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Antonio Canova
Amore e Psiche
1787-1793, 1,55 m x 1,68 m,
Marmo bianco a tutto tondo,
Antonio Canova Museo del Louvre, Parigi
La danzatrice con le mani
sui fianchi
1811, 179x76x67cm,
Museo Hermitage San Pietroburgo Antonio Canova
Paolina Borghese come Venere
vincitrice
1804-1808, 92 (160 con il letto) × 200 cm
Marmo bianco a tutto tondo,
Museo e galleria borghese, Roma
Antonio Canova fece suo l’ideale di bellezza classica e fu in grado di farlo rivivere attraverso
il marmo. Le sue sculture, caratterizzate dalla compostezza dei gesti, dall’eleganza
armoniosa delle forme e da una estrema levigatezza del modellato sono famose in tutto il
mondo. L’arte del Canova ebbe un’influenza enorme sulla scultura del primo Ottocento:
artisti d’ogni paese si formarono alla sua scuola e ne diffusero ovunque i principi e i modi.
Canova ebbe il grande merito artistico, più di qualsiasi altro scultore, di far rivivere, nelle
sue opere, l’antica bellezza delle statue greche, ma soprattutto la grazia intesa come una
qualità, che solo attraverso il controllo della ragione può trasformare gli aspetti leggiadri, e
sottilmente sensuali, in un’idealità che solo l’artista può rappresentare evitando le violente
passioni e i gesti esasperati. Le sculture di Canova sono realizzate in marmo bianco e con
un modellato armonioso ed estremamente levigato. Si presentano come oggetti puri ed
incontaminati secondo i principi del classicismo più puro: oggetti di una bellezza ideale,
universale ed eterna. I riferimenti alle sculture greche classiche è scoperto ed immediato: le
anatomie sono perfette, i gesti misurati, le psicologie sono assenti o silenziose, le
composizioni molto equilibrate e statiche.