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Non si può non ri-cominciare, ogni volta,

DIZIONARIO BIBLICO Nell’ampio e affollato panorama degli studi

LETTERATURA ITALIANA
da Dante, sotto il cui segno si è sempre collocata che intrecciano Bibbia e letteratura italiana

DIZIONARIO BIBLICO
la produzione letteraria in lingua volgare. mancava un’opera in grado di offrire un quadro
Ciò significa riconoscere che la letteratura
italiana vanta nel proprio genoma
una condizione peculiare: quella di un laico
DELLA sistematico e il più possibile completo
del legame che le opere e gli autori della nostra
tradizione letteraria hanno intrattenuto
credente autore di un’opera che si propone
esplicitamente come una scrittura sacra,
come una seconda Bibbia; e gli autori
LETTERATURA ITALIANA con la sacra Scrittura.
Il Dizionario biblico della letteratura italiana
ha coinvolto con tale intento circa 150 studiosi,
della nostra letteratura si sono costantemente di grande prestigio e di molte Università,
richiamati alla Commedia. che hanno realizzato 270 voci, alcune delle quali

DELLA
La letteratura ottocentesca, soprattutto si configurano come lemmi collettivi.
risorgimentale, predilige l’Antico Testamento, L’opera spazia dalle origini della produzione
o quella che si potrebbe chiamare una letteraria in volgare fino al Novecento,
“religione del Padre”; nel Novecento, con un’incursione nel terzo millennio.
e non a caso con particolare insistenza Oltre all’indubbio valore scientifico,
dopo il Concilio Vaticano II, punto di riferimento il Dizionario biblico della letteratura italiana
diventano i Vangeli, con il predominio costituisce un viaggio nelle pieghe più e meno
della figura del Figlio. remote della nostra storia letteraria, nella quale
Il Dizionario permette di registrare DIRETTO DA le parole della Bibbia rappresentano spesso
un considerevole incremento di conoscenze un riferimento essenziale.
in ordine alla persistenza della Bibbia
nella modernità letteraria. Non solo e non tanto
Marco Ballarini
in autori le cui vicende biografiche
e la cui produzione artistica testimoniano
di una fede; ma, con maggiore significatività,
in scrittori “laici”, in cui il riferimento biblico RESPONSABILI SCIENTIFICI E CURATORI
non segnala la pacifica adesione ai contenuti
della Parola depositata nel libro, ma certo Pierantonio Frare, Giuseppe Frasso, Giuseppe Langella
suggerisce che secondo questi autori
la secolarizzazione è ben lontana dal fornire
una risposta soddisfacente alla ricerca di senso.

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DIZIONARIO BIBLICO
DELLA

DELLA LETTERATURA ITALIANA


LETTERATURA ITALIANA

DIZIONARIO BIBLICO
DIRETTO DA

Marco Ballarini
PIERRO ALBINO

e degli studi, Olschki, Firenze 2005; BLACK più ricorrenti. La frequentazione della lette-
CROFTON, Pico’s «Heptaplus» and biblical ratura greco-latina è affiancata da una pro-
hermeneutics, Brill, Leiden-Boston 2006; M. fonda conoscenza di autori stranieri, mol-
ANDREATTA (a cura di), Gersonide: commen- ti dei quali vicini alle poetiche pre-roman-
to al «Cantico dei Cantici» nella traduzione tiche, come Thomas Gray, William Harvey,
ebraico-latina di Flavio Mitridate; edizione e Salomon Gessner, Friedrich Gottlieb Klop-
commento del ms. Vat. Lat. 4273 (cc. 5r-54r), stock, Alexander Pope. Per quanto riguar-
Olschki, Firenze 2009, pp. 21-43; BACCHEL- da la letteratura italiana, accanto a stilemi
LI FRANCO, Pico Giovanni, conte della Miran- desunti da Dante (>Alighieri), >Petrarca e
dola e della Concordia, in Dizionario biogra- >Tasso, P. mostra particolare attenzione per
fico degli Italiani, Istituto della Enciclope- gli autori coevi, come >Parini, >Bettinel-
dia Italiana, Roma 2015, vol. LXXXIII, pp. li, >Cesarotti e >Monti. All’interno di que-
268-274. sto pantheon di autori, il testo biblico trova
una collocazione solo marginale, forse per-
FABIO FORNER ché P., il quale spesso si richiama alla cultu-
ra e alla mitologia classica, preferisce – an-
che per evitare polemiche – non mettere in-
Pierro Albino, V. POETI DIALETTALI DEL sieme tematiche sacre e pagane. In una nota
NOVECENTO. di commento, dal tono vagamente polemi-
co, ad alcuni versi del poemetto Gibilterra
salvata (1783), in cui si allude al diluvio uni-
PINDEMONTE IPPOLITO (Verona versale e all’arca, si legge: «Il fatto dell’Arca
1753-1828). Tra le prime prove poetiche s’appartiene alla storia in generale. Luciano
del giovane P., durante gli anni di studio nell’operetta Sopra la Dea Siria dice di Deu-
al Collegio dei Nobili di San Carlo di Mo- calione quello né più né meno che di Noè
dena (1765-1771), si segnalano un sonetto, la Bibbia; e io dico questo per chi non vuol
Eva che specchiasi al fonte, e una canzone, Sa- nulla di sacro mescolato col profano, ed ab-
crifizio di Gefte, d’argomento biblico; di que- bisognasse di tale avvertenza» (ivi, VII).
ste due poesie, mai pubblicate, null’altro co- Nel coevo poemetto La Fata Morga-
nosciamo oltre al titolo. L’esordio poetico di na, P. ricorda esempi di questo fenome-
probabile ispirazione biblica, però, non ha no ottico, tra i quali il caso della compar-
séguito: nelle successive opere pindemon- sa di carri in cielo, avvenuto dopo l’as-
tiane le citazioni o i riferimenti a personag- sedio e la conquista di Gerusalemme ad
gi e situazioni del testo sacro sono piuttosto opera di Tito Flavio Vespasiano, duran-
rare e sporadiche. Gli autori che maggior- te la prima guerra giudaica, narrata da
mente influenzano la poetica di P., infatti, Giuseppe Flavio nel sesto libro della Guer-
appartengono alla letteratura classica, se- ra Giudaica (V 297-298). Il poeta reputa
guendo una linea non dissimile dal neoclas- l’episodio non dissimile da quello narra-
sicismo foscoliano: accanto alla poesia epi- to in 2Mac 10,28-30: durante uno scontro
ca di Omero e Virgilio, numerosi sono i ri- tra Giudei e Maccabei, cinque cavalieri,
chiami ai tragici greci, a Esiodo, a Pindaro, su «bei destrier ricco addobbati», discese-
a Ovidio e Orazio, solo per citare gli autori ro dal cielo e si posero a capo del popo-

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PINDEMONTE IPPOLITO

lo di Giuda per condurlo alla vittoria (Le des peuples de l’Asie di Jean Sylvain Bailly,
poesie originali, 54-55: «E tal fu quello… in cui la seconda e la terza lettera si occu-
innanzi a lor cadea»). L’episodio biblico è pano per l’appunto dell’origine di Cinesi,
richiamato con grande sintesi e precisione, Indiani, Persiani e Caldei.
con l’intento però di dare una spiegazione Nel 1792, P. presenta all’Accademia di
scientifica a fatti eccezionali. Scienze, Lettere ed Arti di Padova una
L’ultima delle Prose campestri (1785), Dissertazione sui giardini inglesi e sul meri-
Lucentemque globum lunæ…, si chiude con to in ciò dell’Italia (stampata nel volume IV
la parafrasi di Sal 19[18],2 («I cieli narrano degli Atti accademici, e poi riproposta nel
la gloria di Dio»): «egli contempla, e dalla 1817, insieme a testi di Pier Luigi Mabil
contemplazion de’ quali s’innalza sino al e di Melchiorre Cesarotti nelle Operet-
trono dell’Onnipotenza, di cui narrano i te di varj autori intorno ai giardini inglesi
cieli la gloria». Il poeta nota come l’uomo, ossia moderni). L’immaginario dei giardi-
intimidito dalla contemplazione del cielo, ni affonda le proprie radici nell’archetipo
sia al tempo stesso compiaciuto all’idea di edenico; ancora una volta, però, il modello
ciò che lo attende dopo la morte, da quel biblico è per P. un riferimento secondario,
destino, «bella sorte» scrive P., in cui l’io mediato dalla presenza preponderante di
narrante dice di poter sperare anche senza modelli letterari, in particolare, in questo
che glielo promettano «il libro de’ filosofi» caso, di Tasso e Milton.
e il «libro che ogni filosofia superò», cioè Nell’epistola I Sepolcri (1807), in risposta
la Bibbia. La chiusa della breve prosa d’ar- al carme foscoliano, P. critica l’amico non
gomento campestre, dunque, pur alluden- solo per lo stile talvolta oscuro (con toni
do al libro sacro, mostra da parte del suo più smorzati rispetto a quelli dell’abate
autore una fiducia maggiore nel sentimen- Aimé Guillon), ma anche per il suo mate-
to religioso piuttosto che nelle Scritture, le rialismo; ancora una volta i riferimenti al
quali sembrano quasi essere un medium testo biblico sono pressoché irrilevanti,
non indispensabile. visto che le fonti sono, come nel caso di
In apertura del romanzo utopistico >Foscolo, soprattutto classiche, con incur-
Abaritte. Storia verissima (pubblicato anoni- sioni nella coeva letteratura sepolcrale. Si
mo, a Nizza, nel 1790), vengono ricorda- intravede un vago, e forse anche generi-
ti i popoli discesi da quelli antichissimi co, richiamo a testi paolini nei vv. 390-393:
del settentrione: Cinesi, Indiani, Persia- «Suon di strumento uman non v’ha che
ni e Caldei. A riguardo di questi ultimi possa / sovra gli estinti, cui sol fia che
Angiola Ferraris (FERRARIS 1987: 3) riman- svegli / de’ volanti dal ciel divini araldi /
da a Dn 2,2, in cui accanto a maghi, indovi- nel giorno estremo la gran tromba d’oro».
ni e incantatori vengono menzionati anche La tromba che risveglierà i morti nel gior-
i Caldei, per via dell’«importanza assunta no del Giudizio sembra rimandare a 1Cor
dagli indovini e dagli astrologi al tempo 15,52 e 1Ts 4,16.
dell’impero neobabilonese». Il riferimen- Come facile desumere da quanto detto
to biblico, però, è per P. di seconda mano; sino ad ora, P. solo occasionalmente si
egli infatti cita i Caldei sulla scia delle rivolge al testo biblico come fonte d’ispi-
Lettres sur l’origine des sciences et sur celle razione stilistica o argomentativa; si

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PINDEMONTE IPPOLITO

segnala, per la sua eccezionalità, la sola noto nel XVIII secolo per i suoi sonetti
epistola Al signor Angelo Mazza, professo- d’argomento teologico, morale, mistico
re di Lettere greche e segretario dell’Univer- e sacro, come quelli dedicati ai Doni dello
sità di Parma, già compresa nella raccol- Spirito Santo, e per le stanze sdrucciole
ta del 1784. Nei vv. 70-85 viene evoca- Dei dolori di Maria Vergine.
ta la cacciata degli angeli ribelli; Salva-
tore Puggioni (PUGGIONI 2010) rimanda
a Lc 10,18, passo che è però relativo alla EDIZIONI
sola cacciata di Satana; in realtà si potreb- PINDEMONTE IPPOLITO, Gibilterra salvata.
bero chiamare in causa altri passi biblici Poema, eredi Carattoni, Verona [1782]; A.
che P. avrebbe potuto aver presente: della TORRI (a cura di), Le poesie originali di Ippo-
caduta di Lucifero parla Is 14,10-15; un lito Pindemonte, Barbera, Firenze 1858;
accenno alla cacciata degli angeli ribelli si PINDEMONTE IPPOLITO, I sepolcri, a cura di
legge in Ap 12,7-10. Anche in questo caso, P.L. LAITA, Edizioni di «Vita Veronese»,
però, l’immagine di Dio che allontana gli Verona 1955; IDEM, Abaritte. Storia verissi-
angeli ribelli, «scacciati son dal Creator, ma, a cura di A. FERRARIS, Mucchi, Modena
che mille / rapidissimi fulmini contor- 1987; IDEM, Prose e poesie campestri, a cura
ce» (vv. 72-73), non è scevra di richiami di A. FERRARIS, Fògola, Torino 1990; IDEM,
classici, dal momento che ricorda l’icono- Epistole e sermoni, a cura di S. PUGGIONI, Il
grafia di Zeus, e alcuni episodi di super- Poligrafo, Padova 2010.
bia punita dalla divinità pagana, come
ad esempio accade con Tifeo e con Capa- STUDI
neo. Nel prosieguo viene poi menzionata PERI SEVERO, Ippolito Pindemonte. Studi e
la saggezza di Salomone (vv. 92-93ss.; 1Re ricerche con l’aggiunta della tragedia inedita
3,10 e 12), la sua grande abilità nell’ot- «Ifigenia in Tauri» e di liriche inedite o rare,
tenere carichi di oro e altri preziosi via Cappelli, Rocca S. Casciano 1905; CIMMI-
mare da Tarsis e Ofis (1Re 10,22 e 9,28). NO NICOLA FRANCESCO, Ippolito Pindemonte
Accanto alle doti positive, però, Salo- e il suo tempo, Edizioni Abete, Roma 1968;
mone viene anche equiparato agli angeli MONTANARI BENNASSÙ, Della vita e delle
ribelli, dal momento che il suo amore per opere d’Ippolito Pindemonte, a cura di G.P.
molte donne straniere lo portò, duran- MARCHI, Fiorini, Verona 2003; G.P. MARCHI
te la vecchiaia, ad adorare dèi stranieri, - C. VIOLA (a cura di), Vittorio Alfieri e Ippo-
in particolare Astarte, Milcom e Camos lito Pindemonte nella Verona del Settecento.
(1Re 11,1-7). P. è abbastanza preciso nel Atti del Convegno di studi (Verona 22-24
trasporre in versi i passi biblici sopra settembre 2003), Fiorini, Verona 2005;
ricordati, salvo confondere Moloch, divi- CAPPELLETTI CRISTINA, Ozio e virtù in fatto
nità mediorientale associata al fuoco, con di belle lettere. Corrispondenza di Ippolito
Milcom. La scelta di attingere ampiamen- Pindemonte con Angelo Mazza e Smeraldo
te al testo biblico, caso quasi unico nella Benelli. 1778-1828, Fiorini, Verona 2009;
produzione pindemontiana, si spiega A. PIETROGRANDE - G. PIZZAMIGLIO (a cura
bene pensando al destinatario dell’epi- di), Operette di varj autori intorno ai giar-
stola poetica, Angelo Mazza, poeta assai dini inglesi ossia moderni, con l’aggiunta del

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PIOVENE GUIDO

discorso accademico sul giardino di Vincenzo mente è, una continua e serrata battaglia
Malacarne, EUT, Trieste 2010. contro l’idolatria e contro ogni abuso del
sacro e del religioso, allora anche la testi-
CRISTINA CAPPELLETTI monianza di P. può cominciare a risulta-
re essa stessa, benché in forme sotterranee,
profondamente biblica, vale a dire in sin-
Pio II papa, V. PICCOLOMINI ENEA SILVIO. tonia proprio con le provocazioni di fon-
do contenute nel libro sacro. La Bibbia agi-
sce nella coscienza di P. sottotraccia, ma in
Piovano, V. MAINARDI ARLOTTO. modo non meno effettivo e significativo,
spingendolo verso una critica sempre più
serrata e radicale, perfino nichilista in cer-
PIOVENE GUIDO (Vicenza 1907 - Lon- ti suoi esiti almeno apparenti, contro ogni
dra 1974). In tutta la produzione letteraria forma di religiosità ipocrita e totalmente
di P. non è possibile rintracciare neppure esteriore, come purtroppo ben conoscia-
un’esplicita citazione biblica. L’opera del- mo proprio qui in Italia, e specialmente in
lo scrittore vicentino sarebbe, dunque, una quel Veneto colto e benestante in cui P. è
vera e propria smentita dell’assunto ormai nato e vissuto. Una critica a tutti gli effetti
classico del critico letterario americano salutare, dal momento che il nostro mon-
Northrop Frye, secondo il quale la Bibbia do, solo apparentemente post-religioso, è
è il “grande codice” della cultura occiden- ancora chiamato a confrontarsi con le con-
tale. Certo, sappiamo che quell’intuizio- traddizioni perfino violente e sanguina-
ne, così feconda di riletture e interpreta- rie di un tipo di religiosità in ultima ana-
zioni di tanta letteratura moderna e con- lisi ideologica, ovvero, per ricorrere al lin-
temporanea, è nata nel contesto lettera- guaggio biblico, realmente idolatrica.
rio soprattutto anglosassone, dove la Bib- Quello nel quale P. si muove è uno sfon-
bia ha davvero rappresentato e continua do “sociologicamente” ancora cristiano,
a rappresentare uno sfondo cruciale per ma nel quale i contenuti evangelici sono
ogni tipo di narrazione, particolarmente andati assottigliandosi a poco a poco,
per la tipica attitudine di quella letteratu- lasciando il posto a una serie di convenzio-
ra ad accompagnare il cammino e l’evolu- ni sociali e a un gioco psicologico spesso
zione dei personaggi nel loro percorso esi- opprimente, in cui prendono il sopravven-
stenziale e interiore. In Italia, in effetti, la to le ragioni ovvero le ossessioni dell’io.
situazione è molto diversa. Eppure, se non Ed è proprio sul retaggio religioso dell’Ita-
pretendiamo di trovarne riferimenti diret- lia – di cui narrerà diffusamente in quello
ti e non pensiamo alla Bibbia solo come a che è probabilmente il suo capolavoro, il
una collezione di storie, ma, nel suo insie- Viaggio in Italia (1957) – che P. ferma la sua
me, come a una vera e propria “provoca- attenzione, in una sorta di ostinata interro-
zione” che intende farci uscire dalle nostre gazione sul fenomeno e soprattutto sulle
false e parziali idee di Dio, verso l’incon- sue drammatiche conseguenze psicolo-
tro con il suo vero volto e la sua vera iden- giche e spirituali: in breve, la cronaca di
tità; insomma, se la Bibbia è, come real- una disillusione e del suo conseguente

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