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LUCIANO ANCESCHI

Author(s): Renato Nisticò


Source: Belfagor , 31 maggio 1997, Vol. 52, No. 3 (31 maggio 1997), pp. 287-301
Published by: Casa Editrice Leo S. Olschki s.r.l.

Stable URL: https://www.jstor.org/stable/26147894

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RITRATTI CRITICI DI CONTEMPORANEI

LUCIANO ANCESCHI

Nel 1952, scrivendo una prefazione che dovette sentire molto cara, quella
ai poeti della Linea lombarda, Anceschi ricordava che il prediletto Seren
era capitato nel gruppo della «scuola di Milano», alla corte di quel gran
maestro che fu per tutti Antonio Banfi, «sotto i calmi loggiati, e nelle doci
li e chiare luci lombarde tra i vetri colorati delle biblioteche», portando
«una sua ilare malinconia e un'aria di discrezione assorta, in un tempo d
vere immagini» (Linea lombarda 13). Nella foto di gruppo era facile di
stinguere l'autoritratto, che vi si celava pur confuso all'insieme. Attorn
alle figure già quasi diafane sembrava sostare l'atmosfera di pacificazion
operosa e rapita, che fondeva la tradizione illuministica con la religion
ermetica: una piccola, ma vivace accademia proiettata oltre la «frontiera»
mentre attorno ai bordi dell'immagine era tutto Fascismo e retorica e Spiri
ti Assoluti trionfanti. Era, quella che riverberava fino nel chiuso delle aule
universitarie, la luce corrusca del secolo. Alla fine dell'esperienza di quest
protagonista dell'estetica e della critica letteraria novecentesche si può dire
che anche quella luce ne risulti smorzata, offuscata, per come le due vice
de, quella dell'individuo e quella del tempo che egli si diede a determin
re, paiono indistricabili. La dorsale dell'arte e della letteratura del Nov
cento, l'idea stessa di questo secolo assurta poi a categoria storiografica
ad ipostasi, fra i due assi portanti dell'ermetismo e delle neoavanguardie
è infatti come sostenuta dalla vicenda di Luciano Anceschi che ne è stat
uno dei maggiori artefici e promotori. La malinconia del declino che si s
rebbe portati ad attribuire all'esaurirsi di una parabola individuale è este
dibile a tutta una ideologia della letteratura di questo secolo, che non po
chi s'indugiano ancora ad idolatrare in una sua galleria di medaglioni d'e
cellenza; e dalla quale Anceschi emerge tuttavia per l'originalità e la co
renza del pensiero.

1. Autonomia ed eteronomia. Anceschi, che col secolo (nel 1911) era


nato, aveva iniziato a scrivere molto presto. Il suo primo intervento, sull'«uo
mo Petòfi», che ne denuncia la precoce passione per l'impegno appena di

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simulata sotto l'eco


Fra gli allievi di Ban
naria, avanzata espe
ca, forse non era s
cultura, quanto un
far identificare con
A venticinque anni,
Autonomia ed etero
pulso del maestro,
figure già consolidat
e al libro di Flora
e contrastando per
zia antagonistica ch
to di un sentimento
sato ma di sicuro rovesciato modello.
Nell'opera, che era una piccola ma ben orientata storia dell'estetica dal
classicismo alla contemporaneità, revocando ogni spazio alla progressione
necessaria dello Spirito in capitoli di filosofia della storia, legava quei due
momenti dell'«autonomia» e dell'«eteronomia» in una dialettica costitutiva
dell'arte che attraversava in sincronia e puntualmente rinnovava, in un con
trasto di generazioni e poetiche, a seconda del prevalere dell'una o dell'al
tra, le epoche della storia. Con questo originale atteggiamento, cosi diverso
sia dal realismo politico ottocentesco che dallo spiritualismo primonovecen
tesco, Anceschi fondava una sua primazia avanguardistica nel dibattito na
zionale, anticipando in qualche modo l'habitus formalistico, che si rivelava
nel sottrarsi all'imperativo e alle necessità dello storicismo; e come aggre
gandosi a una certa scienza razionale del fenomeno che, in quanto discipli
na, davvero tendeva verso l'autonomia, svincolandosi nel nome della siste
matica fenomenologica da qualsiasi altra questione finale che non fosse quanto
definibile come «esperienza», zu Dings selbst.
L'Autonomia parte dall'analisi delle teorie estetiche del classicismo in
glese per giungere, dopo aver dimorato nelle opere di Burke, Kant, Nova
lis, Coleridge, Poe, Baudelaire e quanti altri, alla terna simbolistica di Ver
laine, Rimbaud e Mallarmé, nella quale si coglie, e specificamente in que
st'ultimo, il culmine dell'interesse dell'autore. Si trattava di un servizio in
diretto reso alla corte dei poeti e giovani studiosi di cui Anceschi e maestro
s'attorniavano, e che suggevano dal fratello maggiore i modi di leggere e
di formarsi un'esperienza dell'arte, di tradurre i moti del cuore in poesia,
e dunque, tramite la consapevolezza della tradizione e della dottrina, in
strutture di conoscenza, che univano il desiderio dell'espressione alla rigo
rosità del pensiero. Pensiamo infatti a un po' tutta la temperie ermetica

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e al suo attardarsi in alcun


linconia entra per la prima v
sollevandosi a quella della b
così «inseparabile dalla poe
la bellezza ideale e di cui i
tonomia 223). Basterà rivolg
giovani poeti, magari sul f
la reciproca suggestione su
reni soprattutto; e ci rifer
che vanno al di là della sem
facoltà di alter ego creativo)
ne e del fatto — soprattut
Anceschi in qualche modo
trazione della letteratura,
getto macchinistico mascher
cifica maniera fenomenolo
scendere quasi diretto dagl
dalla lezione di Simmel, di
flessione anceschiana nel s
e in primo luogo con la fi

Alla sintesi parziale che im


dolo per sempre in una fitta
che diminuivano, identifican
della vita nelle sue espressio
tende a liberare il pensiero d
riamente generalizzata e ad
nel loro particolare significat
della filosofìa veramente q
della vita (Autonomia ed et

Si passava, insomma, da u
fisiche morenti, a una for
nomenologici. La polemica
sapere, e la dogmatica dei g
bile verso il «mobile essere
le», costituiranno da quel m
siero di Anceschi; il quale,
do un po' di aver scritto, a
zione su un nucleo alla rad
impegnato era comprensib
sistematico, che sin dalle o

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290 RENATO NISTICÒ

prensivo anche di ogn


al riparo da ribaltam
rendeva quasi del tu
fenomenologia era il
estinguere la totalità
teplicità della vita» p
l'essere «coscienza di
tura», che rigenerav
La polarità solidale d
sue intenzioni, a un
invariabile, pur nel m
culturale, delle inten
era «essa stessa ques
La sistematicità che
pedire l'interno comp
vivere anche l'estetic
sentiva un atteggiam
era condivisibile dal
strema distanza, che
barbarie totalitaria,
meccanica che a un g
mente, le differenze
sibili, l'intervento d
ronomia, in quanto,
si dà solo nella piene
attività umane. Pert
definizione della legg
la cultura e insieme d
(Autonomia 241) sara
quale non perdeva m
tamente al loro vagli
crociana religione de
tuizione di maggiore
ne novecentista, cui
per tenere testa, im
manista e allo statut
fenomeno d'avanguar
nel campo dell'esteti
so solo come costitu
una eventualità infin
alle fedi, ai sistemi a

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gio di potersi abbandon


cresta d'onda contro cu
le scienze e la loro esp
Così nel campo delle s
niva a raccogliere i con
regolano l'attualità pra
li» (Autonomia 240). L'e
tica razionale», tale che
di obiettività razionale
i complessi piani dell'es
immobile forza del giu
tipo idealista, Anceschi
dal Dewey di Art as ex
valore di una dottrina
re nello sviluppare nu
il che dava, almeno in
smo» sistematico.
L'idea di una autonom
noma dei suoi contesti
tura, muta anche la part
assume un senso e svolg
e cioè il sussistere par
il mondo fuori di sé co
reciprocità fra «arte d
predilezione per quest'u
ginare le avventure del
tuzionale delle arti (Le
una certa idea di social
zione verso i «rapporti»
schi comprende «stile,
sformano ... si organizz
letterarie, in Progetto
essere le idee di fondaz
caso delle istituzioni le
meglio, di un sistema d
l'insegnamento dell'art
artistico» (77). Le osserv
te a fissare un limite co
dal punto di vista antr
sacrale della poesia, ut
poetica stessa). Infatti,

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tendono a proporsi co
lanti in una assolut
limiti, entro i quali
tecnico-didattiche si
co e in criteri assolut
sante che Anceschi d
«limite» e insieme s
ria universalità tend
trinseca tensione a po
alcuni satelliti del s
dialogiche e quelle l
scono oggi gli aspet
Appena fuori, e cer
va la relatività e il co
e la dialettica fra in
smo quale significativ
di due poli antagon

Vediamo che in un p
essere in rapporto dir
un aspetto di essa, p
svalutate completame
direzione della cultu
d'attività e, insieme,
contenuto concreto; s
valutazione di quei pa
mazione dell'idealità

Questa disposizione
getto il mantenimen
lità dell'arte», la qua
di «energia».

La dialettica autono
di una continua vitali
di uno degli aspetti
una coscienza di un

2. Tradizione e no:
di crisi della presenz
stetica di Anceschi f

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postuma delle forme ar


Questa crisi Anceschi ave
nella ossessiva ricerca d
l'esistenza per la vita (d
degli opposti: questa è
no le numerose invocaz
Tipico esempio di coniu
no, è quello relativo al
da Sulla poetica dell'erm
mati alla voce Ermetism
porto con questa corren
re conciliabile con lo
fenomenologici, l'ermeti
fino a diventare «poesia n
coi vecchi schemi poetic
ze", istituzione letterar
trappone «la più corpos
dell'oggetto» corroborat
questa differenza e i con
a quest'ambito (i già cit
nuovi e quella alla Line
gono mai del tutto espl
re", a un motivo di spi
zione che «l'ermetismo ha in sé la sua misura».
In particolare, pur basandosi su queste diversità derivate dall'uso delle
differenti tecniche ed istituzioni, e pur volendo mostrare dove batte il pro
prio cuore, dove vanno a parare il gusto e la sensibilità, per il rispetto del
sistema aperto Anceschi è costretto ad ammettere nell'alveo dell'ermetismo
personalità affatto lontane e forse eccentriche. Cosi Ungaretti (praticante
l'analogia) è compreso nel movimento insieme a Montale (che si basa inve
ce sul correlativismo), dopo che l'intero Ermetismo egli aveva disposto sto
ricamente su tre diverse generazioni: quella di Ungaretti e Montale; quella
di mezzo, più autentica, di Quasimodo, Gatto, Sinisgalli e Penna; e l'ulti
ma, quella di Sereni e Luzi, che, soprattutto nel poeta di Luino, sarebbe
stata rivolta a una corrosione interna dell'ermetismo stesso. Dal che deriva
una delle tante formule analogiche del sistema anceschiano, secondo la quale
«l'ermetismo critica se stesso, si dissolve e si risolve in altro», ma rimanen
do per sempre ermetismo. Per non parlare della riunione (e, insieme, di
sgiunzione) fra ermetismo fiorentino e milanese, i quali devono necessaria
mente stare insieme come "poesia nuova" pur nella coscienza di una loro
patente diversità, in qualità di sistemi autonomi e parziali ricomprensibili

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nel sistema più grande.


fa alla lettera girare la
che nel '77 l'ermetism
mi di ciò che si può d
drà per il Barocco, an
di categoria storica a
versale. Tale conciliazi
temporaneo delle istit
laddove «una affranca
te di rivelare, di scop
della classicità». Antic
logia si conciliano nell
come in altre formule
il rapporto col Barocco
mirante anticipo, ques
tutta la tradizione in
bante perfino il futu
In riferimento al tem
Linea lombarda al «Ver
dino nella tradizione d
tanto il rapporto fra l
la poetica, appunto, m
intenzionato dall'idea-
possibile. Non si dà in
da una riflessione sul
l'estetica, le poetiche,
espulso il mondo nella
coscienza della realtà.
vismo ermetico non h
di cui pure, agli inizi
Nell'esaltazione del «fu
si può cominciare a in
scambio, a prima vista d
sione neoavanguardista
la scienza sollevata a fil
ancora nel '77, Ancesch
figura che mette a con
misura del classico. Tale
e da un po' tutto l'Erm
trando l'«absolument m
tivo di un Rimbaud che

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letteratura». Ma il pas
guardia gli si manifest
tatto fra mondi e idee
nel predominio assolut
La Linea lombarda (us
concentrando l'attenzion
celebrava, pur nei mod
so antirealistico, ripor
dell' "originario", e ten
di avvertire i rapporti f
remoto e vicinissimo», p
giunto equilibrio tra l
e nuova Europa» (Prefa
La spinta innovativa d
ferno bellico) si era ad
nel fatidico '56, in altr
Il tratto fondamental
mente l'antistoricismo.
storico del movimento
suo ricco manifestarsi c
l'idea del Barocco in Pr
sto punto di vista l'ide
pragmatico fra teoria
dipendenza che gran pa
periodizzamento della s
occorre una decisione cir
il suo spirito di sistemat
l'orizzonte più consono
to per l'Ermetismo, An
storico verso le dimens
cetto fondamentale della
sico», sempre secondo i
è conflittuale:

Se i sempre ritornanti
polemica, contemporane
tafisica della nozione di
canto, l'impegno di ser
non esclude affatto che
chiamino al Barocco ...
struttura che le giustifi

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Anche qui si avverte


tica della tradizione,
tema originale e dei
aggressività culturale
Barocco il termine tr
formale, ormai sganci
della vita essendo già
l'arte»), E dunque n
- Xidea del Barocco,
cosi dire soggettivo,
schi «non è il concet
fenomeno intenzionat
L'idea dell'idea è di or
vis à vis coli'Idealism
nalistica dalla opposizio
In verità forse neppu
tura di storia a natu

l'idea del Barocco ap


segnato, in modo ora e
che costituisce il suo si
dà opportunamente a
storico-culturali (107, corsiv

Tutto ciò nonostant

la forma tradizionale
parziale, dogmatica: e,
la trasposizione metafi
cialistica esauriscono il

Così le categorie stori


ma anceschiano ritor

Di fatto, per certe ist


dico il 'correlativo ogg
chiamano aspetti ben d
o il gongorismo; e l'acc
o della tecnica sintattic
di una ideale poetica (1

Sulla stessa falsariga u


nel concetto anceschi

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LUCIANO ANCESCHI 297

un rapporto fondamen
contatto con le parole
dire, gettato nella situa
(Idea di situazione e po
ste parole una possibil
guardista al linguaggio
ravvisare variazioni sul

Per un periodo di tem


cose fatte, filosofia, mo
siasi altro genere di vive
emergere da un fondo
mune senso, o, almeno
si tenga conto di ciò, l'e
- non si rivela compiutam
(Idea di situazione e po

La parzialità della scel


è pure nella concezione
era stato anche quello d
versante idealistico a o
Anceschi contestava il
moraleggiante nonché il
Della poetica Anceschi

nata con la poesia ... rap


citano sul loro fare indic
tà, gli ideali ... Ogni poe
sono infinite. Proprio qu
mentre riconosce in cias
particolare storicamente
teplicità delle determina
unitaria aperto all'infini
l'arte 5l).

Anceschi ha anche tradotto questa attenzione su un piano storico nel


suo lavoro su Le poetiche del Novecento in Italia (1961) assegnando una
particolare attenzione all'evolversi diacronico delle sue «istituzioni». Il No
vecento era per lui proprio il «secolo delle poetiche», quello in cui, a di
spetto di ogni apocalissi dell'arte, la coscienza del fare artistico e la riflessio
ne sulla poesia, erano state quanto mai approfondite. Tale era questa rifles
sività da profilare a brani, nella trattatistica di Anceschi, a cominciare dalla
elegante e inventiva magniloquenza della sua prosa, una sovrapposizione

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298 RENATO NISTICÒ

se non una sostituzio


poesia senza poetica (l
to ad esplicitarla da sé,
l'emozione estetica da
dell'esperienza, si tras
essere una intenzione
ne intellettuale che d
guardia fosse ormai a

3. L'« estetica può att


alla Neoavanguardia A
ma di «poesia nuova»
sfera di crisi, «la luci
gano»\ gravita la cosc
tificazione culturale -
nua adolescenza della
e direttore, in un per
«per cogliere un mond
ci permettano di usc
scia, l'incertezza, il gr
ri» 1961). Nel caso del
la nascita del gruppo
di riaprire l'interrotto
ne quella società lette
porre nuove gramma
spetto alla situazione;
nimento che si present
tà morale ed estetica p
1963).
Anceschi, che pur si è sempre battuto contro una visione essenzialistica
del pensiero, non manca in casi come questo di farsi portavoce dello spirito
«all'altezza dei tempi», del massimo di coscienza che possa essere dato nel
la «situazione»: «Se una situazione del genere si vuol chiamare 'avanguar
dia', ebbene, senza timore delle parole, chiamiamola pure 'avanguardia'»
(ibid.). E se l'ostacolo per l'egemonia è per avventura rappresentato dal
contrasto con le poetiche realistiche dell'impegno, ecco l'immancabile rove
sciamento e conciliazione degli opposti. Nel caso occorre vedere, ma il ri
sultato è implicito, «che rapporto eventualmente [si] possa avere con ciò
che si dice 'impegno'. Se sia possibile un modo di vedere per cui l'arte
che si dice d'avanguardia viva essa stessa l'impegno, e per cui l'impegno
si riconosca nell'arte che si dice d'avanguardia» (Interventi 1963). E ciò no

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LUCIANO ANCESCHI 299

nostante che si viva in


necessariamente nella l
è infatti destinata ad ess
sistema; il quale attut
giudizio [è] un piano c
fenomenologica compr
chi della poesia, 1989, 4
confondono con l'inter
l'Ermetismo, dunque,

Se si vuol confrontare
basterà confrontare le s
nella sua essenza poesia m
si rifiuta ad ogni genere
di significati privilegiat
di servirsi anche dei fra
se la prima fu poesia di f
(Idea di situazione e poes

Con ciò Anceschi avev


sia del Novecento, con
del 1956 («Il Verri», lo
era anche esplicitabile,
l'innovazione tecnologica
Trenta e Quaranta. Nel

attenti ai nuovi rappo


la soluzione di questi crit
della letteratura, pubblic
delle ultime ragioni dell
centi) di costume e di m
far conto degli sviluppi

Quale filosofia?

Non mancano affatto n


all'ontologismo critico, d
diverse forme di spirit

Mancano invece, come


novecentesco, in primis
come ha sostenuto Rob
politica, circoscrivere e
ra della cultura», magari

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300 RENATO NISTICÒ

Nell'ultimo periodo, a
nuove istituzioni, Anc
composizione del suo
to pragmatico e dialo
attorno al significato
nei confini del rappo

Parlo della mia decisio


modo per rendermi co
portò diverse difficolt
manda «che cosa è la
rienza vivente e vissut
da una pura operazion
poesia (Il caos, il met

Il testo più importan


definitiva (ma parzia
vari mutevoli contri
sono seguite altre ope
nello stesso anno della
In un secolo che egli s
che proprio da un pu
dere» di fronte all'em
della situazione e dell
sorta di continua fles
rienza. Tale pensiero
forme del mondo del
nell'esperienza della "
sperienza tout court.
bile», e che può disce
intrawedere il fonda
zio, che può valere co
pevole, quanto più og
realtà mi viene incont
l'ordine multipolare
illegittima la pretesa
sfugge sempre alla pr
cano diversamente; si

Renato Nisticò

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LUCIANO ANCESCHI 301

Nota.
Nota. Una bibliografia
Serra, Per un catalogo,
del suo settantesimo co
chi, 1981. Un aggiornam
rienza della poesia e m

Opere in volume: Aut


di un problema esteti
Firenze, Parenti, 1942; C
1943; Idea della lirica,
nuovo classicismo euro
altri studi contemporan
l'empirismo inglese, B
sconi e Paolazzi, I960; L
nologia e storia delle po
matica dell'arte, Milano
fa, 1963; Il modello de
Fenomenologia della cri
lano, Mursia, 1966; Le
Bacone a Kant, Bologn
no, Il Saggiatore, 1976;
sofia, 1981; Il caos e il m
menologica, Napoli, Tem
1981 (cfr. Costanzo Di
e i novissimi, Salerno, R
ma estetico, Milano, Nu
Ravenna, Longo, 1988; C
sta di dialogo fenomen
in Europa, Napoli, Istit
sia, Torino, Einaudi, 19
ratorio invisibile della p
che, 1992; Decisione del
e sulle arti, Bologna, CL
1995; Uomo indifeso,
no, Centro Pio Manzó

Antologie: Lirici nuovi. A


1942; Poeti antichi e mod
Il balcone, 1945; Linea lo
collaborazione con Sergio
modo, Lirici greci, Milano
e rinnovata introduzione)
Laterza, 1969; la direzione
ree di gloria, Milano, Mo
Ermetismo, «Enciclopedi

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