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Premessa
1. Cos’è il tai chi?
2. Dubbi pratici su come iniziare ad allenarsi
3. Come posso scegliere la palestra giusta?
4. Cos’è il qi e la struttura interna?
5. Cos’è e come funziona il dantien e cosa sono i qua?
6. Conclusione
Premessa
Ciao!
L’idea di scrivere questi capitoli nasce dalle difficoltà che riscontro nei
ragazzi che iniziano un corso nella mia palestra, di capire alcuni concetti. Mi
rivedo nei loro panni alle prime armi e mi rendo conto che spesso gli
istruttori danno per scontati alcuni termini, un po’ per la difficoltà con cui
poter chiarire certe cose, che ruberebbe troppo tempo in una lezione di
un’ora o due, e un po’ perché ormai per loro sono cose basilari per poter
spiegare altro.
che chi sta leggendo si vuole cimentare nella pratica il prima possibile,
magari con le idee più chiare.
1. Cos’è il tai chi?
Prima di addentrarmi nel pieno del libro vorrei spendere alcune parole per
chiarire che cosa sia il tai chi. Mi è capitato, non direi spesso, ma nemmeno
raramente, di trovare persone che, durante le prime giornate di presentazione
di un corso, mi chiedono cosa sia il tai chi. ,Le prime lezioni sono solitamente
gratuite e la gente viene a provare per curiosità: nessuno si aspetta che coloro
che si presentano a un corso siano esperti, ma sarebbe giusto nei confronti
dell’insegnante e delle altre persone presenti, arrivare in palestra con un’idea
di fondo. D’altra parte Google è entrato nella vita di tutti ormai e una
semplice ricerca rapida porterebbe al livello minimo di conoscenza per avere
un’idea informata sul contenuto generale del corso, in modo da decidere se
dare una chance alla disciplina o lasciar stare perchè non suonano le note
giuste.
2) Non è giapponese.
Il tai chi è un’arte marziale cinese, che rientra nella macro-categoria del
kung fu[1]. Non esiste quindi “IL” kung fu essendo questo termine riferibile a
una varietà di stili diversi.
Non credo che sia corretto affermare che gli stili interni usino una
forza/abilità/superiorità “migliore” di quelli esterni, e la ragione è che per
iniziare a sviluppare le capacità di uno stile interno è richiesta una costanza
molto più prolungata di quelli richiesti per un’arte esterna.
Tutto questo, per sfatare l’idea di potervi iscrivere per qualche mese a un
corso di tai chi sperando di potervi difendere efficacemente, per esempio,
scaraventando gli avversari contro pareti e finestre.
Vorrei invece parlare di cosa si compone una pratica completa del tai chi.
L’aspetto più emblematico del tai chi è sicuramente quello della pratica
delle forme. Sono nell’immaginario comune le persone che al mattino si
trovano al parco a fare movimenti lenti. Questa pratica è estremamente
importante per sciogliere le rigidità del corpo. Non è una semplice ripetizione
della stessa cosa fino allo sfinimento, ma è piuttosto una costante ricerca
della posizione corretta e del giusto rilassamento del corpo. Non
preoccupatevi, tutto ha il suo tempo e inizialmente dovrete solo memorizzare
come muovervi. Il resto viene dopo: sarà il vostro insegnante a indirizzarvi
nella corretta direzione per assestare il corpo correttamente.
Un esercizio che io, come tanti miei compagni, abbiamo odiato è quello -
famosissimo- del palo immobile. Questo esercizio richiede costanza nella sua
pratica al fine di vederne benefici: a cominciare dal potenziamento dei
muscoli delle gambe, per poi passare all’apprendimento di come distendere i
muscoli dell’intero corpo.
Il maestro sicuramente non farà mai fare esercizi rischiosi per i suoi
studenti: essi infatti, dovrebbero cercare di affidarsi al proprio insegnante con
la sicurezza che quanto gli viene proposto sia effettivamente utile.
Abbigliamento
Scarpe
Negli ultimi anni ho invece deciso di passare a scarpe con una suola più
alta, simili a queste: [link Amazon] per avere un maggiore assorbimento degli
shock alle articolazioni di caviglie e ginocchia.
Luogo di pratica
Personalmente, ho praticato spesso nella mia camera, nella casa dei miei
genitori, dove lo spazio era pochissimo: ogni volta che facevo un movimento
in una direzione mi riposizionavo indietro e continuavo. Senza scegliere un
luogo scomodo come quello che usavo io, anche il corridoio di casa o il
salotto può andare bene.
Come può allora un principiante fare una scelta corretta rispetto a una
palestra che insegna uno stile piuttosto che un’altro, o che all’interno dello
stesso stile insegna una forma piuttosto che un’altra?
La mia prima esperienza nel tai chi è stata proprio con un insegnante di
questo tipo: durante tutto l’anno mi era stata insegnata una forma, ma nè io nè
gli altri allievi hanno ricevuto correzioni sulla postura delle singole posizioni.
Tanto vale comprare un dvd a questo punto no?
Gli stili di tai chi sono vari e come detto le forme, anche all’interno dello
stesso stile variano da maestro a maestro.
Per completezza e chiarezza, gli stili “tradizionali” di tai chi sono cinque:
Chen, Yang, Wu Hao, Wu, Sun; i loro nomi derivano da quelli dei capostipiti
dei singoli stili. Ogni stile ovviamente ha sue caratteristiche distintive, ma
senza avere pregiudizi vi consiglio di provare le palestre a prescindere dallo
stile. Col tempo e maggiore conoscenza avrete gli strumenti per decidere se
preferite uno stile all’altro.
Possiamo allora dire che il qi non è null’altro che una energia fisica che si
può riuscire o meno a esprimere durante un movimento o in posizioni
statiche. Vorrei ribadire il concetto di fisicità di questo tipo di “energia”.
Questo termine non ha nulla a che fare con la magia: l’effetto è puramente
fisico e osservabile da chiunque sappia cosa guardare. Il corpo in una
posizione corretta è in grado di esprimere fisicamente questa “forza”.
Altro termine abusato è “dantien”. I dantien nel corpo sono tre. Possiamo
parlarne dicendo che sono tre importanti snodi (o sfere che possono essere
fatte ruotare) per controllare e indirizzare il qi, la forza. Il dantien superiore si
trova all’altezza della fronte, quello centrale all’altezza del petto e quello
inferiore all’altezza del basso ventre. Generalmente quando si usa il termine
dantien, senza meglio specificare, ci si riferisce all’ultimo di questi tre: quello
inferiore.
Il tai chi è un percorso con un inizio e senza una fine. Più andrete avanti
più saprete di essere sulla strada giusta, non demordete!
A presto
Livio