Sei sulla pagina 1di 10

Sallustio e

Tito Livio
Marilia Mazzurco, IIA CL
Sallustio
Di età cesariana
Populares
Senatore corrotto
Esaltazione del mos maiorum
Scrive da trentenne
- Narra tre episodi della storia romana
relativamente recenti
Quali sono le cause del degrado
romano?
Tito Livio
Di età augustea
Repubblicano, “pompeianus”
Storiografo tradizionalista
Esaltazione del mos maiorum
Scrive da trentenne
- Inizia a scrivere la storia di Roma dal
mito alla storia contemporanea
Celebrazione di Roma con exempla
dei grandi
Storiografia
• Opus oratorium
• Di erenza nei due intenti
• Diverso stile, varietas ma non
obscuritas per Tito Livio
• Di erenza nello scrivere
(Sallustio rammaricato e
rancoroso, Tito Livio fugge dal
presente e circa oggettivo)
• Moralismo in entrambi
ff
ff
Prologhi
Due opere sulla virtus romana

Testimonia il degrado di Roma Celebra i mitici exempla romani


Moralistico moraleggiante Nostalgico del rigore morale

[…] sed a quo incepto studioque me ambitio […] Adeo quanto rerum minus, tanto
mala detinuerat, eodem regressus statui res minus cupiditatis erat: nuper divitiae
gestas populi Romani carptim, ut quaeque avaritiam et abundantes voluptates
memoriā digna videbantur, perscribere, eo desiderium per luxum atque libidinem
magis quod mihi a spe metu partibus rei pereundi perdendique omnia invexère. Sed
publicae animus liber erat […] querellae, ne tum quidem gratae tuturae
cum torsitan necessariae erunt, ab initio
certe tantae ordiendae rei absint […]
Prologhi
Due opere sulla virtus romana

Testimonia il degrado di Roma Celebra i mitici exempla romani


Moralistico moraleggiante Nostalgico del rigore morale

Ma ritornando (regressus) nello stesso A tal punto quanto (c'erano) meno ricchezze,
punto (eodem) a quella iniziativa e a tanto c’era meno bramosia: da poco la
quella passione (incepto studioque), da ricchezza ha introdotto (invexere) l'avidità e
cui mi aveva distolto la spregevole l’abbondanza dei piaceri, la bramosia di andare
ambizione, decisi di raccontare con cura in rovina (pereundi) e di mandare in rovina
(perscribere) la storia del popolo romano, (perdendique) ogni cosa mediante il lusso e i
operando una scelta, (carptim), secondo godimenti. Ma le lamentele, che non saranno
che (ut) i singoli episodi (quaeque) mi gradite nemmeno quando torse saranno
sembrassero degni di memoria, tanto necessarie, stiano comunque (certe) lontane
più che avevo l’animo libero da speranza, dall'inizio della stesura di un'opera così
da timore, dalla passione politica di parte. vasta.
Ritratti
L’uomo corrotto romano e il nemico straniero

[3] Corpus patiens inediae algōris vigiliae, [4] Plurimum audaciae ad pericula
supra quam quoiquam credibile est. capessenda, plurimum consilii inter ipsa
pericula erat.
[4] Animus audax subdolus varius, quoius
rei lubet simulator ac dissimulator, alieni [5] Nullo labore aut corpus fatigari aut
adpĕtens, sui profusus, ardens animus vinci poterat. Caloris ac frigoris
incupiditatibus; satis eloquentiae, patientia par; cibi potionisque desiderio
sapientiae parum. naturali, non voluptate modus nitus;
vigiliarum somnique nec die nec nocte
[5] Vastus animus in moderata incredibili
discriminata tempora;
animis alta semper cupiebat
fi
Ritratti
L’uomo corrotto romano e il nemico straniero

[3] Il suo corpo (era) capace di sopportare [4] Aveva grandissima audacia
più di quanto si possa credere la fame, il nell'a rontare i pericoli, grandissima
freddo, le veglie. prudenza in mezzo ai pericoli stessi.
[4] L’animo (era) audace, subdolo, [5] Da nessuna fatica il suo corpo poteva
i n co s t a n t e, ca p a ce d i s i m u l a re e essere oppresso o il suo animo piegato.
dissimulare qualsiasi cosa. Tollerava parimenti il caldo e il freddo; la
misura del mangiare e del bere veniva
[5] Il (suo) animo insaziabile desiderava determinata dal bisogno naturale, non
sempre beni eccessivi, incredibili, troppo dall'ingordigia; i tempi della veglia e del
grandi. sonno non erano distinti né dal giorno né
dalla notte:
ff
Ritratti
L’uomo corrotto romano e il nemico straniero

[2] Huic ab adulescentiā bella intestina


caedes rapinae discordia civilis grata [8] Has tantas viri virtutes ingentia vitia
fuēre, ibique iuventutem suam exercuit. a e q u a b a n t , i n h u m a n a c r u d e l i ta s ,
per dia plus quam Punica, nihil veri,
[8] Incitabant praeterea conrupti nihil sancti, nullus deum metus, nullum
civitatis mores, quos pessuma ac divorsa ius iurandum, nulla religio.
inter se mala, luxuria atque avaritia,
vexabant.
fi
Ritratti
L’uomo corrotto romano e il nemico straniero

[2] A lui, n dalla giovane età, furono care [8] Queste tanto grandi virtù dell'uomo
le guerre intestine, gli assassinii, le rapine, erano eguagliate da grandi vizi: una
la discordia tra i cittadini e in queste crudeltà disumana, una per dia più che
attività (ibique) esercitò la sua giovinezza. cartaginese, nessun rispetto per il vero,
[8] Lo incitavano inoltre i corrotti costumi per il sacro, nessun timore per gli dèi,
della città, i quali erano guastati da due nessun riguardo per i giuramenti, nessuno
vizi gravissimi e pur diversi tra loro: il lusso scrupolo religioso.
e l’avarizia.
fi
fi

Potrebbero piacerti anche