviamo
Quando si va a caccia,
le albe e i tramonti vissuti
al margine del bosco,
a sbinocolare in ossequioso
silenzio dinnanzi all’immensità
del creato, sembrano
durare così poco
5 ,50
S
ono due le ragioni per cui no guardando nella zona giusta. cia. Mi ricordo il primo cervo che
di solito i cacciatori faticano Mi è capitato tante volte di non Docent trovò per me: lo stavo te-
a trovare il selvatico dopo lo riuscire a trovare un capriolo solo stardamente trascinando verso una
sparo: hanno piazzato il colpo nel perché mi ero mosso troppo poco: foresta giovane dove avevo sentito
punto sbagliato oppure non stan- 20-30 metri ed era tra le mie brac- la bestia cadere. Ma il cane, allora
1.
Le indicazioni principali per un recupero
corretto hanno a che fare con il periodo
in cui non si è ancora lasciata la postazione
di sparo. Bisogna prima di tutto
identificare la posizione dell’animale:
cercate di individuare e memorizzare tutto
ciò che caratterizza la zona, dai cespugli
agli alberi, dai sassi ai fiori. Misurate
o quantomeno approssimate la distanza.
È più facile trovare il punto giusto se si
sa per quanto si deve camminare. E se non
conoscete il territorio alla perfezione,
segnate tutto sulla mappa installata
sul cellulare o sul dispositivo Gps
Previsioni e cautele
Le indicazioni principali per un
recupero corretto hanno a che
fare con il periodo in cui non si
è ancora lasciata la postazione di
sparo. Bisogna prima di tutto iden-
tificare la posizione dell’animale:
cercate di individuare e memoriz-
1
zare tutto ciò che caratterizza la
zona, dai cespugli agli alberi, dai
sassi ai fiori. Misurate o quantome- Poi sparate bene. Non è un gioco, migliore: niente perdita di carne e
no approssimate la distanza. È più né ci sono punti extra a seconda se il selvatico non cade sull’ombra,
facile trovare il punto giusto se si del livello o della difficoltà. Cer- pensano, è segno chiaro di averlo
sa per quanto si deve camminare. cate di non sparare ad animali in mancato. Ma non sempre è così:
E se non conoscete il territorio movimento o di tre quarti. Non a volte si attingono la mandibola,
alla perfezione, segnate tutto sulla sparate a lunghe distanze se potete l’esofago o qualche altro organo e
mappa installata sul cellulare o sul avvicinarvi. Non fate tentativi: a il selvatico muore dopo ore, o addi-
dispositivo GPS. Una volta un mio caccia il tentativo non esiste. Se rittura giorni, tra enormi sofferen-
amico e il suo cane hanno buttato non siete sicuri di poter ottenere ze. Puntate a un bersaglio sicuro,
via ore alla ricerca di un cervo solo un colpo pulito, trattenetevi. Non l’area cuore-polmoni.
perché il cacciatore aveva confuso mirate alla testa o al collo. Molti Siate poi pronti a doppiare il col-
due prati simili. cacciatori la ritengono la soluzione po. Nel suo brillante “Buffalo!”
2
Craig Boddington ritrae i cacciatori
cui piace ammirare il loro colpo:
guardano il selvatico andarsene
e aspettano che spiri. Ma i brividi
di eccitazione diventano tremiti
di paura quando l’animale non è
disteso dietro l’angolo, ma svanito
nella macchia seguito da una scia di
sangue. Certo che c’è una differen-
za tra recuperare un bufalo o un ca-
priolo, ma bisogna assimilare l’idea
di fondo: a volte l’istante in cui si
può sparare un colpo rassicurante è
l’ultimo in cui si vede il selvatico.
State poi vigili quando la bestia ca-
de. Di solito succede per la ragione
sperata, ma può accadere che sia
semplicemente una paralisi tem-
poranea: l’animale si rialzerà in un
battito di ciglia e fuggirà. Sono casi
complicatissimi per il tracciatore e
molto spesso finiscono nel nulla.
Così, quando il selvatico va giù,
rimanete con la mira puntata e at-
tendete un minuto. Non si sa mai.
2.
Siate pronti a doppiare il colpo. Nel suo
brillante “Buffalo!” Craig Boddington
ritrae i cacciatori cui piace ammirare
il loro colpo: guardano il selvatico
andarsene e aspettano che spiri.
Ma i brividi di eccitazione diventano
tremiti di paura quando l’animale non è
disteso dietro l’angolo, ma svanito nella
macchia seguito da una scia di sangue.
Certo che c’è una differenza tra recuperare
un bufalo o un capriolo, ma bisogna
assimilare l’idea di fondo: a volte l’istante
in cui si può sparare un colpo rassicurante
è l’ultimo in cui si vede il selvatico
3.
Segnate ogni reperto: sangue, impronte,
ossa, peli. Tutto. Usate un fazzoletto
di carta, carta igienica o un nastro apposito.
Appendeteli a un’altezza che consenta
di scorgerli anche da lontano
4.
Segnate il sangue anche se è visibile,
potrebbe sopraggiungere una pioggia
3
che se lo porterà via per sempre
Non lo trovo
È il momento peggiore: la gioia scorgerli anche da lontano. Fatelo in grado di recuperare il selvatico
svanisce e lascia il posto alla rabbia anche se il sangue è visibile, po- da soli, pensate a chiamare un pro-
e all’amarezza. Si sa che qualcosa è trebbe sopraggiungere una pioggia fessionista che potrebbe risparmia-
andato decisamente storto. Regola che se lo porterà via per sempre. re tempo e sforzarsi al posto vostro
fondamentale: rimanete calmi, 3. Chiamate un esperto. Lo scena- e dei vostri amici.
niente panico. Il caos fa solo peg- rio più comune, il peggiore, è pre- Carabina, munizioni, binocolo,
gio. Seguite queste tre regole e le sto detto. Il cacciatore non riesce coltello affilato: tutti noi abbiamo
possibilità di recuperare il selvatico a trovare il selvatico, così comincia una lista di strumenti indispen-
aumenteranno. a perlustrare l’area e va avanti un sabili per la caccia. Ci dobbiamo
1. Non calpestate la traccia. La bel po’. Non si arrende facilmente, ricordare di aggiungerci due cose
maggior parte dei cacciatori cam- così chiama in aiuto uno dei com- ulteriori, fazzoletti di carta, che
mina in tutte le possibili direzioni pagni di caccia. I due calpestano di possono avere una destinazione
per trovare qualcosa. I vecchi libri tutto e dopo un po’ si accorgono multipla, e il numero di telefono di
consigliano di spostarsi in cerchio di aver bisogno di un cane. Così un buon tracciatore. Meglio averlo
o perlustrare sistematicamente la chiamano qualcuno che ne ha salvato in rubrica e non utilizzarlo
zona. Potrebbe avere senso se non uno. Senza grande esperienza, eh, mai che doverlo cercare con affan-
si ha un cane, ma è dannosissimo ma tanto “un cane è sempre meglio di no al momento del bisogno.
se si chiama un recuperatore: così un uomo”, no? Così i due diventano Vi auguro tiri sempre perfetti e
infatti si diffonde l’odore del sel- tre con un cane poco adatto che selvatici caduti sull’ombra.
vatico ferito. Il cane dovrà dunque non sa bene che fare: corre, abbaia Ma se qualcosa andasse storto
sciogliere un enigma aggrovigliato, e poi torna indietro dopo una bel- non esitate a chiamare un recu-
ben più complesso di quanto non la passeggiata. A questo punto i tre peratore esperto, anche se è not-
fosse all’inizio. decidono che il caso è irrisolvibile te o mattina presto. Tendere la
2. Segnate ogni reperto: sangue, e tornano a casa. mano a un compagno e cercare
impronte, ossa, peli. Tutto. Usate Un esperto è di solito l’ultima ri- un selvatico ferito è la nostra
un fazzoletto di carta, carta igie- sorsa. E, credetemi, è difficilissimo passione e il nostro dovere.
nica o un nastro apposito. Appen- lavorare su un terreno in cui per
deteli a un’altezza che consenta di ore è successo di tutto. Se non siete (traduzione a cura di Samuele Tofani)
Łukasz Dzierzanowski è un cacciatore, tiratore sportivo e giornalista polacco. La pratica venatoria ha sempre occupato un grande spazio
nelle sue tradizioni familiari. Da bambino è stato introdotto alla caccia dal padre e dal nonno, ora tocca a lui portarsi dietro i suoi 5 figli.
Ha scritto oltre 100 articoli sulla caccia e sul recupero tanto per riviste polacche che internazionali. È membro del Polish Scent Hound Club
e recuperatore professionista dal 2010. Lavora con i suoi due cani da traccia, il bavarese Docent e l’annoveriano Bengal. Nel tempo libera
insegna CAD e programmazione come docente a contratto presso l’università di Opole, nel sud della Polonia.
entre in passato i caccia- arrivati dall’Inghilterra erano stati prove che escono dall’Italia a causa
I cacciatori che vanno a caccia all’e- ra quando si è con qualcuno che si lisce come debbano essere traspor-
stero non sono certo una novità, conosce già bene. Purtroppo sono tati tutti i vertebrati vivi che viaggia-
oggi però qualcosa è cambiato. Si pochissimi gli allevatori che si pre- no per finalità economiche. Il cane
va ancora a caccia all’estero per il murano di caricare intere cuccio- ovviamente è un vertebrato vivo, ma
piacere di andare a caccia, ma sono late sull’auto scorrazzandole avanti non è sempre semplice capire se stia
diventati più numerosi coloro che e indietro per pochi chilometri e viaggiando, o meno, per finalità eco-
all’estero vanno semplicemente per per più sessioni. Se l’allevatore non nomiche. Diciamo che se affidate il
il piacere di preparare e di allenare l’ha fatto, ci si augura che il pro- cane a qualcuno che lo porta in ad-
il cane. Insieme a loro ci sono quelli prietario abbia potuto fare qualcosa destramento all’estero è plausibile
che, per praticità, scelgono di man- di simile, così che il cucciolo sia ritenere che il viaggio abbia anche
dare il cane all’estero con qualcun abituato a viaggiare il prima e il più finalità economiche. Quindi, ricapi-
altro che possa curarne la prepara- piacevolmente possibile. Andare in tolando, se il cane viaggia in macchi-
zione. È diventata una cosa piuttosto macchina deve diventare un’attività na con voi non ci sono particolari
comune: basta andare sui social per normale e piacevole: non bisogna vincoli, a patto che il cane non possa
imbattersi in persone che si offrono commettere l’errore di caricare in disturbare il conducente alla guida;
di portare i cani all’estero per pre- macchina il cane solo quando oc- se invece il cane viaggia con una
pararli. Questo non è un articolo corre portarlo dal veterinario o in terza persona che viene retribuita,
inchiesta per capire se queste perso- qualche altro posto spiacevole. Pri- tale persona dovrebbe garantire che
ne siano preparate o meno, né per ma di pensare di far viaggiare il no- il trasporto avvenga su un mezzo
capire che cosa facciano con i nostri stro cane per migliaia di chilometri omologato, ossia un mezzo che ha
cani all’estero: lo scopo è far capire dobbiamo chiederci come reagisce caratteristiche di coibentazione,
che cosa comporti una trasferta per all’automobile. Se è tutto regolare ventilazione, cubatura ritenute con-
i cani e che cosa possiamo fare per si può partire, in caso contrario me- sone dal veterinario Asl di residenza
minimizzare gli effetti negativi. glio rimandare: è improbabile che il del proprietario del mezzo. L’omo-
cane tragga benefici da una trasfer- logazione non avviene a opera delle
dal viaggio all'alloggio ta se per lui viaggiare è un trauma. carrozzerie che attrezzano il mezzo,
Potremmo iniziare col dire che una Si presume che il cane viaggi in una bensì a opera del veterinario dell’Asl
trasferta comporta un viaggio, spes- gabbia. La tratta nello specifico il di competenza territoriale, che deci-
so lungo, e che un lungo viaggio Regolamento CE 1/2005, che stabi- de a propria discrezione.
può essere fonte di stress e quindi
andare a scapito del benessere del 2
cane. Per minimizzare l’impatto
del viaggio sul benessere del nostro
cane possiamo fare molte cose; la
prima e la più importante di tutte
però la dovrebbe fare l’allevatore. È
infatti molto più semplice abituare
un cucciolo all’automobile quando
è ancora in compagnia di madre e
fratelli. Le novità fanno meno pau-
2.
Il proprietario è per il cane una figura
di riferimento importante, così come
è importante l’interazione con l’uomo,
da mantenere durante le trasferte
3.
Durante le trasferte non sempre
è possibile mantenere la routine
e muovere il cane come d’abitudine
Pur non essendoci parametri pre- alloggi di questo tipo è però tutt’al- come il cane. Oltre a ciò si impedi-
fissati, possiamo intuire che, per tro che semplice: se il cane normal- sce al cane di muoversi ed esplorare
esempio, le dimensioni della gabbia mente vive in giardino o in box, il territorio, un’esigenza etologica
possano influire sul grado di benes- non ha senso pretendere che stia fondamentale per la specie.
sere del cane, specie se il viaggio è in casa. Ha comunque senso cerca- Le Cinque Libertà affermano che
lungo. Le compagnie aeree impon- re di garantirgli una sistemazione “gli animali devono avere la libertà di
gono misure minime in relazione a all’aperto che possa garantire un esprimere il comportamento più normale
quelle del cane e impongono che minimo di comfort. Purtroppo non possibile e devono essere offerti loro spa-
il cane si possa alzare e girare all’in- è semplice nemmeno trovare case zio sufficiente, strutture adeguate e com-
terno della gabbia. Le misure delle con cortili privati o provviste di rico- pagnia dei loro simili”. Non conosco,
gabbie presenti sugli autoveicoli veri per cani. Così la maggior parte nello specifico, studi relativi agli
sono per forza di cose più piccole, dei cani che va in trasferta finisce effetti sul cane della permanenza
occorre tenerne conto e pianificare col vivere prevalentemente sul fur- in gabbia, ma grazie a numerosi
perlomeno un numero di soste ra- gone o sulla macchina. È vero che studi sulle strutture abitative per
gionevoli. A volte si legge di gente occorre fare di necessità virtù ed è cani conosciamo gli effetti negativi
che si vanta di aver fatto tutta una vero anche che, almeno in linea te- della reclusione in spazi ristretti,
tirata, o di aver fatto una sola ferma- orica, un cane in trasferta dovrebbe dell’isolamento dai loro simili e del
ta con i cani lungo tratte di migliaia passare la maggior parte della gior- sovraffollamento. È possibile che
di chilometri: questo non va bene, il nata in campo; ma ci sono molte va- la gabbia non sia mai stata studiata
cane non è comodo, può disidratar- riabili e dovremmo tenerle a mente. a fondo perché tenere un cane in
si e aver bisogno di sporcare. È pre- Se, per esempio, un professionista una gabbia di trasporto è conside-
feribile che ogni cane sia alloggiato porta con sé molti cani, i cani corre- rato illegale (anche in Italia): la
singolarmente e che il numero dei ranno a turno, a scapito del tempo permanenza dell’animale in gabbia
cani all’interno del veicolo sia limi- trascorso in libertà; potrebbero poi deve essere limitata al tempo del
tato: maggiore il numero di esem- capitare, durante la trasferta, gior- viaggio. Tutti riescono a capire
plari, maggiori i possibili fattori di nate con condizioni non adatte ad quanto la vita di un cane possa
stress, come rumori e odori. allenare, sia per i terreni, sia per il cambiare dallo stare libero in casa
clima, sia per i selvatici. A quel pun- o in giardino allo stare rinchiuso
dove vive il cane in trasferta? to il cane resta in una gabbia tutto il in una scatola. Una simile gestione
Quando parliamo di una trasferta, giorno, oltre a restarci tutta la notte. non può che condizionarne il be-
tuttavia il viaggio è solo l’inizio. La- Tutti noi dovremmo riflettere su ciò nessere in senso negativo, con un
sciando casa cambiano moltissime che comporta per un cane stare in impatto più o meno grave a secon-
cose per il proprietario. La prima gabbia per ore e ore. Non si tratta da della personalità del soggetto
domanda da farsi è “come alloggerà soltanto di restare comodi, si tratta e della durata della trasferta. Nel
il cane”? Sarebbe opportuno pre- anche di non poter interagire con campione di cani da caccia preso
murarsi di far sì che i cani vivano altri cani (o persone) e questo è in esame per la mia tesi, il 33% dei
più o meno come a casa. Trovare molto grave per un animale sociale soggetti era andato in trasferta
FORWARD FN455
La"bassana"
Meno raccomandabile dell’altana, possiede tuttavia alcuni
corrette e opportune”. Inoltre è di qual-
cuno. Ha un padrone e un gestore.
Qui però i problemi nella situazio-
ne nazionale vengono alla luce in
modo drammatico. Una bassana
percettibile dagli umani, in un
vantaggi che vanno dall’accessibilità all’occultamento. Atc, è un vero suicidio. Chiunque
può vandalizzarla o occuparla in
Ma non può essere un appostamento di fortuna modi impropri. Con centinaia di
a cura di Obora Hunting Academy “Danilo Liboi” potenziali utenti, sia pure selettori, è
lasciata alla fiducia pubblica quindi
a bassana, termine coniato Stare lontani dai viottoli è dunque alla malagrazia di ognuno.
non essere avvistati dai selvatici Le superfici esterne della bassana del bosco. Tuttavia, esso muta aspet-
quanto dagli umani. che, ripetiamo, è una sorta di ca- to d’inverno ed è allora il caso di
In primo luogo non è opportuno si- panno, devono essere di materiali prevedere una schermatura che sia
stemare la bassana proprio di fronte naturali e quindi mai lisce. E se sul sempre abbastanza efficace.
a una carrareccia o pista d’accesso. lato che guarda verso l’aperto c’è Poi, oltre alle dimensioni dell’area
L’area aperta è suscettibile di lavori qualche arbusto che spezzi comun- aperta c’è il problema dell’interno e
e quindi è proprio da quella parte que l’uniformità del sito di attesa, anche questo non è da dimenticare.
che un curioso qualsiasi può pene- è meglio. Non vanno dunque bene Ne parleremo.
trarvi e buttare un occhio, come si le tavole, anche se grezze: saranno Weidmannsheil! Lovu Zdar!
dice. Buona regola allora è collocar- sempre troppo chiare e visibili.
la in un angolo e, se proprio ciò è Un rivestimento con arbusti non
impossibile per problemi di visuale scortecciati è ottimo per ottenere
o d’altro, comunque sul lato corto. un’armonizzazione con il margine
Un rilancio deciso
Rinascita Venatoria Ambientale ha preparato un documento in difesa
della caccia (fatta bene) e contro la deriva ideologica animalista
di Franco Perco
Il senso dell'unità
Il vero processo unitario non può scaturire né dalla somma algebrica delle sigle,
né dalla logica dello scioglimento all’unisono. È un momento di riflessione
cruciale per le associazioni venatorie
a cura della CCT - Confederazione Cacciatori Toscani
ei giorni di Hit Show 2020, vive e si organizza come fosse di affinché il “prodotto” partorito ab-
© Sever180 / shutterstock
Le nostre associazioni, che sono co- e diversa, per profondità e dimen- proposta, di gestione, di iniziativa
munità di storie e di persone, non sione difficilmente immaginabile politica e culturale, per conquistare
sono organizzazioni fine a sé stesse, sino a pochi anni or sono. un ruolo sempre più centrale nel
bensì strumenti da mettere a dispo- Di fronte a tutto questo occorre governo del territorio.
sizione del fine da raggiungere. strutturarsi con la credibilità che Uniti per rispondere alla sempre
In questi anni complessi abbiamo solo un soggetto unitario, capace più forte domanda di compattezza
assistito a grandi modificazioni so- di parlare con una sola voce, è in che proviene dai cacciatori, deside-
ciali, culturali, ambientali, economi- grado di garantire. rosi come sono di vedere sempre
che, nell’uso del territorio; di fronte È dunque venuto davvero il tempo più efficacemente rappresentate le
a queste trasformazioni il modello di unire le forze sulla base di un loro esigenze, a cominciare dalla
organizzativo del mondo venatorio progetto comune, che sia latore dei ricostruzione di una cultura e di
è rimasto tristemente eguale a se valori propri della caccia, per fon- un’identità in grado di renderli
stesso per troppo tempo, non è più darne il suo esercizio su basi scienti- orgogliosi in un contesto come
stato in grado di avanzare un pro- fiche frutto della ricerca e della ge- quello attuale che al contrario li
getto che parlasse agli anni burra- stione e sconfiggere così pregiudizi dipinge alla stregua di criminali e
scosi che stiamo ancora attraversan- e facili demagogie. di distruttori della natura.
do, è diventato afono mentre stava Uniti per riaffermare il ruolo sociale Uniti per parlare con il linguaggio
accadendo di tutto, dall’imperver- dei cacciatori, per raccontare com- della cultura e della responsabilità
sare dell’animalismo urbano al de- piutamente il contributo gestionale alla società intera, in particolare alle
cremento inarrestabile del numero e finanziario che mettono a disposi- nuove generazioni.
dei cacciatori, dalla perdita vistosa zione degli interessi collettivi. Respiriamo un’aria positiva, forse è
della nostra credibilità culturale Uniti per sancire che scienza e co- davvero arrivato il momento: dipen-
sino alle modificazioni ambientali e noscenza sono i soli criteri da segui- de da tutti noi, e ciascuno è chiama-
faunistiche che ci hanno proiettato re nel dotarsi di regole condivise. to a svolgere - sino in fondo -
in una realtà completamente nuova Uniti per accrescere la capacità di il proprio compito.
Burkina addio?
Il governo del Paese ha chiuso la caccia a causa degli atti terroristici nei
confronti degli stranieri e della popolazione cristiana: un vecchio racconto
riporta ai bei tempi felici del Burkina venatorio
di Luca Bogarelli
A
rrivano preoccupanti, risparmiato dalla furia dei terroristi, Ci giunge notizia che Boko Haram
tristi notizie da un Paese è divenuto rifugio per gli abitanti di ha attaccato il posto di frontiera tra
dell’Africa occidentale già alcuni villaggi limitrofi. Burkina e Benin, Paese che pure sta
frequentato da un turismo venato- Anche un altro amico, Bernard, che diventando obiettivo del terrorismo.
rio di qualità. Il Burkina Faso, già tanto ha vissuto in Burkina Faso, La speranza, a questo punto, è che
Alto Volta, ha chiuso i battenti alla come Philippe ha dovuto lasciare il la comunità internazionale decida
caccia, non per disposizioni gover- Paese e ritornare in Francia. Persi- di mobilitarsi anche in Africa a dife-
native ma a causa degli atti terrori- no l’organizzazione benefica Oasis sa di Paesi troppo facilmente esposti
stici nei confronti degli stranieri e Italia, con base a Koudougou, nel al pericolo jihadista.
della popolazione cristiana. nord del Paese, è stata oggetto di Questo mio vecchio racconto
Un paio di alberghi della capitale attacchi e razzie, fortunatamente riporta ai bei tempi felici del Bur-
Ouagadougu è stato oggetto di attac- senza vittime. Tale organizzazione kina venatorio.
chi da parte dei jihadisti e una serie si è occupata finora di scolarizzare
di villaggi e campi di caccia è stata i bambini, assistere gli anziani, of- Caccia aperta
distrutta e data alle fiamme. Nume- frire assistenza medica e procurare Il ronzio del ventilatore si accompa-
rose sono state e sono le vittime civili derrate alimentari ai villaggi più gna all’ossessivo verso della tortora
esposte all’efferatezza delle truppe remoti, garantendo agli abitanti una mentre, sdraiato per il riposo post-
islamiche legate a Boko Haram. dignitosa sopravvivenza anche con prandiale sulla branda, fisso il tetto
Mi scrive l’amico Philippe, outfitter la costruzione di pozzi per l’acqua, conico di paglia del bungalow in
di valore nel sud del paese, che i bene preziosissimo per il Paese forse cui mi trovo. Sono nel cuore della
suoi campi sono stati devastati, due più povero d’Africa. Quale il futuro brousse, come chiamano qui la savana
dei suoi migliori tracciatori deca- di questa come di tante altre orga- arbustiva, in Burkina Faso, a pochi
pitati e che il suo campo più a sud, nizzazioni umanitarie? chilometri dal confine con il Ghana.
pisteur, che al momento opportuno grilletto, lascio partire la fucilata che Calabria - Sicilia - Sardegna:
Luigi Antonio Padula
mi cede la spalla come appoggio, e rimbomba nella savana come un tel. +39 349 2837845 - casadicaccia@yahoo.it
sparo a circa 150 metri. Il bubal si tuono del cielo, mentre la mia spalla Canton Ticino Svizzera:
impenna e parte al galoppo. Poi si riceve il maglio del rinculo in tutta Orlando Sartini
tel. +41 79 9265471 - o.sartini@sargest.ch
ferma e si gira con aria di sfida ver- la sua potenza. Dopo un attimo di
incredulo stupore, la roan parte co- modo che mi offre l’altra spalla. to, il magnifico colore del manto
me un fulmine (quello che mancava Stavolta il colpo è più preciso, vedo e il bisogno di provare a me stesso
al predetto tuono) per nascondersi l’animale crollare e sento l’adrena- che i precedenti errori erano frut-
nel fitto. Alli e Bernard mi guardano lina scorrere e le orecchie fischiare. to dell’emotività mi spingono al
senza parlare. Io, attonito, abbasso Sono molto concentrato, come sem- colpo con il mio fido .300.
lo sguardo: sì, è un’altra padella. Ri- pre in occasione di cacce pericolose.
prendiamo la marcia nella boscaglia Il bufalo si rialza ma il mio terzo e Per rompere l'incanto
in silenzio con aria da funerale. ultimo colpo lo ributta a terra defi- L’alba ritorna col suo richiamo e ci
Altro che regalo della brousse. Qui nitivamente. Ricarico velocemente e spinge all’azione. Siamo di nuovo in
si sta innescando quel meccanismo con Bernard mi porto vicino al pos- traccia su un branchetto di roan. Ec-
perverso per cui la roan sta diven- sente animale. Si tratta del northwe- co il maschio, distanziato dagli altri
tando un problema emotivo. Certo, stern buffalo o bufalo di savana, più di qualche decina di metri.
se l’avessi colpita, ora saremmo piccolo del cafro e con corna meno Ne scorgo il muso striato di bianco
intorno all’animale a festeggiare, a pronunciate, ma pur sempre aggres- e una parte di costato, o quello che
scattare foto in attesa del fuoristra- sivo e scaltro come tutti i suoi simili. ritengo essere il costato. Bernard
da, Bernard avrebbe acceso il sigaro Al peso risulterà di 485 chilogram- mi invita a sparare se sono certo
e stappato una birretta ghiacciata mi: una bel selvatico che ripaga le di scorgere un’area vitale e così
e le risate sarebbero risuonate, fa- mie delusioni precedenti. faccio. L’animale scatta come una
cendo fuggire tutti gli animali nel Dopo il successo col bufalo mi sento molla e si dilegua nel fitto, illeso.
raggio di un chilometro. Invece è rigenerato, ora sono certo che non «Pas de problemes» commenta Ber-
silenzio, è immobilità, l’immobilità sbaglierò più nulla. È pur vero che nard. Da ora sarà tutto in discesa.
assoluta di uno dei pisteur che col nessuno è infallibile, nella mia car- Sarà certo così, ma il mio umore è
braccio sollevato indica davanti a riera di cacciatore ho collezionato decisamente nero.
me. Un vecchio bufalo solitario mi tiri pregevoli e padelle, ma mancare Sulla via verso il fuoristrada ci im-
sta fissando a 30 metri. Guardo Ber- un’antilope grande come un cavallo battiamo in un discreto facocero
nard, fa cenno di sì col capo. Mi spo- ha quasi dell’incredibile. cui vengo invitato a sparare e che, a
sto di lato e imbraccio velocemente. A confermare la tesi che ho su- venti metri, centro col .416 mentre
Il bufalo comincia a trotterellare ma perato il momento di impasse corre in una radura erbosa. Perché
il colpo lo raggiunge dietro la spalla, giunge un’altra conquista, un bel un facocero in corsa sì e per tre volte
un po’ arretrato. Si blocca e si gira guib harnachè (harnessed bushbuck) no una roan ferma a meno di cento
verso di noi, cercando il vento per che decido di tirare ugualmente metri? C’est la chasse.
sentire l’odore di chi lo ha assalito. all’imbrunire. Anche se il trofeo è Il giorno dopo partiamo un’ora
Ed è proprio girandosi in questo in regresso e pesantemente usura- prima del solito. Il nostro ph vuole
cogliere les coba ancora addormenta-
te o, meglio, vuole essere sul terreno
di caccia ai primi chiarori per avere
tutta la prima parte della mattina, la
più propizia e la più fresca, a dispo-
sizione. Subito incrociamo tracce
fresche e non tardiamo a individua-
re a circa un centinaio di metri un
bellissimo maschio che bruca tran-
quillamente. Ci avviciniamo sotto-
vento, ma qualcosa disturba la bella
antilope che, nervosa, comincia ad
1.
Il Burkina Faso ha chiuso i battenti
1 alla caccia, non per disposizioni governative
ma a causa degli atti terroristici
allontanarsi. Sono con Alì, il pisteur lo, schiantandolo di netto. grande emozione, che condivido
meno dotato, e Daniel, più giovane Mi avvicino con cautela ma la pal- con Alli, di far, dopo diversi anni, la
e più appassionato nel tracciare gli la del .416 ha fatto il proprio lavo- conoscenza di alcuni bimbi che ho
animali. Con un sorriso di incorag- ro attraversando quasi per intero in adozione a distanza grazie ad al-
giamento mi fa cenno di seguirlo, l’animale. L’incubo è finito, ho cuni amici volonterosi, fondatori del
e poco dopo mi indica qualcosa rotto l’incantesimo. centro Oasis Italia a Koudougou, a
proprio davanti a noi. Intravedo Giunge Bernard che riconosce l’an- cento chilometri dalla capitale.
una coda che si muove senza sosta, è tilope come la prima cui avevo spara- In tale struttura riescono a dare assi-
quella della nostra roan. Ora Daniel to e col suo sorriso paterno mi dice stenza medica e sociale a molti bam-
è immobile, apre lo stick e con un che ne è valsa la pena di sbagliarne bini sfortunati e alle loro famiglie.
cenno mi fa segno di prepararmi. alcune, perché quello è il più bel Il sorriso timido e a volte imbaraz-
L’ippotrago è a circa cento metri da trofeo di coba tirato quest’anno. zato di questi bimbi è stato il vero
noi, si ferma e si gira per guardarci. Ma i cadeaux della brousse non cadeau della brousse di cui ora
Pongo la croce del Khales sul suo sono ancora finiti. Ho la gioia e la colgo tutto il significato.
petto poderoso e senza indugio
premo il grilletto. L’animale gira di
scatto su sé stesso e mi offre il fianco, Viaggiatore col fucile, membro del Safari Club International Italian Chapter e
ho già ricaricato e sto per doppiare innamorato della natura e dell’Africa, Luca Bogarelli ha cacciato in Tanzania,
il colpo, ma esattamente in quel mo- Zimbabwe, Burkina Faso, Camerun, Senegal, Sudafrica, Botswana, Cina,
mento l’animale crolla su un alberel- Tagikistan, Kirghizistan e Turchia.
Il vecchio saggio
dell'arido Camerun
Kob sul Faro River, Camerun
padre: lì la vegetazione era più fit- il fucile. Provai a scattare una foto
ta e magari avremmo potuto avere con il 300 mm quando ogni tanto I CALIBRI
qualche chance in più di trovare il vecchio kob si affacciava dal ce-
un vecchio maschio. spuglio per guardarsi attorno. Col- Piazzare bene il tiro
Scendemmo dalla macchina e pito in pieno: fotografia strepitosa.
seguimmo un percorso fino a Poi tornammo alle cose serie. Era Per la caccia al kob, sono consigliati
raggiungere una piccola valle: i un bel maschio, vecchio, con un tutti i calibri di media grandezza.
tracker ci avevano detto che è so- trofeo largo e consumato. Per la caccia descritta è stato utiliz-
lito che i vecchi kob visitino que- Era il trofeo giusto per me. Dato zato un .300 Winchester Magnum:
sta zona. Notai per terra svariate che le cose non si smuovevano, de- dal 7 mm in su va bene qualsiasi
tracce, alcune meno fresche, cidemmo di avvicinarci: il kob era calibro. Importante è piazzare bene
altre più recenti. molto concentrato nel suo pasto il tiro, per il resto il kob non è un
A un certo punto mio padre mi e non ci dava retta. Arrivammo a animale coriaceo.
aprì lo shooting stick e iniziò a una distanza irrisoria, 80 metri.
guardare con il binocolo. Mi fece Il vecchio saggio era coricato die-
cenno di mettermi in posizione. tro al cespuglio e non si vedeva. Un avvicinamento spettacolare
Di conseguenza piazzai il Reming- A un tratto si alzò e iniziò a trottare La ricerca continuava imperterri-
ton sullo stick, attendendo istru- senza offrirmi una chance di tiro: ta: avevo quattro giorni di tempo,
zioni. Con il mio Geovid cercai era come se fosse stato disturbato quindi non mi posi problemi.
di scorgere il kob: mio padre mi da qualcosa, ma non ce n’era mo- La mattina avevamo passato diversi
spiegava che stava a circa 180 metri tivo. Il vento era perfetto, nessuno kob, riconobbi che era stato davve-
da noi. Era dietro un cespuglio a aveva fatto rumore. ro divertente. Eravamo sulla via di
mangiare: si vedeva solo la testa, Durante la tracciata notammo rientro al campo, ma ancora lonta-
quando la alzava. che dal trotto era passato al ni. Era quasi mezzogiorno e il sole
Siccome sono un malato non solo galoppo. Quindi decidiamo di cominciava a farsi sentire davvero
di caccia ma anche di fotografia, lasciar perdere e non disturbarlo caldo. Qui in savana nel periodo
vidi con piacere che mio padre mi inutilmente: magari aveva visto caldo al sole si toccano tranquilla-
passava la fotocamera tenendomi qualche predatore. mente i 51 gradi.
Ci fermammo per binocolare in
un punto dove avevamo visto dei
kob maschi nei giorni precedenti.
Magari ci stava una sorpresa.
«Ecco il tuo kob» annunciò mio pa-
dre. Era davvero vecchio, portava
la testa bassa mentre camminava e
le corna erano molto consumate.
Sì, era lui il kob giusto.
Mio padre mi guardò. Vidi che
non aveva lo stick. Con un sorriso
impugnò la telecamera e mi disse
di fargli vedere quello che sapevo
fare. Avrei dovuto fare tutto io e
arrivare abbastanza vicino al kob
per potergli sparare a mano libera,
oppure trovando un appoggio. Il
vento era perfetto e l’avvicinamen-
to proseguiva senza intoppi. Ero
molto emozionato. Era la prima
volta che cercavo di catturare un
animale tutto da solo. Il vecchio
1
kob solitario stava camminando a
circa 250 metri da noi. Il cuore mi
1.
… Pierre, il capo della compagnia di caccia, 2
mi disse di andare a cercarmi un vecchio kob.
Non è di sicuro un’impresa ardua, pensai fra
me e me, qui di kob è pieno zeppo.
Pierre proseguì come se mi avesse letto nella
mente: «Deve essere un kob davvero vecchio»
specificò «voglio vedere il kob più vecchio
che riesci a prelevare. Puoi sparare solo se è
davvero vecchio». Risposi accettando volentieri
la sfida, anche perché nella mia squadra avevo
un giocatore assai forte…
2.
Per la caccia al kob, sono consigliati tutti
i calibri di media grandezza. Per la caccia
descritta è stato utilizzato un .300 Winchester
Magnum: dal 7 mm in su va bene qualsiasi
calibro. Importante è piazzare bene il tiro,
per il resto il kob non è un animale coriaceo
3. 3
Di solito i kob vivono in gruppo, anche se
i vecchi maschi tendono a rimanere isolati
Il momento propizio
Il kob stava camminando di lato
nella direzione opposta alla nostra.
Cercai di avvicinarmi tagliandoli la
diagonale. Volevo arrivare più vici-
no possibile, anche per far vedere
a mio padre che ero capace. di una pianta che faceva proprio al grilletto. La croce era sulla spalla,
Arrivai sotto i 150 metri. Ormai caso mio, a circa 60 metri da me. il mio cuore impazzito. Trattenni
era quasi il momento cruciale. Vi- Stava arrivando. Ero riuscito a gua- il fiato e lasciai che la palla da 180
dagnare una bella fetta di strada, grani irrompesse nervosa fuori
ero posizionato perfetto sulla for- dalla canna. Si infilò nel vecchio
FORME DI CACCIA
ca di questo piccolo albero. kob, che con un balzo per aria
Il momento era perfetto, il cuore partì di corsa e si accasciò esanime
Cerca e avvicinamento mi batteva a mille. Perfetto ci sia- dopo nemmeno 40 metri.
mo. Era lì a 75 metri telemetrati. Era splendido, davvero anziano,
Per la caccia al kob è necessario Tolsi la sicura al .300 Winchester Pierre di sicuro ne sarebbe
avvistare l’esemplare di interesse Magnum e il dito si appoggiò sul stato contento.
e provvedere all’avvicinamento.
La savana del Camerun permette
di avvistare gli animali da lonta- Matteo Fabris ha intrapreso la carriera di outdoor video-cameraman e sta svolgendo
no, ma l’avvicinamento è tutta il praticantato per ottenere la licenza come cacciatore professionista. Ha realizzato
un’altra storia. numerosi video, dal British Columbia alle montagne di Gredos passando per le più
importanti destinazioni africane e per il big & dangerous game.
È
ormai qualche anno che Attenzione alla distanza che l’hanno preceduta. Chi vuole
Sabatti ha affiancato alla Il nome Extended range fa presagire divertirsi con tiri alle più lunghe
tradizionale linea Rover, tiri a distanze che abbiamo sem- distanze potrà con soddisfazione
a catalogo da tempo, la carabina pre avversato. Fatte alcune limi- frequentare uno dei poligoni che
Saphire, il cui nome nasconde tatissime eccezioni, quali le cacce forniscono linee di tiro a distanze
l’acronimo di Sabatti all purpose asiatiche, è nostra convinzione superiori ai 300 metri.
hunting italian rifle. Un’arma to- che l’esercizio etico della caccia Fatta questa doverosa premessa,
talmente ripensata che sfrutta preveda distanze d’ingaggio con- ritengo che la precisione intrinseca
un’azione in lega leggera desti- tenute. A giustificare eventuali di un’arma da caccia sia un obietti-
nata unicamente al mondo della eccezioni non sono accettabili la vo che i produttori più attenti fan-
caccia e non condivisa con alcuna presunta capacità tecnica del cac- no molto bene a perseguire.
piattaforma da tiro del variegato ciatore o la precisione dell’arma.
catalogo del produttore. Uno stru- È sempre dovere del cacciatore
mento specialistico, quindi, che avvicinarsi quanto più possibile al
restituisce al mercato l’esperienza selvatico per limitare gli errori di 1.
maturata appunto con la Rover. valutazione, ridurre le probabili- In tutti i calibri disponibili, la Saphire
Dopo la Saphire con calciatura in tà di errore nel piazzamento del viene alimentata da un caricatore
legno e quella sintetica, anche di colpo e conservare un’energia in lamierino da 3 colpi
tipo thumbhole, sono state pre- cinetica sufficiente a un abbatti- 2.
sentate due versioni con canna mento sicuro. Sotto all’astina, che presenta un profilo
ricoperta in carbonio e, ultima Questo è lo spirito della caccia, piatto per facilitare il tiro in appoggio,
nata, la Extended Range, che ho questa è la filosofia che ha sem- è avvitata una slitta Picatinny che può
provato a fine febbraio. pre ispirato questa rivista e quelle rivelarsi utile per l’applicazione di un bipiede
1 2
3.
La leva dell’otturatore è ben sagomata
e consente lo svincolo del componente
con una rotazione di 60 gradi.
La sua oliva è sostituibile
4. 3
Sulla carcassa è ricavata per fresatura
la slitta Picatinny per l’applicazione
degli anelli, in questo caso degli attacchi
fissi di Contessa. La slitta è in due parti,
a cavallo della finestra d’estrazione
5.
Il grilletto comanda uno scatto a tre leve
che richiede poche centinaia di grammi
di pressione per lo sgancio del percussore.
Davanti all’appendice è posto il comando
per lo svincolo del caricatore
6.
Caratteristica della Saphire E. R.
è la calciatura in polimero, con poggia-
guancia regolabile, Lop regolabile
mediante la rimozione di elementi
distanziatori e uno svaso inferiore
4
che facilita anch’esso il tiro in appoggio
tESt
La canna tECNiCA
Matricola arma: SR12706 Munizione 3
Ottica impiegata: Produttore: Hasler Bullets multiradiale
Bushnell Forge 2-16x50 Modello: Ariete RN
Peso di sgancio1: 665 g Palla: monolitica in rame, 159 gr La rigatura multiradiale di casa
V0 dichiarata: 880 m/s Sabatti abbandona gli intagli del-
Condizioni del test V0 rilevata2: 870 m/s la rigatura classica, supera pregi e
Meteo: nuvoloso E0 dichiarata: 3.965 J difetti della poligonale per svilup-
Altitudine: 108 m slm E0 effettiva: 3.824 J pare una serie di corrugamenti di
Pressione atmosferica: 1.003 hPa Deviazione standard3: 3,6 raggio differente che si alternano
Temperatura: 13° Rosata4: 11 mm
Umidità relativa: 74% per la lunghezza della canna; il mo-
Sito produttore:
www.haslerbullets.com vimento rotatorio viene impresso al
Munizione 1 Distributore: www.forestitalia.com proiettile non incidendolo ma sem-
Produttore: Fiocchi 045 8778772 plicemente deformandolo. Questa
Modello: Hunting Rifle caratteristica favorisce la corretta
Palla: tradizionale con tip, 180 gr stabilizzazione dell’ogiva e, come
V0 dichiarata: 800 m/s graditi effetti collaterali, porta una
V0 rilevata2: 795 m/s maggior precisione e una maggior
E0 dichiarata: 3.744 J velocità (oltre a un leggero incre-
E0 effettiva: 3.617 J
mento della pressione, ma sempre
Deviazione standard3:9,0
nei limiti imposti dal Cip) anche
Rosata4: 23 mm
Sito produttore: www.fiocchi.com con munizionamento commerciale.
Distributore: www.fiocchigfl.it 0341
473362
La carabina che ho provato monta-
Munizione 2 va lo scatto Match a tre leve di pro-
Produttore: Norma duzione interna, che garantisce un
Modello: BondStrike peso di sgancio contenuto e un’a-
Palla: tradizionale con tip, 180 gr
zione pulita. È comunque dispo-
V0 dichiarata: 840 m/s Note
V0 rilevata2: 772 m/s 1. Valore medio ricavato da 5 rilevazioni effettuate con
nibile il sistema fornito di stecher
E0 dichiarata: 4.130 J Lyman Electronic Trigger Pull Gauge. alla francese, da richiedere in fase
2. La velocità media è stata ricavata da 10 letture
E0 effettiva: 3.409 J effettuate con cronografo Steinert SuperChrono d’ordine o da implementare da
Deviazione standard3: 7,8
posizionato a 3 metri dalla volata.
3. La deviazione standard è un indice di dispersione,
parte di un armaiolo specializzato.
Rosata4: 29 mm cioè una misura indicativa di quanto i valori individuali
possano differire dalla media.
Sito produttore: www.norma.cc 4. La rosata è calcolata misurando i centri dei due colpi Una calciatura atipica
Distributore: www.ruag.com più lontani sparando a 100 metri in appoggio anteriore.
Il test è stato effettuato in data 29 febbraio 2019
Oltre alla canna sovradimensionata
030 7282651 presso il Tiro a Segno Nazionale di Lastra a Signa (FI). e alla canna multiradiale, a fare di
questa carabina una vera extended
range è la calciatura, che strizza più
8 l’occhio al mondo tattico che non
a quello della caccia. Realizzata in
polimero, è contraddistinta da una
impugnatura a pistola particolar-
mente verticale con relativa aper-
tura thumbhole, molto più ampia
che non la semplice asola pensata
per il passaggio del pollice. L’astina
è smilza e ha un profilo piatto che
facilita il tiro in appoggio; nella
sua parte anteriore è applicata una
slitta Picatinny per il montaggio del
Direttore editoriale delle riviste dei settori armi e caccia di Editoriale C&C
oltre che dei siti www.armimagazine.it e www.cacciamagazine.it, Matteo
Brogi è giornalista, fotografo ed esperto di armi: cacciatore per vocazione,
è appassionato di meccanica. Per le riviste del gruppo editoriale si occupa dei test
di armi e ottiche oltre a realizzare reportage venatori ovunque gli sia possibile.
Un Browning
leggero da caccia
Browning B525 Game One Light calibro 20
Browning fa di tutto per aumentare efficienza ed efficacia dei propri fucili:
il B525 Game One Light riceve il battesimo in nome della leggerezza
testo e fotografe di Simone Bertini
l Browning B525 Game One Quest’ultima è gradevolmente inci- anteriore, dove è inciso il nome
1.
Il delizioso - pur se semplificato -
sistema Browning è fatto di leve
e spintoni altalenanti che connotano
da sempre il meccanismo di chiusura
del sovrapposto. Appare anacronistico,
ma è indubbio che rappresenti uno
spettacolo per gli occhi degli appassionati,
non soltanto quelli del marchio belga
Struttura tosta, 2.
SChEdA TECNICA
6.
ottone; chi, per l’ambiente vena-
Il Browning B525 Game One Light è
torio che si trova a frequentare,
la sintesi Browning per i cacciatori moderni
che desiderano la leggerezza, senza che
desiderasse sostituirlo con uno più
per questo debbano rinunciare ad alcunché.
visibile, lo può senz’altro fare, seb-
Appartiene, come recita il nome, alla serie bene il mirino sferico puntiforme
B525 e non alla B725, l’ultima in ordine sia quanto di più classico applicato
di apparizione nel panorama dei fucili al mondo della caccia.
sovrapposti Browning
7. Azionamento fluido, sparo dolce
È molto buona la finitura del monobloc È inevitabile che la meccanica
sul quale sono innestati i tubi del Browning di un sovrapposto Browning sia
B525 Game One Light calibro 20; voto affrontata nel corso della descri-
6
eccellente anche per la saldatura della zione dell’arma, tanto è tipico il
canna superiore, praticamente invisibile suo sistema. Ciò che le parole non
Il re sotto scacco
Caccia al cervo
La caccia al cervo si svolge prevalentemente al crepuscolo: è un momento
nel quale l’ottica gioca un ruolo quasi più importante rispetto all’arma
di Marco Della Mea
conti il cervo, dividi per due il numero 7x57 Mauser alla bocca una velocità di 850
finale”. Il peso varia in relazione Conosciuto anche come 7 mm m/s e un’energia di 3.044 Joule.
alla zona. Il maschio (eviscerato) Mauser, il 7x57 Mauser ha origine A 100 metri la velocità si riduce a
può arrivare fino a 160 chili sugli sul finire dell’Ottocento in Ger- 759 m/s, che diventano 647 m/s
Appennini e 125 sulle Alpi, mentre mania. Fu pensato principalmente a 200 metri e 595 m/s a 300 me-
le femmine (eviscerate) a 82 chili per uso militare ma riscontrò però tri. L’energia a 100 metri risulta
sugli Appennini e 70 sulle Alpi. un elevato gradimento anche per essere pari a 2.428 Joule, a 200
La caccia al cervo si svolge preva- l’utilizzo venatorio. Paul Mauser metri pari a 1.916 Joule per cala-
lentemente in due periodi della lo pensò e lo creò come una deri- re a 1.422 Joule a 300 metri. Sup-
giornata: al sorgere del sole e al vazione dell’8x57 nato pochi anni ponendo di aver tarato la propria
suo calare, con un cuscinetto di prima. In origine le munizioni arma con +4,0 centimetri a 100
tempo che precede e supera questi erano fornite di una palla full metri, ossia un GEE di 165 metri,
due momenti. L’importanza delle metal jacket da 173 grani (11,2 il calo a 200 metri sarà di -18,4
ottiche ricopre un ruolo cruciale grammi) e sviluppavano una ve- centimetri per diventare -37,9
quanto la scelta di un calibro ade- locità alla bocca di circa 700 m/s centimetri a 300 metri.
guato. Le tecniche di caccia tipica- e un’energia di 2.750 Joule circa. Anche la Geco, azienda del grup-
mente sono due, alla cerca (Pirsch) Nel 1913 la palla originale fu sosti- po Ruag, propone una palla lead
e da appostamento sulle altane tuita con una a punta da 155 grani free modello Zero da 127 grani
(Hochsitz). L’arma individuata dal (10 grammi). Le straordinarie (8,2 grammi) con un coefficiente
cacciatore dovrà essere, per quanto prestazioni balistiche fecero sì che balistico di 0,247. Alla bocca la
possibile, facilmente trasporta- il 7x57 si diffuse in maniera capil- velocità risulta essere di 870 m/s,
bile, anche se allo stesso tempo lare soprattutto in America Latina l’energia 3.103 Joule. I valori di ve-
dovrà assicurare una certa stabilità a uso bellico, e in tutto il mondo locità ed energia risultano essere
nell’appoggio. Attualmente il per l’utilizzo venatorio. 760 m/s e 2.368 Joule a 100 metri,
mercato offre una vasta gamma di Il munizionamento commercia- 659 m/s e 1.781 Joule a 200 me-
armi. Si potrebbe pensare di utiliz- le, soprattutto se di produttori tri e 566 m/s e 1.313 Joule a 300
zare una carabina, notoriamente europei, è facilmente reperibi- metri. Tarando l’arma a 100 metri
più pesante e stabile, qualora la le, così come l’attrezzatura e la con +4,0 centimetri (GEE di 173
caccia sia prevalentemente da componentistica per la ricarica metri), il calo a 200 metri sarà di
altana, quindi con un appoggio domestica. -4,1 centimetri che diventano -35,0
sicuramente saldo, e un basculante Tra le diverse soluzioni commer- centimetri a 300 metri.
(kipplauf) per la Pirsch. Considera- ciali presenti sul mercato ci sono Nonostante che sia considerato un
to l’orario di svolgimento dell’at- la Fox Bullets e la Geco. calibro obsoleto, il 7x57 Mauser,
tività venatoria, le ottiche, sia da La Fox Bullets, giovane realtà disponibile anche in versione R
osservazione sia da puntamento, slovena, propone la propria palla per armi basculanti, risulta essere
dovranno essere dotate di un obiet- lead free modello Classic Hunter una munizione che ben si addice
tivo da almeno 50 millimetri ed es- da 130 grani (8,4 grammi) con alla caccia al cervo europeo anche
sere di discreta qualità. Entrambe un CB di 0,330 che fa registrare ai giorni nostri.
non necessiteranno di tantissimi
ingrandimenti - 8x per l’ottica da Palla Fox Bullets Classic Hunter da 130 grani, CB 0,330
osservazione, un variabile 2,5-10x Distanza (metri) 0 50 100 150 200 250 300
per l’ottica da puntamento. Velocità (m/s) 850 804 759 716 647 non disp. 595
Energia (Joule) 3.044 2.722 2.428 2.160 1.916 non disp. 1.422
I calibri e le munizioni
GEE 165 metri (cm) -4,0 +1,9 +4,0 +1,7 -18,4 non disp. -37,9
Data la mole del cervo, i calibri più
indicati vanno dai 7 mm in su, an-
che se in passato spesso e volentieri Palla Geco Zero da 127 grani, CB 0,247
veniva utilizzato il 6,5x57, anche Distanza (metri) 0 50 100 150 200 250 300
nella variante R. Il calibro per ec- Velocità (m/s) 870 814 760 708 659 611 566
cellenza è stato, e probabilmente
Energia (Joule) 3.103 2.717 2.368 2.055 1.781 1.531 1.313
lo è ancora, il 7x65R utilizzato in
armi basculanti. GEE 173 metri (cm) non disp. +1,4 +4,0 +2,4 -4,1 -16,3 -35,0
di 1.029 m/s e un’energia di Se si considera la scheda balistica che permettesse loro di cacciare i
4.765 Joule. Tali valori calano a della munizione prodotta da Sax, selvatici di grossa mole presenti in
100 metri, diventando 913 m/s che notoriamente utilizza palle quei territori, alla stregua di quan-
e 3.751 Joule. A 200 metri sono di un peso inferiore rispetto ai to era possibile fare con il .375
pari a 807 m/s e 2.558 Joule, a concorrenti, l’8,5x63 si addice H&H. Purtroppo, per tutta una
300 metri 702 m/s e 2.218 J. Sup- sicuramente alla caccia al cervo e serie di circostanze, i calibri ingle-
ponendo di azzerare l’arma a 203 non solo. Purtroppo a oggi non è si e americani ebbero la meglio e
metri (GEE), si avrà un +3,6 cen- ancora molto diffuso in Italia; le circoscrissero l’utilizzo del 9,3x64
timetri a 100 metri, 0,3 centimetri armi che lo camerano sono pro- a pochi appassionati collocati per-
a 200 metri e un calo di -18,0 cen- dotte dalla Strasser Waffen Manu- lopiù in Europa. Sicuramente la
timetri a 300 metri. faktur e dalla Blaser. scarsità di munizionamento com-
merciale disponibile ha favorito la
9,3x64 Brenneke concorrenza, più solida a livello di
Il 9,3x64 fa parte di una serie di disponibilità di munizioni pronte.
1. munizioni progettate dal famo- I caricamenti individuati, esclusi-
Tra febbraio e aprile il cervo getta il palco, so armaiolo Wilhelm Brenneke vamente di produzione europea,
che poi completa il proprio sviluppo agli inizi del Novecento. L’idea sono prodotti dalla Brenneke e
intorno al mese di agosto era produrre una munizione di dalla RWS.
2. media potenza, con una velocità La Brenneke dispone di una
Il peso del cervo varia in relazione alla medio-alta e compatibile con le soluzione storica, con la famo-
zona. Il maschio (eviscerato) può arrivare azioni Mauser del tempo. Non sissima palla Tug, acronimo di
fino a 160 chili sugli Appennini e 125 meno importante era l’obiettivo Torpedo Universal Geschoss, dal
sulle Alpi, mentre le femmine (eviscerate) di fornire ai coloni tedeschi pre- peso di 293 grani (19 grammi)
a 82 chili sugli Appennini e 70 sulle Alpi senti in Africa una munizione e un CB di 0,465.
La tabella balistica fa registrare con un alzo di +4,0 cm (GEE a un munizionamento nel quale
una velocità alla bocca di 785 m/s 165 metri), a 200 metri il calo utilizza una palla di propria con-
e un’energia pari a 5.854 Joule. sarà di -5,8 cm e a 300 metri di cezione Evo Green, lead free, da
Questi valori calano a 723 m/s -39,9 centimetri 184 grani (11,9 grammi) e un
e 4.966 Joule a 100 metri, 664 La Rws, che in catalogo dispone CB di 0,312.
m/s e 4.189 Joule a 200 metri, di una soluzione simile in tutto Il peso di palla più leggero per-
608 m/s e 3.512 Joule a 300 me- e per tutto a quanto proposto da mette di misurare alla bocca una
tri. Tarando l’arma a 100 metri Brenneke, ha come alternativa velocità di 970 m/s e un’energia
Velocità (m/s) 785 723 693 664 608 La caccia al cervo si svolge
prevalentemente in due periodi della
Energia (Joule) 5.854 4.966 4.562 4.189 3.512
giornata: al sorgere del sole e al suo
GEE 165 metri (cm) -5,0 +4,0 +1,7 -5,8 -39,9 calare, con un cuscinetto di tempo che
precede e supera questi due momenti.
Palla Rws Evo Green da 184 grani, CB 0,312 L’importanza delle ottiche ricopre
Distanza (metri) 0 50 100 150 200 250 300 un ruolo cruciale quanto la scelta
Velocità (m/s) 970 917 866 816 769 723 679 di un calibro adeguato. Le tecniche
di caccia tipicamente sono due,
Energia (Joule) 5.598 5.003 4.462 3.962 3.519 3.110 2.743
alla cerca (Pirsch) e da appostamento
GEE 198 metri (cm) non disp. +1,0 +4,0 +3,8 -0,2 -8,2 -21,0 sulle altane (Hochsitz)
3
© Alessandro Buzzi
nel 2017, il 10,3x68 ha come dere a 300 metri con una velocità
peculiarità la possibilità di utiliz- di 592 m/s e un’energia di 2.278
zare un’ampia gamma di pesi di Joule. Tarando con il classico +4,0
palla, dai 170 grani (11 grammi) centimetri, a 200 metri il calo
ai 402 grani (25 grammi), of- risulterà di -2,8 centimetri, a 300
frendo di fatto le prestazioni che metri di -30,6 centimetri.
vanno dal .30-06 al .416 Reming- Nonostante che sia una muni-
ton. Il bossolo ha un’altezza di zione di nuova introduzione,
68 millimetri, come indicato dal- attualmente ancora poco diffusa,
la tipica nomenclatura europea, alla luce delle specifiche tecniche
e presenta il classico belt caratte- sicuramente farà parlare di sé.
ristico dei calibri magnum. Con- Ottimo per la caccia al cervo, può
siderate le specifiche tecniche, essere usato anche come uni-
questa munizione può essere co calibro per la caccia.
REGINA
Via Manin 49, 31015 - Conegliano (TV)
Tel. 0438 60871 - info@armeriaregina.it
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CANNA LISCIA - MUNIZIONI TEST
Doppia dispersione
Zanoletti Double Dispersion calibro 12
La beccaccia è un selvatico nobile, al quale è dedicato un gran numero di cartucce
del catalogo Zanoletti. Ci ha incuriosito la Double Dispersion
di Simone Bertini, Paolo Guerrucci, Alessandro Iacolina
1.
1 La chiusura della cartuccia con bossolo
Fiocchi giallo da 70 millimetri di altezza
è una usuale stellare a sei pliche,
piuttosto regolare
2.
La sezione della cartuccia evidenzia subito
la peculiarità del piombo: si intravedono
anche le alette del dispersore
3.
Fa un certo effetto, ai neofiti, vedere
il piombo schiacciato. In realtà era
la soluzione adottata dai nostri nonni,
quando non disponevano delle moderne
borre dispersanti. E funzionava, eccome
se funzionava. Apprezziamo dunque una
cartuccia che ripropone una soluzione
non modernissima, ma in grado sempre
di ben figurare a caccia. Nello specifico,
un metallo morbido e malleabile. zione sulla destinazione della car- il piombo è della numerazione 8 (2,3
Certo, i pallini non uscivano fuori tuccia. Molto evidente la scritta millimetri di diametro), molto omogeneo
tutti uguali e le deformazioni po- “Double Dispersion” in caratteri fra i vari pallini; lo schiacciamento a metà
è ottenuto con uno specifico rullo. La dose
tevano essere importanti al punto grandi e in aumento da sinistra
di pallini è importante, ben 40 grammi
da riscontrare rosate molto irre- a destra. Sotto, su sfondo rosso,
golari e non costanti. Ma l’effetto si nota la scritta: “Caricamento
dispersante si aveva, eccome. Brevettato” e più sotto ancora
“Dispersore più piombo schiac-
Poco spazio all'immaginazione ciato”. Non è molto visibile, ma all’altezza del bossolo. Sui due
La scatola della Zanoletti Double testimonia quello che ci aspetta fianchetti laterali compaiono le
Dispersion è immancabilmente all’apertura della cartuccia per le scritte di warning e le avvertenze.
destinata alla beccaccia: al centro prove. In alto a sinistra, in bianco La confezione alberga 25 cartuc-
troneggia infatti una fotografia e in corsivo sulla foto, campeggia ce, la dotazione standard, più che
che la ritrae nel suo ambiente la scritta “Muninord cartridges sufficienti – per molti – per un’in-
naturale, il bosco, a terra, pro- by Zanoletti Walter”, ripetuta tera annata venatoria a beccacce.
babilmente intenta alla ricerca anche in basso sul frontespizio. La singola cartuccia è formata da
di qualche vermetto o lombrico. Sul coperchio si trovano le stesse un 12/70 con tubo Fiocchi (ma
Una specie di reticolo posiziona- cose, più in piccolo, e in più l’in- può essere anche della Cheddite
to al centro della beccaccia stessa dicazione della numerazione del o della Maxam, dipende dalla di-
lascia poco spazio all’immagina- piombo e la sua quantità, oltre sponibilità) di colore giallo, ben
2 3
visibile anche nel folto di un bosco minata, sotto forma di piastrelle che risulta formato da una base
qualora aveste gli estrattori auto- quadrate di colore grigio ardesia autoregolante dotata di sistema
matici sulla vostra arma. Il fondello e di dimensioni 1,2x1,2 mm con ammortizzante, nonché di un con-
è un tipo 4 ottonato da 22 millime- spessore di 0,12 mm. La densi- tenitore a frattura programmata
tri circa di altezza: conferisce un tà gravimetrica media è di 590 (con alette esterne) che è in grado
aspetto cattivo alla cartuccia. Le grammi/L, con combustione piut- di contenere alcuni pallini e di
scritte sono apposte con vernice tosto lenta. La Tecna n è una pol- portarli più avanti nello spazio sen-
nera e riguardano la numerazio- vere molto versatile che consente za creare buchi nella rosata.
ne e la quantità del piombo, la al caricatore (domestico o indu-
denominazione della cartuccia striale che dir si voglia) di sbiz- Un assetto equilibrato
(“Double Dispersion by Zanoletti”) zarrirsi con assetti di varia natura I pallini, citati anche nella scatola,
e l’altezza del bossolo. Saggiamen- e genere (e calibro): per questo presentano l’interessante caratte-
te, visto il fondello importante, le motivo è largamente impiegata. È ristica di essere schiacciati; guar-
scritte più lunghe sono apposte infatti costante in ogni condizione dando le foto si capisce come tale
in diagonale sul tubo giallo. La climatica e quindi ampiamente affermazione corrisponda al vero.
qualità delle scritte è buona e ab- utilizzabile per un assetto da bec- Grazie a un rullo appositamente
bastanza nitida, fatto salvo che non caccia, che deve necessariamente creato per il piombo, i pallini sono
è questo che permette di tornare a fare fronte a temperature sensibil- esattamente schiacciati a metà e
casa con la beccaccia nel carniere. mente differenti fra di loro duran- hanno un volume più ampio di
L’innesco è il potente Fiocchi 616, te la stagione venatoria. quanto non sia quello concesso
caratterizzato dal corpo ottonato e La dose prevista dall’azienda è di dalla loro naturale numerazione
dalla vernice protettiva copri foro 1,58 grammi circa. Le nostre dieci (numero 8, 2,3 mm di diametro).
di vampa di colore bianco. distinte misurazioni hanno messo
in luce un valore medio di 1,58
SChEDA TECNICA
Senza buchi nella rosata grammi (coincidente).
La scelta della polvere è ricaduta Per il borraggio della Double Di-
sulla Tecna n della NSI. Si tratta spersion si è fatto ricorso a un di-
Zanoletti Double
di una doppia base attenuata la- spersore della Baschieri & Pellagri, Dispersion
Produttore: Zanoletti
Modello: Double Dispersion
Confezione: scatola da 25 cartucce
/ box cartone da 250 cartucce
Bossolo: Fiocchi 12/70 color giallo
con scritte stampate color nero,
fondello ottonato tipo 4 (22 mm)
Innesco: Fiocchi 616
Polvere: Tecna n della NSI, in dose
di circa 1,58 grammi dichiarati
Borra: dispersante
Baschieri & Pellagri
Pallini: piombo nero schiacciato
al 2% di antimonio, in dose di 40
grammi nella numerazione 8 (pallini
di 2,3 mm di diametro; disponibile
anche nella numerazione 6)
Chiusura: stellare a sei petali
Altezza cartuccia finita: 58,05 mm
Peso cartuccia finita: 53,56 grammi
Pressione: 650 bar
Velocità V0: 320 m/s
Tempo di canna: 3.100 µsec
Contatti produttore: 030 8910937
4
info@zanoletticartucce.com
5 6
Senza paura
Cartuccia calibro 36 magnum ricaricata
con 18 grammi di piombo numero 5
Si allargano gli orizzonti e gli impieghi venatori del calibro 36 magnum.
Ecco una cartuccia performante, con la quale insidiare selvaggina di pregio
di Simone Bertini, Paolo Guerrucci e Alessandro Iacolina
na pubblicità del tempo piccolo motore. Orbene, quando Innanzitutto il calibro piccolo, il 36
Ma quanti di voi, quando devono Il bossolo è un Fiocchi da 76 mil- Alcune cartucce ricaricate accanto a bossoli
vuoti; il colore è un verde tenue, sul quale
scegliere l’arma con cui andare limetri di altezza (calibro 36 ma-
si possono facilmente apporre scritte
a caccia, rivolgono lo sguardo in gnum), di colore verde tenue. Nello
o diciture varie. La chiusura è a orlo
prima battuta al piccolo fucile in ra- specifico era già prestampato con la
tondo, con dischetto in plastica frangibile
strelliera? A parte qualcuno che ha numerazione del piombo e l’assetto disponibile in tre colori differenti,
fatto del .410 una ragione di vita o è stato ovviamente effettuato con la commercializzato dall’armeria Do’ Monaco
quasi, per molti si tratta di una pos- stessa numerazione. Ciò non toglie 2.
sibilità venatoria, non certamente di che si possano aggiungere a piaci- Il bossolo Fiocchi da 76 millimetri di altezza
un’assoluta preferenza. Con questo mento scritte, immagini o diciture. è equipaggiato con un fondello ottonato
assetto vogliamo ingolosirvi e farvi Il fondello è ottonato tipo 3, da tipo 3 da 16 millimetri di altezza, degno
capire che, con le dovute cautele e 16 millimetri di altezza e appare complemento (anche estetico) della cartuccia.
limiti imposti dalla logica ancor pri- necessario per garantire una cer- L’assetto è equilibrato e l’occhio soddisfatto
ma che dalla balistica, il calibro .410 ta proporzione all’insieme della 3.
può regalare grandi soddisfazioni. cartuccia. L’innesco è un Fiocchi Il propellente utilizzato è relativamente
nuovo, specialmente se impiegato
615, caratterizzato dal corpo ra-
nelle ricarica di munizioni spezzate
Un bel po' di Baschieri & Pellagri mato e dalla vernice protettiva co-
per l’anima liscia: si tratta infatti della BP03,
Ça va sans dire, riporremo le nostre pri foro di vampa di colore rosso.
una doppia base con una modesta percentuale
preziose cartucce nella scatolina L’innesco si colloca a circa metà di nitroglicerina e con un’accentuata lentezza
proporzionata al calibro realizzata strada nella scala di potenza degli combustiva. Dal punto di vista estetico
dalla Siarm. L’ingombro è minimo inneschi della casa lecchese. si presenta come una Ball Powder
e la possibilità di annotare i dati La polvere che abbiamo utilizzato è con granulometria sferoidale mista finissima
impagabile. Naturalmente il nostro decisamente nuova nel campo della (0,2-0,6 mm). La dose scelta per questa
è un suggerimento, ma negli anni ricarica casalinga. Si tratta infatti dispersante è di 1,10 grammi
1 2
4.
Semplice il borraggio; una borra Baby
410 Max alta 35 millimetri della felsinea
Baschieri & Pellagri, di colore blu
e con contenitore a frattura programmata
(due parti simmetriche unite da un punto
di plastica)
5.
La dose di pallini è di 18 grammi di piombo
ramato nella numerazione 5 (2,9 mm
di diametro); nelle mani giuste e con
un minimo di pratica, questi due valori
4 possono assicurare soddisfazioni inaspettate
nelle mani del cacciatore ardito
della BP03, una delle ultime nate non lesiniamo sulla qualità della 6.
nella famiglia BP della Baschieri & componentistica; se dobbiamo af- Prova di rosata, effettuata sparando a 23
Pellagri. Due cenni storici per com- fidare le nostre chance di riuscita metri con un fucile semiautomatico calibro
pletezza: la BP03 nasce nel 2017 per a un prodotto impegnativo, quan- 36 magnum, marca Armsan, modello A6
completare la serie di polveri B&P tomeno che sia costruito con tutti i 36, munito di canna di 71 centimetri
preesistenti, destinate alla ricarica crismi. Basta guardare i pallini per di lunghezza e strozzatore tre stelle
(strozzatore interno / esterno, 2 centimetri
del munizionamento metallico. È verificare visivamente la loro qualità
esterni, marca Gemini): i pochi pallini
una doppia base con una modesta in fatto di uniformità, dimensioni e
ingaggiano efficacemente il cerchio
percentuale di nitroglicerina e con regolarità-lucentezza.
di 75 centimetri di diametro e un selvatico,
un’accentuata lentezza combustiva, Il diametro del piombo ramato è
anche di mole importante, può essere attinto
studiata per i calibri importanti da il 5 (2,9 millimetri di diametro); in modo risolutivo
pistola. Dal punto di vista estetico si questo valore ben si sposa con le 7.
presenta come una Ball Powder con pretese venatorie della cartuccia, Stesse condizioni sperimentali, ma distanza
granulometria sferoidale mista fi- alla quale non vogliamo precludere di tiro aumentata a 28 metri, impegnativa
nissima (0,2-0,6 mm). Possiede una selvaggina di pregio o comunque per il calibro, e strozzatore una stella (6/10;
densità gravimetrica molto elevata, robusta e pennuta. strozzatore interno / esterno, 2 centimetri
di circa 959 grammi/L, e occupa La cartuccia viene poi chiusa a orlo esterni, marca Gemini). La distribuzione è
pochissimo spazio nel bossolo del tondo con un dischetto di plastica stretta e impegnativa, ma densa di soddi-
calibro .410. La dose che abbiamo frangibile, appositamente creato per sfazioni per chi sa sparare con il 36 magnum
scelto per la nostra dispersante è di
1,10 grammi. Il lotto della polvere
utilizzato è il 17002 dell’11/1/2018.
Per il borraggio ci siamo rivolti
come di consueto al ricco catalogo
della Baschieri & Pellagri, che dispo-
ne di numerose soluzioni per ogni
esigenza. Nello specifico, abbiamo
impiegato la borra Baby 410 Max di
altezza 35 millimetri, di colore blu e
con contenitore a frattura program-
mata (due parti simmetriche unite
da un punto di plastica).
Distribuzione efficace
La dose di pallini che abbiamo ca-
ricato è standard per il calibro .410:
18 grammi di piombo ramato di
ottima qualità. Avendo tutto som- 5
mato pochi grammi a disposizione,
6 7
il calibro .410 dall’armeria Do’ Mo- I dati di banco, ottenuti secondo di manico, ma questo lo si sapeva
naco. Vi lasciamo la scelta di quale norme CIP (canna cilindrica da già. La cartuccia alla spalla si rivela
dischetto impiegare, dal momento 70 centimetri, cartucce climatizza- morbida e gradevole da sparare e
che ne vengono prodotti in tre colo- te a 20 °C e 60% umidità relativa) diventa un piacere fare pratica con
ri diversi: trasparente, giallo e verde. sono 830 bar di pressione, una questo assetto che si rivela peraltro
L’altezza finale della cartuccia si as- V2,5 di 380 m/s e un tempo di can- piuttosto efficace. Le deviazioni
sesta a 71,83 millimetri, per un peso na di 2.820 µsec. standard in fase di bancatura si sono
totale di 24,43 grammi (media di Come di consueto ci siamo avvalsi rivelate bassissime, altro indice di
dieci distinte misurazioni). della gentilissima cooperazione un assetto centrato o, come dicono i
della famiglia Matteoni, che gestisce ricaricatori, di cartuccia in dose.
l’impianto di tiro a volo di Pisa. Le Dove la spariamo? Un fagiano, una
SCheDA teCNICA prime verifiche sulla rosata sono sta- starna come prima canna, ma an-
te effettuate a 23 metri con l’utilizzo che una validissima seconda canna
Ricarica calibro 36 del nuovo semiautomatico calibro per molte specie. Azzardiamo un
magnum .410 marca Armsan, modello A6 36, selvatico che non vi è ancora venuto
munito di canna di 71 centimetri in mente? Corvidi da appostamen-
Bossolo: Fiocchi 36/76 di lunghezza e strozzatore Gemini to, quando la tesa è ben fatta, il
con fondello tipo 3 (16 mm)
ottonato, di colore verde chiaro interno/esterno (+ 2 centimetri) 3 mimetismo perfetto e gli animali
Innesco: Fiocchi 615 stelle. Poi abbiamo cambiato stroz- arrivano a distanze ragionevoli.
Polvere: B&P BP03 in dose zatore, inserendo quello full (una Non siete ancora soddisfatti? Co-
di 1,10 grammi stella, in realtà sono circa 6/10 nel lombacci in tesa o columbidi nelle
Borra: Baschieri & Pellagri Baby calibro 36), sparando a 28 metri. operazioni di contenimento. Noi
410 Max di altezza 35 mm L’analisi delle rosate ci ha lasciati abbiamo sparato l’assetto appena
Pallini: 18 grammi di piombo del tutto soddisfatti; alla distanza più descritto in numerose situazioni
ramato numero 5 (diametro 2,9 mm)
breve considerata, i pallini si distri- appena descritte, sempre con ottimi
Chiusura: orlo tondo con dischetto
Do’ Monaco in plastica frangibile buiscono in modo efficace nel cer- risultati; abbattimenti precisi e netti.
(calibro .410) chio di riferimento (75 centimetri Sempre sparando con la testa e non
Altezza cartuccia finita: 71,83 mm di diametro), mentre alla massima cercando il tiro impossibile.
Peso cartuccia finita: 24,43 grammi distanza e con lo strozzatore full i Ricordatevi, come prassi, di pas-
Pressione: 830 bar pallini ingaggiano una superficie sare sempre e comunque da un
V2,5: 380 m/s veramente stretta e performante. Banco di prova autorizzato
Tempo di canna: 2.820 µsec Certo, per riuscire con il calibro per verificare il vostro assetto;
.410 ci vuole anche una buona dose la sicurezza innanzitutto.
4 5 6
go 2020 del produttore. Dietro a interruzioni sui due bracci e l’ormai della campana dell’obiettivo, più
questa apparente dimenticanza non indispensabile punto rosso illumina- modesto nell’area dell’oculare,
c’è alcun mistero ma la semplice to centrale. La croce risulta egregia- che riprende lo stilema tipico delle
necessità, da parte di Bushnell, di mente incisa e ben visibile in tutte le ottiche statunitensi (e che mai ri-
commercializzare in Europa un condizioni di utilizzo. Alle versioni uscirò a farmi piacere). La ghiera
prodotto consono alle necessità ve- 2,5-15x50, 3-18x50 e 4,5-27x50 repe- dello zoom è in metallo, fluida ma
natorie del Vecchio Continente, che ribili in America si affiancano quin- abbastanza resistente alla rotazione,
con l’esasperazione tattica che si re- di allestimenti più tradizionali quali mentre la ghiera della regolazione
spira oltre Oceano non ha molto da quello in mio possesso, un 1-8x30 e diottrica porta un anello in gomma
condividere. Dedicato ai cacciatori un 3-24x56 tutti dotati (come pure il per addolcire l’eventuale indeside-
europei è anche il reticolo offerto 3-18x50) del reticolo G4i-Ultra SFP rato contatto tra lo spigolo dell’ocu-
con il cannocchiale che ho avuto sul secondo piano focale. lare e il sopracciglio dell’utilizzatore.
tra le mani. Si tratta infatti dell’en- Rispetto alle versioni più tattiche, Il tutto è sigillato e riempito di azoto
nesima rivisitazione del German #4, però, anche l’ottica in test conserva per ridurre praticamente a zero
che in questo caso presenta delle un’impostazione ibrida, che si pone l’eventualità dell’appannamento in
a cavallo tra la destinazione venato- condizioni di shock termico.
ria (confermata dal reticolo) e una La finitura superficiale è una sem-
più sportiva. tradita dalle torrette plice quanto bella anodizzazione,
4.
alte e dalla leva per la regolazione
Le torrette per alzo e deriva consentono
rapida del fattore d’ingrandimento,
la regolazione del punto d’impatto
peraltro removibile.
a passi di un sesto di Moa,
mezzo centimetro a 100 metri
5-6.
Un trionfo di lega leggera
Smontando il coperchio della torretta, La costruzione si avvale di un tubo
è possibile procedere all’azzeramento d’alluminio macchinato, molto
dell’indice e al blocco del punto zero bello per quanto riguar-
7. da il raccordo
L’architettura dell’oculare presenta
la tradizionale conformazione americana,
certamente non bella ma efficace.
Oltre alla ghiera per la regolazione
del rapporto d’ingrandimento è presente
7
quella per la regolazione diottrica
SchedA tecNicA
leggermente più lucida sull’oculare
a indicare, con ogni probabilità, una Bushnell Forge
diversa finitura del componente o la
sua realizzazione in una lega diversa Produttore: Bushell Outdoor Products
rispetto al corpo dell’ottica. Modello: Forge
Ingrandimento: 2-16x
tre torrette Diametro obiettivo: 50 mm
Tre sono le torrette. Quella di si- Diametro pupilla d’uscita:
25-3,1 mm
nistra porta due ghiere coassiali:
Estrazione pupillare: 100 mm
l’esterna comanda la regolazione
Reticolo: German 4I Ultra SFP
della parallasse da 10 metri all’in- Campo visivo (a 100 metri):
finito, con tanto di indicazione dei 12,8 – 1,6 m
500 metri. Quella interna regola la Peso: 990 g
LY
luminosità del punto rosso, registra- Lunghezza: 335 mm
I
bile su sei livelli intervallati da al-
trettante posizioni di spegnimento.
Diametro tubo centrale: 34 mm
Prezzo: 829 euro M 20+
Il punto rosso è ben inciso in tutte Sito produttore: www.bushnell.com
Distributore: www.bignami.it FA – X
X
le condizioni, senza sbavature. Le
0471 803000
torrette destinate ad alzo e deriva
presentano una scala ben incisa + T
e muovono il punto d’impatto di lenti sono di tipo ED con un indice E +/
mezzo centimetro a 100 metri. di dispersione particolarmente con-
M X30
Quindi a passi di un sesto di Moa. tenuto, fornite con trattamenti fully
O –
Per attuare la regolazione è neces-
sario sollevare il cappuccio della
multi-coated antiriflesso per ridurre
le aberrazioni e, ancora, favorire alti C
L B
torretta e, una volta completata la
regolazione, è possibile procedere
livelli di trasmissione luminosa. Per
inciso, nella confezione di vendita è
E /T
al suo azzeramento semplicemente incluso un bel paraluce pensato per W 0B
allentando le tre viti a brugola che annullare gli effetti negativi delle 3
bloccano il cappuccio. Seguendo luci parassite. X
una procedura simile, ma stavolta Pur senza raggiungere i livelli di ec-
agendo sull’anello interno di bloc- cellenza delle ottiche più blasonate,
caggio, è possibile registrare anche questo Forge di Bushnell - così come
il disco Z-Lok ruotandolo fino a gli altri modelli della famiglia che
quando entra in contatto con il per- abbiamo avuto tra le mani alle varie
no fisso sulla parte inferiore della fiere di settore - offre prestazioni
torretta. In questo modo si ottiene di alto livello in ogni condizione di
un blocco al punto zero in maniera illuminazione. I trattamenti esterni
tale da facilitare l’impiego istintivo delle lenti e del tubo sono molto
della torretta stessa. Il sistema è di- ben realizzati, a garanzia della massi-
sponibile solo su questo modello e ma robustezza. Se proprio vogliamo
sull’allestimento 3-24x56. trovargli un difetto è il peso che, con
Lo schema ottico propone sulla len- i 991 grammi rilevati alla bilancia, lo
te esterna la finitura protettiva Exo, uno dei più pesanti della categoria
di cui già ho scritto, che costituisce delle ottiche di mira luminose
una barriera protettiva. Tutte le con una zoom ratio di 1:8x.
Sicurezza attiva
Garmin InReach Mini
Un comunicatore satellitare può essere una soluzione salvavita non solo
in aree estreme. Soprattutto considerando l’età media dei cacciatori italiani,
che sale inesorabilmente. Il modello più compatto di Garmin può quindi diventare
un utile alleato in moltissime occasioni
di Matteo Brogi
1.
raccogliere altre informazioni che sitivi Garmin. In questo caso ho uti-
Tra le caratteristiche standard del
possano rivelarsi utili. Per esempio, lizzato un orologio Instinct prodotto comunicatore satellitare InReach Mini sono
eventuali allergie. Altre funzioni non dalla stessa Garmin e offerto sul sito comprese le funzionalità Gps, che forniscono
secondarie dello strumento sono del produttore a 299,99 euro. Sono dati precisi su localizzazione, altitudine,
legate alla sua natura di navigatore peraltro supportati tutti gli orologi direzione e velocità tramite la triangolazione
satellitare, che permette all’utilizza- delle serie Fenix. con i satelliti dell’area
tore la sincronizzazione di percorsi Ma le funzioni di un comunica- 2.
La struttura dell’InReach Mini è semplice ma
e way point. Non meno importante tore satellitare, in quest’epoca di
robusta, resistente agli urti (MIL-STD-810F)
è la possibilità di ricevere dettagliate massima esposizione social, non e con impermeabilità IPX7 così da resistere
informazioni meteo dell’area si fermano certo qui. Utilizzando a qualsiasi condizione di utilizzo
in cui ci si trova. Con l’InReach MapShare, per esempio, si possono 3.
Mini si può interagire mediante invitare gli amici a effettuare il ping Come spiegano le istruzioni presenti
più canali. Anzitutto tramite la pagi- per raggiungere il dispositivo e vi- sul retro dello strumento, per attivare l’SOS
na web predisposta da Garmin sualizzare la posizione GPS e scam- è necessario mantenere premuto l’apposito
(https://eur.explore.garmin.com). biare messaggi durante il viaggio. bottone posto su un lato e coperto
da un coperchietto amovibile.
In secondo luogo, considerata l’as- La pagina MapShare può essere ad-
L’allarme attiva il centro di monitoraggio
senza di un tastierino alfanumerico, dirittura condivisa su blog, sito web Geos, sempre presidiato
mediante smartphone o tablet e e account social media. 4.
l’app Earthmate gratuita. Per con- L’impiego delle funzionalità più Non mancano le funzionalità social,
cludere, associandolo ad altri dispo- evolute di InReach (tra cui quella che vanno impostate preventivamente
da computer e sono accessibili da app
o mediante altri device digitali capaci
TipOlOgia pianO
di dialogare con lo strumento
Safety Recreation Expedition
SOS Illimitati Illimitati Illimitati
Messaggi di testo 1 10 40 Illimitati
Messaggi predefiniti Illimitati Illimitati Illimitati principale, il soccorso) richiede l’at-
Ping posizione 0,10 euro Illimitati Illimitati tivazione di un abbonamento. La ta-
Previsioni meteo Vale 1 messaggio Vale 1 messaggio bella presenta la quotazione per i tre
base2 di testo di testo Illimitati
piani personali attualmente dispo-
Previsioni meteo nibili. Una pregevole caratteristica è
premium3 1,10 euro 1,10 euro 1,10 euro
che il taglio è mensile e che possono
Piani freedom4 19,99 euro 39,99 euro 74,99 euro essere sospesi quando non sia ne-
Piani annuali 4 14,99 euro 29,99 euro 59,99 euro cessaria la copertura. A confermare
Note che, con un sacrificio economico
1. Messaggi di 160 carattreri tutto sommato abbordabile, si può
2. Meteo base: temperatura, precipitazioni, velocità e direzione del vento, dettagli sulla pressione atmosferica per 3 giorni
3. Meteo premium: include temperatura, precipitazioni, velocità e direzione del vento, dettagli sulla pressione atmosferica aggiungere alla nostra esperienza di
per 7 giorni caccia quel quid in termini di sicu-
4. Quota di abbonamento mensile. Ai piani si possono sommare due ulteriori coperture: una per il finanziamento delle
operazioni di ricerca fino a 100.000 euro (19,99 euro/anno) e un altro per il trasferimento di emergenza presso un ospedale rezza che potrà rivelarsi risoluti-
vicino a casa, 144,99 euro/anno
vo nell’emergenza.
a esordito lo scorso anno caratteristiche tipiche del modello, ampio display lcd. Al centro della
1 2
fetto scooter; ma, se si pigia a fondo interviene il motore termico. Al ter- I fari posteriori full-led sono più piccoli
l’acceleratore, il contagiri schizza mine della nostra prova il consumo rispetto alla passata versione; buona
fino a 6.000 giri, facendo salire i medio rilevato è stato di 8,1 litri per la visibilità posteriore
2.
consumi. Al contrario, gestendo 100 km (circa 12,3 km/l). Nel misto
Molto razionale la disposizione
l’acceleratore, può capitare di par- la Forester si è dimostrata agile,
della strumentazione: tutto è a portata
tire in modalità elettrica, e arrivare nonostante la mole e le dimensioni;
di mano e dove ci si aspetta che sia
nelle curve l’auto non si corica mol-
to, ma (merito anche della trazione
Scheda TecnIca integrale) segue fedelmente la traiet-
toria impostata, almeno fino a quan-
Subaru Forester do non si esagera. Sulle asperità cit- ogni contesto, anche nel fango ab-
e-Boxer tadine le sospensioni lavorano bene, bastanza profondo, dove la giappo-
filtrando anche le buche più toste. nese consente di trarsi d’impaccio
Produttore: Subaru In autostrada si viaggia comodi. anche a chi ha meno esperienza di
Modello: Forester e-Boxer Unico neo: a 130 km/h il motore gi- guida in offroad.
Motori: benzina 4 cilindri boxer ra intorno ai 3.600 giri e si vorrebbe La Forester e-Boxer è disponibile
aspirato 1.995 cc affiancato da un
motore elettrico asincrono a magneti un po’ d’isolamento acustico in più. in tre allestimenti - Free, Style e Pre-
permanenti a 118 Volt di tensione mium - con prezzi di 35.500, 38.500
Potenza massima: 150 cv a 6.000 In fuoristrada e 43.000 euro. Già la Free offre
giri (più 16,7 cv del motore elettrico) Lontano dall’asfalto, la Forester molto, con tutti gli Adas, il climatiz-
Coppia massima: 194 Nm a 4.000 e-Boxer sfrutta le quattro ruote zatore automatico bi-zona, i sedili
giri (più 66 Nm dell’elettrico) motrici, con distribuzione automa- anteriori riscaldabili, la retrocamera,
Trasmissione: cambio a variazione tica della coppia là dove occorre: il e i cerchi in lega da 17”. Lo Style
continua di rapporto Cvt
Trazione: integrale permanente sistema X-Mode sfrutta i controlli di aggiunge, tra l’altro, i vetri posteriori
con sistema Awd di ripartizione trazione e della stabilità per garan- oscurati, i sedili anteriori a regolazio-
attiva della coppia tire sempre aderenza. Tre i settaggi ne elettrica, l’accesso keyless, il por-
Dimensioni: lunghezza 4.625 mm, a disposizione: strada (Normal), tellone elettrico. Infine, il Premium
larghezza 1.815 mm, altezza 1.730 sterrato, neve o fango (Snow/Dirt) comprende cerchi da 18”, sedili in
mm, passo 2.670 mm
e fango, sabbia o neve (Deep Snow/ pelle, tetto apribile in cristallo, sedili
Peso in ordine di marcia: 1.656 kg
Massa trainabile: 1.870 kg. Mud, che esclude i controlli elettro- posteriori riscaldabili e l’info-
Velocità massima: 188 km/h nici). La Forester offre trazione in tainment con display a 8”.
Accelerazione: 0-100 km/h 11,8”
Consumi dichiarati: 8,1 litri ogni 100
chilometri nel ciclo combinato Wltp Gianluigi Guiotto, classe 1971, è giornalista professionista e si occupa delle prove a
Prezzo: da 35.500 euro fuoco di armi lunghe e corte (anche in video) per il mensile Armi Magazine e per il sito
armimagazine.it di Editoriale C&C, casa editrice per la quale svolge anche il ruolo di
Sito produttore: www.subaru.it coordinatore di redazione del bimestrale Coltelli. Appassionato di motori, per la stessa casa
editrice segue anche le rubriche dedicate alle quattro ruote, all’outdoor e al tempo libero.
Partiamo dal presupposto che l’uomo è (generalmente) onnivoro e Queste proporzioni dovrebbero essere rispettate lungo tutta la
per il proprio benessere ha bisogno di un’alimentazione varia ed giornata; ancor più quando si va a caccia è necessario assumere i
equilibrata. Le sostanze nutritive essenziali e le percentuali con cibiinmododascongiurareattacchidifameecaliglicemicima
cui dovrebbero essere presenti nella nostra alimentazione sono: anche un lavoro eccessivo per la digestione. Vediamo come orga-
•carboidrati(riserveenergeticheinprontadisponibilità)che nizzare i pasti nella routine del cacciatore.
devono costituire circa il 60% delle calorie assunte
•proteine(formanolefibremuscolari)nel20%dellecalorieas- la sera prima, la mattina presto
sunte, più o meno 1 grammo per kg di peso corporeo; Il giorno precedente è buona norma cenare presto, assumendo
•grassiolipidi(riserveenergetichealungascadenza)rappre- cibi nutrienti (per esempio un piatto a base di cereali complessi
sentanoil20%dell’apportocalorico; come pasta e riso integrali, legumi e verdure) che ci permettano
•vitamineesaliminerali(perilcorrettofunzionamentodel un buon sonno, senza indurre problemi digestivi se troppo pe-
metabolismo). santenérisvegliperlafamesetroppolight.
Più di tutti questi macronutrienti è essenziale l’acqua che va as- Alrisvegliomoltisonoabituatiaprenderuncaffèalvoloevia.
sunta sempre, anche quando non si avverte il senso di sete. Spesso le levatacce per l’organizzazione della giornata, la pre-
© Lelde Feldmane-Zajarska / shutterstock
Dell’alcolbisognaricordarechelasuacapacitàdidissiparecalo-
re e rallentare lo svuotamento gastrico lo rende un commensale
pericoloso e ci mette a rischio di congestione e indigestione.
Perciòilconsiglioèsolouno:moderazione.Assaggiaretutte
leleccorniemadimezzarelequantitàchesaremmotentatidi
mangiare.Afinepastocisentiremopiùinformaeingradodi
proseguirelagiornataoaffrontareilsonnosenzapentircidei
bagordi cui ci siamo abbandonati sulla scia della gola.
Ricordiamoci che il nostro benessere passa attraverso il rispetto
delnostroorganismoequalchepiccolarinunciaatavolapuò
garantircilaformafisicapergoderedellacacciaedellesueav-
venture senza arrancare.
Stasera tisana
A chi non è capitato durante un banchetto tra cacciatori di riem-
pirsi il piatto di leccornie promettendo a se stesso di non cenare
la sera? Saltare la cena, sebbene talvolta inevitabile in caso di
digestione laboriosa del pasto precedente, è comunque una pra-
ticadaevitare.Ildigiunoprolungatogenerafenomenicatabolici
che non sono salutari. Piuttosto meglio programmare una cena
leggera, a base di minestre e cereali, per compensare l’eccesso
di proteine e grassi assunti. La tisana va benone, ma da sola non
è ottimale, anche perché se si spera di assumerla in sostituzione
del pasto serale si rischia di ritardare semplicemente il mo-
mentoincuisiceneràesivaarovinarelaqualitàdelsonno.
© Joppo / shutterstock
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Sapersi nascondere
P
er entrare in armonia con re, cercando nell’attesa di non fare
l’ambiente naturale non nessun rumore. Siate calmi e non Per nascondere la vostra presenza,
sono necessarie doti sovru- abbiate fretta, adattatevi lentamen- bisognerà prestare molta attenzio-
mane; inizialmente sarà sufficiente te all’ambiente e ai suoi ritmi. ne al vento. Mettetevi sempre con-
acquisire una maggiore calma e Pe migliorare la ricezione e la trovento rispetto agli animali o alle
consapevolezza così da permettere capacità di captare i suoni usate il loro vie di transito e adottate pic-
ai nostri sensi di ricevere tutte le vecchio trucco di mettere la ma- coli accorgimenti per minimizzare
informazioni che l’ambiente forni- no a conchiglia dietro l’orecchio: i vostri odori corporei. L’odore di
sce. Di fondamentale importanza può esservi di aiuto. Allo stesso sudore, di profumi o saponi può
sarà imparare anche ad apprezzare modo tenere la bocca aperta aiuta farvi individuare rapidamente: co-
il silenzio e a farlo diventare nostro a percepire più facilmente i suoni spargetevi, se possibile, di polvere
amico, per non sentirsi a disagio sfruttando il cavo orale come cassa di carbone, che maschera ogni al-
durante gli spostamenti o i lunghi di risonanza. tro odore ed è invece odore di per
appostamenti in attesa di indivi- Annusate l’aria intorno a voi: molti sé ben noto a tutti gli animali.
duare indizi o movimenti attorno animali, soprattutto i mammiferi, Strofinate gli indumenti con essen-
a noi. Vedere con le orecchie, sen- hanno odori forti molto riconosci- ze aromatiche reperite in loco, o
tire con gli occhi e far luce con i bili, spesso avertiti senza difficoltà anche strofinatele tra di loro lenta-
piedi sembrano modi di dire assur- dall’olfatto umano. Non esiste un mente in modo che il loro aroma si
di, ma non lo sono, specialmente modo particolare di usare i sensi; diffonda piano piano: non esagera-
se vi state muovendo di notte o vi se intercettate con l’olfatto la fon- te, lo scopo è nascondere il vostro
trovate in una foresta fitta o in po- te di un odore, specialmente in odore, non quello di diffondere
sti in cui la fauna riesce a operare presenza di tracce sul terreno, fate odori superflui che attirerebbero
astute mimetizzazioni; in qualsiasi pratica per cercare di indovinare comunque l’attenzione della fauna.
situazione in cui la vista non sia la direzione presa dall’animale in Per nascondere la presenza è ne-
sufficiente, saper usare l’udito è questione. Esaminate le varie vie cessario ricorrere alla mimetizza-
di fondamentale importanza non d’uscita possibili da quel punto, zione, proprio perché la maggior
tanto per la caccia, ma per la vostra fermatevi di tanto in tanto per con- parte dei mammiferi è in grado di
salvezza. trollare la presenza delle impronte riconoscere la silhouette umana;
che vi confermino la giusta direzio- sagoma, riflessi e colore vanno
Sensibilità ne. In natura è più probabile sen- modificati e adeguati, per ridurre
Saper combinare i cinque sensi fra tire gli animali prima di vederli. In al minimo le possibilità di essere
di loro è una capacità facilmente questo caso, tentando di muovervi individuati.
sviluppabile: durante un’escur- il meno possibile, volgetevi in dire-
sione anche di poche ore dentro zione del suono o del rumore che Sagoma
un bosco fate pratica nell’ascolto. vi ha fatto rilevare la sua presenza, Il corpo umano è facilmente indi-
Camminate lentamente guardan- cercando la migliore visuale possi- viduabile perché ha una sagoma
dovi attentamente intorno, ferma- bile finché l’animale non si muova testa-spalle inconfondibile. Può
tevi dopo alcuni passi per ascolta- e riveli la sua posizione. essere mascherata indossando
Riflessi e luci
Anelli, catenine, occhiali, fibbie
e quadranti d’orologio possono
riflettere la luce e attirare l’atten-
zione anche da distanze elevate.
Questi oggetti del vostro abbi-
gliamento o equipaggiamento
devono essere rimossi o adegua-
tamente coperti. Si faccia parti-
colarmente attenzione a cellulari
o smartphone, visibili di giorno,
date le loro superfici riflettenti,
e soprattutto di notte per la loro
illuminazione durante l’utilizzo.
Colore
I colori dei vostri capi di abbi-
gliamento devono essere più si-
mili a quelli dell’ambiente in cui Rumore more dei passi anche in sottoboschi
andrete ad operare. L’abbiglia- Per ridurre al minimo i rumori che molto secchi; fissate con cinghie o
mento camo usato dai militari o inevitabilmente andrete a creare nastro adesivo l’equipaggiamento
cacciatori può fare al caso vostro. attraversando la vegetazione di una che rimane fuori dallo zaino.
Coprite o sostituite gli indumenti boscaglia, indossate capi d’abbi- Bottiglie d’acqua o borracce am-
più colorati e in contrasto con gliamento comodi ma non ecces- mezzate producono rumore.
l’ambiente e dedicate particolare sivamente ampi, per evitare che si
attenzione nell’oscurare anche il impiglino nei rami. Prestate poi Movimento
pallore di viso e mani utilizzan- attenzione nell’utilizzo di gusci im- La progressione in ambiente o
do guanti o balaclava o prodotti permeabili o giacche cerate: gene- movimento terrestre, come viene
specifici per il camo painting. rano frusci durante gli spostamenti. definito in ambito militare, è di
In alternativa vanno bene anche Indossare i calzettoni sopra lo rilevante importanza, ancor più
fango e carbonella. scarpone riduce notevolmente il ru- importante della mimetizzazione
1 2 3
1-2-3.
Queste tre foto mettono in evidenza 4
l’importanza della mimetizzazione per
l’appostamento. Nell’ordine, operatore
senza alcuna mimetizzazione, operatore
mimetizzato ma esposto, operatore
mimetizzato completamente occultato
4.
Indossare dei calzettoni sopra gli scarponi
riduce notevolmente il rumore dei passi
durante gli spostamenti nella boscaglia.
La stessa tecnica può essere utilizzata
qualora si verificasse la necessità di
attraversare superfici o lastre ghiacciate
in assenza di ramponi
studiano per anni, nel tentativo di dovuto inseguire la sua preda a biente naturale: la praticano
metterli armoniosamente insieme. pochi metri di distanza, senza cacciatori dall’animo sereno, con-
Si impara a riconoscere situazioni che essa se ne accorgesse, muo- sapevoli di poter tornare a casa a
ricorrenti da alcuni segnali: al vendosi in modo tale da risultare mani vuote nell’attesa dell’occa-
gracchiare di un corvo corrispon- completamente invisibile ai suoi sione successiva. Ovviamente nel
de spesso la vicinanza di una volpe sensi e al suo istinto. Al di là del caso in cui si cacci per la necessità
a caccia di cibo. In questo modo gesto di predazione, comunque, di procurarsi del cibo per sfamar-
i cacciatori del posto riescono a nel gesto venatorio imparava a si, la questione cambia e non si
trarre vantaggio dalla maggiore rispettare l’animale che stava cac- può essere così permissivi.
sensibilità degli animali che sono ciando. Secondo alcune credenze La tecnica del cacciare è l’attività
intorno a loro. Questi sono gli ac- dei cacciatori indigeni africani, in assoluto più utile e completa da
corgimenti necessari nel bagaglio la preda riconosceva dall’odore acquisire per chi pratica l’outdo-
l’uomo moderno, da sviluppare e l’uomo bisognoso di sfamarsi e or, come escursionisti, buschcraf-
ampliare con pratica e dedizione. quindi favoriva il proprio sacrifi- ter e survivalisti, sia uomini e don-
Si deve inoltre imparare a indivi- cio come atto con cui gli salvava ne, indipendentemente dal luogo
duare precocemente agli eventuali la vita. Sotto questa luce l’atto ve- in cui vivono, città, campagna o in
elementi di disturbo, vicini e lonta- natorio diventava quasi un gioco vetta a una montagna. Imparare
ni, che ci impediscono di avvertire sacro da non sprecare, per non le tecniche di caccia non significa
e riconoscere la presenza delle offendere soprattutto l’anima del- necessariamente uccidere: la cac-
diverse creature animali. la preda. La caccia era finalizzata cia può essere intesa anche come
unicamente al procacciamento pratica d’esercizio, nell’insegui-
Cacciare del cibo necessario; nessuno spre- mento o nella cattura di piccoli
Per un cacciatore di altri tempi, co, nessuna mancanza di rispetto. animali con scatti fotografici, o
sprovvisto di armi sofisticate, Tutte le parti della preda veniva- prova utile a sviluppare e mante-
alimentarsi o saltare il pasto era no utilizzate, anche le parti non nere al massimo la coordinazione
una questione di pochi metri di commestibili, impiegate per fare nei movimenti, il colpo d’occhio
distanza tra lui e la sua preda. oggetti, giocattoli e cordami. La e i riflessi, tutti strumenti di vitale
Per avere successo nel raggiun- caccia deve essere un’attività che importanza per ama la vita
gimento del suo scopo, avrebbe non rompa l’equilibrio dell’am- all’aria aperta.
Nato a Livorno nel 1971, Daniele Dal Canto è istruttore di teoria e tecniche di sopravvivenza. Dal 1996 è istruttore Master Fiss
(Federazione italiana survival sportivo sperimentale), dal 1999 istruttore tecnico Green Energy Camp, dal 2007 consulente per Extrema
Ratio knife division, settore survival e outdoor, poi dal 2010 consulente per Special Operation Department Gear e operatore soccorso
mezzi tecniche speciali della Croce Rossa.
La lepre in tavola
Tra la selvaggina di pelo, la lepre è quella con la carne meno dolce. In questa preparazione
il suo sapore particolare viene esaltato: Gianfranco Vissani serve in tavola una tartare
dai profumi suggestivi, accompagnata dal gelato di rapa rossa e aceto di Josko
di Gianfranco Vissani
© Rimma Bondarenko / shutterstock
tagli adatti per questa prepa- rare; il vino, infatti, non serve per più veloce per questa operazione
serviamo in tavola
Frullate l’olio e gli aromi della ma-
come sI fa rinata, aggiungendo un cucchiaio
di latte di soia, fino a ottenere una
sorta di spuma. Con questa dise-
Il gelato alla rapa rossa e aceto di Josko gnate tre quadrati concentrici nel
È semplice e il risultato eccellente. Cuocete le rape rosse al vapore e frullatele. piatto (meglio se ne scegliete uno
Aggiungete acqua, latte (poco), zucchero (non troppo) e panna montata e amal- quadrato) e su tre degli angoli del
gamate con cura. Mettete il composto in freezer per un’ora circa, poi amalgamate quadrato più esterno deponete
il tutto nuovamente. Ripetete l’operazione due volte, ma a intervalli di trenta una polpettina. Sul quarto angolo
minuti. L’ultima volta che ammorbidite il gelato aggiungete qualche goccia di adagiate invece una pallina di gelato
aceto di Josko; possiede un carattere unico come unico è il vitigno di uva a bacca alla rapa rossa e aceto di Josko, che
bianca del Collio goriziano da cui è ricavato. accompagna alla perfezione
questo piatto interessante.
Nato a Civitella del Lago (TR) nel 1951, Gianfranco Vissani è ancora in continua ricerca della perfezione nonostante 45 anni già passati
in cucina. Nella sua carriera si registrano le collaborazioni con Il Venerdì di Repubblica, Rai Uno e La7, la pubblicazione dei libri
La tradizione regionale nella cucina di Vissani, La grande cucina di Gianfranco Vissani e Il Vissani e la laurea honoris causa
come Testimonial accademico dell’arte gastronomica per la valorizzazione dei prodotti del territorio ricevuta dall’Università
di Camerino. Il suo Ristorante Vissani, a Baschi, è una meta obbligata per tutti i gourmet.
L’
INGREDIENTI
guazzetto di cipolle dora- umido o il ragù: non si poteva fare per 4 persone
te nasce dalla mia stretta altro, le carni erano troppo diffor-
•1kgcipolledorate
collaborazione col macellaio Tro- mi. La caccia di selezione permet- •6stinchididainotagliati
no che all’occorrenza mi serve te invece di valorizzare al massimo •2fogliedialloro
tagli particolari, spesso scartati, co- ogni diversa tipologia di carne: •1bicchieredibrodovegetale
me gli stinchi. L’ossobuco si ricava si sa che cos’è quel pezzo, e si sa •2cucchiaidiolioextraverginedioliva
infatti da questo pezzo, dalla carne quale preparazione lo esalta. •sale
tenace e dunque da cuocere ade- •pepeingrani
guatamente: la pentola a pressione Ossobuco di daino
serve proprio per snervare questa con guazzetto di cipolle dorate
fibra così forte. Quello della gam- Pulite e tagliate le cipolle a fette
ba è un muscolo particolarmente non troppo sottili e rosolatele per
tenace: la carne di daino, più dol- cinque o sei minuti a fuoco dolce
©NumLPphoto
ce rispetto alle altre, può essere nella pentola a pressione senza
accompagnata da un guazzetto di coperchio.
cipolle intenso come da un purè, a Aggiungete l’alloro, il sale e il pe-
seconda dei gusti. pe e, quando la cipolla sarà ben
Con questo piatto si valorizza al appassita, fate rosolare gli stinchi
massimo la carne degli stinchi: non di daino tagliati in forma di osso-
©EkaterinaKondratova
la si può mescolare con altri tagli buchi. Aggiungete il brodo, me-
di carne che renderebbero difficile scolate e chiudete il coperchio e
una cottura uniforme. È uno dei la valvola della pentola, portando
grandi vantaggi della caccia di se- a cottura in venti minuti dall’ini-
lezione che consente di utilizzare zio del fischio.
la carne dei selvatici come quella Lasciate sfiatare e aprite con cau-
dei bovini: si può cercare la cottura tela il coperchio, verificate con
LA PREPARAzIONE
giusta per ogni taglio. una forchetta: la carne dovrà risul-
Tempo di preparazione:50minuti
È un concetto cruciale per chi tare molto morbida.
cucina carne di selvaggina, lo Se non disponete di una pentola
si capisce bene se si guarda alla a pressione, potete procedere in Servite gli ossobuchi in un piatto
storia della caccia al cinghiale. In una normale casseruola: dovrete dai bordi leggermente rialzati in
passato dopo una battuta la carne però raddoppiare il tempo di modo che siano ben immersi nel
veniva mescolata e divisa in sac- cottura (circa quaranta minuti) e guazzetto di cipolle: accompagna-
chetti in ognuno dei quali c’erano aumentare la quantità di brodo da te, se volete, con triangolini di
un po’ di spalla, di stinco, la fesa. aggiungere a più riprese. polenta arrostita.
Lucia Antonelli è nata a Castiglione dei Pepoli (Bo), dove attualmente vive e svolge la sua attività di ristoratrice e cuoca. Da oltre vent’anni
gestisce il ristorante Taverna del Cacciatore proponendo piatti e prodotti fortemente legati al territorio e alla tradizione dell’Appennino
tosco-emiliano. È una grande appassionata della pasta fresca tirata al matterello e i suoi tortellini tradizionali in brodo di manzo e gallina
sono stati premiati per due volte come i migliori nella sfida gastronomica tra i ristoratori di Modena e Bologna. Nel 2014 ha pubblicato
Cucina di frontiera. Ricetta di montagna e di tradizione (Minerva Edizioni).
Il vINO
Lo chef Stefano Marinucci vanta la specializzazione in intaglio di vegetali e sculture in sale, e realizza dipinti gastronomici con salse commestibili.
Ha girato l’Italia e il mondo per seguire l’alimentazione bilanciata degli sportivi del Coni, le tappe italiane dell’America’s Cup e la Nazionale italiana
di pasticceria ai Mondiali di Phoenix, e ha prestato le sue competenze per la High Society di Washington D.C. È membro di Euro-Toques, ex presidente
Fic Promotion e organizzatore di numerosi eventi gastronomici. Nel 2014 ha conquistato la medaglia d’oro alla Culinary World Cup. Ha partecipato
a competizioni internazionali di gastronomia e a trasmissioni televisive. Attualmente è impegnato in Sky con il programma Il pesce in tavola.
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Balistite e Big Game Hyper Shock
Mygra Anatra Magnum, Balistite calibro 20 e Big Game Hyper Shock
sono le tre novità con cui Baschieri & Pellagri battezza il 2020.
Utilizzabile tassativamente in fucili magnum, la Mygra Anatra
Magnum calibro 12 stratifica pallini in rame, davanti, e ferro,
dietro, dall’identica massa ma dai diametri leggermente diversi,
considerata la densità differente. Grazie alla presenza del rame, la
cartuccia conserva un’energia adeguata anche in prossimità dei 40
metri. I 34 grammi sono caricati nel bossolo 12/76.
A grande richiesta dopo il successo del calibro 12, la Balistite 519
viene ora proposta anche in calibro 20 (27 grammi, bossolo euro
tipo 3). Particolarmente sensibile alla variazione stagionale e di
umidità, questa polvere dall’elevato rendimento termodinamico
dà vita a una cartuccia utile sia per la migratoria di pregio sia
per la stanziale.
Nel catalogo slug arriva invece la Big Game Hyper Shock, po-
tente e penetrante, dal peso piuttosto sostenuto (35 grammi)
con impennaggio e struttura massiccia. Date l’elevata energia
e l’alta capacità penetrativa, è destinata a cinghiali di mole
superiore al quintale in ambiente folto e vegetato. La V0 si
attesta intorno ai 475 m/s.
www.baschieri-pellagri.com / 051 6063411
ACCessORI ABBIGLIAMenTO
da
499
euro
nera e futuristica La nuova versione 2.0
Berkel Home Line 200-250 Diotto Truffle White
E l’autoconsumo ha un alleato in più. Berkel tira fuori dal cilindro una nuova
finitura per l’Home Line 200-250 nella quale il classico rosso, comunque ancora
disponibile, lascia spazio a un vestito tutto nero.
180
euro
Dal design innovativo, le dimensioni compatte, quest’affettatrice elettrica
di uso domestico fa ruotare tutto intorno alla lama (20 o 25 centimetri di
diametro) in acciaio cromato con profilo professionale, capace di regalare un
taglio preciso, assicurare fette uniformi e ridurre gli sprechi. Se la struttura in
lega di alluminio rende l’affettatrice leggera e stabile, il coprilama in alluminio
alimentare e il sistema di protezione assicurano un’affilatura prolungata e la
massima sicurezza.
Il piano inclinato sfrutta la gravità agevolando l’operazione di taglio, mentre
la pulsantiera professionale con indicatori a led, la manopola del pressamerce
e il sistema di funzionamento del piatto scorrevole facilitano l’utilizzo.
L’assenza di spigoli e le particolari dotazioni, come lo spazio previsto per la
raccolta dei piccoli avanzi di cibo e il piatto apribile, rendono estremamente
semplice e veloce la pulizia della macchina.
Il prezzo della Berkel Home Line con lama da 20 o 25 centimetri è rispettiva-
mente di 499 e 649 euro.
www.theberkelworld.com / 0331 214311
ACCessORI
370
Il suono del campano in un beeper euro
Beeper Scolopax 4.0
Beretti presenta la nuova generazione di beeper. Ecco dunque il Beeper Scolopax 4.0 con radio-
comando e collare arancio, che permette anche di cacciare in assoluto silenzio, come ama fare la
maggior parte dei beccacciai. Il radiocomando segnala infatti con vibrazione, led o segnale acustico quando
il cane è in ferma. Con la funzione ping è comunque possibile far suonare il beeper anche quando il cane è in cerca.
Il Beeper Scolopax 4.0 è l’unico che riproduce il suono del campano (brevetto depositato), che disturba sicuramente meno
la beccaccia abituata al campanaccio delle vacche al pascolo. E oltre a riprodurne il suono, il particolare design del Beeper
Scolopax 4.0 ricorda proprio il classico campano. Questo localizzatore acustico ha inoltre suoni baritonali con frequenza ancora
più bassa, per una maggiore udibilità del beeper anche a grandi distanze. I suoni con queste frequenze non vengono infatti
attenuati dalla fitta vegetazione e si propagano a maggiori distanze rispetto ai classici beeper. Beeper Scolopax 4.0 è subacqueo
e resistente agli urti. Il radiocomando, che controlla fino a tre beeper aggiuntivi fino a 1.500 metri, gestisce scelta dei suoni
(tra cui quello del campano) di cerca e di ferma, modalità silenziosa in cerca e ferma, ritardi del suono di cerca e del suono
di ferma, impostazione del volume, avviso di cane in ferma sul radiocomando con segnale audio, solo vibrazione o audio con
vibrazione, o di cane in cerca con la modalità segnale audio, solo vibrazione o audio con vibrazione, funzione localizzazione
ping, accensione e spegnimento dei collari anche contemporaneamente. Il kit è composto da Beeper Scolopax 4.0 con radio-
comando e collare arancio, guarnizione Or, 3+2 batterie stilo formato Aa, chiavetta magnete, libretto d’istruzione e valigetta.
Beeper Scolopax 4.0 è un prodotto made in Italy garantito 24 mesi e conforme alle normative CE/Raee/Rohs. Acquistabile
anche on line sul sito dell’azienda.
www.beretti.it / 030 3580161
ARMI
1 2
1. SmitErwin, nostro lettore olandese, con un cinghiale cacciato 2. Doppietta Castellani calibro 16 con varie cartucce d'epoca.
in Germania con un combinato Blaser BBF calibri 30-06 e 12. Foto di Ivano Rozzi
L’animale è stato abbattuto con cartuccia calibro 12 con palla
DDupleks Monolit 32
3. Insieme a Romano, cacciatore della Valle Stura (Cn), Calo e Zaky hanno completato il difficile recupero di un cervo ferito
4. Fanfara, allevatore Renzo Antonacci, conduttore Giuseppe Carandente 5. AlideServenti posa, dopo una bella tripletta sul monte Santa
Cristina (Parma), con il maremmano Saetta di Giovanni Turni
(squadra Le Tre Valli)
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