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I comuni e la loro storia

Introduzione
Quando si parla di città, piccole o grandi, spesso si usa la parola “comune”: ad esempio,
si dice “il comune di Bologna” o “il comune di Siena”. Che cosa s’intende per
“comune”?

In Italia un “comune” è una città o un paese con un’autonomia amministrativa, ma è


anche un centro urbano che ha una sua identità politica e culturale, dove la vita dei
cittadini si svolge attorno a spazi pubblici ben definiti: la piazza, il palazzo comunale, la
cattedrale, la biblioteca pubblica, l’università (quando si tratta di una città grande), ecc.
La storia del “comune”, un’istituzione tipicamente italiana ma diffusa anche in altri paesi
dell’Europa occidentale, merita di essere raccontata.

Rappresentazione della vita di un comune medievale in


Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1338

I primi comuni nacquero nell’Italia centrale e settentrionale nel Medioevo, intorno all’XI
secolo: erano città-Stato che cominciarono ad autogovernarsi come repubbliche
indipendenti, e che si opponevano al dominio dell’Imperatore1 e dei signori feudali.

Due fattori favorirono la creazione di questa nuova indipendenza comunale: il primo fu la


mancanza, nel centro-nord della penisola, di un forte potere centrale (la residenza
dell’Imperatore era lontana, in Germania); il secondo va ricercato nell’indebolimento del
potere dei feudatari nelle campagne e nella crescita del peso politico dei mercanti, degli
artigiani e dei banchieri che vivevano in città. Questa nuova classe media fortemente
dinamica e cosciente del proprio peso politico ed economico partecipava attivamente al
governo della città, ed era interessata a rafforzarne il prestigio: non fu un caso che il

1. L’Imperatore era la massima autorità politica del Sacro Romano Impero, l’unità dei territori dell’Europa centrale e
1
con
occidentale che nacque nell’800 d.C. dalla dissoluzione dell’Impero romano. Il Papa a Roma, spesso in conflitto
l’Imperatore, costituiva l’altra massima autorità, sia religiosa che politica.
Rinascimento si sviluppò proprio in città che avevano promosso l’autogoverno, quali
Firenze, Milano, Bologna e Venezia.

Anche più tardi, quando i comuni morirono, sostituiti dalle Signorie e, in seguito, da
potenze straniere occupanti, la classe media borghese e mercantile mantenne con fierezza
la propria identità e continuò a difendere il diritto ad autogovernarsi. Nell’Italia
meridionale, al contrario, il sistema feudale continuò per secoli, e la nascita dei comuni fu
ostacolata dalla presenza di regni molto accentrati, come il Regno di Sicilia controllato
dai Normanni e da altre dinastie straniere nel corso dei secoli successivi.

In questa lezione discuteremo vari aspetti della vita di due comuni italiani: Bologna,
importante città universitaria del centro-nord e capitale della regione Emilia Romagna, e
Alba, una piccola città del nord-ovest, nelle colline delle Langhe, in Piemonte.

Piazza Maggiore a Bologna

Due appellativi di Bologna, la Dotta e la Grassa, ci raccontano il carattere e la storia di


questo antico comune. In epoca medievale Bologna era conosciuta come la Dotta perché
qui fu fondata nel 1088 la prima università d’Europa, e forse del mondo. Ma Bologna è
anche chiamata la Grassa perché già nel Medioevo era nota per la sua cucina. In
quell’epoca grasso era un aggettivo con connotazioni positive perché significava
l’assenza di carestie che allora erano molto comuni. Massimo Montanari, professore di
storia medioevale all’Università di Bologna, spiega:

“Bologna è Dotta e Grassa insieme. Dotta perché Grassa: solo


l’abbondanza alimentare e l’organizzazione dell’approvvigionamento
consente di accogliere e nutrire una popolazione studentesca molto grande
per l’epoca e per le dimensioni della città. Grassa perché Dotta: il
concentrarsi di studenti a Bologna garantisce uno straordinario
arricchimento culturale anche nel campo della gastronomia; ciascuno porta
la sua esperienza e fa di Bologna un luogo d’incontro, un “ponte” fra varie
tradizioni europee. Tornando a casa, ciascuno di quegli studenti (e di quei
professori) porta con sé ricordi positivi dei giorni passati in quella città, e
comincia così un meccanismo di doppia circolazione: l’Università importa
cultura gastronomica ed esporta un’immagine forte di sé.”1

Una forte tradizione gastronomica caratterizza anche l’altro comune che


visiteremo in questa lezione: molto più piccola di Bologna, Alba si trova nelle
colline delle Langhe in Piemonte, una zona designata “Patrimonio Mondiale
dell’Umanità” dall’Unesco. Alba, al pari di Bologna, ha una forte identità che le
deriva dalla sua storia antichissima (la città fu fondata in epoca romana), e dal
suo sviluppo come libero comune in epoca medievale.

Veduta di Alba

Considerata la capitale “foodies” del Piemonte, Alba è anche famosa per i suoi
vini, e per la fabbrica della Nutella, un prodotto diffuso in tutto il mondo. Non è
un caso che la Nutella sia stata inventata ad Alba: gli alberi di nocciole, diffusi

1
http://www.magazine.unibo.it/archivio/2005/07/29/menseresidenzes

3
nelle colline delle Langhe, hanno fornito uno degli ingredienti principali di
questa deliziosa crema. Il cioccolato, infatti, era troppo costoso nel dopoguerra,
quando la Nutella fu inventata, e le nocciole contribuirono a creare un prodotto
originale e a basso prezzo.

Benvenuti, quindi, alla nostra prima lezione e buon viaggio fra due comuni
italiani che hanno saputo abbracciare la modernità pur mantenendo viva la loro
tradizione culturale e il loro legame con il territorio circostante.

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Photo credit
https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3APiazza_Maggiore_Bolo Piazza Maggiore, Bologna
gna.jpg
By Vanni Lazzari (Own work) [CC BY-SA 4.0
(http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)],
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Ambrogio Lorenzetti [Public domain], via Wikimedia Commons Ambrogio Lorenzetti, Allegoria
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-_Effects_of_Good_Government_in_the_city_-
_Google_Art_Project.jpg

Cloud7 at the German language Wikipedia [GFDL Alba, paesaggio


(http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0
(http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)],
via Wikimedia Commons
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