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“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Roma/Aut. N.

72/2009”

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MENSILE - ANNO XX - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2020 - € 7
II di copertina_10_2020_Layout 1 25/09/2020 09:30 Pagina 1

EDITORE Via Gregorio VII, 160 - 00165 Roma - Tel. 06 45468600 Mail: luciano.lucarini@pagine.net

NOVA nell’ins Euro 5,00 al mese * Sped. abb. post.

Il Marziale
Nuova serie * Anno VII * N. 17/18 * Settembre 2020

Era meglio tacere

historica
er
LE CIT to
FASC TÀ
ISTE
Quelli che dovevano aprire il Parlamento come una Il governo conosceva gli esiti tragici del Covid già i

Mensile
scatoletta di tonno hanno prorogato il segreto di primi del mese di febbraio, ma non ha fatto assoluta-
Stato su Ustica per altri otto anni. Qualcuno avverta mente nulla per un mese intero.
costoro che i disastri che stanno combinando da Conte e i suoi, con tutta evidenza, non hanno ritenuto
quando stazionano a Palazzo Chigi non c’è modo di necessario alcun lockdown. Del resto, in quel periodo,

Fondato da Giovannino Guareschi


secretarli. Sono già lì, sotto gli occhi di tutti. non ci risulta che ci fossero elezioni in vista...
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Candido mensile, viene compilato e stampato a Roma dalla Collaboratori Elena Barlozzari, Enrico Beruschi, Cri- Panif, Riccardo Paradisi, Giuseppe Pellegrini, Antonio tipografia Mondostampa Srl, via della Pisana, 1448 - Roma. ciano.lucarini@pagine.net. È possibile seguirci anche sulla

Noi
ditta La Satira di Luciano Lucarini e distribuito dalla Casa edi- stiano Boggi, Lorenzo Borgonovo, Ottavio Cappellani, Rapisarda, Emanuele Ricucci, Manlio Triggiani, Gio- Pubblicazione registrata al Tribunale di Roma con il n. 101 del nostra pagina Facebook hiips://www.facebook.com/candi-
trice Pagine. Direttore responsabile Luciano Lucarini Danilo Coppe, LaFont, Walter Leoni, Maurizio Ma- vanni Vasso. La direzione e la redazione sono a Roma in Via 24/04/2014. Per mettersi in contatto con noi ci si serva del dorivista. Per abbonarsi a Candido e ricevere per un anno il

A. 18 - N. 72 - GIUGNO 2020 NUOVA SERIE


Direttore Alessio Di Mauro Condirettore Egidio Bandini luta, Giuseppe Mele, Mauro Modenese, Bruno Olivieri, delle Medaglie d’oro, 73. Il giornale viene stampato presso la numero 06.45468600, oppure si può mandare un’e-mail a lu- mensile è sufficiente telefonare al numero 333.6759574.

perVoi
La pazienza
dell’ometto
***

HIROSHIMA
di Egidio Bandini

Cari Candidolettori, si avvicina l’autunno e,


con esso, nuovi guai. Giuseppe Conte sbaglia i
congiuntivi, ma azzecca micidialmente l’obiet-

A
tivo di restare appiccicato alla poltronao.
Il fior fiore della strategia di Winston “Giuseppi”
è l’assoluta immobilità, salvo sul fronte della ri-

CHIAMA
scossione imposte: qui l’indefesso Gualtieri, de-
bitamente sostenuto dal novello “Conte Tacchia”,
non sente ragioni, gli italiani devono pagare le
tasse, senza se e senza ma, pure se di soldi, in
questi mesi di terrorismo instillato giornalmente
e di blocco totale, ne hanno visti davvero pochi.
A tal proposito, siccome in questo mese di settem-
bre ci sarà pure da votare, ecco tornare a galla le

NORIMBERGA
prefiche assoldate dal governicchio grillorosso;
Galli, Lopalco, Ricciardi, Crisanti e compagnia
briscola, tutti intenti a spiegarci che, con ogni
probabilità, nel mese di ottobre si avvererà la
profezia dei Maja e moriremo tutti, se non pro-
prio per il “Vairus”, magari di fame.
Debbo confessarvi, cari Candidolettori, che la
pazienza del vostro ometto è arrivata al limite:
fino a quando li sopporteremo, questi virologi
(categoria di scienziati della quale prima che Di
Maio evocasse il “Vairus”, nessuno sospettava l’e-
sistenza), epidemiologi, “esperti” non si sa bene

Scritti di Barthe, Cappellari,


in cosa, che ci danno continuamente lezioni di
vita, di comportamento, di rapporti con il pros-
simo e ci insegnano che nessuno sarà mai più al
sicuro, perché il “Vairus” è molto più intelligente

Delmas, Irving, Lamendola,


e scaltro della maggioranza degli italiani (...)

segue in ultima pagina

VISTO DA SINISTRA VISTO DA DESTRA


N
on sappiamo se quando altri cinque escono, cinque arre-
leggerete queste righe le trano e nella confusione più totale

Magliaro, Pavlik, Pecchioli,


tanto vituperate “chiap- nessuno ci capisce più niente. L’u-
pone impiegatizie” di Lucia Azzo- nico che invece sembra aver capito
SPECIALE Il taglio degli onorevoli lina saranno ancora poggiate sulla
*** tutto è il povero Giuseppe Conte il Il taglio degli onorevoli
REGIONALI poltrona di Viale Trastevere, oppure di Alessio Di Mauro quale – ben consapevole della cla-

Pound, Toppi
Dopo un produttivo confronto con i vertici si saranno già ricollocate su quel morosa batosta alla quale la pro- Chi ha paura di deputati e senatori? Perché
tutti gli scenari politici del Partito democratico, di Italia viva, tanto agognato posticino da dirigente scolastico che la nostra – come pria squadra andrà incontro nell’imminente partita delle Regionali, mai dalla Sinistra, da sempre contraria alla ri-
In eslclusiva, di Liberi e uguali e del Movimento 5 stelle, i una previdente formichina – aveva provveduto a procurarsi nel è sceso direttamente in campo per cercare disperatamente di evitare duzione del numero dei parlamentari, oggi si
dopo-voto
possibili del nostri compagni hanno potuto fare autocritica corso della splendente estate pentastellata. Di certo, ora che alle la- l’imbarcata. La tattica è sempre la stessa da un po’ di tempo a questa leva un coro in favore del referendum grillino?
a pag. 5 e si sono convinti a votare sì. titudini del Movimento l’inverno è arrivato prima del tempo, parte: cercare di mantenere a tutti i costi il possesso della palla (e C’è chi parla di “autocritica”, ossia del cambio
A convincere la nostra solidissima base gli in- quella trovata di puro avanspettacolo (con la quale la ministra in della poltrona), triangolando vergognosamente con l’e- d’opinione Dem, dovuto alla valutazione dei
discutibili vantaggi che l’intera Nazione trar- pratica assumeva se stessa e ancor prima di uscire dalla porta mergenza Covid. Ed è proprio nello specifico del pro e contro la riduzione degli inquilini del Pa-
rebbe dal ridimensionamento dei due rami del del suo dicastero si garantiva la possibilità di rientrarci comparto Scuola che capitan pochette ha tro- lazzo. Ridurre il numero dei deputati e dei se-
Le sane battaglie di Destra Parlamento. Innanzitutto il rispetto delle dalla finestra) potrebbe tornarle davvero molto utile. vato la sua giocata da fuoriclasse assoluto: no natori cosa comporterebbe? Innanzitutto il
nuove norme anti-Covid, che vedrebbero incre- Le piogge acidissime di questo inizio set- assoluto alla riapertura, ma solo di quelle risparmio di qualcosa come il costo di un caffè
Onore alla prostata mentate le distanza fra uno scranno a l’altro,
impedendo di fatto il contagio fra deputati e
tembre, che tormentano le notti di Conte
e della sua compagine di scappati di casa,
scuole che ospitano i seggi elettorali.
In particolare dal 20 al 21 settembre,
a testa per i cittadini italiani. E questo sarebbe
un vantaggio economico? Dice Silvio Ottimo
di Flavio Briatore senatori; quindi il risparmio in sedute dal bar-
biere di Montecitorio, notoriamente esoso, pa-
si abbattono infatti prevalentemente sul
comparto Scuola, dove dall’inizio dell’e-
data in cui – per non sbagliare – tutte le
scuole di ogni ordine e grado resteranno ri-
Massimo che siamo capacissimi di rinunciare
ad un caffè! Ed egli, il Cavaliere per antonoma-
gate dagli italiani; per non dire della drastica mergenza si naviga a vista con uno sprezzo gorosamente chiuse sull’intero territorio sia, sarebbe anche pronto ad offrircelo!
***
di Giovanni Vasso
riduzione del numero di colazioni e pranzi ve-
loci alla bouvette dei Palazzi, dove gli onorevoli
del pericolo e del ridicolo che farebbe invi-
dia al comandante Schettino.
nazionale.
Il colpaccio di Conte pare che abbia galva-
Altro punto a favore: meno affollamento nelle
aule parlamentari. Ma mi faccia il piacere, di-
erano soliti, non solo assembrarsi, cosa oggi In buona sostanza, tra imbuti comunica- nizzato così tanto i suoi da spingere più di rebbe Totò: con gli assenteisti abituali il nu-

N
on è elegante sfottere chi sta dentro inammissibile, ma pure soffermarsi a lungo per tivi e banchi a rotelle, gabbie di plexiglass qualcuno a proporre una proroga del provvedi- mero dei parlamentari è già ridotto senza

PRIMO SIENA: GEMAYEL/MASSOUD


un letto d’ospedale. E infatti nes- poter interloquire con tutti i numerosissimi e alunni in maschera, mappature delle aule e mento anche oltre la data prevista. L’intendi- ricorrere a spese folli per un referendum.
suno ve lo tocca, Flavio Briatore. colleghi, consumando una gran quantità di cibi lezioni nei B&B con prima ricreazione in- mento sarebbe in sostanza quello di Infine, la migliorata snellezza nei lavori delle
Non sia mai che qualcuno poi ci additi quali e bevande a spese dei cittadini. Ecco perché clusa, il naufragio della ministra sembra die- chiudere in via definitiva le scuole-seggio due camere: ma se sono mesi che il Parlamento

PERCHÈ MARTIRI
vergognosi dissacratori di un’icona della De- siamo passati ad una convinta presa di posi- tro l’angolo, assieme al rischio concreto di scongiurando così per sempre ogni appunta- è tenuto accuratamente in naftalina e tutte le
stra che Lavora, quali complici dei comunisti zione: il numero dei parlamentari va ridotto, licenziamento con disonore. Le acque natu- mento elettorale senza bisogno di ricorrere a decisioni le prende il “nostro” Ultimer, con il
cattivi che soffrono di invidia sociale. mentre contestualmente riteniamo necessario, ralmente si stanno facendo più agitate man mano che si avvicina non più giustificabili lockdown. suo fashion-blogger Casalino a colpi di “gride”
Eh già perché abbiamo scoperto l’amara ve- dato il superlavoro che li attende, aumentare lo la data della riapertura forzata delle scuole, all’inizio negata e ora Riaprire tutto e chiudere per sempre solo la scuola è l’uovo di Co- manzoniane: Conte si chiama Giuseppe, come

DIVENTAI DEL NUOVO


rità: secondo i social, Briatore è cammerata. stipendio ai deputati e senatori superstiti, in sostenuta con forza dall’Azzolina malgrado non sia ancora dato lombo per instaurare finalmente la dittatura di Conte e Casalino. Stalin! E c’è il rischio concreto che le aule sorde
Come Bolsonaro, come Trump, come Boris percentuale doppia rispetto alla contrazione sapere se trattasi di riapertura totale, parziale, a zona mista, col 4- Tanto nel meraviglioso mondo dei pentastellati studiare non serve. e grigie si trasformino in un bivacco per le sue
Johnson. Come Vincenzo De Luca. Hanno del loro numero, in nome del popolo sovrano! 3-3 o magari col celeberrimo 5-5-5 di mister Oronzo Canà nel- Basta uno stage da bibitaro al San Paolo e magicamente puoi ri- sardine giallorosse…

MISSINO MEDIO ORIENTE


preso Trimalcione per Cesare. Basta che uno Caius l’indimenticato Allenatore nel pallone: cinque studenti entrano, trovarti vicepremier con delega agli Esteri. Sempronius
urli cose un po’ più durette, e magari dia con-
tro ai communisti, e subito lì pronti a osannare
il nuovo LVI. E tacciamo, per carità di patria,
sulla congerie di grandi commentatori che
nati social-comunisti ora colgono onori e glo-
rie perché attaccano con gran virulenza gli ex
compagni. Hanno scambiato Efialte per Leo-
nida. E le Termopili per un ridicolo e volga-
rissimo filmetto americano. Ma non è la
prima volta. Non sarà l’ultima. Già s’era con-
fuso la signora Margaret Thatcher per la no-
vella Giovanna d’Arco. Già avevano preso
Sarkozy per il nuovo Napoleone, già avevano
creduto di trovare nella Santanché la riedi-
zione di Evita Perón. Fino a giungere al capo-
lavoro: scambiare quell’imbonitore di Steve

Anno XI n° 36 Giugno 2020


Bannon, lo zio d’America squattrinato che era
venuto a bussare a denari dai gonzi provincia-
lotti europei, per una cosa degna addirittura
di essere studiata.
Non è elegante sfottere chi soffre in un letto
d’ospedale. Detto ciò, siamo vicini a Briatore,

ISSN 2036-6418
per la finta prostatite, persino più imbaraz-
zante del Covid. E auguri ancora più affet-
tuosi alla Destra, per le sue continue e
imbarazzanti amnesie.

RIVISTA DI STORIA TEATRO CONTEMPORANEO MENSILE DI SATIRA


Direttore Giuseppe Sanzotta MODERNA E CINEMA Fondato da Giovannino Guareschi
www.italianioggi.com Direttore Alessio Di Mauro
E CONTEMPORANEA
QUOTIDIANO ON LINE Condirettore Egidio Bandini
Direttore Gianfranco Bartalotta
Direttore responsabile Luciano Lucarini
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Direttore Massimo Magliaro
Vicedirettore Roberto Rosseti www nuovocandido.it
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20/05/2020 10:27 Pagina 1

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1915-18 1915-18 1915-18 1915-18


LA GUERRA
LA GUERRA LA GUERRA LA GUERRA
FIGURE E PERCORSI
L’IDEA PARTECIPATIVA
DALLA A ALLA Z DELLA POLITICA 75 ANNI SINTESI DI STORIA D’ITALIA
PRINCIPI, NORME, PROTAGONISTI
IN NOME DELLA LIBERTÀ
Prefazione di Enrico Beruschi POLITICAMENTE SCORRETTA
Domenico Fisichella
Mario Bozzi Sentieri Egidio Bandini Marco Rossi

MARIO BOZZI SENTIERI DOMENICO FISICHELLA ROBERTO MENIA EGIDIO BANDINI MARCO ROSSI
L’IDEA PARTECIPATIVA FIGURE E PERCORSI 10 FEBBRAIO 75 ANNI SINTESI DI STORIA D’ITALIA
DALLA A ALLA Z DELLA POLITICA DALLE FOIBE ALL’ESODO IN NOME DELLA LIBERTÀ POLITICAMENTE SCORRETTA
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Domenico Fiisichella

Dal Risorgimento
al Fascismo
1861 - 1922

1915-18
LA GUERRA

LA FIAMMA STORIA
CHE NON SI ARRENDE DEL FASCISMO
Massimo Magliaro Roberto Mancini

DOMENICO FISICHELLA GIUSEPPE TRICOLI MASSIMO MAGLIARO ROBERTO DE MATTEI ROBERTO MANCINI
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G. de Turris, A. Scarabelli e G. Sessa

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DELLE MACCHINE
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      Amore, sconforto, speranza, incertezza. E poi
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Chi racconta è parte della storia. Una trama a medio
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Fondazione Julius Evola


       

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JULIUS EVOLA DOMENICANTONIO MANFREDI NICOLA SCIARRA ROSA ROMANO TOSCANI DANILO COPPE
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Novembre 2020 Il Borghese 1

Sommario del numero 11


Mensile - Anno XX - Novembre 2020 - € 7,00
Questa testata non usufruisce dei fondi per il finanziamento pubblico dell’editoria Direttore Editoriale
Piccola Posta, 2 Luciano Lucarini
Il silenzio della paura, di Claudio Tedeschi, 3
Il Governo di Pulcinella, di Riccardo Paradisi, 4 Direttore Responsabile
Elzeviro - L’ipocrita «libertà di espressione», di Adriano Segatori, 5
Laicità – Non c’è fede che tenga: Il lusso dell’indifferenza, di Cinzia Sciuto, 6
Claudio Tedeschi
Le bande nelle metropoli – La violenza ed i giovani, di Manlio Triggiani, 7 ilborghese1950@gmail.com
Il «partito» dei governatori, di Adalberto Baldoni, 8
La «RAI» in mano alle sinistre? – L’incapacità di Berlusconi e C., di A. B., 12
Gli avanzi del centrodestra, di Gennaro Malgieri, 13
Conte e Di Maio, Salvini e la Meloni – Fenomenologia del paradosso politico, di Gianfranco de Turris, 14
Rivoluzione partecipativa, di Carlo Vivaldi-Forti, 16 HANNO COLLABORATO
Stato e Partecipazione, di Francesco Carlesi, 17
Il mondo che va – Il fallimento della democrazia, di Hervé A. Cavallera, 18
L’Europa del Monopoli, di Ruggiero Capone, 19 Geraldo Alfonsini, Barbara Appiano,
Riacquistiamo la sovranità monetaria, «MES» e «RECOVERY» lo consentirebbero, di Enea Franza, 20
Emergenza turismo, di Fabrizio Bianco e Andrea Iacovitti, 21
Cristiano Arni, Adalberto Baldoni,
Militarizzazione causa «virus», di Maria Grazia Bielli, 22 Alessandro Ballicu, Mario Bernardi
Il Portone di Bronzo – Vaticano nella bufera, de Lo Svizzero, 26 Guardi, Fabrizio Bianco, Maria Gra-
L’Anticristo dimora in Vaticano?, di Alessandro Ballicu, 28 zia Bielli, Giuseppe Brienza, Ruggie-
L’impegno del cristiano – Politica e sociale, di Teodosio de Bonis, 29
Italia, portali via…, di Alessandro Cesareo, 30
ro Capone, Francesco Carlesi, Hervé
Il degrado della «Juventus», di Roberto Rosseti, 31 A. Cavallera, Alessandro Cesareo,
Un museo dei giocattoli a Roma – Un peso per fare cassa, di Franco Palmieri, 33 Massimo Ciullo, Vitaldo Conte, Fa-
Rossana Rossanda - «La ragazza del secolo scorso», di Fernando Togni, 37 bio Cutaia, Daniela Damiano, Teo-
Il Tibet dimenticato – La tragica debolezza dell’Occidente, di Filippo de Jorio, 39
Stampa di parte nelle presidenziali – Notizie in pericolo, di Francesco Rossi, 41
dosio de Bonis, Filippo de Jorio,
Fra politica e «virus» - Madrid sotto pressione, di Gianpiero Del Monte, 42 Gianfranco de Turris, Gianpiero Del
Tra il Caucaso ed il Mediterraneo – Torna il Grande Gioco, di Massimo Ciullo, 43 Monte, Stefano Duranti Poccetti,
Giappone, cambio del «premier» - Passaggio del testimone, di Daniela Damiano, 46 Enea Franza, Andrea Iacovitti, Teo-
«L’angolo della poesia», 67
«Elettroshock», a cura di Marcello Veneziani, 80
doro Klitsche de la Grange, Aldo Li-
gabò, Massimo Magliaro, Gennaro
Il Meglio de «Il Borghese» Malgieri, Franco Palmieri, Paolo
Storia della parola cultura, di Giuseppe Prezzolini Emilio Papò, Riccardo Paradisi, Er-
L’Italia che non si fa, di Camillo Pelizzi rico Passaro, Alfonso Piscitelli, Ric-
L’università degli ignoranti, di Piero Operti
cardo Rosati, Roberto Rosseti, Fran-
Le inchieste de «Il Borghese» cesco Rossi, Antonio Saccà, Anna
Inchiesta sulle banche (24) - L’incoscienza delle autorità monetarie non è più tollerabile!, Maria Santoro, Giuseppe Sanzotta,
a cura del Prof. Avv. Filippo de Jorio, 23 Cinzia Sciuto, Adriano Segatori, Gio-
vanni Sessa, Fernando Togni, Manlio
Le Interviste de «Il Borghese»
Renato Angelo Ricci – La scienza ha bisogno della scuola, Triggiani, Marcello Veneziani, Carlo
a cura di Aldo Ligabò, 35 Vivaldi-Forti
Adriano Scianca – Il Mussolini filosofo,
a cura di Alfonso Piscitelli, 69
Fabrizio Vincenti – Bombacci a Salò con Mussolini,
a cura di Mario Bernardi Guardi, 74

Tic e Tabù (a cura di Giovanni Sessa)


Studi Evoliani 2019: Evola al tempo del «Coronavirus», 47 - I «Colloqui» di Gennaro Malgieri: Una rac-
colta di interviste, 48 - Arte e Dionisismo: Un «e-book» di Vitaldo Conte, 50 - Leonardo da Vinci: Un
genio tra scienza ed ermetismo, 51 - Teurgia e magia nel mondo antico: Un saggio di Chiara Toniolo, 52

Terza Pagina Disegnatori:


Controcultura all’italiana: Cala il Sipario!: di C. Arni, 55 - Al teatro «Petrolini» di Roma: Va in scena
la Filosofia, di G. Alfonsini, 57 - La poesia sconfinante di Evola nel «Dada», di V. Conte, 58 – Festival Alessio di Mauro
della Filosofia (2020): Macchine, di A . M. Santoro, 59 – I «nostri» Musei vaticani: Il più ricco Museo
del mondo sta a Roma non a Parigi, di R. Rosati, 61 – Discariche e salotti: Accade in Italia, di B.
Appiano, 62 - Personaggi tra realtà e mitologia (11): Pittura, scultura, architettura, di A. Saccà, 64
Redazione ed Amministrazione
Via Gregorio VII, 160 - 00165 Roma
Libri Nuovi e Vecchi tel 06/45468600
Giuseppe Gioacchino Belli - «I Sonetti»: Rimare Roma con Arte, di S. Duranti Poccetti, 70 – Il mio luciano.lucarini@pagine.net
Evola: L’idealismo tradizionalistico, di F. Cutaia, 71 – Un borghese per nulla piccolo, di E. Passaro,
72 – I Libri del Borghese: Domenico Fisichella - Figure e percorsi della politica, di G. Sanzotta, 73 –
Schede, di AA. VV., 75
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del 26/9/2000

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Francesco D’Agostino Domenico Fisichella Bertrand de Jouvenel
FAMIGLIA, MATRIMONIO, SOVRANITÀ L’AVVENIRE
SESSUALITÀ e diritto naturale DELLA POLITICA
Nuovi temi e nuovi problemi in Joseph de Maistre e l’arte della congettura
MENSILE - ANNO XX - NUMERO 11 – NOVEMBRE 2020

IL SILENZIO
Oggi, nel tempo della comunicazione immediata, infar-
cita di due bugie ogni otto verità, per dare credibilità alla
menzogna, si sente l’odore della paura. Una paura che porta
alla delazione del vicino, all’insulto verso chi non si adegua

della paura ad essere controllato, al rinunciare alla propria libertà basi-


lare nel nome della «sicurezza».
Il Potere ammanta i «suoi» decreti, sostituti delle leggi
democratiche, con la giustificazione che tutto questo è fatto
di CLAUDIO TEDESCHI per salvaguardare la nostra vita. Come possiamo opporci a
chi dice che ci tolgono la libertà, ma ci danno la sicurezza?
Parafrasando la frase posta sui cancelli dei campi di concen-
Roma, ottobre 2020 tramento «la schiavitù rende liberi».
Ci risiamo. Si torna a chiudere il Paese, il Governo non sa La paura sta vincendo? La gente si arrende?
più cosa fare per arginare non tanto la pandemia (?), quanto Sembra di sì. Anche perché in questo periodo di laicità,
la crisi sociale, economica e politica, nella quale l’Italia si dove gli scienziati sono i «sacerdoti» della nuova religione
trova ad annaspare. del «politicamente corretto», quelli che mancano sono pro-
La «danza dei numeri» è il sintomo del caos che stravolge prio i «preti».
ogni settore. Il Governo non riesce a far fronte alle comunica- Al silenzio della paura si contrappone il silenzio della
zioni che arrivano dai Ministeri dell’Interno e della Salute, Chiesa. In ogni evento tragico della storia umana, la voce
l’«informazione» di ogni ordine e grado a sua volta dà i delle autorità religiose ci fu sempre. Fossero gli Dèi, il Dio
«numeri» aumentando a dismisura la «disinformazione», gene- di Abramo, il Dio cristiano, Allah, ed altri, mai mancò una
rando nella stragrande parte della popolazione un clima di an- voce di speranza.
sia e di paura. Oggi, con un Papa «nero» sul soglio di Pietro, dalla
Ansia e paura che rimangono all’interno delle menti e Chiesa cattolica non giunge alcuna parola di speranza. Nien-
delle case, generando un silenzio carico di incertezze per il te messe, niente feste religiose «sine die», niente conforto
futuro. Un futuro non più visto come mesi ed anni, ma come agli ammalati ed ai morienti. Nessuno, dai vescovi ai cardi-
ore ed indomani. nali, fino al Papa, ha cercato di fornire un aiuto spirituale ai
Una paura, accompagnata da uno scoraggiamento, creata fedeli, per alleviare le sofferenze e scacciare la paura.
non soltanto dal virus, ma dalla sensazione della sconfitta. Al contrario, Bergoglio fa politica invitando la Chiesa ad
Una sconfitta non soltanto dell’Italia, ma della stessa Euro- aprire all’Islam, anziché il contrario. Apre alle unioni civili
pa, dell’Occidente come lo abbiamo vissuto fino a questo 2020 degli omosessuali, perché «gli omosessuali hanno il diritto
«anno bisesto, anno funesto». Dal coprifuoco alle chiusure a di far parte di una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto
zone, dalla stretta alla vita sociale ed economica alla creazione a una famiglia». E le «altre» famiglie, le buttiamo nella
«ad imperium» della pratica del «distanziamento», che aveva- spazzatura e non diamo loro alcun conforto?
mo letto soltanto in pochi libri di fantascienza, ma espresso in Quello che manca non è soltanto il conforto dello spirito,
maniera logica in 1984, il romanzo di George Orwell del 1948. ma anche la sicurezza del lavoro. Una tragedia con milioni
Questo esperimento socio-economico, iniziato anni fa, di disoccupati, settori economici in chiusura, mentre il mini-
perfezionato nel 2019 ed attuato nel 2020, attraverso la dif- stro Gualtieri, dall’alto del suo stipendio di parlamentare, è
fusione (ad arte?) di un virus influenzale, creato in laborato- fiducioso del futuro perché il calo del PIL è inferiore alle
rio, ha visto la sua «ufficializzazione» nei vari incontri e più pessimistiche previsioni.
dichiarazioni del «partito di Davos». Le persone, che con la Con la scusa della paura del contagio, il Paese è sempre
loro potenza economica e finanziaria, dominano il pianeta, più imbavagliato e stretto in una morsa: Polizia, Carabinieri,
avevano prospettato l’attuale scenario in anticipo. Guardia di Finanza, Esercito… Eppure, gli italiani hanno
Nonostante gli striscioni alle finestre, i disegni dei bambini, paura del «domani», che niente sarà come «prima», ma si-
le manifestazioni new age di fricchettoni millenials e le ro- curamente sarà «peggio».
boanti dichiarazioni del «burattino» Conte, non è «andato tutto Abbiamo ancora qualcosa da mangiare, ma i poveri au-
bene», anzi. Scorrendo le cronache di questi giorni, infarcite di mentano e in tanti hanno «paura» di diventarlo. Non è arren-
errori di italiano e contradditorie tra di loro, si ha la netta sensa- dersi ad un nemico «invasore», ma una «resa» psicologica,
zione che la direzione è opposta: tutto va male, sotto ogni senza più armi morali e materiali per lottare.
aspetto, dal sanitario al sociale, all’economico ed in particolare L’Europa non reagisce, se non attraverso «maggiordomi
a quello del comportamento delle persone. usurai» che dopo averci tolto la sovranità, oggi ci tolgono la
Siamo all’alba di una dittatura? Il mondo come lo abbiamo dignità. In questo frangente, spicca il «silenzio» della dissi-
conosciuto fino ad oggi si sta trasformando in qualcosa d’altro? denza che, nel nome delle poltrone, si attacca al potere e si
La storia umana è fatta da eventi straordinari che hanno schiera con il Governo.
mutato società, imperi e tradizioni, in meglio o in peggio. Dalla In «silenzio» si accetta che in Francia si decapiti un pro-
caduta di Roma al bivio dell’anno Mille, dalle secolari guerre fessore reo di aver offeso l’Islam.
all’avvento della bomba atomica, questo granello di polvere Oggi il coraggio, la libertà, sono parole prive di senso,
che viaggia nell’universo ha visto di tutto. Ma in ogni frangen- offuscate dalla paura dilagante. A questo si oppongono quei
te la molla che ha permesso di superare la catastrofe è stata la pochi che trovano il coraggio nella «vita» e la urlano.
speranza, la positività, il non volersi arrendere. Soprattutto il Il resto della gente alza sul volto la «mascherina bianca»
coraggio di superare la paura del momento. della resa e resta in silenzio.
4 Il Borghese Novembre 2020

prassi grottesca e però più rapida e fa-

IL GOVERNO cile della pianificazione scientifica di


interventi che avrebbe dovuto impe-
gnare il governo – se fosse stato com-

di Pulcinella
posto da gente seria – da questa estate.
Ora dunque si torna a investire sulla
paura, enfatizzando il numero dei con-
tagi in rialzo – dovuto ai maggiori
La seconda ondata rischia di travolgere Conte tamponi - ma tacendo quello dei guari-
ti e omettendo di dire che il tasso di
mortalità è crollato. Paura e criminaliz-
di RICCARDO PARADISI zazione generica degli italiani: le
«movide (ma perché non chiamarle
«vita notturna», «uscita serale», etc),
E così Giuseppe Conte si prepara a una nuova stagione di l’uso disinvolto delle mascherine, «le vacanze troppo alle-
dirette televisive serali per annunciare gli attesi Dpcm. I de- gre» come è arrivato a dire un virologo televisivo. Una specie
creti emanati da palazzo Chigi che come la scorsa primavera di caccia alle streghe cialtrona e sgangherata, su cu soffiano
torneranno ad allietare, si fa per dire, la nostra vita al tempo propagandisti se possibile più improbabili dei propagandati.
del Covid. La realtà è che il governo è nel caos e che la sua premiership
Si perché la sensazione è che le nostre giornate saranno è in crisi di identità, priva di ogni prospettiva che non sia la
di nuovo scandite dalle procedure partorite dalla fantasia di navigazione a vista. Per questo l’inquilino di Palazzo Chigi
un comitato tecnico scientifico che in accordo con non resisterà alla tentazione di cavalcare l’onda del Covid,
l’«avvocato degli italiani» e con Rocco Casalino decideran- cercando di nuovo di capitalizzare la paura degli italiani sen-
no se chiudere o no una palestra o i saloni delle parrucchie- za però esagerare stavolta, e anzi riconoscendo che la situa-
re, di mandarci a letto alle 22 o alle 21. L’impennata del nu- zione è migliore di quella di marzo dove il tasso di mortalità
mero dei positivi, ampiamente prevista, ha così riprecipitato era incomparabile a quello odierno dove anche i sintomi del
il Paese nella paura e nel caos. Covid sembrano presentarsi in forma più lieve o addirittura
E dire che Roberto Speranza, il ministro della Salute, ci non presentarsi affatto per quasi il 90 per cento dei positivi.
aveva spiegato questa estate – con quella faccia che non in-
duce proprio a pensare alla virtù teologale di cui porta nel * * *
nome - che la fase due sarebbe stata quella delle tre «T»:
tamponi, tracciamenti e trattamento. La fase due si sta rive- Il problema di Conte infatti è che non potrà più racconta-
lando invece quella delle minacce di coprifuoco alle dieci re la favola bella che l’epidemia ha preso il governo alle
della sera e di un nuovo lockdown (blocco) graduale (per spalle e di sorpresa, tanto da essere sottovalutata e non rico-
ora infatti, nel momento in cui scriviamo queste note, le nosciuta. Dalla scorsa primavera sono passati mesi, riempiti
chiusure vengono immaginate frammentate a pezzi di terri- soltanto da propaganda e progetti deliranti: i banchi a rotelle
torio e a segmenti di attività commerciali). Sarebbe anche per le scuole, i corridoi turistici con la Cina, i bonus vacan-
potuta andarci peggio, con la polizia autorizzata a fare irru- ze, il ristoro di Stato per i nonni che sono stati insieme ai
zione nelle case degli italiani per sciogliere pericolose feste nipoti ed altre amenità del genere. Conte si trova dunque
private con più di sei persone segnalate da volenterosi con- nella necessità di far fronte alla nuova ondata del Covid e di
domini intanto evoluti a delatori. giustificarsi per il fatto di non avere messo in campo misure
Idea, come noto, emersa dal genio di Roberto Speranza adatte a prevenirla e contenerla. Una situazione difficile tan-
che con quel viso da seminarista di Potenza, non aveva avu- to che se nella prima fase bene o male l’avvocato degli ita-
to imbarazzo a presentare in televisione come risolutiva. So- liani era stato percepito come colui che aveva messo un ar-
no stati l’intervento del Quirinale, che lo ha definito gine con misure pesanti a una situazione che rischiava di
«incostituzionale», e la resistenza delle stesse forze dell’or- fuggire di mano ora è percepito da una percentuale molto
dine, che hanno fatto sapere al governo di avere altro da fa- alta di opinione pubblica come quello che non è stato capace
re, a scongiurare l’ipotesi di vedersi arrivare uomini in divi- di mettere in campo una strategia politica ed economica per
sa dentro casa durante le feste di compleanno con nonni e sopravvivere al tempo della pandemia. Su queste contraddi-
nipotini. zioni fa leva il PD, l’area di governo da cui provengono le
proposte per misure draconiane, come quella del coprifuoco,
* * * per le quali a pagare lo scotto di impopolarità, come sanno
bene al largo del Nazareno, sarebbe alla fine soprattutto
Le tre «T» si sono dunque rivelate una farsa. I tamponi Giuseppe Conte. Il quale ha nell’esecutivo ormai più nemici
sono di più della scorsa primavera certo, ma semplicemente che amici anche nel Movimento Cinque Stelle.
perché allora non si facevano. Per quanto riguarda i traccia- Per questo il premier è preoccupato, ancora di più da quan-
menti invece siamo al disastro. Ad ammetterlo è lo stesso do Conte medita sulle parole di Dario Franceschini, il vero re-
Walter Ricciardi, il consigliere del ministro della Salute: gista dell’alleanza giallorossa, riferite all’alleanza tra PD e Cin-
«Le Asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi questelle: alleanza «permanente e non occasionale» la definì il
la strategia di contenimento del virus non sta funzionando. titolare del Mibac. Là dove permanente è l’alleanza non il pre-
Né manualmente, con le interviste ai positivi al virus sui lo- sidente del Consiglio che ora la garantisce. E che fra poco po-
ro contatti, né tecnologicamente, con l’app “Immuni”». Un trebbe non garantirla più. Per questo non sono infondate le voci
fallimento. Come l’implementazione delle terapie intensive che rivelano come Conte non escluda una sortita alla Monti,
e dei trattamenti. Da mesi il governo parla di rafforzamento cioè mettere in campo un proprio partito che gli consenta di
delle strutture e di assunzioni di nuovi medici ma sono for- proseguire la sua navigazione politica. Una situazione dunque
mule propagandistiche, la sanità rischia di nuovo l’implo- difficile quella di Conte di cui sembra non sappia pienamente
sione e il collasso. Per non parlare dei trasporti – metro, bus, approfittare l’opposizione, limitandosi a contestazioni generi-
treni – luoghi di maggiore diffusione del contagio. che e spesso contraddittorie, incapace di mettere sul tavolo un
L’unica cosa di cui è capace l’esecutivo di Conte è riat- piano alternativo realistico e non demagogico e soprattutto in-
tualizzare il metodo grossolano di chiusure generalizzate e capace di inserirsi nel vero gioco politico italiano ed europeo. Il
polizia per le strade a imporre misure folli e inutili. Una cui ordine del giorno con il Covid è sensibilmente cambiato.
Novembre 2020 Il Borghese 5

ELZEVIRO

L’IPOCRITA
«LIBERTÀ DI ESPRESSIONE»
di ADRIANO SEGATORI

Nauseante l’omologata presa di posizione lacrimevole per Ecco, loro mi fanno doppiamente schifo. Innanzitutto,
la decapitazione dell’insegnante francese da parte di un gio- perché se la fanno addosso quando devono prendere posi-
vane musulmano. zione contro la violenza islamista, contro le moschee fai-da-
Non mi riferisco, naturalmente, alla tragedia umana che te, contro gli sbarchi neanche tanto sospetti, contro gli stu-
ha colpito la persona uccisa e la sua famiglia, né al terrore pratori in quotidiana attività, contro la costrizione del velo,
islamista che sta condizionando intere città europee e che si contro la prepotenza dei maomettani, contro lo sterminio dei
minimizza con suicida superficialità, e neppure al vergogno- cristiani nel mondo e la devastazione delle chiese. Poi, per-
so silenzio degli intellettuali progressisti sulla pericolosità ché infieriscono sugli avversari dialettici, sugli armati di
della infiltrazione jihadista nei nostri tessuti sociali grazie penna e di microfono, sugli studiosi non disciplinati, sugli
alla connivenza delle istituzioni con l’invasione allogena. inermi fruitori della parola scritta e orale.
No, queste sono questioni scontate e già ampiamente Il rigore antico sosteneva «Parcere subiectis et debellare
documentate ed altrettanto diffusamente censurate dal pote- superbos», mentre questi colludono con i prepotenti e si
re della sinistra integrazionista e della chiesa accogliente. accaniscono sui disarmati. Ecco perché questi non hanno
La nauseante presa di posizione riguarda l’ipocrita difesa alcun principio morale per appellarsi alla libertà di pensiero,
della libertà di espressione, che nell’evento sanguinario interes- di cui sono gli infidi sicari.
sa soltanto perché c’è di mezzo un’arma da
taglio ed una testa sul marciapiede: un
omicidio, insomma.
Voglio affermare una cosa controcor-
rente, scandalosa e immorale: mi fa me-
no raccapriccio il ragazzo assassino che
ha voluto punire col sangue una idea non
conforme alla sua fede, che i censori
governativi che, quotidianamente, ucci-
dono il pensiero e tagliano la parola ai
non sottomessi al pensiero unico omolo-
gato e omologante.
Questi mi fanno schifo, quelli come
lui mi spaventano. I primi per la viltà, il
secondo per il coraggio.
Con quale faccia di bronzo, con la
«c» maiuscola, i detentori dell’informa-
zione italica e della repressione paesana
si ergono a difensori della libertà di
espressione.
Loro, i fautori delle norme più abiette
contro la libera discussione sulla storia
moderna. Loro, che oscurano pagine indi-
viduali e di gruppo sui social perché rite-
nute non confacenti alla sensibilità demo-
cratica. Loro che impediscono il confron-
to con i tecnici qualificati che non concor-
dano con le disposizioni antivirali del
governo. Loro che secretano dati scientifi-
ci perché potrebbero in qualche modo
interferire con l’ordine pubblico. Loro che
sospendono da scuola insegnanti non con-
formati alla superstizione antifascista.
Loro che negano spazi di dibattito sulle
foibe perché offensivi ai cascami dell’AN-
PI. Loro che ventilano l’ipotesi di sospen-
dere la capacità genitoriale a coloro che
non vogliono lezioni condotte da rappre-
sentanti Lgbt.
Loro sono quelli che invocano la
libertà di pensiero e poi preparano leggi
per soffocarla a senso unico.
6 Il Borghese Novembre 2020

glie musulmane estremiste e che né la


LAICITÀ - NON C’È FEDE CHE TENGA scuola, né la polizia (a cui Paty negli
ultimi giorni si era rivolto perché spa-

IL LUSSO ventato dalle minacce ricevute) né il


resto della comunità musulmana sono
riusciti a proteggerlo.

dell’indifferenza
A ogni attentato di matrice islamica
si rinnova il solito, trito e francamente
ormai insopportabile copione: la con-
danna del fatto e la presa di distanza
Dopo la decapitazione del professore dall’assassino da parte delle organizza-
zioni islamiche. «Quello che è accadu-
francese ad opera di un estremista islamico to non ha niente a che fare con l’islam»
e «Non si può accusare un’intera co-
non possiamo più ignorare la catena munità del gesto di uno solo» sono il
di avvenimenti che ha portato all’omicidio ritornello intonato non soltanto dai mu-
sulmani, ma anche da tanta parte della
sinistra europea. Che le responsabilità
di CINZIA SCIUTO penali siano individuali è lapalissiano e
in tribunale si accerteranno quelle che
hanno portato all’uccisione di Paty. Ma
L’orribile esecuzione di Samuel Paty – assassinato in pie- quello che interessa è capire quali e di chi siano le responsa-
no giorno da Abdullakh Anzorov, un ragazzo russo ceceno bilità di tutto quello che è accaduto prima. Dissociarsi da chi
di 18 anni, che dopo l’assassinio è stato a sua volta ucciso uccide è ovvio, ma è anche fin troppo facile.
dalla polizia – non è un fulmine a ciel sereno, un fatto isola- Meno facile, ma doveroso, sarebbe dissociarsi da tutte
to privo di qualsivoglia collegamento, il gesto di un esaltato quelle famiglie che fanno pressioni sugli insegnanti per mo-
che viene dal nulla. Quello che è accaduto venerdì 16 otto- dificare le loro lezioni, che vietano alle figlie di partecipare
bre a Conflans – una cittadina dell’Île-de-France, oggi ad- a determinate lezioni (così facendo violando il loro diritto
dolorata e sbigottita – è l’ultimo anello di una catena di allo studio), che impongono (non necessariamente con la
eventi che si sono succeduti nei giorni precedenti, a loro violenza, che è sempre e soltanto l’ultimo gradino della pi-
volta da iscrivere in una cornice ancora più ampia. E sono ramide della coercizione) alle bambine il velo, che preten-
questi eventi e questa cornice ad essere dal punto di vista dono leggi speciali, per esempio una deroga su quella che in
politico e sociale molto più allarmanti del singolo, finale Francia vieta qualunque simbolo religioso negli spazi pub-
gesto omicida. blici (e che la retorica multiculturalista spaccia per «legge
Samuel Paty era un docente di storia e geografia. Negli contro il velo»: una disonesta mistificazione della realtà).
scorsi giorni, in concomitanza con l’inizio del processo per Meno facile, ma doveroso, sarebbe stato non cavillare
l’attentato a Charlie Hebdo il professore, che insegnava an- sull’opportunità o meno per un giornale di pubblicare vi-
che educazione civica, ha voluto dedicare una lezione a uno gnette che taluni possono ritenere offensive e rivendicare
dei valori fondanti della Repubblica francese, la libertà di invece la libertà che qualcun altro pubblichi persino quello
espressione, e per farlo ha anche mostrato alcune delle vi- che mi offende, invece di avventurarsi in gimkane argomen-
gnette pubblicate dal giornale satirico francese che ritraeva-
no Maometto. D’altro canto come fai a raccontare la vicen-
da di Charlie Hebdo senza spiegare cos’è che ha provocato
il massacro della redazione nel gennaio del 2015? In classe
ci sono anche degli studenti musulmani, il prof. Paty natu-
ralmente lo sa e per questo avvisa che sta per mostrare quel-
le immagini, dando la possibilità a chi volesse di uscire
dall’aula, ma non intende rinunciare alla sua lezione. E per-
ché dovrebbe, d’altronde? La libertà di espressione è un va-
lore che dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini francesi a
prescindere dalla loro fede, no? E infatti diversi degli stu-
denti musulmani ascoltano e apprezzano la lezione del prof.,
molto amato a scuola, esattamente come i loro compagni.
A non apprezzare per nulla invece è il padre di una delle
studentesse che nei giorni immediatamente successivi alla
lezione di Paty pubblica sui social nome e cognome del do-
cente, insieme all’indirizzo della scuola, invocando alla mo-
bilitazione per bloccarne le lezioni. Il genitore ha addirittura
denunciato il professore per diffusione di materiale porno-
grafico e si è recato personalmente alla dirigenza della scuo-
la per chiedere l’allontanamento dell’insegnante. Ad accom-
pagnarlo in questa occasione è Abdelhakim Sefrioui, un
esponente dell’islam più radicale, già noto per le sue posi-
zioni antisemite e fondamentaliste.
Sia Sefrioui sia il padre dell’alunna sono stati arrestati,
insieme ad alcuni familiari dell’assassino. Ad oggi sono 11
le persone poste in arresto per l’uccisione di Paty. Natural-
mente sarà da chiarire il ruolo di ciascuno nella dinamica
dei fatti, quello che invece è straordinariamente chiaro è che
Paty era da giorni (se non da mesi) al centro di una martel-
lante campagna di delegittimazione da parte di alcune fami- IL CORPO DECAPITATO DI SAMUEL PATY
Novembre 2020 Il Borghese 7

LE BANDE NELLA METROPOLI

LA VIOLENZA
ed i giovani
di MANLIO TRIGGIANI

Le città moderne e postmoderne sono sempre state attra-


versate da una latente e talvolta espressa violenza. Ma negli
ultimi vent’anni nelle strade delle città, specialmente nelle
metropoli, ha assunto proporzioni difficili da controllare. Il
fenomeno delle bande organizzate di giovanissimi è la piaga
più evidente che le forze di polizia non riescono ad arginare.
Infatti, all’ordine del giorno ci sono bande di giovanissi-
mi che si scontrano nelle periferie e nel centro delle città,
gruppi di giovani «palestrati» ed esperti di arti marziali che
aggrediscono in gruppo giovani isolati e li uccidono o pro-
tative a cui si è volentieri unito persino papa Francesco. Se curano loro danni permanenti. Ancora: accoltellamenti in
per aver pubblicato delle vignette dei giornalisti sono stati metropolitana e bande formate da poco più che ragazzini
massacrati, vuol dire che non possiamo permetterci il lusso accerchiano un coetaneo all’uscita dalla scuola e lo picchia-
di discutere del contenuto di quelle vignette. no selvaggiamente quasi sempre senza motivo.
Meno facile, ma doveroso, sarebbe stato reagire imme- Il comportamento violento dei giovani e giovanissimi
diatamente ai post di quel genitore, manifestando in maniera nelle città italiane è sempre più diffuso e i protagonisti non
pubblica e ad alta voce la propria solidarietà a quel docente, sono soltanto giovani disagiati o immigrati ma anche figli
marcando il terreno, occupando sia fisicamente sia ideologi- della borghesia cittadina. Le bande adottano un nome, fanno
camente lo spazio pubblico, magari indossando magliette uso di comportamenti o abbigliamento identificativi, mostra-
con le vignette di Maometto, che Allah è troppo grande per no tatuaggi ricorrenti che richiamano a una comune apparte-
offendersi per dei disegni. nenza. Inoltre, per entrare in una banda è necessario subire
E invece lo spazio pubblico viene sistematicamente di- una vera e propria iniziazione che si basa su una prova di for-
sertato con una semplice alzata di spalle («io non c’entro za, di violenza, per dimostrare di essere all’altezza del resto
nulla, non devo giustificarmi di nulla») e dunque inevitabil- della banda. Spesso lo scopo del pestaggio senza motivo è
mente lasciato alla mercé dei fondamentalisti. Nel giugno dettato dalla necessità interiore di aumentare la propria auto-
del 2017, in seguito all’attentato sul London Bridge che pro- stima e di affermare la propria presenza sul territorio. La zo-
vocò 8 morti e 48 feriti, la sociologa tedesca Lamya Kaddor, na, il quartiere, la piazza, viene identificato come proprio ter-
apprezzata studiosa di islam e fondatrice dell’Alleanza dei ritorio. Si tratta di un fenomeno, complesso ed eterogeneo,
musulmani liberali in Germania, aveva promosso a Colonia anche se alla base c’è sempre un aspetto comune: la condivi-
una manifestazione il cui motto era #NichtMitUns – Musli- sione di valori e modelli culturali in contrasto evidente con le
me und Freunde gegen Gewalt und Terror [#nonconnoi – norme che regolano la vita della comunità della quale fanno
Musulmani e amici contro la violenza e il terrore]. La mani- parte. Una sorta di antagonismo sociale non organizzato, fine
festazione è stata un vero e proprio flop (una delle maggiori a se stesso che ha motivazioni psicologiche, instintuali e non
organizzazioni islamiche tedesche aveva invitato a disertar- ideologiche o politiche. Certo, nel passato ci sono state in
la) e molti musulmani intervistati hanno spiegato la loro as- Europa frange giovanili come i punk, i teddy boys e gli skin-
senza proprio con l’argomento «non ho bisogno di giustifi- head che avevano dei contenuti di rivolta contro la società dei
carmi in quanto musulmano». Ma manifestare pubblicamen- consumi, che contestavano il sistema magari in maniera con-
te il proprio posizionamento rispetto a un problema che ci fusa ma comunque radicale. Tutti con connotazioni differenti
riguarda da vicino, anche se non ne siamo i diretti responsa- da nazione a nazione ma sempre presenti.
bili, è un segnale innanzitutto nei confronti di coloro che del Alla fine, sembra un rito sempre uguale: le bande fanno
nostro silenzio approfittano, in questo caso i fondamentalisti uso di armi perché violenza raggiunge livelli sempre mag-
islamici. Da siciliana, conosco bene questo meccanismo: «io giori. Devono procurarsi soldi e quindi spacciano droga, che
non sono mafiosa, dunque la mafia non è un mio problema» talvolta consumano. Un fenomeno in crescita anche se non
è stato per anni la cornice perfetta che ha fatto prosperare la ha mai assunto, in Italia, le dimensioni che ha negli Stati
mafia. Soltanto quando un gran numero di siciliani si è reso Uniti o nell’America del Sud. Questo perché, secondo i so-
conto che la mafia ci riguarda anche se non siamo mafiosi e ciologi, lo spaccio di droga o i reati compiuti dalle bande
che è nostra responsabilità agire quotidianamente denun- negli altri Paesi, sono quelli compiuti in Italia dalle mafie o
ciando e non mettendo la testa sotto la sabbia che la lotta da organizzazioni criminali che, al massimo, sfruttano la
alla mafia anche da parte delle forze dell’ordine ha potuto piccola manodopera senza consentirle di crescere. Al massi-
avere una qualche efficacia. mo, assorbono nell’organizzazione i singoli elementi che
E dunque sì, i musulmani hanno una precisa responsabi- nel tempo si dimostrano più affidabili.
lità nell’impedire che la narrazione fondamentalista prenda In Italia è una realtà fluida, con bande che si costituisco-
sempre più piede. Oggi sarebbe urgente che i musulmani di no e si sciolgono nel giro di poco tempo, che fanno capo a
Francia raccogliessero l’invito che ha loro rivolto Macrón in un leader, ma che non hanno una struttura e ruoli ben defini-
un recente, importante discorso, diventando i primi, orgo- ti. Giuridicamente, quando una banda viene indagata dalle
gliosi alleati nella difesa dei valori della République. forze dell’ordine, si può configurare il reato di associazione
(dal blog www.animabella.it del 18/10/2020) per delinquere e non esistono altre configurazioni giuridiche.
8 Il Borghese Novembre 2020

Le motivazioni che spingono i giovani ad aderire o a


costituire queste bande sono molteplici. Forse quella preva-
lente, che spiegherebbe gli atteggiamenti apparentemente
senza logica e le aggressioni senza motivo dei giovani sono
IL «PARTITO»
dei Governatori
da cercarsi nel vuoto della loro vita, nella mancanza di lega-
me comunitario, nella perdita di senso religioso, nel venir
meno della condivisione di ideali, nel non sentirsi parte di
una patria. Ancora: nel definire il senso di libertà e di auto-
determinazione come qualcosa di superiore e indistinto, che
accompagna l’esasperazione del proprio ego, che sfocia in
Dal voto amministrativo è
violenza come affermazione di sé, come mezzo per la cre- uscita una interessante novità
scita dell’autostima.
Poi ci sono anche altre motivazioni, secondo i sociologi:
crisi di identità, volontà di aggregazioni con persone che di ADALBERTO BALDONI
sentono, come loro, lo stesso vuoto esistenziale e hanno
bisogno di ovviare alle difficoltà di relazione, alla vana ri-
cerca di autoaffermazione, anche se nella violenza e nelle Amministrative settembre - ottobre 2020. Chi ha vinto le
bande c’è anche la possibilità di procacciarsi beni di consu- elezioni? Come accade da anni tutti i partiti si sono dichia-
mo (abbigliamento alla moda, cellulari, biciclette ecc.) attra- rati vincitori. Sono abituato a essere concreto e obiettivo.
verso reati commessi in gruppo. Ma ci sono anche ragazzi Quella che segue è la mia analisi, scarna ma fondata sui
che cercano senza motivo, o per riempire il vuoto esisten- fatti. Ho colto l’occasione per riportare anche quella
ziale, sensazioni forti, la rottura di schemi definiti dalle leg- dell’«Istituto Cattaneo» di Bologna sui flussi elettorali delle
gi e dalla morale corrente. Regionali, basata su dati scientifici.
Per quanto riguarda poi le bande di slavi, albanesi, nor- Il bilancio del turno delle Regionali è questo: Toscana,
dafricani, nigeriani, c’è da sottolineare che lì le motivazioni Campania e Puglia sono restati al centrosinistra mentre il cen-
sono ben più estese: specie per le seconde e terze generazio- trodestra ha conquistato le rosse Marche ed ha mantenuto la
ni di immigrati che non approvano il progetto di vita e tal- Liguria e il Veneto. Pertanto le previsioni di Matteo Salvini non
volta di integrazione dei genitori, si sentono altro rispetto si sono avverate (sperava in un sei a zero per il centrodestra), il
alla società che li ospita e li accoglie. Si sentono diversi non governo non ha ricevuto contraccolpi, il segretario del PD Ni-
soltanto per tradizioni e per cultura, ma anche perché le cola Zingaretti con il 3 a 3 alle Regionali ha tirato un sospiro di
differenze sempre evidenti a vista (musulmani, il modo di sollievo evitando, in caso di sconfitta un redde rationem all’in-
vestire, il colore della pelle, la lingua, ecc.) li fa sentire in terno del partito, mentre il Movimento Cinque Stelle ha nasco-
un mondo estraneo che li accoglie, li ospita, ma del quale sto la sua dèbâcle elettorale enfatizzando il quasi 70 per cento
non faranno mai parte davvero. Una realtà oggettivamente raggiunto dal Sì al taglio dei parlamentari. Ma la gente non è
vera, reale, che marca una condizione di subalternità mani- fessa. Per il «Sì» si erano espressi in Parlamento, nei vari pas-
festa. Non accettando questa condizione, preferiscono affer- saggi, anche Lega e Fratelli d’Italia «senza sì e senza ma». A
mare il proprio ego come qualcosa di altro, di diverso, di tale proposito Giorgia Meloni, appreso il risultato del referen-
contrapposto al sistema. Così, come è stato evidente nelle dum, ha tenuto a ridimensionare il ruolo dei grillini in questa
rivolte nelle banlieue delle grandi città francesi, questi gio- affermazione: «Che il referendum abbia vinto il Sì ci rende
vani di seconda o terza generazione si organizzano in bande soddisfatti, ma non si azzardino nel Movimento Cinque Stelle
che non vengono poi più sciolte e rimangono realtà organiz- a politicizzare a loto vantaggio questo voto. Fosse stato per noi
zate in maniera permanente sul territorio. non si sarebbe nemmeno fatto, dato che nessuno dei nostri ha
Urge, prima che il clima di guerra civile si espanda, una sostenuto con la sua firma la richiesta di referendum». Altra
soluzione radicale. Una soluzione che non si definisca sol- pertinente osservazione: «Pur di andare contro il governo mol-
tanto con iniziative sociali e lavorative ma soprattutto con tissimi (anche di destra - N.d.R.) hanno votato No. Così il No
prevenzione e dissuasione delle condotte criminali. che sulla carta avrebbe preso più o meno il 5 per cento ha rag-
giunto un notevole risultato».
Checchè ne dicano i detrattori (mi riferisco in particolare
alla destra degli scontenti, dei critici e degli astiosi) Giorgia
Meloni negli ultimi dodici mesi ha portato Fratelli d’Italia a
superare nettamente come consensi Forza Italia e ad avvici-
narsi alla Lega. La creatura di Beppe Grillo ormai è al col-
lasso. Naviga con percentuali a una cifra. Alle prossime
elezioni politiche i grillini sono destinati ad estinguersi.
Italia Viva di Matteo Renzi, da parte sua, ha raccolto risulta-
ti deludenti dal Nord al Sud. Renzi ed Emma Bonino con i
radicali, non hanno raggiunto neppure il 5 per cento. Se il
quadro politico è quello scaturito dalle urne settembrine è
prevedibile un ritorno al bipolarismo. Zingaretti e Cinque
Stelle, infine, non debbono dimenticarsi che il centrodestra
su venti regioni governa in quindici.
La principale novità è questa: i governatori hanno canni-
balizzato i partiti. Quasi tutti i commentatori politici hanno
osservato che si sta profilando un «robusto e trasversale
partito dei governatori». Un altro particolare interessante è
quello delle liste civiche sorte a sostegno dei candidati go-
vernatori e dei candidati sindaci che hanno raccolto percen-
tuali notevoli. È evidente che, tramontate le ideologie, ridi-
colizzato lo spolvero dell’antifascismo per trasformare le
elezioni in uno scontro con gli avversari, gli elettori hanno
votato le persone, meno i simboli. Hanno riversato la loro
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A. 17 - N. 69 - SETTEMBRE 2019 NUOVA SERIE dal 15 giugno 2014
Euro 3
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0 2,50 per ogni numero * Sped. abb. post. Nuova
a serie * An
nno VI * N. 19/20
/ * Ottobre 20
01
19

Il Ma
Marz
M ziale
i Era meglio taceere
Il futurroo Nobel per la Pace Greta Thurnberg, in Se vi tassano, lo fanno per il vostr bene. Dopo le
pellegrinaggio negli Usa, incontra il vecchio Nobel accise sulla benzina è la volta di bibite e merendine.
per la Pace Barack Obama. Non lo fanno per cattiveria, ma per erché lo Stato
t non
Pare che la novella Pippi Lagnelunghe sia rimasta vi vuole tutti ciccia e bruf
ufoli. State
t ser
ereni che stavolta

Mensile
soddisfatta: le bombebe gettate in girr per il mondo manterranno l’impegno: non vi lasceranno in tasca
dall’ex capo della Casa
asa Bianca erano tutte riciclabili nemmeno più i soldi per un panino con la morrtazza.tazza.
e plastic free.
Fo
ondato da Giova
annino Guare
eschi www
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Candido mensile, vienee compilato e stampato a Roma Roma dalla aboratori Elena B rlozzari,
Collaboratori z Enrico Berusschi, Cri- Panif, Riccarardo
do P radisi, Giuseppe Pellegrini, Antonio tipografia Mondostampa
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N 72/2009

ditta La S tira di Lucianono Luccarini e distribuito dalla Casa edi- stiano


no Boggi, Lor
orenzzo Borgonovo, Ottavio Cappellani,
ppellani, Rappisarrda,
a EEmmanuele Ricucci, Manlio Triggiani, G Gio-
io- Pubblicazione registrata al Trribunale di R
Rooma
m
ma con il n. 101
01 del nostra pagina Facebook https://www..facebook.com/candi-
ettorre rreesponsabile Luciano Lucarini
trice Paggine. Direttor Danilo Coppe, LaFont, Walter Leoni, Maurizio M - vanni Vasso. La direzione e la redazione sono a Roma
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rettttore Alessio
Dire s Di Mauro Condirrettore Eggidio Bandini luta, Gi
Giuseppe Mele, Mauro Modenese, Bruno
u Oliivieri, delle Meddaglie d’oro, 73. Il giornale viene stampato presso la numero 06.45468600, oppur si può mandare un n’e-mail
’e-mail a lu- mensile è sufficiente telefonare al numero 333.6759574 4.

Noi
Chiedi una
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pper si allarga
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V
1 Roma/Aut.

lo SCANDALO
DI BIBBIANO...
Lo stuporree (ma mica
poi tanto) dell’ometto
1 comma 1,

di E
Egidio
*
***
gidiio Bandini

coopia omaggio
Cari Candidolettori,, dellll’inciucio
’inciucio che ha dato
vita(?) al nuovo gover erno penso nessuno si sia
meeravigliato, conoscendo endo le doti funamboliche
del nostri “compagni”,, le stupefacenti doti “ade-
ar t 1,

sive alle poltr


l ron ” dei grillini e le altrrettanto sto-
lide doti cattocomunisteuniste del prresidente della
n 46) art.

Reppubblica, ereditate
ereditatee per la par arte
te più rossa da
quel G Giorgio
iorgio Nappolitano tano che di gover i non
eletti dal popolo (allaa faccia giusto dell’arti ticolo
1 della Costituzionee ““ppiù bella del mondo”) ce
ne ha rifilati addirittur uuraa quattro.
Ciò che al vostr
vostro ometto to fa mereraviglia
aviglia è la man-
L 27/02/2004 n.

canza di ““aaccanimento to”, passatemi il ter ermine,


mine,
dei media non allineati ati su ciò che ha combinato
e sta tutt’oora combinando ndo la sinistrra. M Mi spiego:

dellle nostre riviste


ricor
ordate gli anni dellll’antiber ’antiberlusconismo,
quando tutti i ““giorgiorrnaloni
n ” quotidianamente
mettevano alla gognaa il Cav e i social ribolli-
vano di attacchi violentissimi
lentissimi contro il malaf-
faare, la connivenza con on la mafia, le per ervversioni
sessuali, i denari perr le “olgettine
l ”, il “bunga
bunga” e chi più ne ha più ne metta?
Ebbene,
b provate a immaginar
mmaginarvi se SSilvio ilvio fosse
(conv. in L.

stato incaricato da Nappolitano di for ormar


marre un
nuovo governo Pd-F For
o za IItalia: cr credo
edo che si sa-
rebbe scatenata una serie erie di interventi dalla Tvv,
ai gior
ornali, alla radio, ai notiziari sul web, ai
D L 353/2003 (conv

social da far trremare le vene ai polsi (...)

la RETE
segue in ultima pagina
oltre ai BAMBINI plagiavano pure gli ANZIANI

33
33 6759574
VISTO DA SINISTRA
C VISTO DA DESTRA
he i compagni abbiano nemmeno l’i l ideologia, ma al
semprre avuto un rapp- massimo il suo scimmiottamento
poorto piuttosto ““chiac-
chiac- isterico che ha finito per far ap-
chierrato” con i più piccoli non è prodarare ciò che rresta
esta della sini-
Ridateci la piazza ceerto una novità. E Eppur
ppur
avremmo immaginato di arri-
ure mai
*** stra su posizioni opposte a quelle
di partenza. La nobile difesa
Ridateci la Boschi
di Alessio Di Maurr
abbonamento postale – D.L.

La piazza è rro
oba nostra! Come si è permesso vare un giorno a dover quasi degli ultimi e dei subalterrni, che «La Rivoluzione si fa nelle piazze con il po-
Renzi colpisce
lpisce ancora il Matt
tteo Sbagliato di andar aree in piazza assieme rimpiangerre i tempi in cui si diffondeva la famiger erata
ata massima caratterizzava i prrogrressisti
es delle origini, si è trasfigur urata nel polo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina
ai fascistelli della Melloni? dei “comunisti che mangiano i bambini”. sostegno ostinato dell’unica minor oranza “di successo” che piace elettorale con la matita in mano. Quella matita,
Il mostrroo di FFiirenze La Giorgia sta distruggendo l’ex Cav,, trasci- Erano gli anni che preludevano al Secondo Conflitto Mo M ndiale tanto ai salotti del capitalismo finanziario globalizzato. Quella più forte di qualsiasi ar arma,
ma, più pericolosa di
nando con sé ciò che rreesta del par artito
tito forrzista, e nelle sconfinate lande sovietiche, riunite sotto il simbolo della omosex che vvoorrrebbe imporr rree ovunque la sottocultur uraa Gender una lupara e più affilata di un coltello».
*
***
di Giovanni Vasso
mentre a Salvini, evidentemente la vicinanza
del Movimento 5 stelle gli ha dato alla testa e
stella rossa, si dovevano fare i conti non solo con il freddoo, ma per smantellarre la famiglia trradizionale, ultimo baluarrdo con-
anche e soprattutto con la fame e con la carr stia. tro la dittatur
ura del mer ercato e della for orma
ma merce.
Ecco perché Silvio Ottimo Massimo non ha
par
artecipato alla manifestazione voluta dalla
pensava di riuscirre a prodursi in un “Vaffa” stile In SSiberia,
iberia, tanto per farr un esempio, tra le migliaia di pov ri Non è un caso se la sinistrra oggi guar arda
da più ai potenti di Meloni: perrcché convinto che sia il voto l’unico

L
a notte oscuraa ghermivva palazzo Ma- Grillo: purtroppo per lui è lontano un milione cristi deportati dal regime il cannibalismo erra all’oordine del Brux u elles che al popolo delle periferie nelle quali è nata e si è mezzo per spazzar aree via il governicchio Conte-

REPUBBLICA
BBLICA
dama. Nientee stelle, una notte senza di chilometri dagli Elevati nostri sodali, da gior
ornoo. Un orrore indicibile sul quale in piena guerr rraa fr
fredda
edda fo mata, ma doo e non può più metterre piede. Non è un caso se Di Maio-Zingaretti. Non è per i rreumatismi
eumatismi e
luna della crisi si di governo. Invano l’i- qualche settimana correttissimi e leali, nel la propaganda occidentale ha costrruuiito e diffuso quella maca- per continuarre a sederre sugli scr craanni di Palazzo Chigi è co- l’artt osi che Silvio l’Etern no è rimasto in Parla-
spettore Zenigata
n haa fatto affiggere manife- nuovo Govern no della svolta. brra massima che cirrcola ancor ora oggi. Un incubo dentrro al strretta a fare inciuci sprrezzantiezzanti del pericolo e del ridicolo pur mento: lo ha fatto perché è nella sede istituzio-
Spedizione in abbonamento

stini in ogni vicolo, sulle fontane, nei bar e Per Salvini, evidentemente, rimane ben saldo il quale, sebbene con grande fatica, si potrrebbbe persino tentarr di di evitarree il confr fronto
onto con le urne. nale che si combattono le battaglie politiche,
negli anfratti più reconditi:
ec attenti, onorre- detto del suo modello politico: “Tireeremo coglierre qualche attenuante: la fame; la guerrra;; la disperazione; È terribile da dirre, ma i compagni che mangiavano i bambini guarrddando negli occhi gli avversari. Non pos-
voli!. Quando non c’è più la maggioranza è dritto!”, ma non è più il tempo p di tirararee dritto: la prratica della violenza politica ampiamente diffusa in quella erano dei samaritani in confronto ai mostri di Bibbianoo. E siamo andarree contro l’Europa e questo Matteo tteo
l’ora dell’amor ore,
e, degli
egli amplessi. E della l’Europa vuole le curvee e, così, ì abbiamo rispo- stagione storica. chissà se anche al poove o S rgio Mattaarella sia toccato un girro il “masticararosari” non l’ha capito e gli è costato
paura. È questo il momento in cui agisce il sto con la ministra Bellanova che, quanto a Considerrazioni che sicur uramente
amente non bastano a rendere meno di elettroshock o se sia stato semplicemente sottopostoo,, comee ll’A A- caro: solo Silvio il Magnifico sapevva che affr ffron-
on
Mostroo, rintanato nell ell’ombra del Transatla- cur e, pare la camionale della Cisa! Giuseppi disumane cer erte
te prratiche, ma possono aiutar aree quantomeno una lex DeLarge di A Arrancia Meccanica, alla spaventosa visione tarre l’idra a tre teste (Macron, Me kel e Von der
tico. È una pulsione irrrefr efr
f enabile, non si può Conte è un Elevvato, t al punto che assieme a comprreensione che risulta invece del tutto impossibile di fr fronte
onte continuativa di Salvini in mutandoni al P ppete col vvento in Leyen n) che comanda a Bruxelles è un’idea sui-

FACCIAMOLA
CIIAMOLA
comandar are.
e. Gli era già successo. Gli accade Sant’Orsola von der Ley Leyen è riuscito a prrodursi agli orrrori di Bibbiano. Qui, nel cuor oree dell’E
Emilia
m che fu rossa, poppa e consenso cr crescente.
escente. cida e, così, ha deciso di fingere di star aree al
semprr , a ogni crisi di gov rno. Ti ricorrdi? in una levitazione dirett ttamente a Bruxelles ed nell’anno di (dis)gr grazia
azia 2019, i “compagni’, o ciò che resta di Perché una cosa è cer erta: da un po’ di tempo a questa par arte
te il gioco, senza uscire allo scoperrto. Tutto sar areebbe
“Enrico, stai sereno en ”. E poi il gonzo pisano ha prromesso
m che si ripeterà a Palazzzo Chigi, te- loro,, non si limitano a mangiarree i bambini, ma – con Pd, oltr
ltree ai bambini, dev aver preso a torturare andato per il verso giusto, consentendo al prro-
s’era ritrr vato con un’ascia fiorrentina
entina confic- nendo per mano Di Maio. Quanto al nostrro se- l’’accerrtato obiettivo di strrappar
p arli
li alle prroprie
p fa- anche i vecchietti. Altrimenti proprio non si feta di Arcore di individuare i punti deboli della
cata nelle spalle. grretario, Rometti (zingarro, lo sapete tutti, non miglie d’origine per poi assegnarlii dietrro spiega come sia potuto saltare in mente a un nuova Ue e del govern nicchio della svvolticchia,
Un’ansia, un’angosciaa e poi il piacer eree e il bi- si può più dirre) andrà ad abitarree a Lampedusa, lauto compenso a Coop d’accoglienza buon uomo come il presidente Mattarrella di se ’sti baluba non avessero nominato ministra
sogno di farlo ancora, a, e ancora. I muscoli, i per sorrvegliarre dirett
ttamente gli sbararchi
chi dei mi- amiche o a coppie LGBT addirittur ura li avvallarre un’oper
opererazione di trrasfor
asfor
ormismo
mismo disgu- la Bellanova. «Tutto si può sopportare, per
A – Spedizion

nervi, i brrufoli:
ufoli: non li comanda più lui. Ha granti e indirizzarli subito alle coop di sog- toorturan . Segnatamente con l’elettroshock. E stoso (un acrobatico e disperato tentativo di amor di Patria – ha detto il peren nne Preesidente
sete di sangue. Non è mai solo. Lo assistono, giorno, cui ha prromesso
m di applicare le tariffe stavolta non esiste nessuna attenuante possibile: salvataggio della poltrona che non ha prrece- – ma con la signora in blu hanno superato ogni
soggiogati dal suo carisma i compagni di di Bibbiano. É così che si salva l’Italia! non è più la fame il motore di tanta follia cri- denti nella storia repubblicana)
repubblicana) invece di ridare limite: ridateci la Boschi!».

NU
UO OVA
semprr . Ne hanno passate di sventure, e, ne Caius minale, semmai la smania di ricchezza. Non lo è di corsa la par arola
ola agli elettori. Sempronius
hanno compiute di avventurree: hanno salvato
nobili banche dai mostrruosi risparmiatori
cattivi, hanno liberato ato dalla schiavitù del la-
vor masse intere dii italiani. Ne hanno da
raccontar are di imprrese
esse (anche di Stato, perlo-
la UE apre
più di Stato)t e di mer erende. agli INSETTI...
Poste Italiane S.p.A.

Non potendolo fermar mare, temendone gli ec-


cessi, lo aiutano e loo sostengono. Gli spiffe-
rano il momento giusto. “Ehi, Giggino e
Nicola si sono appar artati
t di là. Soli”. Bene.
Era stato proprio
o lui a prresentarli a far sì che
si piacesserro e iniziasser
ziasserero a vo
v lersi bene.
Adesso, strretti
etti in un abbraccio benedetto da
tutto il mondo Occidentale,
c dentale, consumavano il
primo lor oroo attesissimo
mo amplesso. Ma pr proprio
oprio
un attimo prima il Conte Giuseppi, il dio
dell’amoree ritr vato, o, suonasse, davvverro, la
campanella del comando, ando, il Mostroo è entrato

COME LA DESTRA V
VOLEV
O VA CAMBIARE LL’IT
OLEV ’ITTALIA
in azione, e con unoo zompo imprrovviso ha
brandito un coltellaccio ccio e s’è scisso.
Alla mattina i cadaveri politici sono stati ri-
trr vati da un’inser erviente
viente
n che ha subito dato
l’allarme. Non ai militantilitanti Dem e 5S, tanto
scossi da andarsene, tristi e contriti, a medi-
tar
are al night club. M all’Ama. “Ahò, er Mo-
strro ha colpito ancora. a. Fate passà er camion”.

MENSILE DI PO
OLITICA RIVISTA DI STORIA ME
ENSILE DI SA
ATIRA
TIRA
E ATTUALITÀ
ATTUALITÀÀ MODDERNA Fondato da Giovannino Guareschi
Liberi per tradizione E CONTEMMPORANEA ore Alessio Di Mauro
Direttore
diretto da Claudio Tedeschi Direttore Masssimo Magliaro ettore Egidio Bandini
Condire
Vicedirettore Roberto Rosseti abile Luciano Lucarini
Direttore responsabile
wwww.nuovocandido.it

NOVITÀ
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Domenicantonio Carbone |Ä|uÜ|wxÄUÉÜz{xáxx • mauro mazza Max Palmer

IIll SSarto
arto
ddell’anima
ell’anima

SISTEMA A BASE: - 1SA DEBOLE 9-13

TRIPOLI ADDIO riflessioni oltre la crisi della politica


- 1FIORI FORTE ≥ 16
- QUARTA NOBILE
e non solo
Leonardo Petrillo

DOMENICANTONIO CARBONE LLEONARDO PETRILLO MAURO MAZZZA MAX PALMER


IL SARTO DELL
L’ANIMA
’ANIMA TRIPOLI ADDIO
T IN COSCIEN NZA BRIDGE: SISTEMA
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Pp. 164 euro 16,00 Pp. 234 euro 18,00 riflessioni oltre la crisi della politica e non solo LICITATIVO RVW8
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o 18,00 Pp 258 euro 19,00
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Julius Evoola
Julius Evola Antaioss
(1960-1970
0)
IL PROBLEMA DELLA DONNA A curaa di
Scritti sulla femminilità
1921 - 1971 Sin
inisc
i callco
a cura di Paola De Giorgi
introduzione di Paola Giovetti

L A SOVRANITÀ NECESSARIA
Fondazione Julius Evola Riflessioni sulla crisi
ctáátàÉcÜxáxÇàxYâà
Y àâÜÉ dello Stato moderno
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xáx Roberto de Mattei
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Quaderni di testi evoliani n° 52

GIANPIERO GA
AMALERI JULIUS EVOLA JULIUS EVOLA ROBERTO DE MA
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TTEI
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PAGINE
A Editore
10 Il Borghese Novembre 2020

dente del Veneto, Luca Zaia che, parlando ai sostenitori al


«K3», sede leghista di Treviso ha affermato che: «Il nostro
grande obiettivo è l’autonomia. Il risultato del voto alle elezio-
ni regionali è un voto dei veneti per il Veneto, per quelli che
sono qui da generazioni, quelli di adozione e quelli ultimi arri-
vati che hanno un progetto di vita in Veneto». Poi ha aggiunto:
«Sarà mia garanzia non deludere il mio elettorato e quanti si
sono avvicinati. Molti torneranno ai loro partiti, ma avranno
tutti la garanzia che questa amministrazione sarà l’ammini-
strazione di tutti».
Da rimarcare lo schiacciante successo di Francesco Ac-
quaroli a governatore delle Marche (indicato da Fratelli
d’Italia), secondo cui la sua «è stata la vittoria della dispo-
nibilità e della capacità di dare una nuova opportunità a
questa regione che si era ripiegata su se stessa». «Una re-
gione», ha aggiunto, «che non riusciva e non riesce più a
esprimere la sua operosità sui territori e nella imprendito-
rialità. Oltre a essere incapace ad attrarre turisti e risorse.»
L’affermazione di Acquaroli purtroppo è stata offuscata dal-
la netta sconfitta di Raffaele Fitto in Puglia, la cui candida-
tura era stata sostenuta dal partito della Meloni.

Elezioni comunali. Fiducia ai sindaci operosi. Miria-


fiducia verso gli amministratori locali, dei quali hanno se- de di liste civiche - Si è votato anche in 1.176 comuni (155
guito maggiormente le azioni e le decisioni. Avvisaglie di superiori a 15 mila abitanti). Chiuse le urne il 5 ottobre ed
questa tendenza si erano già avute l’anno scorso in Emilia effettuati gli scrutini anche per quanto riguarda i ballottaggi,
Romagna con la vittoria di Stefano Bonaccini, non a caso il centrosinistra – con l’aiuto di liste civiche - può ritenersi
diventato protagonista nazionale della vita del PD, tanto da soddisfatto avendo prevalso in numerosi comuni capoluogo.
contendere a Nicola Zingaretti la segreteria del partito. Tanto Si tenga conto che gran parte delle amministrazioni era in
è vero che il 20 e 21 settembre ha visto riconfermati presi- mano alle sinistre.
denti di regione e sindaci molto apprezzati dall’elettorato. Per il centrodestra: confermato sindaco di Venezia una figu-
Certamente la visibilità avuta durante la fase critica della ra simbolo come Luigi Brugnaro; ad Arezzo rieletto Alessandro
pandemia ha avvantaggiato gli amministratori uscenti, che Ghinelli; ad Enna schiacciante affermazione di Maurizio Dipie-
ora possono legittimamente nutrire ambizioni nazionali. Il tro al suo secondo mandato, sostenuto da liste civiche gravitanti
più osannato dai suoi cittadini è certamente Luca Zaia, che in nell’area di destra. Per il centrosinistra: a Reggio Calabria con-
Veneto ha raccolto un consenso plebiscitario, rasentando il 77 fermato il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà, sostenuto da
per cento contro il 16 per cento del suo avversario di centro- una coalizione del centrosinistra con ben undici liste; a Bolza-
sinistra. Altro dato significativo è che la lista Zaia ha ottenuto no, Renzo Caramaschi; a Chieti, Umberto Di Primio; ad An-
il 46 per cento e la lista della Lega il 16 per cento, a riprova dria, Giovanna Bruno; a Mantova, Mattia Palazzi; a Trento,
dell’elevata personalizzazione della campagna elettorale. Franco Ianeselli; a Trani, Amedeo Bottaro. Ad Aosta è stato
Dato meno eclatante ma ugualmente significativo quello eletto il musicologo Gianni Nuti, candidato nella lista progres-
delle liste di sostegno ai candidati presidenti della Liguria sista autonomista mentre a Matera è stato eletto un esponente
(Giovanni Toti, centrodestra), della Campania (Vincenzo De dei Cinque Stelle, l’imprenditore Domenico Bennardi. Incredi-
Luca, centrosinistra), della Puglia (Michele Emiliano, cen- bile rimonta a Lecco del candidato PD – Con la Sinistra – Am-
trosinistra), che hanno raccolto in quasi tutti i casi più voti bientalmente, Mauro Gattinoni che ha vinto per 31 voti. Al
di quelli racimolati dalle liste dei rispettivi partiti di riferi- primo turno il candidato di Lega-FdI-FI aveva preso il 48,7 per
mento. Dunque, il valore aggiunto dei governatori ha pro- cento. Il centrodestra ha fatto ricorso. A Crotone, infine, vittoria
dotto una spinta decisiva verso gli indecisi, che alla fine di una lista civica con Ugo Pugliese.
sono andati comunque alle urne nonostante il rischio Covid.
Al nord il centrodestra si è consolidato come forza am- Una vergogna chiamata «RAI» - A margine dei risultati
piamente maggioritaria, mente nel centro sud la partita è più elettorali mi preme evidenziare con quanta greve faziosità, di-
equilibrata. Peraltro è normale che ciò si verifichi perchè il sattendendo la propria deontologia professionale, alcuni giorna-
premier e i ministri sono prevalentemente meridionali e le listi che lavorano anche per testate di rilievo, hanno seguito le
politiche stataliste e assistenzialiste come il reddito di citta- recenti competizioni elettorali. Leggendo resoconti e commen-
dinanza hanno gratificato soprattutto i cittadini del sud. Ma ti, sembrava di seguire la cronaca di una competizione calcisti-
questo in prospettiva conterà poco, perchè i governatori ca dove prevaleva il tifo per una sola squadra, quella di sinistra.
postcomunisti come De Luca ed Emiliano hanno già fatto Tifosi settari, partigiani (la definizione calza a pennello …) non
capire che intendono muoversi in autonomia rispetto al go- resocontisti obiettivi. Il risultato di 3 a 3 è stato un pareggio.
verno centrale, anzi sono pronti a chiedere con forza a Pa- Ma per taluni gazzettieri è stata una luminosa vittoria, fingendo
lazzo Chigi un maggiore coinvolgimento nelle scelte che di dimenticarsi che il centrodestra ha guadagnato una regione,
riguarderanno l’utilizzo dei fondi europei del DPR, Recove- le Marche, e governa in altre 15 mentre il centrosinistra soltan-
ry Plan (Piano di Recupero del Disastro). to in 5. Al nutrito schieramento dei giornaloni, tra cui svettano
È prevedibile che nelle prossime settimane si riproporrà lo Repubblica e Corriere della Sera, si sono affiancate le tv di
scontro tra Stato e Regioni con i governatori pronti a fare fronte Stato, nessuna esclusa, più La 7 il cui proprietario è Urbano
comune, al di là delle differenze di colore politico, per rivendi- Cairo, principale azionista (udite udite …) del Corriere. Dai
care maggiore autonomia nella gestione delle risorse economi- primi anni Novanta hanno fatto irruzione nel piccolo schermo
co-finanziarie. I presidenti di regione, soprattutto quelli al se- anche i programmi televisivi di informazione o di intratteni-
condo mandato, potranno alzare la voce con il premier Giusep- mento, i talk show dove, sotto la conduzione di giornalisti di
pe Conte, forti della riconferma popolare, e pretendere maggio- mestiere appaiono economisti, politici, personaggi di spettaco-
re libertà di azione in una fase decisiva come quella attuale, di lo, imprenditori, politologi, urlatori alla Vittorio Sgarbi e Giam-
ripartenza e di rilancio socio-economico. In prima fila il presi- piero Mughini, provocatori come il vignettista Vauro, showgirl
Novembre 2020 Il Borghese 11

come Alba Parietti, la sboccata Luciana Littizzetto (un vero e


proprio inno alla volgarità), ecc. Secondo alcune stime, coloro
che seguono la politica attraverso i talk show si aggirerebbero
attorno ai 6-7 milioni. Ebbene quasi tutti i talk show sono con-
dotti da soggetti i cui riferimenti e gli ombrelli di protezione
sono di marca sinistroide. L’ho scritto più volte, ma giova ricor-
darlo anche in questa occasione. Gran parte della responsabilità
ricade sui governi a trazione Berlusconi-Fini che non hanno
saputo e voluto, non dico cambiare, ma neppure correggere le
storture e le ingiustizie che si consumavano in RAI ai danni,
non dico della destra, ma dell’obiettività, della verità, dell’equi-
librio. Stendo un velo pietoso sulla cultura e sui programmi che
hanno come tema gli avvenimenti storici.
Un paio di esempi. Chi sente o segue il rancoroso antifa-
scista Corrado Augias quando discetta di libri e il logorroico
Paolo Mieli mentre racconta episodi storici, non può fare a
meno di notare la loro obliquità. Soltanto i grulli non capi-
scono da che pulpito vengono impartite le loro lezioncine.
Da anni hanno maturato pensioni dorate (Augias è stato
anche parlamentare europeo nel gruppo dei postcomunisti) ma,
ovviamente dietro lauti compensi, rimangono al loro posto
perché sono utili alla sinistra. Berlusconi, per tutelare i propri
interessi aziendali, ha tenuto a non inimicarsi le sinistre mentre
gli esponenti della destra si sono accodati all’atteggiamento del
Cavaliere, accontentandosi di qualche comparsata in televisio-
ne. All’indomani delle elezioni settembrine, in un’intervista al
blog Huffington Post, Paolo Mieli ha consigliato a Matteo Sal-
vini e Giorgia Meloni, di puntare più alle candidature a sindaci
di Milano e di Roma, piuttosto che ambire al governo. «Mi
sembra evidente», ha sentenziato Mieli, «che il mito della spal-
lata è da mettere in soffitta, la riorganizzazione del centrode- lotta armata contro lo Stato borghese e si rese responsabile di
stra deve essere secondo me più compatibile con il cambio dei crimini come quello della strage di Primavalle in cui bruciarono
tempi»… «Devono fare una rivoluzione importantissima sul vivi i fratelli Stefano e Virgilio Mattei. Lo spirito rivoluzionario
terreno della politica internazionale e definirsi con un partito di Mieli non si esaurì molto presto, se nel giugno 1971 firmò un
che chieda l’iscrizione al Partito Popolare Europeo». Nessuno manifesto in cui si accusava il commissario di PS, Luigi Cala-
meglio di Mieli può intendersi di spallate. Ne parlava nel corso bresi, di essere il torturatore e il responsabile della morte dell’a-
della contestazione giovanile del 1968 quando ha fatto parte narchico Giuseppe Pinelli precipitato da una finestra della que-
prima del «Comitato di base» di Lettere alla Sapienza e poi dal stura di Milano il 15 dicembre 1969. Calabresi, in seguito alla
1969 in poi quando militava in Potere Operaio, una delle più campagna di odio promossa dall’ultrasinistra, venne assassina-
agguerrite organizzazioni di estrema sinistra che perseguiva la to da un commando di Lotta Continua il 17 maggio 1972.

L’ANALISI DEI FLUSSI DELLE REGIONALI


SECONDO L’«ISTITUTO CATTANEO»
L’«Istituto Cattaneo» di Bologna, specializzato nelle analisi elettorali, ha sostenuto, a proposito del voto regionale,
che il dato oggettivo dei numeri va letto con una variante, l’effetto-governatori, che spesso hanno fatto storia a sé,
quasi indipendentemente dal partito di provenienza. Quindi in realtà (valutando anche le liste civiche): «Il PD appare
in crescita lieve, la Lega risulta ridimensionata, Fratelli d’Italia si conferma in ascesa, crolla il M5s e prosegue la
discesa costante di lungo termine di Forza Italia». Il dato singolare, indicato dal «Cattaneo», è lo scarso richiamo che
i partiti hanno esercitato sugli elettori. In particolare Luca Zaia, Vincenzo De Luca, Giovanni Toti, Andrea Emiliano
hanno fatto campagna a sé, addirittura cannibalizzando i loro partiti di provenienza.
Nel 2015 il PD elesse in Campania 15 consiglieri, questa volta 8 poiché 11 appartengono alle liste civiche, scelti
da De Luca, in Veneto la Lega aveva 10 consiglieri, ora deve accontentarsi di 9 mentre 24 sono quelli inseriti da Zaia
nella propria lista «personale» e risultati eletti. In Puglia il PD è sceso dal 18,1 al 17,2 per cento ed Emiliano ha porta-
to da 9 a 11 i suoi consiglieri. In pratica hanno vinto i governatori ma perso i partiti.
«La Lega in Veneto aveva ottenuto alla regionali del 2015 il 17,8 per cento, l’altro ieri è scesa al 16,9 per cento, il
PD, in Campania, proveniva (regionali 2015) dal 19,4 per cento e ora ha ottenuto il 16,9 per cento. Un travaso di
voti verso le liste dei governatori. In Liguria Giovanni Toti, che si definisce un indipendente di centrodestra, ha collo-
cato in consiglio 8 suoi supporter sui 17 conquistati dal centrodestra (6 alla Lega e 3 a Fratelli d’Italia). Il distacco
dai partiti è confermato dal fatto che questi quattro governatori avevano addirittura avuto qualche problema prima
dell’emergenza ad essere sostenuti dai rispettivi schieramenti. Nel risultato amministrativo entrano quindi variabili
diverse da quelle che spingono l’elettore nel voto politico.
«I protagonisti sono stati loro, i ricandidati. Si tratta di un ulteriore passo sulla strada della personalizzazione
della politica. Vi è stato un periodo in cui erano i sindaci a puntare sulla popolarità personale, con l’emergenza è
arrivata la rivincita dei governatori, che hanno utilizzato durante il lockdown in modo massiccio vecchi e nuovi mez-
zi di comunicazione. Non a caso subito dopo le elezioni essi hanno fatto dichiarazioni a prescindere dai loro partiti.»
12 Il Borghese Novembre 2020

sonaggio di centrodestra è stato il nuovo


LA «RAI» IN MANO ALLE SINISTRE? governatore delle Marche Francesco
Acquaroli al quale hanno subito fornito

L’INCAPACITÀ come contraltare don Vinicio Albanesi, il


prete progressista a capo della comunità
di Capodarco. Risultato di tutto questo

di Berlusconi e C.
un roboante 1,9 per cento di ascolto pari
a 419 mila spettatori. La parola vergo-
gna è sicuramente troppo poco. Del
resto, se ancora qualcuno non lo avesse
Gli interventi di Roberto Rosseti capito, questo è il piano già utilizzato nel
settore della carta stampata.
e Massimo Magliaro «Lasciare alla destra le briciole del
mercato con giornali che, messi tutti
assieme (Il Giornale, La Verità, Libero e
A parere di Roberto Rosseti, già vicedirettore del Tg Uno, Il Tempo), non riescono a fare una tiratura che sia soltanto la
che conosce come pochi altri il «Palazzo» della RAI, negli metà di uno qualsiasi fra Corriere della Sera, Repubblica, Il
ultimi anni, la situazione della TV di Stato è peggiorata no- Messaggero o la Stampa. Oltretutto è recente la notizia che
tevolmente . l’editore di due di questi (Libero, Il Tempo, Il Corriere
Per Rosseti se l’azienda televisiva di Stato ha virato così dell’Umbria) il senatore Antonio Angelucci di Forza Italia è
velocemente a sinistra, la responsabilità è solo ed esclusiva- indagato perché avrebbe tentato di corrompere con 250.000
mente dell’incapacità totale dei politici di centrodestra di con- euro il responsabile della sanità della regione Lazio il pieddino
dizionare con loro giornalisti, programmisti, registi, autori, Alessio D’Amato.
operatori, tecnici e quant’altro un’azienda che il vecchio PCI «Bisogna dire che uno degli artefici della strategia comuni-
era riuscito a trasformare a proprio favore in pieno periodo di sta nel settore della comunicazione e non soltanto, è quel Gof-
strapotere democristiano. fredo Bettini (attuale eurodeputato dei DS) vero uomo occulto
Si sono limitati - ha continuato Rosseti - ad una edonistica che tira i fili delle strategie a sinistra nonostante lunghi periodi
richiesta di partecipazione alle varie trasmissioni o nei vari tg di rilassamento in Thailandia. Ebbene, immediatamente dopo
(senza neanche pensare che erano obbligatorie per legge in le regionali, è stato ospite in studio di Tg2-post, trasmissione
proporzione ai voti ricevuti dal popolo italiano e per merito dei ideata dal direttore del Tg 2… Questa si che è coerenza. Se si
quali erano stati eletti in Parlamento) ed hanno permesso l’oc- prosegue di questo passo non ho dubbi nell’affermare che c’e-
cupazione di tutti gli spazi disponibili da parte di persone che, ra più rispetto nei confronti delle tesi e degli uomini del centro-
pur provenendo tutte dall’estrema sinistra, sono state abilissime destra in quella RAI che a me non piaceva ma, rispetto a quel-
a far finta di cambiare casacca. la che si è venuta a formare dopo il 1994 e la scesa in campo di
«Voglio fare solo alcuni classici esempi. Franco Di Mare, Berlusconi, era un’oasi di pluralismo.»
giornalista de l’Unità, ed in questa quota entrato in RAI. No-
nostante alcuni gravissimi incidenti di percorso, avendo pre- * * *
stato la sua opera a favore dei pannolini Pampers, chiaro
esempio di pubblicità assolutamente vietata dalle regole Anche Massimo Magliaro, attuale direttore di Nova Histo-
dell’Ordine dei Giornalisti, è diventato direttore della Rete Tre, rica, la RAI la conosce bene, essendo stato vice direttore del
avendo nel frattempo fatto opera di finta conversione al Movi- Tg1, corrispondente da Parigi, direttore di Rai International,
mento 5 Stelle. Logicamente una delle prime scelte è stata presidente di Rai Corporation (la filiale della RAI in America),
quella di affidare ad una esterna RAI, con chiara matrice di ed infine direttore della Divisione Uno che supervisionava le
estrema sinistra, Luisella Costamagna, la conduzione di Agorà varie reti dell’azienda di Stato. Mi ha detto che i governi di
al posto di Serena Bertone. Questa, grazie al potente direttore centrodestra, soprattutto per volontà di Berlusconi (a cui inte-
di Rai Uno Stefano Coletta, anche lui in quota PD, è passata a ressava tutelare unicamente Mediaset) e per l’inerzia mista ad
sostituire Caterina Balivo nel primo pomeriggio. Qualcuno incapacità di Fini, si sono limitati ad occupare poltrone e pol-
potrebbe obbiettare che al centrodestra è stata garantita la troncine che duravano una stagione politica, senza mai toccare
responsabilità delle direzioni sia del Tg2 che di Rai Due… Ed i gangli vitali dell’ azienda di Stato che sono i settori produttivo
è tristemente vero visti i risultati di ascolto e le tematiche che (radio e tv) e amministrativo - gestionale (personale, fondi,
vengono affrontate. Vorrei fare l’esempio di Seconda Linea, la bilanci, appalti, ecc.) . Settori che sono stati occupati quasi
trasmissione che ha preso il via giovedì 1 ottobre. A condurre sempre da personale indicato dalla sinistra.
quella che doveva avere il ruolo di innovazione culturale [A. B.]
nell’ambito del centrodestra sono stati chiamati Francesca
Fagnani, attuale compagna di Enrico Mentana e a suo tempo
utilizzata in RAI da Michele Santoro, e Alessandro Giuli, la cui
prima esperienza giornalistica è stata al Foglio di cui è diven-
tato anche direttore. A far loro da spalla Alessia Lautone, ex
direttrice dell’Adn-Kronos e Stefano Cappellini con esperienze
al Messaggero a Liberazione, Il Riformista e Repubblica. Ma
che bei campioni di centrodestra scelti tutti al di fuori degli
oltre 1.300 giornalisti che già lavorano in azienda. Al Tg2 non
c’era nessuno in grado di fare le stesse pessime figure? In
compenso si vede un accurato lavoro nello scegliere gli ospiti
per trattare gli argomenti in maniera equanime.
«Nella prima puntata erano stati invitati in studio Carlo
Cottarelli, l’uomo che avrebbe dovuto tagliare le spese super-
flue ma che dopo breve tempo è stato fatto fuori, Paolo Bono-
lis, il campione delle trasmissione trash di Canale 5, accompa-
gnati, con collegamenti da Napoli, dal sindaco Luigi De Magi-
stris, Piergiorgio Odifreddi e l’attore Max Giusti. L’unico per-
Novembre 2020 Il Borghese 13

Popolari, in patria contro l’Unione europea. La chiarezza non è

GLI AVANZI la virtù migliore di questi «statisti». Insomma, se la marcia di


avvicinamento leghista al mondo post-democristiano e modera-
to dovesse avere successo, è fatale che dal Carroccio in molti

del centrodestra
scenderebbero perché finita l’ubriacatura federalista, dimenti-
cata quella secessionista, messa nel cassetto ad ammuffire la
trovata - tale era - del sovranismo che cosa resterebbe del salvi-
nismo che ha imperversato fino alla sbornia del Papeete nell’e-
state dello scorso anno? Giorgetti e Zaia cercano di dare una
di GENNARO MALGIERI mano al capo indicandogli la strada per uscire dall’intrico nel
quale si messo, non sappiamo se per megalomania o incompe-
tenza, ma sarà dura con lui al vertice, guardato con diffidenza
Dal «sovranismo» alla «rivoluzione liberale» il passo è piutto- dagli alleati, immaginare un percorso luminoso che dovrebbe
sto lungo, ma Matteo Salvini che ha operato una tale ardita condurlo a Palazzo Chigi.
conversione, senza un minimo di riflessione personale e di Il centrodestra ne ha dunque di problemi. Il più importante
partito, non è uomo da temere inciampi lungo la strada. Allo viene sottovalutato in tutte le analisi. Non ha una strategia uni-
stesso modo in Europa. Ricordate? taria e sostenibile perché manca di una classe dirigente diffusa,
Dopo le elezioni dello scorso anno immaginava di federare e per tale non s’intende quella propriamente politica e parla-
nel più grande gruppo al Parlamento europeo tutti i partiti che mentare. È nei centri decisionali del Paese, non di pertinenza
si riconoscevano nell’antieuropeismo, ma poco alla volta si governativa ovviamente, che il centrodestra è assente: spazi
defilarono quasi tutti, a cominciare da Giorgia Meloni a Victor economici, sociali, culturali, perfino religiosi sembrano imper-
Orban in cerca di spazi più ampi e di un’agibilità politica che la meabili ai suoi esponenti che paradossalmente nell’insieme
vicinanza con Salvini gli precludeva. Lui, il premier in pectore hanno una non irrilevante consistenza elettorale, ma contano
che riuniva i populisti di mezzo continente alle sue manifesta- poco con le loro classi dirigenti periferiche soprattutto un po’
zioni con in Rosario tra le dita, rimase con la Le Pen ed i tede- per non averle sapute reclutare ed un po’ per aver praticato un
schi dell’AFD: un po’ poco per aspirare alla guida della Com- centralismo asfittico che ha allontanato coloro che pur avrebbe-
missione sulla cui composizione non influì minimamente, a ro potuto essere protagonisti «esterni» di una conglomerazione
differenza dei populisti a Cinque Stelle divenuti, miracolosa- politica in grado di sfondare nella società civile.
mente, sostenitori di Ursula von der Leyen. Per questo che con difficoltà il centrodestra forma le sue
Ad un anno di distanza, le circostanze - determinate da lui liste e non sempre riesce a proporre leader locali in grado di
stesso, dall’abbandono del governo e le non brillanti perfor- raccogliere il consenso, come alle ultime regionali.
mances elettorali alle amministrative ed alle regionali - sembra- Se è assente un ceto che faccia da traino, è difficile che il
no averlo convinto ad un’altra giravolta: l’avvicinamento al vuoto politico si riempia. Nei comuni, nelle province, nelle
Partito popolare con il naturale e necessario abbandono dei regioni, nelle fondazioni e nei centri di aggregazione socio-
sovranisti europei piuttosto malconci. culturale il centrodestra dovrebbe individuare il meglio che la
Lui che si definisce «leader del centrodestra», come si fir- società esprime, non legato alla sinistra, né attratto dagli ago-
ma in calce ai documenti politici spiazzando i suoi alleati, non nizzanti pentastellati.
si capisce bene dove voglia portare gli avanzi della coalizione La politica la si fa dove si muovono idee, si portano avanti
nella quale la Meloni non sembra interessata ad andare al go- progetti, si formano nuclei professionali, imprenditoriali ed
verno, ma piuttosto a restare a guardia di un’opposizione tanto intellettuali in grado di interpretare i mutamenti del nostro tem-
inutile quanto inconcludente, mentre Forza Italia, sempre più po. A questo mondo il centrodestra è palesemente estraneo. E
sbandata, immagina addirittura di stringere legami impropri questa estraneità è il suo tallone d’Achille.
con altri avanzi politici, quelli del centrosinistra, da Renzi a C’è qualcuno nel centrodestra in grado di riprendere il filo
Calenda pur di galleggiare in qualche modo nella palude politi- di un discorso unitario e darsi profilo appena appena più at-
ca dove sarebbe ben lieta di vedersi riconosciuto uno spazio traente di quello che presenta oggi? Per quanti sforzi facciamo,
residuale pur di mostrare qualche segno di sopravvivenza sem- fatichiamo a scorgerlo. Troppe differenze, molte diffidenze,
pre utile a tanti fini. innumerevoli distinguo. Gli avanzi del centrodestra rischiano di
Le tre componenti di quello che rimane del centrodestra andare a male. E alla fine non saranno presentabili neppure per
non hanno palesemente nulla in comune. A parte la collocazio- un selfie.
ne internazionale di cui s’è detto, asseverata tra l’altro, dal re-
cente voto a Strasburgo della Lega contro la «questione Naval-
ny», e dunque in favore di Putin e dell’astensione di Fratelli
d’Italia e di Forza Italia, una coalizione dovrebbe condividere
almeno l’appartenenza ad uno stesso schieramento senza divi-
dersi di questioni nodali e d’immagine: la vicenda Navalny, al
riguardo, richiama in causa gli strani rapporti della Lega con la
Russia, mentre i suoi partner sembrano avere una visione di-
versa in materia geopolitica.
Nel Parlamento italiano, poi, ognuno fa come gli pare e a
nessuno viene in mente di concordare neppure una posizione
comune, per esempio, sui pasticciati Dpcm di Conte a proposito
della lotta al coronavirus, riecheggiando quanto accade in quel-
lo europeo - del quale nelle nostre contrade si sa poco - dove,
come ricordato, le posizioni non potrebbero essere più distanti.
La Meloni è stata eletta - auguri! - presidente dei Conserva-
tori e Riformisti europei. Dunque si può dire che fa parte e
sostiene la maggioranza nell’Europarlamento e, suo malgrado o
forse con un sottile piacere, è tenuta a fare da sponda al PPE
nel quale un ruolo significativo è appannaggio di Forza Italia.
Salvini deve trovare un suo spazio e vorrebbe replicare lo sche-
ma inaugurato dal suo amico ungherese Orban: in Europa con i
14 Il Borghese Novembre 2020

che in precedenza non era riuscito, ma


CONTE E DI MAIO, SALVINI E MELONI ora le due parti hanno fatto di tutto per
realizzare. Conseguenza: se ora ci tro-

FENOMENOLOGIA viamo come ci troviamo, cioè in un


vicolo cieco, in fondo la colpa è del
leader leghista, che ovviamente non ha

del paradosso politico


mai fatto mea culpa dato che non è uso
ammettere di aver sbagliato mai qual-
cosa. E adesso non c’è nulla da strepi-
tare e dire «quando saremo al gover-
no… » La colpa è sostanzialmente è
di GIANFRANCO DE TURRIS sua. Salvini riempie le piazze, usa i
suoi slogan, fa i suoi attacchi, ha un
repertorio sin troppo sfruttato, eppure
Il paradosso Conte - Da dove sia sbucato fuori Giusep- le elezioni regionali parziali del 20-21 settembre 2020 non
pe Conte detto «Giuseppi», non sin sa con precisine. Avvo- sono andate così bene come si sperava e prevedeva, e ciò
cato e docente universitario nessuno lo aveva mai sentito vuol dire che qualcosa nella strategia politica leghista non
nominare prima che il Movimento 5 Stelle lo indicasse come funziona più tanto bene, almeno nella attale situazione poli-
presidente del consiglio del governo gialloverde, dopo che tico-economico-sociale. La creazione di una «segreteria»
l’economista Paolo Savona fosse bocciato: era troppo inviso intorno a Salvini, potrebbe significare qualcosa, ma si dovrà
a Mattarella per la sua posizione anti-euro, era troppo vicino aspettare la seconda tornata di regionali e le elezioni comu-
al centrodestra e poi aveva addirittura scritto la introduzione nali in importanti capoluoghi per capire in che direzione
ad un libro di Ezra Pound… E dunque sbuca dal cilindro vanno le cose.
pentastellato Conte, «persona ambiziosissima», come lo ha
definito una volta il padre in una intervista. E si è visto: Il paradosso Di Maio - Come l’America ha avuto un
uomo per tutte le stagioni è passato con disinvoltura dai presidente tipo Jimmy Carter che aveva fatto il venditore di
gialloverdi ai giallorossi, da Salvini a Zingaretti, e sono noccioline, così l’Italia ha un ministro degli Esteri tipo Lui-
sicuro che farebbe anche il premier di un governo di centro- gi Di Maio che ha fatto il venditore di bibite negli Stati, con
destra in nome di un supremo interesse della patria, nono- la differenza dei pochissimi anni trascorsi per quest’ultimo
stante un proclamato (ogni tanto) «antifascismo». nel salto di qualità dalle stalle alle stelle. Non credo infatti
Inappuntabile, impassibile, sangue freddo in ogni occa- che ci sia alcuna nazione al mondo che abbia un responsabi-
sione, non muove un muscolo anche di fronte a chi gli urla le della politica estera, trentenne, ex venditore anche del
in faccia come gli sfollati di Amatrice, capace di dire tutto e Caffè Borghetti, che ha la sola caratteristica di parlare come
il contrario di tutto, di fare promesse strabilianti poi mai un vecchio democristiano senza dire nulla ed una faccia
attuate, di dare ragione a tutti e a nessuno, di non tener con- tosta pari soltanto a quella del suo presidente del Consiglio.
to delle critiche alle quali non risponde mai, a suo agio dap- Che non conosce le lingue, che non viene ascoltato da nes-
pertutto dalle cerimonie funebri ai palchi internazionali, suno nei consessi internazionali, che non ha carisma, che ha
dalle inaugurazioni alle commemorazioni, è un presenziali- solo una bella abbronzatura. Che va in Tunisia, regala 11
sta che gira instancabile come una trottola pur di essere in milioni di euro per fermare l’esodo di migranti economici
primo piano, capace di afferrare al volo tutte le occasioni (quindi da rimandare in patria) verso l’Italia e ottiene soltan-
positive e negative per mettersi in mostra: che più? Sembra to che l’esodo continui senza sosta, che va in Libia per me-
il politico più adatto per questa occasione storica creata diare tra le varie fazioni e accreditarsi con loro e ottiene
peraltro dagli stessi italiani che, stufi dei partiti tradizionali
e delle ultime esperienze governative (da Berlusconi a Mon-
ti, da Letta a Renzi) si sono fidati dei Cinquestelle ed hanno
dato a questi la maggioranza alle ultime elezioni politiche.
Peggio per loro, si dovrebbe dire, ma non è esattamente
così, ahimè... E infatti Conte, forte dei sondaggi che, pro-
prio per il suo modo di fare sopra descritto, lo vedono a
livello personale come leader incontrastato e degli elogi
internazionali per come ha affrontato la pandemia, afferma
che durerà sino al 2023. A meno di una implosione interna
alla coalizione giallorossa, è probabile visto che è come
quei pupazzi che spinti verso terra si rialzano sempre e del
fatto che non ha, purtroppo, un verto antagonista.

Il paradosso Salvini - Matteo Salvini si è dimostrato


alla fin fine un politico incredibilmente ingenuo per non
dire incompetente dei meccanismi legislativi. Avendo fatto
naufragare il governo gialloverde il giorno dopo che il Cor-
riere della Sera aveva pubblicato un sondaggio che vedeva
la Lega a circa il 34 per cento, forse pensava che Mattarella
soltanto per questo avrebbe sciolto il Parlamento e indetto
elezioni anticipate? Come si dice a Roma: O ci sei o ci fa.
Ovviamente il capo dello Stato, a parte la sua antipatia per
Salvini, doveva obbligatoriamente tentare altre vie e soltan-
to dopo aver fallito indire le elezioni. Forse Salvini pensava
che dopo il precedente fallimento delle trattive M5S-PS non
c’erano altre soluzioni? Seconda ingenuità: pur di non tor-
nare al voto su sarebbe accettato ogni compromesso. Infatti,
la soluzione stata trovata proprio in quel governo M5S e PD
Novembre 2020 Il Borghese 15

soltanto che ci sequestrino dei pe-


scherecci in acque internazionali che
unilateralmente uno dei tanti governi
locali ritiene sue e non risolve la que-
stione il più presto possibile, che in
sostanza si occupa di politica nazio-
nale invece che internazionale, anzi
di problemi interni al M5S soprattutto
ora che dopo le elezioni di settembre
il Movimento è in crisi avendo otte-
nuto una percentuale di voti ridicola
rispetto al passato, dimostrando di
aver perduto il suo appeal sugli elet-
tori. Chissà quindi che ne pensano i
funzionari della Farnesina, quelli di
carriera ovviamente, non i compaesa-
ni lì piazzati da Gigino secondo gli
schemi della più classica partitocra-
zia…
Il problema di fondo è che Di
Maio, così come tutti i pentastellati che si sono insediati in base peraltro ai loro programmi ben noti). La fissazione
posti di responsabilità, sono in genere degli incompetenti ovunque dei Cinquestelle è la lotta al traffico automobilisti-
demagogici e presuntuosi pieni di sé, privi di autocoscienza, co privato, ma le soluzioni proposte o adattate sono state
che si ritengono unti del Signore e pensano di potersi per- catastrofiche. A Roma la Raggi, o chi per lei, ha realizzato
mettere tutto. Ancora una volta grazie al voto degli italiani piste ciclabili che sono risultate non soltanto inutili ma addi-
che si illudevano di cambiare. rittura pericolose e che hanno aggravato il traffico (Castro
Pretorio, Via Tuscolana). E ha progettato addirittura una…
Il paradosso Meloni - Sulla piazza da almeno 25 anni, teleferica che dovrebbe collegare l’EUR con il capolinea
Giorgia Meloni che ora ne ha 43, è di certo un politico navi- della Metro A, il che vorrebbe dire la costruzione lungo il
gato, con una memoria di ferro (chissà chi è il suo spin- suo percorso di una serie di tralicci metallici o piloni di ce-
doctor)e con un ragionamento coerente, un linguaggio chia- mento impiantati nella città con conseguenze non soltanto
ro e incisivo e un carattere deciso che la fa emergere nei estetiche ma pratiche allucinanti.
dibattiti pubblici e televisivi, ben fronteggiando gli avversa- La priorità di un suo successore di centrodestra, se mai
ri, anche se ogni tanto commette errori clamorosi come verrà eletto, dovrebbe essere l’azzeramento di queste inizia-
quello di scegliere Raffaele Fitto candidato governatore in tive, ma anche la soppressione dei nomi di alcune strade o
Puglia. Se si presentasse come sindaco di Roma vincerebbe stazioni della metro intitolate in senso del tutto ideologico,
a mani basse, ma ha evidentemente altri obiettivi e così non una preoccupazione che la signora sindaco ha avuto nel
si sa ancora chi il centrodestra presenterà quale avversario corso del suo mandato. Ma chissà se ne avrà il coraggio! Il
della Raggi. C’è chi critica la sua cadenza romana, ma non candidato di centrodestra che ancora si ignora, dovrebbero
si può cambiare, come non si può cambiare la calata sicilia- prospettarlo nel suo programma elettorale e, forte del man-
na (che imperversa tra i Cinquestelle) o toscana o napoleta- dato di chi lo ha votato, attuarlo. Non è possibile che ci si
na o veneta che hanno tanti altri politici. Forse pensa alla debba tenere in eterno tutte le scelte demagogiche attuate
presidenza del Consiglio (la prima donna in tal caso) e di dal M5S o dal centrosinistra quando il vento è cambiato per
certo sarebbe migliore di un Salvini che non ha la caratura evitare polemiche, ma costoro, giunti al potere, fanno quel
per esserlo: troppo demagogico, troppo retorico, meglio che che a loro piace con le scelte di chi li ha preceduti senza
ritorni ad essere ministro dell’Interno. Sta di fatto che fra il preoccuparsi di eventuali proteste.
terzetto dei rappresentanti del centrodestra, lei è sicuramen-
te la migliore, quella che si fa più sentire e considerare, no- Il paradosso Fitto - Grande meraviglia perché il candi-
nostante le critiche del centrosinistra che, proprio da quel dato del centrodestra alla presidenza della Puglia, Raffaele
pulpito, si potrebbero definire sessiste. Ma non ce la farà, Fitto, è stato sonoramente sconfitto dal governatore uscente
perché se il centrodestra vincerà le elezioni indipendente- Emiliano. Anche lui, in una intervista «a caldo», ha detto
mente dal sistema elettorale adottato (le proiezioni sono del che non se lo aspettava. Evidentemente non si sa chi sia
Corriere della Sera) e la Lega risultasse primo partito, la stato Raffaele Fitto. Evidentemente Giorgia Meloni nemme-
carica la chiederà Salvini, oppure, come anche si ipotizza, no se ha effettuato questa scelta consigliata non si sa da chi.
verrà scelto un «personaggio autorevole» e non politico in È chiaro che in Puglia hanno votato Emiliano anche elettori
modo da rappresentarne le tre anime della coalizione dove di centrodestra. E perché? A parte l’antipatia personale che
Forza Italia, nonostante il minimo storico raggiunto nelle esprime il personaggio con la sua supponenza, si è voluto
elezioni regionali di settembre e le pessime condizioni di dimenticare da parte dei politici di professioni quel che av-
salute di Berlusconi, preme con la scusa di essere venne nel 2005, ma a quanto pare gli elettori di centrodestra
«determinante». se lo sono ricordato bene. Avvenne che il trentenne Fitto che
aveva vinto le elezioni del 2000, durante la campagna elet-
Il paradosso Raggi - Pur essendo il peggior sindaco che torale del 2005, lui «moderato» di famiglia democristiana e
Roma abbia mai visto negli ultimi decenni, la Raggi ha avu- aderente ai Cristiano Democratici per la Libertà (Rocco
to la faccia tosta (tipica dei Cinquestelle) di autocandidarsi Buttiglione) e vicino a Forza Italia, se ben ricordo rifiutò
alla successione di sé medesima, appoggiata da Grillo, ma sdegnosamente i voti della destra. E venne sconfitto per
osteggiata da un ampio settore del suo Movimento e dallo appena 14.000 voti consegnando la regioni per dieci anni a
stesso PD. Come tutti i grillini divenuti sindaco ha fatto Vendola e per cinque anni a Emiliano che adesso governerà
soltanto disastri, pur se eletta da tanti che cercavano un per altri cinque. Ora Fitto, passato alla ex ripudiata destra
«cambiamento» rispetto alle esperienza tradizionali prece- rappresentata oggi da Fratelli d’Italia, ha ricevuto quel che
denti, e che si sono invece trovati davanti a personaggi che si meritava. Ripeto: nessuno aveva avvisato Giorgia Meloni
hanno fatto soltanto scelte demagogiche e ideologiche (in dei trascorsi fittiani?
16 Il Borghese Novembre 2020

instaurare una dittatura globale, impo-

RIVOLUZIONE nendo, mediante gli organismi sovra-


nazionali da essa controllati, compor-
tamenti compiacenti grazie ai suoi

partecipativa
Gauleiter nei diversi Paesi, e noi ita-
liani lo sappiamo bene.
Oggi ci troviamo in una democrazia
virtuale, fondata sul distanziamento
La sola possibile elettronico fra le persone con il divieto
di tenere dibattiti pubblici, conferenze
e convegni, che non siano quelli tra-
di CARLO VIVALDI-FORTI smessi dai media appositamente auto-
rizzati. L’aspetto peggiore del dramma
è che non sappiamo se e quando que-
Prima di sviluppare un concetto è necessario mettersi d’ac- sta proclamata emergenza avrà termine, quando finalmente
cordo sul significato dei termini, altrimenti confusione e potremo tornare alla normalità. Nessuno ce lo dice, i tempi
dialogo fra sordi sono inevitabili. Confucio, uno dei più si allungano all’infinito e intanto l’economia va a rotoli.
grandi saggi della storia, così rispondeva al principe di Wei, Proseguendo così le cose è necessario che il popolo, in ogni
che lo aveva interrogato da dove dovesse cominciare per Paese sottoposto a restrizioni di questa natura, si prepari ad
esercitare il governo: «Di sicuro dalla rettificazione dei attuare una profonda rivoluzione, volta al ribaltamento degli
nomi. Se i nomi non sono giusti i discorsi non quadrano. Se equilibri di potere, ed ecco il motivo per cui ho citato Con-
i discorsi non quadrano le opere e le azioni non possono fucio e la necessaria rettificazione dei nomi. Cosa s’intende,
venir realizzate. Se queste non possono venir realizzate i infatti, per rivoluzione?
costumi e la musica non prosperano. Se i costumi e la musi-
ca non prosperano le pene non colgono nel segno. Se le * * *
pene non colgono nel segno il popolo non sa come compor-
tarsi, per lo Stato è la rovina e si spalancano le porte alla L’enciclopedia tedesca Fischer, nota per chiarezza e
guerra e alla violenza». precisione, la definisce «una brusca rottura col passato nel
Questa citazione, pur vecchia di secoli, sembra ricalcata campo del Diritto, dello Stato, dell’Economia e dell’ordine
sulla situazione intellettuale e spirituale contemporanea, sociale. Scopo della rivoluzione è una profonda trasforma-
caratterizzata dalla dittatura della rete e dei giornali di mas- zione dei rapporti politici, sociali ed economici in tempi
sa, tutti (o quasi) obbedienti a una sola volontà: quella della mediamente brevi» (Fischer Lexikon – Staat und Politik –
mafia finanziaria internazionale che oggi domina il mondo, Prima edizione Francoforte sul Meno, 1957). Distingue poi
dopo aver ridotto in polvere tutte le ideologie e le filosofie diversi tipi di rivoluzione: quelle pacifiche e quelle accom-
che fino al crollo dei muri tenevano viva, bene o male, la pagnate da spargimenti di sangue, quelle segnate da tentativi
dialettica fra partiti, paesi, esseri umani. Oggi assistiamo, o più o meno riusciti di restaurazione, ma soprattutto quelle
forse sarebbe meglio dire crediamo di assistere, al trionfo interne e quelle internazionali. Spesso quest’ultime si so-
del pensiero unico, quello espresso nei conciliaboli più o vrappongono, in quanto la dipendenza del proprio Paese da
meno segreti dei famosi 300 paperoni, ovvero mascalzoni,
che si spartiscono la ricchezza e il potere planetario.
Questo ristrettissimo gruppo, composto dai veri padroni
e dalla loro manovalanza, che più volte ho definito mafia
mondiale, si è sentito minacciato, negli ultimi tempi, da
quanto stava accadendo a loro dispetto. Pensiamo all’elezio-
ne a sorpresa di Trump nel 2016, alla rottura dell’idillio fra
Stati Uniti e Cina, malgrado il possesso da parte di quest’ul-
tima di una rilevante quota del debito pubblico americano,
alla Brexit che metteva a repentaglio l’Unione Europea, alla
politica indipendente di Putin, personaggio non condiziona-
bile e non omologabile agli interessi degli gnomi di Wall
Street e delle altre Borse internazionali. Ed ecco, all’apice
di questa crisi, apparire misteriosamente il Coronavirus,
strumento provvidenziale per ricondurre alla ragione le
teste calde del pianeta, ovunque si trovassero. Provvidenzia-
le sì, ma non imprevisto: già anni or sono Bill Gates aveva
lanciato l’allarme circa una prossima, probabile esplosione
di una pandemia che avrebbe causato milioni di vittime.
Appena, nello scorso inverno, si sono manifestati i primi
casi riconducibili a questa infezione, televisioni e gruppi in
rete di tutto il mondo, come rispondendo a un ordine venuto
dall’alto, hanno azzerato tutti gli altri programmi, censurato
ogni serio dibattito politico, per concentrarsi esclusivamente
su questo fenomeno, comportamento mai verificatosi a me-
moria d’uomo, compreso il caso della Spagnola del 1918-
19, argomento trascurato dai giornali, allora occupati dalla
conclusione della guerra, tema ritenuto molto più sensibile.
C’è da chiedersi quindi perché mai stavolta si sia messa in
moto questa fabbrica del terrore, focalizzata su una emer-
genza sanitaria di sicuro gonfiata nei numeri, tra l’altro non
controllabili in modo sicuro, La risposta appare chiara: per-
ché questa sospensione della politica serviva alla mafia per
Novembre 2020 Il Borghese 17

potenze straniere si manifesta in forma di sfruttamento del


popolo, con la complicità delle classi dirigenti interne, sotto-
poste ai poteri d’oltre confine. Tale è il caso in cui ci trovia-
mo al presente. Ma quando scoppiano le rivoluzioni? La
STATO
e Partecipazione
risposta, anche se ispirata alla visione marxista, è assoluta-
mente chiara: le rivoluzioni scoppiano quando le strutture
economiche e sociali esistenti impediscono la sopravvivenza
stessa della maggior parte della popolazione, compreso il
ceto medio, e si oppongono alle future prospettive di svilup- Cultura e lavoro contro
po. È pertanto ovvio che nessuna classe dirigente ha interes-
se a spingere la situazione fino a questo punto, ma può acca- la fine annunciata dell’Italia
dere che essa sbagli i calcoli, oltrepassando quella sottilissi-
ma linea di confine che separa le forme di sfruttamento sop-
portabili da quelle incompatibili con un sia pur minimo be- di FRANCESCO CARLESI
nessere dei sudditi.
L’episodio più vicino a noi è senza dubbio il crollo
dell’impero sovietico. Molti oggi non credono che ci trovia- Nell’epoca della globalizzazione, dell’individualismo sfre-
mo in una situazione simile, malgrado l’emergenza, visto nato, del progressismo globalista che va a braccetto con la
che la maggior parte degli esseri umani continua a mangiare finanza, c’è ancora spazio per concetti come Patria e lavo-
ogni giorno. Sì, ciò è vero, ma per quanto? Il crollo del PIL, ro? L’Istituto «Stato e Partecipazione» nasce nella profonda
già vertiginoso quest’anno, potrebbe diventare drammatico convinzione che sì, anche in un’epoca «moderna» come la
nel prossimo futuro, ove il regime di chiusura e limitazioni nostra, le migliori armi dell’uomo siano riposte nell’identità,
alle attività non si sbloccasse. Il limite di sopportazione po- nella responsabilità contro l’ipertrofia dei diritti, nell’amore
trebbe essere raggiunto assai prima di quanto la mafia glo- per la propria comunità e per la Nazione intesa come entità
bale non pensi; non ha forse sbagliato i suoi calcoli, avvici- che abbraccia sia le generazioni passate che quelle future. Il
nandosi a quel punto di rottura, oltre il quale anche i più lavoro deve essere inteso quale perfezionamento dell’uomo
consolidati sistemi politici crollano? La mia convinzione è e del suo territorio in ottica di un’impresa comune sintetiz-
che lo abbia già oltrepassato da tempo. zata dallo Stato. Quest’ultimo, troppo frettolosamente archi-
Se le cose stanno davvero così, la rivoluzione diventa viato da politologi ed esperti, è ancora protagonista sulla
inevitabile, ed essa potrebbe scoppiare da un momento scena internazionale. Soltanto all’interno dei suoi confini si
all’altro. Ma rivoluzione di chi contro chi? Secondo Marx, può concepire una storia, una strategia e diritti che siano
le rivoluzioni hanno luogo quando gli oppressi si ribellano concreti. Riportare lo Stato al ruolo di motore di sviluppo e
agli oppressori. alla dignità che gli compete è una delle missioni principali
Oggi però, gli oppressi sono tutti, indipendentemente dal per affrontare le sfide che ci attendono.
censo e dalla posizione sociale, mentre gli oppressori si tro- Ecco allora che partendo da Mazzini e dalle pagine mi-
vano fuori dai confini, sebbene rappresentati ovunque dai gliori del Risorgimento, l’Istituto «Stato e Partecipazione»
loro Gauleiter. Ribellarsi significa quindi affermare con vuole riannodare i fili di una lunga storia che ha fatto
forza il principio della sovranità del popolo, inteso come dell’associazionismo, della centralità del lavoro e dello spi-
l’insieme dei cittadini e non identificato in una specifica rito comunitario la sua stella polare. Rimanendo solo al ’900
classe. Lo scopo è sostituire una dirigenza politica nominata italiano, il sindacalismo rivoluzionario («il lavoratore si
da partiti bugiardi e corrotti, con una completamente nuova difende difendendo la Patria») di Corridoni, Panunzio e De
in grado di rappresentare la società che lavora, produce be- Ambris, la Carta del Carnaro, il corporativismo, la socializ-
ni, servizi e idee, ossia arte e cultura, oggi non più tutelata zazione, la «terza via italiana», la dottrina sociale della
da chi però dice di farlo. Il cambiamento epocale necessario Chiesa, fino a uomini «ponte» tra due epoche come Mortati,
è dunque quello della rappresentanza, che deve diventare Fanfani e Vito, furono i primi esempi significativi. Nel do-
diretta e non più mediata dalle liste partitiche, bensì espressa poguerra, l’affascinante progetto di collaborazione capitale-
in una Seconda Camera organica, formata da esponenti di lavoro in armonia con la natura e la cultura di Olivetti, la
tutte le forze produttive e culturali in campo, oltre che da proiezione sociale e internazionale dell’Eni di Mattei, insie-
analoga composizione degli stessi enti locali, dai Consigli me al sistema misto guidato dall’Iri, si rivelarono i segreti
comunali a quelli regionali. I partiti, che eleggeranno co- della rinascita italiana, e nei loro momenti migliori restano
munque la Prima Camera e metà dei predetti Consigli, saran- un esempio raramente eguagliato. Attualizzare e rinnovare
no in tal modo ricondotti alla loro funzione originaria, che è tutto questo, insieme agli spunti più raffinati della Cisnal e
quella di rappresentare il sentimento prevalente del Paese, dell’Istituto di Studi Corporativi, è una dei compiti che do-
avendo però come interlocutrice con pari diritti la società vrebbe riunire gli ambienti patriottici e non conformisti,
civile nelle sue diverse componenti. Questo è il solo modo di spesso dei veri vulcani di idee, al di là delle etichette.
fermare il potere della mafia globale: sconfiggerla sul territo-
rio e impedirle di tiranneggiarlo a proprio vantaggio. Verso una rivoluzione culturale - L’Istituto vuole dun-
Occorre far passare con forza, e questo è compito speci- que promuovere: originali e accurati studi storici (mirati in
fico della cultura del dissenso, il messaggio per cui la sola,
vera rivoluzione oggi ipotizzabile e necessaria è quella parte-
cipativa, a somiglianza di ciò che de Gaulle, con eccezionale
chiaroveggenza, aveva proposto ai francesi nel famoso refe-
rendum del lontano 27 aprile 1969. Egli fu fermato dai poteri
forti coalizzati, all’epoca determinanti, ma che al presente,
avendo tirato la corda oltre misura affamando e schiavizzan-
do il popolo, attendono soltanto qualcosa, o qualcuno, che
ponga fine ai loro crimini. Essi lo sanno, ed è per questo che
sono diventati così aggressivi e crudeli. Perciò, cittadini e
fratelli oppressi, è giunto il momento di gridare tutti insieme
con profonda fede: Hasta la victoria siempre. La storia, an-
cora una volta, renderà giustizia alle vittime
18 Il Borghese Novembre 2020

particolare ai temi sopra ricordati); l’osservazione attenta


dei casi esteri, come la mitbestimmung tedesca o alcuni
IL MONDO CHE VA
spunti provenienti dall’Unione Europea; confronti e dibattiti
sui temi cruciali dell’attualità economico-sociale; la massi-
ma apertura e il dialogo con tutte le parti politiche e intellet-
tuali, dalla sinistra fino ai massimi esponenti del pensiero IL FALLIMENTO
della democrazia
conservatore, a maggior ragione in un’epoca in cui i vecchi
schemi politici raccontano sempre meno la realtà delle posi-
zioni in campo. L’obiettivo è una crescita culturale costante
mirante ad attrarre a sé le migliori forze interessate ai temi
sociali e a stimolare riflessioni del più ampio respiro possi-
bile, in un’ottica multidisciplinare e capace di ispirare le di HERVÉ A. CAVALLERA
decisioni politiche locali e nazionali. Economia, diritto, so-
ciologia, arte, geopolitica: più si sale di livello, più le diffe-
renze tra ambiti scientifici tendono a sfumare. Da come sono andate le cose nella campagna elettorale di set-
Per rendere concreto il cambiamento si deve progettare tembre si possono ricavare numerose indicazioni sulla qualità
l’attuazione della Costituzione economica (dalla disciplina della vita politica nostrana e sulla ipocrisia che la permea.
pubblica del credito alla collaborazione dei lavoratori alla Come è noto, in favore del taglio del numero dei parla-
gestione delle imprese); la valorizzazione del settore prima- mentari si era schierato ufficialmente quasi tutto il Parla-
rio, del territorio, delle Pmi e di un mondo del credito rinno- mento. Poi all’avvicinarsi del referendum sono apparse le
vato nei mezzi e nei fini; il primato degli interessi nazionali perplessità, più o meno esplicite, di tanti sia per l’atto in sé,
in tutti i settori strategici; la creazione di una nuova rappre- autoriduttivo (per non dire autocastrativo), sia per le più
sentanza che ponga alla base del sistema la competenza, la accorte ragioni del timore di una concentrazione di poteri in
programmazione di lungo periodo e soprattutto l’idea di pochi leaders con un effettivo indebolimento del ruolo del
uomo sociale, colui che considera i beni economici, insieme Parlamento. Gli elettori hanno deciso per sì quasi al 70 per
con la scienza e la tecnica, strumenti per il miglioramento cento, ma resta la convinzione che i più abbiano votato sì
della società in cui vive ed opera e per il perfezionamento per il piacere di ridurre il numero di coloro che, a loro avvi-
morale suo, in società con i suoi simili. In una parola: la so, godono di privilegi, più che per una effettiva consapevo-
Partecipazione. L’elaborazione di soluzioni sempre nuove lezza di cosa accadrà in seguito alla riduzione del numero
alle drammatiche crisi (demografiche, sanitarie, economiche dei parlamentari. Del resto la «crociata» riduzionista dei
e sociali) dei nostri tempi, lo studio minuzioso e specialisti- pentastellati si basava sul risparmio che lo Stato avrebbe
co dei più importanti temi giuridici ed economici, l’apertura avuto e sull’insistere che il numero di deputati e senatori
a ogni lettura e a ogni confronto saranno le armi culturali da fosse eccessivo. Ragioni del tutto estrinseche e di per sé
impugnare per vincere le battaglie che le dinamiche della rozzamente populiste, se non proprio forcaiole.
globalizzazione e della tecnica ci pongono di fronte. Per quanto riguarda le elezioni regionali colpisce l’am-
La volontà e la necessità sono quelle di fornire idee a mucchiata di liste per De Luca e per Emiliano, rispettiva-
una classe dirigente che troppo spesso, da anni, non va oltre mente 15 e 14. E si tratta di liste che dicono tutto e il contra-
la prossima tornata elettorale o gli umori dell’opinione pub- rio di tutto: così tra quelle di Emiliano abbiamo avuto Parti-
blica e dei social, dentro uno schema prestabilito e mortifi- to Democratico, Pensionati e Invalidi, Democrazia Cristia-
cante. Ogni ricerca e proposta in questo senso deve abbrac- na, Liberali. Insomma, davvero un po’ di tutto. Ora se c’è da
ciare quanti più campi e interessi possibili: «Non è un buon complimentarsi per la bravura tattica dei vincenti, c’è anche
economista chi è solo economista», scrisse Gaetano Rasi. Il da dire che si è assistito, per il due presidenti meridionali in
quale aggiunse: «La scienza quando è priva di una forte particolare, ad una proposizione personalistica che non ha
convinzione etica e di un impegno civile, non è vero pro- esitato all’uso di ogni strumento atto a raccogliere il consen-
gresso e non contribuisce al perfezionamento dell’uomo». so elettorale. Si capisce allora molto bene che è l’immagine
Non esiste scienza o economia apolitica, riaffermiamo dun- del candidato premier machiavellicamente disposto ad ogni
que con orgoglio un nuovo «umanesimo del lavoro» che mezzo pur di raggiungere il fine. È pertanto difficile poter
accetti le sfide della modernità. scorgere nell’accettazione e nell’incoraggiamento di tutto
Per info: www.istitutostatoepartecipazione.it questo una sorta di maturità politica dell’elettorato.
È inutile poi soffermarsi sulle elezioni comunali, la cui
realtà muta da luogo a luogo. Basti soltanto pensare al cam-
bio di «casacca» di tanti veterocandidati con lo slogan
(semplificando) «che solo i cretini non cambiano idea»,
anche se si tratta di un’idea sostenuta poco tempo prima!
Insomma ne abbiamo viste di tutte. Si potrebbe osserva-
re, e a ragione, che non è la prima volta, ma mai come ades-
so tutto viene vissuto come un fatto estremamente normale
che non solleva alcun mugugno. Così mentre avviene che
per un «politicamente corretto» si cancellano dal linguaggio
orale e scritto dei termini in sé oggettivi e si muovono attac-
chi a personaggi storici del passato ignorando del tutto il
contesto in cui sono vissuti, nel fluido mondo della contesa
democratica tutte le scelte di campo invece diventano possi-
bili come diventano lecite le varie modalità di propaganda.
Anche in questo caso si potrebbe ricordare l’adagio che la
propaganda è l’anima del commercio. E sì! La politica ridot-
ta a commercio, a slogan. Essa si conferma come la dimen-
sione dell’utile e non dell’etica. Se poi ciò significa demo-
crazia, ciò corrisponde al fallimento di ogni valore.
In verità la democrazia (governo del popolo) non godeva
buona reputazione nel passato. Platone nella Repubblica
Novembre 2020 Il Borghese 19

auspicava il governo dei filosofi, ossia dei competenti. Ari-


stotele nella Politica sosteneva un governo di saggi legisla-
tori che garantissero la felicità. Lo storico Polibio nelle Sto-
rie definiva la democrazia un governo di massa dove vi era L’EUROPA
del Monopoli
il rischio che diventasse una olocrazia con la prevalenza
degli impulsi e delle emozioni più che della ragione. E in
effetti è quello che oggi sta accadendo è proprio questo.
Tramontate nell’Occidente europeo le ideologie che aveva-
no offerto indicazioni nell’Ottocento e nel Novecento, si assiste
un po’ ovunque nelle campagne elettorali a forti pressioni per
Il miraggio dell’Euro elettronico
così dire emozionali che vengono accentuate e supportate dalla spinge la «Bce» ad imitare
tecnologia dominante. D’altra parte non è mai esistita una reale
educazione politica (e non partitica) dei cittadini, nonostante la «Libra» di «Facebook»
che tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso non siano mancati
studiosi (tra i quali l’autore di questo articolo) che ne avessero
sottolineato l’esigenza e avessero tentato di indicarne le moda- di RUGGIERO CAPONE
lità. Si vota, come si sa, semplicemente perché si ha raggiunto
la maggiore età. E in questo non vi è niente di male, soltanto
che il raggiungimento della maggiore età non è un elemento Nelle precedenti puntate v’avevamo resi edotti sul fatto
sufficiente a garantire una maturità politica. Per svolgere l’atti- che la pubblica amministrazione di tutta la UE viene pagata
vità di ragioniere, di geometra ecc. ci vuole un preciso percorso con moneta elettronica creata da una cabina di compensa-
di studi; per scegliere le persone o i partiti che dovrebbero assi- zione presso la BCE: questo per evitare che i ligi impiegati
curare il bene pubblico non vi è alcuna formazione specifica. possano rimanere appesi ai mancati introiti fiscali degli
Tutto è lasciato al buon senso, alle influenze dei familiari e Stati. Infatti la pandemia ha ridotto al lumicino la base im-
degli amici, al fascino degli affabulatori, a non so che. Il regno ponibile, e la chiusura delle attività avrebbe dovuto mettere
appunto delle emozioni. il sale sulla coda del pubblico impiego: invece tutto scorre
tranquillo, per i dipendenti pubblici corre la moneta elettro-
* * * nica, mentre il resto dei cittadini deve arrangiarsi. Così, per
marcare meglio le differenze, la BCE ha pensato bene d’af-
Limitandoci all’Italia il processo che è accaduto è evidente. fiancare l’euro elettronico (virtuale) a quello vero.
Logorati i partiti della prima Repubblica tutto si è sbriciolato «Dovremmo essere preparati all’emissione di un euro
nella confusone. Non che il passato fosse necessariamente il digitale qualora ce ne fosse bisogno», ha dichiarato la presi-
bene. Non questo si vuol dire. Ciò che preme per un buon go- dente della BCE Christine Lagarde. Subito le ha fatto eco
verno è che vi sia una scelta il più possibile responsabile e ra- Fabio Panetta (italiano membro del comitato esecutivo della
gionevole, non legata a suggestioni, interessi, manipolazioni. BCE): «Dobbiamo assicurarci che la nostra moneta sia
Che gli aspetti negativi, sempre comunque presenti come pos- preparata al futuro. L’inazione non è un’opzione». È evi-
sibilità nell’essere umano, siano abbastanza contenuti, se non dente che stiano cercando d’indorare la pillola amara. L’o-
proprio - come dovrebbe essere - esclusi. biettivo è chiaramente ritirare entro un quinquennio tutto il
Un buon governo, insomma, non può scaturire dalla cartaceo e sostituirlo con valuta digitale, virtuale, evane-
malìa di personaggi sostenuti dai social, dalle combriccole scente, totalmente in balia dei pochi che controllano e rego-
di affari, da partiti che non esprimono ideali e progetti di lano il credito a livello planetario. Ma rimaniamo alle ulti-
ampio respiro. Sono annotazioni queste che scaturiscono da me nuove.
un astratto idealismo? No. Sono considerazioni che dovreb- La BCE (Banca Centrale Europea) sarebbe già pronta al
bero servire a riportare le cose ai giusti princìpi affinché si lancio dell’euro digitale, ma per svariati motivi (tra cui il
possa ristabilire un ordine sociale stabile e sicuro, lontano momento politicamente più opportuno) l’affiancamento alla
dalla demagogia. carta moneta è stato fissato dopo giugno 2021. Attualmente
sarebbe in corso una sorta di sperimentazione, coperta dal
più plumbeo riserbo: perché la banca centrale d’emissione
più che dai mercati deve tutelarsi dai risparmiatori, vero
ostacolo alle politiche di virtualizzazione. Intanto, il 12 ot-
tobre 2020 l’Eurotower ha iniziato a discuterne con istitu-
zioni nazionali ed europee (quindi i governi) e col mondo
accademico. Oggi moltissima gente effettua pagamenti elet-
tronici, ma in troppi si domandano se la moneta elettronica
possa essere integrativa e sostituire una parte di cartacea
(che verrebbe ritirata dalla circolazione). Ma se dell’effetti-
va esistenza della moneta cartacea risponde da sempre il
sistema bancario (autorizzato ovviamente), che da lungo
tempo controlla anche carte di credito e bancomat, al pari di
assegni, pagherò e travel check, va detto che oggi molti
pagamenti elettronici avvengono con una piattaforme prive
d’autorizzazione bancaria (e garanzie): è il caso di Fa-
cebook o di WeChat, che fanno comunque perno sui depositi
bancari. Di fatto la tecnologia potrebbe portare qualche dan-
no agli equilibri, e all’architettura, del sistema monetario.
Nel momento in cui la banca centrale rimpiazza il vecchio
contante con una moneta elettronica, di fatto fa sparire le
passività delle banche, trasformando gli operatori di credito
in una sorta di banda d’alchimisti, in grado di fabbricare un
controvalore alle merci. Queste ultime fino ad oggi si sono
spostate attraverso transizioni garantite dai depositi non
20 Il Borghese Novembre 2020

certo virtuali. Questo nuovo mondo po- svedese, che di fatto ha il controllo totale
trebbe far paura a troppi, e non è detto di ogni uscita dei cittadini scandinavi. Il
che permetta d’abolire il signoraggio: sistema sperimentato in Svezia è del tutto
infatti a coniare la moneta elettronica simile a quello della People’s Bank of
saranno comunque i signori (quelli delle China: i socialismi reali si somigliano.
banche) ed i cittadini dovranno comun- Mentre la Swiss National Bank garantisce
que passare sotto le forche caudine delle ampia diffusione di moneta elettronica
piattaforme di banche e social network. senza alterare la circolazione del franco
Infatti sono i grandi privati che si stanno svizzero. Ma la sfida lanciata da bitcoin e
contendendo la piazza delle monete elet- altre criptovalute è ancora attuale o la
troniche: la BCE è privata (partecipata BCE si sta infilando in un tunnel alpino
dalle banche) quanto la Federal Reserve senza via d’uscita?
e Facebook (che ha coniato la criptova- Intanto più di mille criptovalute
luta Libra). hanno già fatto fallimento. E la Libra
Nel momento in cui Facebook, Google, Amazon e altri di Facebook, che ha promesso un nuovo sistema globale dei
giganti della tecnologia coniano cripto valute, ben consci di pagamenti (poggiato su una stablecoin garantita da attivi
fatturare molto più del PIL di tanti Paesi avanzati, si crea di denominati in valute nazionali), è «attenzionata» negli USA
fatto una cessione di sovranità monetaria a strutture multi- per «alto rischio di riciclaggio» e «finanziamento del crimi-
nazionali in grado di condizionale le stesse banche centrali ne». Le associazioni di tutela dei consumatori hanno già
(BCE, FED…). denunciato la Libra per molti aspetti d’instabilità finanzia-
Questa trovata dell’euro digitale rischia di affidare sempre ria. Così il proliferare di piattaforme (shadow banking, tran-
più le sorti economiche europee ai cosiddetti frugali (Svezia, sazioni elettroniche…) rischia di rendere inerme e vulnera-
Norvegia, Olanda, Danimarca, Belgio, Lussemburgo e Germa- bile il consumatore come il risparmiatore. I soloni della
nia). Non è un caso che la sperimentazione di digitalizzazione BCE hanno sentenziato che lo yuan digitale cinese andrà
della moneta sia partita massicciamente da parte della Riksbank fronteggiato con l’euro virtuale: peccato che quotidiana-

RIACQUISTIAMO LA SOVRANITÀ MONETARIA


«MES» E «RECOVERY» LO CONSENTIREBBERO
È cosa nota che l’accordo di luglio 2020 assegna all’Italia, fra fondo perduto e prestiti, 209 miliardi di euro.
Naturalmente, per vedere quei soldi occorrerà indicare le riforme e gli investimenti necessari, ragione per cui fino
ad oggi nulla di certo è stato ancora partorito. Per altro verso le linee guida della Commissione sono precise e pongo-
no in primo piano l’ambiente e la sostenibilità (per più di un terzo delle risorse), la sanità e l’ innovazione.
Tuttavia, penso che possa esserci un’alternativa possibile per uscire dalle pastoie burocratiche e permettere all’Ita-
lia di restituire il denaro preso in prestito, senza particolari problemi, e questo passa attraverso il recupero della sovra-
nità monetaria nazionale.
Recentemente, il Professor Paolo Maddalena, insigne giurista italiano, ha evidenziato come la legislazione vigente
(ed i trattati europei) consentano, per il nostro Paese, una doppia circolazione monetaria; per intenderci e chiarire i
termini della questione, accanto all’euro, potrebbe circolare, secondo Maddalena, un’altra moneta ad uso interno,
«battuta» ciò dallo Stato italiano per effettuare i pagamenti interni.
Tralasciando, per semplicità di esposizione, i dubbi che l’ex giudice costituzionale avanzava sul gradimento della
Banca d’Italia, l’osservazione ci consente di fare alcune deduzioni.
In primo luogo, se è possibile una doppia circolazione, sarebbe dunque immaginabile che il denaro messo a dispo-
sizione dall’Europa, invece, di impegnarlo secondo i piani di investimento eventualmente approvati, sia tenuto a ga-
ranzia di una nuova moneta. Ovvero, debiti per 209 Miliardi di euro a fronte di nuova moneta di Stato per lo stesso
importo.
Ma che vantaggio ciò avrebbe? Bene, ciò innesterebbe un circuito (a mio modo di vedere virtuoso) di moltiplica-
zione monetaria che permetterebbe di accrescere la massa di moneta spendibile al di sopra dell’importo dei 209 Mi-
liardi di euro. Questo meccanismo, molto simile ad un gioco di prestigio, è invece ben noto agli economisti della mo-
neta che sanno come il denaro in circolazione non immediatamente speso e depositato presso intermediari bancari può
essere utilizzato per alimentare prestiti.
Quindi, in altri termini lo Stato riacquisterebbe la politica monetaria, adesso imbrigliata nelle rigide regole della BCE.
Ma le considerazioni da fare non si dovrebbero fermare qui. Infatti, ben si potrebbe pensare ad un ulteriore passo
avanti, raccogliendo le suggestive indicazioni dell’attuale presidente della Consob, il Prof. Paolo Savona, sul principio
che «… le valute virtuali o sono di stato o non sono».
Dunque, la nuova moneta di Stato italiano ben potrebbe essere una valuta virtuale, sfruttando cosi vantaggio com-
petitivo rispetto a molti Stati avanzati che tentennano su questo.
È evidente che le implicazioni di una tale presa di posizione dell’Italia su tale aspetto, superano i limiti della scien-
za economica e rientrano in quelli della politica, pur tuttavia, questo consentirebbe, a nostro modesto avviso, al nostro
Paese di fare un salto di qualità, permettendo di superare i vincoli europei e di liberarci dalla morsa del debito, che ha
già superato il record a 2.560 miliardi di euro, comunicato dalla Banca d’Italia a fine luglio 2020.
[Enea Franza]
(economista, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche
dell’Università Internazionale per la Pace dell’ONU di Roma)
Novembre 2020 Il Borghese 21

mente partano per la Cina valige di dollari ed euro cartacei.


Ma la BCE reputa che l’euro digitale permetta alla UE d’a-
vere il controllo sull’offerta di moneta (insieme ai tassi d’in-
teresse è strumento principale di politica monetaria): in mol- EMERGENZA
Turismo
ti sostengono il contrario, ovvero che il Vecchio Continente
non dovrebbe abbandonare la via maestra, tornando a una
solida carta moneta (di cui è certa l’emissione) ed a valide
produzioni esportabili.
Del resto Gavin Brown (Docente senior di finanza alla
Manchester Metropolitan University) ha dimostrato in una
Aspetti sottovalutati
nutrita ricerca che sono migliaia le criptovalute lanciate e di un settore strategico
poi svanite nel nulla: gli investitori più scaltri le hanno sca-
ricate. «Gli Stablecoin sono criptovalute progettate per evi-
tare la volatilità selvaggia di cugini quali Bitcoin», spiega
di FABRIZIO BIANCO E ANDREA IACOVITTI
Gavin Brown, «essendo ancorate o sostenute da attività
come valute tradizionali o metalli preziosi. Sono progettati
per incoraggiare le persone ad usare la criptovaluta per gli In tempi di Covid il settore del turismo è stato il primo a
acquisti e le vendite di tutti i giorni, offrendo allo stesso fermarsi e sarà l’ultimo a ripartire.
tempo una stabile riserva di valore per gli operatori sui Guardando alle conseguenze è bene evidenziare come
molti scambi di criptovalute che non si occupano di valute questo settore coinvolga una serie di attività economiche
tradizionali.» Per farla breve, si tratta di monete dall’uso riconducibili a tour operator, agenzie di viaggi, agenzie di
limitato e rigorosamente ancorate a riserve di preziosi. Il organizzazione congressuale, incentive, fiere ed eventi,
rischio è che una moneta elettronica di massa possa sfuggire strutture ricettive, guide e accompagnatori turistici. Occorre
al controllo di chi dovrebbe tutelare il comune cittadino: poi aggiungere tutto il settore dei beni culturali e la quota
insomma «virtualizzare» la moneta porterebbe a volatilizza- destinata al turismo sia dal comparto della ristorazione che
re molti sacrifici. Negli States ha fatto notizia il caso di Ge- da quello dei trasporti. Infine, bisogna tener conto dell’in-
rald Cotten (trentenne fondatore dell’exchange di criptova- dotto di cui fanno parte i parchi divertimento e una serie di
lute canadese Quadriga): scomparso un anno fa, e nessuno attività commerciali.
aveva accesso alle sue password; gli investimenti di 115.000 Il turismo in entrata (incoming), rappresentato dall’af-
clienti per un valore di 137 milioni di dollari sono ad oggi flusso di stranieri in Italia, è quello che, rispetto al turismo
irrecuperabili. Poi è evidente che i regolatori di criptovalute domestico e al turismo in uscita (outgoing), immette real-
non riescano a tenere i passo con gli sviluppatori (inventori) mente ricchezza economica sul nostro territorio. L’incoming
di moneta elettronica: i primi assomigliano tanto a chi cerca individuale costituito da un turismo in entrata relativamente
d’intercettare l’asso tra le mani di chi opera «il gioco delle intermediato, per cui snello e con tempi brevi di realizzazio-
tre carte». Non dimentichiamo che l’«hackeraggio» delle ne, non ripartirà prima dell’estate 2021. Quanto all’inco-
monete elettroniche sta rendendo ricchissimi i giovani cyber ming di gruppo, costituito da un turismo di tipo organizzato
rapinatori. Niente paura: i costi sommersi, ed il sogno di e con tempi non brevi di realizzazione, la situazione dettata
dominare il futuro del denaro, faranno ben presto tornare dal Covid ne ha cancellato al momento qualsiasi traccia,
l’uomo ad un solido baratto. lasciando incerta qualunque prospettiva di ripartenza. Si
punta all’estate 2021, ma ogni concreta ripartenza potrebbe
essere rinviata direttamente a primavera 2022. Se così fosse,
di quale entità sarebbero i danni per questo settore e per le
famiglie che vi operano e quali le strategie da adottare?
Occorrono interventi da parte dello Stato rivolti a soste-
nere economicamente tutti coloro che operano nel settore,
che ne avrebbero più diritto di certi beneficiari del reddito di
cittadinanza. In alternativa, si dovrebbero creare le condi-
zioni necessarie per una rapida ripartenza del turismo inco-
ming, dando all’estero l’immagine di un’Italia sicura e orga-
nizzata, che consenta ai turisti stranieri un agevole ingresso
nel Paese tramite l’utilizzo di procedure avanzate e sicure. A
tal fine, linee guida e procedure uniformi su tutto il territorio
nazionale, anche in merito alle modalità di visita dei luoghi
culturali, si renderebbero necessarie a rassicurare turisti
stranieri e cittadini italiani.
È necessario, però, fare i conti con una governance trop-
po frammentata del nostro patrimonio storico-artistico, sia
in senso verticale, dovuta alle autonomie regionali, che in
senso orizzontale, a causa della gestione lasciata in conces-
sione a privati. Le singole Regioni, forti dell’autonomia
conferita dal Titolo V della Costituzione, da sole fanno fati-
ca a interfacciarsi con le altre nazioni, come già dimostrato
a livello di promozione turistica, e di certo non può essere
loro lasciato il compito di dettare linee guida in termini di
sicurezza. Un Ministero del Turismo è oggi indispensabile.
La governance, ossia la gestione del nostro patrimonio
storico-artistico dovrebbe ricondursi a un insieme di princìpi,
regole e procedure uniformi dettate dallo Stato su tutto il terri-
torio nazionale, invece troppe volte viene delegata a società o
enti privati, spesso cooperative. Questa frammentazione oriz-
zontale è stata favorita dalla stessa frammentazione verticale.
22 Il Borghese Novembre 2020

Lo Stato perde così il contatto e il controllo diretto del suo operator e la residenza di certi accompagnatori turistici
patrimonio e con essi la capacità di far valutazioni rapide in (tour director) operanti sul territorio europeo. Le casse era-
merito, dovendosi prima interfacciare con chi lo gestisce. riali beneficerebbero di un cospicuo incremento di gettito
Quello del turismo è un settore strategico e gli spazi fiscale e i tour operator con sede legale in Italia vedrebbero
lasciati vuoti dallo Stato in termini di governance hanno salire la loro competitività. Tutto il settore del turismo fa-
favorito la speculazione dei privati e l’imporsi di un turismo rebbe aumentare il PIL italiano, contribuendovi con un’ali-
di massa sempre meno ecosostenibile. Diversi aspetti del quota percentuale ben maggiore di quella attuale.
turismo incoming sono stati sottovalutati e con essi la vera Quanto al mutuo riconoscimento, in virtù del quale le
portata del suo stesso fenomeno. L’offerta turistica dovrebbe professionalità acquisite dai cittadini della UE nei loro Paesi
essere orientata verso l’ecosostenibilità, con una politica sono riconosciute anche all’interno degli altri Stati membri,
attenta alla tutela ambientale e alla preservazione e conser- è un accordo che per certe professionalità turistiche non
vazione del patrimonio storico, artistico e culturale. Quel tiene conto della realtà italiana. Per l’unicità del territorio
turismo di massa in grado di mettere a rischio la tutela am- italiano, su cui è presente la più alta concentrazione di patri-
bientale e a dura prova città come Venezia, andrebbe certa- monio artistico mondiale, alle guide turistiche veniva rico-
mente ripensato. La regola aurea dovrebbe essere «di meno nosciuta una competenza provinciale o regionale. Ora, in
ma buoni», accogliendo una domanda turistica di qualità sia virtù di come tale accordo è stato recepito dallo Stato italia-
in senso economico che culturale. no, una guida turistica provinciale è riconosciuta in tutta
Da ogni parte del mondo affluiscono turisti sul nostro Italia e una guida turistica di un altro Paese della UE può
territorio, ma il turismo incoming non passa sempre attra- avvalersi del proprio titolo che, con l’integrazione di qual-
verso l’intermediazione di tour operator italiani. Diversi che misura compensativa, gli permette di esercitare la pro-
tour operator stranieri, che, pur non percependo redditi sul fessione in Italia. Il mutuo riconoscimento dovrebbe limitar-
territorio italiano, in qualche modo vi operano e sono pre- si soltanto a garantire a ogni cittadino della UE il diritto di
senti con sedi di rappresentanza, hanno sedi legali in Paesi accesso agli esami che, una volta superati, abilitano all’eser-
caratterizzati da regimi fiscali con aliquote basse. Questo cizio della professione su quella specifica regione.
gettito fiscale dovrebbe essere intercettato e le soluzioni in In Italia, insomma, serve uno Stato in grado di tutelare
merito potrebbero essere due. La prima, di complessa realiz- l’unicità del proprio territorio e gestire direttamente il patri-
zazione, consiste nell’uscire dall’Unione europea facendo monio pubblico con dipendenti qualificati, sollevabili dal
decadere il mutuo riconoscimento e favorendo sul nostro loro incarico qualora responsabili di inefficienze. Occorre,
territorio chi paga le imposte in Italia. La seconda, assoluta- inoltre, uno Stato fiscalmente capace di attrarre quelle attivi-
mente praticabile, consiste nel far leva su aliquote fiscali tà economiche in grado di far entrare ricchezza nel nostro
molto basse, create ad hoc per il settore del turismo, con Paese, compatibilmente con uno sviluppo ecosostenibile del
l’intento di attrarre in Italia le sedi legali dei suddetti tour territorio.

MILITARIZZAZIONE CAUSA «VIRUS»


Gli italiani, ci hanno detto: «SONO BRAVA GENTE», hanno rispettato le regole, sono stati d’esempio al mondo. E il
nostro Conte ha gongolato, forte del Suo potere. Gli italiani hanno rispettato, in silenzio tre mesi di clausura, di chiu-
sura totale. Hanno visto chiudere industrie, artigiani, non alzare più serrande, ma hanno cercato di capire. D’altronde, i
vari DPCM, davano a piene mani benefit, regalie, dissipando centinaia di migliaia di euro, che non avrebbero fruttato
niente, ma abbagliavano il popolino. Finito il blocco, tutti si sono sentiti liberi di programmare piccolissime ferie anche
se quel bonus vacanze, pochissimi albergatori l’avrebbero accettato! Ma la voglia di sole, di recuperare le amicizie dive-
nute nel frattempo virtuali era un desiderio forte, come il rivedere i parenti, i nonni, coloro che avevano dovuto evitare
per non infettare e non essere infettati. Naturalmente avendo sempre le precauzioni consigliate, mascherine, distanzia-
mento e lavaggio mani, gli italiani hanno ricominciato a vivere una vita che non era più la stessa (ma questo era previsto
e messo in conto). Sono state riaperte le Chiese con dovuto distanziamento, i musei, scuole e perfino a Genova, il Salo-
ne Nautico che è stato un segnale di rinascita economica, quindi cenno di speranza. Ieri sera, dopo le varie comunicazio-
ni del proseguo del virus nel mondo, delle varie chiusure a macchia di leopardo, del grafico degli infettati in Italia, ab-
biamo visto di nuovo Conte, fare un Proclama. Lo stato d’Emergenza sarebbe stato protratto fini al 31 gennaio 2021, ma
quello che ci è stato posto, molto carinamente, inaspettatamente, è stato: proclamare la MILITARIZZAZIONE in zone
particolarmente colpite o a rischio, per assicurare che si rispetti l’obbligo di mascherine 24h su 24. Nel mentre sta anche
decidendo sulle varie riduzioni di aperture dei locali pubblici, come bar e ristoranti, riducendo anche gli assembramenti
per cerimonie ed altro. Non erano sufficienti le multe per obbligare la mascherina ovunque, ha ritenuto di chiamare l’E-
sercito. Quanto sono disubbidienti gli italiani (una volta bravissimi!), non bastavano le varie polizie per frenare gli as-
sembramenti ed obbligare le mascherine… oggi occorre l’Esercito come accade per le calamità nazionali! Così viene
giustificato uno Stato di Polizia che somiglia tanto a una limitazione dei diritti dei cittadini.
Nel frattempo, tanto per dimostrare quanto stanno a cuore i portafogli degli italiani, rifilano l’aumento del gas,
della luce e lasciano ai Comuni la possibilità di rivedere le valutazioni catastali, fino al triplo del valore attuale, que-
sto secondo il pensiero di questi governanti: «Per incentivare le ristrutturazioni degli antichi borghi disabitati»! Que-
sto è quello che per adesso è dato sapere, poi il resto lo gusteremo a tempo debito. Ci stanno dicendo che noi italiani
abbiamo un portafoglio bancario molto consistente. Vorrei conoscere chi ce l’ha, visto che le banche rifiutano prestiti
in quanto di prestiti gli italiani sono già pieni, tanto che i loro beni vanno all’asta e le banche hanno immense proprie-
tà inutilizzate e invendibili, visto il mercato immobiliare nullo! Avevamo previsto un autunno caldo, ho la sensazione
che invece gli italiani avranno non soltanto l’autunno, ma anche l’inverno… freddissimo! Visto gli investimenti che
Lapo Elkann ha fatto, in accordo con il governo, di riconvertire due fabbriche FIAT, per la produzione di dispositivi
di protezione individuale, ho idea che dovremo indossare le mascherine, per molto molto tempo… non si può mica
deludere un Agnelli!
[Maria Grazia Bielli]
Novembre 2020 Il Borghese 23

INCHIESTA SULLE BANCHE - XXIV

L’INCOSCIENZA
DELLE AUTORITÀ MONETARIE
NON È PIÙ TOLLERABILE!
La Vigilanza Bancaria Europea (guidata dall'italiano Andrea Enria) insiste
nel voler costringere le Banche a svendere i loro crediti «dubbi» a prezzi di
fallimento - Questo si rifletterebbe sui bilanci portando in rosso quasi tutti
gli Istituti - È sempre più vero che i risparmiatori sono il «parco buoi» ...
del PROF AVV. FILIPPO DE JORIO

Come è noto, il fatto che ha maggiormente influito sulle de- Non a caso abbiamo parlato di decisioni che, nella loro
presse quotazioni delle banche nel nostro listino è costituito rigidità rischiano di fare del male a tutti, perché le ultime
dal mancato pagamento dei dividendi. Ovviamente molti ri- notizie che provengono dall’Europa parlano di una insisten-
sparmiatori che sono rimasti per tutto il 2020 a bocca asciutta za da parte della Vigilanza bancaria sul problema dei non
hanno venduto i loro asset per mancanza di interesse a dete- performing loans che, anzi, dovrebbe prevedibilmente ac-
nerli. Se poi a questo si aggiunge il pressing della Vigilanza centuarsi perché si dovrebbe estendere anche ai crediti di
Bancaria Europea per obbligare gli istituti a disfarsi dei crediti non agevole esazione, il che rappresenterebbe un ulteriore
considerati di dubbia esazione - cosa che ha provocato la rovi- passo falso che, davanti alla Commissione d’inchiesta inter-
na di molte banche e nello stesso tempo «l’affare del secolo» parlamentare sulle banche, è stato definito dallo stesso Na-
per i fondi speculativi e le altre strutture che hanno acquistato gel sopra citato come la «bomba atomica» sui bilanci delle
al 25 per cento del loro valore i crediti considerati malati che banche italiane (vedi inchiesta n. XXIII).
avrebbero potuto essere incassati, almeno in parte con la ne-
cessaria calma e cautela, così come era sempre avvenuto in * * *
passato - si ha la spiegazione chiara e plausibile della insoddi-
sfazione degli investitori e del fatto che qualsiasi ipotesi di Questa testata ha sempre commentato positivamente le
aumenti di capitale faccia crollare sul mercato i titoli riguarda- iniziative di Vittorio Malacalza e della Malacalza Invest-
ti da questa richiesta. Esempio probante è costituito da Banca ment volte a fare chiarezza su tutto ciò che è avvenuto nella
Popolare dell’Emilia-Romagna che, per effetto della incorpo- Cassa di Risparmio di Genova contro gli azionisti con danni
razione di Ubi Banca in Intesa San Paolo, essendo coinvolta incalcolabili. Frutto non soltanto di errori ma di reati. In ef-
positivamente in quest’operazione, ha ottenuto il diritto ad fetti egli e la sua società avevano investito sulla Carige ben
avere ad ottimo prezzo 532 filiali della prima. Per acquistare 420.000.000 di Euro, che sono stati vanificati e assorbiti in
questi sportelli è stato necessario un aumento di capitale in
forza del quale per ogni 5 azioni vecchie vengono attribuite 8
nuove al prezzo di € 0,9 cadauna. Si tratta in tutta evidenza di I piccoli azionisti delle banche europee si
condizioni molto favorevoli, tenendo conto della solidità della
banca. Questa ex banca popolare che quotava fino a qualche sono svegliati e chiedono la ripresa del pa-
giorno fa al di sopra dei € 2,00 ha visto crollare le sue quota- gamento dei dividendi finora sospesi. An-
zioni semplicemente perché ha chiesto danaro agli azionisti! che perché i banchieri non si fanno man-
Ora però i risparmiatori si sono svegliati, anche perché care nulla (vedi il caso di Alberto Nagel,
hanno potuto vedere che gli amministratori delle banche non amministratore delegato di Mediobanca,
si fanno mancare nulla… (Vedi incorniciato) Si badi bene,
non discutiamo i compensi degli amministratori se hanno
che ha percepito 4.100.000 di Euro per la
ben operato e ci hanno messo la faccia come si suol dire, ma sua attività, e con lui, 3,3 milioni il diretto-
gli azionisti devono essere anch’essi giustamente retribuiti e re generale Francesco Saverio, 1,8 milioni
fa molto male la Vigilanza Bancaria Europea a congelare i il presidente Renato Paliano.) Le maggiori
dividendi, «almeno fino a dicembre», perché questa dieta di banche cooperative tedesche hanno già
fame rischia di essere veramente nefasta non soltanto per i ricominciato a retribuire gli azionisti.
risparmiatori, ma anche per l’intero mercato azionario, con
tutte le conseguenze che ne derivano per gli investimenti. La Vigilanza Bancaria Europea paga
Anche qui vediamo che non c’è stato alcun intervento da ben 20 miliardi di euro ai consulenti di cui
parte delle nostre autorità a favore dei risparmiatori perché si serve. Tra cui anche fondi di investi-
esse tacciono e fanno acquiescenza a queste decisioni di fol- mento. E il conflitto di interessi?!
lia che fanno male a tutti e, certamente, non sono positive
neppure per le banche.
24 Il Borghese Novembre 2020

parte dalla cattiva amministrazione dei successori di Berne-


schi e compagni e per altra parte dalle imposizioni continue
e scriteriate della Vigilanza Bancaria Europea affinché la
Carige si disfacesse dei suoi crediti svendendoli al 25 per
cento per cento del loro valore di libro a bande di speculato-
ri che hanno fatto, con l’acquisto dei cosiddetti crediti dub-
bi, enormi profitti. Fatto è che per le misure di questa, accet-
tate senza ragione dalla Banca d’Italia e dalla Consob e, in
prima battuta dagli amministratori della Banca, che la banca
è stata commissariata Non bisogna mai dimenticare che Vit-
torio Malacalza era proprietario di circa il 30 per cento delle
azioni della Carige ma, per effetto delle imposizioni della
BCE e degli errori dei commissari nominati dalla stessa, È
STATO ESCLUSO DALL’ULTIMO AUMENTO DI CAPI-
TALE, riservato invece a favorire l’ingresso del Fondo inter-
bancario di garanzia e della Cassa Centrale Banca del Tren-
tino. Con questo espediente antigiuridico egli fu spogliato di
tutto ciò che aveva profuso nella banca e si ritrovò socio di
infima minoranza. Malacalza ha, da tempo, iniziato una
azione risarcitoria davanti al tribunale di Milano. Ora ha im-
pugnato la delibera con la quale l’assemblea all’uopo convo-
cata ha rinunciato ad ogni azione giudiziaria contro l’ex Pre-
sidente Cesare Castellaro Albani Visconti e l’ ex Amm. Dele-
gato Piero Montori che, essendo stati i successori di Berne-
schi e soci, non seppero arrestare la rovina della Banca.
Noi aderiamo volentieri a questa sua iniziativa, così co-
me abbiamo aderito all’azione risarcitoria da lui promossa.
Ricordiamo sempre che dopo l’uscita di scena del Berneschi
furono chiesti dagli amministratori della banca agli ignari
azionisti, ammansiti, per così dire, dalle loro proteste e dalle
dichiarazioni false, ben 2.000.000.000 di euro.

* * *

La vicenda del Monte dei Paschi di Siena tormentata fin


dall’inizio con tanti risvolti di carattere penale e, sicuramen-
te risarcitorio nei confronti degli azionisti che hanno seguito
negli anni la banca ricevendone danni che possono essere parastatale, toglierebbe però al patrimonio della banca. Come
calcolati nel 99 per cento degli investimenti effettuati, si ar- nota l’autorevole Il Sole 24 Ore - più di 1.000.000.000 di valo-
ricchisce di nuovi e inquietanti risvolti. Da un lato c’è il fat- re, e d’altra parte darebbe in mano agli azionisti dei pezzi di
to accertato che nessuno in Italia vuole accollarsi questa carta di difficile vendita perché non quotati in borsa.
banca. Conseguentemente l’investimento fatto dallo Stato I nostri lettori sanno che da molto tempo denunciamo
con l’impiego di circa 8.000.000.000 di fondi pubblici non è che la cessione forzata dei crediti deteriorati riduce la reddi-
riuscito a rivitalizzare MPS , tuttora oppresso dagli insoluti. tività delle banche, sottraendo ricchezza ai loro azionisti,
Se la banca fosse venduta ora, ai prezzi di Borsa, lo Stato ne per trasferirla a soggetti che nulla hanno a che fare con l’o-
ricaverebbe ben poco. Perciò ha ragione la presidente della peratività bancaria. Ora, però, anche l’EBA (Autorità Euro-
Commissione di inchiesta sulle banche Ruocco quando dice pea sulle Banche) ha iniziato a concentrare l’attenzione su
che a queste condizioni la vendita non si può fare. D’altra questa operatività in senso molto critico che potrebbe anche
parte lo Stato dovrebbe uscirne entro il 31 dicembre di que- portare ad un conflitto con la Vigilanza Bancaria Europea.
st’anno, per gli accordi con la Vigilanza europea, per cui il La Commissione di inchiesta sulle banche ed il suo pre-
ministro competente ha già chiesto alla Commissione euro- sidente, Carla Ruocco del Movimento 5 Stelle, hanno udito
pea di poter avere ancora un anno di proroga. Intanto si fa il Presidente del MMC, che dovrebbe essere il nucleo cen-
strada la richiesta di una banca francese, il Crédit Agricole trale della grande banca per il sud, da tutti auspicata.
che vorrebbe ripetere una operazione che già ha fatto in Ita- Trattasi di Bernardo Mattarella (anche il padre del Presi-
lia e che è stata egualmente molto utile. Senz’altro il Crédit dente della Repubblica si chiamava così) che ha spiegato il
Agricole ha la possibilità economica di compiere l’operazio- perché del rinvio dell’assemblea della Banca Popolare di Ba-
ne di acquisizione del Monte dei Paschi di Siena. Ma sul ri che avrebbe dovuto procedere alla nomina del nuovo con-
piano politico sarebbe davvero molto triste dover riconosce- siglio di amministrazione dato che la banca, devastata dalla
re che per vendere la banca non ci sono possibili acquirenti cattiva amministrazione degli «Jacobini e Co.» era stata per
in Italia e che bisogna fare intervenire oltralpe… 10 mesi in gestione commissariale con ulteriori perdite.
Una soluzione italiana ci sarebbe ed è quella della fusio- A questo punto c’è soltanto da sperare in Dio perché la lo-
ne con il Banco Popolare di Milano, banca che nonostante gica che presiede a queste cose è profondamente illogica. Fac-
tutte le acquisizioni fatte negli ultimi anni, a cominciare da cio un esempio: perché sia il Mattarella, sia la Ruocco non han-
quella con l’ottima Banca Popolare di Novara, non si può no consentito la presenza, nel nuovo Consiglio d’Amministra-
dire che abbia risolto le sue difficoltà. Quindi non sarebbe zione di almeno un rappresentante dei piccoli azionisti?
un matrimonio che nasce con i migliori auspici. E comun- Tutti sanno che per 60 anni la famiglia Jacobini con il
que sarebbe meglio che rifilare la banca, che contende a padre-padrone Luigi, ha imperversato su Bari e dintorni. I
Cassa di Risparmio di Genova il titolo altisonante di risultati di questo dominio possono essere riassunti nel fatto
«Banco più antico del mondo», ai francesi. che le azioni comprate tra gli 8 e i 9 euro da circa 70.000
Venendo agli infelici azionisti. Il progetto di fondo, cioè piccoli risparmiatori indotti a farlo da una accorta politica
quello di passare i crediti cosiddetti deteriorati ad una struttura reclamistica organizzata dalla stessa Banca, oggi valgono 6
Novembre 2020 Il Borghese 25

centesimi di euro ed ovviamente non sono quotate in Borsa per stabilire gli enormi danni subiti dall’economia ligure,
e nessuno, in coscienza, le vorrebbe comperare. dal territorio e dagli unici azionisti della Banca che sono
L’amico Nicola Albanese, che rappresenta un folto gruppo stati esclusi da ogni possibile ristoro.
di azionisti ci ha parlato e ci ha detto, tra l’altro, che tutti i ten- L’esposto sottolinea quanto segue:
tativi di essere uditi dal Mattarella e dalla Ruocco sono falliti. 1) Sembra che l’inadeguatezza dei controlli abbia per-
Ancora una volta i risparmiatori sono abbandonati a se messo agli amministratori della Carige di operare con trop-
stessi e alle regole del bail in e del boarding sharing accet- pa libertà e di provocare falle senza precedenti in una banca
tate da politici dementi a danno dei loro compatrioti, per le con oltre cinque secoli di storia alle spalle.
quali gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati sono con- 2) Con suadenti argomentazioni e promesse di ritorno
siderati traders e speculatori e non meritano alcuna pietà. all’utile si sono richiesti oltre 2 miliardi di denaro fresco e
Devono pagare loro i fallimenti delle banche (sanzionati so- tutti coloro che essendo azionisti avevano risparmi da inve-
lo parzialmente dalla Banca d’Italia) dovuti a regole euro- stire, li hanno versati nel generoso intento di salvare la ban-
pee, lentezza e compiacenza delle autorità giudiziarie pri- ca del territorio.
gioniere dei formalismi e malapolitica. 3) Le promesse fatte dagli amministratori si sono rivela-
Peraltro, anche se scoperti e denunciati i responsabili dei te false ma, nonostante ciò, è stato chiesto un nuovo versa-
disastri se la cavano sempre. Come dimostra la concessione mento di denaro fresco. Gli azionisti però hanno richiesto
degli arresti domiciliari a Gianluca Jacobini, condirettore prima di dare la loro approvazione due condizioni: un piano
generale della Banca Popolare di Bari per i crediti facili industriale credibile e nuovi parametri imposti dalla Vigilan-
concessi al «Gruppo Fusillo» poi dichiarato fallito. Abbiamo za BCE per il 2019.
potuto vedere che nel caso dei reati bancari, la giustizia ita- 4) I vertici della Banca che non erano stati sfiduciati si
liana è troppo tenera … Tra pochi mesi questo signore (43 sono dimessi anziché dare risposte ai quesiti degli azionisti
anni) sarà libero come un uccello. e dare possibilità alla banca di ritornare alla normalità entro
Doveroso ricordare che Franco Corti, titolare di «Azione marzo 2019.
Carige» comunica e trasmette, con un esposto alla Consob 5) In accordo con la vigilanza BCE, Modiano e Innocen-
ed alla Banca d’Italia sul travagliato esproprio subito dagli ti hanno accettato il ruolo di Commissari insieme al neo ve-
azionisti di Banca Carige alla Commissione bicamerale nuto Lener, motivando la propria decisione con l’urgenza di
d’inchiesta affinché essa possa valutare di fare una indagine dare una guida stabile alla Carige.
6) Denotando una totale mancanza di coerenza, hanno
sottoscritto un accordo-quadro che non vincolava nessuno ed
hanno concesso 29 mesi di tempo per prendere una decisio-
L’unica soluzione è una azione legale ne, agli acquirenti della banca (stimata soltanto 55 milioni di
per un vero risarcimento dei risparmiatori euro e non al suo valore di mercato che si aggirava sui 5 mi-
danneggiati dalla criminalità bancaria liardi) anche la possibilità dello sconto 96+47 per cento.
7) Detto tra noi, è grave ed ingiusto che quando si parla
«Il Borghese» a fianco dei risparmiatori! di problemi relativi alla riduzione dei rischi, non si citino gli
azionisti tra gli attori coinvolti. Non possono essere tenuti
Continuiamo ad offrire la nostra assistenza gratui- fuori dalle analisi dell’EBA, perché sono la categoria più
ta a tutti gli abbonati de «Il Borghese» ed ai lettori che penalizzata da quelle decisioni, come è documentato dalla
si trovano in difficoltà per i disastri bancari. storia degli azionisti di Banca Carige.
Siamo a disposizione di tutti coloro, azionisti,
obbligazionisti o correntisti che sono stati danneg- * * *
giati da comportamenti anomali o addirittura cri-
minali di dirigenti delle banche al momento sotto Dobbiamo dare notizia di due iniziative molto interessanti
inchiesta o sotto processo. A titolo esemplificativo e per la tutela ed il risarcimento dei danni subiti da risparmiato-
non tassativo citiamo «Cassa di Risparmio di Geno- ri truffati da amministratori che non hanno esitato a mentire
va», «Monte dei Paschi di Siena», «Banca Popolare per ottenere nuovo denaro attraverso gli aumenti di capitale
di Bari», Banche Venete, «Banca dell’Etruria», etc. ed hanno poi abbandonato gli azionisti al loro destino.
Per ottenere un vero risarcimento del danno dato Lo studio del dr. Carlo Federico Rocca ha predisposto l’at-
che quello disposto dal governo soltanto per le ban- to di citazione contro il Monte dei Paschi di Siena per ottenere
che venete è del tutto insufficiente e peraltro non è il risarcimento dei danni subiti dai risparmiatori che, ricordia-
stato ancora pagato! mo, hanno perso il 99 per cento dei loro investimenti.
Questa ultima soluzione è soprattutto consiglia- Si tratta di un atto di citazione davanti al Tribunale di
bile per gli ex azionisti della «Cassa di Risparmio di Milano sicuramente importante perché preceduto da un la-
Genova» per la quale si è già svolta la prima udien- voro di ricerca e di analisi giuridica che ha affrontato tutti i
za del processo penale davanti al Tribunale di Roma temi dei rapporti tra Mps e i risparmiatori che merita ogni
e quindi non è più possibile la costituzione di parte possibile considerazione ed adesione.
civile perché si è già celebrata la prima udienza. Ma Dal canto suo, l’avv. Carlo Edoardo Rocca che ha riuni-
il Tribunale ha autorizzato la chiamata in giudizio to molti risparmiatori traditi dalla Carige, ( tradimento per-
della Banca in quanto responsabile civile. Il che raf- petrato anche contro Vittorio Malacalza che, comunque,
forza il nostro impegno per l’esperimento di una conduce l’azione per conto suo) , ha già iscritto a ruolo
azione collettiva da parte degli azionisti che non ab- presso il Tribunale di Milano un ricorso per una azione ri-
biano potuto costituirsi parte civile. sarcitoria contro la Banca che è stata affidata al giudice dot-
Si invitano tutti gli interessati a contattare il toressa Riccio.
professor avvocato Filippo de Jorio (06/32652371 o Noi ci proponiamo di aderire in questo procedimento per
06/32652536) che coordina il «pool» di legali che si tutti coloro che ci dettero il mandato per una azione collettiva
occuperà di questo tornante essenziale per la nostra contro la banca depositando un idoneo atto di intervento e, per-
vita civile dedicato al seguente obiettivo: i rispar- sonalmente, abbiamo già dato la nostra delega all’avv. Rocca.
miatori danneggiati dalla criminalità bancaria de- Intanto il 13 ottobre si è svolta una ulteriore udienza al
vono essere risarciti! Tribunale a Roma, Sez. IV penale , contro Berneschi, Scajo-
la e soci. Il processo continua.
(Continua-XXIV)
26 Il Borghese Novembre 2020

La vicenda più inquietante (e per molti


IL PORTONE DI BRONZO veri penosa) del cardinale Angelo Bec-
ciu si è rivelata un purulento vaso di

VATICANO Pandora, con tutti gli ingredienti di una


laicissima, brutta storiaccia: corruzio-
ne, guerra per bande, cattiva finanza,

nella bufera
dossier anonimi, arditi investimenti,
ruberie, spionaggio e, perfino, una
novella «Mata Hari», bonifici bancari
e fantomatiche operazioni, ai limiti
Crisi senza precedenti - Il caso Becciu è della legge e oltre... Il Vaticano somi-
glia ormai a uno di molti staterelli –
figlio legittimo di questo pontificato paradisi fiscali, o inferni - dominati dal
malaffare e da lotte di potere senza
esclusione di colpi. In un contesto del
de LO SVIZZERO genere, se da un lato tornano alla men-
te i «lupi» evocati da Benedetto XVI,
la figura del papa regnante non può
Caos, disastro, tragedia. L’aumento delle definizioni dà la considerarsi estranea al microcosmo che, da oltre sette anni,
misura della gravità della crisi senza precedenti in cui il guida e governa. Probabilmente la decisione di «spogliare»
presente, sciagurato governo della Santa Sede ha scaraven- Becciu da ogni prerogativa cardinalizia – decisione presa e
tato la Chiesa. Mai, nel corso della storia, il cattolicesimo messa in atto a tempo di record, in appena venti minuti di
aveva conosciuto un simile abisso di irrilevanza, nemmeno drammatico faccia-a-faccia – è stata un tentativo estremo di
di fronte alle più potenti eresie o ai più drammatici scismi. chiamarsi fuori, sconfessando punendo uno dei prelati più
E nemmeno quando la corruzione e l’immoralità avevano bergogliani, che lui fino al giorno prima ascoltava, conside-
privato il clero (talvolta perfino i papi) di ogni credibilità. rava e sosteneva. Evidentemente, la mossa (disperata?) di
Ogni volta la Chiesa, pur attraversando stagioni difficili, Bergoglio intendeva dare il segnale della sua estraneità –
aveva saputo resistere, contrattaccare e infine vincere, gra- anzi: della sua rabbia – per il verminaio che sarebbe comun-
zie al suo cuore, durissimo come diamante, composto di que venuto alla luce.
fede e di potere. Consapevole che il più recente affaire avrebbe gettato
Oggi è tutto diverso, perché la difficoltà inedita che risa- nuove ombre sul pontificato, la potente macchina mediatica
le agli anni del Concilio, ha creato e nel tempo accumulato papista s’è messa in moto e, per difendere Bergoglio e te-
una miriade di problemi che, per quasi un trentennio soltan- nerlo al riparo dalla bufera, ha dipinto un quadro inverosi-
to la presenza di un grande pontificato temuto e rispettato, mile in cui il capo della Chiesa viene descritto come Danie-
quello di papa Wojtyla, ha consentito di depotenziare e di le tra i lupi, ingannato e tradito, una specie di passante igna-
affrontare. Ma ora quella crisi è esplosa in tutta la sua viru- ro che viene derubato del portafoglio e dell’orologio da mal-
lenza, dagli scandali sessuali (pedofilia in testa) a quelli viventi senza scrupolo. La missione, stavolta, era pratica-
finanziari, dalla confusione teologica alle sperimentazioni mente impossibile. Le responsabilità del papa, non soltanto
pastorali e liturgiche. in vigilando, erano innegabili, davanti agli occhi di tutti.

UNO SCHIAFFO AL PRESTIGIO DELL’ITALIA ED AL DIRITTO INTERNAZIONALE

UN TRATTATO TRA STATI A SENSO UNICO


VALE SOLTANTO PER IL VATICANO E NON PER L’ITALIA
Il degrado dell’importanza del nostro Paese è così sensibile che gli schiaffi in pieno viso non si contano; e poi con
Di Maio Ministro degli esteri ci sarebbe ben altro a cui pensare….
Esiste un trattato internazionale tra l’Italia e lo Stato della Città del Vaticano per il riconoscimento reciproco dei
titoli di studio. Firmato nel marzo 2019 dal Cardinale Versaldi per parte vaticana e dall’allora ministro della Pubblica
Istruzione, Bussetti, per la parte italiana e reso esecutivo in Italia dal Decreto del Presidente della Repubblica del 25
luglio dello stesso anno, in applicazione della Convenzione di Lisbona del 1997 e della legge 148/2002 di ratifica ed
esecuzione della stessa sul riconoscimento dei titoli di studi superiori in Europa.
Una cosa assolutamente «normale». Le due parti riconoscono reciprocamente i rispettivi titoli di studio e le lauree
rilasciate dalle rispettive università in base all’art. 2 – Corrispondenza tra titoli accademici (che devono essere ricono-
sciuti dallo Stato Città del Vaticano).
Dunque, che problema c’è o potrebbe esserci nella esecuzione del Trattato?
Ebbene, il problema c’è, e grosso, anche se, allo stato delle cose nonostante sia scoppiato un evidente conflitto, la
diplomazia italiana non è stata ancora ascoltata …
Il problema scottante e grave è che finora, mentre l’Italia riconosce jure pleno i titoli vaticani, la Santa Sede non fa
altrettanto per i titoli e le lauree italiane. È un problema non soltanto di mancato ossequio e rispetto di un trattato in-
ternazionale, ma anche di rispetto nei confronti del nostro Paese che tanto fa e ha fatto in passato per la Chiesa Catto-
lica e l’ha sempre onorata e rispettata.
È troppo chiedere l’intervento - previsto nel trattato - della nostra diplomazia?
Magari dello stesso Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio se non si è smarrito sulla «Via della seta»?
Per non parlare della Ministra Azzolina in tutt’altre faccende affaccendata!
[il Borghese]
Ogni giorno guarda le trasmissioni

CANALE 899 DI SKY


DIGITALE TERRESTRE 86
DI ROMA E LAZIO
Ore 20.00
Seguici con:

Poeti e Poesia
l’Arte si Mostra
Immagini in mostra
Presentano:
Luciano Lucarini, editore
Plinio Perilli, poeta e critico letterario
28 Il Borghese Novembre 2020

Infatti, è servito a poco ispirare una lunga articolessa difen-


siva a Ezio Mauro, già direttore di Repubblica (il quotidiano
considerato una specie di house organ bergogliano). Un
(poco) anonimo confidente vicinissimo al papa, quasi certa-
L’ANTICRISTO
dimora
mente il gesuita Antonio Spadaro, ha guidato Mauro nel suo
viaggio dentro le brutture vaticane contro le quali il povero
Bergoglio si starebbe battendo e combattendo e verrebbe
per questo osteggiato, ingannato e tradito.
La favoletta non ha retto. Lo stato delle cose è dimostra-
to anche dal recente libro di Massimo Franco (del Corriere,
la concorrenza...) che nel suo Enigma Bergoglio non ha
potuto non evidenziare errori e storture dell’attuale pontifi-
in Vaticano?
cato, epicentro di una crisi che sta assumendo contorni di ALESSANDRO BALLICU
drammatici e di cui non si intravede la fine.
La realtà racconta una litania di fallimenti, dovuti sem-
pre a scelte e a nomine sbagliate del papa argentino. Bergo- Stupefacente il comportamento di papa Bergoglio che, più
glio ne ha collezionate alcune decine e le numerosissime che il capo di Santa Romana chiesa, pare il leader dell’islam.
correzioni di rotta, rimozioni e ripensamenti non possono Inaccettabili le sue quotidiane interferenze nella politica
più essere spacciati come riprove della sua buonafede italiana, soprattutto in materia di immigrazione: l’alfa e
nell’ammettere gli errori commessi. Si tratta, piuttosto, di l’omega dei suoi interventi è concentrato sulla giustificazio-
innegabile conferme della sua inadeguatezza, della pessima ne della liceità, inevitabilità, utilità e, addirittura di doveroso
prova fornita come uomo di governo. Da quelle parti, ormai, comportamento cristiano a favore di un’accoglienza, indi-
perfino la fama di essere nel cuore di Bergoglio viene consi- scriminata ed incondizionata, di immigrati clandestini che,
derata più una colpa che un merito. peraltro, sono quasi tutti musulmani.
Dopo Becciu, anche se con meno clamore, è toccato al Nella sua foga delirante di amico dell’islam, è giunto al
segretario di Stato Parolin, che si è ritrovato escluso im- punto di sostenere che perfino i genitori di Gesù Cristo sa-
provvisamente (a metà ottobre) dalla commissione di cardi- rebbero stati due migranti. Dimostrando in tal guisa, non
nali che si occupa dello Ior, la famosa/famigerata banca soltanto di non conoscere la religione, ma neppure la storia.
vaticana. I rumors hanno interpretato questa nuova puntata Invero, Maria e Giuseppe si recarono da una provincia
della telenovela come un ulteriore atto della lotta di potere dell’impero di Roma, in altra provincia del medesimo impe-
che già guarda al «dopo». Siccome a Parolin si attribuiva ro, pertanto la sua affermazione contraddice la storia e la
grande attivismo proprio in quella prospettiva, compresa geografia; sarebbe come parificare un siciliano che si recas-
una progressiva e prudentissima presa di distanze da Bergo- se in Trentino, a quegli africani che, illecitamente, invadono
glio, la mannaia è scesa su di lui, allo scopo di tagliare al i nostri confini marini e poi vengono curati, mantenuti e
segretario di Stato ali e poteri, che numerosi prelati conside- protetti a spese dello Stato italiano, col supporto morale ed
rano eccessivi. ideologico del capo della Chiesa Cattolica.
Un effetto collaterale, ma non trascurabile, è la perdita A parte il fatto che, egli non può non sapere che nello
di autorevolezza del papa argentino. Un esempio tra tanti? Stato del Vaticano l’immigrazione clandestina è un reato
Una recente intervista del cardinale Camillo Ruini, lui sì punito con il carcere, dovrebbe spiegare quanti sono i clan-
ancora autorevolissimo, che rimette in circolo e in gioco destini musulmani accolti gratuitamente e, sine titulo, in
buona parte del fronte critico verso Bergoglio, meritevole di Vaticano.
ascolto e di considerazione. Il messaggio è chiarissimo: Recentemente, si è permesso di non dare udienza al mini-
nessuno si illuda che, a scrivere il futuro, possa essere esclu- stro degli Esteri degli Stati Uniti d’America: Mike Pompeo
sivamente il gruppo che oggi detiene, oltre al potere, la mas- che, non soltanto è cattolico ma, rappresenta un Paese ove i
sima responsabilità della drammatica crisi. cattolici sono circa il quaranta per cento della popolazione.
Novembre 2020 Il Borghese 29

L’IMPEGNO DEL CRISTIANO

POLITICA
e sociale
di TEODOSIO DE BONIS

Il quadro sociale entro il quale i cattolici e le loro comuni-


tà si muovono è in questi ultimi anni, notevolmente mutato.
Non sono cambiate soltanto le strutture e le situazioni socia-
li, ma anche gli stati d’animo, le preferenze ideologiche, le
simpatie politiche.
Tutto questo come risultato della vampata culturale e
contestatrice, che ha scosso il mondo alla fine degli anni
sessanta, e come esito di una crisi economica e di valori che
ha innescato la bomba del terrorismo e della criminalità
spietata e perfettamente organizzata. Le associazioni eccle-
Peraltro, pare che il motivo del rifiuto fosse collegato al siali, dagli anni immediatamente post-conciliari sino a qual-
fatto che, il papa argentino non volesse ascoltare le richieste che anno fa, hanno, a seconda della propria fisionomia e
americane, giustamente, contrarie alla politica vaticana dell’ambiente in cui operavano, espresso ed interpretato
apertamente filocinese. molto dei problemi culturali, sociali e morali insorti nella
Già, dimenticavamo che ormai l’Italia giallorossa è il più realtà umana. E lo hanno con coerenza e senza trionfalismi.
fedele amico della Cina comunista e poiché la maggioranza Ma l’esasperazione di alcuni problemi religioso-sociali,
dei vescovi simpatizzano col Partito Democratico - che an- quali il divorzio, l’aborto, la famiglia, il concordato e l’ac-
novera fra le sue fila i peggiori fra gli ultimi ex democristia- cresciuta intolleranza di gruppi sociali verso le associazioni
ni- anche il vescovo di Roma non fa eccezione. ecclesiali, hanno fatto maggiormente riflettere i cristiani
Probabilmente, codesto papa avrebbe preferito ricevere sulle loro scelte politiche. E si sono così ravvivate quelle
il capo dell’Isis o dei talebani. tendenze integraliste, del resto mai sopite, che tuttora coin-
Inoltre, non comprendiamo come mai il capo della Chie- volgono larghi strati della comunità cristiana, con sfaccetta-
sa Cattolica non programmi viaggi pastorali in Paesi a mag- ture diverse, sia di tipo conservatore che progressista.
gioranza musulmana, come la Nigeria e il Pakistan, a porta-
re conforto e solidarietà a quei poveri cristiani che, ogni La politica e i giovani cattolici - Oggi, per i cristiani,
giorno, vengono perseguitati, uccisi, torturati, stuprati sol- per l’ACI (Azione Cattolica Italiana), la FUCI (Federazione
tanto perché cristiani. Universitaria Cattolica Italiana) e le altre associazioni ec-
Forse teme di essere vittima di qualche attentato, forse clesiali, il problema di fare politica non può sottrarsi ad al-
anche lui ha paura di certi estremisti islamici; eppure, crede- cune considerazioni generali. In primo luogo occorre rileva-
vamo che per un buon cristiano rischiare il martirio e la san- re che all’azione politica non può mancare un orientamento
tità fosse un onore; una cosa è certa: lui non rischia di essere etico di fondo. Se è vero che l’obiettivo politico essenziale
beatificato. sia quello di creare condizioni per una migliore convivenza
umana; se ancora è vero che coloro i quali vivono in una
* * * condizione di precarietà economica, si vedono paralizzate
molte delle proprie possibilità di espressione umana è certo
Quindi, l’attuale papa è la quarta colonna dell’islam pure che il miglioramento delle condizioni materiali della
nell’Europa cristiana, lui con la sua predicazione, spesso vita non può non associarsi a forme di convivenza umana
contrastante coi princìpi e i dogmi della Chiesa Cattolica, sta che in più stretta comune solidarietà, elevano la qualità dei
fornendo un supporto ideologico a coloro i quali vogliono rapporti umani.
distruggere la civiltà cristiana, che è stata coeva alla nascita Per questo l’azione politica è azione culturale. Esistono
di tutte le potenze europee e della maggior parte delle loro ex modelli di vita e di pensiero che si oppongono all’uomo alla
colonie in tutto il mondo, favorendo le invasioni barbariche sua dignità e alle sue aspirazioni. L’azione politica non deve
di musulmani, storicamente ostili al mondo cristiano. ridursi ad una gestione manageriale dei problemi sociali,
Recentemente, ha ricordato ai fedeli che pagare le tasse cadendo nei disumanizzanti modelli tecnocratici. L’azione
è dovere, eppure non ci risulta che Santa Romana Chiesa politica deve essere animata da una carica culturale, intesa
paghi le imposte sugli immobili. come ricerca tecnico-morale dei disagi umani e dei relativi
Codesto pontefice sta facendo alla Chiesa Cattolica ciò rimedi.
che l’«onorevole» Gianfranco Fini fece al glorioso Movi- E qui si innesta il discorso sulla scienza e sull’impegno
mento Sociale Italiano-Destra Nazionale: una mutazione professionale nell’ambito di un serio impegno sociale a fa-
genetica, propedeutica alla successiva distruzione. vore dei fratelli più sprovveduti. Oggi nelle università, nelle
Giustamente qualcuno paventa un probabile, direi auspi- associazioni culturali, nelle comunità ecclesiali, si discute
cabile, scisma a tutela dei sacri valori che hanno accompa- del ruolo delle singole scienze e delle singole professioni.
gnato lo sviluppo e la gloria della più alta civiltà che il mon- Non esiste più una singola scienza o una singola scelta pro-
do abbia finora conosciuto ma, l’inquilino più illustre del fessionale. Esiste un rapporto interdisciplinare fra le scienze
Vaticano, subentrato all’ultimo vero papa, il grande Ratzin- che cercano di affrontare unitariamente ed organicamente i
ger, pare lavorare in direzione opposta. problemi sociali. Si pensi all’ecologia. Essa coinvolge
Che Dio benedica l’Italia e preservi l’Europa cristiana! aspetti urbanistici, sanitari, giuridici, psicologici e tecnici.
30 Il Borghese Novembre 2020

L’aspetto pratico di collaborazione e di ricerca permette di


favorire un’azione politica che tenga presente nella sua
complessa totalità la realtà umana su cui si vuole agire, sem-
pre però che esista quella volontà etico-politica di operare a
ITALIA,
portali via ...
favore della giustizia sociale. Ma quali sono i criteri che
debbono ispirare le nostre scelte temporali in modo da poter
conciliare il mondo profano con il Regno di Dio?
I gruppi ecclesiali devono essere «la coscienza critica
della società», che non deve esaurirsi in tavole rotonde, di-
scussioni, marce e volantinaggio. L’impegno politico, come di ALESSANDRO CESAREO
gruppi di Chiesa, non deve naufragare nel velleitarismo e
nella sacralizzazione ( avvilimento sociologico) del messag-
gio cristiano. I gruppi cattolici devono saper leggere la sto- Popolo italiano, se ne sei capace, e per favore, portali via,
ria. La «lettura» della storia presuppone una autentica e coe- ché noi ci sentiamo veramente morire a forza di sopportarli.
rente testimonianza. I gruppi ecclesiali fanno una scelta reli- Non ne possiamo proprio più! Dopo tanti decenni di abusi e
giosa, e cioè ecclesiale. Il termine «scelta religiosa» occorre di strafottenze di vario genere, ora ci voleva pure la
purificarlo da una diffusa mentalità, alimentata da alcune «bellaciao» imposta d’ufficio in tutte le scuole come una
moderne tecnologie, secondo le quali l’impegno del cristia- sorta di rito pagano volto ad indottrinare (ancora di più… ) i
no è sempre impegno politico. nostri poveri ragazzi?
Occorre essere precisi. A proposito del devastante progetto di legge di recente
presentato dai signori piddini, tra i quali scopriamo essere
Fede e azione sociale - La Chiesa non propone ai fedeli presente – ohi noi – anche «l’autorevole» firma della multi-
scelte temporali univoche, ma si limita a ricordarne i criteri forme Stefy Pezzopane, come non dare sfogo alle molteplici
che debbono ispirale. L’unità della fede non implica come perplessità che un’iniziativa così sconclusionata suscita?
necessaria l’unità dell’azione sociale e delle scelte tempora- Impossibile tacere.
li. Ma come… con tutti problemi, nella stragrande maggio-
Volere questa unità significherebbe ridurre il cristianesi- ranza dei casi gravi, che il nostro Paese sta vivendo, ora ci
mo ad una ideologia o ad una corrente filosofica. La fede vuole pure la nenia partigiana imposta da un manipolo di
suggerisce al cristiano modelli di comportamento personale signori non votati e maltollerati? Possibile che per i signori
e sociale, ma non esige una uniforme scelta dei mezzi per di sinistra ci sia sempre spazio. Tempo. Possibilità e risorse
tendervi. per continuare a fare tutto quello che vogliono?
Mentre l’opzione fondamentale è radicata nella fede, Ovvero, per loro non c’è limite alcuno? Non credo si
l’analisi delle contingenti situazioni storiche è un rapporto possa sopportare ancora così a lungo uno scempio del gene-
con la mentalità di ognuno, con l’azione che il singolo, i re: è davvero ora di fare qualcosa per salvarci dalle grinfie
gruppi delle varie comunità si prefiggono con la libertà di rosseggianti di questi personaggi.
scelta fra le varie dottrine economico-sociali, avendo peral- Con questa proposta di legge, che ci auguriamo il Parla-
tro presente, nelle preferenze, che l’opera assegnata alla mento voglia rigettare in toto, soprattutto perché decisamen-
Chiesa da Cristo Signore è l’evangelizzazione dei poveri. te lesiva della libertà di opinione e di parola, ma anche per-
È questa la sua vera missione, non quella di offrire solu- ché totalmente menzognera nei confronti dell’importante
zioni politiche o economiche ai mali che affliggono l’intera realtà storica di riferimento, i signori eredi del veterocomu-
umanità. Insomma, il cristiano deve annotare che il fare nismo vorrebbero aggiudicarsi, sic et simpliciter, dei meriti
politica è una forma gratuita di servizio ai fratelli; una riqua- (?) che di certo ad essi non competono. Si tratterebbe, infat-
lificazione delle condizioni della vita sociale. ti, di un mostruoso falso storico. A fondamento di tale, diso-
Questo permette di superare i miti astratti le ideologie nesta azione di sciacallaggio mediatico, la balla clamorosa
che si cristallizzano, il fanatismo e di lottare tenacemente in base alla quale democrazia e libertà sarebbero state porta-
per la giustizia sociale. te in Italia dai… partigiani. Niente di più falso. Branchi di
sanguinari, assassini senza scrupoli, dediti alla macchia ed
assetati di vendetta, in molti casi immotivata. Ingiusta. As-
surda. Come può amare libertà e democrazia chi ha massa-
crato, senza se e senza ma, amici e compagni di scuola, a
volte anche parenti, nonché giovanissimi, in nome della
falce e martello? Inviterei caldamente questi signori a legge-
re almeno qualche pagina di Gianpaolo Pansa, ammesso che
non l’abbiano già fatto. Di certo ne avrebbero un estremo
bisogno.
Intonare dunque quella canzone grondante sangue, che
in certi casi cci è stata imposta durante i lunghi giorni della
reclusione in casa dovuta all’imperversare del Covid-19,
equivarrebbe senza ombra di dubbio ad imporre un falso
storico senza precedenti. Azione di una gravità semplice-
mente inaudita. Qualcosa di profondamente indegno di un
Paese che voglia essere davvero democratico. In più, mette-
re Mameli e i partigiani assassini sullo stesso piano, tra l’al-
tro a celebrare una festa che andrebbe invece cancellata su-
bito dal nostro calendario, equivale ad una scelta che lede
profondamente l’onore e la dignità del nostro Popolo. Un
po’ come quando abbiamo dovuto assistere, non più di un
annetto fa, alla vergogna del pugno chiuso vibrato nel vuoto
dall’ex-efebo presidente della Camera,, tipica desolante fi-
gura di grillino tinto di rosso ed in cerca di visibilità. A qua-
lunque costo. A qualsivoglia prezzo.
Novembre 2020 Il Borghese 31

Ma l’aspetto decisamente più offensivo e pericoloso


dell’intera matassa è quello che riguarda l’indottrinamento,
ohi noi, capillare ed altamente sistematico , con cui verreb-
bero irretiti i nostri giovani, costretti ad osannare, così fa-
IL DEGRADO
della «Juventus»
cendo, mostri e dèmoni come Lenin e Stalin all’interno di
un contesto istituzionale e così delicato quale è quello della
scuola.
Ovvio che i signori comunisti, e soprattutto zia «Stefy»,
memore delle pagliacciate messe in atto fin dai tempi del
liceo, amino tali, perverse procedure volte a lavare il cervel-
«Vecchia Signora»
lo sei ragazzi, ma questo tipo di grottesco carnevale non è o «Vecchia Megera»
adatto alla scuola pubblica. Stiamo infatti parlando della
scuola di tutti, al cui interno non ha alcun senso imporre
questa o quell’ideologia, e men che mai l’ideologia più dan- di ROBERTO ROSSETI
nosa per il mondo intero, ovvero il comunismo, il peggio
del peggio. Il male assoluto.
Non resta dunque che auspicare un’energica battaglia «Perché la Juventus, dopo un secolo di storia, è diventata
parlamentare, al cui interno l’opposizione di destra faccia una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Tori-
sentire la propria voce, e la faccia sentire per bene. Ci aspet- no e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifo-
tiamo, infatti, che Giorgia Meloni e Matteo Salvini insorga- si in Italia e, certo, altrettanti all’estero con un nome, una
no nel modo più giusto e facciano sentire, anzi tuonare, la maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo.» Così nel
loro voce, in difesa dei nostri giovani e dei nostri princìpi 2003 Gianni Agnelli descriveva lo stile della sua società e
educativi. forniva le motivazioni al nomignolo «Vecchia Signora».
Non possiamo infatti permettere che un manipolo di Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Bettega, una del-
«pasionari» accecati dal rosso finiscano di sfasciare quel le bandiere del club bianconero: «È comportarsi come in
poco che ancora rimane di buono nelle nostre scuole, e tutto famiglia, con educazione ed un grande rispetto reciproco.
questo soltanto per garantire loro visibilità e propaganda Queste due cose sono alla base dello stile Juve fuori campo.
politica di squallido, infimo livello. In campo è giocare sempre e solo per vincere». Concorda il
Piuttosto, si vedrebbe di buon occhio, anche perché i giornalista sportivo Davide Pastorin: «Lo stile Juventus è
tempi sono senza dubbio maturi per farlo, la cancellazione una filosofia calcistica, una filosofia di vita». Un’altra ban-
del 25 aprile, da sostituire, semmai, con una ricorrenza lega- diera del calcio italiano e bianconero, Claudio Gentile è
ta al valore delle istituzioni, da celebrarsi, magari, il 17 mar- ancora più drastico: «Lo stile Juventus è una questione di
zo, giorno della prima riunione del Parlamento Italiano della educazione».
Patria unita. Si sa, i tempi cambiano in maniera estremamente veloce,
Questo si che è un giorno importante, altro che la passe- ed infatti Giorgio Bocca nel 2006 già scriveva: «Leggendo
rella degli assassini impuniti che utilizzano le istituzioni e le le cronache amare dello scandalo Juventus mi pare di ritor-
cariche pubbliche per farsi belli ad ogni costo davanti agli
occhi della gente.

* * *

Tutto questo, ovvio, sarebbe possibile se avessimo a che


fare con persone in buona fede, ma ci sono tutte le ragioni,
purtroppo, per dubitare che ciò sia vero, sicché è bene rin-
viare il discorso e, stroncata la disonorevole e preoccupante
iniziativa di cui sopra, procedere a testa alta, in attesa che un
nuovo – e ben più legittimo Parlamento – ed una nuova
maggioranza politica, stavolta non abusiva, consentano di
approdare ad orizzonti migliori.
Abbiamo infatti bisogno di sperare, e di farlo davvero,
ma come provare a farlo finché restiamo nelle mani dei si-
gnori assassini partigiani e dei loro eredi, capaci soltanto di
strumentalizzare le coscienze e di seminare odio e rancore?
Mandiamo a casa queste gente, ma per sempre, e proviamo
ad avviare un’epoca nuova, ma veramente nuova, della no-
stra tormentata storia nazionale.
Soltanto dopo avere acquisito questa nuova certezza
potremo, forse, avviare di nuovo un discorso di risanamento
della cultura, delle istituzioni, della politica e, quindi,
dell’informazione e della formazione.
Si tratta, però, di un cammino lungo, difficile, tormenta-
to, sul cui esito e sulla cui conclusione permarranno sempre
molti dubbi, stanti le penose condizioni nelle quali continua
a trovarsi, oggi come ieri, la nostra amata Italia.
Qualcuno ci aiuterà? Potremo forse vivere giorni migliori?
Potremo forse aspirare ad un domani diverso?
Noi, che amiamo la libertà, la civiltà e la libera espres-
sione delle idee non possiamo stare a guardare davanti a
questi abusi, ma dobbiamo rimboccarci le maniche ed ini-
ziare a lottare, a combattere con umiltà e tenacia affinché il
disonore in cui ci ha spinto la sinistra venga lavato.
32 Il Borghese Novembre 2020

nare ad una storia nota, ad una storia piemontese e monar- normativa nazionale che si pone a tutela non della disputa
chica dove re onnipotenti ed amati dagli umili proprio per delle partite di calcio ma della salute di 60 milioni di perso-
la loro onnipotenza, si circondano di corti tanto brave a ne. Inoltre da questa scelta potevano derivare anche conse-
gestire il potere ed i privilegi quanto ipocrite nel celebrare guenze penali a carico del presidente De Laurentiis, del
virtù che non hanno, uno stile signorile e corretto mentre si responsabile della prima squadra, dell’allenatore e dei gio-
dilaniano per la spartizione del bottino: lo stile Savoia o lo catori». Fra Asl e Lega chi decide? «Assolutamente la Asl»,
stile Juventus». dice senza dubbi Grassani, «non lo dico io ma la circolare
Ancora peggio qualche anno dopo il giornalista e scritto- del ministro della Salute che attribuisce alle Asl territoriali
re Oliviero Beha che scriveva testualmente: «Dove è finito la competenza esclusiva.»
lo stile Juventus. C’è stile in quello che è successo ai vertici, «Il nostro comportamento è stato corretto, se non avessi-
con il Presidente Andrea Agnelli che molla la moglie (può mo agito sarebbe stata una grave inadempienza.» Così il
succedere per carità) per la consorte di un suo dipendente direttore della Asl 2 di Napoli, Antonio D’Amore, a Radio
ed amico, valido responsabile del marketing, per di più co- 24. L’azienda sanitaria ha imposto al Napoli di non viaggia-
stretto ad evacuare dal club nell’imbarazzo generale? Con re verso Torino per giocare la partita con la Juve. Poi ha
la moglie cui tocca metà del patrimonio che fa vedere ad aggiunto: «In caso contrario saremmo incorsi in una man-
Andrea ovviamente i sorci verdi? Con John Elkann che ne canza di sorveglianza sanitaria».
approfitta per l’ennesima battaglia, interna ma immediata- Speriamo che di fronte ai grossi interessi economici che
mente pubblica, contro il cugino per togliergli la presiden- il calcio riesce a smuovere, il ministro della Salute Speranza
za? Ma una volta , non tanto tempo fa, avrebbero saputo non si rimangi quanto detto ufficialmente prima dell’incon-
mascherare di buona creanza lenzuoli e denari, come rac- tro non disputato. «È già deciso che Juventus-Napoli non si
conta una storia di famiglia non del tutto ignota anche se giocherà, è una notizia consolidata. Ma ribadisco che in
sempre postuma». questo Paese si parla troppo di calcio e poco di scuola, at-
Pensare che tutto questo è stato detto e scritto quando tenzione perché le cose importanti sono altre. Lo dico persi-
ancora non si erano verificati gli ultimi episodi, decisamente no da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono
squallidi, in cui è rimasta coinvolta la dirigenza e la squadra essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle per-
di Torino. Partiamo dalla vicenda del mancato svolgimento sone. Sono della linea della prudenza, che non significa non
della partita Juventus- Napoli lo scorso 3 ottobre, per motivi fare le cose, ma farle passo dopo passo.»
legati alla pandemia da Coronavirus. Il gentiluomo di fami- Del resto, molto recentemente la Juventus era salita
glia, lo stesso presidente Andrea Agnelli di cui sopra, fa all’onore delle cronache per un altro episodio che dimostra
scendere in campo i giocatori alle fatidiche 20,45 della sera, come la società tenga al suo buon nome e a quello dei suoi
pur sapendo che i calciatori del Napoli non sarebbero potuti tesserati o di chi lo doveva diventare. Parliamo del caso del
arrivare per il divieto a prendere l’aereo formulato ben 5 calciatore uruguaiano Luis Suarez e del suo finto esame di
volte dalla Asl, anzi da due Asl diverse, della Campania. La italiano presso l’Università per stranieri di Perugia per otte-
motivazione, nobile, era quella di poter chiedere la vittoria 3 nere la cittadinanza ed essere acquistato dai bianconeri sen-
a 0 a tavolino con l’approvazione della Lega Calcio e della za il problema di avere troppi extracomunitari fra i tesserati,
Federazione. A noi non interessa come andrà a finire questa cosa vietata. Alla società poco interessava se l’uomo Luis
storia, se scatterà la decisione che la Lega dice essere previ- Suarez non avesse proprio quei canoni legati alla sportività,
sta dal protocollo e neanche conoscere se verrà accolto l’i- al fair play che vengono richiesti non soltanto agli atleti ma
nevitabile ricorso che, in questo caso, proporrà il Presidente a qualsiasi persona civile. E non è una questione di «morale
del Napoli De Laurentis. La cosa evidente è invece la dimo- da quattro soldi» come disse il tecnico della sua nazionale
strazione che il tanto proclamato «Stile Juventus» è andato Oscar Tabares, dopo uno dei tanti episodi di violenza che lo
definitivamente e completamente a «farsi fottere». vide protagonista durante una partita dei mondiali. Il gioca-
In un momento in cui, in tutto il mondo, si assiste ad una tore, infatti, è forse più conosciuto per i suoi morsi violenti e
recrudescenza della pandemia, con le drastiche decisioni per gli insulti razzisti (nel 2011 diede sette volte del negro al
che vengono prese in Francia, Spagna , Inghilterra e che giocatore Evra del Manchester United per poi concludere in
vedono anche l’Italia tornare ai numeri di contagi del mese bellezza: «Io con i negri non parlo») che per le sue azioni
di aprile, cosa risponde il presidente Agnelli al suo omoni- da goal.
mo del Napoli, De Laurentis, che aveva proposto un accor- Ha collezionato mesi e mesi di squalifiche, ma si è sal-
do per il rinvio onde evitare nuovi pericoli di contagio? vato dopo il morso dato a Giorgio Chiellini nel 2014 durante
«Noi ci atteniamo alle regole e per questo scenderemo in la partita dei mondiali di calcio fra Uruguay ed Italia e con-
campo.» Altro che Agnelli , peggio dei coccodrilli. Questi c clusosi con la nostra eliminazione dopo una sconfitta per
dopo aver mangiato le loro vittime piangono o, almeno, uno a zero. L’arbitro non vide nulla e Suarez ebbe il corag-
fanno finta di piangere. Qui l’arroganza e la protervia arri- gio di affermare al termine dell’ incontro: «L’Uruguay ha
vano al punto non soltanto di fregarsene degli avversari, ma giocato molto bene. Non ho più energie, il caldo era vera-
anche della possibilità che disputare questa partita avrebbe mente forte, lo sforzo fisico è stato immenso. Alla fine però
potuto causare un diffondersi dell’epidemia. Non bisogna, ero tranquillo, il goal è arrivato e abbiamo esultato. Ci sia-
infatti, dimenticare che i due giocatori del Napoli risultati mo qualificati e adesso possiamo festeggiare pensando però
positivi, Zielinski ed Elmas, lo sono diventati dopo aver al prossimo rivale».
disputato l’incontro casalingo contro il Genoa, la squadra E la «Vecchia Signora» voleva tesserare un personaggio
che, nel giro di pochi giorni dopo la partita, ha visto ben 22 simile? Probabilmente Gianni Agnelli si sarà rivoltato nella
fra calciatori e staff tecnico risultare colpiti dal virus. tomba anche e soprattutto perché Fabio Paratici, l’uomo che
Anche il fatto di appellarsi all’«ok» del Comitato Tecni- cura per la Juventus tutte le questioni legate ad acquisti e
co Scientifico del governo al protocollo da seguire, in caso quant’altro, non si è vergognato di dichiarare rispetto all’e-
di positività di alcuni elementi delle squadre, e sottoscritto same farsa di lingua italiana fattogli vergognosamente a
nel mese di giugno, prova la malafede di chi vorrebbe dimo- Perugia: «Nessuna leggerezza da parte nostra. Si è verifica-
strare di non fare altro se non applicare le regole decise in- ta l’opportunità che Suarez si liberasse dal Barcellona, ab-
sieme. biamo fatto tutte le verifiche necessarie nella massima tra-
Il legale della società sportiva partenopea, avv. Grassani sparenza e nel pieno rispetto delle regole, siamo serenissi-
ha dichiarato: mi. Caso giudiziario? Non sono un magistrato, non so nean-
«Se il Napoli avesse deciso di disattendere all’ordine che come vanno certe cose, non mi sono fatta alcuna idea su
sarebbe stato un atto eversivo, di profondo spregio di una chi ci fosse dietro».
Novembre 2020 Il Borghese 33

Ma è evidente, dietro c’era lo Spirito Santo visto che, al


momento, nell’inchiesta aperta dalla procura di Perugia non UN MUSEO DEI GIOCATTOLI A ROMA
è indagato né il giocatore né alcun dirigente della società.
Come mai accade tutto questo nella città in cui come procu-
ratore capo è stato nominato, proprio da pochi mesi, l’ex
responsabile dell’anticorruzione Raffaele Cantone? Perché
UN PESO
per fare cassa
Cantone è stato eletto dal CSM con i voti della corrente di
sinistra «Area» e … udite , udite con il consenso unanime
dei rappresentanti eletti dal parlamento e cioè PD, Cinque
Stelle, Lega e Forza Italia. L’ex pm di Palermo, l’indipen-
dente Di Matteo, durante il dibattito che ha preceduto la
votazione al CSM, disse con molta chiarezza: «Ritengo non sia di FRANCO PALMIERI
opportuno che Cantone vada a dirigere quella Procura compe-
tente su ipotesi di reato commessi dai colleghi che lavorano
negli uffici di Roma e investe procedimenti che a vario titolo Passati i Mecenati, i Medici, Giulio II, le democrazie inven-
riguardano i rapporti fra magistrati e politici vicini od appar- tarono gli assessorati alla Cultura. Da noi, dall’Unità a oggi,
tenenti alla stessa compagine decisiva per la nomina all’A- con il concentrato di giacimenti storici e artistici più ricco
NAC». Il riferimento al caso Palamara era più che evidente. dell’Occidente, continuare a fare quello che aveva iniziato il
«Io avrei sostenuto la sua nomina ad una procura diversa», ha Fascismo fu una strada obbligata. Questa ineffabile ricchez-
proseguito Di Matteo, «ma non a Perugia. L’incarico all’A- za di opere, di atavica disponibilità per tutti noi, eredi im-
NAC ha avuto una fortissima connotazione politica che si è maturi tuttavia gelosi di tale retaggio, doveva essere elargita
addirittura accentuata quando Cantone è stato indicato come gratuitamente, per il godimento e l’elevazione al bello e al
possibile premier della nuova compagine governativa.» Qual- suo rispetto, dell’inclita e del volgo ignorante. Ma quando
cuno riesce a spiegarmi in maniera plausibile perché Forza hai una bella macchina il problema è trovare il conducente
Italia e la Lega abbiano votato a favore? adeguato. Da Guardasigilli, all’inizio della Repubblica, To-
Ed è così che l’integerrimo Cantone si è molto inquieta- gliatti dovette accettare il fatto che gli intellettuali, i cinea-
to perché dalla Procura di Perugia vi era una continua fuga sti, i professori, gli scrittori, gli artisti in genere, venivano
di notizie e di documenti sulla vicenda Luis Suarez e gli tutti dalla stessa scuola della passata gestione. Frammentati
esami di italiano. Per questo ha deciso di bloccare a tempo di conseguenza in molteplici dicasteri politici il cinema, le
indeterminato tutte le attività di indagine sulla farsa posta in arti, i musei, la stampa, la nascente democrazia italiana si
essere dall’Università per stranieri di Perugia che avrebbe stava organizzando per la spartigestione della torta culturale
dovuto favorire si il calciatore ma soprattutto la Juventus. del Belpaese. Ogni politica locale si adornò del suo assesso-
Anzi, al contrario, ha deciso di aprire un fascicolo per accer- rato alla cultura. Fu così che il potere culturale divenne uno
tare le eventuali responsabilità di chi ha reso pubbliche le strumento di consenso e di accaparramento dei favori della
notizie. Nel senso che non si punisce un eventuale reato ma classe intellettuale del Paese. Ma non di tutta, perché lo
chi lo ha reso noto all’opinione pubblica. Cantone è stato spoil-system pesca i comprimari nelle sue prossimità. I velo-
perentorio: «Sono indignato per quanto successo finora, ci cambi di casacca sono quindi continui e spesso deleteri,
compreso l’assembramento dei mezzi di informazione sotto perché quelli bravi spesso sono liberi e non si adeguano.
la Procura. Faremo in modo che tutto questo non accada Dopo la débâcle fragorosa e tragicomica del Bolscevismo
più». storico, l’area culturale è passata sotto gestioni diverse e
Giusto, è meglio andare avanti con il solito consueto spesso in conflitto, a tutto danno della fruibilità della cultu-
sistema «aumma , aumma», in maniera che gli intrighi e le ra. Essa dà visibilità, credito e non costa nulla; però ha il
marachelle rimangano nascoste negli angolini o sotto i tap- potere di dispensare molto. Come viene scelto un assessore
peti dei palazzi di potere, come è sempre successo grazie alla cultura in un comune importante come Roma?, che tito-
alle connivenze alla Palamara. È lo stesso sistema, stando a li deve avere?, quali opere nel suo curriculum degne di no-
quanto ormai da anni si diceva nel mondo del calcio, utiliz- ta?, sa fare scelte super partes nel solo interesse culturale?
zato dalla Juventus per non lottare ad armi pari con le squa- Destra e Sinistra se la sono giocata alla pari, praticamente
dre che gli contendevano il titolo. Altro che «Vecchia Signo- lasciando immutati i problemi. Su una cosa furono tutti
ra» qui siamo di fronte ad una «Vecchia Megera ed anche d’accordo: i beni culturali fanno cassa. A Londra sono gra-
un po’ puttana». tuiti. Potremmo farlo anche noi, eliminando una fetta di
burocrati; basterebbe gravare su ogni bolletta di largo con-
sumo cinquanta centesimi, o di più; un conto che va calcola-
to. Ma sarebbero comunque somme minime. Ma questa
ipotesi contabile sottrarrebbe alla politica il potere di fare
nomine dirigenziali, dove basterebbero controlli e tutele di
sicurezze.
A Roma, dopo Veltroni che in campo culturale non è uno
sprovveduto, arrivò dal nulla Luca Bergamo, vice della
Raggi e assessore alla cultura. A parte l’intenzione non di-
chiarata ma auspicata di entrare nel PD, c’è un filo oggi
palese che lega Veltroni e Bergamo. Di questo Carneade si
sa che ha fatto «Enzimi», una formula accaparratrice di con-
sumo come tante, e infatti lo chiamavano Luca «Enzimi»
Bergamo. La cosa che unisce Veltroni e Bergamo lo raccon-
ta dettagliatamente il sito para-comunale Artware, dove
Valerio Caporilli cita nomi, spese e destino di un acquisto.
In breve, nel 2005 Veltroni con delibera di giunta a mag-
gioranza ma senza una valutazione di expertise congrua e
giustificativa della spesa, per nove miliardi di vecchie lire
acquista circa trentamila pezzi tra giocattoli di latta, libri,
gadgets e altro materiale di gioco da destinare a un proget-
34 Il Borghese Novembre 2020

li e competenze culturali e politiche per dire la sua, forse


anche spiegare ai contribuenti quel temerario acquisto; ma
si può capire, non giustificare il suo silenzio. La mostra è
stata presentata spiegando che i giocattoli raccontano la vita,
come se questa fondamentale tautologia non fosse vera per
tutto ciò che l’arte ha prodotto, dalla pittura al cinema, alla
letteratura.
Perché l’Iperuranio nell’Arte è la nostra realtà che un
autore geniale e libero trasfigura in inedita bellezza ma an-
che in una testimonianza. Perché un museo dei giocattoli
abbia un senso e una funzione culturale operativa e sussidia-
ria della programmazione scolastica, deve indagare nella
storia e confrontarla con la produzione dei giocattoli.
È una storia che comincia col Modernariato dopo la Ri-
voluzione Industriale, di cui fu protagonista la Germania. I
giocattoli costituiscono le tappe di questo percorso narrati-
vo, ma prima di conoscere i giocattoli, roba da collezionisti
monotematici e nostalgici, bisogna conoscere le tappe che
hanno contrassegnato il Modernariato. Il signor Pluntky li
accumulava, finalmente se ne era liberato, il mediatore pe-
rugino aveva, grazie ad aderenze politiche locali, cioè peru-
gine dove gli scatoloni della gelida Svezia avevano trovato
caldo ricetto, rete riconducibile a Veltroni, avuto un ruolo
chiave nella vendita; il progetto Villa Ada venne osteggiato
da Verdi rutelliani e da Italia Nostra, ma naufragò anche per
gli eccessivi costi di realizzazione. Sotto il sindaco Aleman-
no, l’assessore Umberto Croppi prova a venderli ma non
trova nessuno disposto ad acquistare allo stesso prezzo più
uno, anche per evitare il danno erariale. E chi valutò la spe-
sa? Fu acquistato senza criterio?

* * *

Adottando lo spoil-system, mister Leb, tira dritto. Non


possiamo che fargli tanti auguri. Anche a giustificare i nove
tato virtuale museo da realizzare a Villa Ada. Custoditi nei miliardi di lire e gli oltre due milioni di euro costati tra ma-
magazzini dell’industriale perugino Leonardo Sevadio, già gazzinaggio, custodia, recupero dell’assicurazione, come ha
produttore dei piumini ElleEsse che avendo acquistato la narrato Caporilli. E la Ingap? Soltanto una fabbrica fascista.
materia prima in Svezia aveva conosciuto il signor Peter Palmiro Togliatti sarebbe stato più lungimirante. E il fatto
Pluntky, proprietario del venduto, tramite aderenze politiche che nessuno ha voluto acquistarli, la dice lunga. Non potreb-
si arrivò a Veltroni che decise l’acquisto. be la Corte dei conti indagare sulla congruità di quel dissen-
La collezione Pluntky faceva capo al museo dei giocat- nato passo? Così, tanto per rimanere terra-terra. Ci voleva
toli di Stoccolma; ma gli svedesi sono territoriali, tra Vi- un consulente, un esperto onesto accanto al buon Veltroni. E
chinghi, Volvo, le piume d’oca e il premio Nobel, Ingmar quanto tempo e incasso ci vorrà per far recuperare la spesa,
Begman e tanto freddo, sbaraccarono i giocattoli che non li interessi passivi compresi? Gli assessori alla cultura funzio-
rappresentavano più e allestirono un museo etnografico. nano se il comparto culturale viene affidato agli esperti,
Pluntky si ritrovò d’un tratto un ingombrante, prezioso, in- onesti e disinteressati. Se i beni culturali devono servire a
valutato e solitario malloppo da piazzare da qualche parte, fare cassa, l’impresa deve valere almeno un punto più della
in qualche museo. Non li voleva nessuno, in Europa. spesa.
I tedeschi ne hanno uno a Norimberga, un altro nei pressi
di Berlino, uno a Monaco, a Salisburgo ce n’è un altro; a Lon-
dra ce ne sono già due, uno grandioso a Bryton; i francesi
hanno Les Jouets Citroen e la JEP, Jeu de Paris, e ci tengono
a valorizzare la roba loro; in Spagna c’è Alicante, ove era la
fabbrica dei giocattoli Paya, oggi museo; in Portogallo a Sin-
tra c’è un museo dei giochi e giocattoli strepitoso.
Da noi ci sarebbe stato il museo Ingap, con i Giardini di
Omegna, la Bell e la Marchesini. La Ingap, Industria Nazio-
nale Giocattoli Automatici Padova, che produceva anche
tutti i gadgets fascisti, compreso il giroplano con balilla che
saluta romanamente e il trimotore S81 Savoia-Marchetti a
celebrare la trasvolata oceanica di Italo Balbo, essendo que-
sta opera del passato regime da cancellare, non trovò soste-
nitori, se non in quei collezionisti che non giudicavano la
cultura in base al colore politico che l’aveva prodotta, spe-
cie se era innocua come quella ludica.
Passano sei anni e gravano le spese. Oggi a Palazzo Bra-
schi, con l’intento di anticipare il tanto atteso museo dei
giocattoli di Roma, un numero rappresentativo di quella
collezione fa bella mostra di sé. Luca «Enzimi» Bergamo,
detto Leb, già si vede proiettato nella storia. Veltroni ha tito-
Novembre 2020 Il Borghese 35

li, dai piccoli gruppi alle grandi colla-

LA SCIENZA borazioni internazionali (tipico esem-


pio il CERN di Ginevra ma anche
Laboratori nazionali come in Italia i

ha bisogno della Scuola


quattro dell’INFN: (Frascati, Legna-
ro, Sud e Gran Sasso). I notevoli risul-
tati e le più recenti grandi scoperte
(ad esempio il bosone di Higgs, le
A colloquio con Renato Angelo Ricci onde gravitazionali, i buchi neri, le
nuove proprietà della materia nuclea-
re e della materia macroscopica) sono
a cura di ALDO LIGABÒ anche il risultato di questa evoluzione.
Ciò ovviamente comporta notevoli
riflessi sulla cultura scientifica e più
Renato Angelo Ricci, laureato in Fisica nel 1950 presso l’Uni- in generale su tutta la cultura.»
versità degli Studi di Pisa e diplomato presso la Scuola Norma- .
le Superiore nel 1951, ha perfezionato gli studi in Fisica atomi- D. - Come Lei dice ciò comporta una evoluzione della
ca e nucleare a Parigi, presso l’École Polytechnique ed il Colle- cultura scientifica. Come si presenta oggi in Italia tale evolu-
ge de France, come allievo dei premi Nobel Louis de Broglie e zione anche in relazione alla situazione mondiale?
Frederic Joliot Curie. Docente e ricercatore di Fisica generale R. - «Un fatto importante da premettere è l’universalità
sperimentale e nucleare presso le Università di Pisa, Torino, della Scienza in generale e della Fisica in particolare, suppor-
Napoli, Firenze, Padova, ha diretto attività di ricerca in Fisica tata da una comune metodologia e una comune prassi nella
nucleare e Fisica applicata oltre che in Italia, in Olanda, Fran- valutazione e nella verifica dei risultati e nella loro comunica-
cia, Brasile, Germania. Pioniere nello sviluppo in Italia della zione. Il che comporta o dovrebbe comportare una competizio-
spettroscopia nucleare e della fisica degli ioni pesanti, è autore ne che non può più prescindere dalla collaborazione e dal con-
di oltre 300 pubblicazioni nel campo della Fisica nucleare fon- fronto privo di pregiudizi ed apriorismi a tutto vantaggio
damentale e applicata, oltre che di articoli e rassegne connessi dell’informazione generale e della divulgazione delle “verità”
con l’informazione scientifica e con i problemi energetici e scientifiche e/o della loro messa in discussione. Questa meto-
ambientali. È stato direttore dei Laboratori Nazionali di Legna- dologia è il tessuto portante di una cultura scientifica necessa-
ro, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ria ad una società in rapida evoluzione e, quindi, esposta aa
(INFN), presidente della Società Italiana di Fisica (SIF) e della acquisizioni veloci e pertanto rischiosamente approssimative
Società Europea di Fisica (EPS). Lo abbiamo incontrato a Pa- trascurando i necessari approfondimenti. Ciò implica da una
dova dove ci ha concesso gentilmente questa intervista. parte una certa umiltà culturale di chi sa e insegna oltre a
raccontare, dall’altra una educazione (e qui la scuola è fon-
D. - Professor Ricci, lei si è laureato in Fisica nel 1950. damentale) che comporta l’apprendimento di conoscenze
Sono passati 70 anni. Com’è cambiata la Fisica da allora nel conquistate e non di curiosità del momento o di enunciazioni
mondo e, in particolare in Italia? spesso non dimostrabili. Non sono sicuro che in questo campo
R. - «Certo, è passato del tempo. E per me senz’altro. Co- e questo non solo in Italia ma in generale a livello mondiale,
munque mi basterà ricordare che negli anni ’50 si stavano si facciano progressi. Anzi, ho il timore che certe letture delle
sviluppando le ricerche avviate al CERN, il grande Labora- conquiste della scienza rischino di privilegiare la spettacola-
torio Europeo di ricerche nucleari, istituito formalmente nel rità e non la profondità e il significato reale delle conquiste o
1954, con la costruzione di grandi acceleratori di particelle delle problematiche scientifiche, ivi compresi i dubbi, le incer-
e che già nel 1951 era stato creato l’INFN, l’istituto Nazio- tezze e le fatiche nella conquista del sapere. A ciò concorre, a
nale di Fisica Nucleare, iniziando già la trasformazione mio parere, una crescente sovrapposizione della necessaria e
della fisica dal punto di vista strumentale. Per quanto con- auspicabile globalizzazione della ricerca scientifica con una
cerne la natura della ricerca e dell’acquisizione di nuove certa “istituzionalizzazione” della stessa attraverso organi-
conoscenze sui fenomeni naturali e sulle leggi che li inter- smi internazionali con crescente vocazione “totalizzante” e
pretano e descrivono, la Fisica ri- non scevre da una rischiosa politiciz-
mane ancorata al metodo galileia- zazione.
no, inteso naturalmente in un’acce- «Qui conta l’educazione scolastica
zione più ampia e comprensiva: per certo ma anche la divulgazione e
osservare, sperimentare, interpreta- l’informazione mass- mediatica spes-
re e descrivere con linguaggio ma- so considerata una specie di vetrina
tematico, immaginare e costruire per lo scienziato di turno e non un
nuove visioni con ipotesi e teorie mezzo di educazione culturale o, per
consistenti e verificabili sia nelle lo meno, un complemento importante
loro interpretazioni che nelle loro all’educazione scolastica. A titolo di
previsioni. Sono cambiati, direi esempio citerò ciò che sta avvenendo
piuttosto che si sono evoluti, i mez- in due settori: l’informazione e la
zi, gli strumenti (non solo i grandi narrativa sui cambiamenti climatici
acceleratori di particelle ma altresì che privilegia in modo pressoché dog-
i grandi telescopi, le imponenti os- matico il riscaldamento globale antro-
servazioni spaziali, le tecniche di pico (vedi ICPP) e i bollettini più o
rivelazione e di analisi dei dati, meno disparati sulle origini e l’evolu-
grazie all’enorme sviluppo tecnolo- zione della Pandemia di COVID-19
gico del resto figlio delle nuove (vedi OMS). Naturalmente non mi
conoscenze scientifiche. È cambiata ergo a giudice ma come scienziato
certamente l’organizzazione stessa direi che meno presunzione e catastro-
delle ricerche: dai piccoli laborato- fismo e più dignità e realismo sareb-
ri universitari si è passati ai grandi bero salutari. Aggiungerò che per
laboratori nazionali e internaziona- RENATO ANGELO RICCI quanto riguarda la Fisica i rischi sem-
36 Il Borghese Novembre 2020

brano più contenuti ma anche qui, per esempio, certe enfasi nel elettrica del 79 per cento in tale periodo Da notare che proprio
raccontarla mi sembrano di troppo. Certe interviste e atteggia- il processo di decarbonizzazione richiede un considerevole
menti filosofici sono certo pregevoli intrattenimenti da salotto spostamento progressivo verso l’energia elettrica. Ora, ciò
ma la fisica vera è quella fatta e vissuta dai fisici “operai”.» comporterebbe le seguenti previsioni per le fonti primarie di
energia, sempre nel periodo 2018-2050: un aumento del 3,1
D. - Il progresso scientifico ha riflessi e conseguenze sul per cento all’anno per le rinnovabili, partendo da un contribu-
progresso tecnologico e sulle questioni socio-economiche. Una to totale del 15 per cento nel 2018 (da notare che esse includo-
di queste è il problema dell’approvvigionamento energetico. no oltre al solare e all’eolico, idroelettrico, geotermico, bio-
Qual è la sua opinione, puntare, come pare sia ormai la politica masse, biocarburanti ecc), dello 0,6 per cento per il petrolio,
corrente, sulle energie rinnovabili o continuare ad usare le fonti (partendo dal 32 per cento) dello 0.4 per cento per il carbone
fossili? E l’energia nucleare? (26 per cento) e del 1,1 per cento per il gas naturale (22 per
R. - «Qui sarò più conciso e preciso perché si tratta di que- cento), mentre il nucleare è sostanzialmente considerato stazio-
stioni di cui mi sono anche personalmente occupato. Sulla nario (4-5 per cento) il che ovviamente è politicamente corretto
questione energetica farò riferimento a qualche affermazione ma non tiene conto di possibili ripensamenti che, a mio parere,
datata ricavata dalla dichiarazione del Panel della Conferenza con queste prospettive, sarebbero necessari. Già da queste
su “Energia, Sviluppo e Ambiente” della Società italiana di previsioni si arriverebbe ad un utilizzo di circa il 28 per cento
Fisica, ne ero allora io Presidente, nel 1987, poco prima della di rinnovabili e ancora del 69 per cento di fossili (contro un 75
Conferenza Nazionale sull’Energia (EUR, 1987) che doveva per cento attuale). Non un grande progresso in vista del Green
sancire l’infausta rinuncia dell’Italia all’energia nucleare, deal, ben lontano dagli obiettivi del COP 21 di Parigi. In attesa
dopo il disastro di Chernobyl avvenuto l’anno prima. Del Pa- di altre previsioni ufficiali, in particolare quelli dell’IEA
nel facevano parte, oltre al sottoscritto, scienziati come Edoar- (International Energy Agency, che usciranno il 13 novembre
do Amaldi, Nicola Cabibbo, Carlo Rubbia, Carlo Castagnoli, prossimo), ogni commento è superfluo. Solo uno: senza nuclea-
Giorgio Salvini, Claudio Villi, Fernando Amman, e la dichiara- re non si va lontano. Vi sono tra l’altro oggi soluzioni innovati-
zione, poi firmata da circa mille fisici italiani, sosteneva ad ve anche se su scala minore di reattori nucleari che offrono
esempio che: “… Il problema energia ha dimensioni planetarie garanzie di sicurezza (metodi passivi) molto elevate e la cui
ed i conseguenti aspetti scientifici, economici, culturali e politi- prospettiva sembra essere ampia. In ogni modo, i casi Cherno-
ci non possono essere affrontati con pregiudizi, improvvisazio- byl e Fukushima che hanno ridotto e, in certi casi, cancellato
ni e schematismi ideologici fuori della portata storica di tale (vedi l’Italia) l’utilizzo dell’energia nucleare e che si sono rive-
problema. Nessun sistema socio-economico è in grado di svi- lati molto meno catastrofici (in particolare Fukushima quasi
lupparsi al di là della sopravvivenza se la collettività non è in per nulla) rispetto agli allarmi interessati saranno probabil-
grado di trarre l’energia di cui ha bisogno da fonti diversificate mente ridimensionati.»
e sempre più avanzate. Ciò richiede l’utilizzo ottimale non solo
delle risorse naturali ma anche delle grandi scoperte scientifi- D. - Cosa ne pensa del problema climatico e della teoria del
che e delle innovazioni tecnologiche. Pertanto la diversificazio- riscaldamento globale di origine antropica, e delle posizioni
ne equilibrata delle varie fonti diventa importante anche ai fini sugli OGM e sui vaccini ?
di ottimizzare l’impatto ambientale“ Pertanto, “…la rinuncia R. - «Per il cosiddetto problema climatico io mi ritrovo
volontaria all’utilizzo e allo sviluppo di una fonte energetica nella posizione di molti scienziati, esperti ed intellettuali che
come la fissione nucleare, tuttora in fase di perfezionamento vengono definiti, devo dire con una certa sfrontatezza,
per ciò che riguarda il rischio ambientale e sanitario, costitui- “negazionisti” e che pongono il problema di una più seria e
rebbe una decisione non corrispondente allo sviluppo storico approfondita discussione prettamente scientifica sulle osserva-
delle risorse energetiche dell’umanità”. Naturalmente la di- zioni, le possibili misurazioni, l’insieme dei dati, la validità dei
chiarazione copre i vari aspetti del problema richiamandosi modelli proposti, le incertezze, le ipotesi possibili prima di arri-
alla necessità di armonizzare l’utilizzo delle varie fonti (fossili, vare a proiezioni (non previsioni, si badi ) invocando emergen-
nucleare, rinnovabili), quasi un richiamo alla ragione e non ze non dimostrate e scenari catastrofici che hanno avuto riper-
alle contrapposizioni ideologico- politiche cui ormai da tempo cussioni politiche, mediatiche e sociali che potrebbero portare
assistiamo. In effetti proprio nell’evolversi della cultura politi- a decisioni costosissime. L’emergenza climatica è tutta da di-
ca moderna si evidenzia questa lacuna razionale ben espressa mostrare e ancor più è da dimostrare che il cambiamento cli-
dal premio Nobel François Jacob nel suo mirabile saggio Le matico che è una prerogativa naturale del nostro pianeta sia
jeu des possibles (1981) che contrappone l’errore illuministico riconducibile, (ipotesi dell’IPCC, Internatonal Panel for Clima-
del secolo XIX di considerare la ragione non solo necessaria te Change)nella fase attuale, ad un riscaldamento globale in-
ma sufficiente a risolvere tutti i problemi, alla follia odierna di dotto dalle emissioni di CO2 di origine antropica. In realtà le
alcuni di ritenere che la ragione non essendo sufficiente, non cause del clima della Terra sono molteplici e complesse e nes-
sia neppure necessaria. suno nega che, oltre alle cause naturali (astronomiche, astrofi-
«È noto che ormai non solo la narrativa ma il luogo comu- siche, emissioni vulcaniche, effetti atmosferici, flussi di calore
ne della politica energetica mondiale (in testa l’Unione Euro- dall’interno del pianeta, molti dei quali poco conosciuti e pieni
pea) è il Green Deal soprattutto in relazione al dogma del cam- di incertezze) vi siano anche cause antropiche di cui fanno
biamento climatico inteso essenzialmente come parte le emissioni di gas a effetto serra come la CO2. Ma è
“Riscaldamento Globale Antropogenico” (causa primaria, l’enfasi posta su queste ultime che appare non giustificata
quasi unica, le emissioni di CO2 dovute alle attività industriali, scientificamente. Lo stato attuale delle conoscenze non è tale
in particolare alla produzione di energia con l’uso di combusti- da giustificare tale allarmismo, soprattutto se si considera che i
bili fossili ) si riferisce alla conversione della produzione di modelli per prevedere gli aumenti di temperatura non tengono
energia elettrica quasi totalmente da fonti rinnovabili. Voci conto di tutti i parametri in gioco e molte sono le incertezze su
flebili parlano anche del contributo dell’energia nucleare alcuni contributi, per esempio quello delle nubi. Il che rende i
(fonte priva da ogni emissione e utilizzabile a grande scala) ma modelli attuali di clima poco affidabili.
non è certo questa la proposta di rilievo. Ora mi basterà ri- «Inoltre certe previsioni catastrofiche come l’incremento
chiamare i dati e le previsioni dell’International Energy Out- dei fenomeni naturali estremi non corrisponde al vero. Non
look (rapporto dell’ottobre 2019, pubblicato il 24/9/2020) che, vi è alcuna evidenza statistica che vi sia stata una intensifi-
di fronte ad una stima di crescita dei consumi energetici mon- cazione o un aumento di frequenza di uragani, inondazioni
diali dal 2018 al 2050 del 30 per cento nel settore industriale, e altri disastri naturali. Del resto lo stesso riscaldamento
del 40 per cento nel settore trasporti e del 65 per cento nel osservato dall’inizio dell’èra industriale è inferiore a quan-
settore civile, prevede un aumento nella produzione di energia to previsto dai modelli dell’IPCC. Infine affermare che più
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del 90 per cento degli scienziati è d’accordo con le tesi


dell’IPCC è, non solo poco realistico ma completamente ROSSANA ROSSANDA
fuori dalla metodologia scientifica.»

D. - Come vede il modo attuale di divulgare la scienza ?


R. - «Sulla divulgazione della scienza ho già detto qualco-
«LA RAGAZZA
del secolo scorso»
sa. Aggiungerò che effettivamente non è un problema banale,
soprattutto se la si riferisce alla modalità diffusa della comuni-
cazione mass-mediatica che, occorre dirlo, spesso privilegia la
parte più spettacolare A questo riguardo vi sono sia buoni che
cattivi esempi. Personalmente come fruitore, ma anche cultore,
preferisco il racconto da parte dello scienziato “operaio ” di FERNANDO TOGNI
all’esibizione dello scienziato “da salotto”. Mi risparmi l’e-
semplificazione. Fuori dal paradosso, non si tratta di una im-
presa facile perché da una parte è cosa diversa dall’insegna- Per questo scritto ho mutuato il titolo pari pari dal libro: Rossa-
mento che avviene a scuola e all’Università e anche qui, sulla na Rossanda «La ragazza del secolo scorso» – Einaudi, Torino
didattica, ci sarebbe da discutere, e anche dall’intervista che 2005. M’è sembrato il più adatto e l’ho trascritto fra virgolette.
riflette essenzialmente opinioni personali. Restano i libri e gli La copertina cartonata ha una sovraccoperta a colori, vernicia-
articoli firmati. Ora scrivere un libro non è cosa semplice e, ta: il tutto dà al volume un aspetto non banale. Su fondo nero
per chi sta effettivamente lavorando - e cioè un operatore sul con parole in negativo l’elemento di spicco è il busto dell’autri-
campo - non è facile trovare il tempo, la voglia e la capacità. ce (in camicetta bianca, fotografata di tre quarti) che occupa un
Chi riesce a farlo è bravo e spesso si trovano esempi eccellenti. terzo del prospetto in basso a destra.
Scrivere un articolo o un saggio è meno faticoso e si possono La foto sembra di studio; la persona illuminata frontalmen-
dire cose interessanti e utili senza grande impegno e senza te, con il fotografo spostato di tre quarti a destra, affinché l’im-
distogliersi dal lavoro. Io ho sempre preferito questa possibili- magine risultasse guardare a sinistra (di chi osserva). L’effetto è
tà, anche per pigrizia, devo confessare. Del resto lo facevo che la Rossanda non ti vede: lo sguardo fisso in avanti non vede
anche come docente. Non ho mai scritto un libro di Fisica ma nulla e nessuno, perché è ciò che vuole la protagonista.
producevo un’infinità di dispense che distribuivo gratis ai miei Sembrerà eccessiva la mia pignoleria, ma anch’essa è
studenti. Resta la figura del divulgatore professionista ovvero il voluta, non casuale. Perché? Perché questi dettagli che paio-
giornalista scientifico. Ve ne sono stati e ve ne sono di bravi, no insignificanti, tali non sono: danno invece l’impronta a
anche in Italia, spesso migliori di certi esperti o figure del me- tutto il libro. È un concetto vago, uno status difficile da pe-
stiere. Qui entriamo anche nel campo dei filosofi e degli storici netrare, ma mentre l’autrice lo dissimula, io che commento
della scienza e, a parte, per esempio certi filosofi che si im- ho ritenuto corretto dirlo (sapendo che si può subito ribatte-
provvisano fisici o certi fisici che si improvvisano filosofi, alcu- re che è soltanto un’opinione personale, per quello che va-
ni val proprio la pena di ascoltarli o di leggerli. Faccio qual- le). Desidero aggiungere che ciò rivela la notevole sottilissi-
che nome italiano. Piero Bianucci, Franco Prattico, Enzo Bel- ma intelligenza dell’interessata.
lone, i due Angela, Paolo Rossi, Giulio Giorello, Edoardo Bon- Dunque anche Rossana Rossanda - nata a Pola italiana
cinelli. E chiedo venia a quelli che non nomino per pura di- nel 1924 - dopo ottant’anni non ha resistito; oppure ha co-
menticanza che, data l’età (93 anni), mi sarà certamente per- munque pensato fosse il caso di raccontarci la sua storia. E
donata.» qui, lo capite dall’ipotesi della frase, per ogni tipo di com-
mentatore cominciano gli interrogativi che sollevano dubbi
D. - Come scienziato Lei crede in Dio? senza consentire risposte certe.
R. - «A questa domanda che potrebbe sembrare banale o, La Rossanda vive i suoi primi vent’anni, cioè fino al mo-
per altri versi, tendenziosa, Le risponderò francamente riesu- mento d’incominciare l’università, in modo anonimo, con una
mando una mia osservazione di diversi anni fa in una specie di sorella poco più giovane, in una famiglia borghese come tante,
autobiografia scritta come un messaggio in bottiglia Mi ero con padre madre e parenti vari, con gli alti e bassi di tutti, arri-
posto la domanda più generale:”Come vedi la questione reli- vando agli ultimi due anni della seconda guerra mondiale. Nel
giosa?” La risposta era e la ripeterei ora: ”Non mi è difficile 1943 scopre che la Russia Sovietica vuole la pace, non la guer-
rispondere. Mi è difficile essere sicuro di dare la risposta giu- ra come i fascisti; si iscrive al Partito comunista e partecipa alla
sta…” Sono vissuto da ragazzo in una famiglia normale per resistenza. Quando scrive la sua biografia ha quindi sessant’an-
quei tempi (anni ’30-’40) affettuosa e solida di princìpi morali ni di comunismo alle spalle.
comuni a mia madre, cattolica osservante ma non bigotta e Dopo avere letto quel libro, volli leggere pure quello di
mio padre sostanzialmente ateo e di tradizione familiare socia- Simone de Beauvoir (1908-1986) – la compagna di Sartre
lista e ho perfino servito messa come chierichetto fino a 17 (1905-1982) Memorie d’una ragazza per bene - Gallimard,
anni. Ossia fino alla fine della guerra e della resistenza (mio Parigi 1958, poiché ritenevo potessero esserci accostamenti. A
padre ed io ne abbiamo fatto parte). Sono diventato agnostico mio avviso invece non è così, benché ovviamente sfumature
e non mi sono più posto il problema dell’esistenza di Dio né affini si possano trovare. In altre parole: intellettuali sono en-
tantomeno quello del suo intervento nei fatti umani ma ho sem- trambe, ma identifico la prima in una militante, la seconda in
pre rispettato le credenze e le abitudini di chi, a partire da mia una esistenzialista, con il tutto e il niente che le due parole pos-
madre e dalla sua famiglia professava una religione. Nel corso sano significare per un lettore o un ricercatore.
della mia vita e della mia carriera ho avuto rispetto di ogni Guardi la foto: vedi la fronte spaziosa, le arcate soprac-
espressione religiosa condividendo (sono 68 anni ) pensieri e ciliari marcate, gli zigomi alti, mandibola volitiva con men-
atteggiamenti con mia moglie, francese di famiglia ebraica (il to appuntito, labbra sottili, naso normale, non birichino,
padre e parte della sua famiglia deportati e massacrati ad Au- orecchie non piccole, collo eretto. Gli occhi – come detto -
schwitz). Non ci siamo posti né l’uno né l’altra il problema di non ti guardano, e quando ti guardassero, probabilmente non
Dio ma riteniamo significativa la comune tradizione giudaico- direbbero nulla a parte una determinazione inflessibile, per-
cristiana pilastro della nostra civiltà. Come scienziato non mi ché quello è ciò che vogliono. Ritengo onesto fare una di-
resta che riconoscere i limiti della Scienza ai confini della fede chiarazione preliminare: la mia impostazione etica e cultura-
dati dai limiti del conoscibile. E quindi ammettere che nell’uni- le è opposta a quella della Rossanda. A vent’anni non ero
verso dell’inconoscibile ci può essere posto anche per Dio che, comunista ed è scontato che morirò da uomo libero. Ma chi
se esiste, non può non avere pietà degli uomini.» è stato comunista a vent’anni – quindi più o meno la genera-
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zione uscita dalla seconda guerra mondiale - rimarrà comu- smo teorico della loro giustizia e felicità umana e le azioni
nista tutta la vita, nonostante svolte, travestimenti, neovergi- conseguenti che politicamente chiamarono dittatura del
nità, chiacchiere, distinguo dialettici, eccetera. proletariato è un assurdo linguistico e un’utopia scientifica.
Aggiungo che, a freddo, apprezzo l’intelligenza della L’ideologia socialista – chiamata socialismo scientifico da
persona in questione, la quale oltretutto secondo il mio mo- Marx in poi - è un’espressione impropria, che ridimensiona
do di vedere ha il diritto di pensarla come vuole. Peccato tra l’altro la statura filosofica di Marx.
che, essendo una donna totalmente impegnata, l’abbia usata Quattro parole più o meno, il cammino di Rossana Rossan-
dalla parte sbagliata. Il comunismo è finito per implosione da nel Partito comunista è stato il seguente. Dopo una decina
dopo settant’anni. d’anni d’apprendistato e d’azione, secondo i gradini burocratici
Ognuno comprende che per analizzare 400 pagine di dell’attività di partito, vissuti pur ancora in atmosfera culturale
argomenti come quelli filtrati dalla biografia della Rossanda sempre nella cornice di Antonio Banfi del quale nel frattempo
si potrebbe o dovrebbe scrivere un altro libro: ciò sarebbe diventa nuora, partecipa all’VIII Congresso del 1956, da cui
molto dialettico appunto, formalmente comunista e anche di escono emarginati Onofri e Antonio Giolitti. Non dimentichia-
moda. Ne riprenderò invece soltanto alcuni per ovvi motivi mo che nel 1953 è morto Stalin e a Mosca dopo il XX Con-
e con sequenza saltuaria. Mi consola che la mia osservata gresso del partito russo sono in piena crisi, anche se Krusciov è
abbia fatto lo stesso scrivendo la sua storia. diventato il numero uno. Scoppia pure la rivolta di Budapest.
Lenin (1870-1924) non fu un ideologo, fu un pragmati- La Rossanda entra a far parte della Segreteria comunista di
co, un politico bolscevico fondatore del Partito comunista Milano e poi del Consiglio Comunale.
russo e internazionalista. Antonio Gramsci (1891-1937) fu La nuora del senatore Banfi fu anche eletta alla Camera
un intellettuale italiano socialista massimalista – anche fon- nella IV e V Legislatura: il nepotismo era dal Medioevo un
datore dei giornali Ordine nuovo (1919) e l’Unità (1924) - fenomeno italiano. Nell’apparato locale ella praticamente è
che nel 1921 con Togliatti, Bordiga, Terracini, Scoccimarro, stata in prevalenza di militanza sindacale. Nei due decenni
Bombacci si staccò dal Partito socialista italiano al congres- 1950-1960 il cosiddetto boom produsse parecchie novità, tra
so di Livorno aderendo al comunismo, cioè in pratica fon- cui pure lo Statuto dei lavoratori, la cassa integrazione eccetera.
dando il Partito Comunista d’Italia (PCI). La morte di Lenin Nonché il Feltrinelli (che di politica non capiva niente)
evitò ai due di venire in contatto, tanto che i successivi rap- l’Adriano Olivetti (un utopista allo stato puro) tante comunità,
porti con l’estrema impostazione stalinista, benché sfumati finte alleanze, frange, eccetera. Il boom poi cominciò a bagnare
secondo la tipica apparenza pubblica comunista, non furono la pianta della corruzione (che sarebbe diventata foresta) e se-
certo di primo piano. Togliatti (1893-1964) fiutò l’aria nel minò per vie traverse lo strisciante interesse della Magistratura
1926 poco prima che arrestassero Gramsci, riparando a Pari- per la politica (che sarebbe diventato un disastro). Questi ac-
gi e poi rifugiandosi a Mosca. Visse da fuoruscito per diciot- cenni con infiniti altri intendono soltanto ricollocare tempi sto-
to anni rientrando in Italia nel 1944. Dal 1937 al 1939 fu rici. La nostra Rossana intanto nel 1962 viene chiamata a Ro-
uno dei tre segretari del Komintern; nella guerra di Spagna ma da Togliatti: va ad occupare una stanza al terzo piano di
commissario politico repubblicano. Per tutta la vita lasciò Botteghe Oscure, entra nel Comitato Centrale del PCI, respon-
che in Italia alimentassero il mito che fosse il Migliore (e sabile per la cultura dando il cambio ad Alicata.
ciò gli permise d’essere per 38 anni l’inossidabile indiscus- Non si può negare che abbia fatto carriera e che avesse i
so Segretario del Partito Comunista Italiano; una durata numeri. Quindi fin qui è anche possibile considerare norma-
maggiore di Papa Pio IX! Non era vero, tanto da lasciare le il suo cammino; ma è tutto quello che non ci dice nel suo
che morbidamente s’affievolissero il ricordo e la statura di libro che colpisce. E ciò sarà pure tipicamente italiano (per
Gramsci, poco noto al grande pubblico. esempio per gli stranieri) ma è soprattutto falso e comunista
Secondo la collaudata scuola di Mosca, alla quale politica- (per qualunque essere umano uomo o donna d’ogni pelle
mente si formò, fu un grande burocrate che gestì ciò che doveva lingua e cultura). Accenna quasi sorridendo che Amendola e
gestire: «in un Paese di orbi anche un monocolo è un veggente». Napolitano sono sempre stati considerati i due borghesi co-
Rossana Rossanda usufruì invece di iniziazione alla munisti. E non ci dice una parola di Massimo Caprara, che a
scuola di Concetto Marchesi (1878-1957) a Padova e di Botteghe Oscure non era un fattorino, ma fu per vent’anni il
Antonio Banfi (1886-1957) a Milano. Conseguì un paio di segretario di Togliatti. Così pure non fa parola – dopo una
lauree. A parte il riconosciuto livello culturale dei due do- militanza di sessant’anni come la sua - dei rapporti del PCI
centi, per quanto riguarda il tipo di proselitismo da loro col- non col bar dell’angolo in piazza, ma con la più antica orga-
tivato fra i giovani universitari, personalmente li considero nizzazione politica esistente che è la Chiesa Cattolica (con
cattivi maestri (l’espressione viene proprio da quel versan- sede in Italia tra l’altro). È anche sintomatico che un libro
te). Le ironie del destino (o casualità): anche Norma Cosset- come il suo non abbia in fine «l’elenco dei nomi» (non ci
to (1920-1943) Istriana come Rossanda fu allieva di Mar- facciamo caso, ma non è un dettaglio banale).
chesi a Padova, e morì martire dell’odio di parte, torturata Nel 1964 Togliatti, mentre è in ferie nella villa dello Zar
violentata infoibata. «La pietà l’è morta». a Livadia in Crimea, lascia questa valle di lacrime. I succes-
Ma non sono queste le cose che la Rossanda non ci dice, sivi otto anni della segreteria generale di Luigi Longo
sono altre. Semmai una piccolissima riflessione può riguardare (numero due del comunismo italiano) sono un interregno
il fatto che mai l’autrice fa il minimo accenno alla patria Italia: fino all’avvento dell’aristocratico Enrico Berlinguer. Però
ella risponderebbe imperturbabile che per la coerenza d’un nel 1969 - dopo un anno come il 1968 - e l’aggiunta della
comunista ciò non ha alcun senso.. Sono pure comunque assai primavera di Praga - succede la bazzecola del distacco del
poche le righe concesse a una prosa in cui si avverta che chi PCI dalla sinistra del partito, cioè di Lucio Magri, Luigi
scrive lascia piccoli spazi a un’atmosfera più umana. Afferma Pintor, Natoli, Luciana Castellina, Rossana Rossanda, Mila-
invece per iscritto due o tre volte nel suo libro di non essere ni, Valentino Parlato (e Caprara che viene dimenticato).
umile (l’avremmo capito anche se non l’avesse detto) ma atten- Accenna appena che poi il PCI li espelle. E lì finisce il
zione: non è una prova di sincerità, è una manifestazione felpa- libro, mentre è nato il Manifesto, prima giornale e poi anche
ta d’arroganza. Infatti se la modestia può essere una virtù, il suo partito, che esiste ancora, benché ridotto a relitto di allora.
contrario non lo è. Certo, per gli esseri che si considerano supe- Sono quindi trascorse non tre settimane ma ben altri
riori, ciò è ininfluente. vent’anni di comunismo ufficiale, più successivi vent’anni
Cosa si evince da tutte le righe scritte fin qui? Che l’a- di residua estrema sinistra.
spetto esterno della dottrina comunista va interpretato tutto Ecco: una cosa che non può sfuggire, anzi colpisce qua-
all’incontrario. La loro democrazia è il «parliamone» che lunque lettore attento, sono le dimenticanze, gli scivolamen-
abbiamo sentito risuonare per mezzo secolo. L’universali- ti dell’autrice su dati, nomi, situazioni. No, una persona di
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tale rilievo con il suo livello di cultura non può permetterse-


lo in un libro del genere. L’intelligenza un bel momento IL TIBET DIMENTICATO
sceglie la verità: TUTTA, perché le reticenze sono un limite
e le fanno torto. Quello è infatti il limite del leninismo co-
munista, sul piano ideologico, e della cultura e informazione
di massa. Porto un solo esempio: a pag.374 parlando della
LA TRAGICA
debolezza
prima uscita del nuovo giornale (il Manifesto, primavera
1969) dice: «Sul primo numero scrivemmo tutti. L’editoriale
di Pintor risulta più che preveggente se scriveva che quello
del PCI con la Democrazia Cristiana era ‘un dialogo senza
avvenire’. C’è un pezzo, credo mio, contro la Conferenza
internazionale dei partiti comunisti».
No Rossanda, anche trentacinque anni dopo, riferendosi
ai fatti, non può un gerarca come lei nel Partito comunista
dell’Occidente
dire di un proprio articolo in quella circostanza: «credo
mio». Quel dubbio è un’assurdità di forma, sostanza: è il di FILIPPO DE JORIO
prevalere dell’abitudine a un metodo dell’apparenza,
dell’inganno. Sono finiti i tempi degli «utili idioti». Nel complice silenzio della grande stampa occidentale e
C’è un’altra perla: riguarda il 1968 degli operai e degli nella disattenzione delle cancellerie e dei governi del mondo
studenti. L’autrice scrive che: «L’autogestione operaia dello che una volta si definiva «libero» continua a consumarsi la
autunno caldo del ‘69 fu la più acculturata della società tragedia del Tibet, iniziata molti anni fa e proseguita con
operaia di allora». L’aggettivo usato fa evidentemente an- burocratica crudeltà nella realtà dei nostri giorni.
che riferimento nell’insieme del pensiero espresso alle 150 Continua, ma con segni di ingravescenza, perché il presi-
ore concesse agli operai (pagati come se fossero presenti in dente cinese Xi Ji Ping sembra intenzionato a portare a termine
fabbrica) per frequentare corsi a scuola assieme agli studen- la «bonifica» del Tibet sia in senso politico, sia in senso religio-
ti. Alla cattedra sedevano dei sindacalisti (di sinistra) che so. La rottura costituzionale da lui attuata contro le regole della
demagogicamente facevano solo propaganda politica. Fu un cosiddetta legalità costituzionale socialista è ormai un fatto del
flop pauroso: gli operai si stancarono presto, la scuola ne quale occorre tenere conto perché, al momento, egli è il vero
risentì senza frutto; la massa dei democristiani batteva le padre padrone della Repubblica Popolare Cinese, soprattutto
mani (allora stavano pure introducendo le chitarre in chiesa, per la ragione che il suo potere, dopo le modifiche votate all’u-
ed oggi sono gli stessi che si domandano perché i figli non nanimità dall’Assemblea del Popolo, può durare a vita.
trovano lavoro). Tanto per dare a ciascuno il suo. Perciò le autorità cinesi del Tibet si sentono incentivate a
Posso testimoniarlo in prima persona perché vissi per sei chiudere il problema in senso definitivo. In obbedienza al co-
anni (1969-1975) - da padre, in tutti gli organi rappresentativi mando di Xi che vuole sradicare il separatismo del Tibet (non
concessi ai genitori dai «Decreti delegati» - l’esperienza di due si deve dimenticare che gli spazi diciamo così «liberali» della
miei figli che frequentavano il liceo designato nella mia città politica di Deng, che indussero in inganno l’Occidente, sono
per quegli esperimenti. Se metà degli anni ’60 corrisposero stati completamente obliterati e sostituiti dalla politica
all’immobilismo, alle lotte intestine, e dall’astensione del PCI «imperiale» di Xi, che nella debolezza occidentale sente ormai
dal potere, a metà degli anni ’70, che furono anche gli anni di vicina la prossima ascesa di Pechino a livello globale).
piombo, il PCI di Berlinguer cambierà idea, e sarà disponibile I tempi in cui il Dalai Lama veniva ricevuto e onorato in
per il compromesso storico bianco-rosso. quasi tutti i Paesi del mondo come capo di Stato sono ormai
Gli anni ’80 si concluderanno con il disastro definitivo lontani e lontano è anche il magico momento in cui gli fu
del comunismo come dottrina politica. conferito il premio Nobel per la pace (1989).
E l’Italia? In mezzo per cinquant’anni a tutte queste ma- La diplomazia cinese è riuscita a convincere l’Occidente
novre, accademie, e violenze? che la «via della seta» sia la sola percorribile in termini eco-
E’ un soggetto che non faceva parte dei piani universali nomici e politici, anche se, da noi dovrebbe evocare la fine
comunisti, quindi non interessava. della cospicua industria secolare della seta italiana, annien-
Per una generazione di nipoti le sfumature e le lacune che tata dal tessile cinese che beneficia a tutt’oggi di massicci
corrono negli spazi tra le righe del libro di Rossana Rossanda aiuti di Stato da parte delle autorità di Pechino.
dimostrano che il monopolio della cultura ancorata a sinistra Di fronte a tale offensiva commerciale ed industriale, la
negli intellettuali, nei militanti, nell’editoria, nella informazio- classe dirigente italiana non ha saputo negli anni frapporre
ne, nello spettacolo, al di là delle apparenze continua. alcun ostacolo. Il nostro Paese non beneficia in alcun modo
La Rossanda nata a Pola, Italia nel 1924, non si sente dalla firma dello sciagurato accordo (siglato nel 2018 dalla
oggi irredenta. maggioranza gialloverde) con Pechino, tanto la relazione
Il 10 febbraio 1947, mentre l’Italia ufficiale doveva su- bilaterale è a senso unico (possiamo a tutti gli effetti definire
bire a Versailles - secondo il diktat di Stalin a Yalta - la pace quello cinese come un «abbraccio mortale»)!
imposta d’una guerra persa; e a Pola per protesta Maria Pa- Perciò il Dalai Lama è divenuto un personaggio scomodo,
squinelli con tre colpi di pistola uccideva il generale inglese sicché l’isolamento del Tibet è completo perché dirigenti in
comandante la guarnigione, la Rossanda già da quattro anni esilio in India o in Nepal, sono stati per così dire «sterilizzati» e
era iscritta al partito di Togliatti, il quale per parte sua la loro voce è molto più debole che in passato.
avrebbe dato anche Trieste a Tito. La questione del Tibet è l’esempio probante del disprezzo
Nel 2011 da libero cittadino della Repubblica Italiana, pen- assoluto dei diritti umani da parte dei dirigenti di Pechino e si
so non sia un reato affermare e difendere la propria italianità. sposa, per così dire con la repressione ad Hong Kong e il rifiuto
Dunque anche Rossana Rossanda ha voluto lasciarci le di accettare la nomina di una commissione d’inchiesta interna-
sue memoranda. A mio avviso non è né la Fallaci, né Pansa, zionale sulla nascita e la diffusione del Covid-19.
ma perché quelli appartengono a un’altra fascia. Insomma oggi il disegno pan-egemonico della Cina e la
Volendo concludere con una battuta, non per sorridere su totale sua insensibilità nella scelta dei metodi per realizzarlo
fatti drammatici ma per alleggerire un quadro per sua natura non possono più essere oggetto di discussione. Sono certezze.
pesante, direi che l’autrice ci ha raccontato più che la lacu- Agli infelici Tibetani è accaduto quello che, in tempi e in
nosa storia della ragazza del secolo scorso, quella SCARSA modi diversi, nell’ambito della stessa Cina, hanno dovuto
d’una ragazza del secolo scorso. subire altre etnie o categorie sociali.
40 Il Borghese Novembre 2020

Oggi nel mirino delle autorità (per il tramite di rapimenti ed perché la Repubblica Popolare Cinese non sarebbe d'accor-
esecuzioni mirate), vi sono sempre più spesso gli avvocati, do. Quest'ultimo non è necessario perché la Cina è posta in
considerati «scomodi» in quanto costituiscono l’estremo ba- stato di accusa e perciò non può sottrarsi al giudizio.
luardo di quella legalità che stride con il regime totalitario volu- Tutto ciò deve essere portato all’attenzione dei consessi
to dal Presidente Xi. internazionali e dei plessi giurisdizionali sovranazionali,
confidando che il Governo americano (incentivato dalle
* * * molte iniziative di Stati e di città importanti dell’Unione)
vorrà farlo.
Una enorme e sistematica violazione dei diritti fondamenta- Il pericolo è grande e la risposta ad esso deve essere
li di cui la comunità internazionale ritiene di non occuparsi decisa.
seriamente e di non dover tenerne conto, per non rompere il Va sottolineato che la Cina non è, nell’attuale situazione
fragile equilibrio dei rapporti che si sono instaurati con la Cina. politica, un Paese come gli altri, anzi non lo è mai stato, se
Tale politica di appeasement, sta purtroppo rafforzando gli non negli anni della parentesi «liberale» di Deng.
intenti imperialistici del «Paese del Dragone». (Quest’ultimo aveva peraltro introdotto un sistema di gover-
Oggi il Tibet, sotto un profilo amministrativo, è conside- no collegiale ed un insieme di «pesi e contrappesi» volti a
rato una regione della Cina che, per le sue peculiarità, deve garantire quantomeno i più basilari diritti dei cittadini ed
essere «bonificata» sul piano religioso poiché la fede è il una serie di libertà economiche e religiose contro il tradizio-
nemico «numero uno» agli occhi dei dirigenti di Pechino in nale totalitarismo maoista.).
quanto ritenuta concorrente rispetto alla ideologia comuni- Oggi la Repubblica popolare si è discostata da tale mo-
sta che nel corso degli anni si è trasformata in un nazionali- dello di governo, con un ritorno al passato, che spaventa
smo esasperato. anche il cinese medio. Il ricordo delle feroci repressioni e
La religione viene infatti vista dai dirigenti del PCC della «rivoluzione culturale» (ed il connesso culto della
come un pericoloso «contropotere», attorno al quale può personalità) sono ancora ben presenti e radicati nella co-
coalizzarsi una qualsivoglia opposizione, non soltanto poli- scienza collettiva della società cinese.
tica, ma anche sociale e culturale, che però è del tutto in- Nelle politiche di Xi, è possibile rinvenire il volto più
compatibile con lo Stato cinese qual è oggi. feroce del comunismo. La «violenza di Stato» che negli
Come viene attuata questa strategia è stata oggetto di ultimi anni è stata sistematicamente praticata dalle autorità,
uno studio accurato di Adrian Zenz, antropologo tedesco somiglia a quanto, al ritorno della prigionia durata 25 anni,
che ha esaminato profondamente il caso Tibet, studio per la disse Padre Nicola Cerasa, Superiore generale dell’Ordine
verità non agevole dato che l’accesso a tale Provincia, anche dei Frati Minori francescani, con il quale abbiano intrattenu-
a tanti anni dall’aggressione ed annessione cinese è rigida- to una amicizia durata sino alla sua morte.
mente vietato. Nel corso della sua lunga cattività (motivata solo ed
I turisti ammessi ad entrarvi non godono di alcuna liber- esclusivamente dal fatto di essere un religioso e perciò assi-
tà perché sono obbligati a seguire i tours ufficiali organizza- milato ad un pericoloso «reazionario»), egli doveva assiste-
ti dal Partito. Dobbiamo perciò essergli tanto più grati in re ogni mattina alle fucilazioni dei dissidenti (o dei presunti
quanto gli elementi di valutazione sono davvero pochi. tali) e alle torture – fisiche e psichiche – riservate ai prigio-
A noi pare che, comunque, dai tempi dei massacri e delle nieri politici. In questo modo, una intera classe dirigente fu
repressioni sanguinose si sia passati a quello dell’indottrina- sterminata: si trattava di alcune decine di milioni di persone,
mento massificato e delle deportazioni. Vero è che i pastori e i scientificamente e burocraticamente eliminate.
contadini tibetani non piacciono alle autorità regionali; per cui Non possiamo non riconoscere come la Cina di Xi abbia
decine di migliaia di essi sono costretti a «studiare» da operai assunto i connotati di una satrapia orientale ove il diritto ed i
che verranno ricollocati ove occorra, anche fuori dal territorio diritti non hanno più spazio alcuno. Tale «modello» pare aver
di provenienza. Politiche che ricordano molto da vicino non trovato, mutatis mutandis, molti proseliti anche nel nostro
soltanto le «campagne di rieducazione» di epoca maoista, ma Paese, come dimostrano i tanti provvedimenti emergenziali
anche le deportazioni tipiche dei regimi comunisti. adottati da mesi dall’esecutivo, che ha «narcotizzato» il Parla-
Tutto ciò lascia pensare che il Dalai Lama abbia ragione mento, obliterando del tutto i diritti sanciti nella nostra Carta
a parlare di «genocidio culturale». costituzionale.
Tibet, Hong Kong, persecuzione dei
cattolici (nella più totale indifferenza
del Vaticano, il cui silenzio assordante
al riguardo desta sincere perplessità e
vive preoccupazioni), responsabilità
connesse alla pandemia, sono tutti se-
gnali di allarme per il mondo e, segnata-
mente, per i Paesi dell’Occidente.
Concordiamo con Roger Okefee
(«Bocconi») che stima in 15.000 mi-
liardi di Euro i danni finora provocati
dal virus, così come il fatto che la
Cina abbia violato gli articoli 6 e 7
del Regolamento internazionale
dell’Agenzia mondiale della Sanità, di
cui la Repubblica Popolare è membro
ed anche la Convenzione di Chicago,
nell’oblio totale della notifica entro le
24 ore agli altri Paesi del mondo, di
una situazione di allarme epidemico e
per quanto riguarda la seconda, del
divieto di esportare il virus via aerea.
Siamo, però, in disaccordo con lui
che ritiene impraticabile tale strada
FOTOGRAFIE
del
BORGHESE

«E CHE, C’HO SCRITTO JO CONDOR?»


L’ITALIA - UN POPOLO DI VILI GOVERNATO DA UN BRANCO DI INCAPACI
(Nella fotografia, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte)
«NON PERDONO, NON DIMENTICO»
(Nella fotografia, la senatrice Liliana Segre)
ANCHE NOI NON PERDONIAMO E NON DIMENTICHIAMO!
(Nella fotografia, Norma Cossetto, italiana ed istriana, uccisa dai partigiani titini ed infoibata)
LA CULTURA DEL TERRORE - IN FRANCIA TAGLIANO LA TESTA AI PROFESSORI
(Nella fotografia, Samuel Paty, decapitato da uno studente islamico di origini cecene)
LA CULTURA DEL TERRORE - IN ITALIA TAGLIANO LE GAMBE AGLI STUDENTI
(Nella fotografia, a Napoli, un bambino seduto al banco fuori della scuola chiusa - da Facebook)
LA DIPLOMAZIA DELL’OBLIO - SACRIFICATO PER IL GAS DELL’«ENI»
(Nella fotografia, uno striscione per Giulio Regeni)
LA DIPLOMAZIA DELL’OBLIO - SACRIFICATI PER QUATTRO SCHIAVISTI
(Nella fotografia, manifestazione dei parenti dei pescatori)
TRASPORTI E PANDEMIA - IL RISCHIO CONTAGIO È ALTISSIMO
(Nella fotografia, vetture affollate nelle Metro italiane)
TRASPORTI E PANDEMIA - LO STUPORE DEL MINISTRO: «MA VA!»
(Nella fotografia, Paola De Micheli, Ministro dei Trasporti, in quota «PD»)
IL GUARDIANO DEL GOVERNO A «POSTERIORI»
(Nella fotografia, Rocco Casalino e Giuseppe Conte)
Il Meglio de «il BORGHESE»

anche «venerare». La «cultura» non è

Storia più veneranda tra noi, non è un eserci-


zio religioso (salvo che per pochi).
Si tratterebbe dunque d’un’immagi-

della parola cultura


ne, che sarebbe stata usata per la prima
volta da uno scrittore romano. Ma i
Greci avevano già usato la stessa simi-
litudine e notevolmente Platone nella
sua Repubblica (492 a.c.) dove dice
di GIUSEPPE PREZZOLINI che la filosofica natura «se non è semi-
nata nel terreno adatto e in esso colti-
vata degenera e si vizia...». Ed altri
L’IDEA di «cultura», di «uomo colto», di «popolo colto» passi si potrebbero pure citare dello stesso e di altri autori.
appare chiara quando la si adopera in conversazione, ma non Ma probabilmente quel passo di Cicerone fu letto da molti.
riesce precisa quando si esamina attentamente. Non ha nulla Per Cicerone la «cultura dell’anima» somigliava a quella
del matematico, o del filosofico. Ha cambiato di aspetto, di del buon agricoltore che distrugge le erbacce, pone dei buo-
valore e di contenuto nei secoli. La prima volta che la parola ni semi; senza dei quali i campi non sarebbero fertili e le
«cultura» (che si riferiva esclusivamente ai campi) fu adope- piante non darebbero frutto. Intorno a questo concetto, che è
rata per lo spirito dell’uomo pare sia stato in un passo di Ci- una speranza ed una promessa pratica, i secoli posteriori
cerone nelle Tusculanae (2, 5, 13), dov’egli parla della cultu- hanno fatto passare le proprie esperienze e i propri ideali.
ra dell’anima che eguaglia alla filosofia. Nessuno può dire Nel medioevo lo si è cristianizzato e moralizzato: c’è persi-
che fosse il primo a dirlo, perché ci mancano troppi testi del no uno scrittore che parla di una «agricoltura di Dio», frase
tempo; ma è il più antico testo che i filologi abbiano scoper- che i traduttori tedeschi non sanno decidersi come tradurre,
to. Generalmente, quando Cicerone ha un’idea, questa gli se con «coltivazione del campo di Dio», oppure con
viene dai greci. Da solo, non sapeva pensare; e in generale, «servizio religioso». La «cultura di Cristo» viene opposta a
come tutti i pensatori eclettici, limava le idee degli altri, to- quella dei dèmoni. Intorno ad essa si formano e prendono
glieva ad esse quel che avevano di angoloso e di potente, e valore dei concetti affini molto importanti, come quello di
poi cercava di farle stare insieme. In questo caso la cultura «umanità», che fa sentire il comune destino di peccato di
dell’anima di cui parla non è che uno dei più curiosi concetti tutti gli uomini; quello di «urbanità», che collega il raffina-
di Socrate: cioè, che colui che concepisce un’idea è anche in mento della cultura con la vita cittadina (opposta alla rusti-
possesso di essa; ed è impossibile, per ciò, di aver veramente cità e villania dei campagnoli); e vi aleggiano intorno anche
pensato il concetto di «virtù» e non essere nello stesso tempo i princìpi direttivi del mondo cavalleresco (l’omaggio, che
«virtuoso». Questa dottrina è uno dei colmi dell’intellettuali- pure deriva, come umanità, da uomo). Anche il concetto del
smo, che nessuno oggi, quando essa si riaffaccia alla porta «dolce stil nuovo» di Dante è, in fondo, l’espressione di un
della vita, ha il coraggio di sostenere. Infatti, fu osservato che orgoglio intellettuale, che vanta la propria cultura come pos-
possiamo concepire chiaramente il concetto di un milione di sesso esclusivo di un gruppo di anime nobili che s’intendo-
lire, ma avercele in tasca è un altro paio di maniche. In quel no fra di loro con un linguaggio speciale, come oggi pensa-
passo, Cicerone sosteneva proprio questo: che la cultura no, anche se non lo dicono, gli «intellettuali» fra loro quan-
dell’anima rendeva virtuosi, e lo sosteneva contro un misera- do accennano con disprezzo agli «ignoranti» (in America un
bile osservatore della storia, che gli mostrava dei filosofi per- verbo latino alla prima persona plurale del presente, ignora-
fetti, ch’avevano vissuto turpemente. Oggi, non abbiamo più mus, è diventato il titolo di quelli che non hanno studiato).
in generale illusioni sui benefici della ragione, della cultura, Nella storia dell’idea di cultura durante il Rinascimento,
della filosofia della vita intellettuale e della scienza sopra la un gran posto occupa l’idea di «umanità» nella forma di
vita morale dell’uomo. Direi, anzi, che questa separazione è «umanesimo»; ma non è più il concetto medioevale, bensì
uno dei principali cambiamenti avvenuti nei connotati del quello dell’orgoglio dell’uomo (già sensibilissimo in Dante:
concetto di «cultura». La cultura oggi ci appare come un ri- fatti non foste a viver come bruti, eccetera), e per molto tem-
vestimento esterno, come un alone che ci circonda, come uno po le persone colte si chiameranno «umanisti» e avranno, di
strumento della vita, come un piacevole esercizio, come un quelle, molti vizi e virtù quasi in modo eccellente.
arricchimento personale; ma nessuno s’illude che studiando Ma già in Dante, in una frase che ha fatto versare molto
si diventi migliori. C’è un sentimento generale contro l’intel- inchiostro, appare «l’umana civilitade» che è in lui espres-
lettualismo che ci porta a considerare con rispetto, ed a rico- sione politica, ed infatti portata come fondamento del Sacro
noscere come utili socialmente, molte forze vitali opposte Impero Romano. Ma al Pufendorf si fa merito (1632-1694)
alla cultura; come sarebbe la fede irrazionale che opera mira- d’aver dato al concetto di cultura un senso sociale e d’aver
coli, il coraggio che sfida le cognizioni più certe della sua aperto la strada a considerare ogni cultura dei vari popoli co-
lotta inutile, l’attaccamento ignorante alla tradizione che me valida. Se, dopo di lui, Vico fosse stato capito, si sarebbe
mantiene insieme il corpo sociale, l’ostilità naturale verso riconosciuto in Vico il perfezionatore del senso storico della
forme estranee di cultura provenienti da popoli differenti. cultura. Il secolo del razionalismo, che sopravvenne, portò
Anzi, si è finito per dare il nome di «cultura» a ciò che, secoli alle stelle il valore della cultura. Essa prese la sua forma dal-
prima, si sarebbe chiamato ignoranza, e che certamente non le scienze della natura e dal modo di ragionare delle matema-
rientrava nell’idea educativa della filosofia che Cicerone si tiche. Ultima conseguenza della fiducia degli umanisti nei
era fatto leggendo Socrate in Platone. Infatti parliamo della valori umani ed in quelli della espressione, gli uomini colti
«cultura dei popoli primitivi o dei selvaggi», nella quale in- del tempo concepiscono lo sviluppo dell’uomo in una sola
cludiamo le superstizioni che la cultura dovrebbe distruggere. direzione, allineato secondo gli stessi gradi di perfeziona-
In un certo senso abbiamo fatto rientrare il concetto di mento, destinato a finire in uno stato di felicità senza lotte.
«natura» in quello di «cultura», mentre nel passato i due con- Si può dire, in generale, che il romanticismo abbia aper-
cetti apparivano alla mente umana con un certo senso di con- to la strada alle due correnti d’oggi: una, che considera la
trapposizione. La parola «cultura» non ha più per noi, come cultura come un perfezionamento individuale, e l’altra che la
aveva per i romani e come continuò ad avere per molto tem- teme come un indebolimento della vita e della forza naturale
po, un senso di affinità con la parola «culto». Ambedue deri- dei popoli e degli individui.
vano dallo stesso verbo latino, che significa «coltivare», ma Nella lotta immensa che s’è aperta fra i popoli, questi
Il Meglio de «il BORGHESE»

hanno acquistato una sempre maggiore convinzione che la individui: ognuno si forma la cultura che è adatta al suo essere
cultura è un’arma per la vita; e quindi li vediamo preoccupati (se può farlo) e non si vergogna che sia differente da quella di
di conservare le proprie tradizioni, di diffondere i propri idio- un altro, che sarà più dotto, ma non meglio colto di lui.
mi e di rafforzarli in casa mediante le scuole e lo studio dei Anche un altro senso culturale è cresciuto, ossia la con-
classici, di penetrare, potendo, nel campo dei popoli vicini, di vinzione che la scienza e l’arte e la politica e la tecnica si
vantare le proprie forme di arte. In questa lotta, nella quale i sviluppano meglio nei Paesi che alimentano la propria cul-
piccoli popoli sperano di diventare più grandi o di sostituire i tura; ossia che la cultura dei molti è un po’ la serra calda del
più grandi, ed i più grandi sperano di diventare più grandi di genio dei pochi.
tutti gli altri, si sente però anche il bisogno di conoscere il L’occidente europeo ed anche l’Italia furono in questo
concorrente, e quindi cresce il desiderio e si danno più mezzi secolo colmi d’entusiasmo per la «cultura».
per penetrare il segreto della sua vita. Le culture sono nazio- Se prendete il Catalogo Pagliaini, vedrete una lista di
nali, e nello stesso tempo tendono tutte ad allargarsi fuori del- pubblicazioni sulla «cultura», che apparvero fra il 1900 ed il
la nazione. Sia per effetto della pressione dei governi, sia per 1920, più lunga di quella del decennio precedente. I tede-
effetto delle correnti ideali del tempo, oggi quasi tutte le per- schi si credettero i creatori di questo nuovo valore, e la pa-
sone colte sentono di appartenere ad una cultura nazionale. rola venne torta a loro infamia con la polemica contro la
Ma nello stesso tempo il concetto di una cultura assoluta- Kultur (1915-1919) spesso, promossa da menti incapaci o
mente unica e buona in sé (com’era al tempo di Cicerone o al da sudditi di essa servitoralmente rivoltati.
tempo del fiorire della cristianità medioevale) sta scomparendo, Ma più importante di tutte le commozioni dello spirito mo-
perché il concetto di cultura è sentito storicamente, ossia relati- derno intorno a questo concetto, è stata quella provocata dalla
vamente. Non soltanto abbiamo coscienza che ci sono infinite convinzione che la «cultura», quando diventa maestra di vita,
culture nazionali (la cinese e la giapponese, l’araba e l’italiana, assottiglia e disanima la vita degli individui e dei popoli. Di qui
eccetera), ma anche che delle culture si seguono, ognuna corri- un grande movimento politico che (spesso incosciente) tende a
spondente ai bisogni del tempo, ma non per ciò migliore una mettere in guardia contro le costruzioni astratte, i piani econo-
dell’altra. La cultura del secolo di Voltaire rideva di quella me- mici, i sogni d’uno Stato mondiale, e gli altri prodotti della
dioevale; oggi, non soltanto quella medioevale, ma quella dei «cultura», delle menti illuminate, dei professionali dell’intelli-
Mau Mau trova degli apologeti, e storicamente non si può dar genza, e gli preferisce le mosse degli istinti dei popoli e dei do-
loro torto. La cultura dei Mau Mau, per i Mau Mau è più im- minatori o le conservazioni degli interessi impiantati.
portante, più bella, più vera di quella degli atenei inglesi, per- Più profondo ancora di queste, il sentimento filosofico di
ché è la loro, ci sono nati dentro, vogliono continuarla. E que- alcuni che vedono nell’avanzarsi della «cultura» un crescere
sto non è vero soltanto per i Mau Mau, ma anche per noialtri della infelicità umana (esempio più alto di tutti la quieta opera
che non siamo Mau Mau, ma pensiamo storicamente. di Leopardi o la sanguigna filosofia di Nietzsche). Più si sa e
I valori individuali delle culture (dei singoli uomini, oppure più si conosce la «condizione umana»; più «cultura» si diffon-
dei singoli popoli), insomma, hanno un valore ancora, attraver- de e maggiore è il senso della insoddisfazione e della inconten-
so il relativismo, un valore che si potrebbe dire assoluto, perché tabilità. Gli Stati hanno bisogno d’un sempre crescente numero
ci manca un modello ideale. Che cosa importa ad un popolo, di persone «colte», ma queste, guidate dalla «cultura» che han-
che abbia un forte sentimento di sé, se lo straniero più ricco e no acquistato grazie alle provvidenze ed alla sicurezza che lo
più dotato di mezzi lo sorpassa in vantaggi pratici? Stato diffonde intorno all’individuo, si ribellano più facilmente.
Quel che importa è di essere se stesso. Così accade degli (il Borghese, 4 marzo 1955)
Il Meglio de «il BORGHESE»

«gerarchia» nell’atto stesso di porsi come civiltà e valore. E

L’Italia perciò la sola formula politica universalmente valida è quel-


la di una «destra» che precorra, affronti e risolva i problemi
cosiddetti «di sinistra». Conformemente ai tempi e secondo

che non si fa
la misura dell’uomo, era la politica di Giolitti. Non fu invece
la politica del fascismo, soprattutto negli ultimi anni, perché
in esso il concetto del «comando unico» degenerò nella for-
mula del «regime personale», difettosa in ogni tempo e del
tutto inadeguata al nostro.
di CAMILLO PELIZZI E la cosa è venuta a mettersi In questo modo, in Italia,
che un numero sempre maggiore di persone si disabitua via
via alla maledizione della fatica, ma non ancora apprende il
Grande sorpresa, nei disparati ambienti, per i risultati delle lavoro. La fatica è accettata, da chi ne ha l’abitudine, con un
due inchieste sulla disoccupazione e sulla miseria in Italia. sospiro di rassegnazione e senza astio contro nessuno: come
Quello che più ci sorprende è la sorpresa. Almeno per si accettano la vecchiaia e le malattie, quando vengono. Non
grandi linee, i fatti sono sempre stati perfettamente accessi- così il lavoro, per chi si è soltanto disabituato all’idea della
bili a chiunque volesse e sapesse consultare gli annuari stati- fatica inevitabile. Analogamente, oggi, i medici hanno diffi-
stici, la letteratura (sebbene scarsa e incompleta) su questi coltà a persuadere molta gente che la penicillina non basta
argomenti, o anche solo guardarsi attorno. Le differenze fra né per guarire né per rimanere sani; la salute continua ad
categorie, fra regione e regione, o addirittura fra due comuni essere anche una disciplina morale, una funzione attiva del
limitrofi, sono talvolta abissali. carattere, come è sempre stata, e non il risultato certo di un
Ogni tanto, nelle ore critiche, gli italiani scoprono un qualsiasi ingrediente magico. Nel campo delle faccende
poco l’Italia, e ne rimangono disgustati e atterriti: i diletti, sociali ed economiche, molti italiani arrivano proprio ora al
l’amor, l’opere, gli eventi sui quali solitamente indugia la livello della mentalità magica, ma non vedono oltre. Hanno
loro scarsa fantasia non avevano tenuto conto di tutto que- capito, per esempio, che la macchina può , in gran parte,
sto; e si domandano come e perché la marea «del basso» eliminare la fatica, che la macchina è «il capitale», e che i
non abbia ancora tutto sommerso; e nell’intimo cuore so- possessori di questo capitale hanno un controllo diretto o
gnano, o rimpiangono, un soccorso qualsiasi, una qualunque indiretto sulla fatica altrui. Ma non hanno ancora capito che
«combinazione», che per altri dieci o vent’anni consenta la macchina, a sua volta, comporta lavoro, e tanto più lavo-
loro di tornare ai pensieri usati. Ma le combinazioni diven- ro, serio lavoro, ponderato e regolato lavoro, quanto minore
tano sempre più rare e dispendiose sopra il mercato; l’italia- è il residuo di fatica al quale ci si vuol sottomettere. E non
no che può è ormai chiamato a dare ingegno, fatica e quat- hanno capito (molti imprenditori e dirigenti) che non è
trini per una ragione comune. Su queste premesse, non fa «macchina», a questi effetti, ogni congegno associativo
meraviglia che risulti oggi quasi impossibile metter in piedi umano inteso a risolvere un qualunque problema economi-
un governo in Italia. co. Il che viene anche a dire che siamo entrati nella terza
epoca della civiltà industriale con una diffusa mentalità an-
* * * cora scarsamente adeguata alla prima.
Da ciò la quasi impossibilità, nell’Italia di oggi, di una
Disse molto bene Longanesi, non so più dove, che, l’ita- «Destra» che sia degna del nome. E quindi le soluzioni di
liano è abituato a faticare, quando il bisogno urge, ma non a compromesso: Giolitti che poggiava sul Re, sui terrieri e
lavorare. Queste sono formule generalizzanti che vanno sugli zuccherieri; De Gasperi, sui parroci e l’Azione Cattoli-
prese con discrezione, ma nei limiti della loro validità getta- ca. Mussolini aveva trovato un’altra formula, che risaliva
no luce su tutto un paesaggio. Non si passa per naturale all’opuscolo Che fare?, pubblicato da Lenin nel 1901: sosti-
transizione dalla fatica al lavoro: quando le circostanze lo tuire alle classi dirigenti naturali (scarse, disperse, deboli in
consentono, dalla fatica si passa a forme sempre più accen- Italia, e soprattutto composte di elementi eterogenei e mal
tuate di inattività. conciliabili fra loro) la burocrazia di un partito di massa non
Senza dubbio, ogni lavoro si contiene sempre un margi- democratico e totalitario. Questo congegno si articolava
ne più o meno largo di fatica, uno sforzo contro le resistenze (liceat verbum) intorno al mito nazionalista, pericolosamen-
irragionevoli, brute. Ma il lavoro ha una propria logica, una te destinato a perdere la maggior parte del suo vigore popo-
psicologia ed un’estetica; la fatica è soltanto una maledizio- lare alla prima guerra perduta, anche se si fosse trattato di
ne supinamente accettata. C’è la stessa differenza fra l’uo- una guerricciola da nulla. Togliatti ha in embrione un conge-
mo che corre perché gli piace l’esercizio, pur faticoso, del gno analogo; idee diverse non ne ha, e forse non gli sarebbe-
correre, e l’uomo che corre per allontanarsi da un pericolo: ro permesse. Ma il mito di Togliatti è la lotta di classe, che
cessando il pericolo, questo secondo si mette a sedere. ha più mordente perché il nemico è a tiro di mano, visibile, e
Il lavoro è un abito acquisito, una forma di cultura e quotidiano oggetto di invidie e rancori, giustificati o meno; e
perciò di socialità; non è un impulso innato, come quando si di facile presa in un Paese come il nostro, non in ragione
fugge davanti un pericolo. Accade pertanto che i popoli della sua povertà (la gente rassegnata alla fatica non vota
assuefatti a una miserrima vita, a un ristrettissimo orizzonte mai comunista), ma proprio in quanto molta gente, da noi,
di possibilità e di bisogni, tanto più duri e aspri quanto più va perdendo l’abitudine della fatica senza ancora acquistare
da vicino minacciano gli elementari istinti, questi popoli l’abito del lavoro. Si osservi, a riprova, che la Lombardia,
sono capaci di sopportare fatiche e privazioni quasi incredi- ossia la regione d’Italia nella quale, relativamente parlando,
bili, ma non sono educati al lavoro. Non mi ha sorpreso, si fatica meno e si lavora di più, ha raggiunto anche politica-
quindi, leggere in queste pagine, recentemente, che molti mente una tal quale forma di equilibrio, e nell’ambito regio-
operai italiani ritornano di loro volontà dagli Stati Uniti, nale potrebbe forse esprimere una «destra» (nel senso no-
dicendo che laggiù si guadagna bene, ma «si lavora troppo». stro) quasi adeguata al suo compito.
Costoro si sono disabituati ormai alla fatica, almeno in par-
te, ma non si sono ancora educati al lavoro. * * *
E non si può dare loro tutta la colpa. L’educazione al
lavoro non può venire, come suol dirsi, «dal basso»; tutto Ma se c’è qualche elemento di vero nelle cose or ora
ciò che è civiltà e valore viene «dall’alto», per definizione; è discorse, ne dobbiamo concludere che la massa non si può
Il Meglio de «il BORGHESE»

«educare al lavoro» da sé; qualche individuo eccezionale, paura della disoccupazione è forse, per chi lavora, la princi-
certamente, ma non la massa. D’altro lato, i voti della massa pale ossessione latente in un Paese come il nostro. Perciò la
decidono le elezioni. La prima e principale funzione di una massa popolare fu, anche se non «fascista», quanto meno
«Destra», oggi, sarebbe quella di educare la massa al lavoro. tollerantissima verso il fascismo, perché sapeva che Musso-
E, come accade in tutti i processi educativi, anche questo lini era impegnato a dar qualcosa da fare a tutti: anche se si
non si può svolgere senza che l’educatore eserciti una qual- trattava di andare a menar le mani in Africa, o a coltivare
che autorità sull’educando. L’autorità, come lo cercai di terre inospiti (cosa che, dopo tutto, andava perfettamente a
spiegare in un’opera mia fra tutte le altre sconosciutissima, cappello a molti nostri meridionali e isolani).
arriva fin al polo contrapposto al potere, senza confondersi Questa è «la destra», e oggi c’è solo il comunismo che
con esso. Un padre adeguato al suo compito, un medico di ha l’aria di prometterla, e di volerla mantenere sul serio, sia
fiducia, sono esempi concreti di autorità: e in certi casi, essi pure col mitra, il bastone e il resto. La sinistra si compone
possono spingersi fino ad usare la forza. Un vincitore occu- per natura sua di quelle minoranze che sentono i problemi
pante è esempio classico di potere: anche se non impiega la diversi e nuovi, di là dai bisogni e dalle idee acquisite, in
forza, è ben difficile che abbia autorità. atto, dalle moltitudini.
In Italia, partiti gli occupanti dopo il trattato di pace, non Nei regimi costituzionali, l’avvicendamento delle sinistre
è rimasto alcun centro o fulcro sicuro né dell’autorità né del al potere dovrebbe essere breve e saltuario, per non allontana-
potere. Il mito democratico ripone la sovranità nel popolo, re di troppo la politica di governo dall’istinto del popolo, ma
ma ciò presuppone che «il popolo» in qualche modo esista, per costringere la destra a una continua autocritica e a un con-
unitariamente, ai fini della sovranità. E non a caso i popoli tinuo, anche se graduale, rinnovamento dei propri uomini. Si
«più democratici» che si conoscano, ancora oggi, hanno un può anche dire, se volete, che la sinistra è il sale della terra:
re: simbolo vivente di quella unità politica del popolo sovra- ma quando c'è troppo sale, la terra è infeconda.
no, che è la nazione moderna. Noi abbiamo buttato fuori Malgrado questo, un regime comunista in Italia non è
bordo anche il Re: e non perché l'Italia sia (come di fatto è) desiderabile per due fondamentali ragioni (tralasciamo le
uno dei popoli meno monarchici della terra, ma solo perché, secondarie): la prima è che gli italiani sono, fra tutti, il po-
in quel periodo, eravamo occupatissimi a vendicarci contro polo dotato di un suo genio intrinsecamente e irriducibil-
noi stessi di una guerra perduta. Il Re ci serviva; e oggi, a mente anticomunista; la seconda è che il comunismo al po-
richiamarlo, sarebbe una minestra riscaldata che non avreb- tere in Italia porterebbe la Penisola ad essere, quasi certa-
be più lo stesso sapore di prima. (Ma tanto valga a precisare mente, una nuova Corea; ma con i risultati ancor più vasti e
una delle responsabilità dell'attuale «classe politica».) più tragici di quelli che si sono visti in Corea.
Manca il fulcro dell’autorità, e manca parallelamente (il Borghese, 1 settembre 1953)
quell’alone dell’autorità costituita e tradizionale, che sareb-
be «la Destra». Ora, ciò che i nostri politici, professionali e
dilettanti, universalmente ignorano o disconoscono, è che le
masse popolari, nell’intimo della loro coscienza, o subco-
scienza, vogliono soprattutto una Destra. E perciò, andare
verso il popolo significa andare verso destra. L’Italia, oggi,
ha un solo grande, compatto e coerente partito di destra, ed
è il Partito Comunista Italiano. Gli manca soltanto il potere;
il problema dell’autorità non se lo è ancora posto, e forse
non se lo porrà mai, essendone impedito dalla dogmatica
marxista e dai vincoli disciplinari con Mosca. Il nostro Par-
tito Comunista è l’unico solido apparato dogmatico,
«borbonico», popolare, gerarchico, che esista oggi in Italia.
Tutti i nostri uomini politici, con poche eccezioni, ne sento-
no il fascino conturbante. Polemizzano contro Nenni, e lo
vorrebbero «staccare» dal coniugio comunista; ma in realtà,
lo invidiano, ne sono gelosi; «andare» coi comunisti, senza
essere proprio del tutto comunisti, è una voluttà alla quale
non rinuncerebbe quasi nessuno di loro, se potesse... Da ciò
quel perenne ronzare del nostri politici intorno alle tesi che
chiamano «di sinistra», nell’illusione che quelle tesi li avvi-
cinino almeno un pochettino all’agognata alcova di Penelo-
pe, mentre ancora è assente (o è ritenuto assente) Ulisse
dalle molte arti; quel ronzare insistente, monotono, sonnife-
ro, contro una superficie trasparente ed impenetrabile, per
cui, al più degli italiani, la classe politica attuale fa l’impres-
sione e l’effetto di un grosso nugolo di mosconi.
Quando si dice che il popolo «è a destra» si intende dire
che Il popolo vuol sapere chi veramente eserciti le funzioni
sovrane, vuole potersene fidare e affidarvisi. Questo non si
deve necessariamente al fatto che le masse popolari siano
stolte o ignoranti; si deve piuttosto al fatto che i loro bisogni
sono limitati e imperiosi, mentre ogni loro componente sa
benissimo di non poter mai agire, singolarmente, sugli orga-
nismi economici, politici e amministrativi con una minima
speranza di successo. Quando la propaganda anticomunista
dice ai nostri operai che il comunismo li farebbe lavorare di
più, compensandoli meno, questa minaccia fa pochissima
presa sulla maggioranza degli ascoltatori. Essi sanno che il
comunismo, magari col bastone, farebbe lavorare tutti, e la
Il Meglio de «il BORGHESE»

tivo e dell’esecutivo universitari, gli innovatori istituissero

L’università che l’iscrizione dà diritto, dopo quattro, cinque o sei anni,


alla laurea, e che la laurea dà diritto all’assegnazione di un
posto dove ci sia da lavorare poco e da guadagnare molto.

degli ignoranti
Sarebbe il coronamento della«presa di coscienza dei dirit-
ti».
É un peccato che gli intelligenti, che si trovano certa-
mente fra i protestatari, abbiano lasciato passare siffatte
amenità, svalutando ciò che di giusto e legittimo i documen-
di PIERO OPERTI ti della protesta contengono. L’agitazione, a parte le aberra-
zioni in cui è precipitata, non è immotivata, perché deficien-
ze e disfunzioni degli studi superiori sono reali e si rendono
Democrazia, progresso, tempi nuovi: con queste tre parole necessari rimedi, i quali però non sono da attendere tanto
si tappa la bocca a chi sa ancora distinguere il possibile dall’esterno attraverso misure legislative quanto all’interno
dall’impossibile, il sensato dall’insensato. Qualunque assur- con una più alta nozione del dovere e un più severo impe-
dità venga presentata come affermazione di democrazia, in- gno di coscienza da parte di tutti gli interessati all’Universi-
centivo al progresso, adeguamento ai temi nuovi deve aver tà, compresi gli studenti. La giovinezza non è franchigia del
via libera; e ogni resistenza e bollata di rigurgito fascista, manicomio.
sopravvivenza medioevale, reazione in agguato. Come sempre, la definizione giusta la diede Dante:
Prassi corrente è divenuta per i commandos universitari «quasi entòmata in difetto - sì come verme in cui formazion
la «occupazione» delle aule, considerata efficace terapia per falla». Ma dinanzi ad autorità invertebrate, accademiche e
guarire l’Università dai suoi mali, e i nuovi «arditi» possono politiche, gli esagitati tengono il coltello per il manico, fa-
impunemente fracassare infissi e suppellettili, rovinare gli cendo riscontro alla loro protervia il basso livello a cui è di-
impianti, insudiciare i locali: tanto non saranno essi a pagare sceso il corpo insegnante da quando nepotesimo e politiciz-
i danni; possono picchiare gli uscieri e insolentire il rettore, zazione lo hanno inquinato e diviso in fazioni nemiche. Alla
dal momento che fruiscono della immunità studentesca non guerra calda dei giovani si accompagna la guerra fredda dei
meno totalitaria della immunità parlamentare. Possono an- loro pedagoghi. Sorgono, involontari, i raffronti.
che gettare il Crocifisso nella spazzatura, gesto che compiu- Al tempo del nostro verde aprile avevamo Einaudi in
to da uno studente di destra sarebbe sacrilegio, compiuto da Scienze delle Finanze, Loria in Economia Politica, Ruffini
uno di sinistra passa sotto silenzio e viene lodato quale ritor- in Diritto Ecclesiastico, Pacchioni in Diritto Romano, Solari
sione, sia pure tardiva, contro chi introdusse nelle aule il in Filosofia del Diritto, Solmi in Storia del Diritto Italiano, e
Crocifisso. Alla sinistra infatti, di ispirazione moscovita o via elencando una schiera di Maestri di altissimo livello
pechinese o cubana, appartengono gli assaltatori di facoltà, scientifico e morale. Possedevano l’esemplare dignità delle
una timbratura che li rende invulnerabili come per Achille anime antiche. Nessuno di essi era, allora, senatore o depu-
l’immersione nello Stige. tato o ministro o altro. Erano docenti e basta. Avevano fatto
Per capire cosa vogliono basta leggere i manifesti e dell’insegnamento la ragione e l’opera della propria vita. Dalle
proclami che hanno lanciato dal principio dell’agitazione e loro lezioni cattedratiche apprendemmo il gusto del vero sape-
che, riuniti e coordinati, costituiranno la nuova Magna re, che provato una volta non si dimentica più. Noi eravamo
Charta dell’istruzione superiore. In uno di questi documenti
essi esigono fra altre cose «il recupero della comunicazione
delle ricerche, con la demistificazione del linguaggio e del-
lo spazio culturale per questa operazione».
«Rafèl mai améc izabi almi» son le parole messe da
Dante sulla bocca di Nembrot costruttore della Torre di Ba-
bele, a causa della quale «pure un linguaggio nel mondo
non s’usa». nuovi progettisti di Babele non vogliono più
saperne di lezioni «cattedratiche» e hanno espresso il loro
odio distruggendo una cattedra con una bombetta emblema-
tica: vogliono un insegnamento democratico. Essi sanno co-
me si possa insegnare democraticamente l’anatomia, il cal-
colo integrale, il Corpus juris di Giustiniano.
Le richieste variano dall’una all’altra sede, ma comune a
tutte è la rivendicazione del «potere studentesco» o
«contropotere», che dovrà opporsi all’impotente potere dei
senati accademici e dei rettori non più magnifici.
Supponendo che «potere studentesco», formula derivata
da black power dei negri d’America, indichi che spetterà
agli studenti stabilire come dovrà svolgersi la vita degli ate-
nei, quali saranno le materie d’insegnamento e come do-
vranno essere insegnate, e che le lauree verranno assegnate
da commissioni di studenti nelle quali sarà ammesso come
«membro esterno» un professore, bisognerà per prima cosa
che si mettano d’accordo fra loro, dato che gli attivisti sono
una minoranza che non rappresenta neppure gli organismi
studenteschi elettivi, minoranza con la quale la maggioranza
non è affatto solidale, come dimostrano frequenti scazzotta-
ture nel seno della famiglia goliardica.
Dopo la democratizzazione e il contropotere una terza
richiesta essenziale è l’abolizione degli esami, e il problema
sarebbe semplificato se, una volta impadronitisi del legisla-
Il Meglio de «il BORGHESE»

discenti e basta. Come variante allo studio avevamo le battaglie società meglio ordinate e più civili della nostra), ma perché
dell’Isonzo. Le nostre «occupazioni» erano il San Michele, Go- l’alternativa che propongono implica con la morte della li-
rizia, il Sabotino, il Monte Santo, l’Hermada, la Bainsizza. Il bertà un irreparabile impoverimento dell’uomo. Quelli di
solo problema dei giovani era, come disse Croce, di non impie- essi che si affidano nel modello moscovita vadano a veder
gare troppo tempo a divenire adulti, e quelle battaglie accelera- come è ordinata nell’URSS l’Università e attraverso quali
vano nei sopravvissuti la maturazione. setacci occorra passare per accedervi. Multi sunt vocati sed
Oggi, nonché sollecitare la maturazione dei giovani, gli pauci electi.
stessi adulti bamboleggiano per terrore dell’accusa di arre- La situazione è stata esposta dal celebre cardiologo Wla-
tratezza sui tempi nuovi, e si baloccano nei vaniloqui delle dimir Bourakovski nello scorso febbraio in un incontro con
assemblee miste e delle commissioni paritetiche. «Sempre clinici italiani a Genova. Vale la pena di riferire un passo
la confusione delle persone - principio fu del mal della cit- del suo discorso: «Ho un figlio che finite le scuole seconda-
tade.» Docenti di grande esperienza e valore, stanchi rie ha espresso il desiderio di divenire medico. I posti di-
dell’insolenza di giovincelli irresponsabili e posti nell’im- sponibili negli Istituti si contano sulle dita. Mio figlio con-
possibilità di lavorare utilmente, si dimettono. correrà con altri sette studenti per un unico posto. La sele-
Gli attivisti del movimento non sarebbero certo da meno zione è terribile. Soltanto quello che risulterà più preparato
dei giovani delle generazioni passate se non avessero subito diverrà, dopo sei anni, medico. Lo stesso avviene nelle altre
una pedagogia falsamente democratica che li ha corrotti, ad facoltà». Altro che Università di massa; altro che universale
eccezione di quelli che hanno trovato nella famiglia un anti- «diritto allo studio». Lo studio è un «diritto» soltanto per
doto immunizzante. Tutte le influenze della società che li cir- chi ha ingegno e volontà di studiare. Lo stato economico
conda concorrono ad intossicarli nella mente e nell’anima, e« della famiglia non deve condizionare la carriera scolastica
tantopiù maligno e più silvestro -fassi il terren col mal seme e d’un giovane (e d’altronde varie istituzioni hanno sempre
non colto - quant’esso ha più del buon vigor terrestro». aiutato gli intellettualmente dotati in condizioni modeste),
Ricordarsi di Dante, come ricordarsi del latino, è indizio ma ci corre parecchio fra il necessario accoglimento di que-
di spirito reazionario, ma la reazione non ha bisogno di tro- sto principio e il facilismo italico e la democratica galleria
varsi nella volontà degli uomini quando è nella necessità del «tutto a tutti», un tutto in cui entra ovviamente il «titolo
delle cose. Res nolunt diu male administrari. di studio».
Questi ragazzi si professano rivoluzionari, con la loro Poiché per effetto di quel facilismo gli istituti secondari
«carica contestativa contro la società attuale» credono ca- adempiono sempre meno, anche per suggerimento ministe-
paci di abbattere e ricostruire, di rifare da capo il mondo, riale, la funzione selettiva, la nostra Università, oggi supe-
riprendere da zero la teoria, e cominciano con l’infilare la raffollata, quando sarà raggiunta dall’ondata di piena della
strada più facile, si aggregano alla schiera più numerosa, si nuova Scuola media d’obbligo diverrà inabitabile. Fra alcu-
aggruppano sotto il vasto ombrello rosso, gridano parole che ni anni gli italiani e le italiane fregiati del titolo di «dottore»
erano già logore e vuote di senso molto prima che essi na- si conteranno a milioni e il certificato di laurea avrà lo stes-
scessero. Non hanno capito che da un pezzo in qua il solo so valore d’un biglietto del tram usato.
modo d’esser autenticamente rivoluzionari è di opporsi a La democrazia come viene intesa da noi è una sbornia
ogni sorta di rivoluzionarismo, non già perché la situazione da cui l’Italia si sveglierà con la testa confusa e dolente, la
presente sia l’optimum della convivenza umana (quattromila bocca amara e le tasche vuote.
anni fa l’Egitto faraonico e la Cina delle dinastie Hia erano (il Borghese, 14 marzo 1968)
Novembre 2020 Il Borghese 41

STAMPA DI PARTE NELLE PRESIDENZIALI lia può vantarsi di non averlo mai neppure ipotizzato) le
schede elettorali per le elezioni del 3 di novembre. La pre-
sunta ragione di questa vergognosa trovata sarebbero i rischi

NOTIZIE legati al Covid-19, ma si tratta ovviamente di una banale


scusa: la gente con le dovute cautele si reca regolarmente a
fare spese, non si vede perché con le stesse cautele non pos-

in pericolo
sa andare a votare.
È notorio che negli Stati Uniti si possa votare per posta
se l’elettore fa un’espressa richiesta motivata: gli viene in-
viata la scheda, che una volta compilata dovrà essere rispe-
dita entro una certa data. Nel caso attuale, invece, queste
di FRANCESCO ROSSI schede vengono inviate – negli Stati a guida Demo-
Comunista – a tutti coloro che sono registrati per votare e
che nella maggior parte dei casi andranno a votare di perso-
Nel momento in cui si scrive non si conoscono i risultati na. Il risultato sarà quello di avere delle schede «doppioni»
delle elezioni americane del 2020, per cui uno dei fatti sa- che si teme potranno essere riempite ad arte. Come? Il Parti-
lienti su cui porre l’attenzione è il comportamento della to Demo-Comunista ha studiato bene tutta la procedura, ed
stampa di maggioranza. Si tratta a questo punto di un grup- infatti ha creato la fase della «raccolta delle schede», fase
po di potere organico al cosiddetto Partito Democratico. già praticata con successo in California nel 2018, quando
L’impostazione delle loro «notizie», cioè il loro taglio, i corrieri privati, personale degli enti locali, oppure dei
temi da approfondire, le prove a sostegno delle loro posizio- «volontari» provvidero a questa raccolta. Si diceva della
ni sono tutte sbilanciate a favore del partito loro beniamino. necessità di invio per posta delle schede ricevute entro un
Purtroppo si tratta di un grave problema per l’America ed è certo termine; ebbene, già due Stati, Michigan e Pennsylva-
triste che una sorta di stampa sovietica si sia ormai svilup- nia, – attraverso le rispettive Corti Supreme statali – hanno
pata nella terra della libertà. Prima di parlare di casi di clas- stabilito che le schede potranno essere contate anche se arri-
sico deficit visivo, nel senso del rifiuto di trattare certi fatti, veranno dopo il 3 di novembre e non avranno il timbro po-
oppure, il che è lo stesso, di ostinazione a guardare da un’al- stale di questa data.
tra parte, affrontiamo due trucchi che la stampa pratica in
maniera precisa. * * *
Il primo di questi potremmo chiamarlo il gioco del parti-
to comunista. Va da sé che con queste premesse il vincitore potrebbe
Per il partito comunista non esistono e non sono mai benissimo non essere annunciato la sera delle elezioni e
esistiti i gulag, le repressioni ed il terrore comunisti, per cui potranno esserci ricorsi giudiziari e contestazioni di vario
i pericoli in ogni sistema politico potrebbero provenire sol- tipo. Si tratta di una serie di problemi oggettivi che il Presi-
tanto da un’eventuale svolta fascista o di estrema destra, per dente Trump – che ha sempre sostenuto che si vota al seggio
cui è sempre «fondamentale» che ogni partito o esponente muniti di un documento d’identità – ha segnalato da tempo.
politico condanni senza mezzi termini, cioè quotidianamen- La stampa ha tradotto questo legittima preoccupazione
te ed a più non posso, i fascisti, i nazisti, il Klu-Klux-Klan e nel seguente modo: in caso di sconfitta, Donald Trump si
similari. rifiuterà di lasciare la Casa Bianca. Nell’unico dibattito tele-
Per praticare questo gioco, si deve energicamente negare visivo tra i candidati alla vice-presidenza, la moderatrice-
ogni repressione, violenza, invasione di tipo comunista, si giornalista Susan Page ha trattato questa assurda conclusio-
deve cioè praticare l’arte del negazionismo con sapienza ne come «fatto» , cioè come premessa per una domanda alla
impeccabile. demo-comunista Kamala Harris. Questi sono i fatti per la
Tradotto nella realtà politica degli Stati Uniti, il gioco stampa maggioritaria.
del partito comunista consiste nel pretendere dal candidato Non importa che i Demo-Comunisti abbiano contestato
repubblicano per qualsiasi carica di condannare i neo- l’elezione nel 2004 (chiedendo la riconta dei voti nello stato
nazisti, i suprematisti bianchi ed il Klu-Klux-Klan e nell’e- decisivo, l’Ohio), nel 2016, nel 2018 (riconta dei voti nell’e-
sprimere insoddisfazione perché la condanna non sarebbe lezione a governatore negli Stati della Georgia e della Flori-
mai sufficiente; di converso, nessun tipo di condanna è ri- da), se Trump decidesse di ricorrere al giudice in ordine alla
chiesta al candidato del partito cosiddetto democratico, cioè regolarità del voto in qualunque parte degli Stati Uniti, que-
non si pretende un’identica presa di posizione riguardo i sto sarebbe equivalente ad un colpo di stato.
gruppi di estrema sinistra. Il lavoro di sponda al proprio partito di riferimento può
Praticare questo gioco nel 2020 è semplicemente inde- essere svolto direttamente con pseudo notizie.
cente ed un oltraggio: dall’inizio dell’estate gruppi marxisti Il 26 di giugno scorso il solito New York Times ha scritto
stanno mettendo a ferro e fuoco le maggiori città americane che la Russia avrebbe stabilito una taglia sui soldati ameri-
– New York. Minneapolis, Chicago, Seattle, Portland, cani in Afghanistan, secondo le solite fonti anonime dei
Kenosha ed altre - , provocando danni alla proprietà pubbli- servizi segreti e Trump non avrebbe preso questa minaccia
ca e privata, quantificati dalle compagnie assicurative in nella dovuta considerazione. I Demo-Comunisti hanno quin-
oltre 2 miliardi di dollari. Vengono inoltre commessi violen- di fatto pubblica dimostrazione della loro tremenda preoccu-
ze ed omicidi, eppure la stampa di cui stiamo parlando si pazione, subito convocando i responsabili governativi della
ostina a considerare questa distruzione come «proteste lar- Difesa in un’audizione alla Camera per approfondire i ter-
gamente pacifiche»; e per quanto riguarda il gioco del parti- mini di questa «minaccia». E’ stato spiegato che di presunte
to comunista, nessun giornalista pretende dal candidato co- notizie del genere ce ne sono molte, in gran parte false, e
siddetto democratico una condanna – e men che meno in che pertanto esse debbono essere esaminate e verificate pri-
termini netti! – di questa pura violenza politica di tipo co- ma che una precisa azione possa essere intrapresa; tuttavia, i
munistoide. Demo-Comunisti hanno preteso di leggere in questa vicen-
L’altro trucco da manuale è quello della contestazione da, in gran parte montata ad arte dalla stampa, una negligen-
delle elezioni. za notevole verso «i nostri soldati».
I Demo-Comunisti hanno saldamente posto le premesse Simile scena si ripete il 3 di settembre con la rivista The
oggettive per creare caos ed incertezza. I governatori di quel Atlantic. Le solite fonti anonime avrebbero rivelato che nel
partito hanno spedito a casa (fatto in relazione al quale l’Ita- 2018 (ma perché lo avrebbero fatto sapere due anni dopo?)
42 Il Borghese Novembre 2020

il Presidente Trump avrebbe cancellato una visita a Parigi al


cimitero americano di Aisne-Marne perché il tempo non era FRA POLITICA E «VIRUS»
buono e perché quelli uccisi sarebbero stati secondo lui sol-
tanto dei «perdenti e fessi». Non importa che siano stati
pubblicati i bollettini meteo e le lettere del personale milita-
re che sconsigliava il viaggio in elicottero al cimitero a cau-
MADRID
sotto pressione
sa del pericoloso stato del tempo; e che più di venti persone
impegnate nella visita in Francia, indicate con nome e co-
gnome, abbiano smentito le «fonti anonime» della rivista
The Atlantic, in aggiunta alla smentita proveniente dallo
stesso Trump. Tutto questo non conta, la storia della rivista
viene trattata dalla stessa stampa e dagli esponenti del loro di GIANPIERO DEL MONTE
partito di riferimento come vera e certificata.

* * * Le manifestazioni suscitate per le strade di Madrid ri-


spondono ad un obiettivo preciso di tutte le sinistre che go-
In ultimo, preme citare il caso della Russia e di come vernano la Spagna: colpire e scardinare qualunque opposi-
questo sia diventato lo spauracchio della stampa. zione. Le misure restrittive assunte dalla presidente della
Sono stati declassificati dei documenti della CIA dai Comunità di Madrid Isabel Díaz Ayuso per frenare l'espan-
quali risulta che la stessa agenzia aveva trasmesso nel set- sione del coronavirus sono state viste come un netto contra-
tembre del 2016 all’FBI affinché indagasse la seguente noti- sto col governo socialcomunista e bisognava demolirle.
zia: il complotto di Hillary Clinton di inventarsi una presun- Sono state definite come «segregazione» e una «pubblica
ta collusione del candidato Donald Trump con il governo offesa» a tutti i cittadini perché stabilivano un isolamento
russo per conquistare la Casa Bianca. Abbiamo avuto modo forzato in 37 zone della città. Socialisti e seguaci di Pode-
di leggere gli appunti scritti dall’allora capo della CIA, John mos hanno scatenato rivolte chiamando la gente ad accorre-
Brennan, che spiega all’ex-Presidente Obama i contorni di re per le strade al fine di protestare contro la Ayuso contrav-
questa vicenda. venendo ad ogni regola di protezione dalla pandemia. Gli
Dunque, quello che era stato sempre sospettato, cioè che esponenti del governo centrale hanno subito iniziato a con-
l’intesa Trump-Russia-Putin fosse una fantasia decisa a ta- troprogrammare le decisioni della presidente della Comuni-
volino dai Demo-Comunisti, era vero. Stavolta però quella tà ma hanno dato l'impressione di operare in una visione
stessa stampa ha usato l’atteggiamento opposto, vale a dire delle cose per davvero oscurantista caratterizzata da mezze
ha continuato a guardare dalla parte opposta ed ha trattare i verità e gravi lacune nella capacità di fronteggiare la situa-
nuovi presunti tentativi della Russia di «interferire nelle zione che il Covid ha creato. Quel che contava era essenzial-
elezioni del 2020» come fatti credibili e, va da sé, mente colpire le iniziative di quanti si muovevano su linee
«preoccupanti per la nostra democrazia». diverse da quelle del governo Sánchez e la salute degli abi-
Di preoccupante in realtà c’è soltanto la condizione or- tanti della Comunità di Madrid era un motivo secondario
mai sovietica della stampa maggioritaria. rispetto a quello di debellare qualunque contrasto col Go-
verno sviluppato da forze politiche come PP e Cs. Dunque
la Ayuso andava abbattuta poiché la sua politica appariva
ingiusta e suicida. Gli accordi apparenti convenuti negli
incontri fra le diverse parti politiche non contavano più e
doveva subentrare la direttiva unica proveniente dal governo
Sánchez.

* * *

Il delegato del governo a Madrid e segretario provinciale


del PSOE Josè Manuel Franco non ha approvato le manife-
stazioni anti Ayuso, si è dissociato da queste iniziative ed ha
subito le aspre critiche dei suoi compagni di partito perché
non allineato sulle loro posizioni. La Comunità di Madrid
aveva applicato misure di limitazione della mobilità in alcuni
quartieri come è stato fatto in altre località spagnole in modo
anche più restrittivo e che non sono state tacciate di
«segregazione». Coinvolgevano lavoratori e persone di di-
versa condizione socioeconomica come i lavoratori tempora-
nei ed erano fondate su dati oggettivi sofferti ma da non in-
terpretare secondo schemi mentali demagogici.
Le forze politiche di sinistra con le loro associazioni le
hanno accusate di essere «classiste» e di voler
«criminalizzare i poveri» cercando in modo rancoroso un
ritorno politico ed elettorale. La Ayuso è diventata un con-
centrato di tutti i mali secondo una strategia ben conosciuta
delle sinistre quando vogliono debellare ogni opposizione
per loro pericolosa.
Qualunque altra esigenza, in questi casi, passa in secondo
piano, fosse anche la salute dei cittadini. Sánchez e compa-
gni hanno sviluppato azioni non solo settarie ma anche con-
trarie al benessere di tutti gli abitanti di Madrid e della Spa-
gna. Il virus è cresciuto, accelerato da queste iniziative folli e
insensate.
Novembre 2020 Il Borghese 43

La realtà è che non c’è mai stato un piano efficace ela-


borato dal Governo applicato nella Comunità e nelle città TRA IL CAUCASO ED IL MEDITERRANEO
perché i partiti indipendentisti lo hanno considerato una
intromissione inammissibile ed un modo di favorire una
politica centralizzata. I messaggi di «ce la faremo» e «ne
usciremo più forti» lasciano il tempo che trovano, quello
TORNA
il Grande Gioco
che occorre in queste circostanze è un progetto concreto
adeguato che è del tutto mancato. Non basta il senso di re-
sponsabilità dei cittadini ma ci vuole quello dei politici e
delle istituzioni. Il tessuto produttivo spagnolo è stato forte-
mente colpito e moltissime persone hanno perso il lavoro.
La Ayuso non ha risparmiato l’evidenza dei dati emersi
Restaurazione ottomana
in questa situazione terribile, con 37 zone della città dove i o tenaglia Russia-«Nato»?
contagi sono stati altissimi e c’è una gran densità di popola-
zione. C’è bisogno di restrizioni di movimento, di conteni-
mento dell’affluenza agli incontri di persone ma non di uno di MASSIMO CIULLO
stretto isolamento generale come il Governo vuole. È neces-
saria una strategia nazionale che il ministro della Sanità non
ha mai saputo sviluppare. Per gli esperti di storia strategica e diplomatica, quanto sta
Il governo attua iniziative demagogiche e nasconde la avvenendo negli ultimi mesi tra il Mediterraneo orientale e
crisi economica generata dal virus. Le previsioni sul PIL il Caucaso meridionale, non sarebbe altro che l'ennesima
sono oscure e il mercato del lavoro rischia un tasso di disoc- riedizione del Grande Gioco, conosciuto anche come Torneo
cupazione del 20 per cento nei prossimi due anni con 4 mi- delle Ombre, che nel XIX secolo vide contrapporsi l'Impero
lioni di spagnoli senza lavoro. Le famiglie restringono le britannico a quello degli Zar. Ovviamente, gli attori sono
spese e cercano di risparmiare ma preoccupa il fatto che di cambiati ed oggi il ruolo di sua Maestà britannica è imper-
tanti aspetti di cui si parla non si abbia chiarezza come per i sonato dal Presidente della Repubblica Turca, Recep Tayyip
fondi europei stabiliti per la Spagna. Erdogan, intento a rinverdire i fasti della Sublime Porta.
Il governo Sánchez privilegia la «Memoria democrati- Dopo circa un secolo di marginalizzazione, il Mediterraneo
ca» che suscita molti dubbi costituzionali, preoccupato so- è ritornato ad essere una delle linee di faglia dove si scontra-
prattutto di ottenere vantaggi politici invece di occuparsi dei no interessi confliggenti di aspiranti potenze regionali. La
problemi concreti attuali. È necessario trovare motivi di politica di espansione della Turchia interessa il Medio
unione anziché di divisione, gli spazi di collaborazione di Oriente e l'Africa come sfere d'influenza tradizionali. Ora
cui il governo Sánchez parla non devono diventare di impo- però, a causa dell'escalation con la Grecia per la questione
sizione, specie dopo che nelle 37 aree già confinate non è delle acque territoriali e lo sfruttamento del gas naturale nel
successo niente che costringa a modificare tale gestione. Le Mediterraneo orientale e il deciso sostegno politico e milita-
misure volute dal Governo sono state alla fine lealmente re alle rivendicazioni dell'Azerbaijan, nella crisi con l'Arme-
applicate a Madrid ma considerate arbitrarie dalla Comunità nia per la regione ribelle del Nagorno Karabakh, Ankara
e offensive dei diritti dei cittadini. Avranno una ricaduta rischia di aprire due fronti in un colpo solo: uno con l'Euro-
negativa su tutta l'economia cittadina ed interessano gli in- pa e la Francia in particolar modo, che ha già assicurato
gressi e le uscite da Madrid e dagli altri comuni colpiti, che pieno sostegno militare ad Atene; ed uno con la Russia, al-
vengono fortemente limitati. leata di Yerevan che non permetterà mai un intervento diret-
La Comunità di Madrid ha presentato un ricorso perché to di militari turchi nelle sue ex-repubbliche sovietiche. In
non si ripetano fatti del genere in futuro. Vi si parla di inva- questo quadro, le mosse di Erdogan potrebbe rivelarsi trop-
sione di poteri da parte del Ministero della Sanità che ha po azzardate, ma se dovessero essere vincenti, la Turchia
preso decisioni senza accordi preventivi obbligando ad eleverebbe il proprio status di potenza regionale incontrasta-
un'applicazione conseguente in sole 48 ore. La Ayuso ha ta non soltanto nel Mediterraneo Orientale ma anche nel
ribadito che è il governo regionale competente in tali deci- Caucaso Meridionale, completando l'opera di restaurazione
sioni e contrariamente alle affermazioni di Sánchez ha riba- dell'Impero ottomano.
dito che le misure da lei adottate erano adeguate. L’acuirsi della tensione tra Grecia e Turchia, alleate
Sánchez ha parlato di «uso partigiano della pandemia» all’interno della NATO, può essere spiegata anche con il
che favorisce l’estrema destra mentre Vox ha accusato la disimpegno statunitense nell'ambito dell'Alleanza atlantica.
sinistra di aver abbandonato i lavoratori e peggiorato la loro Sembra di rivivere il clima della crisi seguita all'invasione
situazione incendiando le strade con le loro «orde scatena- di Cipro Nord da parte turca. Ma se in quel caso, Atene è
te» mentre tanti non sanno se avranno un lavoro e come stata costretta ad accettare il fatto compiuto a causa di un
potranno continuare a vivere. Le misure volute dal ministe- superiore interesse geopolitico comune, leggi contenimento
ro della Sanità sono controproducenti perché limitano la dell'espansionismo sovietico, oggi la situazione è radical-
mobilità all’intero territorio cui si riferiscono e non soltanto mente mutata. Non esiste più un confronto bipolare tra due
ad alcune zone. grandi superpotenze ed ogni attore, medio o piccolo che sia,
Il ricorso al Tribunale Nazionale sottolinea quelle che cerca di massimizzare la sua posizione di ruolo nel sistema
appaiono palesi irregolarità e chiede misure cautelari perché internazionale. La rigidità dei blocchi contrapposti lascia
l’ambito di applicazione di queste decisioni non limita la spazio alla fluidità delle alleanze temporanee e di conve-
mobilità all’interno delle aree sanitarie più colpite ma all’in- nienza. In questo quadro, la Turchia sta giocando da diversi
tero territorio di ogni comune. Si tratta di un abuso di diritto anni, il ruolo di battitore libero, pretendendo di avere le ma-
e di potere. Il numero dei contagi aveva cominciato a dimi- ni libere quando sono in gioco i suoi interessi strategici. Nel
nuire con le misure adottate dalla Ayuso e poi è risalito. corso degli ultimi anni i rapporti tra Ankara, Washington e
Ora i cittadini madrileni vivono in uno stato di confusio- gli altri alleati della NATO sono andati via via raffreddando-
ne. Sulla città e sull’intera Comunità grava una pressione si. I turchi non hanno mai gradito il sostegno statunitense
politica come in nessun’altra parte della Spagna, essendo alle formazioni curdo-siriane ed Erdogan non mai ha fatto
sede della capitale. Non è facile agire con calma perché mistero della sua convinzione riguardo la partecipazione
fattori esterni influiscono sugli aspetti meramente sanitari USA al tentato golpe del 2016, visto come un tentativo mal-
provocando distorsioni deleterie. destro da parte della Casa Bianca, preoccupata dalle fin
44 Il Borghese Novembre 2020

troppo amichevoli relazioni con Mosca, di riportare la Tur- Siria lo status di potenza alleata, in prima linea contro even-
chia sulla giusta carreggiata dell'Alleanza Atlantica. A se- tuali altri competitor nel quadrante mediorientale (Israele in
guito di questi eventi, la permanenza turca all'interno della primis, ma anche gli USA e le forze che contrastavano l'in-
NATO è diventata sempre più complessa. I rapporti tra la fluenza di Damasco in Libano e Iraq). Quando Erdogan ha
Turchia e i suoi alleati occidentali non sono mai stati idillia- intuito che poteva liberarsi di un alleato traballante e scomo-
ci, ma negli ultimi mesi hanno registrato il punto più basso. do, lo ha fatto senza esitare, schierandosi con i ribelli con lo
Dalla Francia sono arrivate parole di fuoco nel momento in scopo di poter allargare la sua sfera d'influenza su alcune
cui la crisi tra Grecia e Turchia sembrava avviarsi spedita- zone di confine. Se è vero che l'intesa tra Ankara e Mosca ha
mente verso un conflitto armato. Tra Parigi e Ankara in real- segnato anche la fine della crisi tra i due Paesi, scoppiata nel
tà, è in atto una escalation che dura da diversi mesi. Lo novembre 2015 quando un aereo da guerra da russo venne
scorso giugno si è anche rischiato l'incidente militare quan- abbattuto dagli F-16 turchi, non si può certo dire che gli inte-
do unità navali francesi hanno preteso di controllare una ressi strategici dei due Paesi combacino perfettamente. Il
nave della Tanzania, carica di armi, diretta in Libia, e scor- primo obiettivo della Russia è quello di provocare un allon-
tata da una fregata turca. Il dossier libico è un altro fronte tanamento della Turchia dall'Alleanza Atlantica e rinsaldare
caldo nel confronto tra i due Paesi, con Parigi che formal- il patto tripartito con Ankara e Teheran, altro giocatore di
mente sostiene il governo di Tripoli, l'unico riconosciuto primo piano in questa partita. Finora però, Mosca non è stata
dalle Nazioni Unite, e sostenuto (anche militarmente dalla disposta a sacrificare Assad, che continua a rimanere il mag-
Turchia), ma ha rapporti ambigui con il generale Khalifa gior impedimento per il rafforzamento dell'alleanza con la
Haftar, l’uomo forte di Tobruk, la cui avanzata sulla capitale Turchia. A questo si è aggiunto nelle ultime settimane il rie-
libica è stata bloccata proprio dall’intervento turco. splodere del conflitto tra Armenia e Azerbaijan per la regio-
Nel 2019, nonostante la forte opposizione degli Stati ne ribelle del Nagorno-Karabakh. Da Yerevan sono subito
Uniti, il governo di Ankara ha ricevuto i primi componenti partite richieste di soccorso verso Mosca per evitare un nuo-
del sistema di difesa russo S-400. Uno schiaffo per la NATO, vo «genocidio armeno», considerata la presunta presenza
che aveva già espresso il suo parere negativo sulla possibilità turca in alcune basi aeree azere ben oltre la fine delle eserci-
che un membro dell’Alleanza adottasse tale sistema di dife- tazioni militari che i due Paesi hanno svolto alla fine di lu-
sa. Così, ora Ankara si ritrova a disporre sia del sistema di glio, denominate TurAz-Qartali 2020. Secondo il Ministero
difesa missilistico russo, sia dei caccia F-35 statunitensi. La della Difesa Armeno, la presenza di almeno due F-16 turchi
Turchia infatti, ha firmato anche un accordo per l'acquisto di è certificata da foto satellitari scattate alla fine di settembre
100 aerei F-35, coinvolgendo nell’affare l’industria naziona- sull'aeroporto di Ganja, situato a meno di 80 km a nord dal
le, militare e non. Un investimento importante che consentirà confine con il Nagorno Karabakh. Erdogan ha finora negato
ad aziende turche di produrre 937 parti dell’aereo. Gli esperti un coinvolgimento diretto della Turchia, ma ha anche ribadi-
militari statunitensi hanno sollevato perplessità circa la com- to che Baku avrà il suo l'appoggio nel caso in cui intendesse
patibilità con i sistemi in uso nella NATO e soprattutto il risolvere «sul campo» l'annosa questione dell'enclave arme-
rischio che i caccia F-35 divengano in qualche modo traccia- na nel suo territorio. Ovviamente, il convitato di pietra in
bili e quindi vulnerabili, da parte della Russia. Il Presidente questo scenario è Vladimir Putin che è riuscito ad imporre
turco continua a sostenere che il legame con la NATO è intat- una prima fragile tregua ai due contendenti e ha lasciato in-
to e che la Turchia ha bisogno di dotarsi di armamenti mo- tendere ad Erdogan che è meglio congelare la questione per
derni ed efficaci per poter rispondere alle minacce terroristi- evitare un imprevedibile allargamento del conflitto.
che che pregiudicano la sua sicurezza. Ed ovviamente, i ter- Erdogan continua invece la sua strategia «ad assetto
roristi in questione sono gli indipendentisti curdi e le milizie variabile», ma sempre inquadrata nella politica «neo-
siriane filo-governative. La Turchia ha più volte minacciato ottomana» perseguita dal suo governo. La Turchia vuole
un'azione militare unilaterale contro le milizie curde sfruttare la sua posizione di «terra di mezzo», massimizzan-
dell'YPG (Unità di Difesa del Popolo curdo), sostenute da do ogni opportunità, senza andare troppo per il sottile. Ora
Washington sul fronte comune anti-ISIS. Ma non è soltanto però, il Paese si trova impegnato su quattro fronti: a sud,
il sostegno statunitense ai curdi a preoccupare Erdogan. Il nella guerra in Libia; ad est, nel consolidamento dei confini
Presidente turco teme anche, che prima o poi, il Presidente con la Siria; a nord, il sostegno all'Azerbaijan e a ovest nella
siriano Bashar al-Assad, sostenuto da Mosca, possa ricordar- disputa sulle acque territoriali con la Grecia. Ankara rischia,
si del trattamento ricevuto da Ankara, all'inizio della rivolta aumentando il numero dei suoi avversari, di ritrovarsi nella
siriana. Poco meno di dieci anni fa, Assad ed Erdogan, ave- morsa di una tenaglia russo-francese che potrebbe ridimen-
vano stretto una sorta di patto di ferro, che riconosceva alla sionare pesantemente le sue aspirazioni.
46 Il Borghese Novembre 2020

affligge tutto il mondo, non sarà l’anno del cambiamento in


GIAPPONE - CAMBIO DEL «PREMIER» senso permissivo.
Nel 2019 gli immigrati che legalmente vivevano e lavo-

PASSAGGIO ravano in Giappone erano quasi tre milioni, una cifra supe-
riore di oltre il 3 per cento rispetto al 2018.
I dati di quest’anno non sono ancora disponibili, ma è ovvio

del testimone
ipotizzare che non ci siano stati scostamenti significativi.
Un altro settore che langue come non mai è quello del
turismo. Fino al 2019 il numero di turisti che sceglievano il
Giappone come meta per le loro vacanze aumentava di anno
in anno: se pensiamo che nel 2018 i turisti che hanno visita-
di DANIELA DAMIANO to il Giappone sono stati ben 31 milioni (fonte World Bank)
non stenteremo a immaginare la caduta a picco che si regi-
strerà alla fine di quest’anno.
Archiviato il premierato più lungo della storia del Giappo- Il turismo è sempre stato un elemento importante per l’eco-
ne, quello del conservatore liberale Shinzo Abe («mister nomia del Giappone, costituendo oltre il 7,4 per cento del PIL.
Abenomics» ha rassegnato le dimissioni, a soli 66 anni, C’è poi da passare in rassegna la politica internazionale.
perché malato), oggi alla guida del Sol Levante c’è Yoshihi- A partire dalla fine della seconda guerra mondiale, sappia-
de Suga (72 anni), già portavoce del governo Abe. mo che il Giappone ha ricostruito e coltivato una relazione
Le origini socioeconomiche dei due politici sono assai molto speciale con gli Stati Uniti.
diverse e questo è un particolare che conta molto nella rigi- Non soltanto il Giappone ospita all’interno dei propri
da complessità delle élite giapponesi: Suga ha umili origini. confini un numero altissimo di soldati americani (circa 40
Suo padre, infatti, era un coltivatore agricolo di fragole. mila), ma i rapporti con l’America si sono notevolmente
Inoltre, Suga, trasferendosi dalla campagna a Tokyo, rafforzati durante la premiership di Abe, il quale ha svilup-
appena diciottenne, si è autofinanziato gli studi universitari pato un’intesa di vedute con il presidente Trump attorno
in legge, lavorando come operaio in uno stabilimento che all’idea che la Cina costituisca una seria minaccia dal punto
produceva cartone. di vista militare.
Shinzo Abe, invece, vanta radici aristocratiche, in quan- Il 78 per cento della popolazione giapponese, d’altronde,
to rampollo di una famiglia di primo rango. Suo nonno, secondo svariati sondaggi, ha un’opinione poco favorevole
Nobusuke Kishi, è stato primo ministro del Giappone dal della Cina. Anche su queste basi, quindi, il governo giappone-
1957 al 1960, così come anche il prozio, Eisuke Sato (primo se, sotto la guida di Abe e con l’appoggio esterno di Donald
ministro dal 1964 al 1972). Trump, ha approvato un paio di anni fa un finanziamento re-
Abe, inoltre, aveva anche intrapreso un biennio di studi cord per la difesa militare (47 miliardi di dollari), perlopiù im-
presso l’University of Southern California, allargando di piegati per acquistare materiale bellico made in USA.
fatto i suoi orizzonti politici e culturali: un elemento non Suga sa bene che l’alleanza con gli Stati Uniti non è in di-
troppo comune (per quei tempi) in un Paese piuttosto chiuso scussione e come premier dovrà, dunque, «conservare» questa
come il Giappone. situazione, al fine di mantenere la posizione del Giappone, a
Proprio per queste differenze sociali fra i due leader, fianco dell’America, sulla scena internazionale, sebbene la
però, con il passaggio del testimone c’è una parte della so- rielezione di Trump sia più che mai incerta nel momento in cui
cietà giapponese che si aspetta da Yoshihide Suga il compi- scriviamo questo articolo [noi non stiamo facendo previsioni,
mento di una riforma strutturale della burocrazia ammini- ma soltanto constatazioni oggettive - N.d.A.].
strativa e del fisco, che anche in Giappone, come in quasi Dal punto di vista economico-finanziario, si sa che Suga ha
tutto il mondo, sono stretti in pugno da una classe politica sempre sostenuto le misure aggressive della Banca centrale del
limitata che rappresenta una vera e propria casta. Giappone per contrastare la deflazione. È quindi certo che si
È interessante ricordare, a questo proposito, che durante delineerà nel suo governo una «Abenomics» rafforzata, allo
la pandemia di Covid-19, Suga ha fortemente criticato la scopo di far uscire il Giappone dalla crisi provocata dal Coro-
struttura burocratica del Giappone, rea a suo giudizio di navirus. Le prime misure, allora, cavalcando una timida ripresa
ostacolare la battaglia contro il Coronavirus. dell’economia giapponese in questo autunno 2020, potrebbero
Suga perciò, che politicamente è analogo ad Abe, essendo essere un allentamento monetario unito a un deciso stimolo
anche lui un liberal-democratico (sebbene Suga non abbia mai fiscale da parte della Banca centrale.
aderito a nessuna corrente interna al partito), potrebbe tuttavia Le priorità del primo ministro giapponese, il cui manda-
cercare di stimolare un paio di riforme da tempo attese. to scadrà a fine settembre 2021 (la stessa scadenza, cioè,
Occorre fare alcune considerazioni generali, ad esempio che avrebbe avuto Shinzo Abe) sembrano, quindi, non sol-
sull’età media della popolazione giapponese, che sta invec- tanto essere quelle di proseguire la politica di «Abenomics»,
chiando molto rapidamente. ma soprattutto quelle di riuscire a sbloccare la terza freccia,
Il numero di neonati diminuisce sempre di più, di pari puntata sul pacchetto di riforme strutturali per rilanciare
passo con la crisi economica, e questo significa che la forza l’economia.
lavoro giapponese si assottiglierà considerevolmente, aggra-
vando con segno negativo la ripresa dell’economia.
In un intervento pubblico, nel 2015, Suga aveva incorag-
giato le donne giapponesi a «contribuire al loro Paese» fa-
cendo più figli, ma era stato immediatamente e piuttosto
duramente criticato per questa sua «uscita».
Si potrebbe ipotizzare, però, che, questa volta, grazie al
suo ruolo di premier, tornerà a parlare di questo argomento
alla prima buona occasione, senza effetto boomerang.
Le politiche del lavoro giapponesi, per controbilanciare
la scarsa natalità, potrebbero incrementare il flusso degli
immigrati a cui viene concesso di trasferirsi in Giappone,
tuttavia il Paese resta saldamente ancorato alle sue caratteri-
stiche nazionaliste e di certo il 2020, con il Coronavirus che
Tic e Tabù a cura di Giovanni Sessa

aperto dalla pubblicazione degli Atti di

Studi Evoliani 2019 due convegni di studio (Roma-Milano,


14 dicembre 2019) organizzati dalla
Fondazione per celebrare i settant’anni
Evola al tempo del «Coronavirus» de Lo Yoga della potenza (1949-2019).
Le sette relazioni tenute dagli studiosi
intervenuti propongono approfondi-
menti disparati, relativi alle scelte di
orientalistica di Evola, soffermandosi
È uscito da poco, con la consueta ogni facile catastrofismo, che non sia- sulla sua lettura del tantrismo. Tra le
puntualità, l’annuario della Fondazio- mo affatto di fronte alla fine del mon- altre, segnaliamo quella di Horia Cor-
ne Evola, Studi Evoliani 2019, edito da do. Quella che si configura davanti ai neliu Cicortaş, traduttore e curatore in
Fondazione Evola-Ritter edizioni, di- nostri occhi è, sic et simpliciter, la fine Italia di opere di Eliade e Cioran. Mol-
stribuito, per la prima volta, nel circui- di un mondo, quello post-moderno, to ampia la sezione dedicata ai Saggi.
to librario nazionale. Ciò attesta l’ac- succedaneo della modernità di matrice Essa presenta l’approfondita lettura di
cresciuto interesse maturato attorno illuminista. Il virus ha reso evidente ai Nuccio D’Anna dell’opera storico-
alle attività della Fondazione e alle sue più un stato di fatto innegabile. Evola religiosa di W. F. Otto, una presentazio-
numerose pubblicazioni. La prepara- lo scrisse in un articolo illuminante, ne delle tematiche relative alla magia
zione del volume, come si evince dalla pubblicato sulle colonne de La Torre sexualis, un attraversamento dell’esteti-
Nota editoriale, è stata realizzata in un (da poco in una nuova edizione aggior- ca evoliana ed un confronto, motivato
periodo anomalo, segnato dall’emer- nata e commentata nelle librerie per i dalla recente morte del filosofo Ema-
genza sanitaria indotta dalla pandemia tipi delle Mediterranee) nel marzo nuele Severino, tra la sua filosofia e
da Covid-19. Stiamo vivendo, ancora 1930. Quello che sta tramontando me- quella del pensatore tradizionalista. Si-
oggi, nonostante la quarantena imposta stamente è il mondo il cui valore por- gnificative, infine, le pagine di Luciano
all’Italia sia terminata da qualche me- tante è da individuarsi nella «religione Tellaroli sull’alpinismo metafisico.
se, in un «tempo sospeso», non avendo dei diritti dell’uomo», nel livellamento
conseguito, finora, alcuna certezza me- generalizzato. È il mondo in cui, da * * *
dica in merito all’evolversi della situa- tempo, i popoli non fanno che inginoc-
zione. Resta il fatto che, oltre alla chiarsi davanti a falsi dèi, l’utile, il de- La sezione Inediti e rari è impre-
drammaticità della situazione socio- naro, e dal quale sono sati estromessi i ziosita da testi rari. Ci riferiamo agli
economica italiana, europea e mondia- Capi! Gli uomini della nostra epoca scritti della polemica intercorsa tra
le, il virus sembra avere intaccato alcu- sono stati: «scientemente liberati Evola e la rivista cattolico-
ni dogmi attorno ai quali è stato co- dall’Io e dallo spirito […] parti imper- tradizionalista, Adveniat Regnum, in-
struito il senso comune contempora- sonali nell’immane agglomerato so- trodotti da un testo, contestualizzante
neo. I profeti del progresso illimitato, ciale […] Il loro pensiero e il loro mo- le ragioni del contendere, firmato da
della produzione senza limiti, del sac- do di sentire e di giudicare avrà carat- Carlo Fabrizio Carli. In questa parte
cheggio devastante della natura, della tere assolutamente collettivo», scrive- dell’annuario compare un pezzo di
globalizzazione, sono rimasti soli. va Evola. Gli uomini della società li- Pier Vittorio Barbiellini Amidei, dal
Questo virus «moderno» ha fatto com- quida sono ammaestrati e vivono una quale si evince come, nonostante le
prendere anche ai riottosi, verità che piacevole, sanissima, sportiva condi- differenze di vedute, ci fossero allora,
ad Evola e al pensiero di Tradizione zione da «animali domestici». Questo tra le parti in causa, rispetto e stima
risultavano di evidenza lapalissiana lo stato delle cose: «da un punto di vi- reciproca. Va segnalata, inoltre, l’im-
molti decenni or sono. sta spirituale, che è quello che a noi portante testimonianza del musicista
importa di più, la fine del nostro mon- «metafisico» Giacinto Scelsi, la cui
* * * do,è già avvenuta» (p. 11). Nulla da figura e opera sono organicamente pre-
preoccuparsi. L’unica cosa che conta è sentate, in un saggio di scorrevole let-
La democrazia liberale, soprattutto farsi trovare pronti per la svolta radicale tura, da Andrea Scarabelli. In Crona-
in Italia, ha esplicitato, davanti alla che auspichiamo, per il Nuovo Inizio. che e polemiche è contenuta la rasse-
pandemia, l’humus totalitario, epi- Studi Evoliani 2019 risulta, allo gna di una mostra evoliana tenutasi a
demico, come disse il filosofo Andrea scopo, decisamente utile. L’annuario è Milano nell’ottobre del 2019, oltre
Emo, che la costituisce ab initio. Il fi-
losofo di «sinistra» Giorgio Agamben,
se ne è accorto tra i primi, richiamando
l’attenzione sulla nascente «dittatura
sanitaria», espressione politica della
governance, espropriatrice della libertà
dei popoli oltre che delle loro identità
spirituali e culturali. Tranquilli, con
Evola è possibile asserire, al di là di

AA. VV.
Studi Evoliani 2019
Fondazione Evola-Ritter ed. - 2020
Pagine 300 - € 25,00
48 Il Borghese Novembre 2020

I «Colloqui»
di Gennaro Malgieri
Una raccolta di interviste

Gli anni nei quali viviamo sono, per


usare l’espressione coniata da Spen-
gler, anni decisivi. In questo frangente
storico, l’uomo europeo è chiamato a
all’accorato ricordo che Manlio Trig- giocare una partita importante in dife-
giani ha dedicato ad Alessandro Bar- sa della memoria storica . Ci stiamo
bera, recentemente scomparso. Dello incamminando celermente sulla strada
studioso pugliese, vengono riprodotti della dimenticanza e dell’oblio, aven-
due saggi atti a metterne in luce la do sacrificato sull’altare dell’effimero
qualità esegetica e il rifiuto di ogni ste- e del momentaneo, ciò che siamo, il
rile dogmatismo e scolasticismo. passato e le tradizioni. Tale processo è
stato accelerato dalla mercurialità del
* * * web, dalla rete, che tende costitutiva-
mente a cancellare, a rimuovere dati,
Il volume è, more solito, chiuso da fatti e quanto pare accumularsi nelle
un’ampia rassegna di recensioni di te- cartelle dei computer. Inoltre, come
sti inerenti tematiche evoliane e/o tra- acutamente colto, un secolo fa da Or-
dizionali. Nella Nota editoriale si fa, tega y Gasset, assistiamo ad un pro-
tra l’altro, riferimento, all’ampio dos- gressivo abbassamento della qualità
sier sui funerali alpestri di Evola, pub- della vita: «La caratteristica del mo-
blicato su Studi Evoliani 2017. Quella mento è che l’anima volgare, sapendo-
raccolta, si ricorda, ha suscitato la rea- si volgare, ha il coraggio di affermare
zione di qualcuno che si è sentito chia- il diritto alla volgarità» (pp. 141-142).
mato in causa. Ciò ha prodotto la pub- Desumiamo questa asserzione del filo- dizio ideologico, in altri casi, al con-
blicazione di un altro dossier, sullo sofo spagnolo, dall’ultima fatica lette- trario, si dimostrarono più oggettive.
stesso tema, apparso su una nota rivi- raria di Gennaro Malgieri, Colloqui La prima intervista fu rilasciata dal
sta di indirizzo tradizionale. La cosa è (1974-1991). Attraversando il bosco, pensatore cattolico Francisco Elias de
così commentata sull’annuario: «Ora i nelle librerie per i tipi di Solfanelli. Tejada y Spinola, esponente di primo
lettori hanno in mano i diversi punti di piano del Carlismo: a suo dire, tale
vista […] e possono decidere con co- * * * movimento avrebbe rappresentato,
gnizione di causa, giudicando libera- nella lotta politica della Spagna:
mente da sé. Al di là di ogni sentito Si tratta di una silloge di interviste «l’essenza spirituale […], la spina
dire e leggenda metropolitana» (pp. 12 che l’autore raccolse tra il 1974 ed il dorsale del nostro popolo» (p. 21).
-13). Quest’anno, quindi, la lettura di 1991, dalla viva voce dei più significa- Difensore strenuo della monarchia
Studi Evoliani 2019, risulta ancor più tivi intellettuali della «destra» europea. tradizionale, de Tejada rimarca le dif-
stimolante che in passato, testo impre- I testi dei colloqui sono preceduti da ferenze che dividevano Carlismo e
scindibile per quanti siano vicini al un introduzione e da una postfazione Franchismo. A. James Gregor difende,
pensatore romano o per quanti voglia- attualizzanti. Non ce ne sarebbe stato contro l’ideologizzazione della storia
no avvicinarsi al suo mondo ideale. bisogno, in quanto i contenuti del vo- messa in atto dalla storiografia pro-
lume sono profetici e intrinsecamente gressista, nelle pagine da Malgieri a lui
attuali. Gli studiosi interpellati forni- dedicate, la ricerca rigorosa della pro-
scono al lettore consapevole, risposte va documentale, quale: «unico modo
filosofiche, politiche ed esistenziali per non distorcere la verità e per sco-
atte alla comprensione del nostro tem- prirla nella sua interezza» (p. 32).
po, la cui deriva spirituale era stata Seguendo tale metodo lo studioso sta-
dagli stessi pronosticata. I protagonisti tunitense scrisse una della prime opere
del volume, marcano differenze ideali «non ideologizzate» sul fascismo, che
significative tra loro, e testimoniano la tanto scandalizzò la critica à la page.
varietà e la profondità speculativa
dell’area di pensiero dei «reietti» e dei
«reprobi». Le interviste furono realiz-
zate in un frangente in cui, per la saga- Gennaro Malgieri
ce azione della Nuova Destra, anche Colloqui (1974-1991)
pensatori provenienti da esperienze Attraversando il bosco
culturali diverse, si interessarono ad Solfanelli ed. – 2020
autori «sconvenienti». In molte circo- Pagine 146 - € 12,00
stanze, come ricordato da Malgieri, le per ordini:
esegesi «sinistre» del pensiero del edizionisolfanelli@yahoo.it
«cattiverio» furono gravate da pregiu-
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Dal Risorgimento
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al Fascismo
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DAL RISORGIMENTO
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AL FASCISMO
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50 Il Borghese Novembre 2020

le al richiamo della pulsione di Eros, si

Arte e Dionisismo sia lasciato alle spalle la zavorra intel-


lettualistica, concettualistica: «per
divenire un super-esploratore di stati
Un «e-book» di Vitaldo Conte fino alla loro dilatazione virtuale» (p.
14). Lo scritto di Roberto Guerra si
inserisce in tale contesto cogliendo:
«una traslazione erotico-virtuale tra la
Le definizioni delle correnti artistiche libro, è opportuno recuperare alla me- futurista Valentine e Moana» (p. 15).
hanno poco senso. Chi, ancora oggi, moria del lettore, aduso utilizzare nella Sia la Valentina/ Valentine di Conte
ritenga possibile, dopo le avanguardie, decodificazione del reale l’esclusivo quanto la Valentine/Moana di Guerra,
dopo i dibattiti teorici del secondo ed improprio strumento del concetto, vivono la dimensione immaginale, non
Novecento, arrischiare definizioni e messogli a disposizione da duemila concettuale e, pertanto, si sottraggono
classificazioni, utilizzando suffissi e anni di logocentrismo, un’altra visione ad ogni approccio utilitaristico e di
prefissi quali, post, trans o quant’altro, della vita, anzi della physis, della natu- mero mercimonio con l’eros. Viene
al fine di orizzontarsi nel panorama ra. Essa si presentò allo sguardo auro- qui prospettato, nelle figure femminili
contemporaneo, incorrerebbe in un rale dei Greci, non nelle determinazio- duplici, un culto della Bellezza atto a
grave errore. È l’impressione che si ni ontiche che siamo soliti cogliere in far fiorire la Femmina dalle ceneri del
trae dal recentissimo ebook dello stori- essa, quando ci serviamo del principio decaduto ed ormai spento femmini-
co dell’arte e performer Vitaldo Conte, logico d’identità. Tale strumento ci smo. Nel medesimo contesto, l’autore
Dioniso Legami. Lussuria Futurista, costringe a dire l’albero diverso dalla procede a leggere la figura del marche-
comparso nel catalogo della Tiemme pietra, a dire A altro da B. No, i Greci se de Sade, sottraendola alle
Edizioni Digitali. Il volume è arricchi- dell’epoca tragica esperirono la natura «immaginette» nelle quali essa, il più
to da una poesia di Carmelo Strano e come mixis, potenza originante, caoti- delle volte, è stata costretta. Quella di
da un contributo critico di Roberto ca ed inesausta. In termini mitico- Sade è: «scrittura del desiderio» (p.
Guerra, centrato sulla figura della nota religiosi tale visione sostanziò la pote- 20), pulsione storicamente rimossa
porno star Moana Pozzi, letta in chia- stas di Dioniso, dio dell’ebbrezza, dalla Legge, dal potere culturale e po-
ve Porno Futurista. dell’ambiguità, dell’eterna metamorfo- litico. Anche Sade mira a valorizzare
Non tema l’improvvido lettore! si e primavera del mondo. la donna libera, come mostrano gli
Non si tratta di un testo «osceno», an- Soltanto chi abbia contezza dei signi- emblematici personaggi di Justine e di
che se, alcuni dei contenuti proposti, ficati del dionisismo può, dalle pagine Juliette: la prima, infelice e sottomessa
hanno tratto antitetico rispetto al senso del libro di Conte, trarre linfa vitale per alle costrizioni sociali, la seconda disi-
comune contemporaneo, per il quale il catturare, nel fare poietico, nella dimen- nibita, felice e libera e, in quanto tale,
porno, sic et simpliciter, è variabile sione performativa e sin-estetica, tale atta a ridar vita all’universo.
interna dell’industria culturale, orien- potenza generativa. Essa si mostra in- La scrittura del marchese proviene
tata alla creazione di un immaginario, nanzitutto nell’Eros e nella sua primige- dal «chiuso», il suo è un sapere da hor-
individuale e collettivo, scandito dal nia pulsionalità. Pulsionalità che indusse tus conclusus, il cui simbolo è il castello
mero consumo, dalla mercificazione di gli esponenti dell’avanguardia futurista, di Silling, in cui lo scrittore ambientò le
ogni aspetto della vita, eros incluso. da Marinetti a Tavolato, ricordati 120 giornate di Sodoma. Nelle sue pa-
Per entrare nelle vive cose di questo dall’autore, ad esaltare la libera sessuali- gine, male e perversione sono l’altro
tà quale sostanza di arte-vita, supporto volto del conclamato: «diritto al godi-
dell’annunciato incipit vita nova. Italo mento» (p. 21). Sade, in tal modo, resti-
Tavolato nel 1913 pubblicò su Lacerba tuì: «all’uomo occidentale la possibilità
uno straordinario Elogio della Prostitu- di ritrovare, di intendere e vivere la
zione, dal quale si evincevano importanti propria storia come tragico movimento,
intuizioni relative alla pratica della ma- inglobante l’altra faccia della ragio-
gia sexualis. Nel medesimo frangente ne» (p. 22), niente affatto rassicurante.
storico Valentine de Saint-Point stilava i Nel capitolo successivo, Conte si con-
manifesti della Donna e della Lussuria, fronta con l’esperienza magico-sessuale
nei quali rivendicava il valore creativo di Crowley, la cui essenza, al di là del
del piacere erotico, atto a porci in rela- presunto satanismo, rappresenta per
zione con le potenze del cosmo, della l’autore un invito affinché l’uomo recu-
natura tutta. Più tardi, l’eroina futurista si peri la propria deità. In Crowley: «La
convertì all’Islam, assumendo il nome sessualità, attraversando il piacere e il
celestiale di Luce spirituale. Conte tra- dolore, fa raggiungere all’essere il limi-
sfonde la Saint-Point con la Valentina te […] la lucidità magica, in cui la tran-
uscita dalla mano di Guido Crepax, ec- ce diviene veggenza nell’uomo e nella
cellente fumettista: «Forse Valentina non donna» (p. 28). Tale tensione all’oltre è
può esistere nella realtà quotidiana […] propria delle forme espressive che fan-
non è facile incontrare una donna di
carne con le caratteristiche fisiche e
caratteriali del personaggio di Cre-
pax» (p. 12). Conte anela al «contatto» Vitaldo Conte
con tale prototipo femminile multiplo. Dioniso Legami
Perché ciò accada, il desiderante Lussuria Futurista
deve trasmutarsi, come avviene nell’i- StreetLib ed. – 2020
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Novembre 2020 Il Borghese 51

Leonardo da Vinci
Un genio tra scienza ed ermetismo

Leonardo da Vinci è una delle perso- Vinciano intese l’arte quale:


nalità più significative del nostro Rina- «conoscenza che consente a chi la
scimento. In lui hanno trovato sintesi pratichi di comprendere le leggi che
esemplare le tensioni spirituali ed in- governano e regolano la natura» (p.
tellettuali che animarono quell’età, 21). Memore del Vasari, Frau ricorda
quel Nuovo Inizio della storia europea, che l’artista, fin da giovane suscitò
connotata da un recupero dell’Antico, attorno a sé un alone ambiguo di ma-
ma esposta anche sul moderno. Finora, gia e incantamenti, in quanto avvertiva
la maggior parte dei contributi esegeti- il mondo quale grande macchina natu-
ci dedicati al grande Vinciano, si sono rale: «mossa da forze […] e regolata,
intrattenuti sull’apporto fornito dal suo nei suoi perfetti congegni, da una men-
genio allo sviluppo della scienza. Una te eccelsa che ha predisposto ogni
recente monografia, sposta l’attenzio- cosa secondo le leggi della matemati-
ne sui profondi legami che l’artista ca» (p. 26). Frau si pone, pertanto, in
no della pelle e del corpo il limite posto ebbe con le idealità del neoplatonismo sequela con Vuilliad che, per primo,
tra visibile ed invisibile. Le esperienze riemerse, per volontà di Cosimo dei all’inizio del secolo scorso, e alla luce
di scrittura del corpo attraversate dal Medici, nell’Accademia di Careggi, in di uno studio accorto, aveva colto mo-
performer romano, prima tra tutte quel- cui operarono Marsilio Ficino e Pico tivi ermetici negli scritti e nella produ-
la con Elisa Valdo, come da molti altri della Mirandola. Ci riferiamo al volu- zione artistica del Vinciano. La stessa
artisti d’Europa e d’Oriente, sono moti- me di Dalmazio Frau, L’Angelo in- biblioteca di Leonardo, da quel che se
vate da una: «scrittura, insofferente a quieto. Scienza e magia in Leonardo ne conosce, raccoglieva una serie di
esistere nei confini delimitati di una da Vinci, edito da Iduna. volumi attestanti il suo interesse erme-
pagina,(che) può ricercare spazi altri Il libro merita una prima positiva tico-neoplatonico.
per esistere» (p. 32). menzione in quanto, come sottolineato
Più volte, tali esperienze sono state da Mariano Bizzarri nell’informata * * *
teatralizzate dall’autore, con la nascita prefazione, nelle sue pagine l’autore:
dell’avatar Vitaldix che spiccò il folle «ha saputo coniugare la sensibilità Tale prossimità si evince dall’anali-
volo futurista lanciandosi con il para- dell’artista (Frau è innanzitutto pitto- si delle pitture leonardesche, a comin-
cadute nell’azzurro cielo. Questi ha re) […] alla erudizione dello studioso ciare dalla Madonna del gatto. In real-
nelle T rose, compagne di sogno e versato in discipline esoteriche» (p. tà, non si tratta di una vera pittura, ma
d’avventura: «novelle Baccanti per- 11). Inoltre, Frau, fin dalla premessa, di due studi che chiariscono come l’ar-
mettono a Vitaldix/Dioniso di resusci- prende le distanze dalle letture propo- tista abbia messo in atto un processo
tare […] riti di passaggio» (p. 41). ste da mistagoghi contemporanei, qua- identificativo con il piccolo felino,
L’eros è gioco di sguardi atti ad instau- li Brown de Il Codice da Vinci. Il Vin- scaltro ed imprendibile. Il gatto risulta
rare legami magnetici, gioco terapeuti- ciano non fu a capo di confraternite enigmatico come la Sfinge, portatore
co per l’uomo contemporaneo, che si segrete, di sètte atte ad ordire complot- di domande e conoscenze legate
manifesta nelle narrazioni fantastiche ti contro l’ordine imposto all’Europa all’occulto. La sua figura è stata varia-
sotto il segno di Dioniso. da Santa Romana Chiesa. Egli fu: mente interpretata e caricata di signifi-
«“uomo universale” e mistico pittore cati, sia salvifici che diabolici. Leonar-
del Mistero con un linguaggio artistico do lo lega alla Vergine, identificandolo
totalmente simbolico ancora in gran all’elemento mercuriale, sfuggente,
parte da decifrarsi» (p. 19). In questa che il Bambin Gesù cerca di trattenere.
affermazione si condensano gli intenti Il felino: «altri non sarebbe che la
di Frau che non ha la pretesa di elargi- manifestazione dell’[…] Eterno Fem-
re facili e definitive verità storiche al minino» (p. 37), in un’esegesi nella
lettore, ma mira a suscitare dubbi e quale elementi pagani e cristiani si
curiosità relativi ad una personalità sovrappongono. Il momento apicale
complessa, che non può, sic et simpli- del volume va colto nell’esegesi della
citer, essere schiacciata sui canoni prima versione della Vergine delle
interpretativi della vulgata scientifica. Rocce, custodita al Louvre. Quattro
Allo scopo, ecco l’autore ricostrui- personaggi occupano la scena: la Ver-
re, con spiccato gusto per il particola-
re, che mai scade nel pettegolezzo a
sfondo sessuale, connotante di sé più
Dalmazio Frau
di qualche lavoro biografico, i momen-
L’Angelo inquieto
ti della biografia del genio, la cui esi-
Scienza e magia
stenza fu scandita da irrequietezza
in Leonardo da Vinci
spirituale, ragione dei suoi continui
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ne del pittore ma anche dell’osservato-
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re dei fenomeni naturali, la frequenta-
zione della bottega del Verrocchio. Il
52 Il Borghese Novembre 2020

gine, il Bambin Gesù, San Giovanni


Battista e un Angelo, rappresentati
senza aureola. La scena si sviluppa
dinamicamente tra rocce, acqua e coin-
Teurgia e magia
nel mondo antico
volge persino l’osservatore della pittu-
ra. La lettura di Frau è tradizionale e
simbolica. La grotta che ospita l’in-
contro tra Giovanni, il precursore del
Cristo, il Bambino e la Vergine è un
meta-luogo, vale a dire un luogo della
Un saggio di Chiara Toniolo
natura in cui irrompe la sovra-natura.
La caverna è spazio di iniziazione, è
simbolo equivalente al cuore e alla J. J. Bachofen, eminente antichista e
montagna e allude alla materia prima giurista di Basilea, prossimo per ideali-
che le potenze numinose attivano. La tà al Romanticismo di Heidelberg, fu
Vergine, in essa, designa il Principio tra i primi a mettere in discussione il
femminile della manifestazione. metodo accumulativo, storico-critico
Il percorso iniziatico è suggerito moderno, ritenendolo incapace di co-
dalla sorgente d’acqua che indica: «un gliere l’effettivo ubi consistam del
moto che procede dal basso verso l’al- mondo antico. Tale metodo, esclusiva-
to» (p. 48). In sintesi: «La caverna è il mente basato sulla raccolta di fonti
nuovo Eden dove l’elemento terra s’in- attendibili e del loro vaglio, non con-
contra con l’aria, l’acqua e il fuoco, e sente l’accesso alla spiritualità dei no-
il mondo minerale con quello animale, stri antenati. Al contrario, come il pen-
vegetale e spirituale» (p. 51). L’identi- satore svizzero mostrò nel Matriarcato
ficazione dell’Angelo è incerta, po- e in altre opere, il ricercatore dovrebbe
trebbe essere sia l’ «ortodosso» Ga- dismettere l’abito scettico della moder-
briEl, sia UriEl. Resta il fatto che il nità, ed avvalersi di un rapporto empa-
dipinto evidenzia la valorizzazione tico con quella civiltà e quegli uomini.
dell’aspetto femminile del cosmo, Allo scopo, sarebbe risultato indispen-
mentre il paesaggio esplicita le tappe sabile liberarsi del pregiudizio
del percorso iniziatico. L’osservazione «scientifico». Più recentemente, sullo
della natura è sempre risultata centrale stesso tema si è intrattenuto nella ricer- Oracoli Caldaici, in quanto: «si tratta
in Leonardo: lo condurrà, perfino, a ca ed esegesi della Sapienza greca, del primo studio di ampio respiro su
mettere in atto una serie di sfortunate Giorgio Colli. È da poco nelle librerie questi testi folgoranti, iniziatici e sa-
esperienze di volo ed a progettare le un’opera che sembra aver fatto tesoro pienziali» che: «sa cogliere, conserva-
«ali di pipistrello», che Bob Kane, delle indicazioni dei due pensatori re e comunicare […] l’aura visionaria,
disegnatore di Batman, riprenderà ricordati. sapienziale e misteriosofica di questi
molti secoli dopo. L’ermetismo del Ci riferiamo al volume di Chiara condensati poetici» (p. 5). È, pertanto,
grande artista si mostra, infine, nei Toniolo, Opus Numinum. La Teurgia e il rapporto empatico, intrattenuto
dipinti dei Poliedri: «Siamo alla metà la Magia nel mondo antico edito da dall’autrice con le idealità del mondo
del 1400 e Leonardo si colloca all’in- progetto Ouroboros, arricchito da un che indaga a concederle l’apertura di
terno di quel vasto filone che [..] per il saggio introduttivo di Luca Valentini e accessi interpretativi negati ad altri.
tramite di Luca Pacioli […] andrà dalla prefazione di Angelo Tonelli, Ciò non implica che il volume non sia
riscoprendo la tessitura nascosta del allievo di Colli. Fin dall’incipit del rigoroso, fondato su una bibliografia
mondo» (p. 13). testo, l’autrice esplicita le ragioni che importante. Al contrario, anche il letto-
l’hanno condotta a tale ricerca. Si trat- re meno accorto può cogliere quanto
* * * ta di un sentimento che, ad un dato peso abbia nella trattazione, la forma-
momento della vita, dopo essersi sedi- zione filologica dell’autrice. Gli Ora-
In tale ambito egli recuperò l’idea mentato nell’animo fin dalle letture coli Caldaici rasentano, certamente,
di Geometria qualitativa che è: dell’infanzia, induce: «tutti gli uomini nelle loro prospettive, le suggestioni
«assimilata all’attività divina che crea a sentire un filo, un legame quasi dolo- proprie al pensiero neoplatonico, ma
e ordina i mondi» (p. 79). Attraverso i roso con qualcosa che un tempo si è non coincidono di fatto con l’aspetto
poliedri si entra nel cuore della crea- conosciuto e a cui si anela a tornare: eminentemente teoretico presente in
zione divina, nella struttura che, muo- Nostalgia» (p. 21). Nostalgia per un tale corrente di pensiero. Per questo,
vendo da Pitagora, Platone definì ma- mondo soltanto apparentemente perdu- l’autrice concentra la propria attenzio-
tematico-geometrica della Realtà. Una to, ma che continua a vivere in noi ne: «sulle effettive pratiche e sulla
Geometria sacra, come nelle intenzioni esercitando un potente richiamo sullo disciplina operativa della teurgia,
del francescano Luca Pacioli, connessa spirito. Tale sentimento fu centrale perché ha ben chiaro che in esse con-
con la musica: «dal momento che i nella civiltà ellenistica, la cui cultura, e siste il cuore, e la radice, dei Khal-
rapporti che contraddistinguono le non soltanto filosofica, anelava al ri- daiká lóghia» (p. 5).
proporzioni tra poliedri inseriti nella torno epistrofico all’origine. Le prime
sfera possono rifarsi a quelli della traduzioni latine dell’Odissea furono
scala musicale pitagorica e vengono realizzate in quel frangente storico e la
posti sotto il nome di “armonia delle Chiara Toniolo
storia narrata in quei versi fondativi,
sfere”»(p. 95). Conclusivamente, Leo- Opus Numinum
racconta di un periglioso ritorno alla
nardo mirò a realizzare la divina coin- La Teurgia e la Magia
Patria momentaneamente perduta, del
cidentia oppositorum, la ricomposizio- nel mondo antico
ritorno all’Uno.
ne dell’Androgine, consapevole che Progetto Ouroboros – 2020
Come esplicitamente riconosce
l’alchimia altro non è, se non imitazio- Pagine 171 - € 15,00
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54 Il Borghese Novembre 2020

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nomi, «contenitori umani»: «formule
di chiamata e formule di scioglimento
dell’entità» (p. 6). Il processo integra-
tivo è, sostiene Toniolo, interpretato in
modalità differente dai pensatori neo-
platonici. Con Plotino, ed in parte, con
Proclo vengono a prevalere l’aspetto
contemplativo-intellettuale e la pratica
ascetica delle virtù, con Giamblico, al
contrario, torna a palesarsi un:
«ritorno alle origini egizie dell’Arte
Trasmutatoria, tramite la pratica teur-
gica» (p.10), precisa Valentini nel suo
scritto introduttivo. Nonostante tale
schema interpretativo prevalente, l’au-
trice non esclude, alla luce di docu-
menti, che lo stesso Plotino abbia agito
in termini teurgici, in una prassi opera-
tiva specifica.
Ciò che emerge con evidenza nel
testo è che, nella teurgia quale «Opera
Divina», si realizza una perfetta identità chiaro che, se negli Oracoli Caldaici e
tra l’operatore e la divinità. Si tratta di in Porfirio non vi era differenza tra la
È stato il pregiudizio religioso in- una conoscenza divina che pone tra- possibilità di coercizione teurgica sugli
dotto dal monoteismo ad impedire: smutazione e identificazione in uno: dèi o sui demoni, con Giamblico e Pro-
«per anni che il tema teurgico, salvo «una pratica rituale che è preghiera clo: «la realtà del mondo superiore ci è
rari casi, venisse affrontato con spirito autentica, se con tale terminologia si apparsa suddivisa in maniera differen-
critico e con un attento esame delle intende azione magica che opera e te» (p. 161), in quanto i due filosofi
fonti» (p. 22). Per teurgia deve inten- riconquista uno stato superiore dell’Es- ritenevano che l’azione teurgica potesse
dersi una forma di magia: «all’interno sere» (p. 11). Gli dèi, le potenze numi- compiutamente compiersi soltanto nei
della quale l’operatore, seguendo una nose, in tale pratica non potevano esse- confronti di esseri di grado inferiore e
gerarchia di potenze che dal mondo re comprese per dualismo, nella loro non nei confronti degli dèi. Il libro che
umano passa per quello demoniaco, presunta alterità rispetto all’uomo. Il abbiamo presentato spinge dunque le
raggiunge una comunicazione con le processo teurgico realizzava una rina- proprie analisi fino alla Scuola di Ate-
potenze divine tale da concedergli un scita, il passaggio dal condizionamento ne, rilevando come l’efficacia della
potere straordinario» (p. 23). Ecco, della molteplicità sensoriale dell’uomo pratica della teurgia: «in tutta la storia
allora, le analisi dell’autrice soffermar- volgare, all’unità verticale, il passaggio del tardo platonismo, non fu mai messa
si sulle forme di divinazione teurgica indicato nel mito dall’ascesa di Eracle- in dubbio» (p. 162).
centrate sul fuoco e sulle apparizioni a Ercole verso la Luce, verso Apollo. Lo Un volume che apre porte impor-
quest’ultimo connesse, ma nel medesi- studio di Toniolo mette, tra l’altro, in tanti su un mondo misconosciuto.
TERZA PAGINA
CONTROCULTURA ALL’ITALIANA punto ben preciso, che rischia, se non
sparire, almeno di vederlo compromes-

Cala il Sipario!
so. La questione è: alla luce delle deci-
sioni del governo, giuste o sbagliate che
siano, si può fare a meno dello svago,
del divertimento, della riflessione e
Stabili in difficoltà, sale dimezzate delle emozioni che il Teatro è in grado
di apportare alle nostre vite?
e chiusure per il «Covid» stanno Il comparto si avvale di tanti e tanti
lavoratori: tecnici, attrezzisti, costumi-
portando alla scomparsa del Teatro sti, musicisti, artisti, attori, registi,
drammaturghi, autori, scenografi e via
discorrendo, e tutti quanti permettono
di CRISTIANO ARNI che lo spettacolo vada in scena, per il
godimento del pubblico in sala. Il pub-
Un governo che prende a calci i prin- quell’hic et nunc, in grado di far scat- blico, quel «mostro» a tante teste che si
cipi fondamentali di una Nazione e del tare gli animi. cela nel buio della platea o dei palchi,
suo Popolo, sovrano, è un governo che L’ignoranza e la mancanza di Cul- delle gallerie fino lassù il loggione; ma
manca sicuramente in qualcosa. tura, invece sedano gli animi, li doma- ci sono anche numerosi teatri più picco-
Ci sono elementi fondamentali per no, e li dominano; l’annacquamento li, teatrini e sale teatrali dignitose pur
la vita di uno Stato: la libertà di culturale, spinto ai limiti del nozioni- senza ordini disposti su più livelli.
espressione, l’accesso all’istruzione, smo, adatto ad un uso e consumo mo- C’è una espressione che si usa fare
sicurezza e tutela del popolo, salute dei mentaneo, non tiene conto della me- in teatro per definire il «locus», un
cittadini, lavoro e dignità civile, rispetto moria, quindi un popolo perde di vista parallelismo caro ad attori e registi,
ed osservanza del sistema giuridico, se stesso e i suoi princìpi. pedagoghi e autori: «Si ha teatro quan-
diritti riguardanti l’integrità civile, etica In assenza di una corretta fruizione do qualcuno guarda qualcun altro
e morale del popolo per la sua coesione dell’offerta culturale, si mantengono più mentre recita».
sociale. Stiamo parlando, ovviamente, facilmente i prerequisiti per l’ignoranza, Questo significare che senza pub-
di un apparato strutturato ed organizza- presupposto per dominare e domare le blico non si ha teatro, luogo del vede-
to, affinché non vengano a mancare i masse. E l’istruzione è la prima forma e re, così come si va in scena anche se in
princìpi fondanti di una Nazione. fonte di presa di coscienza, a cui poi sala c’è un solo spettatore; certo, que-
Quando un Governo, non permette segue il resto, teatro compreso. sta è un’estremizzazione che significa:
al suo popolo, il normale svolgimento In questo discorso, per quanto av- se al teatro non permetti l’ingresso
della vita quotidiana con lo scorrere ventato possa apparire, focalizziamo un degli spettatori, lo spettacolo non può
delle sue attività, si palesa fortemente avere inizio.
una qualche forma di restrizione, di Ciò perché uno spettacolo, di qual-
costrizione che instaura mancanze, ma siasi tipo esso sia, ha un costo che bi-
c’è la pandemia quindi, tutto è fatto in sogna ammortizzare con il biglietto,
virtù e tutela della salute pubblica, fare cassa per mantenere gli impegni
compreso non andare a teatro, attività con tutti i lavoratori del comparto,
considerata superflua ai fini della so- compilando i borderò, i libri contabili,
pravvivenza della specie. perché lo spettacolo ha un costo, come
Se all’inizio eravamo stati colti alla ogni altra cosa.
sprovvista, ed oggi brancoliamo anco- Quindi, se i teatri si vedono ridurre
ra nell’incertezza, qualcosa la stiamo il numero di posti in sala, riducendo il
apprendendo, sia sulla sicurezza, sia numero degli abbonati, che garantisco-
sul modo di comportarci gli uni con gli no una forma di fedeltà da parte degli
altri. Questo però, non giustifica tutta spettatori abituali, allora li si pone in
una serie di decisioni e misure prese grave difficoltà, costringendoli a chiu-
che fanno tanto discutere. dere senza alzare la saracinesca, come
Un settore, in cui l’esposizione avviene per le attività commerciali.
sociale è alta, è il Teatro. Forma ed In fondo il teatro e lo spettacolo
espressione della Cultura, il Teatro, in sono come un bene di consumo para-
tutte le sue forme ed accezioni è quella gonabile ad ogni altro bene o servizio
più diretta a dialogare con il pubblico, su larga scala. Allora perché non in-
ad instaurare una profonda ed empati- centivare forme di programmazione
ca presa di coscienza collettiva. alternative?
Che sia tragedia o commedia, feuil- Perché non portare le stagioni tea-
letton o vaudeville, music-hall o caba- trale sulle piattaforme digitali? Istituire
ret, teatro alto o teatro più popolare, il degli spettacoli via streaming, come
genere teatrale è la forma culturale di abbiamo fatto con tante altre trasmis-
intrattenimento più articolata e com- sioni in cui ci si «collegava» e tutt’ora
plessa che esista. Articolata, perché la ci si connette, e si mettono online le
diversità di generi e forme ne caratte- stagioni teatrali facendo pagare un
rizza lo statuto della forma spettacola- accesso o una forma di abbonamento
re; complessa, in quanto drammaturgi- ad un certo numero di spettacoli?
camente, con il Teatro si compie
56 Il Borghese Novembre 2020

Le soluzioni e la fantasia spaziano Parlando con il direttore artistico e Questa decisione equivale ad una
in tante altre direzioni, affinché il set- fondatore del Teatro, Fabio Gravina, scommessa, in quanto Pietro Longhi
tore culturale ed il comparto dello abbiamo affrontato l’argomento sotto ha tenuto a precisare che su 440 posti
spettacolo non cedano il passo di fron- vari punti di vista, evidenziando che, ne saranno disponibili la metà, ed ulte-
te al baratro. al momento, non c’è strada d’uscita da riori riduzioni potranno essere dovute
Ad esempio, quest’anno a Roma queste difficoltà. a motivi tecnici! Longhi ha ricordato
una sala teatrale dignitosa, che ha mes- Aprire la sala con metà delle pol- che nello stesso periodo dell’anno
so in scena per vent’anni le sue stagio- trone potrebbe essere un modo, ma scorso, gli abbonamenti erano almeno
ni con un teatro di repertorio classico, siamo certi che non vi sia un’alternati- il doppio di adesso, con una notevole
in costume, con compagnie di attori va? Gravina suggerisce che sia lo Sta- perdita per il botteghino.
numerosi, contrariamente alla tenden- to, ossia il Governo a restituire i bi- L’impresa teatrale non è aria fritta
za degli ultimi anni, non aprirà per la glietti delle poltrone omesse, somman- se si considerano i costi e le spese, le
stagione in corso; è la prima volta che do i borderò degli anni passati, con- responsabilità economiche a cui biso-
accade, a memoria d’uomo, che a Ro- frontando i conti ed istituendo un fon- gna fare fronte: è un gioco serio, e va
ma, un Teatro non apra alla stagione do che consenta di soppesare le perdi- affrontato con serietà.
teatrale. Stiamo parlando del Teatro te, se soltanto il Governo tenesse alla Gravina, considerando il teatro una
«Prati», aperto e gestito direttamente loro formazione identitaria e culturale forma d’arte degna di attenzione e ri-
da Fabio Gravina. dei cittadini. spetto, in simili condizioni non se la
Il Teatro «Prati» si trova in una Ma il «Prati» non è il solo né l’uni- sente di proseguire, perché il pubblico
zona piuttosto centrale, nel centralissi- co in queste condizioni; parliamo del non può essere condizionato né influen-
mo quartiere Prati, facilmente raggiun- teatro «Manzoni», anche lui in Prati ed zato negativamente dall’andare a teatro.
gibile anche con i mezzi pubblici; un vicino alla sede della RAI. Lo Stato, ma più che altro la politi-
teatro di 116 posti, attrezzato e dotato Il suo direttore artistico, Pietro Lon- ca meschina di questo governo, non si
di tutte le misure necessarie per la rea- ghi, ci ha riferito al telefono che que- preoccupa di chi fa cultura, di chi in-
lizzazione e la fruizione di spettacoli st’anno erano incerti sull’apertura, fino veste tempo, risorse economiche, la
di prosa, che della tradizione hanno all’ultimo non sapevano come sarebbero propria stessa vita nel nome del teatro.
fatto il fiore all’occhiello. andate le cose, se ci fossero stati i pre- Abbiamo brevemente affrontato la
Se ad un teatro di 116 posti, per supposti per avviare la stagione oppure questione, che merita una più appro-
quanto validi motivi di sicurezza, riduci no; dopo un paziente e lungo monitorag- fondita attenzione e analisi, iniziando a
il numero dei posti, omettendo il nume- gio della situazione, la valutazione e parlare di quella che sarà la stagione
ro di posti disponibili e riducendoli ad l’analisi della fattibilità, il Teatro teatrale in corso presentandola da due
esempio alla metà, ecco che gli mandi «Manzoni», noto per i suoi spettacoli punti di vista diversi, per dimensione e
sottosopra tutti i conti economici che si brillanti con nomi quali: Patrizia Pelle- caratteristiche peculiari di scelte arti-
è fatto per realizzare la stagione. grino, Pietro Longhi stesso, Gianfranco stiche differenti, accomunate da un
Ora, pare che il Teatro «Prati» pos- d’Angelo, Paola Tiziana Cruciani, Bar- fatto: quello di creare un indotto, un
sa ripartire da Gennaio/Febbraio 2021, bara Bouchet, Carlo Alighiero, per citar- comparto che dà lavoro a centinaia di
anche se al momento non si sa quali ne alcuni, ha deciso di accettare la sfida e migliaia di persone, ad oggi purtroppo
saranno le sorti del Paese. portare avanti la sua attività. prive di occupazione.
Novembre 2020 Il Borghese 57

dialoghetto sul dilemma tra voglia di


AL TEATRO «PETROLINI» DI ROMA vita e voglia di morte, mentre nell’in-
ciso in «SI’/NO» quale padrone di

Va in scena casa scacciato da casa era totalmente


invasato di rabbia umoristica e vendi-
cativa; magnifiche la voce e la gestua-

la Filosofia
lità di Ettore Savarese che nel ruolo
della Morte irridente contro la Gioia
suscita toni sprezzanti di superiorità,
aguzzi, trafiggenti messi in dubbio
dalla volontà della Gioia di affermarsi.
di GERARDO ALFONSINI Il duetto tra Moccia e Savarese fu tea-
tralità come non se ne vede e ascolta,
sciabolate che colpiscono esistenziali-
In uno dei testi essenziali della rap- portare il dolore presente, laddove la sticamente. In «SI’/NO» Vasapollo usa
presentazione teatrale tenutasi al Tea- Disperazione costringe ad agire, dà la la voce piena, chiara, sentita alla perfe-
tro «Petrolini», in Roma, il «Dialogo forza della Disperazione. Il Dialogo è zione nello spiegare, vagliare, argo-
tra la Morte e la Gioia», la Morte so- recitato con la voce dal timbro sonoro, mentare i suoi sospetti contro la mo-
stiene che è inconcepibile la Gioia nitido, pieno di Diego Vasapollo e glie, entrando opportunamente in un
esistendo la Morte, la quale ritiene di dalla voce esile, aggraziata, femminile personaggio narrativamente «ragiona-
essere il pensiero costante, ossessivo, di Sabrina Tutone, con una sincronia di tivo». Armando Como nella figurazio-
penosissimo degli uomini e sugli uo- battute perfetta. ne dell’ingenuo, dello svagato, ma
mini; la Gioia disillude la Morte, acca- Umorismo di classe nell’atto unico pure incuriosito interlocutore del mari-
de il contrario: o l’ultima situazione «SI’/NO». Un uomo sospetta che la to non ha eguali per umorismo senza
che gli uomini considerano è la Morte moglie lo tradisca e che si abbigli per volerlo essere, fermo, serio, attonito,
o, se la pensano, cercano di fingersi l’amante fingendo di abbigliarsi per il svolge un equivoco sull’altro, come
vie di scampo: che l’anima è immorta- marito, il quale ne parla con un cono- accennato, ma non si scompone, una
le, che la specie non muore, che vi è scente in un Bar, il suo interlocutore è vera «maschera» teatrale. Sabrina Tu-
reincarnazione in altri individui o addi- alquanto stordito e distratto, equivoca tone nel dipanare la cognizione delle
rittura che la Morte non esiste finché continuamente ed il «lei» con cui il sue intenzioni e delle intenzioni del
c’è la vita e quando c’è la Morte non marito parla della moglie gli sembra coniuge ha espresso brani di difficilis-
avendo la coscienza non avremo con- rivolto a «lui» con effetti umoristici sima espressione, basta una parola
sapevolezza della Morte. Ad ascoltare teatralissimi, ma il dramma esiste ed è fuori posto e non si coglie il significa-
queste mascherature della Morte, la il dramma dell’interpretazione delle to. È stata superiore. Vero teatro, con-
Morte ride, irride, Lei sa che la Morte intenzioni dell’altro: la moglie vuole cettuale, drammatico. Nessuna conces-
è eterna, definitiva, e dunque si ritiene davvero vestirsi per l’amante o invece sione all’andamento odierno che cerca
tragicamente sovrastante, terrificante. lo fa per il coniuge che pensa di sedur- la risata, la volgarità, la «battutina» per
Vincitrice. Ma ancora una volta la re in quanto lo considera distratto da compiacere. Un teatro di pensiero,
Gioia la disillude, e sostiene che Lei, lei? In questo enigma della compren- problematicissimo, che lascia residui
la Gioia pur non ignorando la Morte sione o incomprensione spunta un per- di meditazione, fondamentalmente:
vuole vivere, ama la vita nonostante la sonaggio che non ha a che vedere con non basta sopravvivere, se accettiamo,
Morte e contro la Morte. La Morte non la situazione, un tizio disperatissimo vogliamo la vita, vivere per la gioia e
si aspettava questa «novità» riteneva perché ha dato ospitalità a della gente per l’intensità della vita su questa ter-
che gli uomini se pensano la Morte che lo vuole cacciare da casa, un inci- ra, oggi.
considerano vano vivere! È sorpresa so assurdo e realissimo. Testi e regia di Antonio Saccà, ap-
che l’Uomo possa contemporaneamen- Attori confacenti ai ruoli, il viru- plauditissimo con gli attori e il fisar-
te pensare la Morte e voler vivere, lento, aspro Riccardo Moccia che nella monicista Sergio Vasapollo che ha
perfino gioire proprio contro la Morte, parte della Gioia, mi riferisco al intarsiato di melodie gli intermezzi dei
la Morte come ragione per volere mas- «Dialogo tra la Morte e la Gioia», al- vari testi. Infine ogni attore ha letto
simamente la Gioia la sgomenta. Ma il terna il quasi non detto a scatti di ten- una composizione poetica di Antonio
finale è tragico, La Morte sfida la sione estrema con risultati espressivi Saccà dal suo recente libro: Quel che
Gioia (l’Uomo) a guardarla in faccia, da vero teatro, ciò anche in un brano a resta del Nulla (Armando Editore).
l’Uomo la guarda ed atterrisce, male-
dicendola. La Gioia nella tragedia del-
la Morte.
Inconsueta questa rappresentazio-
ne, non siamo più disposti alla dram-
maticità, anzi, alla tragicità né a queste
figurazioni astratte - Gioia, Speranza,
Morte - che facevano parte del teatro
antico ripreso in epoca medievale e
barocca, siamo ormai in un realismo
terra terra, borgataro; invece Saccà
ritorna al classico, all’antico, a sugge-
stioni filosofico-teatrali che hanno una
efficacia esistenziale incredibile ap-
punto in quanto desuete.
Altrettanto suggestivo il Dialogo,
tra l’Uomo e la Speranza. L’Uomo non
vuole la Speranza giacché la Speranza
rimanda la felicità al domani e fa sop-
58 Il Borghese Novembre 2020

tanto una comunicazione sinestetica:

La poesia sconfinante risultano anche immagini-concetto.


Queste accompagnano, in maniera
sotterranea, il suo procedimento di

di Evola nel «Dada»


pensiero, che sottintende simultanea-
mente quello esoterico e propriamente
alchemico. Le sue pitture e poesie sono
testimonianze di questi percorsi che
Ricordando «Arte Astratta» (1920) parlano di mondi visionari che sem-
brano includere la presenza di un oc-
chio invisibile. Questi spazi, popolati
di VITALDO CONTE di immagini interiori e superiori, sono
fissati con distacco, oltre l’umano:
anticipano il mondo lucido e disincan-
La poesia di Julius Evola è costituita e il Dada. L’autore stesso rifiuta di tato con cui guarderà, con gli occhi
da una trentina di testi, tra cui alcuni distinguere e separare i momenti più della riflessione, la realtà del proprio
apparsi su pubblicazioni del tempo e i significativi del suo percorso culturale. tempo con la sua critica e denuncia alla
dieci, che a questi si aggiunsero, che Ne rivendica il senso complessivo e la modernità.
furono pubblicati nel 1920 in Arte continuità fra l’espressione artistica e il La poesia è da leggere anche come
Astratta (Collection Dada). Questa percorso filosofico: «Nell’essenziale, espressione di un percorso di forma-
edizione, da considerare la sua prima sussiste una continuità attraverso tutte le zione: quello proteso verso una cono-
pubblicazione, raccoglie anche la sua varie fasi della mia attività». In maniera scenza sempre più approfondita della
posizione teorica e sue 4 composizioni similare non delimita i confini della stes- tradizione ermetico-alchemica. Que-
(visive). Tutte le poesie furono poi sa espressione artistica: «Chi possiede un st’ultima, muovendosi fra Simbolismo,
raccolte dall’autore nel libro Râaga solo mezzo espressivo, non è artista». Futurismo e Dadaismo, si contamina
Blanda (Scheiwiller, 1969). Questa La sua astrazione diviene posizione con questi movimenti. L’alchimista è
produzione poetica costituisce una interiore che può essere «l’archetipo ... l’antesignano del da-
rilevante testimonianza, anche per le «oggettivizzata», sia nella pittura che daista», rileva Arturo Schwarz. L’al-
sue diversificate e transdisciplinari nella poesia. La coscienza astratta vuo- chimia diviene, per Evola, creazione,
letture, che interagiscono con la sua le essere «uno stato di intensità in cui lettera-concetto e procedimento imma-
espressione artistica e di pensiero. Co- non vive più né sentimento, né pensie- ginale di pensiero, travalicando anche i
me avviene in Arte Astratta. ro, ma solo un’atmosfera rarefatta, confini fra le arti, come quello fra la
Una creazione sconfinante, come strana, in cui suoni e forme quasi d’un pittura e la poesia. I testi che compon-
questa, può richiedere esistenze e mo- altro mondo, di un’altra realtà, passa- gono la raccolta Râaga Blanda sono
menti differenti, nel suo svolgersi, per no come in un paesaggio cangiante; stati scritti nel periodo compreso fra il
trovare la consapevole totalità del pro- avente ora il color del sogno, ora 1916 e il 1922. Le poesie incluse nel
prio procedimento. L’idea di arte totale quello del delirio. L’arte dadaista cer- libro evidenziano diversi elementi di
o di sintesi delle arti è presente in di- ca di esprimere tale stato». contatto con la letteratura italiana ed
versi aspetti delle avanguardie storiche Le immagini, che Evola affida alla europea del periodo, e corrispondono
che Evola ha attraversato: il Futurismo sua pittura e poesia, non evocano sol- alle fasi della sua produzione poetica.

VITALDO CONTE LEGGE POESIE DI EVOLA


GALLERIA D’ARTE MODERNA, ROMA 7 MARZO 2019
Novembre 2020 Il Borghese 59

L’autore, nell’introduzione, scrive


che in questa poesia è visibile uno FESTIVAL DELLA FILOSOFIA - 2020
sviluppo che, a parte alcune non rile-
vanti incidenze futuriste, va dal deca-
dentismo, simbolismo e dall’analogi-
smo fino alla composizione dadaista.
Macchine
In quest’ultima fase viene seguita la
tecnica della poesia astratta e della
(Modena, Carpi e Sassuolo)
cosiddetta alchimia delle parole, in cui
le parole sono usate non secondo il di ANNA MARIA SANTORO
loro contenuto oggettivo ma secondo
le loro valenze evocative, associate a
fonemi inarticolati, che vengono ac- Perché il dolore, l’amore, il sogno? sorta di danza surreale che ricorda le
cordate in modo vario. Le reiterazioni La vita è una conquista personale at- scene delle tragedie greche, con ma-
di lettere partite da onomatopee futuri- traverso il ragionare; è avventura della scherine sui volti e voce metallica da
ste giungono al Dada, attraverso la mente e a questo serve la filosofia, a canto funebre nell’aria «Mantenere la
ritualità ermetica e il libero fonetismo, esercitare il pensiero perché la vita distanza di sicurezza» che tuttavia dà
perdendo la funzione imitativa o allu- possa adattarsi. sollievo, perché diversa da «distanza
siva per assumere quella di richiamare L’anno 2020 possiede lo sfinimen- sociale», che in uso nel linguaggio dei
un suono intimo, ancestrale. to di un lockdown per pandemia ma politici richiama invece un tipo di iso-
possiede, anche, la comprensione del lamento che diventa solitudine.
* * * carattere positivo del dolore: «Noi non «Ciascuno di noi è una macchina
sentiamo la salute del nostro corpo ma prodigiosa realizzata dagli dèi», scri-
Evola riprende la dimensione sim- avvertiamo immediatamente, subito e veva Platone nel 399 a.C. nelle
bolista per esprimere una materialità chiaramente, il piccolo punto dove la «Leggi».
linguistica autonoma: da utilizzare con scarpa ci fa male». Si scopre, nelle Riflettere sulle «Macchine» signifi-
il suo potere evocativo, attraverso l’or- parole di Schopenhauer, che c’è biso- ca pensare a implicazioni sociali ed
chestrazione dei sensi, emergendo da gno di un male per comprendere il etiche che esse hanno sulla salute, sul
gruppi d’immagini apparentemente benessere che l’ha preceduto e si sco- lavoro, sulla politica o sull’economia;
slegate (come nell’alchimia della parola pre, anche, che il nostro stare insieme, ma anche sul corpo come confine tra
di Rimbaud). Sostituisce l’iniziale che in passato non incontrava ostacoli, natura e artificio; sulla vita come insie-
astrattismo sentimentale con uno a- oggi diventa ricerca spasmodica me di dati e sul mercato dei nostri
passionale. La lirica non deve esprime- dell’altro; è per questo che il Festival comportamenti; oppure sugli androidi
re più nulla, perché è tutta espressione della Filosofia di Modena Carpi e Sas- che ci fanno paura per reazioni ina-
pura, libertà incondizionata, dominio suolo ha prediletto il fascino delle le- spettate che sempre più somigliano a
dei mezzi d’espressione: entra in un’at- zioni magistrali dal vivo anche que- quelle umane, come il suo etimo vuole
mosfera assolutamente rarefatta, osses- st’anno in cui sono vietati gli assem- - ἀνήρ ed εἶδος - uomo e immagine.
sionante di alogicità e orgasmo interio- bramenti, con quarantuno filosofi chia- Elena Esposito a Sassuolo discute
re. Lo spettatore deve porsi verso la mati a parlare attorno a un tema, di «Algoritmi» che elaborano quantità
nuova arte con particolare predisposi- «Macchine», che assorbe ogni declina- di dati che finiscono spesso per essere
zione d’animo per accoglierne la sinfo- zione sull’uso che l’essere umano fa incomprensibili; a Modena Stefano
nia: più che capire o vedere un oggetto dei mezzi tecnologici. Come sempre, Quintarelli narra di intelligenze artifi-
o un’idea, dovrà lasciarsi attraversare si argomenta e si riflette per tre giorni ciali, chip sottopelle e marketing degli
dai ritmi e dagli accordi. L’autore con- a metà settembre ma, non come sem- intermediari tecnologici distinguendo
verte «lo svuotamento... dissacratorio pre, ci si sposta per le strade in una ciò che è materiale da ciò che non lo è:
dadaista in un rituale di magia evocati-
va, rassicurante nei confronti dell’io
dell’autore (e quindi del lettore), attra-
verso la dissoluzione dell’io stesso ne-
gli elementi indifferenziati del mondo».
Le parole, disposte con apparente
libertà, vivono in uno spazio determina-
to da linee convergenti e divergenti, che
sembrano cristallizzate dal pensiero. Il
«cosiddetto soggetto» si dissolve in infi-
niti fili di simpatie che tendono a edifi-
care un’atmosfera immaginifica. Una
speciale chiaroveggenza ricrea l’alchi-
mia lirica nella dimensione oscura del
simbolo. Le possibili illuminazioni pro-
pongono un mondo che dilata le possibi-
lità sensoriali e percettive della realtà,
fino ai confini estremi del vivibile e
dell’oltre. Il suo verso, edificandosi con
immagini che richiamano una musica
interiore, si espande impalpabilmente in
coinvolgimenti plurisensoriali. Come
accade in talune espressioni della poesia
concreto-visuale e fonetica internaziona-
le, specificatamente in quelle di voca-
zione magico-rituale. MICHELA MARZANO, IN CONFERENZA STAMPA
60 Il Borghese Novembre 2020

È notte quando Paolo Nespoli


astronauta dell’ESA sale sul palco a
piazzale della Rosa a Sassuolo che nel
2016 aveva ospitato Paola Puppo e
Fulvio Ricci sul tema delle onde gravi-
tazionali. Definisce lo shuttle
«l’apoteosi della complessità» e scher-
za: «È stato più difficile arrivare a
Modena dall’America, a causa del
Covid, che andare in orbita».
Barbara Carnevali, con grazia, par-
la di grazia nei rapporti tra funzione e
forma, tra bellezza e tecnologia, e di
eleganza nelle costruzioni fantascienti-
fiche di Kubrick e delle macchine da
scrivere di Adriano Olivetti.
Umberto Galimberti risponde alle
domande sul legame «Uomo-
macchina» nel quale l’uomo diventa
servo: «Per macchina non intendo lo
strumento, che è tecnologia, ma la
razionalità della tecnica, che consiste
nel raggiungere il massimo degli scopi
con l’impiego minimo dei mezzi. Essa
è efficienza e produttività ma l’uomo è
anche irrazionale» e come tale soffre,
ama, sogna; «È inquietante che oggi
MAURIZIO FERRARIS non si abbia un pensiero alternativo a
quello dell’utile».
«Un libro cartaceo, mio, posso strac- posta, fare delle proprie fragilità punti Mancano, quest’anno, Remo Bodei
ciarlo, prestarlo, bruciarlo, leggerlo, di forza». ed Emanuele Severino.
invece il libro digitale non è mio; con
la digitalizzazione, quindi, cessa di
esistere la proprietà così come l’abbia-
mo considerata fino ad ora». Massimo
Recalcati parla invece di Desiderio.
Come in tregua in una guerra, si
prova a mescolare ragione e arte: a
Modena l’installazione di Alice Pado-
vani è sulla complessità della
«Macchina-museo» che raccoglie dati
e oggetti mentre la mostra «Macchine
dei fuochi» è sulla storia di spettacoli
pirotecnici; «Wunderkammer» contie-
ne immagini e riflessioni in tempi di
pandemia sul ruolo futuro dell’archi-
tetto; a Sassuolo Nani Tedeschi subli-
ma la simbiosi tra piloti e macchine
mentre «Quinta stagione» di Bertozzi
& Casoni è il busto di un umanoide
realizzato in ceramica.
Non si può dimenticare «HAL», il
computer che in 2001 Odissea nello
spazio, nel 1968 palesava emozioni
come un essere umano. Ma proprio
quando si ribella all’uomo, è allora che
la macchina diventa più interessante,
«ma non dobbiamo temerla perché»,
per Maurizio Ferraris, «fa semplicemen-
te le cose per cui l’abbiamo inventata».
La disamina di Salvatore Natoli in
teleconferenza nella chiesa di San Car-
lo a Modena rimbomba sull’altare co-
me un’omelia per un’etica della tecni-
ca, «Nel passaggio tra potenza e onni-
potenza, dobbiamo discernere tra ciò
che possiamo fare e ciò che non pos-
siamo fare», come il monito di Miche-
la Marzano: «In un mondo che tende a
potenziare capacità fisiche, psichiche
e intellettive occorre, in tendenza op- QUINTA STAGIONE DI BERTOZZI & CASONI
Novembre 2020 Il Borghese 61

come la più grande collezione di que-


I «NOSTRI» MUSEI VATICANI sto tipo di manufatti. Purtroppo, è di
norma chiusa, venendo aperta sola-

Il più ricco Museo mente per motivi di studio.


Direttamente collegato al Chiara-
monti è il Braccio Nuovo, inaugurato

del mondo
nel 1822, che separa il Cortile della
Pigna dal Cortile del Belvedere. Il
rientro dalla Francia delle opere confi-
scate comportò un riassetto delle colle-

sta a Roma non a Parigi zioni, rendendo opportuna la costru-


zione di un nuovo settore per la scultu-
ra classica. L’incarico venne affidato
all’architetto Raffaele Stern, il quale
di RICCARDO ROSATI progettò una soluzione espositiva che
ha fatto la storia della Museografia:
una maestosa galleria lunga 68 metri,
In un numero recente de il Borghese le quali sono sufficienti per convincer- coperta da una volta a cassettoni con
abbiamo spiegato perché i Capitolini a si che parliamo del primo museo del lucernari, quindi con una illuminazio-
Roma siano senza dubbio il terzo mu- pianeta, senza se e senza ma! Di segui- ne zenitale totalmente avveniristica per
seo più importante che esista. Lo si è to, tracceremo un nostro itinerario l’epoca. Il Braccio Nuovo presenta una
fatto non soltanto per adempiere al ideale, così da non perdersi in un labi- teoria mozzafiato di statue romane,
compito primario di questa Rubrica: da rinto sterminato di ambienti, e utile insieme a qualche originale greco, di
oltre dieci anni tentiamo con fermezza altresì per costruirsi nella mente una grandi dimensioni, con pezzi celebri
di educare gli italiani alla consapevo- immagine compiuta della straordina- dell’Antichità, tra tutti, l’Augusto di
lezza della unicità di un Patrimonio rietà delle Raccolte Pontificie. Prima Porta (I secolo d. C.).
nazionale che non ha eguali, ma anche Poi, c’è il Museo Pio Clementino,
per aprire un varco a una verità musea- I Musei vennero fondati da Giulio creato nel 1771 per volontà di Clemen-
le ultima, la quale, se finalmente com- II nel 1506, con l’entrata in Vaticano te XIV e ampliato successivamente da
presa e accettata, potrà fungere da utile del Laocoonte, la seconda statua della Pio VI, pure esso dedicato alla statua-
elemento di lotta culturale contro le Classicità per importanza dopo quella ria greco-romana, con una quantità
menzogne che attanagliano l’animo Equestre di Marco Aurelio dei succita- infinita di capolavori in marmo: il
del nostro Popolo. Parliamo del fatto ti Capitolini. Solitamente, si comincia Laocoonte (40–30, a. C.), il Torso del
che sono i Musei Vaticani e non il col Museo Chiaramonti, il quale pren- Belvedere (I secolo a. C.) e l’Apollo
Louvre il primo museo al mondo e che de il nome da Pio VII Chiaramonti, del Belvedere (II secolo d. C.). Invero,
questi fanno sostanzialmente parte dei che lo istituì agli inizi del XIX secolo. il Pio Clementino è la quintessenza di
nostri Beni Culturali. In tal senso, è Questo è composto da una ampia gal- quello che la Museologia Italiana suole
veramente ridicola la solita corbelleria leria ad archi con ai lati esposti mi- definire: «museo gremito», visto che è
propinataci da una sinistra oggi involu- gliaia tra busti e sculture. Esso fu alle- quasi difficile muoversi tra i suoi am-
ta e priva oramai di qualsivoglia iden- stito e ordinato da Antonio Canova, bienti, tanto sono stracolmi di oggetti.
tità, secondo cui le Raccolte Papali uomo politico e artista di levatura ec-
debbano essere considerate un qualco- cezionale, la cui vicenda personale è Il Museo Gregoriano Egizio è da
sa di «altro» rispetto a Roma e all’Ita- legatissima ai Vaticani, visto che fu lui considerarsi una delle maggiori colle-
lia. Una tale scempiaggine andrebbe a riportare da Parigi il vile bottino che zioni del genere a livello internaziona-
ignorata, ma, per spirito di servizio, la Napoleone aveva scippato alla Chiesa. le. Fondato da Gregorio XVI nel 1839,
andiamo a smontare, facendo presenti Parte del Museo è anche la Galleria è incentrato sul rapporto tra la Roma
tre considerazioni oggettive. Lapidaria, contenente circa 3.000 ta- Imperiale e la Terra dei Faraoni. Come
Primo, nella sontuosa Galleria del- volette ed epigrafi, un’autentica per tutti i Vaticani, questo Museo espo-
le Carte Geografiche, campeggia una «biblioteca di pietra», attestandosi ne soltanto una frazione delle opere
iscrizione che recita: «Italia regio to-
tius orbis nobilissima», stando a indi-
care la superiore nobiltà della nostra
Patria. Secondo, il prestigiosissimo
Touring Club di Milano include pun-
tualmente i Vaticani nella sua persona-
le classifica sui musei più visitati della
Nazione. Infine, con i Patti Lateranensi
del 1929 venne sancito che la Santa
Sede non possa alienare i beni conte-
nuti nei suoi musei, creando de iure
una servitù internazionale in favore
dell’Italia. Come si è visto, la nostra
non è una opinione, differentemente da
quella dei sedicenti progressisti, bensì
un dato storico incontrovertibile. Inol-
tre, non vogliamo «vincere facile».
Pertanto, non includeremo in questa
analisi tutto l’inestimabile apparato
pittorico dei Palazzi Vaticani (Cappella
Sistina, Stanze di Raffaello, ecc.), li-
mitandoci a presentarne le collezioni;
62 Il Borghese Novembre 2020

che custodisce. Nondimeno, quello che che; mentre il Gregoriano Profano è


è possibile ammirare impressiona, se- famoso per gli originali greci (persino DISCARICHE E SALOTTI
gnatamente l’Emiciclo, con statue im- dei frammenti del Partenone) e i mo-
ponenti come quella della Regina Tuia
(1391–1353 a. C., granito). Il parlare
della sezione egizia, ci consente di
saici romani. In quest’ultimo caso,
impossibile non menzionare quello
enorme dalle Terme di Caracalla.
Accade
in Italia
evidenziare un limite nella gestione dei
Vaticani. Ossia, che sin troppo spesso Il percorso attraverso l’Antichità
molti spazi sono inaccessibili, e ciò è finisce qui, e già si sarebbe quasi
un peccato, perché così si impedisce la sfiancati per la mole d’arte osservata.
piena fruizione di queste fantasmagori- Eppure, siamo giusto alla metà dei
che raccolte. Rimanendo in tema, pen- Vaticani. Ad esempio, pensiamo alla di BARBARA APPIANO
siamo alla Terrazza del Nicchione – Pinacoteca, che sciorina i quadri dei
praticamente mai visibile – la quale nomi che hanno segnato l’arte dal
regala un affaccio meraviglioso sul Duecento fino al XIX secolo: da Giot- Ridatemi il mio mondo senza conser-
Cortile della Pigna e accoglie ben otto to al Beato Angelico, da Melozzo da vanti, restituitemi le foreste i laghi, gli
statue della Dea Leonessa Sekhmet, Forlì al Perugino e Raffaello (lascia a oceani, le montagne senza odori asfis-
uno dei gruppi statuari più rilevanti di bocca aperta il grande salone con gli sianti: sono la storia e sono scomoda e
tutta la storia dell’Egitto Faraonico. arazzi da lui disegnati), da Leonardo a nemmeno una poltrona ergonomica
Salendo di un livello, si incontra il Tiziano, a Veronese, a Caravaggio. riuscirà ad accontentarmi.
Museo Gregoriano Etrusco, il terzo al Non si dovrebbe poi ignorare, come Centro smaltimento delle storie sco-
mondo, dopo Villa Giulia e il Museo disgraziatamente diversi turisti distratti mode d’Italia, in assenza di divani, dalla
Archeologico Nazionale di Firenze. e approssimativi fanno, la Collezione discarica al cassonetto, un mondo in
Allestita nel Palazzetto del Belvedere e d’Arte Contemporanea, nata nel 1973 decomposizione, se avete rifiuti scottan-
l’Appartamento di Tor dei Venti, tale dal desiderio di Paolo VI di ripristinare ti da smaltire, scriveteci, saremo inerti
collezione, disposta su 22 sale, è im- il dialogo tra Fede e modernità. Per come il più innocuo rifiuto eco-solidale
mensa e contiene opere e manufatti dal farla breve, in 55 sale, tutti i protagoni- con chilometri importati, a volo radente
IX al I secolo a. C. Oltre a una serie sti del ’900 trovano spazio all’interno a bordo di una mongolfiera più invisibi-
interminabile di vasi greci e parecchi dell’Appartamento Borgia, affrescato le di un drone, fotograferemo la tua
sarcofagi, il Museo ha nel Marte di dal Pinturicchio. Nei decenni, l’ambi- immondizia, il tuo cassonetto, da inseri-
Todi (fine V secolo a. C., bronzo) il zione di innumerevoli blasonatissimi re nella banca dati dello smaltitore eco-
pezzo di maggior pregio. artisti di avere una propria opera nei logicamente patentato a smaltire tutto
Vaticani ha fatto sì che qui prendesse tranne che se stesso.
Negli anni sessanta del Novecento forma una raccolta, a parer nostro, A Salussola, paesino ridente tra la
le raccolte che si trovavano fino ad seconda solo a quella della GNAM, provincia di Vercelli e Biella, si inaugu-
allora nel Palazzo Lateranense furono sempre nella Capitale. rerà il luogo per eccellenza deputato
trasferite in Vaticano, dove nel 1970 (salvo aggiornamenti circa l’avvenuta
venne aperta una intera nuova ala espo- L’unico «Museo Universale», que- inaugurazione del ballo della debuttan-
sitiva, per volere di Giovanni XXIII, sti sono i Vaticani, epitome di Roma, te: la monnezza) a diventare il simbolo
con quattro musei: il Pio Cristiano, il giacché, parimenti all’Urbe, qualsivo- del turismo ecologicamente scorretto
Gregoriano Profano, quello Missiona- glia superlativo è riduttivo. Per fortu- del «Futuro, Amianto a più non posso»,
rio Etnologico (inferiore forse soltanto na, stanno da noi, e ne possiamo gode- la nostra materia scottante, che all’ana-
al Pigorini all’EUR) e quello Filatelico re quando vogliamo. Anzi, i Vaticani grafe si chiama Amianto, «un nome,
e Numismatico. Il Pio Cristiano com- sono Roma e, dunque, necessariamen- una malattia», sarà sotterrato come il
prende reperti del Periodo Tardoantico, te inarrivabili. Per chi pensa che il milite ignoto in terra di risaia, sfrattando
distinguendosi in modo particolare per Louvre sia migliore. Beh, si spera che il Riso Arborio D.O.P. di Baraggia: una
la raccolta di sarcofagi, nonché per il un giorno il buon Dio gli faccia dono Mutazione in piena regola con il plauso
fondamentale nucleo di epigrafi ebrai- di un cervello. degli esperti dell’inquinamento insoste-
nibile. Il tutto ai danni dei nostri polmo-
ni che al momento non hanno a magaz-
zino il ricambio come fossero delle
ruote di scorta.
Tante firme digitali e autografe a
impronta registrata anche di cani, gatti e
canarini i cosiddetti Pet animals, non
bastano a fermare il Leviatano dei Levia-
tani, Sua Maestà l’amianto che diffonde
il suo verbo di mortale genia disperden-
do nell’aria la sua «stirpe inestirpabile».
E così il nostro Dio Amianto che
nessuno ha assunto nemmeno come
lavoratore interinale, è diventato il no-
stro vicino di casa, il nostro buttafuori,
che più che buttare fuori, butta dentro in
falda acquifera ben 2.000.000.000 di
figli e nipoti suoi che altrimenti non
saprebbero dove andare …
La classe medica ha posto il veto
spiegando che non basta la tachipirina
per neutralizzare i potenziali Mesote-
liomi che infetteranno contadini, galli-
Novembre 2020 Il Borghese 63

ne, cani, gatti, mucche e quant’altro, nomicamente corretto, se non fosse per tranquillo (data la veneranda età), pur-
ma pare che il Leviatano dell’econo- un Mesotelioma disoccupato e senza ché tu ignaro di essere il primo anello
mia mondiale nella sua immortalità fissa dimora, che senza avviso ti si dell’economia circolante dei rifiuti
finanziaria, abbia deciso di trasformare presenta alla porta e ti dice che lui dai economicamente sostenibili, ti porti a
questo luogo in un campo di concen- tuoi polmoni non se ne vuole andare, e casa previo pagamento alla cassa, sca-
tramento di fibre cancerogene che per quindi, il politicamente «inquinato» tole, bottiglie di plastica, custodie di
viaggiare non avranno bisogno di treni continua nella sua campagna elettorale pannolini che sono l’ingrediente prin-
carri bestiame; basterà il soffio del sine die a dirti e a convincerti con gio- cipe del tuo ruolo esistenziale, essere
vento, e anche a riposo la fibra che non chi a premi, lotterie e salotti televisivi produttore, consumatore, smaltitore e
è la fibra del telefono senza fili, viag- vari, che se l’amianto non ci fosse, conservatore di rifiuti …
gerà più veloce della luce, più lenta del bisognerebbe inventarlo. Tu ignaro consumatore nasci per
tempo che impiega a stazionare nei Avete mai pensato come si può consumare e produrre immondizia sen-
tuoi polmoni per diventare un Mesote- rivendere l’aria che gli altri ti vendono za uno stipendio, senza un trattamento
lioma da gran turismo, quello delle come avariata e quindi scontata? Tutto di fine rapporto, tu consumatore consu-
discariche e relativi contenuti. muta nulla si distrugge, se non che la mi senza sapere che qualcuno al di so-
Esperti catechisti consigliano gite in materia in questione distrugge noi con pra di ogni sospetto consuma te lenta-
loco con maschere antigas (molto in tempi lunghissimi che superano i mu- mente facendoti credere dell’importan-
voga datosi il nuovo mostro invisibile tui trentennali della tua villetta a schie- za della tua esistenza di compratore
che di nome fa Covid 19). Tali accessori ra, schierata con vista sulla prima di- incallito secondo soltanto alla ludopa-
creeranno un indotto da PIL nazionale scarica della tua esistenza, il tuo super- tia, tu consumatore ignaro sei il primo
anche ai nostri cani e gatti, deboli di mercato con i bollini che come il bollo anello senza il quale l’insostenibile aria
polmoni, indifesi e ignari della fibra dell’auto (rigorosamente non pagato da discarica certificata ad indicazione
invisibile che nemmeno un super ratto da da gran parte degli italiani), ti spiegano non protetta, non potrà invadere i cieli
laboratorio potrebbe mai superare. L’Ita- che ti regalano la gita al mare piuttosto senza permesso di soggiorno.
lia, Paese dell’accoglienza, accoglie e che il giro turistico a casa del povero Esaurite le forme di turismo con
adotta l’amianto dell’epoca jurassica del Padre Pio che vorrebbe anche starsene pullman e famiglie al seguito in visita ai
sig. Schmiedeiny rispet- santuari dei vari santi
tabile cittadino svizzero patrocinati dal Vaticano,
dimorante in un luogo, la sono qui a chiedermi se
Svizzera, che oltre a esiste il santo protettore
custodire segreti e forzie- dei consumatori-produt-
ri è allergica all’estradi- tori di immondizia, se
zione dei suoi cittadini. qualcuno lo conoscesse
Ergo il padre dell’a- potrebbe intervistarlo e
mianto immune dalle dirgli di portarsi a casa
polveri sottili respira sua tutto l’Amianto pas-
l’aria di montagna di sato, presente e futuro,
elvetica memoria, men- perché siamo in overdo-
tre nel Vercellese che se e non intendiamo
certo non è Piazza della attrezzarci mediante mi-
Signoria a Firenze, piut- racoli da debito pubblico
tosto che Piazza Navona per diventare il Vietnam
a Roma,(ora a corto di dei rifiuti nazionali e
turisti colpevole la pol- d’importazione.
monite a doppio binario Una nevrosi da
al secolo corona virus) «cassonetto pieno» che
essendo zona politica- attanaglia il vostro naso
mente depressa, ospiterà ancora prima che la vo-
i tanti figli del nostro stra vista, sarà l’estetica
esule Schmiedeiny, che politicamente corretta del
dopo Padre Pio è l’esule vostro balcone agghinda-
del terzo millennio, cer- to tipo albero di Natale
cato da tutti senza che con cassonetti «griffati»
nessuno lo voglia vera- a destinazione diversa
mente trovare… muniti di antifurto satelli-
I prossimi neonati tare; noi faremo della
fecondati in uteri in vostra «ansia da smalti-
affitto con la cedolare mento impossibile», il
secca, decontaminati, motore di una protesta
vedranno la luce fuori silenziosa, quella dei
dalla pancia della ma- cassonetti che motorizza-
dre affittata, accessoria- ti andranno a cercare altri
ti di smartphone e ma- padroni da servire, stufi
schera antigas, l’uno di restare immobili sui
per «chattare il mondo vostri balconi si suicide-
reale e defunto di muc- ranno in massa buttando-
che in quarantena» l’al- si giù e disseminando
tra per «respirare» le l’aria della vostra essen-
fibre che gli altri, quelli za, quella di essere eter-
che ti dicono che namente e socialmente
Amianto è bello ed eco- utili produttori di rifiuti.
64 Il Borghese Novembre 2020

bili, gettati nello sguardo di chi guar-


PERSONAGGI TRA REALTÀ E MITOLOGIA (11) da, e poi taluni dei soggetti, molte la
Cena di Emmaus, molti i San France-

Pittura, scultura sco, i San Giovanni, i Bacco... Era la


committenza a esigerli o era Caravaggio
che li sentiva propri? I molti San Gio-

architettura
vanni rivelano sempre corpi di ragazzi,
una posa femminea, drappi rossi, è l’im-
magine che lo coinvolge, quella di un
adolescente seminudo, uno scugnizzo,
Caravaggio, Bernini, Borromini una femminella lasciva e popolana; le
varie Cena di Emmaus mantengono
sempre Gesù assorto, isolato dagli al-
a cura di ANTONIO SACCÀ tri... Il Bacco, altra ossessione di Cara-
vaggio, è malato, vizioso, e quando è
gonfio di salute ha l’occhio briaco, sva-
Caravaggio (Michelangelo Meri- mo. Nella sconfitta. Ed anche l’aspetto nito... E l’ossessione delle ossessioni, la
si) - Vita sciaguratissima, tutta eccessi- sensuale, maschio/femmina nei ragaz- testa tranciata, esposta, sanguinante...
va, errante, perseguitata anche da se zi, e virilissimo negli uomini, splendo- Ma vi è un ulteriore Caravaggio, in
stessa, in se stessa, mai tregua, mai re e sofferenza della carne, dei corpi. piena salute, sfolgorante, che luccica
rassicurata, in urto, anzi, e sul punto Caravaggio illustra dei corpi viventi, di vita rinascimentale anche se talvolta
del precipizio, in alto, in giù, una guer- non sono corpi che esistono esclusiva- la immerge nel mistero, è il Caravag-
ra, la sua, e la tela la mostra, eviden- mente nella pittura, sono dipinti di gio della «Vocazione di San Matteo»,
zia, scolpisce in pittura, dicevo, volti realtà.. Se Tiziano vecchio e Rem- una istantanea che immobilizza per
grossi, rudi, braccia forzute, occhi sen- brandt spezzano la chiusura dei corpi, i l’eternità la elezione di Matteo da par-
za bontà, torsioni erculee, drappi rossi contorni, e li annebbiano nella presen- te di Cristo-Dio; se esiste raffigurazio-
che sembrano uscire da un bagno di za esterna come a disfarsi, in Caravag- ne della presenza divina nell’umano, è
sangue, e ragazzi femminei, non il gio non vi è disfacimento, i corpi man- in questo quadro, tutto si ferma, la
femmineo soave di Leonardo ma un tengono le loro determinazioni lineari, luce, gli uomini, la postura, una sovra
femmineo di ragazzo depravatello, contenute, ma questi corpi sono mor- realtà che giunge nella realtà, e stupi-
puttanello o briaco nella sonnolenza. bosi, feroci, malati, presi dalla morte o sce, scolpisce e rende solennissimo
Immaginiamoci nel tempo in cui i vivissimi. Caravaggio ha manifestato quel momento incidendolo per sempre.
committenti, spesso cardinali, avevano l’estrema vitalità e l’estrema dolorosi- Che vita di bestia solitaria tra cani!
ammirato la leggiadria di Raffaello, la tà dei corpi non disfacendoli ma riem- Sempre fuori misura, fuori ordine,
potenza di Michelangelo, l’evanescen- pendoli di vita e morte eccedenti. ammiratissimo ma anche respinto, Egli
za misteriosa di Leonardo, adesso in In Caravaggio il «nero» dello sfon- del resto niente compiva per essere
Caravaggio vi è tutt’altra umanità. I do non è uno sfondo ma il luogo oscu- ben voluto, condiscendente. Depravato
personaggi vengono da un altro terreno ro, buio in cui siamo immersi e da cui nella sessualità, compagno di gente
sociale ed esistenziale. Vengono dalla emergiamo come lampi che evidenzia- sconnessa, rissoso, omicida, fuggiasco,
miseria, dalla sofferenza e non c’è no ancor più il buio. in una civiltà che manteneva il bello
riscatto, o rarissimo. Prendiamo un Tiziano da vecchio e Rembrandt della bellezza scagliò il bello del brut-
quadro, ecco, l’ebreo Saulo che viene manifestano la rovina dell’uomo to- to, dando a vedere volti e condizioni
folgorato dal rimprovero di Dio, cade, gliendo ai corpi il contorno e facendo- che i ceti eletti non volevano vedere e
è indifeso, schiantato, una Potenza vi entrare una lebbra che ne dissolve, meno ancora che fossero posti nei qua-
massima lo abbatte, Saulo guarda da ne sbriciola la consistenza, come non dri, e tuttavia apprezzati, richiesti… Se
terra, sgomentato, vinto... Il cavallo lo reggessero il tempo e le traversie, in uno confronta Caravaggio con i pittori
sovrasta, il cielo lo sovrasta, è niente Rembrandt specialmente i volti perdo- trascorsi sembra che il sole si sia eclis-
più che un uomo in balia della sorte... no compattezza e sono penetrati sato: buio, corpi ruvidi, ceffi più che
Come non vedere la nullità dell’uomo! dall’esterno che li sfrangia. Caravag- volti, e nessun abbellimento, e persino
E San Pietro crocifisso, a testa in basso gio rende il tragico in modo opposto,
che Egli tenta di alzare, pure in tal nella delineazione fortissima dei corpi,
caso un uomo assoggettato, ed i carne- incide, specie nei volti, segni dispera-
fici impietosi a indaffararsi per dargli tissimi, un dolore sopraffattivo, incon-
tormento... gli altri, gli aguzzini... tenibile, sgorgante, che li invade vio-
Prendiamo la morte della Vergine: lentemente, laddove il tragico di Rem-
terribile morte, niente di sacro, un brandt è malinconico, afflittivo…
drappo rosso sangue, un lutto cosmi- È ossessionato dal volto degli ucci-
co... Prendiamo Gesù nella Cena di si, Caravaggio e li pone in vista sfron-
Emmaus, assorto, in ombra, chiuso tata, dentro gli occhi di chi guarda, una
nella sua missione... Prendiamo la esibizione di orrore, vuole che lo spet-
Madonna di Loreto, una bella giovane tatore veda quelle teste mozzate e quel
bruna, una bella contadina, con una grido rimasto a mezzo ed ora è una
torsione del collo e del corpo che ne smorfia cadaverica. Del resto anche il
segna le forme, il piccolo in braccio, ritratto che dà di se stesso sembra
un aspetto difensivo... Un ragazzo gri- esprimere passione sofferta, gli occhi
da morso dal ramarro, grida anche la grossi, colmi di interiorità, i capelli
furente Medusa, e sembrano con il contorti, inselvatichiti, un’aria d’uomo
grido mozzato i volti, le teste recise di preso dalle Furie, sovrastato da un se
Oloferne, Golia, Giovanni Battista, la stesso che Egli non domina.
bocca aperta ed il volto feroce ma vin- Taluni «motivi» imperano in Cara-
to... Caravaggio sentiva e percepiva la vaggio, dei volti in primo piano terri- CARAVAGGIO
realtà nell’aspetto tragico, dolorosissi-
Novembre 2020 Il Borghese 65

CENA IN EMMAUS
to del David... La scultura classica non
aveva espressioni di emozioni momen-
tanee, specifiche... Il volto ed il corpo
erano al di sopra delle circostanze.
Invece, nell’alessandrinismo, nel pe-
riodo ellenistico il corpo ed il volto
sono congiunti a delle circostanze, un
sorriso, la smorfia, al dunque, Bernini è
ellenistico, Michelangelo classico, Ber-
nini è meno statuario di Michelangelo,
Bernini è più momentaneo, delimitato,
circoscritto di Michelangelo ma è più
agile, più mosso... È la differenza
dell’arte classica con l’arte ellenistica,
tra il temporale e l’eterno, l’assoluto ed
il relativo, l’essere e il divenire... C’è il
Bernini della Controriforma, che fa di
Roma Cattolica la Roma Imperiale, il
Colonnato che cinge il mondo nella
rotondità comprendente delle due brac-
cia davanti a San Pietro, il grande bal-
le raffigurazioni «belle» mantengono dacchino di San Pietro, la torsione
Porto Ercole, tenta di raggiungerla,
una naturalezza corrente, così ne la bronzea, imperiosa, da centro della
viene arrestato, si ammala, muore. Vi è
lettura della mano, nei giocatori bari... terra. Questo Bernini consentì al Catto-
chi afferma che sia stato ucciso dai
La realtà torna a se stessa. Talvolta il licesimo di sfidare la Riforma non nelle
maltesi. In tutta questa corsa da tigre
buio domina e avvolge e le figure sten- concezioni teologiche, che sono sciami
inseguita dai lupi, lascia una eterna
tano ad apparire... di parole, ma, di più, nell’arte sacra, e
impronta di sangue, i suoi quadri, in-
Nacque a Milano, e fu battezzato vinse.
fernale e tracciata con i colori dell’in-
Michelangelo, Merisi il cognome, ferno, «nero dannazione». 1610. Se Caravaggio è un artista dannato,
1571. Tornò a Caravaggio, paese origi- . Bernini è un sovrano incoronato
nario della famiglia, al tempo della dell’arte. Predilettissimo da Urbano
Gian Lorenzo Bernini - Gian Lo-
peste. Morto il padre fu messo a Botte- VIII, conteso, prepotente... Perfino un
renzo Bernini fu il sovrano di Roma e
ga da Simone Peterzano che aveva tentato omicidio sul fratello, amante
del Barocco, di Roma Barocca. Viene
lavorato con il Tiziano. Sia i pittori dell’amante di Gian Lorenzo, non ne
dopo Michelangelo e niente condivide
lombardi sia i pittori veneti invalida la sorte, cardinali, pontefici,
con Michelangelo scultore. Se Miche-
(Giorgione) formarono Caravaggio. committenti esigevano le sue opere da
langelo scolpisce marmi della Grecia
Giovinezza turbolenta, la sua, pare che non condannarlo. Non ci esauriremo
classica, Bernini scolpisce i marmi alla
per sfuggire venisse a Roma, se non nel dire che quelli furono tempi nei
maniera ellenistica; maestoso, compat-
venne per trovare occupazione, o per quali l’artista dominava pur essendo
to, austero, Michelangelo, senza ag-
entrambi i motivi. A Roma si fa amico dominato, dominava i suoi dominatori,
giunte alle figure; agitato, in movenze,
un pittore messinese, Lorenzo Carli, ornato, Bernini, il quale manca
un altro pittore siciliano, Mario Minni- della potenza di Michelangelo
ti, collabora con un noto pittore, il ma curva, carezza, ammorbidisce
Cavalier D’Arpino, e viene stimato da le figure, le fa correre, tendere,
un ricco e appassionato d’arte, il Car- agitare di sensazioni... Apollo
dinale Francesco Maria Del Monte, raggiunge Dafne e si vede la
che ne acquista opere e lo sostiene e lo corsa di entrambi e Dafne che si
fa conoscere. In breve tempo Caravag- cangia in lauro e si inoltra in una
gio sopravanza tutti, è richiesto, le condizione che Apollo non può
nobili famiglie, i cardinali, ne vogliono attingere, i due corpi si spingono
i dipinti, pur se sconvolgenti, e pur se oltre, Dafne fugge ancora, tutto è
Caravaggio è di tratto litigioso, risso- spostato in avanti… È un agitarsi
so, e oltre la legge, per questioni di furioso quello di Ade, ancora una
donne, spesso, o brighe varie, giungen- volta per afferrare una donna,
do ad uccidere, in un diverbio, e quindi Proserpina, e in Ade c’è volontà
condannato a morte, con possibilità di strenua di possesso, in Proserpi-
poter essere ammazzato da chiunque lo na timore angosciato di venir
prendesse. Inizia, è il 1606, un perenne posseduta, e noi vediamo, sentia-
terrore di scampare alla decapitazione, mo la violenza della rapina, il
con l’aiuto di famiglie nobili va a Mal- timore della rapina; Santa Teresa
ta, cercando di rendersi Cavaliere di è estatica, gode di essere trafitta,
Malta, così avrebbe salva l’esistenza, è una trafittura carnale, un’estasi
riesce, ma si scontra con un Cavaliere di orgasmo, una santità erotica, è
di Malta di ordine superiore, fugge una Santa, Teresa, ma è una don-
ancora, Sicilia, Napoli, dove in una na nel suo piacere di donna... La
rissa è sfigurato, sa che il Pontefice lo maestosa, scenica fontana di
sta perdonando, si imbarca per la Città Piazza Navona, il ritratto sculto-
Eterna, ha con sé dei quadri, scende a reo di Ludovica Albertoni, anche
Palo, la nave con i quadri prosegue per lei in deliquio femminile, lo scat- RATTO DI PROSERPINA
66 Il Borghese Novembre 2020

ammirare dal fedele. L’arte diventa, di tocco. È un gioco ricchissimo, variatis-


nuovo, lo strumento essenziale della simo, non gravoso, però, non ha pe-
religione. Un’arte, però, fantasiosa, santezza il barocco di Borromini, del
che attrae per il sorprendente, lo strabi- resto, in Italia, il gravume non esiste.
liante. Borromini è architetto e soltan- Gli spagnoli, i tedeschi appesantisco-
to architetto e suscita questa nuova no. Chiese, edificò Borromini, sopra
architettura dai mille ritrovati, agisce tutto. Sant’Ivo, San Giovanni in Late-
sugli edifici come fossero scultura, li rano, da lui risistemata, San Carlo,
muove al suo bisogno espressivo, li Piazza Navona... Tanto per dire. Ebbe
modella senza alcun riguardo per il vita difficile, specie per l’urto con il
consueto. Le facciate erano piatte? Ed Bernini. Morì suicida, ma non è sicura
egli le concava. I campanili rigidi? Ed la tradizione del fatto. Era nato nel
egli li scalina. Ama il bianco e la luce 1599. La morte avvenne nel 1667.
che sfarza il bianco. Niente resta senza (Continua – 11)

GIAN LORENZO BERNINI

perché vi era il sentore della qualità, sì


che il «padrone», cardinale, pontefice,
re, banchiere che fosse, obbediva all’arti-
sta migliore per essere egli pure reso
nell’eccellenza. Bernini visse in pieno i
trionfi del suo talento, ritrattista in scul-
tura, architetto non sempre riuscito ma
grandioso quando riesce, scultore di arte
sacra cattolico-pagana segnò la sua epo-
ca, fu l’«anti Caravaggio», il lato lucente
del Barocco. Era nato a Napoli nel 1598,
morì a Roma nel 1680.

Francesco Borromini - Questa


materia piegata, slanciata, variata che
perde in nitida, asciutta austerità ma si
arricchisce di ondulazioni, nicchie,
orpelli, luci, oscurità, ombre, sfolgorii,
modificazioni sorprendenti, convessi-
tà, concavità, colonne giocate, è Fran-
cesco Borromini a immaginarla e ma-
nifestarla, e non l’abbiamo soltanto in
scultura ma pure in architettura, ed è
Francesco Borromini a forgiarla, ripe-
to. Lo spettatore deve essere preso dal
sorprendente, dall’invenzione inaspet-
tata, la Chiesa vuole sbalordire, farsi

FRANCESCO BORROMINI SAN CARLO ALLE QUATTRO FONTANE


Novembre 2020 IL BORGHESE 67
BARBARA BIONDI
Unico respiro
Armonia di corpi nudi sulla spiaggia
s’intrecciano
sotto l’abbraccio caldo della luna.
Labbra insaziabili nella notte
s’uniscono
In un unico respiro.
Brividi tra stelle e mare
testimoni silenti
del nostro amor che sorge.
Noi, virgulti d’infinita passione
scolpiti nel marmo dei sogni
GIOVANNA ALBANELLO baciamoci per l’eternità.
Esaurito VINCENZO CARDARELLI
Ora ricordo solo le cose belle Camicia nera
Il tuo ardito amore Nata di certo tu sei in Toscana,
Mi guardavo allo specchio camicia nera.
E si riflettevano i tuoi occhi Su per quei monti ove cadde Ferruccio
Miei ardenti e s’aprono i valloni
Di una passione travolgente dell’Inferno di Dante
Mai poi ti chiesi il mondo Io ti vidi (e non eri
Per te era troppo che un’umile camicia
Chiederti da carbonai)
Di far sbattere le mie ali mirabilmente fresca
Ti ho chiesto di recessi boschivi,
Rispetto e fiducia nativa e pura come quella gente
Ma tu tradito dalla tua insicurezza che vigila sulle alte fonti.
Travolto da occhi di gelosia Soavi monti
Hai incominciato a rovinare tutto il nostro mondo nei crepuscoli mitici!
Con un atto chiamato violenza Lassù ti vidi. E già del tuo colore
si vestirono gli anni del riscatto,
ANONIMO DEL XXI SECOLO la Giovane Italia e Mazzini.
Poi fosti manto di più duro lavoro,
Non tutto il male vien per nuocere! di utopie disperate.
Quest’è ‘n paese strano che quanno Hai conosciuto il fumo delle officine,
c’è la ricorenza: gnente s’arisparmiamo! la febbre degli anarchici,
E le parole usate a tonnellate vanno la lunga, eroica, faticosa storia
qualunque cosa sia che arimembriamo. d’un popolo in esilio.
O Italia dispersa e proletaria,
Fatte conto ch’è nnato Raffaello, non pensavi alla guerra ed eri fatta
fatte conto ch’è morto l’Alighieri: per ritrovarti in lei.
d’anni ne sò passati un bel fardello? Nel tuo color di morte
Fa ggnente: manco fusse stato ieri! si riconosce ormai
la fiera gioventù.
Ma ppé certe cose è ogn’anno stò calvario! Ruggono al vento le Fiamme Nere.
E qui la cosa se fa ‘n po’ seria perché ormai E le Camicie Nere che s’avanzano
avemo saccheggiato tutto dar vocabbolario con violenza e voce d’uragano
e le parole sò sempre quelle ...e nun sò assai. hanno le insegne, il grido, il passo, l’ordine
delle antiche legioni.
Quest’anno però è stata n’artra cosa, Quale cammino il tuo!
e siccome stamo tutti in lontananza, Da quanto sangue fosti consacrata,
nun se po’ ffà l’annuale rimembranza camicia storica.
e se ne dovemo da stare tutti a casa. Ed era sul tuo panno come il sangue
d’una rondine uccisa.
A marzo se semo perzi le maschiette, Ora sei la gloriosa,
cò tutte l’usurate fregnaccie de chiunque. austera veste dell’Italia nuova.
Purtroppo tutto aprile nisuno uscette Beato chi sia degno di portarti
e così se semo perzi pur‘er venticinque. a capo scoperto,
Ormai è arjvato pure maggio primo, lungo le vie soleggiate.
ma c’è ‘r blocco e da casa nun uscimo! ILARIA CONLANGELI
Ah! Sacracorona: io nun m’engruggno Regressione
si scapolamo pur‘er due de giuggno!
Vorrei tornare
Roma I de maggio MMXX a galleggiare
68 IL BORGHESE Novembre 2020

nel liquido amniotico SARA FRATICELLI


del ventre Viaggio notturno
di Madre Terra e, Sogno
protetta Purpurea luminescenza,
da invalicabili barriere di placenta, apre il varco all’armonia del pensiero.
osservarvi vivere Ristoro dell’anima affaticata.
- affannati - Viaggio notturno.
come se doveste essere eterni. Fugace libertà momentanea.
Invece annaspo Accogli placidamente
in questa pozza frammenti di vita addormentata,
di fango… distogliendo l’esistenza dalla falsa realtà.
mi hanno già partorita
senza pietà Nel sogno…
sotto questa vivo
cattiva stella semplici emozioni.
per un eterno errare… Agognata vita
senza arrivare mai. che nel mondo non si avvera.
Senza capire,
Maggio 2010
mai
CLARA GANGEMI
MARILÙ DELL’AQUILA Stelle arrugginite
Tienimi la mano
In questa notte di stelle arrugginite
Tienimi la mano di finestre sveglie
per questi altri anni che ci rimangono, ad aspettare l’alba
per questi altri tempi che ci aspettano. di occhi chiusi in cerca di riposo
Stringila forte, di menti sbarrate
non la scacciare, di pensieri rarefatti
non la respingere. di vite gettate
Giardino incolto come logore vesti
il nostro è stato. di preghiere biascicate
Il fertile terreno a tener lontana la morte
non abbiamo nutrito questa notte di stelle arrugginite
di quell’amore che non si arrende. di nuovo s’allontana
Tienimi la mano, portando via incubi ed angosce.
mai più senza.
GIUSY GUARINO
Di te ansima.
Approdo d’amore
ELISA FERORELLI Nessuna impronta di sogni
Al tramonto sul morbido cuscino.
Un interminabile buio
Mi somiglia il tramonto spegne ogni colore.
nel suo lento sfinire, La mente oscilla
nei suoi accesi e rapidi bagliori in un amletico dubbio,
presaghi della notte incipiente. ritmato dal ticchettio
Il cielo ha di me di un orologio.
la stessa pienezza La luce del nuovo giorno
del giorno vissuto, schiarisce le idee:
la stessa malata poesia, l’orgoglio è sconfitto
e l’incanto struggente per un approdo d’amore.
del rimpianto
che unisce riflessi dorati MAURIZIO NANNINI
a lividi nembi. Manifestazione del nulla
Come un ladro scivolò via In procinto di uscire dalle nuvole la luce;
Il tempo delle voglie conducono i raggi a ricordare
e quanto lunghe strade e percorsi inventati.
ingannevole e inquieto E tutto senza alcuna connessione.
è presente Eppure, proprio nei momenti assenti,
nell’oggi che va. appare sempre qualcosa.
Osservo smarrita
quest’ora che muore.
Mi somiglia il tramonto,
ha di me Per proporre poesie per questa rubrica (max 20
negli ultimi lampi versi), spedire una email con nome, indirizzo e nu-
la stessa malinconia,
la stessa smania che punge mero di telefono a: luciano.lucarini@pagine.net con
e poi s’acqueta. la dicitura «per il Borghese»
Libri Nuovi e Vecchi
ALLA RICERCA DELL’IDENTITÀ ITALIANA tenza nietzschiana. Ma l’esaltazione
della volontà di potenza non rischia
di ritorcersi contro chi la compie (…

Il Mussolini soprattutto se alla fine perde una


guerra mondiale)?
R. - «Se fosse sopravvissuto alla

filosofo
seconda guerra mondiale Mussolini
certamente non avrebbe descritto la
propria ideologia come quella che pre-
tendeva di avere “ragione” in assoluto
Da Marx e Nietzsche a Spengler - Intervista ad e in senso astratto, ma semmai come
una posizione che affermava un punto
Adriano Scianca sul mondo di idee del Duce di vista di contro ad altre visioni in-
conciliabili della vita. Rimane da capi-
re perché un regime come il suo che
a cura di ALFONSO PISCITELLI partiva dal presupposto della volontà
di potenza poi nel corso della sua
«Mussolini e la filosofia» di Adriano R. - «Come in molti grandi intellet- esperienza storica non ebbe la forza o
Scianca – con prefazione di Marcello ti in Mussolini si accumulano espe- la motivazione profonda per esercitar-
Veneziani e post-fazione di Caio Mus- rienze senza troppa paura dello strido- la fino in fondo… ma è l’argomento di
solini – non è soltanto il tentativo riu- re di idee differenti. Mussolini non ha un altro libro.»
scito di parlare di questa personalità neppure fretta di trovare una sintesi
storica volando alto su tutte le polemi- teorica, è più un “uomo che cerca”: D. - A un certo punto nell’oriz-
che della contingenza politica, ma è an- cerca soluzioni per trasformare il zonte intellettuale di Mussolini si ac-
che uno spaccato di cultura del Nove- mondo, lasciando che la sintesi venga cende una stella che sembra oscura-
cento e un diorama di significative cor- da sé…» re le altre ed è quella di Spengler.
renti di pensiero che si intrecciano con R. - «Mussolini legge Spengler a
l’identità italiana. Per questo abbiamo D. - Possiamo dire che la sintesi partire dal 1925, sostiene De Felice.
intervistato l’autore del saggio edito da emerge nella prassi. L’inizio Nove- Non accetta completamente il suo pun-
Altaforte, ragionando – in maniera for- cento è anche l’epoca della diffusio- to di vista: ad esempio non accetta la
se un po’ inconsueta – non del dittatore- ne del Pragmatismo; forse Mussolini centralità della Kultur germanica e
Mussolini, ma dell’uomo di cultura. col pragmatismo aveva qualche affi- soprattutto il fatalismo. Lo attira sicu-
nità. ramente il discorso sulla crisi della
D. - Benito Mussolini nel tuo sag- R. - «Quelle pragmatiste erano sug- civiltà che però per lui non è un punto
gio appare come un uomo che si gestioni che permeavano l’atmosfera omega… »
muove tra due secoli: tra una forma- culturale del tempo e che poi insieme
zione politico-culturale che affonda all’attualismo, a Nietzsche, Stirner, D. - …la crisi non la fine, ma una
nell’Ottocento e un approdo agli esi- Rensi confluiscono nell’idea di un pri- questione aperta
ti più «radicali» del Novecento. mato dell’azione.» R. - «Sì c’è una crisi di civiltà ma
R. - «Infatti nell’Ottocento si pian- c’è anche la possibilità di un nuovo
tano i semi che fioriranno nel Novecen- D. - Giuseppe Rensi, che prima inizio.»
to: si pensi a Nietzsche che semina idee di Gentile come filosofo svolse un
che poi esploderanno nel Novecento. ruolo di primo piano nel movimento D. - In accordo con quella idea di
Pensiamo al dibattito su Marx e Stirner. fascista. Puoi spendere qualche pa- Nietzsche per cui il tempo storico è
Proprio da una interpretazione di Marx rola su questo pensatore… e rassicu- una sfera che può rotolare in tutte le
nasceranno il neo-idealismo e il soreli- rarci che fosse il «Rensi» buono? direzioni.
smo, così importanti per Mussolini.» R. - «Nel parlato c’è possibilità di
equivoco tra la esse del filosofo e la
D. - Un altro che si era confron- zeta di Renzi…»
tato con Marx per poi andare oltre
era stato Giovanni Gentile. D. - Ma nello scritto le cose si
R. - «L’opera del giovanissimo Gen- chiariscono!
tile fu lodata dallo stesso Lenin e i per- R. - «“Rensi” è un pensatore che
corsi di Gentile e Mussolini procedono in sembra condividere alcune idee poi
parallelo prima ancora di intrecciarsi.» affermate da Vattimo: non si dà una
verità unica, non si dà un orizzonte di
D. - Ma come faceva il Mussolini senso universale. Ma mentre Vattimo
socialista a far convivere Marx e sfocia nel pensiero debole, Rensi e con
Nietzsche? lui Mussolini affermano il primato
dell’azione. Non essendovi nulla di
scontato dobbiamo noi affermare la
nostra verità con un atto di decisione:
Adriano Scianca
una sorta di decisionismo idealista che
Mussolini e la filosofia
risolve in questo modo la pluralità dei
Altaforte ed. - 2020
punti di vista.»
Pagine 416 - € 25,00
D. - In questo elogio dell’azione
vi è un legame con la volontà di po-
70 Il Borghese Novembre 2020

GIUSEPPE GIOACCHINO BELLI - «I SONETTI»

Rimare Roma
con Arte
R. - «Certo, Mussolini è anti- di STEFANO DURANTI POCCETTI
fatalista per definizione. Sta di fatto che
negli anni ’30, complice anche la fon-
dazione dell’Impero, Mussolini era at- Ironia, spietatezza, ma anche rara
tratto anche dall’idea della missione eleganza. Sono questi gli aggettivi che Questo t’aridà fforza, t’ariscarda,
epocale del fascismo, dall’idea che il userei per il massimo esponente della Te fa vviení la vojja d’èsse sposa:
suo movimento non fosse soltanto una poesia romanesca, vale a dire Giusep- E vva’, si mmaggni ‘na quajja-
parentesi muscolare – come pensava la pe Giochino Belli (1791-1863), famo- lommarda,
classe dirigente liberale e lo stesso Cro- so in particolare per i suoi ben 2.279 Un goccetto e arifai bbocc’odorosa.
ce – per mettere a posto i sovversivi.» sonetti dedicati a Roma, o meglio alla
plebe romana, mettendone in rilievo le È bbono assciutto, dorce, tonnarello,
D. - Era anche un po’ lusingato peculiarità attraverso i suoi versi intel- Solo e ccor pane in zuppa, e, ssi è
dal fatto che quando Spengler parla- ligenti e pungenti. ssincero,
va del Cesarismo guardava più al Te se confà a lo stommico e ar ciarvello.
balcone di Palazzo Venezia che non Io ho deliberato di lasciare un mo-
alla bottega del pittore austriaco… numento di quello che oggi è la plebe È bbono bbianco, è bbono rosso e nne-
R. - «Certo, nelle corrispondenze di Roma. In lei sta certo un tipo di ori- ro;
personali dell’autore emerge chiaramen- ginalità: e la sua lingua, i suoi concetti, De Ggenzano, d’Orvieti e Vviggnanello:
te la distanza da Hitler e viceversa l’ap- l’indole, il costume, gli usi, le pratiche, Ma l’este-este è un paradiso vero!
prezzamento per Mussolini che appariva i lumi, la credenza, i pregiudizi, le su-
a Spengler come uno statista di tipo ce- perstizioni, tutto ciò insomma che la Ecco una delle tante liriche della
sareo, con una ampiezza di orizzonti che riguarda, ritiene un’impronta che assai raccolta, dove emerge quello spirito
egli non riscontrava in Hitler.» per avventura si distingue da qualun- goliardico tipicamente insito nella
que altro carattere di popolo. Né Roma cultura romana, così ben espresso dal-
D. - Ma era vero poi che Mussoli- è tale, che la plebe di lei non faccia lo stile del Belli, che anche se si rivol-
ni non aveva mai letto Croce, come parte di un gran tutto, di una città cioè ge a un pubblico popolare, trattando,
si «vantò» in pubblica adunata? di sempre solenne ricordanza. appunto, argomenti popolari, è conno-
R. - «Si vantò di quella presunta tato da una certa accuratezza, da una
“ignoranza” per strappare un facile Spiega lo stesso Belli, al quale certa ricerca linguistica, nonché da
applauso alle camicie nere insofferenti sono state dedicate molte pubblicazio- un’attenzione profonda per il metro e
delle vecchie autorità morali, ma non ni. Una particolarmente rilevante vede per l’andamento musicale. Il suo dia-
era vero: lo aveva letto. Nella Ideolo- la sua prima edizione nel 1965 ed è letto romanesco è sicuramente d’élite,
gia Italiana Veneziani sostiene che il divisa in quattro corposi volumi usciti più ricco per esempio dell’altro cele-
giovane Mussolini per un certo tempo per l’Universale Economica Feltrinel- bre poeta romanesco Trilussa. Ecco
fu molto più crociano che non mussoli- li, dove vengono pubblicati tutti i so- dove sta la forza del Belli, proprio
niano. Lo conosceva, lo citava spesso. netti con note e indici a cura di Maria nella capacità di unire volgo e alta
Anche nei diari di Ciano, di Bottai si Teresa Lanza e con l’introduzione di cultura, in un modo tutto suo, capace
evince un Mussolini che all’inizio de- Carlo Muscetta. di farsi apprezzare sia dalla plebe che
gli anni Quaranta continua a seguire dai letterati. Eppure Carlo Muscetta,
Croce e a citarne gli ultimi lavori.» Er vino è ssempre vino, Lutucarda: sfiorando in qualche modo questa te-
Indove vòi trovà ppiú mmejjo cosa? matica, mette in rilievo nell’introdu-
D. - Ma se questo tuo libro finisse Ma gguarda cqui ssi cche ccolore!, zione che tale ambiguità potrebbe met-
nelle mani di un uomo riflessivo co- guarda! tere il Belli in una posizione scomoda:
me il presidente Mattarella si po- Nun pare un’ambra? senza un fir de
trebbe ipotizzare un ripensamento posa! «L’ostacolo maggiore ad una lettu-
di quella sua frase sull’assoluta anti-
tesi tra fascismo e cultura?
R. - «Riguardo al fascismo si è
creata una divergenza tra la storiogra-
fia anche di scuola antifascista e i vari
giornalisti, politici. Che notevoli filoni
culturali del Novecento confluiscano
nel fascismo e che Mussolini stesso
fosse un uomo di cultura è un’assoluta
banalità per Renzo De Felice, per
Emilio Gentile, per Sternhell. Non lo è
per il redattore di giornale che deve
fare un articolo “storico” al volo o per
l’ufficio stampa dell’ANPI che deve
fare comunicati sempre più ripetitivi.»
Novembre 2020 Il Borghese 71

IL MIO EVOLA

L’idealismo
tradizionalistico
di FABIO CUTAIA

Nel suo pregevole volume dell’impe- erano l’asse e gli assoluti legislatori» (i
gnativo titolo La filosofia della libertà in teocrati, insomma. Al principio e alla fin
Julius Evola (Edizioni di Ar, Villa San dell’umana storia universale - «età
Giovanni, aprile 1998) l’insigne studioso dell’oro» - misticamente si staglia poi
Giovanni Damiano drasticamente asseri- l’edenica «razza santa dei senza re»).
sce che «criticamente sprovveduta è la Si può dunque assai ben legittima-
tesi che Evola sia sempre rimasto il filo- mente asserire che - complessivamente
sofo dell’Individuo Assoluto» (pag. 67). - l’Evola hegelianamente sintetizzi le
L’Autore afferma ciò in contrapposizio- opposte inadeguatezze soggettivistiche
ne a quanto sostenuto a suo tempo dal dell’io solipsistico (creatore ma non
ra del Belli è purtroppo questa possi- tanto compianto Antimo Negri nel suo dominatore del mondo) e del mago
bilità di confondere, per stanchezza, il prezioso saggio intitolato Julius Evola e nonché dell’Oltreuomo di nietzschiana
mediocre che abbonda, il banale e la filosofia (Spirali Edizioni, Milano, memoria filosofica (titanico dominato-
l’insipido, con i capolavori o con la ottobre 1988). In quest’opera illuminante re del mondo ma non suo creatore)
stessa rappresentazione perfetta della il Negri aveva infatti assai ben sentenzia- appunto nella speculativa sua figura
mediocrità e della banalità (che è al- to che l’Evola «resta il filosofo dell’Indi- dell’Individuo Assoluto (creatore non-
tra cosa). Il meccanismo d’un caratte- viduo Assoluto» semetipsistico anche ché dominatore cosmico), collocando-
re, che è restituito dal movimento alla nella sua maturità tradizionale. Ciò si ne poi il teocratico trionfo storico -
sua spontaneità, è la condizione per- può del resto negrianamente assai ben superato il mondo preumano mera-
ché il comico riacquisti vita poetica: affermar tenendo in debito conto (cosa mente naturale - nella premodernità
basta allora un nulla perché ci sia un che molto onestamente fa peraltro il tradizionale (Antichità ed Evo Medio)
salto di qualità artistica.» medesimo Damiano) quanto lo stesso e la precisa negazione democratica
Evola scrisse nella sua fondamentale nella materialisticamente regressiva
Quello che ha fatto il Belli è stato autobiografia intellettuale (Il cammino modernità sovvertitrice (capitalismo,
in definitiva rendere il mediocre un del Cinabro): asserì infatti il geniale collettivismo ed anarchia), auspicando
capolavoro, concedendo così alla barone - a proposito del suo noto scritto della prima - peraltro tendenzialmente
Commedia un posto di privilegio, ma Imperialismo pagano - che «è in tale riproposta dal totalitario nazionalismo
questo d’altra parte fa parte della cul- contesto che avviene la prima discesa assai ben culminante nei corporativi-
tura romana, dove tale genere ha sem- dell’Individuo Assoluto dalla rarefatta stici fascismi veri e propri - un’escato-
pre rivestito un ruolo fondamentale – stratosfera del puro valore nel dominio logica restaurazione.
basti pensare alle meravigliose e irri- della storia, delle tradizioni e della filo- È - questa - un’interpretazione a
petibili esibizioni di Petrolini. sofia delle civiltà. Nella ‘paganità’ cosi nostro avviso sostenibilissima del
Insomma, magari oggi vi fossero interpretata s’incarnava di già un ideale complessivo pensiero evoliano, inteso
figure in grado di fare Commedia come ad esso congeniale». Poi, generalizzan- come una sorta di globale «idealismo
Giuseppe Giochino Belli, con quell’ar- do: «l’Individuo Assoluto si sensibilizza- tradizionalistico».
guto sarcasmo adesso scomparso, che ha va quasi come in una sua incarnazione in Un’autentica immersione del sog-
lasciato spazio alla sola volgarità fine a colui o in coloro che stavano al centro gettivismo assoluto nella metafisica
se stessa, relegando così la commedia a delle civiltà ‘tradizionali’, che di esse tradizionale, insomma.
misera scenetta d’intrattenimento. Attra-
verso il sorriso e i suoi sonetti invece il
poeta romanesco è stato in grado di rac-
contare un’intera cultura, un’intera città,
indagandone gli usi e i costumi, le vicis-
situdini sociali e politiche, prendendo di
mira anche il Pontificato. Possiamo dir-
lo: Belli ha preso in giro un po’ tutti, ma
l’ha fatto in modo intelligente e ricerca-
to, decisamente artistico e originale.

Giuseppe Gioacchino Belli


I sonetti
Feltrinelli ed. – 1965
(4 volumi)
raro ed introvabile
72 Il Borghese Novembre 2020

istituto segreto guidato da un gruppo

Un borghese di scienziati dediti a esperimenti terri-


bili. Con un dialogato pimpante e una
serie di slanci creativi, il romanzo non

per nulla piccolo


è fra i peggiori nell’ambito young
adult.
La civiltà prospera nell’Ammasso
Stellare Zero, grazie al sistema predit-
tivo Bionneq; ma cosa succederà se
di ERRICO PASSARO l’Anomalia, elemento che sfugge agli
algoritmi predittivi, porterà l’umanità
sul orlo dell’annientamento? Questa è
«Il Borghese» non è certo la rivista la linea di racconto di Anomalia di
rappresentativa del «borghese piccolo Nicola Marco Camedda (Multiplayer
piccolo» immortalato da Alberto Sordi Edizioni): space-opera riformulata con
in una delle sue più riuscite e dramma- montaggio serrato da trailer cinemato-
tiche maschere. La rivista si rivolge a grafico.
cittadini legati a valori tradizionali, ma Le nevi dell’esilio è il secondo li-
curiosi delle novità che modificano il bro della «saga degli Otori» di Lian
mondo della politica, dell’economia e Hearn (Edizioni E/O), che continua le
della cultura. Noi, nel nostro piccolo, avventure ricche di mille complicazio-
cerchiamo di aprire finestre sulle più ni di Takeo, cooptato nei ranghi crimi-
potenti rappresentazioni della moderna nali della Tribù, e dell’amata Kaede,
letteratura fantastica, nella incrollabile pedina nei giochi di potere dei signori
convinzione che ci consentano di pre- della guerra del Giappone feudale.
servare i tesori intellettuali del passato, L’autrice punta sulla potenza delle
di comprendere meglio il presente e di immagini e su personaggi descritti in
prepararci al futuro. alta risoluzione: scritto con prosa de-
Pensiamo, ad esempio, alle visioni notativa, il libro della Hearn si avvici-
futuristiche di Electric State di Simon na all’eccellenza.
Stalenhag (Mondadori) che descrive il In tempi di Covid-19, vanno molto i
viaggio surreale della protagonista e di romanzi catastrofici a base di epidemie
Skip, il suo robottino di compagnia, e simili. Appartiene a questo genere Il
attraverso tempeste di polvere, route mio nome è Mostro di Katie Hale
desertiche dominate da carcasse di Un cataclisma è al centro anche (Liberilibri), dove una sopravvissuta
astronavi, enormi gonfiabili a forma di dell’ucronia tratteggiata da China Mie- intraprende il viaggio di ritorno verso
emoticon e automi inattivi nei capan- ville nel suo Gli ultimi giorni della casa in un mondo devastato e senza
noni, posti di blocco e supermercati Nuova Parigi (Fanucci), in cui si im- speranza. Il libro è di nostro gusto, an-
militarizzati. Colpisce il contrasto stra- magina una Parigi del 1950 dove Nazi- che se il tema è stato ampiamente arato
niante tra la normalità degli empori e smo e Resistenza di fronteggiano an- nel corso degli ultimi settanta anni.
delle stazioni di servizio e la tecnolo- cora e le strade sono infestate dalle In Sherlock Holmes e la minaccia
gia decaduta della guerra dei droni. immagini che un esperimento riuscito di Cthulhu (Fanucci), Lois H. Gresh
Visioni apocalittiche, ma addolcite ha tratto dai testi surrealisti e tradotto giustappone poliziesco e orrore in un
con una peculiare vena satirica, anche in realtà. Mieville, scrittore fedele a sé godibile pastiche, fatto di omicidi in
ne La fabbrica dell’assoluto di Karel stesso, ci incanta con la sua lingua serie e creature ultraterrene sulla soglia
Capek (Voland), ben introdotto da Giu- ridotta ai minimi termini e, con un del nostro mondo. Il paragone con
seppe Dierna: un ingegnere inventa un curriculum che gronda di riconosci- Conan Doyle e Lovecraft non regge,
«carburatore» che trasforma la materia menti e record di vendite, si candida a ma il romanzo non lascia freddi.
in energia, ma, quando si scopre che il essere accolto tra gli immortali della
macchinario genera come scarico un fantascienza.
gas che provoca stimoli religiosi e Fantasia eroica per Anthony Ryan
raptus di bontà, è troppo tardi per evi- e il suo Il richiamo del lupo (Fanucci),
tare guerre religiose, rotte industriali e primo episodio della serie della
frizioni diplomatiche. Un libro che non «Spada del Corvo»: Vaelin, guerriero
ci si pente di leggere. riluttante a imbracciare di nuovo le
armi dopo le glorie passate, è costretto
a tornare sul campo di battaglia per
salvare l’amata Sherin dall’avanzata
dell’«Orda di Acciaio». Se si pone in
risonanza con i modelli di eccellenza
del passato, il romanzo di Ryan ne
esce ridimensionato; se, invece, il con-
fronto è con la produzione corrente,
allora risulta vincente.
Christelle Dabos ci ha preso gusto
e dà alle stampe il quarto e ultimo epi-
sodio del ciclo dell’Attraversaspecchi,
intitolato Echi nella tempesta
(Edizioni E/O). Protagonisti sono sem-
pre Ofelia e Thorn, stavolta alle prese
con l’osservatorio delle Deviazioni, un
Novembre 2020 Il Borghese 73

Leggendo il testo del professor Do- giusta esigenza di uguaglianza sfocia


menica Fisichella, - Figure e percorsi nell’invidia e in una orgia ugualitaria.
della Politica della casa editrice Pagi- Si crea così un corto circuito tra
ne -, non si può non riflettere sul fatto «selezione del ceto politico che volge
che la politica avrebbe più che mai al basso, degrado delle istituzioni rap-
bisogno di una serena riflessione, o presentative. Richieste irrealistiche …
forse, per dirla in modo brutale la for- crescente incapacità decisionale». A
mazione dei politici dovrebbe passare questo si aggiunge la corruzione con il
attraverso una preparazione culturale particolare che prende il sopravvento
fatta attraverso la lettura di testi come sull’interesse generale. Il ricorso cre-
quello del professor Fisichella. A que- scente alla corruzione come mezzo per
sto proposito vorremmo concentrarci realizzare la convergenza di fatto tra
sul IV capitolo dal significativo titolo: governati e governanti. Nello scenario
«Crepuscolo della politica o di una dove «le dirigenze diventano oligar-
politica?» Riportiamo così l’inizio del chie e la democrazia si fa demagogia,
capitolo. «Per avviare l’argomento indebolisce le difese immunitarie delle
prendiamo le mosse dal Federalista, istituzioni rappresentative, provoca di-
testo fondamentale che sta alla base sincanto, disaffezione e smarrimento dei
della civic culture degli Stati Uniti cittadini». Una democrazia consunta si «progressista» ha lasciato dei segni nel
d’America. In una limpida pagina, la autodistrugge. Così il crepuscolo non mondo cattolico. Lo testimonia, scrive
cui firma è incerta tra Alexander Ha- riguarda la politica. «Riguarda una poli- Fisichella, «la Chiesa cattolica, troppo
milton (1757-1804) e James Madison tica, quella democratica.» spesso operante più come struttura
(1751-1836) subito dopo aver sostenu- Il testo di Fisichella affronta molte- burocratica di assistenza sociale sensi-
to che il government, come sistema di plici aspetti, generali e particolari. bile ai messaggi in partenza da fonti
governo, è la più grande riflessione Così si esamina la Rivoluzione Fran- estranee che come ispirazione di virtù
sulla natura umana, così si sentenzia: cese, Manzoni, il Risorgimento e l’uni- teologale della Carità, di magistero
se gli uomini fossero angeli non occor- tà d’Italia operata per mano della mo- dottrinale e di alto e costante indirizzo
rerebbe alcun governo… Il ragiona- narchia sabauda. Ci sono i capitoli morale, nel solco di una tradizione che
mento sul crepuscolo della politica… dedicati a Vittorio Emanuele Orlando, rivendica ineludibili punti fermi, tanto
potrebbe chiudersi qui. Poiché gli al fascismo e quello di un avversario più rilevanti nella consapevolezza di
uomini non sono angeli, il governo, del fascismo come Francesco Saverio una dinamica storica che proprio in
cioè la politica, cioè l’organizzazione Nitti, uno studioso più che un politico. virtù della sua crescente accelerazione
di un assetto di uomini che dovranno Vale la pena di riportare alcuni bravi di mostra la corda della sua precarietà e
reggere altri uomini diventa condizio- un suo discorso del luglio del 1946, labilità sul terreno dei costumi e quin-
ne ineludibile proprio in ragione dei poco dopo la proclamazione della Re- di dei comportamenti».
caratteri dell’umana natura.» pubblica. «La Repubblica deve essere Giuseppe Sanzotta
Ma allora, si chiede Fisichella, ordinata, ma anche deve
perché oggi parliamo di crepuscolo essere conservatrice.
della politica perché c’è chi parla di Voglio dire conservatri-
fine della politica così come qualcuno ce di quelle forme politi-
ha parlato or non è molto tempo di che e sociali che sono
fine della storia? La domanda offre lo necessarie alla stabilità
spunto per una approfondita analisi del potere e all’ordina-
che sarebbe difficile sintetizzare in mento delle funzioni
poche battute . Ci limitiamo a riportare sociali. Il pericolo della
alcuni spunti. Il problema oggi non è Repubblica è solo nei
quello del deperimento della politica, suoi errori. O la Repub-
ma il «crepuscolo di una politica, cioè blica sarà ordinata, uni-
l’esaurimento di quella politica che è taria e rispettabile e
propria della democrazia rappresenta- avrà il prestigio della
tiva e liberale: in breve, la consunzio- sua opera, o non sarà».
ne di una politica, di una modalità di Per finire una cita-
fare politica, cioè il tramonto di una zione va dedicata al ca-
forma di governo». pitolo su Del Noce e il
A rischio è il sistema democratico compromesso storico se
se la libertà diventa anarchia, se la non altro perché qualche
segno, quell’epoca, ha
lasciato. Non tanto nel
Domenico Fisichella mondo comunista, dopo
Figure e percorsi della Politica il fallimento in Occiden-
Pagine ed. - 2020 te i gruppi dirigenti han-
Pagine 259 - € 18,00 no dato vita a «un ma-
scheramento politico»,
ma la pressione
74 Il Borghese Novembre 2020

FABRIZIO VINCENTI - «A SOGNARE LA REPUBBLICA»

Bombacci a Salò
con Mussolini
a cura di MARIO BERNARDI GUARDI

Tra le tante cose per cui, nell’archivio ci con Mussolini a Salò, prefazione di
della mia memoria, Beppe Niccolai Marcello Veneziani, Eclettica editore).
sarà sempre una calda, viva presenza,
c’è la «scoperta» di Berto Ricci e Ni- D. - Consentimi un percorso
colino Bombacci. Oddìo, sapevo chi insolito. Parto dalla copertina. Direi
erano stati, avevo letto qualcosa di loro che c’è tutta la «storia»: il rosso, il
e su di loro, sapevo in nome di che nero, il tricolore, i profili dei due
cosa e come erano vissuti ed erano Uomini. L’hai scelta tu? O comun- D. - Le radici romagnole, il par-
morti, ma Beppe, maledetto, dunque que l’ha disegnata un sodale in stret- ticolar modo di essere romagnoli e
benedetto, toscano, e generoso ed ere- ta empatia? rivoluzionari, contano indubbia-
tico missino tutto intelligenza e cuore, R - «L’ha ideata Simone Pellico, mente. Ma i due, per temperamento,
me li fece conoscere «in profondità» un professionista che non è alla prima sono molto differenti, e tu lo fai ri-
attraverso mille notizie, episodi, curio- copertina e che ha l’estro, la profes- saltare…
sità. Li svelò, me li trovai davanti. Poi, sionalità, la sensibilità e il cuore per R - «Sì, decisamente. Mussolini è
di Ricci mi è capitato di occuparmi capire le storie e i personaggi. Ha un politico di razza, Bombacci è più
come giornalista in tante occasioni, a colpito molti, devo dire, me per primo, un funzionario di partito del secolo
partire da un lungo servizio che feci, con la scelta di usare come base un scorso, con grandi slanci emotivi, ma
per Storia Illustrata, a metà anni Ot- manifesto sovietico di quegli anni.» ciò non toglie che abbia avuto una sua
tanta. L’occasione, adesso, di parlare di grandezza e non abbia colto importan-
Bombacci, fascio-comunista morto a D. - Mussolini e Bombacci: due ti risultati, divenendo anche segretario
Salò accanto a Mussolini, me la dà un amici. Continuarono ad esserlo sem- del Partito Socialista. Durante il
bel saggio dello storico lucchese Fabri- pre, in mezzo a mille tempeste, e più “biennio rosso”, Bombacci e Mussoli-
zio Vincenti che ne ha saputo esplorare che mai nel naufragio finale, no? ni erano considerati i due politici de-
al meglio la personalità politica e uma- R – «È una storia bellissima la stinati a prendere l’Italia. Chi l’ha
na (A sognare la Repubblica. Bombac- loro, che corre in parallelo per tutta la spuntata si sa.»
vita. Nati a due passi,
uno a Dovia di Pre- D. - Nel romantico e «ingenuo»
dappio, l’altro a Civi- Bombacci c’è comunque anche una
tella di Romagna, si visione politica tutt’altro che vellei-
sono praticamente taria, no?
rincorsi per tutta la R - «Assolutamente sì: Bombacci
vita: Mussolini diven- ha tra le sue doti la coerenza a un
ta maestro a Forlim- progetto: vuole un Socialismo dal vol-
popoli e poco dopo lo to umano, lo cerca per tutta la vita, si
segue Bombacci, Mus- convince con il tempo che solo Musso-
solini diventa sociali- lini lo può realizzare. Gli scritti di
sta e così fa Bombac- Bombacci, sfrondati dai riferimenti
ci, Mussolini fa il contingenti, sono un unicum: parlano
giornalista e anche di giustizia sociale, di elevare la con-
Nicolino, come lo dizione dei lavoratori, di garantire al
chiamava il Duce, lavoro il primato nella guida della
diventa giornalista. Nazione, di tagliare le unghie al capi-
Poi le divisioni con la talismo. Nel 1910 come nel 1945.»
Prima Guerra, poi la
riappacificazione pro- D. - «La Verità» è un foglio fa-
gressiva negli anni scista? Oppure fiancheggia il Fasci-
’30. Due vite corse in smo, e basta? E fino a che punto?
parallelo, persino sul R - «La Verità è la prova plastica
lago di Garda a Salò e di come il fascismo sia stato altra cosa
nel tragico epilogo di rispetto al Nazionalsocialismo e al
Dongo. Marcello Ve- Comunismo: qualcuno si può immagi-
neziani, nella prefa- nare in Germania o in Russia un foglio
zione del libro, dice che raduni oppositori del Regime? Da
non a caso che ci sa- quelle parti finivi nei gulag e nei lager.
rebbero spunti per un La Verità fiancheggia, tra l’evidente
film, guardando le contrarietà di molti papaveri di regi-
loro storie.» me, Mussolini, che era, lo ricorda De
Novembre 2020 Il Borghese 75

Felice, sempre ben disposto verso i


vecchi compagni di lotta.»

D. - Mussolini, a Salò, diffida di


molti, ma si fida di Bombacci e con-
SCHEDE
fida in lui. Questo significa che gli
assegna, «di fatto», un ruolo politico
importante nel progetto «socialista» Fabio Marchese Ragona
e «repubblicano»? Il mio nome è Satana
R - «Se guardiamo agli incarichi Storie di esorcismi dal Vaticano
ufficiali, Bombacci era semplicemente a Medjugorje
un collaboratore del ministero dell’In- Edizioni San Paolo - 2020
terno per i problemi del mondo del Pagine 256 - €16,00
lavoro, una sorta di incarico da sotto-
bosco della politica, si direbbe al tem- Quello di Fabio Marchese Ragona,
po di oggi. In realtà Bombacci entra in vaticanista del gruppo Mediaset, è un
molte delle scelte cruciali e delle par- libro inchiesta, con interviste e docu-
tite che contano, senza dimenticare il menti inediti su esorcismi praticati negli
ruolo storicamente accertato di confi- ultimi anni in Vaticano dai Papi o da
dente del Duce.» alcuni cardinali. I racconti di possessione
e di esorcismi narrati sono accaduti real-
D. - Chi sono, a Salò, i nemici di mente, sebbene i nomi dei soggetti inte-
Bombacci? Su chi può confidare? ressati siano di pura fantasia per evidenti
R - «I nemici sono senz’ altro tutti esigenze di riservatezza.
coloro che si oppongono alla socializ- Giornalisticamente, siamo di fronte Il libro è arricchito da una lunga
zazione delle imprese, al primato del ad un libro ben documentato, che su- Prefazione (pp. 9-22) di Fra Benigno,
lavoro sul capitale. Dunque sono in scita un notevole interesse, è di facile al secolo Calogero Palilla, frate france-
tanti: dai tedeschi agli industriali, dai lettura e di grande utilità innanzitutto a scano che attualmente è esorcista
settori della Resistenza che vogliono coloro che credono all’esistenza del dell’Arcidiocesi di Palermo, il quale
la guerra civile ai fascisti (in realtà diavolo e alla possibilità delle posses- mette in relazione quanto descritto da
pochi) che continuano a leggere il sioni e vessazioni diaboliche. Marchese Ragona con la crisi epocale
Fascismo da destra e si oppongono Per esempio, Marchese Ragona ci da coronavirus che ha creato e sta an-
alla socializzazione.» informa su di un caso di possessione cora creando a livello mondiale pro-
diabolica che Papa Francesco ha accet- blemi molto gravi non solo sul piano
D. – È una sorta di tato di seguire a distanza, oppure quel- economico ma, prima e soprattutto, su
«bolscevismo» quello che Bombacci lo affrontato senza paura da un cardi- quello della salute psico-fisica-
vuol costruire? E Mussolini è d’ac- nale tra le guardie svizzere. E poi le spirituale di milioni di persone. Da
cordo? Oppure si tratta di un nuovo tentazioni del demonio ad alcuni dei questo punto di vista Fra Benigno si
tipo di «socialismo», distante anche veggenti di Medjugorje, un paesino chiede giustamente se non sia in atto
dai fasci sansepolcristi? dell’Erzegovina che, luogo di appari- un’azione straordinaria del diavolo
R - «È la via italiana al Sociali- zioni mariane dal 1981, è divenuto all’origine di questo flagello. «C’è da
smo, semplicemente questo. Bombacci, ormai meta di pellegrinaggio per mi- rispondere», conclude nella sua Prefa-
che ha visto da vicino l’URSS, sa cosa lioni di persone. zione, «che non è la prima volta che si
voglia dire il Comunismo russo e In pratica la tesi de Il mio nome è verificano epidemie del genere, che
quanto sia disumano quel regime che Satana è che in corso una battaglia senza hanno afflitto, in passato come oggi,
non garantisce altro che una nuova precedenti tra Dio e Satana, in un secolo larghi strati della società. Ma la Chie-
schiavitù agli operai e ai contadini.» tormentato e con un Pontefice che sem- sa non ha visto in esse un’azione
pre più spesso mette in guardia i fedeli straordinaria del diavolo e quindi non
D. - Tu racconti Bombacci da- dall’azione malefica del demonio. In si è impegnata con preghiere esorcisti-
vanti alla morte: che cos’è che colpi- questa società in cui il diavolo è sempre che, ma - come leggiamo in un Comu-
sce di più? più considerato un’invenzione pubblici- nicato dell’Associazione Internaziona-
R - «Se si guarda la foto davanti a taria di stampo medievale, il «re della le Esorcisti del 9 aprile 2020 -
quel muretto sul lungolago di Dongo, menzogna», forte di questa incredulità, è “insieme alla carità fattiva nei con-
colpisce la diversità delle storie di chi riuscito a farsi strada, conquistando ani- fronti delle persone bisognose, ha sem-
stava per morire: forse a unirli c’era me e potere, arrivando a un livello di pre ritenuto necessaria la preghiera di
prima di tutto un amore totale per forza senza precedenti. riparazione dei peccati, l’impegno per
Mussolini. Quell’amore che li ha spin- L’autore, nel presente volume, per la conversione personale e comunita-
ti a seguirlo fino in fondo, sino alle dimostrare l’esistenza del diavolo ha ria, la manifestazione pubblica del
estreme conseguenze. Meriterebbero cercato prove, ha interrogato testimo- pentimento, la richiesta di perdono a
rispetto anche dagli avversari, ma ni, ha sentito i racconti mai svelati di Dio, la supplica per la fine delle epide-
l’odio acceca.» numerosi sacerdoti, ha spulciato faldo- mie, le preci per i medici, gli ammalati
ni alla ricerca di documenti, riuscendo e i moribondi e il suffragio per i defun-
ad accedere ad archivi top secret con- ti”. C’è comunque da pensare che il
Fabrizio Vincenti tenenti appunti inediti dei più grandi diavolo, avendo in odio l’uomo, crea-
(prefazione di Marcello Veneziani) esorcisti al mondo. Un viaggio- to, redento e amato da Dio, gioisca di
A sognare la Repubblica inchiesta a due passi dall’Inferno, in- questo male del Covid-19, che affligge
Bombacci con Mussolini a Salò somma, valido per scoprire la verità su oggi l’umanità. Soprattutto gioisce nel
Eclettica ed. – 2020 una delle pratiche più antiche della constatare che i fedeli, per evitare il
Pagine 240 - € 18,00 storia, l’esorcismo, con il contributo contagio, sono stati impossibilitati a
dei massimi esperti. Fino all’incontro partecipare ai Sacramenti, soprattutto
finale, faccia a faccia col demonio. alla Celebrazione eucaristica e alla
76 Il Borghese Novembre 2020

Comunione. Noi, tuttavia, sappiamo guer, «investe tutti i campi: l’econo- campagne. Discutibile anche la posi-
che “tutto concorre al bene di quelli mia, la politica, la cultura e si manife- zione riguardante il terrorismo: «il
che amano Dio” (Rm 8,28). Pertanto, sta sia nella vita interna dei singoli nostro partito è l’animatore principale
se Dio, che poteva evitare questo male, Paesi, sia nei rapporti internazionali». della mobilitazione del movimento
l’ha permesso, vuol dire che ha un Perché la crisi? L’autore ribadisce: «Il operaio popolare e democratico con-
progetto di amore nei nostri riguardi, capitalismo è approdato a un meccani- tro ogni sorta di manovra fascista e
anche se noi non riusciamo a com- smo che sacrifica essenziali valori uma- reazionaria». Così come è opinabile
prenderlo, e che da questo male saprà ni sull’altare del massimo profitto delle che «noi siamo il partito che è stato il
ricavarne un gran bene, così come ha grandi concentrazioni finanziarie ed principale promotore della lotta parti-
ricavato il gran bene della nostra sal- industriali, nazionali e multinazionali» giana vittoriosa». Purtroppo queste
vezza da quel grande male che fu la fino al «ricatto tecnologico, al drenaggio dichiarazioni, che sembrano espresse
morte in croce del proprio Figlio» (p. dei cervelli, a sbocchi catastrofici». per accattivare l’elettore medio, infi-
22). In pratica, come affermava un Osservazioni che oggi, col senno di ciano le proposte, molte delle quali
altro grande esorcista come Don Ga- poi, appaiono condivisibili, se non condivisibili ed attuali: non sprecare
briele Amorth (1925-2016): «Il demo- venisse il sospetto che la situazione di ma risparmiare ed impiegare bene ogni
nio può vincere delle battaglie. Anche crisi perenne possa essere alimentata e risorsa, riconvertire l’industria e rior-
importanti. Ma mai la guerra». cavalcata per lo scopo del raggiungi- ganizzare le attività economiche ed
Fabio Marchese Ragona (Milano, mento del potere. Un’altra parte del amministrative secondo criteri di effi-
1982), oltre che giornalista professio- testo tratta della «liberazione dei po- cienza e rigore, cambiare certe abitudi-
nista è anche conduttore televisivo. poli oggetto, per lunghissimo tempo, ni per cercare le vie di un migliore
Ogni domenica conduce su Tgcom24 della politica internazionale dell’im- modo di vita, in forme diverse dalle
la rubrica «Stanze Vaticane» (in onda perialismo», malgrado i «contrattacchi attuali, attraverso una profonda e gene-
alle ore 17) e cura l’omonimo blog. sferrati dalle potenze imperialistiche rale redistribuzione del reddito, chia-
Dal 2013 segue le vicende d’Oltreteve- in forma di aggressioni armate, di mando la grande maggioranza dei cit-
re anche per il quotidiano Il Giornale. interventi politici, di penetrazioni e di tadini a unirsi con uno sforzo eccezio-
È autore del documentario su Giovanni ricatti economici per spezzare la soli- nale di lavoro, di lotta, di cultura e di
Paolo II, Il sorriso di Karol, vincitore darietà dei popoli del Terzo Mondo e creatività, impedendo ai monopoli di
di premi e riconoscimenti. Ha scritto: per creare e mantenere regimi ad essi comandare e a dettare legge. Belle
Potere Vaticano (Edizioni Il Giornale, asserviti». Desta sorpresa la parte rela- parole, ma a questo punto sorge una
2016), Il Caso Marcinkus - Il banchie- tiva alla Chiesa Cattolica: «la quale, a domanda: sono frutto di una sottile
re di Dio e la lotta di Papa Francesco partire da Giovanni XXIII, e con la doppiezza, con l’obiettivo di accatti-
alle finanze maledette (Chiarelettere, sollecitazione di molti episcopati, ha varsi consensi nell’elettorato medio-
2018) e Con Edizioni San Paolo ha iniziato a prendere contatto con queste borghese, o frutto di ideali genuini?
pubblicato: Tutti gli uomini di France- realtà, e soprattutto con quella del Osserviamo come si palesa oggi il
sco (2018) e I nuovi cardinali di Fran- terzo Mondo, in un modo che tende a partito che se ne dichiara erede, e cre-
cesco (2019). correggere e cancellare una condotta do che la risposta sia evidente.
Giuseppe Brienza secolare che l’aveva spesso vista iden- Paolo Emilio Papò
tificarsi con la politica delle classi
Enrico Berlinguer dominanti e delle potenze coloniali. Carlo Lottieri
La proposta comunista Anche in questo caso si conferma la Per una nuova Costituente
Einaudi – 1975 possibilità di convergenze ed incontri Liberilibri ed. – 2020
Pagine VIII-152 - € 5,00 tra il movimento operaio e il movimen- Pagine XV+86 - € 12,00
(www.ibs.it) to cattolico». Nasce il catto-
comunismo, in previsione dell’ingres- Questo saggio di Lottieri, precedu-
Questo interessante volume, a fir- so al governo del PCI? Ma l’ideologia to dall’introduzione di Luigi Marco
ma dell’allora premier del Partito Co- comunista non era atea e materialista Bassani, si domanda se l’attuale siste-
munista (ma non crediamo che sia tutta per natura? E Lenin e Stalin non ave- ma politico italiano potrà reggere
opera sua) ribadisce, come relazione al vano sconsacrato le chiese adibendole all’impatto della crisi da Coronavirus.
Comitato centrale del PCI, le linee di a magazzini? Chissà, forse le suore E risponde no. Già, come scrive Bas-
tendenza e gli obiettivi di quell’impor- trucidate in Spagna durante la guerra sani nell’introduzione, l’Italia era un
tante partito che, ricordiamo, otteneva civile avrebbero qualcosa da ridire. calabrone economico: come l’insetto,
quasi un terzo dei consensi elettorali. È Addirittura ridicola appare l’afferma- malgrado la forma non aerodinamica e
inoltre impressionante notare, sfoglian- zione che «Il compagno Breznev ha le ali piccole riesce a volare, così il
do questo testo scritto, come gran parte sottolineato che oggi nel mondo esiste Paese «andava, seppur lentamente,
delle «idee» di politici attuali risalgono una forza, l’Unione Sovietica, che in avanti». Non è credibile che prosegua
in realtà proprio a quegli anni, anzi a qualsiasi situazione si batte inflessibil- perché in autunno verranno al pettine i
volte sembra quasi che questo testo sia mente contro la guerra, e serve da nodi irrisolti.
una specie di «Vangelo» della sinistra sostegno animatore per tutti coloro Contrariamente a una parte dei
italiana, se non altro come base cultu- che hanno a cuore la causa della pace critici dell’attuale «sistema», di chi
rale comune a molti politici al governo sulla terra». Lasciando la parte politi- pensa sia «colpa della finanza, del
oggi. Va subito al sodo, il testo: «Il ca, nel testo si auspica una Bildelberg o della cattivissima Mer-
vero punto di partenza si è avuto «unificazione del mercato mondiale, kel» il tutto è dovuto alle prebende
nell’ottobre del 1917,con la rivoluzio- che comprende la ricerca anche di un pubbliche e alle rendite parassitarie
ne socialista russa, la quale ha opera- sistema monetario unitario». Per organizzate (spesso) e dovute (sempre)
to la prima grande rottura del sistema quanto riguarda l’Italia, Berlinguer al potere politico. Per cui «è del tutto
del capitalismo e dell’imperialismo». osserva che lo sviluppo è avvenuto chiaro che o si riforma profondamente
Lenin? Un maestro, che aveva prean- «con una distribuzione del reddito e la struttura politica e istituzionale,
nunciato la crisi del capitalismo, dovu- una scala di retribuzioni non solo ini- oppure nessuno riuscirà a metter ma-
ta «all’inasprimento della lotta e della que ma economicamente assurde», no a nulla: spesa pubblica, debito e
concorrenza economica tra i Paesi mentre appare condivisibile l’analisi rapina fiscale (ai danni dei singoli,
capitalisti», crisi che, secondo Berlin- sugli «sprechi» e sull’abbandono delle delle imprese e di alcuni territori)». Il
Novembre 2020 Il Borghese 77

listico-consensuale. Le comunità che essere, i propri gusti, il proprio caratte-


non aderiranno alla federazione saran- re. È un luogo dove i compiti nella
no libere di starne fuori, scrive Lottieri. famiglia vengono ripartiti secondo
È qui che la tesi presta il fianco a logica e dove si esprime la comunità,
critica. Funzione (dell’istituzione e) la famiglia. Anzi, diviene un punto di
dell’autorità è offrire protezione politi- riferimento non certamente di secon-
ca. Il che vuol dire in primo luogo, daria importanza. La casa ebbe, per i
difendere l’esistenza della comunità e popoli indoeuropei, grande importan-
dei cittadini. Anche se è assai impor- za, al punto che «l’opera dei singoli
tante, assicurare la certezza dei rapporti così si congloba».
giuridici, attraverso un apparato di coa- Nei fatti, per i primitivi, per gli
zione è comunque l’aspetto secondario. Indoeuropei, la casa era il primo punto
In ogni fase storica (o anche geo- di riferimento della famiglia e quindi
storica) per dare protezione all’esisten- della comunità. Era la patria, il luogo
za comunitaria occorreva una massa dove c’erano le persone care, gli affet-
critica idonea. Se le polis antiche, fino ti, le proprie cose, era il ricovero, e
ad Alessandro Magno, riuscivano ad man mano che avanzava la civilizza-
assicurarla, già dopo il macedone il zione, per gli Indeuropei l’abitazione
mondo mediterraneo si organizzò pro- evolveva in schemi urbanistici e statali,
gressivamente in sintesi politiche regio- secondo l’organizzazione interna della
nali (Roma, Cartagine, i regni dei dia- comunità. La famiglia, del resto, che
dochi) cui succedette un impero unico. prevede comunanza di vita, svolge la
Secoli dopo il declino del feudalesi- sua esistenza proprio nella casa, dove si
mo - con i suoi poteri locali non (o po- prevede che tutti debbano vivere insie-
co) subordinati al Papa e all’Imperatore, me con separazioni soltanto tempora-
prelievo fiscale tra il 1974 ad oggi è, in succedettero i più piccoli, ma più cen- nee. La casa quindi non è soltanto il
rapporto al reddito nazionale, più che tralizzati Stati moderni, i quali esercita- luogo dove vivere e vivere insieme ma
raddoppiato; fino a quando (cioè all’i- vano realmente e pienamente, cioè di anche luogo spirituale, luogo che mo-
nizio degli anni ’90 del secolo scorso) fatto, la sovranità ove raggiungessero stra e dà senso a un’unione determinata
il PIL aumentava, l’incremento del certe dimensioni. Che nessuno degli dalla comunità di sangue.
prelievo era «compensato» – almeno Stati pre-unitari sia italiani che tedeschi Le benemerite edizioni di Ar hanno
in parte - dall’aumento del reddito. Ma (a parte la Prussia e fino a un certo tem- ripubblicato, dopo ormai molto anni in
dalla crisi del Covid-19 - che si ag- po, Venezia) avevano. Il risultato fu che cui era divenuto introvabile, questo
giunge a quella del 2008, ancora gra- le guerre europee si facevano soprattut- volume di Gianna Buti, allieva di Gia-
vante sull’Italia la quale, dal governo to in Germania ed Italia perché erano, como Devoto, che ha messo a punto
Monti in poi è «cresciuta» con percen- politicamente, degli open space. L’indi- nel 1962 un innovativo e pionieristico
tuale annua da prefisso telefonico - e al pendenza politica esterna degli italiani e studio su un tema poco trattato: la casa
relativo crollo del reddito, non si esce, dei tedeschi arriva soltanto con l’unifi- degli Indoeuropei. Analizza con parti-
sostengono Bottieri e Bassani se non cazione nazionale . colare attenzione la realizzazione delle
cambiando il sistema radicalmente. Se pure la formula proposta da case in quel popolo importante, secon-
Mentre per l’analisi si può concor- Lottieri come soluzione al populismo, do un filone di indagine che coniuga
dare anche se il ruolo dei poteri forti e/ ossia «mercati globali, governi locali» Tradizione e archeologia, come il sot-
od occulti (quelli in crociera sul Bri- è seducente, non è detto che, di fatto, totitolo del volume dichiara aperta-
tannia) non è sottovalutabile, ma sicu- sia capace di conservare l’esistenza mente. Buti spiega, nel primo capitolo,
ramente non è la sola causa dei guai delle comunità locali, in una fase stori- che nel libro si fa riferimento non sol-
nazionali, diverso è per la soluzione ca in cui il potere è concentrato in enti- tanto all’indagine archeologica che
che propone il saggio. tà, statali e non, di enormi dimensioni, offre materiale per comprendere le
Lottieri parte dall’Unità d’Italia, rea- capaci di far valere con successo le differenze che successivamente si so-
lizzata secondo un modello centralistico proprie volontà.
e statalista, accompagnato dalla voluta Le quali possono essere contenute
rappresentazione propagandistica volta a soltanto se costrette a confrontarsi con
trasformare il Risorgimento in fiaba, soggetti di pari forza – o di forza non
mentre «la costruzione dell’Italia unita dissimile. Par in parem non habet juri-
sia stata l’opera di una minoranza che sdictionem, non è soltanto un principio
s’è imposta anche a costo di sacrificare giuridico; è anche la conseguenza di
le aspirazioni dei più». Data tale premes- una parità (o di una non eccessiva di-
sa ne è conseguente che «per proteggere sparità) di fatto.
un ordine politico artificioso e un’unità Teodoro Klitsche de la Grange
decisa dagli eserciti le classi di governo
hanno dovuto a più riprese iniettare Gianna Buti
quantità massicce di veleno ideologico La casa degli Indeuropei
nelle vene degli italiani… Il controllo Tradizione e archeologia
materiale sulle esistenze ha dovuto pre- Edizioni di Ar – 2019
sto essere accompagnato da una pro- Pagine 207 – € 20,00
gressiva manipolazione delle coscienze.
Ma se le cose stanno così, deve essere Il luogo dove un uomo, una donna,
chiaro che per salvare gli italiani biso- ritrovano se stessi e riconoscono il
gna affrancarli dall’Italia». proprio modo di essere e pensare è la
Ora che lo Stato nazionale è fallito, propria casa, luogo dove si compie la
occorre ricostruirlo dalle comunità propria esistenza, dove tutto ciò che è
territoriali con un procedimento federa- contenuto riflette il proprio modo di
78 Il Borghese Novembre 2020

stituirono fra loro, come le case in ché? Dresda aveva 642mila abitanti e e le motivazioni. Sono riprodotti docu-
cavità, nelle grotte, infossate e con in quelle settimane ospitava 200mila menti di fonte tedesca e di fonte bri-
casa-tetto e case costruite a livello del profughi tedeschi dell’Est, in fuga tannica, testimonianze oculari e, so-
suolo, ma anche alla filologia, al senso dall’Armata rossa. Di certo 25mila prattutto, 150 fotografie, scattate, a
che le parole avevano e che rimanda- furono i morti riconosciuti ma molti partire dai giorni immediatamente suc-
vano ai processi mentali, alle credenze altri furono considerati dispersi. Era cessivi fino al 1949, da un fotografo di
religiose, agli atteggiamenti di pensie- pressoché impossibile reperire i corpi Dresda, Richard Peter senior (1895-
ro, alle istituzioni giuridiche, politiche della maggior parte delle vittime poi- 1977). Le foto sono particolarmente
ed economiche. È di particolare inte- ché sfruttando particolari condizioni eloquenti e narrano con spaventosa
resse leggere le tecniche utilizzate per atmosferiche (clima secco e assenza di forza il crimine di guerra compiuto
costruire la casa. Nell’Europa del Nord vento) le bombe sganciate e gli spez- dagli Alleati e mostrano l’annichili-
e del centro, con paesaggio boscoso, le zoni incendiari insieme creavano cor- mento di un’intera città, i cadaveri
case si realizzavano principalmente renti ascensionali che scatenavano i carbonizzati, i corpi accartocciati, ve-
con il legno almeno fino all’epoca Feuersturm (Tempeste di fuoco) veri e stiti e uniformi che avvolgevano sol-
romana, quando la costruzione in le- propri tornado di fiamme e schegge tanto carbone. Angoli irriconoscibili
gno fu sostituita con la tecnica in mu- che spazzavano il centro e gli altri della città, interi quartieri devastati
ratura, a sua volta sostituita dai matto- quartieri a 240 chilometri l’ora, con dalle bombe, ridotti a macerie. Il bian-
ni. Ma nonostante queste innovazioni, vampate che raggiungevano i 300 me- co e nero rende ancor più drammatico
la maggior parte delle case nel Nord e tri di altezza sprigionando temperature ciò che rimane di bambini, anziani e
centro Europa erano costituite da quel- di 800 gradi centigradi. Il Bomber donne, pezzi di carbone ridotti a nulla.
le in legno che furono utilizzate da Command auspicava quelle condizioni Immagini che scuotono per l’orro-
Galli, Britanni, Slavi e Lituani. L’uti- atmosferiche e, a volte, aspettava quel- re, frutto di operazioni militari che
lizzo del legno era dettato dalla facile le condizioni favorevoli per sfruttare sconfinano nel crimine, che spiegano
reperibilità nelle fitte foreste e dalla l’effetto moltiplicatore. I rifugi antiae- più di tante narrazioni. Ma anche le
qualità che garantiva la durata delle rei erano inutili: si moriva per le tem- foto della ricostruzione, della città che
abitazioni per molti anni. Situazione perature e se i corpi erano esposti di- in pochi anni rinacque, con gli abitanti
differente per il Sud ed Est Europa, rettamente al fuoco, questi venivano di Dresda impegnati nella ricostruzio-
dove invece, le foreste non erano mol- disintegrati, dissolti. Ecco perché è ne.
te ma c’era il verde sotto forma di impossibile definire il numero esatto Resta da ricordare la responsabilità
macchia. Lì era preferibile fare ricorso delle vittime. per questo crimine. Dal 1944 l’Alto
all’argilla. Un testo interessante, que- Furono impegnati nel bombarda- Comando britannico aveva studiato la
sto della Buti, che al di là delle tecni- mento ben 729 Avro Lancaster e con il possibilità di effettuare operazioni con
che, descrive una mentalità, una orga- supporto di 9 Mosquito e 527 B-17 pesanti attacchi aerei definiti «Area
nizzazione particolare delle comunità scortati da 784 caccia Mustang. Secon- bombing», cioè con bombardamento
Indeuropee che si è poi estesa in tutti do molti testimoni i caccia eseguirono massiccio di un’area cittadina senza
settori dell’agire umano. anche mitragliamenti a bassa quota di distinguere gli obiettivi militari e i
Manlio Triggiani civili tedeschi in fuga, scampati al ro- quartieri cittadini. Ovviamente una
go e alle bombe. Un’azione di guerra modalità altamente distruttiva, per
Richard Peter senior contro i civili, visto che gli snodi ferro- fiaccare il morale della popolazione
Dresda viari e l’aeroporto a nord di Dresda tedesca sperando in una rapida resa.
Sguardi dall’apocalisse furono coinvolti nella distruzione sol- Negli ultimi mesi del 1944 era eviden-
Italia storica ed. - 2020 tanto marginalmente. Era evidente lo te che la guerra era finita ma gli Alleati
Pagine 193 - € 29,00 scopo di fiaccare il morale della popo- avevano avuto una battuta d’arresto, lo
lazione, come Churchill aveva detto smacco nelle Ardenne, alcune difficol-
L’Asse era in ginocchio, lo sbarco qualche anno prima, nel 1942, ma la tà nel procedere mentre i sovietici sta-
in Normandia aveva avuto successo, storia e i fatti si sono incaricati di vano mietendo un successo dietro l’al-
l’ultima controffensiva del Terzo smentirla. tro ed erano a 200 chilometri da Dre-
Reich nelle Ardenne, dopo il successo Ora è uscito un libro nel quale ri- sda quando Churchill affidò al coman-
iniziale, era stata ricacciata al di là cercatori esperti (Andrea Lombardi, dante Arthur Harris (definito «il ma-
delle linee tedesche. La fine della Jacques R. Pauwels e Enrico Petrucci) cellaio» per l’assenza di scrupoli e per
guerra era solo questione di tempo, gli spiegano la storia del bombardamento l’entusiastica adesione al bombarda-
eserciti del Terzo Reich resistevano ma mento stragista) la decisione di sce-
il destino della guerra era chiaramente gliere l’obiettivo e di coordinare la
segnato. A Occidente avanzavano gli missione. Fra le varie città fu scelta
Alleati, a Oriente i sovietici. Dresda perché era quella, fra le città
In una realtà così, nella notte fra il più importanti, più vicina alla linea di
13 e il 14 febbraio del 1945, tre mesi avanzamento dei sovietici. Una volta
prima della fine della guerra, Dresda, entrati a Dresda, i sovietici avrebbero
capitale della Sassonia, città bella defi- potuto vedere come era stata ridotta la
nita «la Firenze del Nord» per l’archi- città dagli Alleati. Di lì a poco era pre-
tettura e le opere d’arte, intatta perché visto l’incontro di Yalta per la divisio-
non aveva rilevanza militare né indu- ne dell’Europa fra URSS e Alleati e
striale, fu distrutta dai bombardamenti quel panorama sotto gli occhi dei co-
della RAF e della USAAF. mandanti comunisti avrebbe spinto
La propaganda tedesca parlò, Stalin a essere più conciliante con in-
all’indomani delle tre incursioni aeree, glesi e statunitensi nelle trattative per
di 300mila morti. Nel dopoguerra, una la spartizione dell’Europa.
commissione comunale con alcuni Nel dopoguerra, Harris affermò di
storici minimizzò i numeri valutando aver soltanto obbedito alle decisioni
solo 25-30mila vittime. La vera cifra prese dal governo britannico, stessa
oscilla fra i 135mila e i 200mila. Per- giustificazione espressa al processo di
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Qui è il passo famoso che alimentò molta letteratura
neofascista del dopoguerra, ispirata alla rivoluzione
sociale, a Ugo Spirito e al corporativismo integrale
rimasto incompiuto, fino alla socializzazione della Car-
ta di Verona: «All’umanesimo della cultura che fu pure
una tappa gloriosa della liberazione dell’uomo, succe-
de oggi o succederà domani l’umanesimo del lavoro».
Lavora il contadino, lavora l’artigiano e il maestro d’ar-
te, lavora l’artista, il letterato, il filosofo. Artisti e arti-
giani, operai e intellettuali sono tutti lavoratori; ma il
lavoro non è in Gentile soltanto produzione e fatica ma
attività etica e riscatto spirituale. I moti sociali e i paral-
leli moti socialistici del secolo XIX per Gentile genera-
Per guarire dalla follia del politicamente corretto rono questo nuovo umanesimo. E conclude: «l’uomo
reale, che conta, è l’uomo che lavora, e secondo il suo
lavoro vale quello che vale. Perché è vero che il valore
a cura di MARCELLO VENEZIANI è il lavoro».
Nella definizione dello Stato, Gentile richiamava la
continuità col pensiero liberale e conservatore; nell’u-
IL TESTAMENTO SPIRITUALE manesimo del lavoro, invece, richiama l’eredità del
E SOCIALE DI GENTILE socialismo e del sindacalismo. Dalla sintesi gentiliana
sorge lo Stato nazionale del lavoro, eredità politica e
Torna alla luce dopo molti anni l’opera ultima, il testa- sociale del gentilianesimo.
mento spirituale e sociale di Giovanni Gentile, Genesi e L’umanesimo del lavoro fu il convitato di pietra
struttura della società. Lo ripubblica la rinata e gloriosa della Costituzione italiana del 1948. La repubblica fon-
casa editrice Vallecchi di Firenze (pp.229, 18 euro) ed data sul lavoro già nel primo articolo della Carta ne è
io sono onorato di averne scritto il saggio introduttivo traccia palese, e gli eredi dell’umanesimo del lavoro
sul pensiero comunitario di Gentile. È il manifesto del sono le forze socialiste e comuniste, cattolico-popolari
Noi nell’epoca dell’Io. e sindacali.
Genesi e struttura della società è un «saggio di filo- Il materialismo è per il filosofo «il crollo di ogni
sofia pratica» secondo la definizione dello stesso Gen- moralità». E invece l’uomo svolge un’attività universa-
tile. È una pietra miliare ma sommersa della filosofia le che è «la ragione comune agli uomini e agli dei, ai
sociale. Poteva essere il punto di svolta e di partenza vivi, agli stessi morti e perfino ai nascituri». Ecco la
per ricucire il legame sociale e le culture politiche usci- comunità intesa non soltanto tra i viventi ma comune a
te dalla guerra. Poteva rifondare un fascismo e un so- chi ci ha preceduto e a chi ci seguirà; e la filosofia ne è
cialismo dal volto umano e dare alla comunità naziona- la sua coscienza. Ecco il pensiero comunitario di Genti-
le una visione. Ci sono parti caduche, sostengo nell’in- le: «In fondo all’Io c’è un Noi; che è la comunità a cui
troduzione, e altre come quelle relative allo Stato etico, egli appartiene, e che è la base della sua spirituale
largamente improponibili; o discutibili come la riduzio- esistenza, e parla per sua bocca, sente col suo cuore,
ne del mito a illusione ma l’impianto generale, la visio- pensa col suo cervello». «La comunità è presente come
ne comunitaria, la filosofia sociale, l’equilibrio tra li- legge interna all’individuo.» Organicismo comunitario.
bertà e autorità, tra famiglia e Stato, tra socialità e iden- A differenza del comunismo e del platonismo, Gen-
tità nazionale restano insuperati. Quell’opera restò in tile richiama il ruolo centrale e insostituibile della fami-
retaggio soltanto a pochi isolati studiosi e appassionati glia. L’uomo è famiglia, dice il filosofo, egli lavora per
di Gentile, e a un ambiente politico e umano emargina- sé ma anche per i suoi figli, l’istinto alla generazione
to che si riconobbe nel Movimento Sociale Italiano e muta in vocazione e si perpetua tramite l’eredità. E in
citò quell’opera come il suo catechismo. Nacque un un bellissimo passo scrive: «Lì è la radice del senso
gentilianesimo sentimentale, un po’ di maniera, emoti- dell’immortalità, onde ogni uomo s’infutura e spezza la
vo e retorico, che produsse scritti di testimonianza più catena dell’attimo fuggente». Per Gentile la famiglia è
che frutti originali del pensiero. Più citato che letto, più il «perenne vivaio morale dell’umanità».
amato che compreso in quell’ambito; al contrario tra gli
intellettuali prevalentemente legati al marxismo fu letto * * *
di nascosto e mai citato, fu odiato più che capito. I peg-
giori furono i suoi ex allievi diventati poi marxisti orga- Le pagine più sorprendenti, più intense e sofferte
nici che cercarono con lo zelo dei neofiti di cancellare del testo sono dedicate alla morte e all’immortalità. Qui
ogni traccia del loro debito verso Gentile. c’è tutta l’umanità di Gentile e qui si svela nella sua
Soltanto di passaggio Gentile allude all’esperienza nudità il suo pensiero. Pagine tenere e crude, animate
fascista ma ne parla come se fosse già conclusa- era il dalla tensione del vero che non concedono rifugio in
1943- e comunque come un’esperienza transeunte; non rassicuranti illusioni. È il pensiero fervente, religioso
lo chiama per nome ma lo cita come «il recente movi- ma non credente, di un filosofo che ritiene «miti» la
mento politico italiano», che al di là delle forme prov- resurrezione dei corpi, il Santo Sepolcro, l’Inferno, la
visorie di applicazione e delle necessità transitorie ri- vita eterna, la preghiera salvifica, l’immortalità dell’a-
spondeva a quell’esigenza organica che si era già fatta nima personale. Colpisce il tono sereno, fiducioso, co-
strada «nello stesso liberalismo conservatore». Gentile struttivo dell’ultimo Gentile, nonostante il clima dell’e-
dunque situa l’eredità del fascismo nella linea del pen- poca e la tragedia in atto; un pensiero ostinatamente
siero liberal-conservatore; salvo poi nel paragrafo se- positivo, proteso al bene e alla concordia, in piena tem-
guente cambiare radicalmente prospettiva e parlare pesta bellica, in mezzo all’odio. Cercatore di vita da-
dell’umanesimo del lavoro. vanti alla morte...
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Direttore Giuseppe Sanzotta


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