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I Suoni chiusi e la sordina

Nessun altro strumento dell’orchestra si presenta come il Corno agli effetti di Eco.
Questa prerogativa di evocare suoni in lontananza proviene dalla origine di caccia dello strumento e
viene usata a piene mani dai compositori nel teatro del 7/800, facendo suonare uno o più corni
dietro le scene.
Con l’avvento del Corno a macchina i compositori si rendono conto che la rinuncia ai suoni chiusi
del corno a mano non è necessaria e che, viceversa i suoni metallici in precedenza spesso addirittura
evitati, sono un patrimonio imprescindibile della gamma coloristica del Corno. Questi suoni
prendono da ora in italiano il nome di “Suoni d’eco” o “chiusi”, in tedesco Gestopft, in francese
Bouchè, e vengono indicati con il segno + sopra alla nota od alla serie di note.
Purtroppo molta confusione si è creata tra i compositori nell’uso dei termini sopracitati e le scuole
del 900 non sembrano concordare esattamente nell’uso degli stessi.
In Francia, per esempio al termine “Bouchè” si aggiunge spesso l’aggettivo “Cuivrè” che significa
metallico, nasale e che in teoria funziona con le dinamiche più sonore, ma occasionalmente si trova
nelle partiture francesi la dicitura “Bouchè Cuivré” con la dinamica PP (pianissimo), che può
davvero disorientare anche il cornista più esperto.

Altra possibilità coloristica, spesso purtroppo confusa con la precedente, è quella legata all’uso
della sordina o sordino come già Beethoven la definisce. Ideata verso il 1890 a Parigi da Le Brun e
Meifred e realizzato prevalentemente in legno (ma ora anche in plastica, cartone, alluminio ed altri
materiali).
La sordina consiste in un oggetto dalla forma varia (cono, pera, bottiglia ecc.) che, inserito nella
campana totalmente o parzialmente, diminuisce il volume del suono, attenuandone anche le
frequenze più acute e rendendolo così più morbido e dolce.
Ovviamente ogni modello di sordina dà un diverso effetto tonale, ed ogni buon cornista ne possiede
più di una. L’uso della sordina viene indicata nelle partiture con il termine “con sordina” in
italiano, “Gedämpft” o “Mit Dämpfer” in tedesco e “Muted” in inglese.
Particolare è la sordina traspositrice di metallo che viene molto spesso utilizzata per eseguire passi
indicati “Bouchè” che, a causa del registro troppo basso, risultano di difficile esecuzione con la
normale procedura di chiusura della campana con la mano destra; va infatti fatto notare che questa
tecnica è richiesta normalmente solo nel registro centrale ed in quello acuto, ma che alcuni
compositori ne prescrivono l’utilizzo anche nella tessitura grave.

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