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Alla base dello sviluppo tecnico ed artistico di ogni strumentista deve esservi un
coordinato studio quotidiano dal quale nessun esecutore, specialmente se ancora
in via di formazione, può prescindere.
Indubbiamente talento ed abilità naturali sono essenziali per la rapida crescita
strumentale, ma l’esperienza insegna che dalla quantità e soprattutto dalla
qualità del lavoro quotidiano di uno studente dipende, in massima parte, il
successo finale.
Ogni buon professionista conosce l’importanza di un piano di studio completo e
sa quanto invece il mancato rispetto di esso possa portare a risultati scadenti.
Il fattore più importante circa lo studio è senza dubbio quello che concerne la
sua qualità, ovvero il come studiare, infatti mentre è piuttosto semplice stilare
una serie di esercizi “su misura” per ognuno di noi in relazione al livello tecnico,
del tempo a disposizione ecc. è invece molto difficile imparare a studiare, quasi
questa fosse un’arte in sé stessa.
Si deve soprettutto porre la massima attenzione sulla concentrazione, senza mai
suonare pigramente e, come già accennato, senza mai cadere nella routine, vera
nemica di ogni processo creativo.
Ogni esercizio, concerto o passo orchestrale deve essere studiato con la massima
partecipazione, avendo chiara in mente la motivazione specifica di quel
determinato studio, cercando di conseguire il miglior risultato possibile anche
negli esercizi più noiosi e faticosi.
La qualità della musica prodotta è più importante di qualche eventuale sbaglio
che, ripetendo correttamente il singolo passaggio più volte, secondo il principio
di apprendimento dei “tentativi ed errori”, verrà automaticamente rimosso.