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MENSILE - ANNO XX - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2020 - € 7
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EDITORE Via Gregorio VII, 160 - 00165 Roma - Tel. 06 45468600 Mail: luciano.lucarini@pagine.net
Il Marziale
Nuova serie * Anno VII * N. 17/18 * Settembre 2020
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FASC TÀ
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Quelli che dovevano aprire il Parlamento come una Il governo conosceva gli esiti tragici del Covid già i
Mensile
scatoletta di tonno hanno prorogato il segreto di primi del mese di febbraio, ma non ha fatto assoluta-
Stato su Ustica per altri otto anni. Qualcuno avverta mente nulla per un mese intero.
costoro che i disastri che stanno combinando da Conte e i suoi, con tutta evidenza, non hanno ritenuto
quando stazionano a Palazzo Chigi non c’è modo di necessario alcun lockdown. Del resto, in quel periodo,
Candido mensile, viene compilato e stampato a Roma dalla Collaboratori Elena Barlozzari, Enrico Beruschi, Cri- Panif, Riccardo Paradisi, Giuseppe Pellegrini, Antonio tipografia Mondostampa Srl, via della Pisana, 1448 - Roma. ciano.lucarini@pagine.net. È possibile seguirci anche sulla
Noi
ditta La Satira di Luciano Lucarini e distribuito dalla Casa edi- stiano Boggi, Lorenzo Borgonovo, Ottavio Cappellani, Rapisarda, Emanuele Ricucci, Manlio Triggiani, Gio- Pubblicazione registrata al Tribunale di Roma con il n. 101 del nostra pagina Facebook hiips://www.facebook.com/candi-
trice Pagine. Direttore responsabile Luciano Lucarini Danilo Coppe, LaFont, Walter Leoni, Maurizio Ma- vanni Vasso. La direzione e la redazione sono a Roma in Via 24/04/2014. Per mettersi in contatto con noi ci si serva del dorivista. Per abbonarsi a Candido e ricevere per un anno il
perVoi
La pazienza
dell’ometto
***
HIROSHIMA
di Egidio Bandini
A
tivo di restare appiccicato alla poltronao.
Il fior fiore della strategia di Winston “Giuseppi”
è l’assoluta immobilità, salvo sul fronte della ri-
CHIAMA
scossione imposte: qui l’indefesso Gualtieri, de-
bitamente sostenuto dal novello “Conte Tacchia”,
non sente ragioni, gli italiani devono pagare le
tasse, senza se e senza ma, pure se di soldi, in
questi mesi di terrorismo instillato giornalmente
e di blocco totale, ne hanno visti davvero pochi.
A tal proposito, siccome in questo mese di settem-
bre ci sarà pure da votare, ecco tornare a galla le
NORIMBERGA
prefiche assoldate dal governicchio grillorosso;
Galli, Lopalco, Ricciardi, Crisanti e compagnia
briscola, tutti intenti a spiegarci che, con ogni
probabilità, nel mese di ottobre si avvererà la
profezia dei Maja e moriremo tutti, se non pro-
prio per il “Vairus”, magari di fame.
Debbo confessarvi, cari Candidolettori, che la
pazienza del vostro ometto è arrivata al limite:
fino a quando li sopporteremo, questi virologi
(categoria di scienziati della quale prima che Di
Maio evocasse il “Vairus”, nessuno sospettava l’e-
sistenza), epidemiologi, “esperti” non si sa bene
Pound, Toppi
Dopo un produttivo confronto con i vertici si saranno già ricollocate su quel morosa batosta alla quale la pro- Chi ha paura di deputati e senatori? Perché
tutti gli scenari politici del Partito democratico, di Italia viva, tanto agognato posticino da dirigente scolastico che la nostra – come pria squadra andrà incontro nell’imminente partita delle Regionali, mai dalla Sinistra, da sempre contraria alla ri-
In eslclusiva, di Liberi e uguali e del Movimento 5 stelle, i una previdente formichina – aveva provveduto a procurarsi nel è sceso direttamente in campo per cercare disperatamente di evitare duzione del numero dei parlamentari, oggi si
dopo-voto
possibili del nostri compagni hanno potuto fare autocritica corso della splendente estate pentastellata. Di certo, ora che alle la- l’imbarcata. La tattica è sempre la stessa da un po’ di tempo a questa leva un coro in favore del referendum grillino?
a pag. 5 e si sono convinti a votare sì. titudini del Movimento l’inverno è arrivato prima del tempo, parte: cercare di mantenere a tutti i costi il possesso della palla (e C’è chi parla di “autocritica”, ossia del cambio
A convincere la nostra solidissima base gli in- quella trovata di puro avanspettacolo (con la quale la ministra in della poltrona), triangolando vergognosamente con l’e- d’opinione Dem, dovuto alla valutazione dei
discutibili vantaggi che l’intera Nazione trar- pratica assumeva se stessa e ancor prima di uscire dalla porta mergenza Covid. Ed è proprio nello specifico del pro e contro la riduzione degli inquilini del Pa-
rebbe dal ridimensionamento dei due rami del del suo dicastero si garantiva la possibilità di rientrarci comparto Scuola che capitan pochette ha tro- lazzo. Ridurre il numero dei deputati e dei se-
Le sane battaglie di Destra Parlamento. Innanzitutto il rispetto delle dalla finestra) potrebbe tornarle davvero molto utile. vato la sua giocata da fuoriclasse assoluto: no natori cosa comporterebbe? Innanzitutto il
nuove norme anti-Covid, che vedrebbero incre- Le piogge acidissime di questo inizio set- assoluto alla riapertura, ma solo di quelle risparmio di qualcosa come il costo di un caffè
Onore alla prostata mentate le distanza fra uno scranno a l’altro,
impedendo di fatto il contagio fra deputati e
tembre, che tormentano le notti di Conte
e della sua compagine di scappati di casa,
scuole che ospitano i seggi elettorali.
In particolare dal 20 al 21 settembre,
a testa per i cittadini italiani. E questo sarebbe
un vantaggio economico? Dice Silvio Ottimo
di Flavio Briatore senatori; quindi il risparmio in sedute dal bar-
biere di Montecitorio, notoriamente esoso, pa-
si abbattono infatti prevalentemente sul
comparto Scuola, dove dall’inizio dell’e-
data in cui – per non sbagliare – tutte le
scuole di ogni ordine e grado resteranno ri-
Massimo che siamo capacissimi di rinunciare
ad un caffè! Ed egli, il Cavaliere per antonoma-
gate dagli italiani; per non dire della drastica mergenza si naviga a vista con uno sprezzo gorosamente chiuse sull’intero territorio sia, sarebbe anche pronto ad offrircelo!
***
di Giovanni Vasso
riduzione del numero di colazioni e pranzi ve-
loci alla bouvette dei Palazzi, dove gli onorevoli
del pericolo e del ridicolo che farebbe invi-
dia al comandante Schettino.
nazionale.
Il colpaccio di Conte pare che abbia galva-
Altro punto a favore: meno affollamento nelle
aule parlamentari. Ma mi faccia il piacere, di-
erano soliti, non solo assembrarsi, cosa oggi In buona sostanza, tra imbuti comunica- nizzato così tanto i suoi da spingere più di rebbe Totò: con gli assenteisti abituali il nu-
N
on è elegante sfottere chi sta dentro inammissibile, ma pure soffermarsi a lungo per tivi e banchi a rotelle, gabbie di plexiglass qualcuno a proporre una proroga del provvedi- mero dei parlamentari è già ridotto senza
PERCHÈ MARTIRI
vergognosi dissacratori di un’icona della De- siamo passati ad una convinta presa di posi- tro l’angolo, assieme al rischio concreto di scongiurando così per sempre ogni appunta- è tenuto accuratamente in naftalina e tutte le
stra che Lavora, quali complici dei comunisti zione: il numero dei parlamentari va ridotto, licenziamento con disonore. Le acque natu- mento elettorale senza bisogno di ricorrere a decisioni le prende il “nostro” Ultimer, con il
cattivi che soffrono di invidia sociale. mentre contestualmente riteniamo necessario, ralmente si stanno facendo più agitate man mano che si avvicina non più giustificabili lockdown. suo fashion-blogger Casalino a colpi di “gride”
Eh già perché abbiamo scoperto l’amara ve- dato il superlavoro che li attende, aumentare lo la data della riapertura forzata delle scuole, all’inizio negata e ora Riaprire tutto e chiudere per sempre solo la scuola è l’uovo di Co- manzoniane: Conte si chiama Giuseppe, come
ISSN 2036-6418
per la finta prostatite, persino più imbaraz-
zante del Covid. E auguri ancora più affet-
tuosi alla Destra, per le sue continue e
imbarazzanti amnesie.
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À À À À
Lavoro e Nazione, tra
MARIO BOZZI SENTIERI DOMENICO FISICHELLA ROBERTO MENIA EGIDIO BANDINI MARCO ROSSI
L’IDEA PARTECIPATIVA FIGURE E PERCORSI 10 FEBBRAIO 75 ANNI SINTESI DI STORIA D’ITALIA
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Domenico Fiisichella
Dal Risorgimento
al Fascismo
1861 - 1922
1915-18
LA GUERRA
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A cura di
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Novembre 2020 Il Borghese 1
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Via Giulio Pittarelli, 185
00166 Roma
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Francesco D’Agostino Domenico Fisichella Bertrand de Jouvenel
FAMIGLIA, MATRIMONIO, SOVRANITÀ L’AVVENIRE
SESSUALITÀ e diritto naturale DELLA POLITICA
Nuovi temi e nuovi problemi in Joseph de Maistre e l’arte della congettura
MENSILE - ANNO XX - NUMERO 11 – NOVEMBRE 2020
IL SILENZIO
Oggi, nel tempo della comunicazione immediata, infar-
cita di due bugie ogni otto verità, per dare credibilità alla
menzogna, si sente l’odore della paura. Una paura che porta
alla delazione del vicino, all’insulto verso chi non si adegua
di Pulcinella
posto da gente seria – da questa estate.
Ora dunque si torna a investire sulla
paura, enfatizzando il numero dei con-
tagi in rialzo – dovuto ai maggiori
La seconda ondata rischia di travolgere Conte tamponi - ma tacendo quello dei guari-
ti e omettendo di dire che il tasso di
mortalità è crollato. Paura e criminaliz-
di RICCARDO PARADISI zazione generica degli italiani: le
«movide (ma perché non chiamarle
«vita notturna», «uscita serale», etc),
E così Giuseppe Conte si prepara a una nuova stagione di l’uso disinvolto delle mascherine, «le vacanze troppo alle-
dirette televisive serali per annunciare gli attesi Dpcm. I de- gre» come è arrivato a dire un virologo televisivo. Una specie
creti emanati da palazzo Chigi che come la scorsa primavera di caccia alle streghe cialtrona e sgangherata, su cu soffiano
torneranno ad allietare, si fa per dire, la nostra vita al tempo propagandisti se possibile più improbabili dei propagandati.
del Covid. La realtà è che il governo è nel caos e che la sua premiership
Si perché la sensazione è che le nostre giornate saranno è in crisi di identità, priva di ogni prospettiva che non sia la
di nuovo scandite dalle procedure partorite dalla fantasia di navigazione a vista. Per questo l’inquilino di Palazzo Chigi
un comitato tecnico scientifico che in accordo con non resisterà alla tentazione di cavalcare l’onda del Covid,
l’«avvocato degli italiani» e con Rocco Casalino decideran- cercando di nuovo di capitalizzare la paura degli italiani sen-
no se chiudere o no una palestra o i saloni delle parrucchie- za però esagerare stavolta, e anzi riconoscendo che la situa-
re, di mandarci a letto alle 22 o alle 21. L’impennata del nu- zione è migliore di quella di marzo dove il tasso di mortalità
mero dei positivi, ampiamente prevista, ha così riprecipitato era incomparabile a quello odierno dove anche i sintomi del
il Paese nella paura e nel caos. Covid sembrano presentarsi in forma più lieve o addirittura
E dire che Roberto Speranza, il ministro della Salute, ci non presentarsi affatto per quasi il 90 per cento dei positivi.
aveva spiegato questa estate – con quella faccia che non in-
duce proprio a pensare alla virtù teologale di cui porta nel * * *
nome - che la fase due sarebbe stata quella delle tre «T»:
tamponi, tracciamenti e trattamento. La fase due si sta rive- Il problema di Conte infatti è che non potrà più racconta-
lando invece quella delle minacce di coprifuoco alle dieci re la favola bella che l’epidemia ha preso il governo alle
della sera e di un nuovo lockdown (blocco) graduale (per spalle e di sorpresa, tanto da essere sottovalutata e non rico-
ora infatti, nel momento in cui scriviamo queste note, le nosciuta. Dalla scorsa primavera sono passati mesi, riempiti
chiusure vengono immaginate frammentate a pezzi di terri- soltanto da propaganda e progetti deliranti: i banchi a rotelle
torio e a segmenti di attività commerciali). Sarebbe anche per le scuole, i corridoi turistici con la Cina, i bonus vacan-
potuta andarci peggio, con la polizia autorizzata a fare irru- ze, il ristoro di Stato per i nonni che sono stati insieme ai
zione nelle case degli italiani per sciogliere pericolose feste nipoti ed altre amenità del genere. Conte si trova dunque
private con più di sei persone segnalate da volenterosi con- nella necessità di far fronte alla nuova ondata del Covid e di
domini intanto evoluti a delatori. giustificarsi per il fatto di non avere messo in campo misure
Idea, come noto, emersa dal genio di Roberto Speranza adatte a prevenirla e contenerla. Una situazione difficile tan-
che con quel viso da seminarista di Potenza, non aveva avu- to che se nella prima fase bene o male l’avvocato degli ita-
to imbarazzo a presentare in televisione come risolutiva. So- liani era stato percepito come colui che aveva messo un ar-
no stati l’intervento del Quirinale, che lo ha definito gine con misure pesanti a una situazione che rischiava di
«incostituzionale», e la resistenza delle stesse forze dell’or- fuggire di mano ora è percepito da una percentuale molto
dine, che hanno fatto sapere al governo di avere altro da fa- alta di opinione pubblica come quello che non è stato capace
re, a scongiurare l’ipotesi di vedersi arrivare uomini in divi- di mettere in campo una strategia politica ed economica per
sa dentro casa durante le feste di compleanno con nonni e sopravvivere al tempo della pandemia. Su queste contraddi-
nipotini. zioni fa leva il PD, l’area di governo da cui provengono le
proposte per misure draconiane, come quella del coprifuoco,
* * * per le quali a pagare lo scotto di impopolarità, come sanno
bene al largo del Nazareno, sarebbe alla fine soprattutto
Le tre «T» si sono dunque rivelate una farsa. I tamponi Giuseppe Conte. Il quale ha nell’esecutivo ormai più nemici
sono di più della scorsa primavera certo, ma semplicemente che amici anche nel Movimento Cinque Stelle.
perché allora non si facevano. Per quanto riguarda i traccia- Per questo il premier è preoccupato, ancora di più da quan-
menti invece siamo al disastro. Ad ammetterlo è lo stesso do Conte medita sulle parole di Dario Franceschini, il vero re-
Walter Ricciardi, il consigliere del ministro della Salute: gista dell’alleanza giallorossa, riferite all’alleanza tra PD e Cin-
«Le Asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi questelle: alleanza «permanente e non occasionale» la definì il
la strategia di contenimento del virus non sta funzionando. titolare del Mibac. Là dove permanente è l’alleanza non il pre-
Né manualmente, con le interviste ai positivi al virus sui lo- sidente del Consiglio che ora la garantisce. E che fra poco po-
ro contatti, né tecnologicamente, con l’app “Immuni”». Un trebbe non garantirla più. Per questo non sono infondate le voci
fallimento. Come l’implementazione delle terapie intensive che rivelano come Conte non escluda una sortita alla Monti,
e dei trattamenti. Da mesi il governo parla di rafforzamento cioè mettere in campo un proprio partito che gli consenta di
delle strutture e di assunzioni di nuovi medici ma sono for- proseguire la sua navigazione politica. Una situazione dunque
mule propagandistiche, la sanità rischia di nuovo l’implo- difficile quella di Conte di cui sembra non sappia pienamente
sione e il collasso. Per non parlare dei trasporti – metro, bus, approfittare l’opposizione, limitandosi a contestazioni generi-
treni – luoghi di maggiore diffusione del contagio. che e spesso contraddittorie, incapace di mettere sul tavolo un
L’unica cosa di cui è capace l’esecutivo di Conte è riat- piano alternativo realistico e non demagogico e soprattutto in-
tualizzare il metodo grossolano di chiusure generalizzate e capace di inserirsi nel vero gioco politico italiano ed europeo. Il
polizia per le strade a imporre misure folli e inutili. Una cui ordine del giorno con il Covid è sensibilmente cambiato.
Novembre 2020 Il Borghese 5
ELZEVIRO
L’IPOCRITA
«LIBERTÀ DI ESPRESSIONE»
di ADRIANO SEGATORI
Nauseante l’omologata presa di posizione lacrimevole per Ecco, loro mi fanno doppiamente schifo. Innanzitutto,
la decapitazione dell’insegnante francese da parte di un gio- perché se la fanno addosso quando devono prendere posi-
vane musulmano. zione contro la violenza islamista, contro le moschee fai-da-
Non mi riferisco, naturalmente, alla tragedia umana che te, contro gli sbarchi neanche tanto sospetti, contro gli stu-
ha colpito la persona uccisa e la sua famiglia, né al terrore pratori in quotidiana attività, contro la costrizione del velo,
islamista che sta condizionando intere città europee e che si contro la prepotenza dei maomettani, contro lo sterminio dei
minimizza con suicida superficialità, e neppure al vergogno- cristiani nel mondo e la devastazione delle chiese. Poi, per-
so silenzio degli intellettuali progressisti sulla pericolosità ché infieriscono sugli avversari dialettici, sugli armati di
della infiltrazione jihadista nei nostri tessuti sociali grazie penna e di microfono, sugli studiosi non disciplinati, sugli
alla connivenza delle istituzioni con l’invasione allogena. inermi fruitori della parola scritta e orale.
No, queste sono questioni scontate e già ampiamente Il rigore antico sosteneva «Parcere subiectis et debellare
documentate ed altrettanto diffusamente censurate dal pote- superbos», mentre questi colludono con i prepotenti e si
re della sinistra integrazionista e della chiesa accogliente. accaniscono sui disarmati. Ecco perché questi non hanno
La nauseante presa di posizione riguarda l’ipocrita difesa alcun principio morale per appellarsi alla libertà di pensiero,
della libertà di espressione, che nell’evento sanguinario interes- di cui sono gli infidi sicari.
sa soltanto perché c’è di mezzo un’arma da
taglio ed una testa sul marciapiede: un
omicidio, insomma.
Voglio affermare una cosa controcor-
rente, scandalosa e immorale: mi fa me-
no raccapriccio il ragazzo assassino che
ha voluto punire col sangue una idea non
conforme alla sua fede, che i censori
governativi che, quotidianamente, ucci-
dono il pensiero e tagliano la parola ai
non sottomessi al pensiero unico omolo-
gato e omologante.
Questi mi fanno schifo, quelli come
lui mi spaventano. I primi per la viltà, il
secondo per il coraggio.
Con quale faccia di bronzo, con la
«c» maiuscola, i detentori dell’informa-
zione italica e della repressione paesana
si ergono a difensori della libertà di
espressione.
Loro, i fautori delle norme più abiette
contro la libera discussione sulla storia
moderna. Loro, che oscurano pagine indi-
viduali e di gruppo sui social perché rite-
nute non confacenti alla sensibilità demo-
cratica. Loro che impediscono il confron-
to con i tecnici qualificati che non concor-
dano con le disposizioni antivirali del
governo. Loro che secretano dati scientifi-
ci perché potrebbero in qualche modo
interferire con l’ordine pubblico. Loro che
sospendono da scuola insegnanti non con-
formati alla superstizione antifascista.
Loro che negano spazi di dibattito sulle
foibe perché offensivi ai cascami dell’AN-
PI. Loro che ventilano l’ipotesi di sospen-
dere la capacità genitoriale a coloro che
non vogliono lezioni condotte da rappre-
sentanti Lgbt.
Loro sono quelli che invocano la
libertà di pensiero e poi preparano leggi
per soffocarla a senso unico.
6 Il Borghese Novembre 2020
dell’indifferenza
A ogni attentato di matrice islamica
si rinnova il solito, trito e francamente
ormai insopportabile copione: la con-
danna del fatto e la presa di distanza
Dopo la decapitazione del professore dall’assassino da parte delle organizza-
zioni islamiche. «Quello che è accadu-
francese ad opera di un estremista islamico to non ha niente a che fare con l’islam»
e «Non si può accusare un’intera co-
non possiamo più ignorare la catena munità del gesto di uno solo» sono il
di avvenimenti che ha portato all’omicidio ritornello intonato non soltanto dai mu-
sulmani, ma anche da tanta parte della
sinistra europea. Che le responsabilità
di CINZIA SCIUTO penali siano individuali è lapalissiano e
in tribunale si accerteranno quelle che
hanno portato all’uccisione di Paty. Ma
L’orribile esecuzione di Samuel Paty – assassinato in pie- quello che interessa è capire quali e di chi siano le responsa-
no giorno da Abdullakh Anzorov, un ragazzo russo ceceno bilità di tutto quello che è accaduto prima. Dissociarsi da chi
di 18 anni, che dopo l’assassinio è stato a sua volta ucciso uccide è ovvio, ma è anche fin troppo facile.
dalla polizia – non è un fulmine a ciel sereno, un fatto isola- Meno facile, ma doveroso, sarebbe dissociarsi da tutte
to privo di qualsivoglia collegamento, il gesto di un esaltato quelle famiglie che fanno pressioni sugli insegnanti per mo-
che viene dal nulla. Quello che è accaduto venerdì 16 otto- dificare le loro lezioni, che vietano alle figlie di partecipare
bre a Conflans – una cittadina dell’Île-de-France, oggi ad- a determinate lezioni (così facendo violando il loro diritto
dolorata e sbigottita – è l’ultimo anello di una catena di allo studio), che impongono (non necessariamente con la
eventi che si sono succeduti nei giorni precedenti, a loro violenza, che è sempre e soltanto l’ultimo gradino della pi-
volta da iscrivere in una cornice ancora più ampia. E sono ramide della coercizione) alle bambine il velo, che preten-
questi eventi e questa cornice ad essere dal punto di vista dono leggi speciali, per esempio una deroga su quella che in
politico e sociale molto più allarmanti del singolo, finale Francia vieta qualunque simbolo religioso negli spazi pub-
gesto omicida. blici (e che la retorica multiculturalista spaccia per «legge
Samuel Paty era un docente di storia e geografia. Negli contro il velo»: una disonesta mistificazione della realtà).
scorsi giorni, in concomitanza con l’inizio del processo per Meno facile, ma doveroso, sarebbe stato non cavillare
l’attentato a Charlie Hebdo il professore, che insegnava an- sull’opportunità o meno per un giornale di pubblicare vi-
che educazione civica, ha voluto dedicare una lezione a uno gnette che taluni possono ritenere offensive e rivendicare
dei valori fondanti della Repubblica francese, la libertà di invece la libertà che qualcun altro pubblichi persino quello
espressione, e per farlo ha anche mostrato alcune delle vi- che mi offende, invece di avventurarsi in gimkane argomen-
gnette pubblicate dal giornale satirico francese che ritraeva-
no Maometto. D’altro canto come fai a raccontare la vicen-
da di Charlie Hebdo senza spiegare cos’è che ha provocato
il massacro della redazione nel gennaio del 2015? In classe
ci sono anche degli studenti musulmani, il prof. Paty natu-
ralmente lo sa e per questo avvisa che sta per mostrare quel-
le immagini, dando la possibilità a chi volesse di uscire
dall’aula, ma non intende rinunciare alla sua lezione. E per-
ché dovrebbe, d’altronde? La libertà di espressione è un va-
lore che dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini francesi a
prescindere dalla loro fede, no? E infatti diversi degli stu-
denti musulmani ascoltano e apprezzano la lezione del prof.,
molto amato a scuola, esattamente come i loro compagni.
A non apprezzare per nulla invece è il padre di una delle
studentesse che nei giorni immediatamente successivi alla
lezione di Paty pubblica sui social nome e cognome del do-
cente, insieme all’indirizzo della scuola, invocando alla mo-
bilitazione per bloccarne le lezioni. Il genitore ha addirittura
denunciato il professore per diffusione di materiale porno-
grafico e si è recato personalmente alla dirigenza della scuo-
la per chiedere l’allontanamento dell’insegnante. Ad accom-
pagnarlo in questa occasione è Abdelhakim Sefrioui, un
esponente dell’islam più radicale, già noto per le sue posi-
zioni antisemite e fondamentaliste.
Sia Sefrioui sia il padre dell’alunna sono stati arrestati,
insieme ad alcuni familiari dell’assassino. Ad oggi sono 11
le persone poste in arresto per l’uccisione di Paty. Natural-
mente sarà da chiarire il ruolo di ciascuno nella dinamica
dei fatti, quello che invece è straordinariamente chiaro è che
Paty era da giorni (se non da mesi) al centro di una martel-
lante campagna di delegittimazione da parte di alcune fami- IL CORPO DECAPITATO DI SAMUEL PATY
Novembre 2020 Il Borghese 7
LA VIOLENZA
ed i giovani
di MANLIO TRIGGIANI
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A. 17 - N. 69 - SETTEMBRE 2019 NUOVA SERIE dal 15 giugno 2014
Euro 3
3,00
00
0 2,50 per ogni numero * Sped. abb. post. Nuova
a serie * An
nno VI * N. 19/20
/ * Ottobre 20
01
19
Il Ma
Marz
M ziale
i Era meglio taceere
Il futurroo Nobel per la Pace Greta Thurnberg, in Se vi tassano, lo fanno per il vostr bene. Dopo le
pellegrinaggio negli Usa, incontra il vecchio Nobel accise sulla benzina è la volta di bibite e merendine.
per la Pace Barack Obama. Non lo fanno per cattiveria, ma per erché lo Stato
t non
Pare che la novella Pippi Lagnelunghe sia rimasta vi vuole tutti ciccia e bruf
ufoli. State
t ser
ereni che stavolta
Mensile
soddisfatta: le bombebe gettate in girr per il mondo manterranno l’impegno: non vi lasceranno in tasca
dall’ex capo della Casa
asa Bianca erano tutte riciclabili nemmeno più i soldi per un panino con la morrtazza.tazza.
e plastic free.
Fo
ondato da Giova
annino Guare
eschi www
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Roma. ciano.lucarini@pagine.net. È possibile seguirci anche sulla
N 72/2009
Noi
Chiedi una
Roma/Aut N.
pper si allarga
Voioi
V
1 Roma/Aut.
lo SCANDALO
DI BIBBIANO...
Lo stuporree (ma mica
poi tanto) dell’ometto
1 comma 1,
di E
Egidio
*
***
gidiio Bandini
coopia omaggio
Cari Candidolettori,, dellll’inciucio
’inciucio che ha dato
vita(?) al nuovo gover erno penso nessuno si sia
meeravigliato, conoscendo endo le doti funamboliche
del nostri “compagni”,, le stupefacenti doti “ade-
ar t 1,
Reppubblica, ereditate
ereditatee per la par arte
te più rossa da
quel G Giorgio
iorgio Nappolitano tano che di gover i non
eletti dal popolo (allaa faccia giusto dell’arti ticolo
1 della Costituzionee ““ppiù bella del mondo”) ce
ne ha rifilati addirittur uuraa quattro.
Ciò che al vostr
vostro ometto to fa mereraviglia
aviglia è la man-
L 27/02/2004 n.
la RETE
segue in ultima pagina
oltre ai BAMBINI plagiavano pure gli ANZIANI
33
33 6759574
VISTO DA SINISTRA
C VISTO DA DESTRA
he i compagni abbiano nemmeno l’i l ideologia, ma al
semprre avuto un rapp- massimo il suo scimmiottamento
poorto piuttosto ““chiac-
chiac- isterico che ha finito per far ap-
chierrato” con i più piccoli non è prodarare ciò che rresta
esta della sini-
Ridateci la piazza ceerto una novità. E Eppur
ppur
avremmo immaginato di arri-
ure mai
*** stra su posizioni opposte a quelle
di partenza. La nobile difesa
Ridateci la Boschi
di Alessio Di Maurr
abbonamento postale – D.L.
La piazza è rro
oba nostra! Come si è permesso vare un giorno a dover quasi degli ultimi e dei subalterrni, che «La Rivoluzione si fa nelle piazze con il po-
Renzi colpisce
lpisce ancora il Matt
tteo Sbagliato di andar aree in piazza assieme rimpiangerre i tempi in cui si diffondeva la famiger erata
ata massima caratterizzava i prrogrressisti
es delle origini, si è trasfigur urata nel polo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina
ai fascistelli della Melloni? dei “comunisti che mangiano i bambini”. sostegno ostinato dell’unica minor oranza “di successo” che piace elettorale con la matita in mano. Quella matita,
Il mostrroo di FFiirenze La Giorgia sta distruggendo l’ex Cav,, trasci- Erano gli anni che preludevano al Secondo Conflitto Mo M ndiale tanto ai salotti del capitalismo finanziario globalizzato. Quella più forte di qualsiasi ar arma,
ma, più pericolosa di
nando con sé ciò che rreesta del par artito
tito forrzista, e nelle sconfinate lande sovietiche, riunite sotto il simbolo della omosex che vvoorrrebbe imporr rree ovunque la sottocultur uraa Gender una lupara e più affilata di un coltello».
*
***
di Giovanni Vasso
mentre a Salvini, evidentemente la vicinanza
del Movimento 5 stelle gli ha dato alla testa e
stella rossa, si dovevano fare i conti non solo con il freddoo, ma per smantellarre la famiglia trradizionale, ultimo baluarrdo con-
anche e soprattutto con la fame e con la carr stia. tro la dittatur
ura del mer ercato e della for orma
ma merce.
Ecco perché Silvio Ottimo Massimo non ha
par
artecipato alla manifestazione voluta dalla
pensava di riuscirre a prodursi in un “Vaffa” stile In SSiberia,
iberia, tanto per farr un esempio, tra le migliaia di pov ri Non è un caso se la sinistrra oggi guar arda
da più ai potenti di Meloni: perrcché convinto che sia il voto l’unico
L
a notte oscuraa ghermivva palazzo Ma- Grillo: purtroppo per lui è lontano un milione cristi deportati dal regime il cannibalismo erra all’oordine del Brux u elles che al popolo delle periferie nelle quali è nata e si è mezzo per spazzar aree via il governicchio Conte-
REPUBBLICA
BBLICA
dama. Nientee stelle, una notte senza di chilometri dagli Elevati nostri sodali, da gior
ornoo. Un orrore indicibile sul quale in piena guerr rraa fr
fredda
edda fo mata, ma doo e non può più metterre piede. Non è un caso se Di Maio-Zingaretti. Non è per i rreumatismi
eumatismi e
luna della crisi si di governo. Invano l’i- qualche settimana correttissimi e leali, nel la propaganda occidentale ha costrruuiito e diffuso quella maca- per continuarre a sederre sugli scr craanni di Palazzo Chigi è co- l’artt osi che Silvio l’Etern no è rimasto in Parla-
spettore Zenigata
n haa fatto affiggere manife- nuovo Govern no della svolta. brra massima che cirrcola ancor ora oggi. Un incubo dentrro al strretta a fare inciuci sprrezzantiezzanti del pericolo e del ridicolo pur mento: lo ha fatto perché è nella sede istituzio-
Spedizione in abbonamento
stini in ogni vicolo, sulle fontane, nei bar e Per Salvini, evidentemente, rimane ben saldo il quale, sebbene con grande fatica, si potrrebbbe persino tentarr di di evitarree il confr fronto
onto con le urne. nale che si combattono le battaglie politiche,
negli anfratti più reconditi:
ec attenti, onorre- detto del suo modello politico: “Tireeremo coglierre qualche attenuante: la fame; la guerrra;; la disperazione; È terribile da dirre, ma i compagni che mangiavano i bambini guarrddando negli occhi gli avversari. Non pos-
voli!. Quando non c’è più la maggioranza è dritto!”, ma non è più il tempo p di tirararee dritto: la prratica della violenza politica ampiamente diffusa in quella erano dei samaritani in confronto ai mostri di Bibbianoo. E siamo andarree contro l’Europa e questo Matteo tteo
l’ora dell’amor ore,
e, degli
egli amplessi. E della l’Europa vuole le curvee e, così, ì abbiamo rispo- stagione storica. chissà se anche al poove o S rgio Mattaarella sia toccato un girro il “masticararosari” non l’ha capito e gli è costato
paura. È questo il momento in cui agisce il sto con la ministra Bellanova che, quanto a Considerrazioni che sicur uramente
amente non bastano a rendere meno di elettroshock o se sia stato semplicemente sottopostoo,, comee ll’A A- caro: solo Silvio il Magnifico sapevva che affr ffron-
on
Mostroo, rintanato nell ell’ombra del Transatla- cur e, pare la camionale della Cisa! Giuseppi disumane cer erte
te prratiche, ma possono aiutar aree quantomeno una lex DeLarge di A Arrancia Meccanica, alla spaventosa visione tarre l’idra a tre teste (Macron, Me kel e Von der
tico. È una pulsione irrrefr efr
f enabile, non si può Conte è un Elevvato, t al punto che assieme a comprreensione che risulta invece del tutto impossibile di fr fronte
onte continuativa di Salvini in mutandoni al P ppete col vvento in Leyen n) che comanda a Bruxelles è un’idea sui-
FACCIAMOLA
CIIAMOLA
comandar are.
e. Gli era già successo. Gli accade Sant’Orsola von der Ley Leyen è riuscito a prrodursi agli orrrori di Bibbiano. Qui, nel cuor oree dell’E
Emilia
m che fu rossa, poppa e consenso cr crescente.
escente. cida e, così, ha deciso di fingere di star aree al
semprr , a ogni crisi di gov rno. Ti ricorrdi? in una levitazione dirett ttamente a Bruxelles ed nell’anno di (dis)gr grazia
azia 2019, i “compagni’, o ciò che resta di Perché una cosa è cer erta: da un po’ di tempo a questa par arte
te il gioco, senza uscire allo scoperrto. Tutto sar areebbe
“Enrico, stai sereno en ”. E poi il gonzo pisano ha prromesso
m che si ripeterà a Palazzzo Chigi, te- loro,, non si limitano a mangiarree i bambini, ma – con Pd, oltr
ltree ai bambini, dev aver preso a torturare andato per il verso giusto, consentendo al prro-
s’era ritrr vato con un’ascia fiorrentina
entina confic- nendo per mano Di Maio. Quanto al nostrro se- l’’accerrtato obiettivo di strrappar
p arli
li alle prroprie
p fa- anche i vecchietti. Altrimenti proprio non si feta di Arcore di individuare i punti deboli della
cata nelle spalle. grretario, Rometti (zingarro, lo sapete tutti, non miglie d’origine per poi assegnarlii dietrro spiega come sia potuto saltare in mente a un nuova Ue e del govern nicchio della svvolticchia,
Un’ansia, un’angosciaa e poi il piacer eree e il bi- si può più dirre) andrà ad abitarree a Lampedusa, lauto compenso a Coop d’accoglienza buon uomo come il presidente Mattarrella di se ’sti baluba non avessero nominato ministra
sogno di farlo ancora, a, e ancora. I muscoli, i per sorrvegliarre dirett
ttamente gli sbararchi
chi dei mi- amiche o a coppie LGBT addirittur ura li avvallarre un’oper
opererazione di trrasfor
asfor
ormismo
mismo disgu- la Bellanova. «Tutto si può sopportare, per
A – Spedizion
nervi, i brrufoli:
ufoli: non li comanda più lui. Ha granti e indirizzarli subito alle coop di sog- toorturan . Segnatamente con l’elettroshock. E stoso (un acrobatico e disperato tentativo di amor di Patria – ha detto il peren nne Preesidente
sete di sangue. Non è mai solo. Lo assistono, giorno, cui ha prromesso
m di applicare le tariffe stavolta non esiste nessuna attenuante possibile: salvataggio della poltrona che non ha prrece- – ma con la signora in blu hanno superato ogni
soggiogati dal suo carisma i compagni di di Bibbiano. É così che si salva l’Italia! non è più la fame il motore di tanta follia cri- denti nella storia repubblicana)
repubblicana) invece di ridare limite: ridateci la Boschi!».
NU
UO OVA
semprr . Ne hanno passate di sventure, e, ne Caius minale, semmai la smania di ricchezza. Non lo è di corsa la par arola
ola agli elettori. Sempronius
hanno compiute di avventurree: hanno salvato
nobili banche dai mostrruosi risparmiatori
cattivi, hanno liberato ato dalla schiavitù del la-
vor masse intere dii italiani. Ne hanno da
raccontar are di imprrese
esse (anche di Stato, perlo-
la UE apre
più di Stato)t e di mer erende. agli INSETTI...
Poste Italiane S.p.A.
COME LA DESTRA V
VOLEV
O VA CAMBIARE LL’IT
OLEV ’ITTALIA
in azione, e con unoo zompo imprrovviso ha
brandito un coltellaccio ccio e s’è scisso.
Alla mattina i cadaveri politici sono stati ri-
trr vati da un’inser erviente
viente
n che ha subito dato
l’allarme. Non ai militantilitanti Dem e 5S, tanto
scossi da andarsene, tristi e contriti, a medi-
tar
are al night club. M all’Ama. “Ahò, er Mo-
strro ha colpito ancora. a. Fate passà er camion”.
MENSILE DI PO
OLITICA RIVISTA DI STORIA ME
ENSILE DI SA
ATIRA
TIRA
E ATTUALITÀ
ATTUALITÀÀ MODDERNA Fondato da Giovannino Guareschi
Liberi per tradizione E CONTEMMPORANEA ore Alessio Di Mauro
Direttore
diretto da Claudio Tedeschi Direttore Masssimo Magliaro ettore Egidio Bandini
Condire
Vicedirettore Roberto Rosseti abile Luciano Lucarini
Direttore responsabile
wwww.nuovocandido.it
NOVITÀ
NOVITÀ
NOVITÀ
NOVITÀ
IIll SSarto
arto
ddell’anima
ell’anima
NOVITÀ
NOVITÀ
NOVITÀ
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Julius Evoola
Julius Evola Antaioss
(1960-1970
0)
IL PROBLEMA DELLA DONNA A curaa di
Scritti sulla femminilità
1921 - 1971 Sin
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a cura di Paola De Giorgi
introduzione di Paola Giovetti
L A SOVRANITÀ NECESSARIA
Fondazione Julius Evola Riflessioni sulla crisi
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Y àâÜÉ dello Stato moderno
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xáx Roberto de Mattei
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Quaderni di testi evoliani n° 52
GIANPIERO GA
AMALERI JULIUS EVOLA JULIUS EVOLA ROBERTO DE MA
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PENSIERI NA ASCOSTI IL PROB BLEMA DELLA DONNA ANTAIOS (196 60-1970) LA SOV VRANITÀ NECESSARIA IA
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PAAPA FRA ANCESCO Scritti ssulla femminilità 1921-1971 a cura di Luca Siniscalco
niscalco Riflessioni sulla crisi dello Stato moderno
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Omelie di Santa Marta 2017-2019 Pp.
p 204 euro 18,00
,
Pp. 120 euro 13,00
a cura
c di Paola De Giorgi Pp.
p. 146 euro
o 16,00
,00
Pp. 220 euro 17,00
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NOVITÀ
NOVITÀ
NOVITÀ
NOVITÀ
NOVITÀ
DITT
TATURA
e
MONARCHIA
L’Italia tra le due guerre
ITTALIA SOVRA
SOVRANA? ANA? DA PRIMAAVVALLLE A VIA OTTTAAVIANO L A FIAMMA D’ANNUNZIO
Breve storia geopoliitica
del ruolo internazionale d
dell’Italia Ucciisi due volte CH
HE NON SI ARRENDE EL
L’EUROP
’EUROP
PA
Nazzareno Mollicone
e Roberto Rosseti Massimo Magliaro Autori Vari
Vari
PAGINE
A Editore
10 Il Borghese Novembre 2020
di Berlusconi e C.
un roboante 1,9 per cento di ascolto pari
a 419 mila spettatori. La parola vergo-
gna è sicuramente troppo poco. Del
resto, se ancora qualcuno non lo avesse
Gli interventi di Roberto Rosseti capito, questo è il piano già utilizzato nel
settore della carta stampata.
e Massimo Magliaro «Lasciare alla destra le briciole del
mercato con giornali che, messi tutti
assieme (Il Giornale, La Verità, Libero e
A parere di Roberto Rosseti, già vicedirettore del Tg Uno, Il Tempo), non riescono a fare una tiratura che sia soltanto la
che conosce come pochi altri il «Palazzo» della RAI, negli metà di uno qualsiasi fra Corriere della Sera, Repubblica, Il
ultimi anni, la situazione della TV di Stato è peggiorata no- Messaggero o la Stampa. Oltretutto è recente la notizia che
tevolmente . l’editore di due di questi (Libero, Il Tempo, Il Corriere
Per Rosseti se l’azienda televisiva di Stato ha virato così dell’Umbria) il senatore Antonio Angelucci di Forza Italia è
velocemente a sinistra, la responsabilità è solo ed esclusiva- indagato perché avrebbe tentato di corrompere con 250.000
mente dell’incapacità totale dei politici di centrodestra di con- euro il responsabile della sanità della regione Lazio il pieddino
dizionare con loro giornalisti, programmisti, registi, autori, Alessio D’Amato.
operatori, tecnici e quant’altro un’azienda che il vecchio PCI «Bisogna dire che uno degli artefici della strategia comuni-
era riuscito a trasformare a proprio favore in pieno periodo di sta nel settore della comunicazione e non soltanto, è quel Gof-
strapotere democristiano. fredo Bettini (attuale eurodeputato dei DS) vero uomo occulto
Si sono limitati - ha continuato Rosseti - ad una edonistica che tira i fili delle strategie a sinistra nonostante lunghi periodi
richiesta di partecipazione alle varie trasmissioni o nei vari tg di rilassamento in Thailandia. Ebbene, immediatamente dopo
(senza neanche pensare che erano obbligatorie per legge in le regionali, è stato ospite in studio di Tg2-post, trasmissione
proporzione ai voti ricevuti dal popolo italiano e per merito dei ideata dal direttore del Tg 2… Questa si che è coerenza. Se si
quali erano stati eletti in Parlamento) ed hanno permesso l’oc- prosegue di questo passo non ho dubbi nell’affermare che c’e-
cupazione di tutti gli spazi disponibili da parte di persone che, ra più rispetto nei confronti delle tesi e degli uomini del centro-
pur provenendo tutte dall’estrema sinistra, sono state abilissime destra in quella RAI che a me non piaceva ma, rispetto a quel-
a far finta di cambiare casacca. la che si è venuta a formare dopo il 1994 e la scesa in campo di
«Voglio fare solo alcuni classici esempi. Franco Di Mare, Berlusconi, era un’oasi di pluralismo.»
giornalista de l’Unità, ed in questa quota entrato in RAI. No-
nostante alcuni gravissimi incidenti di percorso, avendo pre- * * *
stato la sua opera a favore dei pannolini Pampers, chiaro
esempio di pubblicità assolutamente vietata dalle regole Anche Massimo Magliaro, attuale direttore di Nova Histo-
dell’Ordine dei Giornalisti, è diventato direttore della Rete Tre, rica, la RAI la conosce bene, essendo stato vice direttore del
avendo nel frattempo fatto opera di finta conversione al Movi- Tg1, corrispondente da Parigi, direttore di Rai International,
mento 5 Stelle. Logicamente una delle prime scelte è stata presidente di Rai Corporation (la filiale della RAI in America),
quella di affidare ad una esterna RAI, con chiara matrice di ed infine direttore della Divisione Uno che supervisionava le
estrema sinistra, Luisella Costamagna, la conduzione di Agorà varie reti dell’azienda di Stato. Mi ha detto che i governi di
al posto di Serena Bertone. Questa, grazie al potente direttore centrodestra, soprattutto per volontà di Berlusconi (a cui inte-
di Rai Uno Stefano Coletta, anche lui in quota PD, è passata a ressava tutelare unicamente Mediaset) e per l’inerzia mista ad
sostituire Caterina Balivo nel primo pomeriggio. Qualcuno incapacità di Fini, si sono limitati ad occupare poltrone e pol-
potrebbe obbiettare che al centrodestra è stata garantita la troncine che duravano una stagione politica, senza mai toccare
responsabilità delle direzioni sia del Tg2 che di Rai Due… Ed i gangli vitali dell’ azienda di Stato che sono i settori produttivo
è tristemente vero visti i risultati di ascolto e le tematiche che (radio e tv) e amministrativo - gestionale (personale, fondi,
vengono affrontate. Vorrei fare l’esempio di Seconda Linea, la bilanci, appalti, ecc.) . Settori che sono stati occupati quasi
trasmissione che ha preso il via giovedì 1 ottobre. A condurre sempre da personale indicato dalla sinistra.
quella che doveva avere il ruolo di innovazione culturale [A. B.]
nell’ambito del centrodestra sono stati chiamati Francesca
Fagnani, attuale compagna di Enrico Mentana e a suo tempo
utilizzata in RAI da Michele Santoro, e Alessandro Giuli, la cui
prima esperienza giornalistica è stata al Foglio di cui è diven-
tato anche direttore. A far loro da spalla Alessia Lautone, ex
direttrice dell’Adn-Kronos e Stefano Cappellini con esperienze
al Messaggero a Liberazione, Il Riformista e Repubblica. Ma
che bei campioni di centrodestra scelti tutti al di fuori degli
oltre 1.300 giornalisti che già lavorano in azienda. Al Tg2 non
c’era nessuno in grado di fare le stesse pessime figure? In
compenso si vede un accurato lavoro nello scegliere gli ospiti
per trattare gli argomenti in maniera equanime.
«Nella prima puntata erano stati invitati in studio Carlo
Cottarelli, l’uomo che avrebbe dovuto tagliare le spese super-
flue ma che dopo breve tempo è stato fatto fuori, Paolo Bono-
lis, il campione delle trasmissione trash di Canale 5, accompa-
gnati, con collegamenti da Napoli, dal sindaco Luigi De Magi-
stris, Piergiorgio Odifreddi e l’attore Max Giusti. L’unico per-
Novembre 2020 Il Borghese 13
del centrodestra
scenderebbero perché finita l’ubriacatura federalista, dimenti-
cata quella secessionista, messa nel cassetto ad ammuffire la
trovata - tale era - del sovranismo che cosa resterebbe del salvi-
nismo che ha imperversato fino alla sbornia del Papeete nell’e-
state dello scorso anno? Giorgetti e Zaia cercano di dare una
di GENNARO MALGIERI mano al capo indicandogli la strada per uscire dall’intrico nel
quale si messo, non sappiamo se per megalomania o incompe-
tenza, ma sarà dura con lui al vertice, guardato con diffidenza
Dal «sovranismo» alla «rivoluzione liberale» il passo è piutto- dagli alleati, immaginare un percorso luminoso che dovrebbe
sto lungo, ma Matteo Salvini che ha operato una tale ardita condurlo a Palazzo Chigi.
conversione, senza un minimo di riflessione personale e di Il centrodestra ne ha dunque di problemi. Il più importante
partito, non è uomo da temere inciampi lungo la strada. Allo viene sottovalutato in tutte le analisi. Non ha una strategia uni-
stesso modo in Europa. Ricordate? taria e sostenibile perché manca di una classe dirigente diffusa,
Dopo le elezioni dello scorso anno immaginava di federare e per tale non s’intende quella propriamente politica e parla-
nel più grande gruppo al Parlamento europeo tutti i partiti che mentare. È nei centri decisionali del Paese, non di pertinenza
si riconoscevano nell’antieuropeismo, ma poco alla volta si governativa ovviamente, che il centrodestra è assente: spazi
defilarono quasi tutti, a cominciare da Giorgia Meloni a Victor economici, sociali, culturali, perfino religiosi sembrano imper-
Orban in cerca di spazi più ampi e di un’agibilità politica che la meabili ai suoi esponenti che paradossalmente nell’insieme
vicinanza con Salvini gli precludeva. Lui, il premier in pectore hanno una non irrilevante consistenza elettorale, ma contano
che riuniva i populisti di mezzo continente alle sue manifesta- poco con le loro classi dirigenti periferiche soprattutto un po’
zioni con in Rosario tra le dita, rimase con la Le Pen ed i tede- per non averle sapute reclutare ed un po’ per aver praticato un
schi dell’AFD: un po’ poco per aspirare alla guida della Com- centralismo asfittico che ha allontanato coloro che pur avrebbe-
missione sulla cui composizione non influì minimamente, a ro potuto essere protagonisti «esterni» di una conglomerazione
differenza dei populisti a Cinque Stelle divenuti, miracolosa- politica in grado di sfondare nella società civile.
mente, sostenitori di Ursula von der Leyen. Per questo che con difficoltà il centrodestra forma le sue
Ad un anno di distanza, le circostanze - determinate da lui liste e non sempre riesce a proporre leader locali in grado di
stesso, dall’abbandono del governo e le non brillanti perfor- raccogliere il consenso, come alle ultime regionali.
mances elettorali alle amministrative ed alle regionali - sembra- Se è assente un ceto che faccia da traino, è difficile che il
no averlo convinto ad un’altra giravolta: l’avvicinamento al vuoto politico si riempia. Nei comuni, nelle province, nelle
Partito popolare con il naturale e necessario abbandono dei regioni, nelle fondazioni e nei centri di aggregazione socio-
sovranisti europei piuttosto malconci. culturale il centrodestra dovrebbe individuare il meglio che la
Lui che si definisce «leader del centrodestra», come si fir- società esprime, non legato alla sinistra, né attratto dagli ago-
ma in calce ai documenti politici spiazzando i suoi alleati, non nizzanti pentastellati.
si capisce bene dove voglia portare gli avanzi della coalizione La politica la si fa dove si muovono idee, si portano avanti
nella quale la Meloni non sembra interessata ad andare al go- progetti, si formano nuclei professionali, imprenditoriali ed
verno, ma piuttosto a restare a guardia di un’opposizione tanto intellettuali in grado di interpretare i mutamenti del nostro tem-
inutile quanto inconcludente, mentre Forza Italia, sempre più po. A questo mondo il centrodestra è palesemente estraneo. E
sbandata, immagina addirittura di stringere legami impropri questa estraneità è il suo tallone d’Achille.
con altri avanzi politici, quelli del centrosinistra, da Renzi a C’è qualcuno nel centrodestra in grado di riprendere il filo
Calenda pur di galleggiare in qualche modo nella palude politi- di un discorso unitario e darsi profilo appena appena più at-
ca dove sarebbe ben lieta di vedersi riconosciuto uno spazio traente di quello che presenta oggi? Per quanti sforzi facciamo,
residuale pur di mostrare qualche segno di sopravvivenza sem- fatichiamo a scorgerlo. Troppe differenze, molte diffidenze,
pre utile a tanti fini. innumerevoli distinguo. Gli avanzi del centrodestra rischiano di
Le tre componenti di quello che rimane del centrodestra andare a male. E alla fine non saranno presentabili neppure per
non hanno palesemente nulla in comune. A parte la collocazio- un selfie.
ne internazionale di cui s’è detto, asseverata tra l’altro, dal re-
cente voto a Strasburgo della Lega contro la «questione Naval-
ny», e dunque in favore di Putin e dell’astensione di Fratelli
d’Italia e di Forza Italia, una coalizione dovrebbe condividere
almeno l’appartenenza ad uno stesso schieramento senza divi-
dersi di questioni nodali e d’immagine: la vicenda Navalny, al
riguardo, richiama in causa gli strani rapporti della Lega con la
Russia, mentre i suoi partner sembrano avere una visione di-
versa in materia geopolitica.
Nel Parlamento italiano, poi, ognuno fa come gli pare e a
nessuno viene in mente di concordare neppure una posizione
comune, per esempio, sui pasticciati Dpcm di Conte a proposito
della lotta al coronavirus, riecheggiando quanto accade in quel-
lo europeo - del quale nelle nostre contrade si sa poco - dove,
come ricordato, le posizioni non potrebbero essere più distanti.
La Meloni è stata eletta - auguri! - presidente dei Conserva-
tori e Riformisti europei. Dunque si può dire che fa parte e
sostiene la maggioranza nell’Europarlamento e, suo malgrado o
forse con un sottile piacere, è tenuta a fare da sponda al PPE
nel quale un ruolo significativo è appannaggio di Forza Italia.
Salvini deve trovare un suo spazio e vorrebbe replicare lo sche-
ma inaugurato dal suo amico ungherese Orban: in Europa con i
14 Il Borghese Novembre 2020
partecipativa
Gauleiter nei diversi Paesi, e noi ita-
liani lo sappiamo bene.
Oggi ci troviamo in una democrazia
virtuale, fondata sul distanziamento
La sola possibile elettronico fra le persone con il divieto
di tenere dibattiti pubblici, conferenze
e convegni, che non siano quelli tra-
di CARLO VIVALDI-FORTI smessi dai media appositamente auto-
rizzati. L’aspetto peggiore del dramma
è che non sappiamo se e quando que-
Prima di sviluppare un concetto è necessario mettersi d’ac- sta proclamata emergenza avrà termine, quando finalmente
cordo sul significato dei termini, altrimenti confusione e potremo tornare alla normalità. Nessuno ce lo dice, i tempi
dialogo fra sordi sono inevitabili. Confucio, uno dei più si allungano all’infinito e intanto l’economia va a rotoli.
grandi saggi della storia, così rispondeva al principe di Wei, Proseguendo così le cose è necessario che il popolo, in ogni
che lo aveva interrogato da dove dovesse cominciare per Paese sottoposto a restrizioni di questa natura, si prepari ad
esercitare il governo: «Di sicuro dalla rettificazione dei attuare una profonda rivoluzione, volta al ribaltamento degli
nomi. Se i nomi non sono giusti i discorsi non quadrano. Se equilibri di potere, ed ecco il motivo per cui ho citato Con-
i discorsi non quadrano le opere e le azioni non possono fucio e la necessaria rettificazione dei nomi. Cosa s’intende,
venir realizzate. Se queste non possono venir realizzate i infatti, per rivoluzione?
costumi e la musica non prosperano. Se i costumi e la musi-
ca non prosperano le pene non colgono nel segno. Se le * * *
pene non colgono nel segno il popolo non sa come compor-
tarsi, per lo Stato è la rovina e si spalancano le porte alla L’enciclopedia tedesca Fischer, nota per chiarezza e
guerra e alla violenza». precisione, la definisce «una brusca rottura col passato nel
Questa citazione, pur vecchia di secoli, sembra ricalcata campo del Diritto, dello Stato, dell’Economia e dell’ordine
sulla situazione intellettuale e spirituale contemporanea, sociale. Scopo della rivoluzione è una profonda trasforma-
caratterizzata dalla dittatura della rete e dei giornali di mas- zione dei rapporti politici, sociali ed economici in tempi
sa, tutti (o quasi) obbedienti a una sola volontà: quella della mediamente brevi» (Fischer Lexikon – Staat und Politik –
mafia finanziaria internazionale che oggi domina il mondo, Prima edizione Francoforte sul Meno, 1957). Distingue poi
dopo aver ridotto in polvere tutte le ideologie e le filosofie diversi tipi di rivoluzione: quelle pacifiche e quelle accom-
che fino al crollo dei muri tenevano viva, bene o male, la pagnate da spargimenti di sangue, quelle segnate da tentativi
dialettica fra partiti, paesi, esseri umani. Oggi assistiamo, o più o meno riusciti di restaurazione, ma soprattutto quelle
forse sarebbe meglio dire crediamo di assistere, al trionfo interne e quelle internazionali. Spesso quest’ultime si so-
del pensiero unico, quello espresso nei conciliaboli più o vrappongono, in quanto la dipendenza del proprio Paese da
meno segreti dei famosi 300 paperoni, ovvero mascalzoni,
che si spartiscono la ricchezza e il potere planetario.
Questo ristrettissimo gruppo, composto dai veri padroni
e dalla loro manovalanza, che più volte ho definito mafia
mondiale, si è sentito minacciato, negli ultimi tempi, da
quanto stava accadendo a loro dispetto. Pensiamo all’elezio-
ne a sorpresa di Trump nel 2016, alla rottura dell’idillio fra
Stati Uniti e Cina, malgrado il possesso da parte di quest’ul-
tima di una rilevante quota del debito pubblico americano,
alla Brexit che metteva a repentaglio l’Unione Europea, alla
politica indipendente di Putin, personaggio non condiziona-
bile e non omologabile agli interessi degli gnomi di Wall
Street e delle altre Borse internazionali. Ed ecco, all’apice
di questa crisi, apparire misteriosamente il Coronavirus,
strumento provvidenziale per ricondurre alla ragione le
teste calde del pianeta, ovunque si trovassero. Provvidenzia-
le sì, ma non imprevisto: già anni or sono Bill Gates aveva
lanciato l’allarme circa una prossima, probabile esplosione
di una pandemia che avrebbe causato milioni di vittime.
Appena, nello scorso inverno, si sono manifestati i primi
casi riconducibili a questa infezione, televisioni e gruppi in
rete di tutto il mondo, come rispondendo a un ordine venuto
dall’alto, hanno azzerato tutti gli altri programmi, censurato
ogni serio dibattito politico, per concentrarsi esclusivamente
su questo fenomeno, comportamento mai verificatosi a me-
moria d’uomo, compreso il caso della Spagnola del 1918-
19, argomento trascurato dai giornali, allora occupati dalla
conclusione della guerra, tema ritenuto molto più sensibile.
C’è da chiedersi quindi perché mai stavolta si sia messa in
moto questa fabbrica del terrore, focalizzata su una emer-
genza sanitaria di sicuro gonfiata nei numeri, tra l’altro non
controllabili in modo sicuro, La risposta appare chiara: per-
ché questa sospensione della politica serviva alla mafia per
Novembre 2020 Il Borghese 17
certo virtuali. Questo nuovo mondo po- svedese, che di fatto ha il controllo totale
trebbe far paura a troppi, e non è detto di ogni uscita dei cittadini scandinavi. Il
che permetta d’abolire il signoraggio: sistema sperimentato in Svezia è del tutto
infatti a coniare la moneta elettronica simile a quello della People’s Bank of
saranno comunque i signori (quelli delle China: i socialismi reali si somigliano.
banche) ed i cittadini dovranno comun- Mentre la Swiss National Bank garantisce
que passare sotto le forche caudine delle ampia diffusione di moneta elettronica
piattaforme di banche e social network. senza alterare la circolazione del franco
Infatti sono i grandi privati che si stanno svizzero. Ma la sfida lanciata da bitcoin e
contendendo la piazza delle monete elet- altre criptovalute è ancora attuale o la
troniche: la BCE è privata (partecipata BCE si sta infilando in un tunnel alpino
dalle banche) quanto la Federal Reserve senza via d’uscita?
e Facebook (che ha coniato la criptova- Intanto più di mille criptovalute
luta Libra). hanno già fatto fallimento. E la Libra
Nel momento in cui Facebook, Google, Amazon e altri di Facebook, che ha promesso un nuovo sistema globale dei
giganti della tecnologia coniano cripto valute, ben consci di pagamenti (poggiato su una stablecoin garantita da attivi
fatturare molto più del PIL di tanti Paesi avanzati, si crea di denominati in valute nazionali), è «attenzionata» negli USA
fatto una cessione di sovranità monetaria a strutture multi- per «alto rischio di riciclaggio» e «finanziamento del crimi-
nazionali in grado di condizionale le stesse banche centrali ne». Le associazioni di tutela dei consumatori hanno già
(BCE, FED…). denunciato la Libra per molti aspetti d’instabilità finanzia-
Questa trovata dell’euro digitale rischia di affidare sempre ria. Così il proliferare di piattaforme (shadow banking, tran-
più le sorti economiche europee ai cosiddetti frugali (Svezia, sazioni elettroniche…) rischia di rendere inerme e vulnera-
Norvegia, Olanda, Danimarca, Belgio, Lussemburgo e Germa- bile il consumatore come il risparmiatore. I soloni della
nia). Non è un caso che la sperimentazione di digitalizzazione BCE hanno sentenziato che lo yuan digitale cinese andrà
della moneta sia partita massicciamente da parte della Riksbank fronteggiato con l’euro virtuale: peccato che quotidiana-
Lo Stato perde così il contatto e il controllo diretto del suo operator e la residenza di certi accompagnatori turistici
patrimonio e con essi la capacità di far valutazioni rapide in (tour director) operanti sul territorio europeo. Le casse era-
merito, dovendosi prima interfacciare con chi lo gestisce. riali beneficerebbero di un cospicuo incremento di gettito
Quello del turismo è un settore strategico e gli spazi fiscale e i tour operator con sede legale in Italia vedrebbero
lasciati vuoti dallo Stato in termini di governance hanno salire la loro competitività. Tutto il settore del turismo fa-
favorito la speculazione dei privati e l’imporsi di un turismo rebbe aumentare il PIL italiano, contribuendovi con un’ali-
di massa sempre meno ecosostenibile. Diversi aspetti del quota percentuale ben maggiore di quella attuale.
turismo incoming sono stati sottovalutati e con essi la vera Quanto al mutuo riconoscimento, in virtù del quale le
portata del suo stesso fenomeno. L’offerta turistica dovrebbe professionalità acquisite dai cittadini della UE nei loro Paesi
essere orientata verso l’ecosostenibilità, con una politica sono riconosciute anche all’interno degli altri Stati membri,
attenta alla tutela ambientale e alla preservazione e conser- è un accordo che per certe professionalità turistiche non
vazione del patrimonio storico, artistico e culturale. Quel tiene conto della realtà italiana. Per l’unicità del territorio
turismo di massa in grado di mettere a rischio la tutela am- italiano, su cui è presente la più alta concentrazione di patri-
bientale e a dura prova città come Venezia, andrebbe certa- monio artistico mondiale, alle guide turistiche veniva rico-
mente ripensato. La regola aurea dovrebbe essere «di meno nosciuta una competenza provinciale o regionale. Ora, in
ma buoni», accogliendo una domanda turistica di qualità sia virtù di come tale accordo è stato recepito dallo Stato italia-
in senso economico che culturale. no, una guida turistica provinciale è riconosciuta in tutta
Da ogni parte del mondo affluiscono turisti sul nostro Italia e una guida turistica di un altro Paese della UE può
territorio, ma il turismo incoming non passa sempre attra- avvalersi del proprio titolo che, con l’integrazione di qual-
verso l’intermediazione di tour operator italiani. Diversi che misura compensativa, gli permette di esercitare la pro-
tour operator stranieri, che, pur non percependo redditi sul fessione in Italia. Il mutuo riconoscimento dovrebbe limitar-
territorio italiano, in qualche modo vi operano e sono pre- si soltanto a garantire a ogni cittadino della UE il diritto di
senti con sedi di rappresentanza, hanno sedi legali in Paesi accesso agli esami che, una volta superati, abilitano all’eser-
caratterizzati da regimi fiscali con aliquote basse. Questo cizio della professione su quella specifica regione.
gettito fiscale dovrebbe essere intercettato e le soluzioni in In Italia, insomma, serve uno Stato in grado di tutelare
merito potrebbero essere due. La prima, di complessa realiz- l’unicità del proprio territorio e gestire direttamente il patri-
zazione, consiste nell’uscire dall’Unione europea facendo monio pubblico con dipendenti qualificati, sollevabili dal
decadere il mutuo riconoscimento e favorendo sul nostro loro incarico qualora responsabili di inefficienze. Occorre,
territorio chi paga le imposte in Italia. La seconda, assoluta- inoltre, uno Stato fiscalmente capace di attrarre quelle attivi-
mente praticabile, consiste nel far leva su aliquote fiscali tà economiche in grado di far entrare ricchezza nel nostro
molto basse, create ad hoc per il settore del turismo, con Paese, compatibilmente con uno sviluppo ecosostenibile del
l’intento di attrarre in Italia le sedi legali dei suddetti tour territorio.
L’INCOSCIENZA
DELLE AUTORITÀ MONETARIE
NON È PIÙ TOLLERABILE!
La Vigilanza Bancaria Europea (guidata dall'italiano Andrea Enria) insiste
nel voler costringere le Banche a svendere i loro crediti «dubbi» a prezzi di
fallimento - Questo si rifletterebbe sui bilanci portando in rosso quasi tutti
gli Istituti - È sempre più vero che i risparmiatori sono il «parco buoi» ...
del PROF AVV. FILIPPO DE JORIO
Come è noto, il fatto che ha maggiormente influito sulle de- Non a caso abbiamo parlato di decisioni che, nella loro
presse quotazioni delle banche nel nostro listino è costituito rigidità rischiano di fare del male a tutti, perché le ultime
dal mancato pagamento dei dividendi. Ovviamente molti ri- notizie che provengono dall’Europa parlano di una insisten-
sparmiatori che sono rimasti per tutto il 2020 a bocca asciutta za da parte della Vigilanza bancaria sul problema dei non
hanno venduto i loro asset per mancanza di interesse a dete- performing loans che, anzi, dovrebbe prevedibilmente ac-
nerli. Se poi a questo si aggiunge il pressing della Vigilanza centuarsi perché si dovrebbe estendere anche ai crediti di
Bancaria Europea per obbligare gli istituti a disfarsi dei crediti non agevole esazione, il che rappresenterebbe un ulteriore
considerati di dubbia esazione - cosa che ha provocato la rovi- passo falso che, davanti alla Commissione d’inchiesta inter-
na di molte banche e nello stesso tempo «l’affare del secolo» parlamentare sulle banche, è stato definito dallo stesso Na-
per i fondi speculativi e le altre strutture che hanno acquistato gel sopra citato come la «bomba atomica» sui bilanci delle
al 25 per cento del loro valore i crediti considerati malati che banche italiane (vedi inchiesta n. XXIII).
avrebbero potuto essere incassati, almeno in parte con la ne-
cessaria calma e cautela, così come era sempre avvenuto in * * *
passato - si ha la spiegazione chiara e plausibile della insoddi-
sfazione degli investitori e del fatto che qualsiasi ipotesi di Questa testata ha sempre commentato positivamente le
aumenti di capitale faccia crollare sul mercato i titoli riguarda- iniziative di Vittorio Malacalza e della Malacalza Invest-
ti da questa richiesta. Esempio probante è costituito da Banca ment volte a fare chiarezza su tutto ciò che è avvenuto nella
Popolare dell’Emilia-Romagna che, per effetto della incorpo- Cassa di Risparmio di Genova contro gli azionisti con danni
razione di Ubi Banca in Intesa San Paolo, essendo coinvolta incalcolabili. Frutto non soltanto di errori ma di reati. In ef-
positivamente in quest’operazione, ha ottenuto il diritto ad fetti egli e la sua società avevano investito sulla Carige ben
avere ad ottimo prezzo 532 filiali della prima. Per acquistare 420.000.000 di Euro, che sono stati vanificati e assorbiti in
questi sportelli è stato necessario un aumento di capitale in
forza del quale per ogni 5 azioni vecchie vengono attribuite 8
nuove al prezzo di € 0,9 cadauna. Si tratta in tutta evidenza di I piccoli azionisti delle banche europee si
condizioni molto favorevoli, tenendo conto della solidità della
banca. Questa ex banca popolare che quotava fino a qualche sono svegliati e chiedono la ripresa del pa-
giorno fa al di sopra dei € 2,00 ha visto crollare le sue quota- gamento dei dividendi finora sospesi. An-
zioni semplicemente perché ha chiesto danaro agli azionisti! che perché i banchieri non si fanno man-
Ora però i risparmiatori si sono svegliati, anche perché care nulla (vedi il caso di Alberto Nagel,
hanno potuto vedere che gli amministratori delle banche non amministratore delegato di Mediobanca,
si fanno mancare nulla… (Vedi incorniciato) Si badi bene,
non discutiamo i compensi degli amministratori se hanno
che ha percepito 4.100.000 di Euro per la
ben operato e ci hanno messo la faccia come si suol dire, ma sua attività, e con lui, 3,3 milioni il diretto-
gli azionisti devono essere anch’essi giustamente retribuiti e re generale Francesco Saverio, 1,8 milioni
fa molto male la Vigilanza Bancaria Europea a congelare i il presidente Renato Paliano.) Le maggiori
dividendi, «almeno fino a dicembre», perché questa dieta di banche cooperative tedesche hanno già
fame rischia di essere veramente nefasta non soltanto per i ricominciato a retribuire gli azionisti.
risparmiatori, ma anche per l’intero mercato azionario, con
tutte le conseguenze che ne derivano per gli investimenti. La Vigilanza Bancaria Europea paga
Anche qui vediamo che non c’è stato alcun intervento da ben 20 miliardi di euro ai consulenti di cui
parte delle nostre autorità a favore dei risparmiatori perché si serve. Tra cui anche fondi di investi-
esse tacciono e fanno acquiescenza a queste decisioni di fol- mento. E il conflitto di interessi?!
lia che fanno male a tutti e, certamente, non sono positive
neppure per le banche.
24 Il Borghese Novembre 2020
* * *
centesimi di euro ed ovviamente non sono quotate in Borsa per stabilire gli enormi danni subiti dall’economia ligure,
e nessuno, in coscienza, le vorrebbe comperare. dal territorio e dagli unici azionisti della Banca che sono
L’amico Nicola Albanese, che rappresenta un folto gruppo stati esclusi da ogni possibile ristoro.
di azionisti ci ha parlato e ci ha detto, tra l’altro, che tutti i ten- L’esposto sottolinea quanto segue:
tativi di essere uditi dal Mattarella e dalla Ruocco sono falliti. 1) Sembra che l’inadeguatezza dei controlli abbia per-
Ancora una volta i risparmiatori sono abbandonati a se messo agli amministratori della Carige di operare con trop-
stessi e alle regole del bail in e del boarding sharing accet- pa libertà e di provocare falle senza precedenti in una banca
tate da politici dementi a danno dei loro compatrioti, per le con oltre cinque secoli di storia alle spalle.
quali gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati sono con- 2) Con suadenti argomentazioni e promesse di ritorno
siderati traders e speculatori e non meritano alcuna pietà. all’utile si sono richiesti oltre 2 miliardi di denaro fresco e
Devono pagare loro i fallimenti delle banche (sanzionati so- tutti coloro che essendo azionisti avevano risparmi da inve-
lo parzialmente dalla Banca d’Italia) dovuti a regole euro- stire, li hanno versati nel generoso intento di salvare la ban-
pee, lentezza e compiacenza delle autorità giudiziarie pri- ca del territorio.
gioniere dei formalismi e malapolitica. 3) Le promesse fatte dagli amministratori si sono rivela-
Peraltro, anche se scoperti e denunciati i responsabili dei te false ma, nonostante ciò, è stato chiesto un nuovo versa-
disastri se la cavano sempre. Come dimostra la concessione mento di denaro fresco. Gli azionisti però hanno richiesto
degli arresti domiciliari a Gianluca Jacobini, condirettore prima di dare la loro approvazione due condizioni: un piano
generale della Banca Popolare di Bari per i crediti facili industriale credibile e nuovi parametri imposti dalla Vigilan-
concessi al «Gruppo Fusillo» poi dichiarato fallito. Abbiamo za BCE per il 2019.
potuto vedere che nel caso dei reati bancari, la giustizia ita- 4) I vertici della Banca che non erano stati sfiduciati si
liana è troppo tenera … Tra pochi mesi questo signore (43 sono dimessi anziché dare risposte ai quesiti degli azionisti
anni) sarà libero come un uccello. e dare possibilità alla banca di ritornare alla normalità entro
Doveroso ricordare che Franco Corti, titolare di «Azione marzo 2019.
Carige» comunica e trasmette, con un esposto alla Consob 5) In accordo con la vigilanza BCE, Modiano e Innocen-
ed alla Banca d’Italia sul travagliato esproprio subito dagli ti hanno accettato il ruolo di Commissari insieme al neo ve-
azionisti di Banca Carige alla Commissione bicamerale nuto Lener, motivando la propria decisione con l’urgenza di
d’inchiesta affinché essa possa valutare di fare una indagine dare una guida stabile alla Carige.
6) Denotando una totale mancanza di coerenza, hanno
sottoscritto un accordo-quadro che non vincolava nessuno ed
hanno concesso 29 mesi di tempo per prendere una decisio-
L’unica soluzione è una azione legale ne, agli acquirenti della banca (stimata soltanto 55 milioni di
per un vero risarcimento dei risparmiatori euro e non al suo valore di mercato che si aggirava sui 5 mi-
danneggiati dalla criminalità bancaria liardi) anche la possibilità dello sconto 96+47 per cento.
7) Detto tra noi, è grave ed ingiusto che quando si parla
«Il Borghese» a fianco dei risparmiatori! di problemi relativi alla riduzione dei rischi, non si citino gli
azionisti tra gli attori coinvolti. Non possono essere tenuti
Continuiamo ad offrire la nostra assistenza gratui- fuori dalle analisi dell’EBA, perché sono la categoria più
ta a tutti gli abbonati de «Il Borghese» ed ai lettori che penalizzata da quelle decisioni, come è documentato dalla
si trovano in difficoltà per i disastri bancari. storia degli azionisti di Banca Carige.
Siamo a disposizione di tutti coloro, azionisti,
obbligazionisti o correntisti che sono stati danneg- * * *
giati da comportamenti anomali o addirittura cri-
minali di dirigenti delle banche al momento sotto Dobbiamo dare notizia di due iniziative molto interessanti
inchiesta o sotto processo. A titolo esemplificativo e per la tutela ed il risarcimento dei danni subiti da risparmiato-
non tassativo citiamo «Cassa di Risparmio di Geno- ri truffati da amministratori che non hanno esitato a mentire
va», «Monte dei Paschi di Siena», «Banca Popolare per ottenere nuovo denaro attraverso gli aumenti di capitale
di Bari», Banche Venete, «Banca dell’Etruria», etc. ed hanno poi abbandonato gli azionisti al loro destino.
Per ottenere un vero risarcimento del danno dato Lo studio del dr. Carlo Federico Rocca ha predisposto l’at-
che quello disposto dal governo soltanto per le ban- to di citazione contro il Monte dei Paschi di Siena per ottenere
che venete è del tutto insufficiente e peraltro non è il risarcimento dei danni subiti dai risparmiatori che, ricordia-
stato ancora pagato! mo, hanno perso il 99 per cento dei loro investimenti.
Questa ultima soluzione è soprattutto consiglia- Si tratta di un atto di citazione davanti al Tribunale di
bile per gli ex azionisti della «Cassa di Risparmio di Milano sicuramente importante perché preceduto da un la-
Genova» per la quale si è già svolta la prima udien- voro di ricerca e di analisi giuridica che ha affrontato tutti i
za del processo penale davanti al Tribunale di Roma temi dei rapporti tra Mps e i risparmiatori che merita ogni
e quindi non è più possibile la costituzione di parte possibile considerazione ed adesione.
civile perché si è già celebrata la prima udienza. Ma Dal canto suo, l’avv. Carlo Edoardo Rocca che ha riuni-
il Tribunale ha autorizzato la chiamata in giudizio to molti risparmiatori traditi dalla Carige, ( tradimento per-
della Banca in quanto responsabile civile. Il che raf- petrato anche contro Vittorio Malacalza che, comunque,
forza il nostro impegno per l’esperimento di una conduce l’azione per conto suo) , ha già iscritto a ruolo
azione collettiva da parte degli azionisti che non ab- presso il Tribunale di Milano un ricorso per una azione ri-
biano potuto costituirsi parte civile. sarcitoria contro la Banca che è stata affidata al giudice dot-
Si invitano tutti gli interessati a contattare il toressa Riccio.
professor avvocato Filippo de Jorio (06/32652371 o Noi ci proponiamo di aderire in questo procedimento per
06/32652536) che coordina il «pool» di legali che si tutti coloro che ci dettero il mandato per una azione collettiva
occuperà di questo tornante essenziale per la nostra contro la banca depositando un idoneo atto di intervento e, per-
vita civile dedicato al seguente obiettivo: i rispar- sonalmente, abbiamo già dato la nostra delega all’avv. Rocca.
miatori danneggiati dalla criminalità bancaria de- Intanto il 13 ottobre si è svolta una ulteriore udienza al
vono essere risarciti! Tribunale a Roma, Sez. IV penale , contro Berneschi, Scajo-
la e soci. Il processo continua.
(Continua-XXIV)
26 Il Borghese Novembre 2020
nella bufera
dossier anonimi, arditi investimenti,
ruberie, spionaggio e, perfino, una
novella «Mata Hari», bonifici bancari
e fantomatiche operazioni, ai limiti
Crisi senza precedenti - Il caso Becciu è della legge e oltre... Il Vaticano somi-
glia ormai a uno di molti staterelli –
figlio legittimo di questo pontificato paradisi fiscali, o inferni - dominati dal
malaffare e da lotte di potere senza
esclusione di colpi. In un contesto del
de LO SVIZZERO genere, se da un lato tornano alla men-
te i «lupi» evocati da Benedetto XVI,
la figura del papa regnante non può
Caos, disastro, tragedia. L’aumento delle definizioni dà la considerarsi estranea al microcosmo che, da oltre sette anni,
misura della gravità della crisi senza precedenti in cui il guida e governa. Probabilmente la decisione di «spogliare»
presente, sciagurato governo della Santa Sede ha scaraven- Becciu da ogni prerogativa cardinalizia – decisione presa e
tato la Chiesa. Mai, nel corso della storia, il cattolicesimo messa in atto a tempo di record, in appena venti minuti di
aveva conosciuto un simile abisso di irrilevanza, nemmeno drammatico faccia-a-faccia – è stata un tentativo estremo di
di fronte alle più potenti eresie o ai più drammatici scismi. chiamarsi fuori, sconfessando punendo uno dei prelati più
E nemmeno quando la corruzione e l’immoralità avevano bergogliani, che lui fino al giorno prima ascoltava, conside-
privato il clero (talvolta perfino i papi) di ogni credibilità. rava e sosteneva. Evidentemente, la mossa (disperata?) di
Ogni volta la Chiesa, pur attraversando stagioni difficili, Bergoglio intendeva dare il segnale della sua estraneità –
aveva saputo resistere, contrattaccare e infine vincere, gra- anzi: della sua rabbia – per il verminaio che sarebbe comun-
zie al suo cuore, durissimo come diamante, composto di que venuto alla luce.
fede e di potere. Consapevole che il più recente affaire avrebbe gettato
Oggi è tutto diverso, perché la difficoltà inedita che risa- nuove ombre sul pontificato, la potente macchina mediatica
le agli anni del Concilio, ha creato e nel tempo accumulato papista s’è messa in moto e, per difendere Bergoglio e te-
una miriade di problemi che, per quasi un trentennio soltan- nerlo al riparo dalla bufera, ha dipinto un quadro inverosi-
to la presenza di un grande pontificato temuto e rispettato, mile in cui il capo della Chiesa viene descritto come Danie-
quello di papa Wojtyla, ha consentito di depotenziare e di le tra i lupi, ingannato e tradito, una specie di passante igna-
affrontare. Ma ora quella crisi è esplosa in tutta la sua viru- ro che viene derubato del portafoglio e dell’orologio da mal-
lenza, dagli scandali sessuali (pedofilia in testa) a quelli viventi senza scrupolo. La missione, stavolta, era pratica-
finanziari, dalla confusione teologica alle sperimentazioni mente impossibile. Le responsabilità del papa, non soltanto
pastorali e liturgiche. in vigilando, erano innegabili, davanti agli occhi di tutti.
Poeti e Poesia
l’Arte si Mostra
Immagini in mostra
Presentano:
Luciano Lucarini, editore
Plinio Perilli, poeta e critico letterario
28 Il Borghese Novembre 2020
POLITICA
e sociale
di TEODOSIO DE BONIS
* * *
nare ad una storia nota, ad una storia piemontese e monar- normativa nazionale che si pone a tutela non della disputa
chica dove re onnipotenti ed amati dagli umili proprio per delle partite di calcio ma della salute di 60 milioni di perso-
la loro onnipotenza, si circondano di corti tanto brave a ne. Inoltre da questa scelta potevano derivare anche conse-
gestire il potere ed i privilegi quanto ipocrite nel celebrare guenze penali a carico del presidente De Laurentiis, del
virtù che non hanno, uno stile signorile e corretto mentre si responsabile della prima squadra, dell’allenatore e dei gio-
dilaniano per la spartizione del bottino: lo stile Savoia o lo catori». Fra Asl e Lega chi decide? «Assolutamente la Asl»,
stile Juventus». dice senza dubbi Grassani, «non lo dico io ma la circolare
Ancora peggio qualche anno dopo il giornalista e scritto- del ministro della Salute che attribuisce alle Asl territoriali
re Oliviero Beha che scriveva testualmente: «Dove è finito la competenza esclusiva.»
lo stile Juventus. C’è stile in quello che è successo ai vertici, «Il nostro comportamento è stato corretto, se non avessi-
con il Presidente Andrea Agnelli che molla la moglie (può mo agito sarebbe stata una grave inadempienza.» Così il
succedere per carità) per la consorte di un suo dipendente direttore della Asl 2 di Napoli, Antonio D’Amore, a Radio
ed amico, valido responsabile del marketing, per di più co- 24. L’azienda sanitaria ha imposto al Napoli di non viaggia-
stretto ad evacuare dal club nell’imbarazzo generale? Con re verso Torino per giocare la partita con la Juve. Poi ha
la moglie cui tocca metà del patrimonio che fa vedere ad aggiunto: «In caso contrario saremmo incorsi in una man-
Andrea ovviamente i sorci verdi? Con John Elkann che ne canza di sorveglianza sanitaria».
approfitta per l’ennesima battaglia, interna ma immediata- Speriamo che di fronte ai grossi interessi economici che
mente pubblica, contro il cugino per togliergli la presiden- il calcio riesce a smuovere, il ministro della Salute Speranza
za? Ma una volta , non tanto tempo fa, avrebbero saputo non si rimangi quanto detto ufficialmente prima dell’incon-
mascherare di buona creanza lenzuoli e denari, come rac- tro non disputato. «È già deciso che Juventus-Napoli non si
conta una storia di famiglia non del tutto ignota anche se giocherà, è una notizia consolidata. Ma ribadisco che in
sempre postuma». questo Paese si parla troppo di calcio e poco di scuola, at-
Pensare che tutto questo è stato detto e scritto quando tenzione perché le cose importanti sono altre. Lo dico persi-
ancora non si erano verificati gli ultimi episodi, decisamente no da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono
squallidi, in cui è rimasta coinvolta la dirigenza e la squadra essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle per-
di Torino. Partiamo dalla vicenda del mancato svolgimento sone. Sono della linea della prudenza, che non significa non
della partita Juventus- Napoli lo scorso 3 ottobre, per motivi fare le cose, ma farle passo dopo passo.»
legati alla pandemia da Coronavirus. Il gentiluomo di fami- Del resto, molto recentemente la Juventus era salita
glia, lo stesso presidente Andrea Agnelli di cui sopra, fa all’onore delle cronache per un altro episodio che dimostra
scendere in campo i giocatori alle fatidiche 20,45 della sera, come la società tenga al suo buon nome e a quello dei suoi
pur sapendo che i calciatori del Napoli non sarebbero potuti tesserati o di chi lo doveva diventare. Parliamo del caso del
arrivare per il divieto a prendere l’aereo formulato ben 5 calciatore uruguaiano Luis Suarez e del suo finto esame di
volte dalla Asl, anzi da due Asl diverse, della Campania. La italiano presso l’Università per stranieri di Perugia per otte-
motivazione, nobile, era quella di poter chiedere la vittoria 3 nere la cittadinanza ed essere acquistato dai bianconeri sen-
a 0 a tavolino con l’approvazione della Lega Calcio e della za il problema di avere troppi extracomunitari fra i tesserati,
Federazione. A noi non interessa come andrà a finire questa cosa vietata. Alla società poco interessava se l’uomo Luis
storia, se scatterà la decisione che la Lega dice essere previ- Suarez non avesse proprio quei canoni legati alla sportività,
sta dal protocollo e neanche conoscere se verrà accolto l’i- al fair play che vengono richiesti non soltanto agli atleti ma
nevitabile ricorso che, in questo caso, proporrà il Presidente a qualsiasi persona civile. E non è una questione di «morale
del Napoli De Laurentis. La cosa evidente è invece la dimo- da quattro soldi» come disse il tecnico della sua nazionale
strazione che il tanto proclamato «Stile Juventus» è andato Oscar Tabares, dopo uno dei tanti episodi di violenza che lo
definitivamente e completamente a «farsi fottere». vide protagonista durante una partita dei mondiali. Il gioca-
In un momento in cui, in tutto il mondo, si assiste ad una tore, infatti, è forse più conosciuto per i suoi morsi violenti e
recrudescenza della pandemia, con le drastiche decisioni per gli insulti razzisti (nel 2011 diede sette volte del negro al
che vengono prese in Francia, Spagna , Inghilterra e che giocatore Evra del Manchester United per poi concludere in
vedono anche l’Italia tornare ai numeri di contagi del mese bellezza: «Io con i negri non parlo») che per le sue azioni
di aprile, cosa risponde il presidente Agnelli al suo omoni- da goal.
mo del Napoli, De Laurentis, che aveva proposto un accor- Ha collezionato mesi e mesi di squalifiche, ma si è sal-
do per il rinvio onde evitare nuovi pericoli di contagio? vato dopo il morso dato a Giorgio Chiellini nel 2014 durante
«Noi ci atteniamo alle regole e per questo scenderemo in la partita dei mondiali di calcio fra Uruguay ed Italia e con-
campo.» Altro che Agnelli , peggio dei coccodrilli. Questi c clusosi con la nostra eliminazione dopo una sconfitta per
dopo aver mangiato le loro vittime piangono o, almeno, uno a zero. L’arbitro non vide nulla e Suarez ebbe il corag-
fanno finta di piangere. Qui l’arroganza e la protervia arri- gio di affermare al termine dell’ incontro: «L’Uruguay ha
vano al punto non soltanto di fregarsene degli avversari, ma giocato molto bene. Non ho più energie, il caldo era vera-
anche della possibilità che disputare questa partita avrebbe mente forte, lo sforzo fisico è stato immenso. Alla fine però
potuto causare un diffondersi dell’epidemia. Non bisogna, ero tranquillo, il goal è arrivato e abbiamo esultato. Ci sia-
infatti, dimenticare che i due giocatori del Napoli risultati mo qualificati e adesso possiamo festeggiare pensando però
positivi, Zielinski ed Elmas, lo sono diventati dopo aver al prossimo rivale».
disputato l’incontro casalingo contro il Genoa, la squadra E la «Vecchia Signora» voleva tesserare un personaggio
che, nel giro di pochi giorni dopo la partita, ha visto ben 22 simile? Probabilmente Gianni Agnelli si sarà rivoltato nella
fra calciatori e staff tecnico risultare colpiti dal virus. tomba anche e soprattutto perché Fabio Paratici, l’uomo che
Anche il fatto di appellarsi all’«ok» del Comitato Tecni- cura per la Juventus tutte le questioni legate ad acquisti e
co Scientifico del governo al protocollo da seguire, in caso quant’altro, non si è vergognato di dichiarare rispetto all’e-
di positività di alcuni elementi delle squadre, e sottoscritto same farsa di lingua italiana fattogli vergognosamente a
nel mese di giugno, prova la malafede di chi vorrebbe dimo- Perugia: «Nessuna leggerezza da parte nostra. Si è verifica-
strare di non fare altro se non applicare le regole decise in- ta l’opportunità che Suarez si liberasse dal Barcellona, ab-
sieme. biamo fatto tutte le verifiche necessarie nella massima tra-
Il legale della società sportiva partenopea, avv. Grassani sparenza e nel pieno rispetto delle regole, siamo serenissi-
ha dichiarato: mi. Caso giudiziario? Non sono un magistrato, non so nean-
«Se il Napoli avesse deciso di disattendere all’ordine che come vanno certe cose, non mi sono fatta alcuna idea su
sarebbe stato un atto eversivo, di profondo spregio di una chi ci fosse dietro».
Novembre 2020 Il Borghese 33
* * *
brano più contenuti ma anche qui, per esempio, certe enfasi nel elettrica del 79 per cento in tale periodo Da notare che proprio
raccontarla mi sembrano di troppo. Certe interviste e atteggia- il processo di decarbonizzazione richiede un considerevole
menti filosofici sono certo pregevoli intrattenimenti da salotto spostamento progressivo verso l’energia elettrica. Ora, ciò
ma la fisica vera è quella fatta e vissuta dai fisici “operai”.» comporterebbe le seguenti previsioni per le fonti primarie di
energia, sempre nel periodo 2018-2050: un aumento del 3,1
D. - Il progresso scientifico ha riflessi e conseguenze sul per cento all’anno per le rinnovabili, partendo da un contribu-
progresso tecnologico e sulle questioni socio-economiche. Una to totale del 15 per cento nel 2018 (da notare che esse includo-
di queste è il problema dell’approvvigionamento energetico. no oltre al solare e all’eolico, idroelettrico, geotermico, bio-
Qual è la sua opinione, puntare, come pare sia ormai la politica masse, biocarburanti ecc), dello 0,6 per cento per il petrolio,
corrente, sulle energie rinnovabili o continuare ad usare le fonti (partendo dal 32 per cento) dello 0.4 per cento per il carbone
fossili? E l’energia nucleare? (26 per cento) e del 1,1 per cento per il gas naturale (22 per
R. - «Qui sarò più conciso e preciso perché si tratta di que- cento), mentre il nucleare è sostanzialmente considerato stazio-
stioni di cui mi sono anche personalmente occupato. Sulla nario (4-5 per cento) il che ovviamente è politicamente corretto
questione energetica farò riferimento a qualche affermazione ma non tiene conto di possibili ripensamenti che, a mio parere,
datata ricavata dalla dichiarazione del Panel della Conferenza con queste prospettive, sarebbero necessari. Già da queste
su “Energia, Sviluppo e Ambiente” della Società italiana di previsioni si arriverebbe ad un utilizzo di circa il 28 per cento
Fisica, ne ero allora io Presidente, nel 1987, poco prima della di rinnovabili e ancora del 69 per cento di fossili (contro un 75
Conferenza Nazionale sull’Energia (EUR, 1987) che doveva per cento attuale). Non un grande progresso in vista del Green
sancire l’infausta rinuncia dell’Italia all’energia nucleare, deal, ben lontano dagli obiettivi del COP 21 di Parigi. In attesa
dopo il disastro di Chernobyl avvenuto l’anno prima. Del Pa- di altre previsioni ufficiali, in particolare quelli dell’IEA
nel facevano parte, oltre al sottoscritto, scienziati come Edoar- (International Energy Agency, che usciranno il 13 novembre
do Amaldi, Nicola Cabibbo, Carlo Rubbia, Carlo Castagnoli, prossimo), ogni commento è superfluo. Solo uno: senza nuclea-
Giorgio Salvini, Claudio Villi, Fernando Amman, e la dichiara- re non si va lontano. Vi sono tra l’altro oggi soluzioni innovati-
zione, poi firmata da circa mille fisici italiani, sosteneva ad ve anche se su scala minore di reattori nucleari che offrono
esempio che: “… Il problema energia ha dimensioni planetarie garanzie di sicurezza (metodi passivi) molto elevate e la cui
ed i conseguenti aspetti scientifici, economici, culturali e politi- prospettiva sembra essere ampia. In ogni modo, i casi Cherno-
ci non possono essere affrontati con pregiudizi, improvvisazio- byl e Fukushima che hanno ridotto e, in certi casi, cancellato
ni e schematismi ideologici fuori della portata storica di tale (vedi l’Italia) l’utilizzo dell’energia nucleare e che si sono rive-
problema. Nessun sistema socio-economico è in grado di svi- lati molto meno catastrofici (in particolare Fukushima quasi
lupparsi al di là della sopravvivenza se la collettività non è in per nulla) rispetto agli allarmi interessati saranno probabil-
grado di trarre l’energia di cui ha bisogno da fonti diversificate mente ridimensionati.»
e sempre più avanzate. Ciò richiede l’utilizzo ottimale non solo
delle risorse naturali ma anche delle grandi scoperte scientifi- D. - Cosa ne pensa del problema climatico e della teoria del
che e delle innovazioni tecnologiche. Pertanto la diversificazio- riscaldamento globale di origine antropica, e delle posizioni
ne equilibrata delle varie fonti diventa importante anche ai fini sugli OGM e sui vaccini ?
di ottimizzare l’impatto ambientale“ Pertanto, “…la rinuncia R. - «Per il cosiddetto problema climatico io mi ritrovo
volontaria all’utilizzo e allo sviluppo di una fonte energetica nella posizione di molti scienziati, esperti ed intellettuali che
come la fissione nucleare, tuttora in fase di perfezionamento vengono definiti, devo dire con una certa sfrontatezza,
per ciò che riguarda il rischio ambientale e sanitario, costitui- “negazionisti” e che pongono il problema di una più seria e
rebbe una decisione non corrispondente allo sviluppo storico approfondita discussione prettamente scientifica sulle osserva-
delle risorse energetiche dell’umanità”. Naturalmente la di- zioni, le possibili misurazioni, l’insieme dei dati, la validità dei
chiarazione copre i vari aspetti del problema richiamandosi modelli proposti, le incertezze, le ipotesi possibili prima di arri-
alla necessità di armonizzare l’utilizzo delle varie fonti (fossili, vare a proiezioni (non previsioni, si badi ) invocando emergen-
nucleare, rinnovabili), quasi un richiamo alla ragione e non ze non dimostrate e scenari catastrofici che hanno avuto riper-
alle contrapposizioni ideologico- politiche cui ormai da tempo cussioni politiche, mediatiche e sociali che potrebbero portare
assistiamo. In effetti proprio nell’evolversi della cultura politi- a decisioni costosissime. L’emergenza climatica è tutta da di-
ca moderna si evidenzia questa lacuna razionale ben espressa mostrare e ancor più è da dimostrare che il cambiamento cli-
dal premio Nobel François Jacob nel suo mirabile saggio Le matico che è una prerogativa naturale del nostro pianeta sia
jeu des possibles (1981) che contrappone l’errore illuministico riconducibile, (ipotesi dell’IPCC, Internatonal Panel for Clima-
del secolo XIX di considerare la ragione non solo necessaria te Change)nella fase attuale, ad un riscaldamento globale in-
ma sufficiente a risolvere tutti i problemi, alla follia odierna di dotto dalle emissioni di CO2 di origine antropica. In realtà le
alcuni di ritenere che la ragione non essendo sufficiente, non cause del clima della Terra sono molteplici e complesse e nes-
sia neppure necessaria. suno nega che, oltre alle cause naturali (astronomiche, astrofi-
«È noto che ormai non solo la narrativa ma il luogo comu- siche, emissioni vulcaniche, effetti atmosferici, flussi di calore
ne della politica energetica mondiale (in testa l’Unione Euro- dall’interno del pianeta, molti dei quali poco conosciuti e pieni
pea) è il Green Deal soprattutto in relazione al dogma del cam- di incertezze) vi siano anche cause antropiche di cui fanno
biamento climatico inteso essenzialmente come parte le emissioni di gas a effetto serra come la CO2. Ma è
“Riscaldamento Globale Antropogenico” (causa primaria, l’enfasi posta su queste ultime che appare non giustificata
quasi unica, le emissioni di CO2 dovute alle attività industriali, scientificamente. Lo stato attuale delle conoscenze non è tale
in particolare alla produzione di energia con l’uso di combusti- da giustificare tale allarmismo, soprattutto se si considera che i
bili fossili ) si riferisce alla conversione della produzione di modelli per prevedere gli aumenti di temperatura non tengono
energia elettrica quasi totalmente da fonti rinnovabili. Voci conto di tutti i parametri in gioco e molte sono le incertezze su
flebili parlano anche del contributo dell’energia nucleare alcuni contributi, per esempio quello delle nubi. Il che rende i
(fonte priva da ogni emissione e utilizzabile a grande scala) ma modelli attuali di clima poco affidabili.
non è certo questa la proposta di rilievo. Ora mi basterà ri- «Inoltre certe previsioni catastrofiche come l’incremento
chiamare i dati e le previsioni dell’International Energy Out- dei fenomeni naturali estremi non corrisponde al vero. Non
look (rapporto dell’ottobre 2019, pubblicato il 24/9/2020) che, vi è alcuna evidenza statistica che vi sia stata una intensifi-
di fronte ad una stima di crescita dei consumi energetici mon- cazione o un aumento di frequenza di uragani, inondazioni
diali dal 2018 al 2050 del 30 per cento nel settore industriale, e altri disastri naturali. Del resto lo stesso riscaldamento
del 40 per cento nel settore trasporti e del 65 per cento nel osservato dall’inizio dell’èra industriale è inferiore a quan-
settore civile, prevede un aumento nella produzione di energia to previsto dai modelli dell’IPCC. Infine affermare che più
Novembre 2020 Il Borghese 37
zione uscita dalla seconda guerra mondiale - rimarrà comu- smo teorico della loro giustizia e felicità umana e le azioni
nista tutta la vita, nonostante svolte, travestimenti, neovergi- conseguenti che politicamente chiamarono dittatura del
nità, chiacchiere, distinguo dialettici, eccetera. proletariato è un assurdo linguistico e un’utopia scientifica.
Aggiungo che, a freddo, apprezzo l’intelligenza della L’ideologia socialista – chiamata socialismo scientifico da
persona in questione, la quale oltretutto secondo il mio mo- Marx in poi - è un’espressione impropria, che ridimensiona
do di vedere ha il diritto di pensarla come vuole. Peccato tra l’altro la statura filosofica di Marx.
che, essendo una donna totalmente impegnata, l’abbia usata Quattro parole più o meno, il cammino di Rossana Rossan-
dalla parte sbagliata. Il comunismo è finito per implosione da nel Partito comunista è stato il seguente. Dopo una decina
dopo settant’anni. d’anni d’apprendistato e d’azione, secondo i gradini burocratici
Ognuno comprende che per analizzare 400 pagine di dell’attività di partito, vissuti pur ancora in atmosfera culturale
argomenti come quelli filtrati dalla biografia della Rossanda sempre nella cornice di Antonio Banfi del quale nel frattempo
si potrebbe o dovrebbe scrivere un altro libro: ciò sarebbe diventa nuora, partecipa all’VIII Congresso del 1956, da cui
molto dialettico appunto, formalmente comunista e anche di escono emarginati Onofri e Antonio Giolitti. Non dimentichia-
moda. Ne riprenderò invece soltanto alcuni per ovvi motivi mo che nel 1953 è morto Stalin e a Mosca dopo il XX Con-
e con sequenza saltuaria. Mi consola che la mia osservata gresso del partito russo sono in piena crisi, anche se Krusciov è
abbia fatto lo stesso scrivendo la sua storia. diventato il numero uno. Scoppia pure la rivolta di Budapest.
Lenin (1870-1924) non fu un ideologo, fu un pragmati- La Rossanda entra a far parte della Segreteria comunista di
co, un politico bolscevico fondatore del Partito comunista Milano e poi del Consiglio Comunale.
russo e internazionalista. Antonio Gramsci (1891-1937) fu La nuora del senatore Banfi fu anche eletta alla Camera
un intellettuale italiano socialista massimalista – anche fon- nella IV e V Legislatura: il nepotismo era dal Medioevo un
datore dei giornali Ordine nuovo (1919) e l’Unità (1924) - fenomeno italiano. Nell’apparato locale ella praticamente è
che nel 1921 con Togliatti, Bordiga, Terracini, Scoccimarro, stata in prevalenza di militanza sindacale. Nei due decenni
Bombacci si staccò dal Partito socialista italiano al congres- 1950-1960 il cosiddetto boom produsse parecchie novità, tra
so di Livorno aderendo al comunismo, cioè in pratica fon- cui pure lo Statuto dei lavoratori, la cassa integrazione eccetera.
dando il Partito Comunista d’Italia (PCI). La morte di Lenin Nonché il Feltrinelli (che di politica non capiva niente)
evitò ai due di venire in contatto, tanto che i successivi rap- l’Adriano Olivetti (un utopista allo stato puro) tante comunità,
porti con l’estrema impostazione stalinista, benché sfumati finte alleanze, frange, eccetera. Il boom poi cominciò a bagnare
secondo la tipica apparenza pubblica comunista, non furono la pianta della corruzione (che sarebbe diventata foresta) e se-
certo di primo piano. Togliatti (1893-1964) fiutò l’aria nel minò per vie traverse lo strisciante interesse della Magistratura
1926 poco prima che arrestassero Gramsci, riparando a Pari- per la politica (che sarebbe diventato un disastro). Questi ac-
gi e poi rifugiandosi a Mosca. Visse da fuoruscito per diciot- cenni con infiniti altri intendono soltanto ricollocare tempi sto-
to anni rientrando in Italia nel 1944. Dal 1937 al 1939 fu rici. La nostra Rossana intanto nel 1962 viene chiamata a Ro-
uno dei tre segretari del Komintern; nella guerra di Spagna ma da Togliatti: va ad occupare una stanza al terzo piano di
commissario politico repubblicano. Per tutta la vita lasciò Botteghe Oscure, entra nel Comitato Centrale del PCI, respon-
che in Italia alimentassero il mito che fosse il Migliore (e sabile per la cultura dando il cambio ad Alicata.
ciò gli permise d’essere per 38 anni l’inossidabile indiscus- Non si può negare che abbia fatto carriera e che avesse i
so Segretario del Partito Comunista Italiano; una durata numeri. Quindi fin qui è anche possibile considerare norma-
maggiore di Papa Pio IX! Non era vero, tanto da lasciare le il suo cammino; ma è tutto quello che non ci dice nel suo
che morbidamente s’affievolissero il ricordo e la statura di libro che colpisce. E ciò sarà pure tipicamente italiano (per
Gramsci, poco noto al grande pubblico. esempio per gli stranieri) ma è soprattutto falso e comunista
Secondo la collaudata scuola di Mosca, alla quale politica- (per qualunque essere umano uomo o donna d’ogni pelle
mente si formò, fu un grande burocrate che gestì ciò che doveva lingua e cultura). Accenna quasi sorridendo che Amendola e
gestire: «in un Paese di orbi anche un monocolo è un veggente». Napolitano sono sempre stati considerati i due borghesi co-
Rossana Rossanda usufruì invece di iniziazione alla munisti. E non ci dice una parola di Massimo Caprara, che a
scuola di Concetto Marchesi (1878-1957) a Padova e di Botteghe Oscure non era un fattorino, ma fu per vent’anni il
Antonio Banfi (1886-1957) a Milano. Conseguì un paio di segretario di Togliatti. Così pure non fa parola – dopo una
lauree. A parte il riconosciuto livello culturale dei due do- militanza di sessant’anni come la sua - dei rapporti del PCI
centi, per quanto riguarda il tipo di proselitismo da loro col- non col bar dell’angolo in piazza, ma con la più antica orga-
tivato fra i giovani universitari, personalmente li considero nizzazione politica esistente che è la Chiesa Cattolica (con
cattivi maestri (l’espressione viene proprio da quel versan- sede in Italia tra l’altro). È anche sintomatico che un libro
te). Le ironie del destino (o casualità): anche Norma Cosset- come il suo non abbia in fine «l’elenco dei nomi» (non ci
to (1920-1943) Istriana come Rossanda fu allieva di Mar- facciamo caso, ma non è un dettaglio banale).
chesi a Padova, e morì martire dell’odio di parte, torturata Nel 1964 Togliatti, mentre è in ferie nella villa dello Zar
violentata infoibata. «La pietà l’è morta». a Livadia in Crimea, lascia questa valle di lacrime. I succes-
Ma non sono queste le cose che la Rossanda non ci dice, sivi otto anni della segreteria generale di Luigi Longo
sono altre. Semmai una piccolissima riflessione può riguardare (numero due del comunismo italiano) sono un interregno
il fatto che mai l’autrice fa il minimo accenno alla patria Italia: fino all’avvento dell’aristocratico Enrico Berlinguer. Però
ella risponderebbe imperturbabile che per la coerenza d’un nel 1969 - dopo un anno come il 1968 - e l’aggiunta della
comunista ciò non ha alcun senso.. Sono pure comunque assai primavera di Praga - succede la bazzecola del distacco del
poche le righe concesse a una prosa in cui si avverta che chi PCI dalla sinistra del partito, cioè di Lucio Magri, Luigi
scrive lascia piccoli spazi a un’atmosfera più umana. Afferma Pintor, Natoli, Luciana Castellina, Rossana Rossanda, Mila-
invece per iscritto due o tre volte nel suo libro di non essere ni, Valentino Parlato (e Caprara che viene dimenticato).
umile (l’avremmo capito anche se non l’avesse detto) ma atten- Accenna appena che poi il PCI li espelle. E lì finisce il
zione: non è una prova di sincerità, è una manifestazione felpa- libro, mentre è nato il Manifesto, prima giornale e poi anche
ta d’arroganza. Infatti se la modestia può essere una virtù, il suo partito, che esiste ancora, benché ridotto a relitto di allora.
contrario non lo è. Certo, per gli esseri che si considerano supe- Sono quindi trascorse non tre settimane ma ben altri
riori, ciò è ininfluente. vent’anni di comunismo ufficiale, più successivi vent’anni
Cosa si evince da tutte le righe scritte fin qui? Che l’a- di residua estrema sinistra.
spetto esterno della dottrina comunista va interpretato tutto Ecco: una cosa che non può sfuggire, anzi colpisce qua-
all’incontrario. La loro democrazia è il «parliamone» che lunque lettore attento, sono le dimenticanze, gli scivolamen-
abbiamo sentito risuonare per mezzo secolo. L’universali- ti dell’autrice su dati, nomi, situazioni. No, una persona di
Novembre 2020 Il Borghese 39
Oggi nel mirino delle autorità (per il tramite di rapimenti ed perché la Repubblica Popolare Cinese non sarebbe d'accor-
esecuzioni mirate), vi sono sempre più spesso gli avvocati, do. Quest'ultimo non è necessario perché la Cina è posta in
considerati «scomodi» in quanto costituiscono l’estremo ba- stato di accusa e perciò non può sottrarsi al giudizio.
luardo di quella legalità che stride con il regime totalitario volu- Tutto ciò deve essere portato all’attenzione dei consessi
to dal Presidente Xi. internazionali e dei plessi giurisdizionali sovranazionali,
confidando che il Governo americano (incentivato dalle
* * * molte iniziative di Stati e di città importanti dell’Unione)
vorrà farlo.
Una enorme e sistematica violazione dei diritti fondamenta- Il pericolo è grande e la risposta ad esso deve essere
li di cui la comunità internazionale ritiene di non occuparsi decisa.
seriamente e di non dover tenerne conto, per non rompere il Va sottolineato che la Cina non è, nell’attuale situazione
fragile equilibrio dei rapporti che si sono instaurati con la Cina. politica, un Paese come gli altri, anzi non lo è mai stato, se
Tale politica di appeasement, sta purtroppo rafforzando gli non negli anni della parentesi «liberale» di Deng.
intenti imperialistici del «Paese del Dragone». (Quest’ultimo aveva peraltro introdotto un sistema di gover-
Oggi il Tibet, sotto un profilo amministrativo, è conside- no collegiale ed un insieme di «pesi e contrappesi» volti a
rato una regione della Cina che, per le sue peculiarità, deve garantire quantomeno i più basilari diritti dei cittadini ed
essere «bonificata» sul piano religioso poiché la fede è il una serie di libertà economiche e religiose contro il tradizio-
nemico «numero uno» agli occhi dei dirigenti di Pechino in nale totalitarismo maoista.).
quanto ritenuta concorrente rispetto alla ideologia comuni- Oggi la Repubblica popolare si è discostata da tale mo-
sta che nel corso degli anni si è trasformata in un nazionali- dello di governo, con un ritorno al passato, che spaventa
smo esasperato. anche il cinese medio. Il ricordo delle feroci repressioni e
La religione viene infatti vista dai dirigenti del PCC della «rivoluzione culturale» (ed il connesso culto della
come un pericoloso «contropotere», attorno al quale può personalità) sono ancora ben presenti e radicati nella co-
coalizzarsi una qualsivoglia opposizione, non soltanto poli- scienza collettiva della società cinese.
tica, ma anche sociale e culturale, che però è del tutto in- Nelle politiche di Xi, è possibile rinvenire il volto più
compatibile con lo Stato cinese qual è oggi. feroce del comunismo. La «violenza di Stato» che negli
Come viene attuata questa strategia è stata oggetto di ultimi anni è stata sistematicamente praticata dalle autorità,
uno studio accurato di Adrian Zenz, antropologo tedesco somiglia a quanto, al ritorno della prigionia durata 25 anni,
che ha esaminato profondamente il caso Tibet, studio per la disse Padre Nicola Cerasa, Superiore generale dell’Ordine
verità non agevole dato che l’accesso a tale Provincia, anche dei Frati Minori francescani, con il quale abbiano intrattenu-
a tanti anni dall’aggressione ed annessione cinese è rigida- to una amicizia durata sino alla sua morte.
mente vietato. Nel corso della sua lunga cattività (motivata solo ed
I turisti ammessi ad entrarvi non godono di alcuna liber- esclusivamente dal fatto di essere un religioso e perciò assi-
tà perché sono obbligati a seguire i tours ufficiali organizza- milato ad un pericoloso «reazionario»), egli doveva assiste-
ti dal Partito. Dobbiamo perciò essergli tanto più grati in re ogni mattina alle fucilazioni dei dissidenti (o dei presunti
quanto gli elementi di valutazione sono davvero pochi. tali) e alle torture – fisiche e psichiche – riservate ai prigio-
A noi pare che, comunque, dai tempi dei massacri e delle nieri politici. In questo modo, una intera classe dirigente fu
repressioni sanguinose si sia passati a quello dell’indottrina- sterminata: si trattava di alcune decine di milioni di persone,
mento massificato e delle deportazioni. Vero è che i pastori e i scientificamente e burocraticamente eliminate.
contadini tibetani non piacciono alle autorità regionali; per cui Non possiamo non riconoscere come la Cina di Xi abbia
decine di migliaia di essi sono costretti a «studiare» da operai assunto i connotati di una satrapia orientale ove il diritto ed i
che verranno ricollocati ove occorra, anche fuori dal territorio diritti non hanno più spazio alcuno. Tale «modello» pare aver
di provenienza. Politiche che ricordano molto da vicino non trovato, mutatis mutandis, molti proseliti anche nel nostro
soltanto le «campagne di rieducazione» di epoca maoista, ma Paese, come dimostrano i tanti provvedimenti emergenziali
anche le deportazioni tipiche dei regimi comunisti. adottati da mesi dall’esecutivo, che ha «narcotizzato» il Parla-
Tutto ciò lascia pensare che il Dalai Lama abbia ragione mento, obliterando del tutto i diritti sanciti nella nostra Carta
a parlare di «genocidio culturale». costituzionale.
Tibet, Hong Kong, persecuzione dei
cattolici (nella più totale indifferenza
del Vaticano, il cui silenzio assordante
al riguardo desta sincere perplessità e
vive preoccupazioni), responsabilità
connesse alla pandemia, sono tutti se-
gnali di allarme per il mondo e, segnata-
mente, per i Paesi dell’Occidente.
Concordiamo con Roger Okefee
(«Bocconi») che stima in 15.000 mi-
liardi di Euro i danni finora provocati
dal virus, così come il fatto che la
Cina abbia violato gli articoli 6 e 7
del Regolamento internazionale
dell’Agenzia mondiale della Sanità, di
cui la Repubblica Popolare è membro
ed anche la Convenzione di Chicago,
nell’oblio totale della notifica entro le
24 ore agli altri Paesi del mondo, di
una situazione di allarme epidemico e
per quanto riguarda la seconda, del
divieto di esportare il virus via aerea.
Siamo, però, in disaccordo con lui
che ritiene impraticabile tale strada
FOTOGRAFIE
del
BORGHESE
hanno acquistato una sempre maggiore convinzione che la individui: ognuno si forma la cultura che è adatta al suo essere
cultura è un’arma per la vita; e quindi li vediamo preoccupati (se può farlo) e non si vergogna che sia differente da quella di
di conservare le proprie tradizioni, di diffondere i propri idio- un altro, che sarà più dotto, ma non meglio colto di lui.
mi e di rafforzarli in casa mediante le scuole e lo studio dei Anche un altro senso culturale è cresciuto, ossia la con-
classici, di penetrare, potendo, nel campo dei popoli vicini, di vinzione che la scienza e l’arte e la politica e la tecnica si
vantare le proprie forme di arte. In questa lotta, nella quale i sviluppano meglio nei Paesi che alimentano la propria cul-
piccoli popoli sperano di diventare più grandi o di sostituire i tura; ossia che la cultura dei molti è un po’ la serra calda del
più grandi, ed i più grandi sperano di diventare più grandi di genio dei pochi.
tutti gli altri, si sente però anche il bisogno di conoscere il L’occidente europeo ed anche l’Italia furono in questo
concorrente, e quindi cresce il desiderio e si danno più mezzi secolo colmi d’entusiasmo per la «cultura».
per penetrare il segreto della sua vita. Le culture sono nazio- Se prendete il Catalogo Pagliaini, vedrete una lista di
nali, e nello stesso tempo tendono tutte ad allargarsi fuori del- pubblicazioni sulla «cultura», che apparvero fra il 1900 ed il
la nazione. Sia per effetto della pressione dei governi, sia per 1920, più lunga di quella del decennio precedente. I tede-
effetto delle correnti ideali del tempo, oggi quasi tutte le per- schi si credettero i creatori di questo nuovo valore, e la pa-
sone colte sentono di appartenere ad una cultura nazionale. rola venne torta a loro infamia con la polemica contro la
Ma nello stesso tempo il concetto di una cultura assoluta- Kultur (1915-1919) spesso, promossa da menti incapaci o
mente unica e buona in sé (com’era al tempo di Cicerone o al da sudditi di essa servitoralmente rivoltati.
tempo del fiorire della cristianità medioevale) sta scomparendo, Ma più importante di tutte le commozioni dello spirito mo-
perché il concetto di cultura è sentito storicamente, ossia relati- derno intorno a questo concetto, è stata quella provocata dalla
vamente. Non soltanto abbiamo coscienza che ci sono infinite convinzione che la «cultura», quando diventa maestra di vita,
culture nazionali (la cinese e la giapponese, l’araba e l’italiana, assottiglia e disanima la vita degli individui e dei popoli. Di qui
eccetera), ma anche che delle culture si seguono, ognuna corri- un grande movimento politico che (spesso incosciente) tende a
spondente ai bisogni del tempo, ma non per ciò migliore una mettere in guardia contro le costruzioni astratte, i piani econo-
dell’altra. La cultura del secolo di Voltaire rideva di quella me- mici, i sogni d’uno Stato mondiale, e gli altri prodotti della
dioevale; oggi, non soltanto quella medioevale, ma quella dei «cultura», delle menti illuminate, dei professionali dell’intelli-
Mau Mau trova degli apologeti, e storicamente non si può dar genza, e gli preferisce le mosse degli istinti dei popoli e dei do-
loro torto. La cultura dei Mau Mau, per i Mau Mau è più im- minatori o le conservazioni degli interessi impiantati.
portante, più bella, più vera di quella degli atenei inglesi, per- Più profondo ancora di queste, il sentimento filosofico di
ché è la loro, ci sono nati dentro, vogliono continuarla. E que- alcuni che vedono nell’avanzarsi della «cultura» un crescere
sto non è vero soltanto per i Mau Mau, ma anche per noialtri della infelicità umana (esempio più alto di tutti la quieta opera
che non siamo Mau Mau, ma pensiamo storicamente. di Leopardi o la sanguigna filosofia di Nietzsche). Più si sa e
I valori individuali delle culture (dei singoli uomini, oppure più si conosce la «condizione umana»; più «cultura» si diffon-
dei singoli popoli), insomma, hanno un valore ancora, attraver- de e maggiore è il senso della insoddisfazione e della inconten-
so il relativismo, un valore che si potrebbe dire assoluto, perché tabilità. Gli Stati hanno bisogno d’un sempre crescente numero
ci manca un modello ideale. Che cosa importa ad un popolo, di persone «colte», ma queste, guidate dalla «cultura» che han-
che abbia un forte sentimento di sé, se lo straniero più ricco e no acquistato grazie alle provvidenze ed alla sicurezza che lo
più dotato di mezzi lo sorpassa in vantaggi pratici? Stato diffonde intorno all’individuo, si ribellano più facilmente.
Quel che importa è di essere se stesso. Così accade degli (il Borghese, 4 marzo 1955)
Il Meglio de «il BORGHESE»
che non si fa
la misura dell’uomo, era la politica di Giolitti. Non fu invece
la politica del fascismo, soprattutto negli ultimi anni, perché
in esso il concetto del «comando unico» degenerò nella for-
mula del «regime personale», difettosa in ogni tempo e del
tutto inadeguata al nostro.
di CAMILLO PELIZZI E la cosa è venuta a mettersi In questo modo, in Italia,
che un numero sempre maggiore di persone si disabitua via
via alla maledizione della fatica, ma non ancora apprende il
Grande sorpresa, nei disparati ambienti, per i risultati delle lavoro. La fatica è accettata, da chi ne ha l’abitudine, con un
due inchieste sulla disoccupazione e sulla miseria in Italia. sospiro di rassegnazione e senza astio contro nessuno: come
Quello che più ci sorprende è la sorpresa. Almeno per si accettano la vecchiaia e le malattie, quando vengono. Non
grandi linee, i fatti sono sempre stati perfettamente accessi- così il lavoro, per chi si è soltanto disabituato all’idea della
bili a chiunque volesse e sapesse consultare gli annuari stati- fatica inevitabile. Analogamente, oggi, i medici hanno diffi-
stici, la letteratura (sebbene scarsa e incompleta) su questi coltà a persuadere molta gente che la penicillina non basta
argomenti, o anche solo guardarsi attorno. Le differenze fra né per guarire né per rimanere sani; la salute continua ad
categorie, fra regione e regione, o addirittura fra due comuni essere anche una disciplina morale, una funzione attiva del
limitrofi, sono talvolta abissali. carattere, come è sempre stata, e non il risultato certo di un
Ogni tanto, nelle ore critiche, gli italiani scoprono un qualsiasi ingrediente magico. Nel campo delle faccende
poco l’Italia, e ne rimangono disgustati e atterriti: i diletti, sociali ed economiche, molti italiani arrivano proprio ora al
l’amor, l’opere, gli eventi sui quali solitamente indugia la livello della mentalità magica, ma non vedono oltre. Hanno
loro scarsa fantasia non avevano tenuto conto di tutto que- capito, per esempio, che la macchina può , in gran parte,
sto; e si domandano come e perché la marea «del basso» eliminare la fatica, che la macchina è «il capitale», e che i
non abbia ancora tutto sommerso; e nell’intimo cuore so- possessori di questo capitale hanno un controllo diretto o
gnano, o rimpiangono, un soccorso qualsiasi, una qualunque indiretto sulla fatica altrui. Ma non hanno ancora capito che
«combinazione», che per altri dieci o vent’anni consenta la macchina, a sua volta, comporta lavoro, e tanto più lavo-
loro di tornare ai pensieri usati. Ma le combinazioni diven- ro, serio lavoro, ponderato e regolato lavoro, quanto minore
tano sempre più rare e dispendiose sopra il mercato; l’italia- è il residuo di fatica al quale ci si vuol sottomettere. E non
no che può è ormai chiamato a dare ingegno, fatica e quat- hanno capito (molti imprenditori e dirigenti) che non è
trini per una ragione comune. Su queste premesse, non fa «macchina», a questi effetti, ogni congegno associativo
meraviglia che risulti oggi quasi impossibile metter in piedi umano inteso a risolvere un qualunque problema economi-
un governo in Italia. co. Il che viene anche a dire che siamo entrati nella terza
epoca della civiltà industriale con una diffusa mentalità an-
* * * cora scarsamente adeguata alla prima.
Da ciò la quasi impossibilità, nell’Italia di oggi, di una
Disse molto bene Longanesi, non so più dove, che, l’ita- «Destra» che sia degna del nome. E quindi le soluzioni di
liano è abituato a faticare, quando il bisogno urge, ma non a compromesso: Giolitti che poggiava sul Re, sui terrieri e
lavorare. Queste sono formule generalizzanti che vanno sugli zuccherieri; De Gasperi, sui parroci e l’Azione Cattoli-
prese con discrezione, ma nei limiti della loro validità getta- ca. Mussolini aveva trovato un’altra formula, che risaliva
no luce su tutto un paesaggio. Non si passa per naturale all’opuscolo Che fare?, pubblicato da Lenin nel 1901: sosti-
transizione dalla fatica al lavoro: quando le circostanze lo tuire alle classi dirigenti naturali (scarse, disperse, deboli in
consentono, dalla fatica si passa a forme sempre più accen- Italia, e soprattutto composte di elementi eterogenei e mal
tuate di inattività. conciliabili fra loro) la burocrazia di un partito di massa non
Senza dubbio, ogni lavoro si contiene sempre un margi- democratico e totalitario. Questo congegno si articolava
ne più o meno largo di fatica, uno sforzo contro le resistenze (liceat verbum) intorno al mito nazionalista, pericolosamen-
irragionevoli, brute. Ma il lavoro ha una propria logica, una te destinato a perdere la maggior parte del suo vigore popo-
psicologia ed un’estetica; la fatica è soltanto una maledizio- lare alla prima guerra perduta, anche se si fosse trattato di
ne supinamente accettata. C’è la stessa differenza fra l’uo- una guerricciola da nulla. Togliatti ha in embrione un conge-
mo che corre perché gli piace l’esercizio, pur faticoso, del gno analogo; idee diverse non ne ha, e forse non gli sarebbe-
correre, e l’uomo che corre per allontanarsi da un pericolo: ro permesse. Ma il mito di Togliatti è la lotta di classe, che
cessando il pericolo, questo secondo si mette a sedere. ha più mordente perché il nemico è a tiro di mano, visibile, e
Il lavoro è un abito acquisito, una forma di cultura e quotidiano oggetto di invidie e rancori, giustificati o meno; e
perciò di socialità; non è un impulso innato, come quando si di facile presa in un Paese come il nostro, non in ragione
fugge davanti un pericolo. Accade pertanto che i popoli della sua povertà (la gente rassegnata alla fatica non vota
assuefatti a una miserrima vita, a un ristrettissimo orizzonte mai comunista), ma proprio in quanto molta gente, da noi,
di possibilità e di bisogni, tanto più duri e aspri quanto più va perdendo l’abitudine della fatica senza ancora acquistare
da vicino minacciano gli elementari istinti, questi popoli l’abito del lavoro. Si osservi, a riprova, che la Lombardia,
sono capaci di sopportare fatiche e privazioni quasi incredi- ossia la regione d’Italia nella quale, relativamente parlando,
bili, ma non sono educati al lavoro. Non mi ha sorpreso, si fatica meno e si lavora di più, ha raggiunto anche politica-
quindi, leggere in queste pagine, recentemente, che molti mente una tal quale forma di equilibrio, e nell’ambito regio-
operai italiani ritornano di loro volontà dagli Stati Uniti, nale potrebbe forse esprimere una «destra» (nel senso no-
dicendo che laggiù si guadagna bene, ma «si lavora troppo». stro) quasi adeguata al suo compito.
Costoro si sono disabituati ormai alla fatica, almeno in par-
te, ma non si sono ancora educati al lavoro. * * *
E non si può dare loro tutta la colpa. L’educazione al
lavoro non può venire, come suol dirsi, «dal basso»; tutto Ma se c’è qualche elemento di vero nelle cose or ora
ciò che è civiltà e valore viene «dall’alto», per definizione; è discorse, ne dobbiamo concludere che la massa non si può
Il Meglio de «il BORGHESE»
«educare al lavoro» da sé; qualche individuo eccezionale, paura della disoccupazione è forse, per chi lavora, la princi-
certamente, ma non la massa. D’altro lato, i voti della massa pale ossessione latente in un Paese come il nostro. Perciò la
decidono le elezioni. La prima e principale funzione di una massa popolare fu, anche se non «fascista», quanto meno
«Destra», oggi, sarebbe quella di educare la massa al lavoro. tollerantissima verso il fascismo, perché sapeva che Musso-
E, come accade in tutti i processi educativi, anche questo lini era impegnato a dar qualcosa da fare a tutti: anche se si
non si può svolgere senza che l’educatore eserciti una qual- trattava di andare a menar le mani in Africa, o a coltivare
che autorità sull’educando. L’autorità, come lo cercai di terre inospiti (cosa che, dopo tutto, andava perfettamente a
spiegare in un’opera mia fra tutte le altre sconosciutissima, cappello a molti nostri meridionali e isolani).
arriva fin al polo contrapposto al potere, senza confondersi Questa è «la destra», e oggi c’è solo il comunismo che
con esso. Un padre adeguato al suo compito, un medico di ha l’aria di prometterla, e di volerla mantenere sul serio, sia
fiducia, sono esempi concreti di autorità: e in certi casi, essi pure col mitra, il bastone e il resto. La sinistra si compone
possono spingersi fino ad usare la forza. Un vincitore occu- per natura sua di quelle minoranze che sentono i problemi
pante è esempio classico di potere: anche se non impiega la diversi e nuovi, di là dai bisogni e dalle idee acquisite, in
forza, è ben difficile che abbia autorità. atto, dalle moltitudini.
In Italia, partiti gli occupanti dopo il trattato di pace, non Nei regimi costituzionali, l’avvicendamento delle sinistre
è rimasto alcun centro o fulcro sicuro né dell’autorità né del al potere dovrebbe essere breve e saltuario, per non allontana-
potere. Il mito democratico ripone la sovranità nel popolo, re di troppo la politica di governo dall’istinto del popolo, ma
ma ciò presuppone che «il popolo» in qualche modo esista, per costringere la destra a una continua autocritica e a un con-
unitariamente, ai fini della sovranità. E non a caso i popoli tinuo, anche se graduale, rinnovamento dei propri uomini. Si
«più democratici» che si conoscano, ancora oggi, hanno un può anche dire, se volete, che la sinistra è il sale della terra:
re: simbolo vivente di quella unità politica del popolo sovra- ma quando c'è troppo sale, la terra è infeconda.
no, che è la nazione moderna. Noi abbiamo buttato fuori Malgrado questo, un regime comunista in Italia non è
bordo anche il Re: e non perché l'Italia sia (come di fatto è) desiderabile per due fondamentali ragioni (tralasciamo le
uno dei popoli meno monarchici della terra, ma solo perché, secondarie): la prima è che gli italiani sono, fra tutti, il po-
in quel periodo, eravamo occupatissimi a vendicarci contro polo dotato di un suo genio intrinsecamente e irriducibil-
noi stessi di una guerra perduta. Il Re ci serviva; e oggi, a mente anticomunista; la seconda è che il comunismo al po-
richiamarlo, sarebbe una minestra riscaldata che non avreb- tere in Italia porterebbe la Penisola ad essere, quasi certa-
be più lo stesso sapore di prima. (Ma tanto valga a precisare mente, una nuova Corea; ma con i risultati ancor più vasti e
una delle responsabilità dell'attuale «classe politica».) più tragici di quelli che si sono visti in Corea.
Manca il fulcro dell’autorità, e manca parallelamente (il Borghese, 1 settembre 1953)
quell’alone dell’autorità costituita e tradizionale, che sareb-
be «la Destra». Ora, ciò che i nostri politici, professionali e
dilettanti, universalmente ignorano o disconoscono, è che le
masse popolari, nell’intimo della loro coscienza, o subco-
scienza, vogliono soprattutto una Destra. E perciò, andare
verso il popolo significa andare verso destra. L’Italia, oggi,
ha un solo grande, compatto e coerente partito di destra, ed
è il Partito Comunista Italiano. Gli manca soltanto il potere;
il problema dell’autorità non se lo è ancora posto, e forse
non se lo porrà mai, essendone impedito dalla dogmatica
marxista e dai vincoli disciplinari con Mosca. Il nostro Par-
tito Comunista è l’unico solido apparato dogmatico,
«borbonico», popolare, gerarchico, che esista oggi in Italia.
Tutti i nostri uomini politici, con poche eccezioni, ne sento-
no il fascino conturbante. Polemizzano contro Nenni, e lo
vorrebbero «staccare» dal coniugio comunista; ma in realtà,
lo invidiano, ne sono gelosi; «andare» coi comunisti, senza
essere proprio del tutto comunisti, è una voluttà alla quale
non rinuncerebbe quasi nessuno di loro, se potesse... Da ciò
quel perenne ronzare del nostri politici intorno alle tesi che
chiamano «di sinistra», nell’illusione che quelle tesi li avvi-
cinino almeno un pochettino all’agognata alcova di Penelo-
pe, mentre ancora è assente (o è ritenuto assente) Ulisse
dalle molte arti; quel ronzare insistente, monotono, sonnife-
ro, contro una superficie trasparente ed impenetrabile, per
cui, al più degli italiani, la classe politica attuale fa l’impres-
sione e l’effetto di un grosso nugolo di mosconi.
Quando si dice che il popolo «è a destra» si intende dire
che Il popolo vuol sapere chi veramente eserciti le funzioni
sovrane, vuole potersene fidare e affidarvisi. Questo non si
deve necessariamente al fatto che le masse popolari siano
stolte o ignoranti; si deve piuttosto al fatto che i loro bisogni
sono limitati e imperiosi, mentre ogni loro componente sa
benissimo di non poter mai agire, singolarmente, sugli orga-
nismi economici, politici e amministrativi con una minima
speranza di successo. Quando la propaganda anticomunista
dice ai nostri operai che il comunismo li farebbe lavorare di
più, compensandoli meno, questa minaccia fa pochissima
presa sulla maggioranza degli ascoltatori. Essi sanno che il
comunismo, magari col bastone, farebbe lavorare tutti, e la
Il Meglio de «il BORGHESE»
degli ignoranti
Sarebbe il coronamento della«presa di coscienza dei dirit-
ti».
É un peccato che gli intelligenti, che si trovano certa-
mente fra i protestatari, abbiano lasciato passare siffatte
amenità, svalutando ciò che di giusto e legittimo i documen-
di PIERO OPERTI ti della protesta contengono. L’agitazione, a parte le aberra-
zioni in cui è precipitata, non è immotivata, perché deficien-
ze e disfunzioni degli studi superiori sono reali e si rendono
Democrazia, progresso, tempi nuovi: con queste tre parole necessari rimedi, i quali però non sono da attendere tanto
si tappa la bocca a chi sa ancora distinguere il possibile dall’esterno attraverso misure legislative quanto all’interno
dall’impossibile, il sensato dall’insensato. Qualunque assur- con una più alta nozione del dovere e un più severo impe-
dità venga presentata come affermazione di democrazia, in- gno di coscienza da parte di tutti gli interessati all’Universi-
centivo al progresso, adeguamento ai temi nuovi deve aver tà, compresi gli studenti. La giovinezza non è franchigia del
via libera; e ogni resistenza e bollata di rigurgito fascista, manicomio.
sopravvivenza medioevale, reazione in agguato. Come sempre, la definizione giusta la diede Dante:
Prassi corrente è divenuta per i commandos universitari «quasi entòmata in difetto - sì come verme in cui formazion
la «occupazione» delle aule, considerata efficace terapia per falla». Ma dinanzi ad autorità invertebrate, accademiche e
guarire l’Università dai suoi mali, e i nuovi «arditi» possono politiche, gli esagitati tengono il coltello per il manico, fa-
impunemente fracassare infissi e suppellettili, rovinare gli cendo riscontro alla loro protervia il basso livello a cui è di-
impianti, insudiciare i locali: tanto non saranno essi a pagare sceso il corpo insegnante da quando nepotesimo e politiciz-
i danni; possono picchiare gli uscieri e insolentire il rettore, zazione lo hanno inquinato e diviso in fazioni nemiche. Alla
dal momento che fruiscono della immunità studentesca non guerra calda dei giovani si accompagna la guerra fredda dei
meno totalitaria della immunità parlamentare. Possono an- loro pedagoghi. Sorgono, involontari, i raffronti.
che gettare il Crocifisso nella spazzatura, gesto che compiu- Al tempo del nostro verde aprile avevamo Einaudi in
to da uno studente di destra sarebbe sacrilegio, compiuto da Scienze delle Finanze, Loria in Economia Politica, Ruffini
uno di sinistra passa sotto silenzio e viene lodato quale ritor- in Diritto Ecclesiastico, Pacchioni in Diritto Romano, Solari
sione, sia pure tardiva, contro chi introdusse nelle aule il in Filosofia del Diritto, Solmi in Storia del Diritto Italiano, e
Crocifisso. Alla sinistra infatti, di ispirazione moscovita o via elencando una schiera di Maestri di altissimo livello
pechinese o cubana, appartengono gli assaltatori di facoltà, scientifico e morale. Possedevano l’esemplare dignità delle
una timbratura che li rende invulnerabili come per Achille anime antiche. Nessuno di essi era, allora, senatore o depu-
l’immersione nello Stige. tato o ministro o altro. Erano docenti e basta. Avevano fatto
Per capire cosa vogliono basta leggere i manifesti e dell’insegnamento la ragione e l’opera della propria vita. Dalle
proclami che hanno lanciato dal principio dell’agitazione e loro lezioni cattedratiche apprendemmo il gusto del vero sape-
che, riuniti e coordinati, costituiranno la nuova Magna re, che provato una volta non si dimentica più. Noi eravamo
Charta dell’istruzione superiore. In uno di questi documenti
essi esigono fra altre cose «il recupero della comunicazione
delle ricerche, con la demistificazione del linguaggio e del-
lo spazio culturale per questa operazione».
«Rafèl mai améc izabi almi» son le parole messe da
Dante sulla bocca di Nembrot costruttore della Torre di Ba-
bele, a causa della quale «pure un linguaggio nel mondo
non s’usa». nuovi progettisti di Babele non vogliono più
saperne di lezioni «cattedratiche» e hanno espresso il loro
odio distruggendo una cattedra con una bombetta emblema-
tica: vogliono un insegnamento democratico. Essi sanno co-
me si possa insegnare democraticamente l’anatomia, il cal-
colo integrale, il Corpus juris di Giustiniano.
Le richieste variano dall’una all’altra sede, ma comune a
tutte è la rivendicazione del «potere studentesco» o
«contropotere», che dovrà opporsi all’impotente potere dei
senati accademici e dei rettori non più magnifici.
Supponendo che «potere studentesco», formula derivata
da black power dei negri d’America, indichi che spetterà
agli studenti stabilire come dovrà svolgersi la vita degli ate-
nei, quali saranno le materie d’insegnamento e come do-
vranno essere insegnate, e che le lauree verranno assegnate
da commissioni di studenti nelle quali sarà ammesso come
«membro esterno» un professore, bisognerà per prima cosa
che si mettano d’accordo fra loro, dato che gli attivisti sono
una minoranza che non rappresenta neppure gli organismi
studenteschi elettivi, minoranza con la quale la maggioranza
non è affatto solidale, come dimostrano frequenti scazzotta-
ture nel seno della famiglia goliardica.
Dopo la democratizzazione e il contropotere una terza
richiesta essenziale è l’abolizione degli esami, e il problema
sarebbe semplificato se, una volta impadronitisi del legisla-
Il Meglio de «il BORGHESE»
discenti e basta. Come variante allo studio avevamo le battaglie società meglio ordinate e più civili della nostra), ma perché
dell’Isonzo. Le nostre «occupazioni» erano il San Michele, Go- l’alternativa che propongono implica con la morte della li-
rizia, il Sabotino, il Monte Santo, l’Hermada, la Bainsizza. Il bertà un irreparabile impoverimento dell’uomo. Quelli di
solo problema dei giovani era, come disse Croce, di non impie- essi che si affidano nel modello moscovita vadano a veder
gare troppo tempo a divenire adulti, e quelle battaglie accelera- come è ordinata nell’URSS l’Università e attraverso quali
vano nei sopravvissuti la maturazione. setacci occorra passare per accedervi. Multi sunt vocati sed
Oggi, nonché sollecitare la maturazione dei giovani, gli pauci electi.
stessi adulti bamboleggiano per terrore dell’accusa di arre- La situazione è stata esposta dal celebre cardiologo Wla-
tratezza sui tempi nuovi, e si baloccano nei vaniloqui delle dimir Bourakovski nello scorso febbraio in un incontro con
assemblee miste e delle commissioni paritetiche. «Sempre clinici italiani a Genova. Vale la pena di riferire un passo
la confusione delle persone - principio fu del mal della cit- del suo discorso: «Ho un figlio che finite le scuole seconda-
tade.» Docenti di grande esperienza e valore, stanchi rie ha espresso il desiderio di divenire medico. I posti di-
dell’insolenza di giovincelli irresponsabili e posti nell’im- sponibili negli Istituti si contano sulle dita. Mio figlio con-
possibilità di lavorare utilmente, si dimettono. correrà con altri sette studenti per un unico posto. La sele-
Gli attivisti del movimento non sarebbero certo da meno zione è terribile. Soltanto quello che risulterà più preparato
dei giovani delle generazioni passate se non avessero subito diverrà, dopo sei anni, medico. Lo stesso avviene nelle altre
una pedagogia falsamente democratica che li ha corrotti, ad facoltà». Altro che Università di massa; altro che universale
eccezione di quelli che hanno trovato nella famiglia un anti- «diritto allo studio». Lo studio è un «diritto» soltanto per
doto immunizzante. Tutte le influenze della società che li cir- chi ha ingegno e volontà di studiare. Lo stato economico
conda concorrono ad intossicarli nella mente e nell’anima, e« della famiglia non deve condizionare la carriera scolastica
tantopiù maligno e più silvestro -fassi il terren col mal seme e d’un giovane (e d’altronde varie istituzioni hanno sempre
non colto - quant’esso ha più del buon vigor terrestro». aiutato gli intellettualmente dotati in condizioni modeste),
Ricordarsi di Dante, come ricordarsi del latino, è indizio ma ci corre parecchio fra il necessario accoglimento di que-
di spirito reazionario, ma la reazione non ha bisogno di tro- sto principio e il facilismo italico e la democratica galleria
varsi nella volontà degli uomini quando è nella necessità del «tutto a tutti», un tutto in cui entra ovviamente il «titolo
delle cose. Res nolunt diu male administrari. di studio».
Questi ragazzi si professano rivoluzionari, con la loro Poiché per effetto di quel facilismo gli istituti secondari
«carica contestativa contro la società attuale» credono ca- adempiono sempre meno, anche per suggerimento ministe-
paci di abbattere e ricostruire, di rifare da capo il mondo, riale, la funzione selettiva, la nostra Università, oggi supe-
riprendere da zero la teoria, e cominciano con l’infilare la raffollata, quando sarà raggiunta dall’ondata di piena della
strada più facile, si aggregano alla schiera più numerosa, si nuova Scuola media d’obbligo diverrà inabitabile. Fra alcu-
aggruppano sotto il vasto ombrello rosso, gridano parole che ni anni gli italiani e le italiane fregiati del titolo di «dottore»
erano già logore e vuote di senso molto prima che essi na- si conteranno a milioni e il certificato di laurea avrà lo stes-
scessero. Non hanno capito che da un pezzo in qua il solo so valore d’un biglietto del tram usato.
modo d’esser autenticamente rivoluzionari è di opporsi a La democrazia come viene intesa da noi è una sbornia
ogni sorta di rivoluzionarismo, non già perché la situazione da cui l’Italia si sveglierà con la testa confusa e dolente, la
presente sia l’optimum della convivenza umana (quattromila bocca amara e le tasche vuote.
anni fa l’Egitto faraonico e la Cina delle dinastie Hia erano (il Borghese, 14 marzo 1968)
Novembre 2020 Il Borghese 41
STAMPA DI PARTE NELLE PRESIDENZIALI lia può vantarsi di non averlo mai neppure ipotizzato) le
schede elettorali per le elezioni del 3 di novembre. La pre-
sunta ragione di questa vergognosa trovata sarebbero i rischi
in pericolo
sa andare a votare.
È notorio che negli Stati Uniti si possa votare per posta
se l’elettore fa un’espressa richiesta motivata: gli viene in-
viata la scheda, che una volta compilata dovrà essere rispe-
dita entro una certa data. Nel caso attuale, invece, queste
di FRANCESCO ROSSI schede vengono inviate – negli Stati a guida Demo-
Comunista – a tutti coloro che sono registrati per votare e
che nella maggior parte dei casi andranno a votare di perso-
Nel momento in cui si scrive non si conoscono i risultati na. Il risultato sarà quello di avere delle schede «doppioni»
delle elezioni americane del 2020, per cui uno dei fatti sa- che si teme potranno essere riempite ad arte. Come? Il Parti-
lienti su cui porre l’attenzione è il comportamento della to Demo-Comunista ha studiato bene tutta la procedura, ed
stampa di maggioranza. Si tratta a questo punto di un grup- infatti ha creato la fase della «raccolta delle schede», fase
po di potere organico al cosiddetto Partito Democratico. già praticata con successo in California nel 2018, quando
L’impostazione delle loro «notizie», cioè il loro taglio, i corrieri privati, personale degli enti locali, oppure dei
temi da approfondire, le prove a sostegno delle loro posizio- «volontari» provvidero a questa raccolta. Si diceva della
ni sono tutte sbilanciate a favore del partito loro beniamino. necessità di invio per posta delle schede ricevute entro un
Purtroppo si tratta di un grave problema per l’America ed è certo termine; ebbene, già due Stati, Michigan e Pennsylva-
triste che una sorta di stampa sovietica si sia ormai svilup- nia, – attraverso le rispettive Corti Supreme statali – hanno
pata nella terra della libertà. Prima di parlare di casi di clas- stabilito che le schede potranno essere contate anche se arri-
sico deficit visivo, nel senso del rifiuto di trattare certi fatti, veranno dopo il 3 di novembre e non avranno il timbro po-
oppure, il che è lo stesso, di ostinazione a guardare da un’al- stale di questa data.
tra parte, affrontiamo due trucchi che la stampa pratica in
maniera precisa. * * *
Il primo di questi potremmo chiamarlo il gioco del parti-
to comunista. Va da sé che con queste premesse il vincitore potrebbe
Per il partito comunista non esistono e non sono mai benissimo non essere annunciato la sera delle elezioni e
esistiti i gulag, le repressioni ed il terrore comunisti, per cui potranno esserci ricorsi giudiziari e contestazioni di vario
i pericoli in ogni sistema politico potrebbero provenire sol- tipo. Si tratta di una serie di problemi oggettivi che il Presi-
tanto da un’eventuale svolta fascista o di estrema destra, per dente Trump – che ha sempre sostenuto che si vota al seggio
cui è sempre «fondamentale» che ogni partito o esponente muniti di un documento d’identità – ha segnalato da tempo.
politico condanni senza mezzi termini, cioè quotidianamen- La stampa ha tradotto questo legittima preoccupazione
te ed a più non posso, i fascisti, i nazisti, il Klu-Klux-Klan e nel seguente modo: in caso di sconfitta, Donald Trump si
similari. rifiuterà di lasciare la Casa Bianca. Nell’unico dibattito tele-
Per praticare questo gioco, si deve energicamente negare visivo tra i candidati alla vice-presidenza, la moderatrice-
ogni repressione, violenza, invasione di tipo comunista, si giornalista Susan Page ha trattato questa assurda conclusio-
deve cioè praticare l’arte del negazionismo con sapienza ne come «fatto» , cioè come premessa per una domanda alla
impeccabile. demo-comunista Kamala Harris. Questi sono i fatti per la
Tradotto nella realtà politica degli Stati Uniti, il gioco stampa maggioritaria.
del partito comunista consiste nel pretendere dal candidato Non importa che i Demo-Comunisti abbiano contestato
repubblicano per qualsiasi carica di condannare i neo- l’elezione nel 2004 (chiedendo la riconta dei voti nello stato
nazisti, i suprematisti bianchi ed il Klu-Klux-Klan e nell’e- decisivo, l’Ohio), nel 2016, nel 2018 (riconta dei voti nell’e-
sprimere insoddisfazione perché la condanna non sarebbe lezione a governatore negli Stati della Georgia e della Flori-
mai sufficiente; di converso, nessun tipo di condanna è ri- da), se Trump decidesse di ricorrere al giudice in ordine alla
chiesta al candidato del partito cosiddetto democratico, cioè regolarità del voto in qualunque parte degli Stati Uniti, que-
non si pretende un’identica presa di posizione riguardo i sto sarebbe equivalente ad un colpo di stato.
gruppi di estrema sinistra. Il lavoro di sponda al proprio partito di riferimento può
Praticare questo gioco nel 2020 è semplicemente inde- essere svolto direttamente con pseudo notizie.
cente ed un oltraggio: dall’inizio dell’estate gruppi marxisti Il 26 di giugno scorso il solito New York Times ha scritto
stanno mettendo a ferro e fuoco le maggiori città americane che la Russia avrebbe stabilito una taglia sui soldati ameri-
– New York. Minneapolis, Chicago, Seattle, Portland, cani in Afghanistan, secondo le solite fonti anonime dei
Kenosha ed altre - , provocando danni alla proprietà pubbli- servizi segreti e Trump non avrebbe preso questa minaccia
ca e privata, quantificati dalle compagnie assicurative in nella dovuta considerazione. I Demo-Comunisti hanno quin-
oltre 2 miliardi di dollari. Vengono inoltre commessi violen- di fatto pubblica dimostrazione della loro tremenda preoccu-
ze ed omicidi, eppure la stampa di cui stiamo parlando si pazione, subito convocando i responsabili governativi della
ostina a considerare questa distruzione come «proteste lar- Difesa in un’audizione alla Camera per approfondire i ter-
gamente pacifiche»; e per quanto riguarda il gioco del parti- mini di questa «minaccia». E’ stato spiegato che di presunte
to comunista, nessun giornalista pretende dal candidato co- notizie del genere ce ne sono molte, in gran parte false, e
siddetto democratico una condanna – e men che meno in che pertanto esse debbono essere esaminate e verificate pri-
termini netti! – di questa pura violenza politica di tipo co- ma che una precisa azione possa essere intrapresa; tuttavia, i
munistoide. Demo-Comunisti hanno preteso di leggere in questa vicen-
L’altro trucco da manuale è quello della contestazione da, in gran parte montata ad arte dalla stampa, una negligen-
delle elezioni. za notevole verso «i nostri soldati».
I Demo-Comunisti hanno saldamente posto le premesse Simile scena si ripete il 3 di settembre con la rivista The
oggettive per creare caos ed incertezza. I governatori di quel Atlantic. Le solite fonti anonime avrebbero rivelato che nel
partito hanno spedito a casa (fatto in relazione al quale l’Ita- 2018 (ma perché lo avrebbero fatto sapere due anni dopo?)
42 Il Borghese Novembre 2020
* * *
troppo amichevoli relazioni con Mosca, di riportare la Tur- Siria lo status di potenza alleata, in prima linea contro even-
chia sulla giusta carreggiata dell'Alleanza Atlantica. A se- tuali altri competitor nel quadrante mediorientale (Israele in
guito di questi eventi, la permanenza turca all'interno della primis, ma anche gli USA e le forze che contrastavano l'in-
NATO è diventata sempre più complessa. I rapporti tra la fluenza di Damasco in Libano e Iraq). Quando Erdogan ha
Turchia e i suoi alleati occidentali non sono mai stati idillia- intuito che poteva liberarsi di un alleato traballante e scomo-
ci, ma negli ultimi mesi hanno registrato il punto più basso. do, lo ha fatto senza esitare, schierandosi con i ribelli con lo
Dalla Francia sono arrivate parole di fuoco nel momento in scopo di poter allargare la sua sfera d'influenza su alcune
cui la crisi tra Grecia e Turchia sembrava avviarsi spedita- zone di confine. Se è vero che l'intesa tra Ankara e Mosca ha
mente verso un conflitto armato. Tra Parigi e Ankara in real- segnato anche la fine della crisi tra i due Paesi, scoppiata nel
tà, è in atto una escalation che dura da diversi mesi. Lo novembre 2015 quando un aereo da guerra da russo venne
scorso giugno si è anche rischiato l'incidente militare quan- abbattuto dagli F-16 turchi, non si può certo dire che gli inte-
do unità navali francesi hanno preteso di controllare una ressi strategici dei due Paesi combacino perfettamente. Il
nave della Tanzania, carica di armi, diretta in Libia, e scor- primo obiettivo della Russia è quello di provocare un allon-
tata da una fregata turca. Il dossier libico è un altro fronte tanamento della Turchia dall'Alleanza Atlantica e rinsaldare
caldo nel confronto tra i due Paesi, con Parigi che formal- il patto tripartito con Ankara e Teheran, altro giocatore di
mente sostiene il governo di Tripoli, l'unico riconosciuto primo piano in questa partita. Finora però, Mosca non è stata
dalle Nazioni Unite, e sostenuto (anche militarmente dalla disposta a sacrificare Assad, che continua a rimanere il mag-
Turchia), ma ha rapporti ambigui con il generale Khalifa gior impedimento per il rafforzamento dell'alleanza con la
Haftar, l’uomo forte di Tobruk, la cui avanzata sulla capitale Turchia. A questo si è aggiunto nelle ultime settimane il rie-
libica è stata bloccata proprio dall’intervento turco. splodere del conflitto tra Armenia e Azerbaijan per la regio-
Nel 2019, nonostante la forte opposizione degli Stati ne ribelle del Nagorno-Karabakh. Da Yerevan sono subito
Uniti, il governo di Ankara ha ricevuto i primi componenti partite richieste di soccorso verso Mosca per evitare un nuo-
del sistema di difesa russo S-400. Uno schiaffo per la NATO, vo «genocidio armeno», considerata la presunta presenza
che aveva già espresso il suo parere negativo sulla possibilità turca in alcune basi aeree azere ben oltre la fine delle eserci-
che un membro dell’Alleanza adottasse tale sistema di dife- tazioni militari che i due Paesi hanno svolto alla fine di lu-
sa. Così, ora Ankara si ritrova a disporre sia del sistema di glio, denominate TurAz-Qartali 2020. Secondo il Ministero
difesa missilistico russo, sia dei caccia F-35 statunitensi. La della Difesa Armeno, la presenza di almeno due F-16 turchi
Turchia infatti, ha firmato anche un accordo per l'acquisto di è certificata da foto satellitari scattate alla fine di settembre
100 aerei F-35, coinvolgendo nell’affare l’industria naziona- sull'aeroporto di Ganja, situato a meno di 80 km a nord dal
le, militare e non. Un investimento importante che consentirà confine con il Nagorno Karabakh. Erdogan ha finora negato
ad aziende turche di produrre 937 parti dell’aereo. Gli esperti un coinvolgimento diretto della Turchia, ma ha anche ribadi-
militari statunitensi hanno sollevato perplessità circa la com- to che Baku avrà il suo l'appoggio nel caso in cui intendesse
patibilità con i sistemi in uso nella NATO e soprattutto il risolvere «sul campo» l'annosa questione dell'enclave arme-
rischio che i caccia F-35 divengano in qualche modo traccia- na nel suo territorio. Ovviamente, il convitato di pietra in
bili e quindi vulnerabili, da parte della Russia. Il Presidente questo scenario è Vladimir Putin che è riuscito ad imporre
turco continua a sostenere che il legame con la NATO è intat- una prima fragile tregua ai due contendenti e ha lasciato in-
to e che la Turchia ha bisogno di dotarsi di armamenti mo- tendere ad Erdogan che è meglio congelare la questione per
derni ed efficaci per poter rispondere alle minacce terroristi- evitare un imprevedibile allargamento del conflitto.
che che pregiudicano la sua sicurezza. Ed ovviamente, i ter- Erdogan continua invece la sua strategia «ad assetto
roristi in questione sono gli indipendentisti curdi e le milizie variabile», ma sempre inquadrata nella politica «neo-
siriane filo-governative. La Turchia ha più volte minacciato ottomana» perseguita dal suo governo. La Turchia vuole
un'azione militare unilaterale contro le milizie curde sfruttare la sua posizione di «terra di mezzo», massimizzan-
dell'YPG (Unità di Difesa del Popolo curdo), sostenute da do ogni opportunità, senza andare troppo per il sottile. Ora
Washington sul fronte comune anti-ISIS. Ma non è soltanto però, il Paese si trova impegnato su quattro fronti: a sud,
il sostegno statunitense ai curdi a preoccupare Erdogan. Il nella guerra in Libia; ad est, nel consolidamento dei confini
Presidente turco teme anche, che prima o poi, il Presidente con la Siria; a nord, il sostegno all'Azerbaijan e a ovest nella
siriano Bashar al-Assad, sostenuto da Mosca, possa ricordar- disputa sulle acque territoriali con la Grecia. Ankara rischia,
si del trattamento ricevuto da Ankara, all'inizio della rivolta aumentando il numero dei suoi avversari, di ritrovarsi nella
siriana. Poco meno di dieci anni fa, Assad ed Erdogan, ave- morsa di una tenaglia russo-francese che potrebbe ridimen-
vano stretto una sorta di patto di ferro, che riconosceva alla sionare pesantemente le sue aspirazioni.
46 Il Borghese Novembre 2020
PASSAGGIO ravano in Giappone erano quasi tre milioni, una cifra supe-
riore di oltre il 3 per cento rispetto al 2018.
I dati di quest’anno non sono ancora disponibili, ma è ovvio
del testimone
ipotizzare che non ci siano stati scostamenti significativi.
Un altro settore che langue come non mai è quello del
turismo. Fino al 2019 il numero di turisti che sceglievano il
Giappone come meta per le loro vacanze aumentava di anno
in anno: se pensiamo che nel 2018 i turisti che hanno visita-
di DANIELA DAMIANO to il Giappone sono stati ben 31 milioni (fonte World Bank)
non stenteremo a immaginare la caduta a picco che si regi-
strerà alla fine di quest’anno.
Archiviato il premierato più lungo della storia del Giappo- Il turismo è sempre stato un elemento importante per l’eco-
ne, quello del conservatore liberale Shinzo Abe («mister nomia del Giappone, costituendo oltre il 7,4 per cento del PIL.
Abenomics» ha rassegnato le dimissioni, a soli 66 anni, C’è poi da passare in rassegna la politica internazionale.
perché malato), oggi alla guida del Sol Levante c’è Yoshihi- A partire dalla fine della seconda guerra mondiale, sappia-
de Suga (72 anni), già portavoce del governo Abe. mo che il Giappone ha ricostruito e coltivato una relazione
Le origini socioeconomiche dei due politici sono assai molto speciale con gli Stati Uniti.
diverse e questo è un particolare che conta molto nella rigi- Non soltanto il Giappone ospita all’interno dei propri
da complessità delle élite giapponesi: Suga ha umili origini. confini un numero altissimo di soldati americani (circa 40
Suo padre, infatti, era un coltivatore agricolo di fragole. mila), ma i rapporti con l’America si sono notevolmente
Inoltre, Suga, trasferendosi dalla campagna a Tokyo, rafforzati durante la premiership di Abe, il quale ha svilup-
appena diciottenne, si è autofinanziato gli studi universitari pato un’intesa di vedute con il presidente Trump attorno
in legge, lavorando come operaio in uno stabilimento che all’idea che la Cina costituisca una seria minaccia dal punto
produceva cartone. di vista militare.
Shinzo Abe, invece, vanta radici aristocratiche, in quan- Il 78 per cento della popolazione giapponese, d’altronde,
to rampollo di una famiglia di primo rango. Suo nonno, secondo svariati sondaggi, ha un’opinione poco favorevole
Nobusuke Kishi, è stato primo ministro del Giappone dal della Cina. Anche su queste basi, quindi, il governo giappone-
1957 al 1960, così come anche il prozio, Eisuke Sato (primo se, sotto la guida di Abe e con l’appoggio esterno di Donald
ministro dal 1964 al 1972). Trump, ha approvato un paio di anni fa un finanziamento re-
Abe, inoltre, aveva anche intrapreso un biennio di studi cord per la difesa militare (47 miliardi di dollari), perlopiù im-
presso l’University of Southern California, allargando di piegati per acquistare materiale bellico made in USA.
fatto i suoi orizzonti politici e culturali: un elemento non Suga sa bene che l’alleanza con gli Stati Uniti non è in di-
troppo comune (per quei tempi) in un Paese piuttosto chiuso scussione e come premier dovrà, dunque, «conservare» questa
come il Giappone. situazione, al fine di mantenere la posizione del Giappone, a
Proprio per queste differenze sociali fra i due leader, fianco dell’America, sulla scena internazionale, sebbene la
però, con il passaggio del testimone c’è una parte della so- rielezione di Trump sia più che mai incerta nel momento in cui
cietà giapponese che si aspetta da Yoshihide Suga il compi- scriviamo questo articolo [noi non stiamo facendo previsioni,
mento di una riforma strutturale della burocrazia ammini- ma soltanto constatazioni oggettive - N.d.A.].
strativa e del fisco, che anche in Giappone, come in quasi Dal punto di vista economico-finanziario, si sa che Suga ha
tutto il mondo, sono stretti in pugno da una classe politica sempre sostenuto le misure aggressive della Banca centrale del
limitata che rappresenta una vera e propria casta. Giappone per contrastare la deflazione. È quindi certo che si
È interessante ricordare, a questo proposito, che durante delineerà nel suo governo una «Abenomics» rafforzata, allo
la pandemia di Covid-19, Suga ha fortemente criticato la scopo di far uscire il Giappone dalla crisi provocata dal Coro-
struttura burocratica del Giappone, rea a suo giudizio di navirus. Le prime misure, allora, cavalcando una timida ripresa
ostacolare la battaglia contro il Coronavirus. dell’economia giapponese in questo autunno 2020, potrebbero
Suga perciò, che politicamente è analogo ad Abe, essendo essere un allentamento monetario unito a un deciso stimolo
anche lui un liberal-democratico (sebbene Suga non abbia mai fiscale da parte della Banca centrale.
aderito a nessuna corrente interna al partito), potrebbe tuttavia Le priorità del primo ministro giapponese, il cui manda-
cercare di stimolare un paio di riforme da tempo attese. to scadrà a fine settembre 2021 (la stessa scadenza, cioè,
Occorre fare alcune considerazioni generali, ad esempio che avrebbe avuto Shinzo Abe) sembrano, quindi, non sol-
sull’età media della popolazione giapponese, che sta invec- tanto essere quelle di proseguire la politica di «Abenomics»,
chiando molto rapidamente. ma soprattutto quelle di riuscire a sbloccare la terza freccia,
Il numero di neonati diminuisce sempre di più, di pari puntata sul pacchetto di riforme strutturali per rilanciare
passo con la crisi economica, e questo significa che la forza l’economia.
lavoro giapponese si assottiglierà considerevolmente, aggra-
vando con segno negativo la ripresa dell’economia.
In un intervento pubblico, nel 2015, Suga aveva incorag-
giato le donne giapponesi a «contribuire al loro Paese» fa-
cendo più figli, ma era stato immediatamente e piuttosto
duramente criticato per questa sua «uscita».
Si potrebbe ipotizzare, però, che, questa volta, grazie al
suo ruolo di premier, tornerà a parlare di questo argomento
alla prima buona occasione, senza effetto boomerang.
Le politiche del lavoro giapponesi, per controbilanciare
la scarsa natalità, potrebbero incrementare il flusso degli
immigrati a cui viene concesso di trasferirsi in Giappone,
tuttavia il Paese resta saldamente ancorato alle sue caratteri-
stiche nazionaliste e di certo il 2020, con il Coronavirus che
Tic e Tabù a cura di Giovanni Sessa
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48 Il Borghese Novembre 2020
I «Colloqui»
di Gennaro Malgieri
Una raccolta di interviste
DITT
TATURA
E MONARCHIA
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WRUQR DO SULYDWR FKH VWDYD SDOHVDQGRVL
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VRFLDOH LPSRVWR GDOOD )RUPD-&DSSLWDOH Domenico Fisichella
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Dal Risorgimento
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al Fascismo
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]LRQH H GLULWWL )RUQLVFH LQRROWUH XQ
1861 - 1922
Domenico Fis
sichella
DAL RISORGIMENTO
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WLFD ELVRJQD VHPSUH SUHYHGHUH LO SHJ
AL FASCISMO
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1861 - 192
22
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54 Il Borghese Novembre 2020
Cala il Sipario!
so. La questione è: alla luce delle deci-
sioni del governo, giuste o sbagliate che
siano, si può fare a meno dello svago,
del divertimento, della riflessione e
Stabili in difficoltà, sale dimezzate delle emozioni che il Teatro è in grado
di apportare alle nostre vite?
e chiusure per il «Covid» stanno Il comparto si avvale di tanti e tanti
lavoratori: tecnici, attrezzisti, costumi-
portando alla scomparsa del Teatro sti, musicisti, artisti, attori, registi,
drammaturghi, autori, scenografi e via
discorrendo, e tutti quanti permettono
di CRISTIANO ARNI che lo spettacolo vada in scena, per il
godimento del pubblico in sala. Il pub-
Un governo che prende a calci i prin- quell’hic et nunc, in grado di far scat- blico, quel «mostro» a tante teste che si
cipi fondamentali di una Nazione e del tare gli animi. cela nel buio della platea o dei palchi,
suo Popolo, sovrano, è un governo che L’ignoranza e la mancanza di Cul- delle gallerie fino lassù il loggione; ma
manca sicuramente in qualcosa. tura, invece sedano gli animi, li doma- ci sono anche numerosi teatri più picco-
Ci sono elementi fondamentali per no, e li dominano; l’annacquamento li, teatrini e sale teatrali dignitose pur
la vita di uno Stato: la libertà di culturale, spinto ai limiti del nozioni- senza ordini disposti su più livelli.
espressione, l’accesso all’istruzione, smo, adatto ad un uso e consumo mo- C’è una espressione che si usa fare
sicurezza e tutela del popolo, salute dei mentaneo, non tiene conto della me- in teatro per definire il «locus», un
cittadini, lavoro e dignità civile, rispetto moria, quindi un popolo perde di vista parallelismo caro ad attori e registi,
ed osservanza del sistema giuridico, se stesso e i suoi princìpi. pedagoghi e autori: «Si ha teatro quan-
diritti riguardanti l’integrità civile, etica In assenza di una corretta fruizione do qualcuno guarda qualcun altro
e morale del popolo per la sua coesione dell’offerta culturale, si mantengono più mentre recita».
sociale. Stiamo parlando, ovviamente, facilmente i prerequisiti per l’ignoranza, Questo significare che senza pub-
di un apparato strutturato ed organizza- presupposto per dominare e domare le blico non si ha teatro, luogo del vede-
to, affinché non vengano a mancare i masse. E l’istruzione è la prima forma e re, così come si va in scena anche se in
princìpi fondanti di una Nazione. fonte di presa di coscienza, a cui poi sala c’è un solo spettatore; certo, que-
Quando un Governo, non permette segue il resto, teatro compreso. sta è un’estremizzazione che significa:
al suo popolo, il normale svolgimento In questo discorso, per quanto av- se al teatro non permetti l’ingresso
della vita quotidiana con lo scorrere ventato possa apparire, focalizziamo un degli spettatori, lo spettacolo non può
delle sue attività, si palesa fortemente avere inizio.
una qualche forma di restrizione, di Ciò perché uno spettacolo, di qual-
costrizione che instaura mancanze, ma siasi tipo esso sia, ha un costo che bi-
c’è la pandemia quindi, tutto è fatto in sogna ammortizzare con il biglietto,
virtù e tutela della salute pubblica, fare cassa per mantenere gli impegni
compreso non andare a teatro, attività con tutti i lavoratori del comparto,
considerata superflua ai fini della so- compilando i borderò, i libri contabili,
pravvivenza della specie. perché lo spettacolo ha un costo, come
Se all’inizio eravamo stati colti alla ogni altra cosa.
sprovvista, ed oggi brancoliamo anco- Quindi, se i teatri si vedono ridurre
ra nell’incertezza, qualcosa la stiamo il numero di posti in sala, riducendo il
apprendendo, sia sulla sicurezza, sia numero degli abbonati, che garantisco-
sul modo di comportarci gli uni con gli no una forma di fedeltà da parte degli
altri. Questo però, non giustifica tutta spettatori abituali, allora li si pone in
una serie di decisioni e misure prese grave difficoltà, costringendoli a chiu-
che fanno tanto discutere. dere senza alzare la saracinesca, come
Un settore, in cui l’esposizione avviene per le attività commerciali.
sociale è alta, è il Teatro. Forma ed In fondo il teatro e lo spettacolo
espressione della Cultura, il Teatro, in sono come un bene di consumo para-
tutte le sue forme ed accezioni è quella gonabile ad ogni altro bene o servizio
più diretta a dialogare con il pubblico, su larga scala. Allora perché non in-
ad instaurare una profonda ed empati- centivare forme di programmazione
ca presa di coscienza collettiva. alternative?
Che sia tragedia o commedia, feuil- Perché non portare le stagioni tea-
letton o vaudeville, music-hall o caba- trale sulle piattaforme digitali? Istituire
ret, teatro alto o teatro più popolare, il degli spettacoli via streaming, come
genere teatrale è la forma culturale di abbiamo fatto con tante altre trasmis-
intrattenimento più articolata e com- sioni in cui ci si «collegava» e tutt’ora
plessa che esista. Articolata, perché la ci si connette, e si mettono online le
diversità di generi e forme ne caratte- stagioni teatrali facendo pagare un
rizza lo statuto della forma spettacola- accesso o una forma di abbonamento
re; complessa, in quanto drammaturgi- ad un certo numero di spettacoli?
camente, con il Teatro si compie
56 Il Borghese Novembre 2020
Le soluzioni e la fantasia spaziano Parlando con il direttore artistico e Questa decisione equivale ad una
in tante altre direzioni, affinché il set- fondatore del Teatro, Fabio Gravina, scommessa, in quanto Pietro Longhi
tore culturale ed il comparto dello abbiamo affrontato l’argomento sotto ha tenuto a precisare che su 440 posti
spettacolo non cedano il passo di fron- vari punti di vista, evidenziando che, ne saranno disponibili la metà, ed ulte-
te al baratro. al momento, non c’è strada d’uscita da riori riduzioni potranno essere dovute
Ad esempio, quest’anno a Roma queste difficoltà. a motivi tecnici! Longhi ha ricordato
una sala teatrale dignitosa, che ha mes- Aprire la sala con metà delle pol- che nello stesso periodo dell’anno
so in scena per vent’anni le sue stagio- trone potrebbe essere un modo, ma scorso, gli abbonamenti erano almeno
ni con un teatro di repertorio classico, siamo certi che non vi sia un’alternati- il doppio di adesso, con una notevole
in costume, con compagnie di attori va? Gravina suggerisce che sia lo Sta- perdita per il botteghino.
numerosi, contrariamente alla tenden- to, ossia il Governo a restituire i bi- L’impresa teatrale non è aria fritta
za degli ultimi anni, non aprirà per la glietti delle poltrone omesse, somman- se si considerano i costi e le spese, le
stagione in corso; è la prima volta che do i borderò degli anni passati, con- responsabilità economiche a cui biso-
accade, a memoria d’uomo, che a Ro- frontando i conti ed istituendo un fon- gna fare fronte: è un gioco serio, e va
ma, un Teatro non apra alla stagione do che consenta di soppesare le perdi- affrontato con serietà.
teatrale. Stiamo parlando del Teatro te, se soltanto il Governo tenesse alla Gravina, considerando il teatro una
«Prati», aperto e gestito direttamente loro formazione identitaria e culturale forma d’arte degna di attenzione e ri-
da Fabio Gravina. dei cittadini. spetto, in simili condizioni non se la
Il Teatro «Prati» si trova in una Ma il «Prati» non è il solo né l’uni- sente di proseguire, perché il pubblico
zona piuttosto centrale, nel centralissi- co in queste condizioni; parliamo del non può essere condizionato né influen-
mo quartiere Prati, facilmente raggiun- teatro «Manzoni», anche lui in Prati ed zato negativamente dall’andare a teatro.
gibile anche con i mezzi pubblici; un vicino alla sede della RAI. Lo Stato, ma più che altro la politi-
teatro di 116 posti, attrezzato e dotato Il suo direttore artistico, Pietro Lon- ca meschina di questo governo, non si
di tutte le misure necessarie per la rea- ghi, ci ha riferito al telefono che que- preoccupa di chi fa cultura, di chi in-
lizzazione e la fruizione di spettacoli st’anno erano incerti sull’apertura, fino veste tempo, risorse economiche, la
di prosa, che della tradizione hanno all’ultimo non sapevano come sarebbero propria stessa vita nel nome del teatro.
fatto il fiore all’occhiello. andate le cose, se ci fossero stati i pre- Abbiamo brevemente affrontato la
Se ad un teatro di 116 posti, per supposti per avviare la stagione oppure questione, che merita una più appro-
quanto validi motivi di sicurezza, riduci no; dopo un paziente e lungo monitorag- fondita attenzione e analisi, iniziando a
il numero dei posti, omettendo il nume- gio della situazione, la valutazione e parlare di quella che sarà la stagione
ro di posti disponibili e riducendoli ad l’analisi della fattibilità, il Teatro teatrale in corso presentandola da due
esempio alla metà, ecco che gli mandi «Manzoni», noto per i suoi spettacoli punti di vista diversi, per dimensione e
sottosopra tutti i conti economici che si brillanti con nomi quali: Patrizia Pelle- caratteristiche peculiari di scelte arti-
è fatto per realizzare la stagione. grino, Pietro Longhi stesso, Gianfranco stiche differenti, accomunate da un
Ora, pare che il Teatro «Prati» pos- d’Angelo, Paola Tiziana Cruciani, Bar- fatto: quello di creare un indotto, un
sa ripartire da Gennaio/Febbraio 2021, bara Bouchet, Carlo Alighiero, per citar- comparto che dà lavoro a centinaia di
anche se al momento non si sa quali ne alcuni, ha deciso di accettare la sfida e migliaia di persone, ad oggi purtroppo
saranno le sorti del Paese. portare avanti la sua attività. prive di occupazione.
Novembre 2020 Il Borghese 57
la Filosofia
lità di Ettore Savarese che nel ruolo
della Morte irridente contro la Gioia
suscita toni sprezzanti di superiorità,
aguzzi, trafiggenti messi in dubbio
dalla volontà della Gioia di affermarsi.
di GERARDO ALFONSINI Il duetto tra Moccia e Savarese fu tea-
tralità come non se ne vede e ascolta,
sciabolate che colpiscono esistenziali-
In uno dei testi essenziali della rap- portare il dolore presente, laddove la sticamente. In «SI’/NO» Vasapollo usa
presentazione teatrale tenutasi al Tea- Disperazione costringe ad agire, dà la la voce piena, chiara, sentita alla perfe-
tro «Petrolini», in Roma, il «Dialogo forza della Disperazione. Il Dialogo è zione nello spiegare, vagliare, argo-
tra la Morte e la Gioia», la Morte so- recitato con la voce dal timbro sonoro, mentare i suoi sospetti contro la mo-
stiene che è inconcepibile la Gioia nitido, pieno di Diego Vasapollo e glie, entrando opportunamente in un
esistendo la Morte, la quale ritiene di dalla voce esile, aggraziata, femminile personaggio narrativamente «ragiona-
essere il pensiero costante, ossessivo, di Sabrina Tutone, con una sincronia di tivo». Armando Como nella figurazio-
penosissimo degli uomini e sugli uo- battute perfetta. ne dell’ingenuo, dello svagato, ma
mini; la Gioia disillude la Morte, acca- Umorismo di classe nell’atto unico pure incuriosito interlocutore del mari-
de il contrario: o l’ultima situazione «SI’/NO». Un uomo sospetta che la to non ha eguali per umorismo senza
che gli uomini considerano è la Morte moglie lo tradisca e che si abbigli per volerlo essere, fermo, serio, attonito,
o, se la pensano, cercano di fingersi l’amante fingendo di abbigliarsi per il svolge un equivoco sull’altro, come
vie di scampo: che l’anima è immorta- marito, il quale ne parla con un cono- accennato, ma non si scompone, una
le, che la specie non muore, che vi è scente in un Bar, il suo interlocutore è vera «maschera» teatrale. Sabrina Tu-
reincarnazione in altri individui o addi- alquanto stordito e distratto, equivoca tone nel dipanare la cognizione delle
rittura che la Morte non esiste finché continuamente ed il «lei» con cui il sue intenzioni e delle intenzioni del
c’è la vita e quando c’è la Morte non marito parla della moglie gli sembra coniuge ha espresso brani di difficilis-
avendo la coscienza non avremo con- rivolto a «lui» con effetti umoristici sima espressione, basta una parola
sapevolezza della Morte. Ad ascoltare teatralissimi, ma il dramma esiste ed è fuori posto e non si coglie il significa-
queste mascherature della Morte, la il dramma dell’interpretazione delle to. È stata superiore. Vero teatro, con-
Morte ride, irride, Lei sa che la Morte intenzioni dell’altro: la moglie vuole cettuale, drammatico. Nessuna conces-
è eterna, definitiva, e dunque si ritiene davvero vestirsi per l’amante o invece sione all’andamento odierno che cerca
tragicamente sovrastante, terrificante. lo fa per il coniuge che pensa di sedur- la risata, la volgarità, la «battutina» per
Vincitrice. Ma ancora una volta la re in quanto lo considera distratto da compiacere. Un teatro di pensiero,
Gioia la disillude, e sostiene che Lei, lei? In questo enigma della compren- problematicissimo, che lascia residui
la Gioia pur non ignorando la Morte sione o incomprensione spunta un per- di meditazione, fondamentalmente:
vuole vivere, ama la vita nonostante la sonaggio che non ha a che vedere con non basta sopravvivere, se accettiamo,
Morte e contro la Morte. La Morte non la situazione, un tizio disperatissimo vogliamo la vita, vivere per la gioia e
si aspettava questa «novità» riteneva perché ha dato ospitalità a della gente per l’intensità della vita su questa ter-
che gli uomini se pensano la Morte che lo vuole cacciare da casa, un inci- ra, oggi.
considerano vano vivere! È sorpresa so assurdo e realissimo. Testi e regia di Antonio Saccà, ap-
che l’Uomo possa contemporaneamen- Attori confacenti ai ruoli, il viru- plauditissimo con gli attori e il fisar-
te pensare la Morte e voler vivere, lento, aspro Riccardo Moccia che nella monicista Sergio Vasapollo che ha
perfino gioire proprio contro la Morte, parte della Gioia, mi riferisco al intarsiato di melodie gli intermezzi dei
la Morte come ragione per volere mas- «Dialogo tra la Morte e la Gioia», al- vari testi. Infine ogni attore ha letto
simamente la Gioia la sgomenta. Ma il terna il quasi non detto a scatti di ten- una composizione poetica di Antonio
finale è tragico, La Morte sfida la sione estrema con risultati espressivi Saccà dal suo recente libro: Quel che
Gioia (l’Uomo) a guardarla in faccia, da vero teatro, ciò anche in un brano a resta del Nulla (Armando Editore).
l’Uomo la guarda ed atterrisce, male-
dicendola. La Gioia nella tragedia del-
la Morte.
Inconsueta questa rappresentazio-
ne, non siamo più disposti alla dram-
maticità, anzi, alla tragicità né a queste
figurazioni astratte - Gioia, Speranza,
Morte - che facevano parte del teatro
antico ripreso in epoca medievale e
barocca, siamo ormai in un realismo
terra terra, borgataro; invece Saccà
ritorna al classico, all’antico, a sugge-
stioni filosofico-teatrali che hanno una
efficacia esistenziale incredibile ap-
punto in quanto desuete.
Altrettanto suggestivo il Dialogo,
tra l’Uomo e la Speranza. L’Uomo non
vuole la Speranza giacché la Speranza
rimanda la felicità al domani e fa sop-
58 Il Borghese Novembre 2020
del mondo
nel 1822, che separa il Cortile della
Pigna dal Cortile del Belvedere. Il
rientro dalla Francia delle opere confi-
scate comportò un riassetto delle colle-
ne, cani, gatti, mucche e quant’altro, nomicamente corretto, se non fosse per tranquillo (data la veneranda età), pur-
ma pare che il Leviatano dell’econo- un Mesotelioma disoccupato e senza ché tu ignaro di essere il primo anello
mia mondiale nella sua immortalità fissa dimora, che senza avviso ti si dell’economia circolante dei rifiuti
finanziaria, abbia deciso di trasformare presenta alla porta e ti dice che lui dai economicamente sostenibili, ti porti a
questo luogo in un campo di concen- tuoi polmoni non se ne vuole andare, e casa previo pagamento alla cassa, sca-
tramento di fibre cancerogene che per quindi, il politicamente «inquinato» tole, bottiglie di plastica, custodie di
viaggiare non avranno bisogno di treni continua nella sua campagna elettorale pannolini che sono l’ingrediente prin-
carri bestiame; basterà il soffio del sine die a dirti e a convincerti con gio- cipe del tuo ruolo esistenziale, essere
vento, e anche a riposo la fibra che non chi a premi, lotterie e salotti televisivi produttore, consumatore, smaltitore e
è la fibra del telefono senza fili, viag- vari, che se l’amianto non ci fosse, conservatore di rifiuti …
gerà più veloce della luce, più lenta del bisognerebbe inventarlo. Tu ignaro consumatore nasci per
tempo che impiega a stazionare nei Avete mai pensato come si può consumare e produrre immondizia sen-
tuoi polmoni per diventare un Mesote- rivendere l’aria che gli altri ti vendono za uno stipendio, senza un trattamento
lioma da gran turismo, quello delle come avariata e quindi scontata? Tutto di fine rapporto, tu consumatore consu-
discariche e relativi contenuti. muta nulla si distrugge, se non che la mi senza sapere che qualcuno al di so-
Esperti catechisti consigliano gite in materia in questione distrugge noi con pra di ogni sospetto consuma te lenta-
loco con maschere antigas (molto in tempi lunghissimi che superano i mu- mente facendoti credere dell’importan-
voga datosi il nuovo mostro invisibile tui trentennali della tua villetta a schie- za della tua esistenza di compratore
che di nome fa Covid 19). Tali accessori ra, schierata con vista sulla prima di- incallito secondo soltanto alla ludopa-
creeranno un indotto da PIL nazionale scarica della tua esistenza, il tuo super- tia, tu consumatore ignaro sei il primo
anche ai nostri cani e gatti, deboli di mercato con i bollini che come il bollo anello senza il quale l’insostenibile aria
polmoni, indifesi e ignari della fibra dell’auto (rigorosamente non pagato da discarica certificata ad indicazione
invisibile che nemmeno un super ratto da da gran parte degli italiani), ti spiegano non protetta, non potrà invadere i cieli
laboratorio potrebbe mai superare. L’Ita- che ti regalano la gita al mare piuttosto senza permesso di soggiorno.
lia, Paese dell’accoglienza, accoglie e che il giro turistico a casa del povero Esaurite le forme di turismo con
adotta l’amianto dell’epoca jurassica del Padre Pio che vorrebbe anche starsene pullman e famiglie al seguito in visita ai
sig. Schmiedeiny rispet- santuari dei vari santi
tabile cittadino svizzero patrocinati dal Vaticano,
dimorante in un luogo, la sono qui a chiedermi se
Svizzera, che oltre a esiste il santo protettore
custodire segreti e forzie- dei consumatori-produt-
ri è allergica all’estradi- tori di immondizia, se
zione dei suoi cittadini. qualcuno lo conoscesse
Ergo il padre dell’a- potrebbe intervistarlo e
mianto immune dalle dirgli di portarsi a casa
polveri sottili respira sua tutto l’Amianto pas-
l’aria di montagna di sato, presente e futuro,
elvetica memoria, men- perché siamo in overdo-
tre nel Vercellese che se e non intendiamo
certo non è Piazza della attrezzarci mediante mi-
Signoria a Firenze, piut- racoli da debito pubblico
tosto che Piazza Navona per diventare il Vietnam
a Roma,(ora a corto di dei rifiuti nazionali e
turisti colpevole la pol- d’importazione.
monite a doppio binario Una nevrosi da
al secolo corona virus) «cassonetto pieno» che
essendo zona politica- attanaglia il vostro naso
mente depressa, ospiterà ancora prima che la vo-
i tanti figli del nostro stra vista, sarà l’estetica
esule Schmiedeiny, che politicamente corretta del
dopo Padre Pio è l’esule vostro balcone agghinda-
del terzo millennio, cer- to tipo albero di Natale
cato da tutti senza che con cassonetti «griffati»
nessuno lo voglia vera- a destinazione diversa
mente trovare… muniti di antifurto satelli-
I prossimi neonati tare; noi faremo della
fecondati in uteri in vostra «ansia da smalti-
affitto con la cedolare mento impossibile», il
secca, decontaminati, motore di una protesta
vedranno la luce fuori silenziosa, quella dei
dalla pancia della ma- cassonetti che motorizza-
dre affittata, accessoria- ti andranno a cercare altri
ti di smartphone e ma- padroni da servire, stufi
schera antigas, l’uno di restare immobili sui
per «chattare il mondo vostri balconi si suicide-
reale e defunto di muc- ranno in massa buttando-
che in quarantena» l’al- si giù e disseminando
tra per «respirare» le l’aria della vostra essen-
fibre che gli altri, quelli za, quella di essere eter-
che ti dicono che namente e socialmente
Amianto è bello ed eco- utili produttori di rifiuti.
64 Il Borghese Novembre 2020
architettura
vanni rivelano sempre corpi di ragazzi,
una posa femminea, drappi rossi, è l’im-
magine che lo coinvolge, quella di un
adolescente seminudo, uno scugnizzo,
Caravaggio, Bernini, Borromini una femminella lasciva e popolana; le
varie Cena di Emmaus mantengono
sempre Gesù assorto, isolato dagli al-
a cura di ANTONIO SACCÀ tri... Il Bacco, altra ossessione di Cara-
vaggio, è malato, vizioso, e quando è
gonfio di salute ha l’occhio briaco, sva-
Caravaggio (Michelangelo Meri- mo. Nella sconfitta. Ed anche l’aspetto nito... E l’ossessione delle ossessioni, la
si) - Vita sciaguratissima, tutta eccessi- sensuale, maschio/femmina nei ragaz- testa tranciata, esposta, sanguinante...
va, errante, perseguitata anche da se zi, e virilissimo negli uomini, splendo- Ma vi è un ulteriore Caravaggio, in
stessa, in se stessa, mai tregua, mai re e sofferenza della carne, dei corpi. piena salute, sfolgorante, che luccica
rassicurata, in urto, anzi, e sul punto Caravaggio illustra dei corpi viventi, di vita rinascimentale anche se talvolta
del precipizio, in alto, in giù, una guer- non sono corpi che esistono esclusiva- la immerge nel mistero, è il Caravag-
ra, la sua, e la tela la mostra, eviden- mente nella pittura, sono dipinti di gio della «Vocazione di San Matteo»,
zia, scolpisce in pittura, dicevo, volti realtà.. Se Tiziano vecchio e Rem- una istantanea che immobilizza per
grossi, rudi, braccia forzute, occhi sen- brandt spezzano la chiusura dei corpi, i l’eternità la elezione di Matteo da par-
za bontà, torsioni erculee, drappi rossi contorni, e li annebbiano nella presen- te di Cristo-Dio; se esiste raffigurazio-
che sembrano uscire da un bagno di za esterna come a disfarsi, in Caravag- ne della presenza divina nell’umano, è
sangue, e ragazzi femminei, non il gio non vi è disfacimento, i corpi man- in questo quadro, tutto si ferma, la
femmineo soave di Leonardo ma un tengono le loro determinazioni lineari, luce, gli uomini, la postura, una sovra
femmineo di ragazzo depravatello, contenute, ma questi corpi sono mor- realtà che giunge nella realtà, e stupi-
puttanello o briaco nella sonnolenza. bosi, feroci, malati, presi dalla morte o sce, scolpisce e rende solennissimo
Immaginiamoci nel tempo in cui i vivissimi. Caravaggio ha manifestato quel momento incidendolo per sempre.
committenti, spesso cardinali, avevano l’estrema vitalità e l’estrema dolorosi- Che vita di bestia solitaria tra cani!
ammirato la leggiadria di Raffaello, la tà dei corpi non disfacendoli ma riem- Sempre fuori misura, fuori ordine,
potenza di Michelangelo, l’evanescen- pendoli di vita e morte eccedenti. ammiratissimo ma anche respinto, Egli
za misteriosa di Leonardo, adesso in In Caravaggio il «nero» dello sfon- del resto niente compiva per essere
Caravaggio vi è tutt’altra umanità. I do non è uno sfondo ma il luogo oscu- ben voluto, condiscendente. Depravato
personaggi vengono da un altro terreno ro, buio in cui siamo immersi e da cui nella sessualità, compagno di gente
sociale ed esistenziale. Vengono dalla emergiamo come lampi che evidenzia- sconnessa, rissoso, omicida, fuggiasco,
miseria, dalla sofferenza e non c’è no ancor più il buio. in una civiltà che manteneva il bello
riscatto, o rarissimo. Prendiamo un Tiziano da vecchio e Rembrandt della bellezza scagliò il bello del brut-
quadro, ecco, l’ebreo Saulo che viene manifestano la rovina dell’uomo to- to, dando a vedere volti e condizioni
folgorato dal rimprovero di Dio, cade, gliendo ai corpi il contorno e facendo- che i ceti eletti non volevano vedere e
è indifeso, schiantato, una Potenza vi entrare una lebbra che ne dissolve, meno ancora che fossero posti nei qua-
massima lo abbatte, Saulo guarda da ne sbriciola la consistenza, come non dri, e tuttavia apprezzati, richiesti… Se
terra, sgomentato, vinto... Il cavallo lo reggessero il tempo e le traversie, in uno confronta Caravaggio con i pittori
sovrasta, il cielo lo sovrasta, è niente Rembrandt specialmente i volti perdo- trascorsi sembra che il sole si sia eclis-
più che un uomo in balia della sorte... no compattezza e sono penetrati sato: buio, corpi ruvidi, ceffi più che
Come non vedere la nullità dell’uomo! dall’esterno che li sfrangia. Caravag- volti, e nessun abbellimento, e persino
E San Pietro crocifisso, a testa in basso gio rende il tragico in modo opposto,
che Egli tenta di alzare, pure in tal nella delineazione fortissima dei corpi,
caso un uomo assoggettato, ed i carne- incide, specie nei volti, segni dispera-
fici impietosi a indaffararsi per dargli tissimi, un dolore sopraffattivo, incon-
tormento... gli altri, gli aguzzini... tenibile, sgorgante, che li invade vio-
Prendiamo la morte della Vergine: lentemente, laddove il tragico di Rem-
terribile morte, niente di sacro, un brandt è malinconico, afflittivo…
drappo rosso sangue, un lutto cosmi- È ossessionato dal volto degli ucci-
co... Prendiamo Gesù nella Cena di si, Caravaggio e li pone in vista sfron-
Emmaus, assorto, in ombra, chiuso tata, dentro gli occhi di chi guarda, una
nella sua missione... Prendiamo la esibizione di orrore, vuole che lo spet-
Madonna di Loreto, una bella giovane tatore veda quelle teste mozzate e quel
bruna, una bella contadina, con una grido rimasto a mezzo ed ora è una
torsione del collo e del corpo che ne smorfia cadaverica. Del resto anche il
segna le forme, il piccolo in braccio, ritratto che dà di se stesso sembra
un aspetto difensivo... Un ragazzo gri- esprimere passione sofferta, gli occhi
da morso dal ramarro, grida anche la grossi, colmi di interiorità, i capelli
furente Medusa, e sembrano con il contorti, inselvatichiti, un’aria d’uomo
grido mozzato i volti, le teste recise di preso dalle Furie, sovrastato da un se
Oloferne, Golia, Giovanni Battista, la stesso che Egli non domina.
bocca aperta ed il volto feroce ma vin- Taluni «motivi» imperano in Cara-
to... Caravaggio sentiva e percepiva la vaggio, dei volti in primo piano terri- CARAVAGGIO
realtà nell’aspetto tragico, dolorosissi-
Novembre 2020 Il Borghese 65
CENA IN EMMAUS
to del David... La scultura classica non
aveva espressioni di emozioni momen-
tanee, specifiche... Il volto ed il corpo
erano al di sopra delle circostanze.
Invece, nell’alessandrinismo, nel pe-
riodo ellenistico il corpo ed il volto
sono congiunti a delle circostanze, un
sorriso, la smorfia, al dunque, Bernini è
ellenistico, Michelangelo classico, Ber-
nini è meno statuario di Michelangelo,
Bernini è più momentaneo, delimitato,
circoscritto di Michelangelo ma è più
agile, più mosso... È la differenza
dell’arte classica con l’arte ellenistica,
tra il temporale e l’eterno, l’assoluto ed
il relativo, l’essere e il divenire... C’è il
Bernini della Controriforma, che fa di
Roma Cattolica la Roma Imperiale, il
Colonnato che cinge il mondo nella
rotondità comprendente delle due brac-
cia davanti a San Pietro, il grande bal-
le raffigurazioni «belle» mantengono dacchino di San Pietro, la torsione
Porto Ercole, tenta di raggiungerla,
una naturalezza corrente, così ne la bronzea, imperiosa, da centro della
viene arrestato, si ammala, muore. Vi è
lettura della mano, nei giocatori bari... terra. Questo Bernini consentì al Catto-
chi afferma che sia stato ucciso dai
La realtà torna a se stessa. Talvolta il licesimo di sfidare la Riforma non nelle
maltesi. In tutta questa corsa da tigre
buio domina e avvolge e le figure sten- concezioni teologiche, che sono sciami
inseguita dai lupi, lascia una eterna
tano ad apparire... di parole, ma, di più, nell’arte sacra, e
impronta di sangue, i suoi quadri, in-
Nacque a Milano, e fu battezzato vinse.
fernale e tracciata con i colori dell’in-
Michelangelo, Merisi il cognome, ferno, «nero dannazione». 1610. Se Caravaggio è un artista dannato,
1571. Tornò a Caravaggio, paese origi- . Bernini è un sovrano incoronato
nario della famiglia, al tempo della dell’arte. Predilettissimo da Urbano
Gian Lorenzo Bernini - Gian Lo-
peste. Morto il padre fu messo a Botte- VIII, conteso, prepotente... Perfino un
renzo Bernini fu il sovrano di Roma e
ga da Simone Peterzano che aveva tentato omicidio sul fratello, amante
del Barocco, di Roma Barocca. Viene
lavorato con il Tiziano. Sia i pittori dell’amante di Gian Lorenzo, non ne
dopo Michelangelo e niente condivide
lombardi sia i pittori veneti invalida la sorte, cardinali, pontefici,
con Michelangelo scultore. Se Miche-
(Giorgione) formarono Caravaggio. committenti esigevano le sue opere da
langelo scolpisce marmi della Grecia
Giovinezza turbolenta, la sua, pare che non condannarlo. Non ci esauriremo
classica, Bernini scolpisce i marmi alla
per sfuggire venisse a Roma, se non nel dire che quelli furono tempi nei
maniera ellenistica; maestoso, compat-
venne per trovare occupazione, o per quali l’artista dominava pur essendo
to, austero, Michelangelo, senza ag-
entrambi i motivi. A Roma si fa amico dominato, dominava i suoi dominatori,
giunte alle figure; agitato, in movenze,
un pittore messinese, Lorenzo Carli, ornato, Bernini, il quale manca
un altro pittore siciliano, Mario Minni- della potenza di Michelangelo
ti, collabora con un noto pittore, il ma curva, carezza, ammorbidisce
Cavalier D’Arpino, e viene stimato da le figure, le fa correre, tendere,
un ricco e appassionato d’arte, il Car- agitare di sensazioni... Apollo
dinale Francesco Maria Del Monte, raggiunge Dafne e si vede la
che ne acquista opere e lo sostiene e lo corsa di entrambi e Dafne che si
fa conoscere. In breve tempo Caravag- cangia in lauro e si inoltra in una
gio sopravanza tutti, è richiesto, le condizione che Apollo non può
nobili famiglie, i cardinali, ne vogliono attingere, i due corpi si spingono
i dipinti, pur se sconvolgenti, e pur se oltre, Dafne fugge ancora, tutto è
Caravaggio è di tratto litigioso, risso- spostato in avanti… È un agitarsi
so, e oltre la legge, per questioni di furioso quello di Ade, ancora una
donne, spesso, o brighe varie, giungen- volta per afferrare una donna,
do ad uccidere, in un diverbio, e quindi Proserpina, e in Ade c’è volontà
condannato a morte, con possibilità di strenua di possesso, in Proserpi-
poter essere ammazzato da chiunque lo na timore angosciato di venir
prendesse. Inizia, è il 1606, un perenne posseduta, e noi vediamo, sentia-
terrore di scampare alla decapitazione, mo la violenza della rapina, il
con l’aiuto di famiglie nobili va a Mal- timore della rapina; Santa Teresa
ta, cercando di rendersi Cavaliere di è estatica, gode di essere trafitta,
Malta, così avrebbe salva l’esistenza, è una trafittura carnale, un’estasi
riesce, ma si scontra con un Cavaliere di orgasmo, una santità erotica, è
di Malta di ordine superiore, fugge una Santa, Teresa, ma è una don-
ancora, Sicilia, Napoli, dove in una na nel suo piacere di donna... La
rissa è sfigurato, sa che il Pontefice lo maestosa, scenica fontana di
sta perdonando, si imbarca per la Città Piazza Navona, il ritratto sculto-
Eterna, ha con sé dei quadri, scende a reo di Ludovica Albertoni, anche
Palo, la nave con i quadri prosegue per lei in deliquio femminile, lo scat- RATTO DI PROSERPINA
66 Il Borghese Novembre 2020
filosofo
seconda guerra mondiale Mussolini
certamente non avrebbe descritto la
propria ideologia come quella che pre-
tendeva di avere “ragione” in assoluto
Da Marx e Nietzsche a Spengler - Intervista ad e in senso astratto, ma semmai come
una posizione che affermava un punto
Adriano Scianca sul mondo di idee del Duce di vista di contro ad altre visioni in-
conciliabili della vita. Rimane da capi-
re perché un regime come il suo che
a cura di ALFONSO PISCITELLI partiva dal presupposto della volontà
di potenza poi nel corso della sua
«Mussolini e la filosofia» di Adriano R. - «Come in molti grandi intellet- esperienza storica non ebbe la forza o
Scianca – con prefazione di Marcello ti in Mussolini si accumulano espe- la motivazione profonda per esercitar-
Veneziani e post-fazione di Caio Mus- rienze senza troppa paura dello strido- la fino in fondo… ma è l’argomento di
solini – non è soltanto il tentativo riu- re di idee differenti. Mussolini non ha un altro libro.»
scito di parlare di questa personalità neppure fretta di trovare una sintesi
storica volando alto su tutte le polemi- teorica, è più un “uomo che cerca”: D. - A un certo punto nell’oriz-
che della contingenza politica, ma è an- cerca soluzioni per trasformare il zonte intellettuale di Mussolini si ac-
che uno spaccato di cultura del Nove- mondo, lasciando che la sintesi venga cende una stella che sembra oscura-
cento e un diorama di significative cor- da sé…» re le altre ed è quella di Spengler.
renti di pensiero che si intrecciano con R. - «Mussolini legge Spengler a
l’identità italiana. Per questo abbiamo D. - Possiamo dire che la sintesi partire dal 1925, sostiene De Felice.
intervistato l’autore del saggio edito da emerge nella prassi. L’inizio Nove- Non accetta completamente il suo pun-
Altaforte, ragionando – in maniera for- cento è anche l’epoca della diffusio- to di vista: ad esempio non accetta la
se un po’ inconsueta – non del dittatore- ne del Pragmatismo; forse Mussolini centralità della Kultur germanica e
Mussolini, ma dell’uomo di cultura. col pragmatismo aveva qualche affi- soprattutto il fatalismo. Lo attira sicu-
nità. ramente il discorso sulla crisi della
D. - Benito Mussolini nel tuo sag- R. - «Quelle pragmatiste erano sug- civiltà che però per lui non è un punto
gio appare come un uomo che si gestioni che permeavano l’atmosfera omega… »
muove tra due secoli: tra una forma- culturale del tempo e che poi insieme
zione politico-culturale che affonda all’attualismo, a Nietzsche, Stirner, D. - …la crisi non la fine, ma una
nell’Ottocento e un approdo agli esi- Rensi confluiscono nell’idea di un pri- questione aperta
ti più «radicali» del Novecento. mato dell’azione.» R. - «Sì c’è una crisi di civiltà ma
R. - «Infatti nell’Ottocento si pian- c’è anche la possibilità di un nuovo
tano i semi che fioriranno nel Novecen- D. - Giuseppe Rensi, che prima inizio.»
to: si pensi a Nietzsche che semina idee di Gentile come filosofo svolse un
che poi esploderanno nel Novecento. ruolo di primo piano nel movimento D. - In accordo con quella idea di
Pensiamo al dibattito su Marx e Stirner. fascista. Puoi spendere qualche pa- Nietzsche per cui il tempo storico è
Proprio da una interpretazione di Marx rola su questo pensatore… e rassicu- una sfera che può rotolare in tutte le
nasceranno il neo-idealismo e il soreli- rarci che fosse il «Rensi» buono? direzioni.
smo, così importanti per Mussolini.» R. - «Nel parlato c’è possibilità di
equivoco tra la esse del filosofo e la
D. - Un altro che si era confron- zeta di Renzi…»
tato con Marx per poi andare oltre
era stato Giovanni Gentile. D. - Ma nello scritto le cose si
R. - «L’opera del giovanissimo Gen- chiariscono!
tile fu lodata dallo stesso Lenin e i per- R. - «“Rensi” è un pensatore che
corsi di Gentile e Mussolini procedono in sembra condividere alcune idee poi
parallelo prima ancora di intrecciarsi.» affermate da Vattimo: non si dà una
verità unica, non si dà un orizzonte di
D. - Ma come faceva il Mussolini senso universale. Ma mentre Vattimo
socialista a far convivere Marx e sfocia nel pensiero debole, Rensi e con
Nietzsche? lui Mussolini affermano il primato
dell’azione. Non essendovi nulla di
scontato dobbiamo noi affermare la
nostra verità con un atto di decisione:
Adriano Scianca
una sorta di decisionismo idealista che
Mussolini e la filosofia
risolve in questo modo la pluralità dei
Altaforte ed. - 2020
punti di vista.»
Pagine 416 - € 25,00
D. - In questo elogio dell’azione
vi è un legame con la volontà di po-
70 Il Borghese Novembre 2020
Rimare Roma
con Arte
R. - «Certo, Mussolini è anti- di STEFANO DURANTI POCCETTI
fatalista per definizione. Sta di fatto che
negli anni ’30, complice anche la fon-
dazione dell’Impero, Mussolini era at- Ironia, spietatezza, ma anche rara
tratto anche dall’idea della missione eleganza. Sono questi gli aggettivi che Questo t’aridà fforza, t’ariscarda,
epocale del fascismo, dall’idea che il userei per il massimo esponente della Te fa vviení la vojja d’èsse sposa:
suo movimento non fosse soltanto una poesia romanesca, vale a dire Giusep- E vva’, si mmaggni ‘na quajja-
parentesi muscolare – come pensava la pe Giochino Belli (1791-1863), famo- lommarda,
classe dirigente liberale e lo stesso Cro- so in particolare per i suoi ben 2.279 Un goccetto e arifai bbocc’odorosa.
ce – per mettere a posto i sovversivi.» sonetti dedicati a Roma, o meglio alla
plebe romana, mettendone in rilievo le È bbono assciutto, dorce, tonnarello,
D. - Era anche un po’ lusingato peculiarità attraverso i suoi versi intel- Solo e ccor pane in zuppa, e, ssi è
dal fatto che quando Spengler parla- ligenti e pungenti. ssincero,
va del Cesarismo guardava più al Te se confà a lo stommico e ar ciarvello.
balcone di Palazzo Venezia che non Io ho deliberato di lasciare un mo-
alla bottega del pittore austriaco… numento di quello che oggi è la plebe È bbono bbianco, è bbono rosso e nne-
R. - «Certo, nelle corrispondenze di Roma. In lei sta certo un tipo di ori- ro;
personali dell’autore emerge chiaramen- ginalità: e la sua lingua, i suoi concetti, De Ggenzano, d’Orvieti e Vviggnanello:
te la distanza da Hitler e viceversa l’ap- l’indole, il costume, gli usi, le pratiche, Ma l’este-este è un paradiso vero!
prezzamento per Mussolini che appariva i lumi, la credenza, i pregiudizi, le su-
a Spengler come uno statista di tipo ce- perstizioni, tutto ciò insomma che la Ecco una delle tante liriche della
sareo, con una ampiezza di orizzonti che riguarda, ritiene un’impronta che assai raccolta, dove emerge quello spirito
egli non riscontrava in Hitler.» per avventura si distingue da qualun- goliardico tipicamente insito nella
que altro carattere di popolo. Né Roma cultura romana, così ben espresso dal-
D. - Ma era vero poi che Mussoli- è tale, che la plebe di lei non faccia lo stile del Belli, che anche se si rivol-
ni non aveva mai letto Croce, come parte di un gran tutto, di una città cioè ge a un pubblico popolare, trattando,
si «vantò» in pubblica adunata? di sempre solenne ricordanza. appunto, argomenti popolari, è conno-
R. - «Si vantò di quella presunta tato da una certa accuratezza, da una
“ignoranza” per strappare un facile Spiega lo stesso Belli, al quale certa ricerca linguistica, nonché da
applauso alle camicie nere insofferenti sono state dedicate molte pubblicazio- un’attenzione profonda per il metro e
delle vecchie autorità morali, ma non ni. Una particolarmente rilevante vede per l’andamento musicale. Il suo dia-
era vero: lo aveva letto. Nella Ideolo- la sua prima edizione nel 1965 ed è letto romanesco è sicuramente d’élite,
gia Italiana Veneziani sostiene che il divisa in quattro corposi volumi usciti più ricco per esempio dell’altro cele-
giovane Mussolini per un certo tempo per l’Universale Economica Feltrinel- bre poeta romanesco Trilussa. Ecco
fu molto più crociano che non mussoli- li, dove vengono pubblicati tutti i so- dove sta la forza del Belli, proprio
niano. Lo conosceva, lo citava spesso. netti con note e indici a cura di Maria nella capacità di unire volgo e alta
Anche nei diari di Ciano, di Bottai si Teresa Lanza e con l’introduzione di cultura, in un modo tutto suo, capace
evince un Mussolini che all’inizio de- Carlo Muscetta. di farsi apprezzare sia dalla plebe che
gli anni Quaranta continua a seguire dai letterati. Eppure Carlo Muscetta,
Croce e a citarne gli ultimi lavori.» Er vino è ssempre vino, Lutucarda: sfiorando in qualche modo questa te-
Indove vòi trovà ppiú mmejjo cosa? matica, mette in rilievo nell’introdu-
D. - Ma se questo tuo libro finisse Ma gguarda cqui ssi cche ccolore!, zione che tale ambiguità potrebbe met-
nelle mani di un uomo riflessivo co- guarda! tere il Belli in una posizione scomoda:
me il presidente Mattarella si po- Nun pare un’ambra? senza un fir de
trebbe ipotizzare un ripensamento posa! «L’ostacolo maggiore ad una lettu-
di quella sua frase sull’assoluta anti-
tesi tra fascismo e cultura?
R. - «Riguardo al fascismo si è
creata una divergenza tra la storiogra-
fia anche di scuola antifascista e i vari
giornalisti, politici. Che notevoli filoni
culturali del Novecento confluiscano
nel fascismo e che Mussolini stesso
fosse un uomo di cultura è un’assoluta
banalità per Renzo De Felice, per
Emilio Gentile, per Sternhell. Non lo è
per il redattore di giornale che deve
fare un articolo “storico” al volo o per
l’ufficio stampa dell’ANPI che deve
fare comunicati sempre più ripetitivi.»
Novembre 2020 Il Borghese 71
IL MIO EVOLA
L’idealismo
tradizionalistico
di FABIO CUTAIA
Nel suo pregevole volume dell’impe- erano l’asse e gli assoluti legislatori» (i
gnativo titolo La filosofia della libertà in teocrati, insomma. Al principio e alla fin
Julius Evola (Edizioni di Ar, Villa San dell’umana storia universale - «età
Giovanni, aprile 1998) l’insigne studioso dell’oro» - misticamente si staglia poi
Giovanni Damiano drasticamente asseri- l’edenica «razza santa dei senza re»).
sce che «criticamente sprovveduta è la Si può dunque assai ben legittima-
tesi che Evola sia sempre rimasto il filo- mente asserire che - complessivamente
sofo dell’Individuo Assoluto» (pag. 67). - l’Evola hegelianamente sintetizzi le
L’Autore afferma ciò in contrapposizio- opposte inadeguatezze soggettivistiche
ne a quanto sostenuto a suo tempo dal dell’io solipsistico (creatore ma non
ra del Belli è purtroppo questa possi- tanto compianto Antimo Negri nel suo dominatore del mondo) e del mago
bilità di confondere, per stanchezza, il prezioso saggio intitolato Julius Evola e nonché dell’Oltreuomo di nietzschiana
mediocre che abbonda, il banale e la filosofia (Spirali Edizioni, Milano, memoria filosofica (titanico dominato-
l’insipido, con i capolavori o con la ottobre 1988). In quest’opera illuminante re del mondo ma non suo creatore)
stessa rappresentazione perfetta della il Negri aveva infatti assai ben sentenzia- appunto nella speculativa sua figura
mediocrità e della banalità (che è al- to che l’Evola «resta il filosofo dell’Indi- dell’Individuo Assoluto (creatore non-
tra cosa). Il meccanismo d’un caratte- viduo Assoluto» semetipsistico anche ché dominatore cosmico), collocando-
re, che è restituito dal movimento alla nella sua maturità tradizionale. Ciò si ne poi il teocratico trionfo storico -
sua spontaneità, è la condizione per- può del resto negrianamente assai ben superato il mondo preumano mera-
ché il comico riacquisti vita poetica: affermar tenendo in debito conto (cosa mente naturale - nella premodernità
basta allora un nulla perché ci sia un che molto onestamente fa peraltro il tradizionale (Antichità ed Evo Medio)
salto di qualità artistica.» medesimo Damiano) quanto lo stesso e la precisa negazione democratica
Evola scrisse nella sua fondamentale nella materialisticamente regressiva
Quello che ha fatto il Belli è stato autobiografia intellettuale (Il cammino modernità sovvertitrice (capitalismo,
in definitiva rendere il mediocre un del Cinabro): asserì infatti il geniale collettivismo ed anarchia), auspicando
capolavoro, concedendo così alla barone - a proposito del suo noto scritto della prima - peraltro tendenzialmente
Commedia un posto di privilegio, ma Imperialismo pagano - che «è in tale riproposta dal totalitario nazionalismo
questo d’altra parte fa parte della cul- contesto che avviene la prima discesa assai ben culminante nei corporativi-
tura romana, dove tale genere ha sem- dell’Individuo Assoluto dalla rarefatta stici fascismi veri e propri - un’escato-
pre rivestito un ruolo fondamentale – stratosfera del puro valore nel dominio logica restaurazione.
basti pensare alle meravigliose e irri- della storia, delle tradizioni e della filo- È - questa - un’interpretazione a
petibili esibizioni di Petrolini. sofia delle civiltà. Nella ‘paganità’ cosi nostro avviso sostenibilissima del
Insomma, magari oggi vi fossero interpretata s’incarnava di già un ideale complessivo pensiero evoliano, inteso
figure in grado di fare Commedia come ad esso congeniale». Poi, generalizzan- come una sorta di globale «idealismo
Giuseppe Giochino Belli, con quell’ar- do: «l’Individuo Assoluto si sensibilizza- tradizionalistico».
guto sarcasmo adesso scomparso, che ha va quasi come in una sua incarnazione in Un’autentica immersione del sog-
lasciato spazio alla sola volgarità fine a colui o in coloro che stavano al centro gettivismo assoluto nella metafisica
se stessa, relegando così la commedia a delle civiltà ‘tradizionali’, che di esse tradizionale, insomma.
misera scenetta d’intrattenimento. Attra-
verso il sorriso e i suoi sonetti invece il
poeta romanesco è stato in grado di rac-
contare un’intera cultura, un’intera città,
indagandone gli usi e i costumi, le vicis-
situdini sociali e politiche, prendendo di
mira anche il Pontificato. Possiamo dir-
lo: Belli ha preso in giro un po’ tutti, ma
l’ha fatto in modo intelligente e ricerca-
to, decisamente artistico e originale.
Bombacci a Salò
con Mussolini
a cura di MARIO BERNARDI GUARDI
Tra le tante cose per cui, nell’archivio ci con Mussolini a Salò, prefazione di
della mia memoria, Beppe Niccolai Marcello Veneziani, Eclettica editore).
sarà sempre una calda, viva presenza,
c’è la «scoperta» di Berto Ricci e Ni- D. - Consentimi un percorso
colino Bombacci. Oddìo, sapevo chi insolito. Parto dalla copertina. Direi
erano stati, avevo letto qualcosa di loro che c’è tutta la «storia»: il rosso, il
e su di loro, sapevo in nome di che nero, il tricolore, i profili dei due
cosa e come erano vissuti ed erano Uomini. L’hai scelta tu? O comun- D. - Le radici romagnole, il par-
morti, ma Beppe, maledetto, dunque que l’ha disegnata un sodale in stret- ticolar modo di essere romagnoli e
benedetto, toscano, e generoso ed ere- ta empatia? rivoluzionari, contano indubbia-
tico missino tutto intelligenza e cuore, R - «L’ha ideata Simone Pellico, mente. Ma i due, per temperamento,
me li fece conoscere «in profondità» un professionista che non è alla prima sono molto differenti, e tu lo fai ri-
attraverso mille notizie, episodi, curio- copertina e che ha l’estro, la profes- saltare…
sità. Li svelò, me li trovai davanti. Poi, sionalità, la sensibilità e il cuore per R - «Sì, decisamente. Mussolini è
di Ricci mi è capitato di occuparmi capire le storie e i personaggi. Ha un politico di razza, Bombacci è più
come giornalista in tante occasioni, a colpito molti, devo dire, me per primo, un funzionario di partito del secolo
partire da un lungo servizio che feci, con la scelta di usare come base un scorso, con grandi slanci emotivi, ma
per Storia Illustrata, a metà anni Ot- manifesto sovietico di quegli anni.» ciò non toglie che abbia avuto una sua
tanta. L’occasione, adesso, di parlare di grandezza e non abbia colto importan-
Bombacci, fascio-comunista morto a D. - Mussolini e Bombacci: due ti risultati, divenendo anche segretario
Salò accanto a Mussolini, me la dà un amici. Continuarono ad esserlo sem- del Partito Socialista. Durante il
bel saggio dello storico lucchese Fabri- pre, in mezzo a mille tempeste, e più “biennio rosso”, Bombacci e Mussoli-
zio Vincenti che ne ha saputo esplorare che mai nel naufragio finale, no? ni erano considerati i due politici de-
al meglio la personalità politica e uma- R – «È una storia bellissima la stinati a prendere l’Italia. Chi l’ha
na (A sognare la Repubblica. Bombac- loro, che corre in parallelo per tutta la spuntata si sa.»
vita. Nati a due passi,
uno a Dovia di Pre- D. - Nel romantico e «ingenuo»
dappio, l’altro a Civi- Bombacci c’è comunque anche una
tella di Romagna, si visione politica tutt’altro che vellei-
sono praticamente taria, no?
rincorsi per tutta la R - «Assolutamente sì: Bombacci
vita: Mussolini diven- ha tra le sue doti la coerenza a un
ta maestro a Forlim- progetto: vuole un Socialismo dal vol-
popoli e poco dopo lo to umano, lo cerca per tutta la vita, si
segue Bombacci, Mus- convince con il tempo che solo Musso-
solini diventa sociali- lini lo può realizzare. Gli scritti di
sta e così fa Bombac- Bombacci, sfrondati dai riferimenti
ci, Mussolini fa il contingenti, sono un unicum: parlano
giornalista e anche di giustizia sociale, di elevare la con-
Nicolino, come lo dizione dei lavoratori, di garantire al
chiamava il Duce, lavoro il primato nella guida della
diventa giornalista. Nazione, di tagliare le unghie al capi-
Poi le divisioni con la talismo. Nel 1910 come nel 1945.»
Prima Guerra, poi la
riappacificazione pro- D. - «La Verità» è un foglio fa-
gressiva negli anni scista? Oppure fiancheggia il Fasci-
’30. Due vite corse in smo, e basta? E fino a che punto?
parallelo, persino sul R - «La Verità è la prova plastica
lago di Garda a Salò e di come il fascismo sia stato altra cosa
nel tragico epilogo di rispetto al Nazionalsocialismo e al
Dongo. Marcello Ve- Comunismo: qualcuno si può immagi-
neziani, nella prefa- nare in Germania o in Russia un foglio
zione del libro, dice che raduni oppositori del Regime? Da
non a caso che ci sa- quelle parti finivi nei gulag e nei lager.
rebbero spunti per un La Verità fiancheggia, tra l’evidente
film, guardando le contrarietà di molti papaveri di regi-
loro storie.» me, Mussolini, che era, lo ricorda De
Novembre 2020 Il Borghese 75
Comunione. Noi, tuttavia, sappiamo guer, «investe tutti i campi: l’econo- campagne. Discutibile anche la posi-
che “tutto concorre al bene di quelli mia, la politica, la cultura e si manife- zione riguardante il terrorismo: «il
che amano Dio” (Rm 8,28). Pertanto, sta sia nella vita interna dei singoli nostro partito è l’animatore principale
se Dio, che poteva evitare questo male, Paesi, sia nei rapporti internazionali». della mobilitazione del movimento
l’ha permesso, vuol dire che ha un Perché la crisi? L’autore ribadisce: «Il operaio popolare e democratico con-
progetto di amore nei nostri riguardi, capitalismo è approdato a un meccani- tro ogni sorta di manovra fascista e
anche se noi non riusciamo a com- smo che sacrifica essenziali valori uma- reazionaria». Così come è opinabile
prenderlo, e che da questo male saprà ni sull’altare del massimo profitto delle che «noi siamo il partito che è stato il
ricavarne un gran bene, così come ha grandi concentrazioni finanziarie ed principale promotore della lotta parti-
ricavato il gran bene della nostra sal- industriali, nazionali e multinazionali» giana vittoriosa». Purtroppo queste
vezza da quel grande male che fu la fino al «ricatto tecnologico, al drenaggio dichiarazioni, che sembrano espresse
morte in croce del proprio Figlio» (p. dei cervelli, a sbocchi catastrofici». per accattivare l’elettore medio, infi-
22). In pratica, come affermava un Osservazioni che oggi, col senno di ciano le proposte, molte delle quali
altro grande esorcista come Don Ga- poi, appaiono condivisibili, se non condivisibili ed attuali: non sprecare
briele Amorth (1925-2016): «Il demo- venisse il sospetto che la situazione di ma risparmiare ed impiegare bene ogni
nio può vincere delle battaglie. Anche crisi perenne possa essere alimentata e risorsa, riconvertire l’industria e rior-
importanti. Ma mai la guerra». cavalcata per lo scopo del raggiungi- ganizzare le attività economiche ed
Fabio Marchese Ragona (Milano, mento del potere. Un’altra parte del amministrative secondo criteri di effi-
1982), oltre che giornalista professio- testo tratta della «liberazione dei po- cienza e rigore, cambiare certe abitudi-
nista è anche conduttore televisivo. poli oggetto, per lunghissimo tempo, ni per cercare le vie di un migliore
Ogni domenica conduce su Tgcom24 della politica internazionale dell’im- modo di vita, in forme diverse dalle
la rubrica «Stanze Vaticane» (in onda perialismo», malgrado i «contrattacchi attuali, attraverso una profonda e gene-
alle ore 17) e cura l’omonimo blog. sferrati dalle potenze imperialistiche rale redistribuzione del reddito, chia-
Dal 2013 segue le vicende d’Oltreteve- in forma di aggressioni armate, di mando la grande maggioranza dei cit-
re anche per il quotidiano Il Giornale. interventi politici, di penetrazioni e di tadini a unirsi con uno sforzo eccezio-
È autore del documentario su Giovanni ricatti economici per spezzare la soli- nale di lavoro, di lotta, di cultura e di
Paolo II, Il sorriso di Karol, vincitore darietà dei popoli del Terzo Mondo e creatività, impedendo ai monopoli di
di premi e riconoscimenti. Ha scritto: per creare e mantenere regimi ad essi comandare e a dettare legge. Belle
Potere Vaticano (Edizioni Il Giornale, asserviti». Desta sorpresa la parte rela- parole, ma a questo punto sorge una
2016), Il Caso Marcinkus - Il banchie- tiva alla Chiesa Cattolica: «la quale, a domanda: sono frutto di una sottile
re di Dio e la lotta di Papa Francesco partire da Giovanni XXIII, e con la doppiezza, con l’obiettivo di accatti-
alle finanze maledette (Chiarelettere, sollecitazione di molti episcopati, ha varsi consensi nell’elettorato medio-
2018) e Con Edizioni San Paolo ha iniziato a prendere contatto con queste borghese, o frutto di ideali genuini?
pubblicato: Tutti gli uomini di France- realtà, e soprattutto con quella del Osserviamo come si palesa oggi il
sco (2018) e I nuovi cardinali di Fran- terzo Mondo, in un modo che tende a partito che se ne dichiara erede, e cre-
cesco (2019). correggere e cancellare una condotta do che la risposta sia evidente.
Giuseppe Brienza secolare che l’aveva spesso vista iden- Paolo Emilio Papò
tificarsi con la politica delle classi
Enrico Berlinguer dominanti e delle potenze coloniali. Carlo Lottieri
La proposta comunista Anche in questo caso si conferma la Per una nuova Costituente
Einaudi – 1975 possibilità di convergenze ed incontri Liberilibri ed. – 2020
Pagine VIII-152 - € 5,00 tra il movimento operaio e il movimen- Pagine XV+86 - € 12,00
(www.ibs.it) to cattolico». Nasce il catto-
comunismo, in previsione dell’ingres- Questo saggio di Lottieri, precedu-
Questo interessante volume, a fir- so al governo del PCI? Ma l’ideologia to dall’introduzione di Luigi Marco
ma dell’allora premier del Partito Co- comunista non era atea e materialista Bassani, si domanda se l’attuale siste-
munista (ma non crediamo che sia tutta per natura? E Lenin e Stalin non ave- ma politico italiano potrà reggere
opera sua) ribadisce, come relazione al vano sconsacrato le chiese adibendole all’impatto della crisi da Coronavirus.
Comitato centrale del PCI, le linee di a magazzini? Chissà, forse le suore E risponde no. Già, come scrive Bas-
tendenza e gli obiettivi di quell’impor- trucidate in Spagna durante la guerra sani nell’introduzione, l’Italia era un
tante partito che, ricordiamo, otteneva civile avrebbero qualcosa da ridire. calabrone economico: come l’insetto,
quasi un terzo dei consensi elettorali. È Addirittura ridicola appare l’afferma- malgrado la forma non aerodinamica e
inoltre impressionante notare, sfoglian- zione che «Il compagno Breznev ha le ali piccole riesce a volare, così il
do questo testo scritto, come gran parte sottolineato che oggi nel mondo esiste Paese «andava, seppur lentamente,
delle «idee» di politici attuali risalgono una forza, l’Unione Sovietica, che in avanti». Non è credibile che prosegua
in realtà proprio a quegli anni, anzi a qualsiasi situazione si batte inflessibil- perché in autunno verranno al pettine i
volte sembra quasi che questo testo sia mente contro la guerra, e serve da nodi irrisolti.
una specie di «Vangelo» della sinistra sostegno animatore per tutti coloro Contrariamente a una parte dei
italiana, se non altro come base cultu- che hanno a cuore la causa della pace critici dell’attuale «sistema», di chi
rale comune a molti politici al governo sulla terra». Lasciando la parte politi- pensa sia «colpa della finanza, del
oggi. Va subito al sodo, il testo: «Il ca, nel testo si auspica una Bildelberg o della cattivissima Mer-
vero punto di partenza si è avuto «unificazione del mercato mondiale, kel» il tutto è dovuto alle prebende
nell’ottobre del 1917,con la rivoluzio- che comprende la ricerca anche di un pubbliche e alle rendite parassitarie
ne socialista russa, la quale ha opera- sistema monetario unitario». Per organizzate (spesso) e dovute (sempre)
to la prima grande rottura del sistema quanto riguarda l’Italia, Berlinguer al potere politico. Per cui «è del tutto
del capitalismo e dell’imperialismo». osserva che lo sviluppo è avvenuto chiaro che o si riforma profondamente
Lenin? Un maestro, che aveva prean- «con una distribuzione del reddito e la struttura politica e istituzionale,
nunciato la crisi del capitalismo, dovu- una scala di retribuzioni non solo ini- oppure nessuno riuscirà a metter ma-
ta «all’inasprimento della lotta e della que ma economicamente assurde», no a nulla: spesa pubblica, debito e
concorrenza economica tra i Paesi mentre appare condivisibile l’analisi rapina fiscale (ai danni dei singoli,
capitalisti», crisi che, secondo Berlin- sugli «sprechi» e sull’abbandono delle delle imprese e di alcuni territori)». Il
Novembre 2020 Il Borghese 77
stituirono fra loro, come le case in ché? Dresda aveva 642mila abitanti e e le motivazioni. Sono riprodotti docu-
cavità, nelle grotte, infossate e con in quelle settimane ospitava 200mila menti di fonte tedesca e di fonte bri-
casa-tetto e case costruite a livello del profughi tedeschi dell’Est, in fuga tannica, testimonianze oculari e, so-
suolo, ma anche alla filologia, al senso dall’Armata rossa. Di certo 25mila prattutto, 150 fotografie, scattate, a
che le parole avevano e che rimanda- furono i morti riconosciuti ma molti partire dai giorni immediatamente suc-
vano ai processi mentali, alle credenze altri furono considerati dispersi. Era cessivi fino al 1949, da un fotografo di
religiose, agli atteggiamenti di pensie- pressoché impossibile reperire i corpi Dresda, Richard Peter senior (1895-
ro, alle istituzioni giuridiche, politiche della maggior parte delle vittime poi- 1977). Le foto sono particolarmente
ed economiche. È di particolare inte- ché sfruttando particolari condizioni eloquenti e narrano con spaventosa
resse leggere le tecniche utilizzate per atmosferiche (clima secco e assenza di forza il crimine di guerra compiuto
costruire la casa. Nell’Europa del Nord vento) le bombe sganciate e gli spez- dagli Alleati e mostrano l’annichili-
e del centro, con paesaggio boscoso, le zoni incendiari insieme creavano cor- mento di un’intera città, i cadaveri
case si realizzavano principalmente renti ascensionali che scatenavano i carbonizzati, i corpi accartocciati, ve-
con il legno almeno fino all’epoca Feuersturm (Tempeste di fuoco) veri e stiti e uniformi che avvolgevano sol-
romana, quando la costruzione in le- propri tornado di fiamme e schegge tanto carbone. Angoli irriconoscibili
gno fu sostituita con la tecnica in mu- che spazzavano il centro e gli altri della città, interi quartieri devastati
ratura, a sua volta sostituita dai matto- quartieri a 240 chilometri l’ora, con dalle bombe, ridotti a macerie. Il bian-
ni. Ma nonostante queste innovazioni, vampate che raggiungevano i 300 me- co e nero rende ancor più drammatico
la maggior parte delle case nel Nord e tri di altezza sprigionando temperature ciò che rimane di bambini, anziani e
centro Europa erano costituite da quel- di 800 gradi centigradi. Il Bomber donne, pezzi di carbone ridotti a nulla.
le in legno che furono utilizzate da Command auspicava quelle condizioni Immagini che scuotono per l’orro-
Galli, Britanni, Slavi e Lituani. L’uti- atmosferiche e, a volte, aspettava quel- re, frutto di operazioni militari che
lizzo del legno era dettato dalla facile le condizioni favorevoli per sfruttare sconfinano nel crimine, che spiegano
reperibilità nelle fitte foreste e dalla l’effetto moltiplicatore. I rifugi antiae- più di tante narrazioni. Ma anche le
qualità che garantiva la durata delle rei erano inutili: si moriva per le tem- foto della ricostruzione, della città che
abitazioni per molti anni. Situazione perature e se i corpi erano esposti di- in pochi anni rinacque, con gli abitanti
differente per il Sud ed Est Europa, rettamente al fuoco, questi venivano di Dresda impegnati nella ricostruzio-
dove invece, le foreste non erano mol- disintegrati, dissolti. Ecco perché è ne.
te ma c’era il verde sotto forma di impossibile definire il numero esatto Resta da ricordare la responsabilità
macchia. Lì era preferibile fare ricorso delle vittime. per questo crimine. Dal 1944 l’Alto
all’argilla. Un testo interessante, que- Furono impegnati nel bombarda- Comando britannico aveva studiato la
sto della Buti, che al di là delle tecni- mento ben 729 Avro Lancaster e con il possibilità di effettuare operazioni con
che, descrive una mentalità, una orga- supporto di 9 Mosquito e 527 B-17 pesanti attacchi aerei definiti «Area
nizzazione particolare delle comunità scortati da 784 caccia Mustang. Secon- bombing», cioè con bombardamento
Indeuropee che si è poi estesa in tutti do molti testimoni i caccia eseguirono massiccio di un’area cittadina senza
settori dell’agire umano. anche mitragliamenti a bassa quota di distinguere gli obiettivi militari e i
Manlio Triggiani civili tedeschi in fuga, scampati al ro- quartieri cittadini. Ovviamente una
go e alle bombe. Un’azione di guerra modalità altamente distruttiva, per
Richard Peter senior contro i civili, visto che gli snodi ferro- fiaccare il morale della popolazione
Dresda viari e l’aeroporto a nord di Dresda tedesca sperando in una rapida resa.
Sguardi dall’apocalisse furono coinvolti nella distruzione sol- Negli ultimi mesi del 1944 era eviden-
Italia storica ed. - 2020 tanto marginalmente. Era evidente lo te che la guerra era finita ma gli Alleati
Pagine 193 - € 29,00 scopo di fiaccare il morale della popo- avevano avuto una battuta d’arresto, lo
lazione, come Churchill aveva detto smacco nelle Ardenne, alcune difficol-
L’Asse era in ginocchio, lo sbarco qualche anno prima, nel 1942, ma la tà nel procedere mentre i sovietici sta-
in Normandia aveva avuto successo, storia e i fatti si sono incaricati di vano mietendo un successo dietro l’al-
l’ultima controffensiva del Terzo smentirla. tro ed erano a 200 chilometri da Dre-
Reich nelle Ardenne, dopo il successo Ora è uscito un libro nel quale ri- sda quando Churchill affidò al coman-
iniziale, era stata ricacciata al di là cercatori esperti (Andrea Lombardi, dante Arthur Harris (definito «il ma-
delle linee tedesche. La fine della Jacques R. Pauwels e Enrico Petrucci) cellaio» per l’assenza di scrupoli e per
guerra era solo questione di tempo, gli spiegano la storia del bombardamento l’entusiastica adesione al bombarda-
eserciti del Terzo Reich resistevano ma mento stragista) la decisione di sce-
il destino della guerra era chiaramente gliere l’obiettivo e di coordinare la
segnato. A Occidente avanzavano gli missione. Fra le varie città fu scelta
Alleati, a Oriente i sovietici. Dresda perché era quella, fra le città
In una realtà così, nella notte fra il più importanti, più vicina alla linea di
13 e il 14 febbraio del 1945, tre mesi avanzamento dei sovietici. Una volta
prima della fine della guerra, Dresda, entrati a Dresda, i sovietici avrebbero
capitale della Sassonia, città bella defi- potuto vedere come era stata ridotta la
nita «la Firenze del Nord» per l’archi- città dagli Alleati. Di lì a poco era pre-
tettura e le opere d’arte, intatta perché visto l’incontro di Yalta per la divisio-
non aveva rilevanza militare né indu- ne dell’Europa fra URSS e Alleati e
striale, fu distrutta dai bombardamenti quel panorama sotto gli occhi dei co-
della RAF e della USAAF. mandanti comunisti avrebbe spinto
La propaganda tedesca parlò, Stalin a essere più conciliante con in-
all’indomani delle tre incursioni aeree, glesi e statunitensi nelle trattative per
di 300mila morti. Nel dopoguerra, una la spartizione dell’Europa.
commissione comunale con alcuni Nel dopoguerra, Harris affermò di
storici minimizzò i numeri valutando aver soltanto obbedito alle decisioni
solo 25-30mila vittime. La vera cifra prese dal governo britannico, stessa
oscilla fra i 135mila e i 200mila. Per- giustificazione espressa al processo di
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Dal Risorgimento
al Fascismo
1861 - 1922
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DAL RISORGIMENTO
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AL FASCISMO
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1861 - 192
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e-mail: luciano.lucarini@pagine..net
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Qui è il passo famoso che alimentò molta letteratura
neofascista del dopoguerra, ispirata alla rivoluzione
sociale, a Ugo Spirito e al corporativismo integrale
rimasto incompiuto, fino alla socializzazione della Car-
ta di Verona: «All’umanesimo della cultura che fu pure
una tappa gloriosa della liberazione dell’uomo, succe-
de oggi o succederà domani l’umanesimo del lavoro».
Lavora il contadino, lavora l’artigiano e il maestro d’ar-
te, lavora l’artista, il letterato, il filosofo. Artisti e arti-
giani, operai e intellettuali sono tutti lavoratori; ma il
lavoro non è in Gentile soltanto produzione e fatica ma
attività etica e riscatto spirituale. I moti sociali e i paral-
leli moti socialistici del secolo XIX per Gentile genera-
Per guarire dalla follia del politicamente corretto rono questo nuovo umanesimo. E conclude: «l’uomo
reale, che conta, è l’uomo che lavora, e secondo il suo
lavoro vale quello che vale. Perché è vero che il valore
a cura di MARCELLO VENEZIANI è il lavoro».
Nella definizione dello Stato, Gentile richiamava la
continuità col pensiero liberale e conservatore; nell’u-
IL TESTAMENTO SPIRITUALE manesimo del lavoro, invece, richiama l’eredità del
E SOCIALE DI GENTILE socialismo e del sindacalismo. Dalla sintesi gentiliana
sorge lo Stato nazionale del lavoro, eredità politica e
Torna alla luce dopo molti anni l’opera ultima, il testa- sociale del gentilianesimo.
mento spirituale e sociale di Giovanni Gentile, Genesi e L’umanesimo del lavoro fu il convitato di pietra
struttura della società. Lo ripubblica la rinata e gloriosa della Costituzione italiana del 1948. La repubblica fon-
casa editrice Vallecchi di Firenze (pp.229, 18 euro) ed data sul lavoro già nel primo articolo della Carta ne è
io sono onorato di averne scritto il saggio introduttivo traccia palese, e gli eredi dell’umanesimo del lavoro
sul pensiero comunitario di Gentile. È il manifesto del sono le forze socialiste e comuniste, cattolico-popolari
Noi nell’epoca dell’Io. e sindacali.
Genesi e struttura della società è un «saggio di filo- Il materialismo è per il filosofo «il crollo di ogni
sofia pratica» secondo la definizione dello stesso Gen- moralità». E invece l’uomo svolge un’attività universa-
tile. È una pietra miliare ma sommersa della filosofia le che è «la ragione comune agli uomini e agli dei, ai
sociale. Poteva essere il punto di svolta e di partenza vivi, agli stessi morti e perfino ai nascituri». Ecco la
per ricucire il legame sociale e le culture politiche usci- comunità intesa non soltanto tra i viventi ma comune a
te dalla guerra. Poteva rifondare un fascismo e un so- chi ci ha preceduto e a chi ci seguirà; e la filosofia ne è
cialismo dal volto umano e dare alla comunità naziona- la sua coscienza. Ecco il pensiero comunitario di Genti-
le una visione. Ci sono parti caduche, sostengo nell’in- le: «In fondo all’Io c’è un Noi; che è la comunità a cui
troduzione, e altre come quelle relative allo Stato etico, egli appartiene, e che è la base della sua spirituale
largamente improponibili; o discutibili come la riduzio- esistenza, e parla per sua bocca, sente col suo cuore,
ne del mito a illusione ma l’impianto generale, la visio- pensa col suo cervello». «La comunità è presente come
ne comunitaria, la filosofia sociale, l’equilibrio tra li- legge interna all’individuo.» Organicismo comunitario.
bertà e autorità, tra famiglia e Stato, tra socialità e iden- A differenza del comunismo e del platonismo, Gen-
tità nazionale restano insuperati. Quell’opera restò in tile richiama il ruolo centrale e insostituibile della fami-
retaggio soltanto a pochi isolati studiosi e appassionati glia. L’uomo è famiglia, dice il filosofo, egli lavora per
di Gentile, e a un ambiente politico e umano emargina- sé ma anche per i suoi figli, l’istinto alla generazione
to che si riconobbe nel Movimento Sociale Italiano e muta in vocazione e si perpetua tramite l’eredità. E in
citò quell’opera come il suo catechismo. Nacque un un bellissimo passo scrive: «Lì è la radice del senso
gentilianesimo sentimentale, un po’ di maniera, emoti- dell’immortalità, onde ogni uomo s’infutura e spezza la
vo e retorico, che produsse scritti di testimonianza più catena dell’attimo fuggente». Per Gentile la famiglia è
che frutti originali del pensiero. Più citato che letto, più il «perenne vivaio morale dell’umanità».
amato che compreso in quell’ambito; al contrario tra gli
intellettuali prevalentemente legati al marxismo fu letto * * *
di nascosto e mai citato, fu odiato più che capito. I peg-
giori furono i suoi ex allievi diventati poi marxisti orga- Le pagine più sorprendenti, più intense e sofferte
nici che cercarono con lo zelo dei neofiti di cancellare del testo sono dedicate alla morte e all’immortalità. Qui
ogni traccia del loro debito verso Gentile. c’è tutta l’umanità di Gentile e qui si svela nella sua
Soltanto di passaggio Gentile allude all’esperienza nudità il suo pensiero. Pagine tenere e crude, animate
fascista ma ne parla come se fosse già conclusa- era il dalla tensione del vero che non concedono rifugio in
1943- e comunque come un’esperienza transeunte; non rassicuranti illusioni. È il pensiero fervente, religioso
lo chiama per nome ma lo cita come «il recente movi- ma non credente, di un filosofo che ritiene «miti» la
mento politico italiano», che al di là delle forme prov- resurrezione dei corpi, il Santo Sepolcro, l’Inferno, la
visorie di applicazione e delle necessità transitorie ri- vita eterna, la preghiera salvifica, l’immortalità dell’a-
spondeva a quell’esigenza organica che si era già fatta nima personale. Colpisce il tono sereno, fiducioso, co-
strada «nello stesso liberalismo conservatore». Gentile struttivo dell’ultimo Gentile, nonostante il clima dell’e-
dunque situa l’eredità del fascismo nella linea del pen- poca e la tragedia in atto; un pensiero ostinatamente
siero liberal-conservatore; salvo poi nel paragrafo se- positivo, proteso al bene e alla concordia, in piena tem-
guente cambiare radicalmente prospettiva e parlare pesta bellica, in mezzo all’odio. Cercatore di vita da-
dell’umanesimo del lavoro. vanti alla morte...
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