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Economia delle aziende e delle

amministrazioni pubbliche

I SISTEMI DI
PROGRAMMAZIONE NELLE
AZIENDE PUBBLICHE
Lezione 3

Valerio Vergadoro
3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Contenuti

1. Il concetto di programmazione
2. La pianificazione strategica
2.1 Un esempio di pianificazione strategica: il PNRR
3. La programmazione del settore pubblico
4. La programmazione della gestione
5. Il bilancio nel governo delle PA
6. Il ciclo di bilancio dello Stato: i documenti di finanza pubblica
7. La programmazione economico-finanziaria negli EE.LL. italiani

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

http://bit.do/fcjvx

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

1. IL CONCETTO DI PROGRAMMAZIONE

La programmazione può essere intesa come l’insieme di


decisioni e di azioni idonee a influenzare attivamente la
dinamica di un sistema complesso orientandolo verso
determinati fini.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il concetto di programmazione nelle a.p.

Dalla definizione precedente discendono diversi concetti di


programmazione applicabili al contesto delle a.p. che sono
riferibili all’evoluzione storica ed a differenti logiche
decisionali:
• la pianificazione centralistica;
• la pianificazione strategica;
• la programmazione economica;
• la programmazione della finanza pubblica;
• la programmazione della gestione.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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La pianificazione centralistica

Rappresenta il modello di programmazione adottato dai


sistemi di tipo statalista ad economia non di mercato. Si basa
su un approccio di tipo dirigista che nega le libertà
economiche.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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La programmazione economica

La programmazione economica è il concetto di


programmazione che più si è sviluppato nell’ambito delle a.p..
Essa si è incentrata sullo sviluppo di interventi coordinati volti a:
• superare squilibri di breve periodo (politiche
anticongiunturali);
• tutelare i lavoratori (politiche del lavoro);
• ridurre l’incertezza sul futuro (politiche previdenziali);
• mantenere elevata l’occupazione (politiche dell’occupazione);
• eliminare situazioni di povertà economica (politiche della
sicurezza sociale).

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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2. LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

La pianificazione strategica, declinata nel contesto delle PA,


cerca di affrontare 3 questioni chiave:
1. la comprensione degli obiettivi di fondo di una
amministrazione pubblica (chi siamo?/cosa dobbiamo fare?)
2. cosa è necessario cambiare (dove vogliamo andare?)
3. come possiamo passare dalla situazione attuale a quella
futura (come dobbiamo muoverci?)

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

I Piani strategici

Il processo di formulazione delle strategie vede i ruoli decisionali –


politici e manageriali – delle PA impegnati ad individuare le
possibili alternative per intervenire sulla situazione attuale nella
prospettiva del cambiamento.
Concretamente, si tratta di collegare la fase del dove siamo a
quella del come vogliamo /possiamo muoverci.
Questo processo può portare alla formulazione di un Piano
strategico.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

La pianificazione strategica: contenuti

L’approccio strategico si realizza concretamente con


l’introduzione di sistemi di pianificazione che, per quanto
riguarda il sistema aperto, e quindi l’esterno dell’azienda, si
concentra principalmente su:
▪ la strategia istituzionale;
▪ la strategia di relazioni e di alleanze;
▪ la strategia di coinvolgimento degli stakeholders.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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La pianificazione strategica: contenuti

L’approccio strategico, per quanto riguarda l'interno


dell'azienda, punta a definire:
▪ missione e visione;
▪ target di riferimento per la produzione dei beni/servizi;
▪ modelli organizzativi;
▪ risorse umane;
▪ dotazione tecnologica e logistica.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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La pianificazione strategica: la Aree strategiche

Con il termine Area Strategica d’Affari (ASA), si identifica


l'area di business in cui l'impresa intende competere,
rappresentata dal mercato e dall'insieme di clienti serviti. Una
singola azienda che operi in aree strategiche d'affari diverse si
rivolgerà a mercati e clienti diversi per ciascuna delle proprie
ASA.
Un ente pubblico, dovrà articolare i propri piani e programmi
di sviluppo, tenendo anch’esso conto delle diverse aree di
bisogno degli stakeholders a cui si rivolge; dovrà quindi
individuare le proprie Aree Strategiche.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Un esempio di Aree strategiche: il Comune di Este (PD)

Area strategica 1: Este oltre i propri confini

Area strategica 2: Este che lavora e produce

Area strategica 3: La formazione e l'istruzione

Area strategica 4: L'inclusione sociale

Area strategica 5: Este città futura

Area strategica 6: For. Este

Area strategica 7: Este mobile sicura e sostenibile

Area strategica 8: Cultura e sport per tutti

Area strategica 9: Garantire il diritto di cittadinanza

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Un esempio di Aree strategiche: l'AUSL di Modena

Area Strategica 1: Prevenzione, Promozione delle Salute e Sanità Pubblica

Area Strategica 2: Assistenza Territoriale

Area Strategica 3: Sicurezza e appropriatezza dei ricoveri

Area Strategica 4: La salute della mamma e del bambino

Area Strategica 5: Assistenza Farmaceutica e Dispositivi Medici

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Un esempio di Aree strategiche: lo IOV

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Un esempio di Aree strategiche:


AS1
l’IZSVe
Attività istituzionale

AS6 AS2
Organizzazione e
Sostegno ai soggetti
governance
privati

IZSVe
Mappa Strategica
2021 – 2023

AS5 AS3
Etica dei processi Ricerca e innovazione

AS4
Formazione e
comunicazione

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Un esempio di Aree strategiche: l’Università degli


studi di Padova

Area Strategica 1: Didattica

Area Strategica 2: Ricerca

Area Strategica 3: Internazionalizzazione

Area Strategica 4: Terza missione

Area Strategica 5: Risorse e sostenibilità

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Un esempio di Aree strategiche: l’Università degli


studi di Padova

Area Strategica 1: Didattica - Formazione istituzionale (corsi di laurea)

Area Strategica 2: Formazione post-lauream

Area Strategica 3: Ricerca

Area Strategica 4: Terza missione

Area Strategica 5: Innovazione e sviluppo organizzativo

Area Strategica 6: Trasferimento tecnologico e lavoro

Area Strategica 7: Sostenibilità e inclusione

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Un esempio di Pianificazione strategica: il PNRR

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Esercitazione: Analizzare i principali contenuti del


PNRR relativi allo sviluppo della PA
italiana
Gruppo 1: Riforma: PA (e Giustizia) (pp. 46-53)

Gruppo 2: Riforma: Semplificazione (e concorrenza) (pp. 66-75)

Missione M1C1 (1 e 2): Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA


Gruppo 3:
(pp. 88-97)
Missione M4C1: Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione (pp.
Gruppo 4:
177-189)

Gruppo 5: Missione M5C2: Infrastrutture sociali, famiglie, … (pp.210-217)

Missione M6C1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per


Gruppo 6:
l’assistenza sanitaria territoriale (pp. 224-229)
Missione M6C2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN (pp.224-
Gruppo 7:
225; 230-235)

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Misure di supporto PNRR

DECRETO-LEGGE n. 80 del 9 giugno 2021


convertito con L. 113 6 agosto 2021

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Un altro approccio di pianificazione strategica:


i piani strategici metropolitani

Molte amministrazioni hanno cominciato ed elaborare piani


strategici per l’intera area urbana di riferimento.

Pianificazione
strategica

Pianificazione
metropolitana

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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3. LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE


PUBBLICO

La programmazione del settore pubblico si è sviluppata in


quanto l’attività economica pubblica, esercitata tramite la
spesa pubblica, il prelievo tributario ed il finanziamento
pubblico, il controllo del disavanzo, sono variabili rilevanti nella
programmazione economica.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

La programmazione della finanza pubblica

La programmazione della finanza pubblica si riferisce


all’insieme di interventi finalizzati a riportare sotto controllo la
dinamica della spesa pubblica e del debito pubblico ed a
recuperare condizioni di equilibrio fisiologico, anche nella
prospettiva dell’integrazione economica sovranazionale.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Gli strumenti della programmazione


del settore pubblico
Gli strumenti tradizionalmente adottati per effettuare la
programmazione nelle a.p. sono di varia natura, a seconda
dell’oggetto a cui si riferiscono.
Tra i principali possiamo ricordare:
• DEF, leggi di stabilità e leggi finanziarie (finanza pubblica);
• piani/programmi di settore (P.S.N.; P.S.R.; Piani di Zona dei
servizi alla persona; P.U.T.; Programma dei lavori pubblici; …);
• piani territoriali e urbanistici (P.R.G./P.I.; P.A.T.; P.A.T.I.; P.U.A.;
I.P.A.; … );
• ….

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Efficacia della programmazione


del settore pubblico

Essa dipende da molteplici fattori:


• quadro istituzionale dei rapporti tra i diversi livelli di governo;
• grado di coerenza tra obiettivi, programmi e risorse
assegnate;
• accettabilità dei riflessi economici e sociali delle politiche di
risanamento;
• livello di stabilità delle politiche adottate.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Sistemi di mercato e sistemi di pianificazione


Come è superata la logica di contrapposizione tra settore
privato e settore pubblico, appare anche superata la
contrapposizione tra sistemi di mercato e sistemi di
pianificazione centralistica.
Le regole di governo dell’economia e della società possono più
opportunamente fare riferimento a modelli del tipo:
• mercato libero;
• mercato regolamentato;
• mercati misti;
• public competition;
• sistemi centralistici (non mercato).

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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4. LA PROGRAMMAZIONE
DELLA GESTIONE

Con questo termine ci si riferisce al trasferimento nelle a.p. dei


sistemi e delle tecniche di gestione applicate alle aziende che
operano sul mercato (attraverso il processo di
"aziendalizzazione").
L’introduzione di queste tecniche nella realtà delle aziende
pubbliche storicamente è stata favorita dal sistema dello spoil
system adottato nella realtà statunitense.
Nei paesi europei la logica della programmazione della gestione
si è diffusa, oltre che per contaminazione culturale, come una
conseguenza della programmazione economica.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Logica della programmazione della gestione

Tale approccio alla programmazione richiede che siano


effettuate previsioni sull’evoluzione del sistema socio-economico
al fine di definire il cosiddetto orizzonte di programmazione e
stimare il livello quali-quantitativo dei bisogni/domanda di
intervento pubblico.
Su tale base conoscitiva si inserisce quindi un processo
decisionale sia all’esterno dell’azienda pubblica che al suo
interno, tramite il quale si definiscono gli obiettivi dell’azienda
stessa, ossia il livello quali-quantitativo della risposta che si
intende/si è in grado di dare alla domanda di intervento pubblico
sia a livello di sistema che di singola azienda.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Logica della programmazione della gestione: fasi

La programmazione della gestione si articola nelle seguenti


fasi:
1. selezione dei bisogni e definizione degli obiettivi;
2. individuazione dei programmi e delle azioni per realizzare
gli obiettivi;
3. individuazione delle risorse necessarie a raggiungere gli
obiettivi.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Logica della programmazione della gestione:


trade off tra bisogni e domanda

BISOGNO DOMANDA

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Logica della programmazione della gestione:


trade off tra bisogni e domanda

α γ = domanda coincidente con un


bisogno

β = domanda inappropriata (non


coincide con un bisogno reale)
γ
α = bisogno che non si esprime in
domanda

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Logica della programmazione della gestione:


definizione degli obiettivi (prima fase)

La definizione degli obiettivi è un’attività resa particolarmente


difficile dalla necessità di definire il prodotto dell’azione
amministrativa, nonché il risultato finale dell’azione stessa.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Definizione degli obiettivi

In un sistema in cui le risorse da impiegare sono limitate la


definizione degli obiettivi è di fondamentale importanza:
• quali sono i bisogni collettivi/individuali a cui si vuole dare
risposta?
• in base all'individuazione/presa in carico dei bisogni, quali
obiettivi sono prioritari e quindi quali sono quelli da
finanziare?
• quante risorse sono necessarie per finanziare l’attuazione
degli obiettivi?

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Definizione degli obiettivi: una possibile gerarchia

In un approccio di pianificazione strategica integrato con le


attività di programmazione operativa (PPBS), possiamo
individuare per ogni Area strategica un albero (cascading) degli
obiettivi:
I. obiettivi strategici
II. obiettivi operativi
III. azioni.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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La ricomposizione dei diversi livelli degli obiettivi:


la mappa strategica

Una mappa strategica ricostruisce l’insieme di obiettivi e azioni


che devono essere sviluppati da una organizzazione per
concretizzare le strategie, individuando l’insieme delle
responsabilità, cioè le unità organizzative che più direttamente
sono chiamate a raggiungere alcuni determinati obiettivi.

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La ricomposizione dei diversi livelli degli obiettivi:


la Mappa strategica

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Un esempio di Mappa strategica: il comune di Este

AREA STRATEGICA 1: ESTE OLTRE I PROPRI CONFINI

SERVIZI COINVOLTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE


AZIONI REFERENTE TEMPI DI TEMPI DI
OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI OPERATIVI REALIZZAZIONE REALIZZAZIONE
(Rif. PEG) AMMINISTRAZIONE RESPONSABILE SERVIZI COINVOLTI INIZIO FINE
DELL'AZIONE NELL'AZIONE
2012 2013 2014 2012 2013 2014

1.1.1.a Approvare con Delibera gli indirizzi del Consiglio C. sulla fusione Furlan Segreteria

Segreteria-
1.1..1.b Realizzare e valutare lo studio di fattibilità Furlan Serv.finanziari e
Attuare la fusione con il Comune di gestione del personale
1.1.1
1.1 Favorire le condizioni per Ospedaletto Euganeo
Segreteria-Segreteria
realizzare la fusione con altri 1.1.1.c Coinvolgere la popolazione sugli obiettivi e sui risultati attesi Furlan
del Sindaco
comuni

1.1.1.d Effettuare referendum consultivo Marcon Segreteria

Piva
Promuovere la cultura della fusione in altri Segreteria-Segreteria
1.1.2
comuni contermini
1.1.2.a Attuare iniziative atte a coinvolgere nel processo di fusione anche altri comuni contermini Furlan
del Sindaco

Segreteria-
Serv.finanziari e
1.2.1.a Analizzare l'efficienza e l'efficacia dell'attuale Convenzione Furlan
gestione del personale-
Promuovere l'evoluzione delle forme di PL
1.2.1
gestione del Distretto di PL Segreteria-
1.2 Attivare forme associate di Serv.finanziari e
1.2.1.b Individuare una nuova struttura gestionale Furlan
gestione di servizi comunali gestione del personale-
PL
Valutare la gestione di ulteriori servizi in
1.2.1
convenzione o tramite delega all'Unione
1.2.2.a Individuare servizi, partner e forme di gestione Furlan Segreteria-tutte le Aree

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Un esempio di Mappa strategica: l'AUSL di Modena

OBIETTIVI OBIETTIVI
AZIONI
STRATEGICI OPERATIVI

Area Strategica 1: Prevenzione, Promozione 6 20 61


delle Salute e Sanità Pubblica
Area Strategica 2: Assistenza Territoriale 10 33 100
Area Strategica 3: Sicurezza e
2 13 52
appropriatezza dei ricoveri
Area Strategica 4: Materno - infantile 2 6 33
Area Strategica 5: Assistenza Farmaceutica e 2 5 9
Dispositivi Medici

Totali Ausl Modena 22 77 255

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Un esempio di Aree strategiche: l’IZSVe


OBIETTIVI
AREA STRATEGICA PESO INDICATORI
STRATEGICI

1. ATTIVITÀ
ISTITUZIONALE
25 5 15

2. SOSTEGNO AI
SOGGETTI PRIVATI E ALLE 15 3 11
IMPRESE

3. RICERCA E
INNOVAZIONE
20 5 18

4. FORMAZIONE E
COMUNICAZIONE
10 3+3 22 + 15

5. DIFFUSIONE DELLA
CULTURA dell’ETICA e della
LEGALITÀ, AUMENTO DELLA
TRASPARENZA vs GLI 5 4 9
STAKEHOLDERS e SVILUPPO
SISTEMA QUALITA’
6. SOSTENIBILITÀ
ECONOMICO-FINANZIARIA,
DEI SISTEMI GESTIONALI e 25 3 + 4 + 4 12 + 10 + 8
DELLE OPERATIONS
(GOVERNACE INTERNA)

34 120
TOTALE 100
media 5,6 media 3,5

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Obiettivi operativi-gestionali (EE.LL.)


• Sono la traduzione in termini annuali ed operativi del
piano/programma di medio-lungo periodo.
• Sono espressi in termini di attività e piani di azione che i
responsabili gestionali devono seguire, nell'arco di
riferimento di 1 anno. L'adozione del Piano degli Obiettivi è di
competenza dell’organo esecutivo.

Rappresentano il risultato atteso che consente di raggiungere le


finalità istituzionali dell’ente e vanno espressi in modo che
configurino la soddisfazione di un bisogno o la razionalità nell’uso
delle risorse. (artt. 108, 169, 197 TUEL)

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NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Caratteristiche degli obiettivi operativi-gestionali

• Chiarezza
• Raggiungibilità
✓ compatibilità normativa/ambientale
✓ compatibilità organizzativa/disponibilità di risorse
• Misurabilità
• Riferimento ad una precisa responsabilità (collegamento ad
un centro di responsabilità)
• Negoziazione/condivisibilità
• Coerenza con gli altri atti di pianificazione/ programmazione

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NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Caratteristiche degli obiettivi operativi-gestionali: SMART

Specific

Measurable

Achievable

Relevant

Timely

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Obiettivi operativi-gestionali

Non tutti gli obiettivi devono essere comunque espressi in


termini di servizi resi ad utenti interni o esterni.
Ne sono un esempio lo sviluppo delle competenze
professionali, la valorizzazione delle risorse umane, il
miglioramento del clima organizzativo, il rafforzamento della
motivazione del personale.

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Il Piano degli obiettivi (EE.LL.)

Il TUEL prevede espressamente che tutti gli Enti Locali italiani


redigano il Piano dettagliato degli obiettivi - PDO (art. 169),
competenza del Direttore generale (art. 108).
Tale approccio introduce la logica della gestione per obiettivi
(Management By Objectives - MBO)

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Il sistema MBO

Definizione degli obiettivi


SMART

M Pesatura degli
obiettivi
Sistema di
B valutazione
Individuazione delle performance
degli indicatori
O
Individuazione del
valore atteso

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Il sistema MBO

Sistema di
Piano Integrato di
valutazione
attività e
delle performance/
organizzazione -
Piano triennale della
PIAO
performance

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Logica della programmazione della gestione:


individuazione dei piani e dei programmi
(seconda fase)

Una volta definiti gli obiettivi la fase successiva si concretizza


nella scelta dei programmi e delle azioni da porre in atto per il
raggiungimento dei risultati previsti.
Tale attività costituisce un atto fondamentale entrato nella
prassi degli enti pubblici e demandato dalle leggi alla specifica
competenza degli organi direttamente eletti.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Logica della programmazione della gestione:


individuazione delle risorse (terza fase)

Per realizzare i piani e i programmi è necessario individuare


le risorse necessarie/disponibili.
Questa fase può essere razionalmente articolata nelle
seguenti sottofasi:
• individuazione delle risorse disponibili;
• analisi dei livelli di efficienza;
• individuazione delle eventuali necessità di risorse
aggiuntive;
• stima dei prezzi di acquisto delle risorse;
• stima delle risorse finanziarie necessarie.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Gli strumenti della programmazione


della gestione

I principi della programmazione razionale sono stati applicati


con modalità diverse ed in diversi paesi dando origine ai
seguenti sistemi di programmazione:
• Planning, Programming, Budgeting System (PPBS);
• Management By Objectives (MBO);
• Zero Base Budgeting (ZBB);
• Programmazione di bilancio.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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5. IL BILANCIO NEL GOVERNO DELLE PA

In considerazione del fatto che le aziende pubbliche, e lo Stato


in particolare, si finanziano principalmente attraverso
l'imposizione di tributi a carico dei cittadini e delle imprese e
che dall'ammontare del livello di tali entrate deriva
conseguentemente la loro capacità di spesa, la decisione
preventiva sulla composizione e l'ammontare di tali entrate e
sul conseguente livello delle uscite assume un aspetto
fondamentale nella programmazione delle attività delle a.p..
Per tale motivo il bilancio di previsione assume un ruolo
centrale nel governo delle pubbliche amministrazioni.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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La programmazione economico-finanziaria pluriennale

In attuazione del sistema PPBS è stato introdotto in Italia


una programmazione pluriennale fondata su due strumenti:
• il DEF;
• il bilancio di previsione pluriennale.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Il bilancio pluriennale di previsione

Il bilancio di previsione pluriennale, riferito ad un periodo


generalmente triennale, rappresenta le entrate e le uscite
previste intese come:
• traduzione in termini finanziari dei piani e dei programmi
dell’ente;
• quadro di riferimento di lungo periodo del bilancio
annuale, che costituisce il primo anno del bilancio
pluriennale.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Il bilancio annuale di previsione

Mediante il bilancio annuale di previsione, che ha natura


autorizzativa, vengono definiti i limiti di spesa che dovranno
essere rispettati durante il periodo amministrativo. Esso
rappresenta, quindi, la definizione preventiva di un sistema di
assegnazione di risorse che devo essere rigidamente rispettata.

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NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Natura autorizzativa del bilancio di previsione

Nelle a.p., a differenza di quanto avviene in quelle private, la


fase di previsione dell’assegnazione delle risorse finanziarie
assume una rilevanza esterna in quanto si traduce in una
allocazione di risorse finalizzate a diversi impieghi che diviene
vincolante per la gestione.
Nel corso della gestione, quindi, le risorse finanziarie possono
essere impiegate dagli organi direzionale ed operativi solo nei
limiti e per le attività espressamente previste nel bilancio di
previsione, approvato dagli organi di governo.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il processo di bilancio

L’approvazione del bilancio rappresenta una delle principali


decisioni tramite cui si salda vita amministrativa e vita
istituzionale. Per tale motivo il suo processo di approvazione si
qualifica per alcune caratteristiche fondamentali:
• definizione di un apposito periodo per la sua discussione
(sessione di bilancio);
• maggioranze richieste per la sua approvazione (maggioranza
assoluta);
• conseguenze della mancata approvazione (esercizio
provvisorio, crisi di governo, sostituzione dell’organo).

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
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Il processo di bilancio:
predisposizione e approvazione

La predisposizione e l’approvazione del bilancio di previsione


avviene mediante le seguenti procedure:
▪ predisposizione di un’ipotesi tecnica da parte degli
organismi amministrativi;
▪ approvazione di un progetto di bilancio da parte dell’organo
esecutivo;
▪ discussione e approvazione del bilancio da parte dell’organo
politico.

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NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il processo di bilancio:
le variazioni

Una volta approvato con le procedure previste esiste la


possibilità di modificare il bilancio mediante l’istituto delle
variazioni che consente di adeguare il bilancio preventivo
all’andamento della gestione.
Le variazioni possono essere decise solo dagli stessi organi che
hanno approvato il bilancio (organi politici).

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6. IL CICLO DI BILANCIO DELLO STATO:


I DOCUMENTI DI FINANZA PUBBLICA

I Documenti di finanza pubblica contengono le politiche


economico-finanziarie decise dal Governo e sono riconducibili
al cosiddetto ciclo di bilancio. In particolare (L. 39/2011) si
suddividono in:
• il Documento di economia e finanza (DEF) e la Nota di
aggiornamento al DEF;
• la Legge di stabilità; Nuova Legge di bilancio
• la Legge di bilancio di previsione. (Legge n. 232/2016)

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il Documento di Economia e Finanza - DEF

Il DEF definisce la strategia economica e di finanza pubblica


nel medio termine (3 anni).
Vienne presentato dal Governo al Parlamento entro il 10
aprile ed al consiglio UE entro il 30 dello stesso mese.
Entro il 30 settembre deve essere approvato dalle camere
con la Nota di aggiornamento (NADEF).
Si compone di tre sezioni:
1. Programma di stabilità
2. Analisi e tendenze di finanza pubblica
3. Analisi nazionale di riforma.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

La Nota di aggiornamento al DEF - NADEF

La NADEF è un testo che l’esecutivo deve presentare alla Camera


e al Senato entro e non oltre il 27 settembre di ogni anno.
Nella NADEF il governo inserisce le nuove stime economico-
finanziarie formulate sulla base dei maggiori dati a disposizione e
di un quadro macro economico più chiaro. In pratica il testo
rielabora e aggiusta le previsioni formulate nel Documento di
Economia e Finanza presentato nel mese di aprile.
Nella NADEF l’esecutivo aggiorna anche gli obiettivi
programmatici del Paese e tiene conto di eventuali osservazioni
formulate dall’Europa.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

La legge di stabilità (ex Legge Finanziaria)

Era una legge ordinaria recante "Disposizioni per la formazione del


bilancio annuale e pluriennale dello Stato".
Insieme alla legge di bilancio, rappresentava il principale strumento di
attuazione degli obiettivi programmatici del Governo e, con la legge di
bilancio, rappresentava la cosiddetta manovra di finanza pubblica.
Con la legge di stabilità il Governo aveva la facoltà di introdurre delle
innovazioni normative in materia di entrate e di spese, fissando anche il
tetto massimo dell‘indebitamento dello Stato.
La legge di stabilità poteva quindi :
▪ includere delle nuove norme in materia di spese ed entrate;
▪ fissare il livello dell’indebitamento dello Stato.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

La legge di bilancio
La Legge di bilancio era lo strumento, previsto dall’art.81 della
Costituzione, attraverso il quale il Governo comunicava preventivamente al
Parlamento le spese e le entrate previste per l'anno successivo in base alle
leggi vigenti.
La legge di approvazione del bilancio, quindi, non poteva introdurre nuovi
tributi e nuove spese e doveva prevedere l’equilibrio delle entrate e delle
uscite.
Mediante l’approvazione della legge di bilancio, il Parlamento autorizzava
il Governo ad utilizzare le risorse pubbliche necessarie per l’esecuzione
delle politiche pubbliche.
La legge di bilancio quindi:
▪ non poteva includere nuove spese e nuovi tributi;
▪ doveva specificare la copertura finanziaria di eventuali nuove spese
riportate.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il principio del pareggio di bilancio


La Legge Costituzionale n. 1/2012 ha introdotto nella nostra Carta
Costituzionale il principio del Pareggio di Bilancio.
Tale principio impone che le singole amministrazioni pubbliche:
▪ assicurino l’equilibrio tra spese ed entrate;
▪ concorrano alla sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche
amministrazioni.
Ciò mira al rispetto degli impegni presi dall’Italia con l’Europa.
Raggiungere il pareggio di bilancio è condizione essenziale per non uscire
dall’Europa.
Ogni Stato membro dell’Unione Europea ha introdotto tale principio nel
proprio ordinamento.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il principio del pareggio di bilancio


Finalità del principio del Pareggio di Bilancio :
▪ realizzare in ogni Stato membro UE un sistema di spese efficiente e
contenuto;
▪ incentivare gli investimenti a favore dello sviluppo sociale ed
economico, soprattutto delle aree più disagiate;
▪ evitare gli sprechi di denaro.
La Legge n. 1/2012 prevede il controllo del Parlamento sul Governo riguardo
la gestione delle risorse pubbliche.
L’unione in un’unica legge di legge di bilancio e legge di stabilità mira allora a:
▪ incentrare le decisioni di bilancio sul complesso delle spese e delle entrate
pubbliche, non sulla loro variazione al margine come accadeva prima;
▪ inquadrare il dibattito parlamentare sulle priorità dell’intervento pubblico
considerato nella sua interezza.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Art. 81 Costituzione
Ogni altra norma che introduca nuove spese deve indicarne la
rispettiva copertura finanziaria. In base a questo articolo, il
Presidente della Repubblica può rifiutare la firma di leggi prive di
copertura finanziaria.
« Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi
avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al
fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a
maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio ed il rendiconto consuntivo presentati dal
Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non
superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio
tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche
amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di
ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale. »

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

La nuova Legge di bilancio


La Legge n. 243/2012 (Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di
bilancio ai sensi dell'articolo 81, sesto comma, della Costituzione) ha unito Legge
di Bilancio e Legge di Stabilità, che con la Legge n. 232 del 11/12/2016
costituiscono un unico testo legislativo.
Questo unico testo è la nuova “Legge di Bilancio”.
Tale provvedimento unico è articolato in 2 sezioni:
▪ la 1a sezione assolve le funzioni dell’ex legge di stabilità: è la sezione
normativa che riporta le misure quantitative che servono per raggiungere gli
obiettivi di finanza pubblica indicati nella sezione contabile;
▪ la 2a sezione svolge il ruolo dell’ex legge di bilancio: è la sezione contabile che
riporta le previsioni delle entrate e delle spese del bilancio dello Stato secondo
le leggi vigenti ed integrate con gli effetti della manovra.
La 2a sezione :
✓ ricalca il contenuto del bilancio di previsione come l’ex legge di bilancio;
✓ può introdurre riprogrammazioni, rifinanziamenti e definanziamenti a
differenza dell’ex legge di bilancio.
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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Il ciclo di bilancio dello stato


http://www.camera.it/leg17/465?tema=il_ciclo_di_bilancio

31 gennaio e 31 marzo: La Commissione europea presenta l’analisi annuale sulla crescita e formula proposte
strategiche. In seguito, il Consiglio UE fissa le linee guida recanti i principali obiettivi di
politica economica.
10 aprile: Il Governo presenta alle Camere di DEF
30 aprile: Il Governo presenta alle istituzioni comunitarie il programma di stabilità e il programma
nazionale di riforma.
30 giugno: Il Governo presenta in Parlamento il disegno di legge di approvazione del rendiconto generale
e, contemporaneamente, il disegno di legge di assestamento.
31 luglio: La Commissione e il Consiglio UE valutano il programma di stabilità e il programma nazionale
di riforma, formulando eventuali pareri.
20 settembre: Il Governo presenta alle Camere la nota di aggiornamento del DEF - NADEF.
15 ottobre: Il Governo presenta in Parlamento il disegno di legge di bilancio.
30 novembre: La Commissione europea adotta un parere sul documento programmatico di bilancio.
31 dicembre: Termine ultimo per l’approvazione del bilancio annuale. Altrimenti, scatta l’esercizio
provvisorio per un periodo non superiore a quattro mesi.
31 gennaio dell’anno Il Governo presenta alle Camere i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.
successivo:

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

7. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
NEGLI EE.LL. ITALIANI

Gli EE.LL. italiani sono obbligati dalla legge ad adottare numerosi


strumenti di programmazione-economico finanziaria.
I principali sono:
• Documento Unico di Programmazione – DUP:
Sessione Strategica
Sessione Operativa
• Bilancio pluriennale di previsione;
• Bilancio annuale di previsione;
• Piano esecutivo di gestione – PEG.

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3. I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Livelli, variabili e strumenti del processo di


pianificazione e programmazione: Tabella di sintesi
VARIABILI
LIVELLI Esiti Prodotti Processi Risorse
STRUMENTI
• Programma
Pianificazione politico
strategica • Programma di
Mandato/D.U.P-SeS

• D.U.P-SeO
Programmazione • Bil. Pluriennale
pluriennale • Piano pluriennale
delle OO.PP.
•PIAO
• Bilancio
annuale
Programmazione
• Piano degli
annuale
obiettivi

• PEG
Programmazione
esecutiva • Budget

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