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Ivana Rasi 1
Programmare per fare
L’Organizzazione Mondiale della Sanità abitative, la vita lavorativa, economica,
(OMS) definiva nel 1948 la salute come “… sociale e culturale. Nel considerare ciò non
uno stato di completo benessere fisico, è più possibile trascurare il ruolo delle città
mentale e sociale e non semplicemente come promotrici di salute. A tal proposito,
l’assenza di malattia e di infermità” e l’OMS ha coniato il termine “healthy city”,
invitava i governi ad adoperarsi che non descrive una città che ha raggiunto
responsabilmente, attraverso un programma un particolare livello di salute pubblica, ma
di educazione alla salute, al fine di una città che è consapevole dell’importanza
promuovere uno stile di vita sano e di della salute come bene collettivo e che,
garantire ai cittadini un alto livello di quindi, mette in atto delle politiche chiare
benessere. Il nuovo concetto di salute non per tutelarla e migliorarla.
fa solo riferimento alla sopravvivenza fisica
o all’assenza di malattia, ma si amplia,
comprendendo gli aspetti psicologici, le
condizioni naturali, ambientali, climatiche e
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Programmare per fare
PROGRAMMARE:
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Programmare per fare
risorse:
come realizzarlo: -economiche
RISORSE -strumentali
-umane
MEZZI
ORGANIZZAZIONE
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Programmare per fare
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Programmare per fare
La programmazione
definisce politiche e programmi.
La pianificazione
predispone piani e bilanci di previsione
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Programmare per fare
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Programmare per fare
Il processo di programmazione deve dimostrare la:
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Programmare per fare
L’attendibilità, la congruità e la coerenza, interna ed
esterna, dei documenti di programmazione è prova
della affidabilità e credibilità dell’ente.
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Programmare per fare
La programmazione nel D.Lgs. 118/2011
La programmazione è il processo di analisi e valutazione
che, comparando e ordinando coerentemente tra loro
le politiche e i piani per il governo del territorio,
consente di organizzare, in una dimensione temporale
predefinita, le attività e le risorse necessarie per la
realizzazione di fini sociali e la promozione dello
sviluppo economico e civile delle comunità di
riferimento.
Ivana Rasi 10
Programmare per fare
I documenti nei quali si formalizza il processo di
programmazione devono essere predisposti in modo
tale da consentire ai portatori di interesse di:
a) conoscere, relativamente a missioni e programmi di
bilancio, i risultati che l'ente si propone di conseguire,
b) valutare il grado di effettivo conseguimento dei
risultati al momento della rendicontazione
Ivana Rasi 11
Programmare per fare
I contenuti della programmazione, devono essere declinati
in coerenza con:
il programma di governo, che definisce le finalità e gli
obiettivi di gestione perseguiti dall'ente anche attraverso il
sistema di enti strumentali e società controllate e
partecipate (il cd gruppo amministrazioni pubblica);
gli indirizzi di finanza pubblica definiti in ambito
comunitario e nazionale.
Ivana Rasi 12
Gli strumenti della programmazione
il Documento unico di programmazione (DUP), presentato al
Consiglio, entro il 31 luglio di ciascun anno;
l'eventuale nota di aggiornamento del DUP, da presentare al
Consiglio entro il 15 novembre di ogni anno;
lo schema di bilancio di previsione finanziario, da presentare al
Consiglio entro il 15 novembre di ogni anno.
il piano esecutivo di gestione e delle performances approvato dalla
Giunta entro 20 giorni dall'approvazione del bilancio;
Ivana Rasi 13
Gli strumenti della programmazione
il piano degli indicatori di bilancio presentato al Consiglio unitamente al
bilancio di previsione e al rendiconto;
lo schema di delibera di assestamento del bilancio e il controllo della
salvaguardia degli equilibri di bilancio, da presentare al Consiglio entro il
31 luglio di ogni anno;
le variazioni di bilancio;
lo schema di rendiconto sulla gestione, che conclude il sistema di
bilancio dell'ente, da approvarsi entro il 30 aprile dell'anno successivo
all'esercizio di riferimento.
Ivana Rasi 14
Gli strumenti della programmazione
DUP entro 31 luglio
RENDICONTO
entro 31 luglio
delibera ASSESTAMENTO BILANCIO DI
assestamento PREVISIONE entro 15 nov
bilancio
PIANO
INDICATORI PEG non oltre 20 gg da approvaz bilancio
Ivana Rasi Piano esecutivo gestione e performance 15
Il DUP
Il DUP è lo strumento che permette l'attività di:
guida strategica
ed operativa
degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente,
sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.
Ivana Rasi 16
Il DUP
Il DUP costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e
coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di
tutti gli altri documenti di programmazione. DUP
Il DUP si compone di due sezioni: strum di
progrgammazione
la Sezione Strategica (SeS) 5 anni
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Il DUP: la sezione strategica
Programmare partendo dalle linee di mandato
http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/e-
GOVERNME1/ARCONET/Glossari/Allegato_14_seconda_parte.pdf
https://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e_government/amministrazioni_pubbliche/arconet/schemi_di_bilancio/
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01 Servizi Istituzionali E Generali, Di Gestione E Di Controllo
02 Giustizia (Solo Comuni)
03 Ordine Pubblico E Sicurezza
04 Istruzione E Diritto Allo Studio
05 Tutela E Valorizzazione Dei Beni E Attività Culturali
06 Politiche Giovanili, Sport E Tempo Libero
07 Turismo
08 Assetto Del Territorio Ed Edilizia Abitativa
09 Sviluppo Sostenibile E Tutela Del Territorio E Dell'ambiente
10 Trasporti E Diritto Alla Mobilità
11 Soccorso Civile
12 Diritti Sociali, Politiche Sociali E Famiglia
13 Tutela Della Salute
14 Sviluppo Economico E Competitività
15 Politiche Per Il Lavoro E La Formazione Professionale
16 Agricoltura, Politiche Agroalimentari E Pesca
17 Energia E Diversificazione Delle Fonti Energetiche
18 Relazioni Con Le Altre Autonomie Territoriali E Locali
19 Relazioni Internazionali
20 Fondi E Accantonamenti
50 Debito Pubblico
60 Anticipazioni Finanziarie
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99 Servizi Per Conto Terzi
Il DUP: la sezione strategica
Programmare partendo dalle linee di mandato
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Il DUP: la sezione strategica
Analisi condizioni esterne
• Gli obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato anche alla luce degli
indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e
nazionali;
• La valutazione corrente e prospettica della situazione socio-economica del
territorio di riferimento e della domanda di servizi pubblici locali anche in
considerazione dei risultati e delle prospettive future di sviluppo socio-economico;
• I parametri economici essenziali utilizzati per identificare, a legislazione vigente,
l’evoluzione dei flussi finanziari ed economici dell’ente e dei propri enti strumentali,
segnalando le differenze rispetto ai parametri considerati nella Decisione di
Economia e Finanza (DEF)
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Il DUP: la sezione strategica
Analisi condizioni interne
1.organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali tenuto conto dei fabbisogni
e dei costi standard.
2.indirizzi generali di natura strategica relativi alle risorse e agli impieghi e sostenibilità
economico finanziaria attuale e prospettica. A tal fine, devono essere oggetto di specifico
approfondimento almeno i seguenti aspetti:
• gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del fabbisogno
in termini di spesa di investimento e dei riflessi per quanto riguarda la spesa corrente
per ciascuno degli anni dell'arco temporale di riferimento della SeS;
• i programmi ed i progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi;
• i tributi e le tariffe dei servizi pubblici;
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Il DUP: la sezione strategica
• la spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali
anche con riferimento alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi di servizio;
• l’analisi delle necessità finanziarie e strutturali per l’espletamento dei programmi
ricompresi nelle varie missioni;
• la gestione del patrimonio;
• il reperimento e l’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale;
• l’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità e andamento tendenziale nel
periodo di mandato;
• gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi equilibri in
termini di cassa.
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Il DUP: la sezione strategica
Analisi condizioni interne
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Il DUP: la sezione strategica
Esempio di Programmazione strategica:
*Amministrazione e funzionamento dei servizi generali, dei servizi statistici e informativi, delle
attività per lo sviluppo dell'ente in una ottica di governance e partenariato e per la comunicazione
istituzionale. Ivana Rasi 27
Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco
temporale sia annuale che pluriennale.
è redatta, per il suo contenuto finanziario, per competenza con riferimento
all’intero periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio:
si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco
temporale pari a quello del bilancio di previsione;
individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente intende realizzare per
conseguire gli obiettivi strategici definiti nella SeS;
per ogni programma sono individuati gli aspetti finanziari, sia in termini di
competenza con riferimento all’intero periodo considerato, che di cassa con
riferimento al primo esercizio, della manovra di bilancio.
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Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
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Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
Si struttura in due parti fondamentali:
Parte 1:
sono individuati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici
contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente intende realizzare nell'arco
pluriennale di riferimento della SeO del DUP.
La definizione degli obiettivi dei programmi che l'ente intende realizzare deve
avvenire in modo coerente con gli obiettivi strategici definiti nella SeS.
PER OGNI PROGRAMMA devono essere definite le finalità e gli obiettivi annuali e
pluriennali che si intendono perseguire, la motivazione delle scelte effettuate ed
individuate le risorse finanziarie, umane e strumentali ad esso destinate.
.
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Il DUP: la sezione operativa
Esempio di Programmazione operativa:
Indirizzi strategici: Promozione dello Sport
Missione 6: POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO
Promozione dello sport cittadino attraverso il potenziamento delle
collaborazioni con il CONI, le Federazioni Nazionali, e tutte le realtà sportive
presenti sul territorio finalizzato alla prevenzione delle malattie
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Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
Parte 2:
comprende la programmazione in materia di:
lavori pubblici: La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in
conformità ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali che sono ricompresi
nella SeO del DUP.
Personale: La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli
enti sono tenuti ad approvare, ai sensi di legge, deve assicurare le esigenze di funzionalità e
di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi compatibilmente con le
disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica.
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Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
Parte 2:
Patrimonio: Al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del proprio
patrimonio immobiliare l’ente, con apposita delibera dell’organo di governo
individua, redigendo apposito elenco, i singoli immobili di proprietà dell'ente. Tra
questi devono essere individuati quelli non strumentali all’esercizio delle proprie
funzioni istituzionali e quelli suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione.
Sulla base delle informazioni contenute nell’elenco deve essere predisposto il
“Piano delle alienazioni e valorizzazioni patrimoniali” quale parte integrante del
DUP.
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Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
Parte 2:
Piano degli incarichi e delle consulenze: l'articolo 3 comma 55 della legge n.
244/2007 (legge finanziaria 2008), come modificato dalla legge n. 133/2008,
stabilisce che “Gli enti locali possono stipulare contratti di collaborazione
autonoma, indipendentemente dall'oggetto della prestazione, solo con riferimento
alle attività istituzionali stabilite dalla legge o previste nel programma approvato dal
Consiglio ai sensi dell'articolo 42, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000,
n. 267”;
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Il DUP: la sezione operativa
Sezione Operativa del DUP:
Parte 2:
Piano biennale degli acquisti e delle forniture: articolo 21, comma 1, del nuovo
codice degli appalti e delle concessioni – D. Lgs. 50/2016: Le amministrazioni
aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori adottano il programma biennale degli acquisti
di beni e servizi e il programma triennale dei lavori pubblici, nonché i relativi
aggiornamenti annuali. I programmi sono approvati nel rispetto dei documenti
programmatori e in coerenza con il bilancio.
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INAMMISSIBILITA’ E IMPROCEDIBILITA’ DEGLI
ATTI NON COERENTI
Inammissibilità e improcedibilità delle deliberazioni non
coerenti con il documento unico di programmazione
degli enti locali.
Il regolamento di contabilità deve disciplinare i casi di
inammissibilità e di improcedibilità per le deliberazioni
di consiglio e di giunta che non sono coerenti con le
previsioni e i contenuti programmatici del DUP degli
enti locali.
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INAMMISSIBILITA’ E IMPROCEDIBILITA’ DEGLI
ATTI NON COERENTI
Le proposte di deliberazioni non coerenti con il
documento unico di programmazione sono dichiarate
inammissibili o improcedibili. L’inammissibilità è
rilevata nei confronti di una proposta di deliberazione
già esaminata e discussa, ma non approvata.
L’improcedibilità è rilevata nei confronti di una
proposta di deliberazione non ancora esaminata e
discussa.
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INAMMISSIBILITA’ E IMPROCEDIBILITA’ DEGLI
ATTI NON COERENTI
I casi di inammissibilità e improcedibilità delle deliberazioni consiliari e di
giunta che non sono coerenti con gli obiettivi strategici ed operativi del
Documento Unico di programmazione sono i seguenti:
-mancanza di compatibilità con le previsioni dei mezzi finanziari e delle fonti
di finanziamento dei programmi;
-contrasto con le finalità dei programmi indicati nel DUP;
-mancanza di compatibilità con la previsione delle risorse finanziarie
destinate alla spesa;
-mancanza di compatibilità con le risorse umane e strumentali destinate a
ciascun programma;
-mancanza di coerenza con le previsioni degli strumenti urbanistici e relativi
piani di attuazione e con i piani economico-finanziari;
-contrasto con gli obiettivi formulati Ivana
perRasigli organismi gestionali dell’ente. 39
INAMMISSIBILITA’ E IMPROCEDIBILITA’ DEGLI
ATTI NON COERENTI
Le pregiudiziali di inammissibilità e improcedibilità nei
confronti delle proposte di deliberazione della giunta
comunale e del consiglio comunale possono essere
rilevate dal Sindaco, dai singoli Assessori, dal Segretario
Comunale, dai Dirigenti responsabili dei servizi e dal
responsabile del servizio finanziario in sede di
espressione dei pareri previsti dalla legge.
Ivana Rasi 40
Il bilancio di previsione finanziario
Il bilancio di previsione finanziario è il documento nel quale vengono
rappresentate contabilmente le previsioni di natura finanziaria riferite
a ciascun esercizio compreso nell'arco temporale considerato nei
Documenti di programmazione dell'ente (il DEFR regionale e il DUP
degli enti locali), attraverso il quale gli organi di governo di un ente,
nell'ambito dell'esercizio della propria funzione di indirizzo e di
programmazione, definiscono la distribuzione delle risorse finanziarie
tra i programmi e le attività che l'amministrazione deve realizzare, in
coerenza con quanto previsto nel documento di programmazione.
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Il bilancio di previsione finanziario
Ivana Rasi 42
Il bilancio di previsione finanziario
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Il bilancio di previsione finanziario
Accertamenti
BILANCIO DI
COMPETENZA
FINANZIARIA
Impegni
Ivana Rasi 45
Il bilancio di previsione finanziario
Su quale esercizio finanziario viene imputato l’accertamento o l’impegno?
Accertamenti
esigibili
BILANCIO DI
COMPETENZA
FINANZIARIA
potenziata
Impegni esigibili
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Il bilancio di previsione finanziario
In quale momento avviene la rilevazione del fatto gestionale?
riscossioni
BILANCIO
DI CASSA
pagamenti
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Il bilancio di previsione finanziario
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Il bilancio di previsione finanziario
La funzione autorizzatoria del bilancio di previsione finanziario
Gli stanziamenti di spesa del bilancio di previsione finanziario
riguardanti gli esercizi finanziari cui il bilancio si riferisce hanno natura
autorizzatoria, costituendo limite agli impegni ed ai pagamenti, con
l'esclusione delle previsioni riguardanti i rimborsi delle anticipazioni
di tesoreria e le partite di giro/servizi per conto di terzi i cui
stanziamenti non comportano limiti alla gestione.
Hanno natura autorizzatoria anche gli stanziamenti di entrata
riguardanti le accensione di prestiti.
Ivana Rasi 49
Il bilancio di previsione finanziario
Il bilancio finanziario autorizzatorio abbraccia, almeno, l’arco temporale del
triennio e alle previsioni di competenza, si affiancano le previsioni di cassa solo
per il primo anno del triennio considerato:
Bilancio di previsione
Anno X: Anno X+1: Anno X+2:
Previsioni di
competenza e Previsioni di Previsioni di
previsioni di cassa competenza competenza
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Il bilancio di previsione finanziario
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la classificazione delle entrate
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la classificazione delle entrate
Ai fini della gestione (peg), e rendicontazione, le categorie
possono essere ulteriormente articolate in capitoli e articoli.
Autorizzazione del
Consiglio
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la classificazione delle entrate
BILANCIO ARMONIZZATO
Titolo 1
• Entrate correnti di natura tributaria contributiva e perequativa
Titolo 2
• Trasferimenti correnti
Titolo 3
• Entrate extratributarie
Titolo 4
• Entrate in conto capitale
Titolo 5
• Entrate da riduzione di attività finanziarie
Titolo 6
• Accensione Prestiti
Titolo 7
• Anticipazioni da istituto tesoriere
Titolo 9
• Entrate per conto terzi e partite di giro
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la classificazione delle spese
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la classificazione delle spese
La parte spesa del bilancio è articolata in missioni e programmi:
MISSIONI: rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici
perseguiti dalla amministrazioni utilizzando risorse finanziarie, umane e
strumentali;
PROGRAMMI: esprimono aggregati omogenei di attività volte a definire gli
obiettivi nell’ambito delle missioni.
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01 Servizi Istituzionali E Generali, Di Gestione E Di Controllo
02 Giustizia (Solo Comuni)
03 Ordine Pubblico E Sicurezza
04 Istruzione E Diritto Allo Studio
05 Tutela E Valorizzazione Dei Beni E Attività Culturali
06 Politiche Giovanili, Sport E Tempo Libero
07 Turismo
08 Assetto Del Territorio Ed Edilizia Abitativa
09 Sviluppo Sostenibile E Tutela Del Territorio E Dell'ambiente
10 Trasporti E Diritto Alla Mobilità
11 Soccorso Civile
12 Diritti Sociali, Politiche Sociali E Famiglia
13 Tutela Della Salute
14 Sviluppo Economico E Competitività
15 Politiche Per Il Lavoro E La Formazione Professionale
16 Agricoltura, Politiche Agroalimentari E Pesca
17 Energia E Diversificazione Delle Fonti Energetiche
18 Relazioni Con Le Altre Autonomie Territoriali E Locali
19 Relazioni Internazionali
20 Fondi E Accantonamenti
50 Debito Pubblico
60 Anticipazioni Finanziarie
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99 Servizi Per Conto Terzi
la classificazione delle spese
Nel bilancio di previsione le spese per missioni e programmi sono
ulteriormente distinte in titoli:
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la classificazione delle spese
BILANCIO ARMONIZZATO
Titolo 1
• Spese Correnti
Titolo 2
• Spese in conto capitale
Titolo 3
• Spese per incremento attività finanziarie
Titolo 4
• Rimborso Prestiti
Titolo 5
• Chiusura anticipazioni ricevute da tesoriere
Titolo 7
• Spese per conto terzi e partite di giro Ivana Rasi 59
la classificazione delle spese
L’unità di voto per l’approvazione del bilancio di previsione è costituita
dai programmi.
Autorizzazione del
Consiglio 60
Ivana Rasi
la classificazione delle spese
MACROAGGREGATI
CAPITOLI
ARTICOLI
Ivana Rasi 61
la classificazione delle spese
Classificazione secondo la natura economica della spesa:
Avviene attraverso i Titoli e i Macroaggregati.
Per il titolo I della spesa corrente, sono previsti 10 macroaggregati:
redditi da lavoro dipendente
Imposte e tasse a carico dell’Ente
Acquisto di beni e servizi
Trasferimenti correnti
Trasferimenti di tributi
Fondi perequativi
Interessi Passivi
Altre spese per redditi di capitale
Rimborsi e poste correttive delle entrate
Altre spese correnti
Ivana Rasi 62
IL PEG
Dopo aver esplicitato i programmi ed averli definiti sotto l’aspetto
tecnico, della spesa e delle risorse per finanziarli, essi devono essere
ulteriormente definiti attraverso una più puntuale esplicitazione delle
spese, delle entrate e degli obiettivi e affidati alla gestione dei
responsabili chiamati ad attuarli.
Ivana Rasi 63
IL PEG
Art. 169, primo comma del TUEL:
Il PEG è riferito ai medesimi esercizi considerati nel bilancio, individua gli obiettivi
della gestione ed affida gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai
responsabili dei servizi.
Ivana Rasi 64
IL PEG
Art. 169, terzo comma del TUEL:
Ivana Rasi 65
IL PEG
Il PEG descrive in termini quantitativi e qualitativi gli obiettivi
gestionali deliberati dall’organo esecutivo sulla base degli indirizzi
generali di governo che l’ente intende perseguire.
Ivana Rasi 66
IL PEG
Art. 169, comma 3-bis, ultimo periodo, del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267:
«Il piano dettagliato degli obiettivi di cui all'art. 108, comma 1, del
presente testo unico e il piano della performance di cui all'art. 10 del
decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sono unificati
organicamente nel PEG»;
Ivana Rasi 67
IL PEG
A differenza del bilancio di previsione, il PEG non rappresenta solo
uno strumento di programmazione finanziaria ma contiene anche
dei dati quali-quantitativi inerenti alla gestione dei servizi.
Ivana Rasi 68
IL PEG
Ivana Rasi 69
IL PEG
Il PEG non è, e non deve diventare, un mero adempimento
contabile.
Ivana Rasi 70
IL PEG
Il piano esecutivo di gestione a partire dalle voci di spesa del bilancio di
previsione rappresentate in missioni, programmi e titoli consente
rispettivamente:
di disaggregare tali voci di spesa in voci di spesa più analitiche (capitoli
per centri di costo);
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IL PEG
Esempio:
Si ipotizzi che il bilancio di previsione preveda un importo di 100 da destinare alla
Missione 1 Servizi Generali, Istituzionali e di Gestione – Programma 2 Segreteria
generale.
In sede di predisposizione del P.E.G. :
si disaggrega e si dettaglia la natura economica della spesa (es. prestazione di
servizi) in voci di spesa più analitiche: macroaggregati, capitoli ed articoli;
si localizzano finanziariamente tali voci di spesa nel centro di responsabilità:
Affari generali
Ivana Rasi 72
IL PEG
Macroaggregati
Imposte e Altre Rimborsi e
Redditi da Acquisto di
Tasse a Trasferimenti Interessi Spese per poste Altre spese
Lavoro beni e Totale
carico Correnti Passivi redditi di correttive correnti
Dipendente servizi
Missione 1: dell’Ente capitale delle entrate
Programmi
Organi
Istituzionali
Segreteria
100
Generale
Gestione
Econ.FinanProvv.
Progr
Gestione Entrate
Trib. Servizi
Fiscali
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IL PEG
Centri di
GESTIONE
Responsabilità SERVIZI
AFFARI GENERALI PERSONALE ENTRATE
DEMOGRAFICI
TRIBUTARIE
Capitoli
Stampa e
50
Rilegatura
Quote di
25
Associazioni
Manutenzione e
Riparazione
25
Macchine per
Ufficio
………..
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Programmazione esecutiva
Esempio di Programmazione ESECUTIVA/GESTIONALE :
Indirizzi strategici: Promozione dello Sport
Missione 6: POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO
Ivana Rasi 75
La misurazione delle performance
Art. 2 D. Lgs. 150/2009 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia
di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
trasparenza delle pubbliche amministrazioni":
Al fine di assicurare elevati standard qualitativi ed economici del servizio
tramite la valorizzazione dei risultati e della performance organizzativa e
individuale, ciascuna amministrazione è tenuta ad attuare la misurazione e la
valutazione della performance con riferimento:
all’amministrazione nel suo complesso;
alle unità organizzative;
ai singoli dipendenti.
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La misurazione delle performance
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La misurazione delle performance
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La misurazione delle performance
Art. 4 D. Lgs. 150/2009 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni":
2. Il ciclo di gestione della performance si articola nelle seguenti fasi:
a. definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei
valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori;
b. collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse;
c. monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;
d. misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale;
e. utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
f. rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai
vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini,
ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.
.
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La misurazione delle performance
Il sistema di misurazione e valutazione della performance ha come oggetto:
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La misurazione delle performance
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La misurazione delle performance
I soggetti che intervengono nel processo di misurazione e
valutazione della performance organizzativa e individuale
sono:
il Sindaco;
l’Organismo di valutazione (NIV o OIV)
il Segretario Generale;
i dirigenti;
Il personale afferente all’area delle posizioni organizzative;
il restante personale.
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La misurazione delle performance
In particolare:
il Sindaco valuta il Segretario Generale , anche per le eventuali funzioni di
dirigente di un Servizio, tenendo conto del contratto di riferimento e con il
supporto dell’Organismo di valutazione;
l’Organismo di valutazione valuta , tenendo conto del contratto di
riferimento, i dirigenti sulla concreta applicazione dei criteri di valutazione
i Dirigenti valutano gli incaricati di Posizione Organizzativa attraverso la
concreta applicazione dei criteri di valutazione;
i Dirigenti valutano i dipendenti assegnati all’Unità Organizzativa di
competenza sulla concreta applicazione dei criteri di valutazione.
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Il P.I.A.O
Piano Integrato Attività e Organizzazione
L'articolo 6 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80 ha previsto che le
pubbliche amministrazioni con più di cinquanta dipendenti, adottino, il
Piano integrato di attività e organizzazione.
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Il P.I.A.O
Piano Integrato Attività e Organizzazione
Al fine di garantire piena attuazione all'intervento di riforma l'articolo 6
del citato D.L. n. 80/2021 prevede un duplice adempimento:
1. entro il 31 marzo 2022 devono essere adottati, previa intesa in sede di
Conferenza unificata, uno o più regolamenti governativi di
delegificazione per individuare e abrogare gli adempimenti relativi ai
piani assorbiti dal novello Piano integrato di attività e di
organizzazione;
2. un Piano tipo, da adottare con decreto del Ministro per la pubblica
amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze, quale strumento di supporto alle amministrazioni.
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Il P.I.A.O
Piano Integrato Attività e Organizzazione
Ad oggi:
1. Sullo schema di decreto per individuare e abrogare gli adempimenti
relativi ai piani assorbiti dal novello Piano integrato di attività e di
organizzazione è stata raggiunta, in data 9 febbraio 2022, l'intesa in seno
di Conferenza unificata. Inoltre è stato espresso il parere favorevole del
Consiglio di Stato a condizione che lo schema sia riformulato alla luce di
una serie di rilievi e nel presupposto di una sua integrazione, di natura
normativa, con il decreto ministeriale che definisce il contenuto del PIAO;
2. Sullo schema di decreto concernente la definizione del contenuto del
piano integrato di attività e organizzazione è stata sancita l'intesa in
Conferenza unificata nella seduta dello scorso 2 dicembre 2021
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Disposizioni attualmente vigenti che prevedono la predisposizione da parte
delle amministrazioni di atti di pianificazione:
1.Art. 169, comma 3-bis, ultimo periodo, del decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, reca disposizioni in materia di piano esecutivo di gestione da
parte degli enti locali, prevedendo che: «Il piano dettagliato degli obiettivi
di cui all'art. 108, comma 1, del presente testo unico e il piano della
performance di cui all'art. 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150,
sono unificati organicamente nel PEG»;
2.Art. 6, commi 1, 2, 3, 4, 6, e art.6-ter, commi 1, 2, 3 e 6, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che recano disposizioni in materia di piano
dei fabbisogni del personale;
3.Art. 10, commi 1, lettera a), e 1-ter, del decreto legislativo 27 ottobre 2009,
n. 150, disciplina il piano della performance;
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4. Art. 1, comma 60, lettera a), della legge 6 novembre 2012, n. 190, che
prevede la definizione, da parte di ciascuna amministrazione, del piano
triennale di prevenzione della corruzione;
5. Art.14, comma 1, della legge 7 agosto 2015, n. 124, relativo al
piano organizzativo del lavoro agile – P.O.L.A;
6. Art. 48, comma 1, del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, che
prevede la predisposizione del piano di azioni positive tendenti ad
assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di
fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel
lavoro tra uomini e donne;
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Il Piano ha l'obiettivo di assorbire, razionalizzandone la disciplina in un'ottica di
massima semplificazione, molti degli atti di pianificazione cui sono tenute le
amministrazioni. Si tratta, quindi, di un documento di programmazione unico
volto a definire:
obiettivi della perfomance;
gestione del capitale umano, sviluppo organizzativo, obiettivi formativi e
valorizzazione delle risorse interne, reclutamento;
trasparenza e anti-corruzione;
pianificazione delle attività;
parità di genere;
monitoraggio degli esiti procedimentali e dell'impatto sugli utenti.
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L’organo deputato ad approvare il PIAO è la Giunta (cfr. DM art.
11).
In fase di prima applicazione il PIAO dovrà essere adottato entro il
30 giugno, successivamente entro 30 giorni dall'adozione del
bilancio di previsione, tenuto conto anche delle eventuali
proroghe
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