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Equilibrio Chimico

Nella trattazione della cinetica chimica, abbiamo indicato


tutte le reazioni chimiche come se avvenissero
quantitativamente fino alla completa trasformazione dei
reagenti in prodotti, cioè andassero a completezza:

Reagenti Prodotti

In molte reazioni invece si raggiunge uno stato di


equilibrio in cui coesistono reagenti e prodotti:
Reagenti Prodotti
• La costante di equilibrio
• Influenza sull’equilibrio di fattori quali
ü Concentrazione
ü Pressione
ü Volume
ü temperatura
• Equilibrio nei sistemi omogenei (caratterizzati da
una sola fase)
• Equilibrio nei sistemi eterogenei (caratterizzati da
più fasi)
Osservazione sperimentale:

1) In un recipiente, a temperatura ambiente:


t
Miscela: 1 mole di azoto + 3 moli di idrogeno inalterata
La reazione: N2 + 3H2 → 2NH3 è
assai lenta a temperatura ambiente.

2) In un recipiente, a
500°C, a pressione costante:
t formazione
Miscela: 1 mole di azoto + 3 moli di idrogeno
di NH3
La reazione: N2 + 3H2 → 2NH3 avviene.
Un aumento di temperatura fa
aumentare la velocità di reazione!
Concentrazione di azoto, idrogeno e ammoniaca per la
reazione N2 + 3H2 → 2NH3
(A) (B) (C)
[NH3] aumenta progres-
Equilibrio sivamente fino a raggiungere
= stato in cui la concentrazione dei un valore che resta costante
reagenti e dei prodotti resta nel tempo;
costante nel tempo. contemporaneamente, [N2] e
[H2] diminuiscono fino a
raggiungere valori costanti nel
tempo: EQUILIBRIO

N.B. In base alla stechiometria


della reazione, H2 diminuisce
tre volte più velocemente di N2
e NH3 si forma due volte più
velocemente rispetto a quanto
diminuisce N2.
3) In un recipiente, riscaldo NH3 a t formazione di
500°C, a pressione costante e uguale
N2 e H2
a quella dell’esperimento 2)
2NH3 → N2 + 3H2 La composizione
finale della miscela
di N2, H2 e NH3 è la
stessa
dell’esperimento 2)

Pur partendo da
due stati iniziali
ben diversi, il
risultato ottenuto
è lo stesso.
Il fenomeno può essere rappresentato mediante due reazioni
chimiche:
v1
N2 + 3H2 2NH3 (formazione di NH3) e
v2
2NH3 N2 + 3 H2 (decomposizione di NH3)

le quali, dopo un certo periodo, avvengono con velocità uguali (cioè


v1 = v2), o più semplicemente con la reazione di equilibrio:

N 2 + 3 H2 2 NH3 : indica che v1 = v2

Lo stato di equilibrio è da intendersi in senso


dinamico e non statico, poiché l'ammoniaca
si dissocia continuamente in azoto ed
idrogeno e, contemporaneamente, l'azoto e
l'idrogeno si combinano con la stessa velocità
per formare ammoniaca.
Risultato globale: la composizione del
sistema in equilibrio rimane costante.
Legge dell’equilibrio chimico
v1
N 2 + 3 H2 2 NH3
v2
Supponiamo, per semplicità, che sia la reazione diretta che
quella inversa avvengano in un unico stadio. Allora
l’espressione delle loro velocità, a una determinata
temperatura, sarà:
v1 = k1 [N2][H2]3 v2 = k2 [NH3]2

Poiché all’equilibrio v1 = v2 à k1[N2]eq[H2]3eq = k2[NH3]2eq

2
[NH3 ] eq k1 COSTANTE DI EQUILIBRIO
= = K c (K maiuscolo e inoltre pedice c perché
[N 2 ] eq [H 2 ] 3eq k2
è espressa in funzione delle
concentrazioni molari)
2
[NH3 ] eq k1
= = Kc
[N 2 ] eq [H 2 ] 3eq k2
• Kc, essendo un rapporto fra due costanti cinetiche, indipendenti
dalla concentrazione, è una grandezza funzione solo della
temperatura e NON della concentrazione.

• Questa equazione è valida solo in condizioni di equilibrio,


pertanto le concentrazioni che in essa appaiono NON sono le
concentrazioni iniziali delle sostanze partecipanti alla reazione.
Questo significa che, a parità di temperatura, indipendentemente
dalle quantità di N2, H2, NH3 che vengono mescolate, la reazione
decorre sempre in modo da portare, ad equilibrio raggiunto, a
valori di concentrazione dei componenti tali da soddisfare
l’equazione:
2
[NH3 ] eq k1 a quella determinata
= = Kc
[N 2 ] eq [H 2 ] 3eq k2 temperatura.
Per un dato sistema di reazione, ad una determinata
temperatura, vi è una sola COSTANTE DI EQUILIBRIO e un
numero infinito di POSIZIONI DI EQUILIBRIO.

Esempio.
N 2 + 3 H2 2 NH3 a 500∘C, Kc = 6,0 · 10-2 L2 / mole2

Perciò, ogni volta che N2, H2 e NH3 vengono miscelati


a questa temperatura, il sistema evolverà sempre
verso una posizione di equilibrio tale che il valore di Kc
risulti essere 6,0 · 10-2 L2 / mole2.
Concentrazioni Concentrazioni Rapporto
molari iniziali molari [NH3]2
N2 + 3 H2 ⇌ 2 NH3 (mole/L) all’equilibrio [N2]. [H2]3
(mole/L) (L2.mole-2)
Primo [N2]=1,000 [N2]eq=0,921
esperimento [H2]=1,000 [H2]eq=0,763 6,0.10-2
[NH3]=0 [NH3]eq=0,157

Secondo [N2]=0 [N2]eq=0,399


esperimento [H2]=0 [H2]eq=1,197 6,0.10-2
[NH3]=1,000 [NH3]eq=0,203

Terzo [N2]=2,000 [N2]eq=2,59


esperimento [H2]=1,000 [H2]eq=2,77 6,0.10-2
[NH3]=3,000 [NH3]eq=1,82

Nei tre diversi esperimenti, è differente la concentrazione di


ciascun reagente all’equilibrio. Tuttavia, il rapporto tra i valori
delle concentrazioni così come compare nell’equazione è, in tutti
e tre gli esperimenti, identico e uguale alla costante di equilibrio
a quella temperatura.
Più in generale, per una generica reazione che avviene in fase
omogenea:
a A + b B + …. m M + n N + ….

[M]m [N]n × ....


a b
= Kc
[A] [B] × ....

LEGGE DI AZIONE DI MASSA


In una reazione chimica omogenea ad una data
temperatura e ad equilibrio raggiunto:
• è costante il rapporto tra il prodotto dei valori delle
concentrazioni dei prodotti e quello dei valori delle
concentrazioni dei reagenti
• ciascun valore è elevato ad un esponente uguale al
rispettivo coefficiente nell’equazione stechiometrica
bilanciata
La costante di equilibrio Kc è un numero che indica in maniera
quantitativa come evolve la reazione diretta (o quella inversa) in un
processo chimico all'equilibrio ad una data temperatura.

Se:
• Kc >> 1, all’equilibrio i prodotti (M,N,...) sono in quantità maggiore
rispetto ai reagenti (A,B,...), cioè la reazione diretta decorre per più del
50%;
• Kc << 1, i reagenti hanno reagito solo in minima parte e la reazione è
molto spostata a sinistra;
• Kc ≈ 1, all'equilibrio i prodotti ed i reagenti si trovano in quantità
paragonabili e la reazione avviene per circa il 50%.

Reagenti
prodotti

K=0,09 K=1 K=10


Fattori che influenzano la posizione
dell’ EQUILIBRIO CHIMICO

Le variabili che possono perturbare l'equilibrio chimico e


quindi modificare la composizione di sistemi in
equilibrio sono:
• la CONCENTRAZIONE di qualche componente;
• la PRESSIONE (o il VOLUME) se la reazione è tra gas
o se comunque ad essa partecipano componenti allo
stato gassoso;
• la TEMPERATURA.

La temperatura è l’unico parametro che fa variare il


valore della costante di equilibrio.
PRINCIPIO DELL'EQUILIBRIO
MOBILE (o di LE CHATELIER)
L'equilibrio può essere perturbato e spostato nell'uno o
nell'altro senso per effetto di una variazione di temperatura,
di pressione o di volume (se la reazione avviene tra gas o se
ad essa partecipano sostanze gassose) o di concentrazione
di qualche componente.

Questi effetti sono casi particolari di un principio generale:


principio dell'equilibrio mobile, formulato da Le Chatelier.

Qualsiasi variazione di uno dei parametri (temperatura,


pressione,, concentrazione) che determinano lo stato di
equilibrio di un sistema provoca uno spostamento
dell'equilibrio, nel senso che tende ad opporsi alla variazione
apportata.
Effetto di una variazione di CONCENTRAZIONE sulla
posizione dell’equilibrio
Consideriamo la reazione all’equilibrio:
[NH3 ]2
N 2 + 3 H2 2 NH3 Kc =
[N 2 ] [H 2 ]3

Se nel sistema all’equilibrio a una data temperatura, la


concentrazione di un componente viene volutamente
modificata, il sistema non si troverà più in uno stato di
equilibrio e reagirà evolvendo verso una nuova
condizione di equilibrio in modo che l’equazione che
esprime Kc sia ancora soddisfatta.

Cosa significa questo in termini pratici?


Dato che la relazione:
2 deve essere
[NH3 ]
Kc = soddisfatta
[N 2 ] [H 2 ]3
• Se aumentiamo la concentrazione di N2 o di H2, a
temperatura costante, almeno per un istante, all'atto
dell'aggiunta, risulta:
2
[NH3 ]
3
< Kc
[N 2 ] [H 2 ]
Per ripristinare l'uguaglianza imposta dalla Kc deve
aumentare il numeratore, cioè [NH3]. Quindi un certo
numero di molecole di N2 deve reagire con un certo numero
di molecole di H2 per formare ulteriore NH3.

N 2 + 3 H2 ⥂ 2 NH3
Quindi l’equilibrio si sposta verso destra.

• Lo stesso effetto si ha se si diminuisce la concentrazione


di NH3 (sottraendo all’equilibrio una parte del prodotto
della reazione). Infatti, anche in questo caso si avrebbe:
2
[NH3 ]
3
< Kc N 2 + 3 H2 ⥂ 2 NH3
[N 2 ] [H 2 ]

• Se invece si aumenta la concentrazione di NH3 o si


diminuisce la concentrazione di N2 o di H2,
2
[NH 3 ]
> Kc
[N 2 ] [H 2 ] 3 N 2 + 3 H2 ⥃ 2 NH3

l’equilibrio si sposta verso sinistra, cioè verso i reagenti.


Effetto di una variazione di PRESSIONE sulla
posizione dell’equilibrio
Si fa sentire solo sui sistemi gassosi (o comunque parzialmente
gassosi) poiché liquidi e solidi sono praticamente
incomprimibili.
• Aumento della pressione totale (a T costante):
Per la legge dei gas ideali (PV=nRT) aumentare la pressione sul
sistema significa diminuire il volume quindi l’equilibrio si sposta
verso destra o verso sinistra a seconda del numero di moli di
reagenti e prodotti. Differenza di moli tra
prodotti e reagenti
Es.:
N 2 + 3 H2 ⥂ 2 NH3 Dn = 2 - 4 = -2
Questo significa che i reagenti sono 4 moli (o molecole) mentre i
prodotti sono 2 moli (o molecole) à i reagenti occupano un volume
doppio rispetto ai prodotti à l’equilibrio si sposta verso i prodotti.

• Diminuzione di P totale si ottiene il contrario.


• Effetto dell’aumento della pressione totale (a T costante)
sull’equilibrio:
H2 + I2 2 HI Dn = 0
(nessuna variazione del numero di molecole, cioè nessuna variazione di
volume)
In questo caso, una variazione di P, a T costante, non
altera la composizione chimica del sistema in equilibrio.
L’equilibrio non si sposta.

In sintesi:
una variazione della P totale, a T costante, influisce
soltanto sul decorso delle reazioni reversibili con Dn ≠ 0

L'effetto della pressione, a T costante, è nullo nelle reazioni


con Dn = 0
Effetto di una variazione di VOLUME sulla
posizione dell’equilibrio
Il volume è inversamente proporzionale alla pressione
N.B. Ricordare che PV=nRT

A T costante, nei riguardi dello spostamento dell’equilibrio


di un sistema gassoso:
! una diminuzione di volume provoca lo stesso effetto
di un aumento di P
! un aumento di volume provoca lo stesso effetto di una
diminuzione di P

In conclusione, a T costante, come per P:


• Una variazione di V influisce soltanto sul decorso delle
reazioni reversibili con Dn ≠ 0
• L'effetto di una variazione di V è invece nullo (come la
variazione di P) nelle reazioni con Dn = 0
Effetto di una variazione di TEMPERATURA
sulla posizione dell’equilibrio

Aumentando T la costante di equilibrio diminuisce.

Aumentatndo T la costante di equilibrio aumenta.


Effetto di una variazione di TEMPERATURA
sulla posizione dell’equilibrio

TRATTAZIONE TRATTAZIONE
CINETICA TERMODINAMICA

La temperatura è l’unico parametro


che modifica il valore della costante
di equilibrio.
Non è termodinamicamente rigorosa
(basata su un’equazione empirica:
equazione di Arrhenius).
Comunque corrisponde al
comportamento sperimentale (è valida
sotto l'aspetto qualitativo).
Trattazione Cinetica:
Energia delle molecole

Epotenziale(pot) + Ecinetica

ENERGIA CHIMICA, ENERGIA TERMICA,


determinata dalla posizione dipende dalla temperatura
relativa delle particelle
cariche

Nelle reazioni esotermiche, E chimica viene convertita in E termica.

Nelle reazioni endotermiche, E termica viene convertita in E chimica.


Consideriamo, per semplicità, un generico processo
elementare all'equilibrio:
k1 k1: costante cinetica della reazione diretta
R P
k2: costante cinetica della reazione inversa
k2
Per l'equazione di
Arrhenius: E
E a1
-
RT
k 1 = A1 e
E a2
- Ea2
RT
k 2 =A 2 e Ea1

A1: fattore di frequenza della DE


reazione diretta
A2: fattore di frequenza della
reazione inversa
costante di equilibrio E a1
- E a1 - E a 2
RT
[P] k1 A1 e A1 - RT
K= = = E a2
= ×e
[R] k 2 - A2
E A2 e R T
costante

ΔE
-
RT
Ea2 K = costante × e
Ea1
EQUAZIONE che esprime la
dipendenza della COSTANTE DI
DE>0 EQUILIBRIO dalla temperatura

equazione di Arrhenius
ΔE 1
-
RT
K = costante × ΔE
K = costante × e
e RT

• REAZIONE ENDOTERMICA (DE = EP – ER > 0)


aumento di T à K aumenta

(il termine esponenziale diminuisce,


1 aumenta e di conseguenza anche K)
ΔE
e RT

k1 [P] Se aumenta K, deve aumentare [P] e


R ⥂ P K= diminuire [R]
k2 [R]

L’equilibrio si sposta verso destra


• REAZIONE ESOTERMICA (DE = EP – ER < 0)
ΔE - ΔE ΔE
- -
K = costante × e RT
K = costante × e RT
= costante × e RT

aumento di T à K diminuisce
(il termine esponenziale diminuisce e di conseguenza anche K)

k1 [P]
R ⥃ P K=
k2 [R]
1
Se diminuisce K, deve
aumentare [R] e diminuire [P]
DE<0

L’equilibrio si sposta verso sinistra


Trattazione termodinamica: Entalpia ed Entropia
ü ENTALPIA (H): esprime la quantità di energia interna che un sistema
termodinamico può scambiare con l'ambiente.

DH = variazione di entalpia che avviene durante una reazione


= calore di reazione Calore = flusso di
energia termica tra due
corpi o sistemi a T
diversa

Reazione esotermica: DH<0 Reazione endotermica: DH>0

ü ENTROPIA (S): Misura il grado di disordine di un sistema.


Nell’universo, E totale è costante, mentre S tende sempre ad
aumentare:
! tende ad uno stato di minore Epot
! tende ad un maggior grado di disordine

DH e DS contribuiscono a definire
la spontaneità di una reazione
Energia libera di Gibbs
G=H–T·S à
DG = DH – T · DS

In un sistema non isolato:


DG<0 indica un processo spontaneo (REAZ.ESOERGONICA)
DG>0 indica un processo NON spontaneo (REAZ.ENDOERGONICA)
DG=0 indica un processo all’equilibrio

In generale, si può dire che:


! Se DH<0 e DS>0 à DG<0 a qualunque T à la reazione
avviene sempre
! Se DH>0 e DS<0 à DG>0 a qualunque T à la reazione non
può avvenire
! Se DH>0 e DS>0 à DG<0 a T alta
! Se DH<0 e DS<0 à DG<0 a T bassa
Esempio:

si vuole calcolare il 𝛥Go per la combustione dell’acetilene


2 C2H2(g) + 5 O2(g) → 4 CO2(g) + 2 H2O(g)

Per la reazione sono note l’entalpia standard e l’entropia


standard:

𝛥Ho = -1238kJ
𝛥So = - 0.0974 kJ/K
𝛥Go = 𝛥Ho - T 𝛥So

𝛥Go = -1238 kJ - (298 K)(-0.0974 kJ/K) = -1209 kJ

La reazione a 25oC è spontanea.


Esercizio:

Verificare che la reazione seguente non è spontanea a


25oC e calcolare a quale temperatura lo diventa.
2Fe2O3(s) + 3C(s) → 4Fe(s) + 3CO2(g)
Sono noti:
𝛥Ho = +467.9 kJ
𝛥So = +560.3 J/K a 298 K

𝛥Go = 467.9 kJ - (298K)(0.560 kJ/K) = +300.8 kJ


La reazione non è spontanea.

Calcoliamo quando 𝛥Go = 0 = 𝛥Ho - T 𝛥So

T = 𝛥Ho / 𝛥So ~ 468kJ/0.56kJ/K = 836 K


La reazione è spontanea per T>836 K o 563oC
DG e Keq
In qualsiasi reazione in cui prodotti e reagenti non sono allo stato standard
avremo: P=1 atm
DG= DG + RT ln Q
o
T=25°C
Conc.=1M
DG˚= energia libera molare di formazione delle specie chimiche
interessate
Q = quoziente di reazione, cioè il rapporto tra il prodotto delle
concentrazioni dei prodotti, e il prodotto delle concentrazioni dei
reagenti, elevati ai rispettivi coefficienti stechiometrici

Poiché all’equilibrio DG=0 e Q=Keq

DGo = -RT ln Keq

! Sapendo il DGo è possibile calcolare la Keq


! Più il DGo è negativo, più la Keq sarà grande (= equilibrio spostato a
destra)
Ea ΔE
-
- RT
RT K = costante × e
k= Ae Effetto della
TEMPERATURA
DGo = DHo – T · DSo

COSTANTE COSTANTE di
CINETICA EQUILIBRIO
Ea sempre > 0 L’effetto dipende dal segno
di DE (DHo)
Un aumento di T provoca
sempre un aumento della • Per le reazioni endotermiche
costante cinetica (sia per K aumenta all’aumentare di T.
le reazioni endotermiche • Per le reazioni esotermiche K
che per le esotermiche). diminuisce all’aumentare di T.

N.B. Da ricordare bene: c’è sempre qualcuno che confonde


k minuscola (costante cinetica) con K maiuscola (costante di equilibrio)!!!
Effetto di un aumento di TEMPERATURA per una
reazione ENDOTERMICA (ΔE > 0)
Effetto di un aumento di T sulla costante cinetica k
Ea Aumenta la velocità di reazione (sia diretta
-
RT che inversa). Si riduce il tempo necessario per
k= Ae raggiungere l’equilibrio.

! Effetto di un aumento di T sulla costante di equilibrio K


ΔE
- ΔE > 0. Aumenta K, l’equilibrio si sposta
RT
K = costante × e verso la formazione dei prodotti.

UN AUMENTO DI T FAVORISCE SIA


TERMODINAMICAMENTE (Keq) CHE CINETICAMENTE
(k) UNA REAZIONE ENDOTERMICA, quindi per farla
avvenire è sempre meglio aumentare la temperatura.
Effetto di un aumento di TEMPERATURA per una
reazione ESOTERMICA (ΔE < 0)
Effetto di un aumento di T sulla costante cinetica k

E Aumenta la velocità di reazione (sia diretta


- a che inversa). Si riduce il tempo necessario per
RT
k= Ae raggiungere l’equilibrio.

! Effetto di un aumento di T sulla costante di equilibrio K


ΔE
- ΔE < 0. Diminuisce K, l’equilibrio si sposta
RT
K = costante × e verso la formazione dei reagenti.

UN AUMENTO DI T FAVORISCE CINETICAMENTE (k)


MA SFAVORISCE TERMODINAMICAMENTE (Keq) UNA
REAZIONE ESOTERMICA, quindi è necessario trovare
il giusto equilibrio tra questi due effetti opposti.
Se si vuole far evolvere il più possibile una reazione
ESOTERMICA, è necessario cercare un COMPROMESSO
tra i due distinti effetti della temperatura.

Bisogna scegliere una temperatura alla quale la velocità


della reazione voluta sia sufficientemente alta e tale tuttavia
da consentire che l'equilibrio sia ancora notevolmente
spostato verso la formazione dei prodotti di reazione.

Esempio: ΔE < 0
N 2 + 3 H2 2 NH3 (favorita a basse temperature)

Ha Ea elevata à a bassa temperatura la reazione è troppo lenta.


Perciò, i processi industriali di produzione dell'ammoniaca operano a
temperature abbastanza elevate (400-500oC).
Effetto di un CATALIZZATORE

• L’effetto del catalizzatore è


quello di abbassare l’energia
di attivazione sia della
Ea1 Ea2
reazione diretta che di quella
P
inversa.
DE
• In presenza del catalizzatore
R
coordinata di reazione non cambia l’energia ER dei
reagenti e quella EP dei
prodotti.

Il catalizzatore non modifica la termodinamica della


reazione, ma favorisce soltanto un più rapido
raggiungimento dell’equilibrio.
Equilibrio chimico in sistemi eterogenei
Quando i reagenti e i prodotti che costituiscono una miscela
di equilibrio sono presenti in più di una fase, si parla di
equilibrio eterogeneo.
Nell'equazione stechiometrica è allora conveniente usare le
notazioni (g), (l), (s) per indicare lo stato fisico delle specie
presenti e (aq) per indicare che una determinata specie si
trova in soluzione acquosa.

Esempi:
AgCl(s) Ag+(aq) + Cl–(aq)

CaCO3(s) CaO(s) + CO2(g)


La legge di azione di massa conserva la sua validità anche nel caso dei
sistemi eterogenei. Es.

CaCO3(s) CaO(s) + CO2(g)

[CaO] [CO 2 ] p CaO × p CO 2


Kc = ma anche Kp =
[CaCO3 ] p CaCO3
E’ possibile semplificare notevolmente queste equazioni, poiché la
termodinamica dimostra che la concentrazione e la tensione di vapore
di fasi solide e liquide pure sono costanti a temperatura costante e
possono essere inglobate nell’espressione della costante di
equilibrio.

K c = [CO 2 ] K p = p CO2

N.B.
Kc e Kp non hanno lo stesso valore numerico, ma sono in relazione tra loro
tramite P=n/VRT
CaCO3(s) CaO(s) + CO2(g) A 900°C,
Kp =pCO2 = 1,04 atm

ü Effetto della diminuzione della pressione (ad es.,


aumentando il volume del recipiente):
pCO2 < K p = 1,04 atm
Per ristabilire l’equilibrio, CaCO3 si deve decomporre ulteriormente per
formare CO2 in quantità tale da riportarne la pressione al valore di 1,04
atm. L’equilibrio si sposta verso destra.
CaCO3(s) ⥂ CaO(s) + CO2(g)

ü Effetto dell’aumento della pressione (ad es, diminuendo


il volume del recipiente):
pCO2 > K p = 1,04 atm
Per ristabilire l’equilibrio, una parte di CO2 deve combinarsi con CaO per
formare CaCO3. L’equilibrio si sposta verso sinistra.
CaCO3(s) ⥃ CaO(s) + CO2(g)
CaCO3(s) CaO(s) + CO2(g)

• Effetto dell’aggiunta o dell’eliminazione di CaO e/o CaCO3


NESSUNA AZIONE SULL’EQUILIBRIO perché la
concentrazione o la pressione parziale dei solidi non vengono
alterate (sono costanti e non compaiono nelle espressioni della
costante di equilibrio). Ovviamente bisogna che i due non
vengano tolti completamente.

Generalizzando, nei sistemi eterogenei:


Differenza di moli tra
prodotti e reagenti

! Δn viene determinato considerando unicamente i


componenti che compaiono nell’espressione della Kp (Kc)
! l’aggiunta o la rimozione di solidi o liquidi NON ha
alcun effetto sull’equilibrio

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