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DAVIDE CELLETTI

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COME STUDIARE LA
CHITARRA SOLISTA
E-book bonus

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CHI SONO
Sono Davide Celletti, chitarrista e insegnante di Roma.

Con la mia band Black Therapy ho partecipato a lunghi tour europei insieme a Dark
Tranquillity, Wintersun, Equilibrium, pubblicato due album (Black Lion Records, oltre 1
milione di ascolti su Spotify) e un EP solista (Kadath, 2017).

Sono diplomato in:

- Chitarra elettrica (Conservatorio Licinio Refice di Frosinone)


- Musicologia (Conservatorio Santa Cecilia di Roma)
- Composizione applicata (Saint Louis Music School).
Nel 2019 ho pubblicato il libro I segreti dell’Harmonia. Comporre canoni musicali (Libreria
Editrice Vaticana), sui segreti del contrappunto rinascimentale.

Nel 2024 ho pubblicato la mia raccolta di esercizio La Bibbia della chitarra solista.

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PARTE 1
IMPOSTARE UN PIANO DI STUDI

PRIMA DI INIZIARE

01 02 03 04

VALUTA LE TUE DEFINISCI SCEGLI UNO ORGANIZZA


COMPETENZE OBIETTIVI A STILE IL TEMPO
ATTUALI BREVE MUSICALE
TERMINE

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1) IL MIO OBIETTIVO COME INSEGNANTE

Quante volte ti è capitato di prendere in mano la chitarra, pronto per studiare, ma ti


sei perso in mille video di YouTube e migliaia di lezione gratuite, finendo per non
combinare niente?

Infatti, nell’era di internet siamo bombardati di informazioni impossibili da gestire. Le


nostre giornate e le ore che possiamo dedicare allo studio sono limitate. Il materiale che
invece si può trovare sul web è praticamente infinito: perdersi senza concludere niente
è sin troppo facile.

Per questo, il mio obiettivo come insegnante è fornirti un percorso chiaro, essenziale ed
organizzato. Il mio compito è selezionare gli esercizi, le diteggiature e i lick che i
professionisti suonano il 99% del loro tempo. Il mio compito è scartare tutto il materiale
superflue, gli esercizi e le diteggiature non fondamentali.

In questo modo, potrai fondare il tuo percorso di apprendimento su un terreno sicuro,


controllato. Poi ci sarà sempre tempo per imparare le cose non fondamentali o per dar
libero sfogo alla tua creatività e al tuo stile personale.

2) COSA SIGNIFICA “IMPARARE A STUDIARE LA CHITARRA”?

Significa essenzialmente due cose:

1) Capire come impostare obiettivi a breve termine per creare un percorso di studi
produttivo ed efficiente.

2) Capire quali accorgimenti mettere in atto e a cosa fare attenzione mentre ti eserciti
per avere risultati migliori e in meno tempo.

3) PRIMA DI INIZIARE

1) Valuta le tue competenze attuali.

Sii sincero con te stesso mentre analizzi le tue capacità attuali.

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Prendi un foglio e fai un elenco di:

- 5 punti di forza che ritieni di avere come chitarrista solista.


- 5 debolezze, o aspetti che pensi di dover migliorare (es. una tecnica specifica,
l’espressività, la velocità, un determinato argomento teorico.

So che per suonare bene la chitarra solista bisogna possedere tantissime skill e che,
dovendo scegliere 5 punti di forza e 5 debolezze, potrebbero avanzartene tantissimi
altri.

Ma noi dobbiamo stabilire delle priorità.

Se per esempio ti senti più avanti nella pennata alternata che nel legato, la tua
preoccupazione principale dovrebbe essere portare il legato allo stesso livello della
pennata alternata. Se ti senti preparato sulle scale ma non sugli arpeggi, il tuo obiettivi
più immediato dovrebbe essere conoscere una diteggiatura di arpeggio per ogni scala
che conosci, e così via.

Una volta pareggiato il livello delle conoscenze di base, avrai tutto il tempo per
migliorare ancora di più in ogni aspetto del tuo playing.

Per aiutarti, ecco un elenco di conoscenze e tecniche che ritengo fondamentali un


chitarrista solista dovrebbe conoscere a livello accettabile:

4) ELENCO DELLE COMPETENZE FONDAMENTALI

- Pennata alternata
- Legato
- Sweep picking
- Tapping
- String skipping
- I 5 box delle scale pentatoniche
- I 7 box delle scale maggiori 3 note per corda (imparando queste conoscerai
automaticamente anche tutte le diteggiature della scala minore naturale e dei modi).

- Arpeggi di triadi

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- Arpeggi di settima
- Arpeggi nona
- Cosa sono e come funzionano gli intervalli musicali
- Il nome delle note su tutto il manico della chitarra

Queste informazioni puoi trovarle sul web, ma ho preferito organizzarle nel mio libro La
Bibbia della chitarra solista: https://labibbiasolista.it

Se hai preso libro potrai utilizzare gli esercizi per personalizzare i piani di studio
giornalieri che ti presenterò tra poche pagine.

Altre conoscenze fondamentali sono:

- Tecniche di espressività (bending, vibrato).


- Come funzionano i giri armonici (almeno per l’armonia della scala maggiore)
- Come improvvisare o costruire assoli seguendo le target notes.

Una volta fatto l’elenco dei 5 punti di forza e dei 5 punti di debolezza, sarai pronto per il
prossimo fondamentale passo:

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5) DEFINISCI I TUOI OBIETTIVI A BREVE TERMINE

Definisci chiaramente i tuoi obiettivi a breve termine. Il metodo più semplice è


prendere l’elenco delle tue 5 debolezze e pescare da lì. Un esempio di obiettivo può
essere imparare una tecnica specifica, imparare tutte le posizioni di una scala o di una
tipologia di arpeggi, imparare un assolo etc.

Perché è fondamentale concentrarsi sugli obiettivi a breve termine?

Perché il tuo obiettivo a lungo termine è solo uno: diventare un chitarrista solista
migliore. E questo obiettivo a lungo termine sarà il risultato automatico di decine di
obiettivi a breve termine, che ti sei imposto e che hai raggiunto con impegno, pazienza
ed esercizio.

6) SCEGLI UNO STILE MUSICALE

Decidi quale stile musicale desideri perfezionare al momento (rock, blues, jazz, classico
etc.) in modo da poter personalizzare il tuo piano di studi in base alle tue preferenze.

E’ vero che le conoscenze di base sono trasversali a qualsiasi stile, ma se preferisci il


blues all’inizio ti concentrerai sullo studiare le pentatoniche rispetto alle scale maggiori /
minori, o magari a studiare il legato rispetto a padroneggiare il tapping, etc.

7) ORGANIZZA IL TEMPO

Questo è un aspetto di primaria importanza. Organizza il tempo che dedichi allo studio
in maniera che sia più o meno regolare durante la settimana.

La quantità di tempo che dedicherai può cambiare rispetto al tuo obiettivo a lungo
termine. Per esempio se vuoi diventare un professionista potresti voler studiare da 3 a 8
ore al giorno, mentre se sei un appassionato che comunque vuole avere risultati
importanti potrai anche dedicarci da mezz’ora a 3 ore al giorno.

Ma questo non cambia il ragionamento di base: decise quante ore dedicherai a


settimana allo studio, distribuiscile in maniera uniforme. La logica è che è meglio
studiare 1h al giorno, ogni giorno o quasi della settimana, rispetto a studiare 5 ore al
giorno ma solo per due giorni la settimana.

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8) ORGANIZZA LA SESSIONE DI STUDIO

Una volta stabilito quanto tempo vuoi dedicare a una sessione di studio, devi
organizzarla suddividendo il tempo all’interno di essa.

Ti allego ora degli esempi che ho preparato per te, a seconda del tuo livello (base/
intermedio o avanzato) e del tempo che vuoi dedicare allo studio (1h, 2h, 3h).

Una volta che hai definito una sessione di studio, mantienila costante per almeno 1-2
settimane prima di crearne un’altra.

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PARTE 2
COME ESERCITARSI

I 3 CAMPI DI STUDIO DELLA


CHITARRA
TECNICA TEORIA REPERTORIO
PER I PRIMI TEMPI ALL’INIZIO SI PUO’ SALTARE STUDIO DEI BRANI
DOVREBBE ESSERE IMPROVVISAZIONE
L’OBIETTIVO PRINCIPALE

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CAMPO 1: TECNICA

La tecnica, paradossalmente, è un aspetto che i chitarristi non esercitano quanto


dovrebbero. Soprattutto durante i primi anni di studio, sarebbe bene dedicare almeno il
50% del tempo ad esercizi tecnici, per quanto noiosi siano.

Pensa al vecchio percorso al Conservatorio di un pianista classico: 10 anni di studi, la


maggior parte dei quali passati a ripetere e perfezionare gli stessi passaggi.

Non voglio essere così estremista, ma dedicarti a migliorare la tua tecnica dovrebbe
essere una tua preoccupazione fondamentale, a qualunque livello tu sia.

Per tecnica intendo passare tempo a ripetere gli stessi esercizi e passaggi, curando la
pulizia e la precisione del timing, aumentando man mano la velocità col metronomo. Se
ti dedicherai con costanza svilupperai una memoria muscolare che non ti abbandonerà
mai più, per tutta la vita. A causa di un incidente non ho potuto suonare con costanza
per un anno. Ripresa la chitarra in mano, ci ho messo solo qualche giorno per tornare al
livello di prima.

CAMPO 2: TEORIA

Per lo stesso motivo, è importante che tu ti dedichi allo studio della teoria musicale, ma
se sei a un livello base/intermedio non dovrebbe occupare più del 15% del tempo che
dedichi allo studio. E te lo dico da uno che, andando avanti, si è appassionato a tal
punto da diplomarsi in Musicologia e Composizione e ha scritto un libro sul
contrappunto rinascimentale.

Con teoria intendo l’armonia moderna e classica, il contrappunto, l’arrangiamento


(orchestrazione) e la lettura delle note.

Nonostante quello che ho detto, ci sono degli argomenti base che dovresti impegnarti a
studiare e a padroneggiare a qualunque livello tu sia. Essi sono:

- lettura delle TAB e dei tempi base sullo spartito (nota da 4/4, 2/4, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32,
relative pause, punto di valore, legatura di valore.

- come si formano le triadi, gli accordi di settima, add e sus, gli accordi di nona.
- come funzionano le tonalità.
- come funziona le progressioni armoniche.
- le basi del contrappunto classico.

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CAMPO 3: STUDIO DEI BRANI E IMPROVVISAZIONE

La parte più divertente e l’obiettivo finale di essere un musicista: suonare.

In questo caso intendo esercitarsi ad eseguire pezzi o assoli già scritti, oppure comporre
o improvvisare i propri.

Qui sei totalmente libero nello studio. Anzi, scegliendo di studiare i brani che più ti
piacciono, sarai più motivato e il tuo studio sarà più efficiente.

Ma come si studiano i brani di altri? Puoi studiarli ad orecchio o con l’aiuto di TAB. La
cosa più importante è copiare il chitarrista che stai studiando.

Con copiare intendo copiare il suo tocco, cercare di replicare ogni singola nota
esattamente come l’ha suonata lui. Magari il chitarrista che stai studiando ha uno stile
diverso da te, ma per questo si chiama studio.

Immagina di esercitarti ed arrivare a suonare un assolo di John Petrucci esattamente


come lo suona lui, come se sovrapponendo l’originale e la tua registrazione non si
sentisse la minima differente. Immagina poi di farlo con Slash, e poi con Andy Timmons,
etc. In un anno avrai acquisito lo stile di decine di chitarristi diversi: improvvisamente ti
sveglierai e avrai il tuo stile personale, che sarà la somma di quello di centinaia dei più
grandi chitarristi della storia.

Per quanto riguarda lo studio dell’improvvisazione, imposta le tue sessioni limitando gli
argomenti su cui improvvisi.

Per esempio, costringiti un giorno ad improvvisare su una base di un solo accordo.


Oppure a improvvisare utilizzando solo 3 note. Oppure soltanto una corda. O due
corde. O soltanto in tapping. O cambiando corda ogni due note. Le possibilità sono
infinite. Limitando le tue possibilità sarai costretto a sviluppare la tua creatività, e
svilupperai delle idee inedite che mai ti sarebbero venute in mente.

Ma passiamo ora ai consigli per esercitarsi al meglio.

COME ESERCITARSI

1) Utilizza il metronomo.

Lo so, te l’hanno sempre detto tutti, ma è vero. Usa un metronomo per mantenere il
tempo mentre ti eserciti. Questo ti aiuterà a sviluppare il tuo senso del ritmo e
migliorerà la tua precisione, inoltre ti darà un riferimento preciso sui tuoi miglioramenti.
A tal proposito:

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2) Tieni un registro dei progressi.

Tieni un registro dei tuoi progressi, annotando su una tabella gli esercizi a cui ti dedichi
e il livello di bpm (metronomo) che hai raggiunto quel giorno. In questo modo terrai
traccia sia dei tuoi miglioramenti sia ti renderai conto se stai effettivamente seguendo il
piano di studi che ti eri prefissato. Ecco un esempio di registro settimanale:

Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Giorno 7

Nome Es. Box


esercizio scala
maggiore
n. 1 3 note
per corda

Tempo 10 minuti
dedicato

BPM 180 b.pm.


raggiunti a terzine

3) Focalizzati sulla qualità, non sulla quantità.

Concentrati sulla precisione sulla pulizia del suono anziché suonare velocemente. Nel
senso, aumenta la velocità solo quando suoni quell’esercizio in maniera perfetta. Inoltre,
concentrati sull’inserire pochi esercizi nella tua sessione di studio, ma sviscerali e
perfezionali al limite, piuttosto che inserire molti esercizi a sessione studiandoli solo
superficialmente.

4) Scala la difficoltà.

A tal proposito, cerca di passare da esercizi e pezzi più difficili dopo che avrai
padroneggiato quelli più facili. A volte prova anche ad affrontare cose apparentemente
impossibili, in modo da avere una sfida eccitante. Ma non strafare, il rischio è di
concludere la sessione di studio con insoddisfazione e di perdere lo stimolo a studiare.

5) Ascolta attivamente

Ascolta attentamente ciò che stai suonando. Presta attenzione al tono, all’articolazione
alla dinamica delle note. La cosa ideale sarebbe registrare le proprie sessioni e
riascoltare. Mentre suoniamo siamo così concentrati nei gesti meccanici, che potremmo
non renderci di conto di quanto effettivamente stiamo suonando bene o male.

A questo punto, ti lascio un esempio di piano di sessione realizzato utilizzando gli


schemi precedenti più gli esercizi tratti dal mio libro. Grazie per aver letto questo ebook.

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