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Lo studio del kata (Prof.

Giovanni Ballerini)
Cosa è un kata? I kata sono esercizi di arti marziali orientali che rappresentano il
combattimento di un individuo che si difende dall’attacco di più avversari. Sono
presenti nelle arti marziali giapponesi, karate e judo, ma anche in quelle cinesi,
coreane ecc. Quelli che facciamo al Liceo sono kata di karate Shotokan-Ryu.

Caratteristiche del kata. Il kata (il termine significa forma) di karate è un esercizio
codificato. Ogni stile di karate ha i suoi kata. Gli stili più diffusi a livello mondiale
sono: Shotokan-Ryu e Wado-Ryu per l’area Shorin e Shito-Ryu e Gojo_Ryu per
l’area Shorei. La nascita di questi risale al Novecento, quando i loro fondatori hanno
sentito la necessità di riordinare il bagaglio di tecniche fino ad allora tramandato per
via diretta dal padre ai figli, dal maestro alla ristretta cerchia degli allievi. Quali sono
le caratteristiche che contraddistinguono le due aree? Si può sintetizzare dicendo che
le tecniche dell’area Shorei hanno una gestualità più plastica dove è fondamentale
una respirazione appropriata.

Perché il kata a Scuola? Una delle finalità della Scuola è quella di dare un metodo
per affrontare le difficoltà che si presenteranno nella vita. Perciò l’esercizio non è il
fine, come per chi fa karate per sport, ma un mezzo per raggiungere altro.

Quali capacità motorie sviluppiamo con lo studio del kata? Le capacità motorie
(vedere dispensa specifica) che si incrementano di più sono quelle coordinative, in
particolare le tre generali. Apprendimento = ci avviciniamo a gesti inusuali che vanno
memorizzati; adattamento = dopo le prime tecniche, che risultano completamente
nuove, le successive sono una variazione delle precedenti con elementi noti ed
elementi nuovi; controllo = si ricerca con la pratica un miglioramento del controllo
motorio ed emotivo, nelle situazioni che ci mettono in difficoltà (esecuzione
dell’esercizio mentre ci sentiamo osservati dagli altri).

Effetti sull’attività didattica. Questo esercizio non si può fare pensando ad altro,
come è possibile fare mentre si corre o si gioca, così per fare. Chi pensa ad altro non
impara l’esercizio, o lo impara male. È necessaria attenzione e concentrazione qualità
spesso poco presenti perché si è sempre più spinti dalla società del consumismo a fare
più cose contemporaneamente per riuscire a consumare di più, spesso cose inutili e
talvolta perfino dannose, che vengono avvertite dai più come indispensabili.

Senso critico. Un pensiero critico ed indipendente è molto importante per affrontare


la vita odierna che è complessa e lo diventa sempre di più. Chiedete pure chiarimenti
su quello che non vi torna, che sono disponibile ad aiutarvi. Quando ripenso ai miei
inizi del Karate, facevo la quarta qui al Liceo, l’esercizio che mi riusciva meno era
proprio il kata: che fatica imparare i primi! Con un po’ di sforzo poi tutto si risolve e
quando il gioco sembra fatto, arrivano nuove difficoltà. Coraggio, ce la potete fare!

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