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Pertu Victoria 4L 14-04-2021

EQUILIBRIO CHIMICO

SCOPO: Verificare il principio di Le Châtelier (principio dell’equilibrio mobile). Partendo


dalla reazione: 𝐹𝑒𝐶𝑙 3 + 3𝐾𝐶𝑁𝑆 ⇒ 3𝐾𝐶𝑙 + 𝐹𝑒(𝐶𝑁𝑆)3 e modificando alcune proprietà

come la concentrazione dei reagenti, aggiungendo un altro reagente e modificando la


temperatura del sistema.

CENNI TEORICI: Le reazioni possono essere irreversibili (complete) o reversibile


(incomplete). Una reazione chimica che avviene in una sola direzione, cioè dai reagenti ai
prodotti è una reazione irreversibile 𝑒𝑠: 𝐻2 + 𝐶𝑙2 → 2𝐻𝐶𝑙, mentre se una reazione chimica
avviene in entrambe le direzioni viene chiamata reversibile 𝑒𝑠: 𝐻2 + 𝐼2 → 2𝐻𝐼 cioè il risultato
di una reazione diretta e di una reazione inversa. Una reazione raggiunge l’equilibrio quando
per un tempo indefinito le condizioni del sistema (pressione, concentrazione e temperatura)
non vengono modificate, e la velocità della reazione diretta è uguale a quella della reazione
inversa 𝑣1 = 𝑣2.

Prendendo in considerazione una generica reazione chimica reversibile:


𝑎 𝑏
𝑎𝐴 + 𝑏𝐵 ⇔ 𝑐𝐶 + 𝑑𝐷indichiamo con𝑣1la velocità della reazione diretta: 𝑣1 = 𝑘1 · [𝐴] · [𝐵] e
𝑐 𝑑
con 𝑣2la velocità della reazione inversa 𝑣2 = 𝑘2 · [𝐶] · [𝐷] . Nelle condizioni di equilibrio le
𝑎 𝑏 𝑐 𝑑
due velocità sono uguali e quindi 𝑘1 · [𝐴] · [𝐵] =𝑘2 · [𝐶] · [𝐷] . Da questa equazione riesco
𝑐 𝑑
[𝐶] ·[𝐷]
a ricavare la costante di equilibrio 𝐾 = 𝑎 𝑏 . Il valore della costante di equilibrio K dipende
[𝐴] ·[𝐵]
solo dalla temperatura. La costante di equilibrio espressa in funzione della concentrazione
𝑐 𝑑
[𝐶] ·[𝐷]
molare viene indicata con il simbolo 𝐾𝑐 = 𝑎 𝑏 , dove al numeratore sono presenti le
[𝐴] ·[𝐵]
concentrazioni dei prodotti e al denominatore le concentrazioni dei reagenti, ognuna delle
𝑚𝑜𝑙
quali è espressa in 𝐿
. Le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non sono le
concentrazioni iniziali ma sono le condizioni nelle condizioni di equilibrio. Nelle reazioni
omogenee in fase gassosa la concentrazione molare dei componenti è direttamente
proporzionale alla loro pressione parziale e di conseguenza la costante di equilibrio può
essere espressa sia in funzione della concentrazione che della pressione parziale
𝑐 𝑑
[𝑝𝐶] ·[𝑝𝐷]
𝐾𝑝 = 𝑎 𝑏 . La costante di equilibrio 𝐾𝑐e la costante di equilibrio 𝐾𝑝, in una reazione
[𝑝𝐴] ·[𝑝𝐵]
∆𝑛
omogenea di fase gassosa, sono legate dalla relazione 𝐾𝑝 = 𝐾𝑐 · (𝑅 · 𝑇) , nella quale R è
−1
la costante generale dei gas ideali 𝑅 = 0. 082 𝑎𝑡𝑚 · 𝐿 · 𝐾 e la temperatura è espressa in
∆𝑛
kelvin. Quando ∆𝑛 = 0→(𝑅 · 𝑇) = 1 e quindi 𝐾𝑝=𝐾𝑐. La costante di equilibrio definisce la
posizione di una reazione.

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In questo grafico il valore della costante di equilibrio è K>1
e ciò indica che il numeratore (prodotti) è maggiore del
denominatore (reagenti) e quindi nella condizione di
equilibrio la concentrazione dei prodotti è maggiore rispetto
a quella dei reagenti. L’equilibrio chimico è spostato verso
destra e la reazione favorisce la formazione dei prodotti.

In questo grafico il valore della costante di equilibrio è K<1


e ciò indica che il numeratore (prodotti) è minore del
denominatore (reagenti) e quindi nella condizione di
equilibrio la concentrazione dei prodotti è minore rispetto a
quella dei reagenti. L’equilibrio chimico è spostato verso
sinistra e la reazione favorisce la formazione dei reagenti.

In questo grafico il valore della costante di equilibrio è K=1


e ciò indica che il numeratore (prodotti) e il denominatore
(reagenti) hanno lo stesso valore numerico e quindi nella
condizione di equilibrio le concentrazioni dei prodotti e dei
reagenti sono uguali.

Il principio di Le Chậtelier o principio dell’equilibrio mobile definisce la posizione


dell’equilibrio quando si modificano le condizioni del sistema di una reazione che ha
raggiunto l’equilibrio. La reazione si sposta verso i reagenti o verso i prodotti in modo da
poter raggiungere un nuovo stato di equilibrio.

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Aumentando la concentrazione dei reagenti o diminuendo la concentrazione dei prodotti fa
sì che la velocità della reazione diretta aumenti e di conseguenza l’equilibrio si sposta verso
i prodotti, cioè verso destra. Aumentando invece la concentrazione dei prodotti o diminuendo
la concentrazione dei reagenti la velocità della reazione inversa aumenta e l’equilibrio si
sposta verso i reagenti, cioè verso sinistra.

In una reazione all’equilibrio, una variazione di pressione o di volume, ha effetto significativo


solamente quando variano il numero di moli, quando tutti i componenti sono in fase gassosa
e quando un reagente solido si decompone formando un prodotto aeriforme. Un aumento di
pressione ovvero una diminuzione del volume, sposta l’equilibrio nella direzione in cui si ha
una diminuzione del numero delle moli e favorendo la reazione inversa l’equilibrio si sposta
verso i reagenti. Mentre una diminuzione di pressione ovvero un aumento di volume, sposta
l’equilibrio nelle direzioni in cui si ha un aumento del numero delle moli e favorendo la
reazione diretta l’equilibrio si sposta verso i prodotti. Variando la temperatura, nelle reazioni
di equilibrio esotermiche (∆𝐻 < 0), un aumento di temperatura sposta l’equilibrio verso
sinistra, mentre una diminuzione di temperatura sposta l’equilibrio verso destra. Nelle
reazioni di equilibrio endotermiche (∆𝐻 > 0), un aumento di temperatura sposta l’equilibrio
verso destra mentre una diminuzione di temperatura sposta l’equilibrio verso sinistra.

ATTREZZATURA:

● Piastra riscaldante;
● Becher→ 8;
● Spatole;
● Cappa aspirante;
● Frigorifero;

MATERIALI:

● 𝐹𝑒𝐶𝑙3 (𝐴𝑞) ⇒ Cloruro ferrico [𝐹𝑒𝐶𝑙3] = 0, 5 𝑀 𝑉𝐹𝑒𝐶𝑙 = 30𝑚𝑙


3

○ 𝐹𝑒𝐶𝑙3 (𝑠)
● 𝐾𝐶𝑁𝑆(𝐴𝑞)⇒ Tiocianato di potassio [𝐾𝐶𝑁𝑆] = 0, 5 𝑀 𝑉𝐾𝐶𝑁𝑆 = 30𝑚𝑙
○ 𝐾𝐶𝑁𝑆(𝑠)
● 𝑁𝑎2𝐻𝑃𝑂4 (𝑠)⇒ Idrogenofosfato di disodio

STRUMENTI DI MISURA:

Cilindro graduato 1) portata: 50,0 ml

sensibilità: 1 ml

Cilindro graduato 2) portata: 10,0 ml

sensibilità: 0,2 ml

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PROCEDIMENTO:

Abbiamo prelevato 30 ml di 𝐹𝑒𝐶𝑙3 (𝐴𝑞)e gli abbiamo versato all’interno di un becher, poi
abbiamo prelevato anche 30 ml di 𝐾𝐶𝑁𝑆(𝐴𝑞)e versato in un secondo becher. Abbiamo fatto
avvenire la reazione tra le due sostanze e osservato eventuali cambiamenti.

Una volta avvenuta la reazione, dentro al becher c’erano approssimamente 60 ml di


sostanza che abbiamo suddiviso in 6 becher, circa 10 ml ciascuno. Il primo becher è il
campione di riferimento (indicato con la lettera B) al quale non abbiamo cambiato nessun
parametro. Nel secondo becher abbiamo aggiunto una punta di spatola di 𝐹𝑒𝐶𝑙3 in forma
solida, abbiamo agitato il tutto e osservato la reazione. Nel terzo becher abbiamo aggiunto
una punta di spatola di 𝐾𝐶𝑁𝑆anche in forma solida e dopo aver agitato abbiamo osservato la
reazione. Nel quarto becher abbiamo aggiunto una punta di spatola di 𝑁𝑎2𝐻𝑃𝑂4 , agitato e in
seguito osservato la reazione. Al quinto becher abbiamo aumentato la temperatura e al
sesto diminuito la temperatura.

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OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI:

𝐹𝑒𝐶𝑙 3
+ 3𝐾𝐶𝑁𝑆 ⇒ 3𝐾𝐶𝑙 + 𝐹𝑒(𝐶𝑁𝑆)3

Il cloruro ferrico è di colore giallo scuro e il tiocianato di potassio è incolore. Unendo le due
sostanze, i prodotti ottenuti sono il KCl (cloruro di potassio) che è incolore e il Fe(CNS)3
(tiocianato ferrico) è di colore rosso sangue. Essendo il primo incolore la sostanza finale
ottenuta unendo il cloruro ferrico con il tiocianato di potassio è di colore rosso sangue il
quale è anche il campione di riferimento, al quale non abbiamo modificato alcun parametro.

Nel secondo becher abbiamo aggiunto il cloruro ferrico solido (granuli gialli) al campione di
riferimento e il prodotto ottenuto è di un colore rosso più intenso [2].

Al terzo becher abbiamo aggiunto una punta di spatola di tiocianato di potassio solido
(granuli bianchi) tenendo sempre come base il campione di riferimento e abbiamo visto che i
prodotti ottenuti hanno un colore rosso ancora più intenso di prima [3]. Aggiungendo più
cloruro ferrico e più tiocianato di potassio abbiamo aumentato la concentrazione dei
reagenti, aumentando anche la velocità della reazione diretta e il numero di urti che
avvengono tra le molecole. Il Fe(CNS)3 determina la colorazione rossa dei prodotti, infatti il
colore rosso più scuro e intenso è la conseguenza dell’aumento di concentrazione dei
reagenti, e ciò indica che l’equilibrio si è spostato verso destra, confermando ciò che afferma
il principio di Le Chậtelier.

Nel quarto becher abbiamo aggiunto una punta di spatola di idrogenofosfato di disodio
solido (granuli bianchi) alla soluzione di cloruro ferrico e tiocianato di potassio, e abbiamo
osservato che la soluzione finale dal colore rosso sangue è diventata di colore giallo [4].
L’idrogenofosfato di disodio tende a legarsi agli ioni di ferro, infatti una volta giunto in
contatto con il cloruro ferrico (FeCl3), l’idrogenofosfato di disodio ha iniziato a sottrarre gli
ioni di ferro dalle molecole di cloruro ferrico provocando di conseguenza una diminuzione
della concentrazione del FeCl3 e un aumento della velocità della reazione inversa.
Possiamo concludere quindi che l’equilibrio della reazione è spostato verso sinistra, cioè
verso i reagenti, e ciò spiega anche la decolorazione della soluzione.

Nel quinto becher non abbiamo modificato la concentrazione dei reagenti al campione di
riferimento ma abbiamo modificato la temperatura. Abbiamo riscaldato il campione mediante
una piastra riscaldante e abbiamo notato che la soluzione si stava schiarendo. Il campione
infatti con l’aumento della temperatura, da un colore rosso sangue è diventato di arancione
[5], proprio come si può notare nell’immagine sopra. Questo indica che la reazione si è
spostata verso i reagenti cioè verso sinistra, e possiamo dedurre anche che la reazione è
esotermica.

Nel sesto e ultimo becher abbiamo abbassato la temperatura mettendolo all’interno del
freezer di un frigorifero. Abbiamo notato che la soluzione da rosso sangue è diventata
leggermente più scura, di un rosso più scuro [6]. Da questo invece possiamo dedurre che la
reazione si è spostata verso i prodotti, cioè verso destra e possiamo inoltre dedurre che la
reazione è esotermica.

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