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Esposizione
Professionale
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E l’unico modo per capire cosa non fare è smontare i falsi miti che
caratterizzano l’esame!
Parlando con gli studenti mi rendo conto che è più difficile spiegare
alle persone cosa non devono fare che quello che devono fare!
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Una volta capito quello che non devi fare, puoi sostenere l’esame
con la preparazione giusta che hai acquisito tramite le fasi del
metodo che ti ho insegnato.
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Quando ho deciso di fondare
Metodo Universitario la sfida
fu di adattare dei concetti
imprenditoriali presi dal
Business e dal Management
alla preparazione degli
esami, perché mi sembrava un'assurdità che gli studenti
studiassero SENZA una strategia.
La formazione strategica era arrivata ormai in qualsiasi campo:
marketing, gestione d'impresa, crescita personale.
In qualsiasi settore è normale formarsi per avere migliori
risultati, anche i parrucchieri frequentano corsi di formazione!
Si fanno corsi sia corsi tecnici per migliorare le strategie di lavoro,
che motivazionali per gestire meglio il loro team. Per gli studenti
universitari però questo concetto non esisteva, se non con corsi
che erano pensati per tutti e venduti ANCHE agli studenti
universitari. Io sono stato il primo ad aver trovato un'assurdità non
pensare all'esame a livello strategico, cioè in base ad una strategia
pensata per ottimizzare al meglio gli sforzi che fai quando studi.
Nella fase dell'esposizione questo è un concetto molto importante,
perché soprattutto mentre sta per arrivare l'esame inizi a cacarti
sotto e a dimenticare tutto quello che dovresti fare.
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La fase dell'Esposizione avviene nei giorni prima dell'esame, che
sono proprio quelli in cui lo studente si dimentica tutto quello che
sa, e inizia a fare cavolate, magari cercando di studiare argomenti
che non ha né schematizzato, né palazzato.
Proprio per evitarti questo errore ho deciso di riproporti in questo
Manuale i “Falsi miti sull'Università e sull’Esame", di cui abbiamo
già parlato nella Bibbia dello Studente di Successo.
Se hai già letto questi falsi miti nella Bibbia puoi anche passare
avanti al capitolo in cui parlo della fase dell'Esposizione, ma io ti
consiglio di rileggerli perché ho aggiunto delle parti che nella
Bibbia non ho trattato.
In ogni caso io ti consiglio di rileggerli anche perché questi falsi
miti sono profondamente radicati nel nostro inconscio e
condizionano tantissimo le nostre scelte.
Un po' come quando si pensava che fosse il sole a girare attorno
alla terra, tutti pensavano che fosse così, e ci sono voluti secoli per
convincere l'umanità del contrario.
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1° Falso mito:
La scuola ci insegna un Metodo di studio
Durante gli anni di scuola ti sarai sentito dire: “Vai al liceo che lì
impari un metodo di studio”.
E cosa succede?
Succede che all’università continui a restare a galla, ad
accontentarti di galleggiare, senza mai riuscire veramente a nuotare
secondo uno stile preciso.
Quindi sono quelli che obbediscono che figurano come quelli bravi
e intelligenti.
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E come si fa?
E questo discorso è valido sia per gli studi umanistici che per gli
studi tecnici.
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In ogni lavoro, come anche in ogni esame, sono poche le cose che
vanno capite, e una volta che le hai capite veramente nessuno ti
può fermare!
Questo vale anche nella vita amorosa, per esempio con il tuo
partner.
Anche all’esame, sono sempre poche quelle cose che ti fanno avere
successo.
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2° Falso mito:
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Conosco persone che hanno subito dei traumi ben peggiori di una
bocciatura, e gli hanno attribuito un significato positivo.
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3° Falso mito:
L'esame non valuta il tuo valore ma è un esercizio
di memorizzazione a breve termine
Anche gli esami non sono sempre esistiti, sono una cosa che nasce,
cresce, si evolve e migliora!
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1 Fonte Wikipedia
Dobbiamo capire che la vita reale non è fatta di uno che ti spiega il
libro e poi tu devi stare lì a dirgli quelle 4 cose che hai capito di
quello che ha detto.
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Pochi professori si preoccupano di insegnare e valutare nel modo
migliore possibile, e l'esame diventa un esercizio di
memorizzazione a breve termine.
Quelli che ne fanno le spese purtroppo sono i poveri studenti che
passano 3 mesi chiusi in casa a studiare (come succedeva anche a
noi) e non si rendono conto che quello che la prova dell'esame
consiste in un esercizio di memorizzazione a breve termine e relativa
esposizione orale o scritta.
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Se tu vai con l’animo truffaldino, non fai altro che copiare una cosa
di un’altro e impoverirla.
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Perché quello che fanno nella maggior parte dei casi non è
insegnarci delle reali competenze, ma solo delle conoscenze
teoriche.
Quindi il consiglio che ti dò è che, se riesci, inizia da adesso ad
acquisire più competenze possibile.
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Fai il contrario!
Dopo approfondirai il resto, anche perché mal che vada hai perso
solo una settimana!
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L’esame è come una gara e tu devi allenarti per giorni, in base alle
percentuali dell'OCME!
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Sei qualcosa di molto più bello dei tuoi risultati, e sei tu che crei la
tua realtà.
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Non puoi identificarti con i tuoi voti; ti ripeto sei qualcosa di molto
più profondo e complesso!
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Buona lettura!
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Certo che esiste, è ovvio che non puoi avere la certezza matematica,
ma quello che possiamo fare come abbiamo sempre fatto è seguire
una procedura, un protocollo passo passo che ti permetterà di
ottimizzare tutti gli sforzi che hai fatto nei giorni precedenti.
A questo punto dovresti aver completato le fasi, ovvero selezionato
gli argomenti, fatto gli schemi, le mappe, il palazzo, i ripassi etc.
etc.
Quindi solo se a questo punto hai le tue Mappe Palazzate e
ripassate possiamo proseguire, altrimenti quello che ti spiego ti
serve a poco.
L'Esposizione infatti non è la Ripetizione, e la differenza tra le due
sta nel fatto che quando ripeti lo fai tendenzialmente per
memorizzare.
3Ad esempio se hai impiegato 14 giorni saranno 2 giorni di sola Esposizione, se hai impiegato 7
giorni ci vorrà un giorno soltanto, e così via.
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Perché il teatro?
Perché a teatro quello che fa l'attore è proprio simulare davanti a
degli sconosciuti un personaggio.
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La fase di Esposizione conta per gli esami scritti come per gli esami
orali, e adesso vediamo perché.
Attenzione: sto per rivelarti una scoperta che abbiamo fatto noi
nel campo dell'apprendimento e che nessuno aveva fatto prima
d'ora.
Quando ti alleni a Simulare l'Esame a casa tua, tu cosa stai
facendo?
Stai esponendo con un linguaggio tecnico quello che hai Palazzato e
ripassato con lo schema del Sandwich, ricordi?
Ricordi che il Sandwich ci serviva ad assicurarci che le immagini
fossero presenti nella tua testa?
4 Fonte Wikipedia
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Quando inizi a costruire una casa devi per forza costruire un
cantiere, altrimenti non hai dove appoggiarti per costruire la casa.
Uno dei significati di cantiere è proprio: "cavalletto di sostegno"5 .
5 Ibidem
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Non hai più bisogno di ripercorrere i loci per ritrovare il filo del
discorso, perché i nuovi nessi-logici che hai creato allenandoti ad
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Le immagini saranno così forti e così vivide che ad un certo punto
non ti servirà più pensarci, e padroneggerai gli argomenti
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Perché non credo che tu il sabato sera parli “dello scarto quadratico
medio”,“degli ormoni tiroidei" o “dell’articolo 2082 del Codice
Civile”.
Per esempio ci sono delle cose che fanno ridere soltanto te e la tua
comitiva,
cioè che se le volessi spiegare a qualcuno lui non capirebbe.
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Tipo con la mia famiglia io ho delle parole che fanno ridere soltanto
noi, perché è così!
Se io ti dicessi la parola "La carota”. Tu ti metteresti a ridere?
No, penso di no.
Se la sentissero adesso mia madre e mio padre si metterebbero a
ridere, perché c'è una storia legata alla parola "Carota".
Chiaro?
Per quello ti dicevo: Magari ci sono delle cose che fanno ridere
soltanto te e i tuoi amici e se le vai a dire ad un’altra comitiva non
fanno ridere nessuno.
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Man mano che andrai avanti con gli anni ti verrà molto più facile,
perché il linguaggio si sarà sedimentato.
In sostanza, deve diventare un’abilità. Quando tu vai a dare un
esame stai facendo una recita, in quel momento stai recitando la
parte di uno studente preparatissimo.
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FASE 1: APPROCCIO
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"Vi prego di notare che questa e altre equazioni riguardanti l'importanza dei
messaggi verbali e non verbali sono state ricavate da esperimenti che si
occupano della comunicazione di sentimenti e atteggiamenti (ad esempio,
simpatia-antipatia). A meno che un comunicatore non stia parlando dei suoi
sentimenti e atteggiamenti, queste equazioni non sono applicabili"6
Per capirci, queste percentuali sono vere, ma per emozioni come
simpatia e antipatia, e non attendibili al contesto dell'esame.
È per questo che non voglio ripeterti la regoletta del: "Il 55% della
comunicazione è non verbale, il 38% è paraverbale, e solo il 7% è
verbale"
Se vai a farti un corso generico di apprendimento o di Pnl e
comunicazione ti insegnano questa regoletta, ma come detto non
voglio insegnarti questo.
Tuttavia questo studio è stato una pietra miliare nel mondo della
comunicazione perché, anche se non lo prendiamo alla lettera
decontestualizzandolo, è innegabile che nella comunicazione siano
importanti sia il non verbale (tutto quello che fai anche se stai
zitto), sia il para verbale (il tono di voce che usi) che il verbale (le
parole che usi).
6 Fonte Wikipedia
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7Ti ricordo che io ho frequentato la facoltà di Scienze della Formazione e Psicologia all'Università
di Bologna
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Voglio darti alcuni piccoli accorgimenti riguardo l’abbigliamento il
giorno dell’esame.
Per i maschietti, che purtroppo fanno sicuramente un po’ più di
casino con l’abbigliamento, io consiglio sempre una camicia,
possibilmente bianca, perché la camicia bianca funziona sempre.
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Se non sapete mai cosa mettervi sto per darvi delle indicazioni
semplicissime almeno per la mattina dell'esame, poi sono problemi
vostri e dei vostri fidanzati ☺
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Figura 5: NO, troppo provocante!
La ragazza in Figura 5 è chiaramente troppo provocante, ha le
gambe di fuori e una scollatura troppo aperta.
Si può essere che vestendo così passi comunque l'esame, ma il
rischio di essere percepita come una poco di buono è troppo alto, io
eviterei.
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IL TONO DI VOCE
Perché conta più come dici una cosa che la cosa che dici.
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Trucco n°1: Il primo della lista.
Il primo trucchetto è partire come primo della lista, cioè fare
l'esame per primo.
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Perché essere primi vuol dire che tu sei fresco e che anche il
professore è fresco, e probabilmente ti farà le domande che fa di
solito, quelle che probabilmente hai selezionato tu.
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L’esame è una prestazione, è come uno sport, in cui alla gara vai a
giocare al massimo delle tue possibilità.
Ok, fin qui niente di scandaloso, andiamo un po' più a fondo.
Come fare ad essere i primi della lista?
Se vuoi essere il primo della lista in alcuni casi devi prenotarti a
mezzanotte quando aprono le prenotazioni dell’esame, e lo fanno
in pochissimi.
Se il professore invece fa l'appello per ordine alfabetico e non segue
l'ordine di prenotazione, o hai la fortuna di chiamarti Andrea
Acconcia, e quindi essere sempre il primo8 , oppure dici al
professore che hai una visita medica:
Professore stamattina ho una visita medica alle 10:30 (un'ora e mezza
dopo l'orario in cui inizia l'esame, deve essere credibile) posso essere
interrogato per primo o devo far spostare la visita?
Questa frase è potentissima detta in questo modo, perché
l'alternativa non è se dirti di SI o di NO, ma se far spostare o no
8Prima che inizi ad invidiarmi sappi che non mi hanno mai chiamato per primo ad un esame per il
mio cognome :)
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ha pubblicato un libro negli ultimi anni), che si trova nel libro z del
professor Rossi. (Il professore titolare della cattedra)
Come vedi il dialogo è pressoché invariato, cambia solo la parte
finale della frase.
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Inutile dire che poi la tesi puoi anche non farcela, ma tu gli hai
detto che ci stai pensando, non che vuoi farla con lui.
N.B.
Questo trucco è possibile SOLO se mentre lo attui sei coerente,
autentico, e i tuoi Non verbale, para- verbale e verbale sono
coerenti.
Se sei palesemente agitato, sudato, balbettante, e non usi un
linguaggio tecnico, il professore ti bloccherà dopo 3 secondi perché
la vedrà come una perdita di tempo, o come un trucco per partire
da un argomento a piacere.
Quindi mi raccomando, sicurezza, nel tono, nel linguaggio del
corpo, e nelle parole che utilizzi.
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Dopotutto la tesi non devi farla mica in quel momento, sono solo
idee.
Inoltre la maggior parte degli studenti va dai professore a chiedere
la tesi DOPO aver fatto l'esame, non prima, e questo li fa percepire
come studenti arguti, volenterosi e studiosi.
Mi raccomando, te lo ripeto per l'ennesima volta, non entrare dal
professore e chiedergli la tesi, se non hai ancora fatto l'esame con
lui , perché non ti dirà mai di si!
Ma se entri da lui a ricevimento, gli fai domande intelligenti, e
proponi collegamenti intelligenti, ci può stare ad un certo punto
della conversazione il chiedergli la tesi.
La procedura è questa:
1) Ti prepari un po' di domande intelligenti da fargli sulla sua
materia, con relativi collegamenti magari su argomenti per cui lui
ha già pubblicato.
2) Prendi un appuntamento per il ricevimento e vai a fargli le
domande.
3) Quando ascolti le sue risposte, lo ringrazi del chiarimento e a
quel punto parti con il collegamento su un argomento che ti sei
preparato.
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FASE 2: DISCUSSIONE
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La condizione ideale è quella in cui hai ripetuto talmente tante
volte l’esame a casa, che appena senti parlare di quell’argomento e
di quella domanda, taaac!
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- Le hot words,
- Le key words
E cosa sono?
La hot words letteralmente sono le “parole calde”.
Forse pensi che sia una banalità, ma se tu gli ripeti le parole che
escono dalla sua bocca, il professore percepisce che tu hai capito.
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Questo fa sì che mentre ripeti non usi più le tue parole e le tue
espressioni, ma usi le parole che dice il professore o il libro.
Comunque cerca di selezionare quali sono le hot words più
frequenti e ti abitui ad usarle.
In realtà le hot words le sai, le conosci già, è solo che non le hai
ancora individuate come tali.
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Devi avere nel cervello delle parole che, quando le senti, quando le
nomini o quando le visualizzi nel palazzo, ti richiamano tutte le
informazioni di cui hai bisogno.
Devi avere una buona capacità di richiamo delle informazioni, devi
essere veloce.
FASE 3: CHIUSURA
Adesso passiamo alla chiusura, in cui tu sostanzialmente devi
ottimizzare quello che hai fatto.
La chiusura è quel momento in cui l'esame è finito e il professore
deve decidere che voto metterti.
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Solo che non devi dire: “No no, io ho studiato”, la frase non deve
essere: “No professore, ma io ho studiato, mi faccia un'altra domanda la
prego.”
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Chiedi un’altra domanda, chiedi un voto più alto, chiedi quello che
ti serve, e usa qualsiasi stratagemma ti venga in mente.
Non devi dimostrare niente a nessuno!
RICAPITOLIAMO
In questa fase è necessario che tu simuli l’esame, e lo puoi fare
preparandoti un’apertura, un centro e una chiusura, preparandoti
quello che devi dire (o come lo devi dire) all’inizio dell’esame.
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E poi infine devi strutturare una chiusura, cioè una procedura per
ottimizzare quello che hai fatto: chiedere un’altra domanda se è
necessario, e in generale chiedere qualsiasi cosa, senza aver paura,
inventandovi anche delle strategie nuove.
Perché non puoi buttare a mare quello che hai fatto, quindi chiedi
tutto quello che è necessario: l’integrazione, un voto più alto…
chiedi con serenità e con onestà intellettuale quello che vuoi, senza
star lì a mendicare.
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Quella è una risposta chiusa, cioè è quello e basta, non è che c’è
tanto da argomentare.
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Perché avrai un po’ più di tempo per richiamare le immagini e
costruire una risposta, ma se hai fatto bene la Simulazione a casa,
non avrai nemmeno bisogno di entrare nel Palazzo.
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Ricordati infatti che comunque all’esame avrai un tempo limitato,
quindi più sarai veloce a richiamare le informazioni, e più andrai
veloce all’esame, e avrai magari più tempo per dedicarti alle
domande un po' più difficili.
Faccio una piccola premessa per l’esame scritto, perché molto
spesso mi sento dire: “Ma io come devo fare per gli esami tipo di
matematica o di fisica, dove ci sono delle dimostrazioni di
teoremi?”
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In che modo?
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È come fare l’esame col foglio davanti, perché una volta che ti scrivi
la mappa dopo puoi strutturare con calma la risposta.
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Se segui questo "schema", risposta, argomentazione e collegamenti,
vedrai che tutto sarà più chiaro e lineare.
Piccolo schemino anche in questo caso.
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Questo vale sia per lo scritto a risposte aperte che per l’esame
orale, perché queste due tipologie d’esame sono molto simili.
Se quindi tu gli fornisci dei dati tecnici che prendi direttamente dal
palazzo, che hai minuziosamente e scrupolosamente selezionato e
memorizzato, l’esame lo passi, anche se non sai rispondere a tutte
le domande!
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L’esame scritto a risposte chiuse può essere sia a crocette, (in cui si
può rispondere A,B,C, ecc.), oppure può essere un esame in cui
devi dare delle risposte in modo molto sintetico (max. 5 righe).
La differenza è che negli scritti a risposta chiusa i dettegli tecnici
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Deve esserci meno logica e più dettagli tecnici, più parole chiave.
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Vediamo adesso un caso più particolare di esame a crocette.
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Attenzione però!
Tutti i test a risposta scritta dove pensavo che la risposta era quella
più logica, in realtà era quella sbagliata, perché era solo un
trucchetto.
Ti devi fidare della seconda risposta, cioè di quella che non ti
sembra tanto corretta, (e ovviamente neanche tanto assurda): in
questi casi è sempre quella lì la risposta giusta.
Se hai 3 alternative, ovvero una risposta che ti sembra corretta,
un’altra che non ti dice niente, e un’altra che ti sembra assurda
devi scegliere la risposta che non ti dice niente, quella neutra.
Questo è un altro trucchetto: se non trovi la risposta lascia la
domanda, vai avanti, perché magari o ti viene in mente
rispondendo alle altre domande, oppure rispondendo a un’altra
domanda vedi che nella stessa domanda trovi la risposta
precedente!
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Ora dobbiamo capire bene quali sono gli errori da evitare che ti
evitano di fare una figuraccia all'esame, e poi abbiamo finito.
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I giorni prima dell’esame devi rincoglionirti a sapere e ripetere
solo quello che sai!
Perché se parli con gli altri studenti, ti capiterà nella conversazione
di sentire un argomento che non sai.
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Se anche solo apri il libro prima di un esame, non hai il tempo per
memorizzare tutto e corri il rischio di fare ancora più confusione.
È per quello che non si parla con nessuno, altrimenti una parte del
tuo cervello andrà automaticamente su quell’argomento e te lo
troverai detto durante l’esame!
Ed è un peccato, perché vai a deviare il discorso su un argomento
in cui non eccelli.
Lascia stare tutti i sensi di colpa: “Ma io devo sapere tutto, e se poi
non so quello?”
Lascia stare!
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Se tu invece ti focalizzi la mattina prima dell’esame a parlare di
tutto quello che non sai con gli amici, anche se prendi tutti trenta
vai comunque all’esame con l’emotività di un fallito!
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Certo, non sapevo tutto, sennò gli esami in tre giorni non li avrei
mai preparati onestamente.
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Come ti dicevo prima, il professore non sa quello che sai finché non
glielo racconti.
Cinquanta risposte sapute così così, rischiano di invalidare la
prova, perché il professore pensa che tu abbia studiato tutto il
programma in maniera superficiale.
L’esame funziona così.
Nel 99% dei casi se al professore dai una risposta perfetta, lui
capisce che hai studiato, e se anche succede che gli rispondi in
maniera non perfetta ad un’altra domanda, continua comunque a
pensare che hai studiato.
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Ci può stare che prima dell’esame riprendi gli schemi, rinforzi delle
immagini che non funzionano, o addirittura riapri il libro se non
hai capito qualcosa, ma non all’esame!
All’esame rischi solo di fare confusione.
Perché può capitare che hai un problema prima dell’esame, e il tuo
compito è capire qual’è questo problema e qual è la migliore
soluzione che puoi trovare.
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Magari hai capito qual è il problema, ad esempio non ti è chiaro un
concetto, che fai lo ristudi?
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Lo puoi fare solo se è proprio necessario e dopo che hai finito le
mappe che hai scelto di memorizzare per quel giorno.
A volte per vincere una guerra qualche soldato lo devi lasciare per
strada.
Altra casistica che si può presentare è che non ti ricordi
un’immagine.
Tutti pensano di essere stupidi quando applicano il palazzo, perché
è una cosa totalmente nuova e noi non siamo abituati ad essere
creativi.
Perché è quello che devi chiedere alla vita.
E quindi adesso devi allenarti a tirarla fuori questa professionalità.
Se adesso sei emotivo, è un buonissimo momento per imparare a
gestire la tua emotività, perché senno quand’è che la gestirai?
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Il momento è adesso!
L’università è una palestra, una palestra che ti permette di crescere.
Non c’è nessun giudice, non c’è nessun banco di prova che sta lì a
giudicarti.
L’università è una palestra che ti permette di allenarti e di diventare
un professionista sempre giù in gamba.
Poi dopo sicuramente imparerai altre cose nel corso della tua vita
professionale, però il mio consiglio è inizia da adesso.
Comincia ad imparare a gestirti in questa fase qua.
E ultima casistica, se qualcosa non funziona può essere che magari
sei semplicemente stanco!
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Attenzione alla sindrome del bravo ragazzo, perché sono sicuro che
sei uno di quelli, perché se hai scelto questo percorso di
formazione sei sicuramente un bravo ragazzo a cui piace studiare e
migliorarsi.
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Perché?
Perché è una mancanza di rispetto nei confronti del professore
andare senza aver studiato tutto ecc ecc…
Voglio ricordarti che l’università è un servizio che stai pagando, te
l’ho già detto nel capitolo dei falsi miti.
Tu dirai: “Ma io non lo voglio fare perché faccio una brutta figura”
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Non stravolgere lo schema il giorno prima dell’esame, perché
sennò butti a mare tutto.
Ti può capitare di pensare: “Questa cosa non la so, questa cosa non
la so, questa cosa non la so, vabbè amen, mi metto a ristudiare col
libro”
No!
Ottimizza quello che hai fatto!
Prendi la mappa, rileggi la mappa e rinforza le immagini!
I ripassi servono per questo, per ottimizzare tutto ciò che hai già
fatto!
Ma no!
Non devi stravolgere lo schema, ripeto, non ti devi fidare di me e
nemmeno di te.
Gli schemi, le mappe e i ripassi alla fine a cosa servono?
Servono ad avere una strategia!
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Sono una conseguenza che deriva dal tuo miglioramento, non sono
l’obiettivo!
Ricordati l’obiettivo!
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